Il raccomandato

x Fangoram

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    Domino coglieva da subito le sfaccettature della personalità di Ira più vicine alla sua natura combattiva. Non era un veterano di chissà quale campo di battaglia, ma il suo spirito aveva quella radice che lo divideva dal resto delle persone, quell'unica tendenza che solo una energia differente ha come inclinazione naturale. Materia grezza, istintivamente composta da quel grumo di rovi che attorcigliavano il cuore nel grosso petto dell'uomo, ma che con la giusta guida avrebbero preso forma. Il Vaticano emanava naturalmente un'aura di sollenità, ma a modo loro sia la Papessa che Domino avevano fatto sentire Ira in una sorta di casa famiglia un pò particolare ma con tanto da offrire, e raggiungendo gli alloggi preparati per lui si sentì quasi di fare il primo passo attraverso la soglia quasi come se fosse la prima volta a casa propria. Sarebbe stata una bella sensazione di rilassamento se, nemmeno poche ore dopo che la tensione del primo approccio si era dissipata, il corpo di Ira nmon si sarebbe cominciato a tendere al pari di quando non aveva controllo sui propri rovi. Non era doloroso, ma nemmeno piacevole e le mura quasi lo stavano soffocando mentre un sussurro lo distraeva. Forse anche per la sensazione di mancanza d'aria, ma tra un passo e l'altro la decisione di fare un giro all'aperto sembrò più che sensata, appoggiata anche da una nitidezza crescente di quel sussurro che lo distraeva dalle altre sensazioni. Raggiungendo i giardini, il respiro si sarebbe fermato per qualche istante di fronte alla figura di Clerice ammantata nel rosso cremisi dei suoi vestiti abituali, abbracciata dalla luce lunare come se avesse bisogno di distaccarsi da ciò che le stava attorno rendendosi unica. Tutto il contrario, la sua presenza era estremamente parte di quel luogo, appunto perchè lo stava curando con le proprie capacità per poterlo riordinare e invigorire. Posando gli occhi in giro, Ira poteva notare chiari segni di allenamento o comunque di sforzi che si erano svolti probabilmente durante la giornata. Essendo tutto nuovo, era difficile concepire le azioni di Clerice come qualcosa di usuale o di routine giornaliera, finendo inevitabilmente per essere attirato dalla curiosità verso il luogo in cui stava facendo i suoi lavori di ripristino.
    Buonasera Clerice... Spero di non disturbare... Qualsiasi cosa tu stia facendo. Ti occupi dei Giardini del Vaticano oltre che della Papessa?

    Ira aveva un tono incerto seppur chiaro, tipico di chi sta rimbalzando tra un minimo di insicurezza su come approcciare la situazione e una punta di educazione nel non allarmare l'altro interlocutore. Clerice era una figura singolare che aveva incuriosito Ira già dalle prime frecciatine lanciate verso Domino. Facendo un paragone sulle dita sul poco che aveva visto, Domino era fin troppo chiaramente la guerriera di punta della Chiesa, che si riferiva alla Papessa che nei suoi esercizi di carica probabilmente si appoggiava a Clerice che dimostrava una attitudine ben diversa, più simile a un cardinale o comunque a una figura di tutrice personale. Si stava profilando come una buona occasione per conoscere meglio una delle figure vicine a Lucia II, e sopratutto era una buona alternativa alla tensione in cui si stava arrovellando Ira nella propria stanza.
     
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    La donna non si era accorta della presenza di Ira, concentrata com'era sul giardino, ma non apparve spaventata o sorpresa: si voltò curiosa verso di lui riposando il bastone a terra tenendolo comunque con entrambe le mani, per poi voltarsi rapidamente mentre gli rispondeva.
    Buonasera, Ira. Hai l'aria di uno che ha avuto un sonno irrequieto...
    Lo diceva più per via della sua presenza nei giardini a tarda notte, che non da un sesto senso particolarmente spiccato. Gli concesse comunque un sorriso di giubilo, tanto per non farlo sentire fuori posto. Allargò un braccio indicando anche con lo sguardo il giardino, come a volerglielo presentare.
    Ti stupiresti se ti raccontassi la storia di questo giardino, c'è un motivo molto preciso se il vaticano si è spostato a Neo Venezia e non una qualsiasi altra roccaforte d'Europa... quindi penso che vada trattato con rispetto, soprattutto dopo allenamenti intensi come questo. Quindi più che un compito per me è un piacere.
    Portò quindi le braccia in posizione conserte, lasciando il bastone tra il bicipite e il seno sinistro, assumendo un'aria più tranquilla mentre il giardino continuava la sua naturale riformazione, anche se in maniera più lenta.
    Per quanto riguarda la papessa, io sono più un'insegnante che una guardia o una tutrice. Ho la fama di conoscere molte cose nascoste tra i libri e le mura del Vaticano, cose che una papessa dovrebbe sapere. Non significa che non mi batterei per lei... sembro una sacerdotessa debole e fragile magari, ma non sono inferiore a Domino, te lo assicuro!
    Mantenne un'aria gioviale anche con quell'ultima affermazione, in parte aveva acceso il suo spirito agonistico, dall'altra invece voleva usare quelle parole anche per una riassuntiva presentazione.
     
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    Ira avrebbe sorriso dovendo necessariamente contestualizzare l'ora tarda e la sua faccia demolita dallo stress che provava quella notte. Sciogliendo le spalle e mettendosi le mani poggiate con i pollici nel bordo dei pantaloni, si sarebbe avvicinato il giusto per poter parlare comodamente con Clerice e ascoltarla mentre prendeva l'occasione per fare una vera e propria presentazione, più personale e meno ufficiale di come poteva essere accaduto durante la mattinata.
    Sonno irrequieto è un eufemismo... La mia condizione energetica, in passato, mi ha fatto passare periodi in cui sembrava una punizione cedere alla stanchezza. Ma quello che sento stasera è qualcosa di difficile da definire al momento. Potrei azzardare a dire che nuovi luoghi e persone fanno di questi effetti, ma con questa uscita speravo di potermi chiarire le idee meglio e mettere a fuoco cosa non andava.
    Ira non lesinava mai nell'essere trasparente nelle sue azioni e motivazioni, e probabilmente era anche un tipo che non giustificava il bisogno di aure misteriose o di segreti volutamente resi occulti a chi tranquillamente poteva carpirli. Eppure dava l'impressione di una persona riflessiva dall'incedere cauto ma sicuro, indipendentemente che fosse difficoltoso o meno.
    Quindi, contando che al pari della Papessa nei suoi recenti inizi sono praticamente un pesciolino nuovo di questo mare, posso prenderti come punto di riferimento per un pò di coinvolgimento nel folklore del Vaticano? Confesso che non ho veri e propri quesiti da poter presentare, la realtà è che sono incuriosito dal prendere la giusta infarinatura per vedere le cose che mi circondano da una prospettiva comune.
    Ira avrebbe leggermente gonfiato il petto e alzato il mento per condurre le sue parole in una posa sicura e volenterosa. Più che entusiasmo, la tranquillità e la calma di Ira trasmettevano disponibilità e sincero interesse. C'è una enorme differenza tra le due emozioni siccome, per quanto l'entusiasmo sia qualcosa di positivo e contagioso, ha la forza di un forte impatto inziale che va a scemare man mano che un argomento necessita di uno sviluppo in estensione e profondità maggiore. La disponibilità al pari dell'intere invece ha il potenziale di trasformarsi in passione e dedizione, che di fronte all'oceano di cose da scoprire è il miglior status per poter navigare per intero in quello che c'è da ricevere.
    Permettimi del "tu", ma pensarti fragile potrebbe essere l'apposizione di qualcuno che ha necessità di dipingerti tale. Ogni gerarchia, per valore intrinseco, è "potente" in proporzione diretta all'interezza dell'organizzazione che sorregge. Il Vaticano, ancor prima della sua multiculturalizzazione, ha scritto la storia di questo Pianeta sotto molti aspetti. Chi sottovaluta l'eredità che hai alle spalle rischierebbe in qualsiasi caso un brusco risveglio alla realtà...
    L'uomo faceva trasparire nella sue parole la chiarezza di come la potenza e il potere di un singolo non può essere definita solo dalle grosse armi che mette in mostra, o dai muscoli che cerca di ostentare chiedendo che sia solo la Forza a definire i paradigmi di sfida. Se nella pratica Clerice impegnava molto del suo tempo relativamente lontana dalla prima linea, a differenza di Domino probabilmente, significava solo che poteva ben permettersi di curare interessi a lungo termini e di poter agira al momento giusto se le casualità lo avessero richiesto. Era un piacevole pensiero riferirsi a Clerice come una tigre dormiente.
     
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    Capitava assai di rado che qualcuno si mostrasse "impreparato" a proposito della storia del Vaticano. O meglio, tutti risultavano impreparati ma la maggior parte aveva l'ardire e soprattutto la boria di pensare che ogni informazione era cristallina o facilmente intuibile. Non che ci fossero storie particolarmente positive da raccontare, non superiori a quelle negative per lo meno, ma quando si trattava di accettare la freschezza e la curiosità di qualcuno difficilmente Clerice si faceva indietro.
    Farò in modo che non potrai dirti impreparato, non temere. C'è molto di più da sapere di quanto non immagini, e molte volte conoscere il dolore di chi ti ha preceduto aiuta ad alleviare i tuoi, forse per empatia o per semplice pena. Gli animi delle persone e ciò che è scritto nella storia sono due cose molto diverse.
    E a proposito di emozioni forti, Clerice non poté fare a meno di domandarsi se e in quale misura la passione animasse la volontà di quel ragazzo. Serrò la presa sul bastone, lasciandolo perfettamente in verticale sul terreno anche dopo che lasciò la presa, senza necessità di piantarlo nella terra o imprimere la più minima forza, l'asta rimase dritta e basta come per magia. Una volta compiuto quel gesto, la donna si avvicinò ad Ira, portando le braccia in una posizione conserte ma morbide, che le ricadevano più sul ventre che sul petto, con le dita sciolte sugli avambracci.
    Posso chiederti una cosa, ira, visto che ci diamo del tu? La tua presentazione non mi è sembrata maliziosa o ingannevole, ma non posso fare a meno di chiedermi se sei davvero qui solo per contribuire ed aiutare, o al limite scoprire di più sul tuo passato... oppure se c'è un motivo personale che non hai detto, qualcosa di inconfessabile o che non sarebbe appropriato dire come se fosse un biglietto da visita al primo incontro. Te lo chiedo perché non ho avuto la sensazione che tu ci stessi nascondendo qualcosa, eppure... manca un tassello nella tua storia.
     
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    Clerice sembrava essere avezza a rassicurare le persone sulla disponibilità del caso riguardo alla condivisione di informazioni e di esperienze. Ira dovette ammettere quanto, in quella giornata, l'empatia di tutti avesse contribuito a metterlo a suo agio molto di più di quanto avesse mai potuto aspettarsi, a distrarlo in un certo senso da tensioni come quelle che lo tenevano sveglio quella notte. La donna però aveva anche un lato pratico, e se ci si stava dando del tu, tanto valeva sondare meglio le intenzioni del nuovo pupillo che avevano accolto. Fisicamente parlando Ira rimase rilassato, fissando Clerice negli occhi per assicurarsi di darle la massima attenzione e scandire bene la domanda che gli aveva posto, emotivamente rimaneva calmo e sereno, con una nota di imbarazzo naturale e genuino per la particolarità del quesito.
    Mmmh... Se togliamo di mezzo la volontà di aiutare, e avere anche il tornaconto di scoprire qualcosa del mio passato o informazioni sul perchè si è svolto in una certa maniera, non si tratta di lasciare a nudo qualcosa di privato, è più una richiesta esplicita per capire se ho una radice dura che mi muove...
    Ira stava usando quel suo tono esplicativo con cui aveva dimostrato nella mattinata come non bisognasse essere precipitosi nell'aspettarsi il luogo dove volesse andare a parare.
    ...E non ho nessun motivo di non dirla, ma capirla o meno per quel poco che conosciamo reciprocamente di chi siamo potrebbe travisarne il significato... Sarà imbarazzante per me, ma cercherò di esprimermi al meglio...
    Ira avrebbe portato la mano destra chiusa a pugno al volto, socchiudendo gli occhi e schiarendosi la voce con un colpo di tosse secco, seguito da suoni gutturali delle corde vocali per trovare il giusto tono che impregnasse le parole del sentimento che rappresentavano. Riaprendo gli occhi e rilassando la posa lasciando andare le braccia lungo il corpo e tirando il petto in fuori, si sarebbe volto a Clerice con una certa decisione dimostrata dal suo viso marmorio tirato e dagli occhi aperti che mostravano le pupille cristalline e serene.
    ...Voglio trovare una struttura "giusta". Le leggi dell'uomo e delle nazioni ottemperano a una ricerca di ordine ed organizzazione, astrusa dal cuore stesso di ciò che rappresenta il "vivere nel giusto". Troppi eventi stanno devastando il pianeta e tutte le razze che lo inabitano, ma non è priorità di chi abbiamo designato responsabile delle nostre vite ottemperare al proprio compito. E nel piccolo? Ognuno di noi potrebbe elencare esempi di violenza e soprusi che non hanno modo di essere puniti nella maniera più completa e appropriata...
    Ira avrebbe chiuso gli occhi per fare un lungo sospiro, aprendo le mani all'esterno per simulare il togliersi dal petto un peso personale.
    Non intendo la giustizia di una esecuzione o della prigionia. I concetti di vittima e colpevole li abbiamo acquisiti seguendo a menadito legislazioni terrene. E ogni persona ha capito fin troppo bene che la legge di un'altro uomo non ha valore nel momento che manca la struttura chiamata "società". Ma se esistesse qualcosa di immateriale ma assoluto che ci ricordasse che possiamo sopravvivere senza bisogno di far del male al nostro fratello o alla nostra sorella, dove dovrei cercarlo? Come potrei diffonderlo in un messaggio capace di raggiungere i cuori di tutti? Anche quelli più persi nell'oscurità?
    L'omone a quel punto avrebbe fato cadere le braccia sbattendo i palmi alle proprie cosce, per poi sollevare le spalle e il mento per prendere fiato e portare le mani sui fianchi, tornando alla posa antecedente a tutto il discorso.
    Lucia II è riuscita a toccare qualcosa in ognuno di noi col suo messaggio. E se nelle parole pratiche non vi era nulla di particolarmente "legislativo", il sentimento che è riuscita a convogliare in quello che esprimeva ha penetrato le anime di tutti coloro che la hanno voluta ascoltare. Per un momento il Mondo si è fermato per la voce di una bambina. Qualcosa deve pur significare... E voglio essere presente al momento in cui tutto sarà chiaro.
    Clerice forse non era la prima volta che sentiva motivazioni del genere, contando propriamente i numeri degli accoliti dell'attuale Vaticano, e nemmeno il tono di ira mirava a impressionare siccome ancora una volta cercava di essere totalmente trasparente per mostrare i propri pensieri per come erano.
     
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    Era vero: per Clerice quelle parole non erano nulla di nuovo, in tantissimi si erano lasciati ispirare dalla papessa nel suo discorso caldo e spassionato. Tutti pensavano che rivelare l'identità di una bambina così giovane e fragile come capo del Vaticano avrebbe distrutto qualsiasi possibilità di alleanze serie e in parte avrebbe anche compromesso la loro credibilità, invece il coraggio, la dolcezza e la fermezza di quella piccoletta avevano ispirato il cuore di molti. Ma Ira, anche in questo, era diverso. Non aveva accolto il messaggio con cieca devozione, ma con la volontà di trarre un insegnamento. Questo era insolitamente maturo per un ragazzo così giovane, per questo rimase sorpresa nel sentirglielo dire. Gli ricordò molto lei stessa che, in passato, aveva deciso di seguire una via più retta e amichevole per capire se davvero quel mondo meritava una seconda possibilità, così da capire se anche una come lei l'avrebbe avuta. Non poté fare a meno di sorridere dolcemente quando Ira finì quel discorso che, in parte, sembrava averlo messo in imbarazzo. Era incredibile la facilità con cui quel giovane riusciva a spogliarsi di tutte le incertezze parlando in maniera cristallina. Il suo modo di fare impavido e sena macchia era ammirevole, Clerice riusciva ad apprezzarlo forse anche meglio degli altri.
    Alla tua giovane età stai già cercando una risposta che potrebbe richiedere molta pazienza. Spero che non avrai motivo per pentirtene, anche se ti garantisco che da queste parti non ci si annoia mai.
    Quel ragazzo era particolare, aveva fatto colpo su Clerice che ora sembrava impaziente di scoprire fin dove si sarebbe spinto e soprattutto come avrebbe affrontato tutte le realtà che il Vaticano prevedeva. Forse dava per scontate molte cose, come altri prima di lui, chissà che non fosse capace di adattarsi meglio di chi lo aveva preceduto?
    Se non riesci a dormire, puoi venire con me. Voglio mostrarti il luogo dove potrai trovare molte informazioni.
    Senza voltarsi indietro, Clerice superò il ragazzo facendogli cenno col capo di seguirla, per poi allungare la mano verso il suo bastone che la seguì immediatamente tornando stretto nel palmo destro. Clerice lo accompagnò tra o corridoi più spaziosi del Vaticano, quelli dove erano conservate reliquie, informazioni ma soprattutto libri. Dal silenzio che aleggiava in quei luoghi, e dall'ordine che dominava imperterrito su ogni cosa, era facile intuire che non fosse concesso a tutti raggiungere una profondità tanto intima del Vaticano. Difatti, il portone più grande che li separava dalla loro destinazione richiedeva una massiccia chiave in metallo che Clerice custodiva con sé, tirandola fuori con molta cautela e utilizzandola anche per richiudere il portone alle sue spalle dopo averla utilizzata. Fece strada lasciando che Ira si facesse avanti mentre lei richiudeva la porta, e man mano che loro entravano le luci di quella stana si accendevano. Si trattava di una grande biblioteca, unica nel suo genere, che si estendeva verso l'alto e verso il basso come una torre incastrata all'interno della struttura vaticana stessa. Era curioso notare come le pietre che componevano quella stanza erano molto diverse da quelle dell'edificio principale. sembravano molto più antiche, non era sbagliato pensare che quella grande stanza fosse stata trapiantata forzatamente all'interno del complesso. Ira e Clerice si trovavano all'interno di un grosso disco caratterizzato da diversi mobili come sedie, scrivanie e altri utili per prendere appunti e conservare informazioni utili. A giudicare dal meccanismo che circondava il disco e che scorreva sulle mura della torre, era facile immaginare che per muoversi all'interno di quel luogo si usasse quella piattaforma come un'ascensore. Sotto e sopra il disco, a perdita d'occhio, le pareti erano completamente circondate da una quantità enorme di libri. Gli scaffali non restavano fermi, si muovevano in maniera circolare lentamente senza fare alcun rumore, dando l'idea di grande disordine visto che era difficile in quel modo ricordare dove fosse ogni libro, la verità era che quel meccanismo magico serviva appositamente per rendere più facile una ricerca. Quando Clerice fu soddisfatta dell'attenzione di Ira, si avvicinò a lui piazzando il bastone a terra, per poi alzare lo sguardo verso quella mastodontica collezione, pronunciando ad alta voce queste parole.
    Deus, il libro del sangue dei discendenti divini!
    Dopo aver pronunciato quelle parole, Clerice si voltò sorridendo furbetta verso Ira, lasciando che la tenue luce che prima circondava la stanza si accendesse del tutto, illuminandola come se si fosse fatto giorno da una fonte che si trovava sulla sommità della torre. Il disco sotto i loro piedi iniziò a muoversi e gli scaffali simili a cerchi concentrici impilati uno sull'altro presero a girare in direzioni e velocità diverse come se fossero soggetti ad una rapida ricerca. Ci volle davvero molto poco, questione di secondi, prima che il disco si fermasse e che i libri smettessero di muoversi. Il punto in cui si trovava il libro interessato venne illuminato in maniera più decisa, così da scandirlo come si deve e permettere a chiunque di impugnarlo. Clerice non si mosse, facendo cenno a Ira di prenderlo da sé, cosa che dopo averla fatta avrebbe riportato la quiete nella biblioteca, permettendogli dunque di consultarlo. Il libro era un tomo piuttosto voluminoso e pesante, rilegato in un materiale metallico molto difficile da identificare, macchiato con striature rosse che ricordavano dei vasi sanguigni scoperti. Sembrava a tutti gli effetti sigillato dal tipico meccanismo che di norma richiedeva una chiave, ma di fori per le suddette non ce ne erano affatto, pertanto il contenuto del libro risultava inaccessibile.
     
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    La reazione di Clerice fu un sollievo per l'imbarazzo di Ira, il quale avrebbe rilassato il petto concedendosi la tranquillità di aver trasmesso il significato del proprio messaggio appieno. Di seguito la proposta della donna riempì di sorpresa e di curiosità in egual misura l'uomo, che mostrò il mutare della sua espressione da seria a una ancor più chiara apertura a seguire Clerice catturato dalla possibilità offerta. Di base mantenne un silenzio abbastanza educato mentre l'unica cosa che davvero scandiva i momenti della loro camminata era l'incedere dei passi stessi che riempivano le sale più o meno vuote che attraversavano. Vuote inteso di attività o persone, siccome l'innumerevole quantità di reliquie e libri avrebbe meritato una singola mensione per ogni pezzo o titolo. Se l'intenzione di Clerice fosse stata semplicemente quella di guida per un tour notturno di quella quantità fisica di nozioni, Ira sarebbe stato più che accondiscendente e contento siccome non avrebbe mai negato come avrebbe sicuramente messo a tacere qualsiasi cosa avesse disturbato il suo sonno, dandogli anche ampia possibilità di darsi delle cose da fare nei giorni a seguire. Ma la donna aveva ben altre intenzioni, dimostrando come volesse dimostrare un pizzico di fiducia in più nei confronti di lui mostrandogli qualcosa di davvero unico, ovvero una enorme raccolta dal valore impossibile da definire racchiusa all'interno di una struttura chiaramente impiantata nel complesso del Vaticano. Troppa differenza di stile e muratura per non sospettare che fosse distaccata in principio, o anche che tutto il resto della costruzione non fosse stato costruito appunto intorno a questo luogo. Che fossero meccanismi magici o tecnologici, o un misto delle due, non colpì particolarmente Ira siccome non era proprio un esperto di queste tipologie di conoscenze, ma quello che lo obbligò a rimanere con gli occhi spalancati e le mani di fronte la viso palmo a palmo in modo che potesse poggiare gli indici sulle proprie labbra e trattenere lo stupore era come ognuno di quei libri che erano ivi contenuti trasudasse un'aura unica permea del concetto stesso di conoscenza. Sentiva in gola migliaia di domande che si affaticavano a scapare dal gozzo che le tratteneva a forza, ma Clerice era già pronta a dare una contestualizzazione a quella visita, obbligando in un certo qual modo Ira ad allungare le mani per accogliere il singolo tomo. Ira era impassibile nel'espressione, ma la sua mente e il suo cuore palpitavano di ogni qualsivoglia tipo di incertezza di fronte a quella particolare occasione di partecipare a quell'evento. La mano sinistra faceva da appoggio per il libro, mentre la destra era aperta colp palmo sulla copertina, saggiandone il materiale e la consistenza, mentre gli occhi scrutavano i dettagli della rilegatura e della chiusura stessa che caratterizzava il tomo. Con un gesto secco Ira chiuse la mano sinistra per poter tenere il libro stesso dal dorso, posando poi la mano detsra lungo la copertina frontale col polpastrello del pollice ben innestato sulla corsa della rilegatura metallica del bordo. Avrebbe quindi girato la testa verso Clerice in attesa di un qualsiasi cenno di assenso per capire se stava agendo nel modo giusto, ovvero procurarsi un taglio che facesse uscire sangue con cui bagnare la copertina per farla aprire.
    Mi scuso in anticipo se presuppogno in maniera errata, ma Padre Gervasoni aveva molti di questi congegni che richiedevano una sua goccia di sangue per aprirsi. Mi ha sempre affascinato come la cultura Cristinia abbia sempre vissuto intorno alla fisicità come il sangue, le ossa e così a seguire; capisco però che sono concetti radicati parimenti alle culture Inca o anche dell'est continentale... Però, Clerice, se basta per esempio dire una parolina per aprirlo, o anche solo il proprio nome, mi faresti un favore enorme siccome preso dall'emozione di tutta questa struttura sto agendo di istinto...
    Ira avrebbe sorriso caldamente e in maniera tipica di un attore alla sua priam esperienza sul palcoscenico. Era come un flusso di pensieri che avvenivano mentre il suo corpo agiva più naturalmente e direttamente. Un tratto distintivo che effettivamente rendeva più chiara la sua sua capacità di essere sempre cristallino e spontaneo. Però Clerice era sicuramente abbastanza matura come personalità da non confondere quel comportamento con pura igenuità: la sincerità di un uomo adulto e la prontezza nell'azione è un tratto distintivo di forza di carattere e di apertura mentale al non pensare a giudicare, ma al comprendere. E qualsiasi fato scampi la necessità reale per tutti, non solo del Vaticano, per persone che agissero in quel periodo così tumultuoso e vicino a una realtà mondiale ben più atroce e caotica.
     
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    Ira sapeva bene come maneggiare quel tipo di libro, Gervasoni gli aveva insegnato molto di ciò che c'era da sapere questo era indubbio, Clerice però non riuscì a trattenere una risatina mentre abbassava il capo, notando come il ragazzo fosse in realtà dubbioso sul suo modo di agire. Aveva pensato istintivamente a come aprire il libro, ignorando del tutto la motivazione per cui Clerice volesse farglielo aprire.
    Non è una questione di pegno di sangue, o di parole pronunciate, è più un capire CHI deve compiere queste azioni...
    Ira aveva ragione, forse la cultura cristiana era un pò troppo cementata nelle ossa e nel sangue, ma c'era un motivo ben preciso: il sangue è una cosa molto difficile da rubare. Appena la singola goccia del giovane solcò la serratura del libro, questo reagì immediatamente con un prominente scatto. Non si aprì come un congegno ben costruito ma piuttosto come una sezione di ossa e carne che si spalancavano, un pochino inquietante senza ombra di dubbio, ma al contempo affascinante. Quello che Clerice voleva fargli capire era che quel libro era indirizzato ad un certo gruppo di persone e basta, il fatto che Ira fosse riuscito ad aprirlo non faceva che confermare i loro sospetti. Potendolo finalmente aprire, Ira avrebbe trovato in esso una sorta di genealogia con molti nomi scritti in Ebraico antico e usando una calligrafia molto particolare, erano anche scritti in maniera unica ad esempio il testo andava letto da destra verso sinistra per risultare comprensibile e le lettere erano ribaltate, cosa che rendeva facile leggerlo solo se davanti ad uno specchio per rifletterne la struttura. Clerice la sciò che il ragazzo potesse sfogliarlo, quella mole immensa di informazioni non doveva avere senso per lui ma concettualmente non era il contenuto ciò che interessava alla donna, quindi si avvicinò ad Ira osservando assieme al ragazzo il contenuto, fianco a fianco, tenendo le braccia conserte con al centro il proprio bastone.
    Uno degli errori passati delle "vecchi gestioni" è stato il rinnegare con forza molti dei testi che vennero ritrovati col tempo, pensando che fosse importante avere una sola voce e che troppe avrebbero creato confusione, o più semplicemente diffidenza. Il problema di agire in questo modo però, è che si finisce col dimenticare troppe cose. Questo è un libro premonitorio, fino ad ora non ero mai riuscita ad aprirlo ma so che dovrebbe aver previsto i nomi dei discendenti divini da molto prima che nascesse cristo a molto dopo la sua morte. Ovviamente non ci troverai scritto "Ira Gamagoori" qui dentro, ma piuttosto il nome che l'oracolo deve aver sognato tu avessi, va un tantino interpretato ma sicuramente potrebbe tornarci utile in futuro.
    Qualsiasi sforzo nel cercare di comprendere anche solo un paio di righe di quel tomo sarebbe stato semplicemente impossibile, troppo criptico e troppi codici da decifrare per una persona che non aveva mai aperto niente di simile, ma Clerice si sarebbe divertita molto a vederlo fondersi il cervello inutilmente, almeno finché non si sarebbe stufato del tutto.
     
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    Le parole di Clerice, nella loro semplicità, possedevano i giusti tasselli per Ira per decidere come comportarsi con quel manoscritto. Nle mntre lo maneggiava con una certa tranquillità, preoccupandosi solo di portare la mano libera sotto al mento per raccoglierlo tra pollice e indice distesi e portare il labbro inferiore in avanti corrugando la bocca, in evidente comportamento da persona in piena analisi.
    Le interpretazioni fanno comodo a chiunque, dopotutto danno ampia manica per arrabbattare le situazioni e giustificare un certo risultato. Ma a mio avviso il monito di un oracolo è stato un argomento difficoltoso per molti perchè cercavano di risolvere il problema dal punto di vista sbagliato.
    Ira avrebbe quindi avvicinato la propria figura al fianco di Clerice, portando la mano che reggeva il libro abbastanza verso di lei per poterlo scrutare insieme e avere l'oggetto della discussione chiaro e frontale.
    Tutti partono dalla fine, ovvero "L'oracolo ha detto questo". Nel nostro caso "Nel libro c'è scritto questo". Ma invece percorriamo la strada dall'origine: hanno voluto scrivere il mio nome qui perchè erano convinti che a qualcuno potesse servire. Per leggerlo abbiamo bisogno di due cose: la preparazione per leggerlo, ma sopratutto il motivo che ci spingerebbe a doverlo sapere.
    L'omone avrebbe quindi preso contatto col proprio sguardo con gli occhi di Clerice per capire se stava seguendo il filo del discorso, e se si rendesse subito conto del fatto che lei stessa aveva ammesso che non era stata mai in possibilità di aprirlo, come anche che quella mattina stessa avevano parlato di come esistessero "individui particolari" di interesse per cui Padre Gervasoni si era adempiuto nel compito di ricercarli.
    Questa è la "soluzione semplice" a capire chi sono. Ammesso di ricevere una formazione adeguata per poter consultare questo libro e avere l'indizio che mi serve a percepire il mio nome... MA!
    Ira avrebbe quindi alzato leggermente il tono della voce per sottolineare come aveva una ultima cosa da dire.
    Le profezie sono fatte per stimolare la nostra virtù al pari del nostro egoismo. Ognuno dei personaggi leggendari del passato che abbia mai ricevuto una profezia la ha sempre trasformata in una sorta di scusa per diventare il centro del mondo. Quindi oltre all'enigma che abbiamo di fronte, dobbiamo chiederci se le nostre capacità non servano per uno scopo diverso, ovvero leggere il nome di qualcun'altro che non sia il mio. Questo ci riporta al problema principale: anche avendo le capacità, ci manca il motivo per voler consultare questo libro con una ratio specifica che ci permetta di organizzare la nostra ricerca.
    Ira stava esponendo i suoi pensieri per far capire a Clerice che se non fosse stato per lei, quel libro non avrebbe mai potuto avere modo di consultarlo, e se era così impossibile leggerlo abbastanza agevolmente da tirarne fuori qualcosa di utile in quel momento, evidentemente mancava il quid per cui quelle lettere ammucchiate su vecchie pagine potessero tirar fuori qualcosa di valido.
    Poi, vabbè, come ogni profezia il fato vuole sempre che sia la casualità a determinare una scoperta. Ci siamo incontrati per caso perchè sentivo qualcosa che mi disturbava il sonno, per caso ti è venuta voglia di portarmi qui anche per fare qualcosa di interessante...
    Ira avrebbe quindi usato la mano libera per sfogliare le pagine in maniera davvero veloce, quasi coem se stesse prendendo a schiaffi leggeri il volume, fermandosi all'improvviso su una pagina che lo ispirasse particolarmente, puntando il grosso indice della mano a un mucchio di lettere che gli sembravano più organizzate delle altre, senza troppa attenzione se non guidato dal puro richiamo della casualità.
    ...E ora magari ho puntato il dito su un nome che o tu o io possiamo riconoscere o leggere. Le profezie e il fato sono fatti per dare sostanza a situazioni del genere, come grattare un biglietto della lotteria e dirsi "Ma vuoi vedere che..."...
    Ira aveva una faccia molto rilassata e sorridente, sottolineando come quel tentativo così blando e teatrale era un gesto per dimostrare come era dubbioso di aver modo o potenzialità attualmente per trovare qualcosa nel libro. Ma la coda dell'occhio non potè fare a meno di allungarsi per vedere comunque se ciò che aveva indicato col dito avesse qualche cosa di sensato o interessante. Dopotutto, se proprio sei in mezzo al mare senza una direzione, tanto vale prendere la prima utile e lavorare da quella.
     
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    Lo sguardo ammirato e sorpreso di Clerice si spostò verso quello di Ira appena si rese conto della freddezza e l'oggettività con cui aveva preso quel libro, analizzandolo sia in maniera stoica e risoluta, sia prendendolo per ciò che effettivamente era. Aveva interpretato alla perfezione ciò che ci dovrebbe aspettare da una profezia sottolineando anche quanto è sbagliato fare diversamente. Con le interpretazioni sbagliate, un monito perdeva il suo senso e non differiva poi così tanto da una caccia alle streghe.
    Esatto... è proprio così. Non bisogna capire il messaggio e basta ma anche comprendere a chi appartiene la voce e perché ha voluto mandarlo in un certo modo. A questo punto non mi sento più di darei l merito a padre Gervasoni, posso solo dire che sei naturalmente portato per questo. Non hai mai pensato di fare il detective, Ira?
    Ironizzò, ed iniziò a ridacchiare anche più divertita nel vederlo sfidare, prima per scherzo e poi sul serio, la fortuna, girando pagine a caso per spiegare il suo concetto di casualità. A quel punto se fossero uscite fuori informazioni importanti o vagamente interessanti solo sfogliando a caso il libro sarebbe stato il colmo, ma il giovane strappò comunque una risatina divertita alla guardiana nel cercare comunque sul libro che, nel caso, poteva sempre fare comodo.
    E io che volevo portarti in un luogo del genere per annoiarti a morte e farti ritrovare un pò di sonno. Mi somigli molto Ira, hai un cervello che non dorme mai perché ha bisogno di farsi le domande giuste. Ma quello che posso dirti per il momento è che a volte le risposte che cerchi sono una più una somma di domande che non dei nodi venuti al pettine. Ci farai il callo col tempo: solo perché una domanda è importante non significa che abbia bisogno per forza di una risposta, perfino il sacro Graal non è mai stato trovato eppure la sua importanza doveva essere decisiva a suo tempo. Magari ti sei fatto la domanda giusta per la risposta sbagliata, ovvero sei venuto qui per la ricerca di qualcosa, ma finirai con l'aiutarci per tutt'altro. La casualità funziona anche in questo modo.
    Detto questo decise di richiudere il libro con decisione e, lasciandolo volteggiare nel nulla, la misteriosa forza che muoveva la biblioteca lo riprese tra i suoi scaffali, ricreando la perfetta armonia dei libri che componevano la sua collezione.
    Direi che abbiamo filosofeggiato abbastanza sull'argomento, hai ancora troppi pensieri per dormire?
    Senza fare troppo la misteriosa o la loquace con quei discorsi, Clerice decise di incamminarsi fuori dalla biblioteca, cercando di tentare il giovane verso una soluzione più interessante. Completò il discorso voltandosi leggermente verso di lui, con ancora il sorrisetto divertito di prima stampato in volto.
    Perché in cucina abbiamo ancora un pò di cioccolata, l'ha portata una ragazza che lavora a Roma ed è fenomenale, sarebbe un peccato buttarla.
     
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    Ira avrebbe necessitato di qualche minuto per andare al giusto ritmo con le parole di Clerice, rimanendo positivamente e teneramente imbrazzato dai complimenti elargiti.
    Io... un investigatore? Ecco... Non saprei!
    Dopo quel piccolo monologo che aveva avuto pochi attimi prima su quel libro, l'omone si sarebbe ristretto a quelle poche parole piacevolmente insicure ma che davano l'unica risposta che veramente poteva dare ad una espressione del genere. Clerice era una personalità molto matura, siccome aveva lavorato su Ira su molti livelli di comunicazione, ed era chiaro come per lei anche questa occasione era un'ottima scusa di valutazione sulla sostanza del nuovo arrivato. Bisogna dire che Ira non si sarebbe affatto sentito "stressato" da quel metodo diretto, siccome al contrario lo aveva genuinamente stimolato a mostrare un pò di sè nella misura che poteva, con quel buonissimo sapore di prova su strada proposta con un pizzico di astuzia e voglia di dare occasione per il potenziale. Ira, dopotutto, non doveva provare nulla se non chi era. Dandosi un colpettino con le dita sulla fronte socchiudendo gli occhi e sorridendo, la voce di Ira sarebbe tornata calma e chiara.
    Portarmi in una libreria con un piccolo rompicapo lo segno fra le occasioni da appuntamento. Se volevi annoiarmi, ti consiglio di puntare a qualcosa che preveda un programma TV opinionista su come la dieta vegana per zombie incida sul Feng Shui dell'apericena di qualche Gladiatore che fa gli stream online. Posso assicurarti che mi fionderei contro la prima parete disponibile per svenire e passare direttamente al giorno dopo...
    Ira avrebbe ridacchiato in maniera molto ironica sottolineando come era facile passare da linee di sangue divine o oracolizzate a cose davvero capaci di uccidere le cellule celebrali. Il Mondo è un posto interessante, sopratutto da quando, negli ultimi decenni, ciò che era uscito dal vaso di Pandora si era pian paino attestato in qualcosa di equilibrato, e la ricerca delle nozioni su tutto il magico e il tecnologico fioriva come non mai. Per Ira era quindi l'etica e la morale che neccesitava di qualche cura. Proseguendo insieme a Clerice fuori dalla libreria, Ira continuava a farsi strada tra le grandi vie del Vaticano ammirando ogni singolo dettaglio, non solo per l'ovvio stimole del nuovo, ma anche per la capacità di rendere un ambiente stereotipato da molti validamente accogliente per ogni tipo di fede e conoscenza. Clerice aveva sottolineato bene come in passato grandi blocchi di nozioni erano stati censurati e mal versati tanto da finire corrotti o irremediabilmente perduti, quindi aver perso l'austerità dell'unico credo per una personae molto più aperta e ricettiva aveva di sicuro sancito un passo epocale nel cambiamento fino all'attuale presente.
    Cioccolata? So essere molto goloso a discapito delle apparenze. Dopo un certo periodo di allenamento ho cominciato ad avere un metabolismo che andrebbe in contrasto con qualsiasi forma ascetica di ricerca di illuminazione, o vita priva del peccato di gola! Se poi viene da un laboratorio di pasticceria privato, allora non posso che accettare la proposta! Sono sempre curioso di conoscere le opere e il talento di altri, qualsiasi forma abbiano!
     
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    Stavolta, con la sua uscita a proposito di programmi noiosi, Ira riuscì a strappare una sonora e melodiosa risata a Clerice che sembrava proprio capace di non scomporsi anche quando si godeva del sano divertimento allo stato puro. E come dargli torto? Nessuna parete sarebbe sembrata troppo dura di fronte ad un programma del genere, il solo pensarci la faceva rabbrividire.
    Potevi fermarti anche a qualche spettacolo dei gladiatori, non so come gli Americani facciano a guardare quella roba, combattimenti sgraziati ed esecuzioni prive di senso, manca solo quale opinionista a parlarne e mi addormenterei sul serio.
    Commentò, scuotendo il capo per poi tornare a ridacchiare, la sola idea di perdere tempo su quella robaccia le faceva passare la voglia di guardare la TV e fiondarsi di nuovo su qualche buon libro. Arrivarono nelle cucine con grande entusiasmo di Ira che, come molti, aveva sviluppato un certo metabolismo attraverso gli allenamento. Per Clerice quei tipi erano sempre una grande fonte di invidia visto che lei nonostante gli allenamenti faticava moltissimo a smaltire i grassi, tant'è che mentre Ira parlava non poté fare ameno di gettare un occhio sui suoi fianchi timorosa di aver ripreso qualche chilo. Ma oramai l'odore di cioccolato era vicino, i sensi di colpa dovevano aspettare.
    Nel primo periodo in cui si è insediata nel Vaticano, Veronica a dato priorità alla città che la circondava cercando di aiutare Neo Venezia che faticava ancora a riprendersi dopo la grande guerra. Il suo aiuto è stato cruciale e anche da queste parti abbiamo permesso a moltissime attività, culinarie e non, di rifiorire. Anche per questo Neo Venezia è così florida e molto distante dalle altre città troppo esterne dalle capitali dell'Impero. Ma si dice che Caius stia prendendo esempio quindi chissà, magari Veronica a fatto davvero scuola.
    Clerice non perdeva occasione per tessere le lodi della loro piccola Papessa, lodi sena dubbio meritatissime vista anche la sua età. mentre parlava, scivolò subito verso uno dei tavoli da lavoro dove c'erano ancora dei recipienti utilizzati messi a riposo coperti con dei panni, in alcuni c'era ancora cioccolata sciolta visto che i recipienti la tenevano ad una temperatura alta, in altri invece c'erano pezzi o tavolette ancora intere. Clerice non resistette alla tentazione di infilare l'indice in uno di quelli caldi, così da assaporare qualche goccia di cioccolato caldo che distese non poco la sua espressione.
    E' comunque una bambina... devo ricordarle spesso di non esagerare con gli zuccheri e in questo momento la cosa mi fa sentire molto in colpa... fare da guardiana non è proprio semplice.
    Specialmente se il Papa che si insedia è così inusuale!
     
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    Ira non poteva far altro che ascoltare quella spiegazione tanto riassuntiva quanto completa. Non gli serviva certo una lezione di storia, ma inquadrare al meglio la situazione odierna gli permise di misurare meglio la figura di Veronica non solo come Papessa, ma oltretutto come rappresentante della forza motrice che il Vaticano ora incarnava. C'è molta differenza tra l'essere la fonte del cambiamento e il centro di gravità di qualcosa di così grande, e Ira capiva come il Vaticano era riuscito a non prendere la forma di un comando accentrato vorace e imperioso grazie proprio alla singolare situazione di Veronica e del suo insediamento recente. In pratica, la Chiesa era una sopravissuta tra i sopravvisuti, ottenendo così un stimolo al senso di fratellanza e di sforzo comune.
    L'Imperatore Caius è una figura che molti pensano di comprendere con facilità per il semplice concetto di essere un personaggio di dominio pubblico. Al momento è uno dei due capi di stato che ha mantenuto la propria posizione nonostante le numerose crisi che sono passate negli ultimi anni. Ha il potenziale per adattarsi ai nuovi paradigmi e sta intercedendo per la Spagna attraverso un enorme sforzo diplomatico...
    Ovviamente l'unico altro capo di stato ancora stabile dal maggior tempo era Orca. Kurayami e America potevano parlare forse di regime, ma seppur poteva essere accettata come stabile la situazione, l'identità nazionale era stata raggiunta in modo discutibile molto recentemente. Ma che una bambina come Veronica potesse rappresentare un pilastro eguale a tali Colossi dimostrava la forza interiore del Vaticano stesso.
    ...Quello che voglio dire è che in realtà sono le persone più sconosciute. Solo confidenti stretti che hanno seguito le loro vicessitudini possono davvero dire di conoscerli. Quindi Clerice, seppur suona strano detto da me, permettiti il lusso di essere te stessa sempre, anche quando allunghi un dito di troppo dando un brutto esempio.
    Ira avrebbe sorriso molto caldamente, posando una mano sulla spalla di Clerice per rassicurarla. Al contempo l'altra mano avrebbe permesso all'indice di affondare nel cioccolato fuso che la donna aveva saggiato per permettersi di apprezzarlo a propria volta. Già dalla densità e dalla cremosità si poteva percepire la qualità di quel cibo, ma quando le papille gustative avrebbero potuto essere protagoniste, per l'omone fu come ricevere un buffetto sulla guancia da una persona cara. Quel cioccolato era così buono che poteva sopperire a qualsiasi bisogno di affetto del momento, eppure tanto gusto non fece scattare nell'uomo un senso di voglia ingorda di continuare a peccare di gola: Ira avrebbe provato per la prima volta da quando era arrivato un senso di comunione. Lo stare di notte in quella dispensa a ficcare le dita nei dolci era una bambinata da fare in famiglia o, come nel suo caso, in orfanotrofio. Era in piacevole compagnia e stava ingannando il tempo tiranno in una maniera tanto semplice quanto soddisfacente, dopotutto si era "intrufolati" in una libreria tanto speciale e ora stavano con le dita nella cioccolata, un programma a dir poco giovanile e sereno. Il sorriso di Ira di sarebbe rilassato ina una espressione gioviale e leggermente emozionata, rilassando la mano che aveva posato sulla spalla di Clerice facendola semplicemente scivolare via per tornare al proprio fianco, mentre socchiudeva gli occhi e si prendeva la libertà di fare un profondo respiro andando con la testa indietro e spalancando il petto, godendosi nelle narici i differenti aromi che permeavano la stanza, compresa l'aria notturna e calma del luogo. Riaprendo gli occhi ed espirando soddisfatto, a meno che Clerice non avesse altro in mente, si sarebbe cominciato a guardare attorno per incuriosirsi di che tipi di cioccolato fossero a disposizione per poter essere assaggiati.
     
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    Il discorso del ragazzo fece sorridere Clerice mentre lo vedeva prendere il suo esempio, anche se sbagliato, e portarlo a compimento con leggerezza. Anche lei effettivamente si sentiva immersa in una bambinata davvero poco lodevole, non nel senso che fosse spregevole ma che non calzava con il ruolo che doveva ricoprire. Ma forse avere in giro gente nuova serviva proprio per concedersi momenti di tale spensieratezza mentre passavano un periodo tanto difficile.
    Era quello che ti aspettavi?
    Riprese il discorso, sollevando di nuovo lo sguardo verso di lui e afferrando un pezzo di cioccolata non ancora sciolta, non lo mangiò subito ma si preoccupò di rendere più chiara la sua domanda.
    Intendo... quando hai deciso di venire qui, era quello che ti aspettavi? Giardinaggio, libri e cioccolata trafugata nel cuore dalla notte, come se fosse un campeggio estivo? Magari ti aspettavi qualcosa di più solenne dal Vaticano, o "porte misteriose che non vanno aperte".
    Ridacchiò melodiosamente, nascondendo la bocca mentre mangiava il cioccolato e continuava a ridacchiare. Non poteva fare a meno di pensare alle dicerie che riguardavano il Vaticano che ovviamente aveva le sue piccole stanze buie, ma non somigliavano affatto ad un carcere di massima sicurezza per i demoni. Anzi molto spesso i "prigionieri" risiedevano in posti e oggetti che nemmeno loro sapevano trovarsi lì tra le mura del Vaticano, quindi diventava davvero difficile riconoscerli. Senza contare poi che, le porte più grosse e pericolose erano già state aperte. I problemi non erano dunque dentro il Vaticano ma fuori, sotto la loro giurisdizione, come Evelynn ad esempio. Ma chissà, magari con l'aiuto di Ira sarebbero stati capaci di fare un ulteriore passo avanti.
     
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    Un tratto distintivo di Clerice era chiaramente la statura posata e i gesti estremamente educati con cui attenzionava ogni momento. Ira sapeva apprezzare quei dettagli, ma non poteva negare come si sentisse vagamente fuoriposto data la sua formazione e la sua abitudine ad essere più diretto con le persone. Fatto sta che la domanda della donna racchiudeva in sè ampi campi di discussione. L'uomo si sarebbe preso un momento per ricercare un pezzatto di cioccolata solida per poterlo mangiare con calma così da accompagnare la discussione mimando vagamente la sua intelocutrice.
    Se mi aspettavo qualcosa? Si. Il Vaticano in sè ha dimostrato già di essere una struttura imponente, non solo a livello di edificio ma anche di persone che ne rappresentano la facciata. Ma non era solidità ciò che ricercavo, ma più un ambiente che mi desse occasione di dare del mio a favore di una causa...
    Dando poi un morso alla cioccolata, il rumore dell'alimento che si rompeva sotto i denti di Ira avrebbe scandito una piccola pausa utile ad ordinare meglio le idee.
    ... Esclusa la palazzina in sè, e le persone che vi abitano, il Vaticano va percepito anche nella sua essenza di entità pluricentenaria. Quante persone vi hanno riversato all'interno i propri sforzi? Quanti altri hanno lasciato qualcosa che potesse servire al futuro? E quanti altri hanno visto nelle sue possenti mura un luogo di sicuro per trattenere elementi pericolosi per gli altri?
    Era effettivamente una ripetizione di ciò che aveva detto Clerice, ma Ira aveva dimostrato con quell'approccio il suo punto di vista di totale novizio degli schemi e delle priorità che interessava le vicende del Vaticano. A sua difesa, non essendo ancora pratico di nulla, era naturale che andasse a tentoni con le domande per allinearsi meglio alle linee guide che gli venivano proposte.
    Al momento la curiosità è più forte di qualsiasi idea di concetto. Ma in tutta sincerità ho... "Paura" che mi farete da babysitter tenendomi nel recinto.
    Ira si sarebbe passato la mano libera nei capelli per grattarsi la nuca, socchiudendo gli occhi e facendo capire a Clerice con la gestualità che avrebbe chiarito quel punto con le dovute spiegazioni.
    La Papessa è simile a una fonte d'acqua cristallina, e non dubito come per certe persone riflettersi in lei sia quasi doloroso... Ma sia tu che Domino avete degli occhi distratti. Mettete a fuoco quello che avete di fronte, ma son sicuro che continuate a tenere d'occhio qualcosa di ombroso che si annida ai bordi... Penso non ci sia stato un momento di questa sera in cui i vari argomenti non ti abbiano stimolata su importanti questioni di cui vi state occupando.
    Era chiaro insomma che, nonostante i soggetti fossero oltre la capacità di discernimento dell'uomo, fare due più due su tutte le nozioni che aveva ricevuto sin dal primo mattino durante l'incontro avevano portato Ira alla conclusione che il Vaticano fosse bersagliato da impellenze corpose su molteplici fronti, e come ogni suo passo da lì in poi sarebbe stato attentamente valutato per assicurarsi di poter donare fiducia e responsabilità crescenti a seconda delle sue vere capacità. Solo che Ira avrebbe raggiunto con la propria mano la spalla di Clerice per una seconda volta, tranquillizzandola col tocco del tono sereno con cui stava esponendo quell'argomentazione.
    Non è un problema. Al momento sono un piacevole sconosciuto che non ha nemmeno mai comprovato le sue capacità sul campo. Sarei il primo nei vostri panni a trattenere l'euforia per un più metodico approccio a quello che davvero ho nelle mie potenzialità... Insomma, Clerice, leggi nelle mie parole la volontà di dare una mano, anche fosse solo da confessionale per dubbi o alleggerimenti. Dopotutto anche un ruolo di questo tipo si addice a un'uomo di Chiesa no?
    Ira avrebbe ancora sorriso caldamente per rassicurare che l'atmosfera rimanesse rilassata, dimostrando ancora quanto la sua disponibilità a chiaccherare fosse genuina e volta solo a potersi aprire un pò con Clerice.
     
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