Allenamento "amorevole"

Per Chibi

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    Questa role diventerà un combattimento, lo status lo aggiungo quando entreremo nel vivo così da non confondere chi valuterà. Continua da QUI.


    Dopo che Lucia venne "accompagnata" da Hazel verso l'uscita della stanza (e ben lontana da Adam), la demone si fece aiutare per fare un incantesimo col quale vestirsi, rifiutandosi tuttavia di farlo ammodo, scegliendo un outfit a dir poco appariscente. Lucia stessa fece in tempo a distrarsi un attimo mentre le applicava il cerchio magico, squadrando sua zia (e il suo abbigliamento) con sguardo preoccupato, che nel guardare di nuovo sua madre la trovò già "pronta", con addosso uno di quei body super sgambati che erano gli unici, a suo dire, che non le disturbavano i movimenti e svariati accessori a dir poco grotteschi e appariscenti al contempo, per non parlare degli stivali alla coscia semplicemente osceni e altissimi, roba da chiedersi come potesse dire di trovare scomodi pantaloni o gonne, per poi indossare simili strumenti di tortura che, oltre a essere appunto trampoli di cui certo non aveva bisogno, le strizzavano l'interno coscia così tanto da creare piccoli cuscini trasbordanti dall'orlo delle calzature. Hem, zia, che ne pensi di indossare qualcosa di meno...
    La giovane, che stava per l'appunto commentando l'abbigliamento della "zia", non poté fare a meno che sospirare sconsolata a lasciar perdere dopo aver visto sua madre, decidendo saggiamente di farsi i propri affari, certamente non per lo sguardo omicida che lesse negli occhi dell'ex strega... figurarsi. Oh... Fate finta che non abbia detto niente. Iris d'altro canto si illuminò palesemente di gioia nel sentire come Lucia l'avesse chiamata, accorrendo ad abbracciarla talmente stretta, da bloccarle il respiro e, con esso, la possibilità di parlare oltre.

    ***

    Qualche tempo dopo, lo strano quartetto (che la gente che incrociavano non mancava di guardare con mix di emozioni sempre diverse, che variavano dall'indignazione alla mera cupidigia) camminava tranquillamente per le strade, senza aver la minima idea di dove andare, almeno per quanto riguardava Lucia o Hazel stessa, che stava a capo del gruppo. Iris seguiva tutti e sembrava tenere particolarmente a stare alle loro spalle, quasi la sua vocazione di angelo non fosse scemata con la caduta, portandola a "vegliare" su di loro dal retro del quartetto. Lucia camminava a testa bassa con il suo fare elegante ma impacciato, e stava al fianco di Adam che di tanto in tanto guardava da sotto le ciglia. Aveva raccolto i capelli nel suo solito chignon, le sembrava la cosa più saggia da fare visto che teoricamente si appresta a compiere attività fisica, una vera novità per lei, nonostante il fisichetto che sfoggiava. Nonostante avesse proposto lei quella piccola follia dell'allenamento, cominciava a sentirsi a disagio per la totale assenza di idee: non sapeva dove andare, non sapeva cosa fare, soprattutto non riusciva neppure a immaginare in cosa potesse consistere un allenamento con Adam e dove questo li avrebbe portati. Stava per parlare, col suo fare timido, così da chiedere magari a lui cosa preferisse, ma ecco che ci pensò sua madre -voltandosi verso di loro- a bloccarla. Il modo in cui camminava e il suo stretto body sgambato metteva in risalto le sue enormi forme, aveva imbarazzato la povera Lucia per tutto il tempo (specie perché aveva idea che si fosse messa davanti ad Adam appositamente per farsi ammirare, e solo per questo permetteva a lei di stargli al fianco), ma quando si voltò a squadrarla con il preciso scopo di sfidarla con lo sguardo, ostentando quell'enorme didietro, la poverina arrossì letteralmente.
    Bene, visto che sei così "lanciata", cara... abbiamo almeno una vaga idea di dove dovrebbe avvenire questo presunto allenament-Mh?
    Proprio in quel momento, con una specie di presagio divino, quasi il Cosmo stesso volesse comunicare con loro, nell'esatto momento in cui Hazel, mentre parlava, tornò a guardare davanti a sé voltando il viso con sdegno, ecco che si ritrovò interrotta da un pezzo di carta che le finì direttamente in faccia, appiccandosi alla sua pelle: stropicciato, umidiccio, puzzolente persino, cosa che la spinse a levarselo di dosso subito, o perlomeno provarci. Fece per staccarlo in malo modo, afferrandolo seccata e lanciandolo via... peccato che non ne volesse sapere. Dopo la faccia, le si appiccicò anche alle dita e fu costretta ad agitare freneticamente la mano per tentare di liberarsene... tentativo vano che la stizzì ancor più. Sbuffando, si ritrovò dunque a prestare più attenzione all'incriminato per individuare almeno cosa lo tenesse ancorato a lei, fissandolo quasi esso potesse capire la sua irritazione e lasciarla in pace per il suo semplice sguardo, ed ecco che in breve la sua espressione passò da irritata a incuriosita e da curiosa a sorpresa, mentre coglieva alcune frasi. Entrambe le sue bionde sopracciglia si inarcarono, sollevandosi, mentre con rispettivo indice e medio di entrambe le mani (stando ben attenta a non toccarlo troppo, poiché era parecchio malconcio) lo afferrò e lo avvicinò alla faccia, strizzando gli occhi come una vecchietta presbite: era niente meno che un volantino, di carta, cosa che non si vedeva tutti i giorni nella loro epoca, parecchio stropicciato ma non per questo meno leggibile; la foto che vi era affissa attirò subito la sua attenzione, ma furono le parole stampate a farla fremere d'aspettativa. Recitava più o meno così:

    "Si mette a disposizione della clientela enorme palestra personalizzabile adatta ad ogni esigenza, fisica o magica che sia. Ampio spazio, ampia scelta di eventuali ostacoli e/o accessori, disponibile dalla singola ora alle 24 ore senza limiti! Il tutto alla modica cifra di 90 crediti a cliente. Accorrete!"


    Dovette sforzarsi ancor più per leggere le clausole a fine pagina, poiché rovinate, ma era difficile ignorarne lo strano contenuto.

    Prenotazioni dal lunedì alla domenica con una maggiorazione per i festivi (100+). Vietate effusioni diverse dal combattimento, non è un Hotel a ore. *I demoni di sesso maschile pagano sempre la maggiorazione. E sì, prendetemi per razzista: siete avvisati.


    Hazel non poté fare a meno di ridacchiare, tanto che il sorriso le rimase anche mentre, sollevando lo sguardo dal foglio, realizzò che avevano appena trovato dove allenarsi. A quel punto iniziò a ridere più forte e si voltò verso la sua compagnia sventolando il foglio malridotto con il fare di chi ha appena scovato la mappa di un meraviglioso tesoro.
    Pare che qualcuno laggiù ci assista! O forse a giudicare dalla tua sventura, piccola mia, ci vuole portare sulla cattiva strada... ma chi siamo noi per andare contro al destino? Guardate qui! Una palestra a ore! Ed è abbastanza vicino...
    Vicino per lei che aveva gambe chilometriche forse, ma quando Lucia prese il foglio per poterlo leggere non poté fare a meno di spalancare gli occhi nel vedere l'indirizzo. Si trattava di un luogo a dir poco sperduto ed era chiaro a quel punto che chiunque avesse scritto quel foglio dovesse essere o folle, o un eremita di qualche genere, o nel peggiore dei casi un'omicida. Lo stesso utilizzo della carta era un segnale strano in un'epoca in cui una neofita della tecnologia come lei aveva dovuto abituarsi (sebbene non tanto prendere dimestichezza) a ogni sorta di smartphone, tastiere, lucine, tablet o cip d'identità, persino. Ella era pronta a sollevare il visino incerto verso sua madre, quando la trovò a metri di distanza chiedendo informazioni su come raggiungere la destinazione... A quel punto poté solo guardare Adam dal basso della sua minuta figura e rivolgergli due grandi occhioni da cucciolo spauriti.
    P-pensi di poter chiamare un veicolo per arrivare in questo luogo?
    Gli porse il foglio malridotto, per poi guardare sconsolata sua madre che, poco più avanti, sbraitava contro un bruto dall'aspetto ben poco raccomandabile, non perché l'avesse importunata stranamente, ma perché semplicemente aveva osato parlarle di "chilometri" e dire cose come "sarebbe inumano arrivarci e impiegheresti comunque giorni interi, milfona" afferrandolo ancor prima che la squadrasse da piedi a capo e amicasse: "ma se vuoi per un buon accordo posso scortarvi io". Lucia, che conosceva bene il significato della lingua viscida che sgusciò fuori dalle labbra sottili dell'uomo panzuto, non poté fare a meno di rabbrividire... e no, non di raccapriccio, anche se avrebbe voluto. Il suo corpo rispondeva automaticamente alla violenza che fosse fisica, verbale o semplicemente minacciosa, e per quanto reprimesse la paura non serviva a nulla. Inspirò a fondo e chiuse gli occhi, prendendo molto più facilmente il controllo di sé e raccogliendo addirittura il coraggio di recuperare la madre che, nel frattempo, aveva sollevato per il collo l'uomo e lo stava agitando come si farebbe con una bevanda gassata speranzosi di vederla scoppiare.
    Che cosa è una milfona, ah?! Mi stai forse insultando, brutto grassone?! Scendi, avanti! Ti apro la pancia e faccio uno stufato con le tue budella!
    Sarebbe stato probabilmente inutile spiegarle che era LEI a tenerlo in alto, e lui aveva tutta l'aria di voler scendere da come si dimenava. Lucia scosse la testa sconsolata nell'afferrare la demone per il braccio e trascinarla via come in un cartone animato, non senza fatica. Le parve di sentire da sua zia un commento del tipo "Quell'uomo ha solo bisogno d'amore! Non vedete?!" mentre l'angelo faceva per avviarsi verso il sopracitato, non senza "superare" Adam sfiorandolo con il suo petto immenso. Lucia implorò tiranide mentalmente di bloccarla e provvedere all'auto per poter proseguire, ma il poverino avrebbe probabilmente dovuto afferrarla di peso vista l'insistenza.
    Oh cielo... Sono così mortificata, Adam!
    Hazel stava ancora inveendo contro il signore mentre si lasciava trascinare, costretta a lasciarlo cadere a terra poco dopo, tutto rosso in viso e visibilmente a corto d'ossigeno; fu un camion di passaggio e dall'aspetto piuttosto futuristico a zittirla e far cessare lo sproloquio di parolacce in demoniaco che stava riversando sul poverino, facendole fare un balzo imbarazzante verso sua figlia, cosa che le impose di rimettersi presto dritta, schiarirsi la voce e soprattutto levare le braccia dal collo di Lucia (che aveva appena abbracciato come una bimba col suo pupazzo anti-mostri) che di rimando sorrise e alzò gli occhi al cielo. Ancora una volta la giovane rivolse uno sguardo di scuse al suo nuovo "amico", arrossendo nel vedere Iris che, premendogli il seno sulla schiena e muovendo le braccia su di lui in quello che sembrava più un abbraccio da dietro sensuale, che non un reale tentativo di spostarlo, tentava invano di farsi avanti verso il povero ceffo di passaggio. Oh, caro... Hai i muscoli completamente tesi! Sei forse stressato? Nervoso? Ci penso io...
    Ed ecco che lì, in mezzo alla strada, giusto per concludere quel quadro semplicemente assurdo che si stavano rivelando sua madre e la sua mancata sorella, Irithiel si dimenticò dell'uomo a terra e a furia di tastare Adam decise piuttosto che fosse LUI ad aver bisogno di affetto, o chissà quale altro pensiero potesse volteggiare in quella mente assolutamente incomprensibile. Per questo mentre Lucia assisteva a sua madre che tentava di ricomporsi, aggrottò le sopracciglia nel ritrovarsi davanti le belle mani dell'angelo che iniziavano ad accarezzare decisamente poco innocentemente le spalle dell'uomo, il torace, l'addome... scendendo pericolosamente in ben altri punti, cosa che attirò lo sguardo di Hazel e la spinse a sbraitare di nuovo e agitare il pugno davanti a sé minacciosamente.
    EHI TU, razza di angelo pervertito! Smettila di toccarlo e muovi quel culone grasso che ritrovi, o ti do io l'amore!
    Vi prego, hem, *ragazze*... un po' di contegno! La vocina di Lucia era preoccupata, ma non era niente a confronto del tono supplicante e spaventato che rivolse alla mente della tiranide, non senza accompagnarlo a un'espressione sconvolta che, visti i ben altri pensieri delle sue "famigliari", avrebbe potuto vedere solo lui. "Ti prego, Adam! Ci serve quel passaggio... Ora!"
    Decisamente, se quel giorno lei e quelle due pesti formato gigante, fossero tornate a casa sane e salve, sarebbe stato un vero miracolo. Dopotutto, la prima e ultima volta che lei e Hazel erano uscite dalla Sapienza e avevano tentato di scendere in città, avevano finito per passare notti intere in galera... Ma quella era decisamente una storia a cui non pensare.

    Edited by .Bakemono - 4/3/2020, 19:38
     
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    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

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    Ovviamente da dietro lo specchio! Il tuo specchio...

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    Il calore, la dolce consistenza e finanche il sapore delle labbra di Lucia continuò ad aleggiare sulle sue per tutto il tempo che impiegò a vestirsi, mentre lottava per contenere la sua erezione e sospirava, fin troppo languido, a tutti i ricordi che quell'eco di un bacio gli risvegliava. Naturalmente non voleva cedere alla lussuria, dopotutto la tensione sessuale che si era venuta a creare tra lui e Lucia, pochi minuti prima, non era stata né cercata né voluta, anche perché non voleva svilire quanto avevano condiviso o darle l'impressione di essere soltanto e biecamente interessato al suo corpo o al piacere che quest'ultimo poteva dargli. Eppure... eppure non poteva evitare di rammaricarsi dell'arrivo così inopportuno di Hazel, proprio quando le manine brune di Lucia erano così vicine a sfiorare la sua erezione, a rendergli quella carezza che aveva desiderato, che aveva pregustato e che, alla fine, non era mai giunta.
    Si ritrovò a osservare per un lungo istante proprio la sua erezione, ostinatamente turgida e impaziente, accarezzando l'idea di prendersi un po' di tempo per sfiancarla un po' o, comunque, appagarla quel tanto che bastava per non creargli più così tanti problemi. Fu la tentazione di un attimo, poi lo sdegno per quell'idea lo colse, non solo perché non gli piaceva l'idea di comportarsi come un ragazzino in pieno fermento ormonale ma, perché, sapeva che se fosse finito a masturbarsi non avrebbe potuto evitare di pensare a Lucia e, dopo aver stretto quel legame di amicizia, gli parve un'eventualità semplicemente disgustosa, scorretta. Era assai vicino al guastarsi l'umore e all'intristirsi quand'ecco che il suo sguardo incontrò il punto del petto in cui era sprofondato il seme di Lucia, al momento il tatuaggio non era visibile perché non stavano comunicando ma ne riusciva comunque a percepirne le linee, come se si fossero impresse nella sua anima più che sulla sua pelle. Vi portò la mano e sentì ancora, come un'eco leggera ma udibile, il piacevole calore di quell'energia diffondersi sul suo palmo e, nelle orecchie, risuonare ancora quel "grazie" tanto sentito, tanto dolce che Lucia gli aveva rivolto telepaticamente prima di essere portata via dalla madre. Sorrise, profondamente intenerito e smise di pensare alla sua erezione, lasciando che questa perdesse di vigore naturalmente permettendogli, così, di rivestirsi velocemente.
    Purtroppo non aveva modo di farsi la doccia né di prepararsi adeguatamente ma ci tenne a lavarsi il viso, i denti, a pettinarsi e a vestirsi di tutto punto: evitò la camicia e il panciotto come di consueto, poiché non voleva dare alle ragazze l'idea di essere un tizio troppo serioso (e noioso, soprattutto) e dunque optò per un completo che reputò più casual e che tale, però, non era affatto; assieme a dei pantaloni e a una giacca nera, infatti, scelse un dolcevita aderente color antracite, si mise dei guanti neri e indossò addirittura un cappotto nero che, indubbiamente, contribuivano a renderlo elegante, così come le scarpe di cuoio nero, ma che non lo aiutavano minimamente a svecchiarlo o a mostrare lati di sé briosi... che, almeno da quel punto di vista, non esistevano. Dopo essersi vestito si pettinò nuovamente e si fissò ancora una volta allo specchio, per cercare eventuali difetti da sistemare e, notato con soddisfazione che non ve n'erano, si diresse con un sorriso smagliante verso le "sue" ragazze, le quali, a onor del vero, avevano aspettato fin troppo.
    Spero di non avervi fatto attendere troppo, signore: in caso, sono pronto a farmi perdonare in ogn-oh. - Adam aveva pensato a qualche frase brillante per accompagnare la sua entrata in scena ma, non appena i suoi occhi incontrarono Hazel e la sua mise, ogni parola gli morì in gola e rimase qualche attimo buono a fissarle il seno che sembrava minacciare di strabordare dal décolleté già ampissimo del suo body. Per riscuotersi da tale malia voltò il viso verso destra, in una direzione a caso, certo che così avrebbe ritrovato il controllo e le parole che gli mancavano. - D-dicevo che, insomma, sono a pronto a... - a cos'era pronto? Saperlo! Sta di fatto che, voltando il capo, questo finì davanti a Iris e al suo curioso concetto di "reggiseno", cioè a quegli striminziti copricapezzoli in oro che già una volta lo avevano stupito e che adesso attiravano nuovamente il suo sguardo. Beh, a essere del tutto onesti, non erano propriamente i copricapezzoli ad attrarre il suo sguardo, quanto ciò che cercavano di contenere contravvenendo a qualche milione di leggi fisiche anche perché, per rimanere in tema, sebbene quelle tette non fossero scure come un buco nero, i suoi occhi ne erano risucchiati comunque. Con un doloroso sforzo di volontà riuscì a strapparsi da quell'ammaliante visione e a portare il suo sguardo al centro dello spazio tra le due, su Lucia. Ritenne che la piccina, in virtù delle sue forme decisamente più contenute (Ma soltanto sul davanti, eh, fosse stata di spalle avrebbe comunque avuto problemi!), sarebbe stata un porto sicuro per il suo sguardo... ma così non fu: incontrare, infatti, i suoi occhioni dolci e curiosi dapprima lo incantò e poi lo fece sprofondare in una profonda, intensa vergogna. Come poteva guardarla negli occhi, infatti, se fino a un attimo prima aveva guardato in ben altri posti sua madre e sua zia?!
    E-ecco, volevo dire c-che... è il momento di andare, vi prego di seguirmi! - se ne uscì di colpo, dando loro le spalle e dirigendosi verso l'uscio di casa dritto e rigido come un automa. Stava per iniziare una lunga, lunga giornata...

    ****


    Quando Lucia aveva proposto di andare ad allenarsi, Adam aveva accettato con lo stesso entusiasmo e nonchalance di chi acconsente a praticare la propria attività preferita e che, dunque, sa benissimo cosa fare, come farlo e, soprattutto, dove farlo. Adam, invece, non aveva alcun idea in merito a nessuno di questi tre concetti, anche perché fino ad allora il suo "allenamento" era consistito nel prenderle in combattimenti occasionali, quindi si mise in strada senza sapere in alcun modo dove andare e cercando spasmodicamente di trovare una soluzione a un così assillante quesito. Purtroppo per lui la disposizione con cui avevano scelto di muoversi non lo aiutava nella difficile ma necessaria attività del pensare: Hazel, infatti, lo precedeva e a ogni passo avveniva un miracolo della natura di cui desiderava ardentemente esserne spettatore; desiderava perché, con la dolce Lucia al proprio fianco, non poteva certo fissarle come un ebete quel culo meraviglioso, quasi completamente scoperto o, quasi meglio ancora, i cuscinetti di carne che sporgevano dal bordo di quegli stivali esagerati! Doveva darsi un contegno, non poteva rischiare di rifare la figura di prima o cos'avrebbe pensato di lui, Lucia? Quindi, con l'inossidabile determinazione di un Orfeo che vuole strappare agli Inferi la sua amata Euridice, proseguì nel cammino guardando fissamente davanti a sé, tenendo il mento un po' più alto del necessario, per evitare ogni possibile contatto visivo, sia pure involontario, con quelle forme tanto meravigliose quanto esplosive (In più sensi!). Paragone molto più che semplicemente calzante quello con Orfeo perché, proprio come il musico, Adam non riusciva a trattenere la tentazione di guardare... però, anziché farlo una volta sola, lo faceva più o meno svariate volte ogni minuto, sempre occhiate furtive e veloci, quasi non volute, dettate dall'inesplicabile tendenza dei suoi occhi e del suo capo tutto a percepire con maggior forza la gravità e a tendere, inevitabilmente, ad abbassarsi sempre di più in maniera progressiva.
    Insomma, la metà del tempo era impegnato a resistere alla tentazione di guardare il culo alla demone e nell'altra metà vi cedeva, per poi risollevare lo sguardo di tutta fretta e lanciare veloci occhiate a Lucia per accettarsi che non l'avesse colto in flagrante, dunque pensare a una possibile soluzione gli era pressoché impossibile! Le cose non migliorarono quando Hazel si fermò di botto in mezzo alla strada per rivolgersi a Lucia senza, però, avere la creanza di voltarsi completamente verso di loro: girò, infatti, il volto verso la sua figlioletta ma rimase a ostentare quell'ottava meraviglia del mondo, senza alcun riguardo per un Adam ormai psichicamente prostrato. Fortuna volle, però, che proprio in quel momento finì tra le mani (O, meglio, sul volto) di Hazel un salvifico volantino che, finalmente, prometteva loro una meta! La tiranide non se ne accorse subito perché, quando fece la sua comparsa quel fortunoso segno del Destino, era impegnato a fissare il fondoschiena di Hazel come se, su quella pelle di caramello, dovesse essere scritto il segreto del Santo Graal o qualcosa di similare. Si riscosse dalla sua ricerca storico/teologica soltanto quando Hazel si rivolse direttamente a lui e a Lucia, osservando il volantino e anche le due donne tanto confuso quanto preoccupato di essere stato scoperto. Dalle parole della demone, però, intuì che quel volantino era di una palestra a ore, proprio il luogo che faceva al caso loro!
    Un vero e proprio colpo di fortuna, col solo inconveniente di esser apparso nella forma di un volantino sudicio e appiccicaticcio: malgrado i guanti, infatti, Adam da bravo misofobo lo prese dalle manine di Lucia con una certa indecisione, afferrandolo per gli angoli superiori e adoperando soltanto l'indice e il pollice di ambo le mani. Leggendo meglio, però, comprese che quel colpo di fortuna non lo era poi troppo, perché l'indirizzo di questa palestra a ore era fuori città, in un posto davvero fuori mano e lontanissimo da lì! Raggiungerlo sarebbe stata un'impresa e Adam era sul punto di aprir bocca per consigliare di desistere e cercare un altro luogo, magari più vicino, quando Lucia gli rivolse una sguardo dalla tenerezza annichilente e gli chiese con una tale vocina se pensasse di poter trovare un passaggio che Adam, semplicemente, non solo non ebbe cuore di dirle di no ma, in un lampo, si convinse addirittura che lui poteva e doveva riuscirci!
    Ma... ma certo, Lucia! Tutti i veicoli che vuoi, troverò una soluzione in un battibaleno! - assicurò rivolgendole il suo miglior sorriso e gonfiando il petto dall'orgoglio, come se ormai si sentisse la soluzione in tasca. Non solo, volse lo sguardo altrove, non senza un certo cipiglio, come se si aspettasse di riuscire a materializzare un veicolo con autista compiacente soltanto grazie alla volontà che in quel momento lo infiammava, sentendosi quasi alla stregua di un grande condottiero alla testa del proprio esercito. Poi Lucia si distrasse e Adam ripiombò giù, nella cruda realtà, accorgendosi che, se era un condottiero, non aveva né spada, né esercito e né, soprattutto, un cavallo!
    Si trovavano in una zona della città che non conosceva, dunque non sapeva dove si trovassero le fermate dei mezzi pubblici né dove questi potevano portarlo, anche perché era piuttosto scettico riguardo la possibilità che autobus o metropolitana arrivassero tanto distanti dalla città. La soluzione poteva essere l'impiego di un taxi o di un'auto a noleggio, ma dove trovare l'uno o l'altra? Non aveva con sé il cellulare (La tecnologia umana era qualcosa che gli appariva ancora troppo aliena da sé) e lì in giro non sembrava esserci nulla che faceva al caso suo. Stava per disperarsi, quando le urla di Hazel attirarono la sua attenzione: un tipaccio, infatti, aveva rivolto delle parole irriguardose verso la demone e quest'ultima, visbilmente alterata, lo stava strapazzando un po' troppo... e soprattutto in mezza alla strada! - Hazel! Sono certo che il signore non intendeva... ah! - quella bugia venne interrotta da qualcosa di molto, molto morbido che impattò sulla sua schiena, abbastanza forte da farlo spintonare in avanti: Adam non comprese immediatamente cosa fosse, poi la voce fin troppo vicina al suo orecchio di Iris e il fatto che quella sensazione di morbidezza continuasse, gli fece capire che era appena finito sulla strada dell'angelo più formoso e amorevole del globo terracqueo.
    Un attimo, sono certo che quell'uomo disponga di tutto l'amore che gli è necessario! - cercò di convincerla a desistere, anche per ottemperare alla richiesta telepatica di Lucia ma, vuoi per l'insospettabile forza dell'angelo, vuoi per quei due immensi seni dietro di lui che annullavano buona parte delle sue sinapsi e della sua volontà, non riuscì a girarsi per poterla bloccare adeguatamente, dunque non trovò di meglio da fare se non puntellarsi sul marciapiede con i piedi, sperando che questo potesse fermarla e, in effetti, ci riuscì!
    ...anche se non come aveva previsto: la donna, infatti, dovette fraintendere la tensione del suo corpo e, obbedendo a quel distorto spirito da crocerossina che l'animava, iniziò a massaggiarlo in maniera assolutamente oscena nel bel mezzo della pubblica via! - E-eh? N-no, aspetta Iris n-non... n-non sono affatto stressato, i-io... mh! - mugugnò, colpito dall'abilità di quelle splendide mani mentre, senza poterlo impedire in alcun modo, nella sua mente scorrevano le immagini del loro incontro, del perverso "bacio" che gli aveva donato e della promessa che gli aveva fatto, cosa che lo fece imbarazzare ancor di più e gli irrigidì ulteriormente i muscoli, con persino il rischio che gli si "irrigidisse" anche qualcos'altro! Il poveretto era nel panico più totale, le mani che stringevano quel benedetto volantino e Lucia che, sempre più urgentemente, gli chiedeva di trovare un veicolo per allontanarsi da quella situazione sempre più spinosa! Certo, Hazel aveva finalmente lasciato andare quel tizio (Peccato essersi perso la reazione spaventata di Hazel al camion, l'avrebbe intenerito e, forse, lo avrebbe aiutato a non essere così indifeso con la demone!) ma era sul piede di guerra nei confronti di sua "sorella" e, insomma, quest'ultima non smetteva di tastarlo, quindi dovevano davvero levare le tende al più presto!
    Preso dalla frenesia del momento si guardò spasmodicamente in giro e il suo sguardo si soffermò su un furgoncino parcheggiato poco davanti a loro; ad attirare la sua attenzione, però, non fu il furgoncino a sé quanto il nome: apparteneva, infatti, a un centro termale e sotto il logo della struttura, vi erano anche tutti i vari recapiti, tra cui anche l'indirizzo... incredibilmente simile a quello della palestra! Non gridò un "eureka" come avrebbe voluto ma se la situazione fosse stata più tranquilla lo avrebbe fatto di certo, in ogni caso adesso dovevano fare presto, non potevano lasciarsi sfuggire una simile occasione: - Lucia, presto: seguimi! - le chiese telepaticamente, mentre afferrava la mano di Iris e si dirigeva in tutta fretta verso il furgone. Il furgone era parcheggiato proprio di fronte a una lavanderia el'autista aveva chiuso male il portellone posteriore, poiché Adam lo aprì senza difficoltà e vi entrò dentro insieme alle ragazze, in un momento in cui, fortunatamente, non stava passando nessuno per strada (Probabilmente la gente si era allontanata spaventata a causa di Hazel) e, prontamente, ne richiuse la portiera, lasciandola socchiusa per poterla aprire dall'interno in un qualsiasi momento. L'interno del furgone era ingombro di asciugamani e lenzuoli puliti e cellofanati, il che spiegava perché fosse fermo davanti a una lavanderia e potevano stare seduti o sdraiati su quest'ultimi ultimi, anche se stringendosi un po', dato che lo spazio era scarso per quattro persone. La tiranide si mise l'indice davanti alle labbra e si rivolse alle ragazze, chiedendo loro di fare silenzio; poco dopo, infatti, avrebbero sentito mettere in moto e il furgone allontanarsi rombando con loro dentro.
    Evviva! Ce l'abbiamo fatta! La palestra è vicina a un centro termale: in un batter d'occhio saremo lì! E, al ritorno, chiederemo al gestore della palestra di chiamarci un taxi! - esultò a voce bassa un Adam raggiante, anche se quella precauzione appariva inutile: il furgone era piuttosto vecchio e faceva un gran rumore, inoltre l'autista doveva aver acceso la radio, dato che ogni tanto provenivano delle note abbastanza alte di... musica neomelodica?! Meglio non indagare ulteriormente su questo punto.
    In ogni caso, Adam era felice e soddisfatto come un gallo che ha un pollaio tutto per sé, dato che era riuscito a risolvere quell'impasse, anche se in maniera poco ortodossa: certo, non appena il furgone sarebbe arrivato a destinazione avrebbero dovuto sgattaiolare via di nascosto ma, insomma, se fossero rimasti in strada avrebbero rischiato comunque di aver guai con la polizia per rissa o aggressione, quindi quella soluzione gli appariva assolutamente perfetta. Si stava ancora crogiolando nell'autoglorificazione quando il loro involontario autista si dimostrò un guidatore piuttosto spericolato: fece un tornante a velocità troppo sostenuta e Adam fu sballottato verso la lamiera del furgone. O meglio, vi sarebbe di certo finito contro se un morbido ostacolo non vi si fosse frapposto; la tiranide non comprese subito dove fosse finito, seppe soltanto che era meravigliosamente morbido e profumato e che gli occludeva completamente la vista. In un primo momento pensò di essere finito tra gli asciugamani ma quando vi portò sopra le mani (Che, inevitabilmente, sprofondarono tra quella morbidezza) e tirò fuori il viso si accorse che... non lo erano.
    Ah. - esclamò, piuttosto stolidamente, notando che la sua faccia era finita tra gli immensi seni dell'angelo e che adesso vi erano sopra le sue mani, non abbastanza grandi per contenerli neanche un pochino. - I-iris! Scusami, no-MHH! - non poté completare le scuse perché una nuova, improvvisa prodezza del loro autista, lo portò a sprofondare col viso tra quelle meraviglie, di cui aveva anche liberato i capezzoli senza volere, spostando la loro precaria copertura. Quelle tette erano peggio delle sabbie mobili e lo erano perché più vi si sprofondava, più vi si voleva sprofondare... i suoi tentativi di liberarsi non sarebbero durati in eterno!
     
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    Metto anche qui i codici del parlato per comodità! Hazel: #C30000; Iris: #00A46D

    Lucia ebbe giusto il tempo di rivolgere un mezzo sorriso ad Adam e sospirare di sollievo, prima di essere costretta ad afferrare sua madre e corrergli dietro. Iris, d'altro canto, non emise un solo fiato di protesta, sebbene le sue mani abbandonarono il corpo del giovane indugiando fino all'ultimo istante sulla sua pelle marmorea, in una carezza ben più lunga del dovuto che arrivò a sfiorargli non solo il petto, in un primo momento, ma anche parte dell'asta turgida di sfuggita, regalandogli probabilmente un brivido. L'angelo riusciva ad apparire soave persino nella sua corsa, che a differenza di quanto potesse far pensare la sua forma fisica estremamente generosa, era leggera, scattante, più simile al passo di una fata che non di una creatura dalla bellezza così prosperosa. Alla fine, tutti e tre insieme, in un tragitto fatto di sussulti, seni saltellanti, muscoli tesi e glutei sodi in movimento, giunsero dentro l'abitacolo al seguito della tiranide. Lucia ansante e leggermente scarmigliata, Hazel apparentemente priva di reali difficoltà respiratorie ma sicuramente molto contrariata, poiché reduce dallo scontento precedente, e Iris... beh, Iris si teneva ben salda al suo protetto, poiché ancora fermamente convinta che avesse bisogno di lei, pareva. Lucia fu la prima a parlare con la sua voce delicata, spezzata dal respiro affaticato, ma non per questo meno dolce, più simile in effetti alla cantilena sospirata che Adam aveva imparato a conoscere nelle ore precedenti.
    Anf grazie anf Adam, sei stato anf assolutamente anf prezio-OH!?
    E poi l'unico rumore a sentirsi fu quello dei loro corpi che rotolavano tutti insieme lungo il veicolo, incontrando per fortuna il morbido della biancheria da cui erano circondati, poiché in diverso modo qualche livido sul fondo schiena non glielo avrebbe risparmiato nessuno... a tutti quanti. Alla fine della spericolata curva, la situazione era a dir poco comica... per non dire incredibilmente sconveniente. La maschera di Iris si era spostata abbastanza da rivelare parte del quo occhio dorato e un principio del suo compagno verde, ed entrambi quegli occhioni assolutamente brillanti ed espressivi si abbassarono quando l'angelo chinò il capo per guardare il capo di Adam. Quando sollevò lo sguardo per parlarle, scusandosi, l'espressione della donna era talmente indecifrabile che per un attimo, un solo attimo, l'uomo avrebbe potuto pensare di vederla contrariata dalla sua sfrontatezza, un solo istante... prima che fosse ella stessa a spingerlo contro il suo petto nella rocambolesca acrobazia successiva, posando le mani liscissime sul dorso delle sue per potersele stringere ancor più fortemente al petto.
    Di cosa ti scusi, gentile Adam? Puoi toccarmi come meglio credi. Il mio corpo è solo uno strumento per dispensare l'Amore e il volere della mia Dea... Prendi da esso tutto ciò che desideri... Non potrò che trarne immenso piacere.
    A differenza della sua voce, che era soave, composta, contraddistinta da una specie di tono cantilenante che la faceva suonare appunto come un coro angelico a bassissima frequenza, qualcosa di intoccabile e "sacro", la presa di Iris era calda, stretta, fin troppo salda nel suo obiettivo passionale, così come il contenuto delle sue parole suonava incredibilmente sensuale e fin troppo allusivo, in quell'ultima dichiarazione. In effetti, l'angelo certo non mentiva, non perché ne fosse incapace (anche se in un certo senso mentire mal si sposava con il suo carattere), quanto più perché semplicemente il suo essere "amorevole" era ben lontano dall'essere anche casta, anzi, ciò che eccitava chiunque toccasse finiva per risvegliare anche le sue sensazioni, e proprio per questo andando a indagare, tra sue cosce (la cui superiore era avvinghiata a quella di Adam, essendo loro stesi su un fianco) la sua intimità a malapena coperta da una catena di grosse sfere d'oro iniziava a brillare di umori che, di rimando, scivolavano lungo le grandi labbra esposte. Solo la vulva risultava coperta alla vista, ma data la posizione era un fattore irrilevante, specie perché Adam aveva ben altro su cui posare gli occhi... o con cui bendarli. Mentre Iris guardava l'uomo tuttavia, altre due figure erano finite addosso ad Adam, e una di queste non esitò certo a mostrare il proprio (scontento) sarcasmo una volta ritrovata una posizione abbastanza consona per poter parlare.
    Ti diverti a palpare senza ritegno l'angioletto, Adam? Sei più perverso di quanto immaginassi...
    Se Adam non fosse soffocato contro i seni enormi e morbidi su cui stava sprofondando, si sarebbe reso conto anche scostandosi di essere finito intrappolato in un triplice abbraccio: da una parte, davanti a lui, per l'appunto vi era il petto immenso di una Iris che lo stringeva forte, guardandolo da sotto la maschera e sorridendo soave; dall'altra, alle sue spalle, il sedere perfetto di Lucia sulle reni, mentre i seni di Hazel, che intrappolavano a propria volta la faccia della figlia, erano così abominevoli da spremersi facilmente sulle sue scapole, con la demone che allungò le braccia per poter posare una mano artigliata sulle costole dell'uomo... graffiandola appena, un po' come se volesse farlo sentire a disagio o impaurito. A quel punto, una Lucia piuttosto contrariata (nonché in estrema difficoltà, dato l'imbarazzo e l'erezione che vista la sua ipersensibilità non esitò a premere sul ventre materno) non si preoccupò minimamente di nascondere la propria protesta ad Adam, dunque la sua voce risuonò nelle menti dei presenti forte e chiara, nonostante la sua bocca fosse invece occupata a mugolare mentre le sue mani, similmente a quelle di Adam, tentavano inutilmente di respingere l'enorme petto di sua madre ritrovandosi intrappolate da simili forme. Forme che, per quanto lievemente più contenute rispetto all'angelo (che era impareggiabile in quanto tale), erano comunque decisamente ABNORMI, specie in proporzione al suo corpicino minuto.
    Ti sarei estremamente lieta se mi liberassi, Madre... non respiro.
    Oh, ma certo, che sbadata! Tuttavia... che donna sarei se prima non aiutassi il nostro nuovo amico, figlia mia?
    Hazel sorrise perversamente, ma solo Iris poté vedere il ghigno malefico che le si dipinse in volto, mentre Lucia soffocava con Adam nel medesimo istante. Con "aiutare" la demone intendeva piuttosto forzare il poveretto a lasciare il morbido rifugio che la sua faccia aveva trovato nelle grazie di Iris, tant'è che guardò l'angelo con un'espressione di sfida ad ella incomprensibile mentre l'altra mano, passando scomodamente sotto al suo stesso seno, afferrava la chioma di Adam senza troppa delicatezza e, affondandovi le dita in mezzo, ne tirava il capo all'indietro, permettendogli così di respirare... e ritrovarsi davanti l'espressione tranquilla e sorridente di una Iris che, per nulla impressionata dalla gelosia della "quasi" sorella, lo guardava con un affetto fin troppo fuori luogo per la loro conoscenza decisamente scarsa; affetto che traspariva dai suoi occhioni come una specie di abbagliante aura d'amore, cosa che le procurò un significativo sguardo assassino dalla demone. Lucia, che di rimando continuava a soffocare e non aveva nessuna intenzione di attendere oltre, ebbe una reazione piuttosto istintiva, portò i piedi contro il corpo della madre e sfruttò le gambe, già piegate e intrappolate trai loro corpi, per spingere con ogni forza la demone, il cui immenso corpo si staccò con facilità, volando fin dall'altra parte del veicolo e impattando contro la lamiera ricoperta di cuscini perché, semplicemente... non si era aspettata un simile sfoggio di potenza dalla sua "bambina"!
    Quando si rialzò, con tanto di pacchi morbidosi che le piombarono sulle corna modificando leggermente la sua espressione in fastidio, strabuzzò gli occhi e guardò Lucia basita. La giovane di rimando, con tutta la grazia che poteva avere in un veicolo barcollante, si era già sollevata come meglio poteva sedendosi composta sulla pila che le sembrava più stabile, ad alcune fila di distanza dagli altri, più in fondo nell'abitacolo. Hazel non mancò comunque di commentare.
    Chi sei tu... e cosa ne hai fatto di mia figlia? Non starai mica diventando davvero cazzuta?! Poi, guardandola ora, in una posizione già seduta mentre si rassettava i vestiti fissando Adam e le sue mani (affondate dentro il petto di Iris) con evidente imbarazzo, sollevò un sopracciglio e sorrise. A quanto pare non c'è pericolo... Di cosa mi preoccupavo?
    Fu allora, mentre il suo sguardo si spostava lungo la traiettoria di quello di Lucia, che la demone si rese conto di due cose che modificarono sensibilmente il suo atteggiamento: 1) Adam aveva ancora le mani "in pasta", trattenute da colei che diceva di esserle sorella e blablabla; 2) al momento molto più importante, si trovavano in uno di quegli assurdi e inquietantissimi cosi che l'età moderna chiamava "camion" o veicoli" e che la facevano semplicemente rabbrividire mentre sfrecciavano su per le strade... fu quest'ultimo punto, in particolare, a farle allargare le braccia e infilare letteralmente gli artigli nelle prime superfici che le capitarono a tiro: una nella lamiera stessa alle sue spalle, l'altra su un cuscino che di rimando si squarciò, iniziando a rilasciare piume d'oca per la stanza. Ogni singolo pelo della sua coda pseudo felina si rizzò visibilmente, mentre guardava verso i tre nel veicolo non più con gelosia o ilarità, bensì con timore visibile... un po' simile a quello mostrato quando il suo didietro demoniaco veniva minacciato.
    Come koaskan ti viene in mente di portarci su un daskan gigante con le ruote?!
    Era così sconvolta che le sfuggirono diverse imprecazioni in demoniache, e persino quel "gigante con le ruote" venne ripetuto in diversi epiteti poco consoni subito dopo, il tutto con il suo accento demoniaco incredibilmente rafforzato dalla paura. Seguirono diverse imprecazioni e minacce senza fine che suonarono come semplice "appena scendiamo la pagherai", "vedrai che ti farò", concludendo con una specie di "ti converrà fuggire da me o potrei tenerti ore a letto e non per fini piacevoli" che si comprese solo per metà. Fu un ennesima curva inaspettata a farla tacere, poiché neppure la presa salda dei suoi artigli sulla lamiera bastò a trattenere il suo corpo, che proprio come quello di un gatto tenuto con le unghie rimase saldo per alcuni istanti prima che la presa venisse meno, complice anche il mancato supporto del cuscino che si distrusse con lo strattone, creando una vera e propria coltre di piume, fortunatamente non troppe da occultare la vista ai presenti. Alla fine del tutto, Iris (che in precedenza aveva iniziato ad alzarsi per mettersi in ginocchio e seduta di schiena contro un cuscino, trascinando con sé Adam stesso) era appunto posata pseudo ritta e miracolosamente composta dall'altra parte del veicolo, con Adam sempre tenuto amorevolmente contro i suoi seni seminudi, i cui capezzoli turgidi erano inequivocabilmente eccitati, Lucia riemergeva dai cuscini dove si era seduta dopo esservi sprofondata in mezzo, con tanto di sesso turgido in bella vista (e pericolosamente vicino al viso di sua "zia" e di Adam) sotto la gonna sollevata che impiegò più del dovuto a sistemare, esponendo così una biancheria a dir poco oscena e sensuale, mentre Hazel, per l'appunto, era finita contro la schiena di Adam, le braccia scomposte abbastanza che un'ascella posava su una sua spalla e l'altro braccio sulla sua testa, finendo così per spedirlo ancor più contro il petto della sorella ma soprattutto fornirgli un "cuscino" altrettanto ingombrante su cui sprofondare, i capelli biondi lungo la faccia quasi fosse la protagonista rivisitata di una nota pellicola horror di un secolo prima e una strana nausea che non era certo consona al suo status di ex-strega demoniaca con tendenze visibilmente dominatorie. Si avvinghiò a lui come una specie di koala formato gigante, al suo petto e alla stessa Iris, tutto pur di non muoversi oltre. Alla fine riuscì a scostarsi i capelli dal viso con una mano e, per quanto la pettinatura non tornò certo liscia come al solito e la francia lasciasse fin troppo scoperta la fronte, riuscì a biascicare nell'orecchio del poverino un memento.
    I-il minimo che tu possa fare... è tenermi stretta, Adam... o ti assicuro che la mia vendetta non vi piacerà...
    Nel frattempo, Iris avendo la sorella così vicino le sorrise e si avvicinò per baciarla, il tutto con le bocche vicinissime al viso di Adam, mentre Lucia nell'alzarsi finì per cadere nuovamente dalla loro parte, o meglio sull'enorme pila di cuscini proprio vicino a loro, che la mise dunque seduta con il sesso all'altezza delle loro facce e il profumo della sua eccitazione che sembrava poter tagliare l'aria per quanto si fece importante. Non solo il suo però... Adam avrebbe potuto sentire anche quanto fosse fradicio il corpo di Iris tra le cosce che lo avvolgevano, soprattutto perché vista l'ennesima caduta e attrito, il sesso dell'angelo premeva sensibilmente contro quello della tiranide stessa, finita anche tra le sue cosce nel cambio di posizione. Lucia fu l'unica a riprendere compostezza quasi subito (o almeno provare a salvare le apparenze) abbassando le mani sulla propria gonna sollevata, incapace tuttavia, di nascondere del tutto un sussulto del suo sesso, proprio mentre si perdeva a fissare una zia decisamente strana che baciava passionalmente sua madre, iniziando a trattenerle la testa con un braccio e minacciando, a giudicare dai suoi conati, di farla rigettare. La saliva colava in rivoli lungo il lati delle loro bocche, a un centimetro o poco più dallo stesso Adam, e quando alla fine Iris si staccò gli occhi le brillarono maggiormente, senza che l'espressione soave cambiasse minimamente, anzi, sembrava perfettamente spensierata, anche più del solito, come se fosse normalissimo per lei.
    C-cosa diavolo fahi... angelo pervertito?
    Mi stai stringendo così forte, sorella adorata... Che non sono riuscita a trattenere il mio amore. E Adam... anche Adam mi sta stringendo... vedete?
    In effetti lei aveva ancora una mano sul dorso di quella della tiranide, e la aiutava quasi a stringerle un seno più forte, mentre l'altra era andata dietro la nuca di Hazel che, suo malgrado, si accorse con estremo raccapriccio di esservi "aggrappata" anche alla spalla dell'angelo per la paura. Con uno sbuffo, vedendo lo sguardo di Iris spostarsi sulle labbra di quest'ultimo agì per prima, quasi ringhiandole silenziosamente addosso, poiché snudò i canini (sebbene non emise un suono).
    Smettila di guardarlo come se volessi mangiarlo. Se c'è qualcuno che ha diritto a farlo, quella sono io... non è vero Adam?
    E lì, con il sapore dell'angelo ancora sulla lingua, Hazel si sporse e spostò la mano dal petto dell'uomo alla sua guancia per poterla voltare verso di sé, o almeno invitarlo a farlo, tanto che se non si fosse ribellato si sarebbe ritrovato tutta la lunghissima lingua della demone attorcigliata alla sua e infilata anche in bocca, mentre Iris, sentendosi invitata grazie a quella sua psiche stranissima, iniziò a baciare (più che altro leccare) la congiunzione delle loro labbra, leccandone via la saliva, senza perdere mai il proprio sorriso. Il tutto mentre, invece che trattenere la sorella, ormai "rapita" dal bacio, spostava la mano che non tratteneva Adam verso il sesso di Lucia, carezzandole la coscia alla cieca...
    Lucia sussultò e si fece subito indietro, cadendo di nuovo, ma non prima di aver balbettato una razionale protesta.
    Q-q-questo mi sembra decisamente troppo, I-I-Iris!!!
    Cosa diamine stava accadendo lì dentro? Ma soprattutto... cosa altro poteva accadere prima che arrivassero a destinazione?
     
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    Ovviamente da dietro lo specchio! Il tuo specchio...

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    Adam era entrato nel furgone portandosi dietro uno strano misto tra euforia e disagio: la prima era certamente dovuta alla rocambolesca soluzione che, con un colpo di mano, li aveva sottratti alla spinosa impasse in cui si trovavano, nonché al fatto che era circondato da tre bellezze poco vestite, cosa che non guastava di certo il suo buonumore; quanto alla seconda emozione, invece, vi erano molte possibili spiegazioni come, ad esempio, star violando la legge divenendo dei passeggeri clandestini oppure la preoccupazione (Più che legittima, ahilui) riguardo a cosa sarebbe accaduto in palestra: se Hazel e Iris risultavano così incontrollabili per strada, cosa sarebbe accaduto se in quella struttura ci fosse stata più di una persona? Inoltre, a essere del tutto onesti, parte di quel disagio era dovuto all'eco della carezza che Iris, un attimo prima di lasciarlo andare, aveva rivolto alla sua asta e che, ancora, vibrava nel suo corpo fin troppo teso e attento verso simili stimolazioni. Fortunatamente era andato tutto per il meglio, il loro involontario autista era sfrecciato via assolutamente ignaro e lui si stava già godendo i complimenti un po' ansanti (Quant'era carina!) di Lucia, tutto fiero e soddisfatto come un gatto coccolato, prima che l'imponderabile accadesse e spezzasse quell'idillio: il loro conducente, infatti, affrontò in maniera spericolata una serie di curve e i poveretti si ritrovarono a essere sballottati per ogni dove, fortunatamente protetti dal gran numero di cuscini e biancheria varia che ingombrava il retro del furgone.
    In realtà la caduta libera di Adam venne attutita da qualcosa di ben più morbido e piacevole di qualsivoglia cuscino (E, addirittura, non più piccolo!), vale a dire che finì a sprofondare le mani tra i meravigliosi, giunonici seni di Iris: il poveretto si scusò immediatamente ma non fu altrettanto lesto a interrompere il contatto perché l'autista continuava ancora a credersi in una gara... e perché, insomma, era un contatto così piacevole che non poté evitare di indugiare ancora un poco! Lo sguardo indecifrabile dell'angelo, però, appena individuabile dalla maschera lo raggelò e lo riscosse, tanto che Adam stava già allontanando le mani quando quelle dell'angelo gli imposero di ritornare a sprofondare tra le sue grazie. Sbigottì e i suoi occhi azzurri si sgranarono ancora di più nel sentire le parole della donna: - Oh! - beh, forse non la più intelligente delle risposte ma, come dire? Adam aveva intuito quali fossero i precetti della sua Dea (Come non comprenderli, alla luce di quant'era accaduta a casa sua?) ma aveva ritenuto che Iris li assolvesse ingenuamente, ricavando una candida gioia dal piacere e dall'amore che dispensava a chi riteneva bisognoso... ma, nel discorso che gli aveva appena fatto, tale candore era assolutamente non pervenuto e, anzi, si evinceva quanto l'animo dell'angelo fosse perverso! - M-ma certo! - cos'era certo? - Io non ho parole per r-ringraziarti Iris... - ma che Diavolo stava dicendo? - Ma non penso che sia il caso. Adesso... - stava andando bene, semplicemente il suo cervello ebbe un momentaneo blackout nel registrare l'infinita morbidezza dei seni in cui le sue mani erano immerse, una morbidezza tale che non poté fare a meno di domandarsi come diamine facevano a stare così su, sode eppure soffici ed enormi che, per un lungo attimo, gli occhi che aveva provato strenuamente (E con un certo successo, bisogna dire) a tenere fissi sui suoi, finirono per profondare in quel tripudio di femminilità color cioccolato. Si riscosse soltanto nel sentire le accuse di Hazel, tanto che quasi sobbalzò e cercò di tirare via le mani da quelle magnifiche tentazioni, non riuscendovi per la forza spropositata dell'angelo e perché, insomma, non ci metteva poi così tanto impegno. - N-no, non è così! E' un... un equivoco! Io no-mhhh!!! - le ragazze non sapranno mai cosa credeva di non essere Adam perché, improvvisamente, qualcosa lo spinse costringendolo ad affondare il volto tra quelle tettone meravigliose. Sarebbe indubbiamente bello poter dire che la tiranide lottò strenuamente per liberarsi da quella meravigliosa morsa, che fece del suo meglio per sottrarsi a quel contatto non ricercato... ma sarebbe altrettanto indiscutibilmente falso: non appena Adam si ritrovò soffocato da tutta quella meravigliosa abbondanza, infatti, un vero e proprio torrente di sangue abbandonò il suo cervello per dirigersi parecchio più in basso, precisamente nella sua asta che s'inturgidì e gonfiò come se volesse strappare i pantaloni con la sola vigoria del suo desiderio. Fortunatamente non accadde nulla di simile ma, ben prima che la tiranide iniziasse a esaurire l'ossigeno, la sua mente perse qualsivoglia capacità a pensare ad altro se non quanto fossero morbidi, grandi e profumate quelle tette e le sue mani che, fino ad allora, avevano cercato di mantenere quantomeno una parvenza di decenza, presero a palpare, a strizzare e ad adorare quelle perfette icone di femminilità come se ne andasse della loro vita, finendo così con lo stimolare non poco i suoi capezzoli, vuoi coi palmi o con le dita. Non si riscosse neppure quando percepì due nuove, magnifiche morbidezze premergli sulla schiena: onestamente il suo cervello non aveva proprio modo di decifrarne la natura anche se, a dire il vero, il suo corpo dovette intuirlo da solo dato il modo in cui il suo membro fremette da sotto i pantaloni... in effetti, Adam aveva conosciuto davvero a fondo sia i seni di Hazel che il culetto di Lucia dunque, non appena se li sentì addosso, il suo istinto dovette in qualche modo riconoscerli.
    Non che ciò avrebbe cambiato in alcun modo la sua situazione visto che, completamente travolto (E stravolto) dagli eventi, prese persino a leccare e a succhiare l'ampia porzione di carne che gli premeva sulla bocca, mugolando in una maniera indistinta che, però, non sembrava esprimere sofferenza o dispiacere. Sembrava quasi un gigantesco bebè confuso, incapace di trovare il capezzolo ma fin troppo affamato per aspettare di iniziare a succhiare... mugolò di fastidio, però, quando si sentì tirare per i capelli e non per il dolore in sé, perché non voleva evidentemente separarsi da quelle carni morbidissime, dalla pelle dolcissima che aveva succhiato e morso fino ad allora; fortunatamente, vuoi la confusione, vuoi la sua fame d'aria, non fece resistenza e riemerse da quelle meravigliose "profondità", tirando una gran boccata d'aria e trovandosi dinnanzi il volto dolce, affettuoso di Iris.
    A quella vista tanto dolce (Non sembrava proprio la panterona che aveva creduto pochissimo tempo prima!) Adam si riscosse e si sentì terribilmente in colpa per quanto era accaduto e per come si fosse lasciato andare, tanto che il suo viso, altrimenti latteo, si colorò di un tenue imbarazzo. - Iris, io-mhhh! - e di nuovo giù, verso le meravigliose profondità di quelle straordinarie tettone! Lucia, infatti, nel tentativo di liberarsi (La sua richiesta d'aiuto era risuonata persino nella sua mente!) aveva spinto con le gambe la madre, con la conseguenza che lei si era, sì, liberata ma lui era finito ancora una volta a pascersi tra quelle abbondanti grazie. A dire il vero, stavolta resistette all'impulso di tornare a suggere come un infante e non appena ne ebbe modo riemerse di sua sponte, anche se più rosso e scarmigliato di prima. Avrebbe di certo continuato le sue scuse se non fosse stato interrotto di colpo dalle urla di un'Hazel comicamente spaventata: Adam si voltò verso di lei (Per quanto, almeno, gli consentiva la sua posizione) col volto più sbigottito e colpevole della storia, mentre Hazel lo riempiva di improperi demoniaci. Il poveretto si sentì davvero in colpa, dato che mentre era in strada la donna gli era sembrata effettivamente a disagio al passaggio di mezzi a motore particolarmente grandi ma, nel momento del suo eureka, se n'era completamente dimenticato! - Hazel, perdonami! Non sapevo di questa tua fobia, non volevo spaventarti: adesso vengo lì e... ah! - ennesimo tornante ed ennesimo giro di giostra: questa volta gli andò meglio (?) e non finì tra le tette di Iris, anche perché quest'ultima aveva trovato come posizionarsi per attutire la spinta e, dunque, Adam sbatté semplicemente la guancia contro un suo seno, provocando un tremolio semplicemente meraviglioso e uno schiocco che, inevitabilmente, gli ricordò quelli prodotti dal bacino di due amanti... cercò di riscuotersi e, per una volta, la vista dei seni di Iris lo aiutò: in mezzo a quelle due meraviglie, infatti, individuò la scia lucida della sua saliva e persino qualche segno dei suoi denti; una vista più che sufficiente per far sussultare il suo cazzo e, al tempo stesso, risvegliare incredibilmente il suo senso della decenza e il suo imbarazzo. Doveva riprendere in mano la situazione, non poteva approfittarsi così dell'ingenuità e delle credenze di un povero angelo, cos'avrebbe pensato altrimenti Lucia? Beh, un'indicazione piuttosto chiara di cosa stava pensando la piccola ce l'aveva a poche decine di centimetri dal viso ma Adam non fece in tempo a vederla: - Dobbiamo ricomporci! Adesso recupero Hazel e... mhhh! - nulla, quel giorno il Fato non voleva proprio fargli terminare neanche una frase: la demone, infatti, non volle aspettarlo e si "recuperò" da sola, cioè sbattendo contro la sua schiena e facendolo tornare di nuovo giù, tra quelle perfette, giunoniche forme. Il capitano Nemo poteva anche credere che ventimila leghe fossero una bella profondità, ma soltanto perché non aveva conosciuto Iris: Adam non era che a metà del suo viaggio verso il "fondo" di quella scollatura e già aveva dimenticato ogni altra cosa che non fosse l'indicibile morbidezza che lo attorniava e il profumo, intenso, dolcissimo di quella pelle. L'unica cosa che gli permise di riemergere fu proprio la demone che, avvinghiandosi a lui, lo costrinse a tirare all'indietro il capo e a osservare stupito una realtà che già aveva dimenticato. Il memento di Hazel lo aiutò ad acquisire un po' di lucidità ma ciò non fu propriamente un bene perché, assieme a essa, giunse anche una maggiore consapevolezza di ciò che accadeva tutto intorno a lui... e ciò che accadeva era tutto tranne che utile a mantenere la calma! Infatti, se in un primo momento la sua attenzione venne attirata da Lucia e da quel suo piccolo, profumato "problemino", da cui distolse gli occhi imbarazzato, in un secondo fu ben altra la percezione a imporsi alla sua mente: un forte, intensa sensazione di bagnato che si propagava proprio dal pube di Iris, premuto sulla sua erezione che più marmorea di così non poteva essere. Adam sgranò gli occhi dallo stupore, dato che quella scoperta rimetteva nuovamente tutto in discussione: che davvero, allora, Iris fosse una pervertita?! E, poiché il suo cazzo sussultò come una tigre in gabbia, pulsando terribilmente scontento, non poté evitare di chiedersi se non lo fosse anche lui.., in questo caso, però, la domanda era decisamente retorica. Adam deglutì rumorosamente e strinse i pugni per ritrovare la risolutezza (Scelta non proprio felice, poiché comportò lo sprofondare ancora maggiore delle sue dita in quelle carni meravigliose), deciso a mettere un freno a quanto stava accadendo: - Iris... - esordì e finì lì, poiché l'angelo afferrò la nuca della sorella e, sotto gli occhi stupefatti della tiranide, la baciò appassionatamente.
    Adam, dunque, s'incantò a osservare quelle meravigliose labbra, la cui morbidezza e piacevolezza gli appariva evidente come il Sole (Anche perché aveva già avuto modo di provare a dovere quelle di Hazel) e gli venne una voglia terribile, insopprimibile di congiungervi le sue, di leccare quei rivoli invitanti di saliva... non lo fece perché, semplicemente, Hazel riuscì a sottrarsi al bacio della sorella prima che lui potesse cedere alla tentazione ma, va da sé, non smise neppure per un istante di palpare quegli enormi seni con desiderio, anzi la mano che adesso risultava libera non solo non smise ma, con la maggiore libertà di movimento che gli era consentita, afferrò tra le dita il capezzolo deliziosamente turgido e a titillarlo, strizzarlo e pizzicarlo senza pietà. Adam era ormai partito e la sua mente aveva acceso il pilota automatico perché, quando Iris si rivolse direttamente a lui, fece una faccia assurdamente stupida da pesce lesso e, totalmente abbagliato dalla bellezza di quel volto amorevole, si limitò ad annuirle in risposta. Non fiatò nemmeno alle parole di Hazel, semplicemente volse il viso verso di lei docile come un cucciolo e accolse il suo bacio con un mugolio di pura, estatica gioia. La demone l'avrebbe visto socchiudere gli occhi dal piacere e ogni singolo muscolo di quel corpo scolpito rilassarsi, diventare morbida cera tra le sue mani. Ciò che non perse vitalità fu proprio la sua lingua che, in quella forma, era decisamente più corta di quella della donna ma che non per questo si lasciò intimorire: Adam cercò di donare ad Hazel un bacio avvolgente, passionale e soprattutto mozzafiato, quindi non esitò ad accogliere nella sua gola quella lingua lunga, a succhiarla, a far danzare la sua nel modo più sfrenato che conoscesse soltanto per recare piacere alla demone.
    Controllarsi divenne sempre più difficile e Adam, semplicemente, smise di farlo in maniera efficiente: l'eromanzia iniziò a sorgere dal suo corpo come una marea calda, ancora leggera, quasi placida ma non per questo meno temibile. Lui non si accorse di nulla ma dalle sue mani, dalla sua bocca e, in realtà, da tutta la superficie del suo corpo, iniziò a fluire un gran quantitativo di quell'energia perversa che, ovviamente, si riversò senza possibilità di scampo nei corpi delle due sorelle. L'eromanzia avrebbe reso quel bacio ma anche il modo in cui palpava i seni di Iris ancora più intenso, poiché le donne avrebbero percepito le zone dei loro corpi a diretto contatto con Adam farsi più sensibili, calde e i loro stessi corpi iniziare a vibrare desiderosi insieme a quell'energia perversa. Certo, Hazel era una demone sicuramente avvezza a simili fenomeni e Iris poteva, a causa del suo credo, poteva non esserne nuova, dunque entrambe avrebbero potuto mantenere il controllo (Sempre se avessero voluto farlo, certo) ma non era questo il punto: Adam, infatti, assieme all'eromanzia non riuscì più a trattenere la sua natura di tiranide che, inevitabilmente, iniziò a emergere.
    Non si trasformò, ancora il suo controllo era troppo saldo per far accadere un simile guaio, ma non poté più controllare certi "dettagli" del suo corpo e, dunque, sulla sua pelle nivea ricomparvero le vene nere che Hazel e Lucia avevano già conosciuto, mentre i suoi muscoli già ben definiti si gonfiarono ancora di più, i suoi vestiti, improvvisamente, si tesero come se fossero stati di due taglie più piccoli. La sua stessa lingua crebbe e perse praticamente qualsivoglia aspetto umano: divenne incredibilmente lunga, rossa e soprattutto larga, naturalmente non quanto quella della sua forma da tiranide ma più che abbastanza per riempire la gola di Hazel, avvolgere la sua lingua e uscire fuori dalla sua bocca per cercare e stringere la lingua di Iris per avvicinarla, così, a quella della sorella. Insomma, se nessuna delle due si sarebbe opposta, si sarebbero ritrovate in un perverso, sfrenato e mostruoso bacio a tre, in cui le loro lingue, le loro bocche e le loro gole venivano costantemente occupate, avviluppate e violate da quella carne rossa e calda.
    Ben presto, però, Iris si sarebbe accorta che vi era ben altra carne di cui doveva preoccuparsi: il cazzo di Adam, infatti, crebbe insieme al resto del suo corpo e crebbe fino a risultare decisamente innaturale, per non dire abnorme rispetto a un corpo comunque umano, dunque i suoi pantaloni non riuscirono più a contenerlo e il bottone schizzò via, liberandolo pressoché di colpo. L'enorme asta, dall'aspetto ancora umano a parte per le inquietanti vene nere e le dimensioni, sbatté con uno schiocco decisamente violento sul ventre morbido di Iris e la cappella, quasi sapesse già dove andare, iniziò a premere proprio tra quei meravigliosi seni. Adam mugolò con un verso profondo, proveniente dal fondo della gola e che già appariva ibrido tra la sua voce da umano e quella da tiranide, prima di muovere il bacino per strusciare istintivamente l'enorme erezione proprio sul ventre e sui seni dell'angelo, in un tentativo inequivocabile di farsi praticamente una spagnola da "solo"; in realtà non appariva molto cosciente di quanto stava facendo, dato che teneva gli occhi socchiusi e sembrava perso nel bacio che, tra l'altro, continuava con un'intensità e una foga non disturbate dai nuovi eventi. Naturalmente quell'asta enorme era completamente irradiata di eromanzia e quest'ultima fluì in quantità ancora maggiore su Iris che, essendo unita sia ad Adam che ad Hazel, probabilmente andò a creare una sorta di circuito chiuso terribilmente perverso. Circuito in cui fu inserita forzatamente anche Lucia e sempre per merito di Adam: non era ben chiaro cosa volesse fare, in realtà, dato che mosse la mano libera a casaccio, forse voleva accarezzare Hazel, forse Iris, forse voleva fare tutt'altro, fatto sta che la mano s'imbatte per caso nel pube di Lucia, nella sua deliziosa erezione e, semplicemente, non la lasciò più andare. La piccina, infatti, avrebbe visto quella mano grande, con le punta delle dita nere e già con un sottile strato di carapace artigliato, letteralmente aggrapparsi a lei e premere il palmo proprio sulla sua erezione, massaggiandola, in un tentativo di stimolazione complicato per la posizione ma non per questo meno piacevole, mentre le dita cercavano di intrufolarsi sotto le mutandine per artigliarle le natiche e, allo stesso tempo, rilasciavano grandi quantità di eromanzia.
    Mhh... ragazze... - mugolò Adam adoperando le mostruose corde vocali della sua forma da tiranide, segno che la trasformazione era più profonda e avanzata di quanto non apparisse. Il tono era caldo e rilassato, come se le stesse chiamando in sogno... indice del fatto che non aveva perso del tutto il controllo, semplicemente si era lasciato andare di colpo, quindi le ragazze potevano ancora tornare a farlo ragionare.
    ...se soltanto avessero voluto, certo.
     
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    "Hazel, perdonami! Non sapevo di questa tua fobia, non volevo spaventarti: adesso vengo lì e... ah!"
    La sopracitata sollevò un biondo sopracciglio, indecisa se sentirsi offesa o lusingata. Assistere a un maschio che si preoccupava per lei era una cosa decisamente nuova per Hazel, una demone -ma anzitutto una strega perduta- abituata a badare a se stessa e considerare gli uomini alla stregua di oggetti buoni solo a soddisfare le esigenze per le quali erano stati creati, nel loro caso -a suo dire- soddisfare per l'appunto una donna. Neppure lei avrebbe saputo dire quale reazione quella novità le procurasse o come dovesse reagire, se con orgoglio (perché comunque sapeva perfettamente badare a se stessa) o sentendosi lusingata, ma di certo quella novità risvegliò ancor più la sua voglia di mangiarselo in un solo boccone... e nel suo caso non si riferiva propriamente alla carne, era più un desiderio di vederlo sciogliersi in quei suoi balbettii fuori-luogo, di vedere le sue guance arrossarsi, e tutti quei muscoli da gran guerriero quale la sua natura gridava di essere, contrarsi sotto le sue unghie. Quel suo fare "cavalleresco" le ricordava i suoi anni migliori, i bei secoli andati... e le faceva venire voglia di fargli perdere il controllo. Sì, Adam risvegliava in lei quella sete di dominare che aveva dovuto mettere da parte nei secoli all'Inferno per poter sopravvivere, e poiché era così tanta, accumulata nelle ore, nei giorni, nelle settimane interminabili e negli anni... riusciva a tradurre quella bramosia solamente come una parola che per molti sarebbe potuta suonare stonata: fame. Per l'appunto. Una fame che si tradusse nel gettarsi addosso a lui senza remora alcuna, stuzzicarlo, cerca un suo bacio... e una volta trovato non lasciargli un solo istante di respiro, graffiandogli la carne e tenendolo stretto e ancorato alla propria faccia come poteva durante quel bacio. Quanto a Iris... si sorprese ella stessa di non restarne poi così disgustata. Nonostante i suoi ricordi, non la sentiva propriamente come sangue del suo sangue e dunque, più che trovare incestuoso il suo gesto di baciarla, si era sentita addirittura attratta... per pochi istanti prima che subentrasse l'irritazione. Era una bellissima donna (Perdiana, era bella quasi quanto LEI!) e aveva la capacità, probabilmente in quanto stupido angelo, di attrarre tutto ciò che la circondava. Quindi Hazel optò per godersi il momento e rimandare eventuali remore, cosa che sembrò fare anche Adam, rivelandosi particolarmente perverso anche senza l'effetto dell'eromanzia a dominarlo. Evidentemente era un animale ben più lussurioso e voglioso di quanto avessero assaporato lei e Lucia, ma soprattutto molto meno innocente se si lasciava andare così per due semplici seni (anzi, quattro)... Notizia di cui un demone come lei poteva solo bearsi.
    Lucia aveva tutta l'intenzione di tenersi lontano da quella scena. Davvero! Avrebbe voluto mantenere il controllo e la sua determinazione era concentrata interamente su quello, solo che... non sembrava bastare. Si sentì fiera di se stessa per poco tempo, infatti. Fiera di osservare la scena di sua madre e sua zia che si baciavano con un certo imbarazzo, anzi, parecchio imbarazzo, nonché una buona parte di estremo disagio al pensiero che, invero, si trattava comunque di SUA MADRE e di una sua lontana parente (la cui parentela doveva ancora elaborare appieno), fattore che all'oscenità di quel bacio lussurioso aggiungeva anche l'incesto, peccato che Lucia suo malgrado aveva conosciuto bene solo il giorno prima... Al pensiero ancora rabbrividiva, sebbene non del tutto di orrore come avrebbe invece dovuto fare. Dava la colpa di quel particolare, di quei residui di desiderio che non avrebbe voluto avere, ad Adam... Chi, altrimenti? Quel suo aspetto magnifico, la sua gentilezza apparentemente fuori luogo se si considerava la sua natura di tiranide (nonché il suo aspetto mostruoso), per non parlare di quella mare di muscoli sodi e nervi guizzanti pronti a saltar fuori al primo stimolo su quel suo corpo granitico. Ecco, sì. Furono proprio loro a renderla meno fiera di se stessa e vanificare tutto quel disagio che provava nel guardare sua madre e Iris scambiarsi effusioni e aver perso quasi, quasi, l'eccitazione e il vigore della sua intimità mentre lo faceva; quei muscoli che fremevano sotto le dita delle due donne, dai bicipiti ai trapezi, per non parlare persino della mascella che si contraeva mentre quel malefico angelo travestito da demonio (non avrebbe dovuto essere il contrario?) schiudeva la bocca per succhiare i seni di Iris... poi la sua lingua, e infine la lingua di Hazel stessa. Lucia ci provò a mantenere la calma e la freddezza necessarie a strane fuori, sul serio. Stava persino per sgusciare via e porre una trincea di materassi e cuscini tra loro, così da proteggersi dalla tentazione, ma proprio mentre faceva scivolare quel suo perfetto culetto lungo la pila di biancheria per potersi ritirare, ecco la mano di Adam piombarle addosso senza preavviso e farla sussultare, poco prima che iniziasse ad ansimare per ciò che stava facendo. Istintivamente portò le mani (entrambe, visto che per fermare quell'enorme appendice le occorrevano insieme) a stringersi sulla sua, cercando di scacciarla in qualche modo... salvo poi perderne qualsiasi forza, o volontà. Quel suo dannato desiderio perpetuo unito all'ipersensibilità rischiarono di portarla nuovamente sull'orlo di un orgasmo dopo neppure troppi instanti di quella carezza innocua e ben più dolce delle effusioni a cui era abituata, tanto che si rilassò piano piano limitandosi a malapena a un mugolio incerto, mentre quei ridicoli tentativi di scacciarlo si facevano addirittura più deboli. Mnnh, Ah-Adam, no... E avrebbe davvero voluto suonare decisa, davvero! Nella sua mente quel diniego era chiarissimo e determinato, ma nella realtà il suo continuo ansimare e quel suo balbettio non aiutarono a rendere chiaro il concetto. Fortunatamente, la sensazione di disagio dovuta a ciò che, in teoria, sarebbe dovuto essere scandaloso all'interno di un veicolo che per altro non conosceva, su lenzuola destinate a qualcun altro, alle spalle di un ignaro e innocente autista deciso a fare il proprio lavoro quella mattina, ecco, QUEL disagio, non era l'unico a farsi strada nelle sue viscere, anzi. Fin da quella mattina, anzi, fin da quell'incubo della notte prima, come anche del suo stesso discorso riguardo l'amore che provava per Thresh, una sensazione di fastidio e profondo timore si era fatta strada dentro di lei, unita al pensiero che lo stesso zombie potesse in qualche modo sapere cosa stava accadendo, sentire le sue emozioni e fosse... infuriato. Cosa che non aveva senso, ahilei, poiché non si era fatto mai alcun problema in proposito e anzi, lui stesso, si era sempre dato alla pazza gioia con un'infinità di splendide donne e creature diverse. Per quanto dunque una parvenza, anche minima, di gelosia da parte del suo amato l'avrebbe resa addirittura lusingata, probabilmente, in quel caso escludeva potesse trattarsi di questo. Qualunque cosa fosse tuttavia, agì in qualche modo sulla cicatrice del marchio che prese letteralmente a risplendere sulla sua natica, procurandole un dolore acuto e bruciate (letteralmente) molto simile all'esatto istante in cui lo aveva ricevuto, accompagnato dallo stesso intenso piacere che (non solo per merito della mano di Adam ma anche per essa) la spinse a gridare fin troppo liberamente, cosa che le fece sgranare gli occhi e la portò subito a chiudersi la bocca con entrambe le mani. Il sussulto per il dolore la fece cadere all'indietro una seconda volta, mentre il suo sesso "eruttava" senza ritegno, andando a impregnare la perversa lingerie che portava con i suoi umori. Una volta caduta, con le gambe all'aria e l'intimità ancora pulsante tra la mano di Adam, il proprio istinto fu quello di sottrarsi alla presa, cosa che avrebbe fatto senz'altro se l'uomo non si fosse opposto. Lucia, ansante, con le mutandine oscenamente fradice e i lacrimoni agli occhi per il dolore, ma soprattutto il piacere appena provato, pregò che Adam non cedesse al suo lato tenero e si sporgesse per controllare cosa le fosse capitato... questo perché l'avrebbe trovata letteralmente il lacrime, scossa da quanto accaduto, e pregna di vergogna. Per sua fortuna Hazel, percependo le difficoltà della figlia, ma volendo anche e soprattutto approfittare della situazione, scelse quel momento per distrarre il poverino: riacciuffandolo qualora si fosse distratto, cercando addirittura di afferrare la sua mano per portarsela al seno (con un'espressione quasi di sfida, verso Iris) e la lingua che si insinuò letteralmente nella sua gola, con l'intento preciso non solo di stimolarlo, ma di mozzargli letteralmente il fiato. La mano libera si insinuò poi sotto il suo braccio per andare a lambire la sua erezione, iniziando a masturbarla contro i seni di quella sconosciuta che aveva ormai identificato come "quasi" sorella senza farsi troppi problemi. Non era mai stata una puritana che badava troppo ai legami famigliari prima di conoscere Adam, tanto che non si era mai fatta problemi a "molestare" scherzosamente Lucia, ma il fare sesso con la sua stessa carne aveva definitivamente spezzato i suoi freni inibitori in tal senso, tanto che l'idea di praticamente certe effusioni con quella che sarebbe potuta essere sua sorella ma di fatto, era pressoché una sconosciuta, non le sembrò poi così scandaloso se il bottino era sconvolgere Adam. Piano piano il suo corpo si premette sempre più contro di lui, anzi, gli si gettò quasi addosso e si mise in modo che fosse più comoda per arrivare a toccare entrambi, sia Iris che la tiranide, prendendo in breve il controllo della situazione... senza che l'atteggiamento dell'angelo venisse in qualche modo intaccato, a dire il vero, anzi. Non solo Iris non fece cenno di rispondere alle provocazioni, ma il suo sorriso scintillante si aprì ancora di più mentre stringeva i seni per poter massaggiare ancor più Adam, aiutandosi con le mani e, al contempo, cercava il contatto con sua sorella baciandola dove e quando poteva. La demone si irrigidì appena al tocco della lingua di lei sul suo collo, forse in fondo il contatto diretto era ancora parecchio strano... ma bastò perdersi nel bacio dello stesso Adam per dimenticarsene. Si staccò solo per ridacchiare della situazione, leggermente ansante certo, ma non meno perversa e padrona di sé. Quando nessuno minava alla salute del suo culo, era davvero difficile farla scomporre.
    Come pensavo, ragazzi... Siete davvero due pervertiti. Adam, poi... di te non dovrei essere sorpresa. Ti deciderai mai a darmi l'esclusiva?
    Fu a dir poco fuori-luogo, visto che non c'era un singolo motivo per il quale l'uomo avrebbe dovuto farlo, ma il suo sguardo era perfettamente serio mentre gli ghignava addosso in attesa di una sua risposta... Quale che fosse, non avrebbe atteso poi molto per ascoltarla, pronta a fiondarsi nuovamente su di lui per baciarlo e, magari, ribaltare la situazione scacciando sua sorella. Iris tuttavia non sembrava volersi far da parte, più che altro perché dalla maschera scostata i suoi occhioni apparivano innocenti e colmi di gioia nonostante la situazione. Sono così felice in questo momento miei cari! Sento che il vostro amore potrebbe mettere a tacere persino i miei compagni angeli in cielo! Come prevedibile, Hazel fece roteare gli occhi ferini per il disappunto, mentre la sua coda iniziava a muoversi freneticamente ma sinuosamente, come quella di un gatto adirato. Preferirei che mettesse a tacere te, "sorella". Anzi, guarda... perché non accogli l'amore di Adam e mi lasci godere un po' di silenzio? E lì, senza neppure guardarla ma fissando Adam stesso e cercando il suo sguardo, con un perverso ghigno e una mano sulla nuca dell'angelo le spinse la testa finché le sue labbra, schiuse in una "o" sorpresa, non finirono a stretto contatto con il glande della tiranide. E lì, come se fosse ella stessa a usare quella bocca e al tempo stesso guidarla per dargli piacere, spinse l'angelo a succhiare la carne dell'uomo mentre quella perversa spagnola proseguiva, anche grazie alle mani di Iris stessa che, piuttosto che essere offesa da quel rozzo gesto del demone, sorrideva mentre iniziava a muovere la lingua.
    Dov'eravamo rimasti?
    Con gli occhi gialli accesi e le sopracciglia sottili, la voce roca e sensuale e la coda ora "scodinzolante", Hazel era pronta a tuffarsi nuovamente su Adam, afferrandogli le spalle con l'intento di farlo stendere d'un lato mentre Iris proseguiva da sola e li seguiva di rimando. La situazione rischiava di farsi ancora più spinta di quanto non fosse, ma in tutto quel quadro sembrava essere solo Lucia, e forse Adam stesso, a preoccuparsi del grido che aveva rimbombato per tutto l'abitacolo. La giovane fu la prima a correre a ripari, tanto che avrebbe approfittato di qualsivoglia apertura concessale per nascondersi letteralmente dietro la "trincea" e farsi da parte, massaggiandosi la natica dolorante con ancora gli occhi lucidi. La fobia di Hazel per i veicoli moderni? Dissolta e liquefatta come la copiosa quantità di umori che ormai bagnava le cosce di tutti i presenti...
     
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    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

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    Ovviamente da dietro lo specchio! Il tuo specchio...

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    Adam aveva iniziato quell'avventura chiamata vita in maniera assai inusuale, già fornito di un gran numero di certezze e pregiudizi che poi, dopo breve tempo, iniziarono a sgretolarsi lasciandolo sempre più confuso e smarrito. Le poche certezze sopravvissute fino ad allora, però, trovarono la loro fine incontrando Lucia e la sua bizzarra famiglia: se, infatti, fino ad allora si era creduto una persona razionale, controllata e perfettamente padrona di sé, quanto aveva provato fin dalla notte precedente mostrava in maniere inoppugnabile quanto si sbagliasse.Era bastato pochissimo per fargli perdere quasi ogni controllo e, soprattutto, anestetizzare ogni altro pensiero che non contemplasse i seni meravigliosi che si stringevano attorno a sé, i corpi floridi e voluttuosi che si offrivano alle sue mani e alla sua bocca: non poteva neppure ascrivere un simile abbandono all'eromanzia o a qualche altra diavoleria, era semplicemente sua responsabilità!
    Non che la tiranide fosse entrata in quel furgoncino (Anche questo! Chi avrebbe mai detto che si sarebbe dato a simili illegalità?) con l'intento specifico di sedurre e sollazzarsi con le tre donne, certo... ma quando Iris (?) e Hazel avevano iniziato a sedurlo, lui non aveva opposto la benché minima resistenza! O meglio, aveva provato a opporsi, ma era comunque finito per crogiolarsi tra quelle paradisiache tettone come un gattino tra le mani della sua padroncina, presto dimentico di ogni altra cosa che non fosse il piacere che stava ricavando da tutta quella situazione.
    Era così perso che, quando sentì i timidi tentativi di resistenza di Lucia, non pensò neppure per un istante che la giovane potesse non gradire quelle attenzioni e si persuase che stesse invocando, invece, maggiore dedizione e impegno da parte sua, tanto che intensificò immediatamente le carezze con cui stava stimolando la sua intimità. Lucia era semplicemente deliziosa, minuta e sensibile com'era, per cui per lui fu un piacere sfregare il palmo della sua mano contro quella piccola, turgida asta mentre le sue dita ghermivano senza far male quel culetto perfetto, tutto da tormentare. Chiuse addirittura gli occhi per godersi la meraviglia di quei momenti e non perdersi nessuna delle sensazioni che lo bombardavano, vuoi col bacio intensissimo che stava consumando con Hazel, vuoi per i seni straripanti di Iris che carezzavano il suo cazzo completamente esposto ed eretto o, per l'appunto, il petting deciso che stava dedicando al pube di Lucia. Era tutto dannatamente ipnotico e magnifico tanto che, quando percepì il corpo di Lucia tendersi, intensificò ulteriormente i movimenti della sua mano per portarla quanto più velocemente possibile al culmine e godersi, così, i suoi mugolii di piacere.
    La piccina, effettivamente, godette velocemente e intensamente, come testimoniava la sensazione di bagnato che invase il suo palmo... ma non vi furono i tanto sospirati mugugni: no, Lucia gridò improvvisamente e acutamente, di piacere ma non solo; Adam percepì chiaramente la nota di dolore che diffondeva quel grido e, spaventato dall'idea starle recando dolore, scostò immediatamente la mano dal suo pube e aprì gli occhi, staccandosi dalle labbra di Hazel per voltarsi verso di lei e sincerarsi delle sue condizioni. La paura di averle fatto male riuscì a riscuoterlo un poco, dopotutto era in una forma ibrida, con la mano ancora più grande del solito e già armata di artigli e parzialmente ricoperta dal carapace: la possibilità di aver premuto troppo o di averla graffiata era fin troppo plausibile!
    Lucia? Stai ben-mhhh! - non riuscì nemmeno a voltarsi per vedere Lucia che, immediatamente, Hazel lo afferrò e gli ficcò letteralmente la lingua in gola, costringendolo in bacio che dapprima gli fece sgranare gli occhi per la sorpresa e gli provocò qualche mugolio di protesta poi, come se Hazel avesse premuto un qualche interruttore all'interno della sua testa, ritornò a chiudere gli occhi e si perse nel bacio con vera e propria gioia. Non spostò nemmeno la mano dal suo seno, una volta che la demone la piazzò lì, anzi lo strinse e lo palpò con gusto mentre affondava a sua volta la lingua nella sua gola, in modo da rendere quel bacio quanto più intenso possibile. Il sapore di Hazel, la morbidezza delle sue labbra, la sensazione vellutata della sua lingua... erano pressoché uniche, una vera e propria droga che assieme alla perfezione di quei seni pienissimi, magnifici gli avrebbe dato alla testa in un attimo già in circostanze più "normali" ma in quel momento, preso com'era tra due meravigliosi fuochi, non ebbe proprio alcuna possibilità di scampo. Emise persino un verso profondo, gutturale, proveniente dalle profondità mutate dalle sua gola, quando si sentì afferrare l'asta, enorme e durissima, dalla demone che al spinse contro i seni immensi di Iris, che l'avvolsero e la masturbarono in maniera semplicemente (è davvero il caso di dirlo!) paradisiaca.
    Quell'enorme cazzo fremette e pulsò come impazzito tra le dita di Hazel, gonfiandosi ulteriormente come se volesse spalancarle la mano in virtù del suo semplice vigore e con Adam che, come in trance, protendeva i fianchi verso Iris e quei seni meravigliosi. Di nuovo quel distorto, roco mugolio fece al sua ricomparsa e stavolta si mantenne più a lungo, come se fosse una mostruosa versione delle fusa di un gatto. Quando Hazel sciolse il bacio, Adam inseguì le sue labbra per qualche istante, ancora completamente perso e con gli occhi chiusi; gli riaprì soltanto quando Hazel si rivolse direttamente a lui, facendo "accuse" ben precise e, soprattutto, una richiesta davvero sorprendente: - E... esclusiva? - Adam aveva anche riaperto gli occhi ma, purtroppo per lui, non riusciva a mostrare uno sguardo particolarmente intelligente, dato che i suoi occhi erano irrimediabilmente liquidi e languidi, tanto da dargli una perfetta espressione da pesce lesso. Finalmente, però, qualche neurone riuscì a incontrarsi nel vuoto siderale che era comparso nella sua testa e poté comprendere cosa intendesse dire la donna... più o meno. - C-cosa?! Ma p-perché, io... ah! Nhhggg! - gemette, sgranando gli occhi e inarcando la schiena quando le labbra di Iris baciarono la sua cappella, trovandosi ora a osservare la testa dell'angelo affondare tra le sue gambe, ora Hazel stessa che lo guardava terribilmente lasciva e predatrice. Fu proprio quello sguardo a metterlo terribilmente a disagio, dopotutto quella era sua sorella (o qualcosa di simile) e lei la stava usando per dargli piacere! Mugugnò qualche protesta, mosse anche una mano per scostare Iris ma... semplicemente era tutto troppo, troppo piacevole. L'immenso seno di Iris era pura poesia e la morbidezza della sua lingua era semplicemente inenarrabile, Adam non riuscì a far altro che a stringere il capo di Iris con la sua mano, enorme e mostruosa, spingendolo con forza contro il suo cazzo: l'asta era abbastanza enorme da svettare oltre i suoi seni e così l'angelo si ritrovò la bocca e buona parte della gola occupata da quella carne bollente e durissima, mentre Adam perdeva definitivamente la Trebisonda.
    Spalancò la bocca che, ormai, si apriva molto di più di quella umana e fece saettare la sua lingua mostruosa, rossa e prensile che, immediatamente si insinuò nella scollatura di Hazel e avvolse in mille, perverse spire attorno a un suo seno, con la boccuccia sulla punta spalancata a succhiare il capezzolo della demone. Intanto, la mano che aveva sul suo seno si era spostata sul suo culo, circondando anche la sua vita col braccio como a volerla tenere stretta a sé, a impedirle un'improbabile fuga.
    Voglio... ti voglio, Hazel... ti voglio tutta! - rispose, in merito alla sua domanda, strizzandole con furia una natica e spingendo con ancora più forza quell'enorme cazzo nella gola di Iris, a mozzarle il fiato... anche se, dal modo in cui guardò Hazel (Le sue iridi erano persino diventate rosse!), sembrava volesse dirle che era lei quella che voleva scopare così e non solo in gola. Insomma, Adam si stava abbandonando ai suoi istinti da tiranide quando, improvvisamente, proprio i suoi sofisticati sensi da insetto captarono qualcosa di particolare: avevano smesso di muoversi. Non loro in quanto passeggeri clandestini, quanto lo stesso furgoncino che appariva assolutamente immobile... e, prima che potesse fare spallucce e baciare Hazel dopo averle avvolto metri di lingua in una tetta, sentì chiaramente il chiudersi di una portiera. Per quanto il cervello di Adam fosse andato in ferie, un parte di lui era ancora consapevole di trovarsi clandestinamente a bordo del furgone di uno sconosciuto e, non appena sentì quella portiera chiudersi, comprese cos'era accaduto: l'urlo di Lucia, per quanto breve, era stato sentito dall'autista che, perplesso, era sceso per controllare!
    ODDIO! - esclamò un Adam che, in un attimo, aveva perso dieci anni di vita e, di tutta fretta scostò Iris e Hazel per potersi rialzare e rivestire alla massima velocità possibile, aiutato dal fatto che la sua virilità aveva perso notevolmente turgore a causa della spavento. Rivestitosi, però, il problema rimaneva lo stesso: non poteva farsi trovare lì e doveva trovare un modo per salvare anche le ragazze! O, meglio, salvare l'autista dalle suddette ragazze! - Ragazze, dobbiamo andare: lasciate fare tutto a me! - affermò e, senza aspettare il loro consenso, fece ciò che riteneva giusto per la salvezza di tutti loro: afferrò Hazel per la vita con il braccio destro, fece lo stesso col sinistro afferrando Iris e le sollevò entrambe come se fossero state confezioni d'acqua, al fine di portarle quanto più rapidamente possibile via di lì ed evitare che potessero soffocare quel povero autista, vuoi con le mani o con i seni! - Sono costernato, scusatemi ma non posso fare altrimenti! - si scusò terribilmente dispiaciuto ma deciso a proseguire su quella strada: c'era, ovviamente, anche Lucia da aiutare e per evitare di lasciarla indietro (Indossava dei tacchi, anche se piccoli, non poteva correre il rischio che l'uomo la raggiungesse) fece apparire le sue braccia supplementari che si formarono all'altezza del suo costato e che, fortunatamente, non strapparono il suo dolcevita ma lo arrotolarono sopra di esse; con i due nuovi arti, lucidi di carapace nero, prese in braccio Lucia con tutta la delicatezza di questo mondo, un po' come farebbe un principe delle fiabe con la donzella in pericolo, prima di aprire con un calcio la portiera del furgoncino (Che aveva lasciato socchiusa a questo scopo) e catapultarsi fuori correndo a perdifiato, gravato ma non troppo da tutti quei meravigliosi fardelli.
    PORCA PUTTANA!! E voi che cazzo facevate lì?! MA DOVE ANDATE? Chiamo la polizia, tornate qui! - gridò il povero autista, un signore sulla cinquantina piuttosto corpulento che, comprensibilmente, si era preso un bello spavento a vedersi sbucare Adam e le ragazze dal suo furgone. Malgrado lo spavento, però, l'uomo si era messo al loro inseguimento, sicuramente desideroso di acciuffare e consegnare alla giustizia quei clandestini e, proprio perché stava loro dietro, poté notare lo spettacolo superbo dei fondoschiena delle due sorelle in movimento, oltre che delle loro mise piuttosto "provocanti": - PERVERTITI! MANIACI! CHE FACEVATE SUL MIO FURGONE?! VI DENUNCIO! - da qui le urla sempre più affannate del signore. - Ci scusi! Non succederà mai più, lo giuro!!!! - gridò a sua volta un povero Adam completamente nel panico che, semplicemente, mise le ali ai piedi. Fortunatamente la forma fisica dell'uomo non poteva competere con quella Adam e si fermò piuttosto presto, sfinito e prendendo fiato a gran boccate, mentre Adam decideva di tagliare per il bosco e spariva nel fitto della vegetazione, dato che l'uomo si era accorto della loro presenza proprio quando erano davvero vicini alla loro meta e quindi erano abbondantemente fuori città.
    Purtroppo la vegetazione era fitta e si ridusse male i pantaloni ma, perlomeno, giunse in una radura certo di essere al sicuro e poté mettere a terra le tre donne, ritirando le braccia supplementari. - Anf, anf... ce... ce l'abbiamo fatta... - si rallegrò un Adam sfinito... e in realtà ancora piuttosto spaventato: erano scampati all'uomo, ma Hazel? Doveva essere piuttosto contrariata per il trattamento ricevuto e l'interruzione improvvisa, avvenuta proprio nel momento migliore!
     
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    La situazione si stava scaldando parecchio all'interno del veicolo. L'aria si era fatta così rarefatta che per quel che i presenti ne sapevano, avrebbero potuto respirare pura eromanzia senza accorgersene, tanto la difficoltà era già altissima. Piccoli sbuffi di vapore uscivano dalle bocche di Hazel e di Iris, nel suo caso insieme a una serie di filamenti misti tra saliva e fluidi di Adam che le legarono per diversi istanti le belle labbra al suo glande, un po' come un perverso guinzaglio. I tre in particolare si stavano davvero preparando a consumare qualcosa lì, dentro un veicolo sconosciuto, in un viaggio clandestino che non avevano neppure pagato, con un autista ignaro che, da un momento all'altro, avrebbe potuto coglierli e farli finire in galera. Lucia rabbrividì, al pensiero. Per tutelarsi, stava osservando la scena da diversi cuscini di distanza, li aveva messi davanti come se volesse usarli a mo' di trincea per proteggersi... peccato che l'unica cosa da cui sentisse il bisogno di nascondersi era il suo stesso desiderio. Se lo avesse seguito, infatti, si sarebbe gettata nella mischia infischiandosene di tutto: del fatto che lì in mezzo ci fosse sua madre, che stava baciando l'uomo da cui era attratta con tale foga da soffocarlo, o tanto meno Iris, sua appena scoperta zia, che non risultava certo meno parente per il solo motivo che l'avesse conosciuta quello stesso giorno. E infine c'era Adam... non sapeva bene cosa pensare di lui alla luce del mattino. Sinceramente sentiva di essersi già affezionata al suo buon cuore, ma da fanciulla innamorata non riusciva a smettere di pensare, com'era purtroppo ovvio che fosse, alla persona a cui era innamorata. Si chiedeva se quel dolore che aveva sentito e che era via via scemato mentre si allontanava e rinunciava al tocco della tiranide, fosse in qualche modo collegato alla presenza di Thresh. Se la sentisse, se la vedesse in qualche arcano modo, o se semplicemente stesse pensando a lei e la volesse convocare. L'idea di non esserci in un momento in cui la volesse la distruggeva, ma ancor più la faceva struggere di mal d'amore la convinzione che fossero tutte mere fantasie, che lui fosse chissà dove a ignorarla come ormai settimane e settimane, e ancor più sapere che, se fosse stato Faust a trovarsi in mezzo ad Hazel e Irisi in quel momento, la sua gelosia sarebbe stata così intensa da farle fare qualche follia, un po' come quella volta in cui aveva perso il controllo e... Rabbrividì, scuotendo poi la testa e distogliendo lo sguardo, mentre una Hazel fin troppo entusiasta si inarcava all'indietro sorridendo, la lingua ritratta lentamente e gli occhi accesi di passione. Non la vide dunque afferrare l'asta di Adam e prendere a masturbarla, mentre Iris si spostava abbracciando l'uomo dal braccio, stringendo il suo enorme bicipite tra i seni enormi, iniziando a propria volta a completare quella masturbazione che divenne duplice: dove la mano di una non riusciva ad arrivare, l'altra era pronta a compensare la mancanza. Hazel era così lanciata che sospirò un ben deciso "Basta... non posso resistere", proprio mentre le portiere si alzavano e Lucia alzava il visino di scatto con un sussulto di pura sorpresa e un urletto di spavento. La demone piuttosto che sconcertarsi, dopo l'iniziale sgomento, mutò espressione in furia totale e ringhiò "Oh no caro, non mi rovinerai la festa..." pronta a saltare addosso all'intruso col chiaro intento di metterlo a dormire, probabilmente. Iris si lanciò a trattenerla con un "o" assolutamente adorabile stampato sulle labbra, una naturalezza che stonava col rossore e con la veste sollevata e pregna di umori. Lucia invece fece subito per fuggire, dopo lo shock che la pralizzò, ma incespicò sui tacchi e cadde quasi di faccia con un materasso a farle da sgambetto... prima che arrivassero le forti braccia di Adam a salvarlo. Vennero così tutte trattenute dai loro intenti, e grazie ad Adam si salvarono in extremis dal finire una seconda volta in gattabuia (Hazel), un'ennesima Lucia, e la prima Iris. Era proprio un eroe... Ma nessuna di loro poteva sapere dove il suo gesto galante gli avrebbe condotti.

    ****

    Ma che cosa sta succedendo oggi? Chi diavolo è tutta questa gente, Baiken? Uff... non ne voglio sapere niente, guarda! Me ne sto per andare tanto! FAI DELLA TUA CASA CIO' CHE TI PARE; TSK!
    Si può sapere che le prende da un po' di tempo a questa parte? Syornha? Tornate qui!

    Avevano litigato. Di nuovo. Quella scema di Fumiko si era messa in testa di "aprire" la sua biblioteca personale a sconosciuti per fare qualche soldo, premurandosi di rendere ancora più irriconoscibile il sentiero intorno ad essa, certo, ma comunque accettando un via vai di gente che l'aveva solamente innervosita. Con questi pensieri, Jadis stava camminando a passo spedito e furioso lontano dalla palestra dove aveva avuto la malsana idea di andare a parlare con Baiken della faccenda, subito seguita da Syornha che come al solito faticava a stare con i piedi per terra... letteralmente. Era così presa, che andò a sbattere contro a un'enorme montagna di muscoli... morbidi? A causa del suo andamento spedito, cadde a terra di chiappe. Quando sollevò il capo, massaggiandosi la fronte mentre si chiedeva chi diamine avesse messo li un muro, sollevando lo sguardo si ritrovò il cielo oscurato dalle più grosse tette che avesse mai visto in vita propria, cosa che la spinse a sgranare leggermente gli occhi e assumere poi un'espressione confusa e incuriosita. Alzandosi con tutta la grazia che la caratterizzava, fece un passo indietro per avere un quadro più ampio della situazione e si ritrovò davanti un quartetto assolutamente insensato: anzitutto, c'erano due donne ENORMI (davvero enormi) che sembravano sorelle o qualcosa del genere, uscite per altro da uno di quei giornaletti erotici da sfigati che lei CERTAMENTE non aveva mai letto in vita propria, tant'è che neppure sapeva si chiamassero hentai, figurarsi... In secondo luogo c'era una ragazzina che avrebbe potuto avere la sua età ma 1) la superava d'altezza, il che la rendeva automaticamente odiosa; 2) aveva l'acconciatura più antiquata ed eccessivamente elegante che le fosse mai capitato di vedere su un'adolescente e 3)... beh, non aveva più tette di lei, il che la spinse ad accennare un sorriso... assolutamente forzato e sprezzante, certo, ma perlomeno un sorriso. Quanto al quarto, che per altro era anche il "muro" contro cui aveva impattato, fece il possibile per incenerirlo con lo sguardo, prima che il donnone con le corna gli si mettesse davanti come se fosse il suo bodyguard. Che strano gruppo, fortunatamente non le interessava approfondire. Per evitare di mostrarsi sopraffatta dalle loro altezze e il loro vestiario, si concentrò sui propri vestiti e li rassettò come poteva, lamentandosi con qualche smorfia mentre passava le mani sulle cosce e il sedere, sebbene non si fosse fatta male e niente giustificasse un simile comportamento. In effetti, voleva semplicemente distogliere lo sguardo da quei tizi... erano talmente avvenenti, tutti quanti, che sembravano usciti da un dannato film. E lei detestava che le si rubasse la scena.

    ****

    D'altro canto, dal punto di vista dei nuovi arrivati la situazione fu molto meno comica rispetto a quanto lo sarebbe sembrata se fossero entrati nella testa del piccolo uragano che era finito per sbattere contro Adam a passo spedito. Una ragazzetta alta ancor meno di Lucia, che squadrò la tiranide da capo a piedi con un'espressione di disgusto probabilmente mai vista prima in un visino così dolce. Sembrava che avesse appena calpestato qualcosa di poco piacevole e che fosse proprio Adam quel qualcosa, all'apparenza per nulla impressionata dalla sua oggettiva bellezza. Hazel, che subito era passata avanti per studiare cosa e chi fosse la pallottola vivente, la guardò e immediatamente sorrise, decidendo che la piccolina le piaceva e che non c'era bisogno di proteggere nessuno (si era davvero spostata davanti ad Adam come protezione? Sì)... quantomeno perché non sembrava interessata ad Adam, certo, ma anche perché mostrava di avere parecchio carattere e lei amava le donne con carattere, specie se così piccole. Sospirò, rivolgendosi a Lucia. Non potevi essere così anche tu? Quanto alla giovane... dal modo in cui, una volta in piedi e dopo essersi sistemata con classe, guardò tutti i presenti, da Adam che come detto non sembrava piacerle, via via peggiorando man mano che vedeva i seni prosperosi delle donnone che le stavano di fronte, sembrava che nessuno (proprio nessuno) di loro le piacesse, cosa che spinse l'ilarità di Hazel ancora più in là. Lucia fu assurdamente confusa e sconcertata di una simile reazione. Non si capacitava che qualcuno potesse guardare così male un uomo avvenente come Adam, tanto che dovette voltarsi verso di lui per capire se avesse cambiato aspetto o magari fosse mutato un pochino senza volere; ebbene, i cambiamenti non le sembravano sufficienti a tanto disprezzo. Nessuna delle due notò invece la reazione della "zia" Iris, che dietro di loro aveva le guance rigate di lacrime e un sorriso di pura misericordia stampato sulle labbra tinte di verde mentre guardava la bambina. Fu Hazel a bloccarla al volo, posandole una mano ferma sulla spalla, quando la sentì "lanciarsi" in una corsa destinata probabilmente ad abbracciare la piccolina, tanto che allungò le braccia verso di lei, facendole fare un balzo all'indietro (piuttosto agile, in verità) e alzare un sopracciglio, sconvolta. Lucia pensava di non aver mai visto due occhi così espressivi, poiché sembrava davvero che quella giovane volesse cancellare Iris semplicemente guardandola, un po' come se fosse certa che prima di poterla toccare, ella si sarebbe ridotta a un cumulo di cenere dinanzi ai suoi piedi. Decisamente un tipo strano; tanto che per un momento Lucia temette che avrebbe attaccato briga, salvo poi rendersi conto invece che, dopo un sospiro, doveva aver etichettato tutti loro come poveri pazzi e deciso di soprassedere agli ""affronti"" ricevuti. Penso che fosse un'occasione per interagire.
    S-Salve. Ti prego di scusarci. Cerchiamo la palestra di questo volantino, per caso la conosci? Dovrebbe essere qui vicino.
    Dando appena un'occhiata sfuggente al pezzo di carta distrutto e infradiciato, la ragazza sembrò bravvidire. Sollevò gli occhi al cielo, facendoli prima roteare. Senza degnarsi di guardare alle proprie spalle ma in alto, come se le fosse dovuto e avesse un dannato campanellino incorporato, alzò improvvisamente la voce verso il nulla più assoluto, dal momento che intorno a loro si potevano vedere solo tanti alberi e al massimo qualche cespuglio.
    Syornha, pensaci tu te ne prego. Questa... "gente" Per la smorfia con cui lo disse sarebbe potuto essere benissimo un insulto. Vuole andare da Ba... Si fermò, mordendosi le labbra per ingoiare una parola che evidentemente non voleva pronunciare. Dal custode della palestra.
    Accompagnali, se non ti spiace. Poi torna immediatamente. Ti aspetterò qui; non tardare.

    Detto fatto, quella che doveva essere "Syornha" cadde di zampe da un albero con la leggerezza di una piuma, proprio come se non avesse peso alcuno, sulle zampe mostruose. Sembrava essere una tiranide come Adam, ma aveva un qualcosa di demoniaco nello sguardo dagli occhi cremisi... che rivolgendosi alla sua figura si assottigliarono leggermente, mentre le chele che spiccavano ai lati della sua bocca mostruosa fremettero. Voleva... mangiarselo? Lucia rabbrividì, Hazel si fece protettiva, Iris... Iris non ebbe alcuna reazione, confusa persino lei dall'entità che aveva di fronte, tanto che per una volta non ci fu nessun tentativo di abbraccio, anzi... si tirò d'un passo indietro, cosa che rese tutti più nervosi. Ora, difficile dire come una creatura tanto inquietante e dall'aria così letale eseguisse gli ordini di una fanciulla così minuta e apparentemente giovane, addirittura più giovane di Lucia, fatto sta che appena scesa la tiranide voltò il viso mostruoso e tutti i suoi occhi verso il gruppetto, rivolgendo loro un ghigno poco rassicurante. La ragazzina invece, si congedò senza troppi complimenti e a malapena un cenno di saluto, un gesto veloce e "snob" della mano, superandoli per andare poi a sedersi come una vera principessina viziata su una pietra a qualche metro da loro, dimenticandoli subito. L'apoteosi della scortesia.
    Se volete seguirmi... Chiudete gli occhi. Tu Indicò Adam con un dito ossuto. Puoi sentirmi. Fai loro strada.
    Era un ordine, senza ombra di dubbio, e solo Adam avrebbe potuto capire a cosa si riferisse: feromoni. La creatura aveva riconosciuto in lui un simile, e gli agitò la coda vicino al viso per fargli percepire quell'arcana sostanza a cui la loro razza risultava più sensibile. Anche chiudendo gli occhi, lui avrebbe potuto guidare tutti loro. Non serviva la vista per seguire una pista di quel genere, e neppure gli altri sensi in verità... Era il semplice richiamo della natura. Dell'accoppiamento. Ma nessuna tra Hazel, Iris e soprattutto Lucia, avrebbe saputo spiegare cosa fosse quell'improvvisa eccitazione che sentivano nell'aria. Fatto sta' che avrebbero seguito Adam, qualsiasi modo avesse scelto per "guidarle". Che poi... era davvero il caso di seguire un mostro simile? Per la tiranide sarebbe stata solo una la risposta, con tutti quei feromoni irresistibili rilasciati: sì.

    ****

    Una volta attraversata la foresta, riaprendo gli occhi il quartetto si ritrovò dentro un'enorme libreria fatta interamente di pietra, a pianta circolare, con scaffali altissimi e infiniti che, anche guardando verso l'alto, non lasciavano intravedere la loro fine. Dell'inquietante creatura che li aveva scortati fin lì non vi era già più tratta, sparita nell'ombra di quel luogo oscuro e appostata chissà dove, poiché Adam ancora riusciva a sentire la sua presenza... o quantomeno i suoi feromoni. Al centro della stanza, seduta dietro una scrivania di pietra, su una poltrona morbida che non sembrava molto consona col luogo, una donna dai lunghi e voluminosi capelli rossi era intenta a sfogliare delle carte dall'aria misteriosa poste sulla scrivania, e prima ancora di sollevare lo sguardo a parlare con loro, esordì senza complimenti. Perdonate le precauzioni, ma ci tengo a esaminare chiunque voglia ottenere l'accesso alla mia palestra, pagante o no. Non voglio che questo posto venga invaso da delinquenti da quattro soldi... Lo siete, per ca- Uhm?
    Quando sollevò il suo unico occhio, Baiken si bloccò. Già solo guardandoli a un primo "esame", sentì la voglia di vivere abbandonarla. Delinquenti? Peggio! Quel quartetto traspariva energia sessuale da ogni poro. I vestiti assenti delle due stangone dicevano chiaramente quale fosse il loro passatempo preferito (e lungi da lei giudicarle, anzi, beate loro!), il gigante -apparentemente l'unico maschio là in mezzo- aveva ancora residui di fluidi corporei sui pantaloni e a giudicare dal rigonfiamento ad altezza cavallo, aveva o aveva avuto un'erezione da poco, per non parlare poi dell'aria trafelata di tutti, del sudore, o degli umori asciutti che luccicavano tra le cosce scoperte delle due donne. L'unica che la spingeva a chiedersi se ci vedesse bene era la piccoletta timidina alle loro spalle, che se ne stava nascosta, apparentemente innocente ma che con l'aria colpevole e lo sguardo basso faceva pensare che nascondesse qualcosa. Come aveva fatto a capire tutto ciò semplicemente guardandoli? Ma era ovvio: aveva molto tempo libero e uno spiccato senso di osservazione. Non era certo perché lei si sentiva una sorta di zitella e, a parte una scopata fantastica con un demone alto poco meno di un metro e mezzo consumata relativamente di recente, non aveva rapporti "romantici" di alcun genere praticamente da sempre... dopo di lui. Ecco un motivo per il quale i quartetti come quello che si trovava davanti, se li sarebbe aspettati in un quartiere malfamato di Roma, o dello stesso Giappone... e soprattutto avrebbe voluto vederli solo lì, non ritrovarseli davanti all'improvviso. Non le serviva certo un promemoria visivo di ciò che non aveva, per rovinarsi ulteriormente la giornata... ci aveva già pensato Jadis con la storia della scuola e l'ennesima lite. Sospirò, stanca, tenendo la fronte tra le dita della mano e prendendo a massaggiarsi con un lungo sospiro di incoraggiamento. Sospirò ancora, prima di parlare.
    Mi era parso di specificare che questo non è un Hotel a ore. Lungi da me giudicarvi dal semplice abbigliamento, ma vorrei ribadire che se vi becco ad accoppiarvi nei miei sotterranei... potrei non rispondere di me.
    Già solo chiamarli "sotterranei" dava decisamente un'impressione sbagliata, ma ciò che fece rabbrividire e sussultare Lucia insieme ad ogni minimo e delicato pelo del suo corpo, fu lo sguardo minaccioso che con il suo unico occhio la donna dai capelli rossi fu in grado di rivolgere a ognuno di loro. Improvvisamente, qualsivoglia residuo d'eromanzia o libido abbandonò il suo corpo... almeno per il momento. Quanto ad Hazel, beh, lei rise (che novità!) e Iris... non stava piangendo di nuovo, vero? Sbuffando, Hazel fu costretta a bloccarla ancora.
    Mi assicurerò che la tua palestra rimanga linda e pulita, cara. Lei era la meno indicata a promettere una cosa del genere! Anzi, sarò ben felice di ripagare eventuali danni (che comunque non faremo) io stessa, se necessario... Hai la mia parola.
    Sollevò la mano facendo un segno con le dita che nessuno di loro probabilmente conosceva, visto che pensava di essere ancora all'Inferno e star parlando con demoni, a quanto pareva. Fortunatamente la rossa, che sembrava molto provata e decisa a non perdere tempo, non volle approfondire e si limitò a scuotere la testa e far loro cenno di seguirla, voltandosi in un svolazzare del suo mantello sdrucito.
    Seguitemi...
    E quello fu tutto. Li condusse realmente in un piano "inferiore", una specie di sotterraneo scavato nella roccia (non scherzava) totalmente ingombro di qualsivoglia ostacolo ad eccezione di qualche roccia sparsa qua e là. Hazel sollevò un sopracciglio, poiché certo non si aspettava così tanta libertà e natura, pur avendo poche esperienze con le "palestre"; stessa confusione si rispecchiò negli occhi di Lucia, mentre Iris sembrava occupata a guardare da dietro la maschera la donna che li guidava, con quella stessa espressione di preoccupazione e affetto ingiustificati.
    Ecco. So già che me ne pentirò ma: prego, entrate. Avete tre ore. Se lasciate casino, per carità divina: ripulite, o state certi che verrò a cercarvi. Questo è quanto. Ora uno di voi pensi a un luogo, il resto lo farò io. Di solito faccio qualche raccomandazione in più, ma ora vi devo proprio lasciare, per cui... Aprì il palmo e lo portò davanti a loro in attesa dei suoi soldi. Pagamento in anticipo. I demoni pagano doppio. Hazel corrugò la fronte. Mi era parso di leggere "maschi". Il sopracciglio alzato della donna accompagnò il suo sguardo eloquente dal viso della demone al suo... no, il sigillo era a posto, guardò Adam, invece. Oh, ma lui non è un de- Potete provarmelo? Hazel guardò nuovamente la mano e, sbuffando, mise qualche banconota sul palmo della rossa... Che le piaceva, per carità, ma aveva anche voglia di azzannarla alla gola, improvvisamente. Chissà perché.
    Con un cenno del capo, la custode se ne andrò senza aggiungere altro, mentre gli occhi di Hazel seguivano incuriositi la forma perfetta disegnata da quel lungo mantello all'altezza dei suoi glutei. Non pensava di poter provare un'erezione istantanea per una donna completamente vestita, ma doveva dire che c'era quasi... Sentendo i suoi pensieri, Lucia la guardò male.
    ****
    Baiken portò i soldi alla scollatura e li mise al sicuro dentro la fascia stretta, sorridendo tra sé forzatamente. Non aveva certezze che anche l'uomo fosse un demone ma aveva deciso arbitrariamente di prendere di più da quel quartetto perché... beh, semplicemente non le piaceva. Seeu, persona più vicina al concetto di amica che conoscesse, l'avrebbe definita invidiosa. Dannati bellocci poliamorosi...
    E in effetti, se ne andò via un po' più ricca ma borbottante, lasciando a Muramasa il compito di intrattenere e controllare gli ospiti, fornendogli un ambiente "accogliete", mentre lei si dirigeva alle vasche lì vicino per un buon bagno. Mera consolazione in una delle tante giornate solitarie... Eggià.
    Se per te va bene terrei ancora questo post lunghetto "fuori" dal combattimento così chi valuterà non dovrà stressarsi a leggere dettagli "futili", poi dal prossimo descriverò il luogo e metterò lo status ecc. XD Per ora posto così che è tardi. Mi scuso per eventuali errori o mancanze, domani sistemo tutto!


    Edited by .Bakemono - 7/5/2020, 17:26
     
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    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

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    Ovviamente da dietro lo specchio! Il tuo specchio...

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    Mentre Adam correva trafelato per un sottobosco irto di rovi e arbusti spinosi vari, gravato per di più dal carico più sexy che si fosse mai visto, non poté fare a meno di chiedersi dove fosse finita la sua amata, adorata dignità: l'aveva forse lasciata a casa? O, magari, la stava calpestando a ogni nuovo passo, mentre fuggiva come un ladro (In effetti, il suo agire si era comunque mosso nell'illegalità!) da un conducente infuriato e dal suo furgone in cui, non solo aveva scroccato un passaggio, ma stava anche per copularci senza alcun ritegno? L'ultima, ahilui, era particolarmente probabile, eppure quando raggiunse quella radura sicura, certo di aver seminato il loro inseguitore e posò delicatamente a terra le "sue" ragazze, senza neanche un graffio benché lui avesse superato il filo spinato di Madre Natura... beh, un orgoglio e una felicità sincere fecero capolino nel suo cuore.
    Insomma, alla fin fine contava il risultato, no? La palestra l'aveva trovata, il passaggio pure e la galera era stata evitata: un trionfo, insomma! Così, sull'onda della momentanea euforia, si ritrovò ad esclamare qualcosa che di cui si sarebbe pentito, all'incirca, tre secondi dopo: - Allegre, mie care: abbiamo superato la sfida più impervia! Adesso, dobbiamo soltanto trovare la palestra, lasciate fare a me! - insomma, vuoi perché il suo istinto da tiranide maschio si faceva sentire, vuoi perché il suo antico orgoglio ogni tanto gli balzava in capo di sedersi sul trono e comandare, ma Adam trovò una buona idea assurgere ancora una volta al ruolo non facile di "maschio alfa/cavaliere" e fare del suo meglio per portare le signore a destinazione, senza troppi incomodi. L'unico problema? Si trovavano in una radura in mezzo al nulla e non aveva la più pallida idea di dove andare.
    In suo soccorso arrivarono le antiche nozioni del suo passato da homunculus: tale tempo della sua esistenza era sempre più fumoso (Un po' come se stava progressivamente dimenticando la sua natura artificiale mentre s'immergeva nella vita con maggior gioia e furia) e alcune conoscenze erano andate perdute, ma altre era iscritte nelle profondità della sua mente e riaffioravano alla bisogna. Purtroppo per lui, ogni tanto si confondevano con le conoscenze apprese di recente o, anche, alle sue nuove credenze, magari errate e in quel caso gli venne in mente che uno dei modi per stabilire dove si trovassero, era osservare dove cresceva il muschio che, com'era risaputo, cresceva verso nord! Cercò, dunque, del muschio e, beh, ne trovò molto... forse anche troppo, dato che sembrava crescere un po' ovunque. Adam si sentì tremare le gambe e iniziò a guardarsi intorno freneticamente, alla ricerca più di un'idea che di un qualche altro segno. Stava già ponderando la possibilità di arrampicarsi su un albero e vedere se riusciva a trovare un sentiero o un edificio, quando qualcosa gli colpì la schiena: si voltò di colpo, allarmato, ma si rasserenò notando che era soltanto una graziosa ragazzina.
    In un primo momento non si sorprese, dopotutto abitava in una città ed era abituato a vedere gente ovunque, poi contestualizzò l'evento nel luogo in cui si trovava e s'avvide che un segno, il Cielo, glielo aveva mandato sul serio: se c'era una ragazzina, voleva dire che vicino c'era un luogo abitato, magari la palestra tanto agognata! - Oh, cara, ti sei fatta male? Lascia che ti aiu... ti. - le aveva porto la mano sorridendole gentilmente ma la ragazzina, non solo si alzò per conto suo, ma lo fulminò come se fosse l'uomo più disgustoso, esecrabile del mondo. La povera tiranide fece una faccia stupita, se non addirittura mortificata e non seppe che dire o fare: era la prima volta che qualcuno lo guardava in quel modo! Fortunatamente s'interpose Hazel (Com'era protettiva! Ma... non doveva essere lui a proteggere loro?) tra lui e la piccola e Adam poté continuare a fare le sue facce buffe non visto.
    Lucia approfittò della situazione per chiedere informazioni e Adam la guardò come se fosse la sua salvatrice, perché così avrebbe spostata l'attenzione da sé e, soprattutto, li avrebbe condotti alla benedetta palestra. La ragazzina, purtroppo, si mostrò scostante e antipatica come da primo acchito e, squadrandoli con disprezzo, si rivolse a qualcuno di non pervenuto. - Perdonami? Con chi stai parlando, qui non c'è nessun-ah! - esclamò sorpreso e facendo un istintivo passo indietro, quando un'enorme tiranide piombò giù da un albero, proprio di fronte a sé. Era sicuramente una femmina molto avvenente... ma anche decisamente spaventosa e, soprattutto, lo guardò come se volesse fare di lui un sol boccone! Fortunatamente non fu così e la creatura, apparentemente ammansitasi (seppur di poco), gli si rivolse dicendogli che lo avrebbe guidato e che dovevano chiudere tutti quanti gli occhi. Adam si chiese come poteva guidarlo (E soprattutto, che razza di palestre volevano mantenere la loro ubicazione segreta? E perché mai dovevano seguire un mostro apparentemente assassino, benché sexy?) quando gli passò la sua coda davanti al volto e, immediatamente, un profumo irresistibile lo avvolse. Un profumo che lo fece un po' arrossire, senza che ne capisse il motivo e, semplicemente, gli ottenebrò la mente.
    Ragazze, questa gentile s... - come definirla? - ...s-signora, mi guiderà in un modo che soltanto noi tiranidi possiamo percepire. Facciamo come dice e prendiamoci per mano, così eviteremo di perderci. E grazie a entrambe. - spiegò, porgendo le mani a Lucia e Hazel, che erano più vicine a lui e lasciando che Iris prendesse per mano chi volesse, prima di chiudere gli occhi e seguire quella scia di ferormoni deliziosi. Si era prodigato anche in alcuni ringraziamenti per cercare di stemperare il proprio e altrui disagio, ma la ragazzina si comportava come se non esistessero e la creatura che gli stava di fronte... beh, era già tanto che non lo avesse aggredito. La seguì, dunque, finché non arrivarono a un imponente edificio e riaprirono gli occhi, constatando l'arrivo a destinazione e la scomparsa del loro inquietante cicerone. In realtà percepiva ancora nell'aria parte di quel profumo meraviglioso e, un lieve brivido sulla schiena, gli suggeriva che era anche osservato... ma non poteva mica scapparsene a gambe levate soltanto perché la... bambinaia(?) di una ragazzina era un po' inquietante, no? Che razza di guerriero, di uomo sarebbe stato?
    Inoltre c'era anche un motivo meno nobile per cui non voleva andarsene: quel luogo era una gigantesca, immensa, infinita libreria! Tomi su tomi, disposti fin dove l'occhio poteva guardare, un vero e proprio santuario per gli amanti della cultura e della conoscenza come lui! Quindi, col naso all'insù come un bambino meravigliato, Adam venne attirato da una voce femminile che si rivolse a tutto il suo gruppo: una donna avvenente, anche se priva di un occhio e di un braccio, li attendeva in una scrivania al centro della stanza, impegnata a leggere alcuni documenti. Onestamente Adam non si sentiva affatto in una palestra, anzi, lo sguardo che rivolse loro suddetta donna, lo fece sentire terribilmente sotto esame, acuendo il senso di disagio che era nato con l'incontro della ragazzina indisponente.
    Insomma, proprio come uno scolaretto sotto interrogazione, Adam fu costretto a trasalire e, persino, ad arrossire (Cioè, la sua pelle diafana prese un po' di colore) quando la donna, sospirando sconsolata, gli intimò di non mettersi a copulare nel suo sotterraneo! - M-ma che dice, noi non... giammai faremmo una cosa simile, a-anzi, io... - balbettò, conscio fin oltre il tormento di star contando una marea di evidentissime frottole e, semplicemente, si ammutolì quando Hazel prese parola e, benché gli fosse impossibile vista la sua stazza, provò a farsi piccino picciò. Notò che Hazel non aveva minimamente promesso che non avrebbero scopato sul pavimento del sunnominato sotterraneo (Ma che razza di palestra era mai quella?!) e che si era limitata a una vaga promessa di lasciare tutto pulito ma, in quel momento, Adam promise a se stesso di non cedere alla tentazione: quel posto era gestito da gente scostante, strana e terribilmente minacciosa, non potevano farla arrabbiare! E poi non sarebbe sopravvissuto due volte alla stessa vergogna, doveva contenersi a tutti i costi! Gonfiò il petto, senza avvedersene, sentendo l'orgoglio e la determinazione scorrergli nelle vene. Tale baldanza venne un po' meno quando furono dentro a una stanza scavata nella viva roccia, decisamente spoglia e apparentemente poco adatta a fare da palestra ma, proprio per questo motivo, perfetta come arena per un combattimento amichevole... anche se a inquietarlo un poco, era l'isolamento di quel posto e il fatto che, se qualcuno li avesse imprigionati lì dentro, non sarebbero mai potuti uscirne.
    Ma il vero colpo mortale alla sua apparenza determinata, fu inferto proprio dalla gestrice, che pretese un pagamento doppio per lui: - Guardi che non sono affatto un demone, sono un... oh. - sgranò gli occhi a quella richiesta di prove: che doveva fare? Doveva trasformarsi? A parte che l'idea di mostrare la sua forma mostruosa a quella donna lo metteva a disagio (sic!) ma cosa provava? I demoni hanno un aspetto molto strano e alcuni sono simili alle tiranidi, tanto che soltanto degli esperti potevano classificare al meglio certi individui! Quindi, sconfitto, smise di protestare e lasciò che Hazel pagasse la maggiorazione.
    Quando la donna lasciò la stanza, Adam era un po' mogio e ancora a disagio ma, quasi immediatamente, ricordò il motivo per cui era lì: passare un po' di tempo con quelle meraviglie e farle divertire (Soprattutto Lucia, ça va sans dire)! Batté, dunque, allegro le mani per attirare l'attenzione delle ragazze e si avvicinò a loro: - Bene, ragazze: qua saranno tutti un po' scorbutici ma il posto è perfetto per allenarci. Naturalmente, Hazel, al termine dell'allenamento ti rifonderò della cifra spesa, siete miei ospiti e non posso permettere che paghiate. - affermò serio, prima di rivolgere un gran sorriso a Lucia, decisamente (anche se involontariamente) affascinante. - Lucia, visto che l'idea è tua, che ne dici di pensare a un luogo come ci ha detto la signora? Penso che avremo una bella sorpresa! E, già che ci siamo, dovremmo pensare alla modalità dell'allenamento: qualcosa di amichevole, giusto? Non vogliamo mica che qualcuno si faccia male... no? - qui il suo sguardo virò su Hazel e il suo sorriso s'incrinò, così come la sua sicurezza: cosa passava in quella splendida, perversa testa?
     
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    Come concordato con lo staff, il combattimento è stato annullato. Gli status da qui in poi sono messi per comodità mia e di Chibi perché vorremmo sfruttare la role almeno come allenamento personale.
    CITAZIONE
    Nome partecipanti: Lucia/Hazel vs Adam Qadmon
    Livello partecipanti: 2 vs 3
    Energia partecipanti: Master vs Avenger
    Numero di partecipanti: 2 + 1 (Irithiel - Non combattente)
    Livello del Potere: 2 vs 3
    Abilità Fisiche G1: Gigas, Mach, Shell, Strike, Energy al 4; Il resto al 3.
    Abilità Fisiche G2: Gigas, Shell, Charge al quattro 4; Mach, Jumper, Sense, Strike e Vision al 3; Energy al 5
    Tecniche Personali G1: lv 1 Venus, Euphorbia, Mandragora, Zyra, Mimbulus mimbletonia; lv 2 Farkose
    Tecniche Personali G2: lv 1 Unguis, Gladius e Aculeus; lv2 Clava, Falx, Sagittae, Harpago e Serra
    Arti Magiche/Occulte G1: Ninjutsu 2, 5, 6; Rinjutsu 2, 4, 7; Eromanzia 1, 2, 3, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 15; Cenobium 1, 4, 7;
    Arti Magiche/Occulte G2: 1, 2, 5, 8 e 10; Rinjutsu 1, 2, 7, 8, 9, 11 e 14; Kearinomanzia 1, 2, 4, 5, 8, 10, 11, 12, 17 e 20; Eromanzia 1, 2, 3, 5 e 8;
    Armi & Equipaggiamento G1: Gift (Arma personale), Bael (Seconda Arma personale); Beam Katana; Katana;
    Armi & Equipaggiamento G2: SRS99-AM (Penetrazione +, Ricarica Rapida, Divoratrice); caricatore per Fucili di precisione (x6); shuriken (x2);
    Luogo: Stanza cubica (10 m per lato) con 5 colonne che passano dal soffitto al pavimento, così disposte: una al centro, 4 a 2 metri da ogni lato. Le colonne hanno incorporate alcune statue dalle fattezze umane e assumono perverse pose diverse, occupando circa un metro di larghezza l'una ad eccezione di eventuali arti esposti che sporgono di 50 cm ai lati, ad altezza uomo. Quella centrale in particolare ha le braccia e gambe spalancate a creare un incavo, offrendo un ostacolo più articolato rispetto alle altre. Il resto del pavimento è ingombro; il soffitto è ricoperto di molteplici anelli dal quale scendono delle catene appese da colonna a colonna che raggiungono circa metà dell'altezza del locale, mentre le pareti sono ricoperte di particolari ornamenti che riprendono la logica delle colonne e sporgono di circa 50 cm.
    Tipologia di Sfida: Naked Party
    • REGOLAMENTO
    - Un nemico è considerato nudo, o comunque sufficientemente scoperto quando:
    MASCHI: le natiche e i pettorali sono scoperti e visibili.
    FEMMINE: i capezzoli e le natiche sono scoperti e visibili.
    In entrambi i casi portare via le mutande a qualcuno lo fa considerare automaticamente nudo.
    - In questa sfida è concesso utilizzare poteri basati sulle armature per poter proteggere i propri vestiti o anche le proprie nudità. All'inizio della partita è concesso denudarsi momentaneamente per trasformarsi e ottenere qualche copertura che sia carapace o armatura. Questi sono sempre considerati vestiti, molto più duri del normale e pertanto estremamente più difficili da rimuovere, ma non impossibili questo è certo.
    - In caso di poteri che trasformano il fisico del giocatore, denudandolo effettivamente ma non scoprendo le sue "intimità", allora è semplice: da sconfitto il suo corpo tornerà inevitabilmente normale, quindi fatevi due calcoli. Questo vale anche per i poteri che sigillano il proprio corpo in qualcosa di diverso dalla forma umana.
    - Un giocatore che riesce a sfilare via gli indumenti è considerato più bravo di uno che li distrugge semplicemente con i suoi poteri, pertanto indipendentemente dal risultato della partita il master chi valuta deve considerare meno meritevole chi ha usato i suoi poteri e più meritevole chi si è messo a sfilare i vestiti danneggiandoli il meno possibile nella valutazione e l'assegnazione dei punti.

    Non ti avrei fatto così meretrice, Adamuccio... Hazel sembrò alquanto contrariata dall'accondiscendenza della sua "preda" verso un'altra predatrice (anche se più letterale, a giudicare dall'aspetto), tanto da borbottare quella frase provocatoria; ciononostante chiuse gli occhi e afferrò la sua mano, scuotendo il capo con non poca stizza. Gli umori rendevano scivoloso l'attrito tra le sue cosce muscolose, cosa che la spinse ad assumere un'andatura ancora più mascolina del solito... fattore che comunque non minò minimamente la sua avvenenza, ma tanto a occhi chiusi nessuno poteva vederla.
    Una volta giunti a destinazione e aperti gli occhi, Lucia si guardò intorno e rabbrividì, non tanto perché sentiva ancora la presenza di quella creatura bellissima quanto letale, che le ricordava in qualche modo Leben, sua più odiata conoscenza, quanto più per il semplice fatto che, nonostante per l'appunto non la percepisse più, sparì così velocemente che ella non poté fare a meno di sollevare gli occhioni alla ricerca di una qualche ombra sul soffitto, temendo di vedersela piombare addosso da un momento all'altro. Il vero trauma fu essere abbandonata dal calore di Adam, che l'aveva presa in braccio come una vera principessa neppure un quarto d'ora prima e che aveva smesso da così breve tempo di stringerle la mano, che le sembrava di sentire ancora il suo calore sulle dita. Arrossì, lasciandosi distrarre facilmente dalla paura mentre studiava l'ambiente. In breve si perse in una spirale di pensieri negativi e paranoici tra i più disparati, pensava ancora al dolore della cicatrice, ma anche al calore di Adam, al rossore delle sue guance quando si era accorta di aver esitato ad abbassare la mano quando egli l'aveva lasciata; o ancora, peggio, a come le fosse saltato in mente di trascinarlo in quella pazza avventura che ora li avrebbe visti ad allenarsi insieme! Come poteva esserle venuta un'idea simile? Non si capacitava della propria audacia; forse sua madre aveva ragione, avere il controllo è una cosa capace di cambiare un animo, anche semplicemente per una sera. Sospirò, con l'ansia che cresceva poiché la creatura era completamente sparita alla vista, ovunque si voltasse a cercarla. Per fortuna occorse poco perché la sua attenzione venisse catturata da un'infinita di libri e pergamene dall'aspetto antico e prezioso, qualcuna delle quali sembrava quasi brillare di luce propria nell'ombra della struttura rocciosa nella quale si trovavano. Per Lucia, che non usciva praticamente mai dalle quattro (per quanto grandi) mura della Sapienza e che aveva vissuto secoli nel "buio" dei gironi infernali dove l'unica luce erano le fiamme che bruciavano i dannati, il paesaggio che aveva potuto ammirare appena fuori dal veicolo (per poi doverlo perdere durante il tragitto), unito a quell'affascinante biblioteca, situata dove meno ci si aspettasse di trovarla, era uno spettacolo davvero meraviglioso. Le sue labbra delicate e appena lucidate da un filo di trucco si schiusero mentre improvvisamente, l'eventualità che quella creatura si ripresentasse, smetteva di contare qualcosa. Mentre la "padrona" di quel luogo si perdeva in raccomandazioni veloci, in un modo brusco che Lucia neppure notò, lei si limitò a guardarsi intorno con l'espressione di una bambina nel paese dei balocchi. Le piaceva leggere, anche se perlopiù tomi di magia o... beh, romanzi d'amore. Anche la poesia l'affascinava, specie quelle antiche, più vicine "ai suoi tempi" che non all'era moderna. Si accorse appena che anche Adam sembrava affascinato dalla meraviglia che stavano ammirando e gli rivolse un timido sorriso nascosto, poco prima di distogliere lo sguardo e, solo a quel punto, rendersi conto che dovevano spostarsi. Il fatto che la padrona considerasse i suoi compagni dei pervertiti la fece arrossire, ben coscia che lì in mezzo se c'era qualcuno da biasimare per primo, quella era senz'altro lei. Scosse la testa, stringendo i pugni chiusi al centro dell'ampia gonna e proseguendo, osservando una Hazel particolarmente spavalda circondare con il braccio la vita di Adam e strusciarglisi contro come una gatta intenta a dispensare fusa. Irithiel d'altra parte camminava al suo fianco, l'andatura soave ed elegante, le mani conserte sul grembo in modo simile al suo, peccato che nel caso della zia non ci fosse quasi alcun indumento sotto quelle dita, se non una minima gonna spalancata sul davanti. A cosa serviva una tunica che non copriva il corpo? Lucia era confusa di fronte alla psiche particolare dell'angelo. Scendendo delle lunghe scale, in pietra come tutto il resto, giunsero alla fine in quello che era di certo lo spazio vuoto più infinito che avesse mai visto, specie se si considerava che si trovava in una specie di grotta sotterranea. Quel luogo era davvero affascinante. Mentre si guardava intorno imbambolata, similmente a come prima aveva guardato i libri, Lucia venne riscossa dalla voce di Adam che la fece sussultare, subito seguita da quella di sua madre... Sfortunatamente.
    Ripagarmi? Oh, via Adam... non vorrai fare il galantuomo con me, spero! Ho già pagato, non si discute. Semplicemente... Ora mi sei debitore. Ed ecco che, facendogli l'occhiolino e stringendogli il muscolo fin quasi a infilargli gli artigli nella carne, dopo avergli soffiato in viso quell'ultima frase come se fosse una minaccia bella e buona, Hazel si staccò e, mettendosi le mani sui fianchi, si rivolse a propria volta a Lucia sorridendole, in attesa di qualcosa. La poverina si sentì terribilmente sotto pressione.
    Beh bambina, hai sentito? Tocca a te!
    I-io? Perché io?
    Lo chiese, ma era troppo tardi. Non sapeva cosa avvenne, neppure lei avrebbe saputo spiegarlo, ma la sua mente iniziò a visualizzare tutta una serie di scene a cui aveva fatto di tutto per non pensare, e per quanto cercasse di scacciarle, più lo faceva più queste si materializzavano, ancora e ancora, tanto che fu costretta a chiudere gli occhi per concentrarsi. Nel frattempo, l'enorme distesa di nulla davanti a loro venne ornata con qualche scena sparsa che aleggiò davanti ai loro occhi come fantasmi, così eterei da poterci vedere attraverso... e c'era davvero di tutto. Pensò alle segrete del castello dove era stata schiava e prigioniera per un anno intero prima di morire, poiché tutta quella pietra gliela ricordava, e si intravidero persino ricordi di lei in catene, circondata da persone, per fortuna così tante che non era chiaro esattamente cosa si guardasse se non una folla di corpi nudi tra i più disparati, dai grassocci e flaccidi energumeni di mezz'età, fino ai più gracilini giovani cadetti, passando per le rare guardie muscolose. Poi fu la volta della casa di Leben, dove anche lì si visualizzarono orgie di corpi tra i più disparati intenti a fare cose indicibili, per fortuna anche stavolta per pochissimi istanti, come dei flashback fulminei (ma non abbastanza fulminei da impedire a Iris di sussultare, sgranare gli occhi meravigliata sotto la maschera da angelo e infine sorridere, non capendo assolutamente quanto quei ricordi non avessero nulla a che fare con l'amore). Alla fine, dopo una serie di veloci pensieri, tutti sconci, che si accodarono l'un l'altro, ciò che Lucia riuscì a fermare come pensiero "casto" era una camera dall'aspetto davvero inquietante... e ambiguo. Una pianta quadrata di 10 metri per lato, con svariate colonne che partivano dal pavimento fino al soffitto. Il che sarebbe stato quasi accettabile, se le "colonne" non avessero avuto l'aspetto di sculture così realistiche da sembrare vive, veri e propri corpi femminili bloccati nel cemento e fissati lì per sempre, alcuni in espressioni disperate, spente, altri ancora bloccati in visi che erano lo specchio della più pura perversione. Quando riaprì gli occhi, ella stessa li sgranò nell'osservare dove fossero finiti. Nessuno di loro era cambiato di posto, ma il luogo dove si trovavano sì. Si guardò intorno, non capendo come fosse possibile... ma poi visualizzò meglio le colonne e il cuore le balzò in gola. Da dove veniva quella scena orrenda? Probabilmente dai suoi peggiori incubi. Possibile riuscisse a pensare solamente a cose perverse o grottesche? Emise un lamento, coprendosi il viso con entrambe le mani, iniziando a tremare come se volesse sparire o pietrificarsi sul posto, proprio come quelle sculture.
    Oh! M-mi dispiace così tanto! N-non ero concentrata... I-io non so cosa sia... cosa sia questo posto.
    Nonostante le mani che le coprivano l'espressione, non era difficile intuire che la sua pelle caramello fosse rossa come quella di un pomodoro.
    Tutti si trovavano a metà del lato della stanza, a circa due metri da quella che in precedenza era stata l'entrata, la quale sembrava ora sparita. La statua centrale era a tre metri davanti a loro, alle spalle di Adam, e quando Hazel la vide sgranò gli occhi, basita. Inizialmente sbatte le palpebre più volte, lentamente, cercando di capacitarsi della nuova visuale, dopodiché esplose in una sonora risata, intuendo cosa stesse succedendo: a quanto pareva quel luogo mutava, forse per un'illusione o qualche incantesimo, a seconda di ciò che sceglievano i clienti. Un evento affascinante che non poté che farle ammirare la padrona. Peccato non potersi complimentare con lei. Per pura curiosità, Hazel si concentrò per provare a cambiare la stanza a propria volta, ma non avvenne assolutamente nulla, ciò significava che in qualche modo valeva solo la prima scelta. Strano, molto strano. Nessuno di loro poteva sapere che era tutto merito di Muramasa, che anche in quel momento li spiava, invisibile ai loro occhi, e aveva il compito di lasciare gli ambienti assolutamente immutati una volta scelto lo scenario iniziale; Baiken era stata sempre chiara in proposito.
    Avendo sentito l'invito di Adam e vedendo la totale vergogna di sua figlia, Hazel decise di venirle in "soccorso" e, dopo averle dato qualche pacca (gentile, per i suoi standard) sulla spalla ed essersi fatta una grassa risata, prese in mano la situazione.
    Non preoccuparti figliola, non è un crimine avere una fantasia... hem, articolata. Detto questo, Adam, ti direi di andarci giù pesante come se ne andasse della tua stessa vita, altrimenti questa poverina non imparerà niente... Si voltò a guardarla; aveva fatto un passo verso Adam e la ritrovò esattamente lì, in un angolo, nascosta dalle sue mani, tremando appena... Era un caso disperato. Sospirò, sconsolata. Ma non credo che la nostra Lucia reggerebbe. Che ne dite di qualcosa di semplice? Ad esempio, uhm... Si picchiettò un artiglio sul mento, fingendo di pensare, e pensare... ma riusciva solo a squadrare la tiranide con quei suoi occhi ferini, le pupille che pulsavano alla sua vista. Era bello, ma quella sua forma umana era così noiosa, "perfetta"... Aveva voglia di vederlo di nuovo nella sua "forma" migliore, e non solamente d'aspetto. Il suo ghignò si allargò. Ci sono! Proporrei di similare le ferite attraverso qualcosa che non possa farci realmente del male, come ad esempio i vestiti o... Si guardò i seni, già completamente esposti quasi, guardò Iris, che stava messa anche peggio... e tornò sul corpo di Adam. Si leccò le labbra, ghignando poi e mostrando tutti quei canini affilati, squadrandolo da capo a... non proprio i piedi, già. Carapaci? Lucia può donarmi un perfetto completino per nascondere le zone più sensibili, e tu, zuccherino, potresti riprendere quel meraviglioso aspetto da vero maschio che tutte qui, eccetto la nostra cara Iris, ben conosciamo. Fece l'occhiolino, ancora. Cercò di nascondere la propria soddisfazione nell'aver avuto un'idea così geniale e una scusa perfetta per vederlo subito al suo meglio, ma non riuscì a mascherare la voce roca ed eccitata. In questo modo dovremo darci davvero da fare per spogliarci, sembrerà una cosa piuttosto seria... Ma nessuno si farà male. Senza contare che muoio dalla voglia di rivederti così, tesoro... Senza offesa, ma questo aspetto è così... Lo squadrò ancora, stavolta fingendosi annoiata. Monotono.
    Lucia si riprese a quel punto, spalancando indice e medio di una mano per poter guardare la madre dalla fessura creata, letteralmente come se fosse pazza, per poi sospirare sconsolata. Lentamente, abbassò le mani e lo sguardo, incapace di guardare i presenti. L'idea della demone sembrava stupida, sconveniente, e assolutamente incomprensibile a un primo acchito... ma in verità Lucia dovette ammettere che le sembrasse perfetta. In quel modo ella avrebbe potuto realmente imparare qualcosa di strategia, dovendosi tenere in disparte, e soprattutto non avrebbe dovuto preoccuparsi di fare del male ad Adam... cosa che certo era tra le sue principali preoccupazioni. Doveva solo cercare di non guardarsi intorno e soprattutto dimenticare quale perversa mente avesse creato quel posto orribile.
    Suppongo sia... Sembrò quasi che, come ci si aspettava, avrebbe detto che era una follia, dato che indugiò un attimo. Hazel la fulminò. U-un'idea sensata, tutto sommato. S-sempre se tu, Adam... Non riusciva a guardarlo! Si sentiva a fuoco e aveva il viso completamente fucsia. Puoi trasformarti e soprattutto, ecco, n-non rischiamo di... di farti del male.
    Hazel alzò gli occhi al cielo, stringendole una spalla e posizionandosi al suo fianco, come per darle coraggio, ma in realtà strinse un po' troppo e Lucia si irrigidì. Insomma, se vuoi prepararti... prima le signore.
    Gli fece un cenno con la mano e una mezza riverenza, sorridendo, provocandolo e mostrando i canini. Voleva vedere quanto sarebbe riuscito a mantenere quel suo fare da gentiluomo... Sperava poco.
    Devo avvisarti, Adam, non aspettarti favoritismi in onore delle belle serate passate insieme... come io non me ne aspetterò da te. Anzi, devo dirti che proprio non li sopporterei.
    Alle loro spalle, Iris si schiarì delicatamente la voce, rammentando con un sorriso lieve la sua presenza. Hazel la squadrò, dopodiché sollevò gli occhi al cielo, sbuffando perché quella maledetta sembrava decisa a rubarle sempre la scena.
    Oh, è vero... ci sei anche tu. Il suo sguardo avrebbe potuto decisamente uccidere, e non era troppo diverso da quello della ragazzina che avevano incontrato poco prima. Sembrava quasi aver dimenticato il bacio appassionato che si erano scambiate nel furgone. Cosa c'è? Pensi di poter dare un contributo a questo scontro, o pensi di riuscire a poggiare quel bel culone su una di quelle... "opere" e stare zitta per almeno un'ora? Meglio se più di una, a ben pensarci...
    Iris, sempre con le mani incrociate in grembo e quella sua postura soave, si limitò a sorridere, gentile come sempre, comprensiva, rilucente di luce propria e con quella sua bellezza plus, per il semplice fatto di essere una creatura celestiale... perlomeno un tempo.
    Sorella, cara, invero penso di potervi essere utile nella sfida che vi accingete a compiere... Ma non voglio interrompervi, davvero. Per cui prego, Adam carissimo, procedi pure col prepararti, cosi che noi potremo fare lo stesso.
    Accompagno l'invito con un gesto elegante e lievissimo della mano e un cenno del capo, cosa che fece ringhiare Hazel, subito redarguita da Lucia che le diede un colpetto con la gamba. Hazel la guardò come se le avesse dato un pugno, sconvolta... Poi sorrise per la sua audacia. A quel punto, tutte curiose di vedere cosa avesse in mente Irithiel, ma ancor più interessate all'osservare Adam "prepararsi" alla sfida, si voltarono verso di lui a fissarlo, tutte insieme, chi più (Hazel) chi meno (Lucia) sfacciatamente... Tanto per non farlo sentire osservato.

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    Lucia & Hazel


    Fisico Lucia: Perfetto
    Fisico Hazel: Perfetto
    Psiche Lucia: Imbarazzato
    Psiche Hazel: Divertita/Concentrata
    Energia: 100/100

    Tecniche usate:
    Potere: Non Attivato
    Livello 2
    -Lucia può evocare quanti Semi del Peccato desidera ma potrà controllarne contemporaneamente solamente 5. Essi usciranno di base dai capezzoli e dall'uretra della ragazza (1 per pertugio) ma potranno fuoriuscire anche da qualsiasi altra parte del corpo. Una volta formati possono essere estratti e lanciati come oggetti Piccoli, oppure applicati manualmente.
    -Una volta a contatto con l'energia di qualcuno il seme sboccia in una Pianta della Lussuria. Di base, questa ha l'aspetto di un bocciolo nero con un nucleo luminescente il cui colore si adatta all'energia di chi lo ospita. Questo bocciolo modifica la propria forma a seconda dell'incantesimo pronunciato da Lucia, tuttavia di base funge da protezione per la parte interessata e si adatta ad essa formando dei rampicanti molto scuri visibili sotto pelle (Un singolo bocciolo può ricoprire una sola parte del corpo come ad esempio: braccio, collo, vita, spina dorsale, cuore ecc). Oltre a fornire questa protezione, ogni bocciolo è in grado di emettere delle spore che ogni 2 turni applicheranno 2 HB extra su tutti i nemici che si trovano nell'arco di 10 metri da esso.
    -Le Piante della Lussuria hanno una resistenza pari alle ossa di chi le ospita, salvo incantesimi specifici.
    -Qualsiasi alleato con una pianta radicata può comunicare telepaticamente con Lucia, con Hazel e con qualsiasi altro alleato abbia ricevuto un seme.

    Note:
    •Semi in campo: 0/5
    •Gift For You: Assente
    •Bael: Assente
    •Katana: Assente
    •Beam Katana: Assente



    Questa è la presentazione quindi mi sono dilungata, chiedo venia. >w< Da qui in poi cercherò di essere il più riassuntiva possibile. Aggiungerò la scheda status, al momento non è pronta e sono davvero di fretta. Scusa Chibino!


    Edit 19/05 Aggiunta scheda status

    Edited by .Bakemono - 29/5/2020, 16:12
     
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    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

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    Ovviamente da dietro lo specchio! Il tuo specchio...

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    Dire che la provocazione di Hazel andò a segno sarebbe riduttivo, poiché lo sconvolse senza alcun dubbio: non solo per la scelta di parole utilizzata dalla demone che, inevitabilmente, si ricollegarono al suo precedente "rimprovero" in cui gli biasimava la perversione e il non averle ancora concesso "l'esclusiva" ma perché, per un solo attimo, Adam temette che lei potesse aver capito la natura del "segnale" che quell'inquietante creatura gli stava mandando e la cosa lo prese completamente in contropiede; insomma, sgranò gli occhi, arrossì per quanto la sua pelle nivea gli consentisse e schiuse la bocca balbettando qualche sillaba, prima di decidere che sarebbe stato più saggio lasciar perdere e farsi guidare da quell'inusuale "cicerone". Il tragitto proseguì tranquillamente e giunse alla sua meta prima di quanto Adam si aspettasse, tanto che l'unica nota negativa fu la scomparsa repentina della creatura che, in un attimo, non fu più individuabile... eppure, in qualche modo, aveva la sensazione che fosse lì da qualche parte, a spiarli.
    Fortunatamente se ne dimenticò presto, rapito dalla bellezza del luogo in cui si trovavano e poi, semplicemente, dalla bellezza di Lucia: osservò, infatti, quel visino delizioso illuminarsi dalla meraviglia e quegli occhioni meravigliosi errare curiosi, ammirati tra i vari tomi che facevano bella mostra di sé sugli scaffali e, in un attimo, il desiderio di abbracciarla e riempirla di bacetti si fece pressoché totale. A distrarlo da questo intento forse inopportuno, ci pensò sia la loro "padrona di casa", fin troppo scostante che l'invitava a seguirli e, soprattutto, la stessa Hazel che si strinse a lui fin troppo e gli strusciò contro tutta l'inenarrabile morbidezza delle sue forme, tanto che Adam arrossì e si confuse del tutto. Ma perché diamine quella demone lo metteva così tanto in imbarazzo?! Quando, prima d'incontrarla, si era trovato in situazioni "ambigue" con altre donne non si era mai sentito in imbarazzo! Era anche vero, però, che tali ragazze avevano sempre mostrato un carattere gentile e un po' timido, completamente diverso rispetto a quello della demone e, soprattutto, non lo avevano mai messo a disagio in situazioni "pubbliche" in cui, magari, doveva temere il giudizio di qualcuno... cosa che Hazel aveva e stava abbondantemente facendo!
    Insomma, quale che fosse il motivo, raggiunse rigido come un ciocco di legno e un po' rosso in volto la sala che avrebbe fatto loro da palestra e, allontanatasi la "samurai" prosperosa, decise di prendere in mano la situazione sia per fare bella figura che per scrollarsi di dosso tutto quell'imbarazzo. Aveva esordito bene, almeno dal suo punto di vista, ma non aveva calcolato l'incognita totale che era rappresentata da Hazel: - Oh! E-ecco, io... - nulla, bastò che la demone gli facesse quell'occhiolino birbante e gli soffiasse quella "minaccia" sulle labbra perché Adam perdesse improvvisamente ogni suo grammo di forza di volontà e, banalmente, si ritrovasse a guardarla a metà tra il trasognante e l'imbarazzato, come testimoniava il timido color rosa comparso sulle sue gote. - Sì... - sussurrò, col cervello già pronto per partire in ferie, prima che l'improvviso allontanarsi di Hazel e il suo rivolgersi a Lucia, lo riscuotessero dalla sua malia. - Non aver alcun timore, cara: sono certo che farai un ottimo lavoro! - la rassicurò Adam, recuperata tutta la sua sicurezza e rivoltole un sorriso d'incoraggiamento tanto radioso quanto (involontariamente) seducente. La piccola iniziò a concentrarsi e quanto accadde ebbe del prodigioso: i suoi pensieri o l'eco di essi iniziarono a fluire davanti ai suoi occhi, come una sorta di film tridimensionale e ciò sarebbe stato abbastanza sorprendente... se non si fosse aggiunto il contenuto di tali raffigurazioni.
    Un drappello incredibilmente perverso di orgie, infatti, sfilarono davanti ai suoi occhi, sorprendendolo per la perversione che riuscivano a esprimere in così pochi attimi, dato che subito svanivano per essere sostituite da altre; in tal senso, erano così veloci che Adam non riusciva a comprenderne bene le dinamiche né se fossero fantasie o ricordi e, in questo caso, se fossero ricordi belli o meno... rimaneva comunque chiaro che la dolce Lucia aveva ancora tanti segreti e misteri da svelare e non poté fare a meno che rivolgerle uno sguardo preoccupato, trovandola nel pieno della confusione e dell'imbarazzo. Stava meditando di fermarla per evitare che continuasse a sentirsi a disagio ma, fortunatamente, le visioni s'interruppero e la stanza prese a mutare, finché non assunse una forma del tutto diversa: Adam guardò ammirato intorno a sé, sorpreso che una "palestra" possedesse un simile potere... ma era chiaro che quelle donne non fossero persone comuni! Era così sorpreso che non si accorse subito dei particolari "fregi" che istoriavano le pareti e le colonne ma, quando vi posò gli occhi, trasalì e sgranò gli occhi sorpreso: ogni colonna era "abbellita" con un gruppo di sculture terribilmente perverse, che non poterono non ricordargli cosa fosse accaduto soltanto poche ore prima a casa sua, cosa che lo imbarazzò non poco non tanto per le sculture in sé ma perché non riuscì a evitare di pensare che quelle espressioni le aveva già riviste sul volto di Lucia e Hazel e che avrebbe davvero, davvero tanto voluto rivederle il prima possibile. Le parole di Lucia, terribilmente imbarazzate, lo riscossero da una simile, sconveniente contemplazione e lo fecero travolgere da uno tsunami di tenerezza: la piccina, infatti, non soltanto si scusò ormai all'apice di un parossismo di vergogna ma, soprattutto, si coprì il visino con le manine e prese a tremare tutta. Adam sentì il cuore sciogliersi in un battibaleno e letteralmente corse a rassicurarla, carezzandole con delicatezza la testolina bionda. - Mannò, mannò Lucia! E' tutto... perfetto, sì! Queste sculture non sfigurerebbero a certe... mostre che ho visto in passato: sono certo che fior di critici le considererebbero semplicemente... semplicemente inaudite! - non era facile trovare un modo per definire quelle statue ma, forse più che le sue parole, a Lucia sarebbero state d'aiuto tutte le carezze che le dispensò con gioia e, anzi, si stava trattenendo dall'abbracciarla e riempirla di bacetti sul dorso di quelle manine deliziose: era troppo, troppo carina! A frenare del tutto la sua espansività ci pensò l'intervento di Hazel, che dispensò delle violenti pacche "consolatorie" su Lucia e si rivolse direttamente a lui.
    Certo, p-penso anch'io che sia meglio evitare scontri davvero violenti e, anzi volevo proporre... oh! - niente, bastava uno sguardo di Hazel e le sue sinapsi andavano in sciopero all'istante, con lui che assumeva una faccia da pesce lesso e la guardava pendendo dalle sue labbra. In effetti, quelle belle labbra gli comunicarono una possibilità davvero interessante, cioè quella di simulare le ferite... come? Non riuscì ad afferrare bene perché nell'esatto momento in cui pronunciava la parola "vestiti", prese a squadrarlo con aria fin troppo famelica e, soprattutto, fissandolo in zone davvero inopportune. - Ah. Q-quindi suggerisci d-di... oh! - di nuovo a sussultare sorpreso, col cervello in panne sulla tangenziale, quando gli rivolse quell'ennesimo occhiolino parlando in quella maniera della sua forma da tiranide. Da "vero uomo"? Non lo considerava abbastanza virile nel suo aspetto umano? Stava ancora decidendo se offendersi o meno (Ricordate il cervello in panne?) che Hazel continuò la sua spiegazione e stavolta sgranò gli occhi per lo stupore e non per il mero imbarazzo. Ma davvero stava proponendo una sorta di gara a chi spogliava prima l'altro?! Va bene che erano carapaci (Anche perché, insomma, tolta Lucia non sarebbe stato affatto facile spogliare Hazel o Iris...) ma era comunque inadatto, inopportuno come minimo, soprattutto alla luce di quanto aveva raccomandato, anzi minacciato loro quella donna! - Un attimo, è sicuramente un'idea interessante ma credo che sarebbe meglio vagliarne altre, come penso ritenga anche Luci-eh?! - no, Lucia non la riteneva affatto così! Adam la guardò allibito ma la piccola, nello spiegarsi, rese anche quell'idea più sensata: in effetti era davvero un buon modo per simulare un combattimento senza che nessuno si facesse male... e poi com'era tenera, come poteva dirle di no? - Oh, tranquilla: il mio carapace non è direttamente attaccato alla carne, bensì a una sorta di pelle, quindi la sua rimozione non dovrebbe farmi male! Però ecco, vi avverto che è molto duro e non vi sarà semplice rimuoverlo. - non lo aveva detto come sfida ma come informazione, dopotutto in quanto tiranide e con un potere difensivo, aveva un indubbio vantaggio in quella sfida.
    Se lui, però, non intendeva sfidarle... Hazel non era certo dello stesso avviso: sgranò gli occhi nel sentirsi dare della femminuccia e, benché Hazel fosse decisamente capace di farlo imbarazzare o di metterlo a disagio, in quel frangente serrò le labbra in un'espressione tra l'offeso e il sorpreso. - Tranquilla, Hazel, non ti tratterei mai come una dama da riverire: darò tutto me stesso. - replicò e, anche se il contenuto non era particolarmente provocatorio (Aveva intuito che Hazel piaceva pensarsi come una donna "cazzuta", in molti sensi!), il suo tono lo fu abbastanza, così come il sorrisetto con cui atteggiò le sue labbra; poteva tollerare molte cose, ma non che lo si trattasse in quel modo offensivo!
    Stava per aggiungere alto, ma s'interpose Iris che, fino a quel momento, era stata decisamente silente e comunicò loro che, in quella sfida, avrebbe potuto dare un contributo non indifferente: Adam la guardò un po' sorpreso, dopotutto non appariva come una guerriera ma, alla fin fine, nessuno di loro conosceva le sue eventuali abilità. - Ma certo, mia cara Iris, con piacere: tu sì che sei una persona gentile, capace di mettere gli altri a proprio agio. - le si rivolse, con il sorriso più affascinante e gentile che riusciva a fare e cercando di calcare ben bene il fatto che lei era sicuramente così ma, qualcun altro proprio no! Detto ciò, però, non si "preparò" subito come gli era stato richiesto perché, insomma, prepararsi nel suo caso significava diventare un insettone gigante e distruggere irrimediabilmente i suoi vestiti! Non che fosse per forza un problema ma, come dire? Non voleva che quella donna o quella ragazzina lo vedessero nella sua forma da tiranide (Lo avevano guardato così male da umano, pensa con quell'aspetto mostruoso!)... ma non poteva neppure andarsene in giro nudo! Insomma, doveva spogliarsi ma quella assurda palestra non aveva degli spogliatoi e comunque non poteva allontanarsi dalla stanza: come fare? Sì, poteva spogliarsi davanti a loro ma, dopo tutta la sua baldanza, fare una cosa simile lo metteva terribilmente a disagio perché sapeva che Hazel lo avrebbe divorato con gli occhi al punto da infrangere il suo orgoglio. Non c'era altra possibilità dunque, obtorto collo, decise di spogliarsi davanti a loro cercando di dissimulare quanto più possibile il suo imbarazzo.
    - Scusatemi ma non posso r-rovinare i v-vestiti... se v-volete p-potete v-voltarvi. - tentativo fallito miseramente e, avvicinatosi alla statua centrale, si tolse la giacca e la posò... beh, su quegli enormi senoni dai capezzoli giganti: non poteva mica gettarla a terra, no? Probabilmente no ma, per qualche oscura ragione, ciò gli colorò lievemente le gote di rosso. Venne il turno del dolcevita che si sfilò mostrando il suo fisico scultoreo, si tolse i guanti, le scarpe che poggiò ai piedi (Letteralmente!) della colonna e arrivò il turno dei pantaloni. Aveva già slacciato la cintura quando si fermò di colpo: poteva davvero spogliarsi in quel modo davanti ad Hazel e Iris (Era certo che loro non si sarebbero girate)? No, non poteva, dunque con un gran sospiro, diede loro pudicamente le spalle, sfilandoseli e posandoli sopra gli altri indumenti; in quel modo le donne, anziché poter vedere il profilo del suo membro avrebbero visto quello del suo sedere, a dir poco granitico, ma era già un miglioramento. Indugiò, dunque, con il lembo dei boxer neri tra le dita qualche attimo perché, volendo, poteva trasformarsi ed evitarsi quell'ultimo imbarazzo... ma questo significava distruggere i boxer e più tardi, quando si sarebbe sarebbe rivestito, avrebbe avuto problemi senza, i suoi pantaloni avevano pure la lampo! Quindi, fece un bel respiro e, dominando un fremito di vergogna, si calò pure quelli, posandoli velocissimo sul mucchio di vestiti e trasformandosi quanto più velocemente possibile per evitare che potessero sbirciare troppo. Quasi immediatamente il suo corpo si ricoprì di quel lucido carapace nero e crebbe notevolmente di dimensioni, ottenendo due arti aggiuntivi e un aspetto notevolmente più mostruoso, con artigli nelle mani, nei piedi e quel volto mostruoso, con antenne e tre occhi rossi.
    Si voltò e si ricordò l'espressione fatta da Iris nel vedere la loro "guida", quindi ci tenette a spiegarle che non aveva nulla di cui preoccuparsi: - T-tranquilla, Iris, non hai nulla da temere: sono sempre io. - accennò un sorriso ma, vuoi per la conformazione del suo volto, vuoi perché era ancora imbarazzato, uscì fuori un'espressione piuttosto buffa perché esprimeva buona parte della sua insicurezza. Dannata Hazel, riusciva a metterlo nel sacco anche quando non faceva nulla: non poteva andare avanti così! Quasi sbuffò e, atteggiando il suo volto a un'espressione seria, quasi minacciosa, decide di cancellare con una provocazione bella forte la figura che aveva fatto fino ad allora. - Adesso tocca ai... signori, vero? Ti farei una riverenza, Hazel, ma senza gonna temo che non sarebbe lo stesso... - la sfidò, gonfiando il petto soddisfatto e incrociando tutte e quattro le braccia al petto. Quella provocazione avrebbe colpito a dovere Hazel? Beh, da come Adam la guardava, sperava proprio di sì!
    CITAZIONE
    Status fisico: Illeso.
    Status psicologico: determinato (e un po' imbarazzato).
    Energia: 95/100
    Tecniche usate: //
    Potere: Livello 3
    - Tutte le ossa di Adam, al di fuori di quelle degli arti superiori, sono molto più resistenti del normale. Lo stesso vale per la sua carapace di Tiranide.
    - Le ossa degli arti superiori hanno una resistenza estremamente superiore al ferro.
    - Quando un arto superiore viene influenzato da una delle tecniche mutanti di Adam, l'intero braccio viene rivestito di una carapace più spessa del normale, dalla stessa resistenza delle sue ossa degli arti. Questa carapace si rigenera ogni volta che Adam disattiva una mutazione e la riattiva.
    - Quando Adam ha contemporaneamente tutti e quattro gli arti occupati dalle mutazioni, una corazza aggiuntiva si posiziona intorno al collo e sulla schiena, proteggendo tutta la parte anteriore del suo corpo. Avrà la stessa resistenza delle ossa rinforzate NON degli arti superiori.
    Note: Conseguenze razziali - Capacità sensoriali aumentare del 25% grazie a occhi bonus e antenne, aumentano anche il raggio percettivo del sense ai propri lati oltre che solo davanti. - Immunità ad ogni tipo di veleno, malus, maledizioni o simili che non siano originate da un potere speciale, questo rende armi, extra e arti occulte inefficienti su di loro.
     
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    Lucia stava ormai meditando di abbandonare il mondo terreno e farla finita una volta per tutte. No, nessuna volontà di suicidio, ma era giusto dire che in quel momento avrebbe voluto usare lo stesso incantesimo di teletrasporto che l'aveva fatta passare dall'Inferno stesso... a un'Inferno ben peggiore quella prima volta alla Sapienza. E questo la diceva lunga su quanto fosse felice dello sguardo preoccupato di Adam o quanto ancora si vergognò amaramente nell'osservare l'uomo arrossire e fissare quelle statue con un'espressione imbarazzata e perduta. Sembrava quasi... nostalgia? Ad essere sincera anche lei arrossì nel vedere quanto i... "dettagli" di quelle opere fossero fin troppo realistici e stranamente "dilatati", fornendo innumerevoli rientranze e appigli a quelle strutture altrimenti lisce e marmoree. Guardare Adam che le fissava e "valutava" le fece venire anche una specie di ansia ingiustificata, un po' come se fosse realmente un artista in attesa del giudizio del critico di turno. Una follia, ovviamente, ma del resto era difficile pensare in quella situazione. Per fortuna alla fine riuscì a concentrarsi su ciò che contava, e cioè tentare di usare quell'occasione per imparare realmente qualcosa, nella speranza di non fare una figura troppo misera. Dall'esperienza di "allenamento" con Gil aveva capito che per lei non c'era un posto di rilievo facile da raggiungere all'orizzonte, ma avrebbe semplicemente dovuto impegnarsi il doppio rispetto a chiunque anche solo per superare un gradino. Ebbene, ogni scusa era buona per cogliere la palla al balzo e agire. Per questo assunse un'aria determinata quando Adam annunciò che no, la carapace non poteva fargli troppo male se danneggiata, e sempre per questo annuì, guardandolo con un misto di gratitudine e determinazione nello sguardo. Se da una parte i suoi pensieri erano più che consoni e "decisi", tuttavia, agire fu tutt'altra cosa, specie quando si parlò di guardare la tiranide spogliarsi e lei sgranò gli occhi, inquieta. Aveva dovuto sforzarsi per evitare di eccitarsi mentre camminavano raggiungendo quel luogo, dopo l'esperienza nel veicolo era ancora provata, e ora fu costretta a osservare lo spettacolo di quel corpo marmoreo che si denudava per lei... Hem, per combattere. Sì. Le due donnone al suo fianco del resto, angelo e diavolo, non furono certo da meno, tutte senza eccezione si persero a fissare il povero Adam cercando di cogliere ogni spasmo dei suoi muscoli scultorei. Quando si trasformò, Irithiel in particolare strabuzzò gli occhi sotto la frangia, solo che appunto avendo oltretutto un copricapo a coprirle lo sguardo, nessun poté vederla. Il suo sussulto poteva quindi sembrare di timore, ma le parole che seguirono chiarirono tutto, così come il suo sorriso.
    Oh caro, non devi affatto giustificarti per il tuo aspetto. La tua insicurezza mi rende solo più felice che tu abbia avuto il coraggio di mostrarti a noi nella sua vera essenza; essenza che per altro... non posso che ammirare. A essere sincera anche io ho una forma da mostrarvi, e spero che a propria volta non vi spaventiate.
    La sua voce soave risuonò dolce e arrendevole come sempre, mentre sfilava il capo e mostrava il suo viso nella sua interezza: gli occhioni più dolci che si fossero mai visti, le sopracciglia distese, il tutto a malapena visibile per via di una lunghissima frangia verdastra che li ricopriva in parte. In breve tempo, davanti ai loro occhi, l'aspetto dell'angelo passo dalla bellissima donna avvenente che tutti conoscevano, a un'altrettanto bellissima creatura serpentina, che si issò in tutta la sua altezza tenendo una piccola porzione di coda sul terreno.
    Ebbene, questa è la forma che la mia Dea mi ha donato... E attraverso essa sarò felice di donarvi tutto l'Amore che possiedo. Non temete... sono sempre io.
    Sorrise ad Adam, cercando di comunicargli con un semplice cenno del capo tutta la sua comprensione e il suo affetto. Dopodiché si portò vicino ad Hazel che, dopo averla guardata malissimo e apostrofata con un "Perché mi fissi, angioletto? Mi sono forse cresciute le corna?" tentò di respingerla. Iris tuttavia le sorrise e, afferrandole il braccio sinistro, con la stessa luce abbagliante che l'aveva investita durante la mutazione, rimpicciolì le proprie dimensioni e si posizionò attorcigliata al suo braccio, diventata piccola malapena 20 cm con sommo sconvolgimento delle sue parenti.
    C-cosa fai esattamente in questa forma, Iris? Voi iniziate pure senza badare a me, Lucia adorata. Lo vedrete presto...
    Lucia a quel punto sospirò, Hazel la guardò sorridente e si fece vicina per seguire l'invito di Adam. Ovviamente, la demone non smise di guardarlo, a maggior ragione quando si fece a un passò dalla ragazza e iniziò a... stimolarle i capezzoli, strappandole un'espressione di piacere misto a imbarazzo.
    Forza tesoro... Falli uscire, fai vedere ad Adam quanto sono grossi.
    A parte la frase ambigua e la scena degna di un video osceno, Lucia scostò le mani della madre fulminandola nonostante l'imbarazzo e, da sé, creo due cerchi magici sui suoi piccoli seni inesistenti, dai quali fuoruscirono 3 Semi del Peccato. Hazel li prese e, voltandosi verso Adam, se ne piantò due sui seni, non senza un'espressione di pura soddisfazione nel farlo e guardare lui di rimando, e infine uno sul fondo schiena, al centro delle natiche. In breve i semi piantarono le proprie radici espandendosi sui punti che Adam avrebbe dovuto colpire per poterla battere: i seni, uno ad uno, nei quali le radici di entrambe le piante si unirono in un'intricato disegno al centro del petto, formando due piccoli boccioli rossi dove sarebbero dovuto essere i capezzoli e il terzo lungo le natiche, coprendole entrambe e formando una sorta di cuore rovesciato di carapace ossea simile alla corteccia di un albero. In confronto alla copertura di Adam era certamente meno resistente, ma Hazel dalla sua aveva il pezzo superiore del body, anch'esso da strappare, poiché le piante lo avevano solamente coperto, non strappato. E purtroppo per lui non solo quello.
    Davvero fantastico... disse infatti nel finire di farsi "vestire", ma non sembrava riferirsi al proprio abbigliamento a giudicare dallo sguardo intenso che rivolse ad Adam... lo stava di nuovo mangiando con gli occhi. Si morse il labbro inferiore e quest'ultimo, gonfio e umido di saliva com'era, sussultò mentre tornava al proprio posto; il tutto mentre i suoi occhi ferini si muovevano lentamente lungo tutto il suo corpo come se pregustasse di leccarlo da capo a piedi. Però avrei una richiesta prima di iniziare, poiché osservare il tuo spogliarello mi ha reso insopportabile l'attesa. Mi concederesti un... bacio di buon augurio?
    Disse "prima di iniziare", ma in verità lei era già più che decisa a dare tutta se stessa in quello "scontro" e per questo si avvicinò a lui con ampie falcate, i fianchi ondeggianti, e un ghigno sensuale sul volto. Non era mai parsa più sensuale e provocatoria, probabilmente perché non si era mai davvero impegnata a cercare di impressionarlo... o distrarlo. Sì, perché Hazel tentò di avvicinarci a lui, posare i seni sul suo petto, premendoli sulla carapace con tanta convinzione da strizzarli e farli espandere ai lati, per poi baciarlo, il tutto mentre gli carezzava l'avambraccio gonfio, ad altezza polso. E stava proprio lì l'inganno, perché se Adam non si fosse sottratto al bacio o alla carezza, lei avrebbe carezzato le sue braccia principali, quelle in basso, scivolando dalle mani fino al polso; una carezza che sembrava destinata a proseguire ma che aveva invero un obiettivo ben più diabolico di un bacio appassionato: attivare una tecnica dell'Eromanzia, Privazione spietata, che avrebbe dato non pochi problemi alla tiranide qualora fosse caduta nel suo tranello, sebbene avesse più braccia a cui affidarsi; braccia che Hazel non vedeva l'ora di gestire... Il tutto ovviamente pronta a rispondere ad eventuali reazioni da parte sua qualora si fosse ribellato. Oh via, non guardatela così male! Dopotutto, era pur sempre un demone...

    EX85HYq
    ooqxu4d

    Lucia & Hazel


    Fisico Lucia: Perfetto
    Fisico Hazel: Perfetto
    Psiche Lucia: Imbarazzata/Eccitata
    Psiche Hazel: Divertita/Concentrata
    Energia: 85/100

    Tecniche usate:

    Eromanzia #3: Privazione Spietata
    Potente tecnica di costrizione con due diversi effetti in funzione dell'attivazione. Il primo effetto va sempre attivato prima del secondo. Il primo uso prevede di toccare o stringere uno dei polsi del nemico in modo da trasferirvi sopra la propria energia, questo farà formare due bracciali di energia lucente violacea molto difficili da rimuovere con la forza bruta e resistenti ai danni convenzionali. Un nemico con questi bracciali può resistere per 1 turno alla loro morsa se si concentra su di essi, ma al secondo dovrà inevitabilmente allargare le braccia il più possibile: questo farà materializzare un palo di energia viola, dritto e resistente, che unirà i due bracciali in modo da costringere il nemico ad una posizione scomoda, come se fosse parzialmente crocefisso. E' necessaria una forza del 50% superiore a quella del nemico per liberarsi solamente con la forza bruta, inoltre il palo risulta estremamente resistente ai danni convenzionali. La seconda attivazione va applicata sulle caviglie del nemico o sul suo collo: toccando una di queste due zone attraverso lo stesso procedimento del primo effetto sarà possibile materializzare su gambe e collo della vittima altri bracciali, così da creare un secondo palo che fornirà una totale crocifissione della vittima. Muoversi col secondo effetto risulta veramente difficile. Un nemico che subisce il primo effetto accumula 2 HB, quando subisce il secondo effetto ne accumula 1 solo, ma diventano 2 in caso i due effetti vengano attivati a non meno di 2 turni di distanza. Ogni turno che rimane imprigionato in questa tecnica i punti aumentano di 2, che diventano 3 in caso siano stati attivati entrambi gli effetti. La tecnica può essere applicata in due modi: formando un piccolo cerchio di energia violacea per poterlo lanciare contro il nemico, oppure toccando la zona interessata con le mani (in quel caso, il costo della tecnica viene dimezzato). Nel caso del cerchio esso sarà grande circa 20 cm di diametro, potrà essere lanciato ad una distanza massima di 15 metri al doppio della velocità dell'utilizzatore ma per avere effetto deve colpire una delle zone interessate dalla tecnica. In diverso modo non infligge danni e può comunque essere intercettato o danneggiato.
    Costo: 10 (per ogni attivazione)

    Potere: Attivato
    Livello 2
    -Lucia può evocare quanti Semi del Peccato desidera ma potrà controllarne contemporaneamente solamente 5. Essi usciranno di base dai capezzoli e dall'uretra della ragazza (1 per pertugio) ma potranno fuoriuscire anche da qualsiasi altra parte del corpo. Una volta formati possono essere estratti e lanciati come oggetti Piccoli, oppure applicati manualmente.
    -Una volta a contatto con l'energia di qualcuno il seme sboccia in una Pianta della Lussuria. Di base, questa ha l'aspetto di un bocciolo nero con un nucleo luminescente il cui colore si adatta all'energia di chi lo ospita. Questo bocciolo modifica la propria forma a seconda dell'incantesimo pronunciato da Lucia, tuttavia di base funge da protezione per la parte interessata e si adatta ad essa formando dei rampicanti molto scuri visibili sotto pelle (Un singolo bocciolo può ricoprire una sola parte del corpo come ad esempio: braccio, collo, vita, spina dorsale, cuore ecc). Oltre a fornire questa protezione, ogni bocciolo è in grado di emettere delle spore che ogni 2 turni applicheranno 2 HB extra su tutti i nemici che si trovano nell'arco di 10 metri da esso.
    -Le Piante della Lussuria hanno una resistenza pari alle ossa di chi le ospita, salvo incantesimi specifici.
    -Qualsiasi alleato con una pianta radicata può comunicare telepaticamente con Lucia, con Hazel e con qualsiasi altro alleato abbia ricevuto un seme.

    Note:
    •Semi in campo: 3/5 (Trasformati: 0; Posizionati tutti su Hazel; 1 per seno e 1 natiche)
    •Capezzolo dx coperto; Capezzolo sx coperto; Natiche coperte.
    •Gift For You: Assente
    •Bael: Assente
    •Katana: Assente
    •Beam Katana: Assente
    Irithiel posizionata sul bicipite sinistro di Hazel. Potere:

    Il potere di Iris è legato in qualche modo sia alla sua natura angelica ormai decaduta, sia in special modo alla nuova forma che ha ottenuto grazie alla sua Dea. Fuori dal combattimento, Iris è in grado di trasformarsi in una bellissima donna metà serpente, dotata di una coda lunga 2,50 metri in grado di abbracciare tra le proprie squame chiunque ella voglia, permettendole di spostarsi sinuosamente sul terreno proprio come l'animale a cui è legata. In questa forma, non è dotata di caratteristiche fisiche particolarmente utili se non 4 serpi che si diramano da metà della sua chioma, nonché ovviamente la flessibilità tipica di questi animali, le ossa sono molto più "morbide" e segmentate, le squame le permettono di arrampicarsi facilmente nella maggior parte delle superfici, questo si unisce alla possibilità di ridurre le sue dimensioni a piacere, raggiungendone anche di molto piccole e sottili, proprio come quelle di un piccolo serpente. In questa forma la sua naturale sensualità è se possibile triplicata, il suo bacio può creare assuefazione, i suoi fluidi corporei hanno proprietà afrodisiache, ed essere stretti anche solo una volta nel suo freddo abbraccio può significare rimanerne indipendenti. Le sue capacità sono simili a quelle di un serpente: è molto elastica, sinuosa, e la sua bocca può spalancarsi fino a dimensioni quasi paragonabili alla sua stessa testa. Grazie alla sua Dea il suo corpo ha inoltre ottenuto uno strano modo di subire ferite, quando la sua pelle si lacera eventuali tagli assumono infatti forme decisamente ambigue, piccole fessure rosee, schiuse, simili a intimità femminili. Il suo sangue in questa forma è di un verde brillante. Niente di tutto ciò è ovviamente utilizzabile in combattimento, essendo ella per nulla dotata di abilità fisiche utili. I denti delle sue serpi non sono affilati, anzi, di base sono nascosti all'interno delle gengive ed escono solo durante l'accoppiamento o per "minacciare" un nemico, mentre i suoi sono comunemente umani a eccezione dei canini, molto più lunghi del normale ma sicuramente non pensati per lacerare la carne, piuttosto infilzarla senza dolore. La capacità utile di Iris si rivela dunque in combattimento, dove le sue capacità di trasformazione le permettono di farsi anche molto piccola, similmente a una piccola serpe vera pur mantenendo il suo aspetto da lamia, col corpo di 20 cm di lunghezza totale che può "legarsi" a un guerriero attraverso la sua chioma, quando infatti le sue serpi mordono la carne dell'utilizzatore, possono donargli le capacità afrodisiache dei suoi succhi, questo -oltre a fornire una possibile distrazione poiché il possessore diventa decisamente più avvenente agli occhi del nemico- potenzia in particolare l'Arte dell'Eromanzia, garantendo sempre 1 HB extra al conteggio di quelli inflitti, per cui in una tecnica che ne fornisce 1 saranno 2 e via discorrendo. Questo effetto non funziona su individui che abbiano già subito 15 HB. Solitamente Irithiel lo sfrutta attorcigliando il suo piccolo corpo al polso o comunque al braccio alleato, creando anche un disegno abbastanza artistico con le sue serpi, che si posizionano come i raggi di un sole per creare il legame. Se l'ex angelo viene colpito in questa forma, tornerà immediatamente alle sue dimensioni reali e cadrà a terra inerme, impossibilitato a cambiare le proprie dimensioni prima di un adeguato riposo.

     
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    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

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    Dire che Adam si sentiva osservato non avrebbe reso assolutamente ciò che stava provando in quel momento: provava, infatti, la sensazione di chi sale sul palco di un platea gremita e silenziosa, in impaziente attesa che si inizi a parlare. La stessa paura alla bocca dello stomaco, lo stesso brivido a corrergli lungo la schiena e lo stesso battito forsennato nel petto, a parte per il fatto che lui stava dando le spalle al suo "pubblico", certo... ma ciò non diminuiva di un grammo la tensione che gli irrigidiva gli splendidi e fin troppo esposti muscoli. Si costrinse, però, a dominare la sua vergogna perché sapeva che tra quegli sguardi vi era quello di Lucia e aveva ancora davanti gli occhi il suo faccino serio e determinato mentre le diceva che, sì, potevano sfidarsi; la piccola doveva tenerci davvero molto a quell'allenamento e Adam era determinato a darle un'esperienza formativa e piacevole, tale da aiutarla a prendere dimestichezza con le sue capacità e, comunque, lasciarle un bel ricordo di quella giornata. Quindi, con l'immagine di una Lucia grata e felice nel cuore, Adam ritrovò il coraggio perduto e ultimò sia di spogliarsi che di trasformarsi.
    Quando si voltò, però, quel coraggio si disperse come uno stormo di uccelli spaventati nell'osservare il sussulto di Iris al suo nuovo aspetto: temette di averla spaventata e, ancora colpito dal disprezzo che quella ragazzina scostante gli aveva comunicato, abbassò immediatamente lo sguardo, colpevole, dispiacendosi per aver dato una sensazione tanto sgradevole a quel povero angelo. Fortunatamente, proprio le parole di quest'ultima gli fecero risollevare il capo e le presenti (Compresa una demone molto gelosa) poterono osservare come anche quel muso mostruoso potesse esprimere sentimenti delicati quali la gioia o la gratitudine; Adam, infatti, fu molto colpito dalla gentilezza di Iris e l'avrebbe certamente ringraziata se quest'ultima non avesse rivelato di avere anch'ella un aspetto non umano: rimase, dunque, in silenzio ad ammirarla mentre il suo aspetto cambiava, divenendo quella di una bellissima lamia. - Oh, come poterti temere, Iris? Sei bellissima! - esclamò totalmente rapito dalla bellezza di quell'aspetto tanto particolare e affascinante, con tutti e tre gli occhi sgranati dalla meraviglia e la voce mostruosa, gutturale, notevolmente ingentilita dalla gratitudine che in quel momento ardeva nei suoi confronti. Realizzò soltanto dopo cosa volesse dire rivolgerle un simile complimento con Hazel ne paraggi e, il suo primo istinto, fu quello di quasi sobbalzare e voltarsi immediatamente verso la demone per sincerarsi che non stesse per aggredire lui o la "sorella"; sarebbe persino arrossito se non avesse avuto il salvifico schermo del carapace a proteggerlo! Dopo, però, l'iniziale paura gli sovvenne la situazione di "tensione" tra lui e la demone e, dunque, decise di cogliere la palla al balzo e far sembrare quell'esclamazione decisamente spontanea e candida come una provocazione bella e buona diretta nei suoi confronti, tanto che atteggiò il volto preoccupato a un'espressione quanto più possibile sorniona. Purtroppo per lui non sarebbe riuscito a ingannare nessuno, ma lo aiutò a ritornare nella giusta disposizione di spirito per affrontare tutta la situazione.
    Tornò a sbigottire quando Iris rimpicciolì e si strinse attorno al polso della sorella, assicurando loro che presto avrebbero visto le sue capacità; Adam era un po' timoroso riguardo queste ultime, considerata la "vocazione" che infiammava la donna ma non ebbe modo di dire alcunché, poiché Hazel rinnovò il suo stupore con un gesto che definire sconveniente sarebbe stato a dir poco eufemistico: prese, infatti, a strizzare i piccoli seni di Lucia dicendo al contempo cose sconcissime! - H-hazel! M-ma come puoi... - esordì un Adam indignato e imbarazzato (Più che altro perché per un attimo si era fermato a fissare quelle graziose tettine e temeva che Lucia se ne fosse accorta), prima di venir zittito dal gesto di Lucia che mostrò a cosa si riferisse davvero sua madre, cioè ai semi del suo potere! Ciò lo pietrificò letteralmente sul posto, dato che si stava precipitando ad aiutare la piccina con il buffo risultato di questo insetto gigante bloccato mentre faceva un passo con tutte le braccia protese in avanti e un'espressione davvero stupida sul volto mostruoso. Insomma, una figuraccia dopo l'altra, Adam ormai sembrava un palla di neve lanciata dalla cima di un monte: più andava avanti, più la sua situazione precipitava. La sua espressione, infatti, non tornò a farsi più intelligente quando Hazel adoperò quei semi (Che poi... davvero uscivano da lì?! Lui non ci aveva mai fatto caso!) per coprirsi ulteriormente, sia perché Adam dovette adoperare la sua intera forza di volontà per evitare di precipitare nell'abisso della sua scollatura (Quei seni erano così grandi da avere un loro campo gravitazionale!), sia perché il modo in cui lo guardò lo fece sussultare e sentire nudo benché fosse ricoperto da un solido strato di carapace nero; schiuse appena le fauci in un tentativo di commentare quel "davvero fantastico" ma le richiuse sconfitto: non sapeva che dire.
    Non che la situazione migliorò subito dopo, eh: Hazel, infatti, prese a muoversi verso di lui come se fosse la lussuria incarnata e vuoi per questo, vuoi perché la sua forza di volontà era già stata tutta esaurita, semplicemente le fissò le tette come se non ci fosse un domani (e anche perché più si è vicini a un campo gravitazionale, più l'attrazione da esso esercitata è forte, va da sé!) finché la demone non gli fu a un nulla di distanza. - H-hazel... - sospirò, perso a guardarle le labbra così come prima le aveva fissato i semi, mentre con le braccia inferiori già le cingeva la vita; non disse nient'altro perché socchiuse gli occhi e la baciò, insinuando quell'interminabile lingua nella sua bocca e avvolgendole il volto con quelle enormi, mostruose mandibole. Fu un bacio quasi "delicato", considerate le dimensioni di quella lingua, dato che Adam resistette alla tentazione di scavarle la gola come tanto avrebbe voluto fare e si limitò semplicemente ad adorare la sua lingua, avvolgendola tra le sue spire e succhiandola devotamente. Era completamente preso dal bacio e quelle carezze ai suoi avambracci non fecero che rilassarlo ulteriormente, tanto che mugolò dal fondo della gola quelle che potevano sembrare un curioso misto tra le fusa di un gatto e il frinire delle cicale, dato che quel verso aveva un po' entrambi gli usi: cioè valeva sia come manifestazione di benessere che come richiamo d'amore. Purtroppo Hazel interruppe molto presto quel delicato "concerto" in suo nome, poiché gli afferrò un polso e vi applicò un'eromanzia che lui conosceva molto bene: all'inizio non si accorse nemmeno che la demone avesse attivato una tecnica ma non appena sentì l'eromanzia attraversargli il corpo e le braccia venir tirate da una forza quasi irresistibile, capì immediatamente di essere stato gabbato e, sgranando gli occhi, agì istintivamente; se, infatti, continuò a cingerle la vita con il braccio inferiore sinistro per evitare che potesse allontanarsi di colpo, provò a portare la mano del destro contro il suo addome e lì avrebbe attivato l'eromanzia Giudizio di Lussuria sul dito indice, provando a scagliare il dardo letteralmente nel corpo della demone. A quel punto l'avrebbe liberata dalla sua stretta e avrebbe lasciato che il dardo facesse il suo lavoro, cioè la tirasse via da lui: la conformazione della stanza e la loro posizione gli sarebbe venuta in aiuto, in tal senso, poiché loro due si trovavano al suo centro, vicino alla colonna, dunque il dardo avrebbe dovuto trascinarla velocemente contro la parete alle sue spalle, che distava da lei appena cinque metri, e bloccarla lì per qualche tempo, vista anche la durezza che avrebbe assunto il dardo stesso. Nel frattempo Adam si sarebbe opposto con tutte le sue forze alla spinta dell'eromanzia e avrebbe attivato due volte la tecnica personale Serra sulle sue braccia inferiori, trasformandole così in potenti motoseghe biologiche. - Vergogna, Hazel: sei stata incredibilmente sleale! Peccato per te che tale slealtà ti si è ritorta contro... - le fisse, sinceramente punto sul vivo per quel tiro mancino: usare la sua buonafede (E debolezza) per gabbarlo in quella maniera?! Non poteva tollerarlo! Con le due lame rotanti, dunque, prese a tagliare i bracciali delle mani superiori, stando ben attento a non ferirsi accidentalmente; i bracciali erano resistenti ma lui era ancora in grado di contrastare la loro spinta, quindi non avevano raggiunto la loro massima resistenza e contro il costante contatto con quelle lame vorticanti avrebbero dovuto cedere. Se così fosse stato, l'avrebbe guardata seriamente e le avrebbe mostrato quelle inquietanti motoseghe biologiche in movimento, concedendosi stavolta un sorriso davvero provocatorio: - ...e io sto venendo a prenderti. - le avrebbe detto, infatti, iniziando a muoversi verso di lei con delle intenzioni davvero chiare: cioè usare quelle grottesche lame rotanti per spogliarla mentre non poteva muoversi! Però, mentre camminava nella sua direzione si rivolse a Lucia e, sorridendole gentile (Per quanto potesse risultare gentile quel volto, certo), le diede un piccolo inviato: - Sempre che Lucia non voglia fermarmi, certo. - Adam, infatti, non aveva dimenticato per quale motivo si stavano sfidando... anche se la voglia di punire la demone era tanta: aveva davvero esagerato quella volta ed era finita col risvegliare l'orgoglio e lo spirito competitivo di una vera tiranide!

    CITAZIONE
    Status fisico: Illeso.
    Status psicologico: indignato e deciso a farsi valere.
    Energia: 50/100
    Tecniche usate: Eromanzia #2: Giudizio di Lussuria
    Questa tecnica richiede la concentrazione di energia su una delle proprie dita, o l'indice o il medio. Dopodiché sarà possibile scagliare in avanti un chiodo dalla forma esagonale e il colorito viola molto lucente, veloce il doppio dell'utilizzatore e in grado di procedere fino ad una distanza massima di 15 metri. La forma è simile ad un dardo lungo 120 cm, privo di estremità appuntite. Questa tecnica infatti non è fatta per uccidere, ma per costringere un bersaglio a rimanere vittima della morsa: una volta colpito un bersaglio mobile esso verrà attraversato da parte a parte senza nessun danno, come se il chiodo fosse fantasma ma perfettamente incastrato tra le due estremità. Poi verrà spinto all'indietro con grande forza fino alla sua portata massima oppure toccando un altro elemento immobile, finendo impalato contro potenziali bersagli alle sue spalle. Sul colpo, questa tecnica infligge 2 HB e ne accumulerà 1 ad ogni turno in cui il bersaglio rimarrà bloccato contro l'ostacolo. Il chiodo non è indistruttibile ma piuttosto resistente, tale resistenza diventa efficace solamente dopo aver impalato un corpo ed essersi fissato ad un ostacolo, diversamente non risulta più resistente di un'arma di ferro.
    Costo: 5
    Serra (lv 2)
    Adam modifica la forma del suo avambraccio in modo che assuma delle fattezze particolarmente appiattite, come se si trasformasse nella lama troppo spessa di una spada non affilata. La mano, infatti, viene assorbita nel processo e il risultato è una lama di circa 50 cm per 10 cm di larghezza, senza filo perché non necessario: lungo tutti i bordi, infatti, sono presenti dei denti ossei della stessa resistenza dell'arto, di circa 2 cm di lunghezza, che Adam può far girare vorticosamente in qualsiasi momento e ottenere, dunque, l'effetto di una motosega biologica.
    Costo: 20 x 2 = 40
    Potere: Livello 3
    - Tutte le ossa di Adam, al di fuori di quelle degli arti superiori, sono molto più resistenti del normale. Lo stesso vale per la sua carapace di Tiranide.
    - Le ossa degli arti superiori hanno una resistenza estremamente superiore al ferro.
    - Quando un arto superiore viene influenzato da una delle tecniche mutanti di Adam, l'intero braccio viene rivestito di una carapace più spessa del normale, dalla stessa resistenza delle sue ossa degli arti. Questa carapace si rigenera ogni volta che Adam disattiva una mutazione e la riattiva.
    - Quando Adam ha contemporaneamente tutti e quattro gli arti occupati dalle mutazioni, una corazza aggiuntiva si posiziona intorno al collo e sulla schiena, proteggendo tutta la parte anteriore del suo corpo. Avrà la stessa resistenza delle ossa rinforzate NON degli arti superiori.
    Note: Conseguenze razziali - Capacità sensoriali aumentare del 25% grazie a occhi bonus e antenne, aumentano anche il raggio percettivo del sense ai propri lati oltre che solo davanti. - Immunità ad ogni tipo di veleno, malus, maledizioni o simili che non siano originate da un potere speciale, questo rende armi, extra e arti occulte inefficienti su di loro.
    Serra attiva su entrambe le braccai inferiori; HB accumulati: 3 (2 + 1 del potere di Iris); pettorale dx coperto; pettorale sx coperto; natiche coperte;
     
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    Come richiesto dallo concordato con lo staff, il combattimento è stato annullato per via dei post troppo lunghi; ho provveduto a nascondere lo schema d'apertura. Gli status da qui in poi sono messi per comodità mia e di Chibi e perché vorremmo sfruttare la role come allenamento (senza contare che sono carini u.u).


    EX85HYq
    Come Hazel prevedeva, Adam si mostrò terribilmente scontento della sua mossa, ma del resto cosa si aspettava da un demone come lei? Non abbandonò il suo ghigno soddisfatto mentre realizzava ciò che stava accadendo, dopo essersi staccata da lui con un sonoro schiocco e filamenti di saliva che ancora univano le loro bocche. Dal momento che erano così vicini, l'eromanzia del giudizio crudele che la tiranide sfruttò era pressoché impossibile da schivare, tuttavia Hazel aveva le mani già salde ad Adam e non le occorse fare altro che tenere stretto il polso che già toccava per poter cercare di trascinarlo con sé, facendo presa sull'altro braccio anche con l'altra mano, stando giusto attenta a non farsi affettare le dita. Per quanto Adam fosse un guerriero più esperto, la forza di Hazel e di Lucia era considerevole nonostante le apparenze, ed eguagliandosi non avrebbe in teoria potuto sperare di non cedere alla sua presa, specie se era così concentrato a sbarazzarsi del suo malefico incantesimo eromante.
    Oh, via... non guardarmi così. Dobbiamo andarci giù pesante Adamuccio, altrimenti la nostra piccola Lucia non imparerà mai e rimarrà sempre un agnellino indifeso... è questo che vorresti per lei? Cosa accadrebbe se stesse ferma anche davanti a un brutto mostro cattivo? Se fossi tu... il mostro?
    Lucia sussultò a quella dichiarazione, assumendo un espressione irata e spaventata alle loro spalle. Non era forse stato sempre quello il suo problema? Aveva ottenuto un corpo sbagliato che le aveva portato solo umiliazione; aveva subito angherie per tutta la vita e infine, quando finalmente aveva afferrato a piene mani la possibilità di una svolta, aveva sviluppato un potere che non faceva altro che sedurre il nemico, anche quando lei avrebbe voluto sconfiggerlo. Si soffermò dunque su ciò che aveva detto la madre, fissando senza vederla davvero l'immensa schiena di Adam che veniva trascinata con la madre, e quando sollevò nuovamente lo sguardo per cercare gli occhi di Hazel, proprio voltata verso di lei, strinse i denti e annuì di getto, una sola volta ma piena di così tanta determinazione che il suo consenso era inequivocabile.
    Ha-azel ha ragione. P-p-perdonami, Adam... ma io DEVO fermarti!
    Era così decisa che mentre Hazel impiegava le proprie forze per trascinarlo contro il muro con sé, Lucia si concentrò di su di loro e attivò un Ninjutsu n.3 per poter evocare uno degli strampalati acquisti di Hazel: una Beam Kata, che avrebbe dovuto essere un'arma più tagliente del normale. La impugnò dunque a due mani e si lanciò verso la tiranide, con l'intento di assestare un taglio dall'alto verso il basso, dato con tutte le forze che aveva, in modo da tentare di tagliare la carapace che gli copriva le natiche. Arrossì, mentre fissava il proprio obiettivo. Aveva visto spesso qualcuno attaccare, assistendo a lezioni di combattimento di alcuni allievi... Allora perché quando era lei che cercava di applicare gli insegnamenti visti, le gambe le tremavano così tanto?
    ooqxu4d
    Quanto ad Hazel, era ancora contrariata per tutti i complimenti che Adam stava rivolgendo a Irithiel, senza contare che le risultava parecchio difficile concentrarsi e non perdere il controllo con due lame rotanti che vorticavano a poca distanza dal suo viso. Nonostante ciò, non volle perdere presa, anzi, sfruttò la sua irritazione verso la mancata sorella e l'altrettanta mancata (per il momento) preda, per darsi da fare. Anche se aveva dovuto spostare le mani dal polso per permettere ad Adam di tagliare i bracciali (e non tagliarle le dita, per l'appunto), tornò subito alla carica con un doppio attacco: anzitutto, cercò di ritoccargli i polsi, solo che stavolta erano quelli con le lame rotanti, lì dove ovviamente le lame finivano, tenendosi scostata col corpo e con la testa, il più possibile schiacciata contro la parete per evitare danni accidentali; in più come "distrazione" fece crescere una pianta Venus nella carapace che copriva sì le natiche, ma anche parte dell'intimità e del pube scivolando tra le sue cosce, in questo modo un enorme radice collimante in un fiore di carne provvisto di una gola carnosa al suo interno, si sarebbe allungata al doppio della velocità di Hazel e Lucia verso il "pacco" della tiranide, con l'intento di instillargli la prima, massiccia dose di Eromanzia (ben 6 HB, per merito della presenza di Iris). Questa mossa avrebbe dovuto fargli scegliere come agire: se tentare di impedire alle sue dita di sfiorargli i polsi attaccanti o riafferrargli, oppure tagliare la pianta. Il tutto mentre, ovviamente, riceveva un attacco alle "spalle" da parte di una Lucia fin troppo determinata a farsi valere. Era strano, perché di suo non le sarebbe mai capitato un tempo, ma con quel "Sempre che Lucia non voglia fermarmi", la piccola si era sentita punta sul vivo, in qualche modo, per la prima volta... sfidata. Una sensazione che la fece sentire importante, ma anche sottovalutata. Ebbene, non lo avrebbe permesso. Né che lo facesse Adam, né che lo facesse sua madre, che di tanto in tanto le lanciava occhiate di sfida, mostandole quel suo ghigno crudele. In effetti sembrava andarci particolarmente pesante... Forse per la gelosia?
    Anche se non intendevo... così pesante! Quegli affari hanno tutta l'aria di essere pericolosi, dolcezza! Ammazzeresti mai il tuo demone preferito? Ci sono ancora così tante cose da fare insieme! Spostati, dai...
    Anche senza attivare la privazione spietata, il demone si sarebbe preoccupato di tenere ben lontane da sé le due lame, con la nota negativa che doveva lasciare le altre zampe libere. Loro erano 2 (3, con una Iris spettatrice) ma lui aveva braccia per tenere a bada entrambe. Quanto alla terza "incomoda"? Beh, con lei non si poteva proprio far niente (E Hazel la maledì intimamente), se non sorbire i suoi sorrisi, anche in quella forma particolare, così come l'enorme energia erotica che la sua semplice presenza emanava, rafforzando incredibilmente la tensione sessuale che già scaturiva dal corpo dei presenti.
    Devo dire che tu sei bellissimo, gentile Adam. Da qui la vista è anche migliore... Senti il mio amore? Perché io sento il vostro...
    A quanto pareva l'angelo, "collegandosi" ad Hazel, poteva percepire anche le sue sensazioni, e l'angelo non sbagliava in proposito, perché era sufficiente abbassare lo sguardo, per vedere nuovi rivoli di umori, far capolino dal succinto bordo del body sgambato che portava e scivolarle giù, dall'interno coscia, percorrendo lentamente le sue toniche, gambe formose...
    CITAZIONE (BOLSHAK VS DOOM @ 31/5/2020, 11:10) 
    Ci tengo a precisare che lo staff non ha richiesto niente: avendo convenuto in maggioranza che i post erano troppo articolati per essere considerati "di combattimento" abbiamo dato una scelta: modificare i post così da renderli più riassuntivi e chiari per un combattimento oppure rimuovere i dati di combattimento (tra cui le schede status oltre che la scheda di lancio perché altrimenti crea confusione) in modo da trasformare il combattimento in una "role combattiva". Questo è quanto.

    Preciso che la mia non voleva essere una frecciatina o un'accusa ma un semplice spiegare i fatti per eventuali lettori per appunto non creare confusione. Mi dispiace che abbiate sentito il dovere di questa precisazione. Comunque sia, ho provveduto a modificare, ora vi chiedere gentilmente di non aggiungere spoiler a una role normale poiché sarebbe più consono, così possiamo anche goderci la giocata senza doverci sentire osservati. Buon lavoro.


    Tecniche usate nel post:

    Ninjutsu #2: Evocazione di munizione e di armi
    Con questa tecnica è possibile richiamare nelle mani dell'utilizzatore un'arma o un equipaggiamento che si presente nella sua scheda. Solitamente si tratta di un modo per non portare con sé armi particolarmente ingombranti. Per chi utilizza delle armi da fuoco, questa tecnica può essere utilizzata per evocare caricatori delle armi per ricaricare più velocemente. L'arma non può essere evocata tra l'utilizzatore e un qualsiasi ostacolo, è inoltre possibile rievocare un qualsiasi equipaggiamento già presente sull'utilizzatore prima dell'inizio della battaglia. Questa tecnica è considerata una distorsione dello spazio-tempo e tutti gli oggetti influenzati da questa tecnica restano "sovraccarichi" per tutto il resto del combattimento. Un oggetto sovraccarico non può essere evocato nuovamente da questa tecnica.
    Costo: 5

    Venus
    Formula: "Dexuro" (Divora)
    Tecnica base nell'arsenale di Lucia che agisce solo minimamente sulla forma delle sue piante facendo sì che il bocciolo si schiuda rivelando un fiore color carne dalla forma particolare, che ricorda neppure troppo sottilmente un'intimità femminile. Il fiore ha quattro petali che possono chiudersi su se stessi, ricoperti di piccoli denti. Al centro della bocca è ben visibile una sorta di "gola" che stilla liquidi incolore dal profumo irresistibile. La pianta così mutata può allungare un grosso gambo tentacolare dal punto in cui è nata, per un massimo di 2 metri, al doppio della velocità di Lucia. Il fiore è perfettamente in grado di mordere la carne (e attaccarvisi), sebbene non abbia una forza di morso tale da raggiungere le ossa. La sua particolarità è che ogni morso andato a segno applica sul malcapitato 1 HB, e in caso si riesca a colpire una delle principali zone erogene dell'avversario (capezzoli e genitali), addirittura 5. I gambi sono resistenti quanto il resto della pianta e possono essere mossi a piacimento pur possedendo solamente la metà della forza di Lucia. Se vengono recisi, è necessario riattivare la tecnica per risanarli.
    Costo: 5 a pianta

    Eromanzia #3: Privazione Spietata
    Potente tecnica di costrizione con due diversi effetti in funzione dell'attivazione. Il primo effetto va sempre attivato prima del secondo. Il primo uso prevede di toccare o stringere uno dei polsi del nemico in modo da trasferirvi sopra la propria energia, questo farà formare due bracciali di energia lucente violacea molto difficili da rimuovere con la forza bruta e resistenti ai danni convenzionali. Un nemico con questi bracciali può resistere per 1 turno alla loro morsa se si concentra su di essi, ma al secondo dovrà inevitabilmente allargare le braccia il più possibile: questo farà materializzare un palo di energia viola, dritto e resistente, che unirà i due bracciali in modo da costringere il nemico ad una posizione scomoda, come se fosse parzialmente crocefisso. E' necessaria una forza del 50% superiore a quella del nemico per liberarsi solamente con la forza bruta, inoltre il palo risulta estremamente resistente ai danni convenzionali. La seconda attivazione va applicata sulle caviglie del nemico o sul suo collo: toccando una di queste due zone attraverso lo stesso procedimento del primo effetto sarà possibile materializzare su gambe e collo della vittima altri bracciali, così da creare un secondo palo che fornirà una totale crocifissione della vittima. Muoversi col secondo effetto risulta veramente difficile. Un nemico che subisce il primo effetto accumula 2 HB, quando subisce il secondo effetto ne accumula 1 solo, ma diventano 2 in caso i due effetti vengano attivati a non meno di 2 turni di distanza. Ogni turno che rimane imprigionato in questa tecnica i punti aumentano di 2, che diventano 3 in caso siano stati attivati entrambi gli effetti. La tecnica può essere applicata in due modi: formando un piccolo cerchio di energia violacea per poterlo lanciare contro il nemico, oppure toccando la zona interessata con le mani (in quel caso, il costo della tecnica viene dimezzato). Nel caso del cerchio esso sarà grande circa 20 cm di diametro, potrà essere lanciato ad una distanza massima di 15 metri al doppio della velocità dell'utilizzatore ma per avere effetto deve colpire una delle zone interessate dalla tecnica. In diverso modo non infligge danni e può comunque essere intercettato o danneggiato.
    Costo: 10 (per ogni attivazione)


    Edited by .Bakemono - 31/5/2020, 11:54
     
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    Ci tengo a precisare che lo staff non ha richiesto niente: avendo convenuto in maggioranza che i post erano troppo articolati per essere considerati "di combattimento" abbiamo dato una scelta: modificare i post così da renderli più riassuntivi e chiari per un combattimento oppure rimuovere i dati di combattimento (tra cui le schede status oltre che la scheda di lancio perché altrimenti crea confusione) in modo da trasformare il combattimento in una "role combattiva". Questo è quanto.
    EDIT: Anche la mia non era una frecciatina ma una precisazione, visto che la tua affermazione all'inizio del primo post poteva essere fuorviante, era solo per fare chiarezza e ovviamente non saranno aggiunti ulteriori spoiler invasivi. Grazie per la comprensione.


    Edited by BOLSHAK VS DOOM - 31/5/2020, 15:08
     
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    Anche in quelle sembianze mostruose, col volto ricoperto di carapace, l'inganno di Hazel era riuscito a sconvolgerlo e a farlo sentire arso di vergogna... sennonché, stavolta, il suo orgoglio bruciava di una fiamma assai più calda: avrebbe dimostrato a quella demone che non si poteva gabbare Adam Qadmon e sperare di passarla liscia! Per questo motivo, non solo aveva attivato una delle sue tecniche più potenti per liberarsi da quegli infami bracciali ma, soprattutto, aveva lanciato un dardo di energia al fine di allontanare Hazel da sé e immobilizzarla al muro. Una strategia semplice ma non per questo meno efficace, poiché la demone venne colpita in pieno e spinta via sotto ai suoi occhi soddisfatti, benché non rimasero tali a lungo; la donna, infatti, aveva una velocità di reazione e, soprattutto, una determinazione davvero notevoli e si aggrappò alle sue braccia superiori con ambo le mani, trascinandolo insieme a lei.
    Per un attimo, i grandi occhi ferini della tiranide si spalancarono e istintivamente piantò gli artigli dei piedi nel pavimento per tentare di resistere alla forza del dardo ma, un attimo dopo, comprese che così stava facendo il suo gioco e smise di opporre resistenza, permettendo al dardo di piantarsi al muro e bloccandovi, in questo modo, anche Hazel. Non era sua intenzione rimanere vicino alla donna, anzi avrebbe preferito tenersene ben lontano per potersi riorganizzare al meglio ma, poiché non vi era riuscito, decise di trarre il meglio da quell'imprevisto: - Non preoccuparti di Lucia, ma per te: sei tu che ti trovi dinnanzi a un mostro cattivo! - replicò, forse non molto credibile ma comunque deciso a renderle pan per focaccia. In realtà, le parole di Hazel non caddero nel vuoto, dato che Adam si preoccupava per Lucia e comprendeva benissimo (anche alla luce del discorso tra madre e figlia a cui aveva assistito la sera precedente) quanto per la piccola fosse fondamentale quell'allenamento, per questo si era rivolto a lei con quella piccola provocazione, nella speranza che così si riscuotesse e intervenisse. - Non hai bisogno del mio perdono, cara: agisci! - affermò, cercando di usare un tono deciso ma non riuscendo minimamente a essere "severo" come avrebbe voluto: Lucia era davvero troppo tenera per usarle un tono iroso o rigido come, forse, aveva bisogno.
    Ad ogni modo, per quanto i suoi tentativi di mostrarsi severo con Lucia non fossero molto riusciti, con Hazel questo problema non si presentò nemmeno: una volta finiti davanti alla parete, infatti, Adam non esitò a usare le sue motoseghe biologiche per rompere quei dannati braccialetti e liberarsi dall'influenza della tecnica, ritornando dunque a poter adoperare tutte e quattro le sue braccia senza alcun impedimento. Peccato che non appena fu libero, Hazel tornò all'attacco, stavolta cercando di afferrargli i polsi delle braccia mutate, probabilmente nel tentativo di "crocifiggerlo" nuovamente; la tiranide, però, era ormai all'erta e agì velocemente: utilizzando le braccia superiori, infatti, fu lui ad afferrare i polsi della donna e bloccarle le braccia sulla parete alle sue spalle.
    Ah, questa volta te l'ho fatta io, Hazel! Adesso che mi dic-AAH! - esclamò con un verso in cui, malgrado il suo vocione mostruoso, traspariva chiaramente il suo stupore e anche il suo spavento. Mentre la immobilizzava più o meno completamente alla parete, infatti, la donna aveva fatto crescere dal carapace che copriva il suo pube, una specie di pianta carnivora la cui bocca (Dalla forma decisamente equivoca!) si serrò attorno al suo di pube, iniettandogli una quantità davvero notevole di HB, tanto che dopo i disgusto momentaneo, Adam si sentì attraversare da una violenta sensazione di calore; per un attimo provò il desiderio istintivo di tranciare via quella pianta fin troppo invadente ma l'azione inaspettata di Lucia cancellò completamente quell'intenzione dalla sua mente: la piccola, infatti, con un colpo di spada ben preciso aveva tagliato via il carapace che proteggeva le sue natiche, scoprendo così due glutei maschili perfettamente scolpiti e decisamente splendidi se non fosse stato per le dimensioni proporzionate alla sua statura e per via del loro aspetto, cioè con le fibre muscolari innaturalmente rosse ben visibili. La rimozione del carapace non gli aveva fatto male, era stato più simile allo strappo di un cerotto e non poté fare a meno di voltarsi per un attimo verso Lucia per sorriderle sinceramente felice e fiero di lei, anche se col volto che si ritrovava era facile travisare un sorriso con un ghigno famelico. - Spostarmi per lasciarti andare dove? Non puoi muoverti, Hazel, tanto vale che tu stia qui con me, no? - le fece notare, tornando a guardarla e a stringerle con più forza (ma sempre attento a non farle male) i polsi, mentre avvicinava pericolosamente le lame rotanti delle braccia alla carapace che le proteggeva il seno. Il suo sguardo era deciso e mancava dell'insicurezza o dell'imbarazzo che tipicamente le avrebbe mostrato in una situazione imbarazzante come quella, con le natiche al vento e una strana pianta perversa attaccata al suo pacco. - Sei gentilissima Iris, ma sei sicura che riesci a sentire l'amore di Hazel? Io... non sento il suo battito. - gli occhi rossi di Adam furono illuminati da un baleno predatorio, malizioso e senza indecisioni di sorta, portò le sue lame sul "reggiseno" in carapace della donna, tranciandolo assieme al body sottostante, stando però ben attento a non ferire la sua meravigliosa pelle neanche di striscio, col risultato che i suoi floridi seni proruppero in tutta la loro bellezza, riportando in parità la sfida. Vuoi perché ancora deciso ad avere la sua rivalsa, vuoi perché aveva appena subito un'iniezione di eromanzia ma non soltanto non s'imbarazzò e non distolse lo sguardo bensì, addirittura, fissò quei magnifici seni con evidente malizia. - Adesso va decisamente meglio, lo sento perfettamente. Così come sento di avere la vittoria a portata di mano... se Lucia non interverrà subito! - spronò la giovane ad agire, non dimentico dell'obiettivo di quel confronto (Anche se le tettone della demone avevano rischiato di farglielo dimenticare) e avvicinando le lame al carapace che le copriva pube e natiche: se lo avesse tranciato via avrebbe vinto praticamente in un colpo! Lucia doveva agire in fretta, dunque, se non voleva essere sconfitta e stavolta, forse, un colpo di spada non sarebbe bastato dato che i pettorali della tiranide erano vicinissimi al corpo di Hazel e parzialmente coperti dalle sue braccia, dunque avrebbe dovuto trovare un modo più raffinato per evitare che vincesse e liberare sua madre, in modo da poterla aiutare.
    In ogni caso, se qualcuna delle tre donne avesse abbassato lo sguardo verso la pianta che mordeva il pube di Adam, avrebbe notato come quest'ultima apparisse notevolmente più gonfia e dilatata del normale, sintomo che tutta quell'eromanzia inizia a farsi sentire e che, probabilmente, la faccia tosta che riusciva a mostrar loro era dovuta a questo...
     
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