Conseguenze

Per Sekiro

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    Con soddisfazione, lo sentiva sciogliersi sotto le sue labbra. Se Fubuki non sorrise fu solo perchè era troppo impegnata ad assaporare la pelle di Enas. Il sapore salato del suo sudore si mischiava con qualcosa di immensamente dolce, un sapore che la pelle del ragazzo sembrava possedere da sè. Oltre che immensamente carino, sembrava fatto apposta per essere assaggiato.
    Allontanando le labbra da lui, lanciò un'occhiata in basso. Sembrava proprio che gli facesse un certo effetto!
    Gli sorrise, maliziosa e divertita.
    Se lo lasciò andare fu solo perchè lui faceva quello che lei aveva chiesto. Fubuki si lasciò andare a un mormorio soddisfatto al vederlo cosi obbediente, e un altro quando le si mostrò in quella posa cosi vulnerabile, nudo e bellissimo. Lo ammirò per qualche istante, sentendo calore ammantarle il viso.
    Per fortuna si era già premunita, avendo chiesto prima alle sue bodyguards di portarle una serie di oggetti. Qualche momento di preparazione, che Enas avrebbe percepito come movimenti e oggetti in movimento, e si sedette su una poltrona che aveva spinto accanto a quella che ospitava il ragazzo. In quella posizione, lui non poteva vederla, mentre lei poteva indugiare nella visione di quel corpo femmineo quanto voleva.
    Fubuki lasciò andare i guanti che si era messa, facendo schioccare la plastica contro la sua pelle. Un sorriso ardente le decorava il viso.
    "Inizieremo con calma." Mormorò. "Dimmi cosa senti."
    Appoggiò le mani sulla schiena di Enas, cominciando a massaggiarla con movimenti delicati.
     
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    Enas aveva la testa leggermente girata, ma nonostante questo non riusciva a vedere per bene Fubuki, che era oltre il suo sguardo. Poteva solo immaginare cosa volesse fargli, e come si sa l'immaginazione è capace di fare anche meglio della realtà....tanto che il ragazzino stava mormorando di piacere al solo pensiero del piacere che i prossimi momenti gli avrebbero dato. Già stringeva il bordo della poltrona con le mani, e quando sentì lo schiocco dei guanti tutto il suo copro ebbe un breve brivido di eccitazione. Pensava di poter reggere il contatto con le dita implasticate, ma appena questo avvenne Enas emise un dolce mugolio di piacere, assolutamente poco mascolino e che anzi era facilmente scambiabile per quello di una scolaretta eccitata. Subito il ragazzo inarcò la schiena, sospirando delicatamente.
    E' freddo...m-ma continua, per favore!
    Enas sentiva il contatto con la plastica ancora fredda, ma che si stava lentamente scaldando grazie al contatto di questa con Fubuki. Nonostante ciò l'intenso imbarazzo del ragazzo aveva già alzato la sua temperatura corporea, di conseguenza anche la mano della donna sembrava gelida rispetto alla sua schiena, cosa che giustificava un poco i brividi di eccitazione che continuava ad avere. Nonostante una stimolazione così semplice già si sentiva pronto a venire. Enas sentiva un tremolio nel bassoventre, lo stesso che era già arrivato alle gambe, che continuavano a muoversi leggermente, impazienti. Tutto il corpo di Enas era in fibrillazione, e non vedeva l'ora di essere toccato, stimolato...usato.
     
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    Ancora una volta, Fubuki non potè che provare ammirazione per quel corpo cosi delicato e allo stesso tempo forte. Enas era davvero uno strano mix, ma questo lo rendeva solo più affascinante da toccare. Era una delizia sentirlo fremere sotto le sue dita. Fubuki provava una soddisfazione incredibile al toccare quella pelle tonica, e i piccoli suoni che lui faceva! Musica per le orecchie della ragazza!
    Alla risposta di Enas, il sorriso di Fubuki si allargò. Pensava di dover spendere qualche tempo per metterlo a suo agio, prepararlo; e invece eccolo qua, già gemendo e rabbrividendo. Sembrava già quasi pronto a venire. Fubuki sorrise con indulgenza a quella sua sensibilità. Il potere con cui lo aveva ammaliato a parte, quel ragazzo era come creta nelle sue mani, completamente preso. Magnifico.
    Con la punta dell'indice, tracciò lentamente una linea lungo la sua schiena. Solcò con languidezza quella pelle perfetta, scivolando su ogni piccolo bozzetto formato dalle sue vertebre. Arrivato all'inizio della curva del fondoschiena del ragazzo, il dito si fermò. Indugiò per un attimo, l'unghia che ticchettava sulla pelle, per poi staccarsi.
    Fubuki lo lasciò un'istante nell'incertezza, godendosi il potere che aveva su di lui. Poi, la sua mano calò sul fondoschiena di Enas. Le sue dita affondarono nella pelle di una natiche, lentamente ma con forza. Con un sorriso tutto denti, Fubuki prese a massaggiare. Apriva e chiudeva la mano, stringeva la sua rotondità, la strizzava. Stava giocando con lui.
    "Ti piace? Mh?" Sospirò.
     
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    Enas si potè godere ogni attimo di quel lento incedere, il dito che come una goccia d'acqua scendeva lento ed inesorabile lungo la sua schiena; Fubuki avrebbe potuto sentire la colonna vertebrale che scendeva fino all'osso sacro, fino a che non fosse entrato...o così Enas sperava. Si era già preparato, trattenendo il fiato e chiudendo gli occhi come un bimbo pronto per ricevere un regalo tanto adorato, ed esattamente come un bambino girò timidamente la testa per capire cosa succedeva. Mugugnò un poco, ma si fermò quando il magico contatto che lui e il dito di Fubuki avevano terminò. In questi momenti Enas era tremendamente sottomesso e bisognoso di attenzioni, tanto che quasi inconsciamente si mosse nella stessa direzione del dito, facendo in modo che quando la mano di Fubuki fosse calata su di lui, l'impatto potesse sentirsi anche di più. Quel contatto così intenso faceva quasi sciogliere il ragazzo, come se i movimenti delle sue natiche si trasmettessero a tutto il corpo. Enas si sentiva molle, pronto ad essere modellato come meglio la donna preferiva. Lo stesso ragazzo muoveva le proprie anche accordandosi con la mano, in modo da creare un movimenti coordinato, preciso, che potesse assecondare il più possibile la sua nuova padrona.
    S-Si...mi piacee...
    A queste parole l'intero corpo avrebbe cominciato a muoversi, strusciando la pelle nuda contro la poltrona, in un movimento sensuale che poco aveva in comune con quelli maschili. La voce con cui erano uscite quelle parole era allo stesso modo dolce, calma e rilassata, anch'essa assolutamente distante da canoni del sesso di Enas...d'altronde era già da un po che aveva abbandonato un modo di fare a deguato; chissà quanto Fubuki sarebbe stata capace di portarlo all'estremo.

    Edited by Yuru06 - 22/5/2020, 02:56
     
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    Perso, completamente perso nella situazione. Lo sentiva fremere sotto le sue dita, rispondere cosi deliziosamente ai suoi stimoli. Avere un combattente come lui piegarsi come creta sotto di lei era sempre un piacere tutto speciale. In qualsiasi altra situazione, lui sarebbe stato il più forte. Qui, non c'era confronto e Fubuki adorava la cosa. Che Enas fosse cosi tremendamente carino era un'ulteriore aggiunta a un cocktail già delizioso, che si faceva intossicante.
    Fubuki mormorò compiaciuta alla sua risposta. Il suo indice picchiettava con delicatezza sull'osso sacro di Enas mentre lei si godeva la visione del ragazzo che cercava soddisfazione muovendo i fianchi contro la poltrona.
    Per un attimo pensò di fargli notare di non aver chiesto il permesso di cercare sollievo in quel modo, ma decise di essere benevola. Era troppo carino per quel tipo di dispetti.
    Diede un'ultima strizzata alla sua natica, per poi far scivolare un dito verso il buchino del ragazzo. Lo massaggiò lentamente. Era teso, probabilmente l'inserzione gli avrebbe fatto male. Però era cosi ansioso, cosi fremente. Di sicuro avrebbe resistito, no?
    Con un sorriso, Fubuki spinse l'indice dentro di lui. Sentì i suoi muscoli opporre resistenza, ma un'altra piccola spunta e il dito entrò.
    Fubuki non si mosse, lasciò il dito immobile, solo inserito, dandogli tempo di abituarsi e per godersi le sue reazioni.
     
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    Enas si comportava come un animaletto in cerca di piacere: si muoveva in accordo con Fubuki, cercand di stare dietro alle sue dita prolugando il più possibile i contatti con lei. Un buon animaletto avrebbe sicuramente chiesto il permesso per fare una cosa del genere, ma Ens non era mai stato addestrato propriamente. Quello che era stato in intense sessioni di training era il suo ano invece: se questo fece una minima resistenza all'inizio, quasi subito si lasciò andare, spalancandosi al dito di Fubuki. Aveva provato infinite volte a darsi piacere da solo con le proprie mani, sempre con clamorosi insuccessi; era proprio questo fatto ad averlo spinto all'acquisto di un dildo, oltretutto. Con le dita di un'altra persona, era però un'emozione differente: erano imprevedibili, Enas non aveva il controllo della situazione, e questa incertezza lo eccitava parecchio. Già stava muovendo i muscoli del suo bacino per darsi ulteriore piacere, quando notò che Fubuki non si stava muovendo. Girò un poco la testa per vedere cosa succedeva, e chiese con lo stesso tono di un bimbo a cui si presenta una caramella, senza dargliela:
    P-per piacere....p-potresti andare avanti?
    Enas cercava di nascondere la profonda eccitazione sotto uno strato di finto imbarazzo, cercando di far sembrare che tutto questo fosse una sorta di punizione...certamente avrebbe avuto più fortuna, se il suo copro non stesse sudando e contorcendo al minimo respiro di Fubuki. Quella penetrazione, seppur di piccola portata, lo aveva eccitato parecchio; si sentiva già sull'orlo dell'orgasmo, e se si fosse mosso l'avrebbe già raggiunto, ma quella assenza di movimento da parte della donna lo aveva convinto a fermarsi per chiedere il permesso-
     
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    Ma guardalo, tutto sudato e tremante. Eppure rimaneva lo stesso attento a ciò che lei voleva, sempre e solo chiedendo e aspettando, pendendo dalle sue labbra; o pi precisamente per quel caso, dalle sue dita. Non era un tesoro?
    Fubuki non gli rispose subito. Mormorando compiaciuta, fece scivolare una mano tra i capelli di Enas. Con delicatezza, prese a massaggiare il suo scalpo, e allo stesso tempo lo spinse a tornare a guardare in avanti.
    "Mh, questa non è la tua prima volta?" domandò. Il ragazzo gli sembrava un po' troppo abituato alla situazione per essere un principiante, fisicamente oltre che psicologicamente. "Lo hai già fatto? Con chi?"
    Il pensiero di non essere arrivata prima era a dir poco infuriante. Ma non importava. Quello era il passato. Nel presente di Enas c'era solo lei.
    Spinse in avanti il dito per poi ritrarlo lentamente, carezzando l'interno con l'unghia. Ben presto aveva preso un ritmo lento, ripetendo quel movimento dentro di lui. Allo stesso tempo, continuava a carezzarlo dolcemente sulla testa, quasi come fosse un animaletto da compagnia.
    "Stai fermo," ordinò. "Ti dirò io quando puoi muoverti."
    Per quanto fosse pronunciato con tranquillità, quello rimaneva sempre un ordine. Restava da vedere se Enas l'avrebbe seguito.
     
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    Enas cercava di contenersi senza fare troppi versi o movimenti, spesso fallendo e lasciandosi scappare un imbarazzante suono acuto, o un piccolo spasmo. D'altronde non gli era mai capitato di resistere ai propri impulsi, tutti i suoi amanti precedenti erano stati alquanto accondiscendenti da questo punto di vista. Ora invece doveva fare il bravo e contenersi, nonostante le coccole alla testa che stava ricevendo, che gli rendevano l'autocontrollo una notevole impresa. Fubuki gli chiese delle sue avventure, ma furnono necessari un paio di secondi per il ragazzo capire di essere stato interpellato.
    U-uh...l'ho fatto con...a scuola...gh... Tirare fuori le parole era alquanto imbarazzante, ed Enas voleva evitare di fare troppi nomi. due...uomini...
    Enas per un attimo meditò qualche lettera facilmente rimandabile ai nomi degli individui misteriosi, ma smise subito, non voleva rivelarli alla prima persona che capitava a tiro...nonostante questa donna fosse alquanto coriacea. Fubuki sembrò contenta della risposta, perché iniziò a muovere il dito dentro il ragazzo, provocandogli piccoli spasmi di piacere. Enas poteva immaginare che venire senza un permesso formale sarebbe stato duramente punito...decise quindi di resistere al meglio che poteva; questo pensiero venne ulteriormente rafforzato dagli ordini successivi. Stare fermo sembrava un'impresa impossibile per Enas, che strinse forte il bordo della poltrona. Le sue intimità erano senza segreti per Fubuki, che avrebbe potuto esplorarle senza problemi...il corpo del ragazzo si era arreso da parecchio, e ormai non poneva più resistenza a niente che la donna gli avrebbe fatto.
     
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    Con benevolenza, gli diede tempo per ritrovare la voce e risponderle. Il poverino era teso come una corda di violino. Si meritava qualche secondo di pazienza.
    La sua risposta non le piacque. Il suo sorriso vacillò. Cosi aveva già avuto quel tipo di rapporto. Ma essere stata prevenuta a parte, fu un altro il motivo per cui il dito di Fubuki si fermò, rimanendo dentro di lui.
    "Due uomini... non un caso di violenza, spero."
    Sarebbe stato... problematico, tra le altre cose, che Enas avesse ricevuto violenza. Però, giudicando da come le aveva risposto, non sembrava quello il caso. La domanda di Fubuki, e il tono secco con cui la pronunciò, erano perlopiù accademiche, ma dovevano essere fatte. Voleva sapere se qualche animale era venuto a guastare il suo bel prato...
    Ricevuta la risposta da Enas, avrebbe ricominciato a muovere il dito dentro di lui. Avanti e indietro, avanti e indietro, carezzando e graffiando le sue pareti. Aumentò il ritmo, aggiungendo un movimento rotatorio di tanto in tanto.
    Per qualche momento, non parlò. Era arrabbiata che qualcuno l'avesse preceduta nel prendere Enas. Anche le carezze che continuava a dargli sul capo si fecero un po' più insistenti per il suo stato d'animo. Ma poi, notò quanto Enas fosse pronto a venire e qualsiasi invidia si sciolse in affetto. Il caro ometto di sicuro aspettava il suo permesso. Che caro!
    Fubuki sorrise, ritrovando il suo buon umore. Come poteva essere arrabbiata per qualcosa già successo? E come poteva esserlo quando Enas era là, fremente sotto le sue dita? Semplicemente, non poteva.
    "Cielo, non mi ero accorta che fossi già a questo punto!" La mano che gli carezzava la testa scivolò giù, lungo il suo collo e poi lungo il petto e fino al bacino, dove la mazza già pulsante del ragazzo aspettava. "Non trattenerti. Vieni quanto vuoi."
    Sorridendo largamente, Fubuki gli afferrò i testicoli in una stretta decisa, un colpo di grazia per rompere le sue ultime resistenze.
     
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    Enas parlò con la voce strozzata di una persona che sta cercando in tutti i modi di contenere qualcosa; effettivamente dentro di se era in procinto di esplodere un orgasmo, ma non voleva neanche esporre troppo i suoi amanti: uno era il professore di una scuola, rivelare il suo nome avrebbe portato scandali e disastri per la precaria pace anale di Enas, mentre si era in un certo modo affezionato a Lotor.
    N-no, è stato piacevole...ma questa è la prima volta con una ragazza...
    Effettivamente la sensazione era completamente opposta: alla forza con cui aveva avuto esperienza del sesso si opponeva la delicatezza di quelle mani flessuose dentro di lui, completamente diverse da ogni cosa provata prima. Enas gemeva ad ogni piccolo movimento, tremolio, ogni cosa che Fubuki faceva era percepita da Enas dieci volte tanto. In questa situazione un movimento come quello che la donna fece nel prendergli lo scroto e stringerlo ebbe la reazione sperata: in un acuto urletto di piacere ed un poco di dolore un piccolo getto bianco uscì dal pene del ragazzo, finendo inevitabilmente per macchiare la preziosa poltrona a cui era appoggiato. Nonostante l'apparenza l'orgasmo era molto intenso, aiutato anche dal fatto che era il primo del suo genere: Enas fece fatica a tenersi sulle tremolanti gambe, perse anche la presa sulla poltrona di una delle mani, che lasciò cadere vicino alla coscia. La testa andò ad appoggiarsi vicino all'altra mano, con gli occhi alzati verso l'alto e la bocca chiusa a trattenere un sottile gemito.
    G-grazie...mille....
     
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    Fubuki rise deliziata al vederlo venire cosi in fretta. E che bei versetti che faceva! Anche nell'orgasmo Enas era adorabile.
    "Non c'è di che..." Mormorò Fubuki con un sorriso mentre continuava a carezzarlo, come un animaletto domestico che si fosse comportato bene. In realtà, era divisa tra il compiacimento per lo spettacolo che Enas gli stava offrendo e quello che le aveva detto. E cosi, altri erano venuti a dare un morso a quel dolcetto prima di lei. Ah, era cosi irritante! Doveva davvero fare qualcosa al riguardo...
    Gli massaggiò i testicoli, muovendoli con le dita e stringendo con delicatezza.
    "Ah, quindi mai con una ragazza... bene..." La ripagava solo in parte del fastidio, ma era già qualcosa. "Uomini." Disse sprezzante. "Scommetto che sono stati violenti con te, non è vero? Selvaggi..." Non le importava granchè se Enas le avesse raccontato del suo primo incontro, una parte di lei non voleva saperne niente, ma un'altra parte rimaneva curiosa. Il resto era tutto per la competizione.
    "Non preoccuparti, piccolino. Te li farò dimenticare in un momento..."
    Fece scivolare un altro dito dentro di lui, spingendo per allargare il suo buchino. Riprese a muoversi dentro di lui, ma stavolta con maggiore rapidità e forza. Piegò le dita mentre lo faceva, andando a premere dritto contro la prostata di Enas. Con l'altra mano gli stringeva i testicoli, massaggiandoli ora veloce ora piano.
    "Dimentica il passato, Enas." Gli sussurrò. "Concentrati su questo momento. Nient'altro ha importanza. Concentrati su cosa senti."
     
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    Enas si stava perdendo in quel vortice di emozioni e sensazioni, un turbinio di nuove esperienze che il ragazzo non era assolutamente pronto a sopportare tutte insieme. Le dita venivano mosse dai suoi continui spasmi di piacere, provocando ulteriore stimolazione in un tremendo e perverso circolo vizioso. Le mani tremavano in cerca di qualcosa su cui fermarsi, e se quella sinistra aveva la poltrona, la destra cercò la complicità delle braccia di Fubuki, nel tentativo di stringere un altro contatto con il suo bel corpo. Le mani della donna lo stavano trattando come un piccolo ed adorabile giocattolo, stringendo lo scroto e penetrando in profondità, in un perverso movimento che nonostante potesse sembrare piccolo e modesto ad un occhio esterno, dentro Enas ogni millimetro erano interi chilometri di piacere pazzesco. Le sensazioni non si erano fermate all'orgasmo, e per questo ci fu un picco quasi doloroso, che il ragazzo cercò di ignorare completamente, per godersi ancor di più l'orgasmo. Quel dolore non faceva altro che far risaltare le sensazioni positive, dandogli il giusto contrasto che permetteva al corpo di Enas di ricevere un godimento estremo. In mezzo a quel fiume le parole di Fubuki apparivano lontane e confuse; di certo Enas si ricordava ancora dei momenti con entrambi i suoi amanti, ma in quel presente i contorni si sfumavano, fino a sparire e diventare irrilevanti: cos'era il piacere passato rispetto alla travolgente passione presente? Enas seguì perfettamente gli ordini della donna, lasciando indietro ogni tipo di esperienza passata, pensando solo all'ora, all'adesso...arrendendosi completamente, cercando di rimanere un giocattolo nelle amni abili della donna. Non gli importava del passato né del presente, ora voleva solo mantenere questo stato di pura beatitudine, questa leggera e fragile magia tessuta dalle delicate dita di Fubuki...chissà che bell'opera di sartoria che ne sarebbe venuta fuori.
     
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    "Bravo, lasciati andare..." La voce di Fubuki era un sospiro vellutato mentre le sue dita continuavano a muoversi dentro il ragazzo. Avanti e indietro, toccando e massaggiando, con particolare attenzione per la prostata del ragazzo.
    Rise dispettosa quando lui provò a toccarla. Gli diede un piccolo schiaffetto alla mano e allontanò la propria dai suoi testicoli. Vedere ma non toccare! Almeno non finchè lei non avrebbe deciso che era il momento...
    Fubuki mantenne quel ritmo per qualche momento, spingendo le dita in profondità dentro di lui, facendole roteare di tanto in tanto, tracciando sentieri sulle sue pareti interne con le sue unghie. Vederlo cosi preso, fremente e ansimante sotto di lei, era uno spettacolo erotico che le copriva le guance di calore. Con gli occhi, si mangiava ogni parte del corpo flessuoso di Enas. Ogni parte di lui, solo in attesa perchè lei la prendesse. Magnifica tentazione!
    Con un sorriso languido appoggiò una mano sul collo del ragazzo, proprio dove il marchio che gli aveva dato era ben visibile.
    "Quindi è per questo che cercavi questo giocattolo, mh?" sussurrò avvicinando le labbra all'orecchio del ragazzo. "In cerca di emozioni forti?" Punteggiò l'ultima parola con una spinta più forte, spingendo dritto contro la sua prostata con la punta di entrambe le dita.
    Adorava sentirlo gemere...
    "Sentiamo," gli disse. "Cosa avevi in mente? Dimmi quali giochini avresti provato. Possiamo provarli adesso..."
    Giù giù, sempre più lungo quel sentiero del piacere. Fubuki l'avrebbe visto andare molto lontano, di questo non aveva dubbi.
     
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    Enas si lasciò travolgere da Fubuki, seguendo pedissequamente ogni suo ordine: allontanò la mano, portandola di nuovo in alto, con uno sforzo titanico. Ogni movimento che non era uno spasmo di piacere sembrava richiedere forze immani. Ogni sua fibra era concentrata sul piacere, un torrente di informazioni arrivava dalle sue parti basse, e l'inesperto Enas era assolutamente incapace di controllarle. Piccoli gemiti, lievi ed improvvisi gemiti, tutto questo era completamente fuori il controllo del ragazzo che cercava di riprendere le redini del proprio corpo imbizzarrito, succube della donna anche più della sua mente. Dire delle parole di senso compiuto si sarebbe rivelata un'impresa terribile, collegare mente e corpo era quasi impossibile, ma in qualche modo, Enas ce la fece.
    N-non lo so, volevo...solo provare ad usarlo, non avevo pensato a nulla di strano e particolare...
    Il che era vero, Enas aveva passato la quasi totalità del tempo a pensare ai possibili nascondigli di un dildo tanto colorato, ignorando i possibili utilizzi che poteva avere. Tutta questa attesa cercando dei buoni nascondigli, a meditare sulle conseguenze che avrebbe avuto il farsi scoprire, il rimorso e la tentazione di disdire, ma alla fine tutto questo si era sgretolato di fronte alla realtà di venire scoperto in un modo tanto banale ed imbarazzante. Il ragazzo inarcò la schiena, un poco eccitato all'idea di non poter pianificare pressoché nulla, di dover affidarsi al caso....o in questo momento, alle dita di Fubuki. Non poteva muoversi, non l'avrebbe fatto: ogni colpo più in profondità avrebbe avuto una perversa risposta in un gemito di Enas, che poteva già sentire il sordo richiamo di un secondo orgasmo avvicinarsi. Era alquanto imbarazzato dalla facilità con cui veniva, ma abbattere le sue barrire di pudore che usava per contenersi un poco erano estremamente facili da rompere.
     
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    Fubuki si lasciò andare a un mormorio soddisfatto, compiaciuta dall'obbedienza di Enas. Davvero, il ragazzo era una piccola gemma. Che fortuna che le fosse caduto sul grembo cosi fortuitamente. Se avesse detto che non le faceva venire voglia di strapazzarlo di coccole, oltre a molte altre cose anche più divertenti, avrebbe detto la più insolente delle bugie.
    "Tsk tsk, questo non va bene," fece, continuando a penetrarlo. "Non sai che l'aspettativa è metà del piacere?" Il suo tono era quello di una maestra che rimbrotta uno scolaretto. Sarebbe stata una bugia anche dire se non la divertiva un sacco prenderlo bonariamente in giro in quel modo. Ma era tutto un gioco. Quello che voleva davvero era vederlo impazzire di piacere.
    "Ma va bene anche cosi. Proviamo?"
    Senza dargli tempo di rispondere o assorbire il vero significato di quella domanda, estrasse le dita da lui con un colpo secco. Con un gesto, canalizzò il suo potere verso l'oggettino che aveva messo Enas in quel pasticcio. Preso dal suo potere, il dildo si sollevò in aria, andandosi a posare contro il buchino di Enas.
    Fubuki intanto gli teneva una mano tra i capelli, carezzandolo con dolcezza mentre gli imponeva gentilmente di non guardare cosa stava succedendo. Se l'aspettativa era metà del piacere, lasciarsi andare era l'altra metà...
    "Senza lubrificante potrebbe far male," lo avvertì gentilmente. "Ma non preoccuparti. Passerà presto..."
    Il dildo prese a spingere, affondando la punta nel buchino di Enas mentre Fubuki guardava con un sorriso e occhi brucianti.
     
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