Giorno sbagliato?

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    Doveva ammettere che vederla piegarsi in quel modo mentre si denudava davanti a lui, o per meglio dire scioglieva le sue coperture, era davvero intrigante. Quella creatura non era solo un drago, ma anche un drago piuttosto particolare e ogni suo gesto stuzzicava le fantasie di Val facendogli chiedere quanti giochi potesse fare con lei, anche perché non sembrava né essersi accorta dell'inganno del ragazzo, né tanto meno dava l'idea di volersi tirare indietro. Forse non aveva bisogno di comandarla a bacchetta, magari poteva renderla schiava del piacere con molto meno. Quei pensieri misti allo spettacolo perverso a cui stava assistendo lo rendevano sempre più eccitato e marmoreo, cosa che non sarebbe passata inosservata ad Amygdala. Quando gli artigli della dragonica gli toccarono il petto e iniziarono a graffiarlo, il rosso venne colto da un brivido dapprima di paura che poi divenne eccitante, non poteva negare che la cosa un pochino lo preoccupasse ma come gioco era davvero intrigante, in bilico tra le fauci di una bestia feroce e la possibilità di domarla come un gattino che vuole le coccole. Decisamente il suo genere di missione. Sembrava confusa, ma il modo con cui la sua intimità danzava sulla verga di Val, ricoprendola dei suoi stessi incontenibili umori per lubrificare quella mazza, lasciava intendere che non ci fossero dubbi su quale sarebbe stata la prossima mossa. Lei stessa non si lasciò intimidire da quelle novità, invitò Val a toccarle il seno e lui portò entrambe le mani in avanti, assaporando una morbidezza unica adesso che non era più protetta dai suoi cristalli. Le tette di un drago erano completamente diverse da quelle delle umane e si ritrovò a toccarle con forza, spremendole e stuzzicandole all'altezza dei capezzoli con le dita, strisciando con i polpastrelli su di esse e chiudendoli in una morsa perversa mentre con il resto delle mani le massaggiava sapientemente, riempiendo i propri arti come se fossero coppe dedicate solo a quella carne.
    Oho? Mi sottovaluti allora! Forse non sono forte come te ma ti assicuro che conosco molti trucchi... e se ascoltassi i miei ordini ti divertiresti ancora di più... ad esempio: mi piace come la tua fica sta lubrificando il mio cazzo, è morbida e piacevole... ma se usassi la bocca per farlo sarebbe ancora più interessante. Avanti... fammi sentire cosa significa sentirsi divorato dalle fauci di un drago!
    Dal suo tono di voce non sembrava assolutamente un ordine, anzi pareva quasi volesse scherzare, ma la sua era una richiesta a tutti gli effetti e ancora una volta quella perversa sensazione avrebbe suggerito ad Amygdala che ubbidendo quel desiderio ne avrebbe goduto immensamente. Dopotutto, riempiendo di umori e massaggiando quel cazzo enorme, la dragonica lo aveva reso ancora più massiccio e vigoroso, nonostante quello fosse il membro di un essere umano probabilmente avrebbe fatto fatica a stare nella bocca di un drago!
     
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    Scusami, non mi ero resa conto di non aver premuto invio...

    Amygdala provava un piacere perverso, nel muovere il suo bacino sopra di l’erezione di Val, ma allo stesso tempo percepiva che c’era qualcosa che non andava. Il suo istinto che combatteva contro le sue stesse esigenze. Infatti, quando Val avrebbe iniziato a toccare il seno di Amygdala, avrebbe visto come i capezzoli nascosti sotto la pelle, uscirono fuori per via della eccitazione della dragonica. Il loro colore era un rosso chiaro, quasi rosato, e ogni volta che Val andava a stuzzicarli, avrebbe sentito come Amygdala sembrava rilasciare un sospiro eccitato e di piacere. Lo sguardo sempre più affamato, che guardava il volto di Val, lasciava intendere quanto più istintiva fosse la dragonica, piuttosto che ragionevole. Infatti, quando Val fece quella richiesta, Amygdala si piegò in avanti, nel mentre che la sua mano si puntava alla sua bocca.
    Qui, dentro? Ne sei veramente sicuro?
    Domando, con un ghigno, nel mentre che apriva la bocca in modo quasi osceno, mostrandone l’interno. Come fosse di un rosso leggermente più pallido del normale, mentre i denti parevano degli spuntoni aguzzi fatti per afferrare la carne e strapparla, dal colore bianco come la neve. Davano decisamente l’idea di una bocca di un predatore, quelli che si trovano in natura e cacciano per vivere. Con un ghigno perverso, Amygdala si piegò ancora di più, portando la sua bocca vicino al collo di Val, facendogli sentire il respiro leggermente più fresco di una persona normale, con i denti che erano pericolosamente vicini alla giugulare. Ma sarebbero scesi, lentamente, fino il petto, dove avrebbe tentato di mordere leggermente la pelle. Qualsiasi fosse stato il risultato, la dragonica si sarebbe alzata in piedi, avvicinata al volto di Val fino ad avere gli artigli delle sue gambe ai lati della sua testa, per poi girarsi, piegandosi di nuovo come prima, continuando con la sua discesa con i denti, fino al membro dell’umano. Praticamente, Val avrebbe avuto di fronte in quel modo, l’intimità bagnata di Amygdala, così come il suo buco dietro e la coda, facendogli da ombra per qualsiasi luce praticamente Con la sua bocca, Amygdala nel mentre avrebbe raggiunto lentamente la verga pulsante di Val, prendendola tra i suoi artigli e masturbandolo leggermente, alzando e abbassando la mano. Poi, diede una lunga leccata, dalla base, fino alla punta, dove Val avrebbe potuto percepire le zanne pericolose vicino, ma che non lo morsero. La lingua del drago lasciava una scia calda, ma che si raffreddava molto più velocemente, visto la sua bassa temperatura corporea.
     
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    Quella creatura non si lasciava scoraggiare proprio da nulla e vedeva ogni richiesta del ragazzo come una sfida. Val sorrideva compiaciuto, ma ogni volta che sentiva quel fiato fresco e le sue zanne vicine alla pelle, un brivido di terrore e di piacere gli attraversava la schiena, affascinato dal rischio di avere davanti a sé una vera e propria mangiatrice di uomini nel vero senso della parola, in bilico tra la seduzione e la morte. Era proprio il suo genere di esperienza e anche se temeva sinceramente per sé, sapeva che rischiare ne sarebbe valsa la pena. E quel gioco diede soddisfazioni anche ad Amygdala: forse Val non aveva le scaglie e la possanza di un drago, ma quei brividi rendevano il suo corpo più teso e tonico, allargando il collo mentre lei lo mordeva, il petto che si faceva serrato e la sua verga sempre più marmorea ed eccitata, caldissima e in contrasto col fiato gelido della creatura. le sue zanne e la sua lingua erano come una droga per l'erezione di Val che sembrava destinata a crescere e diventare esagerata anche per le fauci di un drago. Fino ad un istante prima aveva ammirato con soddisfazione il suo seno curioso, ora invece grazie ai movimenti di Amygdala poteva vedere la sua femminilità e le sue parti più intime, protette solo dalla sua coda. Visto che erano alla sua mercé, non riuscì a resistere alla tentazione di ricambiare il favore.
    Avanti, non tenermi sulle spine, voglio che lo prendi in bocca... oppure vuoi un incentivo?
    Le disse, eccitato, sollevando e muovendo il bacio in modo che la verga si sfregasse contro la sua lingua e la punta scivolasse sulle sue labbra, costringendola a dargli un perverso bacio prima ancora di iniziare. Lui non esitò e fece la sua mossa, afferrandole con la mano sinistra la coda, sollevandola, mentre con la destra afferrava una delle sue natiche, dilatandola e spingendo il pollice nello spazio tra l'ano e la coda, un punto sensibile per quel genere di creature. Sperava di toglierle le forze e costringerla a crollare su di lui, così da avere la sua intimità fradicia proprio davanti alla bocca, che avrebbe baciato con uno schiocco delle labbra un istante prima di fiondarsi su di essa. La mano sinistra continuava a tirare la coda per spingerla verso di sé, mentre la destra la teneva dilatata. Le leccate di Vale erano lente e attente, ma estremamente lunghe: partivano dal suo clitoride, passavano per le grandi labbra solcandole e dividendole in profondità, poi spingeva con la punta sopra al perineo e infine circondava la corolla di carne del suo ano, lubrificandola per poi riscendere e ripetere il viaggio al contrario, mantenendo quel ritmo per tutta la durata della performance, almeno finché Amygdala non gli avrebbe ricambiato il favore.
     
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    Amygdala si stava divertendo, a sentire il sapore di quella carne e la voglia di morderla per assaggiarla. Chissà qualche sapore aveva. Ma nonostante ciò, quando la sua coda venne mossa e uno dei suoi punti deboli premuti, Amygdala cadde in ginocchio in modo decisamente pesante, come se il suo reale peso fosse differente. La dragonica aprì la bocca in un sospiro di piacere, nel percepire le leccate di Val sulle sue zone private, e ne fu molto sorpresa. Un brivido di piacere e eccitazione le salì lungo la schiena, prima di fare un ghigno.
    Ti piace rischiare…
    Avrebbe infatti ridacchiato la dragonica, con il suo fiato freddo sopra l’erezione marmorea del ragazzo. A quel punto, Amygdala aprì la bocca in modo quasi anormale, come se non avesse le limitazioni di un normale scheletro umano o muscoli, andando a prendere completamente dentro la sua bocca la verga di Val, fino in gola. Anzi, totalmente dentro la sua gola, come se non avesse un senso di rigetto. La forma dell’erezione di Val si sarebbe vista anche da fuori, mentre il ragazzo poteva percepire i denti aguzzi della donna attorno a lui e la strettezza della gola, oltre che della una morbidezza unica e leggermente fredda, così come calda. Ma meno piacevole? Assolutamente no. Amygdala incominciò a muovere il suo corpo, tenendo le sue braccia ai lati del bacino di Val, sembrando sul serio come se fosse in procinto di mangiarlo, almeno da una certa distanza. Muovendo il suo corpo indietro ed in avanti, faceva scivolare la verga dentro la sua gola bagnata, mentre la sua femminilità si sarebbe strofinata quasi contro il volto del ragazzo, dandosi in quel modo anche piacere da sola. Le ali della dragonica tremarono, producendo un sinistro suono dovuto alle scaglie che si strofinavano tra di loro, mentre la coda andò ad alzarsi e a spostarsi, lasciando la fine sbattere contro il terreno in modo aggressivo, come per contenere la sua eccitazione.
     
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    Non le rispose, troppo impegnato a gustarsi la succosa carne della dragonica, l'unica reazione che le concesse a quelle parole fu una leggera e compiaciuta risatina che rese ancora più intrigante e perverso il suo lavoro. Continuò a leccarla imperterrito finché non fu lei a fare la prossima mossa, mostrandogli quanto piacevole potesse diventare la bocca e soprattutto la gola di un drago. Quando la sua verga sprofondò nella carne della sua nuova compagna non poté fare a meno di interrompere tutto ciò che stava facendo per irrigidirsi di colpo mentre dalla sua bocca fuoriusciva un gemito caldissimo ed intenso di puro piacere. Il contrasto tra caldo e freddo dentro la sua bocca era incredibile, e il modo in cui lo accoglieva completamente era semplicemente inimitabile. Mai aveva assaporato un lavoro di bocca tanto intrigante e unico, istintivamente volle muoversi immediatamente dentro di lei ma non ci riuscì, bloccato dalle piacevoli sensazioni che percepiva. La sua gola era stretta mo lo accoglieva senza repulsione, la bocca ampia e decisa, le sue labbra morbide e caldissime, soprattutto poteva sentire che la cosa piaceva anche a lei visto il modo in cui muoveva le sue ali, eccitata dall'evento. Se non fosse stato per Amygdala, forse Val sarebbe rimasto a vegetare, gemendo rigido e impossibilitato a muoversi per diverso tempo, ma dragonica si preoccupò di farlo rinsavire con il suo bacino, schiacciandogli contro il muso quella calda intimità ora più accesa che mai, dandosi piacere anche senza che lui dovesse fare niente. Questo bastò a riaccenderlo completamente e come se mosso da nuova energia, il ragazzo le afferrò entrambe le natiche con le mani, dilatandole il più possibile, e forte di quella presa si spinse contro la sua intimità, forte, alzando anche il bacino per accompagnare i movimenti della dragonica. Non ci volle molto prima che iniziasse a muoversi come se le stesse fottendo la gola, una scopata sicuramente unica nel suo genere e quando spingeva non esitava a farlo con forza, tanto da spingere i suoi testicoli gonfi contro il volto della dragonica. Amygdala poteva sentirlo pulsare dentro la sua bocca e più pulsava, più quella verga cresceva in eccitazione e vigore, togliendole sempre più spazio e fiato ma rendendo la penetrazione più intensa e piacevole. Lui d'altro canto non si stava più trattenendo: leccava in profondità quella fica deliziosa con voracità, spingendo la lingua il più possibile, succhiandole le grandi labbra con la propria bocca e addirittura mordendola quando poteva per poi cedere alla tentazione di succhiare quanti più succhi possibili. Le dita, vittime del pasto di umori e saliva che Val consumava, si lubrificavano sempre di più e non ci volle molto prima che iniziasse a spingere prima un medio e poi l'altro dentro il suo anfratto posteriore, prima lubrificandolo a dover,e poi iniziando una penetrazione sempre più profonda. Il ragazzo non smetteva di godere e più leccava, più gemeva preso dalla meravigliosa novità che stava assaporando. Si fermò solo una volta, solo per darle un altro comando, più un ordine che una richiesta, ma che la sua nuova partner non poteva rifiutare.
    Anche le palle... prendi in bocca anche le mie palle! Voglio riempirti la bocca e la gola!
    Era folle di eccitazione a quel punto, voleva scoparla come non aveva mai fatto con nessuno in vita sua e avrebbe soddisfatto ogni suo capriccio con quella creatura tanto affascinante quanto unica.
     
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    Amygdala riusciva a respirare perfettamente, grazie alle sue narici, come se fosse abituata a ingoiare cose grandi per… nutrirsi. Gli umori di Amygdala presero a colare sempre di più, più densi rispetto al normale, caldi ma si raffreddavano piuttosto velocemente. La donna iniziò a far vibrare la sua gola con i gemiti trattenuti, e i vari versi di piacere, sopratutto quando il suo ano venne penetrato dalle dita. Val avrebbe potuto facilmente notare come il suo posteriore fosse stretto, ma allo stesso tempo come se fosse familiare con quel tipo di penetrazione. Di certo, Val non era il suo primo uomo. Forse era il suo primo uomo umano. All’ordine di Val, gli le pupille di Amygdala si strinsero, allungandosi e decisamente simili a quelli di un rettile. Come un sibilio venne prodotto sia dalle ali che dalla coda, dove le scaglie si sfregarono tra di loro come per un avvertimento. Ma nemmeno Amygdala sapeva per cosa. La sua mente era invasa dal piacere, e dalla voglia. Le scaglie sulla spina dorsale si alzarono leggermente, così come Amygdala aprì ancora di più, questa volta in modo decisamente innaturale, come se stesse dislocando la sua stessa mascella, in un qualcosa più mostruoso. Gli artigli di Amygdala avrebbero afferrato le gambe di Val, scendendo fino le natiche, però fermandosi alle cosce e aprendogliele quasi di forza, andando a prendere totalmente e letteralmente il membro e i testicoli del ragazzo. Adesso, le zanne decisamente pericolose, avrebbero fatto un perverso e pericoloso massaggio. Dopotutto, le bastava un morso per semplicemente mangiarlo vivo. Amygala iniziò a succhiare, e a muovere la testa come se stesse tentando di quasi staccarglielo, mungendolo quasi. La lingua si avvolse attorno al membro di Val, muovendosi nel mentre che lei muoveva la testa, come se fossero due corpi differenti. Il ragazzo avrebbe visto anche il clitoride di Amygdala ingrandirsi per la sua eccitazione, così come la sua intimità divenire leggermente più rosata. Il sapore degli umori della ragazza erano freschi, ma assuefante. Come se il berli fosse una droga.
     
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    Forse era proprio quel perfetto mix tra timore e piacere a rendere tutto molto più interessante ed eccitante. Val non era stupido, sapeva perfettamente che aveva la bocca di un mostro intorno al cazzo e che poteva finire male in qualsiasi momento, ma proprio per quella ragione godeva così tanto mentre Amygdala lo ingoiava completamente, serrando i testicoli tra le fauci, succhiando il cazzo con la gola e muovendo il capo per rendere perfetta la penetrazione. Era uno spettacolo inimmaginabile che lo portò ben presto a gemere forte e quando vide l'intimità della creatura farsi più accogliente e fradicia non riuscì a resistere: sfogò un perfetto misto di lunghi mugugni e leccate ampie e perverse direttamente nella sua carne. Leccava, succhiava e spingeva le proprie labbra verso di lei al ritmo dei movimenti col bacino, quasi sincronizzato, mentre le scopava la gola riusciva ad assaporare la sua intimità come mai aveva fatto prima d'ora. Il suo culetto poi non era affatto così stretto come pensava e anzi dava l'idea di essere abituata a quel genere di stimoli, quindi se da una parte la sua bocca lambiva l'intimità del drago, le dita invece si alternavano per scivolare nel suo culetto, aprendolo delicatamente e torcendo le dita ogni volta che riusciva a penetrare contemporaneamente. Girava e le faceva sentire le nocche contro quella morbidissima corolla di carne, piegando le dita per spingerla a rilassarsi e poi rincominciare, aumentando sempre di più lo stimolo con una, due, tre dita, il tutto mentre leccava avidamente quell'intimità fresca e afrodisiaca. Il cazzo di Val pulsava dentro la gola della creatura al ritmo delle sue lappate, si concedeva brevi pause per riprendere il respiro solamente quando si concentrava con la punta della lingua sul suo clitoride, poi tornava a leccarla fino al perineo, cercando ogni goccia della sua intimità. Iniziò a muoversi con molta più decisione, sia il bacino che la bocca, che le dita e tutto il resto del corpo. Non fece solo questo, perché prese anche a concentrare la sua energia maledetta in modo da renderla sempre più sensibile ed eccitata. L'obbiettivo di Val era di farle provare un primo orgasmo che aprisse le porte del piacere ad entrambi, e se ci fosse riuscito le avrebbe concesso lo stesso dono, riempiendole la gola col suo caldissimo e impaziente seme.
     
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    Amygdala non riuscì a resistere a lungo. Percepiva il piacere aumentare e la sua normale temperatura corporea abbandonarla, per divenire più calda e vogliosa. La sua mente ormai alla deriva per via del piacere, Val avrebbe sentito il corpo della dragonica tremare mentre più umori iniziarono a riempire la sua bocca, nel mentre che il suo culetto si sarebbe stretto ritmicamente attorno alle sue dita. Raggiungendo praticamente l’orgasmo, Amygdala ingoiò completamente il seme del giovane, i suoi occhi affamati e desiderosi di mangiarne di più. Il calore era qualcosa che le dava fastidio, ma non poteva farci nulla. Erano vivi, questo significava che erano caldi. Aprendo la bocca più che poteva, Amygdala tirò la testa indietro, saliva a legare la sua bocca al membro di Val.
    Non so come ci sei riuscito, ma hai i miei complimenti. Non molti riescono a farmi raggiungere l’orgasmo… Spesso devo farlo sempre da sola.
    Avrebbe detto, la coda che sbatteva in modo violento per terra, eccitata, prima di muoversi da destra a sinistra, e viceversa, velocemente e pesante. In quel modo, i suoi liquidi scesero sulla sua corolla di carne, insieme alla saliva di Val, rendendo il tutto ancora più viscido e facile da usare. Amygdala a quel punto avrebbe guardato verso di Val, i suoi occhi ferali dimostravano la sua fame e solo la voglia che la tratteneva dal banchettare con le carni del ragazzo.
    Però sai, se rimango qui ancora a lungo, finirò per divorarti.
    Avrebbe detto, mentre la sua lingua mostruosa si muoveva velocemente sui denti affilati. Si alzò leggermente, ritornando sui suoi artigli, così da lasciare a Val la possibilità di fuggire, se voleva. O se voleva buttarsi ancora di più nel rischio di venir divorato dalle fauci del drago.
     
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    L'orgasmo di Val sembrò compiacere Amygdala che non solo divorò ogni goccia di quel seme bollente con fare affamato, gli concesse anche il suo di orgasmo, dimostrandogli che quel culetto sapeva essere anche molto stretto e riempiendogli la bocca di umori dragonici. Avevano un sapore strano ma decisamente eccitante, si rese conto di quanto viscosa doveva diventare l'intimità di un drago per poter accogliere dei cazzi degni di questo nome, ma Val non era come gli altri e sapeva bene di poter fare la sua parte, anzi... sapeva bene di poter fare anche di meglio. La minaccia non lasciò indifferente il giovane che non parve minimamente preoccupato, anzi la prese sul ridere e mentre ridacchiava passò le dita che prima erano state dentro di lei contro la sua intimità, raccogliendo quanti più umori possibili prima di leccarli lascivamente mentre la fissava dritta negli occhi.
    Mi dispiace, hai perso al tua occasione di divorarmi... ora è giunto il mio momento, e ho tutta l'intenzione di cavalcare questo drago, non di farmi mangiare!
    La afferrò per le natiche, usandole come punto di sostegno per spingersi via da lei, facendo scivolare le gambe sotto la sua intimità così da potersi rialzare alle spalle di Amygdala, senza cambiare la sua posizione, lasciandola inginocchiata e rivolta verso il terreno. Una volta in piedi, val le afferrò la coda tirandola verso l'alto in modo da tenere i suoi buchi perfettamente dilatati, mentre con l'altra mano teneva la sua verga per la punta, avvicinandola ai pertugi della sua nuova amante mentre usava i suoi umori per lubrificarla. In realtà, c'era già abbastanza lubrificante per via della saliva di Amygdala, ma voleva comunque farle sentire che il suo cazzo non aveva perso affatto vigore e anzi, era perfino più duro e massiccio di prima. Non degno di un drago, ma senza ombra di dubbio una mazza notevole.
    Vediamo... cosa posso scopare per prima? La tua fica sembra che mi stia pregando di scoparla visto il modo in cui sbava, ma il tuo culetto è irresistibile... solo che non so proprio se riuscirei a resistere alla tentazione di venirti dentro e non ho proprio intenzione di usare un preservativo alla mia volta con un drago... mmmhh che dilemma...
    Ovviamente quella scenata era solo per provocarla e strapparle qualche reazione, visto che Val non si limitava a lubrificare e ciarlare, ma le faceva sentire la punta della sua verga contro l'entrata dei suoi orifizi, prima l'uno e poi l'altro, facendole assaporare la pressione prima della penetrazione ma interrompendosi proprio quando sembrava che dovesse entrare. Nel mentre, le dita della mano scivolavano inevitabilmente sulle sue grandi labbra, sul clitoride, stimolandoli e accendendoli in modo che per Amygdala sarebbe diventato sempre più difficile resistergli.
     
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    Amygdala rimase dunque inginocchiata, osservando dietro di lei. Sia lei che il ragazzo sapevano che se voleva o desiderava, Amygdala avrebbe potuto facilmente far finire il diverimento di Val con un bagno di sangue. Ma la donna sembrava più interessata al piacere fisico, che a quello della sua gola, che sembrava desiderare sempre di più qualcosa per venir sfamata. La dragonica rilasciò un ghigno, nel mentre che un ringhio impaziente. Non servì molto l’aiuto di Val, siccome la coda di Amygdala si alzò, avvolgendosi attorno alle spalle del ragazzo, con le punte di questa vicino al volto del ragazzo.
    Forse è meglio se ti decidi in fretta, prima che faccia da me. Non mi piacciono le persone indecise.
    Disse la donna, nel mentre che andava con le mani verso i suoi glutei, sodi e perfettamente formati, rotondi. Li afferrò con gli artigli, allargandoli, nel mentre che gli occhi di topazio guardavano Val, esponendo chiaramente la corolla di carne dietro. La dragonica, per quanto avesse l’intimità bagnata e desiderosa, provava più piacere da dietro. Infatti era il suo obbiettivo, quando Val appoggiò la sua verga contro di il suo buco dietro, spingersi leggermente indietro, nel mentre che la coda si sarebbe stretta, spingendo Val verso di lei.
    Li. Entra li.
    Avrebbe sibilato, impaziente, Infatti gli artigli delle gambe avrebbero fatto un rumore sinistro, nel mentre che graffiavano leggermente il pavimento per via dell'impazienza. Inoltre Val avrebbe potuto notare come l'intimità del drago si bagno molto di più alla sensazione di lui contro il suo culetto sodo, che solo davanti la sua intimità. Il piacere che la donna provava era presente, ma l'impazienza era chiara sia nei suoi movimenti che nei suoi occhi.
     
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    Mentre la torturava con un impaziente gioco di stimoli, Amygdala lo avvolse con la sua coda facendogli capire quanto in realtà lo desiderasse, e con ben pochi giochi di parole gli fece intendere che non voleva essere scopata normalmente, ma voleva sentire il cazzo del ragazzo su per il suo culo, cosa che a quanto pare la eccitava non poco dato il modo con cui perdeva umori dalla sua intimità a solo sentire la punta del ragazzo spingersi contro la corolla di carne vogliosa. Inutile dire che bastarono quei pochi gesti e la visione delle sue mani che allargavano quelle natiche perfette per togliere al rosso ogni dubbio o traccia di esso, ad una signora tanto esigente non si può assolutamente dire di no. Un ampio sorriso eccitato e compiaciuto si stampò sul suo volto, aveva sempre pensato che animali istintivi come i draghi preferissero il sesso normale ma era evidente che Amygdala aveva ben altre perversioni. E di questo Val non poteva che esserne felice. La cosa provocò diverse pulsazioni, proprio mentre la punta del ragazzo se ne stava contro quel buchino stretto e impaziente, Val si lasciò sfuggire dei spasmi eccitatissimi tanto lo aveva colpito quella creatura, diventando incontenibile la voglia di possederla. Non avrebbe esitato ulteriormente allora.
    Mi piace questa visione... ti accontento subito ma... dimmelo ancora... dimmi che vuoi il mio grosso cazzo nel tuo culo...
    E mentre la provocava in quel modo, con una mano si teneva alla sua morbida coda che lo tratteneva agganciato a lei, mentre con l'altra mano posizionava per bene quella grossa mazza contro il suo buchino, prima però si dedicò a scivolare verso al sua intimità per raccogliere abbondanti umori da usare come lubrificante, poi tornò a spingere nell'orifizio prescelto facendole sentire immediatamente che il suo cazzo era cresciuto rispetto a prima, alimentato da una forza malvagia e perversa che sembrava desiderare ardentemente sconvolgere quella creatura e portarla al limite. La cappella entrò con difficoltà ma una volta dentro Val si lasciò sfuggire un lungo e caldissimo gemito che accompagnò ogni singolo centimetro del suo cazzo che sprofondava nel culo di Amygdala. Iniziò a godere, tremare e pulsare dentro di lei e non si fermò finché i suoi testicoli gonfi non si schiacciarono contro l'intimità di Amygdala tremando e pulsando, iniziando a darle un nuovo stimolo mentre le numerose vene che solcavano la sua mazza di carne iniziavano a stimolarle il retto in vita della stimolazione che stava arrivando.
    Oooooh si! Hai un culo fantastico! Voglio scoparlo fino ad allargarlo completamente!
     
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    Amygdala si lasciò sfuggire una esclamazione di insoddisfazione e impazienza. Percepì la sua mazza muoversi sulla sua intimità, bagnandola ancora di più, puntandosi contro il suo buchino. La donna ringhiò in modo palesemente furioso e voglioso. Non le piaceva perdere tempo in quel modo, voleva di più, doveva avere di più... Infatti la sua coda si sarebbe stretta in modo impaziente attorno al ragazzo, a mostrare la voglia della dragonica.
    Sbrigati a infilarmelo nel culo!
    Avrebbe detto, prima di percepirlo dentro di lei. La donna aprì la bocca gradualmente, a ogni centimetro che percepiva entrare dentro di lei. Saliva colò dalla bocca della dragonica, prima di lasciarsi andare a un lungo gemito di piacere. La sua coda si strinse attorno a Val, mentre gli artigli della dragonica scavavano nel terreno. Amygdala era calda, ma poco più fredda rispetto a Val. Anche se, grazie alla mazza dentro di lei, il calore dentro di lei aumentò.
    Aaaah, ssiiiiiii, di più!
    La dragonica si lasciò andare ad un gemito di piacere, nel mentre che sentiva contro la sua intimità i testicoli di Val. Questi si sarebbero bagnati con gli umori di Amygdala, che portò le mani sulle sue ginocchia, come a sostenersi, nel mentre che i suoi seni sembravano andare ad inturgidirsi. Lo sentiva in gola, da quanto era grosso, che premeva dentro il suo corpo e strofinava contro le sue pareti. Era una sensazione che Amygdala adorava.
    E’ così grosso… muoviti… a scoparmi!
     
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    Il culo di Amygdala era unico nel suo genere, aveva una temperatura tutta sua e poi sembrava caratterizzato da sfaccettature dragoniche, niente che poteva confrontare con ciò che Val aveva scopato fino a quel momento. Era un'assoluta novità e rimase aggrappato alle sue natiche per tutto il tempo della penetrazione, stringendole per dilatarle il più possibile mentre il suo cazzo si spingeva in quel buco stretto e i suoi testicoli si bagnavano degli umori di Amygdala. A giudicare dai suoi versi la cosa doveva piacerle non poco, e dato che sentirla ringhiare in maniera tanto erotica dava soddisfazione a Val, il ragazzo non ci pensò due volte ad aumentare subito il ritmo, iniziando a fottere quel buco fantastico con tutta la forza che aveva in corpo, lasciando che pulsazione dopo pulsazione la sua mazza si ingrandisse gradualmente, alimentata dall'oscuro potere che portava in corpo.
    Il culo di un drago è fantastico... il TUO culo è fantastico! Non ho mai sentito niente del genere1 Ne voglio ancora... ancora! Fammi sentire le tue grida! Ruggisci di piacere per me!
    Si lasciò coinvolgere, inevitabilmente, e Amygdala si sarebbe resa conto che più lo compiaceva in quel modo, più si sentiva meglio non solo a livello di appagamento ma anche fisicamente, come se dare soddisfazione al rosso la mettesse in buona salute. Val nel mentre non si dava limiti: usava i pollici per allargare le sue natiche e godersi nella maniera più chiara possibile una penetrazione tanto profonda, poteva vedere la sua mazza allargare il più possibile la corolla di carne di Amygdala e sentiva le vene che sparivano dentro di lei, gonfiandosi e solcando quella carne stretta e calda come a cercare chissà quale perverso tesoro. Ogni volta che affondava del tutto non usciva subito, restando per qualche istante a contatto con le sue natiche concedendosi qualche pulsazione più lunga e dei lenti movimenti circolari del bacino, così da poterle far sentire la punta fin dentro lo stomaco e le palle vibrare tra le pulsazioni sopra alla sua intimità. Il respiro caldo del ragazzo scivolò sulla schiena della dragonica facendole sentire tutta la sua eccitazione.
    Ti piace Amygdala?! Ti piace farti scopare in culo?!
     
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    Amygdala continuava a ringhiare in modo graffiante a ogni spinta dentro il suo corpo, la sua mano affondò con forza nel terreno, graffiandolo, nel mentre che il suo corpo andava a riscaldarsi in modo fin troppo veloce per il suo normale corpo. Afferrando le natiche di Amygdala, avrebbe potuto notare come queste fossero burrose e malleabili. Amygdala sembra inoltre rispondere in modo positivo a quelle parole, a quella parlata sporca. Sembrava far uscire ancora di più il suo lato animalistico in quel modo, facendo versi gruttali e perversi.
    Più forte, sì! Cazzo, sì!
    Avrebbe incitato la dragonica, che mai aveva percepito tale piacere in vita sua. Cosa era quella sensazione proibita che andava a formarsi dentro il suo ventre, ogni volta che quella mazza calda e dura andava a spingersi in profondità dentro di ella. Amygdala lasciò che il suo ruggito di piacere uscisse dalla sua bocca, in modo chiaro, nel mentre che Val avrebbe potuto percepire come Amygdala si spinse all’indietro verso di Il ragazzo, come a tentare di prendere più di quella mazza dentro di lei. Rumori bagnati e viscidi avrebbero incominciato a invadere la stanza, grazie al liquido che iniziò a colare dal buchino della dragonica. Era caldo, grazie alla mazza di Val, ma sembrava quasi olio. Andava a rendere il rapporto ancora più bagnato e lubrificato.
    Lo adoro, lo sento fino in fondo!
    Disse in modo in lussurioso, nel mentre che portava la mano tra le sue gambe e iniziò a portare la sua mano tra le sue gambe, iniziando dunque a muovere le sue dita sul suo stesso clitoride, così da ricevere più piacere. La dragonica lasciò che la sua lingua penzolasse fuori, con la saliva che colasse lungo la punta, tentando di prendere più aria possibile così da raffreddare, senza riuscirci, il suo corpo.
     
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    Sentire quella dragonica così fiera e pericolosa abbandonarsi alla lussuria più totale lo eccitava da morire, e non solo la sua volontà, anche il suo corpo si stava votando del tutto al piacere, arrivando addirittura a lubrificare il suo buchino posteriore e dandosi piacere d asola mentre al temperatura di un corpo altrimenti freddo saliva sempre di più. Era una sensazione incredibile, è diverso spingere nella perversione più totale qualcuno di così pericoloso rispetto invece ad una persona più normale ed indifesa. Val si sentiva il re del mondo in quel momento e ogni volta che Amygdala lo incitava a fare di più, lui spingeva più forte, stringendo quelle natiche di burro con le mani come a volerle deformare ed allargare mentre i suo fianchi spingevano sempre più forte, sempre più veloce, riusciva a vedere la sua corolla di carne lubrificarsi e dilatarsi ad ogni spinta, sembrava quasi seguirlo mentre quel cazzo enorme diventava sempre più massiccio e impaziente dentro di lei, pareva non ci fosse un limite a quella perversa esperienza ma ben presto avvertì che non poteva attendere oltre. Quindi si preoccupò che Anche Amygdala fosse sul punto di venire, iniziando a schiacciare i propri testicoli contro la sua intimità con una decisione inaudita ogni volta che affondava tutto quel cazzo dentro di lei, così che potesse sentire ogni sua intimità soddisfatta dalle attenzioni del suo amante.
    Lo sento... sto per venire! Sto per riempirti il culo col mio sperma cazzo! Prendilo tutto Amygdala! Fammi sentire come vieni insieme a me!
    Avrebbe fatto appello a tutta la sua forz sd ivolontà per poter resistere il più possibile, aspettando la sua risposta, non solo verbale ma anche fisica, così che potessero venire assieme. Poi smise di provarci, gettandosi letteralmente su di lei per poter stendere il ventre sulla sua schiena, afferrarle i seni con forza per tirarli e massaggiargli verso di sé, iniziando a spingere con ogni grammo di energia che aveva in corpo lasciando infine che la sua verga giungesse al culmine. Ogni fiotto che riversò dentro di lei era accompagnato da una pulsazione massiccia e netta, sembrava quasi una pompa che si allargava con ogni grumo di seme che passava dentro quella caldissima verga. La cappella dava l'idea di esplodere ad ogni spasmo e quei fiotti bollenti le riempirono il ventre in abbondanza, quasi gonfiandole leggermente lo stomaco. Fu un orgasmo lunghissimo e semplicemente bollente che diede ad Amygdala la strana sensazione di aver fatto il suo dovere, ma c'era dell'altro, come se non fosse abbastanza, forse perché quel cazzo enorme ed eccitato non perse un solo grammo di forza di volontà anche dopo l'ultimo, caldissimo ed intenso fiotto. Ma cosa avrebbe fatto Amygdala? Si sarebbe concessa completamente a quel misero umano oppure avrebbe trovato la forza di opporsi a quel piacere?
     
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