Un giorno qualsiasi alle porte del Paradiso

x Hina

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    Krolia rimase un momento in silenzio per dare modo ad Ira di assimilare le informazioni che gli aveva dato, infondo che fosse stata Evelynn sotto mentite spoglie o meno erano notizie del passato che comunque già conosceva. Quindi se Ira era realmente lui gli avrebbe solo fatto bene venire a saperlo. Ci teneva molto a fargli capire che la sua missione era quella di recuperarla non solo quella di condannarla. O meglio lei pensava che una volta catturata avrebbero cercato di capire se era recuperabile, in caso contrario avrebbe voluto vederla chiusa dietro le sbarre per il resto della sua vita. Il ragazzo al suo fianco le dava l'impressione che fosse un ragazzo molto dedito al dovere, credeva fermamente nella via che Veronica ed il Vaticano trasmettevano. In un certo senso, aveva intuito che lui fosse un ragazzo diverso dai suoi compagni, sicuramente non aveva le mani sporche di sangue come loro. I suoi occhi erano limpidi e pieni di speranza per il futuro e lo si capiva perfettamente anche da ciò che le diceva. Uno che invece come lei e come i cavalieri avevano qualcosa da espiare non parlavano in modo così candido e felice di ciò in cui credevano, perché infondo al loro cuore si sentivano in colpa perché almeno una volta erano andati contro quel credo con i loro gesti. Ira era un puro di cuore, probabilmente credeva anche di essere incorruttibile, ma non per questo era ingenuo e sapeva che doveva stare con gli occhi aperti e non farsi abbindolare. Probabilmente se lo capiva anche Evelynn lo avrebbe puntato per provare a corromperlo, per provare a spezzarlo, non avrebbe faticato a immaginarlo, dato che ogni sua azione sembrava proprio quella di voler macchiare il Vaticano con la lordura dei peccati. Il discorso di Ira le sembrò un poco confuso, ma riuscì a capire che voleva incoraggiarla a non arrendersi. Krolia si voltò verso di lui e gli sorrise dolcemente, ringraziandolo dal profondo del suo cuore.
    Beh io l'ho già fatto, e lo farò ancora. Ma la volontà non basta, serve anche la forza. sospirò triste ripensando alle ultime battaglie che avevano affrontato lei con i suoi compagni e si rese conto che il coma aveva fatto loro molto male. Ne erano usciti indeboliti ed avevano perso la loro forza originale, la loro ferocia nelle battaglie. Avevano un sacco da recuperare anche fisicamente.
    Forza che non ho più come un tempo. Mi sono svegliata molto indebolita. confessò amaramente. Anche se si allenava con i ragazzi, aveva la sensazione di non riuscire a fare molti progressi. Forse non riuscivano a crescere perché erano comunque tutte e tre indeboliti, e serviva una difficoltà maggiore per poter crescere. A quel punto le venne un'idea. Battè le palpebre più volte mentre alla sua mente tornava il volto sorridente di Veronica che li invitava ad allenarsi: ma certo! Doveva confrontarsi anche con altre tipologie di avversari, infondo i suoi compagni li conosceva bene, e sapeva come combattevano, ecco perché non riusciva a progredire.
    Ira, tu sei un abile guerriero non è così? Credi che sia inopportuno se ti chiedessi di allenarci? iniziò per poi arrossire leggermente sul viso e guardare in un'altro punto vuoto del giardino. Le era sembrato quasi come se gli stesse chiedendo un appuntamento. Lo aveva cercato per fargli domande e adesso stava chiedendo altro, era un pizzico mortificata dal fatto che si sentiva un pizzico invadente, ma serviva alla causa quindi si fece coraggio e provò a "convincerlo".
    Infondo io ho già combattuto assieme ad Evelynn e conosco i suoi metodi, potrei darti qualche dritta in caso tu la incontrassi ancora. Mentre tu potresti aiutarmi ad uscire dalla mia situazione stagnante. Anche se mi alleno con i miei compagni ho la sensazione di non riuscire a fare molti progressi, forse ho bisogno di confrontarmi con altri avversari e mettermi di fronte a situazioni che non conosco. si alzò in piedi dalla panchina senza fretta, grattandosi la nuca imbarazzata.
    Posso abusare della tua gentilezza? chiese già prontissima a chiedergli scusa per essere stata così diretta.
     
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    Ira è molto introspettivo. I suoi discorsi complicati sono difficili da seguire, ma un pò per cultura e un pò per poca abitudine a spiegazioni complete non può proprio cambiare metodo di espressione. Coinvolge l'interlocutore con gesti e parole per assicurarsi di fare da specchio a qualcosa che viene ricercato, e ad essere il più impersonale possibile così che l'ascolto sia totalmente dedicato all'altra persona. Eppure Veronica non aveva avuto nessuna difficoltà a capire come la voce di Ira fosse ciò su cui meno contava, e anzi i suoi arzigogolati comizzi erano a malapena la punta dell'iceberg di quanto era capace davvero di fare con i gesti e le azioni. Ma forse è proprio l'abilità di usare le parole come sottofondo all'interagire fisicamente con le situazioni che gli aveva permesso di superare la notte contro Evelynn. Vedere Krolia con un comportamento più positivo fu un sollievo siccome l'accanimento delle domande, come anche il rigiro delle argomentazioni avevano davvero occluso la visione del presente in cui si trovava ora, ancora in piedi per combattere un'altro giorno.
    La forza di un tempo? Ne parli come se fossero passati cento anni... Il fatto che non hai un filo di rughe mi ha preso in fallo, oppure hai un fondo tinta benedetto dall'Altissimo!
    Ira avrebbe fatto un sorriso per rilassare al meglio l'atmosfera, ma come c'era da aspettarsi il cervellino di Krolia aveva continuato a macinare opzioni anche su quello. La richiesta della donna fu del tutto inaspettate e anche abbastanza complicata dal punto di vista di Ira, siccome si basava su qualche preconcetto che non sposava davvero le vere capacità dell'uomo. Ira dovette mettersi di spalle e non farsi vedere in volto siccome non sapeva che espressione fare per esprimere l'imbarazzo di essere descritto come un "guerriero abile". Aveva affrontato dei biscotti, una teiera e una collana BDSM... Non proprio nemici che potrebbo rientrare nella categoria di avversari di rango guerriero.
    Krolia, ascoltami... Ti ringrazio per la considerazione e sposo appieno il tuo punto di vista di fare differenti esperienze per crescere. Ma... Come dire... Se sei abituata a persone dal colorito pregresso di battaglie e scontri... Sono abbastanza manchevole in quel campo.
    Una certa aura lugubre di inadeguatezza avrebbe contornato la figura massiccia dell'uomo, non di negatività volontaria, ma è difficile per un uomo in generale ammettere di non sentirsi a livello con le aspettative di una donna.
    Mi sono allenato in arti per il corpo a corpo, ma esclusa la scorsa notte che difficilmente reputerei uno "scontro", voglio essere sincero che non penso di essere per nulla paragonabile a nemici che hai incontrato in passato o a guerriere confermate come Domino o Raiko. Non voglio fare resistenza alla tua proposta, ma per quel poco che ci conosciamo non so nemmeno come dovremmo organizzare un evento del genere.
    A quel punto Ira si sarebbe rimesso faccia a faccia con Krolia piegando leggermente il capo in segno di scuse. Ma poteva essere davvero così sorpresa la ragazza di trovarsi una sorta di resistenza di questo genere davanti? Forse Ira, con i suoi modi disponibile, la cultura e la sensibilità, trovava un posto perfetto per se stesso nell'ottica di non avere tendenze "violente" facilmente stimolabili.
    Bada bene, non è un rifiuto. Ma dovrei solo chiarirmi le idee su che cosa di preciso tu avessi in mente, e come si organizzanop questo tipo di scambi all'interno del Vaticano. Sono ancora troppo nuovo del luogo e delle abotudini per raccapezzarmi...
    Ira si sarebbe grattato la nuca con la mano destra volgendo lo sguardo oltre Krolia nel nulla, ripensando a come i piccoli passi che faceva ogni giorno all'interno di quei luoghi ammontavano a tutta la strada che già Clerice gli aveva detto che avrebbe dovuto prendere a piccole dosi. Per Ira sembrava un circolo infinito il doversi confrontare con situazioni colorite col minimo della preparazione possibile.
     
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    Krolia sorrise alla piccola battutina di Ira, leggermente imbarazzata poiché in effetti da come parlava sembrava passato chissà quanto tempo, ma lei si sentiva realmente molto indebolita, non era più forte come un tempo, era come se durante il suo periodo dormiente la sua esperienza ed i suoi poteri si fossero assopiti con lei. Non si mise a spiegarglielo, conscia che era giusto una battutina, ma anche volendo non sarebbe riuscita ad aggiungere molto dato che lo vide girarsi e rivolgerle le spalle dopo la sua richiesta. Iniziò a dirle che forse non era il caso, che non era poi così un abile guerriero, che magari se lei era abituata a combattere con chi stava in prima fila in battaglia non avrebbe potuto aiutarla come lei credeva. Insomma sembrava proprio volersi rifiutare trovando mille scuse diverse. Krolia fece un piccolo "oh" vagamente dispiaciuto e imbarazzato. Tuttavia lo guardò di nuovo chiedendosi come diamine facesse ad essere così grosso se non aveva mai combattuto. Aveva detto che si era allenato un poco per gli scontri corpo a corpo, ma che non si sentiva affatto un guerriero all'altezza di Domino o Raiko.
    Perdonami, io non volevo creare problemi, se non vuoi... stava per scusarsi e ritirarsi, che senso aveva insistere se lui sembrava intenzionato a rifiutare? Prima che potesse però finire la frase Ira le disse che non voleva rifiutare la sua richiesta di aiuto, ma che era sinceramente confuso su cosa fare e come organizzarsi. A quel punto Krolia divenne parecchio perplessa: uno come lui sembrava un frequentatore assiduo di palestra, non era logico pensare che avesse visto le zone del vaticano dedicate agli allenamenti? Magari quelle frequentate dagli esorcisti? Essendo una totale imbranata con gli uomini, Krolia non riuscì a capire se cercasse scuse per rifiutare senza però voler sembrare scortese, o se era realmente preoccupata sul da farsi perché non aveva idea di come muoversi. Fatto stava che la faccia imbarazzata e contrita di Ira così diversa da quella seriosa e decisa di prima lo fece sembrare buffo.
    Hai paura che ti faccio male o che ti batto in due secondi? chiese con tono scherzoso e magari provocarlo anche un pochino sul suo orgoglio maschile e magari chissà convincerlo in quel modo a non cercare altre scuse per rifiutarsi. Anche se le aveva detto che non voleva dirle di no, tutte quelle scuse avevano tutta l'aria di voler fare il contrario.
    Perdonami se te lo chiedo, ma come pensi di affrontare i soggetti violenti? Se ci sono guerrieri come Domino e Raiko al Vaticano c'è un perché, non credi? prima che Ira potesse controbattere a quelle sue parole, Krolia indicò con una mano un punto lontando oltre il giardino.
    Abbiamo aree dedicate agli allenamenti, sono attrezzati per mettere alla prova le proprie abilità. Credo che a questo punto ti farebbe proprio bene misurarti con gli altri, non tutti i nemici sono disposti ad ascoltarti se prima non li rendi inoffensivi. sospirò poi portandosi le mani sui fianchi e piegò la testa da un lato.
    Ascolta non devi accettare per forza la mia richiesta di aiuto perché è un tuo dovere. Credevo che ti poteva interessare visto che, cioè ho visto che beh.. che sei in forma, hai aiutato le altre l'altra notte in situazioni strane, credevo che ... insomma, per farla breve se rifiuti non mi offendo. Cercherò qualcun'altro con cui misurarmi ed allenarmi. Immagino che nelle palestre troverò qualcuno disposto ad aiutarmi. affermò voltandosi con tutto il corpo verso la zona degli allenamenti per nascondere un poco il suo imbarazzo dato che gli aveva fatto sia un complimento che provato ad usare la psicologia inversa. Con Bowen alle volte funzionava sminuirlo indirettamente senza mai dire nulla di preciso. Una mente più maliziosa avrebbe potuto scorgere in quelle frasi il tentativo di dirgli "quindi sei tutto fumo e niente arrosto", quelle meno smaliziate invece potevano credere che Krolia volesse solo essere gentile e non insistere sulla faccenda per non mettere nessuno a disagio. La verità stava nel mezzo, non voleva di certo forzarlo ad accettare soprattutto non voleva fare pressione sulle convenzioni sociali e i doveri di un fratello di accogliere sempre le richieste di aiuto.
     
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    Cavalieri dell'Apocalisse. Nel cervello di Ira quel titolo cominciò a rimbombare come un eco in mezzo alle montagne più vaste, mentre un cowboy di mezza età urlava a squarciagola sul cielo azzurro nello sfondo. Mettendo tutti i puntini insieme, aveva capito finalmente cosa lo metteva sempre in una condizione di non essere in parallelo con Krolia: il discorso di Evelynn lo aveva convinto che stessero facendo una discussione seria tra persone serie. Purtroppo la faccia di Ira prese una piega vuota e distaccata che non potè in nessun modo nascondere se non con un vago tentativo di strapparsi il fiato con una frase del momento.
    Ti chiedo scusa, devo aver frainteso il significato di essere un Cavaliere... Dell'Apocalisse......
    Non ce la faceva nemmeno più a dirlo quel nome tutto insieme in una frase. Krolia di primo acchitto potrebbe dare l'impressione di una donna adulta, che assolutamente potrebbe giustificare la propria veemenza e aggressività verbale col suo passato turbolento che Ira non voleva mettere nemmeno in dubbio, MA il suo modo di agire nel dettaglio arrotondava la sua maturità intorno ai 16 anni. Si, Ira si rese conto di quanto a 16 anni si ha quel portamento da vittime della vita prive di speranza dopo che si scopre per caso la prima canzone semi metal, e che poi si tramuta nel dare tutto per scontato, di vivere solo delle apparenze degli altri così da non accettare tante cose. Mancava solo che Krolia avesse proposto quella idea in base alla stazza di Ira e ai suoi risultati della notte dell'attacco e la frittata era perfetta.
    ...
    Ira dovette passarsi la mano destra davanti alla faccia abbracciando ogni centimetro di pelle disponibile e chiudendo il pugno al mento, posando il gomito sul braccio sinistro che avrebbe cinto il busto come solido appoggio. Evelynn era sicuramente un avversario temibile, ma Ira cominciava anche a vedere nel complesso che i "cavalieri" forse non erano poi una combriccola ben assortita come poteva illudere il nome. Quindi tanto onore al nemico comune per la scaltrezza, ma tenendo in primo piano che magari le forze del bene non erano poi chissà quale insormontabile ostacolo. Ira cercava di osservare Krolia bene in dettaglio, riassestando la visione che aveva della donna in modo da allinearla con un metodo più diretto ed efficace. Il termine che userebbero i Romani per descriverla al meglio sarebbe stato "facilona".
    Quindi se mi riempi di cazzotti come un sacco da pugilato, cosa ne trarresti? Se vado a terra sei più forte di Evelynn e puoi affrontarla? O se rimango in piedi illeso ti chiudi di nuovo in palestra finchè non ci riesci?
    Per quanto la frase aveva un significato diretto, il tono di Ira era ancora volto alla trasmissione della sincerità nella domanda. Dato che poi Krolia avrebbe coronato il comportamento da sedicenne con la camminata solitaria per farsi seguire e continuare quell'approccio, Ira si sarebbe accodato curioso di come e quanto potesse credere di essere anche solo nella gravità di attrazione di pianeta dove un sistema del genere le facesse guadagnare punti. Per chi ha avuto un pò di esperienza di viaggio, molte volte la parola inglese "naive" viene tradotto erroneamente con "ingenuo/a", quando invece ha un significato più profondo per sottolineare il mix tra inesperienza e idee davvero distaccate dalla realtà di una situazione più seria. Appunto la perfetta descrizione che ora percepiva per Krolia.
     
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    Le parole che si dicevano avevano un certo peso sulle reazioni delle altre persone. Krolia aveva fatto una semplice domanda "mi aiuti ad allenarmi?". Semplice e diretta, senza fronzoli, senza giri di parole, non le sembrava di aver fatto una richiesta così complicata. Ira però invece di dire sì oppure no, ci aveva inziato a girarci attorno così al largo da confonderle totalmente le idee. Aveva sempre pensato che essendo compagni e colleghi fosse la cosa più naturale del mondo aiutarsi in quel modo, cosa che invece non era così per Ira. La primissima cosa che le disse fu che la ringraziava per la considerazione ma che mancava totalmente in campo di battaglia, soprattutto se lei era abituata a scontri importanti. Le disse chiaramente di non essere come Domino o Raiko, che non sapeva come muoversi. Le fece anche presente che al massimo si era allenato per scazzottarsi e che ciò che aveva passato l'altra notte non poteva definirlo "scontro". In poche parole le stava dicendo che non era proprio adatto. Inizialmente ed ingenuamente Krolia pensava che non sapesse come muoversi nel senso che non sapeva dove e come aiutarla. Cose che comunque si potevano gestire quando avrebbero iniziato ad allenarsi per capire a che livello farlo. Anche se le aveva detto che non voleva rifiutare la sua richiesta, era il suo atteggiamento diffidente ad averle fatto capire più chiaro delle parole che non gli andava proprio. Lo dimostrò anche la faccia che fece prima di tirarle una frecciatina sul nome dei cavalieri dell'apocalisse. Contradiccendosi anche da solo dato che il tono con cui lo disse e la faccia con cui lo fece sembrava quasi che la stesse accusando di non essere all'altezza di quel nome. Krolia non capì perché fosse così restio e diffidente, bastava un semplice "NO" se non voleva farlo, oppure farle la domanda più diretta possibile invece di girarci attorno come Saturno attorno al sole. Se voleva sapere come voleva allenarsi e di cosa aveva bisogno, non era dicendole che non era in grado di aiutarla a dargli la risposta che cercava. Sopratutto con la sua ultima affermazione in cui le disse praticamente che allenandosi se fosse riuscita a metterlo al tappeto in 2 secondi oppure non sarebbe manco riuscita a toccarlo non avrebbe proprio concluso niente. In poche parole Ira le stava dicendo che vorrebbe aiutarla ma che non trovava alcuna utilità nel farlo. A Krolia non era mai piaciuto insistere per chiedere le cose, era una tipa molto pratica e diretta, se gli altri non volevano aiutarla si arrangiava da sola, come aveva sempre fatto. Oltretutto le argomentazioni di Ira le sembrvano anche totalmente fuori contesto: non sapeva combattere e non poteva aiutarla, era quindi un prete che si occupava solo delle preghiere? Krolia quindi tornò a guardarlo molto perplessa, ed anche delusa.
    Cosa? No cosa centra questo adesso? Avevo bisogno di confrontarmi con un sparring partner differente. Il mio potere non è aggressivo come molti altri e devo usarlo in modo molto strategico. Fino ad oggi mi sono sempre allenata con gli stessi compagni, ma siamo arrivati a conoscerci così bene che ci basta uno sguardo per capire cosa ha in mente l'altro. Con loro non riesco a vedere nessun progresso perché conosco troppo bene le loro abilità. Cercavo qualcuno di differente per mettermi in situazioni differenti e capire come posso variare con le mie strategie. gli spiegò credendo però di aver già dato una spiegazione all'inizio, cosa che a quanto pare a lui non era bastato.
    Capisco che chiedendoti di aiutarmi non ti ho offerto nulla in cambio come esperienza. Oggi ti sono pure piombata addosso durante la colazione, ti ho bevuto il thè e dopo averti riempito di domande a cui hai gentilmente risposto ti ho pure chiesto un aiuto. abbassò lo sguardo vergognandosi di se stessa per il suo comportamento.
    Sono stata molto invadente ed inopportuna, ti chiedo scusa, non me ne sono resa conto. Mi sono lasciata trascinare dall'entusiasmo di conoscere nuovi colleghi. Tolgo subito il disturbo. affermò facendo un leggero inchino di saluto.
    Ti auguro una buona giornata Ira, grazie infinite per aver parlato con me. gli sorrise cordialmente, ed anche parecchio mortificata per aver insistito così tanto quando era chiaro come il sole che Ira non aveva nessuna intenzione di farsi sfruttare anche in quel campo. Se Ira non avesse detto nulla, Krolia si sarebbe allontanata con calma tornando alle sue solite giornate.
     
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    Ehi, signorina...
    Dandogli le spalle, Krolia avrebbe percepito chiaramente come l'atmosfera del giardino diventasse più cupa e tesa. Non si trattava però di una sensazione derivata da un intento ostile, ma più quando come un genitore sta portando mano alla ciabatta e sta prendendo la mira. Se si fosse girata avrebbe visto Ira molto assertivo nei suoi confronti e che la guardava da testa a piedi con fare molto scrupoloso.
    ... Per prima cosa la tua maleducazione è più pressante dei tuoi buoni intenti. Hai detto bene, "piombi" in base ai tuoi bisogni. E questo è inaccettabile per un rappresentante del Vaticano quale dovresti essere. Se Evelynn ti è così sfuggevole, evidentemente la gran parte degli errori parte da te come base. Forse qui ti trattano col guanto di velluto in amicizia, ma quello che ti serve davvero è un tutore che ti dia una strigliata.
    Ira quindi si sarebbe fatto avanti a passi pesanti lasciando cadere le braccia lungo il corpo e mettendosi in direzione di Krolia, eventualmente superandola quasi facendola da parte con un gesto non troppo gentile del braccio destro e proseguendo verso la zona degli allenamenti.
    Sei la tipica persona che se le cose non vanno come dice lei entra in panico. Ciò che mi hai mostrato come comportamenti distratti dall'emozione sono in realtà segni di imperizia e mancanza di controllo. Non posso accettarlo. Come non posso accettare anche di più la tua superbia nel fare come ti pare, con scherni e bravado che non rientrano affatto nell'immagine che dovremmo dare di un Portatore di Luce.
    La stava bacchettando senza fronzoli, e la cosa peggiore era che Ira non era affatto uno che utilizzava stratagemmi del genere per scatenare reazioni, era di fatto una dichiarazione di mancanza di fiducia.
    Non voglio andare oltre quello che mi hai mostrato in termini di analisi, ma davvero ti senti così tranquilla con te stessa che un allenamento con "chiunque" sia sufficiente? Trovare una persona qualsiasi in palestra è abbastanza per ritenerti soddisfatta? E' una mancanza di rispetto per tutti quelli che si impegnano ogni secondo della loro vita per essere in grado di aiutare il prossimo!
    Ira si sarebbe fatto sfuggire un tono di voce leggermente più alto, socchiudendo immeditamente gli occhi e corrugando le labbra chiuse per volgere la testa leggermente di lato, segnalando come l'argomento lo stava cominciando a toccare personalmente.
    La scorsa notte Domino ha dovuto combattere con di fronte un mostro alimentato dall'energia di Veronica al suo interno. Raiko è stata resa inerme da un costrutto che la aveva completamente imprigionata. Come pensi che si siano sentite a trovarsi di fronte a problemi che non potessero risolvere con le loro capacità? Tu invece te ne esci con frasi come "Hai paura che ti faccio male o che ti batto in due secondi?"?
    Ira avrebbe usato un tono di voce più femminile e molto critico per quell'ultima frase, gesticolando con la mano al petto come se avesse un ventaglio da usare per farsi aria.
    Agisci in maniera caotica e sei totalmente incurante delle parole che utilizzi. Chi potrebbe darti fiducia con queste basi? Chi si affiderebbe a te?...
    L'uomo ormai aveva preso comunque la sua via verso i luoghi di allenamento, facendosi carico di un grosso respiro per riprendere la calma mantenendo la severità del tono. Krolia in realtà aveva sia sottovalutato la serietà di Ira e, volendo essere equi, la sua disciplina mentale molto rigida; ma sopratutto agiva troppo all'acqua di rose in confronto a un problema della gravità di Evelynn.
    Non conosco questi Cavaliere dell'Apocalisse, e stento a credere che nefandezze del vostro passato o l'omicidio di Lucia I abbiano così poca presa sulla vostra spina dorsale. Ma il mio mentore aveva un metodo molto semplice per sistemare queste cose. Pace all'anima sua, Padre Gervasoni sapeva gestire i bambini dell'orfanotrofio fin troppo bene, e se sei ancora così convinta che ti basti essere "furba" e "affinare le tue strategie" sia ciò che ti manca, sei la benvenuta a una Sfida adatta per le nostre capacità...
    Ira avrebbe ripreso la sua posa a petto in fuori, testa alta e mani dietro la schiena, con un passo deciso. Sul suo volto era chiaro che il pozzo della gentilezza si era esaurito per Krolia, e che adesso stava tirando su secchiate da quello del "giudizio".
     
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    Krolia era più che convinta che Ira non avesse avuto alcuna intenzione di aiutarla. Più di una volta le aveva detto che non aveva senso allenarsi, che NON trovava utile ciò che lei aveva chiesto. L'aveva fatta sentire come se avesse fatto la richiesta più assurda del pianeta, solo perché non conosceva Ira e quindi non poteva conoscere il suo potere. Cosa che era fondamentale proprio per il suo allenamento, affrontare poteri e situazioni nuove. Per Krolia era più che evidente che gli stava dando fastidio, che non voleva accettare anche se la sua educazione gli imponeva di farlo. Era sempre stata dell'avviso che fra il dire ed il fare c'era di mezzo il mare, e lei badava più ai fatti che alle parole. Se avesse voluto aiutarla, anche solo per prendere l'occasione e conoscerla un pochino meglio dato che non era una donna come molte altre, anche solo per il colore della pelle così inusuale. Avrebbe accettato subito e poi avrebbe fatto domande nel dettaglio, si sarebbe organizzato strada facendo magari, come una cosa normalissima. Invece aveva iniziato a dirle che non era un guerriero che non credeva di essere all'altezza dei "cavalieri dell'apocalisse", che secondo lui non aveva senso che cercasse di allenarsi cercando di trovare una soluzione alla cattura di Evelynn. Insomma tutta quella chiacchiera aveva scoraggiato tantissimo Krolia ed aveva deciso di lasciar perdere. Era inutile insistere, non era proprio la tipa da supplicare un perfetto sconosciuto di darle una mano. La ragazza quindi si aspettava che avesse salutato a sua volta e ognuno per la sua strada, invece ancora una volta Ira la colse totalmente alla sprovvista con la sua reazione. La richiamò e la rimproverò. Prima di tutto le disse che era maleducata e immatura, cosa che fece aggrottare le sopracciglia a Krolia molto molto perplessa: si era scusata per il suo comportamento che senso aveva rimproverarla adesso? Aveva capito dove era stato il suo errore ma lui volle continuare a mettere il dito nella piaga. Continuò ancora a dirle che non era degna di essere una portatrice di luce, perché ciò che gli aveva mostrato era indegno per chissà quale motivo dato che lei non aveva proprio capito di che diamine stesse parlando. I suoi ragionamenti facevano acqua da tutte le parti. Aveva chiesto proprio a lui di allenarla perché aveva saputo del suo successo quindi non poteva di certo dire che andava a chiedere a chiunque, la sua accusa non aveva alcun fondamento. La rimproverò per la sua battutaccia quando per la prima volta si era contrito e fatto piccolino dopo la sua richiesta. Krolia era esterefatta da tutto ciò che le vomità addosso senza nemmeno meritarselo. Che diamine gli era preso? Quel tizio era davvero molto strano, e lei aveva sempre a che fare con Bowen ed Evan, che dire che erano strani era poco; ma lui... era davvero strano forte agli occhi di Krolia. L'aveva fatta innervosire, sentiva montare rabbia in corpo perché davvero non credeva di mertiarsi ciò che le aveva detto, soprattutto dal fatto che non la conosceva affatto. Se fosse stato più simile a Bowen probabilmente sarebbe esplosa a sua volta. Krolia però era abituata a controllarsi, a mandare giù i bocconi amari e andare avanti. Prese un profondo respiro convincendosi che c'era stato un enorme equivoco.
    Sei uno di quelli che non è abituato ad avere a che fare con la gente vero? fece Krolia con tono calmo ma serio, continuando a camminare verso la palestra senza fretta.
    Se sei così convinto che allenarmi non mi giova a nulla non serve che mi segui. Io credo che allenarsi faccia sempre bene per qualsiasi evenienza e non importa se posso essere più debole o forte di te, di Domino o di Raiko. Non è di certo con il poltrire e piangermi addosso che ottengo dei risultati. Non starò qui a risponderti ad ogni cosa sgradevole che mi hai detto. Mi hai giudicata senza conoscermi, io lo trovo molto irrispettoso. Non voglio dare fastidio a nessuno Ira, soprattutto a dei compagni, se non hai alcuna voglia di darmi una mano non sei obbligato a farlo. Non è questione di "spina dorsale" ma di educazione. Non vedo perché dovrei romperti le scatole se hai di meglio da fare o se piagnucoli che non trovi un motivo valido per aiutare un compagno. affermò stringendo la mascella alla fine, maledicendosi del fatto che alla fine si era lasciata prendere dalla rabbia ugualmente. Voleva dare meno importanza alle parole di Ira ma le bruciavano dentro e non poteva ignorarle e basta.
    Quindi prendi una decisione chiara Ira, se hai voglia di allenarti con me taci e mostrami cosa sai fare. Non mi serve presentare una tesi per chiedere aiuto con gli altri. sì Krolia se l'era proprio legata al dito. Per rispondere in quel modo chi la conosceva bene sapeva che si era offesa.
     
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    Un battibecco del genere poteva essere interpretato in tante maniere da un occhio esterno, sopratutto se si prendono Ira e Krolia come due perfetti sconosciuti. Partendo da come la donna aveva approcciato l'uomo, chiunque guardandola avrebbe potuto descriverla come una "presenza irrequieta". Dopotutto a più riprese la sfera emozionale di lei si era alterata su più fronti, sia nei gesti che nelle parole. A controbilanciare però c'era stato Ira che aveva cercato di essere disponibile, forse fin troppo, cadendo in un errore di valutazione molto grave, ovvero l'accondiscendenza. Esiste un enorme differenza tra il dare disponibilità e l'essere passivi alle proposte, e Ira era caduto nella seconda per un errore di analisi molto blando. Sentire un titolo come "Cavaliere dell'Apocalisse" e avendo come tema di contatto le malefatte di Evelynn aveva posto un filtro particolare, di serietà di obbiettivi che va oltre la semplice sfera del lavoro o dell'incarico giornaliero. Invece il comportamento leggero di Krolia aveva fatto stonare tutto, mettendo Ira in una fase di rivalutazione che lo avevano fatto irrigidire. Cercando di discuterci poi aveva aggravato quella crepa che ad un certo punto si era formata nell'atmosfera generale, siccome nell'uomo era iniziato un processo critico differente: chi aveva davvero di fronte? Combattere con Evelynn non è una battaglia che si potrebbe vincere affidandosi al semplice sviluppo della forza, o al trovare una maniera furba di applicare una propria tecnica, ma Krolia aveva sottolineato quanto per lei fosse importante comprovare se stessa più che raggiungere un obbiettivo solido. Gli scherni, le battutine, e le continue accuse che non mancavano mai di uscire dalla sua bocca come prima cosa prioritaria, ancor prima di chiarimenti o opzioni. Ed era questo che graffiava Ira su un ambito della sua personalità che lo aveva fatto mettere di traverso. L'aggressività verbale di Krolia la faceva apparire come una persona ben più tossica e negativa di quanto magari era veramente in un momento di calma. Si nascondeva dietro al fatto che non fosse giusto essere giudicata così su due piedi, ma era anche sempre pronta ad accusare Ira di non essere qualcosa, che non fosse abbstanza forte o sociale pur di imporre la sua sicurezza nell'aver agito con cognizione.
    Vedi Krolia, è proprio questo il punto. Devo "tacere" e asservire i tuoi "bisogni". Se all'inizio era il tuo "bisogno" di sapere cosa è successo l'altra notte, ora è il "bisogno" di seguire i tuoi programmi. Che ci sia io di fronte a te è irrilevante perchè nel tuo progetto l'importante è il risultato...
    Ira si sarebbe portato quindi una mano alla fronte socchiudendo gli occhi e facendo un lungo respiro. Non pensava di ritrovarsi a toccare punti così personali con così tanta facilità.
    ... E questo purtroppo mi tocca personalmente. Non sopporto l'egoismo in nessuna forma, non lo accetto e pretendo di non averci a che fare all'interno di queste mura. Che sia flebile, o marcato, chiunque pensi a se stesso è destinato a provocare danni irreparabili. E non posso assolutamente concedere spazio al suo seme di germogliare.
    E di questo Krolia non era direttamente responsabile, ma dal tono serio e meno inquisitorio poteva capire che le scelte verbali che aveva proferito, seppur non volute, erano state recepite in maniera negativa.
    Quello in cui posso venirti incontro è che se mi assicuri che è solo il tuo modo di esprimerti, e non quello che provi veramente, io ti crederò. Ma devi guardarmi bene negli occhi e farmi percepire quale sia il tuo vero desiderio in questa faccenda, siccome tutto di te urla che non ti interessa su cosa devi passare sopra per arrivare a dove pensi sia la risposta.
    E Ira si sarebbe fatto avanti apposta per offrirsi allo sguardo di Krolia. La realtà forse era meno complicata e più palese di quanto volesse leggere a suo modo la donna, ovvero che l'intento dell'uomo era di dare tutto se stesso se serviva a raggiungere un obbiettivo chiaro, ma voleva percepire il desiderio di una persona cristallina. Continuare quella cantilena di offese e immature dialettiche pur di affermare sempre il difetto negli altri la stava facendo apparire cieca, quando Ira in ben più occasioni le aveva ribadito che la avrebbe aiutata, ma non il semplice scazzottarsi senza uno scopo. Non c'era il concetto di "eventualmente si sarebbe fatto" nel vocabolario di Ira, non c'era "ci si da una misurata" o "poi si vede". Qualsiasi scelta del genere sarà sempre l'imperizia radicale che porterà a un danno irreparabile.
     
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    La situazione stava diventando sempre più strana e complicata, al punto che Krolia cercò di pensare a cosa diamine avesse detto di così sbagliato prima da portare Ira sulla difensiva in quel modo. Sembrava quasi che stessero parlando di due cose totalmente differenti, e per un attimo la donna si chiese se non stesse ancora continuando a parlare di Evelynn ed i guai che aveva fatto al vaticano, coinvolgendo anche lui. C'era forse qualcosa che non le aveva ancora detto? Qualcosa che era successo ma che aveva taciuto? I dubbi la stavano assalendo sempre di più. Era sicura di aver fatto una richiesta innocente, ma forse aveva detto qualcosa che lui aveva frainteso perché altrimenti non si spiegava tutta quella foga nel difendere diritti o pensieri che non riusciva più a seguire con ordine. E lei probabilmente aveva frainteso a sua volta le sue parole, altrimenti perché continuava a parlarle? Aveva avuto l'impressione che Ira non la sopportasse che non aveva digerito il suo modo di fare e quindi non aveva accettato il suo invito ad allenarsi perché ci vedeva qualcosa di losco sotto. Krolia rallentò il passo fino a fermarsi mentre guardava sempre più confusa Ira. Sollevò le braccia con le mani rivolte verso di lui come se volesse dimostrarsi disarmata.
    Cosa? Di cosa parli? No, no aspetta credo che ci sia un grosso fraintendimento qui! sospirò un poco confusa e si grattò la nuca cercando di calmarsi e di cercare le parole adatte per spiegarsi, nella speranza che non la fraintendesse di nuovo. L'unico modo per farlo era dire direttamente cosa pensava senza cercare di carpire chissà quali messaggi da lui.
    Perdonami se ti ho detto qualcosa di strano. Io non sono brava con queste cose, come il socializzare con gli altri, ma non ho mai voluto offenderti con le mie parole. Ti ho invitato ad allenarci insieme perché volevo semplicemente conoscerti un pochino di più. Per avere una scusa per poterti vedere ancora in futuro. L'attività fisica di solito aiuta a rompere il ghiaccio. Mi è semplicemente parso molto strano che tu mi dicessi che non sai combattere, o che non ti senti all'altezza di un allenamento con me. il suo tono era calmo e mortificato, non voleva battibeccare ancora e non voleva che fraintendesse le sue intenzioni, voleva solo trovare un ambiente in cui si sentiva più a suo agio con lui, perché beh... stava subendo il suo fascino e non sapeva come gestirsi. Lo indicò con le mani facendo un movimento dall'alto in basso.
    Quei muscoli di sicuro non si formano leggendo libri ti pare? Hai pure salvato Veronica con successo, quindi le tue domande e le tue scuse mi sono sembrate un modo per eludermi, perché magari ti sono risultata antipatica. Insomma ti arrivo in scivolata, ti bevo il thè, ti ho fatto domande su domande e chiedo pure un allenamento... sfido io che ti sono stata subito antipatica. Io volevo chiedere un semplicissimo allenamento, niente di così complicato, ho cercato di metterla su un piano competitivo, provocandoti ma ho ottenuto l'effetto inverso. Alla fine mi è sembrato che tu non mi volessi avere più tra i piedi perché ti ho rovinato la mattinata. Ho interpretato così ciò che mi hai detto, quindi non volevo metterti a disagio ancora. Non c'è niente di così complesso in ciò che ti ho detto, forse sarebbe stato meno strano se ti chiedevo se potevo offrirti un caffè? Volevo solo... solo stringere amicizia, ma come al solito ho rovinato tutto. Mi dispiace davvero, possiamo iniziare da capo? gli chiese molto dispiaciuta. Lui era stato così gentile con lei, aveva anche cercato di confortarla ed alla fine aveva incasinato tutto dicendo qualcosa di strano. Sapeva di non essere dolce come Veronica o bella come Raiko, ma sperava vivamente che ad Ira sarebbero bastate le sue scuse sincere. Lo aveva guardato negli occhi tutto il tempo come le aveva chiesto, per dimostrargli che non mentiva e che c'era reale interesse in lei per appianare le cose perché stavano diventando davvero troppo strane.
     
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    Ira era già pronto a sentire altri insulti di circostanza, o anche semplicemente vederla girare i tacchi convinta che l'uomo si stesse mettendo in quella luce gratuitamente. Poi invece le parole di Krolia furono qualcosa di strano, che fecero sgonfiare abbastanza velocemente le nuvole tempestose che facevano da ottima descrizione allo stato d'animo di Ira. L'uomo rimaneva comunque serio, ma si mise un attimo dritto per non fare altra pressione sulla donna, sistemandosi un attimo la giacca dai bordi finali e lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.
    Sono sicuro di non aver capito affatto cosa intendevi allora. Parlando di Evelynn, e di come affrontarla, devo essermi fatto l'idea sbagliata della tua proposta. Che l'allenamento che volessi fare fosse distaccato dal discorso mi ha preso letteralmente in fallo.
    Il filtro che aveva utilizzato Ira fino a quel momento era totalmente collegato a come bruscamente si era passati dal ponderare contromisure contro il nemico comune, a come Krolia invece aveva un tono che aveva perso di qualsivoglia interesse diretto per andare a parare su organizzare qualcosa per fare conoscenza. Ira quindi avrebbe piegato il gomito destro per spostare il peso sul finaco e tenere la mano all'altezza della cintola, mentre portava la sinistra in avanti per accompagnare meglio le parole che stava per dire.
    Krolia, non hai bisogno di scusarti. Questi sono i tipici casi dove è inutile fare ricerca di colpe, siccome il problema stava nella scollatura dei discorsi. Sono stato duro a prenderti di petto siccome mi ha lasciato basito come fosse cambiato l'approccio. Sono lento a starti dietro con gli argomenti. In questo caso...
    Ira poteva sicuramente starsi a scusare tutto il giorno, richiamare le accuse su Krolia e lasciar correre l'adrenalina che gli aveva contratto il plesso solare, ma se voleva almeno mettersi sulla giusta pagina conveniva fare un pò di ironia spicciola così da far capire alla donna che la bolla di sapone era scoppiata senza vittime.
    ... Ricordami stasera di iscriverti alla tessera punti "L'IRAnia della sorte". La consegno a tutti quelli con cui finisco per battibecchare. Ogni 5 punti puoi azzittirmi gratuitamente, e ogni 10 mi puoi raccontare qualcosa di lunghissimo senza che io proferisca parola e ti ascolti attentamente. Questa la facciamo valere 3 come omaggio.
    Ira distese almeno il viso, porgendo la mano destra verso Krolia per offrirle una stretta di mano.
    Si, la cosa migliore è ricominciare un pelo indietro. Accetto volentieri la tua proposta di allenarci... Farò del mio meglio per mostrarti di cosa è capace il campione dell'arena che ha affrontato dei biscotti e una teiera rumorosa.
    Volente o nolente, l'incidente della sera prima aveva decisamente riguardato nemici con quelle fatteze. Ma dire che avesse più importanza la forma che il pericolo che avevano rappresentato era una discussione per altre occasioni. Questa volta bisogna distaccarsi dal passato per viversi meglio il presente, in cui c'era una ottima occasione per fare una preziosa conoscenza.
     
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    Krolia rimase tesa mentre parlava, ma quando notò che lo sguardo di Ira divenne meno aggressivo si sentì un pizzico più sollevata, capendo che forse era riuscita a spiegarsi e fargli capire che non aveva avuto nessuna intenzione egoistica verso di lui. Le cadde un enorme macigno dal cuore quando Ira le spiegò che non aveva allora capito le sue parole, quindi aveva visto giusto nel pensare che c'era stato un grosso equivoco, e adesso che lui aveva tirato di nuovo in ballo Evelynn capì che effettivamente stavano parlando di due argomenti totalmente diversi continuando a fraintendersi sempre di più. Ecco perché Ira si sentiva insultato quando invece Krolia voleva solo fargli capire quanto fosse perplessa. Alle volte dire le cose come stavano era più produttivo che nascondersi dietro a gesti di circostanza per non esporsi troppo. Anche Krolia si sciolse sempre di più, provando un insolito sollievo nello scoprire che era stato tutto solo un equivoco e che in fin dei conti Ira non la odiava davvero. Quando le porse la mano facendo ironia su una tessera punti, Krolia tornò a sorridere e gli afferrò la mano senza timore.
    Già tre punti? E come si guadagnano altri punti? Spero non battibeccando ancora. commentò scherzosamente con una piccola risatina divertita. Entrando di nuovo in contatto fisico anche se solo con la mano, Krolia si rese conto di quanto fosse imponente quel ragazzo, perfino le sue dita le sembravano enormi in confronto alle sue, e le faceva davvero uno strano effetto dato che lei come donna si era sempre sentita giunonica in confronto ad altre sue coetanee. Gli mollò la mano senza fretta affiancandosi di nuovo a lui per continuare a camminare lungo il giardino in sua compagnia. Non aveva più fretta di arrivare a destinazione e voleva cogliere l'occasione per parlare ancora con lui, magari di argomenti anche più leggeri rispetto ai casino che stava facendo Evelynn. Aveva la sensazione che se tirava di nuovo in ballo lei finivano di nuovo per non capirsi.
    Ti ringrazio di nuovo Ira per la tua gentilezza davvero... una, aspetta una cosa?! si era subito preoccupata di ringraziarlo, assimilando in un secondo momento l'informazione di cosa avesse combattuto Ira in realtà. A quel punto ciò che era successo a lei non le sembrava più così assurdo. Si passò una mano fra i capelli guardando un punto vuoto del giardino sentendosi decisamente sollevata dal fatto che non avesse avuto le allucinazioni.
    Una teiera e dei biscotti? si mise una mano sul petto tirando un forte sospiro di sollievo.
    Allora non ero impazzita. Io sono stata bloccata da tazzine e piattini, credevo di aver fatto uno strano incubo. Ma se anche tu dici di aver affrontato una teiera e dei biscotti allora è successo tutto davvero. fece passando la mano sul volto sentendosi ancora più leggera di prima. Non osò chiedere altri dettagli, ricordava quanto fosse stato imbarazzante per lei trovarsi in una situazione così surreale.
    Posso farti una domanda strana? Perché alcuni a cui ho chiesto informazioni su dove trovarti ti hanno definito "raccomandato"? gli chiese guardandolo curiosa, non c'era nessuna malizia in quella domanda, solo una grossa curiosità verso di lui. Non le era sembrato un tipo svampito a cui serviva essere guidato per mano, quindi trovò strano il modo in cui lo avevano definito.
     
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    Dire che l'atmosfera si fosse alleggerita era fare una descrizione molto aleatoria. La tensione era pressochè sparita sopratutto grazie a Krolia che avrebbe preso la battuta al volo senza timore. Il tema di come affrontare Evelynn in realtà era troppo delicato per ambo le parti, ma sopratutto per Ira era come un nervo scoperto che gli impediva davvero di pensare a cuor leggero di potersi distrarre. Può essere forse una valutazione irresponsabile il tenere un binario così equivocabile per una faccenda così spinosa, ma mettendo insieme i pezzi che Ira aveva realmente a disposizione, la realtà lo poneva in essere come vittima, e non come agente di giustizia.
    Bhè, non posso negare a Evelynn che abbia ingegno. Se ci fossero stati nemici riconoscibili e palpabilmente aggressivi, avremo reagito con scaltrezza. Invece ha sfruttato un espediente come il rendere difficile l'analisi di una situazione grazie a un tema assurdo come un poltergeist in cucina...
    Suonava così male descriverlo seriamente che Ira approvò come Krolia non volesse più stare a seguire dettagli dell'evento, anche perchè se Ira si era destreggiato anche in quel contesto surreale, c'era chi ne aveva subito le conseguenze direttamente come Raiko che era stata letteralmente sotterrata dai biscotti rotolanti. La domanda a seguire di Krolia sarebbe stata più interessante, e anche migliore per Ira per distogliersi dall'argomento "Evelynn". Avrebbe portato lo sguardo in avanti camminando in maniera regolare e al passo con Krolia.
    Penso che si riferiscano al primo giorno che sono arrivato. Domino si è presentata direttamente per accompagnarmi dalla Papessa. Anche io ero rimasto sorpreso, ma a quanto pare la mia linea di sangue è preziosa. Il mio tutore, Padre Gervasoni, non mi aveva mai parlato di come si occupasse della ricerca di persone come me. Il suo ruolo nel Vaticano mi era totalmente oscuro, e ancora adesso ho difficoltà a mettere i pezzi tutti insieme...
    Ira si sarebbe portato la mano destra al mento, guardando leggermente avanti a sè in basso, centellinando il camminatoio in marmo che stavano calpestando, quasi cercando un filo con cui cominciare a spiegare cosa precisamene lo riguardava.
    ... Domino mi ha spiegato che al mondo esistono discendenti di linee di sangue come la mia. In questo senso non sarebbe nulla di speciale, siccome ci sono sicuramente al mondo un sacco di persone con qualcosa che le rende uniche. Spade ereditate? Cimeli di famiglia o poteri giunti dalle divinità? L'elenco sarebbe infinito, ma nel mio caso esiste un cerchio più piccolo che ci permette di interagire con una serie di artefatti. Sono una sorta di "chiave", e ci sono dei gruppi anche violenti che sono molto desiderosi di poter mettere le mani su di me...
    Il tono di Ira rimaneva molto esplicativo e cadenzato, come se non stesse parlando veramente di se stesso ma quasi come di una situazione più grande di cui faceva parte. In termini generali sembrava che l'essere al centro delle vicende non pesasse direttamente sulla sua volontà, ma anzi, sembrava quasi che più lo si tentasse di mettere alle strette e più il suo senso di responsabilità lo spingesse a mostrare più forza e coraggio. Il mondo è un posto di merda, ma Ira vedeva più l'occasione di spalarne il più possibile che trattenere il fiato cercando di navigarci velocemente per non sporcarsi troppo.
    Padre gervasoni mi ha protetto finchè ha potuto, "raccomandandomi" al Vaticano stesso per assicurarsi che continuassi il mio cammino insieme a persone che potessero guidarmi al meglio. E contando che al secondo giorno sono finito nei guai con Evelynn, mette le cose sotto una prospettiva molto lungimirante da parte del mio tutore.
    Un affermazione detta con un certo riconoscimento per aver agito con prontezza a un passo dai problemi. Alle volte il Fato e il Karma hanno un vago senso teatrale per garantire la conferma di quanto i guai siano dietro l'angolo anche nelle occasioni più rosee.
     
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    Krolia pensò che fosse meglio conoscersi un pochino meglio con Ira prima di poter tornare all'argomento di Evelynn, giusto per non sentirlo di nuovo farle domande molto esplicite e personali. Non voleva che interpretasse male le sue insicurezze riguardo il caso. Anche perché lei stessa aveva più domande che risposte da potergli dare. Sia a livello investigativo che personale. Krolia attese pazientemente di sentire la risposta di Ira alla sua domanda, e fortunatamente non sembrò irritarsi per quella nomea. Spesso le persone associavano un senso negativo a chi veniva "raccomandato" come se il tipo scavalcasse le fatiche che dovrebbero fare tutti e arrivasse in cima senza meriti, ma in effetti nel caso del Vaticano era diverso. Ira le spiegò con calma che sicuramente si riferivano al suo arrivo e che sicuramente lo avevano "raccomandato" per via del suo sangue. In effetti lo aveva già accennato prima del fatto che la sua discendenza fosse "speciale". Parlò di un certo "padre Gervasoni" facendole ricordare che lui ne aveva preso il cognome. Era evidente che aveva un forte legame con quella persona. Ancora una volta notò che Ira cercava di essere umile, dicendole che non era di sicuro l'unico al mondo ad avere legami con cimeli o discendenze particolari. Sembrava non volersi dare nessuna importanza, voleva essere considerato pari agli altri e non privilegiato per via della sua discendenza di sangue. Krolia lo guardava ascoltandolo interessata, ed iniziò anche a preoccuparsi dato che quel particolare sembrava una di quelle che poteva fare molta gola ad Evelynn. Una "chiave" che apre qualcosa di speciale, era praticamente un invito a nozze per le ladre come lei. Krolia tornò a guardare davanti a lei riflettendo sulle parole del suo collega.
    Accidenti devi aver passato molti momenti difficili. commentò posando una mano contro il braccio del ragazzo come a volerlo consolare. Lo fece istintivamente per cercare un contatto con lui, ma presto si rese conto di aver di nuovo superato l'area personale e ritirò la mano vagamente imbarazzata poiché aveva sentito il bicipite sviluppato sotto la stoffa ed aveva sentito per un momento il desiderio di tastarlo.
    Quindi Padre Gervasoni ti ha mandato qui con noi per proteggerti? Cosa sai di questa storia della "chiave"? Se c'è gente che vuole metterti le mani addosso è perché vogliono usarti giusto? E' una cosa che non dipende dalla tua volontà "aprire" ciò che puoi aprire? tornò a guardarlo, con un velo di preoccupazione negli occhi. Sembrava una faccenda complicata e Krolia non riuscì a fare a meno di pensare che dovevano stare attenti ad Evelynn anche riguardo ad Ira. Se lo aveva già provato a vedere da vicino era altamente probabile che anche lei lo puntasse.
     
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    La capacità di Krolia di alternare il contatto fisico ad una genuina empatia era davvero apprezzato da parte di Ira. Alle volte avere conferme fisiche dell'attenzione di qualcuno è abbastanza importante, anche solo per non sentirsi come un paio di altoparlanti che si scambiano messaggi. Effettivamente l'uomo era molto più rilassato di quanto non avesse dato impressione nella discussione di alcuni attimi primi, sottolineando come quel piccolo diverbio aveva dato ottima base anche per conoscersi meglio.
    Su questo campo ormai vado un pò per deduzione, ma l'altra sera con Clerice ero andato in una biblioteca scoprendo uno dei tanti utilizzi del mio dono. Un volume speciale poteva essere aperto grazie al mio sangue, addirittura è un tomo che racchiude il mio "vero nome"...
    Ira si sarebbe per un attimo soffermato su quell'affermazione per cercare le parole migliori per spiegare cosa intendeva.
    Un profeta in passato ha scritto quel libro elecando tutte le persone che sarebbero state discendenti dalle linee di sangue "sacre". Oggettivamente sono stato capace di aprirlo quindi dovrebbe esserci anche il mio nome, ma di sicuro non troverei scritto "Ira Gervasoni". In primo luogo sono orfano, quindi il mio nome attuale non è quello che ho ricevuto alla nascita. In secondo luogo si parla di nomi profetici, e di solito seguono lingue e significati ben diversi dal nostro attuale mondo...
    L'uomo si sarebbe girato verso Krolia sperando di aver messo bene in chiaro i punti salienti, e sopratutto che avesse potuto ricevere quelle nozioni in maniera cristallina. Lui stesso sapeva che non era un argomento che potesse essere riassunto facilmente, sopratutto per le poche nozioni che davvero aveva a disposizione. Mentre proseguivano a camminare, Ira non potè fare a meno di notare come Krolia avesse una capacità naturale di interessarsi degli altri e anche mettersi più a suo agio con le domande. Ad Ira non era piaciuto come avevano rispettivamente interagito riguardo alla sfida o all'argomento di Evelynn, rendendosi anche conto di come l'essere due totali sconosciuti avesse messo la base di quel diverbio, quindi che la donna fosse disponibile a dare spazio a un terreno comune su cui fare i primi passi per venirsi incontro era un dettaglio piacevole e di valore.
     
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    Krolia era abituata più ad ascoltare ed osservare che mettersi in mostra e parlare di sé, probabilmente questa sua caratteristica aveva fatto fraintendere molte cose prima ad Ira. Come ad esempio che fosse proiettata subito ai piani per catturare Evelynn piuttosto che spiegare perché volesse catturarla. Facendogli credere di viverlo in modo più agonistico che personale, cosa che invece aveva molte altre sfumature che erano difficili da spiegare. Ciò che Ira le stava raccontando aveva suscitato la sua reale curiosità ed interesse. Lei non aveva mai avuto niente di speciale a parte il suo potere così unico nel suo genere ma che spesso reputava inutile per combattere seriamente. Anche il suo aspetto era dovuto ad un incidente particolare avvenuto durante un combattimento, lei in realtà non era stata così alla nascita. Ira invece stava parlando di qualcosa che faticava ad immaginare, qualcosa che aveva solo sentito dire ed in modo molto molto vago. A quanto pare l'abilià che lo caratterizzava era innato e totalmente spontaneo: "apriva" certe cose come se per lui fosse una cosa del tutto normale, quando invece per chi non era dotato di quell'abilità risultava impossibile. Un elemento che in quel momento più chiaro che mai le sembrò una forte tentazione per Evelynn. Era sicurissima che lo avrebbe cercato ancora e che avrebbe fatto in modo di fargli aprire qualcosa ingannandolo ancora. Ira le spiegò di un libro in cui era contenuto il suo vero nome, quello che gli avrebbero dato i suoi reali genitori ma che lui purtroppo non conosceva.
    Oh capisco. Immagino che se riuscirai a scoprire chi erano i tuoi veri genitori, riuscirai a scoprire anche il tuo vero nome. commentò riflessiva, massaggiandosi il mento mentre fissava un punto vuoto davanti a lei.
    Una volta scoperto ciò, dici che capirai anche "cosa" riesci ad aprire? A che tipo di cimeli sei legato? chiese Krolia per poi riflettere su una cosa a cui non aveva ancora pensato. Si voltò verso Ira con aria seria, quella tipica di chi stava riflettendo.
    Padre Gervasoni non ti ha dato nessun indizio o documento? Come hai scoperto di avere questo tipo di particolarità? gli occhi di Krolia erano attenti e genuini, non c'era nessun secondo fine e Ira poteva vedere che era incuriosita di scoprirne di più, ma anche volenterosa a dare una mano.
     
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55 replies since 3/6/2020, 12:52   677 views
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