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.Amygdala non aveva mai goduto così tanto in vita sua. C’era un qualcosa di dannatamente perverso nel sentire i testicoli di Val colpire la sua intimità, così come quando questo si abbassò per afferrarle il seno. L’orgasmo del ragazzo dietro lei le diede l’ultima spinta verso l’orgasmo, che le fece stringere la sua corolla di carte attorno alla sua mazza enorme. Lasciandosi andare in un ruggito di piacere, la donna tremò per l’intenso orgasmo.
“Vengo- vengo con il culo!”
Avrebbe detto la donna, parlando in modo sporco e chiaro, sembrava quasi persa nella sua stessa lussuria. Almeno fino a quando non riuscì a calmarsi, nonostante sentisse dentro di sé Val. Si sentiva bene, cosa molto strana. Si diede uno schiaffo mentalmente, quando pensò che voleva di più, sottomettersi. Ma cosa erano quei dannati pensieri? La donna non capiva. Mentre ansimava, sarebbe andata a girare leggermente la testa, guardando Val con i suoi canini esposti e le iride di topazio spalancate.
“Cosa… già finito? Pensavo fossi un po’… più resistente.”
Avrebbe detto, prima di spalancare leggermente gli occhi. Cosa stava dicendo? Aveva pensato di dirgli di allontanarsi, invece aveva detto tutto il contrario! Che diavolo le prendeva? La coda della donna avrebbe lasciato Val, andando a poggiarsi per terra, con la punta che puntava verso di Val, rilasciando dei liquidi freddi dalla punta di questo, come se fosse l’eccessivo calore di Amygdala che veniva espulso tramite quel liquido. La mano artigliata di Amygdala si mosse in mezzo alle sue stesse gambe, prendendo i testicoli poggiati contro la sua intimità tra le sue dita pericolose, accarezzando con l’artiglio del pollice in modo quasi pericoloso la sacca. Voleva dargli una sensazione di pericolo eccitante, farlo esaltare ancora di più.. -
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Prima ancora che Amgydala potesse pensare che Val era in qualche modo allo stremo delle forze, il giovane la tirò verso di sé, perdendo per un istante la penetrazione in quel meraviglioso buco che fino a quel momento lo aveva stretto saldamente, ma riprendendo al contempo il controllo della situazione. Amygdala poteva sentirlo come rinnovato di nuove forze, come se quell'orgasmo non lo avesse stancato minimamente e anzi lo avesse reso più forte. Quello strattone servì per trasportarla vicina agli armadietti, doveva aveva sistemato tutti i suoi strumenti, e dopo averla riposizionata per bene, Val le fece capire quale sarebbe stato l'andazzo della situazione.
Stanco? Io? con un culo del genere... posso andare avanti fino a svenire! non mi stancherò mai di scoparti in questo modo... voglio che tu sia mia, e ti farò impazzire finché non mi dirai queste stesse parole!
Tirò le gambe della creatura verso l'alto in modo che le spalle toccassero il terreno, mentre il suo culetto risultò esposto verso l'alto, facile preda del suo "padrone" che nel mentre stringeva tra le labbra una caramella dal colore che Amygdala non riuscì a distinguere visto che ingoiò immediatamente dopo. La cappella del ragazzo tornò a sprofondare nel suo culetto, spingendola verso il basso e schiacciandola col suo stesso peso grazia alla nuova posizione raggiunta, in quel modo poteva infilare il suo cazzo molto più in profondità, ma soprattutto poteva fissarla negli occhi mentre la portava ad un nuovo, intensissimo orgasmo. E come se non bastasse, aveva a disposizione anche la sua intimità davanti agli occhi, intenzionato a non lasciarla affatto in pace stavolta, visto che trovandosi vicino agli armadietti aveva libero accesso a tutto il suo arsenale.
Mi hai chiesto di scoparti in culo perché preferisci il sesso anale... oppure perché non vuoi che il cazzo di un umano ti riempia la figa, Amygdala? Magari hai paura che un debole umano ti ingravidi o semplicemente sporchi la tua carne? Oppure sono io che ti sto reputando troppo schizzinosa, magari sei solo una troia anale e nient'altro...
Mentre parlava e spingeva lentamente il suo grosso cazzo nel culo della dragonica, Val usò la mano destra per iniziare a stimolare la sua intimità, già piena e grondante di umori, che violava le grandi labbra con due dita e spargeva il succo raccolto fino al clitoride, così da rendere la stimolazione sempre più intensa. Non fu delicato, anzi sprofondò con l'indice, il medio e l'anulare fino alle nocche dentro di lei, così che ogni goccia dei suoi umori grondasse sul suo stesso ventre vista la posizione assunta.. -
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“Allora buona fortuna-ahn?!”
Aveva incominciato a parlare la dragonica, almeno fino a quando non sentì il piacere divenire acuto, lasciandosi andare in un ringhio di piacere. Ansimando, si fece muovere incuriosita da Val in quella nuova posizione. Le ginocchia erano vicino al suo volto, mentre i piedi artigliati rivolti verso l’alto. La coda pesante che formava un arco dietro la sua schiena. Sentendo le parole di Val, Amygdala mostrò la sua dentatura bianca e pericolosa, mentre un ringhio profondo usciva dalla sua gola. Era arrabbiata? Difficile dirlo.
“Troia ana-le?”
Domandò, come se fosse una sfida. Infatti la coda di Amygdala non era senza vita. Le ali della dragonica iniziarono a tremare leggermente, producendo un suono sinistro Le mani della donna si posarono dietro di lei, e sollevandosi leggermente sui gomiti in una posizione che lasciava intendere la sua assurda flessibilità, avrebbe guardato a sua volta negli occhi Val.
“Potrei esserlo, ma- ah- che mi dici di te stesso? Magari se lo provi, scopri che piace anche a te.”
Provocò la donna con un ghigno enorme, nel mentre che percepiva le sue carni aperte dalle dita di Val. Questo la prima cosa che avrebbe notato sarebbe stata la freddezza del corpo della donna, il come gli umori fossero come un olio freddo sopra le sue dita, e il come interno di questa fosse molto rugoso. Probabilmente un metodo per trattenere il più possibile il probabile partner dragonico, così inoltre da fornire più piacere. La coda di Amygdala, a quel punto, si sarebbe sollevata, avvolta attorno alla gamba di Val, con la punta che rivolgeva verso l’alto. Lo voleva spaventare? O chiamare alla curiosità?. -
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Amygdala stava oramai assecondando il suo gioco, non gli dispiaceva neanche in quel caso purché avesse il controllo. Il modo in cui si incurvava e si concedeva a lui era unico, nessuna ragazza normale sapeva fare quelle cose, una dragonica come partner doveva essere un sogno che si realizzava e più andava avanti, più Val concretizzava l'idea di farla sua in maniera definitiva. Doveva solo trovare il modo giusto per conquistarla, o obbligarla a lasciarsi conquistare. Per il momento era certo di aver conquistato il suo culetto, era facile a giudicare dagli umori freschi che perdeva. Era strano sentirli freddi sulle dita, ma non ostacolavano minimamente il movimento segno che era solo una sua sfumatura, non di certo un ostacolo, pertanto il rosso si prodigò a cercare ogni angolo della sua intimità che la facesse sussultare. Aveva intenzione di passare ad uno dei suoi grossi giocattoli per farla gridare sul serio, ma Amygdala riuscì a distrarlo dicendogli qualcosa di molto particolare mentre la coda si avvolgeva intorno alla gamba del ragazzo. Il giovane allargò lentamente un ghigno malefico, rallentando il ritmo con cui possedeva il morbido culo di quella creatura, come a volerla affamare.
Vuoi ficcarmi la tua coda nel culo? Avanti... fai pure, non ho mica paura. Ma stai attenta a cosa tocchi... se stuzzichi il punto giusto, il mio cazzo si trasformerà in un treno, sappilo!
Val non aveva paura, si trattava di un tipo di stimolo come un altro e sapeva per certo che se Amygdala riusciva a toccare la sua prostata, la stimolazione che ne sarebbe derivata sarebbe stata semplicemente esplosiva. Forte della possibilità che le cose stessero per prendere una direzione folle, Val allungò una mano verso l'armadietto, deciso a recuperare uno dei suoi vibratori migliori. Voleva essere pronto a darsi da fare appena Amygdala avrebbe premuto il tasto sull'acceleratore, e Val era pronto a spingere con tutta la forza che aveva in corpo, conscio che quella mazza caldissima e venosa poteva diventare ancora più grande con il giusto incoraggiamento.. -
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Nel momento in cui Val avrebbe incominciato lentamente a smettere di muoversi, avrebbe percepito come il culetto di Amygdala avrebbe iniziato a stringersi attorno al suo membro, come a risucchiarlo all’interno, nel mentre che anche l’intimità della dragonica diveniva affamata di piacere, le pareti morbide ma fredde che si stringevano attorno alle dita con estrema forza. La donna si lasciò anche in un leggero ringhio di disappunto, nonostante la sorpresa che provò alla risposta del rosso. Spesso gli uomini non sembravano così propensi nel farsi penetrare.
“Oh? E’ cosi? Allora vediamo… cosa ne pensi.”
Avrebbe fatto un ghigno divertito, nel mentre che la coda andava a ricoprirsi di quel liquido vischioso e freddo, ma che non si congelò. Piuttosto, Amygdala lo usò per rendere la coda il più lubrificata possibile, così da premere contro il buco di Val e tentare di entrare all’interno. La lunga e grossa coda avrebbe tentato di premere con forza sulle pareti del ragazzo, così da tentare di trovare il punto giusto da premere. Nel mentre, Amygdala notò che Val tentava di prendere uno strano.. oggetto? Non l’aveva mai visto.
“Vediamo se riesci… a soddisfare il culo di un drago nel mentre che hai una coda dentro.”
Provocò la dragonica con un ghigno malefico. Il non aver paura di Val poi andava a incitare Amygdala di fare del suo peggio, di mostrare quanto selvaggia poteva divenire far sesso con un essere come lei.. -
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Non era sicuro che mostrarsi tanto spaccone e pieno di sé fosse una buona idea, ma Val oramai era in gioco e non poteva tirarsi indietro. E sebbene la penetrazione si rivelò molto stressante per lui che non era abituato, dopo una fitta di dolore iniziò a sentire la coda di Amygdala che stimolava le sue parti più sensibili, provocandogli spasmi molto più forti ogni volta che toccava il punto giusto. Improvvisamente, tra i gemiti sorpresi e incontrollati del rosso, la dragonica avrebbe sentito distintamente il suo cazzo iniziare a crescere, pompando sangue e vigore oltre che una dose inaspettata e incontrollata del suo potere, che avrebbe reso tutto molto più intenso e piacevole. La corolla di carne di Amygdala si sarebbe allargata di colpo, mentre la mazza del ragazzo nonostante la sua natura umana sembrava fosse cresciuta a dismisura, al punto da stringersi nella parte in cui penetrava ma allargandosi di molto mentre invece rimaneva fuori. Il sussurro di piacere che scivolò tremolante dalla gola di Val era una chiara dimostrazione di quanto fosse eccitato in quel momento, e Amygdala avrebbe presto raccolto i frutti di quella mossa.
Oooooooh! SI! Si cazzo! Adesso ti distruggo!
Prima che iniziasse a muoversi più vigoroso di prima, stringendo tra le natiche la coda lubrificata della sua amante, Val sfilò dalla sua custodia un grosso vibratore viola che nulla aveva da invidiare al suo cazzo in quelle condizioni. Aveva una forma molto particolare: oltre ad essere grosso e rigonfio al centro, la sua forma cilindrica era caratterizzata da numerose protuberanze rotonde che sporgevano e che una volta tra le mani del ragazzo iniziarono a tremare vistosamente. La cappella inoltre, era circondata da delle protuberanze che si muovevano girando a destra e a manca, allo stesso ritmo di quelle quella sua forma, sicuramente uno strumento del piacere molto elaborato. Quando Val portò la cappella di quell'affare davanti all'intimità di Amygdala però, ci fu subito un problema evidente: il cazzo del ragazzo si era gonfiato troppo e le possibilità che quell'affare riuscisse ad entrare dentro di lei erano bassissime... cosa che non gli impedì affatto di provarci. Iniziò a muoversi con vigore dentro di lei, con ritmo ed eccitazione ritrovata, mentre con la mano destra stringeva il vibratore e con la sinistra le allargava le grandi labbra, cercando di far passare almeno la punta. Anche senza penetrarla, quell'affare vibrava in maniera fortissima e poteva amplificare il piacere che il Rosso le stava concedendo. Se fosse riuscito ad eccitarla a dovere, sicuramente sarebbe entrato, per questo spingeva con tutta la forza che aveva in corpo, voleva farla urlare oltre ogni immaginazione, come mai aveva fatto in vita sua!. -
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Amygdala non si aspettava che Val andasse a prenderlo così senza lamentarsi, ma anzi, con orgoglio. La cosa fece spuntare un ghigno a bocca aperta alla dragonessa, che mostrava i canini bianchi in modo chiaro e pericoloso. I gemiti del rosso le fecero capire che nonostante l’iniziale dolore, si stesse abituando a quella cosa senza controllo che era la coda di Amygdala, traendo piacere da essa. La cosa che Amygdala non si aspettò per nulla, fu il come il membro di Val si ingrossò, facendole fare un gemito basso. Non si sarebbe data per vinta a caso! Però… quel strano aggeggio che il ragazzo tirò fuori, attirò la curiosità di Amygdala, che mai aveva visto in vita sua. Nel momento in cui lo vide vibrare, capì a cosa sarebbe servito, e il ghigno divenne ancora più largo.
“Ah? Quindi vuoi usare anche un giocattolo per farmi venire-AH!”
Gemette a voce acuta ed alta, nel percepire quel coso vibrante poggiarsi contro la sua intimità. Il respiro le si bloccò in gola, mentre il suo corpo andava ad irrigidirsi, prima di rilassarsi mentre apriva la bocca per respirare. Una nuvoletta di vapore freddo uscì da essa, nel mentre le sue mani si spostarono sul pavimento, stringendo e graffiandolo come per sfogare la sua carica ed energia data da quella vibrazione. Malgrado alla mazza all’interno del suo culetto, Amygdala rimaneva comunque un mostro. Dopo nemmeno pochi secondi dalla stimolazione della sua intimità, questa si aprì per permettere al giocattolo di penetrare. Gli occhi della dragonica si spinsero all’indietro, guardando verso l’alto, nel mentre che ella inarcava la schiena nel mentre che un piacere che mai prima d’allora aveva provato la divorava.
“Oh cazz-oh!”
Avrebbe tentato di contenersi, ma la sua esclamazione di piacere le sfuggì comunque, nel mentre che un ringhio potente, unito ad un gemito, lasciava la bocca della dragonica, raggiungendo quasi in modo immediato l’orgasmo. Era una stimolazione artificiale, a cui il suo corpo non era abituato a resistere, dunque era finita per perdersi nella lussuria in modo semplice e veloce. Val avrebbe percepito il culetto di Amygdala avere dei spasmi, così come sarebbe stato difficile per qualche attimo muovere il giocattolo, in quanto l’intimità della donna aveva “stretto” tale giocattolo come se fosse un membro vero e proprio, tentando di tirare fuori da esso il latte che le serviva… peccato che quello nella sua intimità era solo un giocattolo.
“Cosa. cazzo è- AHhn!”
Non riuscì a concludere la frase, in quanto il piacere era continuo, e la sua mente andava ad spegnersi ed accendersi in modo veloce.. -
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Il giocattolo sembrò piacere non poco ad Amygdala che dimostrò immediatamente di poterlo trattare come un vero cazzo. Val lo sentiva distintamente che tirava verso il basso come se quella creatura volesse divorarlo dalla sua fica, uno spettacolo perverso ed appagante che aiutò il rosso a muoversi ancora più forte dentro di lei, con più decisione, aiutato anche dalla stimolazione combinata del vibratore e della carne di Amygdala. Non solo vibrava, ma poteva sentirla stringersi intorno alla sua carne e questo lo portava ad eccitarsi sempre di più. Quando poi la dragonica iniziò a venire, resistere fu impossibile.
Cazzo cazzo cazzo! Non resisto! E' troppo! Sto per venirti nel culo Amygdala! Prendilo tutto!
Serrò i denti mentre il bacino e la mano che stringeva il vibratore si muovevano sempre più forti, incontrollati, lui serrò i denti digrignandoli così tanto da iniziare a sbavare, poi perso completamente nell'estasi del momento iniziò a venire dentro di lei. Non fu un orgasmo umano, neanche lontanamente, la sua verga si gonfiava ritmicamente al passaggio di quel liquido bollente e abbondante, colmo dell'energia del ragazzo che la stava letteralmente corrompendo, come se volesse renderla affamata di quel potere in modo che non potesse più farne a meno. La punta guizzava verso l'alto solcandole le carni profonde, mentre le gene pulsavano con forza mentre fiotto dopo fiotto le riempiva lo stomaco della sua virilità. Continuò a venire anche quando perse la presa su Amygdala e il giocattolo, ritrovandosi a tenersi al muro per non cadere, mentre la lasciava scivolare a terra. Inevitabilmente Amygdala si sarebbe ritrovata stesa a terra davanti a lui, con quella mazza esagerata che veniva ancora, prima dentro di lei, e ora su di lei, schizzandole sul ventre, sul seno e sul volto, mostrandosi ancora durissima ed eccitata come non mai. Mentre riprendeva fiato, Val abbassò lo sguardo verso quello spettacolo perverso: Amygdala con ancorai l vibratore profondamente nascosto nella sua fica che vibrava come impazzito, con il buchino posteriore dilatato e grondante del suo seme e il corpo ricoperto della sua virilità, lo fece eccitare ancora di più.
Ohi... non è un giorno rischioso per te, vero? Perché adesso ti scoperò quella fica meravigliosa che ti ritrovi e non ho la minima intenzione di usare un preservativo...
Sembrava semplicemente impazzito dal piacere e la fissava oramai privo di qualsiasi timore, deciso a darle un dono come gran finale che non avrebbe mai dimenticato.. -
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Gli occhi di Amygdala andarono ad muoversi verso l’alto, nel mentre che percepiva Val venire all’interno del suo corpo. La sua verga che si ingrossava ad ogni fiotto andava ad allungare l’orgasmo della dragonica, fino a quando essa dunque non scivolò a terra con sguardo perso dal piacere continuo che percepiva. La coda rimaneva profondamente sepolta all’interno del ragazzo, andando dunque a muoversi incontrollata all’interno del suo retto, come a fornirgli più piacere. Con il suo corpo che veniva ricoperto di seme, Amygdala alzò lo sguardo verso di Val che sembrava ancora in grado di continuare. Lo sguardo della dragonica aveva lasciato posto ad una più istintiva ed animale. Il ringhio animalesco che lasciò la gola della dragonica lasciava intendere lo stato di selvaggio in cui Val l’aveva indotta. La coda sarebbe scivolata fuori, ma nel farlo si sarebbe mossa verso le gambe di Val, dietro le ginocchia, dando un colpo a quelle così da farlo cadere con la schiena contro il muro. Amygdala nel mentre si sarebbe alzata in piedi, dandosi una leggera spinta con le mani, finendo dunque a fare come uno squat. In quel modo, il vibratore iniziò ad uscire dalla sua intimità, insieme al seme che sembrava non finire dal suo buchino dietro.
“Hai fatto male… a risvegliare una bestia...”
Avrebbe detto la dragonica, con voce bassa e vibrante, come se fosse più grossa di quel che apparisse. Ed effettivamente era così. La mano si sarebbe mossa tra le sue gambe, per tirare fuori velocemente il vibratore, tentando a quel punto si muoversi verso di il ragazzo. Si sarebbe posizionata con le gambe larghe e i piedi ai lati del bacino di Val, iniziando a scendere e a prendere l’enorme mazza del ragazzo all’interno della propria intimità. Lo fece velocemente, e con violenza, facendo immediatamente sentire in seguito anche le porte dell’utero sulla punta del membro di V al. Sembrava essere più in alto rispetto al normale utero, come se fosse stato messo li per “accogliere” più facilmente i membri degli esponenti dragonici. L’interno della dragonica era bollente, grazie al vibratore, e ora che lo sentiva direttamente su di se, avrebbe percepito come questo era rugoso. Come se vi fossero delle piccole protuberanze per tutta la superficie dell’interno, divenendo praticamente quasi un giocattolo sessuale perverso. A quel punto, la dragonica avrebbe portato la sua bocca al collo di Val, andando a morderlo con forza, come per imporre un marchio oppure per fargli assaggiare la forza di un drago che aveva perso il controllo. La lingua calda ma con la saliva fredda andava come ad lenire il dolore del morso, ma allo stesso tempo Amygdala sembrava persa in un mondo fatto solo di un istinto animale e perverso. Iniziò a quel punto a muovere in modo violento le proprie cosce, facendo forza sui piedi, così da muovere in modo aggressivo e veloce il bacino, andando ad avere i suoi stessi occhi che rotolavano all’indietro per il piacere. Però non sarebbe stata l’unica cosa che Amygdala fece. Infatti, con la mano, avrebbe tentato di far scivolare Val di poco, così da metterlo in una posizione che le permetteva di sollevargli le gambe con la coda. E, a quel punto, con la mano si sarebbe mossa per infilare all’interno del buco del ragazzo il vibratore con forza, senza riguardi se gli faceva male o meno, volendo dargli una sensazione esplosiva.. -
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Sembrava proprio che Val fosse riuscito nell'intento di risvegliare la bestia perversa che dormiva dentro Amygdala, e mentre il suo sorriso beffardo ed eccitato si scioglieva sulla dragonica, i sensi si annebbiavano a causa dello spettacolo che aveva davanti, qualcosa di così perverso e irresistibile che la sua verga non smetteva di guizzare verso l'alto come se volesse venire ancora. E lui voleva divorarne ancora di quella sensazione afrodisiaca che gli dava lo scopare una creatura del genere, per questo fu facile per la ragazza coglierlo di sorpresa e atterrarlo, perché Val non fornì alcuna resistenza. La vide togliersi il vibratore da dentro l'intimità oramai dilatata e un brivido sulla schiena lo fece sussultare nel vederla pronta a rincominciare. Lui non fece niente, si limitò a sorridere perversamente, eccitato e impaziente di averne ancora, ma quando la carne della dragonica iniziò ad avvolgerlo completamente non riuscì a tenere quella boccaccia chiusa, e si ritrovò a parlare mentre gemeva con gioia ed eccitazione.
OOOOOH si! Si la fica di un drago è fantastica! La sento che si muove intorno a me! Mi stringe! Nessuna mi aveva mai stretto in questo modo! Cazzo godo!
La sua verga tremava e pulsava impaziente i averne ancora, ma per quanto Val fosse notato non poteva invadere tutta la carne di un drago, sembrava fatta per ricevere solo mazze esagerate, forse era per quello che gli aveva concesso il culo prima? Temeva forse che Val non sarebbe stato capace di farla godere? Umiliante, ma l'espressione di Amygdala mentre i suoi occhi si ribaltavano per il piacere accompagnando quei perversi movimenti lasciavano intendere altro. Val stava facendo un buon lavoro pur essendo inerme e aveva intenzione di godersi il momento riempiendole quella fica meravigliosa con tutto il suo seme. Poi Amygdala decise addirittura di morderlo sul collo ma lui era troppo preso dal piacere per gridare di dolore, gli strappò quindi un lungo e sonoro gemito che divenne sempre più sfumato man mano che lei leccava, e quando la su coda sollevò le gambe del rosso per poterlo stimolare col suo stesso vibratore successe qualcosa di inatteso: gli stimoli si rivelarono troppi e Val, iniziando a gridare come un ossesso, si ritrovò a pulsare molto più forte con la sua verga che crebbe di eccitazione incontrollata. Il potere del ragazzo prese a sussultare finché quella mazza di pura perversione non s'ingrandì ancora, allargandosi e allungandosi guizzando fino in fondo all'utero di Amygdala, spalancandolo ed invadendolo così da non lasciarle nessuna speranza di resistere.
Più forte cazzo! Più forte! Non fermarti! Voglio scoparti fino a svenire!. -
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Sentire quella mazza calda divenire ancora più grande e superare le porte del suo utero fecero roteare indietro gli occhi ad Amygdala, che però presto si ricompose. Il piacere era molto, ma c’era una cosa che voleva fare…
Le parole di Val fecero fare un ghigno ad Amygdala, tanto che il ragazzo avrebbe potuto percepire come le labbra della donna si piegarono sopra la sua pelle, prima che questa ritirasse indietro la testa. I capelli neri, che sembravano quasi una criniera, mentre le orecchie lunghe seguivano ogni movimento perverso fatto dalla donna, che sembrava sempre più eccitata nel vedere come Val si stesse lasciando andare.
“Me l’hai chiesto tu...”
Fece infatti ella, mentre il suo ghigno divenne ancora più grande mostrando i canini bianchi ricoperti di saliva. Amygdala fermò per un attimo i suoi movimento, andando a mettersi in una posizione più comoda per poter avere più accesso possibile a tutto il corpo del ragazzo sotto di lei. In seguito, Val sarebbe stato assalito in modo completamente devastante dalla dragonica. Questa contrasse infatti i muscoli della sua vagina, stringendo il cazzo di Val in una presa ferrea, mentre lei incominciava a muovere il bacino con estrema forza e velocità. Allo stesso tempo, si piegò nuovamente, andando a mordere il collo del ragazzo lasciando che i propri affilati canini penetrassero la pelle, così che la gelida saliva andasse in contatto con Val. Nel mentre le mani si mossero verso il petto del rosso, andando a infilzarlo in seguito con le unghie affilate così da creare dei solchi profondi e sanguinanti. Le ali di Amygdala iniziarono a produrre un suono sinistro, dato dalle scaglie che si strofinavano tra di loro, questo per via dei movimenti aggressivi e possenti della donna. La coda invece teneva in alto le gambe di Val, nel mentre che la punta si muoveva verso il vibratore così da spingerlo ancora più in profondità. Lo sguardo di Amygdala sembrava brillare di eccitazione, nell’avere quella “preda” che poteva gustarsi tra le mani. Ed effettivamente, cosa la tratteneva dal mostrargli cosa poteva fare una dragonica preda dei suoi istinti? Nulla. E così faceva. Stava dando tutta se stessa, per far impazzire Val dal piacere, così da farlo svenire da quante sensazioni poteva provocargli. Il piacere era interrotto dal dolore, che veniva poi lenito dalle leccate, dove poi il piacere riprendeva con intensità, per poi riprendere con il dolore. In un ciclo dove tentava di far perdere la testa al rosso.
“Impazzisci, vieni!”
Fece infine Amygdala, prima di mordergli leggermente il lobo dell’orecchio e riprendere a lavorare sul collo del ragazzo. La voce della donna era graffiante, eccitata, e il piacere che provava era chiaro. Sembrava quasi che stesse usando Val come il suo giocattolo sessuale, per soddisfare un bisogno profondo che possedeva.. -
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Quel drago si stava davvero impegnando con tutta sé stessa per far impazzire Val e in un certo senso ci stava riuscendo. Il ragazzo era talmente inebriato e assuefatto dalla sua carne che qualsiasi tipo di attenzione gli stava bene, che fosse un pericoloso morso, un doloroso graffio o un perverso affondo di vibratore nel suo culo non faceva differenza, le sue reazioni furono sempre le stesse: gemiti forti, versi di puro godimento mentre il suo cazzo pulsava e pompava dentro di lei come se dovesse esplodere da un momento all'altro. Amygdala aveva il ragazzo in pugno e probabilmente vista la loro differenza di forza sarebbe riuscita facilmente a metterlo ko con quell'ultima sessione, ma le cose stavano diversamente e se ne sarebbe resa conto mentre lo domava oramai piena del potere di poterlo controllare. Non c'era modo di pensare diversamente: poteva anche divorarlo, dilaniarlo e stuprarlo a morte lui non poteva opporsi, eppure quel cazzo alimentato da quella sinistra energia continuava a pulsare dentro di lei sempre più forte, pronto non solo a darle qualcosa... ma anche prenderla. Si unirono tra i gemiti e le perversioni più intense, poi finalmente Amygdala riuscì a portarlo all'orgasmo ma proprio a quel punto la sua verga s'ingrandì ulteriormente, adesso aveva poco da spartire con un essere umano e risultava esagerato anche per un drago come lei, anzi aveva sicuramente dilatato anche i suoi muscoli che provavano a stringerlo e dargli più piacere, di colpo il ventre di Amygdala sarebbe stato rigonfio e la cappella avrebbe pulsato nella parte più profonda del suo utero come se volesse andare oltre e insinuarsi in carni mai esplorate. Ciò che la mazza di Val non fece, lo fece il suo seme: sgorgò abbondantemente tra le grida del giovane, fiotti bollenti e abbondanti invasero la carne della dragonica fino a farla traboccare, gonfiandole il ventre in maniera chiara e vistosa e corrompendola di quel potere oscuro. Avrebbe potuto vedere distintamente gli occhi del ragazzo ribaltarsi e la sua espressione diventare vuota come se stesse effettivamente svenendo, ma quel tetro potere strappò la resistenza di Amygdala direttamente dal suo ventre donandola invece al suo "padrone", fiotto dopo fiotto. Val la stava prosciugando della forza di opporsi e quel seme le stava togliendo ogni traccia di energia, scambiandolo con caldissimo e pungente succo maschile. Ben presto Amygdala si sarebbe ritrovata senza forze, appagata si ma, incapace di tenersi in piedi, destinata a crollare a terra e appena quella grossa verga sarebbe uscita da dentro di lei, nonostante la sua carne fosse del tutto stracolma di quel seme, avrebbe sentito un senso di vuoto impossibile da compensare, una mancanza che solamente una persona poteva dargli.
E' stato spettacolare... ho deciso Amygdala: tu sei la mia nuova partner. Sei sexy, scopi bene ma soprattutto sei forte... avevo giusto bisogno di una bella ragazza capace di farsi valere e soprattutto pronta a combattere per me...
Val a quel punto era in piedi davanti a lei, sfoggiando un sorriso perverso e maligno mentre prendeva il vibratore che fino a poco prima lo aveva violato e lo sfoggiava come un'arma vincente. A quel punto, persa tra i fumi di quell'orgasmo intenso, Amygdala si sarebbe finalmente resa conto del marchio che bruciava all'altezza della sua gola, come un tatuaggio, che prima non poteva vedere ma che adesso bruciava come l'inferno. Il marchio di uno scarabeo reale che avrebbe corrotto per sempre la sua energia.. -
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Mentre Val raggiungeva l’orgasmo, anche Amygdala si sarebbe lasciata andare in un ruggito potente, mentre che ella raggiungeva il suo orgasmo. Chiuse gli occhi con forza, mentre le sue ali vibravano, seguendo l’onda dell’orgasmo suo e di Val. La dragonica aprì lievemente gli occhi, così da guardare il ragazzo, da osservare come sarebbe andato a svenire, per poi rendersi conto che c’era… qualcosa che non andava? Il suo corpo, no, il suo ventre andava ad espandersi fiotto dopo fiotto, facendola gemere di piacere mentre allo stesso tempo si sentiva privare delle sue forze. Come se le venissero risucchiate, da un piacere proibito che non si era mai aspettata. Lasciandosi cadere all’indietro, così da far uscire il membro di Val dal suo corpo, ella ansimava nel mentre che tentava di recuperare fiato e forze… nonostante non ne sentisse? Che magia era quella? La donna alzò lo sguardo verso di Val, che nel mentre si era alzato tenendo quel vibratore in mano.
“Che mi hai fatto, basta-aahg?”
Nel mentre che si mise a parlare, la dragonica si rese conto di quel che sentiva e percepiva, una sensazione di bruciore alla gola che andava in totale contrasto con il freddo che le piaceva. Il suo corpo sentiva come se le stesse mancando qualcosa, nonostante fosse riempita con il ventre che sporgeva, e la sua intimità che continuava a riversare a terra il seme del ragazzo di fronte a lei. La schiena della donna era contro il terreno, nel mentre che ella teneva le sue gambe larghe in quel che sembrava sia un invito che la dimostrazione di quel atto.
“Toglimi questa cos-aahgn!”
Amygadala sembrava sforzarsi nel parlare, anche perché il dolore e il caldo alla gola era qualcosa che mai aveva provato in vita sua. La furia in quei occhi stanchi e appagati era chiara, come se il suo possente orgoglio non si sarebbe mai piegato… o forse si?. -
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Quella per Val era la parte preferita dell'amplesso: quando i suoi partner si rendevano conto di essere oramai fregati. Amygdala in particolare però, gli concesse uno spettacolo ancora più appagante, mostrandogli quel corpo voglioso di piacere che tentava in ogni modo di opporsi, fallendo miseramente. Con la voce lo minacciava, ma con le membra lo invitava a farsi avanti e raccogliere i frutti del suo lavoro.
Vuoi sapere cosa sta succedendo...?
Le avrebbe spiegato tutto, ma con i dovuti tempi. Dopotutto Val apprezzava il dramma e soprattutto dava molta importanza alla sua sceneggiata, perché era di questo che viveva il suo talento. Sorrise maligno quindi, avvicinandosi lentamente a lei tenendo quel grosso vibratore tra le dita, pronto a farne un sapiente uso.
Devi sapere che ora... tu sei una adepta del faraone, Amygdala. Hai subito la mia maledizione, e per poterla alleviare dovrai fare ciò che ti dico. Il tuo compito ora è compiacere il tuo faraone, e hai solamente due possibilità a questo punto...
Alzò la mano libera, prima mostrandole l'indice e portandoselo vicino alla bocca, invitandola all'attenzione e al silenzio. Poi allungò il pollice e se lo passò lentamente sulla gola. Mentre faceva quel gesto, Amygdala avrebbe potuto notare che Val non era affatto stanco e anzi, la sua verga era eretta, eccitata, forse anche più di prima, come se si stesse nutrendo del potere della dragonica.
Puoi uccidermi... dopotutto io non sono un grande combattente, per una tipa tosta come te non sarebbe affatto difficile... ma sappi che questo non interromperà la maledizione, anzi la peggiorerà soltanto. Devi sapere che io, in quanto faraone, posso rinascere dai miei sudditi... e sono venuto abbondantemente dentro di te. Dopo che mi avrai ucciso inizierai a soffrire finché non mi avrai rimesso al mondo, e quando sarò rinato potrò rincominciare da dove ero rimasto, quindi finirai solo per aumentare la tua tortura.
Fece una piccola pausa, per poi chiudere pressoché del tutto le distanze con lei, avvicinando il vibratore alla sua calda intimità come se avesse voluto violarla, ma lasciandolo piuttosto cadere sul suo pube, come se volesse lasciarlo a lei.
Oppure... puoi decidere di servire il tuo faraone. Se lo farai, la maledizione diventerà una benedizione. Sarai più forte e più vitale, ma soprattutto ti farò godere molto di più. Tutto ciò che devi fare è compiacere gli ordini del tuo faraone: più ti opporrai, più soffrirai, più li asseconderai, più godrai...
Detto questo, tornò di nuovo in piedi davanti a lei, e adesso che aveva entrambe le mani libere poteva portarsene una alla base della verga, iniziando a masturbarsi lentamente davanti a lei.
A te la scelta... puoi opporti e provare ad uccidermi... oppure infilarti quel vibratore nella fica e masturbarti per il tuo faraone, e supplicarlo di darti ancora una volta il suo cazzo divino...
La scelta era sua, ma Amygdala avrebbe sentito distintamente il richiamo di quel marchio che la invitava a soddisfare le sue voglie, e se avesse assecondato Val quel grosso vibratore le avrebbe dato il piacere promesso, e le avrebbe dato un assaggio di ciò che l'aspettava se ubbidiva agli ordini del suo nuovo padrone.. -
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Quel bastardo l’aveva proprio fregata! Il ringhio della dragonica divenne furioso, almeno fino a quando non le fece di fare silenzio. A quel punto, per quanto le fosse naturale ringhiare per dimostrare la sua furia, dovette trattenersi. Ogni parola però sembrava quasi una condanna. Dunque il suo patrigno voleva che conoscesse tali creature, marce fino al midollo? Non si era mai ritrovata in una situazione del genere, dove era stata messa nel sacco da un umano. Però la dragonica sperava che ci fosse un metodo per liberarsi da quella maledizione, ed in seguito dare il ben servito a quel umano presuntuoso. Non appena il vibratore cadde sopra il suo pube, la dragonica dovette far i conti con il suo orgoglio. Per quanto potesse andare sul crudo, togliersi dal ventre l’utero e uccidere Val e poi se stessa, forse v’era un modo per liberarsi dalla sua maledizione. E l’avrebbe trovato, doveva solo resistere. Mordendo con forza il suo labbro, fino a quasi lacerarlo e lasciar dunque quel liquido vermiglio colare lungo il mento, Amygdala avrebbe afferrato con la mano tale giocattolo sessuale, prima di portarlo alla sua intimità e procedere nel farsi penetrare da tale aggeggio. Il ringhio per l’umiliazione provata uscì dalle sue labbra, mentre muoveva tale giocattolo, facendo così uscire in modo continuo sperma da quella intimità calda ed invitante. Però ben presto, iniziò a percepire l’eccitazione e il piacere aumentare, e nonostante volesse rifiutare tale gesto, eseguire l’ordine di Val sembrava rilassare il suo.. animo?
“La prego… mio faraone… mi scopi di nuovo con il suo cazzo… divino”
Avrebbe detto la dragonica, che nonostante il suo orgoglio, non riusciva a fermare le reazioni del suo corpo. Infatti la coda iniziò a muoversi in modo impaziente, mentre le orecchie sembravano belle alte, a prestare attenzione ed ascoltare. Mentre le gambe sembravano allargarsi in modo istintivo sempre più, come ad invitare la visione di quello spettacolo ancora di più. Dei due buchi che sembravano pulsare di desiderio..
