Il gioco dei grandi

per Hina!

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    La imbarazzava terribilmente quando Bowen le parlava in quel modo diretto usando parole più volgari come "culo". Non poteva dire semplicemente "natiche", "sedere" o usare altre parole meno imbrazzanti? Forse lo eccitava usare proprio quelle? Oppure si divertiva un mondo a metterla a disagio? Quei pensieri non sarebbero mai stati pronunciati, poiché non ebbe proprio la forza di farglielo notare. Le sue carezze e la sua lingua la stavano facendo impazzire di piacere. Inizialmente fu più passiva, ma presto iniziò a sollevare i fianchi verso di lui per schiudersi al meglio alla sua lingua e alle sue carezze che sarebbero arrivate molto più in profondità e avrebbero toccato con più facilità i suoi punti più sensibili. Quando ingenuamente gli chiese cosa stesse facendo, in realtà non si aspettava una vera e propria risposta che invece Bowen le diede facendole capire che ciò che stava facendo era ben studiato e non era un caso che la leccasse proprio in quei punti. Non riuscì a rispondergli se non con un gemito aspirato quando percepì la lingua di Bowen insinuarsi nella sua corolla di carne e andare affondo, dandole brividi di piacere intensi, sconosciuti ma dannatamente piacevoli. La cosa più curiosa era che se si fosse limitato a stuzzicare solo il culetto non avrebbe avuto lo stesso effetto, facendoglielo sembrare solo molto strano. Invece stimolando anche la sua parte femminile, contagiava le sensazioni curiose sul suo culetto con il piacere che provava rendendoglielo quindi molto più piacevole di quanto non avrebbe dovuto essere come prima volta. Krolia quindi si lasciò trascinare sempre di più nella lussuria incapace di ribellarsi a quella deliziosa stimolazione. Si rilassò finendo vittima del dildo energetico che iniziò a vibrare, sorprendendo la donna che si ritrovò a tremare e gemere rumorosamente.
    Cos'é?! Nghhaaaah! il piacere ebbe una impennata e Krolia si vergognò nascondendo il viso contro il materasso, soffocando le altre sue grida contro la stoffa, mentre il suo culetto si dimenava verso l'alto, e le sue gambe si irriggidivano. Quel piccolo monello le stava sconvolgendo totalmente la visione che aveva avuto della sfera sessuale. A quanto pare c'era molto di più da scoprire, quella consapevolezza la fece sentire così piccola e ingenua di fronte a qualcosa di immenso e sconosciuto come il mare. Ebbe solo un piccolo momento di tregua quando Bowen le chiese di continuare a dirgli di non leccarla lì perché lo eccitava da impazzire.
    S-sei un pervertito! bofonchiò rimproverandolo per l'immenso imbarazzo in cui la stava gettando. Nonostante ciò che gli disse però ciò che le stava facendo era incredibilmente piacevole e quando tornò di nuovo a penetrarla con la lingua cosparsa della sua energia oscura, Krolia sentì le vertigini per il piacere crescente. Grondava di umori e la sua corolla di carne si contorceva attorno alla lingua in spasmi sempre più incontrollabili. Una donna inesperta come lei con tutte quelle stimolazioni non poteva resistere a lungo, e non voleva resistere ovviamente al piacere sempre più intenso che la invase sconvolgendola. Percepì di nuovo il piacere crescere sempre di più, sempre più ubriacante che le fece stringere le lenzuola con forza, il volto schiacciato contro il materasso lasciava vedere la sua espressione oscena di goduria, poggiata in quel modo sul letto difatti perse il controllo sulla bocca che si ritrovò a sbavare, mentre il suo culetto si alzava verso la bocca di Bowen a chiederne di più. Si sentì infuocare da un piacere sempre più cocente, più sconvolgente ed infine Krolia fu travolta di nuovo da un intenso orgasmo che espresse tramite gemiti rumorosi e incontrollati.
     
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    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

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    Il legame che li univa non solo rendeva quello che stavano condividendo semplicemente unico, intenso ma permetteva a entrambi di esplorare lati dell'altro sconosciuti o anche solo poco noti, aggiungendo un incanto che, facilmente, li avrebbe potuti rendere ingordi l'uno dell'altra. In realtà, a essere sinceri, Bowen si sentiva già ingordo di Krolia, delle sue carni meravigliose, della loro tonicità così come dei lievi fremiti che le attraversavano quando il piacere si faceva più intenso... ma non era soltanto quel corpo stupendo ad affamarlo sempre di più, era anche quel groviglio di sensazioni, di emozioni indifferenziate che gli provenivano da lei, spumanti come un fiume in piena e che lo stavano lentamente sommergendo come le calde, piacevoli acque di una fonte termale; ecco, infatti, che da quel flusso indistinto riconosceva ed emergeva il suo piacere, subito pronto a congiungersi al suo, per poi essere sostituito o affiancato dal suo desiderio, dal suo affetto o, sempre più spesso, dal suo imbarazzo. Il demonietto stava diventando particolarmente ghiotto di quest'ultima sensazione, la percepiva come un gradevole, profondo solletichio che, però, si trasformava velocemente in incandescente desiderio quando la immaginava col volto rosso, gli occhi strizzati dalla vergogna... eppure, non per questo più paga di lui, non per questo disposta a sottrarsi alle sue cure, anzi.
    Quando sollevò i fianchi per seguire la sua lingua, quasi a volerlo invitare a osare di più, un lieve sorriso curvò le sue labbra, prima che si dedicasse anima e corpo a lei, a quel piacere totalizzante che voleva donarle. I suoi mugugni sorpresi, la tensione che le attraversava i muscoli o i nuovi, improvvisi rivoli di umori che sgorgarono dal suo sesso erano tutte melodie, composte da note diverse, che andavano a comporre la musica meravigliosa che il demonietto già conosceva e voleva ascoltare ancora una volta, quella segreta sinfonia del piacere, della lussuria che doveva completamente avvolgerli e guidarli. - Lo sono... e scoprirai presto di esserlo anche tu! - ribattè birbante e sensuale assieme, mentre le sue dita tormentavano senza sosta il clitoride turgido e il dildo d'oscurità vibrava più intensamente dentro di lei prima che, di colpo, la sua lingua tornasse ad affondare nel suo affranto dilatato ricoperta di oscurità. Percepì chiaramente quella corolla di carne, meravigliosa, serrarsi attorno alla sua nuova, fin troppo lunga appendice ma non come lo aveva fatto all'inizio, per respingerlo, per paura... no, stavolta si serrava per succhiarlo, per imprigionarlo al suo interno, per fame. Già questo piccola, leggera reazione di Krolia gli fece fremere incontrollato il membro, duro da far male, ma con gli avvenimenti successivi Bowen rischiò davvero di perdere il controllo: non solo, infatti, Krolia serrò le sue carni attorno alla sua lingua, ma spinse verso l'alto (verso di lui) quelle natiche perfette e crollò col volto contro il materasso, in un'espressione oscena che non poteva vedere e che pure, però, sapeva che c'era.
    Riconobbe immediatamente i prodromi dell'orgasmo in quei gemiti caotici, incontrollati e in quelle forti scosse che attraversarono il corpo della giovane, quindi si preparò ad accogliere il suo godimento mettendoci tutta la passione e l'impegno che lo infuocavano e ancora, semplicemente, non era riuscito ad esprimere. Non un solo attimo, mentre Krolia veniva, la sua lingua smise di affondare nel suo buchino, quasi come se fosse stata un membro impegnato in un vero e proprio amplesso, muovendosi in concerto con le dita e le vibrazioni, sempre più intense, dell'oscurità bollente dentro di lei; la furia di quelle stimolazioni, la loro intensità si fece quasi insostenibile nel momento culminante dell'acme e poi, quando il godimento lentamente ridiscese, anche loro si fecero più leggere, fino a diventare quasi delle lievi carezze.
    Alla fine, quando Krolia doveva essere preda del languore e di una labile pace dei sensi, liberò la suo corolla di carne dalla presenza della sua lingua, che tornò normale e il dildo d'energia dentro di lei prese a vibrare a una sequenza bassissima, quasi impercettibile, mentre le sue dita, umide di umori, le carezzavano dolcemente il pube e l'interno coscia; potevano sembrare delle perverse coccole, certo... se il demonietto non avesse dato, quasi di colpo, una lunga, intensa lappata all'intero sesso della giovane col piatto della lingua, dal clitoride fino al perineo, come se fosse stato un delizioso gelato tutto da gustare. - Mhh... il tuo sapore, quando vieni, mi fa impazzire: è delizioso! Ti farei venire tutta la notte soltanto per leccarti come un ossesso la fica... - ammise e, Krolia avrebbe potuto giocarci l'anima, in quel momento stava sorridendo come un vero, piccolo demonio anche se lei non poteva vederlo. - Ma c'è un'altra cosa che mi fa impazzire... - aggiunse, con una nota di monelleria che vibrava nella voce calda, sensuale, prima di sollevarsi e salire sul letto, sebbene senza fretta. Sì, perché la sua lenta avanzata sul letto e sul corpo di Krolia era preceduta da piccoli, intensi baci su quella schiena meravigliosa, fin ad arrivare al suo collo. In quel momento, il corpo del demonietto aderì con quello di Krolia e quest'ultima, oltre al calore e alla morbidezza della sua pelle colorata, avrebbe sentito tra i suoi glutei quella verga enorme, oscenamente dura e pulsante. - ...e sei tu! - sussurrò direttamente al suo orecchio, prima di morderne e leccarne il lobo, circondando con un braccio il addome per afferrarle un seno. - Mi fai impazzire talmente tanto che... mh, muoio dalla voglia di scoparti... tutta. - continuò a sussurrare al suo orecchio, alternando parole a birbantissime leccatine, mentre sollevava il bacino e, aiutandosi con la mano libera, dirigeva la punta di quell'erezione davvero troppo, troppo gonfia e grande contro la corolla ancora schiusa di quel buchino già violato. - Tutta, tutta. - precisò, premendo appena contro di lei per farle sentire quanto la sua cappella fosse gonfia, calda e dura ma senza penetrarla davvero, indugiando nella soglia di lei senza mai varcarla. - Tu... mi vuoi? Mi vuoi dentro il tuo culo? Dimmelo. - un ordine, forse un invito... sta di fatto che avrebbe continuato a torturarla in quel modo, indugiando avanti e indietro a un nulla dalle sue carni, finché non gli avrebbe dato una risposta.
     
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    Lei una pervertita? Era davvero una pervertita perché le piaceva ciò che le stava facendo Bowen? Era ciò che la gente comune chiamava "troia"? Sarebbe diventata simile a quel prete? Infondo in quel momento Bowen poteva realmente essere un ragazzino e il piacere che le stava dando era così intenso che si rese conto che non voleva rinunciarci proprio in quel momento. Però non voleva diventare come quell'uomo, lo rifiutava con ogni fibra del suo corpo.
    Nggh no... non è vero! protestò forse anche troppo veemente, prima di tornare di nuovo a gemere rumorosamente, sbavando sul letto per via del piacere troppo intenso che la portò a vivere un sentito orgasmo. Si abbandonò alla pace dei sensi, lasciandosi cullare istante dopo istante dalle attenzioni di Bowen che riuscì a dare il ritmo giusto e perfetto per il suo corpo, fino allo scemare graduale dei sensi per tornare ad un momento di tregua. Krolia si ritrovò sul letto ansante, frastornata dal piacere intenso che l'aveva travolta, rabbrividendo ancora quando Bowen le diede una lenta lappata su tutto il sesso, costringendo a risvegliare i sensi. Arrossì di nuovo di immenso imbarazzo per ciò che le disse: era così osceno pensare che lo avrebbe fatto davvero, che gli piaceva davvero leccarla così tanto. Ciò che però la agitava di più era che infondo le sarebbe piaciuto anche a lei e quel pensiero la faceva morire di vergogna. Krolia veniva sedotta da quel piccolo demonio mentre risaliva su di lei riempendola di baci sulla schiena, facendole venire piccoli brividi che alimentavano un senso di impazienza che non si sapeva spiegare, soprattutto quando sentì il contatto della verga marmorea di Bowen posarsi contro le sue natiche. Era caldissimo e le trasmetteva un calore unico ed inimitabile. Soffocò un gemito quando le addentò l'orecchio, come se non avesse voluto dargli soddisfazione poiché trovava ingiusto che la attaccasse sui suoi punti deboli. Bowen era sicuramente più minuto di lei, ma fu perfettamente in grado di manipolarla, di guidarla e di farla sentire minuscola ed inesperta. Espirò pesantemente nel sentirsi afferrare un seno, ed avvampò di eccitazione ed imbarazzo quando le sussurrò che voleva scoparla ancora e voleva scoparala tutta. Anche se in quel preciso momento non capì cosa intendesse dire esattamente, capì che anche lei ne voleva ancora. Si irriggidì quando sentì la cappella di Bowen posarsi contro la corolla di carne. Espirò pesantemente mentre un bollentissimo brivido attraversò tutto il corpo. Si sconvolse nello scoprire che lo trovò piacevole, che il suo corpo le chiese di averne di più. Esattamente come prima aveva sentito la lingua dentro di lei dandole stranissime sensazioni, anche quella carne che scivolava gradualmente dentro di lei continuava a darle brividi piacevoli che voleva esplorare. Avvampò di nuovo di estremo imbarazzo per ciò che le chiese Bowen: come poteva dire una cosa così imbarazzante? Afferrò un cuscino e nascose il viso contro di esso, soffocandoci contro piccoli gemiti. Le sue gambe tremavano, la corolla di carne si schiudeva lentamente contro la verga di Bowen continuando a torturare di piacere Krolia. Non voleva dirglielo, provò ad annuire con la testa. Se non gli bastava, se avrebbe continuato ancora a torturarla in quel modo, sarebbe stata corrotta sempre di più da quel piacere perverso, dall'impazienza di finire l'atto. Girò quindi finalmente il viso sollevando leggermente di più il bacino verso Bowen e paonazza avrebbe espirato un eccitatissimo: Sì, ti voglio...fallo.
     
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    Bowen aveva percepito, per un attimo, l'ago della paura farsi strada nel cuore di Krolia: era durato davvero il tempo di un battito di ciglia, immediatamente disciolto dal fuoco del piacere... ma c'era stato e, per un po', aveva sentito l'eco di vergogna che aveva lasciato, come un riverbero o, meglio, la scia scarlatta di una ferita, nel suo animo. Anche se il loro legame non gli spiegò il perché di quell'emozione, il demonietto lo comprese all'istante, poiché era stata una preoccupazione che si era affacciata subito nella sua mente: quella, ciò, che Krolia potesse percepire quanto stavano condividendo o, peggio, quello che lei stessa stava provando come qualcosa di sbagliato, vergognoso o sporco. Intuiva che quello fosse un pericolo più che incombente, viste le sue tragiche esperienze passate, eppure aveva deciso comunque di calcare la mano col linguaggio e non certo perché il turpiloquio gli piacesse! O meglio, gli piaceva non poco, certo, ma non avrebbe mai messo in pericolo la bellezza di ciò che stavano condividendo per un semplice egoismo personale; semplicemente voleva aiutarla a comprendere un'ultima cosa riguardo al sesso e al piacere che si stavano donando vicendevolmente.
    Prima, però, decise di farle dimenticare completamente la paura e provò a scioglierla, a eccitarla con dei lenti ma inesorabili baci, fino a risalire tutta la sua schiena e, soprattutto, arrivare a sfregare la sua verga bollente contro le natiche toniche. Poteva sentire la sua vergogna, il suo imbarazzo crescere di pari passo al desiderio, all'eccitazione e per lui fu semplicemente delizioso sentirla espirare di piacere quando le afferrò un seno, per poi irrigidirsi di colpo quando percepì la cappella premersi contro la sua corolla di carne, umida di saliva e ancora schiusa. Fu attraversato da un brivido di puro desiderio nel vederla così sconvolta, così imbarazzata eppure già persa, già vinta, morbida cera tra le sue mani esperte; il suo corpo gli gridò di prenderla, i suoi fianchi (tesi per permettergli di tenere la punta semplicemente poggiata sul suo buchino) fremettero ma il demonietto non cedette a quegli istinti e, con un sorriso da gatto non pago di giocare col topolino, continuò a sussurrarle quelle bollenti volgarità direttamente nelle orecchie. Sorriso che s'allargò semplicemente deliziato nel vedere la reazione della giovani a suddette oscenità, dato che nascose il volto paonazzo nel cuscino... e c'è da credersi che vi soffocò anche qualche gemito.
    Probabilmente Krolia avrebbe percepito la fame che, improvvisa, era divampata nel corpo del demonietto, il desiderio violentissimo che era esploso in lui... eppure, continuò, con la certosina pazienza del ragno che tesse la sua tela, a ondeggiare lievemente e lentamente sulla soglia di lei, schiudendo le sue carni e stimolandole senza mai davvero penetrarle. Presto Krolia si sarebbe accorta che tale tela, però, era stata tessuta attorno a lei, così quando annuì in risposta alla sua richiesta, lui continuò a tormentarla spietatamente, finché non voltò il viso e, spingendo le sue natiche contro di lui, lo pregò di prenderla anche lì.
    Bowen sospirò di piacere, di desiderio direttamente nel suo orecchio e, con una lentezza che stonava terribilmente col desiderio che gli rodeva l'anima e il corpo, la penetrò dolcemente. Krolia avrebbe potuto percepire tutta la pazienza che lo bruciava, sia per via del legame che li univa sia perché le menbra del demonietto erano tese come corde d'acciaio, perché la sua verga pulsava violentemente a ogni piccolo, insufficiente centimetro d'avanzata; alla fine, quando tutta quell'enormità bollente, vinse le ultime, docili resistenze della sua carne e i quei testicoli gonfi, carichi di un piacere ancora lontanissimo dall'esplodere, si poggiarono sul suo perineo, forse fino alle sue grandi labbra, Bowen sospirò di piacere, di soddisfazione nel suo orecchio. - Adesso siamo uniti. Siamo la stessa cosa. - un sussurro, bollente, al posto della volgarità gridata che forse si aspettava o della spinta poderosa dei fianchi con cui le avrebbe mozzato il fiato. E anche dopo che quelle parole non risuonassero in altro luogo che la sua mente, il demonietto rimase fermo dentro di lei, con le mani piccole ma esperte che accarezzavano lentamente, quasi senza fretta il suo corpo meraviglioso, che le titillavano i capezzoli o indugiavano sul ventre, quasi a voler definire i contorni di quegli addominali contratti, prima di scivolare sul pube e sfiorare il clitoride eretto. - Mhh... - un gemito, soddisfatto come il miagolio di un gatto coccolato e satollo, mentre prendeva a muovere lentamente i fianchi, iniziando una lentissima, brevissima penetrazione, in cui pochissimi centimetri uscivano da lei per poi, senza fretta, tornare a riempirla completamente, fino alla base. Una stimolazione lenta, certo, ma non per questo meno intensa, sia per la sensibilità di Krolia e sia per le dimensioni di quella verga che l'aveva colmata totalmente, dilatandola forse ben più di quanto la giovane avrebbe potuto immaginare.
    E' così bello essere dentro di te... è così bello essere un'unica cosa. - continuò, posando dei piccoli, leggeri baci sulle sue gote morbide, mentre il suo bacino continuava quel lento, piacevolissimo ma insopportabile stillicidio. - E' bello anche per te, vero? - una domanda, sospesa tra un bacio e l'altro, tra una lieve spinta e l'altra. - Non ti vergognare, Krolia: tutto questo... è bello e giusto. Godi e basta. Godi per me, godi di me... con me. - cercò le sue labbra e la baciò proprio nel momento in cui le spinte si facevano più intense, più veloci e profonde. Ancora non erano il ritmo folle e incessante di prima, non erano animate dalla stessa furia cieca, anzi vi era una dolcezza che avrebbe reso unico quel bacio, quella danza appassionata ma non frettolosa tra le loro lingue... che avrebbe reso indimenticabile, infine, lo sguardo ardente con cui avrebbe catturato o suoi occhi.
    Infine, un'eternità dopo, il bacio si sciolse delicatamente, come se si fosse esaurito da sé e, sempre mantenendo gli occhi fissi sui suoi, più luminosi che mai, le disse: - Però promettimi una cosa... - Krolia non avrebbe potuto neppure chiedersi cosa le stava promettendo perché, di colpo, quelle spinte placide, dolci furono seguite da un affondo poderoso, violento, in cui quell'enormità uscì quasi del tutto da lei per poi ritornare a riempirla tutta, un istante dopo. Avrebbe percepito quei testicoli gonfi, ricolmi sbattere contro di lei producendo uno schiocco poderoso, terribilmente perverso... prima che nuovi, intensissimi affondi le avrebbero tolto il respiro. - ...continua ad vergognarti così, perché mi arrapi un casino! - esclamò, dando via a all'amplesso violento, intenso che probabilmente Krolia si aspettava fin dall'inizio, mentre le sorrideva divertito e birbante come sempre. Bowen le voleva di certo un gran bene... ma ciò non lo rendeva comunque meno monello!
     
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    Krolia tremava in attesa che Bowen sancisse il momento che aveva tanto a lungo annunciato con i suoi gesti. Krolia strinse forte il cuscino con le mani mordendolo mentre sentiva la cappella di Bowen farsi strada in lei. Inizialmente provò un leggero dolore poiché non essendo abituata ad una sensazione del genere, teneva il corpo teso, poi però fu l'istinto a farle capire che doveva solo rilassarsi, esattamente come quando faceva sesso normale. Così espirò profondamente lasciando che il corpo distendesse tutti i nervi e che la verga di Bowen la penetrasse, dilatandola dolcemente. Profondi brividi percorsero il corpo di Krolia e soffocò un gemito mordendo il cuscino davanti alla sua faccia. Si sentiva totalmente colma di Bowen e della sua energia poiché era ancora piena del dildo oscuro nella sua femminilità. Ebbe la sensazione che il suo corpo andasse a fuoco, il calore di Bowen dentro il suo culetto conitnuava a darle brividi bollenti che percorrevano tutto il corpo.
    E' strano... biascicò non riuscendo a capire subito se ciò che stava provando fosse piacere, non faceva male, ma nemmeno lo trovò piacevole come quando veniva penetrata nella vagina. Il suo corpo aveva l'istinto di rigettarlo verso l'esterno e lui stesso poteva sentire sul suo membro la carne che si contorceva in spasmi. Bowen la aiutò a rilassarsi carezzandola e stimolandola sul sesso, donandole sensazioni piacevoli che contagiarono anche quella sensazione di pienezza dentro di lei. Krolia iniziò a pensare che forse si era sbagliata, che forse non era così piacevole come pensava. Bowen poi iniziò a muoversi dentro di lei e divenne tutto molto più intenso, la frizione delle carni bombardarono il corpo di Krolia di sensazioni di piacere incandescenti. Le mancava il respiro, le sembrava che tutto il corpo stesse facendo una fatica immensa, ma divenne così bello che la voce irruppe in un sonoro gemito. Le si riversò in corpo anche la libidine che stava tormentando il corpo di Bowen, amplificando in quel modo il piacere di entrambi. I suoi dubbi vennero quindi cancellati in un istante.
    Sì...nnghh fece con la voce impastata per rispondere alla domanda di Bowen se fosse bello anche per lei. Aveva avuto però un momento di incertezza, aveva sentito dire che il sesso anale fosse immorale, e per un attimo aveva pensato che provare piacere anche lì fosse osceno, eppure lo trovava irresistibile facendole di nuovo sorgere la domanda se non fosse davvero una pervertita. Anche quelle incertezze si sciolsero con le parole di conforto del piccoletto che le diceva che non doveva vergognarsi, che doveva solo goderne. Sembrava quasi che riuscisse a leggerle nel pensiero, ma furono dette al momento giusto. Lo ringraziò ricambiando il suo bacio, non riusciva però a non gemere facendo vibrare la voce fra le loro bocche. Krolia venne travolta dal piacere incontenibile, non solo il movimento dentro di lei continuava a farla impazzire, ma ogni volta che affondava totalmente dentro di lei, il resto del corpo batteva contro il dildo incastrato nella sua carne poco sotto, facendole quasi sembrare che Bowen fosse dotato di ben due erezioni con cui la stava scopando. Si lasciò andare quindi all'amplesso godendone senza farsi affollare la mente da strane domande. Divenne anche piuttosto facile poiché le sensazioni corporee ubriacavano la sua mente annullandole ogni facoltà di pensare. Bowen però non le permise di perdersi chiedendole di promettergli di sentirsi sempre in imbarazzo perché lo eccitava tantissimo. Non voleva dargli soddisfazione, ma non potè fare a meno di imbarazzarsi e arrossire ancora più di prima.
    Sc-sceeemooo aaah! lo rimproverò durante un gemito di profondo piacere.
     
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    Krolia era ancora in bilico tra la vergogna e il desiderio, tra il fastidio e il piacere... Bowen lo sapeva, lo sentiva sia per via del loro legame che, soprattutto, per i mille, tenui messaggi che il suo corpo gli inviava. Ogni increspatura della sua schiena, ogni guizzo di quelle membra perfette che aveva baciato, accarezzato e posseduto fino a quel momento non erano che lettere e parole, parole del lungo, animato, sconvolgente dialogo che era intercorso fino ad allora tra i loro corpi. Un dialogo meraviglioso, che li univa, che permetteva di schiudere, l'uno all'altra, la propria interiorità, il proprio essere e il demonietto, assetato di nuove parole, desideroso che nel corpo della sua compagna ne sbocciassero di sole belle, beate, leggeva avido ognuno di quei segni e ribatteva, vuoi con altre di quelle parole di carne, vuoi con quelle più canoniche, cercando di convincere quel corpo meraviglioso e quell'anima amata di lasciarsi andare del tutto. Ci riuscì e, con un assenso deliziosamente confuso, Krolia iniziò finalmente a godere di lui: adorò il modo in cui il suo corpo non vibrasse più di paura, di tensione ma di piacere, che le sue carni non si stringessero alla sua verga per respingerla ma, anzi, per trattenerla in loro, per impedirle di scivolare via. Amò come questa vibrazione costante dei muscoli sodi, questo risuonare delle membra si trasferisse alla sua voce, a quei gemiti che traducevano in musica la lussuria che la invadeva e la sconvolgeva tutta, tanto che quando vibrò e cantò anche nella sua bocca, nella famelica alcova delle loro lingue, che la sua erezione pulsò violenta, famelica e i suoi fianchi, quasi si fossero fatti impazienti, si mossero con più forza, con più desiderio.
    Scemo? No... pazzo! Pazzo di te! - affermò al suo orecchio, prima di di morderle il collo con forza e, afferratele i seni, affondare in lei con tutta la sua forza, tanto da provocare uno schiocco perverso tra il suo pube e quelle natiche meravigliose. - Pazzo di te... e del tuo culo! E' bellissimo, Krolia! Ti scoperei fino a svenire! - gli affondi si susseguivano furiosi, le mani del demonietto correvano in quell'addome meraviglioso, ora a strizzare un seno, adesso a titillare il clitoride prima di correre a graffiare, accarezzare quegli addominali perfettamente definiti. Krolia era pura perfezione e lui voleva farla godere come non mai, farla impazzire più di quanto già non lo fosse lui, per questo motivo fece fluire nuova energia nel dildo d'oscurità che le riempiva le carni, facendolo pulsare e crescere come un vero membro, dilatandole oscenamente la femminilità mentre, gonfio d'energia bollente e instabile, riprendeva a vibrare come non mai.
    Benché, però, la stesse possedendo come se ne andasse della sua stessa vita, anche se le sue gonadi sbattevano violente contro le sue grandi labbra e le sue mani, mai sazie di lei, adoravano e stimolavano ogni centimetro quadrato del suo corpo... il demonietto non si sentiva soddisfatto: aveva bisogno di più, di molto di più e sapeva benissimo come prenderselo. Krolia, forse, non ci avrebbe capito molto ma, dopo un affondo particolarmente intenso, si sarebbe sentita svuotare completamente e, soprattutto, avrebbe percepito le mani di Bowen invitarla a girarsi, a pancia in su e, se avesse obbedito, si sarebbe trovata sovrasta dal demonietto, che la guardava famelico e ghignante assieme, respirando appena un po' affannato per via dell'amplesso violento che stava conducendo fino a quel momento. - Ma sai di che cosa sono davvero pazzo? - le chiese, sfregando l'asta enorme e bollente contro le sue grandi labbra, tenendole le cosce spalancate con le mani. - Sai cosa mi basta vedere per farmelo diventare più duro del marmo? - continuò stavolta tornando a riempirla nel culetto con un colpo secco di reni, premendo contro le sue natiche quelle gonadi oscenamente calde e gonfie di seme. Una mano, dalla sua coscia si spostò alla sua nuca, sollevandole il capo e avvicinandolo al suo volto, alle sue labbra. - Sai cosa mi fa venire come un ragazzino inesperto? - un sussurro bollente, seguito da uno sguardo incandescente da un lieve, predatorio sorriso che curvava quelle labbra già schiuse e pronte per baciarla... sennonché, riprese a scoparla con un ritmo, una furia semplicemente impressionante. - La tua faccia quando godi! Mostramela di nuovo, di nuovo! - quasi gridò, sbattendole dentro quell'enormità pulsante con tutta la sua forza e facendo vibrare il dildo come se stesse per esplodere (E, visto il suo potere, c'era da preoccuparsi!), mentre la baciava come se l'ossigeno che gli serviva per respirare era da cercarsi tra le sue labbra, nella sua bocca.
     
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    Krolia fu sempre più invasa dal piacere. Contagiata anche dal legame che aveva con Bowen che rese l'amplesso sempre più travolgente nei sensi. Il suo corpo ribolliva di brividi sempre più bollenti, la mente si squagliava sotto gli influssi del piacere. Inarcava leggermente la schiena per porgere al meglio le sue natiche verso Bowen, allargando ben bene le gambe così che lo sentisse affondare sempre più in profondità dentro di lei, ed allo stesso tempo il bacino spingesse il dildo oscuro nel suo corpo. La sua corolla di carne si contorceva attorno al membro di Bowen vibrando di puro piacere. Un gemito più stridulo le scappò nel momento in cui Bowen la addentò sul collo dandole brividi ancora più intensi che percorsero tutta la colonna vertebrale ed il cervello. La sua carne si ammorbidì, si adattò alle dimensioni di Bowen permettendogli quindi di muoversi sempre più veloce e quindi sconvolgerla sempre di più. Dovette allontanarsi dalla bocca di Bowen per poter gemere rumorosamente, finendo però anche per sbavare poiché il dildo iniziò di nuovo a vibrare dentro di lei facendola impazzire. Le sue cosce si irriggidirono mentre lei tornò di nuovo a mordere forte il cuscino. Sentiva che poteva arrivare ad un nuovo orgasmo molto presto, e le sembrò incredibile che potesse godere così tanto anche nel suo culetto. Eppure ci fu un momento in cui Bowen la svuotò totalmente della sua presenza, strappandole un gemito di protesta: si sentiva così bene, perché mai si era fermato sul più bello? Prima di poterglielo però chiedere, Bowen la guidò con le mani per invitarla a girarsi di posizione. Affamata com'era di altro piacere obbedì in tutta fretta così che potesse di nuovo godere al più presto. Bowen però continuava a farle domande, costringendola a tenere acceso il cervello che lei invece voleva assolutamente tenere spento per potersi godere ogni momento in santa pace. Infatti non gli rispose nemmeno, facendo invece un mugolio di capricci che dicevano chiaramente che non voleva parlare ma voleva continuare. Rabbrividì di nuovo nel sentirlo strusciarsi sulle sue carni, ma non le bastava più, era già colma nel suo sesso dal dildo oscuro, ed il suo culetto abbandonato troppo presto chiedeva di essere riempito di nuovo. E lo si capiva perfettamente dall'espressione oscena che Krolia aveva dipinto sul volto. Era languida, aveva perso totalmente la sua aria innocente e pudica, rivelando invece una nuova Krolia totalmente corrotta dalla lussuria. Le sue sopracciglia si arcuarono nel sentire di nuovo la cappella di Bowen pungolarla sull'ano e poco dopo venne di nuovo riempita di bollente carne. Krolia emise un rumoroso gemito, abbandonando la testa contro il materasso per lasciarsi andare di nuovo al piacere. Fu bellissimo sentirsi di nuovo riempire, e fu meraviglioso sentirlo di nuovo tornare a muoversi dentro di lei. Percepiva ogni singolo centimetro che le si agitavain corpo e lo adorava. Temendo che Bowen potesse di nuovo interrompersi sul più bello, Krolia agì di istinto, allungò le mani sulle natiche di Bowen afferrandolo con forza, e spingendolo contro di sé ogni volta che si allontanava troppo. Sentiva che stava di nuovo per arrivare ad un orgasmo, la clitoride si fece sempre più turgida, così come i suoi capezzoli. Puntò i talloni sul materasso porgendo il suo bacino contro quello di Bowen così che ogni movimento fosse sempre più forte, veloce al punto da far risuonare come un perverso applauso i loro fianchi che si scontravano.
    Aaah Bowen! Bowen! pronunciò con tono urgente, in realtà voleva avvisarlo che stava di nuovo per venire ma ovviamente con il cervello cotto dalla lussuria non riuscì a farlo, comunicandolo semplicemente con il tono della voce. Infine la sentì di nuovo come una marea, una bollente ondata di pura estasi che le fece rigirare gli occhi verso l'alto mentre arrivava al picco del piacere, sapeva che anche Bowen era sul punto di venire e presto avrebbe scoperto quanto sarebbe stato meraviglioso poter venire assieme ancora una volta.
     
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    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

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    Bastarono poche, pochissime spinte per strappare il velo della vergogna dal volto e dall'animo di Krolia: prima ancora di sentirlo tramite il loro legame o di percepirlo dal suo volto, stravolto dal godimento, lo comprese dalla morbidezza semplicemente unica delle sue carni, rilassate e ricettive come mai lo erano state. Solo questo sarebbe bastato per renderlo ebbro di lussuria ma vederla spingere le natiche contro il suo bacino, allargare le gambe al massimo perché il suo membro potesse affondare sempre meglio dentro di lei e, soprattutto, gemere e sbavare in quella maniera oscena, lo mandarono quasi del tutto fuori di testa; le spinte si fecero feroci, le sue mani strizzarono e afferrarono quei seni deliziosi con furia, in maniera famelica e l'urgenza di possederla, di godere di e con lei si fece pressoché insostenibile.
    Per questo motivo uscì di colpo da lei, con un brivido di pura delizia a corrergli lungo la schiena per quel suo gemito di protesta, costringendola a voltarsi verso di lui: quel di più poteva darglielo soltanto il suo splendido, meraviglioso viso trasfigurato dal godimento. E aveva ragione, poiché l'immagine di quel volto languido, completamente perso lo infiammò di un desiderio senza eguali... ma anche dalla voglia di torturarla ancora un poco, anche se lui per primo sarebbe stato tormentato per ogni attimo in cui la sua virilità sarebbe rimasta fuori da lei. Purtroppo per il demonietto, però, la sua amata compagna era ormai andata troppo in là per poter essere raggiunta dalle sue parole, pensiamo dalla vergogna o dall'imbarazzo, quindi i suoi tentativi di farla balbettare qualche timida scusa o, semplicemente, di sconvolgerla ancora di più s'infransero contro la bellezza di quel volto perso e impaziente. Così, compreso che il momento dei giochi e dei dispetti fosse inevitabilmente terminato, tornò a riempirla con una spinta forte, decisa, sbattendole contro le natiche piene le sue gonadi gonfie di un piacere che, tra non molto, le avrebbe colmato le carni.
    Si lasciò scappare un ultimo sorriso compiaciuto nell'osservare come si era trasformata la dolce, pudica ragazza di qualche minuto prima, poi il piacere e la passione s'impadronì di lui e, come un'onda sul bagnasciuga, cancellò via sorriso e compiacimento dal suo viso, lasciando soltanto cieco desiderio e intenso, bollente piacere. Serrò le mandibole e, con un'espressione concentrata e languida assieme, prese a scoparla come se ne andasse della sua stessa vita: la sua asta, enorme e più dura che mai, scorreva dentro di lei animata da furia cieca, i suoi fianchi si muovevano convulsi, quasi spasmodici, producendo affondi sempre più veloci e intensi, oltre che schiocchi umidi semplicemente osceni, sottolineati dal modo in cui le sue mani le strizzavano i glutei o i seni a ogni scontro dei loro bacini.
    Eppure, anche questo impeto quasi feroce, non fu nulla rispetto alla tremenda, sublime furia che lo invase quando si sentì stringere le natiche dalle mani di Krolia, decisa a non farlo allontanare troppo dal meraviglioso abbraccio delle sue carni: dapprima sgranò gli occhi sorpresi poi, neppure un istante dopo, le sbatté dentro la virilità come se volesse sfondarle lo stomaco, per poi subito farlo a nuovo, convulso, intensissimo affondo; la giovane avrebbe percepito, sotto la presa delle sue dita, tutta la perfezione di quei glutei pieni, allenati e, soprattutto, tutta la travolgente forza che imprimevano a ogni contrazione, quando ritornavano a riempirla con impeto. - Cazzo! Mi arrapi da morire, Krolia!! - gridò, ormai fuori di sé, del tutto dimentico della prudenza e col volto trasfigurato in un'autentica maschera di desiderio e furia, come ben testimoniavano i suoi occhi infiammati di lussuria, brillantissimi, la sua bocca schiusa in un'espressione di sforzo e brama assieme e, soprattutto, le pulsazioni violentissime che scuotevano la sua asta... e persino il dildo oscuro che riempiva l'intimità. Quest'ultimo riprese persino a vibrare violentemente, oltre a essere scosso da alcune pulsazioni che lo gonfiavano ritmicamente, proprio come un vero membro ormai in procinto di venire.
    Poi Krolia lo chiamò, invocò il suo nome e i suoi occhi, splendidi, sparirono verso l'alto in un'espressione di puro, meraviglioso piacere: non poté resistere oltre e, afferrandole la nuca con la mano destra, la baciò come impazzito mentre le due virilità dentro di lei, tanto quella autentica che quella finta, pulsarono violentemente ormai prossime all'orgasmo; un ultimo, poderoso affronto e il suo membro esplose, dopo pochi spasmi, in un fiume bollente di sperma, mentre anche il dildo d'oscurità faceva lo stesso, soltanto che al posto del seme eruttava un'energia concentrata e tangibile, meravigliosamente bollente e intensa che le avrebbe colmato l'utero e il ventre alla perfezione. Eppure, anche durante quell'orgasmo intensissimo, non smise neppure per un istante di spingere dentro di lei, di far vibrare il dildo, di conquistare i suoi orifizi mentre il seme e quella densa, bollente energia oscura vi colava fuori.
    Quando, infine, l'ultimo fiotto finì di colmarle il ventre, lui continuò a spingere per qualche tempo dentro di lei, ma sempre più lentamente e morbidamente, così come il bacio che si fece sempre più leggero fino ad arrestarsi del tutto... e, a quel punto, si staccò dalle sue labbra e le sorrise, dispettoso come sempre, certo, ma anche colmo di affetto nei suoi confronti. - Meraviglioso... è stato bellissimo, Krolia... - le sussurrò, uscendo da lei e lasciando che un fiume di sperma, dal suo culetto, si riversasse sul letto mentre la liberava anche dalla presenza di quel dildo oscuro. - Così bello che... voglio scoparti per tutta la notte. - si morse il labbro inferiore, famelico, mentre si sollevava sulle braccia e le permetteva di osservare il suo corpo cosparso di un velo di sudore, dai muscoli ancora tesi e dal membro, sporco di seme, durissimo; lo sfregò dispettoso tra le sue grandi labbra, una, due volte prima di ridacchiare e mostrarle un sorriso davvero furbetto. - Ma direi che adesso ci vogliono le coccole! - esclamò, allegro, abbracciandola e posandole un fin troppo casto bacio sulle labbra. Naturalmente avrebbe continuato con gioia e non si sentiva davvero stanco, ma l'eccitazione provata era stata talmente divorante e intensa che voleva calmarsi un attimo, dopotutto non voleva rischiare di esagerare con Krolia, dato che per quella notte aveva esplorato anche troppo il sesso e i suoi piaceri.
    E, dopo le coccole... - prese ad apporre dei lievi baci prima sulle sue gote, poi sul collo e poi, di colpo, le morse birbante il lobo dell'orecchio. - Ti scoperò ancora, fino a farti perdere la voce. - le promise, in un sussurro bollente, prima di ridacchiare monello e continuare con quei baci leggeri, baci che non potevano celare il sordo, famelico pulsare della virilità che le premeva sul pube.
     
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    Krolia percepì una impennata nell'eccitazione di Bowen nel momento in cui gli afferrò le natiche, essendo connessi con il fisico lo stimolo aveva preso anche lei e ciò la portò a stringere le dita con più forza. Fu un vero piacere sentire le natiche del ragazzo contrarsi ad ogni spinta, morbido e sodo allo stesso tempo divenne uno sfogo in più per la povera Krolia sempre più sconvolta dal piacere. Non riuscì più a trattenere la sua voce, non che in quel momento sentisse il bisogno di trattenerla, tutto il contrario, urlava ormai totalmente coinvolta nella lussuria del momento. Le sue cosce erano sollevate e spalancate al massimo, tremavano e si tendevano mentre i piedi si arricciavano per il piacere crescente. Le sembrava di essere calata in una pozza di lava bollente, però invece di bruciare e soffrire veniva solo invasa da brividi caldi di piacere che si diffondevano su tutto il corpo. Infine arrivò l'orgasmo tanto inseguito che divenne ancora più intenso e straripante poiché anche Bowen riuscì a lasciarsi andare nello stesso momento. L'orgasmo di Krolia si trasmise nel corpo di Bowen, così come quello di lui si trasmise nel corpo di Krolia. Era ovvio che una sensazione del genere non potevano provarlo con nessun altro compagno al mondo, poiché solo loro due avevano quel legame speciale, che a quanto pare rese ancora più speciale il rapporto fisico. Il calore del seme che la invase fu così appagante che dovette staccare bruscamente le labbra da quelle di Bowen per gemere rumorosamente, con la lingua in fuori poiché poco prima stava baciando Bowen. Gli occhi erano rivolti verso l'alto mentre le palpebre tremavano per gli spasmi incontrollati donati dal suo orgasmo. Era incredibile poiché provò un piacere intenso sia nella sua parte femminile grazie al dildo oscuro che non le fece rimpiangere nemmeno per un momento di avere qualcosa di artificiale dentro di lei, e poi il seme bollente di Bowen che si dipanava nelle sue viscere facendola sentire calda. Krolia capì che provare un orgasmo in quel modo, sentendo il seme del suo compagno in corpo era cento volte più bello di un orgasmo normale. E mentre Bowen veniva riempendola di seme ed oscurità, Krolia continuava a stringerlo e spingerlo dentro di lei, tremando ed urlando di piacere. La pressione delle dita di Krolia si fece sempre più leggera, così come le spinte di Bowen che divennero più morbide e rilassate, fin quando l'amplesso non si esaurì senza fretta. Krolia si abbandonò sul letto, ansante e provata ma sorrideva felice verso Bowen. Anche lui sembrava molto felice, lo sentiva dentro di lei. Per un momento si preoccupò quando Bowen le disse che voleva continuare per tutta la notte, non era sicura di farcela, sentiva di aver bisogno di una pausa poiché iniziava a sentire le sue carne indolenzite. Infondo era la sua prima volta, non era abituata a tutta quella passione. Bowen tuttavia non fu così spietato e nonostante le fece sentire che era ancora duro e pronto per un altro round, le dichiarò che prima ci volevano un poco di coccole. Krolia si lasciò sfuggire una piccola risata divertita, e lo abbracciò teneramente, ricambiando il bacio, continuando a dargli altri piccoli baci sul volto, carezzandolo sulla nuca, o sulla schiena, lasciandosi andare a coccole per ringraziarlo di ciò che avevano condiviso. Lui intanto tornò ad essere malizioso mordendola sul lobo dell'orecchio dichiarandole che avrebbe continuato ancora ed ancora. Krolia a quel punto divenne un pizzico ansiosa per il suo amico.
    Sei sicuro? Non ti senti stanco? gli chiese dolcemente e sinceramente premurosa nei suoi confronti. Infondo quello che aveva fatto più sforzi fisici era lui. E sebbene lei si sentisse indolenzita pensava di poter farlo ancora, con le giuste pause ovviamente. Ciò di cui Krolia era sicura però era che voleva rimanere lì con lui tutta la notte, anche solo per riposare e stare con lui. Aveva paura che uscendo da quella stanza e tornando nella propria, tutto ciò che era successo si sarebbe infranto o sciolto come i ricordi fumosi di un sogno. Aveva lo sciocco timore che tornando nella sua camera tutto sarebbe tornato come prima, quando lei invece voleva assaporare fino alla fine ciò che aveva scoperto. Se Bowen quindi l'avrebbe tenuta con sé per tutta la notte avrebbero continuato, sicuramente con meno impeto poiché meno energie a disposizione, cullandosi a vicenda con il piacere, sonnecchiando magari e svegliandosi a vicenda durante la notte tramite il piacere. Addormentandosi magari uniti nella carne sfiniti ma felici.
     
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    Fu meraviglioso, quando il suo orgasmo iniziò a riversarsi in lei, sentirla sfuggire alle sue labbra per poter gridare, per per poter esprimere con la voce, il volto e tutto il suo corpo il piacere che stava provando, che si stavano scambiando. Il solo vederla con quell'espressione perversa, con la lingua allungata insensatamente, come se anch'essa si stesse tendendo verso il piacere, per raggiungerlo e afferrarlo, lo fece impazzire di desiderio e, guidato dalle sue mani, sfogò in lei due, tre e chissà quante altre spinte vigorose, venendo al culmine di ogni spinta fino a colmare quelle carni meravigliose, in quel momento attraversate, fulminate dal piacere. Poi, con un gemito ferino eppure sommesso, l'orgasmo iniziò a esaurirsi e così la forza dei suoi affondi, finché l'arresto non si placò dolcemente, lasciandoli ansanti ma soddisfatti.
    O meglio, la soddisfazione del demonietto durò poco, poiché la sua libido venne immediatamente risvegliata dal sentire sotto di sé quel corpo meraviglioso, caldo e sudato, nel vedere di fronte a sé il viso scarmigliato e arrossato di Krolia, illuminato da una felicità, da un residuo di godimento che non poteva non farlo fremere e non tornare a indurirsi immediatamente, come un ragazzino eccitato. Ma lui non era un ragazzino e, al desiderio, fece posto le coccole, subito ricambiate dalla dolce risata della sua Krolia. Fu delizioso sentirsi accarezzare la schiena da quelle mani che, fino a un attimo prima, gli stringevano i glutei e lo spingevano a scoparla con tutta la sua forza ma fu ancora più bello farsi baciare dolcemente, quasi teneramente, da quelle labbra prima spalancante e piegate in espressioni perverse e bellissime. - Stanco? E di cosa? - chiese, con espressione da vero malandrino sul volto, posando qualche bacio delicato sulle sue labbra, accompagnato da qualche mugolio di soddisfazione, chiaramente riferiti alla morbidezza e dolcezza della sua bocca. - Stanco... di te? Della tua straordinaria bellezza? - continuò a domandare, mentre le sue mani carezzavano e vagavano su quel corpo flessuoso e tonico, sottolineando, assaporando la bellezza di cui aveva parlato la sua bocca. - Stanco delle facce che fai quando godi? Stanco della tua fica, del tuo culo? - soffiò sulle sue labbra, sorridendo ancora prima di stringerla più forte a sé e scivolare col viso nell'incavo del collo, in modo che le sue labbra fossero a un nonnulla dal suo orecchio. - No, non sono stanco... sono affamato. Affamato di te. - e così sarebbe ritornato a farlo con lei, a godere di e con lei.
    Difficile stabilire se quest'unico amplesso, sia pure spezzettato, durò o meno tutta la notte, sta di fatto che ore dopo, Krolia si sarebbe svegliata; forse avrebbe notato come le candele, che durante la notte avevano rischiarato la loro passione, si erano irrimediabilmente consumate e spente o che, malgrado ciò, la stanza veniva ancora illuminata dalla luce solare che filtrava dalle tapparelle non ben chiuse... di certo, però, avrebbe sentito le labbra che l'avevano svegliata con un bacio e che adesso le sorridevano dispettose e felici. - Buongiorno. - le sussurrò il demonietto, stringendola a sé e rinnovando il desiderio dell'abbraccio con cui si erano entrambi addormentati. - Sai, ho fatto un sogno bellissimo... - continuò, carezzandola dolcemente e... stringendole un gluteo con manifesto desiderio. - Ho sognato che abbiamo fatto l'amore tutta la notte, ho sognato la faccia che facevi mentre godevi... si mise a cavalcioni su di lei, prima di premere il suo corpo sul suo, in modo che Krolia scoprisse un'erezione granitica soltanto in parte ascrivibile al mattino. - Sai che ti dico? Che voglio continuare a sognare! - sorrise proprio come un demone tentatore e la baciò con rinnovata passione. Quello che accadde subito dopo è facilmente immaginabile... così come che, quel giorno, arrivarono in ritardo per la colazione.

    Role conclusa. Grazie di cuore per la bellissima role, Hina!
     
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