Un giorno qualsiasi alle porte del Paradiso

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    La giornata si presentava soleggiata anche se non particolarmente calda. Era serena, fresca, la tipica giornata che prende piede dopo una tempesta notturna. Erano successe tante cose durante la piccola scaramuccia con Evelynn, e per quanto il salvabile fosse stato salvato, Ira stava pian piano assorbendo gli avvenimenti tenendosi un pelo lontano da Lucia, Domino e tutte le altre. Non si tratta di confusione, ma è quel tipico momento dove un uomo vuole riprendere la propria identità nel paradigma mutevole in cui si è ritrovato. Il risveglio di quell'ombra dentro di lui lo aveva messo in uno stato di quiete e silenzio mentale inusuale, sopratutto il non sentire più il dolore che i rovi della Corona di Damocle producevano nel suo corpo da quando era giovane. Così, ne aveva approfittato per mettere il naso in una delle zone del Vaticano ai bordi dei giardini, quelle tipiche sale da thè e rilassamento comprensive di gazebo soleggiato e corridoio chiuso tra i fiori che porta ad una sala interna per letture e piccoli incontri. Vi erano un paio di affreschi che meritavano nota di attenzione, sopratutto sul soffitto principale siccome rappresentava un bordo del Paradiso da cui i putti si incuriosivano di chi vi era nella stanza. Nella somma, Ira era sul porticato che dava al corridoio di fiori, con in mano un libro di precetti e pensieri di qualche frate slavo di cui solo Dio sa provenienza ed esistenza, probabilmente due copie esistenti al mondo compresa quella che maneggiava. Aveva la schiena agli stipiti, il braccio destro che cingeva il ventre e il sinistro che sorreggeva il libro, volto leggermente chino sulle pagine e ogni tanto lo alzava per godersi qualche raggio di sole. Si poteva sentire anche cinguettare qualche uccellino ogni tanto. L'aura che emanava Ira era di tranquillità e trasparenza, qualcosa di inusuale per qualcuno della sua stazza o lineamenti volendo, ma di sicuro non dava l'impressione di qualcuno che qualche sera prima aveva dato battaglia ai piani di Evelynn.
     
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    Avevano passato una nottata davvero strana al vaticano. Krolia in particolar modo aveva dovuto combattere contro dei piatti e tazze o chissà che diamine era. L'avevano tenuta occupata tutta la notte impedendole di uscire dalla sua stanza per poter correre in aiuto ai suoi compagni. Era stato difficile per Krolia capire se era successo tutto davvero o se era stato solo uno stranissimo sogno. Alla fine però le notizie di ciò che era successo raggiunse anche le sue orecchie, rassicurandola sul fatto che non era impazzita e quindi le sue curiose battaglie notturne non erano state frutto di allucinazioni. Evelynn aveva provato di nuovo a tirare un brutto scherzo al vaticano intrufolandosi e gettando scompiglio. La notizia fece sentire la donna offesa e indignata: Evelynn si stava prendendo gioco di loro, ne era sicura. Prima uccideva la papessa e poi si metteva a fare scherzi idioti? Chi diamine credeva di essere? No, c'era sicuramente qualcosa di molto losco sotto, e doveva assolutamente cercare qualcuno mischiato in quella faccenda con cui parlare. Le venne in mente in quel momento che effettivamente uno dei compiti affidati dalla papessa era stato proprio quello di conoscere altri compagni del vaticano, dopotutto lei ed i suoi fidatissimi compagni erano rimasti nel sonno per molto tempo e le persone che servivano il clero era cambiata nel frattempo, c'erano molte facce nuove. Poteva quindi cogliere due piccioni con una fava, poteva indagare e conoscere gli altri compagni. Quando Krolia aveva chiesto in giro notizie di quella assurda nottata, le avevano parlato di un certo ragazzo, Ira Gervasoni, che era riuscito a sventare i pericoli e salvare la papessa. Il suo obbiettivo di quella giornata era proprio trovarlo e parlarci per avere altre informazioni che riguardavano l'assurda nottata e soprattutto capire se aveva visto Evelynn e se ci avesse parlato. Uno dei luoghi in cui era più facile incontrare gli altri adepti del vaticano era una sala da thè dove solitamente si ci recava per fare colazione, o veniva usato per tranquille riunioni con dei biscotti fragranti sul tavolo. Krolia avanzò nella sala da thè tranquillamente, stonando forse un poco con l'ambiente circostante elegante poiché indossava un abbigliamento molto più da strada, composto da un paio di pantaloni di pelle dalle cuciture ricercate un top comodo e sulle spalle aveva una giacca di pelle, tutte decorate con lo stemma di una famosa marca che usavano spesso anche lì al vaticano. Ai piedi aveva dei scarponi di pelle pesanti, quelli tipici militareschi. Più che una suora sembrava una motociclista. Si guardò attorno notando alcuni volti conosciuti e già visti, poi adocchiò un ragazzo imponente seduto ad un tavolino che sorseggiava del thè in totale tranquillità. Gli si avvicinò notando man mano quanto fosse diverso rispetto ai compagni con cui aveva sempre combattuto. Bowen era praticamente la metà di lui, no forse era meglio dire un terzo di lui, ed era decisamente più giovane di Evan. In un certo senso lo sentiva quasi come un coetaneo e ciò la fece sentire meno indecisa sul da farsi. Gli si fermò davanti a mezzo metro dal suo tavolo per non essere troppo invadente.
    Buongiorno, mi scusi il disturbo, lei è il signor Gervasoni? gli chiese diretta e rigida, manco fosse stato un soldato che si rivolgeva ad un suo superiore.
     
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    Ira ero distratto dai suoi stessi pensieri per notare da subito la figura di Krolia. Quando sentì la donna riferirsi a lui, ci mese qualche attimo di troppo per girarsi su di lei e metterla a fuoco. Per prima cosa si soffermò sul singolare abbigliamento, dato che una tenuto da motociclista così succinta non era proprio il vestito abituale che uno si aspetterebbe in quelle sale. Poi guardando meglio in volto Krolia, Ira prese il tempo di alzarsi per mettersi un attimo in ordine con la giacca bianca che indossava, capendo che il colorito viola della donna era proprio la sua tonalità di pelle naturale, collegando anche che quindi i suoi pantaloni erano abbastanza scosciati. Diede un colpo di tosse per schiarirsi la voce ed essere il più disponibile possibile, siccome non aveva la minima idea del perchè o del per come quella donna lo stesse cercando.
    Buongiorno. Si, sono io Gervasoni. Ira Gervasoni. Ma prima di tutto, possiamo tranquillamente evitare il tono formale. Quindi dimmi pure come ti chiami, figliuola, e come mai mi stessi cercando...
    Ira avrebbe sorriso caldamente socchiudendo gli occhi e facendo cenno con la mano destra verso la sedia accanto a lui. Sinceramente parlando, l'omone era insicuro se si trattasse di qualche amico del Vaticano che aveva preciso interesse a parlare con lui, o qualche fedele che magari gli era stato inviato per poter avere un consulto o qualcosa di simile. Si era sempre dipinto come una persona a cui riferisi per guida spirituale e morale, e fare il primo passo in quella direzione avrebbe reso la giornata interessa. Krolia, d'altro canto, avrebbe potuto sfruttare quel momento di indecisione per osservare la mano che Ira aveva usato per indicarle di sedersi: il palmo aveva il tatuaggio di una rosa molto stilizzato che poi con il proprio gambo spinato proseguiva all'interno della manica, e nonostante la forma non sia unica, quello specifico segno dalla impronta magica inconfondibile era il dono di Lucia II a favore dei fedeli che riuscivano ad entrare nelle fila dei Portatori di Luce. Se magari la descrizione sommaria di Ira non bastava ad assicurarne l'identità, quel segno invece era una prova inconfutabile che era la persona che cercava. Bisognava vedere ora che intenzione aveva nei suoi confronti. Nel suo Ira era elegante e massiccio nell'aspetto, giacca bianca, panciotto rosso, camicia bianca e pantaloni bianchi. La sua espressione era disponibile e solare, mentre la sua energia era simile ad uno specchio d'acqua calmo e privo di increspature. Evidentemente l'improvviso contatto o dei vestiti attillati non lo mettevano in imbarazzo tanto da farlo smuovere come un qualsiasi sbarbatello.
     
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    Fu davvero molto strano per Krolia sentirsi chiamare figliola da un ragazzo che aveva circa la sua stessa età. Andando per logica si disse che magari si era riferito a lei con quel epiteto perché l'aveva scambiata per una fedele e non una collega. Errore più che gustificato dato che Krolia si era abbigliata come una qualsiasi donna che si poteva incontrare per strada. Krolia amava l'abbigliamento sportivo o di pelle, le piacevano anche le moto e preferiva spesso abbigliamenti che la facevano sembrare una motociclista. Ingenuamente quando aveva indossato quei pantaloni non aveva pensato che potesse sembrare audace, dopotutto lei li consierava pantaloni, particolari ma pur sempre pantaloni. Dopo il suo fallimento non se l'era sentita di indossare gli abiti talari, non si sentiva ancora pronta e totalmente meritevole di essere considerata una sorella. Lo sguardo gentile di Ira le diede subito una buona impressione, anche se aveva l'aspetto di una persona burbera e rigida il suo modo di fare gentile la mise subito a suo agio. Sembrava anche una persona forte, quindi non era difficile credere che avesse dato un grande contributo ai guai della notte precedente. Lo trovò affascinante, attraente poiché davvero molto diverso ai compagni a cui era abituata. Ira le mostrò la sedia al suo tavolo per invitarla a sedersi e a quel punto Krolia notò il tatuaggio che aveva sulla mano con i simboli religiosi che le confermarono che non aveva sbagliato persona. Krolia sorrise al ragazzo ringraziandolo, si tolse la giacca posandola sullo schienale della sedia e prese posto di fronte a lui. Senza la giacca si poteva vedere la linea snella ma allenata della donna. Non era formosa e abbondante come altre sorelle che aveva avuto modo di conoscere. Krolia era alta, atletica e la leggera muscolatura sulle braccia lasciavano intendere che appartenesse ad una branca di suore che combattevano.
    Il mio nome è Krolia Marmora, sono una sorella del Vaticano. La stavo cercando per ciò che è successo recentemente di notte al Vaticano. gli disse accorgendosi in un secondo momento che stava continuando a dargli del lei, nonostante le avesse detto che non serviva essere formali. Abbassò lo sguardo imbarazzata spostandosi una ciocca di capelli dal volto portandolo dietro l'orecchio. Prese un profondo respiro e cercò di concentrarsi sull'argomento per cui era andata a cercarlo.
    Le voci girano in fretta e sono venuta a sapere che hai salvato la nostra papessa e che hai sventato l'attacco. Ecco, io ed i miei compagni siamo sulle tracce di un nemico in particolare e voci non del tutto verificate ci hanno fatto sapere che probabilmente è stata opera di una certa Evelynn. Volevo chiederti se fosse vero e se hai avuto a che fare con lei visto che sei il diretto interessato, ho pensato di chiedere direttamente a te per avere una conferma. mentre parlava sollevò di nuovo lo sguardo su Ira, guardandolo senza alcun timore dritto negli occhi, decisa e ferrea poiché l'argomento Evelynn sembrò toccarla molto personalmente. Gli occhi di Krolia erano quelli di una persona molto decisa a non lasciarlo andare senza prima aver avuto le informazioni che cercava.
     
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    Ira sorrise mentre ascoltava la presentazione di Krolia, rimanendo sereno mentre ancora usava il tono formale.
    Krolia! Piacere di conoscerti... E' sempre un piacere fare conoscenza con altre persone appartenenti al Vaticano!
    A quel punto l'uomo diede tempo alla donna di far scivolare via l'imbarazzo e potersi adattare alla situazione di tranquillità. Nonostante il vestiario, Krolia sembrava una donna dai gesti molto leggeri e curati, sopratutto da come sfiorò i propri capelli con le dita. In termini di figura erano sinceramente unici i coloriti violacei dei suoi capelli e della sua pelle, sfumature singolari che di sicuro potevano far pensare a una razza diversa da quella umana oppure a una condizione specifica del suo essere. Quello che colpì Ira maggiornamente era l'atmosfera che accompagnava la sua sagoma: dava l'impressione di essere un cielo annuvolato, qualcosa che poteva presagire tempesta come anche piacevole vento fresco in una giornata estiva. A quel punto però le intenzioni di Krolia non tardarono a farsi palesi, e Ira rimase imperturbabile nella sua espressione marmorea, ricambiando lo sguardo diretto di Krolia e preoccupandosi di prendere alcuni secondi per mettere insieme le idee. Avrebbe preso una posa rilassata appoggiandosi con la schiena alla sedia, portando la gamba destra accavallata alla sinistra e ambo le mani chiuse dita nelle dita al ventre. Si sarebbe schiarito la voce, mentre col piede destro avrebbe cominciato a fare dei movimenti ritmici su e giù cadenzando i secondi.
    Capisco. Affermo che ho partecipato alla risoluzione dei recenti avvenimenti che hanno interessato il Vaticano. Evelynn ha elaborato un piano abbastanza complesso per attaccare direttamente la Papessa. Ho avuto a che fare con lei direttamente... Non ero al corrente che vi fosse una squadra dedicata per lei... Ti dispiace se, prima di domande specifiche, mi chiarisci meglio di che gruppo fai parte?
    Il tono di Ira era decisamente incuriosito, molto disponibile e desideroso di conoscere meglio le circostanze che avessero portato Krolia sulle tracce di Evelynn. La sua conoscenza del Vaticano era comunque ancora superficiale a dir poco, e questa era un ottima occasione per unire l'utile al diletto di fare amicizia con qualche compagna Portatrice.

    Edited by 666xXxBaldKillerNoobSaibotxXx666 - 7/6/2020, 14:46
     
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    Nel momento in cui Ira le disse che era un piacere conoscerla, si rese conto di quanto fosse stata diretta e poco amichevole, andando subito al sodo. Infondo Veronica le aveva detto di conoscere anche gli altri, era una buona occasione ed invece lei si era buttata subito sul lavoro. Si sentì mortificata, ma in realtà non era riuscita ad essere subito amichevole poiché era sempre stata una imbranata totale in quelle faccende sociali.
    E'- è un piacere anche per me. provò a correggere il tiro ma le sembrò troppo tardi, suonando quasi forzata come frase detta più per convenzione sociale che sinceramente, infatti la voce le uscì più bassa ed insicura. Tossì poi prima di proseguire con la sua spiegazione del motivo per cui lo aveva cercato. Ira si prese un attimo per riflettere sulle sue parole, poggiandosi con la schiena alla sedia e accavallando le gambe, istintivamente Krolia si poggiò con i gomiti sul tavolo per sporsi leggermente in avanti verso di lui, come a voler colmare la distanza creatasi dalla nuova posizione dell'uomo così da non perdersi nemmeno una vocale di ciò che le avrebbe detto. Ira le confermò che era vero che aveva aiutato a risolvere i problemi della notte precedente. Confermò che c'era stata Evelynn e che aveva avuto a che fare con lei ed i suoi piani per attaccare Veronica. A quelle parole Krolia sbiancò di colpo, i suoi occhi si allargarono per la paura, le sue labbra si socchiusero per aspirare aria preoccupatissima. Chiuse i pugni serrandoli con forza sul tavolino ed abbassò lo sguardo per nascondere un moto di infinita amarezza che le lampeggiò negli occhi. Non poteva credere che Evelynn avesse di nuovo tentato di attaccare la nuova papessa: non le era bastato uccidere Lucia? Si morse l'interno della guancia per frenare la rabbia crescente che le fece stringere ancora più forte i pugni fino a far sbiancare le nocche della mano. Sollevò di nuovo lo sguardo su Ira con l'aria di chi volesse inondarlo di domande, ma venne anticipata da lui che le chiese di chiarirgli di che gruppo facesse parte. Krolia prese un profondo respiro per calmarsi. Doveva essere corretta e spiegarsi prima di pretendere risposte. Infondo fino a quel momento Krolia per lui era una sconosciuta e non poteva di certo fidarsi così su due piedi.
    Un tempo ci chiamavano i cavalieri dell'apocalisse. Facevo parte di un gruppo scelto ai tempi di quando la chiesa era molto più repressiva. Probabilmente ne avrai sentito parlare. Anche Evelynn faceva parte di quel gruppo in passato. Era una mia compagna di squadra... fin quando non ha... sentì un groppo in gola, le faceva ancora molto male dirlo ad alta voce. Ogni volta che ripensava a quella scena si sentiva lo stomaco ritorcersi, l'aria mancarle e quella sensazione la portò a prendere la tazzina sul tavolo per sorseggiare senza tanti complimenti per ammorbidire quel groppo in gola. Lo aveva fatto di getto poiché aveva avuto la sensazione che le si stavano inumidendo gli occhi e le serviva invece rimanere seria e professionale. Quando posò la tazzina sul suo piattino, solo in quel momento si rese conto che aveva praticamente bevuto il tè del ragazzo ed arrossì vistosamente.
    Oddio scusami! L'ho fatto senza pensarci. Te ne offro un'altro! un poco agitata chiamò con un gesto della mano il cameriere indicandogli il tè sul tavolino chiedendo di portargliene altro, poi tornò di nuovo a guardare verso Ira.
    Io non so se hai idea di quanto quella donna sia pericolosa. E' stata lei ad uccidere la precedente papessa, ed adesso... adesso cerca di fare del male anche a Veronica... io... io non so più che cosa pensare! le tremavano le mani, cercò di non darlo a vedere portandosele sopra le gambe.
    Ti prego, ho bisogno di sapere altro. Ti ha parlato? Cosa ti ha detto? Cosa ha fatto di preciso? era evidente dal suo tono preoccupato che Krolia fosse molto coinvolta personalmente in quelle faccende che riguardavano Evelynn. Aveva tutta l'aria di una sorellona che si disperava per la condotta pessima di una sorellina e non sapeva come aiutarla e recueprarla.
     
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    La prima impressione che Ira ebbe di Krolia fu positiva nel complesso, seppur dovette ammettere che i comportamenti della ragazza mettevano un pò a disagio nel loro insieme. Krolia aveva sicuramente l'apparenza di una persona adulta, ma l'instabilità che le provocava l'argomento era più palpabile di qualsiasi altro tipo di qualità più equilibrata che sicuramente possedeva. Parlare di Evelynn direttamente poi dimostrò quanto Krolia venisse agganciata su emozioni decisamente negative. Per questo Ira rimase abbastanza inerme di fronte alla piccola gaffe del thè, a cui dovette assistere trattenendo leggermente un sorriso fuoriluogo per il momento topico. Per prima cosa dovette cambiare atteggiamento, siccome il dimostrare disponibilità verbalmente e solidità fisicamente facendosi leggermente indietro aveva reso Krolia "aggressiva", dimostrato da come si era fatta subito in avanti per rimanere addosso all'argomento e irrigidendosi per il nervosismo. Brutto da ammettere, ma se Ira voleva davvero comunicare con la donna che aveva di fronte, doveva prima fare un pò di lavoro di smussatura e creare il giusto filtro per trasformare in qualcosa di efficace il passaggio di informazioni.
    Krolia, scusami se ti faccio notare questa cosa, ma penso che anche se ci servissero qualche litro di thè, finiresti per berti anche il mio per quanto la faccenda nel complesso ti stia alterando... Permettimi di invitarti alla passeggiata tra i giardini qui fuori. Così prendiamo un pò d'aria.
    Ira a quel punto si sarebbe alzato con calma, per far capire a Krolia che era ancora assolutamente disponibile a parlare, ma che proseguire in quel luogo non era la scelta opportuna se le emozioni sarebbero continuate a sgorgare a quella maniera. Non fa bene a nessuno sentirsi schiacciati come un liquido in una siringa, e Krolia sembrava avere alle spalle una responsabilità che la spingeva in avanti, e Ira appariva più come un buchino troppo stretto in cui dover passare creando tensione. La avrebbe invitata a seguirlo al di fuori della sala da thè, dove cominciavano i giardini curati da Clerice, e che offrivano ombra e freschezza tra una siepe e l'altra. Ira camminava con le mani dietro la schiena con la sinistra nel palmo della destra, col petto in fuori e lo sguardo alto. Aveva un portamento nobile ed educato, e sembrava ricercare il Sole mentre i suoi capelli biondi prendevano la lucentezza di un aureola. Emanava un atmosfera calma e piacevole di una brezza estiva, e la scioltezza del suo viso accompagnavano uno sguardo sincero rivolto a Krolia per permettere di capire che non avrebbe trovato ostacoli da parte sua.
    Dunque, mi hai dato parecchie cose da assimilare. Alcune delle quali mi prendono... Di sorpresa, ma vienimi incontro sul fatto che se anche ti facessi un elenco di eventi ne otterremo entrambi davvero poco. Ed Evelynn per te è qualcosa di molto più personale di quanto lo possa essere per me al momento.
    Ira avrebbe preso un pochino di fiato siccome voleva cominciare a tirare il filo di Arianna di quella conversazione per non perdere il centro di quell'incontro.
    Krolia, il peggio è passato per il momento. L'attacco è stato respinto e Veronica sta bene. Quindi non sentirti responsabile di ciò che è successo qualche giorno fa. Evelynn non è un profilo con cui si può avere a che fare portandosi un macigno carico di tutto il passato che avete in comune. Sopratutto nessuno dei due ne trarrà qualcosa se prima non prendi un lungo respiro e riprendi coscenza che non stiamo correndo da nessuna parte. Mi hai trovato e sono qui per parlare, abbiamo tutto il tempo per discutere di Evelynn...
    Ira aveva un tono sicuro e cadenzato, a cui potersi affidare e con cui prendere il ritmo per poter camminare con un pò più di sicurezza. In questo senso l'uomo non aveva mai mancato di avere un comportamento rassicurante, e se all'inizio aveva cercato solo una connessione verbale, ora stava lavorando appieno per poter lavorare sulle reazioni di Krolia e metterla a proprio agio. Tra i due, Ira era quello con meno esperienza diretta con Evelynn, ma anche per questo la persona più adatta che poteva capire come un semplice scambio di informazioni non li avrebbe portati da nessuna parte se l'obbiettivo finale era fare un passo in avanti verso un qualsiasi obbiettivo.
     
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    Krolia fissava Ira in apprensione, pendendo dalle sue labbra per avere notizie in merito ad Evelynn. Si sentiva impaziente di conoscere le vicende, ma era ben consapevole che doveva essere paziente, quindi serrava la mascella per impedirsi di parlare ancora, ma i suoi occhi attenti sembravano gridare "avanti parla!". Quella tensione in Krolia venne sgonfiata come un palloncino a cui avevano aperto il nodo quando lui le fece notare che era troppo tesa per poter parlare lì in tranquillità. In poche parole Ira le aveva detto che era come un libro aperto in quel momento e ciò la fece sentire estremamente in imbarazzo, difatti arrossì vistosamente, poi abbassò il capo arrendendosi al fatto che forse aveva ragione lui. Se voleva avere notizie era meglio assecondarlo e prenderla con calma, anche se dentro di lei avrebbe voluto afferrarlo per le spalle... quelle enormie muscolose spalle, e agitarlo per fargli sputare fuori tutto ciò che sapeva.
    Sì, hai ragione. Ti seguo. si alzò subito dopo Ira e lo seguì in silenzio, sentendosi ancora un poco mortificata per il fatto di essere così emotiva quando si trattava di Evelynn. Una volta in piedi si accorse di quanto fosse imponente Ira. Lei era una stangona dato che era alta un metro e novanta, ma Ira riusciva a superarla di parecchi centimetri e ciò la mise un pizzico in soggezione, per lei era raro conoscere uomini più alti di lei, e lui era anche ben piazzato fisicamente, non faticava a credere che fosse riuscito a tenere testa a quella maledetta di Evelynn. Passeggiare aiutava Krolia a sciogliere un poco di tensione, stare in movimento e respirare i profumi dei fiori aiutavano più di quanto non avesse immaginato. Krolia era una brava ascoltatrice quindi lasciò la parola a lui che sembrava volerla mettere a suo agio, dicendole anche di non doversi sentire in colpa per ciò che era successo. Quell'uscita la colpì tantissimo dato che nemmeno lei sembrava aver capito che in effetti si sentiva in colpa, cosa che invece lui sembrò aver capito subito al primo sguardo. Imprecò mentalmente nell'accorgersi che era davvero troppo leggibile agli occhi del prossimo. Se uno sconosciuto come Ira riusciva a capire così tanto di lei, Evelynn poteva giocare con i suoi sentimenti con una estrema facilità. Ciò la fece sentire una debole e si morse il labbro inferiore frustrata.
    Chiedo perdono se sono stata così precipitosa e diretta. La faccenda mi prende anche sul personale perché come ho già detto Evelynn in passato era una nostra compagna, ed è giusto che ci mettiamo in prima fila per catturarla. E' un nostro dovere, non possiamo tirarci indietro e piangerci addosso perché non abbiamo mai capito chi fosse realmente. Ti ringrazio per aver salvato Veronica, se le fosse successo qualcosa non me lo sarei mai perdonata. disse per poi prendere di nuovo un profondo respiro e cercare di calmarsi così da mettere a suo agio anche Ira, invece di bombardarlo di domande.
    Vedi in passato Evelynn era molto diversa, io stento a riconoscerla. Deve essere successo qualcosa che sfugge alla nostra logica. C'è qualcosa che la spinge ad accanirsi contro il Vaticano. Prima ha rubato il tesoro, e poi ha tentato di attaccare Veronica. Ho paura che possa voler uccidere anche lei. A te è sembrato che volesse farle del male? Cosa è venuta a fare qui? Mi chiedo cosa la spinge ad agire così? Io non riesco a capire... Lucia ci aveva aiutato, ci aveva donato una nuova vita e lei... ha ripagato con la morte. Sono faccende davvero molto complicate che aggiungono un mistero dopo l'altro. fece una piccola pausa fissando il viale davanti ai suoi piedi.
    Ogni più piccolo dettaglio potrebbe fare luce su molte cose. affermò per poi voltarsi verso Ira, supplicandolo con gli occhi di raccontarle tutto ciò che sapeva.
     
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    Il senso di responsabilità di Krolia era il principale fattore per cui le sue emozioni la mettevano così a nudo. Ira poteva trattenersi dal cedere al flusso di domande solo fino a quel punto, siccome la donna dimostrava che era lì per un motivo così preciso e così radicato nel suo bisogno di agire che sarebbe stato deleterio allungare il brodo oltre. Il vero dilemma era come organizzare il discorso senza che ogni fase dall'accaduto portasse Krolia a farsi innumerevoli domande su ogni cosa, e quindi Ira decise di irrigidirsi leggermente per avere posizione ferma sull'esporre i fatti per come si erano svolti.
    La scorsa notte, Evelynn si è infiltrata sotto le mentite spoglie della Papessa per organizzare il suo piano. Dopo avermi sfruttato per entrare nella Safe Room di Lucia II, mi ha spedito a dare supporto a Domino. Ha imprigionato Veronica in una delle creature che ci ha da subito dato filo da torcere. Per fortuna liberarla non le ha arrecato alcun male, ma tornati di corsa nella stanza sicura, Evelynn aveva rubato ogni cosa di valore al suo interno... Lasciando anche un messaggio disturbante su uno specchio...
    Ira fece un lungo respiro assicurandosi che Krolia stese seguendo.
    Era un disegno della Papessa che la raffigurava distorta e preda della Lussuria, con un invito diretto a me in tal senso. A quel punto abbiamo deciso di metterci sulle sue tracce, Domino e Clerice nei Giardini, Veronica nella sala per il controllo dei sistemi di sicurezza del Vaticano, e Raiko con me per controllare le cucine. Li è dove ho avuto il mio secondo faccia a faccia con Evelynn...
    Camminando per i vialetti, la chiacchera li avrebbe fatti raggiungere facilmente alcune fontane in cui l'acqua limpida brillava come dei cristalli che volteggiavano in aria. Ira era molto conciso ma esaustivo nel suo riassunto, facendo capire a Krolia come analizzare gli eventi richiedesse anche distacco.
    Quella donna sfrutta diversi sistemi per rendere inermi e corrotte le proprie vittime. Sfruttando un congegno magico e i gioielli che aveva trafugato, ha rinchiuso Raiko nell'ennesima mostruosità che poteva produrre. Ma Raiko è stata la prima a capire che era l'ennesima distrazione per il vero pericolo. Evelynn aveva fatto in modo di corrompere i comandi stessi dei sistemi di sicurezza del Vaticano, e se non fossi arrivato in tempo non so cosa sarebbe successo alla Papessa... Ci ha distratti a più riprese su diversi fronti per portarci lontano dal suo reale obbiettivo.
    Ira ovviamente avrebbe approfittato della zona più aperta, e della fine del resoconto, per dare tempo a Krolia di assorbire tutte le informazione che le aveva appena condiviso. Seppur risultasse solo una cronologia di eventi, ciò che risultava davvero importante era saziare la più forte curiosità di Krolia per cominciare a capire cosa avesse a cuore di trarre da tutto ciò. L'impressione che Ira aveva della donna era di una persona che si era sobbarcata un compito in solitaria, perdendo di vista come c'è differenza tra senso di responsabilità e senso dell'azione. Doveva capire bene che tipo di agganci avesse Krolia per sbrogliare la rete di impedimenti in cui inciampava.
     
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    Krolia era una brava ascoltatrice, non avrebbe qunidi interrotto Ira nel suo racconto con domande su domande anche se in effetti non facevano che moltiplicarsi nel suo cervello ad ogni nuova informazione che le dava. Era totalmente focusata sul ragazzo al punto che forse sarebbe sembrato quasi che lo stesse fissando un po troppo insistentemente, ma non era colpa di Krolia dato che l'argomento era di vitale importanza per lei. Dal suo racconto a quanto pare ancora una volta Evelynn aveva preso altre sembianze, ed il pensiero che Evelynn potesse assumere l'aspetto di Veronica o di chiunque altro del vaticando la terrorizzò. Un conto era che si camuffasse un poco per assumere un aspetto più normale, un'altro era prendere le sembianze di qualcun'altro che loro conoscevano bene. Aveva provocato Ira con qualcosa di vergognoso, probabilmente per attirare la sua rabbia o per distrarlo. Ciò però le fece capire che lo conosceva, oppure aveva saputo qualcosa sul ragazzo che l'aveva interessata. Quando Ira fece una pausa nel suo racconto avrebbe trovato Krolia ligia e attenta che annuiva per incoraggiarlo a continuare il suo racconto. A quanto pare la loro avventura era stata tortuosa ed Evelynn aveva di nuovo escogitato un piano elaborato per assicurarsi di darsela a gambe nel momento più propizio. Quando Ira finì il suo racconto, Krolia gli sorrise dolcemente, un sorriso un poco triste ma grato. Sospirò cercando di scrollarsi di dosso la tensione che l'aveva resa rigida fino a poco prima.
    Ti ringrazio Ira. Adesso alcune piccole cose mi sono più chiare. affermò facendo vagare lo sguardo sui fiori del giardino, prendendo un'altra bella boccata di aria fresca.
    Se avesse voluto uccidere Veronica lo avrebbe fatto nel momento in cui l'hanno imprigionata. Inizio a credere che per lei sia una sfida personale fare ciò che ha fatto. Quando ha trafugato il tesoro esposto, anche quella volta si era fatta avanti personalmente per distrarci. Aveva assoldato dei misteriosi guerriei ombra invisibili con cui ci ha tenuto sotto scacco tutto il tempo. Fingeva di essere dalla nostra parte, mostrandoci questi guerrieri ombra che minacciavano la vita dei civili che erano alla mostra. Adesso so che stava bluffando, per impedirci di metterle subito le mani addosso e far scatenare un massacro. Ha giocato con i nostri sentimenti, e lo ha fatto anche con te a quanto pare, mostrandoti una papessa irreale. spiegò sembrava calmarsi un pochino. Sapere che non voleva uccidere Veronica l'aveva in un certo senso rincuorata, anche se non era del tutto calma.
    Il fatto che si presenti personalmente nei suoi piani e che ci affronta faccia a faccia, mi fa credere che cerca il brivido del pericolo. Ha creato di nuovo un piano e probabilmente si compiace quando riesce a portarli al compimento. Si sta prendendo gioco di noi Ira. il tono di voce di Krolia si fece sempre più serio, mentre il suo sguardo sempre più rabbioso: non le piaceva cosa stava cercando di fare.
    Non posso perdonarla! Come osa comportarsi in questo modo dopo aver ucciso Lucia? Noi non siamo i suoi giocattoli, deve pagare per ciò che ha fatto. strinse il pugno mentre diceva quelle parole, lasciando bruciare dentro di lei la rabbia crescente verso Evelynn. Poi di scatto si voltò verso Ira fissandolo un attimo confusa.
    Prima sembravi volermi far capire che tu non hai mai avuto a che fare con Evelynn in passato, ma ti ha cercato, e ti ha lasciato un messaggio. Sei sicuro di avere nessun legame con lei? Perché ti ha provocato in quel modo se non ti conosceva? gli chiese perplessa fissandolo ancora più attentamente come se volesse scorgere in lui qualche lineamento famigliare del passato, magari una cicatrice, una ruga ... qualcosa che ovviamente non trovò.
     
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    Quella situazione per Ira era come sapere di camminare su una mina con la sicurezza di calpestrala. Krolia aveva reso chiaro come il suo rapporto con Evelynn fosse stretto, collegato a doppio filo con un lungo passato di cui l'uomo poteva mettere solo insieme i piccoli frammenti che sfuggivano tra le righe alla donna. Se avesse potuto mettersi dal lato di un confessionale dietro la feritoia, e Krolia fosse stata dal lato di chi confessa la propria vita, non sarebbero bastate due Bibbie a elargire i cantici della sua disavventura fino a quel momento. Ma sia ben chiaro che Ira non vedeva la cosa in senso negativo, ma dal punto di vista del misurare la propria posizione in rapporto al cespuglio di rovi in cui doveva ficcare le mani. Non era Krolia o il Vaticano la vittima. Ira era la povera anima che doveva aprirsi per raccontare cosa era successo. Fu una realizzazione strana, forse mossa dal risultato della difesa di Veronica e delle altre, ma Ira si era per un attimo illuso di non essere il "leso" in quella questione. Evelynn aveva mirato a lui e al suo sangue, col chiaro intento di macchiarlo di nero insieme alla corruzione con cui aveva cercato di colpire Veronica nel finale. Era strano a dirsi, ma come Krolia aveva ricercato Ira, quest'ultimo doveva capire come la sua esperienza andava affidata alla donna che più di tutti aveva una conoscenza diretta di Evelynn. Avrebbe socchiuso gli occhi cercando un punto per sedersi vicino alla fontana, espirando profondamente così che la sua figura massiccia si sgonfiasse e permettesse a Krolia che era in piedi di sentirsi in controllo di tutto quel fiume di domande che aveva bisogno di chiarire. La avrebbe guardata per qualche secondo negli occhi per coglierne la decisione, la rabbia e tutto il resto delle emozioni con cui stava avendo a che fare, sopratutto per trasmettere rispetto e condivisione.
    Krolia. Io sono stato uno strumento per Evelynn, un nuovo gioco da inserire nei sui meccanismi. Il mio sangue è speciale, o meglio il mio lignaccio, seppur diluito, riporta ai Re del passato. Nella fattispecie Damocle. Questo vuol dire che la mia impronta apre porte dai sigilli antichi, chiuse con rituali di cui Domino ti potrebbe parlare con più cura e sui quali anche io sto cercando di informarmi.
    Ira avrebbe fatto una pausa per prendere a dovere fiato siccome anche per lui quel terreno era decisamente difficoltoso siccome sconosciuto. Era mani nella mani con le dita intrecciate, con i gomite sulle cosce a sorreggere il busto e la testa alta per mantenere lo sguardo su Krolia che lo ascoltava.
    Lei E' avanti a tutti noi. A partire dalla Papessa, tutto il Vaticano combatte per salvare questo Mondo su diversi fronti. Evelynn invece ha tutto il tempo a sua disposizione per avere informazioni vitali con cui renderci burattini dei suoi spettacoli. Bada bene, la mia è una affermazione di posizione. Essere ciechi al tunnel che si attraversa, rende il percorso verso la luce un viaggio infinito e dettato da altri. Anche io voglio reagire, ma trappole e ingegno sono il suo forte. Lo stimolo alla conoscenza invece è il suo invito a vedere quanto possiamo addentrarci nella tana del Bianconiglio senza perdere di vista il cammino...
    Ira si fermò per un lungo secondo su quell'ultima affermazione, portando lo sguardo al verde del prato di fronte a lui e portando le dita alle labbra. Il discorso che Krolia aveva proposto era ovviamente stimolante su molti argomenti, e purtroppo Ira non aveva modo dal trattenersi al mettere bocca su come avrebbe voluto agire. Ora avrebbe risposto alle domande di Krolia, cercando di farsi coinvolgere al meglio nella cronologia di cosa era davvero successo prima di mettere naso nel Vaticano, poi e solo allora avrebbe avuto modo di orientarsi insieme alla donna per vedere cosa potevano mettere in atto o che approccio dovessero avere. Trattenersi dal bruciare tappe importanti era ciò che lo aveva già preso in fallo la notte dell'attacco, e il bordo tra inesperienza e superbia è una corda di valore molto fragile.
     
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    Anche Ira sembrava un buon ascoltatore dato che non aveva mai interrotto Krolia durante le sue spiegazioni. Quei due erano molto simili in quel tipo di cose, o forse Ira stava solo cercando di raccogliere le idee e farsi due domande. Ad un certo punto notò che Ira si fermò per sedersi su una panchina, quasi come se avesse avuto bisogno di prendere una pausa e concentrarsi unicamente su ciò che le avrebbe detto. Krolia era ancora troppo agitata per sedersi a sua volta quindi preferì rimanere in piedi guardando negli occhi Ira mentre le faceva capire che non c'era nessun legame, che sicuramente Evelynn era venuta a sapere di lui e del suo sangue che aveva particolari qualità che aveva sfruttato nel suo piano.
    Oh capisco, quindi sei stato usato per i suoi loschi piani. Ciò però se ci pensi significa che ha accesso alle informazioni di cui il Vaticano è in possesso. affermò portandosi una mano al mento rfilessiva. Quella era un informazione che di sicuro non poteva reperire normalmente, era evidente che aveva dei contatti o un modo per reperire informazioni di quel genere.
    Hai ragione, lei ha meno distrazioni rispetto a noi e più tempo per dedicarsi ai suoi piani. Potremmo tentare a creare una trappola, se riesce a reperire informazioni dal vaticano, possiamo verificarlo usando un informazione falsa. Si potrebbe usare quell'informazione falsa anche per capire come fa a scoprirli, così se c'è un traditore o una falla nei sistemi di sicurezza potremo scoprirlo e allo stesso tempo spingerla a farsi avanti. si disse iniziando a fare piccoli passi avanti e indietro davanti ad Ira riflettendo sul da farsi.
    Mi preoccupa anche il fatto che riesce a prendere le sembianze degli altri. Avevi notato nulla di strano nella falsa papessa? Un piccolo elemento che possa tradire il suo camuffamento? gli chiese smettendo di passeggiare nervosamente davanti al ragazzo e prendendo invece posto accanto a lui sulla panchina.
    Forse dovremmo pensare anche ad una specie di parola d'ordine, quando abbiamo dei dubbi sull'idendità degli altri. riflettè a voce alta dando quasi per scontato che anche Ira volesse partecipare alla cattura di Evelynn.
    A parte la stanza di sicurezza della papessa, Evelynn ha tentato di farti aprire altro con il suo travestimento? A cosa stava puntando davvero? Siete riusciti a scoprirlo?
     
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    Krolia si stava facendo conoscere sotto tanti aspetti col suo modo di fare. Era adrenalinica nel suo modo di ragionare, e quasi ossessionata dal poter avere sotto controllo ogni aspetto del problema. E più Ira si creava una immagine mentale completa della donna, e più i dettagli della scelte di parole o degli argomenti o dei gesti venivano evidenziati sottolineando fattori che instillavano preoccupazione. Quando si sedette accanto a lui cercando di pressarlo anche fisicamente, Ira dovette fare un lungo respiro portando ambo le mani sulle ginocchia e spostando lo sguardo nel vuoto davanti a sè per mettere in ordine i pensieri. Se avessero continuato su quella linea Krolia avrebbe facilmente cominciato a fumare dalle orecchie, e la sua instabilità era l'ultima cosa di cui Ira voleva davvero proccuparsi, siccome sentiva di dover raddrizzare il tiro su cose più radicate di cui cominciava a carezzare la superficie.
    Krolia... Se per un attimo metto da parte il fatto che non ho la completezza degli eventi che ti legano ad Evelynn, per quanto ne sappiamo entrambi potrei essere lei in questo momento. Godendomi quindi il tuo pendere dalle mie labbra o dalle mie azioni, alimentando solo il chaos mentale che al momento la sta facendo da principe nei tuoi ragionamenti.
    Ira aveva le ciglia aggrottate mentre sfruttava la frase per riottenere l'attenzione della donna, mostrando uno sguardo preoccupato e anche leggermente disturbato dall'incidenza del suo comportamento. Dandole quel minimo di ruota libera, Krolia avrebbe corso in cerchio per le Mura Vaticane in rapporto al quantitativo di energie che stava espandendo.
    Stai ragionando come un cacciatore. O peggio, come un atleta che deve raggiungere una medaglia. Il Vaticano non è questo, Krolia. Non ha "distrazioni". E' il nostro compito primario subire il Male in qualsiasi forma esso ci colpisca. E quindi sorprendolo con resistenza e perserveranza, per portare la Luce nell'Oscurità. Se perdi la Fede in quello che rappresentiamo, allora Evelynn ha già vinto...
    Il tono della voce dell'uomo non era affatto di ammonimento, ma al contrario le parole erano spezzate da un senso di cordoglio e sfiducia. L'aggressività della donna aveva sì una direzione condivisibile come fine, ma deragliava da qualsiasi percorso retto, e anzi sposava il tocco corrosivo della ladra che mirava a far germogliare la rabbia e l'insicurezza come terreno fertile per una battaglia senza quartiere. Ira non voleva mettersi di traverso alla spinta di Krolia, ma non poteva soprassedere a come la donna fosse in movimento su binari oscuri di cui stava dando per scontato molti aspetti.
     
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    Dopo anni e anni di coma, Krolia voleva tornare attiva e recuperare il tempo perduto. Era un aspetto che non riusicva a controllare che le veniva spontaneo, ecco perché era già proiettata a mille piani diversi con cui acciuffare una volta per tutte Evelynn. Ira cercò di riportarla al presente, facendole notare che lui non conosceva tutti i retroscena con lei e che forse stava accelerando un po troppo, non calcolando che magari visto che poteva travestirsi da chiunque poteva essere perfino lui stesso Evelynn sotto mentite spoglie per darle false informazioni. A quelle parole si bloccò e lo fissò di nuovo attentamente per cercare qualche elemento strano sui vestiti o sul corpo. Certo che se era davvero così brava a travestirsi aveva emulato alla perfezione un corpo maschile scultoreo e perfetto. Notò che lo stava infastidendo con il suo modo di fare e le sue continue domande. Quel piccolo elemento la mortificò e cercò di darsi un contegno, ecco perché non le piaceva parlare e chiacchierare perché non sapeva mai cosa potesse dire che poteva infastidire il prossimo. Era meglio se stava zitta e lo lasciava parlare e basta. Tuttavia ciò che le disse in seguito la infastidì a sua volta. Non perché lo avesse trovato maleducato o inopportuno, semplicemente percepiva ciò che le stava dicendo come se stesse sminuendo tutta la faccenda, come se Evelynn non fosse che un sassolino nella scarpa. Guardò un punto fisso davanti a lei stringendo le mani sui bordi della panchina per sfogare un pizzico di rabbia che le stava montando in corpo: parlava in quel modo perché non sapeva, non c'era altra spiegazione.
    Io più di chiunque altro so bene cosa significa ricevere la luce quando ti trovi nell'oscurità. Per poter redimere il male e portarlo al bene deve esserci un fondo di pentimento, altrimenti non potrai mai far germogliare qualcosa di buono. Se c'è una cosa che mi ha insegnato la precedente papessa è che tutti hanno una seconda possibilità, che tutti meritano una possibilità di redimersi. Se però non c'è un punto su cui appoggiarsi, se non c'è un barlume di speranza, quel male non fa che distruggere il bene che hai tentato di avvicinare. parlò con tono pacato e dolce mentre ricordava tutto il bene che Lucia I aveva fatto a lei ed i suoi compagni. Assieme a quel ricordo dolce però arrivò anche un dolore profondo che la costrinse a fare una piccola pausa e deglutire un grumo di saliva in gola.
    Quando io ed i miei compagni eravamo i "cavalieri dell'apocalisse", abbiamo stroncato vite e abbattuto i "malvagi" in nome di dio. Quando le cose nella chiesa cambiarono, noi ne soffrimmo terribilmente, ci consegnammo a Lucia I per essere giustiziati e così espiare i nostri peccati fatti "in nome di dio". Lei ci salvò, ci diede una seconda possibilità, ci fece un incantesimo che ci permise di dimenticare l'orrore che abbiamo vissuto per fare del bene al prossimo. E per un periodo fu felice, potevamo esercitare il bene come ci ha insegnato la chiesa. Evelynn era fra noi, era una di quelle che era stata salvata dalla papessa. Eravamo amiche, forse nemmeno così affiatate e unite, ma anche lei aveva cercato la redenzione. Poi un giorno non riesco nemmeno a ricordare i dettagli di come ci finì in quelle stanze, ma ogni notte mi perseguita nei miei incubi ciò che ho visto: La papessa con il petto squarciato da cui avevano preso il suo cuore, e fuori dalla finestra Evelynn con le mani sporche di sangue, il cuore nel suo pugno e poi la sua fuga. mentre parlava i suoi occhi si riempirono di lacrime, aveva tentato in tutti i modi di resistere, ma non poteva farci nulla, quando ricordava Lucia, ed il dolore di averla persa non poteva frenare i suoi sentimenti.
    La morte della papessa ha scatenato qualcosa in noi, o forse a questo punto sono portata a credere che c'è stato lo zampino di Evelynn. Io ed i miei compagni cademmo in coma. Al nostro risveglio ci piombò tutto addosso, la morte di Lucia, i nostri vecchi ricordi, ed Evelynn che perseguita la chiesa con le sue malefatte. si asciugò velocemente le lacrime con il dorso della mano, prese un profondo respiro prima di girarsi verso Ira e poggiare una mano su quella del ragazzo con fare materno.
    Io non voglio catturare Evelynn solo per fargliela pagare, per me non è solo una caccia o un trofeo da raggiungere. Voglio capire cosa sia successo, perché la Evelynn in cerca di redenzione sia diventata un demone spietato che ha ucciso la sua benefattrice. quindi nel cuore di Krolia c'era la speranza di poter recuperare una compagna, di strapparla via dall'oscurità in cui era caduta. Abbassò lo sguardo consapevole che forse non era così pia e buona come Veronica per riuscirci, ma doveva almeno tentare di prenderla e capire. Guardò verso la sua mano ancora poggiata su quella di Ira e quando si accorse che si stava godendo il calore di quel contatto si vergognò arrossendo e ritirò la mano con uno scatto, timorosa di aver dato di nuovo fastidio.
    Accogliere il male non significa farsi bullizare. C'è un limite anche al porgere l'altra guancia. Presto te ne renderai conto anche tu. decise di smetterla di infastidirlo con domande su domande, l'essenziale gliel'aveva detto, se voleva approfondire la faccenda doveva parlare anche con Veronica e con Domino. Altri punti di vista rendevano sempre il quadro più chiaro.
     
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    La storia in generale del Vaticano è sempre stata colorita, andando su note più positive man mano che si andava ad analizzare un periodo di tempo vicino a Lucia I e a Lucia II. Le due Papesse avevano letteralmente rivoluzionato il grande schema del faro religioso più importante del Mondo, ma bastava guardarsi nelle ombre del passato per sapere che sangue e vite erano state triturate in una macchina volta solo a combattere in nome di ideali assoluti ed astrusi. I "Cavalieri dell'Apocalisse" erano conosciuti a una stretta cerchia di persone, e per Ira era praticamente informazione nuova siccome Veronica o Domino avevano trattenuto a giusta ragione un quadro completo della figura di Evelynn. Ma i tempi erano cambiati a una velocità ben superiore a quella che potevano augurarsi, e Ira era stato trascinato in mezzo ad eventi che ormai andavano rincorsi. Ruguardo più specificatamente a Krolia invece, le sue parole vennero ascoltate da Ira con attenzione, e sopratutto cercando di immedisimarsi al meglio nei passaggi che la donna cercava di sottolineare al meglio e per cui aveva reazioni emotive chiaramente profonde. Non si sorprese nemmeno molto di vedere Krolia cercare un contatto fisico che le desse forza, siccome lui stesso era spinto a darle conforto nella misura che poteva. Gli avrebbe volentieri offerto la mano come sostengo, quindi senza giudicarla per quel gesto naturale. Era pur vero che ciò che raccontava però aveva un peso ben differente. La lista di crimini di Evelynn era molto lunga, e andava a braccetto con l'oscurità che abbraccava la sua figura, la sua indole e i suoi scopi. Krolia concluse il tutto distaccandosi e cercando di rimettersi in ordine come poteva, sia da un punto di vista di postura ma anche di equilibrio mentale. Fu immancabile la "tipica" frase disfattista e negativa su come Ira si sarebbe ritrovato in futuro questi muri insormontabili, che inevitabilmente lo avrebbero rispedito nel buco oscuro dove sguazzavano tutti in cui esistono "limiti" e "sopportazioni". Non poteva e non voleva prendere quella frase finale come qualcosa di pivotale su cui aggrottarsi, siccome nel mezzo c'era informazioni ben più pesanti come la causa della morte di Lucia I, ma ripensando anche a Domino e Clerice, un appunto mentale sul fare un pò di azioni motivante sull'argomento sarebbe stata necessaria. L'atmosfera rimase comunque disponibile e Ira continuò a fissare Krolia cercando di trasmetterle tranquillità e disponibilità.
    Krolia, il bene e male non sono concetti rappresentati da chiare tavole a cui riferirsi. E' un percorso tortuoso che necessità di essere affrontato con la certezza che non vi è un vero e proprio punto di arrivo. Chi tu vedi come un salvatore, per altri è il nemico supremo dei loro interessi. Lucia I ha visto qualcosa in tutti voi, e ha donato terreno fertile per germogliare. La forma che ha preso Evelynn è sconosciuta a tutti noi, siccome nessuno di noi può dire di conoscerla davvero abbastanza da sapere cosa la muove e quale obbiettivo finale abbia.
    Ira si sarebbe alzato in piedi per scrollarsi un pò di rigidità di dosso.
    E la realtà è che nemmeno noi sappiamo cosa ci stia muovendo o dove vogliamo arrivare. O, in tutta sincerità, se mi guardassi allo specchio potrei farmi tantissime domande lecite, ma arriverebbero tutte al fatto che dovrei avere Evelynn sotto mano. Comodo così, non trovi? Siamo totalmente deresponsabilizzati dal dover cercare risposte perchè siamo convinti che lo sia lei stessa...
    Ira avrebbe guardato i suoi stessi piedi, alzando le punte e dondolando leggermente sui talloni mentre portava le mani dietro le spalle.
    Per niente. Dimostra solo che stiamo ballando al ritmo delle musiche che ci offre. Ma non me ne stupisco. Probabilmente le sue abilità mutaforma sono anche un derivato della sua mente altrettanto vaga come la nostra. Come dei bambini all'asilo, abbiamo tanti giochi intorno a noi che ci distraggono. Ma se cominciassimo a mettere a fuoco la nostra personale missione, Evelynn non potrebbe fare altro che adattarsi a un paradigma solido. Il Vaticano ha la sua struttura e i suoi punti dove è vulnerabile, e ammetto che così deve essere un organismo osmotico come il nostro, che deve stare a contatto con le persone. Quindi è la nostra individualità che deve essere rafforzata...
    Ira quindi si sarebbe rimesso dritto con lo sguardo, sfoggiando un portamento molto sicuro a petto in fuori e sguardo deciso.
    ... Chi è in pericolo deve sapere a chi rivolgersi, perchè ha la sicurezza che può contare su di noi specificatamente. Se i Cavalieri hanno un compito, devono reggiungere un punto dove hanno fede assoluta nel proprio operato. Inciamperemo a ogni imprevisto, ma ci rialzeremo con rinnovato vigore finchè verrà richiesto.
    Se ci fossero state Veronica e le altre, probabilmente avrebbero fatto cenno a Krolia su quanto Ira fosse così indomito di suo chiedendole di lasciar correre. Già la notte dell'incidente quello spirito così sincero le aveva prese un pò tutte in fallo, lasciandole sorprese dal risultato stesso che aveva raggiunto, senza mai perdersi d'animo. Oltre il suo sangue, forse Evelynn trovava divertente poter intaccare una personalità del genere e vedere sino a dove poteva spingerla.
     
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