Il gioco dei grandi

per Hina!

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    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

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    Le reazioni di Krolia erano un nettare che proprio non riusciva a smettere di suggere, un vino che lo aveva già inebriato e che continuava a bere a gran sorsi, un'ambrosia che lo stava facendo sentire un Dio e che, allo stesso tempo, gli riempiva il cuore di tenerezza nei suoi confronti. Era così spontanea, così bella nella sua ingenuità: non giocava, non stava cercando di assumere una parte in quel loro scambio, era semplicemente se stessa e anche se avesse voluto, probabilmente, mostrarsi più sicura di quanto fosse in realtà, i suoi sorrisi e i suoi rossori erano autentici e belli come poche cose al mondo. Bowen adorava sconvolgerla con uno sguardo, con una parola o un gesto: un brivido lo scosse nel sentire quella timida, dolce risposta frenata dalle sue labbra e un altro gli infuocò il bassoventre quando ricambiò il bacio; adorò percepire come le sue mani, fermate proprio da quel bacio irruento e inaspettato, ripresero a masturbarlo energicamente dopo poche spinte del suo bacino o lo sguardo assolutamente languido, perso che gli rivolse non appena sciolse il contatto tra loro labbra. Nel vederla così vulnerabile fu straziato dalla voglia di ritornare a baciarla e magari spingere direttamente nella sua femminilità, possederla come la furia che gli aveva acceso dentro gli comandava, ma si dominò e poté essere premiato con quei balbettii preziosissimi, semplicemente meravigliosi.
    Gli occhi gli bruciavano di desiderio e il sorriso sul suo volto sembrava pronto ad azzannarla, a divorarla, ma i suoi gesti non si fecero più rudi e la mano sul suo capo la carezzò dolcemente nel sentire quella timida e splendida confessione: per un attimo il suo sorriso perse di voracità e si addolcì, come il suo sguardo, poi tornò birbante e riprese a farle domande a cui Krolia aveva difficoltà rispondere... o, come quel caso, a cui non sapeva rispondere; dovette sopprimere una risata al panico che la colse e, in realtà, riuscì a evitarla soltanto perché la giovane prese a masturbarlo con più vigore e con entrambe le mani, tanto da donargli una vera e propria stilettata di profondo e inaspettato piacere: avrebbe visto quel volto ferino e birbante, infatti, trasfigurarsi in una pura maschera di piacere, con gli occhi che prima si sgranavano e poi si socchiudevano travolti da quelle intense sensazioni, con le labbra che si schiudevano e si lasciavano andare a un gemito languido e intenso. - Ah! Così, così! Bravissima! - la incitò, col capo reclinato all'indietro e spingendo con viva forza contro le sue mani, facendo battere contro le sue dita quelle gonadi gonfie e calde che aveva accarezzato fino a un attimo prima. Forse Krolia poté pensare di essersi "salvata", che il demonietto fosse troppo preso per poter continuare a tormentarlo... ebbene, non immaginava nemmeno quanto si stesse sbagliando. Dopo essersi goduto per qualche lungo secondo quella masturbazione, mugolando apparentemente perso, tornò ad aprire gli occhi e a mostrarle uno sguardo da vero birbante, abbassando il capo verso il suo e rivolgendole un largo, vorace sorriso. - Hai mai visto un uomo che viene perché sei troppo bella, Krolia? Perché le tue mani lo stanno facendo impazzire? Perché sei così arrapante da perderci la testa? - le chiese, con quel tono caldo e sensuale, guardandola come se volesse saltarle addosso da un momento all'altro, mentre spingeva con forza il suo membro tra quelle mani e quest'ultimo pulsava violentemente. - Hai mai assaggiato il godimento di un uomo? Di un uomo che gode per te? Il suo calore, il suo odore... - continuò, spostando lentamente la mano sulla sua testa alla sua guancia, in una carezza quasi gentile, dolce. - No, vero? Allora... non devi scegliere. Te le devi godere entrambe. - concluse, spostando quella mano morbido e quelle dita delicate sul suo mento, sulle sue labbra, a carezzarle delicatamente con i polpastrelli; poi, semplicemente il pollice cercò di schiuderle le labbra e, se ci fosse riuscito, Krolia avrebbe aperto la bocca davanti a quella verga fremente e bollente, sempre più vicina a un orgasmo. - Adesso segami... segami come se dovessi venire tu! Segami come se vorresti farmi stringere le cosce sulla tua testa! - usò quegli esempi per farle capire che voleva la stessa foga che lei aveva mostrato quando la leccava, la stessa energia, la stessa brama. Doveva bramare il suo orgasmo e questo sarebbe arrivato, intenso, abbondante e, soprattutto, tutto e solo per lei.
     
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    Krolia si impegnò nel suo operato, usando entrambe le mani per dare piacere al suo amico. Notò che le espressioni del suo volto erano più languide e meno controllate di prima, facendole capire che usare entrambe le mani gli stava piacendo più di prima. Gli occhi di Krolia si alternavano dal volto di Bowen alla cappella che aveva davanti alla faccia. Era così dura e lucida e con quella colorazione bluastra le sembrò una golosa caramella. Aveva un aspetto appetitoso e quel pensiero la confuse più di prima poiché si disse che non avrebbe dovuto pensare ad una cosa simile. Sentiva la pelle scorrere sotto le dita, le pulsazioni di Bowen farsi più forti fra le dita, quel organo non era solo un mero pezzo di carne, era vivo e reagiva assieme al ragazzo. Non sapeva se fosse così perché appartenesse a Bowen o perché era totalmente diverso da quello che popolava i suoi incubi, ma la intrigava, le piaceva studiare quella parte del suo corpo. Vederlo spingere con i fianchi per chiedergliene di più la emozionava perché la faceva sentire meno imbranata, lo sentiva godere e man mano che andava avanti il loro legame particolare si faceva sempre più forte. Sentiva il proprio sesso formicolare, la clitoride pulsare esattamente come pulsava il suo membro. Si sentiva sempre più ubriaca di voglia, al punto che dovette stringere le cosce fortissime una contro l'altra per darsi un minimo di sollievo. Intanto continuò imperterrita a masturbarlo con le mani, rincuorata dalle parole incoraggianti di Bowen che le diceva che stava andando bene, e per un attimo pensò che non avrebbe più fatto strane domande. Cercò di seguire il suo istinto e cercò anche di interpretare la fame che sentiva provenire da Bowen per capire se andare più veloce o se stringere più forte con le mani. Riuscì a seguire gli impulsi del suo amico ed a rispondere come più desiderava. Quei due non avevano la minima idea di quanto potesse rivelarsi prezioso quel legame poiché avrebbero potuto sviluppare la sessualità perfetta proprio perché potevano percepire il bisogno del partner, senza dove tirare ad indovinare dalle reazioni del compagno. Lo potevano sentire sotto la pelle quanto e come stava godendo l'altro. Questo però a quanto pare non bastò a Bowen dal farlo desistere dal tentare di voler mettere in difficoltà la povera Krolia con domande sempre più dirette ed imbarazzanti. Avvampò di imbarazzo, sentendo il cuore saltarle in gola mentre quel furfante seduceva la mente di una ingenua fanciulla alle sue prime armi. Ci stava cadendo con tutte le scarpe, ciò che le diceva la imbarazzava ma allo stesso tempo la stava eccitando molto. Ormai i suoi capezzoli erano diventati così duri da riuscire ad allargare gli spazi fra i ricami del corpetto spuntando fuori dolcemente come due piccole ciliege viola. Non voleva rispondere alle sue domande, era troppo imbarazzante, non sapeva cosa dirgli e non voleva che la prendesse in giro. Il gesto di Bowen quando le carezzò le labbra e cercò di farle schiudere la bocca le fece venire in mente ciò che lui aveva fatto con lei prima. Lui senza esitare le aveva dato piacere con la bocca, e ricordò quanto fosse stato bello. Pensò che forse avrebbe dovuto ricambiare il favore, ma aveva il timore di non saperlo fare, eppure quell'idea si faceva sempre più vivida nella sua mente, non si rendeva conto che era anche molto influenzata dai desideri di Bowen. Era evidente che avrebbe voluto sentire la sua bocca, ma conoscendo ciò che aveva passato non gliel'avrebbe mai chiesto di farlo per non turbarla, per non rischiare di riportarle alla mente orrendi ricordi. Il fato però avrebbe giocato in favore al povero Bowen tormentato, poiché il bisogno di Krolia di non parlare, di nascondere i suoi sentimenti e quella voglia inconscia che Krolia non capiva la fecero agire spontaneamente. Si sollevò con le spalle per avvicinare la bocca alla cappella di Bowen per baciarla e saggiare quella "golosa caramella". Lo fece strizzando gli occhi come se si aspettasse di scoprire un orribile sapore. Invece scoprì che non c'era niente di strano ed il suo calore, ed i versi di piacere di Bowen la resero curiosa e avida, facendo scivolare la cappella nella sua bocca. A quel punto Krolia si sentì infiammare di eccitazione, di piacere, era totalmente ubriaca. Usò la lingua contro la cappella e le mani continuarono a segarlo. Mugugnò sorpresa perché le sensazioni di Bowen le si stavano riversando addosso come una piacevole onda che la cullava. Non sapeva cosa sarebbe successo da lì a poco, voleva solo sentire Bowen godere, voleva solo che quella strana sensazione non si fermasse e soprattutto non voleva dire niente.
     
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    Le sensazioni di Krolia, per via del loro legame, lo raggiungevano come un'eco calda, dolce che si riverberava tra le sue membra come una piacevole vibrazione che andava ad accrescere ora il suo piacere, ora la sua eccitazione. Era difficile da spiegare, ma era come se parte del desiderio e del godimento che bruciavano in Krolia si riflettesse in un lui e viceversa, dando loro modo di sperimentare un'unione decisamente più intensa e intima di quella che si poteva raggiungere con una semplice notte di passione e, allo stesso tempo, li guidava nella scoperta e nella conquista del corpo dell'altro. Certo, Bowen era tutt'altro che un verginello e sapeva come dare piacere una donna, ma quand'era tra le gambe della sua compagna, avere quei brividi caldi a guidare la sua lingua, oltre che l'esperienza e le sue stesse reazioni... fu molto utile e bello. Così doveva essere per Krolia, naturalmente, poiché i la sua decisione e abilità nel masturbarlo crebbe di attimo in attimo e il demonietto ne fu completamente rapito; certo, questo non gli impedì di continuare a sedurla e stuzzicarla nel modo birbante che lo contraddistingueva... ma come dargli torto?
    Krolia, per lui, era un libro aperto e poteva vedere in quel viso bello, tanto amato, combattersi la battaglia tra desiderio e imbarazzo che le sue parole avevano causato: vedeva chiaramente come la giovane non trovasse le parole per rispondergli, come i lampi di timidezza illuminassero, per pochi istanti, il suo sguardo e il suo volto, ma vedeva anche il fuoco segreto di lussuria che le accendevano dentro e che, velocemente, iniziava anche a mostrarsi all'esterno. Percepì, infatti, il modo in cui serrò le cosce per darsi sollievo, vide i suoi capezzoli inturgidirsi e quasi sbocciare dalla camicia da notte, per mostrarsi a lui... ma soprattutto vedeva il volto languido, perso di Krolia.
    Un fremito lo scosse quando la ragazza schiuse docilmente le labbra e il piacere, che fino ad allora era stato comunque molto, subì un'improvvisa impennata: non voleva forzarla oltre, neppure a parlare e aveva ormai deciso di venire in quel modo, lasciando che il suo piacere le imbrattasse la pelle e le riempisse la bocca, forse in un modo più perverso di quanto aveva immaginato ma anche meno impositivo, che in qualche modo lasciava ancora una distanza tra lei e lui affinché si sentisse più sicura. Una distanza che, però, non doveva piacere a Krolia poiché, di colpo, sollevò le spalle e accolse tra le labbra la cappella gonfia e lucida del suo compagno; Bowen sgranò gli occhi, sorpreso e spostò istintivamente la mano dalla sua bocca alla sua nuca, mentre inarcava lievemente la schiena ed emetteva un gemito sorpreso: non poteva credere ai suoi occhi, pensava che Krolia non fosse ancora pronta per un simile passo e per questo non aveva neanche insistito, invece ecco che lei, liberamente, cercava un contatto più intenso tra i loro corpi! Sorrise, di sincera gioia e portò anche la mano sinistra sulla sua nuca, ad accarezzarle i capelli e a sostenerle il capo, mentre rallentava gli affondi del bacino per evitare di renderle difficoltosa la stimolazione, dopotutto la giovane non aveva alcuna esperienza in fatto di sesso orale e non voleva neanche provare a farle accogliere più del suo glande. - Mhhh... sì, così! Brava, brava Krolia! Sei fantastica, sei bravissima! - gemette con voce languida, serrando istintivamente le mani sulla sua nuca e tendendo i muscoli delle cosce, delle natiche piene e toniche, facendo fremere inevitabilmente la buffa codina che le sormontava. Il piacere si fece tutto a un tratto irresistibile, lo costrinse a reclinare il capo all'indietro emettendo quasi un verso ferino e, con un colpo di bacino un po' più irruento di altri, che spinse più in profondità quella cappella gonfia nella sua gola, venne. - Vengo, cazzo! Così, sì! Bravissima, bravissima!!! - ringhiò e mugolò assieme, socchiudendo gli occhi dal piacere mentre quella grossa verga si gonfiava tra le sue mani e, dopo due, tre pulsazioni violentissime, esplodesse in un primo, copioso fiotto direttamente nella sua gola; a quel fiotto ne seguì un secondo, poi un terzo e ancora, mentre i gemiti di Bowen, divenuti più morbidi, languidi si contrapponevano alla tensione dei suoi muscoli, irrimediabilmente contrattati dall'acme appena raggiunto. Il seme del demonietto fu abbondante, caldo e caratterizzato da un'inusuale sfumatura dolciastra, piacevole dovuta alla sua natura non completamente umana, per l'appunto, che lo rese molto più gradevole al palato di quanto si sarebbe potuto credere.
    Quando, infine, l'orgasmo si esaurì con un ultimo, poderoso fiotto nella sua bocca, Bowen emise un verso di languida soddisfazione e finalmente sciolse i muscoli, quasi afflosciandosi su Krolia; ma fu appena un attimo, subito riaprì gli occhi ancora velati da piacere e, velocemente, si allontanò (A malincuore, ça va sans dire) dalla bocca di Krolia e dalle sue mani, per potersi sdraiare su di lei e, soprattutto, baciarla. - Sei bellissima... - le sussurrò, infatti, sulle labbra non appena il suo corpo si premette al suo e, senza aggiungere altro, la baciò affamato. Non sembrò minimamente preoccuparsi di poter incontrare il suo sapore in quella bocca, semplicemente intrecciò le loro lingue in una danza sfrenata, vorace mentre le sue mani scivolavano sul suo corpo, una ad afferrarle un seno da sotto la camicia da notte, l'altra a carezzarle la schiena fino a incontrare la natica tonica che strinse e adorò; ma non soltanto le sue mani tributavano a Krolia la passione che gli bruciava dentro, poiché tutto il corpo del demonietto era premuto sul suo, tanto che ella avrebbe potuto percepire la morbidezza di quella pelle vellutata e dal colorito pressoché unico, il calore e la tensione che animavano le sue membra minute ma, soprattutto, avrebbe sentito quella grossa verga, ancora turgida e ancora pulsante, premere bollente sul suo pube, sul suo ventre.
    Splendida, meravigliosa... sei così bella che mi basta guardarti per sentirmi bruciare... così bella che mi basta sentire il tuo respiro sulle mie labbra per avere una fitta lì, al cazzo. - continuò, sciogliendo il bacio e guardandola non con la consueta espressione birbante ma con una tutta nuova: intensa, affamata, arsa dal desiderio di averla ancora... ma non feroce, anzi l'affetto, la premura vi rilucevano, forse un po' distorte ma non per questo meno autentiche. - Lo senti? Senti quanto ti voglio? Ti voglio così tanto, così tanto... - sussurrò, spostando lievemente i fianchi indietro e premendo, adesso, quell'enorme verga proprio tra le sue grandi labbra, facendole sentire quanto era dura e calda, quanto pulsasse... per lei, soltanto per lei. - E tu? Tu mi vuoi? - un'ultima domanda, sussurrata quasi tra le sue labbra mentre la guardava intensamente negli occhi e tutto il suo corpo, tutto se stesso si tendeva, impaziente, nell'attendere la sua risposta.
     
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    Krolia pensò di potersi subito pentire del suo gesto avventato nel usare la bocca sul membro del suo amico. Qualsiasi dubbio, incertezza o perplessità però si sciolse totalmente quando Krolia percepì il piacere di Bowen echeggiare anche nel suo corpo. Riuscì a distinguere distintamente fra tutte le sensazioni la propria clitoride pulsare furiosamente e le sue carni farsi sempre più umide. Erano sensazioni inebrianti e le labbra dapprima incerte e rigide di Krolia si sciolsero seguendo l'istinto di voler sentire quel piacere crescere sempre di più, leccando e ciucciando di tanto in tanto la carne di Bowen mentre lui continuava a muoversi con i fianchi. Ovvio per lei era strano sentire il membro del ragazzo scorrerle in bocca e non essendo abituata a quei gesti si ritrovò a sbavare perché non si sapeva ancora gestire bene con la saliva, rendendo però in quel modo l'atto più facile e lubrificato. Il pene di Bowen scorreva fra le sue dita e le sue labbra bollente, pulsante sempre più ubriacante. Krolia non si accorse nemmeno che aveva iniziato a sollevare il bacino verso l'alto di tanto in tanto come se l'istinto stesse prendendo il sopravvento, come se i movimenti di Bowen si stessero riflettendo come un'ombra sul suo corpo. C'era quel piacere ovattato e continuo che non riusciva a capire ma che alimentava sempre di più la sua eccitazione: non aveva idea di cosa fosse ma si lasciò trascinare dalla frenesia del momento, lasciando scivolare in bocca sempre più carne del ragazzo, avvertendo la lingua e le labbra indolenzirsi ma non smise di dargli piacere perché darglielo significava provarlo anche lei, ed infine lo sentì affondare e schizzare direttamente nella sua gola. Sussultò poiché ovviamente non conoscendo ancora del tutto bene i sintomi di un orgasmo non sapeva prevedere il momento esatto in cui sarebbe successo, imparando quindi che l'orgasmo maschile era differente da quello femminil, difatti ne venne sorpresa. Mugugnò confusa dal piacere che le trasmetteva Bowen tramite il loro legame e l'invasione del suo seme in gola ed in bocca, facendola arrivare a tossire poiché beh dopotutto era ancora una imbranata. Soverchiata dal suo seme lasciò la presa sul pene e lo fece scivolare fuori dalla sua bocca vedendo gli ultimi schizzi che le bagnarono le guance, il mento e colarono sul suo corpetto. Parte di esso lo mandò giù per liberare la gola e ne sentì il sapore contro il palato sorprendendosi nello scoprire che non faceva così schifo come credeva. Ancora una volta Bowen riuscì a sorprenderla nello spostarsi per potersi sdraiare su di lei e baciarla, incurante del seme che poteva avere ancora sulle labbra oppure in bocca. Krolia non si chiese i perché di tali gesti, sentiva qualcosa dentro di lei bruciarle più vivido che mai. Qualcosa che alimentava il suo languore sempre più forte e che non poteva più ignorare. Il bacio che ricambiò era colmo di passione, affannato, eccitato e le braccia della ragazza si strinsero attorno al corpo di Bowen solo per poter sentire la sua erezione non ancora stanca premersi contro il suo corpo. Bowen alimentò ancora di più il suo desiderio dicendole ancora quelle seducenti parole che la emozionavano.
    B-Bowen... pronunciò come se lo stesse supplicando per qualcosa, un qualcosa che nemmeno lei sapeva definire. Le divenne più chiaro quando sentì la carne di Bowen posarsi contro la sua. La prima reazione istintiva fu allarmata perché le riportò alla mente la stessa sensazione di quanto aveva sentito il pene del prete toccarla in quel punto. Si irriggidì per un momento, ma durò un solo istante perché venne invasa dall'affetto di Bowen, dal suo desiderio e la clitoride pulsò così tanto da farle scoprire per la prima volta cosa significasse davvero avere voglia. Come neve al sole quell'incertezza dovuta a brutti ricordi si squagliò, no forse era meglio paragonarla ad una goccia di lava incandescente che cadeva su un manto nevoso perché allo stesso modo il corpo di Krolia si ribellò al suo cervello chiedendole di darle il piacere di cui aveva disperatamente bisogno. Bowen poteva sentire le sue labbra vaginali fradice di umori, caldissima. Krolia annaspò aria avidamente, le palpebre si appesantirono e lei allargò le cosce per poter sentire ancora meglio la verga che si premeva contro le sue labbra vaginali, e fu quella sensazione ad accenderla di un cocente desiderio che la portò ad ancheggiare leggermente per sentirlo sfregarsi su di lei, fu una sensazione meravigliosa e ne volle di più, molto di più.
    Sì, sì, sì ti voglio! Ti voglio Bowen... voglio... voglio farlo. Con te... ti prego. la sua voce era impaziente, non solo ovviamente per l'eccitazione divenuta ormai insostenibile, ma anche per la fretta di dare il colpo di grazia al suo demone interiore. Aveva vinto, e voleva darle la stoccata finale e sapeva che con Bowen sarebbe stato perfetto.
     
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    L'orgasmo era stato intensissimo, semplicemente meraviglioso e l'eco di quel godimento ancora si riverberava nel suo corpo, tra i muscoli ancora tesi e la pelle umida di sudore; insomma, si trovava in quel breve frangente di beatitudine che è il post orgasmo, quel momento di pace che tanto facilmente da soli può divenire amara malinconia, ma anche in quel momento il desiderio tornò a riaffacciarsi prepotentemente in lui nell'osservare la reazione di Krolia, il modo un po' buffo in cui tossì e, soprattutto, le sue labbra, le sue gote ornate del suo seme. La passione si riaccese nuovamente e un attimo dopo aveva già le labbra incollate alle sue e stava strusciando quell'ostinata erezione sul suo ventre.
    Krolia lo accolse deliziosamente, rispondendo con passione alla chiamata della sua lingua e stringendolo a sé in un abbraccio meravigliosamente passionale, intenso; staccarsi dalle sue labbra per sussurrarle quelle parole tanto passionali e sincere non fu che la reazione conseguente, così come sentire un brivido corrergli lungo la schiena nel sentirle pronunciare il suo nome in quel modo meraviglioso, come se lo stesse chiamando perché troppo distante, come se lo stesse pregando di farsi più vicino, ancora più vicino. Forse la giovane non era consapevole del significato della sua invocazione ma Bowen sì e presto glielo avrebbe mostrato; intanto, non appena la sua asta finì tra le quelle morbide labbra vaginali, Krolia si irrigidì tutta, per un attimo preda della sua antica paura, ma bastò aspettare pochi attimi perché quei muscoli contratti si rilassarono e quella rigidità si trasformasse in un dolce, magnifico languore. Le membra della giovane erano calde ma, soprattutto, era calda la sua femminilità, la cui morbidezza subito acuì la sua fame: non appena, infatti, prese ad ancheggiare per sfregare il suo membro contro il suo sesso, subito venne invaso dalla piacevolezza che il contatto con quelle carni gli dava, dall'irresistibile sensazione di bagnato che stava dilagando per tutta la sua asta turgida. Mugolò soddisfatto, socchiudendo gli occhi nel percepirla tanto bagnata per lui ma li riaprì subito per non perdersi lo spettacolo del suo volto, dell'espressione persa ed eccitata che lo dominava; bastarono pochi attimi di quel contatto tanto intimo perché la sua espressione si facesse inconsapevolmente perversa e, semplicemente, allargasse le cosce per sentirlo meglio, facendo fiorire sul volto del demonietto un sorriso felice e, allo stesso tempo, predatorio.
    Era sinceramente felice per lei, per ciò che stava affrontando e vincendo, per ciò che gli permetteva di condividere... ma questo non poteva cambiare il desiderio che provava per lei, il turgore della sua verga affamata di piacere, delle sue carni e ciò, lungi che dargli dubbi o insicurezze, non faceva altro che convincerlo di quanto stesse facendo bene a proseguire in quella strada che, adesso, non poteva che condurli a un'unica destinazione. Il suo sorriso si accentuò quando Krolia, con un'urgenza che non si aspettava ma che forse era prevedibile, gli disse che lo voleva anche lei, che voleva unirsi in quel modo perverso e magnifico a lui; cercò immediatamente le sue labbra, baciandola con passione ma senza fretta, mentre rallentava persino i movimenti con cui sfregava il suo membro contro la femminilità, nel chiaro intento di aumentare la sua fame, la sua impazienza. - Lo faremo per tutta la notte... - sussurrò sulle sue labbra, staccandovisi appena e afferrandosi l'asta con una mano mentre con l'altra si sosteneva sul materasso, in modo da poter portare la cappella calda, dura proprio contro le sue labbra vaginali. - Godremo così tanto... - continuò, con maggiore dolcezza, solcandole le labbra senza, però, penetrarla, limitandosi semplicemente a farle sentire la sua carne, affamata di lei, pronta a farla sua. Si mosse lievemente, avanti e indietro, lasciando che la sua cappella indugiasse sulla soglia di lei, dolcemente. - Sei mia! - esclamò, baciandola ancora e rompendo, finalmente, ogni indugio: spinse lentamente ma con decisione, lasciando che quella verga durissima e pulsante la conquistasse un centimetro alla volta. La voglia di penetrarla con foga, di scoparla subito era intensa ma non si lasciò andare a una simile tentazione e, mentre con la lingua intrecciava una danza frenetica con la sua, la penetrava lentamente, allargando dolcemente quelle carni forse non vergini ma non per questo meno delicate o stretto. Fu una lenta, intensissima penetrazione che Bowen scandì con quel bacio travolgente, prima che finalmente le sue gonadi gonfie incontrarono il suo perineo e tutta quell'enormità era dentro di lei, a pulsare impaziente.
    Soltanto a quel punto si staccò dalle sue labbra, con fili di saliva ancora a unirle e con gli occhi che scintillavano di desiderio: - Mi senti? Cosa senti? - il tono era caldissimo e mentre parlava ancheggiava lentissimamente, soltanto per farle sentire quell'enormità durissima e bollente che le scorreva dentro. - Vuoi di più? Dimmelo... - aggiunse e su quel visetto dolce, dallo sguardo ebbro di voglia di lei, si aprì un largo, famelico sorriso da predatore.
     
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    Krolia si sentiva impaziente di andare avanti, la sua carne femminile bruciava di desiderio, era come quelle rare volte in cui Krolia sentiva il bisogno fisiologico di toccarsi, ma accentuato e moltiplicato per almeno cento volte di più. Pian piano la sua rigidità si scioglieva secondo dopo secondo che sentiva quella carne caldissima premuta contro la sua. Cercò di spegnere il cervello e di ascoltare il suo corpo, beandosi delle carezze di Bowen, dei suoi baci. Le piaceva sentire la verga di Bowen premersi contro di lei, ma quello sfregamento il suo istinto le suggeriva che era il preludio per qualcosa di grandioso. La voglia cresceva ogni volta che i loro corpi si premevano più forte e Krolia, il languore che brulicava sulle labbra vaginali erano inconfondibili e capì che doveva averlo dentro di lei. Un pensiero che fino a poche ore prima le sembrava impossibile, ma che adesso bruciava come un enorme falò nei suoi istinti. Bowen cercò di calmarla rassicurandola sul fatto che lo avrebbero fatto tutta la notte, ma il gesto successivo del ragazzo la portò ad una soglia di eccitazione sempre maggiore. Inarcò leggermente la schiena piegandosi in avanti per guardare il punto in cui si stavano unendo nella carne. Avvertì le primissime scosse di piacere che le dava il movimento lento e dolce sul suo ingresso, e che le annunciava come un ruggito che c'era altro, che poteva averne di più. Il respiro di Krolia era accelerato, il suo volto arrossato e sconvolto di desiderio, le palpebre erano appesantite, poi finalmente lo sentì scivolare dentro di lei, centimetro dopo centimetro, facendole crollare di nuovo le spalle contro il materasso mentre esalava un profondo gemito che venne soffocato dalla bocca di Bowen sulla sua. Chiuse gli occhi confusa da quel piacere inebriante che la scaldò da dentro: credeva che sarebbe stata assalita dalla paura, si era preparata psicologicamente ad affrontarla, invece ciò che provò fu totalmente diverso. Una meravigliosa sensazione di benessere, profonda e impareggiabile mai provata prima in vita sua. Percepì anche il piacere che animava il corpodi Bowen rendendo quella penetrazione unica nel suo genere. Era unita con Bowen in profondità e quando si rese conto che ormai era totalmente dentro di lei, lo abbracciò forte con le braccia e le gambe, tremando emozionata. Sugli angoli dei suoi occhi si formarono due lacrime che silenziose rigarono il volto verso il materasso. Per paura che Bowen se ne accorgesse lo baciò con più foga, non riuscendo in alcun modo a nascondere i suoi gemiti di piacere. Era felice, così felice di sentire solo piacere, così felice di scoprire che dopotutto il sesso fatto quando lo si voleva era una meravigliosa esperienza. Si sentiva immergere in un caldo bagno di sensazioni, ed alla fine Bowen si staccò dalle sue labbra per guardarla negli occhi e farle le ennesime domande imbarazzanti.
    Ti sento dentro di me... siamo una cosa sola... la sua voce era rotta dal piacere, ma le mani di Krolia erano ancorate alle spalle minute del ragazzo, quasi come se avesse avuto il timore di cadere, si stava affidando totalmente a lui, alla sua esperienza.
    Sì... voglio di più, voglio fare l'amore, non ho più paura. disse con un sorriso radioso stampato sul volto, uno molto simile a quelli che faceva in passato quando tornavano vittoriosi dopo una battaglia. Un sorriso sollevato, felice di poter condividere una gioia con i suoi compagni.
     
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    In un attimo il suo sguardo fu colmo dell'immagine magnifica, sensuale eppure tenera, di Krolia che si sollevava sulle braccia per assistere alla loro unione, per vedere la sua virilità turgida e bollente congiungersi dolcemente a lei. Per quanto, però, ne fosse colmo, non n'era comunque sazio: gli occhi famelici ed estasiati del demonietto la fissarono senza tregua per tutta la durata di quella prima, lenta penetrazione beandosi di ogni cambiamento, di ogni sensazione ed emozione che attraversava quel viso tanto amato; davanti ai suoi occhi, infatti, poteva vedere la metamorfosi e la guarigione della sua compagna, quasi come se fosse un film proiettato soltanto per lui, appena accelerato: ecco che lo sguardo curioso, impaziente di Krolia si faceva languido, dalle palpebre pesanti, ecco che quel viso fino a un attimo irrigidito dalla tensione si scioglieva nel piacere, in quel rossore delicato che le impreziosiva le gote. Bastò proseguire in quella lenta, dolce discesa in lei perché crollasse con la schiena sul materasso, vinta dal piacere e si mostrasse così, sua e "vita" al suo sguardo, tanto che frenare la voglia di baciarla le fu del tutto impossibile.
    Il bacio, per quanto vorace e totalizzante, però, non coprì le sensazioni intense, piacevoli che gli provenivano dal corpo di Krolia, quelle lievi onde di piacere che, simili a una musica segreta, gli vibravano nelle membra, fino al cuore, riempiendolo di una gioia serena e, al contempo, di un entusiasmo infantile che gli confermava ciò che aveva già capito da tempo: le aveva fatto del bene, le stava facendo del bene. Avrebbe voluto separarsi dalle sue labbra per sorriderle, fors'anche per il piacere di ribaciarla un attimo dopo, ma Krolia lo anticipò e si strinse dolcemente a lui con l'abbraccio simultaneo di braccia e gambe, tanto che Bowen si sentì stretto a quel corpo meraviglioso, a quella persona meravigliosa il cui semplice calore, il contatto stesso con la sua pelle lo faceva pulsare di desiderio e gioia. Notò subito le lacrime ma non se ne preoccupò, anzi una stilettata di tenerezza lo raggiunse e, per quanto il bacio divenne più vorace, Krolia poté percepire come la lingua del demonietto fosse morbida e animata da una dolcezza che sembrava l'eco di quella che aveva caratterizzato quel lento, bramato affondo dentro di lei.
    Le carni di Krolia erano paradisiache, calde e morbide, magnificamente avvolgenti e Bowen pulsava beato nella loro dolce stretta, col suo membro terribilmente turgido e impaziente di iniziare l'amplesso. Ma il demonietto non sembrava voler precorrere i tempi, anzi voleva farle dono di tutta la tenerezza che lei gli aveva suscitato: alla sua risposta, infatti, le rivolse un sorriso dolce, in cui (quasi!) era assente ogni forma di birbanteria e, delicatamente, le baciò le gote umide di quelle benedette lacrime. Lo fece una, due, tre volte finché la sua pelle non fu asciutta e le sue labbra lucide di quel coagulo di emozioni, di quella scheggia di ghiaccio che a lungo era stata infissa nel cuore, nell'animo della donna: adesso non v'era più, s'era sciolta e Bowen, lentamente, si leccò le labbra un po' per farglielo capire. Quel dolore non c'era più o, se voleva, adesso era anche suo e non avrebbe più gravato come prima sul suo cuore. - Sì, siamo una cosa sola... e tu, sola, non lo sarai più, mai più. Mi senti, Krolia? Sono dentro di te, sono con te. - sussurrò sulle sue labbra, muovendo appena i fianchi, appena qualche centimetro su e giù soltanto per farle sentire la sua virilità scorrerle dentro, la punta baciare la parte più nascosta e intima di sé. - Sei così bella... voglio fare l'amore con te tutta, tutta la notte... - continuò posando altri delicati baci sulle sue gote e poi, più giù, verso il mento e infine al collo morbido, mentre il movimento delle sue anche si faceva appena un po' più deciso. Le mani del demonietto non rimasero inoperose in tutto questo, poiché Krolia avrebbe potuto sentire quei palmi piccoli ma esperti, morbidi carezzarle la schiena fino a sfiorarle le natiche toniche, in una carezza desiderata ma che, ancora, non si concretizzava per chissà quale motivo.
    Intanto i suoi baci proseguivano e ormai la sua bocca era a un nulla dal suo orecchio, su cui persino riversò un sospiro languido, affamato: - Faremo l'amore tutta la notte, sì... ma a modo mio! - nell'esclamazione finale la sua voce si fece maliziosa, per non dire birbante e le sue labbra morbide snudarono le zannette appuntite e le morsero il lobo, mentre le sue mani le afferravano con decisione i glutei e il suo bacino affondava con vivo, impaziente desiderio in lei. Krolia si sarebbe sentita riempire completamente da quel membro caldo e durissimo, la cui cappella, larga e lucida avrebbe premuto con forza dentro di lei, alla cervice alla stesso modo in cui e gonadi grandi e gonfie si premevano sul suo perineo. Dopo quel primo, vero e soddisfacente affondo, Bowen inarcò la schiena per staccarsi dal suo orecchio e guardarla nuovamente negli occhi, più famelico e malizioso che mai: - Ti farò impazzire, Krolia. - promise, mordendosi il labbro inferiore e prendendo a muoversi dentro di lei con foga, stringendole con forza i glutei mentre quel grosso membro le sconvolgeva, con le sue sole dimensioni e foga, le carni. Aveva così tante idee in mente, così tante situazioni in cui coinvolgerla, così tanto piacere da darle... ma, per il momento, voleva soltanto farla urlare per lui e basta.
     
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    Fino a quel giorno Krolia si era fatte le idee molto sbagliate su cosa potesse essere davvero il sesso. Non era un'oscura fonte di dolore e amarezza, non era un disperato e corrotto modo di farsi trascinare dai biechi desideri carnali. Con Bowen era totalmente differente: era un tipo di comunione fisica ed intima intensa, inebriante e sconvolgente. Stava condividendo con lui piacere, gioia ed emozioni uniche. Era dentro di lei facendole scoprire un abbraccio intimo e profondo ineguagliabile con qualsiasi gesto quotidiano di affetto. Si sentiva molto più vicina a Bowen, raggiungendo una complicità che non credeva si potesse esprimere anche fisicamente. Era come se avesse vissuto tutto il tempo sulla parte oscura della luna, e viaggiando senza meta era arrivata alla parte luminosa e piena di vita, scoprendo che tutto ciò in cui aveva creduto era solo una infinitesima parte di ciò che credeva di conoscere. Quello che stavano facendo non era un aberrazione, ma un dono ecco perché una cosa così bella creava una vita. Adesso le sembrò di capire perché Dio avesse dato loro modo di procreare in quel modo, perché si dicesse "unirsi nella carne", perché si diceva "fare l'amore". Perché ciò che percepiva e sentiva assieme a lui era solo positivo, bello e carico di affetto. Come se non bastasse era così dannatamente piacevole, si sentiva accendere di una sensazione di benessere simile ad un fuoco che divampava dentro di lei regalandole brividi sempre più intensi. Sospirò intensamente quando lui smise di baciarla sulla bocca per asciugarle con le labbra quelle lacrime di gioia che avevano cancellato definitivamente le paure insite della donna.
    Sì.. sospirò in risposta alle prime parole del ragazzo quando le chiese se lo sentisse. Non serviva rispondere effettivamente ma quel "sì" detto in quel momento uscì più erotico di quanto non pensasse. A lui bastò appena muoversi con i fianchi per infiammare il corpo di Krolia di intenso piacere, per farle capire che quello non era che l'inizio. Emozionata e sconvolta carezzava con una mano la nuca di Bowen mentre le baciava il mento ed il collo, cercò inutilmente di contenere il suo respiro accelerato ma quando iniziò a muoversi dentro di lei facendole sentire la sua carne, il piacere divenne molto più acceso e le scapparono i primi gemiti di piacere incontrollati. Potevano davvero fare l'amore per tutta la notte? Sentire quelle meravigliose sensazioni? Krolia non aveva la minima idea di dove potevano arrivare e quel misto di inconsapevolezza ed eccitazione non fecero che alimentare di più la sua libidine. Bowen poi sembrava aver tenuto in serbo per lei il meglio solo per quel momento, poiché le fece scoprire che esistevano brividi ancora più intensi quando le morse il lobo dell'orecchio facendole scoprire quanto fosse sensibile in quel punto del corpo. Le scappò un gemito di piacere, le sue carni si ammorbidirono e permisero a Bowen di affondare totalmente dentro di lei, spremendo i suoi succhi femminili con la pressoine delle sue gonadi contro la sua carne. Quando iniziò finalmente a muoversi con foga il piacere raggiunse nuovi orizzonti inesplorati. La bocca di Krolia si spalancò per emettere gemiti profondi e aspirati. Le venne uno strano capogiro mentre il piacere divenne bollente e totalmente ubriacante. La mano che era poggiata sulla spalla si strinse per gli spasmi di piacere, mentre quella che carezzava la nuca si spostò sui glutei di Bowen, come se avesse voluto frenarlo o guidarlo con l'angolatura che le piaceva di più. Non si rese nemmeno conto che aveva sollevato le cosce allargandole il più possibile, di sua spontanea iniziativa, così da facilitare l'amplesso. In quel modo Bowen poteva arrivare molto più in profondità e ciò non fece che sconvolgerla di altro intenso piacere.
    Aaah sìì, è bellissimo! biascicò con la voce leggermente più stridula. Seguì l'esempio di Bowen e portò entrambe le mani sulle natiche del ragazzo, ma non strinse con passione come faceva lui perchè non riusciva a concentrarsi per farlo, ma di tanto in tanto spingeva quando lui usciva troppo da dentro di lei, chiedendo un ritmo diverso, più veloce, o più deciso. Era così dannatamente piacevole, non c'era nessunissima traccia di dolore, solo intenso piacere e Krolia ne divenne avida.
     
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    Il volto di Krolia, una volta rimosso il velo delle lacrime, gli apparve in tutta la sua abbagliante, primigenia bellezza: la paura, la vergogna, l'antico dolore avevano abbandonato quelle labbra morbide, quegli occhi splendenti e adesso tutto era infuso di una gioia luminosa, di un desiderio pregno d'affetto, di un piacere puro e bello, privo di nascoste deformità, di segrete sozzure. Forse, da un punto di vista esterno, il comportamento di Bowen sarebbe potuto sembrare sospetto, forse guidato da secondi fini o da intenti manipolativi ma la realtà era lontanissima da tutto ciò: il demonietto voleva semplicemente aiutare la sua Krolia, restituirle la parte di sé che quell'antico, terribile trauma le aveva negato per così tanto tempo, restituirle la felicità e la completezza del suo io, del suo sentire. Con l'unione dei loro corpi (Riflesso speculare dell'unione delle loro anime) la frattura che incideva l'anima della ragazza era stata sanata e Bowen aveva sentito più gioia e piacere nel baciare via quelle ultime, salate eppure dolcissime lacrime dal suo volto che nell'orgasmo, sia pure meraviglioso, che gli aveva donato pochissimo tempo prima.
    Questo, però, non significava che lui non la desiderasse con ogni fibra di sé, che il suo membro, totalmente sprofondato in lei, non fosse bollente e durissimo, che non desiderasse godere con lei e di lei per tutta la notte e oltre ma che, semplicemente, tutto ciò non andava a coprire e soffocare l'intensa tenerezza, il profondissimo affetto che provava per lei. Vi era un equilibrio, un connubio pressoché perfetto tra queste due anime apparentemente tanto distante e, benché non sia facile immaginare qualcosa del genere, Krolia non avrebbe avuto alcun dubbio nel sentire su di sé lo sguardo famelico e felice di Bowen, nel percepire le sue mani, impazienti eppure morbide, sul suo corpo, nel sentire tutto il desiderio che infuocava i suoi fianchi e che pure, però, non si trasformava in brutalità. Certo, quando Krolia gli rispose con quel sospiro eccitato un brivido di puro, violento desiderio gli corse lungo la schiena e non poté evitare in alcun modo di trasformare i baci che stava riservando al suo collo in morsi affamati, non dolorosi ma comunque pregni di passione... ma questo era inevitabile e Bowen non intendeva cercare di controllarsi, poiché sentiva che poteva donarsi a Krolia senza incertezze o timori, ché lei lo avrebbe accolto in sé totalmente. Gemette insieme a lei, infatti, quando le sue carni si ammorbidirono completamente e poté affondarle completamente dentro, premendole contro le sue gonadi gonfie per lei e congiungendo, in un primo, intenso "bacio" la sua cappella e la sua cervice.
    Mhh... perfetta... sei perfetta da scopare, Krolia. - sussurrò bollente, volgare nell'orecchio che aveva appena finito di mordere e, dispettoso, tornò a leccarlo con la punta di quella lingua demoniaca, soltanto per farla rabbrividire e magari far fremere le sue meravigliose carni. Non perse tempo, però e fece seguire a quel primo, intenso affondo, un secondo e un terzo e un quarto, in una serie sempre più veloce e passionale, sollevando il volto dall'incavo del suo collo per poterla guardare negli occhi mentre godeva. Krolia avrebbe potuto sentire chiaramente la virilità che li univa pulsare furiosamente quando gli occhi del demonietto incontrarono i suoi, a dimostrazione che vederla con la bocca schiusa, gemente di piacere aveva fatto divampare senza freni la passione che già lo consumava. - Oh, cazzo! La tua faccia... mi potrei innamorare di una faccia, di un'espressione così... - le chiese guardandola negli occhi, la voce morbida e bollente come oro fuso, lo sguardo abbacinante di passione e le labbra terribilmente vicine alle sue. Per qualche attimo, dopo aver esclamato quella frase così intensa, così perversa continuò a star sospeso a un nulla dalle sue labbra, senza dir nulla e lasciando parlare gli schiocchi intensi, bagnati dei loro bacini, limitandosi a guardarla come se le volesse penetrare nel fondo dell'anima e lì, semplicemente, divorarla tutta, per intero; poi, quasi all'improvviso, quelle labbra schiuse per via del respiro affannato, si curvarono in un sorriso davvero, davvero monello: - Anzi... mi sa che me ne sono già innamorato. - il suo sguardo, fino a un attimo prima bruciante di fame, brillò di divertimento e la baciò, annullando ogni distanza e spingendo in lei con forza, con desiderio. Mentre il bacio infuriava, la sua mano destra si spostò dalla natica al seno della giovane, mentre la sinistra fece scivolare le dita a stuzzicare appena il suo buchino, in una lievissima carezza più che altro, fatta soltanto per stupirla e farla rabbrividire.
    Fammela vedere di nuovo... fammi vedere la tua faccia mentre godi. Fammi innamorare di nuovo. - le chiese, staccandosi dalle sue labbra e affondando con tutto se stesso dentro di lei, con la sua mano che dal seno scivolò fino al suo pube, titillandone sapientemente il clitoride proprio mentre il suo membro sprofondava completamente tra le sue carni. Bowen aveva un'infinità di idee in cui intendeva coinvolgerla... ma, per prima cosa, voleva vederla venire per lui, soltanto per lui.
     
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    Kroila era al settimo cielo, ogni fibra del suo corpo era in tensione, il piacere la scaldava nel profondo. Sentiva il membro di Bowen scorrerle dentro e dilatarla regalandole sensazioni di piacere e benessere incredibili. Era tutto molto più intenso di quanto non avesse mai immaginato ed in parte era anche per via del legame che c'era fra di loro. Percepiva anche il piacere di Bowen, il suo desiderio, il suo affetto. Anche lei gli voleva bene e quel sentimento la aiutò a lasciarsi andare totalmente a lui, a fidarsi e lasciarsi guidare verso lidi di piaceri sconosciuti ed inifiniti. Riscoprì di amare quella sensazione di unione fisica con lui, era felice di sapere che anche lui stava godendo allo stesso modo e che potevano condividere un momento così intimo. Non erano mai stati così vicini e ciò che stavano facendo la riempiva di gioia. Non ebbe alcun timore nemmeno quando lui spinto dalla passione la morse sul collo, rabbrividendo invece di intenso piacere che la eccitò ancora di più. Si sentiva sempre più ubriaca nei sensi, e quasi non riusciva a credere che Bowen riuscisse a trovare la forza per parlarle ancora e dirle che era perfetta da scopare. Un commento volgare che la imbarazzò tantissimo facendole diventare le orecchie ancora più rosse, ma l'imbarazzo non fece che crescere di più quando Bowen si staccò dal suo collo con le labbra per guardarla negli occhi. Krolia aveva il volto stravolto di piacere, le palpebre appesantite, le guance arrossate, le labbra umide e socchiuse per gemere, la fronte aggrottata in un espressione di profondo piacere. Lo sentì pulsare dentro di lei donandole una scarica di piacere ancora più intensa di prima. Avrebbe voluto rispondergli o dirgli di non dire troppe parolacce mentre lo facevano, ma non essendo abituata a quella intensità di piacere non riuscì a biascicare che qualche vocale aspirata mentre lo guardava a sua volta, notando che anche lui dopotutto aveva un espressione sul viso totalmente diversa a quella che aveva di solito. Si poteva leggere sul volto il piacere che lo infiammava, l'eccitazione che lo sconvolgeva rendendogli quella faccia strana, oscena per certi verso dato che lei decisamente non era abituata a quei momenti. Eppure nonostante lo trovasse osceno, le piaceva, la intrigava. Infatti poco dopo portò le dita sul volto di Bowen carezzandolo sulla guancia e sulle labbra, quasi come se volesse accertarsi che ciò che vedeva fosse reale. Intanto però gli occhi di Krolia lo supplicavano di continuare di non fermarsi perché ogni movimento che faceva dentro di lei, ogni volta che le scorreva in corpo il piacere diventava sempre più intenso e ne volle di più. Il bacio che si scambiarono dopo le parole seduttive di Bowen fu colmo di passione, la lingua di Krolia era impaziente, affamata. Un pochino si vergognò del fatto che nemmeno il bacio riusciva a frenare i suoi gemiti di piacere che venivano soffocati fra le loro lingue nella bocca del suo amante. Intanto Krolia si godette le carezze di Bowen scoprendo che i suoi capezzoli erano tesissimi e molto molto più sensibili di prima, infatti annaspò aria al suo tocco e sollevò le spalle leggermente per premersi contro la sua mano ed avere un contatto più deciso. Rabbrividì anche quando sentì le dita di Bowen carezzarla fra le natiche. Infine le loro labbra si separarono di nuovo, e Krolia lo guardò languida poiché voleva altri baci, voleva godere di più ed iniziò a prendersi ciò che voleva. Puntò i talloni contro il materasso per spingersi con i fianchi contro Bowen, assecondando il ritmo dell'amplesso e metterci più forza ad ogni affondo. Si accorse che le piaceva quando spingeva con più decisione quando andava più veloce. Eppure quello non era che un inizio perché Bowen le fece scoprire un'altra parte del piacere che non conosceva. Quando le dita di Bowen iniziarono a solleticare la clitoride, il piacere divenne molto più intenso. Lui poteva sentire la cervice della donna contorcersi attorno al suo membro, mentre lei sorpresa da quell'attacco inaspettato inarcò la schiena facendosi scappare un gemito più stridulo. Krolia strinse le mani sulle spalle di Bowen e poggiò la fronte contro la sua, gemendo in modo sempre più aspirato. Tornò di nuovo a muoversi con i fianchi quasi come se avesse voluto imporre a Bowen di tornare di nuovo a scoparla più selvaggiamente. In realtà Krolia non capiva cosa le stava succedendo perché improvvisamente il piacere sembrava essere cresciuto molto di più e così intensamente. Il suo corpo le diceva di cercare l'apice, di trovare il momento più intenso. Era come essere travolti da una valanga caldissima. La clitoride iniziò a pulsare furiosamente fra le dita di Bowen, i suoi umori si fecero più copiosi mentre spasmi incontrollati facevano controcere la sua carne attorno al membro del ragazzo. I gemiti di Krolia cambiarono di intensità e volume, ed era sempre più chiaro che Krolia stava per vivere di nuovo un intenso orgasmo. Molto più intenso di quello che aveva provato con la lingua, molto più profondo e abbacinante.
     
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    Anche se Krolia gli avesse chiesto di limitare il turpiloquio non avrebbe mai potuto accontentarla: il rossore che infiammò il suo volto, le sue orecchie, il lampo d'imbarazzo che illuminò i suoi occhi erano semplicemente degli incentivi fin troppo deliziosi per potervi rinunciare così. Bowen godeva della sua timidezza come dei suoi gemiti, dei fremiti che l'attraversavano quando le mordeva il collo o, semplicemente, la guardava negli occhi dopo averle detto che amava scoparla; godeva di ogni sfaccettatura di ciò che stavano condividendo perché non era mero sesso con una sconosciuta, per quanto bella e affascinante potesse essere, bensì un'esperienza unica, per certi versi irripetibile, che si stavano donando l'uno con l'altra. Le loro carni unite bruciavano di passione, di affetto verso l'altro, i loro corpi si muovevano all'unisono non per predare un po' di piacere, correndo affannosamente verso l'orgasmo prima che potesse giungervi l'altro, bensì per farlo godere quanto più possibile, per farlo impazzire il prima possibile.
    Per un attimo, coi fianchi che continuavano a muoversi istintivamente, rimase a fissare l'opera d'arte che era il suo volto sconvolto dal piacere, con gli occhi socchiusi, le labbra umide e pronte per essere baciate, le sopracciglia corrugate come se una domanda increspasse i suoi pensieri in quel momento, forse chiedendosi perché si era privata tanto a lungo di qualcosa di tanto bello... rimase lì, a osservarla ammirato e sorpreso come se la stesse vedendo per la prima volta, finché la mano di Krolia non sfiorò la sua gota e, riscuotendosi dalla malia, le sorrise dolce, felice e baciò la sua mano, prima di riprendere a muoversi con foga, con desiderio. Baciarla fu naturale e necessario come respirare, adorò sentire quei mugugni perdersi tra le sue labbra e rispose con passione a ogni giro di valzer delle loro lingue, a quell'intrecciarsi impaziente e frenetico; eppure quell'esodo senza fine di gemiti non lo deliziò altrettanto della reazione che attraversò il suo corpo nel posare una mano sul suo seno: la percepì fremere di piacere, sollevare la schiena per premere quel capezzolo puntuto come uno spillo sul suo palmo, al punto che le sue labbra si curvarono in un sorriso soddisfatto, monello anche se impegnate in quel bacio mozzafiato.
    Era semplicemente deliziato e aveva staccato le labbra dalle sue soltanto per sconvolgerla con qualche dichiarazione fin troppo intensa ma Krolia lo stupì puntando i talloni sul materasso e aiutandosi, così, per spingere i fianchi contro i suoi: subito il piacere subì un'accelerata inaspettata e lui per primo si lasciò scappare un gemito languido, sorpreso, prima che sul suo volto si disegnasse un ghigno da lupo cattivo e affondasse con più forza, a sua volta, dentro di lei. - Così, bravissima... fammi sentire quanto mi vuoi, quanto ti piace. - sussurrò sulle sue labbra, mordendosi le proprie per evitare di farsi scappare un gemito quando, inaspettatamente, le carni di Krolia si strinsero attorno alla sua asta: non aveva fatto altro che titillarle il clitoride mentre la scopava, non credeva di ottenere una reazione tanto meravigliosa. Immediatamente il suo volto venne trasfigurato da un'espressione ferina e la mano che prima, morbidamente, l'accarezzava tra le natiche, le afferrò un gluteo con forza mentre lui affondava con tutta la sua forza dentro di lei, velocemente, per toglierle il respiro. Il ritmo, fino a quel momento sostenuto ma non troppo, divenne incessante e le dita che prima le avevano soltanto stuzzicato il clitoride, adesso si dedicavano a esso con tutta la loro sapienza e dedizione, mentre gli schiocchi prodotti dallo scontro dei loro bacini si facevano sempre più nitidi e intensi. - Sì! Sì! Strizzamelo, così! Strizzami il cazzo, Krolia! Voglio venire con te, voglio venirti dentro! - esclamò con forza, con il suo membro che pulsava ormai incontrollato mentre si abbatteva in lei con tutta la furia del suo desiderio, aumentando lo sciaguattio prodotto dalla loro unione, dato che Krolia era ormai fradicia di umori. Le parole erano pronunciate in fretta e furia, ormai ansimava direttamente sulle sue labbra e quando l'acme fu vicinissimo, semplicemente cercò il suo collo da mordere ancora una volta; si premette con tutto il suo corpo, tesissimo e bollente, contro il suo e dopo uno, due, tre affondi poderosi esplose in un orgasmo straordinariamente intenso e copioso. I fiotti si abbatterono numerosi e bollenti dentro Krolia, gonfiandole lievemente il ventre senza che Bowen smettesse mai, anche soltanto per un solo istante, di spingere dentro di lei con furia e desiderio crescenti. Alla fine, quando finalmente l'orgasmo si esaurì, si rilassò e l'abbracciò morbidamente, mugolando come un gatto soddisfatto sul suo collo a cui, adesso, dedicava soltanto languidi baci e leccatine.
    Fantastico... sei fantastica, Krolia, magnifica... - mugolò languido e soddisfatto direttamente al suo orecchio, prima di puntellarsi sugli avambracci e sollevarsi per guardarla negli occhi. - Ho già voglia di scoparti di nuovo... senti come sono ancora duro? - le chiese, birbante, muovendo i fianchi quel poco che bastava per farle scorrerle dentro quell'asta enorme e turgidissima, rimescolandole dentro tutto quel seme bollente. - Voglio scoparti ancora e ancora! Ma voglio farti anche provare cose nuove, hai così tanto da imparare... come posso fare? - le chiese, con voce calda e suadente, spingendo piano dentro di lei soltanto per tentarla e farle desiderare che riprendesse l'amplesso, il ritmo forsennato di poco prima. Rimase così per qualche attimo, a guardarla negli occhi a un nulla dalle sue labbra, prima di curvare le sue labbra in un ghignetto da vero monello. - Mi sa che devo fare... una magia. - le morse il labbro inferiore e glielo succhiò famelico, mentre Krolia avrebbe potuto percepire una forte sensazione di calore risalirle le carni attorno alla sua verga e, soprattutto, percepire quest'ultima come se si fosse ingrossata ulteriormente. La ragazza naturalmente non poteva sapere quanto stava accadendo ma Bowen glielo avrebbe mostrato semplicemente sfilandosi da lei e alzandosi sorridente, senza però privarla della sensazione di pienezza che tanto doveva piacerle; non solo, infatti, le sue carni rimanevano dilatate e spalancate come se il membro di Bowen fosse ancora piantato dentro di lei ma, se avesse provato a contrarle, avrebbe ricevuto le stesse sensazioni che le avrebbe dato un pene assolutamente reale. Se la ragazza si fosse guardata il pube, però, avrebbe svelato l'arcano: delle strisce nere, simili a latex lucido, stringevano i suoi fianchi e si congiungevano nella sua femminilità, andando a formare la sagoma del membro di Bowen e a riempirla. Praticamente il demonietto aveva disciolto il suo pugnale (che era composto da oscurità semiliquida) e l'aveva avvolto attorno alla sua verga mentre era dentro di lei, per poi sfilarsi e lasciarlo dentro come una sorta di dildo. Un dildo che, però, non solo aveva la forma del suo pene ma anche consistenza e calore, anzi persino un po' più elevato rispetto all'originale.
    Così, piena di lui anche se poteva osservare il suo membro svettarle davanti gli occhi, enorme e più turgido che mai, si sarebbe ritrovata il visetto gongolante e monello di Bowen che la fissava famelico: - Piaciuto il trucco? Ne ho parecchi altri da mostrartene... se mi darai le spalle. - a sottolineare le sue parole e, probabilmente, a rimarcarle la necessità di soddisfare la richiesta la sua richiesta, il finto pene dentro di lei pulsò più volte mentre lui la guardava come se fosse una caramella tutta da scartare.
     
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    Krolia ormai non pensava più a cosa dovesse fare per continuare ciò che stavano facendo, era totalmente presa dal momento, si lasciò guidare dal suo istinto, dal piacere che la sconvolgeva. Poteva sembrare assente per certi versi, invece un moto di felicità la invase nel sentire Bowen risponderle con gemiti incontrollati, e dirle che stava andando benissimo che era brava. Krolia era argilla nelle sue mani e poteva modellarla come più gli piaceva, insegnandole come essere una buona amante. Krolia seguì il suo consiglio di mostrargli quanto le stesse piacendo, continuando a spingersi con i fianchi contro di lui, accelerando il ritmo per sentirsi totalmente sopraffatta dal piacere. I movimenti di Bowen che divennero incessanti dentro di lei aumentarono esponenzialmente il piacere di Krolia. Ben presto si ritrovò a gemere rumorosamente, sfuggendo ai baci di Bowen per poter respirare e gemere liberamente. Non capì a cosa si riferisse Bowen quando le disse di continuare a strizzargli il cazzo, ma a quel punto non le importava più, voleva solo altro piacere. Lo percepì chiaramente pulsare dentro di lei, e quella sensazione fu così bella che la cercò ancora, affondando verso di lui con il bacino con più forza. Fino quasi a sentire male, fino a sentire la clitoride battere contro il pube del ragazzo, fino a rendere quei suoni osceni più simili ad un applauso perverso. Infine Krolia percepì l'apice del piacere travolgerla come una caldissima onda del mare che la trascinava con una fortissima corrente verso il largo. Fu intenso e divenne ancora più piacevole nel momento in cui anche Bowen raggiunse l'apice esplodendo dentro di lei con fiotti caldissimi di seme. Il suo orgasmo si mischiò con quello che sentiva da Bowen rendendo quell'esperienza unica nel suo genere. Krolia si lasciò andare a gemiti straccicati e incontrollati, stringendosi a lui con tutto il corpo, richiudendo le caviglie dietro i suoi fianchi come spingendogli i fianchi contro di lei, come se avesse avuto il terrore che potesse sfuggire via quando in realtà voleva solo sentire ancora quel calore intenso e le forti pulsazioni dentro di lei. Quando il momento si affievolì allora il benessere la attraversò ammorbidendo il suo abbraccio e facendo cadere le gambe lungo il materasso. Ansante ma appagata non credeva nemmeno a ciò che aveva appena vissuto. Un momento di totale beatitudine che si godette sorridendo verso il suo compagno che le diceva che era stato fantastico, che era stata magnifica.
    Sì è stato meraviglioso... perché mai ne avevo così tanta paura? Sono stata una scema... pronunciò con il fiato corto, ma per niente stanca. Infatti aveva voglia di ripetere l'esperienza, e nel sentirlo muoversi ancora dentro di lei un nuovo brivido di piacere la cullò. Krolia non aveva idea se fosse normale che Bowen fosse ancora duro, ma non indagò in proposito ritrovandosi invece felice di scoprire che non era ancora finita, che potevano farlo ancora ed ancora.
    Anche io ne voglio ancora. fece Krolia contenta, carezzando la schiena di Bowen mentre lui si muoveva dentro di lei e poi si apprestò a fare qualcosa di inaspettato di cui Krolia non aveva il minimo sospetto. Sentì dentro di lei un calore intenso, le sembrò che il membro di Bowen crescesse, poi però lo vide scivolare fuori da lei, ma stranamente continuava a sentire dentro di lei qualcosa, come se in realtà non fosse mai uscito dal suo corpo. Bowen le chiese se le fosse piaciuto il trucco e lei cadendo dalle nuvole abbassò finalmente lo sguardo verso il proprio pube notando la strana sostanza scura che circondava i suoi fianchi. Un pochino intimorita andò a sfiorare con le dita la sostanza, e con un pizzico di ansia andò a toccarsi fra le gambe scoprendo che era ancora piena ed era piena di quella strana sostanza nera. Krolia guardò negli occhi Bowen smarrita.
    Cos'è? chiese un pizzico preoccupata ma fiduciosa nel suo amico. Se lui era così contento non poteva essere qualcosa di così strano o pericoloso. Non avendo la più pallida idea di cosa avesse lui in mente, Krolia obbedì alla sua richiesta girandosi lentamente sul letto per dargli le spalle e sdraiarsi a pancia in giù. In quel modo Bowen avrebbe finalmente potuto vedere senza veli il culo perfetto di Krolia. Essendo una guerriera molto allenata aveva praticamente i glutei a "mandolino" i fianchi disegnati alla perfezione. In poche parole un culetto sodo e tondo che invogliava parecchio a morderla o sculacciarla.
    Che vuoi fare? chiese sempre più curiosa.
     
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    L'orgasmo fu intenso, trascinante ma sentirsi stringere da Krolia in quel modo, vederla col viso stravolto dal godimento e la femminilità grondante stringersi attorno alla sua verga come se la volesse succhiare, come se fosse terribilmente assetata di tutto quel seme che non vedeva l'ora di sgorgare... fu semplicemente meraviglioso. Non aveva nulla in comune con il sesso occasionale, era qualcosa di infinitamente più intimo e bello, che lo inebriava e gli riempiva il cuore di una gioia bruciante, totalizzante. L'espressione, la rigidità pregna di piacere che attraversò il corpo della giovane quando prese a venire dentro di lei, lo fecero semplicemente impazzire e anche lui, con tutta la sua esperienza e il suo controllo, non poté far altro che stringersi a lei sussultando a ogni copioso e intensissimo fiotto.
    Quando entrambi i loro orgasmi si esaurirono, fu altrettanto bello percepire come la stretta di Krolia s'ingentilì, pur senza sciogliersi, comunicandogli la morbida eco di piacere che risuonava in entrambi i loro corpi. Sorrise come un bambino dispettoso nel sentire le prime parole che pronunciò, anche se nei suoi occhi si poteva leggere una felicità genuina e tutt'altro che legata ai suoi interessi: - Sì, sei proprio una scema... ma tranquilla, adesso potrai recuperare tutto il tempo perduto. - ridacchiò birbante, muovendosi dentro di lei per farle sentire quanto fosse ancora duro e beandosi del fatto che anche lei ne voleva ancora, dopotutto era così eccitato che, in caso di un rifiuto, avrebbe dovuto chiudersi in bagno a masturbarsi senza ritegno come un adolescente. Naturalmente, però, non poteva certo accontentarsi di riprendere a scoparla come prima, aveva troppe idee che voleva realizzare per accontentarsi di qualcosa di così "banale" e, soprattutto, voleva aiutare Krolia a esplorare il sesso in tutte le sue forme o, perlomeno, in tutte quelle che si potevano esplorare in una notte; non voleva forzarla in nulla, semplicemente desiderava guidarla verso ciò che le piaceva, verso ciò che poteva renderle quella notte ancora più preziosa e unica. Per questo motivo, non esitò a usare quel "trucchetto" per stupirla e uscire da lei senza, comunque, far venir meno la sensazione di pienezza che doveva caratterizzare le carni della ragazza.
    Ridacchiò nel vedere lo stupore un po' intimidito di Krolia, nell'accorgersi che dentro di sé vi era quella strana oscurità condensata e allargò un ghignetto da vero monello alla sua domanda diretta. - E' il mio pugnale, naturalmente! O pensavi fosse utile soltanto per combattere? - le spiegò, non senza una punta di orgoglio nella voce, tanto che poteva sembrare un bambino che mostrava tutto soddisfatto a un amico il gioco di moda appena acquistato. - Tranquilla, non rischia di esplodere. - la rassicurò con un tono più dolce ma sempre divertito, prima di avvicinarsi malizioso alle sue labbra. - Qui, l'unica cosa che rischia di scoppiare è il mio cazzo... dalla voglia che ho di scoparti. - sottolineò il concetto premendole per un attimo la verga turgidissima contro l'addome, in contemporanea alle labbra sulle sue, in un lieve ma lascivo bacio.
    Dopodiché, Krolia sembrò mettere da parte la lieve diffidenza verso ciò che la riempiva e gli diede le spalle come richiesto, mostrandogli la splendida vista della sua schiena flessuosa e, soprattutto, di quel culo pieno, tonico e meravigliosamente perfetto. Bowen ammirò per qualche istante quello spettacolo mozzafiato, sperando che Krolia percepisse il suo sguardo famelico carezzarle la schiena e morderle le natiche, prima di rispondere coi fatti alla sua domanda. Krolia, infatti, lo avrebbe sentito salire nuovamente sul letto e premersi contro la sua schiena, in modo che lei potesse percepire il suo ventre vellutato e lievemente tonico contro di sé ma, soprattutto, quella verga durissima ed enorme tra i suoi glutei, a strusciarvi quasi pigramente. - Che domande... voglio mangiarti. - sussurrò direttamente al suo orecchio, prima di morderle il lobo e poi, poco più in basso, al collo mentre le abbracciava il ventre con le braccia; subito la sua mano sinistra le strinse il seno, stimolandole il capezzolo col palmo della mano, mentre la destra scivolò fino al pube, per titillarle il clitoride turgido coi polpastrelli. - Mhhh, ma come sei buona... voglio assaggiarti tutta. Dappertutto. - ribadì, scivolando anche lui per poter iniziare a baciare il collo, le spalle e poi più giù, la schiena tonica e flessuosa, a cui dispensò anche lievi leccatine. Alla fine, quella lunga scia di baci lo portò per terra, inginocchiato e col viso proprio davanti a quel culo spettacolare. - Cazzo... che meraviglia! - esclamò, ammirato e famelico, stringendo entrambe le mani su quelle natiche magnifiche che strizzò riempiendosi i palmi. - Ooh... wow! Krolia, ma tu mi vuoi far davvero innamorare stanotte, vero? - continuò, sia perché quelle natiche si meritavano tutte le lodi del mondo, sia perché gli piaceva l'idea di sconvolgerla con quelle parole adesso che era più lucida. - Anche se, a dire il vero... - sussurrò, con tono abbastanza alto perché lo sentisse, prima di morderle un gluteo e succhiare forte, affamato mentre mugolava di puro piacere. - ....no, non te lo dico. Vediamo se indovini tu: secondo te, mi sono innamorato... del tuo culo? - le chiese divertito, gongolante, prima di darle una lunga, intensa leccata col piatto della lingua nel solco tra le sue natiche, dal perineo fino ad arrivare al suo buchino. Naturalmente i tempi non erano casuali, voleva farla mugolare o mozzarle il respiro proprio mentre poteva star rispondendo a quella domanda tanto imbarazzante, al solo scopo di sconvolgerla e imbarazzarla ulteriormente.
    Sei buonissima... fidati di me, Krolia. - le chiese, con voce caldissima ed eccitata, prima di portare le sue dita sul clitoride turgido, a stimolarlo con perizia e attenzione, prima che la punta della sua lingua "bussasse" alla soglia di quel buchino stretto e magnifico, sicuramente reso delizioso dal suo potere; all'inizio non fu che qualche leccatina leggera, semplicemente per rassicurarla poi, lentamente, avrebbe sentito quella lingua morbidissima e bollente insinuarsi sempre di più dentro di lei, regalandole una stimolazione non dissimile da quella della sua femminilità. In tutto questo, però, non solo le dita di una mano erano dedicate al suo solo clitoride mentre le altre altre le solcavano le labbra grondanti ma, soprattutto, l'oscurità dentro di lei iniziò a contrarsi come se fosse una molla che veniva compressa e poi liberata, replicando in lei i movimenti di un vero e proprio cazzo eccitato, il che unito alla sua consistenza e al suo calore quasi del tutto indistinguibili da uno vero, avrebbero dato a Krolia la sensazione che ben due uomini diversi si stessero dedicando a lei.
     
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    Le parole birbanti e allegre di Bowen aiutarono moltissimo Krolia a vivere in modo più sereno il sesso e l'atmosfera intima fra loro due. Le sembrava di aver scoperto una nuova dimensione da poter vivere con il suo amico, poiché infondo era comunque il solito monello, ma c'era quella nota di complicità ed intimità a rendere tutto unico. Infondo facendo sesso con Bowen aveva scoperto altre sue sfaccettature che in situazioni normali non poteva apprezzare: Bowen sapeva essere attento e premuroso senza però perdere la sua sfacciataggine. Quel connubbio così particolare in quel contesto la faceva sentire al sicuro perché non doveva aspettarsi brutte sorprese. Quindi con fiducia obbedì alla sua richiesta, curiosa di scoprire cosa avesse in mente. Quando le spiegò che ciò che era rimasto dentro di lei era il suo pugnale, dando quasi per scontato che poteva fare quello e molto altro con esso, Krolia strabuzzò gli occhi sorpresa ed anche preoccupata, sapeva che i suoi pugnali esplodevano, quindi non riuscì a fare a meno di fare un collegamento con quell'abilità che sperava vivamente sapesse controllare alla perfezione, ma non riuscì a fare a meno di guardarlo allarmata e prendere aria per chiedergli di tirarlo fuori prima di fare danni; prima che potesse pronunciare anche solo una vocale lui la rassicurò dicendole che non sarebbe esploso e che poteva stare tranquilla. Si rassicurò anche se non del tutto, ma bastò ciò che le disse in modo volgare a farle dimenticare la preoccupazione.
    B-Bowen!lo rimproverò arrossendo vistosamente. Le faceva piacere sapere che lo eccitava, ma il modo di dirlo così volgare la confondeva e le rovinava in parte il momento "romantico" che si era creato fra di loro. Notò che dopo essersi girata Bowen aveva fatto una pausa lunga e si sentì stranamente osservata, cosa che la fece girare leggermente con la testa per assicurarsi di vedere cosa stesse facendo Bowen, non capì che l'aveva guardata proprio sulle natiche desiderandola, anche perché lui poi si spostò per abbracciarla da dietro, premendole addosso il suo corpo giovane e tonico, facendole sentire la pressione dell'erezione contro le natiche. Una sensazione nuova che rabbrividì Krolia incuriosendola ancora. Trovò stranamente piacevole sentirlo addosso, ma prima che potesse dare voce ai suoi pensieri, Bowen le confessò che voleva "mangiarla", strappandole un piccolo gemito aspirato quando le morse il lobo dell'orecchio, una parte molto sensibile del suo corpo. Bowen tornò di nuovo a riempirla di baci e di carezze, aiutandola a ritrovare di nuovo l'eccitazione che aveva accantonato per un solo momento. Il suo corpo si scaldò immediatamente e le sembrò che fosse più sensibile di prima alle sue carezze, forse perché era ancora piena dentro di lei, ma quando le dita arrivarono sulla clitoride, Krolia sussultò sollevando il bacino verso di lui quasi come se avesse cercato di fuggire via dal suo tocco. Serrò le labbra per nascondere qualche gemito rumoroso, ma Bowen non le diede tregua continuando a baciarla e carezzarla e darle brividi sempre più intensi di piacere. Ebbe una piccola tregua quando lui giunse con le ginocchia a terra e la afferrò per i glutei facendola imbarazzare tantissimo non solo per ciò che le disse, ma anche perché la stava guardando da così vicino.
    M-m-ma ce dici... scee..eeeeaaah! le scappò un gridolino sorpreso ed aspirato quando la addentò sulla natica, facendola di nuovo sussultare per il gesto inaspettato. Non le aveva fatto male ovviamente, ma il brivido del morso le aveva attraversato tutto il corpo facendola trasalire. Stava per rimproverarlo, ma quella tensione data dal morso si sciolse poi improvvisamente quando Bowen la leccò lascivamente sul sesso dandole altri tipi di brividi che ammorbidirono il suo corpo in una cullante sensazione di piacere che la fece gemere ancora. Sentì il cervello scogliersi sotto le carezze studiate di quel piccolo demonietto. La voglia di ribellarsi si affievolì del tutto facendole invece desiderare altro piacere che Bowen le diede senza risparmiarsi, facendole scoprire anche altri punti del corpo che trovava piacevoli. Inizialmente lo trovò strano sentirsi leccare sul suo piccolo anfratto posteriore.
    NNgh, no.. attento quello è ... non lì... provò ad avvertirlo pensando ingenuamente che nella foga delle effusioni Bowen avesse sbagliato pertugio. Tuttavia quando la lingua iniziò a solcare quel buchino scoprì che era incredibilmente piacevole, strano e diverso da quando invece succedeva sul suo sesso, ma comunque piacevole. Ubriaca com'era per via delle continue carezza sul suo sesso e del pugnale che continuava a farla stare bene, non riuscì ad essere abbastanza decisa a fargli notare l'errore, sperando che invece continuasse ancora. Non aveva idea del motivo, ma lo trovò piacevole, molto piacevole. Si sentì in colpa per un momento, perché sapeva che quella zona lì non era dedicata per il sesso e non poteva aprofittarsi di un suo errore in quel modo, era vergognoso, doveva fermarlo ma non ne trovò la forza. Ricordandosi solo quando Bowen stuzzicava le labbra vaginali che lui sapeva benissimo che la parte "giusta" era occupata. Lo stava quindi facendo apposta a leccarla in quel punto? Era così perverso...
    Bowen... c-che fai? biascicò ubriaca di eccitazione e di quel dolce piacere che si muoveva dentro di lei.
     
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    L'allarme che comparve sul volto di Krolia, quando l'informò che aveva dentro di sé il suo pugnale, lo divertì non poco e lo fece ridacchiare un attimo, prima di andarla a rassicurare sul fatto che non sarebbe esploso... e, soprattutto, imbarazzarla con quelle parole fin troppo volgari! Immediatamente il volto della sua compagna divenne paonazzo e lei prese a balbettare in una maniera semplicemente deliziosa, tanto che il suo lieve sorriso s'allargò in un ghigno davvero divertito e, soprattutto, famelico. - Che c'è? Ho detto la verità... la verità che è sotto gli occhi di entrambi, no? - le chiese, con un tono terribilmente sensuale e continuando a sorridere mentre, quasi distrattamente, si carezzava con due dita quell'asta terribilmente turgida e gonfia, chiaramente impaziente di tornare dentro di lei.
    Giocare a imbarazzare/sconvolgere Krolia era semplicemente meraviglioso ma, fortunatamente per la giovane, il suo fondoschiena lo era ancora di più e il demonietto, una volta che fu girata, non ebbe occhi che per quest'ultimo. Purtroppo, per quando le sue occhiate fossero bramose e avide, non gli riuscì di saziare lo sguardo in pochi secondi e, poiché gli occhi non erano l'unica parte di sé affamata, presto le fu sopra, aderendo il suo corpo minuto ma tonico sul suo meravigliosamente allenato. Il suo membro fremette impaziente, tra le sue natiche, quando la sentì gemere per il morso che le aveva dato al lobo e, mentre scivolava su quella splendida schiena un bacio alla volta, si sentì infuocare di piro desiderio per il modo in cui, lentamente, l'eccitazione stava tornando ad incendiare la giovane. Lo percepiva per via del loro legame, come se il fiume sempre più pieno del suo desiderio si riversasse nel mare della sua bramosia, ma non solo; attraversò l'oscurità che le riempiva la femminilità in quel modo così totalizzante, percepiva ogni stilla d'umore in più, ogni contrazione di quelle carni già più morbide e calde... ma, soprattutto, lo sentiva attraverso le labbra, le mani con cui esplorava la sua pelle: bastava un bacio, una lieve carezza per sentire i suoi muscoli quasi palpitare, la pelle farsi più calda e sensibile, mentre un lieve fremito l'attraversava da capo a piedi. Sapere questo, cioè che lei lo desiderava ancora, che non era sazia di lui, era anche più eccitante della vista di quel culo perfetto, di quelle natiche tonde e piene.
    Non che una simile visione non lo deliziasse anzi, com'era prevedibile, il demonietto non si trattenne dal declamarle quei "versi" in prosa che lei, da brava Musa, gli aveva ispirato... con un risultato semplicemente meraviglioso, poiché le proteste imbarazzate d'una povera Krolia s'interruppero, di colpo, in un gridolino sorpreso nato grazie a un tempestivo morso su una di quelle magnifiche natiche, ovviamente, Bowen gustò con ancora più gusto. - Non sai la risposta? Allora te lo dico: sono innamorato cotto... del tuo culo! - esclamò, allegro e dispettoso come non mai, dando una bella leccata proprio nel punto che, pochi attimi prima, aveva morso. Non si perse, però, in ulteriori chiacchiere e continuò a stimolarla per farla rilassare ed eccitare sempre di più, soprattutto concentrandosi sulla sua femminilità e il clitoride, prima di spostarsi su un ben altro anfratto.
    Fu delizioso sentirla irrigidirsi dalla sorpresa e dall'imbarazzo, mentre pigolava qualche timida protesta subito persa nel piacere che, immediato iniziò a fulminarle la mente e il corpo. Bowen continuò con quella doppia stimolazione senza fermarsi un solo attimo, adoperando tutta la perizia di cui era capace per titillarle il clitoride e stimolarle l'ano, leccandolo e penetrandolo più volte, sapientemente, con quella lingua morbidissima e fin troppo lunga.
    Che domande... ti faccio godere. - la sua voce era caldissima e sottolineò l'ultima parola leccando, con la punta della lingua, la sua corolla di carne al solo scopo di farla godere. - Perché sei bellissima e non c'è parte di te che non lo sia e non voglio assaggiare, divorare... amare. - continuò, penetrandola stavolta con l'intera, bollente lingua e stimolandola come se fosse una femminilità affamata, mentre le sue dita le stimolavano il clitoride e le grandi labbra, con quel dildo d'oscurità ben infisso dentro di lei che, con forza, prese a vibrare in maniera fin troppo piacevole. - Ma... ti prego, continua a dirmi che non vuoi essere leccata nel culo: me lo fai diventare di marmo ogni volta. - aggiunse, sensuale e birbante al solo scopo di sconvolgerla e, prima che potesse protestare troppo, parte dell'oscurità che le riempiva l'intimità, scivolò fuori dai lei e risalì il perineo verso l'ano, incontrando la lingua del demonietto e ricoprirla, facendola diventare molto, molto più grande e bollente; Bowen non perse un solo istante e Krolia si sarebbe sentita invadere dolcemente, tra le sue carni ben ammorbidite e lubrificate, quella grossa ma morbida appendice, capace di riempirla come un membro ma infinitamente più mobile che, immediatamente, prese a stimolarla con tutta l'abilità di cui lui era capace... ed era decisamente tanta. In tutto questo, non un solo istante le sue dita smisero di stimolarla sul clitoride, tra le grandi labbra e quel dildo oscuro smise di vibrare dentro di lei, in un attacco multiplo il cui unico scopo era quello di farla impazzire.
     
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