Kill switch

x Hina

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    La reazione ben più che spontanea di Sheba dipinse un sorriso malefico e malizioso sempre più grande sul volto di Kain che tutto si aspettava meno di vederla cedere tanto facilmente. Era più forte dall'ultima volta, ma come donna non era cresciuta affatto. Le umane erano così facili da manipolare: poteva negarlo quanto voleva ma i suoi occhi, la sua voce e il suo odore parlavano per lei. Kain non poteva saperlo ma Ariel le stava dando altri colpi di grazia mettendo in evidenza quanto vere fossero quelle parole, magari sperando che in quel modo Sheba avrebbe trovato la forza di opporsi ma era chiaro che non sarebbe andata così. Il drago si divertì così tanto che iniziò addirittura a ridacchiare, avvicinandosi a lei come se volesse morderla al collo o sulle spalle, annusando quell'odore di imbarazzo e di eccitazione che sentiva. Sheba lo accusò di usare ancora "quel trucco" e per un istante Kain esitò, domandandosi a cosa si stesse riferendo. Poi finalmente notò il fiato bollente che usciva dalla sua bocca e dal suo naso in maniera incontrollata, soffermandosi su di esso con fare interrogativo.
    Capisco... inizio a ricordare qualcosa ora!
    tutt'altro che confuso, anzi più divertito di prima, Kain allargò un ghigno a trentadue denti e con la sua solita prepotenza afferrò l'asciugamano che Sheba teneva disperatamente addosso, approfittando del fatto che la ragazza aveva mollato la presa per nascondersi, così da poterlo tirare via e lasciarla nuda sotto di sé. A quel punto si soffermò ad ammirare la bellezza unica di quella pelle d'ebano, le forme fanciullesche e perfette, miste alla freschezza di quella ragazza imbarazzata ed incapace di opporsi a lui. La coda del drago iniziò a muoversi lentamente a destra e a manca, come se stesse scodinzolando entusiasta, ma non era di certo un cagnolino felice: il modo lento con cui la muoveva lo faceva somigliare piuttosto ad una serpe lussuriosa che voleva farla cadere in tentazione.
    Questo non riuscirei a togliermelo dalla testa nemmeno volendo... sai non dovresti essere così restia a mostrare i tuoi desideri, in fondo ho un debito nei tuoi confronti, se ti è piaciuto divertirti con me non devi far altro che chiedere... ehehehehehe...
    Il suo tono, per quanto lussurioso e divertito, manteneva il tipico fare altezzoso di un drago che sa benissimo cosa vuole e come imporsi, dava l'idea che alla fine dei conti fosse Sheba quella che doveva ringraziarlo per concedergli di nuovo una piacevole nottata assieme come ringraziamento per averlo salvato. Un vero e proprio onore, anche se in realtà erano più o meno pari. Ma non aveva importanza, Kain a quel punto si preoccupava solo di avere la sua parte, visto che oramai aveva scoperto il corpo di Sheba e in quanto drago avido, non poteva di certo lasciare quel corpicino nudo senza attenzioni. Kain spalancò il palmo della mano destra davanti a Sheba e se la portò poi davanti al volto, allargando la bocca e allungando la sua lingua massiccia e biforcuta in avanti. Emanava un calore estremo e nel leccarsi le scaglie della mano destra ci fu una reazione come se dovesse prendere fuoco da un momento all'altro. Sembrò semplicemente inumidirla, ma mentre quella mano scendeva di nuovo sulla pelle bruna di Sheba a caccia del suo seno, la ragazza avrebbe potuto vedere un segno su quel palmo appena leccato, simile ad una croce greca dalle punte affilate incandescente, che emetteva un calore intenso. Appena la toccò, Sheba non assaporò solo la presa ferma e possente del drago sul suo corpo, ma anche un calore unico nel suo genere. Non era una fiamma che le bruciava la pelle, ma un torpore che le attraversava la carne e le faceva ribollire il sangue, dalla testa ai piedi, soprattutto nelle parti che si svegliavano ad osservare di nuovo il corpo possente di Kain che si stagliava su di lei senza lasciarle vie di fuga. Iniziò a massaggiarle il seno, leccandosi le labbra avidamente.
    Ah il tuo corpo... mi fa uno strano effetto sai? Forse perché ho un debole per la tua pelle scura... dovresti lasciar perdere queste pagliacciate in maschera, qualsiasi cosa che copra questa pelle dovrebbe essere un offesa a tutto ciò che è buono a questo mondo. Noi draghi amiamo custodire gelosamente i nostri tesori e tu staresti sicuramente bene nascosta dentro il mio castello... lontana da quel mostro tentacolare e dovresti preoccuparti solo di compiacere il tuo proprietario.
    Per molti draghi, i tesori sono preziosi e costosi. Per altri sono armi e potere. Per Kain, che di accumulare oggetti non ne aveva alcun interesse, i tesori più preziosi erano sudditi fedeli votati alla sua magnificenza, e avrebbe barattato volentieri ogni singola vittoria in battaglia per dei sudditi belli come Sheba.
     
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    Sheba era smarrita, una versione di Kain così seducente non l'avrebbe mai creduta possibile nella realtà. Le loro precedenti volte erano state più delle battaglie che dei veri e propri momenti di seduzione fra due persone. La prima volta era stata umiliante, la seconda si era ripresa la rivincita umilandolo a sua volta, ma adesso che stava succedendo? Perché Kain le sorrideva in quel modo irresistibile? Cercava di non guardarlo perché vedergli fare quella faccia strana le faceva venire voglia sia di schiaffeggiarlo che di baciarlo e quella sensazione le faceva girare la testa. Kain sembrò ricordare qualcosa quando lo accusò di usare quel solito trucco, ma non lo scoraggiò per nulla al mondo di smettere ciò che stava facendo, anzi sembrò avergli dato una carica in più perché ne aprofittò per tirarle via l'asicugamano di dosso e lasciarla totalmente nuda davanti al suo sguardo. La prima reazione di Sheba fu un piccolo strillo fra l'eccitato e lo spaventato, per poi coprirsi con le mani, una la portò su un seno e l'altra sul sesso.
    M-ma cosa fai? fece in un rimprovero non poi così convinto, cercando di recuperare un pochino di dignità dopo la figura dello strillo infantile. Il gesto di corprisi però la costrinse a guardarlo di nuovo negli occhi e vedergli quel ghigno malefico stampato sul volto la destabilizzò un poco portandola a rimanere ferma e imbambolata. Il complimento la mandò in tilt, l'aveva denigrata le altre volte dicendole che era poco più che una mocciosa ai suoi occhi, non riusciva a credere alle sue orecchie. La spronò a lasciarsi andare a non nascondersi, ma lei a quel punto non aveva più idea di cosa dire o fare. Un conto era litigarci, un'altro era resistere a quella maledetta tentazione che aveva davanti: era proprio come il Kain che risultava nei suoi montaggi, quello sexy che la seduceva con i suoi gesti e si lasciava guardare.
    I-io non mi ero divertita. E' stato.. u.. protestò in imbarazzo bloccandosi quando lo vide portarsi la mano contro la bocca leccandola in modo lascivo che fece arrossire Sheba ancora più di prima, era quasi sicura che le potessero andare a fuoco le orecchie per quanto stava andando in escandescenze. Si chiese cosa diamine stesse facendo, ma più di tutto perché lo trovasse così dannatamente erotico? Poi sentì uno strano frigolio fra la lingua e le scaglie, facendo quasi sembrare che avesse spento una sigaretta contro il palmo della mano. Sheba lo osservò incuriosita, e poco dopo senza tanti giri di parole Kain posò la mano contro il suo seno. Sheba sussultò afferrandogli il polso come se avesse voluto fermarlo ma il calore che sentì contro la sua pelle e contro il suo capezzolo che si inturgidì le fece scappare un sospiro profondo che la gettò in confusione. La mano caldissima di Kain le diedero brividi intensi, le dita di Sheba si strinsero attorno al suo polso, ma stranamente non lo tirò via, indugiando su quella presa come se fosse indecisa. Kain riuscì ad abbattere altre barriere di imbarazzo con le successive parole, seducendo la povera ingenua Sheba che si sentì confusa ed emozionata. Le stava dicendo qualcosa di bellissimo ma allo stesso tempo di inaccettabile. Per un solo momento si immaginò sua prigioniera su un letto di seta e fiori costretta ad immergersi con lui nel piacere continuamente. Un immagine romantica ed erotica per la mente giovane di Sheba. Chiuse gli occhi strizzandoli forte per scacciare via quei pensieri, poi li riaprì guardando Kain come se volesse combatterlo e ribellarsi. Perché anche nelle cose belle doveva essere così orgoglioso? Perché doveva essere lei a compiacerlo?
    Mai! fece rifiutando quell'immagine, quel ruolo, ma il suo corpo agì in modo totalmente diverso perché sollevò le spalle e sembrò quasi che volesse dargli una testata, invece le sue labbra si posarono contro quelle di Kain in un gesto forse un poco aggressivo ma dal sapore erotico. La mano che copriva il sesso si spostò sulla sua nuca e gli afferrò i capelli come se non volesse che si allontanasse da lei.
    Non sarei mai una tua prigioniera. sussurò a fior di labbra per poi tornare a baciarlo, confusa quanto mai perché nonostante tutto aveva sentito il bisogno di saggiare le sue labbra, voleva scacciare via con quel gesto il desiderio crescente, pensando stupidamente di mettere a tacere tutte le sue voglie e magari sentire sempre meno quella strana sensazione che le si muoveva dentro quando Kain le era così vicino.
     
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    Niente eccita un guerriero conquistatore come gli squittii femminili di una donna in imbarazzo, soverchiata e conquistata. Kain non nascose affatto le scaglie intorno al suo ventre che si rilassavano lasciando libero il passaggio per la sua verga, sempre più vistosa e turgida che mai venne occultata allo sguardo di Sheba. Certo non aveva mai pensato che sarebbe finito col sedurla in quel modo, tuttavia aveva dimostrato di essere una combattente degna di stare un pò più su rispetto ad una mocciosa qualsiasi. Ovviamente però non era quello lo scopo di Kain: quella per lui non era di certo arte della seduzione, era più come un gatto che gioca col cibo prima di divorarla in un sol boccone, ma evidentemente il drago massiccio e nerboruto che vuole incatenare l'innocente principessa era una fantasia romantica e irresistibile per la sua giovane amante. La presa della sua mano sul polso del drago era credibile quanto una spada spezzata rifoderata nella sua stessa custodia nella speranza che nessuno ne comprendesse l'effettiva inutilità, anzi ad un certo punto Kain ebbe quasi la sensazione che Sheba stessa lo invogliasse a continuare con quella presa, mostrandosi lontana dall'essere restia a quelle attenzioni e addirittura volerne anche di più magari. Ciò che diceva il suo corpo però, era l'opposto di ciò che pronunciavano le sue parole a quel punto e quel "mai!" gridato con una risolutezza inaspettata fece alzare il capo al drago, come se volesse volontariamente abbassare la guardia dandole la possibilità di difendersi. Il ghigno di Kain fu presto sorpreso da un gesto del tutto inaspettato che portò Sheba a cercare le sue labbra e bloccare il collo del drago in modo che non potesse opporsi a quel bacio. Solo un istante, ecco quanto durò la sorpresa di Kain, visto che ricambiò quasi subito quel gesto mischiando con lei carne, labbra e saliva, ben conscio di ciò che era successo: aveva ceduto al suo fascino, l'aveva prevedibilmente conquistata senza troppi giri di parole e ora non poteva più resistere alla sua possanza. Socchiuse gli occhi mentre si gustava quel bacio, riaprendoli lentamente solo quando Sheba si fermò per rispondergli a tono. Prima che fosse in grado di fiondarsi di nuovo sulle sue labbra, il drago la intercettò con la mano libera bloccandole la bocca e assaporando la morbidezza delle sue guance, impedendole di raggiungere l'agognato pasto. Le sorrise, stavolta in maniera più subdola, limitata, sembrava quasi volerla prendere in giro. Un piccolo gesto dissimulò il morso, come se volesse addentarle le labbra, ma non la ferì in alcun modo, forse semplicemente per ricordarle quale era il suo posto, e chi tra loro due era il predatore e chi la preda.
    Non sai come funzionano i prigionieri, Sheba? Non scegli di certo tu se esserlo o meno...
    Solo a quel punto le concesse di tornare di nuovo a baciarlo, stavolta però seguendo le sue di regole, spingendola contro il materasso così da poterle chiudere qualsiasi via di fuga con il capo, azzerando le distanze tra di loro in modo che Sheba non sarebbe riuscita staccarsi dalle sue labbra a meno di piegare la testa di lato o qualcosa del genere. Dopodiché entrambe le mani iniziarono a toccarle i seni, più forti ed energiche di prima, dava quasi l'idea di volerle staccare il seno per quanto irruento fosse ma si fermava sempre al momento prima di rendere il dolore troppo intenso. Era un tocco possessivo ma sapiente. Ovviamente non evitò ulteriori contatti con le loro parti intime, e con una verga oramai completamente eretta Kain si spinse verso la sua intimità, facendo scivolare quella dragonica lancia tra le grandi labbra di Sheba, senza penetrarla, andando ad assaporare tutti i fluidi che le avrebbe strappato con quei sapienti tocchi e perversi baci, mentre la punta scivolava tra il perineo e le sue natiche, fino a trovare un candido cuscino su cui iniziare a sfregarsi per dare vita ad una masturbazione che serviva a soddisfare lui ed eccitare lei, senza però soddisfarla. Tra una pulsazione e l'altra di quella turgida verga, Sheba avrebbe assaporato il calore crescente di Kain che diventava sempre più intenso. Le dava alla testa come se avesse perso il respiro e continuava a scavare dentro di lei rendendola incandescente a sua volta. Era come avere la febbre, ma senza dolori, una necessità impossibile da trattenere e che doveva sfogare ad ogni costo. I movimenti del bacino di Kain iniziarono a diventare più intensi, così come anche i movimenti della coda che somigliava ad una bestia affamata pronta a colpire.
     
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    Si era avvicinata per baciarlo con il pensiero che gli desse fastidio che per lui doveva trattarsi di una sconfitta, invece la ricambiò subito dopo facendole sentire il sapore della sua bocca, la lingua affamata almeno quanto lei. Però in quel caso Kain non l'aveva insultata prima, anzi aveva fatto l'inverso e trovò quindi quella scusa non plausibile. Allora provò a giustificarsi in altro modo, pensando che lo aveva baciato per scacciare via quello strano senso di torpore e di eccitazione che le ribolliva nelle vene. Illudendosi di mettere a tacere i suoi appetiti perché soddisfava il primo impulso, precipitando però nella direazione opposta dato che il bacio non fece che accrescere quelle sensazioni. Era un bacio molto diverso da quello che dava ad Elimona, era più aggressivo, più disperato, perché non capiva il motivo di tale trasporto. Con Elimona era molto più facile perché le voleva bene, ma lui? Lui cosa rappresentava per Sheba? Non riusciva a capirlo e l'attrazione fatale che aveva per lui la innervosiva perché la faceva sentire stupida, la faceva sentire debole e a tratti molto incoerente con se stessa. Diceva di non sopportarlo ma i suoi baci erano l'esatto opposto. Quando provò di nuovo a baciarlo ma si ritrovò la sua mano a fermarla, lo guardò smarrita come se quel gesto le avesse ricordato che stava facendo una cazzata. La fronte poi si corrugò in un espressione perplessa: aveva ragione una prigioniera non doveva di certo essere senziente alla sua condizione, ma infondo il cervello era già andato in pappa per le emozioni, come poteva spiegargli che non voleva farsi catturare per diventare sua prigioniera? Il piccolo morso la tentò moltissimo a gettarsi di nuovo fra le sue braccia, ma non dovette lottare con se stessa per farlo dato che lui la intercettò e si gettò di nuovo sulla sua bocca per un nuovo e lussurioso bacio. Il respiro di Sheba era affannato, il suo cuore batteva all'impazzata. Annaspò aria nel sentirsi stringere sui seni con veemenza, quel tocco la eccitava ma non voleva ammetterlo a se stessa. Spostò le mani contro il suo petto, con l'intenzione di spingerlo via ma averlo più vicino le diede bellissime sensazioni ed invece di spingerlo via si ritrovò a palparlo a sua volta, sentendo sotto il tocco delle dita i suoi muscoli tonici ed ampi. Perché doveva essere così attraente? Perché le piaceva così tanto fisicamente ma allo stesso tempo non lo sopportava? Era così arrogante, altezzoso, crudele e meschino. L'esatto opposto del suo ideale di ragazzo, l'esatto opposto di Iceringer a ben pensarci. Non doveva andare oltre, ma dal momento in cui sentì la verga bollente di Kain contro la sua carne capì che era perduta perché le sfuggì un gemito espirato che tentò in tutti i modi di soffocare nella bocca di Kain. Percepì di nuovo quella sensazione bollente farsi più forte dentro di lei, un desiderio crescente assieme a quella specie di fremito lungo tutte le vene. Non aveva idea di cosa fosse, ma era ben consapevole che non era normale, non faceva parte della normale eccitazione. Si disse che forse era dovuto alla sua natura, era così caldo, ma non la faceva sudare era come se il calore di Kain servisse unicamente a scaldarla senza eccedere troppo. Una sensazione meravigliosa su cui si sarebbe crogiolata volentieri.
    Noh.. fece espirandolo eccitata, inarcando il bacino per sentire al meglio la verga sfregarsi contro il suo sesso. Adorava quella sensazione, non aveva niente a che vedere con i dildi, ma probabilmente nemmeno con peni umani, era qualcosa di uinco lo intuiva benissimo perché la clitoride non aveva mai pulsato così tanto di voglia. Stava cadendo nella sua lussuriosa trappola, ecco che si stava per trasformare nella sua piccola prigioniera, diventando niente oltre che un pezzo di carne per lui. No, non le piaceva l'idea di essere il suo trastullo usa e getta. Si staccò dalle sue labbra con un gesto brusco ed uno schiocco rumoroso voltando il viso da un lato. Il suo volto era arrossato, gli occhi appesantiti dall'eccitazione, le labbra ancora arrossate ed umide di saliva.
    No merda, non sarò la tua sgualdrina personale. affermò con la voce ansante. le mani erano ancora poggiate contro il suo petto, spinse con forza con le braccia, con i fianchi e si aiutò perfino con un emanazione delle braccia di Ariel. Avrebbe dovuto soverchiarlo facilmente dato che era ancora debole, sebbene quella enorme nerchia faceva pensare il contrario. Nell'impeto dell'azione, il bisogno di fermarlo la portò a ribaltare le posizioni, finendo a cavalcioni su di lui, seduta contro la sua erezione, le mani che premevano contro il suo petto per tenerlo fermo contro il materasso.
    Sei uno stronzo arrogante, non puoi pensare di poter fare di me ciò che vuoi! lo rimproverò, spingendolo un poco scivolando leggermente sulla verga a causa dei suoi umori. La sensazione delle sue labbra vaginali che si spalmavano contro la sua carne, la sensazione di sentire la clitoride solleticava dalle piccole scaglie della lunghezza le diedero un intenso brivido. Esitò un momento, guardando la figura di Kain sotto di lei, il suo fisico possente, il suo volto da schiaffi, i suoi profondi occhi rossi, ed infine la punta di quel membro eccitato poco più avanti rispetto al proprio sesso. Si sfregò contro di lui in un gesto incerto, percorrendo vari centimetri lentamente. Si morse il labbro inferiore scoprendo che ne voleva ancora, che voleva sentire di nuovo quella bellissima sensazione che aveva provato poco prima. Così tornò indietro con il bacino ripercorrendo gli stessi centimetri ed anche di più, poi di nuovo in avanti ed indietro, masturbandosi contro di lui. Scivolò sempre di più nella lussuria e la voglia di sentirlo dentro di lei si fece più forte ma lottò contro quel desiderio, perché voleva godersi ancora per un poco la crescente eccitazione, quel corpo magnifico.
     
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    Poteva opporsi quanto voleva, ma un drago capisce i segnali di una femmina vogliosa di accoppiarsi, per quanto Sheba tentava di resistere non c'erano possibilità che fosse in grado di opporsi al suo fascino. Kain era sempre stato consapevole del suo aspetto e della sua forza, non aveva mai fatto mistero di quei talenti e anzi li ostentava molto più che volentieri, perché non solo le donne sanno usare l'arte della seduzione. Semplicemente era un tipo che preferiva combattere piuttosto che ricorrere a sciocchi sotterfugi, ma i gemiti di Sheba in qualche modo lo divertivano in maniera unica, e si ritrovava sempre a volerne ancora. Nonostante ciò, Sheba trovò la forza di opporsi e di staccarsi dal suo bacio, rispondendogli a tono e lasciandolo sorpreso, piacevolmente sorpreso, tant'è che sfoggiò un sorrisetto malizioso in tutta risposta, domandandosi se il modo in cui riusciva a resistergli era dettato dal mero orgoglio oppure se c'era altro sotto. Paura... o che altro? Decise che valeva la pena scoprirlo quindi quando Sheba prese l'iniziativa non si oppose, e non avrebbe potuto nemmeno volendo, lasciandosi soverchiare e ritrovandosi con la schiena sul materasso, sovrastato da lei che tutto aveva fatto meno che allontanarsi. Il drago continuò a fissarla con quel ghigno divertito sul volto, lasciandosi sfuggire una sottilissima e affilata risata, spezzata solo dai leggermi spasmi che gli provocavano i movimenti di Sheba sulla sua verga. Lui non fece niente per opporsi e anche la coda continuò a scivolare sul materasso come prima, impaziente, mentre il cazzo enorme di quella creatura pulsava ogni volta che i fianchi di Sheba arrivavano all'altezza giusta per farle sentire quel possente tizzone di piacere all'entrata della sua intimità, come un invito, o per essere preciso una tentazione diabolica. Lui accolse ben volentieri i suoi umori e assaporò la sua morbidezza pulsando in modo che quell'affare si spalmasse sulle sue carni, era piacevole ma se continuava a lasciarla fare sarebbe stato troppo facile. Doveva alzare la posta in gioco quindi iniziò a muoversi verso l'alto col bacino, lentamente e con piccoli colpetti, non bastava per penetrarla ma era sufficiente a farle sentire la sua eccitazione.
    E' così che ti opponi a me? Solo ribaltando la posizione? Non hai risolto niente... vuoi il mio cazzo indipendentemente dalla sua posizione, questa è la verità. Ora ti farai penetrare e ti lascerai scopare come il tesoro che ho conquistato e che pensi di non potermi concedere... e verrò dentro di te così abbondantemente da darti le mie uova, e quando sarai pronta non ti resterà che trovare rifugio nelle mura del mio castello... non puoi fare niente... eccetto evitarmi. Ma ne sei capace?
    Cosa voleva fare? Sicuramente non poteva andarsene e basta, lo voleva anche lei questo Kain lo vedeva chiaramente, non poteva opporsi. Usare sortilegi per bloccare la sua fertilità? Ridicolo... il suo potere non glielo consentiva e di sicuro lei non era una maga esperta. Gli umani erano deboli al sesso tanto quanto le altre razze, la differenza per Kain era che non gli importava seminare discordia in giro, anzi erano tutte possibili leve per il suo personale esercito, sangue del suo sangue, e Sheba non sarebbe stata una madre indegna per lui. Portarla a concepire sarebbe stato una dichiarazione di schiavitù a tutti gli effetti, ma che altro poteva fare con lui a parte opporsi? Niente... non aveva modo di proteggersi dalla maledizione di Kainhurst Blackwing!
     
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    Non le piaceva l'idea di essere un mero trastullo, ecco dove riusciva a trovare la forza di opporsi, perché la verità era che Sheba non si sarebbe accontentata di essere solo un mero pezzo di carne su cui si sfogava. Che diamine, aveva sempre desiderato una bella storia d'amore, magari anche serena e semplice ed invece si era ritrovata davanti una suora lesbica ed un drago infoiato che la pensava molto diversamente da lei a proposito il mondo ed i motivi per cui valeva la pena combattere. Era quel sentimento che riusciva a motivarla a reagire e rigirare le posizoni sul letto. Quel dannato drago aveva il potere di farla uscire dal suo guscio, di farle bypassare l'imbarazzo e la sua imbranataggine verso gli uomini perché le dava terribilmente ai nervi. Era sicurissima che non sarebbe stata la stessa con un'altro uomo più dolce di Kain. Riuscire a ribaltarlo e soverchiarlo fisicamente diede un profondo senso di appagamento mentale a Sheba. Forse perché non credeva di riuscirsi davvero, o forse perché in quel modo aveva la sensazione di costringerlo a metterla sul suo stesso piano. Oppure lo trovava semplicemente eccitante perché anche lui era diverso dalle precedenti volte e ciò la confondeva non poco. Quella risatina maliziosa la eccitava e la mandava sui nervi allo stesso tempo, la stava deridendo e non le piaceva la sensazione. Per zittirlo si premeva più forte contro di lui per spezzargli la risata con gli spasmi erotici sicuramente più apprezzati dalle sue orecchie. Kain però non le volle dare la sua piccola vittoria, continuando a combatterla con quei piccoli movimenti di bacino che le mozzavano il respiro ogni volta, sentendo la clitoride schiacciarsi contro di lui quando meno se lo aspettava, regalandole brividi sempre più intensi che aumentavano la voglia di unirsi a lui al più presto. Se solo fosse stata una ragazza con più esperienza avrebbe saputo come rispondergli a tono, ma era Sheba, l'imbranata Sheba che arrossì vistosamente alle accuse di Kain facendola vergognare tantissimo perché aveva ragione: lo voleva ma non voleva ammetterlo ad alta voce.
    Facile parlare così quando usi dei biechi trucchetti! E' colpa tua! Solo colpa tua se adesso mi sento così! protestò con la voce un po troppo agitata che tradiva la sua insicurezza ed il suo immenso imbarazzo. Si aggiunse poi il timore quando lui parlò di "uova" come se lei sarebbe stata capace di produrne come una femmina di drago. Per un attimo si chiese se non la stesse considerando davvero un suo pari in quel momento per parlare di uova, ma in realtà il discorso era ovvio: voleva ingravidarla. Strinse i denti perché il ghigno malefico che aveva stampato sul volto lasciava intendere che dicesse sul serio, per un tipo come lui fare un figlio non avrebbe avuto lo stesso peso che avrebbe avuto su di lei. Chissà probabilmente lo considerava una specie di marchio su di lei, e Sheba si ricordò di una cosa fondamentale che non aveva considerato. Era in fase di ovulazione e non prendeva la pillola, se voleva seriamente ingravidarla ci sarebbe riuscito con una singola goccia, figurarsi con il mare di seme che produceva. Non poteva permetterglielo.
    Col cavolo! Non farò nessun uovo! affermò agguerrita e terribilmente agitata. Poco dopo con la tecnica del richiamo fece apprire nella sua mano un preservativo. La carta recitava "XXL super resistente". Era di una famosa marcha che creava contraccettivi per creature non umane.
    Quello non stava nel cassetto di Elimona? chiese curiosa Ariel, prima di venire zittita da Sheba, non voleva che la distraesse in momenti così intimi. Si abassò con le spalle per baciarlo di nuovo con prepotenza per impedirgli di dire qualcosa mentre con le dita andò ad aprire l'involucro del preservativo. Era altamente probabile che Kain l'avrebbe presa in giro dicendole che quel preservativo non avrebbe resitito molto, condendo di chissà quali qualità virili il suo discorso sul suo membro dragonico. In realtà sarebbe rimasto molto sorpreso poiché il prodotto era buono e doveva impegnarsi a romperlo se voleva farlo. Adesso arrivava il problema serio.... come diamine si metteva un preservativo?
     
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    Sheba evidentemente non si rendeva conto di quanto fosse stimolante ritrovarsi davanti ad un opposto con cui scornarsi. Letteralmente, visto che Kain era un drago. Nessuno poteva stimolarla in quel modo soprattutto se andavano troppo d'accordo. In fondo anche questa era un tipo di battaglia, proprio come piaceva a lui. La ragazza non poteva resistergli, era ovvio, la sua faccia e i suoi movimenti la tradivano: era eccitata e vogliosa, anche se si trattava di un confronto era addirittura troppo facile! Il drago allargava sempre di più il suo ghigno malefico ed eccitato man mano che vedeva l'espressione di Sheba sciogliersi e che i suoi fianchi si sfregavano su di lui. Poteva vedere negli occhi di Sheba l'immagine del suo ventre pieno fino all'orlo di calda virilità, e l'espressione che esplodeva di gioia e di eccitazione! Oramai era presa. Ma prima di sentirla pronunciare le magiche parole di resa, Sheba tirò fuori un nuovo spruzzo di determinazione che lo lasciò immediatamente sorpreso. Non capì subito cosa voleva fare, ma appena utilizzò la tecnica di richiamo per evocare un super preservativo Kain strabuzzò gli occhi confuso.
    E-eh... eh? Sul serio? Cosa vuoi farci con quel...?
    Non fece in tempo a finire la frase che Sheba si fiondò sulle sue labbra per zittirlo di nuovo. Davvero aveva pensato solo a quello?! Che assurda soluzione era quella??? Avrebbe fatto a pezzi quel preservativo come niente, ecco cosa, così da dimostrarle che ogni resistenza era futile! Tuttavia... quel preservativo sembrava veramente affidabile, inoltre istintivamente un drago non ama affatto l'idea di indossare una cosa del genere... somigliava ad un collare, una gabbia, qualcosa in cui un essere del genere sta molto stretto. Senza contare che doveva considerarlo a tutti gli effetti un affronto! Voleva forse rifiutare la sua prole in quel modo? Inaccettabile! Doveva dissuaderla, ma farlo con la forza significava rinunciare del tutto alla vittoria che aveva maturato fino a quel momento, favorendo la violenza piuttosto che il suo fascino... no, non sarebbe stata una vittoria, solo una mezza sconfitta. Notò però che Sheba non sapeva esattamente dove mettere le mani e non era difficile da immaginare che di preservativi non ne capisse assolutamente nulla. Un occasione d'oro per il drago. Cercò di non incrinare troppo il suo sorriso compiaciuto e con la stessa faccia tosta di prima riprese a parlare, ondeggiando in maniera più sensuale col bacino.
    Ehehehehe... dimenticavo che sei una ragazzina, non hai nemmeno idea di come funziona vero? Lascia stare... e anche se fosse vuoi davvero sconfiggere un Blackwing con un pezzo di plastica? Te lo ridurrei in pezzi... proprio come quel corpicino che mi piace tanto! Smettila di perdere tempo e mettilo dentro... stiamo perdendo tempo prezioso!
    In realtà anche lui era molto eccitato ed impaziente, quindi invece che assecondare le sue mani cercava piuttosto di sfregarsi con la sua intimità e stuzzicarla, così da distrarla e farle passare la voglia di infliggergli quella sciocca umiliazione.
     
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    La faccia di Kain quando vide il preservativo fu sorprendente. Non avrebbe mai immaginato di vedergli fare una faccia del genere. Sembrava fosse la prima volta che vedeva una cosa del genere, probabilmente lui non li usava mai e magari anche a sapere cosa fosse non ne sembrava molto avezzo, esattamente come lei. Lo dimostrò la sua prima reazione in cui le chiese che diamine volesse farci con quello. Per un momento Sheba lo guardò incuriosita prima di gettarsi in quel bacio per zittirlo, trovandolo stranamente più piacevole di prima. Le piaceva interromperlo in quel modo perché dopo un primo momento di sospresa lui rispondeva facendole sembrare che in effetti ricambiare il bacio era più importante di dire la sua. Quella reazione la elettrizzava e la portava a rendere il bacio più passionale di un mero contatto fatto per zittirlo, e ne aprofittò durante il tempo in cui lui rifletteva sul come reagire a quella provocazione per gustarsi altri bollenti baci del drago. Dopotutto era divertente come giochino, e lui era irresistibile quindi perché trattenersi? Quasi le dispiaceva doversi separare dalle sue labbra per dover guardare come mettere quell'aggeggio sul pene di Kain. Diede un'occhiata rapida alle istruzioni stamapate sulla carta, e le sembrò più facile di quanto sembrasse. Chiese un rapido aiuto ad Ariel per farle cercare dei tutorial video su youtube, cercò di ignorare le parole di Kain ma non ci riuscì anche per via dei movimenti del suo bacino che la costringevano a sfregarsi contro di lui, ubriacandola sempre più di voglia.
    Non posso fare figli adesso. protestò con la voce ansante, scendendo leggermente con il bacino per poi afferrare con una mano la verga di Kain e nell'altra mano teneva il preservativo pronta a seguire il tutorial. Il suo volto era paonazzo perché non credeva di stare facendo una cosa del genere. Le tremavano le dita mentre reggeva quella verga mastodontica e si chiese di nuovo come diavolo faceva a non farle malissimo quando le affondava in corpo. Non credeva di essere capace di tanta audacia, ma fu necessario. Doveva superare l'imbarazzo del momento perché prendere precauzioni era più importante se voleva andare fino in fondo, e fradicia com'era non voleva fermarsi proprio sul più bello.
    Vediamo se è vero che si romperà subito. Oppure hai paura di un pezzetto di plastica? lo sfidò perché intuiva che se lo avesse pregato di darle retta si sarebbe rifiutato, avrebbe rigirato la frittata in suo favore e chissà magari finivano di nuovo a litigare e in quel momento Sheba voleva fare pace. Senza aspettare ancora posò il preservativo contro la cappella, e provò a srotolare l'oggetto lungo tutta l'asta di carne, trovando difficoltà inzialmente perché la circonferenza le dava problemi dato che il preservativo nonostante la scritta XXL sembrava stretto per lui. Si intestardì e continuò a provare, aiutandosi con entrambe le mani, ma quasi non bastavano e stizzita per colpa di quel infernale affare si aiutò perfino con la bocca, intrappolando fra le labbra la punta a fare da ostacolo così che potesse srotolare con le dita il resto, e per farlo ovviamente con la bocca ci scivolava appresso ingoiando sempre più carne nella bocca. Lo aveva fatto per superare la sua inesperienza in quel atto, senza sapere che in realtà stava facendo qualcosa di profondamente erotico, che avrebbe potuto perfino accendere fantasie perverse nelle sinapsi del drago nero. Quando finì, tenne per qualche secondo la parte finale del preservativo che stringeva alla base. Si assicurò che non si arrotolasse di nuovo verso l'alto e solo a quel punto lo lasciò scivolare fuori dalla bocca. Si lasciò sfuggire una piccola risatina compiaciuta prima di distorcere l'espressione in una più schifata.
    Ha uno strano sapore... commentò pulendosi le labbra contro il dorso del polso. Adesso che era protetto, Sheba si abbassò si nuovo con la schiena verso di lui, poggiando i seni contro il petto muscoloso del drago e si preparava ad allinearsi contro la sua carne per iniziare l'amplesso.
    Preservativo 1, Kain 0. fece un pizzico titubante per quella provocazione, ma sentendosi vittoriosa. Si spinse indietro con il bacino fino a far incontrare le sue burrose labbra vaginali e la cappella bollente del drago. I suoi umori ed il lubrificante del preservativo, lo aiutarono a trovare naturalmente l'ingresso del suo sesso. Sheba si spinse con dolcezza contro di lui in modo da sentire la punta che iniziava a farsi strada in lei. Si morse il labbro inferiore mentre guardava negli occhi il drago con un espressione supplicante di chi lo stava pregando di non rifiutarla, di accettare il piacere senza pensarci.
     
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    Quando Sheba lo strinse per il suo membro, afferrandolo meglio, Kain si sentì come un pollastro preso per il collo e pronto per essere strozzato e trasformato in arrosto. Una sensazione stranissima e terribile poiché insita nel subconscio dei draghi. Gli esseri umani sognano spesso ragni giganti o di cadere nel vuoto nei loro incubi, i draghi invece sognavano spesso di essere piccoli e di venir sfruttati come bestiame, non c'era incubo più febbricitante di quello, specialmente per un orgoglioso Blackwing. A tenerlo con i piedi per terra però ci pensò la sfida di Sheba che di sicuro uno come Kain non poteva ignorare: farsi battere da quell'affarino patetico? Giammai! In fondo la sua grande debolezza era anche il suo pregio: l'orgoglio del drago nero gli permetteva senz'altro di cimentarsi in ogni genere di sfida.
    Non cercare di rigirarmi, io non sono di certo così ing...oooh... ohhh?!
    Il tentativo di Sheba di fargli indossare quel coso si rivelò decisamente più piacevole del previsto: dato che non sapeva come fare la ragazza gli serbò una presa più stretta del necessario e viste le dimensioni di Kain quello si rivelò uno stimolo prepotente. La ragazza lo avrebbe sentito pulsare e smuoversi tra le sue dita e divenne ancora più intenso quando si aiutò con la bocca. Il calore e la morbidezza delle labbra di Sheba riempì di brividi le scaglie dure del drago ammorbidendole come neve che si dissolve al sole, lentamente e facendolo tremare di piacere. La verga pulsava sempre più forte e per un istante sembrò quasi volersi lasciar andare, ma la verità era che in quel momento si sentiva come un cagnolino coccolato e questo non gli andava assolutamente bene.
    Non sai neanche come si fa... tutto questo è patetico!
    Disse frettolosamente, mentendo perché in realtà era stato molto più che piacevole e quell'arnese non offuscava affatto le sensazioni come si immaginava, anzi in un certo senso le rendeva perfino più particolari. Ma non lo avrebbe mai ammesso, anzi il suo obbiettivo era ancora quello di dissuaderla e sottometterla al proprio volere! ma la risatina soddisfatta di Sheba spezzò completamente i suoi propositi e alla fine di quel viaggio dava l'idea di essere proprio soddisfatta del suo operato, addirittura sfidandolo finendogli addosso con quel morbido petto e quell'espressione vittoriosa mentre dava i punti. Kain le rispose con un sorriso a denti stretti, fissandola in cagnesco già deciso a fargliela pagare amaramente. Pensava davvero di poter prendere in giro un Blackwing in quel modo?! Poi però, sentì le morbide carni di Sheba scivolare sul suo corpo e il ventre del drago si irrigidì mettendo in mostra la sua muscolatura mentre le braccia che fino a quel momento lo avevano sostenuto ad un passo dal materasso si ammorbidivano, diventando sempre più deboli. L'espressione di Sheba sembrava supplicarlo di lasciarsi andare ad una complicità che Kain non era disposto ad ammettere, e che mai avrebbe dichiarato apertamente, ma di cui sentiva il bisogno a sua volta. Per un istante si lasciò andare e socchiuse gli occhi godendosi il momento mentre la carne di Sheba lo accoglieva dentro e dava finalmente iniziò alla tanto agognata penetrazione. No, non era spiacevole, anzi tutto l'inverso: poteva sentire la sua carne schiudersi senza timore intorno a quella mazza ed accoglierla, torcendosi ogni volta che lui le concedeva una nuova pulsazione. Dapprima fu curioso di strapparle gemiti man mano che affondava dentro di lei, poi sentì di nuovo quella fastidiosa stretta intorno al collo che lo fece sentire un tacchino in trappola e la rabbia crebbe. I ciuffi dei suoi capelli si rizzarono mentre il suo sguardo rabbioso si incrinava di una leggera punta di imbarazzo mentre dalla gola gli usciva un flebile ruggito ben poco minaccioso e che somigliava decisamente ad un gemito.
    Basta con queste cazzate! Pensi di aver vinto?! Se non posso convincerti a toglierlo allora lo distruggerò! Io sono Kainhurst Blackwing, nessuna poppante col suo giocattolo di plastica può mettermi un guinzaglio!!!
    La lenta e piacevole penetrazione del drago durò ben poco, e con irruenza afferrò i polsi di Sheba per poi tirarli verso di sé, in modo che le braccia si stringessero di conseguenza intorno ai suoi seni, rendendoli ancora più appetibili, mentre lui iniziava a scandire il suo personalissimo ritmo. Le spinte del bacino si fecero più irruente, i muscoli del ventre e i pettorali più saldi, uno spettacolo piacevole per Sheba che stava sopra di lui, sicuramente, ma anche una bella prova per le sue viscere: il drago iniziò a punzecchiare l'entrata del suo utero con forza immane, se non fosse stata allenata probabilmente le avrebbe fatto perfino male, ma in quel momento Sheba avrebbe sentito solo il piacere di essere tirata verso quel focoso amante che pur volendo fare a pezzi quel preservativo in realtà non stava facendo altro he spingere con forza dentro di lei, dandole l'agognato piacere che entrambi avevano ignorato fino a quel momento. L'agonismo di Kain non conosceva davvero fondo.
     
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    Mentre provava a mettergli il preservativo notò che le sue reazioni erano leggermente diverse da quelle che si aspettava, i suoi versi ed il modo in cui pulsava e tremava entusiasmò Sheba perché non credeva di potergli dare piacere mentre gli metteva il preservativo. Non lo ricordava così sensibile, o forse era stato per colpa delle situazioni precedenti se non aveva potuto godersi le piccole reazioni del corpo del drago. Era una gran iniezione di autostima il riuscire a far cambiare la voce ad un possente drago, riuscire ad interrompere le sue parole e sorprenderlo con una scarica di piacere inaspettata. Sentirlo tremare, e ammorbidirsi sotto il suo tocco, vederlo curioso alla novità, la eccitò ancora di più. Per quel motivo si era avvicinata a lui senza esitazioni, cercando subito un contatto molto più intimo, ignorando volutamente il suo piccolo rimprovero al fatto che non sapesse fare ciò che voleva fare. Un Kain così debole era molto più facile da gestire, non si stava ribellando aspramente, non la stava sovrastando con la sua forza. Lo voleva anche lui e lo confermava il fatto che nonostante le parole pronunciate non la fermava. Ciò incorggiava Sheba ad osare e provare, a gustarsi e studiare le espressioni del suo viso. Cosa che invece l'altra volta rifugeva per paura non solo di lui ma anche dei propri impulsi. Vederlo digrignare i denti e fissarla in cagnesco un poco la intimorì, facendole accelerare i battiti del suo cuore, le sembrava di star giocando con il fuoco. Non si fermò continuando a muoversi su di lui per raggiungere la sua carne per unirsi. Poterlo accogliere dentro di lei con calma fu meraviglioso, finalmente le permise di lasciare che il suo corpo si adattasse gradualmente alla sua carne, e Kain avrebbe potuto vederlo chiaramente sulle palpebre di Sheba, sulla fronte aggrottata e la bocca che si schiudeva gemente che lo trovava incredibilmente piacevole. Aveva cercato di trattenerli ma fu inutile, poi vide una strana espressione sul volto di Kain, qualcosa che non aveva visto prima e che la incuriosì. Non riuscì a decifrarlo, ma istintivamente sapeva che era una cosa buona. Kain rovinò di nuovo tutto quanto, cioè rovinò ciò che Sheba stava conquistando con calma poiché si lasciò andare alla sua irruenza. Sheba sussultò per la sorpresa nel sentirsi afferrare per i polsi, e di nuovo venne travolta dalla foga del drago che si spinse totalmente dentro di lei, togliendole per un lungo momento il respiro, costringendola a sentire fino in fondo la sua enorme verga di carne. Quando l'ossigeno tornò a riempirle i polmoni inarcò la schiena emettendo un rumoroso gemito, ubriacandosi delle forti sensazioni che le dava unirsi a lui nella carne. Afferrata in quel modo ogni spinta contro di lei la faceva rimbalzare ricreando un moto ipnotico dei suoi seni. Inizialmente si sentì intrappolata, poi però girò a sua volta i polsi per afferrare quelli di Kain e reggersi a lui, ma ricercare dolcezza dopo quel momento di sfida lanciata da Kain era impossibile, di fatti poco dopo crollò in avanti con il busto finendo con il viso contro il suo petto muscoloso, sui cui continuò a gemere ancora.
    P-perchèèaaah non.. phh..puoi ghh-goderti il momento e basta? chiese con un tono stizzito ma la voce era biascicante di piacere impossibile da dissimulare. Puntò bene le ginocchia contro il materasso e cercò di tirare su il bacino, illudendosi di poter rendere meno ubriacante l'amplesso, invece si accorse che in quel modo assecondando i movimenti di Kain tutto diventava più piacevole, più intenso e divenne irresistibile. Invece di sfuggirgli a quel punto lo assecondò, abbassando il bacino quando lui lo sollevava e sollevandolo quando lui lo sollevava.
    Nghaaa... non è bellissimo anche per te? gli chiese ormai sempre meno lucida e corrotta dalla lussuria.
     
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    Quando finalmente iniziò a scandire il ritmo secondo il suo gusto, Kain riprese quell'espressione vittoriosa e aggressiva che lo contraddistingueva, allargando un ghigno a trentadue denti mentre si gustava le reazioni perverse di Sheba e la penetrava con tutta la sua virilità, con forza e volontà rinnovata dato che finalmente giocavano ad un gioco in cui lui era invincibile. Iniziò a ridacchiare vittorioso, almeno finché non si perse nei movimenti ipnotici dei seni di Sheba che danzavano davanti a lui, riportando il suo cervello ad uno stato sostanzialmente infantile. Cazzo, perché era così attratto da lei?! Una situazione assurda che lo spinse semplicemente ad ignorare quei pensieri mentre aumentava il ritmo e la vedeva crollare sul suo petto, intenta a lamentarsi falsamente di quella reazione. Piaceva anche a lei dopotutto, quindi perché si negava ancora? Ironico da pensare, visto che anche lui stava facendole una strenua resistenza.
    Mi sto godendo il momento! E io godo solo quando vinco! T-tu... umana poppante... non puoi capire! Quindi taci e godi!
    Commentò a denti digrignati, eccitato dal respiro e dai gemiti caldi che Sheba riversava sul suo petto, rendendolo più turgido e serrando la sua muscolatura mentre le mani di Kain passavano dai suoi polsi ai suoi fianchi, fino ad afferrarle con forza le natiche. Le mani artigliate sembravano quasi volerla afferrare con forza fino a lacerarla, la sensazione era la stessa ma non la ferì, si limitò a lasciarle qualche segno sulla pelle. Ma il segno più forte fu quello della sua verga, visto che tenendola in quel modo riuscì a gestire più facilmente i suoi movimenti, assecondandola e spingendola allo stesso tempo verso di sé. Piegava il bacino in modo da penetrarla fino in fondo e man mano che l'eccitazione aumentava, la sua verga si ingrandiva. I segmenti più duri che la formavano si distaccavano lasciando spazio alle parti più carnose, si dilatava e si faceva più massiccia dentro di lei, era ovvio che a quel punto l'avrebbe fatta a pezzi. I testicoli del drago si gonfiarono ed uscirono dalle sue scaglie iniziando a spremersi contro l'intimità di Sheba, pompando così forte da tenderla come se dovesse strapparsi da un momento all'altro. La goduria aumentava e con essa anche i gemiti del drago che Sheba poteva gustarsi faccia a faccia senza filtri. Non riusciva a trattenersi.
    Maledizione... non si rompe... perché non si rompe?!
    Il tentativo di distruggere il dannato alleato di Sheba si stava trasformando per lei si in una grande prova di resistenza ma anche in una fonte di immane goduria. Kain iniziò a spingere più forte e il primo colpo decisivo gli permise di attraversare l'utero di Sheba ed iniziare a scoparla nella sua più profonda intimità. Iniziò a pulsare ogni volta che si scontrava con le pareti di Sheba e la sua verga sembrava girarsi e tremare ad ogni affondo. Ora che i segmenti carnosi erano fuori, Sheba poteva sentirli allargarsi come delle enormi vene, era effettivamente un mistero come quel preservativo non si fosse ancora danneggiato ma era evidente che Elimona andava sul sicuro con i suoi partner. Purtroppo per Kain, quell'affare non si sarebbe arreso tanto facilmente nemmeno di fronte all'evidenza. Le braccia del drago iniziarono a spingere con più forza Sheba verso di sé, così che non solo il suo ventre fosse vittima di quel potente amplesso ma anche il petto della ragazza che si schiacciò contro i suoi muscoli turgidi. L'espressione affaticata ed eccitata del drago era impagabile a quel punto e lui stesso se ne rese conto, così se Sheba si fosse sollevata per vederlo, piuttosto che concederle una vittoria, si fiondò lui sulle labbra della ragazza per poterla baciare e nascondersi in quella perversione, oramai prossimo all'apice dato che l'intimità di Sheba era completamente occupata dalla sua carne.
     
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    Perché lo trovava così dannatamente piacevole? Sembrava una droga, sapeva benissimo che dopo sarebbe stata malissimo, che avrebbe patito dolori per qualche giorno, eppure non riusciva a fermarsi. Era troppo bello sentirlo scavarle dentro di lei, vederlo eccitato e sempre più perso nella lussuria esattamente come lei. Sarebbe valsa la pena se poteva godere così tanto. Kain la rimproverò ancora dicendole che lui se lo stava godendo il momento ma che per lui poteva accadere solo con una vittoria. Non gli rispose nemmeno, troppo impegnata a muoversi con i fianchi per avere il ritmo giusto anche per lei, cosa che sembrò indispettire lui. Le liberò i polsi permettendo a Sheba di posare le mani contro il pettorale allenato del drago per reggersi, per toccarlo a sua volta. Anche se era lei sopra al drago, la presa sulle natiche sembrava comunicare proprio l'inverso, non era Sheba che cavalcava il drago facendolo suo, era lui che la guidava secondo i suoi desideri, stringendola possessivamente per darle il peso ed il ritmo che più desiderava. Non poteva opporsi, non perché non ne avesse le forze o gli fosse inferiore, semplicemente perché le piaceva da impazzire. Ironicamente sentirsi pressata e legata da quelle dita ferree si sentiva più libera di godere senza dover pensare a niente. Presto però dovette farci i conti, si sentiva sempre più debole perché quella verga enorme continuava a crescere dentro di lei, stimolandola in punti impensabili per via della sua forma così peculiare. Ad ogni passaggio quelle escrescenze le massaggiavano la parte bassa della clitoride accelerando tantissimo il suo piacere che la ubriacò totalmente.
    T-tropphh.. troppo.. graaaah.. grossooh. biascicò smettendo di assecondare il ritmo, abbandonandosi all'inerzia del rapporto lasciando le redini a lui per la forza dell'amplesso. Le dita di Sheba si strinsero con forza contro il pettorale del drago, sfogando solo in parte l'ardore del piacere che la stava devastando. Eppure non era che l'inizio perché un dolore sordo dentro di lei coincise con il momento in cui Kain la penetrò fin dentro l'utero dandole quasi l'impressione di averla penetrata fin dentro il cervello. Gridò di dolore misto al piacere come se l'avessero appena trafitta, poi le sensazioni divennero così intense che non riuscì più a gestirsi il corpo e giunse ad un primo ed intenso orgasmo. Poco dopo si afflosciò totalmente su di lui per un momento stordita, biascicante di gemiti mentre sbavava sul petto del drago tutto il suo piacere. A quel punto l'amplesso divenne alienante per la lucidità di Sheba, le sembrava di sentirlo ancora più chiaramente nel suo corpo ed il dolore scemava gradualmente pulsando nelle sue carni sempre meno forte fino a quando non rimase unicamente che il piacere. Ma era intenso, troppo intenso e non riusciva a dire nulla, non riusciva a connettere la bocca per dirgli di andare più piano, e l'unica cosa che fece fu morderlo sul petto, addentando quel muscolo d'acciaio così vicino. Non bastò però per poter allievare le sue carni diventate sensibilissime all'amplesso e sentiva che stava di nuovo arrivando rapidissimo un nuovo orgasmo che sembravano destinati ad aumentare di numero. Forse anche Kain poteva sentire che Sheba stava impazzendo da come la sua cervice si stringeva attorno a lui in spasmi sempre più frequenti.
     
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    La carne di Sheba stava impazzendo, proprio come lei, che in preda agli orgasmi gemeva, sbavava e lo mordeva forse nella speranza che si fermasse, o più probabilmente che gliene desse di più. Kain non aveva fatto una fine diversa: anche lui gemeva e stringeva con forza quel corpo morbidissimo e irresistibile così da poterla penetrare fino in fondo, e più lui si ingrandiva pulsando più forte più lei lo stringeva, torcendosi come se volesse farlo impazzire a suon di orgasmi. E ci riuscì. Kain inarcò la schiena così tanto da creare un vero e proprio ponte col suo stesso corpo, sollevandosi come stesse per spiccare il volo, ma l'unica cosa che stava salendo era il suo seme, pronto a riversarsi dentro di lei attraverso un orgasmo degno di un drago. E degno di tale nome fu anche il ruggito di Kain mentre veniva: avendolo davanti a sé Sheba riuscì a sentire la cassa toracica del suo amante rimbombare come un tamburo onnipotente mentre ruggiva in preda al piacere. La sua verga si irrigidì di colpo come se l'avesse impalata e senza ulteriori esitazioni prese a gonfiarsi ritmicamente abbandonandosi ai numerosi orgasmi della ragazza per unirsi a lei. Uno, due, numerosi fiotti bollenti riempirono la punta del preservativo ed iniziarono a gonfiarlo, riempiendo completamente l'utero di Sheba fino a gonfiarle leggermente il ventre, più di quanto non avesse già fatto quella mastodontica verga. Kain continuò a ruggire, con intensità decrescente, per tutta la durata dell'orgasmo, nella quale non perse mai un grammo di vigore né per un solo istante smise di spremere quelle natiche meravigliose spingendole verso di sé per non perdersi un centimetro della sua carne mentre veniva dentro di lei. Non aveva vinto, anzi tutt'altro. A quel punto si sarebbero resi conto che il preservativo era così gonfio da risultare quasi incastrato dentro di lei, e se Sheba si fosse liberata della presenza di Kain uno sarebbe rimasto dentro, mentre il drago sarebbe scivolato fuori da lei. Ma questo non successe immediatamente, perché mentre la schiena tornava gradualmente sul materasso, il fiato spezzato di Kain riuscì a ruggire ancora un ultima provocazione rivolta verso di lei. Tentò invano di assumere un'aria minacciosa e trionfale, ma proprio come lei non si era trattenuto e anzi, si era lasciato coinvolgere fin troppo.
    Beh... tutto qui? Uff... anf... non sarai mica stanca? Non ho rotto il tuo amichetto... uff... ma non significa che sono stanco... continuerò fino a che non l'avrò fatto a pezzi... anche se questo significa fare a pezzi te!
    Se Sheba non avesse ripreso i sensi e colto l'iniziativa per mantenere la sua supremazia, sicuramente Kain avrebbe tentato di ribaltare i ruoli e avrebbe fatto ciò che meglio voleva di lei, preoccupandosi solo di vincere quella sfida... e di goderne quanto più possibile. Che godesse anche lei... si era calcolato, non che gli importasse davvero ma sentirla gridare non era diverso dal sentire un nemico che implora pietà durante una battaglia... o almeno questo si diceva il drago tra sé per illudersi di non essere assuefatto quanto lei della sua dannata carne e ciò che potevano condividere assieme.
     
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    Lo sentiva che pulsava sempre più forte dentro di lei, regalandole momenti di piacere intenso quasi dolorante. L'orgasmo di Sheba venne incrementato di altre sensazioni dato che Kain non si limitò solo a venirle dentro ma ad inarcare il corpo così da arrivare totalmente infondo, facendole sentire ogni fiotto che le si riversava dentro senza però il pericolo di rimanere gravida. Con la totale tranquillità di un preservativo Sheba poteva lasciarsi andare totalmente all'estasi del piacere senza preoccupazioni, godendo al meglio di ogni sensazione. Infondo anche se era il preservativo a riempirsi ne sentiva ancora tutto il calore dentro di lei. Il ruggito di Kain le rimbombò nella cassa toracica regalandole altri brividi fra il senso del pericolo e di meraviglia. Quel insieme di belle sensazioni le regalarono un intensissimo orgasmo che sfociò in un piccolo zampillo di umori che macchiò il letto e le cosce di Kain. A quel punto Sheba doveva fare i conti con una cosa inaspettata. Senza il preservativo il seme di Kain poteva fluire all'esterno del suo corpo in zampilli osceni e perversi, ma in quel modo, con il preservativo perfettamente ancorato al membro del drago il seme era dentro di lei e poteva unicamente adattarsi alle forme attorno al membro occupando tutto lo spazio disponibile con quella patina sottile di lattice. Doveva essere strano anche per lui poiché si sarebbe ritrovato dentro i suoi stessi fluidi che gorgogliavano attorno a lui e contro le pareti vaginali della ragazza, diventando più simile ad un idromassaggio di natura parecchio perversa. Le ci volle qualche momento più di Kain per potersi riprendere dal torpore e dallo stordimento di quell'orgasmo, difatti Sheba era adagiata contro il petto di Kain tranquilla e beata, con gli arti penzolanti e abbandonati lungo il materasso.
    Anf... anf... ammettilo hai perso. Non lo hai rotto... Ma è stato bello no? fece con la voce un poco ansante sfornzandosi di tirare su la schiena per tornare di nuovo a cavalcioni sul drago. Quando fu eretta, notò che la pancia era leggermente gonfia proprio perché il preservativo teneva il seme di Kain dentro di lei. Fu una stranissima sensazione perché era ancora bollente. Cercò di sfilarsi via da lui ma si accorse che non fu per niente facile come invece avrebbe dovuto essere dato che il lattice faceva da ostacolo contro il collo dell'utero. Era come avere un corpo che continuava a strusciarsi dentro di lei ma non era il membro di Kain. Dovette fermarsi a metà strada incredula e confusa.
    Ah! Ma cosa?! espirò tremando vistosamente e incurvandosi con la schiena per poggiare la fronte contro il petto di Kain e nascondergli le strane espressioni che stava facendo. Non aveva idea di cosa stava succedendo dentro di lei, ed aveva paura che forzano il preservativo potesse seriamente rompersi, mandando all'aria tutti i suoi propositi di non finire gravida e quindi essere costretta a prendere la pillola del giorno dopo.
     
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    Mentre ansimava, maledì sé stesso per aver ceduto tanto facilmente e ancor di più maledì la dannata che ora se ne stava spalmata su di lui, beata da quell'orgasmo tanto piacevole quanto vincente. Se non fosse stato per lo più nel suo affare, il sangue di Kain sarebbe sicuramente partito verso il cervello gonfiandogli ogni possibile vena di rabbia. Quel drago era troppo impulsivo e competitivo per arrendersi con così poco, non lo avrebbe permesso. Quando Sheba provò a sollevarsi, la vide molto in difficoltà a causa dell'ostacolo che aveva dentro di sé. il preservativo si era gonfiato nel suo utero e si era riempito di seme bollente, ora non usciva più tanto facilmente e più Sheba si agitava, più sarebbe stato difficile per lei rimuoverlo. In un primo momento lo sguardo di Kain fu confuso e sorpreso, poi molto velocemente la sua espressione perplessa si trasformò, lasciando spazio ad un ghigno compiaciuto ed incredibilmente malvagio. Era giunto il momento della sua vendetta.
    Sciocca umana... abbiamo appena iniziato!
    La prese per la gola, un gesto che avrebbe dovuto essere minaccioso e violento ma in realtà non era abbastanza in forma per farle del male e forse... forse non voleva davvero farle del male. Quindi si rivelò una presa passionale e possessiva che la spinse sul materasso ribaltando quindi la situazione. Mentre con una mano le teneva la gola schiacciata contro il letto, con la mancina passò di nuovo le dita sulla sua lingua rendendo incandescenti le scaglie dell'altra mano senza farle capire nulla. Si limitava a fissarla, mostrandole la sua lingua languida e piena di saliva come se fosse pronto ad iniziare un abbondante pasto. Quando le dita furono quasi fiammeggianti le portò alla base del suo membro, afferrando saldamente la parte finale del preservativo per assoggettarlo alle altissime temperature del suo corpo. Nel mentre la verga del drago iniziò ad uscire da dentro di lei, ma lo fece lentamente in modo da lasciare alla carne di Sheba lo spazio per richiudersi intorno a sé, così da lasciare quel grosso orgasmo bloccato dentro di lei, conservato nel preservativo che lui nel mentre si stava sfilando. Appena il cazzo del drago fu libero da quell'orrido costrutto umano, le dita intorno alla base si chiusero, sciogliendo il lattice alla fine per sigillarlo come se lo stesse saldato con una fiamma ad altissima temperatura. In quel modo il seme di Kain non rischiava di uscire via da lei e Sheba era condannata ad averlo dentro finché non avrebbe tirato fuori quel preservativo gonfio a forza. Ma ovviamente non sarebbe stato così semplice.
    Non mi fermerò finché non avrò fatto a pezzi quel maledetto preservativo! Il tuo salvatore sarà la tua fine!
    Aolenne come se fosse una vera battaglia, Kain si fiondò su di lei per poterla baciare di nuovo, schiacciando la sua verga contro il ventre gonfio di Sheba, il petto contro i suoi seni invitanti e la bocca contro le labbra scure della ragazza, assaporandole come un cioccolatino prelibato. Sheba avrebbe potuto anche pensare che quel tentativo era assolutamente futile e perfino piacevole visto che in quel modo la presenza di Kain era sotto controllo e l'unica cosa che poteva fare era sfregarsi contro il suo clitoride. Ma se sperava che il drago sarebbe rimasto lì a farle delle perverse coccole si sbagliava di grosso. Infatti, mentre si baciavano, Sheba avrebbe sentito la lingua di Kain diventare sempre più grossa e massiccia, e il suo volto sempre più duro e spigoloso. Cambiò molto lentamente forma, tenendola ferma sul materasso con le sue zampe, ingrandendosi e diventando un vero e proprio drago. Sheba era sotto di lui, schiacciata dalla mole immensa che aveva raggiunto il suo cazzo dragonico, sufficiente per passarla da parte a parte probabilmente. Ora i testicoli gonfi ed enormi del drago erano schiacciati contro la sua intimità, la lunghezza di quella verga immane la attraversava del tutto arrivando fino ai suoi seni, che prontamente vennero circondati dalla coda del drago per poterli stringere intorno a quella mazza mostruosa, così che non ci fosse un solo centimetro di quella carne che non fosse stimolato. Dopodiché Kain iniziò a muoversi su di lei, masturbandosi sulla pelle perfetta e morbida di Sheba, beandosi dei seni che circondavano la punta e assaporando il calore della sua intimità che si sfregava sui suoi testicoli. Il drago iniziò bene presto al asciarsi sfuggire una lunga serie di risatine compiaciute miste a gemiti gutturali e animaleschi, perché ovviamente la nuova mole del suo sesso stava schiacciando il ventre rigonfio di Sheba: anche se non la stava penetrando, la ragazza poteva sentire chiaramente la sua intimità stimolata in più modi: da una parte il clitoride e le grandi labbra erano schiacciate dai testicoli vibranti e pulsanti del drago, dall'altra il suo seme si rimescolava dentro quel preservativo sigillato, che essendo particolarmente gonfio risultava come una presenza chiara dentro di lei. Il tutto poi era semplicemente bollente: il calore della carne e del seme di Kain non potevano far altro che accendere ulteriormente il desiderio dentro di lei. Sheba stava provando qualcosa che non a tutti era concesso, e solo un amante gigantesco come Kain poteva farle provare. Estremo, strano, ma quella verga enorme che pulsava e si sfregava su di lei emanava un odore virile e una possanza unica nel suo genere, poteva dire di aver scopato con lui con tutto il corpo, anche in forma di drago.
     
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