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Sheba si lasciò andare gradualmente, e Kain con lei, man mano che i suoi fianchi sensuali salivano verso il bacino del drago assecondandone i movimenti, il tocco delle sue mani si faceva più deciso e approfondito, non limitandosi semplicemente a palpeggiarla ma andando più a fondo, carezzandole le areole dei capezzoli prima di pizzicarli, sia uno che l'altro, tirandoli e accentuando così il piacere di ogni singolo affondo dentro di lei. la scopava forte, senza trattenere gli spasmi e i gemiti di piacer,e versi gutturali e cavernosi che permanevano anche in forma umana, dopotutto era pur sempre un drago purosangue. Più lei saliva con i fianchi assecondando la penetrazione, più i loro corpi si avvicinavano, il petto serrato, bollente e imperlato di sudore del drago si attaccò alla schiena della ragazza così da scandire meglio i loro movimenti, mentre il fiato caldo di Kain scivolava sul suo collo e sulla sua pelle accendendola di un piacere bruciante e irrefrenabile. Ansimava sempre più forte e sempre più forte pompava dentro di lei, lasciandosi andare così che il suo cazzo si gonfiasse e si allungasse il più possibile, invadendo ogni angolo che quel culetto morbido le concedeva. Più Sheba si rilassava e lo lasciava entrare, più lui occupava spazio, dilatando quella verga bollente e spingendola dentro di lei con forza, rimescolando quel preservativo ribollente che spostava in avanti e indietro nella sua intimità. Alla fine aveva davvero ceduto all'idea di usare uno strumento tanto umiliante per il puro piacere, ma a quel punto non aveva più senso farsi troppe domande. Non riuscì più a trattenersi e negli spasmi, nella fame del sesso, prese a parlare ansimando, provocandola.
Godi... godi! Non trattenerti! Fammi sentire quanto ti piace! Dimmi che vuoi il mio cazzo!
A quel punto i movimenti si fecero ritmati, e più Sheba avrebbe ubbidito alle sue parole, più l'avrebbe ricompensata: chiedendogli di muoversi più forte, lui l'avrebbe assecondata, sbattendo quei fianchi marmorei e scolpiti contro le sue natiche per far sparire tutta l'immane mazza che possedeva dentro di lei, gonfiandole il ventre e pulsando più forte. Se gli avesse chiesto di farla gridare di più, avrebbe iniziato a pompare calore in ogni spasmo, rendendoli quasi esplosivi, come se dovesse giungere ad un orgasmo prematuro intenso dentro di lei, tremando e dilatando la parte più profonda del suo culetto, un'esperienza irresistibile. E più forti sarebbero state le grida di Sheba, più forti sarebbero stati i gemiti di Kain, e ogni gemito sarebbe stato un fiato bollente per lei, dove l'avrebbe accarezzata con le labbra, leccata sul collo e sulle spalle, morsa su quella pelle bruna e irresistibile fino a cercare le sue labbra mentre le scopava quel culo meraviglioso e la faceva sentire finalmente sua.. -
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Sheba era ormai totalmente immersa nella lussuria più sfrenata, trovando piacevole anche quel piccolo dolore dovuto alla profondità che raggiungeva Kain con la sua mole. Non le importava poiché quel piccolo dolore in realtà si tramutava in un piacere ancora più intenso. Lo sentiva pulsare per tutta la lunghezza, il suo corpo lo rivestiva come un guanto e lei amava la sensazione di sentirlo scorrere dentro di lei, amava sentire le sue mani che le pizzicavano i capezzoli e si stringevano ai seni. Adorava i versi animaleschi che faceva ormai perso anche lui totalmente nella lussuria più sfrenata. Il piacere era totale, il preservativo continuava a muoversi dentro di lei colpito dai fianchi di Kain era come se la stesse scopando con due membri e quella esperienza la stava facendo già impazzire di piacere. Anche se era diventato più piccolo nelle dimensioni, in realtà Sheba si sentiva totalmente avvolta dall'abbraccio di Kain, cullata dal suo calore mentre il piacere le faceva tremare le gambe. La corolla di carne si stringeva attorno al membro di Kain vibrando poiché cedeva al suo passaggio, sommando altri intensissimi brividi al suo corpo. Sheba non tratteneva alcun gemito, anche a volerlo fare non ci sarebbe riuscita, troppo ubriaca di piacere per provare imbarazzi di alcun genere.
NGaah g-godhooo! biascicò per accontentare Kain, sebbene avrebbe preferito di gran lunga limitarsi a lunghe vocali per esprimere il suo piacere crescente.
il.. il tuo cazzo... amo il tuo cazzo! lo disse tutto in un fiato, senza dare alcun peso alla frase che aveva pronunciato perché aveva bisogno di respirare di gemere ed urlare di piacere. Ogni tanto le scappava anche qualche gridolino a denti stretti che somigliava quasi ad una richiesta di tregua per il suo corpo, come se pregasse se stessa di resistere ancora. Il piacere però divenne sempre più bollente dentro di lei, ed il ritmo incalzante di Kain la portò a picchi altissimi di piacere, il morso sulla pelle poi fu la goccia che fece traboccare il vaso, quel brivido aggiuntivo la portò ad un intenso orgasmo che le fece rigirare gli occhi verso l'alto, con le palpebre tremolanti. Le cosce erano tesissime ed i fianchi si erano piantati fermi come una roccia su cui i fianchi di Kain potevano sfogare tutta la sua libidine.. -
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Sentirla urlare di piacere in quel modo mentre godeva e raggiungeva l'orgasmo si trasformò per Kain in una vera e propria droga: il drago gridava e gemeva forte, come una lunga serie di perversi ruggiti, lasciandosi cullare dalla perversa carne di Sheba che non riusciva a trattenere in alcun modo gli spasmi. Era un'esperienza magnifica che lo stava portando alla follia più totale e più si illudeva di poterle resistere più invece ne finiva vittima, trascinato in un turbine di passione che lo portava a muovere il preservativo più forte, a stringere la sua carne con più forza e scoparla ancora più a fondo. Il morso che l'aveva portata all'orgasmo lo rese famelico ed iniziò a lasciarle altri segni di denti, decisi, non per ferirla ma per poi leccare quella pelle bruna che aveva marchiato solo per sentirla gemere più forte e più intensamente così da godersi altri incredibili e potenti orgasmi. Era un circolo vizioso senza uscita che lo stava mettendo a dura prova, o meglio questo era quello che credeva lui: in verità l'unica cosa che tratteneva il suo corpo era la volontà di non fermarsi mai, di continuare a scopare quel corpicino meraviglioso e perfetto che aveva trasformato la sua verga in un tizzone ardente. Aveva perfino l'impressione che dolesse per quanto forte si stava sfregando dentro di lei, stritolato da una carne che non voleva lasciarlo scappare e privarsi di quelle sensazioni per niente al mondo. Sheba si era rivelata molto più perversa di quanto Kain potesse immaginare, e lo aveva travolto in un modo che neanche il drago nero poteva controllare. Era pura follia e sesso in un unica e perversa danza che poteva finire in un unico modo. Quel perverso cullare di organi che stringevano la sua verga lo portarono ben presto al culmine massimo e senza fermarsi un solo istante, continuando a muoversi dentro di lei anche se sempre più lentamente, Kain iniziò a venire copiosamente nel suo culo, fiotto do po fiotto. Ogni spasmo induriva la sua verga facendola sentire infilzata da parte a parte, ogni fiotto le scaldava il ventre e ribolliva risuonando col seme ancora custodito nel preservativo, una cassa di risonanza perfetta e perversa che rimbalzava nelle intimità di Sheba col preciso scopo di farla impazzire. mentre veniva, gemeva e ruggiva forte stringendo i denti intorno alla carne che aveva afferrato, tra capo e collo, sfogando quel fiato caldo e cavernoso direttamente sulla pelle bruna di Sheba così da farle un bagno con le sue sensazioni, avvolgendola come una perversa coperta. Continuò a pulsare e spingere dentro di lei fino alla fine, facendo schioccare sempre più lentamente ma con maggiore intensità i loro corpi che si sbattevano, il suono delle natiche umide e sode di Sheba era musica per il drago e la usava per scandire i suoi movimenti e renderli sempre più passionali. Durante gli ultimi fiotti smise di muoversi e penetrò completamente la sua carne, fino in fondo, in modo che i testicoli del drago, enormi gonfi e tremanti, si schiacciassero contro la sua intimità dandole l'ennesimo stimolo e facendo vibrare anche il preservativo dentro di lei. L'orgasmo fu abbondante e profondo, tale da gonfiarle leggermente il ventre e appesantirla ulteriormente sotto il peso del drago, oramai completamente abbracciato a lei: non la stava schiacciando solo per la volontà di stringerla a sé, e la teneva per quei seni perfetti che tanto aveva amato torturare in quel periodo in un perverso e possessivo abbraccio. Continuò a morderla ed ansimare fino alla fine, finché non scivolò incandescente saliva sulla sua pelle, o almeno finché non decise di staccarsi e posare la fronte stanca sulla nuca di Sheba per poter riprendere a disperare. Mentre prendeva fiato, nella parte più profonda della sua gola Sheba poteva sentire un lievissimo ruggito, meno aggressivo di prima e molto più perverso... un suono di soddisfazione passionale che solo chi è stato vicino ad un drago durante quei momenti può conoscere.
Ora sei soddisfatta... o dobbiamo scopare per tutta la notte?
Anche se stava riprendendo fiato, i muscoli del drago stesi sulla pelle di Sheba erano tesi e tonici, segno che non era stanco. Lo dimostrava anche la sua verga ancora completamente in tiro che le infilzava la carne del suo meraviglioso culetto. Difficile quindi capire se era una richiesta di smetterla, oppure una perversa proposta mascherata da quel suo orgoglio tanto difficile da accontentare.... -
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Kain non si rendeva conto che era più ferino delle precedenti volte, era la prima volta che la mordeva in quel modo mentre lei giungeva ad un nuovo ed intenso orgasmo. Un momento molto particolare che avrebbe funzionato anche come una sorta di imprinting negli istinti di Sheba, poiché sicuramente i morsi sensuali le avrebbero fatto un effetto devastante da quel momento in poi. Sheba non poteva conoscere i motivi profondi per cui Kain la mordeva e poi la leccava, quasi come se avesse voluto chiedere perdono alla sua pelle che si arrossava sotto i segni dei suoi denti. In ogni caso per Sheba furono brividi sempre più intensi che le mandarono in tilt il cervello vivendo altri piccoli orgasmi che si susseguirono e poi si accentuarono nel momento in cui anche lui esplose dentro di lei con fiotti bollenti e vischiosi. Sentiva anche quello contenuto nel preservativo ribollire dentro di lei dandole altri intense sensazioni che la portarono ad urlare ancora ed ancora mentre la sua femminiltà spruzzava umori e si lasciava andare all'estasi dei sensi. Fu così intenso che ad un certo punto perse totalmente le forze, e le spinte di Kain le fecero crollare le gambe costringendola a sdraiarsi sul materasso mentre lui affondava totalmente dentro di lei, facendole sentire ogni centimetro di quella enorme verga in profondità ed i suoi testicoli che pulsavano contro la sua intimità facendo vibrare il preservativo dentro di lei. Era stato semplicemente perfetto, meraviglioso. Era totalmente schiacciata contro il materasso con il peso di Kain a farle da perversa coperta. Infine sembrò che la ferocia sessuale di Kain si placò, anche se non del tutto visto il suo verso cavernoso che proveniva dalla gola e che cullava le orecchie di Sheba. Anche se non aveva mai sentito un drago fare quei versi, riuscì a capire isintivamente che non era aggressivo in senso violento, ma che sembrava voler comunicare qualcosa. Si chiese se lo facessero tutti i draghi, come a voler minacciare qualsiasi possibile rivale nei dintorni e far capire che la femmina appena fecondata era la sua e non dovevano osare avvicinarsi a lei. La frase di Kain la colse di sorpresa, era decisamente più amichevole e complice di prima. Sheba sorrise, ma cercò di nascondere quel sorriso felice girando il volto contro il materasso. Poco dopo però ridacchiò divertita e tornò con il volto sdraiato di profilo contro il materasso per guardarlo.
Tutta la notte? Vuoi proprio distruggermi? provò a scherzare, poi però ci pensò davvero: le sarebbe piaciuto passare tutta la notte con lui? Si vergognò a scoprire che la risposta sarebbe stata positiva. Timidamente provò a poggiare la sua mano sopra a quella di Kain per carezzarlo dolcemente. Magari per aiutarlo a rilassarsi e non vederlo fuggire via subito come aveva sempre fatto.
Ti senti meglio? Non ti senti strano? Quell'uomo sembrava averti tolto qualcosa dal corpo. Quando ti sei svegliato hai parlato in dragonico, hai chiamato dei nomi. fece una piccola pausa cercando di ricordarsi i nomi che aveva pronunciato.
Onyxia, Nefarian e Wrathion. Chi sono? chiese sperando vivamente che non la respingesse e le dicesse di farsi gli affari suoi. Voleva conoscere qualcosa di più su di lui, ma non sapeva se era disposto a parlare.. -
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Solo dopo essersi rilassato, dopo aver lasciato che quell'orgasmo facesse il suo corso, Kain si rese conto di quanto vulnerabile era stato per quei pochi istanti. No, non vulnerabile nel senso che era debole o facile da uccidere, vulnerabile nel senso che aveva tolto quella maschera di orgoglio, lasciandolo da parte e abbandonandosi totalmente all'istinto. Era stato piacevole, forse perché in fondo si fidava di Sheba e gli andava bene fare così con lei, ma non escluse assolutamente la vergogna di essersi rivelato tanto debole. Sebbene in fondo... quella sera non era proprio in forma, quindi poteva anche essere giustificato, no? Sbuffò, ma non scocciato o deluso, semplicemente cercò di scacciare via quei pensieri mentre se ne stava comodamente su di lei, ancora uniti ma rilassati. Alzò lo sguardo quando Sheba gli prese la mano come a voler creare un legame, il primo istinto del drago fu quello di scivolare via con le dita e rifiutarsi, ma anche in quel caso si disse che era troppo debole e stanco per fare il ritroso. Chiuse gli occhi e decise che, visto che l'aveva salvata, Sheba meritava di sapere di più sulle gesta e sul passato del suo eroe, tanto per non restare da solo con i suoi pensieri.
Sono i nomi dei miei fratelli, i figli di Deathwing: nascosti o scomparsi per via dell'eredità di nostro padre, Neltharion. Lui era il più potente dello stormo dei Blackwing, i più temuti draghi neri che abbiano mai solcato i cieli del Giappone e non. Solamente un uomo era suo pari e pertanto meritevole del rispetto di mio padre, ma l'alleanza con Roma non durò molto poiché Luois Cypher complottava non solo contro Kurayami ma anche contro l'impero, e costrinse Deathwing ad una scelta difficile... sacrificare sé stesso e il rispetto del suo stormo, oppure sacrificare i suoi figli. La scelta fu facile, ma ovviamente Cypher non rimase fedele alla promessa e quando mia sorella Onyxia superò Neltharion l'alleanza si ruppe. Ciò che rimaneva dei Blackwing si disperse e di Onyxia non ci fu più alcuna traccia. Ma tutto questo è iniziato per colpa mia.
Il tono e lo sguardo di Kain s'indurirono, una forte rabbia s'impossessò di lui, una rabbia che a stento riusciva a trattenere e che la sua voce tradì distintamente. Sheba poteva sentire che quella rabbia non era solo animata da un forte desiderio di vendetta, ma anche da una grande vergogna verso sé stesso.
Io sono stato debole... ho affrontato i seguaci di Satana pieno di boria e loro mi hanno catturato. A causa mia Neltharion ha dovuto cedere al ricatto. Sono stato maledetto ed intrappolato finché non ho perso quella lancia, ma ora ricordo tutto... quella lancia aveva corrotto i miei ricordi, portandomi a pensare di essere sangue maledetto originato da Satana stessa e che il mio scopo fosse uccidere il mio stesso padre prima di procedere alla conquista di ogni cosa. Un burattino nelle mani di quell'essere spregevole. Ma adesso basta!
Sollevò il petto, scivolando fuori di lei, non fu brusco ma nemmeno delicato visto che il drago non aveva perso neanche un grammo della possanza impressa nella sua virilità. Smise di stare in ginocchio e si portò invece a gambe conserte sbuffando un denso fumo nero verso il basso, piantando rabbiosamente le mani sulle cosce con fare pensieroso, come uno stratega che pondera la sua prossima mossa.
Diventerò più forte, anzi il più forte! Riporterò la gloria nello stormo dei Blackwing e se i miei fratelli non usciranno dalle loro grotte di terrore a caccia di redenzione con me, non dovrò far altro che ripopolare lo stormo con i miei figli! Sarò un degno erede di mio padre e quando nessuno potrà più opporsi a me mi vendicherò di Satana, di Cypher e di chiunque abbia giurato fedeltà a quella mostruosità che ha infangato il nostro onore! Il nome di Kainhurst Blackwing riecheggerà su ogni cielo, farà tremare gli alberi più alti dominati dalle bestie e i palazzi di cemento innalzati dagli uomini! E questo è un giuramento solenne!
La sua determinazione a quel punto era palpabile, probabilmente in quel brevissimo frangente il coraggio e la forza di volontà di Kain non erano diverse da quelle di Iceringer quando descriveva il suo ideale come Watchmen, anche se burbero e violento Kain possedeva un cuore coraggioso degno del più grande dei guerrieri.. -
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Sheba sentì un moto di gioia nel suo cuore quando notò che Kain non scivolò via con la mano dalla sua carezza. Aveva dato per scontato che lo facesse, si era preparata psicologicamente a quel rifiuto, ma non successo e il risultato fu più sorprendente di quanto si aspettasse. Timorosa che magari potesse accorgersi delle "coccole" che gli stava facendo, si limitò a carezzarlo piano piano con lunghe pause rimanendo ferma con la mano sulla sua. Forse era riuscita a raggiungerlo perché le rispose, senza insultarla, semplicemente parlando e rimanendo abbracciata a lei in quel modo perverso. Infondo non aveva perso niente del suo turgore ma fortunatamente non si stava muovendo mandandole in tilt il cervello, e permettendole di assimilare ciò che le raccontò. Parlò dei suoi fratelli e della sua famiglia e non percepì più l'odio viscerale che aveva sentito la prima volta che si erano conosciuti. L'odio non era più rivolto alla sua famiglia come invece le aveva detto le prime volte. Era un odio diverso indirizzato verso un nemico e non verso la sua famiglia, era quindi un odio meno doloroso. Sheba cercò di guardarlo anche se in quella posizione le veniva difficile, ma non le dispiaceva poi crogiolarsi in quel abbraccio se lui era disposto a parlare. E ciò che aggiunse la lasciò totalmente di stucco. Parlò di seguaci di Satana, di tradimenti e di lavaggi del cervello. Ciò però spiegò perché aveva covato così tanto odio nei confronti del concetto di famiglia. In un certo senso Sheba sentiva che lui poteva comprendere meglio i suoi sentimenti e ciò che la spingeva ad agire, forse ricordandosi chi era la vedeva meno ridicola. Dopo quella confessione scivolò fuori da lei, costringendola a serrare gli occhi e le labbra per coprire quel ultimo brivido prima di sentirsi libera, più o meno. Una volta fuori sgorgò via il seme in eccesso, permettendole di sgonfiare il ventre. Si voltò poi lentamente sentendosi inzuppata di seme. Sfilò via anche il preservativo gonfio abbandonandolo sul letto dietro di loro così da non disturbare la loro conversazione. Si sdraiò su un fianco, con il busto leggermente alzato poggiata sui gomiti per dargli tutte le attenzioni. Strabuzzò gli occhi quando parlò di Satana come se fosse qualcuno che aveva già visto e di cui voleva vendicarsi.
A-aspetta... parli di Satana come se fosse qui fra noi e stia tramando loschi piani. Ne parli metaforciamente o stai dicendo che Satana non si trova più all'inferno dove dovrebbe essere? sorrise nervosamente, guardando Kain come se gli stesse dicendo "stai scherzando vero?"
So che esistono i satanisti ma ecco... ne parli come se l'avessi incontrato/a. Ommioddio! Quando parlavi di "mamma" ti riferivi a Satana? Quando pensavi di essere suo figlio? le cose iniziavano ad avere più senso nella logica di cosa si erano detti e su cosa avevano scazzottato. Non avrebbe mai immaginato che Kain avesse problemi così seri da affrontare. Al suo confronto si sentiva come una bambina delle elementari che ha un problema con il bullo della scuola.. -
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La faccia perplessa e stupita di Sheba fece sbuffare rassegnato il drago nero, ogni volta che parlava con esseri umani o creature ingenue che non avevano idea di quante cose succedessero nel mondo mentre loro dormivano tranquilli nei loro lettini, si meravigliava e lasciava disarmare da quanto stupidamente ciechi fossero. Alzò lo sguardo facendo un giro completo della sua arcata frontale, poi scosse il capo e adagiò la testa sul pugno chiuso che se ne stava dritto sulla sua coscia.
E' questa l'unica cosa che hai capito del mio discorso? Sei una PESSIMA ascoltatrice.
Dopodiché si mise a braccia conserte, chiudendo gli occhi con fare meditabondo. Doveva decidere qual era la prossima mossa da fare e sicuramente non aveva intenzione di chiedere aiuto a Sheba. Ma dato che faceva parte di quel club di fenomeni da baraccone mascherati, forse poteva sfruttarli per ottenere un minimo di informazioni. Aprì un occhio verso Sheba, guardandola con aria diffidente e riflessiva, poi decise di mettere da parte l'orgoglio e allungare una mano verso di lei.
Non è qualcosa che concedo a tutti, quindi ascoltami bene: potrebbe essermi utile qualche favore da parte tua e... i tuoi amici, come vuoi chiamarli. In cambio offro il mio sostegno in caso di necessità e nel tuo caso specifico... se vorrai divertirti ancora nelle notti solitarie, sarò a disposizione. Ma sappi che non è trattabile, è un offerta da prendere così com'è, prendere o lasciare.
Scosse leggermente il braccio su e giù, per metterle fretta, voleva che stringesse quella mano prima che la conversazione diventasse imbarazzante o che iniziasse a pensare che quella, in fondo in fondo, era davvero una richiesta di aiuto. Si era reso conto che non poteva fare tutto da solo e che l'aiuto di Sheba era stato utile. Quindi perché rifiutare una così piacevole compagnia?. -
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Sheba girò la testa da un lato perplessa nel vederlo sbuffare dopo le sue domande. Sembrava stufo di dire sempre le stesse cose ma la verità era che nessuno al mondo sapeva che Satana non era più al suo posto e che stavano succedendo cose molto strane nel mondo come l'apparizione dei tartarus che corrompevano gli edifici ed uccidevano tantissime persone. Non era di certo facile digerire il fatto che Satana in persona camminava in mezzo a loro. Sheba ci capiva poco di cosmologia e di cose del genere ma di sicuro sapeva che non era una buona cosa. Quando lui poi le rispose in quel modo dicendole che era una pessima ascoltatrice lo prese come un gigantesco "sì" alle sue domande. Un pochino si stizzì ma poi sorrise al drago contenta.
Ma sì che ho ascoltato, è un sollievo scoprire che non sei stato tradito dalla tua stessa madre e che non sei suo figlio per davvero no? Adesso stai bene, sono sicura che andrà tutto per il meglio. gli disse con ritrovato entusiasmo. Era davvero felice per lui perché immaginarlo come figlio di Satana tradito dalla sua stessa famiglia era di una tristezza infinita ed era felice di scoprire che il suo dolore era solo frutto di una maledizione che adesso era svanita. In effetti gli sembrava anche meno malvagio delle precedenti volte, meno tormentato. Adesso addirittura le stava proponendo una alleanza per aiutarsi a vicenda. Sheba guardò la sua mano e stava per afferrargliela, poi però lo guardò con una faccia tipica di chi sembrava dire "sul serio?". Dopo ciò che avevano fatto gli stava dando la mano come due impiegati che hanno firmato un contratto?
L'aiuto di un drago è prezioso, so che la parola che date è per voi un pegno d'onore che non tradite. Io prometto di darti una mano e di farti aiutare dai miei amici per fermare Satana. Così tu otterrai la tua vendetta e noi salveremo il mondo come abbiamo sempre sognato. gli afferrò la mano ma la tirò verso di sé sollevandosi sulle ginocchia allo stesso tempo per poter suggerllare il patto con un bacio, premendo le labbra contro le sue. Se non si sarebbe tirato indietro o non l'avrebbe fermata, mentre lo baciava lo avrebbe abbracciato stretto a sé fino a farlo cadere di nuovo con le spalle contro il materasso. Poco dopo si separò dalle sue labbra per guardarlo negli occhi imbarazzata ma decisa.
L'offerta vale anche per questa notte? gli chiese avvampando poi di imbarazzo.
I-intendo, visto che dobbiamo nasconderci e aspettare che si calmano le acque... p-potresti passare la notte qui. provò a correggere il tiro, dato che non aveva idea di dove trovare un'altro preservativo o se ce l'avrebbe fatta ad avere un'altra sessione di sesso selvaggio. Kain non ci andava di certo piano a letto e lei era umana, non aveva la resistenza fisica di un drago.. -
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Sollevò il muso ghignante ed impettito quando Sheba enunciò i vantaggi di un'alleanza dragonica, non poteva fare a meno che apprezzare quando le doti della sua razza venivano messe in evidenza senza necessità di chiederlo, Sheba sapeva sicuramente come adulare il borioso drago nero di fronte a lei. Si strinsero la mano ma prima di poterle descrivere quanto era stata saggia a prendere una decisione del genere, Kain si ritrovò le labbra morbide di Sheba sulla bocca, colto talmente alla sprovvista che non allungò le mani né ricambiò il bacio in un primo momento, lasciandosi sfuggire un sussulto inaspettato. Non ci volle molto prima che si sciogliesse ovviamente, rendendo quell'alleanza molto più intima e profonda. Si lasciò spingere da lei, oramai le aveva concesso ogni vittoria possibile quindi non aveva più nessuna ragione per fare il difficile. E quando furono stesi di nuovo sul materasso, Sheba si staccò dal bacio avanzando un'altra proposta inaspettata, ma che dopo la sorpresa accese sul volto del drago un sorrisetto malizioso e compiaciuto. Aveva resistito bene durante l'accoppiamento appena avvenuto, ma era ovvio che il drago aveva lasciato il segno in lei.
Non si dica mai che Kainhurst Blackwing non rispetta i suoi patti... piccola pervertita.
E senza darle tempo di controbattere o scandire altre sentenze, Kain si avvicinò di nuovo alle sue labbra, stavolta per strapparle un bacio caldo e lussurioso, che poco aveva a che fare con quello più placido e dolce di prima. Un bacio colmo di trasporto che accompagnò le mani del drago sulle forme di Sheba, spingendola di nuovo a sé mentre con un lungo sospiro gonfiava di nuovo le sue scaglie e i suoi muscoli preparandosi alla prossima sessione. Aveva davvero intenzione di scopare per tutta la notte quindi... l'avrebbe accontentata molto più che volentieri. Forse nessuno dei due aveva tenuto in conto che prima o poi sarebbe tornata Elimona... ma questa è un'altra storia..
