Allenamento "amorevole"

Per Chibi

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    Hazel avrebbe dovuto sentirsi in trappola. Eppure, nel momento in cui la sua schiena impattò contro la parete alle sue spalle e Adam le finì quasi addosso, nel guardarlo negli occhi non poté che sentirsi vittoriosa. Un po' come se fosse stata lei, a ideare la trappola perfetta. Adam avrebbe potuto intuire quanto poco sembrasse impressionata dal sorriso diabolico (e famelico) che gli rivolse quando, l'uno a a neanche mezzo metro dall'altra, lo guardò negli occhi sospirando e stringendo maggiormente la presa sui suoi polsi. Era difficile capire cosa avesse in mente, ma uno dei suoi diabolici intenti lo mostrò fin da subito: il fiore della tecnica che aveva usato non era pensato solamente per assestare un'iniezione di Eromanzia tutta d'un fiato, ma mimava perfettamente la bocca e la gola di qualcuno, e quando iniziò a leccare la carapace e stimolare la carne della tiranide a esporsi di più, Hazel si leccò le labbra come se potesse sentirne il sapore, questo perché sì... lo sentiva. Il collegamento magico era totale, e anche Lucia ebbe un fremito e dovette mordersi le labbra, perdendo un rivolo di saliva dalla boccuccia piccola ma carnosa. Hazel, certa di coglierlo impreparato, sfoggiò persino il suo lato ironico, parlando con voce falsamente drammatica mentre lo guardava sorridendo.
    Oh no, Adam... Ti prego no, non sbattermi violentemente contro questo muro fino a farmi perdere ogni respiro. Oh no! Non farlo...
    Quando le lame si avvicinarono al petto una piccola gocciolina di sudore si diramò dalla sua fronte, ma ciò non bastò a incrinare il ghigno malizioso che aveva stampato in viso anzi, ebbe l'ardire di tirare il petto in fuori come se glielo volesse offrire, dando palese spettacolo del suo corpo, un corpo prorompente di cui non si vergognava: i seni schizzarono fuori dalla carapace separandosi come se avessero appena perso un elastico che li tratteneva, sussultando per due, tre, addirittura quattro meravigliosi sobbalzi, tornando poi alla loro perfetta forma. Aveva "gonfiato" talmente il petto che dei sottilissimi, estremamente superficiali graffi si formarono sulla sua splendida pelle, con suo estrema gioia, poiché sapeva che si sarebbe scusato, e quel pensiero la fece se possibile gongolare di più... nonché bagnare, dal momento che immaginò la tiranide leccar via il timido sangue che iniziava a scorrere sulle ferite. Certo, Adam aveva già visto i suoi seni nudi, ne aveva anzi ampiamente abusato, ma non con una Hazel così vigile e decisa a dare il peggio di sé. Dal canto suo, Lucia davanti a lei, nascosta solo in parte dall'enorme figura della tiranide, aveva arrossito di un semplice sorriso, sussultando sorpresa poiché non si aspettava certo che l'uomo non solo non si offendesse, ma addirittura si congratulasse con lei, anche se silenziosamente. Hazel aveva sentito quei suoi pensieri e aveva sbuffato sonoramente, decisa a cambiare le sorti dell'incontro e, soprattutto, a fermare Adam nei suoi vili tentativi di sconfiggerla!
    Non avere così tanta fretta, Adam adorato... Non pensi di sottovalutare la nostra Lucia? Mia figlia sarà anche un dolcetto dal cuore tenero e il ripieno cremoso, ma non farti ingannare: la sua forza è perfettamente paragonabile... alla nostra!
    L'allusione sessuale e offensiva che conteneva quella dichiarazione e che venne sottolineata da un tono più sensuale e basso della voce, passò in secondo piano persino di fronte al fastidio che Lucia provava ogni volta che le si rammentava cosa avesse tra le cosce... questo perché sua madre iniziò la frase con "Mia figlia" così pregno di sicurezza e orgoglio, che la giovane sgranò gli occhi e rimase basita per qualche millesimo di secondo. Il loro rapporto era iniziato da relativamente poco e doveva compensare secoli di vita solitari e drammatici, eppure per quanto Lucia cercasse perlopiù di trattare sua madre con distacco, più per difendersi dalle sue continue angherie che altro, non poté che sentirsi orgogliosa e gonfiare il petto di un respiro più deciso degli altri a quella dichiarazione. Sì, era vero: la forza di Lucia non aveva niente da invidiare a quella di Adam o Hazel, per questo dopo che la spada ebbe eseguito il proprio compito la gettò a terra lanciandosi letteralmente contro Adam, infilandogli le braccia sotto quelle che minacciavano di tagliare la carapace inferiore della madre e tirando con ogni forza all'indietro, cercando di bloccarlo con un abbraccio all'indietro quasi degno di una lotta di quelle che si svolgevano su un ring tra acclami e insulti; ne aveva visto di sfuggita qualcuna alla tv e a scuola, ma non rammentava come si chiamassero.
    Q-questo non posso proprio permetterlo, Adam! Smettila di sfidarmi o io... i-io ..! Dopo aver pronunciato la frase non seppe di preciso cosa volesse dire. Di certo non poteva minacciare un "uomo" tanto gentile, anzi, stringerlo in quel modo la faceva sentire terribilmente in colpa e proprio per questo, mentre reggeva saldamente le braccia armate della tiranide portandole leggermente all'indietro così da tentare di fargliele tenere aperte, le sue mani e la vicinanza del suo corpo con la sua enorme schiena (sulla quale i suoi piccoli seni tutt'altro che mascolini e il pancino iniziarono a premere) la fecero sembrare più che una presa bellica, l'abbraccio di un'amante amorevole. Al ché fu costretta ad arrossire e balbettare una timida rettifica.
    I-io... io non sono meno di voi! E-ecco tutto. Scusa...
    Il sussurro finale fu a malapena udibile ma dal momento che tutti i presenti potevano leggere i pensieri di Lucia finché era così poco concentrata a mascherarli, Hazel sollevò gli occhi al cielo. Dal suo canto lei non si faceva affatto intenerire, anzi, era più che decisa a non risparmiarsi, e per questo se da una parte Lucia aveva posto quella presa salda sulle zampe-motosega di Adam, ella iniziò a spingere con ogni forza sulle mani che la legavano, i seni esposti che sussultavano, gonfiandosi ad ogni sforzo.
    Oh, che teneri che siete... Sembrate proprio due piccioncini in luna di miele... E a giudicare da quanto freme il tuo cazzo, Adam, probabilmente questo allenamento si sta rivelando più stimolante di quanto pensassi, non è vero? Però vi state dimenticando che questo dovrebbe essere un appuntamento a tre. Lasciate che vi mostri quanto ancora può migliorare...
    Mentre parlava, spingeva e Lucia continuava a tirare, per questo il suo viso arrivò molto vicino a quello di Adam, fino a sussurrargli quelle parole a pochi centimetri dal muso mostruoso, in contemporanea quei magnifici ed enormi seni sfiorarono il suo addome fin quasi a premerci contro, se solo per un istante avesse perso la presa. Hazel era un tipo testardo, MOLTO, testardo, nonché particolarmente arrogante, quindi il fatto che la tiranide avesse resistito per ben DUE VOLTE al suo tentativo di vederlo legato, la rendeva ancor più agguerrita e decisa. Aveva stampata in testa l'immagine mentale dei suoi muscoli tesi per via della crocifissione, e di tutte le cose che avrebbe potuto fargli una volta che fosse riuscita a immobilizzarlo... per questo non poteva proprio lasciargliela vinta.
    Lucia... voglio che tu sia molto, molto cattiva adesso. E no... non è una richiesta.
    Hazel schermò i propri pensieri per comunicare a Lucia la propria richiesta, e quando arrivò a destinazione la poverina sgranò gli occhi... poi li strinse, assumendo un'espressione più decisa.
    Tra le tante cose che non sai di me, mio caro Adam, ce n'è una in particolare per la quale spero vivamente ti verrà voglia di mettermi sulle tue ginocchia a sculacciarmi fino a domattina... -non prima che lo abbia fatto io, certo-, e questa terribile verità è:
    Lì la pianta che aveva circondato le carni di Adam ebbe un sussulto, poi si chiuse così forte intorno alla sua carne, ormai turgida, che non solo mimò perfettamente l'interno di una bocca e una gola fremente, ma se possibile lo superò. Iniziò così una suzione dapprima lenta, poi letale, di quelle che solo la più esperta amante del globo avrebbe potuto donargli e forse -forse- neppure quella.
    Che so essere davvero molto, molto cattiva quando desidero qualcosa...
    E così, mentre Hazel faceva il suo breve monologo, Adam avrebbe dovuto non solo gestire la forza contrapposta di entrambe le donne, che tentavano di tenergli ferme le braccia, ma anche gestire un terzo tentativo di applicargli sui polsi la costrizione spietata, cosa che stavolta sarebbe stata ben meno facile da gestire poiché duplice: Lucia, facendo forza sui gomiti con cui lo imprigionava e sempre tenendo stretto il suo braccio, tentò di scivolare direttamente sui polsi per toccarli, mentre Hazel non ne aveva semplicemente bisogno, dal momento che già stringeva le sue mani e che le bastò una torsione dei pollici per poterli sfiorare. Quindi, oltre a dover gestire la forza di due donne, entrambe miracolosamente degne di tenergli testa fisicamente, doveva anche pensare alla terribile forza della tecnica, che non avrebbe certo aspettato i suoi tentativi di batterle per agire. Il peggio? Beh, che il "peggio" -per l'appunto- doveva ancora arrivare.
    E attualmente quel qualcosa è un grosso, delizioso insetto, cotto a puntino... Pensi che potrei mai avere questa soddisfazione?
    Non era chiaro se volesse farlo letteralmente arrosto o semplicemente vederlo rosso e imbarazzato come piaceva a lei, fatto stava che dichiarò quella frase con tanto di entrata in scena ad effetto... sì, perché subito dopo le due costrizioni utilizzò un'altra tecnica dell'Eromanzia, ben più subdola, per portare lo scontro dalla sua parte: il genderlink. In quel modo il corpo e il volto di Hazel, così vicini al suo, mutarono lentamente in quello che poteva forse definirsi il colosso più grosso con cui Adam avrebbe suo malgrado avuto a che fare in ambito sessuale, mentre il corpo della tiranide sarebbe mutato a propria volta, divenendo ben diverso. Un inversione di ruoli che neppure Lucia si aspettava e che la fece arrossire considerevolmente: non solo Adam versione donna era una delle creature più belle che avesse mai visto ma... sua madre versione maschio non scherzava affatto! A quel punto le corna di Hazel, che vennero riportate nella sua forma maschile in modo ben più imponente e minaccioso, allungandosi in avanti come quelle di un toro, non sembravano poi così fuori posto: effettivamente per la prima volta, anche agli occhi di Lucia, sua madre sembrò il diavolo più cattivo di tutti, e non solo dal suo punto di vista...
    Questo, sorella, mi sembra un modo fin troppo ingiusto di mostrare il tuo amore. Ormai è chiaro a tutti noi che Adam ti piaccia molto, ma attaccarlo così, in due... Mi dispiace ma mi rifiuto di aiutarvi oltre!
    A quel punto il potere di Iris venne ribaltato: Adam avrebbe potuto sentire che mentre era lui a ricevere l'eromanzia (tra spore, pianta, e -forse- anelli della costrizione), l'energia lussuriosa fluiva da lui ad Hazel e Lucia, tanto che entrambe sussultarono; Lucia per la vergogna, poiché così, attaccata alla schiena dell'uomo, avrebbe potuto sentire il suo sesso premersi contro le sue cosce (fortunatamente non contro le natiche nude, vista la sua statura). S-scusami, Adam... Mentre Hazel, per l'irritazione, non tanto per i capezzoli che si ersero in tutta la loro bellezza, quasi implorassero di essere succhiati, ma per ciò che aveva detto la sorella, pungendola nel vivo, cosa che non poteva assolutamente far vedere. La incenerì dunque con lo sguardo, e Bael solo sapeva quanto avrebbe voluto strapparsela di dosso e sbatterla a terra... ma per fortuna era impossibilitata a farlo, poiché dopo averlo fatto si sarebbe pentita di farle del male, suo malgrado.
    Taci, Irithiel!
    A quel punto il silenzio calò, ma al tempo stesso qualcosa nell'atmosfera cambiò. Hazel avrebbe giurato di sentire un pizzicorio ad altezza del braccio, proprio dove stava Iris... ma dubitava che una creatura così schifosamente zuccherosa l'avrebbe mai morsa, giusto? Ebbene, Adam soltanto avrebbe potuto vedere l'espressione dell'angelo farsi dapprima sorridente, comprensiva, poi mutare fino a che non morse la pelle della demone, per poi tornare a sorridere, sì... ma verso di lui.
     
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    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

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    Ovviamente da dietro lo specchio! Il tuo specchio...

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    Non si può dire che Adam avesse un buon rapporto con la sua forma da tiranide; certo le ultime esperienze fatte con Lucia, Hazel e con altre ragazze avevano dimostrato (Al di là dei risvolti più perversi di questi gradevolissimi incontri) che anche un aspetto tanto mostruoso, così alieno rispetto agli umani e ad altre razze antropomorfe, poteva essere accettato senza sdegno o paura di sorta, tranne un comprensibilissimo e iniziale stupore, aiutandolo ad accettare meglio questo lato così importante di sé. Malgrado ciò, provava comunque un lieve senso di disagio quando doveva trasformarsi dinnanzi a qualcuno... disagio che, però, veniva spazzato via dalla sensazione unica di sicurezza che proprio quelle sembianze gli davano. Dopotutto, chi mai non si sentirebbe sicuro di sé dentro il corpo di un enorme insettone corazzato? Eppure, malgrado tutti i suoi muscoli, la sua possente armatura di carapace e, soprattutto, il fatto che le sue braccia inferiori fossero dotate di un paio di motoseghe biologiche, dinnanzi al sorriso di Hazel si sentì smarrire: non era qualcosa che poteva spiegare razionalmente, in quel momento era lui ad avere il coltello (E che coltello!) dalla parte del manico nondimeno, gli bastò osservare quello splendido, seducente ghigno predatorio per sentirsi rimpicciolire, come se i rapporti di forza si fossero improvvisamente capovolti.
    Quella dannata aveva l'incredibile capacità di farlo sentire nudo benché tra la sua pelle e l'aria vi fosse un centimetro buono di robustissimo carapace! Fortunatamente, Hazel non si limitava ai sorrisi e agli sguardi ma si profondeva anche in provocazioni verbali, abbastanza spudorati da liberarlo da quella malia e fargli accendere un minimo di indignazione o, comunque, di orgoglio: - Tranquilla, non ho bisogno di metodi tanto violenti per toglierti il respiro: mi basterà sconfiggerti in un atti-nghh?! - purtroppo per lui, le frecce nell'arco della demone erano molte ed erano una peggio dell'altra: non riuscì nemmeno a finire quella risposta un po' piccata che le sue parole s'ingarbugliarono in un gemito stupito, sottolineato anche dall'espressione buffa che assunse il suo volto mostruoso, dato che schiuse le fauci dentate e strabuzzò gli occhi semplicemente colto di sorpresa. La pianta, infatti, che gli aveva morso il pube, infatti, non si era limitata a iniettargli una massiccia dose di eromanzia ma, purtroppo per lui, aveva anche iniziato a stimolargli la verga che, da appena esposta, divenne quasi immediatamente turgida e imponente, tanto che la l'aspetto della pianta fu subito deformata a causa di quell'enorme massa di carne turgida che andò a riempirla. Oltretutto, l'interno della pianta in questione sembrava una bocca assolutamente reale e il modo in cui Hazel si leccò le labbra fin troppo sensuale, fu per il povero Adam pressoché letale dato che gli donò una così intensa scarica d'eccitazione che sarebbe diventato duro anche se non fosse stato vittima di una fellatio tanto bizzarra e piacevole.
    Naturalmente il bieco utilizzo di simili espedienti non poteva risvegliare ancora una volta il suo desiderio di rivalsa e, provando a soffocare imbarazzo e stupore, agì per privarla di quella specie di reggiseno biologico: ci riuscì ma quel primo passo verso la vittoria si rivelò essere, forse, l'ultimo verso la sconfitta... e stavolta non per colpa di Hazel! Adam, infatti, dopo la gioia sorta nel constatare di essere riuscito nel suo obiettivo, fece l'errore di non rivolgere tutta la sua attenzione al successivo compito ma rimase a fissare il frutto del suo trionfo; per meglio dire, il suo volto assunse una comica espressione assente, con tanto di fauci semidischiuse e i suoi tre occhi si mossero su e giù seguendo i sobbalzi di quelle tette semplicemente meravigliose. La perfetta sincronia con cui il suo sguardo ne seguì i rimbalzi aveva del portentoso e, anche quando gli ultimi sussulti si spensero e quei seni fantastici rimasero immoti, Adam continuò a fissarli completamente rapito, sempre con la bocca schiusa e le antenne protese verso di loro, come se avessero voluto tentare di raggiungerli. A risvegliarlo non fu un guizzo di dignità (Chissà dov'era finita!) bensì l'aver notato come quelle meraviglie fossero solcate, ai lati, da una lievissima ragnatela cremisi, da sottilissimi rivoli di sangue: per quanto fosse stato attento, infatti, a maneggiare le sue lame non era riuscito a evitare di graffiarla e ciò, oltre a fargli sgranare gli occhi, gli fece sollevare lo sguardo verso la demone, terribilmente dispiaciuto. - Cielo, perdonami! Non volevo farti male... come ti senti? Ci fermiamo per medicarti? - chiese sinceramente preoccupato e anche un po' nel panico, come riusciva a esprimere persino il suo volto mostruoso e un po' inespressivo.
    A peggiorare ulteriormente la situazione furono le successive parole di Hazel che, totalmente indifferente alle sue "ferite", lo accusò di sottovalutare Lucia! In un altro frangente, con un Adam più lucido (Quindi, con un'Hazel dal seno coperto), sarebbe stato in grado di reggere il gioco e magari provocare indirettamente Lucia stessa, in modo da stimolarla ulteriormente ad agire... ma in quel momento, col cervello in ferie e già pieno di sensi di colpa, semplicemente andò in cortocircuito: - N-no, m-ma che dici... certo c-che non la s-sottovaluto, i-io... - probabilmente, se non si fosse messo a balbettare come uno studente impreparato in un'interrogazione, sarebbe riuscito a spiegarsi prima che una Lucia punta sul vivo lo abbracciasse da dietro e gli afferrasse le braccia mutate; così non fu e venne completamente preso alla sprovvista dalla reazione della piccina, tanto che dopo l'iniziale irrigidimento dovuto alla sorpresa, non oppose resistenza o quasi alla sua presa. - M-ma c-certo, cara... t-tu n-non sei d-da meno a nessuno, è ovvio. Io... uh? - le scuse di Lucia, lungi dal calmarlo, lo gettarono ancora di più nel pallone e fu soltanto l'intervento di Hazel a distrarlo... e a farlo stare anche peggio! - No! C-cioè, i-io non... questo a-allenamento è... m-ma... - insomma, come schermirsi dall'accusa che il suo cazzo stesse fremendo... quando effettivamente fremeva eccitato? Adam non lo sapeva e così, col cazzo che gonfiava oltre ogni idea quella povera pianta, non riuscì minimamente a resistere alla spinta delle braccia di Hazel e praticamente si ritrovò quelle tette meravigliose spalmate sul torace, mentre arretrava come poteva col capo, come se avesse paura di un contatto troppo ravvicinato con lo sguardo della donna (Il contatto con le sue grazie, invece, non lo spaventava neppure un poco!).
    I-io, e-ecc-ahhh! - gemette, rumorosamente, quando quella maledetta pianta prese a succhiargli il cazzo con un'intensità assolutamente imprevista e terribilmente piacevole, qualcosa che forse neppure la più esperta delle donne avrebbe potuto replicare: a quel punto la debacle fu inevitabile e i suoi arti persero non solo di forza ma persino di qualsivoglia desiderio di opposizione, lasciandosi facilmente sopraffare dalle due donne. A quel punto, se non avesse avuto la pelle interamente coperta dal carapace, sarebbe stato paonazzo e... beh, totalmente perso lo era già, dato che l'unica cosa che riusciva a fare era serrare le fauci per sopprimere i sempre più numerosi gemiti che gli riempivano la gola e la bocca.
    Era così rapito da quelle sensazioni che non si accorse nemmeno che, per l'ennesima volta, stavano provando ad applicargli la tecnica della Privazione Spietata e alla domanda di Hazel, con tutto il suo carico di sensualità e arguzia, riuscì a rispondere soltanto in questo modo: - Eh? - poi, sgranò gli occhi e gemette, mentre tutti e quattro gli arti venivano tesi e si formava una pura croce a forma di eromanzia si formava alle sue spalle, costringendolo in una posizione tanto scomoda quanto erotica. Il suo corpo, in effetti, costretto a una simile posa, era completamente in tensione e i suoi enormi muscoli, contratti dallo sforzo, erano riusciti a modellare persino il duro carapace sopra di loro, facendogli assumere un aspetto decisamente piacevole per chiunque apprezzasse le forme di un bel corpo maschile.
    Se la demone si fosse limitata soltanto a questo, la sua vittoria sarebbe stata totale, dato che Adam era ormai perso e aveva già socchiuso gli occhi per godersi la suzione meravigliosa della pianta, ma volle strafare... così, mentre la povera tiranide non si avvedeva di quanto stava accadendo, il suo corpo iniziò a cambiare finché, quando riaprì gli occhi, non riconobbe né se sesso né Hazel! L'ultima eromanzia attivata dalla demone, infatti, cambiò i loro sessi e se con lei ebbe l'effetto di trasformarla nel suo sé al maschile, dato che lineamenti, proporzioni e colori rimasero se non uguali comunque molto simili, con Adam ebbe ben altri effetti: non soltanto, infatti, la sua statura crebbe ulteriormente, quasi a sfiorare i due metri ma ne stravolse notevolmente l'aspetto. Al posto dello spesso carapace nero, infatti, ne comparve uno bianco, più sottile e cosparso di una lieve peluria che lo rendeva simile a quello delle falene, il volto s'ingentilì divenendo notevolmente più umano e gli occhi aumentarono ulteriormente di numero, diventando più simili a quelli dei ragni... e, soprattutto, comparvero delle forme che definire "giunoniche" sarebbe fin troppo riduttivo! Se, infatti, i seni di Hazel e di Iris erano enormi, quelli della versione femminile di Adam erano semplicemente colossali e apparentemente liberi dalle costrizioni del carapace, dato che erano coperti da quest'ultimo soltanto sulle aureole; ma anche le altre forme, come le cosce e il fondoschiena erano un tripudio di morbidezza e prosperità.
    Per un primo istante Adam guardò la sua nuova condizione con lo sguardo distante di chi si è svegliato da pochi secondi... poi, sgranò tutti occhi e pronunciò con una voce femminile, calda e fin troppo dolce: - Che mi è successo?! Aiuto, Hazel che... ih! - trillò, nell'osservare il colosso (il bellissimo) colosso che era diventata la demone, benché fosse comunque più bassa di lui... - C-che ti è successo? C-che mi è successo? - pigolò un Adam davvero affranto, reso ancora più tenero da quel bel volto femminile preoccupato e da quella voce assurdamente troppo dolce, soprattutto rispetto a quella della sua controparte maschile. Era così confuso che non comprese bene l'intervento di Iris e le rivolse uno sguardo a metà tra il grato e l'imbarazzato, dato che i suoi pensieri e le sue percezioni si facevano sempre più ingarbugliate... e strane.
    Per esempio, perché l'odore che sentiva provenire da Hazel era così buono? Perché i suoi molteplici occhi non facevano che scorrere su quel torace magnificamente scolpito e, soprattutto, cercavano di andare sempre più giù, sul suo pube coperto da quei "pantaloncini" di carapace? Non solo, più gli attimi passavano e più si sentiva sempre meno imbarazzato, anzi si sentiva perfettamente padrone di sé, straordinariamente sicuro di sé, come se non avesse tutti e quattro gli arti bloccati! - Mhhh, Hazel... - sussurrò, quasi sovrappensiero mentre il suo sguardo solcava ancora una volta quei muscoli scolpiti, quelle carni così toniche e... deliziose. Sì, proprio deliziose... era per questo che la sua bocca era invasa dalla saliva, dall'acquolina? Non se ne preoccupò minimamente e, con semplicità, come se non fossero nulla, si liberò dei braccialetti di eromanzia che gli immobilizzavano le gambe e circondò i fianchi di Hazel con la sua coscia chilometrica, tirandola a sé con una forza estremamente superiore a quella di Adam maschio. Sì, perché nella specie di Adam non solo il dimorfismo sessuale era estremamente pronunciato, con la femmina più grande e più forte ma, soprattutto, c'erano anche dei diversi istinti e delle diverse basi caratteriali.
    La natura di tali differenze, sarebbe apparsa chiara ad Hazel quando Adam le rivolse, vicinissimo al suo volto, un largo, inquietantissimo ghigno predatorio che gli snudò tutte le sue zanne appuntite, più grandi e paurose di quelle del suo aspetto maschile: - Hai un'odore così... mhhh... - un puro verso di piacere, mentre lo stringeva con fin troppa forza al suo corpo giunonico, premendolo contro le sue gigantesche tettone. - Buono. Mi viene voglia di divorarti... di baci. - a giudicare dalla saliva che brillò tra le sue zanne e agli angoli delle sue labbra, c'era da giurare che i baci non fossero l'unica opzione disponibile... in tutto questo, comunque, la pianta non appariva più gonfia fino a scoppiare, come se si fosse svuotata di colpo e Lucia, dalla sua posizione "privilegiata" non soltanto avrebbe potuto osservare quel culo gigantesco e perfetto, ma anche il vero e proprio torrente di umori che infradiciava le gambe di Adam.
    In teoria quello in trappola era lui... ma a "lui" interessava?
     
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    Oh Adam, che caro! Sei davvero dolce a preoccuparti per qualche graffio, ma non pensare alle mie ferite... Anzi, se proprio vuoi curarle perché non vi passi la lingua? Sai, ai miei tempi si diceva che aiutasse a cicatrizzare...
    Hazel trovava lodevole che Adam si stesse dimostrando capace di tenerle testa, e questo pensiero le attraverso la mente rimanendovi per qualche scambio di battute durante quello "scontro"... un pensiero destinato tuttavia a sparire, per l'appunto, veloce come un fulmine in un cielo notturno. Se infatti l'uomo dapprima la eccitò, rispondendo colpo su colpo alle sue cattiverie verbali, in quell'ultimo scambio finì inevitabilmente per perdere. Non era una sua mancanza, Hazel lo sapeva. Essendo stata una donna arrogante e boriosa da umana, nella sua forma demoniaca non poteva che avere una coscienza di sé ancora più sviluppata, per questo quel sorriso malizioso e pieno d'aspettativa non sembrava destinato a prosciugarsi ma anzi, ad aumentare. Dopotutto, non era colpa di Adam se lei non si faceva scrupoli ad andarci pesante: tra la pianta meretrice dalla "Bocca" magica, le sfide a Lucia per collaborare e, finalmente, la privazione spietata che mostrava i propri effetti sulle zampe del poverino... sarebbe stato veramente impossibile resistere! E le non poteva che esserne più compiaciuta, tanto che quando la tiranide iniziò a balbettare, il suo sorriso si allargò e lei, come per "premiarlo", si avvicinò abbastanza da leccargli le labbra con la lunga lingua, non prima di portare a segno il suo ultimo, colpo basso: attivare l'eromanzia Genderlink. Iniziò dunque a provocarlo ancor prima di trasformarsi, aprendo le spalle per sollevare il petto e rispondendo alle sue preoccupazioni... a modo proprio, dal momento che più che altro mise in mostra quei meravigliosi seni gonfi, come a dimostrare che quei graffi (in verità praticamente autoinflitti) non le procuravano alcun male. Si rese conto solo in un secondo momento che attivare una tecnica tanto sconvolgente (sia in senso letterale che metaforico visto ciò che faceva al corpo di chi la riceveva) non fosse invero la scelta migliore per i suoi occhi. Sì, perché se fosse stato per lei avrebbe puntato quegli occhi ferini sul corpo muscoloso e imponente della forma mostruosa di Adam ancora per molto, molto tempo, specie ora che finalmente poteva ammirarla esattamente come e dove la voleva: davanti a lei, eccitata, con i muscoli delle braccia tesi e gonfi per lo sforzo di resistere a una presa a cui, loro malgrado, non sarebbero potuti fuggire mai. Le sfuggì un gemito d'apprezzamento, prima che al sua voce iniziasse a farsi più roca, restando -almeno all'inizio- femminile.
    Nnh, ma guardati! Non immagini neppure cosa ti farei quando inizi a guardarmi così... Per non parlare della tua docile voce quando balbetti! Questi muscoli... li leccherei uno ad uno fino a sostituire la pianta, lo sai? Ma probabilmente non dovrei parlare così, vero? Che sbadata!Ti imbarazzo, forse? O magari sono loro, il problema? Per caso avresti voluto guardarli più da vicino? Sai, non mi sarei ribellata se avessi voluto assaggiarli... Ora però sarò io a saggiare i tuoi, ti spiace?
    Visto che Adam aveva ora le braccia tese e bloccate, proprio come aveva sognato di vederle, usò le mani per carezzargliele, dai polsi alle spalle, fino ai trapezi e al collo, arrivando poi al viso. Ci fu un ulteriore bacio sfiorato, poi quando si staccò si leccò le labbra virili, accarezzandosi la mascella casellata mentre fissava i due signori seni che ora la tiranide stessa, sfoggiava nella sua nuova forma. Il cambio di sesso sarebbe stato così repentino per entrambi: puff, il tempo di un bacio rubato. Con "loro", ovviamente, si riferiva al suo prosperoso petto che proprio davanti agli occhi di Adam era andato via via scemando, per mutare lentamente in due pettorali degni di un bodybuilder. E proprio come se la sua formosità fosse passata di testimone, ecco in compenso spuntare sul petto della tiranide un seno di tutto rispetto, se non migliore! Sarebbe stata addirittura gelosa, se non fosse stata troppo impegnata a godersi lo spettacolo e, con esso, la sua presunta vittoria... Sì, perché Hazel pensava ormai di averla vinta, non si aspettava certo che, insieme al suo corpo, anche l'atteggiamento di Adam sarebbe cambiato... e non di poco! La forza della tiranide nel tirarla verso di sé fu tale che il chiodo del giudizio crudele fu un vago ricordo, o forse più semplicemente inconsciamente lo disattivò senza volere. Fatto stava che Hazel si ritrovò "legato" da delle cosce chilometriche e dei polpacci ben saldi sulle reni, con "una" Adam particolarmente eccitata avvinghiata contro, mentre Lucia alle loro spalle risultava attualmente imbambolata a fissare, sbattendo a malapena le palpebre, il più bel didietro femminile che avesse visto in vita propria. Dall'alto dei suoi due metri e qualcosa di muscoli enormi e prestanza fisica ben visibile un po' OVUNQUE, Hazel rimase inizialmente sbigottita dalla reazione dell'insetto nella sua versione femminile, tanto che il suo enorme corpo ora maschile sussultò visibilmente a quella dichiarazione di "fame", che a giudicare dal tono non sembrava riferirsi ai baci, affatto. Ai lati della tempia mascolina (sì, persino la sua fronte e le tempie erano virili) sulla quale già pulsava una vena visibile, iniziarono a formarsi alcune goccioline di sudore. Semplicemente, la demone non si aspettava un simile cambio d'atteggiamento da parte sua, specie perché fino a pochi istanti prima si era beata di un Adam balbettante che aveva addirittura pensato di avere ormai in pugno, cosa che di lì a breve si sarebbe rivelata a dir poco impossibile.
    Ah-Hem, attento caro... anzi, cara... Se continui con quel tono di voce famelico mi sentirò legittimata a metterti una museruola!
    Faceva davvero DAVVERO strano sentire un omone del genere riferirsi a se stesso come una lei, ma Hazel era troppo inquieta per rientrare nella parte e fare il macho, dunque rinunciò alla recita almeno per il momento per potersi inarcare all'indietro e, circondando le spalle di Adam con le enormi manone, cercare di tenerlo lontano dalla sua carne... almeno finché non fosse riuscita a capire se fosse effettivamente pericolosa. Anche se così facendo poteva evitare per qualche tempo la sua bocca e tenere lontano il viso, tuttavia, i seni della creatura erano così grossi che li sentiva completamente spalmati sul petto e su parte degli addominali alti... Fu proprio per quel particolare che scoprì, con sua enorme sorpresa, che quella scena la eccitava ancora più intensamente di come avrebbe fatto con il suo reale corpo. Hazel non era una creatura schizzinosa o che badava a dettagli futili come il sesso di qualcuno per scegliersi un amante, anzi, spesso e volentieri aveva preferito giacere con una fanciulla nel proprio letto, ma in quel caso l'attrazione verso QUELLA particolare "femmina" fu devastante, intensa, un po' come se qualcosa della sua figura attrasse più del dovuto il suo corpo massiccio... In particolare una parte ben precisa di quel corpo che, in tutta la sua lunghezza, si spalmò contro la pancia della tiranide iniziando a pulsarvi addosso come segno d'apprezzamento. Intanto anche "lei", comunque, sentiva un buonissimo profumo provenire dalla sua figura... Era forse la pelle? Dovette schiarirsi la voce per darsi un contegno, sempre tentando di tener distante il meraviglioso viso della tiranide.
    Hem hem, comunque sia penso proprio sia il caso di liberare queste bellissime poppe che ti ritrovi, non credi? Anche il suo modo di parlare si era adattato all'aspetto? O forse era semplicemente la sua solita parte rozza, in effetti. Dopotutto, abbiamo ancora una sfida da vincere, non è vero bella imbambolata?
    Si rivolse a Lucia, che in risposta sussultò e strabuzzò gli occhi, allontanandosi solo a quel punto da Adam. Senza volere aveva lasciato che l'abbraccio durasse più del dovuto, tanto che anche dopo aver applicato gli anelli si era tenuta stretta a lui per un po'... almeno finché il corpo massiccio che ben conosceva non era finito col mutare, facendola sussultare e fare un passo indietro... Solo per finire ipnotizzata da quelle natiche nude.
    Ah-mh... S-sì, scusa... Cioè, no! O-ormai lo scontro è finito, non pensi? Sarebbe scorretto proseguire oltr-AH!
    Ciò che seguì fu a dir poco assurdo, un po' comico forse, ma di certo assurdo: un enorme corpo si frappose tra Adam e il suo letale abbraccio, separandolo forzatamente dall'enorme maschile corpo di Hazel e trascinando entrambi, di rimando, verso il pavimento, in un capitombolo che costrinse Lucia a farsi indietro con un saltino e conseguente urletto. Irithiel, che fino a poco prima era stata lunga a malapena 20 cm e "larga" neppure 5, ora era tornata a essere l'enorme lamia di 3 metri che avevano potuto ammirare in precedenza, e dalla sua lunga frangia scostata, due occhioni eterocromi guardarono la versione femminile di Adam con eccessiva commozione del tutto fuori luogo. Incurante delle evidenti tendenze predatorie della tiranide, l'angelo "le" gettò le braccia al collo e la strinse, mentre con uno scatto repentino della coda portava via l'ultimo strato di carapace rimasto su Hazel: quello che avrebbe dovuto coprire almeno un minimo la verga abominevole di cui la sua versione maschile era MOLTO ben dotata, ma che invero sembrava essere stata già messa a dura prova tanto che, come se fosse fatta di cartapesta, "esplose" frantumandosi al primo colpo di coda, lasciando così il bacino dell'uomo nudo, rivelando una folta peluria sul pube che circondava l'incredibile sesso e viaggiava verso l'ombelico in una strisciolina bionda. Per quel che riguardava la verga di Adam invece, la pianta la liberò in un risucchio finale, rivelando che Hazel aveva voluto lasciargli una sorpresa, difficile dire se per permettere anche a Lucia di divertirsi, o a se stessa seppur in quella versione: il corpo di Adam era sì, femminile, ma aveva un membro (per il momento meno "consistente" dell'originale) accorpato al clitoride della sua vulva... esattamente come Hazel nella sua versione reale quando il sigillo con cui la nascondeva veniva spezzato. Ironico, no? Tanto ironica invece non era la situazione che seguì: la vittoria era sfumata.
    Dannazione Iris! Che diavolo fai?! Hai rovinato la sfida!!!
    Irithiel, spremuta contro il corpo di Adam seno su seno, con i capezzoli a malapena coperti dai gioielli in oro che portava, parlò voltandosi verso la sorella e stringendo al contempo Adam con fare protettivo, incurante di offrigli ampie porzioni di carne da mordere qualcosa l'avesse voluto, tra collo e seni... seni che continuavano a premersi contro quelli della tiranide, in un abbraccio a dir poco morbidissimo.
    Mi dispiace, sorella Persino a lei sembrava divertire il cambio improvviso di ruoli e aspetto. Ma non potevo assistere a uno scontro tanto impari... Adam avrebbe vinto a occhi chiusi, se non lo aveste assalito in due. Era mio preciso dovere salvarlo. Senza contare che in questa forma ha evidente bisogno di essere guidato verso l'amore... Non senti quanto ha fame?
    Nella sua ingenua bontà, l'angelo non aveva ancora capito che ci fosse ben poco da salvare, anzi, forse quelle che avrebbero avuto bisogno di essere tratte in salvo erano proprio loro tre: in quello stato Adam era sì, una femmina dall'apparenza delicata e bellissima, ma era anche più grossa di loro (due donnone di due metri!) e Lucia in particolare si sentiva come una formica in mezzo a uno scontro fra titani. Dopo un attimo di sconvolgimento, Hazel si concesse di ridacchiare, notando che ora a farle "da scudo" c'era il corpo di Irithiel che la proteggeva dalle zanne di Adam, mentre a lei -cosa che poté notare guardando in basso- rimaneva la parte migliore: la sua intimità fradicia, le sue chiappe gonfie, sode e maestose... e delle cosce che non esitò un istante ad afferrare, premendovele ancor più contro i fianchi. Era diventata un po' più mascolina anche nel pensare, ma non riusciva a fermarsi.
    Oh beh, "sorellina", forse non ti rendi conto della situazione... ma chi sono io per privarti delle tue convinzioni? Prego, allora... Prenditi pure la briga di addomesticare Adam... Mi sembra che tu possa gestirlo piuttosto bene, nevvero? Quando a te, Lucia cara... perché non aiuti la zia a prendersi cura della "nostra" ospite? L'idea per questo cambio d'aspetto, che ci crediate o meno, era privare Adam di forze sufficienti per dare il colpo di grazia alla sua carapace, ma sembra proprio che non ne avremmo bisogno... quindi perché non approfittarne per divertirci? Avremmo un allenamento migliore la prossima volta, magari...
    E se le sue parole, insieme alla voce cavernosa e roca, non fossero bastate a chiarire quanto l'eromanzia avesse invero preso possesso della sua mente, ci pensò il suo enorme corpo a mostrare quanto velocemente la situazione fosse passata dall'essere un "semplice" allenamento, a qualcosa di ben meno lodevole: il braccio spropositato di Hazel si strinse intorno a quella che, come ampiamente chiarito, era praticamente sua sorella mancata e la manona dalle enormi dita si strinse intorno al collo, sollevandolo ed esponendolo, mettendolo in mostra come se fosse un semplice amante circondato dalle conquiste che non vedeva l'ora di soddisfare... Il peggio? Costrinse Iris a sollevarsi, e mentre con una mano stringeva la coscia di Adam carezzandola di tanto in tanto, con l'altra scivolò dal collo di Iris al suo seno, strappandole di dosso quel poco che le copriva gli enormi seni. Il risultato furono dei capezzoli appuntiti, turgidi come non mai, che invocavano, anzi, supplicavano agli spettatori di venir succhiati. Irisi era così commossa dal gesto di sua sorella che gli occhi le si riempirono di lacrime, e guardò Adam come per condividere quel momento di emozione: era probabilmente l'unica là dentro, a non trovare tutta quella situazione abominevole e assurda, ma Lucia... Lucia per quanto eccitata era ancora in sé, forse perché non era stata direttamente stimolata dalle tecniche di quell'arte che cominciava a odiare, e per questo -con la fronte imperlata di sudore- sussultò al gesto e all'invito della madre.
    N-no, g-grazie Hazel. Preferisco restare qui... sì.
    Nel dirlo, la poverina indietreggiò visibilmente spaventata, scuotendo delicatamente la testa e tenendo le mani sollevate con i palmi aperti volti verso di loro, fissando in particolare l'enorme tiranide bianca con un certo timore e imbarazzo, mentre i suoi occhioni vagavano di figura in figura. Sotto la gonna, un piccolo rigonfiamento risultava visibile creando un accenno di effetto "capanna" per via della punta del suo sesso turgida, ma lei volle a tutti i costi ignorare il desiderio che stava provando. Non solo perché la cicatrice del marchio di Thresh doleva particolarmente al pensiero di potersi unire all'orgia che, era sicura, di lì a breve si sarebbe consumata, quanto più perché... Adam, in quelle vesti, le faceva sinceramente paura. Aveva un qualcosa di ferino negli occhi, di predatorio mentre guardava Hazel... che le faceva venire i brividi lungo tutta la schiena. Le ricordava qualcuno di sua conoscenza, e non era certo una simpatia: Leben, la spregevole zombie che accompagnava il SUO Faust in fin troppe imprese, ultima delle quali nuova progenie... Che disdetta. Ingoiò dunque a vuoto nel vano tentativo di recuperare un minimo di salivazione, poi a furia di indietreggiare lentamente finì contro la statua alle sue spalle, e lì le ginocchia le cedettero e il suo bellissimo didietro si posò lungo una "coscia" della scultura, cosa che la spinse a sorreggersi e sedersi il più composta possibile. Hazel, dal basso, posizionata sopra Adam e alle spalle di Irithiel, che "gli" stava a "cavalcioni" sul grembo (per meglio dire attorcigliata in parte, dal momento che aveva una lunga corda serpentina al posto della gambe), la guardò e ridacchiò, benché fino a poco prima lei stessa, dall'alto della sua imponente nuova forma, aveva visibilmente sudato freddo alla vista della trasformazione di Adam e, soprattutto, delle sue parole. La risata di sua madre in quella versione maschile era a dir poco profonda, grave, sensuale nella propria virilità, forse non batteva quella di Adam originale, ma di sicuro potevano giocarsela in quanto brividi che procuravano alla fanciulla.
    Cosa c'è, figlia mia? Ti senti a disagio perché il tuo "papino" è semplicemente spettacolare, o forse è la bellezza di Adam in questa forma, a imbarazzarti tanto? Adam, diglielo tu che non ha nulla da temere...
    Lucia guardò verso Adam, poi verso Iris e verso sua madre, e storse il naso, vedendo quanto Hazel si sentisse sicura ora che, nell'effettivo, c'era la figura inconsapevole e impavida di Irithiel a "proteggerla" da eventuali attacchi. Una figura che, per altro, in quella posizione metteva incredibilmente in risalto le sue abominevoli forme, la formosità del suo corpo era senza eguali, le stesse cosce che stringevano quelle di Adam erano così morbide che affondavano, creando degli incavi che facevano venir voglia di afferrarli persino a lei, nonostante risultassero praticamente "mozzate" poiché, seppur strette intorno al corpo di Adam in orizzontale, collimavano alle sue spalle in una coda che faceva altrettanta gola a una mente perversa e che attualmente legava il collo di Hazel come un collare... Proprio per questo Lucia distolse lo sguardo, giusto in tempo per evitare di osservare come il membro di Adam, rimasto anche nella forma femminile (sicuramente per volere della madre) fosse gonfio e quasi più imponente del normale a causa della pianta che lo aveva succhiato tanto a lungo: appariva rosso, con le vene più in risalto, mostrando il risultato di una suzione prolungata, per l'appunto. Lucia volle comunque tranquillizzare Adam, nel voltarsi, e benché arrossì e non si azzardò a guardarlo ancora, farfugliò una giustificazione improvvisata.
    N-non è questo, madre, ma non mi sento pronta a gestire un altro... hem, i-incontro. L-Lo scontro mi ha provata... Resterò qui a riposare. V-voi continuate pure ovviamente, n-non badate a me. Scusami, Adam. S-spero non ti dispiaccia...
    Si voltò solo per fare un cenno verso la tiranide, poi tornò immediatamente a guardarsi le mani poste sul grembo, avendo intravisto la situazione: il membro di Adam era così imponente che, data la posizione di Iris su di "lui", risultava adagiato direttamente tra i suoi seni, e proprio in quel momento l'angelo lo guardava con malcelata soddisfazione e adorazione. Il "pudore" non era certo termine che le appartenesse, ma del resto Lucia non si sentiva in diritto di giudicarla, dal momento che lei, nelle notti precedenti, l'aveva ampiamente perduto. Hazel d'altra parte fece spallucce, sorridendo e tornando a guardare Iris e Adam, facendo capolino da dietro l'angelo che, a quel punto, "liberò" dalla propria presa.
    Oh beh, in questo caso "ragazze", arrivati a questo punto potremmo anche divertirci noi... Come volete iniziare?
    Sorella, è un piacere che tu lo chieda... che pensi di liberare il povero Adam dalla propria prigionia?
    Gh! N-non credo sia una buona idea, "s-sorella"... Perché invece non ti prendi cura del mio pensiero?
    Si riferiva alla verga della tiranide, ma Iris si era ormai gettata verso Adam e, premendo ancora una volta i seni, ora nudi, contro i suoi, stavolta non attese oltre e avvicinò senza esitazione alcuna la bocca a quella della tiranide, con tutto l'intento di concedergli un lungo, lunghissimo bacio mentre prendeva, al contempo, a carezzare le braccia della tiranide alla ricerca di un modo per liberarlo... Hazel si coprì gli occhi in un impeto di paura, sbirciando tra le dita di tanto in tanto per capire quanto in quella forma Adam fosse effettivamente pericoloso: avrebbe mangiato la faccia dell'angelo? Oh beh, nel caso sempre meglio che la sua... O almeno quello fu il suo pensiero prima che lo sguardo le cadesse sullo spettacolo più in basso: Irithiel non si limitò infatti a leccare le labbra di Adam per farle schiudere la bocca, decisa a lambire anche ogni singolo dente, letale o meno che fosse, anche a costo di farsi mordere o peggio, lacerare; né si concentrò solamente sui quei seni meravigliosi, che massaggiò con perizia sia attraverso i propri, più morbidi che mai, ma anche con le dita, afferrando i capezzoli e stringendoli tra le dita, massaggiandoli come se fossero le manopole di una radio e lei stesse cercando la giusta frequenza... ma circondò anche il suo membro con la coda, sollevando il bacino per intrappolarlo tra le cosce, facendovelo scivolando in mezzo e stringendolo dunque nella morsa di quelle morbidissime mezze-gambe, che funsero dunque come una sorta di onahola mentre muoveva il bacino su e giù, in orizzontale sul corpo femminile del giovane.
    Ehi, ragazze... così mi sentirò esclusa...
    E a giudicare dal modo in cui il suo cazzo pulsava sugli addominali scolpiti, non sembrava nemmeno più così preoccupata di vedere la faccia di sua sorella divorata viva...
     
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    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

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    Ovviamente da dietro lo specchio! Il tuo specchio...

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    La demone ormai teneva saldamente in pugno la vittoria di quella piccola, amichevole sfida ma non per questo sembrava intenzionata a perdere la possibilità di guadagnare nuovo vantaggio: l'invito, infatti, che rivolse ad Adam fu abbastanza perverso da fargli sgranare gli occhi e farglieli puntare ancora una volta (Come se fosse difficile!) su quei seni meravigliosi, generando un ennesimo blackout nella sua mente. Non che non fosse consapevole (In qualche oscuro e dimenticato recesso della sua testa, certo) che Hazel si stesse prendendo gioco di lui, ma come poter sottrarsi a una simile malia quando lei gonfiava ulteriormente quelle tette meravigliose e lo invitava a leccarle? - Passarvi la lingua... - mormorò imbambolato, con gli occhi fissi su quei seni magnifichi e un'improvvisa sovrapproduzione di saliva nella bocca, tanto da rendere il suo tono di voce altrimenti roco e mostruoso buffamente impastato, decisamente non linea con il suo aspetto. - Eh? - a sottrarlo da quella malia fu proprio la demone, che si rivolse a lui con una serie di domande che all'inizio lo videro semplicemente confuso e imbambolato, per poi restituirgli pian piano qualche facoltà intellettiva. - Oh! Cioè! N-non, non m-mi i-imbarazzi ma... i-io... - niente, quello sprazzo di lucidità durò appena un battito di ciglia e Adam tornò a guardarla imbambolato, stavolta negli occhi, mentre lei gli accarezzava i muscoli gonfi e, soprattutto, gli donava un lieve, piacevolissimo bacio; a dire il vero gli occhi aperti durarono ben poco, dato che rabbrividì per quelle piacevoli carezze e li chiuse mentre le loro labbra si univano, proprio nel pieno della trasformazione dei loro corpi. In tal senso, lo stupore di Adam alla fine del bacio è ancora più comprensibile, poiché non si era minimamente accorto di nulla ed era stato preso totalmente in contropiede.
    I successi di Hazel, però, si fermarono con quest'ultimo, imbarazzato stupore che comparve sul bel volto femminile della "nuova" Adam poiché, immediatamente dopo, i suoi istinti da tiranide iniziarono a farsi sentire e la demone si ritrovò improvvisamente in difficoltà; le tiranidi femmina, infatti, erano generalmente più grandi e forti dei maschi, oltre che notevolmente più aggressive, il che, unito alle loro abitudini dominanti e cannibali durante l'accoppiamento, le rendeva delle partner notevolmente pericolose. Tutte informazioni che, suo malgrado, Hazel dovette imparare molto velocemente, poiché si ritrovò bloccato e stretto a quel corpo giunonico, per non dire strabordante, dalla presa d'acciaio di una coscia chilometrica, mentre Adam gli mostrava tutto l'appetito che il suo nuovo aspetto gli suscitava. - Museruola? E perché? Ho le labbra così morbide... e anche la mia lingua lo è... senti. - sussurrò famelica e predatrice la tiranide, senza minimamente opporsi al distanziamento che le braccia di Hazel gli imponevano, semplicemente schiudendo le labbra e lasciando fuoriuscire un'interminabile, enorme lingua blu, non troppo dissimile come aspetto da quella della sua forma maschile se non per il colore; la punta di quell'appendice infinita leccò appena le labbra del demone, in un contatto fugace e delicato, prima di ritirarla nuovamente nella sua bocca. In effetti, la lingua in questione era piacevolissima e molto morbida, qualità che Hazel poté apprezzare malgrado l'ebbe appena sfiorata... ma anche Adam poté apprezzare delle qualità dell' "uomo", quali il suo sapore per esempio, dato che subito dopo aver saggiato le sue labbra, la sua coscia si strinse ancora di più attorno alla sua vita e un nuovo, copioso rivolo di umori si unì a quelli che, già in massa, stavano fuggendo dalla sua intimità. - Mhhh, come sei... buono. - questa considerazione così ambigua fu fatta rivolgendogli un sorriso amorevole, sì, se non fosse stato che suddetto sorriso snudava una chiostra di zanne appuntite davvero impressionanti, soprattutto perché molto più grandi di quelle della controparte maschile. - Oh, vuoi vedere i miei seni? Non hai che da chiedere, car-oh! - l'urletto che scappò alla tiranide fu, com'era prevedibile, davvero acuto e femminile, degno di una brava signorina d'altri tempi a cui una folata improvvisa di vento aveva alzato un po' troppo la gonna, anche se nel suo caso l'imprevisto era una lamia alta due metri (Coda esclusa!) che la fece finire a gambe all'aria.
    Naturalmente non se ne ebbe a male, anzi aveva iniziato a ridacchiare per via di quella sorpresa, ma Iris non si era limitata soltanto a separali ma, soprattutto, aveva liberato l'enorme virilità che adesso Hazel possedeva (Anche se, in realtà, l'aveva sempre posseduta benché non così grande...) e tutti i suoi occhi vi si fissarono semplicemente rapaci e famelici. Tale vista l'eccitò ancora di più di prima e, oltre a farla bagnare ulteriormente, ingrossò notevolmente l'enorme cazzo che risultava accorpato al suo clitoride: normalmente le femmine di quella specie non possedevano genitali maschili ma, sicuramente, la previdenza di Hazel aveva fatto in modo di non privare Adam di un aspetto così importante... in ogni caso, il suo aspetto era talmente armonioso da far pensare che Adam ci fosse "nata" così, dato che sebbene fosse un po' più contenuto rispetto a quello della controparte maschile e fosse privo di aculei, risultava comunque enorme e ben proporzionato alle dimensioni di quel corpo incredibile, oltre che di un acceso colorito bluastro.
    La virilità di Hazel, però, non fu l'unico elemento che assorbì l'attenzione della tiranide, poiché un'accoratissima Iris gli si premette addosso e la guardò con una dolcezza tale che la sua espressione vorace si stemperò nella dolcezza e riprese a ridacchiare come poco prima. - Oh, Iris, mia eroina! Mi hai salvato, come posso ringraziarti? - le chiese con voce allegra, molto diversa rispetto a quella famelica usata con Hazel, prima di incrociare le cosce dietro alla sua schiena e premerla su di sé, mentre diradava il carapace che le copriva gli enormi seni e mostrava così i grossi, turgidi capezzoli blu che, immediatamente, andarono a premere su quelli della lamia... anche se, probabilmente, ciò che premeva di più sul corpo della donna era il suo cazzo, felicemente spalmato dal suo addome fino ai suoi seni. - Ma certo, Hazel, avremo un allenamento migliore la prossima volta. In questa... - sciolse la presa delle sue gambe sulla schiena di Iris e permise ad Hazel di sollevarla, prima di sollevarsi a sua volta con la schiena (E senza usare le braccia, totalmente immobilizzate) per poter completare la frase a modo suo: cioé schiudere le labbra per baciare e succhiare il capezzolo finalmente scoperto della lamia, il tutto guardando vorace il demone.
    Stava ancora titillando quel capezzolo delizioso quando il diniego di Lucia la fecero voltare stupita, tanto che la giovane si ritrovò quasi una decina di occhi sorpresi a fissarla, non senza una punta di preoccupazione. In effetti, la ritrosia della piccina appariva strana, poiché era visibilmente eccitata eppure mostrava un faccino teso, per non dire spaventato... e ciò, all'Adam maschio sarebbe stato più che sufficiente per placare i bollenti spiriti e correre da lei a sincerarsi che andasse tutto bene, ma la sua controparte femminile non era dello stesso avviso. Corrugò, infatti, le sopracciglia e l'osservò attenta, ma senza muoversi. - Bambina, non preoccuparti: riposati pure, noi non turberemo la tua quiete. - le rispose con voce dolcissima, rivolgendole un sorriso davvero materno, amorevolissimo, tale da poter cancellare i ben altri sorrisi che aveva rivolto ad Hazel, mostrando come, forse, la vera personalità di Adam non fosse scomparsa sotto gli ormoni e gli istinti di quell'aspetto. In ogni caso, dopo aver rivolto queste parole a Lucia, tornò a concentrarsi sulle due "sorelle" davanti e sopra di sé, decisamente impaziente di cominciare ma non per questo disposta a intromettersi tra il loro scambio di battute, anche perché Iris sembrò decisamente prendere in mano la situazione e la baciò con trasporto, ovviamente subito ricambiata dalla tiranide. Mugolò di piacere, inarcando la schiena al fine di premere le sue gigantesche tette su quelle non meno prosperose della lamia, mentre socchiudeva gli occhi nel sentire i capezzoli stimolati dalle sue abili dita e, soprattutto, il suo cazzo stretto tra quelle cosce meravigliose, toniche eppure deliziosamente burrose.
    Sembrava totalmente persa in quel bacio profondo, quasi dimentica della presenza di Hazel, almeno finché il demone non parlò e lei aprì gli occhi, puntandoli su di "lui": - Povero, povero caro... non preoccuparti, lasciami soltanto premiare Iris e farò stare bene anche te. - come per la sua controparte maschile, era perfettamente in grado di comunicare anche con la bocca occupata o chiusa, anche se probabilmente Hazel non avrebbe tanto prestato attenzione alla sua voce quanto a cosa fece subito dopo: senza che prima risultassero visibili, sulle gote della tiranide si aprirono delle fessure estremamente lunghe, che sembravano quasi mimare uno bizzarro sorriso e poi, con semplicità, spalancò in una maniera impossibile le fauci dentate, come se si stesse apprestando a tranciare di netto la testa della poverina e, con le zanne appuntite a sfiorarle i capelli, due mandibole di carapace bianco, non molto dissimili da quella a forma di tenaglia di molti insetti, si strinsero ai lati del suo volto per tenerla ferma; il bacio, fino ad allora, era stato molto delicato (Perlomeno per gli standard di un corpo mostruoso come il suo) poiché aveva usato appena la punta di quell'immensa lingua, ma adesso che Iris era bloccata e non poteva sottrarsi a lei (Sempre se lo avesse voluto, certo), quell'enorme appendice iniziò velocemente ad affondare in lei. La gola si deformò al suo passaggio e ben presto sparì completamente tra le viscere dell'angelo... almeno fino a pochi attimi dopo, dato che l'ano delizioso della donna, piccolo e meravigliosamente roseo rispetto alla sua carnagione scura, si dilatò e fu attraversato proprio dalla lingua bluastra della tiranide che, immediatamente, avvolse in strette, piacevolissime spire l'enorme cazzo di Hazel. - Avanti, fai l'uomo e fai godere per bene tua sorella... - aveva un che di inquietante sentire quella voce sensuale provenire dal fondo della sua gola, mentre continuava a scavare dentro Iris con quella lingua interminabile e, allo stesso tempo, a tirare il cazzo di Hazel dentro di lei. Il demone non avrebbe avuto modo di opporsi e guidato, per non dire costretto da quelle spire calde, vellutate, avrebbe affondato tutta quell'enormità nel culo meraviglioso di Iris, dilatando oltre ogni immaginazione quel retto già rigonfio della sua lingua.
    Non paga, però, di quell'estrema penetrazione che avrebbe messo, probabilmente, a dura prova entrambi, spalancò la bocca in cui collimava la sua lingua e andò ad afferrare le grosse gonadi dell'uomo, succiandole con estrema abilità mentre fotteva il culo di Iris e la sua lingua. - Ah, Hazel, tesoro... potresti liberarmi le braccia? Le ho così indolenzite... ho paura che il fastidio mi faccia compiere qualche... errorino. - inavvertitamente, dopo avergli fatto questa richiesta, Hazel avrebbe potuto sentirsi stringere le palle in maniera un pochino dolorosa, per poi tornare a succhiargliele con abilità. Forse il demone faceva bene a pensare che tenerle gli arti bloccati fosse una buona idea... ma poteva davvero dirgli di no?
     
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    Mentre una povera Lucia lottava disperatamente con il desiderio scaturito dalle immagini che fingeva di non guardare (lasciando che lo sguardo scorresse lungo la stanza, solo per giungere puntualmente alle statue di dubbio gusto), Hazel e Iris stavano vivendo un amplesso decisamente fantasioso, se non surreale, se si pensava che fino a poco tempo prima Hazel era una demone avvenente e molto formosa e ora i suoi addominali di pietra scorrevano di tanto in tanto sulla schiena dell'angelo che sarebbe dovuto essere sua sorella. Ma la vera sorpresa era Adam: per quanto poteva essere divinamente bello da uomo, una di quelle bellezze irreali che sembrano uscite dalle fiabe o dal Paradiso stesso, la sua forma femminile era paragonabile a una creatura ultraterrena, sì... di quelle che sembrano uscite dai peggiori incubi di qualcuno, però. Hazel ringraziò gli anni passati all'Inferno e, ancor prima, con le streghe, perché in diverso modo quell'ansia perpetua di venir divorata avrebbe rischiato di rovinare la sua eccitazione, eccitazione che però non sembrava minimamente colpita, anzi, la sua erezione era così gonfia, dura ed estesa che, posata sulla schiena di Iris, le attraversava almeno mezza colonna vertebrale raggiungendo quasi l'altezza delle costole. Un'altra fortuna, oltre al possedere un'arroganza ben sviluppata, era l'atteggiamento di Adam: ogni volta che apriva bocca la demone lottava contro la voglia di riempirgliela fino alla gola per impedirle di provocarla ancora e il timore che facendolo sarebbe stata privata del suo nuovo affare. Alla fine, fu la voglia di farla tacere a prevedere sulla paura... Non solo perché in quella forma lo trovava a dir poco detestabile, se anche molto sexy, ma anche perché vedere il modo in cui succhiava il capezzolo di Iris fu... ipnotico. Si distrasse giusto il tempo di vedere la reazione di Lucia quando Adam la congedo in quel modo freddo: un sussulto, seguito dagli occhi sgranati, il rossore diffuso... e infine, dopo un delizioso sbattere le ciglia voluminose, chinò il capo mortificata annuendo una, due volte. Hazel ghignò, ma non fece in tempo a uscirsene con una delle sue solite provocazioni perché Adam aveva ancora qualche asso nella manica. Iris rispose ingenuamente a quelle sue reazioni sorridendo, per poi mordersi le labbra e lasciar scivolar via un mugolio, inarcandosi e stringendo a sé la tiranide quando iniziò a stimolarle il seno. Ciò che non poteva prevedere era il bacio che seguì... qualcosa che sembrava uscito da un incubo più che da un amplesso consenziente.
    Non ti occorre premiarmi, caro... Il vostro amore è l'unica ricompensa che mi interess-UH? NH!?
    Persino quel composto e amorevole angioletto emise un verso di sorpresa nel ritrovarsi con la testa chiusa in una morsa in grado di diventare letale da un momento all'altro, ciò che seguì tuttavia le fece presto dimenticare i cattivi modi della forma femminile di Adam. Iris non era una creatura che agiva normalmente, per cui l'assenza di ossigeno che si fece presto sentire non la fece né dimenare, né tentare di ribellarsi, ansi, afferrò con forza i seni della sua "compagna" e iniziò a stimolarli mentre ricambiava il bacio come poteva, succhiando la sua lingua più che lottando con essa, un po' come se fosse un membro vero e proprio. Ben presto sotto la frangia gli occhioni si socchiusero, le palpebre pesanti e il corpo in subbuglio; la coda andrò a stringere più forte Hazel, ma anche Adam al contempo, come se volesse accompagnare entrambi l'uno verso l'altra, percependo le loro reciproche intenzioni e lo spirito competitivo farsi strada nei lor cuori. Iris gridò soffocata quando la gola raggiunse il proprio obiettivo, ormai incapace di rispondere ma non per questo di partecipare, infatti continuò a rispondere stimolando la donna, massaggiando il membro con le proprie cosce, e con la coda... almeno finché il corpo non inizio a farsi pesante e il piacere troppo forte per pensare. Hazel d'altra parte, sollevò un sopracciglio alla trovata di Adam, ma subito dopo fu "costretto" a inarcarsi leggermente all'indietro, sussultando col bacino e tendendo tutti i muscoli, lasciandosi sfuggire un grugnito. In men che non si dicesse le sue enormi mani erano già ben salde al culo dell'angioletto, ma quando le guardò e vide oltre allo splendido didietro e a quell'ano umido che glielo risucchiava dentro, anche e soprattutto la lunghissima lingua che ve lo trascinava dentro, nonché le cosce e la vulva fradicia della sua padrona... nonché al cazzo completamente abbandonato, poverino. Lo afferrò senza esitazione, usando la mano che riusciva quasi a contenerlo tutto per iniziare a masturbarlo con forza.
    Nnnh... mh. E così in realtà sei un pervertito senza speranza, vero Adam? Dovremmo proprio approfondire questa questione dell'incesto una volta che avrem-mh- avremo finito...
    Riuscì a dire la frase tutta di fila, senza quasi che la sua voce virile perdesse corpo un solo istante, eccetto per dei lamenti gutturali molto simili a fusa. Probabilmente in un'altra situazione sarebbe nuovamente impazzita per un simile evento, dopotutto si stava praticamente fottendo sua "quasi" sorella, che diavolo! Ma per fortuna finché il suo culo rimaneva inviolato (e sperava vivamente che almeno in quella forma venisse risparmiato!), poteva vantare la sua solita resistenza mista ad arroganza e parlantina... Anche col membro profondamente infilato nelle grazie della sua avvenente "gemella", e leccato fino alle palle da Adam in una versione completamente femminile. Diamine, non pensava si sarebbe mai eccitata tanto in vita propria, senza contare che il suo corpo maschile era una tale meraviglia da guardare, che avrebbe voluto stamparsi un ricordo incantato nella mente per andare a riviverlo quando avesse voluto, dall'inizio alla fine. Forse c'era solo un particolare che avrebbe modificato... ed era la personalità di Adam. Dov'era finito il suo zuccherino tanto divertente da tormentare? Nella sua versione femminile sembrava quasi un'altra persona, lo dimostrò il modo in cui aveva congedato Lucia, così freddamente... Oh beh, ad Hazel rimaneva la consolazione che, una volta tornato in sé, non avrebbe mancato di prenderlo in giro ad ogni occasione, e contava di farlo per molto, moltissimo tempo. Ora però non era il momento di cincischiare con quei pensieri, c'erano delle bellissime donne da soddisfare e "lei", che diamine, era L'UOMO del momento, un uomo che non aveva fatto altro che guardare lo spettacolo davanti ai suoi occhi migliorare sempre più, diventando via via da terrificante a piacevole, da piacevole a giusto, finché persino la morsa di quelle fauci crudeli intorno al collo sottile di Iris non aveva iniziato a farla eccitare ancora di più. Il pensiero di star pensando come un uomo e di apparire come un uomo la fece ridacchiare, tant'è che dopo un ennesimo digrignare i denti ed emettere un lamento molto simile a un ghigno, si concesse un breve risata che sfogò poi in una spinta più potente del bacino, deliziosamente accompagnata dai movimenti che Adam stesso le imponeva.
    Mngh, devo dire... comunque... che dentro di te si sta molto bene, sorella. Sei felice? Hai un'espressione particolarmente sporca stampata in faccia... Ti piace così tanto il mio cazzo? E tu, Adam... sei così carina in questa forma! Ma lasciatelo dire: sei anche indisciplinata. Puoi minacciare le mie nuove palle quanto ti pare, ma sai cosa mi fai venire voglia di fare oltre ad accontentarti ?
    Si poteva pensare che il lato maschile l'avesse resa più rozza, ma non c'era da illudersi: lei era sempre stata così, ma con quel vocione e quel corpo enorme il risultato dei suoi modi poco gentili era molto più spiccato. Con una delle enormi mani Hazel afferrò la nuca della sorella, in modo sensuale e volutamente lento, "accompagnandola" verso la spalla della tiranide, così che i loro corpi si schiacciassero completamente l'uno sull'altro. Dal momento che la lunga lingua della tiranide era dentro di lei, ben salda, quel gesto avrebbe dovuto portare la tiranide a "bloccarsi" grazie all'organo che attraversava la poverina (che tanto dispiaciuta non sembrava, anzi). Facendo questo, Hazel si piegò su entrambe, aumentando la masturbazione a danno della tiranide fino a fermarsi col pollice lungo il suo glande e premervi sopra, in modo anche fin troppo intenso, così da darle una fitta di quel piacere che poteva facilmente sembrare dolore.
    ... punirti.
    A quel punto ciò che rimaneva della pianta di Lucia si ricompose lentamente, in una serie di radici e liane che unendosi l'una con l'altra in un groviglio sempre più spesso andarono a formare un nuovo membro perfettamente identico a quello con estremo gusto fotteva il culo di una Iris mugolante e inerme. Con un movimento del bacino così possente che la lingua di Adam non poteva nulla per trattenerlo, incurante persino della bocca che minacciava di evirarlo, Hazel a quel punto tirò indietro le natiche marmoree e sfilò il proprio fallo quanto bastava perché solo l'enorme punta rimanesse dentro, come un plug perverso pronto a uscire fuori con uno schiocco... e lì, aiutandosi con la mano che abbandono la natica della sorella (dopo averci assestato una sonora e perversa sculacciata sopra), direziono la punta lungo le labbra di Adam e, in un unico affondo, sbatté entrambe le verghe dentro di loro, afferrando i fianchi di Adam per potersi tenere.
    Fammi vedere come gode una donna della tua specie, tesoro... Ma soprattutto voglio sentire quanto ti piaccia prendere il cazzo in questa fichetta vergine che ti ritrovi! Vuoi fare una sfida a chi mangia chi? Avanti!!! Sono un fottuto demone, Adam. I miei denti sono pronti! Rrrrh...
    Era tutto, dentro. Non uno solo centimetro dei suoi cazzi era rimasto fuori da quei corpi bramosi e la cosa stupenda era che il piacere rispetto alla sua forma reale era del tutto nuovo e diverso. Forse persino più intenso del solito, anche se era difficile dirlo con la sua resistenza. Durante quella dichiarazione pulsò dentro Adam una, due volte, poi in un gesto improvviso che fece letteralmente sbavare e mugolare Iris "impalata" in quel modo, sollevò il corpo dell'angelo quanto bastava per direzione il fallo della tiranide davanti al suo sesso, lasciando che le labbra lo abbracciassero e si schiudessero per accoglierlo. Lì, impalando Iris anche in quel modo, poté finalmente muoversi come voleva senza impicci di sorta (aveva continuato a masturbare Adam tutto il tempo, variando di intensità e movimenti per vedere se fosse sensibile almeno un minimo in quella forma). La prima cosa che fece fu piegarsi su entrambe e spingere Iris ancor più contro la predatrice che era diventato Adam, permettendole non solo di sentire quanto fosse morbido il corpo della poverina, in netto contrasto con tutti i muscoli della demone, ma anche a sé stesso di avvicinarci per ringhiarle praticamente in faccia, concludendo la sua sfida. Ma non solo: con entrambe le mani afferrò le sbarre, così dure e resistenti che era servita una motosega a spezzarle e impiegando abbastanza forza da far gonfiare ogni singola vena di quei bicipiti e tricipiti strepitosi, le frantumo con l'aiuto del suo nuovo corpo... e forse anche un po' di magia, ma quello perché mostrarlo?
    Ecco qui, dolcetto caro... Sei "contenta"? Ti dirò che sono così eccitata che sono disposta anche a farmi mangiare questo corpo da maschione... Se solo mi prometti che ne varrà la pena. Ma chissà se puoi riuscirci nella tua posizione, uhm? Ad esempio... è un peccato che la tua bocca sia così tanto occupata, non trovi? Forse dovrei darti un motivo o due per schiuderla...
    Ed ecco che a quel punto, afferrandogli la nuca con una mano e il fianco con l'altra, iniziò a muoversi sopra di loro all'inizio lentamente, uno, due, tre affondi che percorsero ogni centimetro conquistato dei loro anfratti accoglienti, per poi iniziare a spingere freneticamente come se dovesse scavare una fossa decisamente molto, molto profonda... Sperava solo che non si rivelasse una fossa per la sua bara!
     
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    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

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    Ovviamente da dietro lo specchio! Il tuo specchio...

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    Se Adam fosse stato in sé (espressione che, vista la situazione in cui si trovava, acquistava tutta una valenza particolare!) sarebbe bastata la reazione di Lucia alle sue parole per fargli perdere due o tre battiti... assieme a una consistente parte della sua eccitazione, ça va sans dire, prima di correrle incontro per scusarsi e coccolarla a metà tra il mortificato e il preoccupato. Invece, in quella forma, non solo il suo volto non mosse un muscolo ma, semplicemente, se ne disinteressò completamente, del tutto assorbita da Hazel e Iris.
    Da ciò si poteva dedurre che le femmine della sua specie non fossero particolarmente empatiche (E, viste le loro abitudini di accoppiamento non poteva essere altrimenti) e che, in quel momento, la normale, intensa eccitazione di Adam stava venendo tradotta, dal suo nuovo corpo, come una fame che le straziava sia lo stomaco che la femminilità, un'appetito di carne che non poteva non rendere il suo carattere egoista, dominante e feroce. Fortunatamente, parte della personalità di Adam rimaneva (non aveva ancora mangiato nessuno, no?) e probabilmente l'attrazione verso Iris, espressa in modi più "teneri" rispetto a quelli usati per Hazel, mostravano come la sua eterosessualità e il suo animo gentile, sia pure in maniera mostruosamente distorta dall'istinto e dalla fame, rimanevano e riuscivano ancora a guidarlo. - Così, bambina, così... rilassati, accogli il mio amore. - sussurrò, dal profondo della gola, mentre la sua lingua scavava inesorabilmente l'esofago, lo stomaco e poi, infine, anche l'intestino dell'angelo; lo sguardo che le stava rivolgendo, anche se col volto spaventosamente distorto dall'aver spalancato completamente le fauci, era pregno d'affetto, quasi gentile, sebbene non privo di un desiderio bruciante, come ben testimoniavano i movimenti decisi, quasi frenetici dell'appendice che la stava impalando da parte a parte. Adorò come l'angelo, tutt'altro che spaventata da quel "bacio" estremo, non solo non cercò mai di sottrarvisi ma, mostrando una dedizione senza pari, continuò a stimolarle i seni e il membro finché, semplicemente, il piacere non le tolse ogni forza. - Mhhh, bravissima... lascia fare a me, piccola, mi piace premiarti. Sei davvero... dolcissima. - come a sottolineare la veridicità di quell'affermazione, Iris avrebbe percepito quell'interminabile, immensa lingua muoversi circolarmente dentro di lei, in spirali fameliche che sembravano volerla assaggiare dall'interno e che si mossero ancora più velocemente nella zona del suo retto, col chiaro scopo di farla impazzire. Naturalmente, il fatto che la trovasse "dolcissima" non era particolarmente rassicurante, soprattutto perché la testa della poveretta era letteralmente racchiusa da quelle fauci mostruose e sarebbe bastato un nonnulla per trasformare l'osceno in tragedia... ma, proprio nel momento in cui si complimentava con l'angelo, la punta della sua lingua era andata ad afferrare l'enorme, delizioso cazzo di Hazel, guardandolo come se fosse lui il vero destinatario di quel commento, anche se nei suoi occhi non v'era più traccia della dolcezza riservata alla sorella.
    Adorò vederlo sussultare per quella presa improvvisa e inarcare la schiena all'indietro come se volesse sottrarvisi, ma ancor di più adorò la spavalderia dimostrata afferrando il meraviglioso culo della sorella e il modo in cui la violò senza scrupolo, senza neppure provare a opporsi alle sue spire. Altra cose che la deliziò, fu la masturbazione inaspettata e piacevolissima al suo cazzo, rimasto orfano di attenzioni dopo che Iris aveva smesso di muoversi, tanto che quella verga gigantesca, pulsò tra le sue dita, gonfiandosi ulteriormente come a volergli dimostrare che neanche con quelle manone virili poteva sperare di stringerla tutta. - Oh, sì, una volta finito dovremo proprio approfondire perché il tuo cazzo è sempre così duro quando si tratta di violare le tue parenti... - gli rispose con voce quasi carezzevole, curvando gli angoli della bocca, oscenamente spalancati, in un mostruoso ghigno canzonatorio: decisamente Hazel doveva mettersi in testa di non avere a che fare con l'Adam pronto ad arrossire e a imbarazzarsi per qualunque insinuazione imbarazzante o perversa, se voleva sperare di risultare incisiva con le sue provocazioni. Anche se, a dire il vero, era assai improbabile che quella gigantesca e affamata tiranide potesse essere scalfita da qualsivoglia provocazione, dopotutto le uniche cose che sembravano accendere il suo interesse erano Iris e il grosso cazzo che, per merito suo, le stava scopando il culo.
    In tal senso, fu estremamente compiaciuta dall'entusiasmo con cui il demone affondò la sua verga tra le natiche della sorella, tanto che lo premiò leccandogli l'asta e succhiandogli le palle con ancora più devozione (o era appetito?), senza però dimenticarsi della donna... sebbene l'impossibilità di utilizzare le braccia stava iniziando a darle fastidio e fu per questo che, facendo sfoggio delle sue nuove abilità "diplomatiche", chiese ad Hazel di risolvere il problema.
    Sono certa che sarebbe molto più felice se tu parlassi di meno e spingessi di più... ma sentiamo, che voglia ti faccio venire? - il doppiosenso contenuto in quella risposta era terribilmente palese e probabilmente avrebbe aggiunto anche qualcos'altro se non fosse stata azzittita da un gesto inaspettato: la mano, infatti, che fino in quel momento l'aveva tanto piacevolmente masturbata, si arrestò di colpo, premendo il pollice contro la sua cappella e strappandogli un breve, leggero verso di piacere; anche il cazzo pulsò con forza, come se quella stimolazione, apparentemente un po' troppo brutale, fosse della giusta intensità per dargli adeguato piacere. Non fece caso all'allontanarsi dei fianchi di Hazel, del suo membro che si sfilava quasi completamente dalle carni di Iris, distratta proprio da quest'ultima che le si premeva addosso, seno contro seno, prima di sentire una pressione inaspettata proprio tra le sue grandi labbra, fradice di umori; il demone avrebbe avuto la soddisfazione di vederla sgranare tutti i suoi occhi, stupita, prima di affondare completamente in lei e costringerla a reclinare (per quanto possibile, visto com'era unita a Iris) il capo all'indietro e gemere di puro, intenso piacere. Eppure, malgrado quella reazione, Hazel si sarebbe trovato alla prese con una femminilità decisamente "sorprendente": certo, come aveva detto "lui" stesso, era vergine... ma non soltanto il suo cazzo non avrebbe avuto alcuna difficoltà a dilatare quel sesso fradicio ma non avrebbe nemmeno incontrato un imene da rompere, anzi per quanto fosse enorme, avrebbe avuto la sensazione di profondare in quelle carni morbidissime come se fosse stato dotato di una virilità assai meno lodevole. Semplicemente quella fica era fatta per accogliere virilità colossali, probabilmente più di una alla volta e quindi Hazel non poteva pensare di metterla in crisi come se fosse stata un'umana qualsiasi, anche perché lei era decisamente più grande di lui! Inoltre, letteralmente una frazione di secondo dopo l'averla "riempita" tutta, il demone si sarebbe accorto che quelle carni bollenti e caldissime si erano serrate attorno a lui come una morsa, iniziando una forma di "suzione" particolarmente più intensa e precisa di quella che poteva donare una bocca umana, merito della miriade di piccole, indipendenti fasce muscolari che componevano quella femminilità mostruosa e che la rendevano semplicemente perfetta per succhiare fino all'ultima goccia di seme dai suoi partner, impedendogli al contempo di sfilarsi via troppo facilmente... per motivi facilmente immaginabili.
    Mhhh, che paura, Hazel... che bocca e... che denti grandi che hai! - lo prese visibilmente in giro, con la voce calda e languida che non nascondeva di certo il tono canzonatorio, prima che il demone le mostrasse un ultimo asso nella manica: mentre, infatti, le riempiva entrambe fece in modo che il suo cazzo, fino a quel momento abilmente accudito dalla sua mano, affondasse completamente nella magnifica fica di Iris, dilatandone oscenamente il ventre già provato per via della virilità dello stesso Hazel. Emise un gemito acuto, intenso, mentre i suoi occhi si fissavano sul volto stravolto, distorto dell'angelo, scolpendo nella sua memoria la meraviglia di quello sguardo perso, di quella bava che scorreva a fiumi dagli angoli della bocca spalancata, di quei mugugni maledettamente erotici. Il bisogno di poterla toccare si fece semplicemente insostenibile e probabilmente avrebbe ricordato la sua minaccia al demone, se questo (Mostrando uno spettacolo di muscoli scolpiti che non poteva non apprezzare in quella forma) non avrebbe risolto da sé il problema, liberandola in maniera tanto teatrale quanto piacevole.
    Assalita com'era da quelle sensazioni meravigliose e nuove, non riuscì a rispondere alle provocazioni di Hazel e, almeno apparentemente, venne travolta dalle sue violente, meravigliose spinte: declinò, infatti in capo all'indietro e socchiuse gli occhi dal piacere, mentre le braccia finalmente libere rimanevano inerti come se ancora immobilizzate; le uniche parti del suo corpo che si davano da fare erano la lingua, che non faceva altro che stimolare senza sosta Iris (tutta Iris) e la sua femminilità, che succhiava, strizzava e adorava il grosso cazzo che la violava con tanta passione.
    Insomma, Hazel avrebbe potuto credere di avere la situazione in pugno... sennonché, dalla gola di Adam, anziché i gemiti persi che era lecito aspettarsi, arrivarono quelle che erano delle inequivocabili risate e, prima che il demone potesse chiedersi cosa c'era da ridere, si sarebbe ritrovato letteralmente schiacciato al pavimento. Alla tiranide, infatti, bastò un colpo di reni non solo per capovolgere le loro posizioni ma letteralmente immobilizzare il demone, afferrandogli i polsi con le braccia superiori e schiacciandoli a terra, mentre con quelle inferiori stringeva a sé Iris. Sebbene le sue forme fossero meravigliosamente più morbide e "umane" rispetto alla sua forma maschile, era comunque ancora più grande e protetta da robusto carapace, quindi il peso che andò a premere su Hazel era come minimo di diverse centinaia di chili, senza contare che sotto quelle rotondità si nascondevano muscoli d'acciaio, capaci di sprigionare una forza davvero impressionante. Insomma, il demone era in suo potere... eppure l'attenzione di Adam non andava verso di lui: - Iris... sei bellissima. Fatti accarezzare. - non che la poveretta potesse in qualche modo sottrarvisi, ma le mani libere della tiranide, enormi, armate di artigli terribili eppure meravigliosamente femminili, esplorarono il suo corpo, le carezzarono la schiena, le strizzarono quel culo pieno e perfetto, deliziosamente grande, prima di palparle il seno. - Però Hazel ha ragione: mi serve la bocca libera... e poi, mi manca sentire la tua voce. - quasi si scusò, prima di "riavvolgere" la sua interminabile lingua, mollando finalmente il cazzo di Hazel e abbandonando il corpo dell'angelo, sicuramente travolto da una così precipitosa e intensa fuga. Così, con l'intera lingua riavvolta nella gola, Adam poté richiudere le fauci e ricomporre il volto splendido che le avevano visto all'inizio, posando persino un innocuo, casto bacetto sulle labbra sicuramente ancora schiuse e lucide di saliva di Iris. Non si limitò a questo, poiché tornò a spalancare le fauci per accogliere nella sua spaziosissima bocca uno degli enormi seni dell'angelo, avvolgerlo tra le infinite spire della sua lingua e succhiarlo come una gigantesca infante affamata.
    Nel frattempo, però, Hazel avrebbe avuto difficoltà a godersi l'idillio tra le due, perché avrebbe percepito dell'eromanzia concentrasi sulle sue mani... e suoi sessi! I suoi palmi, infatti, furono trafitti da dei grossi chiodi d'eromanzia che le bloccarono le mani al pavimento (In una posizione che, tra l'altro, ricordava moltissimo la crocifissione a cui l'aveva costretta fino a poco prima) mentre i suoi cazzi furono letteralmente stretti da una gabbia di eromanzia che, stringendoli dalla base, si richiuse attorno alla cappella e che, soprattutto generò una barra violacea proprio all'interno delle loro uretre, costringendole a dilatarsi forzatamente. A parte questo, Adam, che si trovava a cavalcioni sul demone senza poggiare le ginocchia per terra, come se stesse facendo degli squat, non sembrò minimamente dare peso alla cosa, come se non sapesse cos'aveva appena fatto ad Hazel ma, semplicemente, lo liberò dall'ormai superflua stretta delle sue mani superiori e portò anche quest'ultime a coccolare il corpo meraviglioso di Iris; non che l'eromanzia fosse propriamente dolorosa, anzi nei punti in cui quell'energia solida si conficcava nel suo corpo aumentava esponenzialmente la sensibilità e l'eccitazione della zona, cosa che rese probabilmente le due verghe oscenamente sensibili... peccato che gli avrebbe impedito in alcun modo di venire.
    Ti farò godere tantissimo, cara... e ci aiuterà anche Hazel, sai? Anche se... lo sappiamo quanto gli piaccia venire senza tregua, non appena lo si tocchi un po', no? - in realtà il demone poteva vantare una resistenza invidiabile ma, bisognava ammettere che nella notte precedente non aveva fatto altro che godere, stimolato o meno che fosse nel culo... e, semplicemente, la tiranide voleva ricordarglielo e provocarlo di conseguenza. - Così gli ho dato un aiutino: non potrà venire che insieme a me. E per ogni orgasmo andato a vuoto... quello finale sarà ancora più copioso! Certo, se viene troppo a vuoto potrebbe anche... scoppiargli qualcosa ma prima si è vantato così tanto, per lui sarà una bazzecola. - davvero ogni orgasmo a vuoto gli avrebbe fatto crescere cazzo e palle di conseguenze? Non era, forse, un modo per provocarlo e spaventarlo ulteriormente? Beh, Hazel lo avrebbe scoperto presto, perché Adam avrebbe iniziato a muoversi e fin dal primo movimento di anche fu semplicemente brutale: con una velocità sorprendente, infatti sollevò il bacino affinché nella sua fica rimasse soltanto la punta del suo cazzo, così per quanto riguardava Iris per entrambi i suoi orifizi e poi, con una forza assolutamente mostruosa, piombò giù, impalandosi e impalando l'angelo. Si produsse uno schiocco poderoso, scaturito dallo scontro tra l'enorme, perfetto culo della tiranide e le pelle, le cosce del demone: solo quell'urto sarebbe bastato per fracassare il bacino di un umano comune, ma per Hazel sarebbe stato (non senza tutte le ironie del caso) semplicemente "paradisiaco", anche perché quella fica mostruosa non faceva che succhiarlo e massaggiarlo anche mentre piombava su di lui con la forza e il peso di un macigno. La cosa peggiore fu che, neanche un attimo dopo, Adam risollevò il bacino e fece lo stesso, in un ritmo fin da subito mozzafiato, semplicemente insostenibile... sia per chi lo subiva che per chi lo guardava, dato che la danza di quelle natiche enormi e magnifiche, costantemente ondeggianti, sarebbe risultata una terribile tentazione per chiunque.
     
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    Tenere testa ad Adam in quella forma, non era così facile quanto una ex-strega, demone, sopravvissuta all'inferno come lei si sarebbe aspettata. Doveva essere un giochetto da ragazzi, e anzi, in una visione maschilistica della cosa sarebbe dovuto essere anche più facile che gestire la tiranide nella sua forma originale, visto che in fondo attualmente era "solo una donna", ma subito dopo averlo pensato, Hazel arricciò il naso come qualcuno che ha appena annusato qualcosa di davvero, davvero disgustoso. Si rese conto che, così come il suo fisico era cambiato, tutto quel testosterone in circolo l'aveva completamente rincoglionita, annebbiandole la mente. Perché altrimenti neppure sotto tortura o intrugli magici allucinogeni, avrebbe potuto pensare che un maschio potesse essere migliore di una donna in qualcosa, solo perché tale! Si schifò del pensiero avuto dunque, valutando per qualche istante persino l'eventualità di porre fine a quel teatrino, tale era il disgusto verso quel pensiero da "maschio A" (dove "A" non stava per "Alpha" ma per "Altamente deficiente") ma ci pensò proprio il suo rivale a farla desistere, nonostante -n'era certa- in cuor suo per primo avrebbe preferito annullare l'incantesimo. Ebbene, sfortunatamente per entrambi Hazel non poté resistere davanti allo spettacolo, ritrovandosi rapita dalla reazione più sensuale ed eccitante che le fosse mai capitato di visionare, o almeno così le parve quando Adam si inarcò in quel suo splendido ed enorme corpo, lasciandosi sfuggire finalmente un lamento di piacere sentito… o almeno sembrava. Riuscire a far scomporre quella figura terribilmente ferina gonfiò il suo ego molto più del dovuto, altro sintomo che in quella veste da uomo, Hazel cominciava a sentirsi "fuori di sé". Si ritrovò completamente inebetita, fiera, ILLUSA, e se di suo sarebbe rimasta sull'attenti, pronta all'inganno, in quella veste da superdemone pompato e arrapato si ritrovò a leccarsi il ghigno vittorioso e ferino, guardando una Adam particolarmente sexy (e letale) come se fosse la sua puttanella personale, già ampiamente conquistata e sconfitta. Del resto, come darsi torto? Le sue gonadi, gonfissime e bisognose di sfogarsi al più presto dentro quella """stretta""" intimità, pulsarono e si sentirono così bene una volta dentro... che passò in secondo piano persino realizzare che di "stretto", lì dentro, c'era solo il suo cervello annebbiato dal piacere. Eppure eccolo lì, un inetto completamente rapito, tronfio della propria vittoria, che dimenticò persino di dover un po' di piacere anche alla sorella e afferrò con entrambe le mani i fianchi della tiranide solo per sbattersela contro la verga pulsante e fremere tutto per il piacere, gonfiando ogni singolo muscolo in modo tale che se anche avesse avuto ancora degli indumenti addosso, sarebbero semplicemente esplosi.
    Oh, sì... Ci voleva molto, Adamuccia? La tua fica non sarà stretta e vergine come immaginavo, ma ti dirò che la preferisco: mi fa venire voglia di infilarmici dentro, prendervi residenza, ed esplorarla in ogni suo centimetro fino a raggiungere finalmente quel gelido cuore che ti ritrovi!
    La sua coscienza, una misera, piccola parte della sua coscienza persa chissà dove, si ritrovò a sospirare e scuotere la testa, nell'osservare dall'esterno quell'enorme demone, stupendo eh, non vi era dubbio alcuno, ma talmente idiota, pronto a farsi divorare senza neppure capire che il processo di fregatura era già iniziato. Ebbene… quella parte di coscienza si disse che tutto ciò che sarebbe giunto dopo, che diavolo, sarebbe stato meritato! La disfatta presagita venne prima ancora che "Hazel" versione demone arrapato potesse grugnire per il piacere del secondo affondo, che fu molto breve e "corto", poiché non volle aspettare troppi (interminabili) centimetri di distanza prima di assaporare nuovamente quel risucchio estremo e infallibile. E proprio come avrebbe fatto un bravo demone maschio arrapato, non si fece certo domande sulle particolari capacità di quella intimità insettoide, se non la voce che dopo l'uga-uga ripeteva nella sua testa "possiedi, spingi, fica, cazzo, che buona" e altri frasi rozze in successione. Ciò che venne dopo fu l'inevitabile selezione naturale. Se Adam fosse stata una vera tiranide femmina in quel momento, e Hazel un vero demone idiota e arrapato (SANTI NUMI, NO!) a quel punto la sua disfatta e conseguente sparizione per mezzo di denti aguzzi, sarebbe stata inevitabile. Ma, per sua fortuna, quella non era realmente una caccia, lei era ancora lì dentro da qualche parte rinchiusa in una montagna di muscoli e testosterone ambulante e, ancora meglio, per quanto si sentisse ben meno in sé, non poteva assolutamente smettere di fare del suo meglio per godersi il momento… anche quando si ritrovò abbandonat"O", imprigionat"O" e rivoltat"O" come un calzino. Il tempo per rimpiangere l'Adam imbarazzato, balbettante e rosso in viso sarebbe giunto… ma -ahilei- attualmente non fu pervenuto. Non ebbe infatti neppure in secondo per distrarsi, poiché li aveva già sprecati tutti: un secondo prima guardava Adam inarcato, apparentemente perso, in quel suo splendido corpo femminile, ricoperto in parte da un corpo altrettanto avvenente (del quale per altro stava possedendo il didietro), un secondo dopo era a terra, schiena marmorea bloccata contro il pavimento, muscoli tesi per la tensione della sorpresa, e l'equivalente di un famelico mostro sbavante che sostava proprio sopra il suo bacino e i suoi cazzi semi-esposti. Hazel guardò se stessa, prima un braccio, poi l'altro… entrambi bloccati. Aveva pensavo che avrebbe visto il corpo marmoreo della forma mostruosa di Adam in quella posizione, ma erano i SUOI muscoli adesso, quelli tesi per lo sforzo impresso in un tentativo di liberarsi che sarebbe sempre stato vano. Ci provò fin da subito, infatti, ma ottenne solo di inarcare la schiena, mettendo in evidenza i pettorali gonfi, per poi proseguire con i membri che ebbero più di qualche vistoso sussulto mentre attendevano l'inevitabile attacco affondo che sarebbe venuto. Quando venne lasciato per un istante, solo i glandi frementi a baciare i pertugi delle due bellezze, tremò visibilmente, quasi come se fosse colta improvvisamente da un timore di qualche genere, probabilmente istintivo, vista la situazione. I suoi muscoli frementi erano uno spettacolo piacevole persino per lei, ma non era nulla in confronto a ciò che dietro di loro, stava provando Lucia osservando l'osceno quadretto. Hazel poteva percepire la disperazione della giovane, la sua voglia, mista al timore di poterne far parte. Le venne da sorridere nonostante la situazione, l'istinto di madre era più forte di tante altre cose... ma non del piacere, né tanto meno del dolore dal momento che l'eromanzia usata da Adam rischiava già da subito di farla impazzire e la fece tendere come la corda di un violino. Quando alla fine venne l'affondo, che aspettò con i denti stretti e lo sguardo deciso, non poté fare a meno di buttare il capo all'indietro e schiudere le labbra, in un verso gutturale ma una posa decisamente meno maschilità, più adatta a un porno gay che etero. Il piacere fu così forte e al tempo stesso privo di un reale sfogo, che la pianta che fino a quel momento era stata ben salda al cazzo di Adam ogniqualvolta poteva, si staccò da esso spalancando le fauci e "cadendo" all'indietro, quasi volesse imitare l'espressione idiota del suo "padrone"; che impiegò parecchi istanti per ritrovare la parola o anche solo per tornare a guardare le due fanciulle sopra di lui. Non sapeva se fosse merito dell'eromanzia o del corpo maschile che cominciava ad avere da abbastanza tempo per cambiare mentalità momentaneamente, ma si era goduto fin troppo tutto l'andare degli eventi, compresa persino la visione di Iris quando Adam, solo poco prima, l'aveva finalmente liberata dalla sua lingua, regalando all'angelo un orgasmo a dir poco esplosivo che gli aveva strizzato il cazzo così forte da farlo quasi venire... quasi, appunto; una sborrata che allo stato attuale delle cose sapeva che avrebbe rimpianto per molto, molto tempo. Sbuffò, nel vano tentativo di ricomporsi, le gote mascoline gonfie e la mascella squadrata visibilmente pulsante, come chi cerca di trattenere la furia... nel suo caso non omicida però. Parlare divenne difficile, sentiva la bocca impastata similmente a quanto avrebbe voluto sentire il proprio pizzetto fradicio degli umori incontrollati di quella bastard"A" di Adam. Con la mente annebbiata dal piacere, trovò comunque la forza di sorridere... un sorriso che venne intercettato dalla sorella, che lo guardava come se fosse innamorata di lui... o lei? Oddio, cominciava a confondersi col proprio genere! Ecco perché Adam aveva perso la testa cambiando personalità! Lei d'altro canto era esperta, pensava di essere immune a certi effetti collaterali ma ora, invece... ci stava finendo dentro anche lei. Lui?
    Gh! Attenta, Adam. Quando… quando tornerai in te… e l'incantesimo si spezzerà… mi divertirò come una pazza… a fotterti fino a farti impazzire! La visione che hai davanti… è solo un'occhiata sul tuo futuro! E ora… fottimi, se sei tanto brava. Se devo farmi esplodere i cazzi per darvi un orgasmo, che diavolo, esploderanno dentro di voi! Ti conviene tenerti stretta a questi pettorali strepitosi!
    E con lo sguardo determinato e i canini snudati in un ghigno incerto, non solo il bacino di Hazel non venne frantumato in quel primo affondo come un umano qualsiasi, ma andò in contro alle spinte di Adam con una forza tale che in un'opera di fantasia avrebbe creato un'onda d'urto sul terreno. E se anche non lo fece, la velocità e la forza di ogni affondo che seguì furono tali da produrre rumori secchi, potenti, che rimbombarono nell'ambiente tra i grugniti e i lamenti di Hazel che, per lo sforzo di tener testa alla tiranide ma soprattutto al bisogno di venire che la invadeva mandando scariche elettriche alle sue aste, far tremare i chiodi dell'eromanzia e creare addirittura crepe che andarono ad allargarsi via via sul terreno. Nonostante quello sfoggiò di forza, iniziò visibilmente a sudare... cosa decisamente rara per un demone abituato alle temperature infernali come lei. Le corna si estesero, divenendo persino più grandi e protendendosi verso l'esterno, sul davanti, come se dovesse combattere e fosse pronto a incornare qualcuno, mentre invero gridavano solo a gran voce di essere afferrate dal proprio amante. Ebbene, proprio come un angelo salvatore, Iris non esitò a cogliere quel bisogno sfrenato e, sorridendo, afferrò quelle corna con una presa salda ma carezzevole al contempo, cosa che fece sollevare ad Hazel lo sguardo e, incredibilmente, per un attimo la fece tornare in sé... ghignando subito dopo per essersi ritrovata. Non aveva ancora parlato dopo aver tossito anche l'anima una volta che la lingua l'aveva lasciata, probabilmente perché le corde vocali erano rimaste compresse per troppo tempo, ma alla fine con voce flebile, lo fece, mentre da dietro, sempre guardando Hazel, portò una mano a carezzare la guancia femminea di Adam.
    Sehnto... il tuo amore... sorella... E so anche che Adam, da qualche parte dentro questa distorta versione di sé... vuole darti il suo. Non avete bisogno di ribellarvi... all'Amore.
    Difficile capire con precisione chi stesse rimproverando con quelle parole, forse entrambi, forse uno dei due, fatto stava che Hazel ritrovò la ragione e improvvisamente tornò a sentire cosa la circondava... e non solo i cazzi pulsanti e dolenti profondamente infilati su per quei pertugi belli da morire.
    Sai, "Sorella"? Improvvisamente la divertì l'idea di poter essere in quel modo molto ambiguo parente di un angelo, lei che era l'esatto opposto... e rise. Hai proprio... ragione. Non dovremmo litigare... Anzi, voglio che siamo tutti... tutti, felici. Perché sei così violenta, Adamuccia? Forse sei insoddisfatta? In effetti hai solo uno dei miei cazzi, tutto per te, ti posso capire... Quindi perché non lasci che ti... aiuti?
    A quel punto Hazel lanciò un'occhiata alla Pianta della Lussuria che giaceva spompata sui suoi addominali, e come se bastasse il suo sguardo a compiere le proprie magie, un cerchio magico cremisi illuminò il germoglio velocemente, non solo "rianimandola", ma facendola mutare, trasformandola in una sorta di creatura vermiforme, con qualche piccolo tentacolo sparso lungo il corpo, collimante in due estremità identiche molto simili a un consistente membro demoniaco... o a un braccio umano molto muscoloso, viste le considerevoli dimensioni. Ebbene, la pianta fu davanti ai loro occhi un istante, poi svanì letteralmente in un lampo d'energia magica, solo per riapparire dove un'unica persona nella stanza avrebbe potuto vederla... e un'altra sentirla. Adam non avrebbe avuto troppo tempo per rifiutare l'offerta: un secondo prima il suo stretto pertugio tra le natiche era vergine, stretto e inviolato, e un istante dopo la creatura cercava di farsi strada dentro esso con la "testa" priva di lineamenti, aiutandosi con la sua pelle morbida e vischiosa, lubrificata quasi fosse una lingua grondante di saliva. Sarebbe partita piano, certo, Hazel era pur sempre una gentildonna (anche quando non lo era), ma quella pianta si sarebbe ridotta in tanti piccoli semi microscopici, pur di penetrare quelle carni e riempirle fino in fondo, prendendone possesso completamente. Adam sarebbe rimasto impassibile e sopito persino dinanzi alla sua -forse prima- esperienza anale?
    Fammi sentire quanto ti piace prenderlo in quel culetto sodo, Adam! Prometto che se ti piace ci proverò anche quando torneremo in noi... non sarebbe magnifico?
    Hazel ridacchiò, per quanto a fatica, una risata breve e gutturale che finì strozzata da un lamento, dato dalle spinte che per orgoglio continuava ad assestare e ricambiare, ottenendo solo che i suoi enormi membri andavano per gonfiarsi e vibrare, come veri e propri giocattoli sessuali moderni, che ella aveva visto in quel mondo ma mai capito. Al tempo stesso, coperto a malapena da quella risata grave e profonda, un mugolio disperato si sentì dalla metà della stanza, qualche metro dietro di loro, dove una Lucia assurdamente rossa e sudata, osservava la scena con le palpebre socchiuse e le labbra umide di saliva... così come del resto apparivano madide le porzioni scoperte del suo corpicino, colanti di sudore, che di tanto in tanto ella cercava di asciugarsi dalla fronte con il dorso della mano. La poverina era visibilmente sconvolta, eccitata, la gonna leggermente sollevata, le gambe issate sulle "cosce" della statua, poiché poco prima per un momento le aveva strette al petto, e ora non riusciva più essendo costretta a tenerle spalancate per via del piccolo sesso tra le sue cosce, fremente e bisognoso d'attenzioni tanto quanto lo era il suo piccolo culetto a malapena nascosto dalla biancheria. Lucia respirava a fatica, preda degli effetti dell'eromanzia che grazie alle spore delle sue piante, si era ormai sparsa nell'aria. Fissava come ipnotizzata le natiche di Adam che si muovevano veloci, sobbalzando ad ogni affondo e facendo oscillare come una coda scodinzolante l'altra faccia della Lussuria. Ed era così persa nel guardarle che, per quanto desiderasse ardentemente di distogliere lo sguardo, continuava a fissarle, sentendosi quasi chiamare da esse... un richiamo che in quanto donna, come lei si sentiva, le risultava estraneo, impensabile. Durante il suo osceno momento da "guardone", vide una se stessa diversa andare in mezzo a quei corpi, dietro Adam, strapparle brutalmente quella pianta dal retto, e riempire con la propria carne il vuoto lasciato da essa. Ma non poteva... non voleva. Non solo per la cicatrice dolente, o per l'eventuale ira che si aspettava di subire una volta tornata a casa, anzi, era sicura che se avesse seguito quel flebile istinto Thresh stessa l'avrebbe incoraggiata, ma la verità era che semplicemente non era da lei... E per quanto potesse cambiare e lavorare su se stessa, diventare "forte", decisa, cosa che comunque richiedeva già la maggior parte delle sue forze... usare il suo sesso a malapena accennato in modo così attivo, era semplicemente troppo per la sua mente. Quindi eccola lì, a rimettere le gambe "a posto", iniziando a strofinare le cosce l'una contro l'altra, seduta composta in quella sua solita posa da vera signorina, con le gambe unite e poste d'un lato rispetto al corpo e i pugni leggermente schiusi a nascondere il suo più grande (per quanto minuto) cruccio. Di tanto in tanto costretta a sollevarle, scostarle, a denudarsi un pochino per il calore, tanto che una spallina cedette scoprendole un inesistente seno senza che ella se ne accorgesse neppure. Il tutto, ovviamente, resistendo all'irresistibile richiamo, se non delle splendide natiche di Adam, quantomeno dell'altra faccia della sua stessa pianta che, n'era sicura, avrebbe potuto quietare almeno in parte quel bisogno spropositato che faceva fremere il suo sedere...
     
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    Ovviamente da dietro lo specchio! Il tuo specchio...

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    Chissà, forse dietro la gelida distesa azzurra di quegli occhi spietati, oltre la doppia fila di zanne acuminate e tra gli ingranaggi implacabili di quella mente tutta controllo e fame v'era ancora qualche traccia dell'Adam gentile e facile all'imbarazzo che le tre donne avevano conosciuto, magari terribilmente costernato per quanto stava facendo loro e preoccupatissimo per che cosa avrebbe fatto dopo... ma, in quel momento, era impossibile stabilirlo. La tiranide, infatti, che sovrastava Hazel e cavalcava il suo grosso, magnifico cazzo spingendo, al contempo, il suo nella meravigliosa fica di Iris non aveva nulla della delicatezza o premura del giovane uomo che avevano conosciuto fino ad allora. Ma, dettaglio importante, non aveva nemmeno perso il controllo come lui e non le stava fottendo come se da questo dipendesse la sua vita (piuttosto, stava facendo il contrario)... e ciò era perfettamente normale data la maniera diversa ma complementare in cui, nella sua specie, i due sessi esprimevano l'istinto riproduttivo.
    Se, infatti, i maschi perdevano il controllo e facevano del loro meglio per fecondare e far godere la femmina (mostrando, tra l'altro, degli opportuni tratti masochistici), le femmine li dominavano totalmente e sembravano interessate tanto a godere che a scremare i loro partner, in modo da farsi fecondare dai soli meritevoli. Naturalmente questo è un "problema" che accomuna tutte le femmine la cui specie pratica l'accoppiamento sessuato e a cui, la natura, ha proposto diverse ed innumerevoli soluzioni... peccato che le femmine in questione abbiano scelto la più drastica di tutte e cioè quella in cui la femmina divora il maschio non meritevole, nutrendosi tanto delle sue carni che del suo seme, immagazzinato ben lontano dalle uova non fecondate. Certo, l'indole buona di Adam non avrebbe permesso a tale istinto omicida di prevalere, ma ciò significava che ad Hazel si prospettava una lunga ed estrema sessione di punizioni e di rieducazione, finché non si sarebbe dimostrata un "maschio" meritevole, cosa più semplice a dirsi che a farsi.
    Eppure, malgrado una simile premessa, Adam si stava divertendo molto e sotto la bellezza imperturbabile del suo volto si agitavano moltissime sensazioni ed emozioni: oltre al piacere (insufficiente ma con ampi, ampissimi margini di miglioramento), infatti, c'era la bellezza di quel magnifico corpo maschile, il vigore che esprimevano i suoi muscoli e la sua asta turgida, il desiderio che gli suscitava e, soprattutto, c'era quel modo di fare deliziosamente arrogante, di chi sente di avere il mondo in mano e non si accorge nemmeno di star andando verso la rovina. Ecco, tra tutti questi aspetti, l'ultimo era quello più gustoso e quando vide la reazione di Hazel al suo sentito gemito, dovette fare molta fatica per non ghignare orrendamente, tanto aveva stuzzicato e deliziato il suo lato sadico. "Il" demone, infatti, non solo aveva sorriso come se avesse la vittoria in tasca ma, lasciando i fianchi di Iris, afferrò i suoi e affondò in lei con furia, godendone visibilmente mentre si riempiva la bocca con un sacco di deliziose impudenze. Naturalmente, pochi attimi dopo, si ritrovò sbattuto sul pavimento, bloccato da dei chiodi di lussuria mentre "lei" lo dominava e cavalcava senza alcuna pietà e fu proprio in quel momento che, sul suo volto altrimenti impassibile, si aprì un sorriso tremendamente famelico. - Il mio cuore è gelido? Forse sei tu a non essere abbastanza caldo... o forse, quello che non è abbastanza e basta, è proprio il tuo cazzo. Guarda come hai trascurato Iris: sei proprio un pessimo maschio, Hazel! - ribatté, sbattendo con forza le natiche gonfie, enormi e perfette contro il suo bacino, impalandosi su quel cazzo tutt'altro che mediocre e stringendolo con una tale forza che il demone avrebbe potuto temere di venir stritolato da quelle carni fradice e bollenti.
    Fu meraviglioso osservare l'espressione tronfia del suo volto venir cancellata prima dalla sorpresa e poi dalla paura, mentre quel corpo erculeo, meravigliosamente scolpito, si tendeva tutto per "lei" e quei cazzi deliziosi, costretti in un'angusta prigione d'eromanzia, fremevano non si sapeva se per paura o impazienza; il meglio, però, giunse quando il primo, vigoroso affondo si consumò e l'espressione spaventata di Hazel venne cancellata da una vera e propria scossa di piacere, costringendolo a inarcare la schiena e a emettere un gemito gutturale, virile e terribilmente eccitante, tanto che la sua femminilità mostruosa strizzò ancora di più il suo cazzo, succhiandolo molto meglio di quanto avrebbe potuto fare una bocca umana, mentre la fame che aveva di lui si faceva ancora più grande e insostenibile. Fortunatamente, a mitigare la ferocia della tiranide (che, bisogna dirlo, iniziava a essere sedotta dall'idea di assestare un "piccolo" morso al collo del demone, con tutti i pericoli del caso) ci pensò la meravigliosa creatura che si frapponeva tra loro e cioè la bellissima Iris, il cui esofago (e non solo!) era stato liberato da poco dalla sua lingua e che aveva, da ancor meno, sfogato un delizioso quanto sentito orgasmo, tanto che Adam la guardò semplicemente adorante e il bisogno di divorare Hazel venne sostituito dall'urgenza di scoparli entrambi fino a fargli dimenticare il loro stesso nome. Per questo motivo, le sue grandi mani finirono un paio a stringere, adorare il magnifico culo dell'angelo, palpandolo e costringendolo ad allargarsi ulteriormente, neanche volesse aiutarla ad accogliere meglio il cazzo del "fratello" dentro di sé, mentre un altro paio finì graffiare e a stringere i magnifici addominali di quest'ultimo, facendo veloci sortite verso i suoi pettorali dove i grossi, acuminati artigli ne stimolavano crudelmente i capezzoli.
    Dopo, però, un primo momento di sorpresa in cui si era lasciato travolgere, Hazel dimostrò di essere all'altezza del desiderio che aveva suscitato nella tiranide: cercando, infatti, di recuperare il sorriso arrogante che lo contraddistingueva provò a reagire alla difficile situazione in cui si trovava, non solo resistendo ai violentissimi colpi del suo bacino ma, soprattutto, affondando in lei con ancora più forza, tanto che persino Adam iniziò a mugolare di piacere, sia pure sommessamente. La femminilità, però, in cui il cazzo del demone affondava non era semplicemente immensa ma anche incredibilmente elastica e mobile, dotata di fasce muscolari indipendenti che potevano farla diventare più stretta e "angusta" di una umana se soltanto lo avesse voluto e tale capacità, oltre a renderla spaventosamente piacevole, aumentava ulteriormente la sua resistenza al piacere, tanto che per farla mugolare appena Hazel non soltanto aveva bisogno di un enorme cazzo demoniaco ma che questo fosse spinto con forza ben più che sovrumana. Eppure, per quanto non fosse che una piccola, fragile vittoria rimaneva comunque tale e il demone se ne sarebbe potuto rallegrare... o forse no? - Mhh... parli troppo, Hazel: anziché dirmi quanto mi pregherai, più avanti, di scoparti il culo perché non mi dici quando hai intenzione di farci venire? Oppure devo prendermelo da sola, a costo di farti venire sangue? - gli chiese, con un piccolo ghigno che si apriva sul suo volto e scopriva le grosse, appuntite zanne. Hazel non avrebbe dovuto chiedersi a lungo a cosa si stesse riferendo, poiché un attimo dopo quell'inquietante domanda, proprio mentre calava col bacino verso di "lui", impalandosi sul suo cazzo, prese a succhiarlo con quelle carni mostruose, in una maniera spaventosamente più intensa e piacevole di quanto potrebbe mai fare una o più bocche umane: il senso, così, della sua minaccia si rendeva manifesto poiché, con una simile stimolazione e l'impossibilità di avere orgasmi, sul lungo periodo non potevano che verificarsi eventi spiacevoli o, comunque, decisamente pericolosi. A parte, però, i rischi che riguardavano i suoi genitali, Hazel avrebbe potuto notare come Adam non sembrò preoccuparsi minimamente della "promessa" che gli fu rivolta, come se non sarebbe mai più tornato al suo vero sesso o come se la cosa, comunque, non avrebbe comportato alcuna modifica ai loro ruoli... sicuramente un'idea dovuta alla suo nuovo modo di pensare e chissà se non l'avrebbe pagata, in seguito, ma intanto l'unico a pagare era Hazel e lo avrebbe fatto a suon di orgasmi soffocati e repressi.
    Oh, ma io no voglio ribellarmi all'amore, Iris, i-nhhgg! - gemette, sgranando tutti i suoi occhi mentre una sensazione inaspettata di faceva strada dentro di lei... assieme a qualcos'altro di decisamente ingombrante! Giocando sporco proprio come ci si aspetterebbe da un demone, infatti, aveva trasformato la pianta della lussuria che, fino ad allora si era occupata di succhiare il suo cazzo quando non si trovava dentro di Iris (ben poche volte, dunque), con un perverso ed enorme dildo vivente che, in un attimo, provò penetrarla nel suo stretto, vergine buchino. Immediatamente, dunque, la tiranide inarcò la schiena e reclinò il capo all'indietro, emettendo un eccitante, sorpreso gemito di piacere, mentre i suoi enormi seni sussultavano e le sue membra, apparentemente morbide e accoglienti, si tendevano al punto da mostrare la muscolatura d'acciaio che le formava. - P-provarci? Nghh!! Mh... - per una volta il demone poté dire di esser riuscito a fare breccia nell'imperturbabilità della tiranide, poiché non solo questa sembrò lasciarsi andare al piacere ma spalancò ulteriormente lo sguardo e sembrò sinceramente stupita, per non dire preoccupata, dell'affermazione di Hazel: davvero, una volta tornati ai loro rispettivi sessi, l'avrebbe... stimolato in quella maniera?! Purtroppo per il demone, però, quel lieve sussulto e ritorno del vecchio Adam non durò che un attimo e già, dopo un altro gemito bollente, un lieve sorriso abbelliva quelle labbra ritornate spietate. - Mhh, come te lo devo dire, Hazel? Non sei per niente bravo a fare il maschio, devo... ah, mh! Pensare a tutto io. - disse, guardando il demone in aperta sfida e afferrando l'enorme dildo con una mano, tirandolo via velocemente, come se volesse impedirle di realizzare il suo piano... eppure, quando dentro il suo buchino non ci fu che appena la punta, ritornò a conficcarselo dentro, stavolta completamente, con un movimento deciso e violento del braccio. Quell'intensissima penetrazione la fece sussultare e stringere ancora di più il cazzo dentro di lei, oltre a far fremere quello di Iris, ma non la gettò nella confusione o nella vulnerabilità come prima, anzi continuò a masturbarsi in quel modo mentre si scopava letteralmente l'angelo e il demone.
    Naturalmente, la vista per Lucia sarebbe diventata ancora più insopportabile ma Adam aveva sentito il vero e proprio grido di aiuto che era scappato alla piccola poco prima e benché non fosse l'uomo premuroso che lei aveva conosciuto, neppure in quella forma poteva lasciarla in ambasce! - Anche se sei un fallimento come maschio, Hazel, spero che tu sia migliore come padre... - una frase ambigua, soprattutto perché la pronunciò mentre la sua fica stava letteralmente risucchiando il suo cazzo in un vortice di puro, intensissimo piacere, ma presto Hazel avrebbe scoperto che intendeva dire: dopo, infatti, aver spinto per l'ultima volta il dildo dentro di sé portò le mani sul corpo di Hazel, due sulle sue braccia, le altre due sul suo torace e, facendo forza sui piedi (fino ad allora lo aveva cavalcato come se stesse facendo degli squat) si sollevò, tirando con sé Iris e Hazel, quest'ultimo con i palmi delle mani ancora conficcati dai chiodi di lussuria, che erano stati tirati via dal pavimento come se fossero puntine da disegno su un foglio di disegno. Adesso che si era finalmente sollevata, con le gambe perfettamente ritte, tutti i presenti avrebbero potuto notare quanto fosse enorme, di gran lunga più grande di Adam normalmente e come, soprattutto, tenere sia Hazel che Iris sospese in aria, letteralmente soffocate dalle sue colossali tette, non gli costasse alcun fatica; così come non gli dava alcun fastidio continuare, malgrado la posizione atipica, quell'estremo amplesso poiché il cazzo di Hazel era ancora conficcato dentro di sé, mentre il suo era deliziosamente sprofondato in Iris.
    In ogni caso, Adam non le tenne a lungo in quell'assurdo e perverso abbraccio poiché voleva semplicemente voltarsi e avvicinarsi a Lucia, scopo che raggiunse in poche, veloci falcate tanto che la ragazza avrebbe visto quell'enorme tiranide incombere su di sé quasi di colpo, mentre le sorrideva indecifrabile. A quel punto, non senza dedicare delle veloci ma intense palpate ai glutei di Hazel e Iris, prima di ritornare alla posizione di prima, cioè col demone schiacciato a terra (i chiodi di lussuria, che non erano stati danneggiati, si conficcarono nuovamente non appena furono a contatto col pavimento), Iris premuta su di lui e Adam che incombeva e scopava entrambe, soltanto che stavolta erano vicinissimi a Lucia e lei poteva guardarli negli occhi, con suo probabile imbarazzo.
    Eppure, benché la tiranide le sorrise e la guardò proprio dritta negli occhi, non si occupò subito di lei, anzi sembrò dirigere le sue attenzioni verso Iris: - Mi manca il tuo sapore, sai? - sussurrò sulle labbra dell'angelo, sfiorandole appena, prima di schiudere le enormi fauci e lasciar scivolare fuori quella lingua mostruosa che, in un attimo, si avvolse attorno ai suoi seni e, velocemente, prese a strisciare sempre più in basso, fino a incontrare i testicoli di Hazel, che subito prese a spingere senza ancora fermarsi, poiché ben presto il demone ne avrebbe percepito la punta strusciarsi tra le sue natiche; naturalmente non avrebbe potuto fare nulla per evitare l'inevitabile e quella lunga, mostruosa appendice avrebbe preso ad affondare nel suo ano senza alcuna pietà, irradiando direttamente nel suo corpo, lì dov'era più sensibili, enormi quantità di eromanzia.
    Nel mentre, però, che quella lingua interminabile scavava in Hazel, l'attenzione di Adam si rivolse alla piccina, verso cui protese le braccia superiori e che, senza darle possibilità di sottrarvisi, afferrò dolcemente per la vita, avvicinandola ulteriormente a sé, benché sua "zia" si frapponesse con loro. - Lucia, piccina... non temere, sono qui. Siamo qui. - sussurrò, malgrado la bocca spalancata e la lingua completamente fuori, senza alcuna difficoltà e con una voce semplicemente dolcissima, mentre le sue enormi mani l'accarezzavano delicatamente da sopra i vestiti. Lucia non avrebbe avuto molto tempo per chiedersi cosa intendesse fare, poiché fu portata poco sopra il volto di Hazel e quasi immediatamente avrebbe scoperto che la lingua di Adam non si fosse fermata al culo della madre, anzi: in maniera simile ma contraria, infatti, rispetto a Iris quella lingua interminabile avrebbe risalito il corpo del demone fino alla sua bocca, dove si sarebbe intrecciata alla sua lingua per poi afferrare il sesso di Lucia, nel frattempo privata dalle mutandine da un veloce colpo di artigli. Il sesso della giovane, così, sarebbe sparito tra le labbra della madre, mentre quella lingua morbidissima, intrisa di eromanzia avrebbe penetrato anche il suo ano, per recarle sollievo là dov'era più sensibile e bisognosa di cure.
    Non avere paura, Lucia, unisciti a noi... pensa soltanto a godere. - sussurrò con quella voce caldissima e suadente, mentre afferrava delicatamente Iris per la gola e la spingeva, dolcemente, verso Lucia, in modo che le labbra di entrambe potessero entrare in contatto anche se l'angelo le dava le spalle. Un bacio intenso, perverso, folle e ben oltre l'assurdo... ma, d'altronde la situazione non aveva già superato abbondantemente i limiti della decenza e della ragione? E, a dimostrazione che il meglio dovesse ancora arrivare, proprio in quel momento liberò i cazzi di Hazel dalla loro costrizione, permettendogli finalmente di venire. Cosa sarebbe accaduto e, soprattutto, Hazel avrebbe deciso di prolungare ancora quell'incantesimo che la vedeva sempre più in difficoltà?
     
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