Non sono una Darkettona

x Exo e Doom

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    Fu un crescendo senza pari, difficilmente Domino trovava una sfida tanto sorprendente per la sua esperienza e certamente in qualche modo l'effetto sorpresa li aveva aiutati, ma non poteva negare che fosse ugualmente unico e incredibile. Non smise un solo istante di gemere rumorosamente, godendo e assaporando quelle mazze colme di vigore e di energia. Non poteva negarlo: l'esperienza da soddisfazioni ma i giovani pieni di energie erano senza ombra di dubbio un esempio da seguire perché erano anni che Domino non godeva così forte. Si ritrovò ad abbracciarli ed assecondarli in ogni loro mossa, senza pace, senza tregua, senza conoscere la stanchezza, li sentì inturgidirsi e pulsare sempre più forte e pregò che quel momento non finisse mai, ma sarebbe stato un errore perché senza il culmine non avrebbe potuto sentire quanto la loro mascolinità era possente. Lo Schiaffo di Andrys la fece sussultare, l'uscita di Orikan la confuse ma a quel punto aveva davvero poca attenzione per qualsiasi cosa che non fosse godere. Appena esplosero, Domino inarcò la schiena e sgranò gli occhi lasciandosi sfuggire un lunghissimo grido di piacere. La carne si riempì di seme bollente in entrambi gli orifizi, quello per lei era un giorno sicuro quindi poteva goderne senza nessun ripensamento. Nonostante fossero gemelli e il vigore di entrambi fosse alla pari, quegli orgasmi erano identici e unici allo stesso tempo: scandivano un ritmo perfetto ma le davano sensazioni diverse, al punto che ogni scossa di Orikan la faceva danzare con il ventre mentre il bollente schizzo di Andrys la riportava alla quiete togliendole il fiato e costringendola a cedere. Il risultato fu che si unì a loro in pochissimo tempo, iniziando a venire così forte da sembrare a sua volta una fontana di piacere, riempiendo le gambe e il pavimento di umori caldissimi e piacevoli che avrebbero infestato la stanza del suo odore femminile. Continuò a gridare e godere per tutto il tempo, restando ipnotizzata dal piacere finché i gemelli finalmente non la liberarono. Il suo fisico allenato non era stanco ma la sua mente provata era chiaramente in confusione, dovette alzarsi di scatto per non cedere di nuovo alla tentazione di impalarsi su quelle verghe vigorose tutt'altro che affaticate, limitandosi ad osservare come Andrys e Orikan l'avevano ridotta. Si portò una mano sul ventre e una sulla natica, osservando il modo osceno con cui i suoi orifizi si liberavano del seme in eccesso, facendolo sgorgare più forte quando spostava la carne per osservarlo. Sentire quel seme scorrere dentro di sé era meravigliosamente piacevole e la costrinse a mordersi il labbro per soffocare l'ennesimo gemito. Erano stati decisamente bravi.
    Non male ragazzi... ma spero che non siate stanchi, sto pensando ad un premio molto speciale per voi...
    Era decisa a dimostrare il suo apprezzamento, ma proprio mentre stava decidendo quale dei due avrebbe scelto per primo, un suono acuto e ripetuto iniziò ad uscire dai vestiti che aveva lasciato dietro l'altro divano. Proveniva dal suo telefono e realizzò subito che doveva trattarsi di Veronica, dato che nessun altro la chiamava in momenti strani. Arrossì di colpo, rendendosi conto solo a quel punto che stava trascurando i suoi doveri per concedersi carnalmente a quei due dannati... erano riusciti davvero a plagiarla in malo modo! Si fiondò verso le sue cose sena rivestirsi ma chinandosi per evitare di dare ulteriore spettacolo, rispondendo al telefono mantenendo un volume di voce basso.
    Veronica? ... si, sono con me... e-eh? N-no, niente, stavamo facendo un pò di shopping e... ci siamo fermati a mangiare e... sie è fatto tardi, non preoccuparti! ... cosa? ... tu stai bene?! D'accordo, non preoccuparti... torniamo subito, va bene.
    Quando si rialzò la sua espressione perversa era del tutto svanita lasciando spazio a qualcosa di molto più serio e determinato. Certo ridotta in quel modo lascivo e con il sedere segnato da quelle manate non era molto credibile ma cercò di riportarli alla serietà per una volta.
    Ragazzi dobbiamo tornare in Vaticano. Veronica potrebbe essere nei guai... non so chi, ma stanno cercando voi due.
    Chi poteva essere? E perché di tante persone importanti da trovare a Neo Venezia stavano cercando proprio gli ultimi arrivati?
     
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    Se da una parte i loro corpi erano sicuramente pronti ad una nuova mano, dall'altra la testa dei gemelli era sicuramente su un altro pianeta. Sensazioni fortissime tutte assieme, sesso, ubriacatura, panico, non erano abituati a quella roba considerando che non avevano mai nemmeno preso droghe pesanti. Difficile abituarsi a quel ritmo e Domino diceva anche di averne ancora! Difficile capire che fosse un bene o un male, Andrys allargò un sorriso preoccupato, Orikan invece aveva un sorriso inebetito sul volto ma la testa ciondolava come a voler chiedere pietà. Nessuno dei due era in formissima e se continuavano rischiavano di farlo come degli animali senza briglia e con poca eleganza. Fortunatamente, a salvarli proprio come la campanella a scuola, ci pensò il telefono della Darkettona che la distrasse quel tanto che bastava per permettere ai due di tirare un sospiro di sollievo. Andrys lasciò ricadere la testa e la lunga chioma sullo schienale della poltrona, mentre Orikan si tirava dolorosamente su, raccogliendo un pò di ghiaccio dai bicchieri più vuoti e piazzandoselo intorno alle parti intime, sedendosi poi vicino al fratello. Un paio di sbuffi, poi approfittando di Domino impegnata con la telefonata, Orikan si voltò verso il gemello, guardandolo con aria di rimprovero.
    Devo dirtelo, la tua incoerenza mi turba fratello, prima la bocca, ora il davanti...
    Scuoteva il capo, deluso, alludendo alle preferenze che Andrys finiva, volente o nolente, nel subire durante approcci di questo tipo. Il ragazzo dalla lunga chioma si ritrovò a sbuffare con aria disperata, lasciando intendere che quella non era la prima volta che facevano un discorso del genere.
    Ci risiamo... è ancora un discorso sul culto del culo?
    Orikan si voltò verso di lui, adirato dalla leggerezza con cui Andrys aveva trattato il tema. Si teneva allo schienale con un gomito mentre l'altra mano era ancora saldamente sul suo patto, stringendo il ghiaccio nella speranza di placarsi. Speranza vana, visto che il discorso lo infiammava in tutti i sensi.
    Non è semplicemente il culto del culo! E' una questione di appagamento totale dei sensi! Rappresenta non solo la parte del corpo della donna che raccoglie di più i frutti della sua crescita, ma è anche il punto migliore da cui posizionarsi per ammirare tutto il resto! Puoi toccarla ovunque, se ti posizioni da dietro, e sei una presenza costante alle sue spalle! La donna ama sentirsi protetta, ama qualcuno che gli copre il culo!
    Mentre Orikan parlava, acceso da un discorso che gli stava tanto a cuore, Andrys guardava un punto fermo cercando di ignorarlo con disprezzo, facendogli capire che quel discorso non solo non aveva senso, ma era anche assai poco condivisibile. In questo, i gemelli erano molto diversi ma non per questo meno testardi. Andrys sapeva che una volta partito con quella chiacchiera Orikan rischiava di continuare per ore, quindi serviva una risposta tagliente per metterlo a tacere una volta per tutte.
    Ah-ha... e ingravidare il culo di un minipony fa parte di questo ragionamento o cosa?
    A quella risposta, Orikan si gelò sul posto, sbiancando e poi arrossendo prima di vergogna e poi di imbarazzo. Non condividevano proprio tutto tutto, specialmente le perversioni un pochino più spinte e quando si trattava di portare alla luce le passioni di Orikan, finiva con l'imbarazzarsi soprattutto se si trattava di Inky Rose. Perse quindi tutta la voglia di farsi valere, crollando sulla poltrona ancora una volta, demoralizzato, mentre il fratello tirava un sospiro di sollievo e raccoglieva a sua volta un pò di ghiaccio per le parti intime, forte del silenzio appena ritrovato. Ma proprio mentre stavano lì, sul divano a raffreddare i loro bollenti spiriti, il discorso sui culi aveva acceso in Andrys una curiosità che lo mise in imbarazzo tanto quanto il fratello. Ma visto che si trattava di una questione importante, non riuscì a trattenere quella domanda.
    Però dimmi... visto che parliamo di culi...
    Subito attirò l'attenzione di Orikan, ed entrambi si ritrovarono con gli occhi incrociati, serissimi tanto quanto imbarazzati. Orikan aveva capito subito dove voleva andare a parare il fratello.
    E' meglio Domino o...
    La domanda cruciale, da fare solo perché Domino era distratta in quel momento, ma il caso volle che la sua conversazione al telefono finì proprio quando Orikan stava per rispondere e nel richiamare la loro attenzione, Domino fece balzare sull'attenti i gemelli, entrambi nel panico e facendo anche schizzare via il ghiaccio tenuto inutilmente sui loro pacchi barzotti. La risposta fu istintiva e dettata prevalentemente dal panico... forse.
    VERONICA?!VERONICA?!
    Ci misero un pò a capire che Domino non aveva capito nulla, ma il panico passò gradualmente, tant'è che iniziarono a ridacchiare nervosamente cercando di non far capire nulla a Domino.
    Ma certo, Veronica al Vaticano!
    Il Vaticano e Veronica!
    Veronica e il suo Vaticano!
    Il Vaticano di Veronica...
    ...ano di Veronica...
    Seguì un brevissimo silenzio, dove i gemelli si scambiarono uno sguardo perplesso e preoccupato, poi decisero di rivestirsi e di dare retta solamente a Domino per evitare ulteriori guai...
     
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    Di norma Domino avrebbe prestato attenzione agli sproloqui dei gemelli, ma quei due non erano riusciti a distrarla dal tono di voce di Veronica che sembrava decisamente molto preoccupata. Quella bambina tentava sempre di non far allarmare gli altri mantenendo la calma e sforzandosi di essere forte, ma Domino aveva imparato a riconoscere quella falsa sicurezza e quanto la ostentava, significava che probabilmente c'erano guai in vista. Dopo essersi rivestiti tutti, Domino guidò i gemelli verso il Vaticano, senza dire nulla che non fossero raccomandazioni a proposito di non dire niente di quello che era successo, seguite da minacce di morte per consolidare la cosa. Quando arrivarono davanti alla cancellata del Vaticano, qualcosa di insolito finì sotto l'attenzione di Domino, immediatamente: la cancellata era aperta e non nella direzione giusta, come se qualcuno avesse forzatamente spinto il cancello per aprirlo violentemente non curandosi dei cardini e dei meccanismi. Inoltre le guardie se ne stavano sedute ai lati del cancello, come se fossero esauste. Istintivamente lo sguardo di Domino si fece più serio ed iniziò a camminare frettolosamente verso l'edificio principale. C'erano un gran numero di guardie sparse in giro tutte stordite e stanche, nessuna era gravemente ferita, anzi non sembravano affatto nei guai, ma qualcuno le aveva messe fuori gioco senza sforzo apparente. Anche il portone per la sala di ricevimento centrale era aperto nella direzione sbagliata e quando Domino ci guardò dentro, vide subito Veronica seduta sul suo piccolo trono, affiancata da Raiko e da Clerice, tutte e tre avevano un'espressione preoccupata e guardavano verso l'ospite che se ne stava al centro della stanza, dando le spalle alla porta d'entrata. Era una figura leggermente ripiegata su sé stessa, seduta con le gambe conserte a terra e impugnava una grossa bottiglia vi un vecchio vino del Vaticano, tenuto a disposizione per gli ospiti quando serviva. L'omaccione afferrò la bottiglia per poterne prendere un grande sorso e i suoi lunghi capelli bianchi divennero subito evidenti. A quel punto Domino superò i gemelli, digrignando i denti per la rabbia pensando già che quel tipo si fosse introdotto a forza nel Vaticano approfittando dell'assenza della sua guardia migliore. La mano era già intorno al manico della spada nera del Berserker e non vedeva l'ora di vibrarla contro la testa dell'ospite indesiderato.
    Hey tu... non lo sai che a quest'ora Veronica non riceve nessuno? Magari hai bisogno anche tu di andare a dormire!
    La spadaccina afferrò la spada, non la sfoderò ma si preparò per darla in testa al loro ospite indesiderato.
    Domino no! Aspetta!
    A nulla servirono le parole di Veronica che cercò di spiegare la situazione: Domino era già una furia e niente le avrebbe impedito di fare un grosso bernoccolo a quel tipo. Ma prima che la spada toccasse la sua bianca chioma, l'uomo sollevò la mano sinistra afferrando la spada che, essendo nel fodero, non era tagliente, quindi con un poco di sforzo riuscì ad intercettarla, anche se sia lui che Domino si ritrovarono con le braccia tremolanti per lo sforzo. La spadaccina era comunque sorpresa da quella dimostrazione di forza.
    Vedi di stare al tuo posto, guardiana, non sono qui per fare del male a qualcuno.
    La presa di Domino si allentò e l'uomo lanciò uno sguardo alle sue spalle, vedendo i gemelli all'entrata della stanza. Appena li vide, lasciò andare la spada e si rialzò, togliendosi la mantella di pelliccia che portava e piegandola tra le braccia così da poterle dare un aspetto più ordinato. Poi si voltò, massiccio e imponente come poche cose al mondo, dando le spalle alla papessa e osservando con aria severa i due giovani, canuto e temibile.
    Voi due... perdigiorno che non siete altro. Posso sapere perché non siete tornati a casa dopo il vostro "pellegrinaggio"... eh? Andrys, Orikan, che avete da dire a vostra discolpa? Sappiate che un "ci dispiace, papà" non sarà sufficiente stavolta.
    A quel punto Domino sgranò gli occhi, mai l'avevano vista così sorpresa prima d'ora: quel grosso omaccione, terrificante ed immenso, l'esatto opposto di quei due... era loro padre? L'uomo aspettava una risposta dai gemelli e si aspettava che fosse piena di spergiuri e flagellazioni.
    Prego Dio che vostra madre non vi veda dall'alto dei cieli, altrimenti sarebbe molto delusa di voi...
     
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    Il tragitto tra Neo Venezia e il vaticano non fu per i gemelli motivo di riflessione. Entrambi pensavano ai fatti loro e quando gli sguardi si incrociavano saltavano fuori espressioni infiammate del tipo "il discorso non è finito qui", riferito allo scambio che c'era stato tra il culto del culo e... qualsiasi cosa facesse Andrys per tentare di rendere il fratello una persona decente. La loro attenzione però fu rialzata bruscamente appena notarono il modo in cui i cancelli e le entrate di Neo Venezia erano stati forzati: sembrava che un carro armato fosse entrato di prepotenza travolgendo tutti e lasciandoli chiaramente scossi. La situazione era talmente seria che nessuno dei due fece battute sulle flatulenze dell'altro, che di solito in circostanze simili erano piuttosto d'effetto. Quello fu uno dei rari momenti in cui né Andrys né Orikan avevano nulla da dire o da fare, se non andare avanti e cercare di venire a capo di quel mistero. Quando videro le espressioni preoccupate di Veronica e le sue guardie, subito lo sguardo dei gemelli passò verso il tipo appena arrivato che sembrava avere decisamente qualcosa di familiare. Forse troppo familiare. A differenza di Domino che si scaldò tanto per niente, i due ragazzi cambiarono lentamente espressione, da preoccupati divennero annoiati e anche un pochino scocciati, tant'è che quando il loro paparino iniziò a rimproverarli loro stavano già sbuffando con un livello di tedio invidiabile.
    Un classico: arriva e lascia le porte spalancate.
    Quello che dovrebbe chiedere scusa dovresti essere tu vecchio, hai spaventato tutte le gnocche del posto, per poco non gli si sgonfiavano le tette!
    Non riuscivano a credere che loro padre fosse sceso dalla lontana Russia fino a Neo Venezia solamente per riportarli a casa. Certo erano partiti per un pellegrinaggio veloce e non avevano fatto nemmeno una chiamata per avvisare di quello che stava succedendo, ma era comunque una reazione esagerata. Quando poi tirava in ballo la pover'anima della mamma, i gemelli raggiungevano il massimo dello stress sopportabile, alzando lo sguardo al cielo a bocca spalancata, con le braccia penzoloni e un suono fastidiosissimo che usciva dalla bocca simile a quello di una capra strangolata che spira mentre vomita i suoi stessi intestini.
    Ma quanto è drammatico ogni volta...
    Papà però basta, dai basta... non siamo più dei bambini! E poi abbiamo una missione da portare a termine!
    Infatti! Veronica diglielo tu: siamo i cavalieri prescelti, l'élite del Vaticano! La punta di diamante per la salvezza dell'umanità! Non abbiamo tempo per informare tutti i familiari.
    Si, per quanto preoccupante quella scena dovesse sembrare, in realtà si era trasformato nel classico litigio tra genitori e figli che segue sempre gli stessi standard. Per quanto massiccio e imponente, quell'omone era comunque loro padre, quindi il timore che provavano per lui non era di certo lo stesso che Domino faceva provare loro quando tirava quelle tremende occhiate assassine.
     
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    La presenza di quell'uomo aveva lasciato stupiti un pò tutti, perfino i gemelli sembravano aver perso la loro naturale leggerezza e tranquillità, lasciando spazio ai tipici adolescenti annoiati dalla presenza dei loro genitori ad una festa. L'unica a trovarci una punta di simpatia in quella scena fu Veronica che si lasciò sfuggire un sorrisetto, ben nascosto dietro un pugno chiuso davanti alle labbra, ma quel momento durò assai poco visto che comunque lo scenario sembrava piuttosto serio. La risposta dei ragazzi fece comparire una vena gonfia sulla fronte dell'uomo che subito iniziò a stringere i pugni per trattenere la rabbia.
    Prescelti... élite... e voi non sareste dei bambini?!
    Si trattenne dall'urlare ma quando alzò il dito contro di loro aveva comunque innalzato il tono di voce in modo da sembrare molto più autoritario.
    Voi due non siete nemmeno maggiorenni ancora, screanzati! Io sono il vostro tutore legale ed esigo di sapere tutto! Non potete prendere decisioni del genere da soli!
    Mentre l'uomo sbraitava, Domino lentamente sprofondava in un imbarazzante mare di vergogna che la portò a sbiancare del tutto mentre con una mano nascondeva la sua espressione stressata dietro il cappello nero, cercando di non farsi vedere mentre tremava come una foglia. Nella sua mente, rimbombavano pensieri poco ottimisti:
    M-minorenni...? Sono... sono una pedofila... se si scoprisse cosa ho fatto con quei due sarebbe uno scandalo... mio Dio che ho combinato...
    La situazione si stava scaldando un pochino troppo e se da una parte Veronica e Raiko erano troppo accondiscendenti per dire qualcosa mentre l'uomo sbraitava, Clerice decise invece di farsi avanti sbattendo il bastone a terra con forza per riportare tutto il silenzio e prendere parola.
    Signor Rabum! La invito ad essere ragionevole! Purtroppo stiamo attraversando un momento di profonda crisi per quanto riguarda le risorse a disposizione del Vaticano. I suoi figli si sono dimostrati preziosi nel momento del bisogno e hanno accettato di aiutare la Papessa nella sua missione. Se la situazione non fosse così grave, nemmeno noi avremmo chiesto aiuto a dei ragazzini, ma come può vedere anche la Papessa è una giovane fanciulla su cui grava una grande responsabilità, la prego di essere comprensivo!
    Clerice era stata in grado di calmare l'uomo, riportandolo alla serietà e soprattutto ad abbassare lo sguardo, in segno di pentimento visto che si era reso conto del grande caos che stava causando. Fece un leggero inchino verso Veronica assumendo un'aria più solenne e calma.
    Si, mi rendo conto benissimo. Chiedo perdono a vostra santità per essere stato così irruento, sono mortificato che una bambina così giovane debba esporsi in questo modo per la nostra salvezza e per questo lei ha il massimo del mio rispetto. Ma ho fatto una promessa alla madre dei gemelli prima che spirasse quando erano molto piccoli e non potrei più rievocare il suo ricordo se le mancassi di rispetto. Il mio compito è proteggere questi ragazzi!
    Detto questo sollevò il capo e portandosi la mano destra sul petto con fierezza e devozione, si fece avanti con un passo per portare all'attenzione della Papessa una spassionata richiesta.
    Se la situazione è così grave, allora sarò io a prestare servizio al Vaticano al posto dei miei ragazzi. Baratterò il loro giuramento con il mio. Loro torneranno a casa e io, Gerard Rabum, invece resterò per servirvi come avrebbero dovuto fare loro.
    L'affermazione dell'uomo era del tutto inattesa, lasciò ancora una volta tutti sorpresi. Certo che, un uomo dalla presenza così affascinante poteva diventare un'aggiunta non male alla loro squadra, tant'è che Domino risollevò il cappello intrigata, mentre Clerice e Raiko abbassavano lo sguardo verso il suo fisico arrossendo leggermente. L'unica un pochino più preoccupata che affascinata era Veronica, non che la bellezza di quell'uomo non l'avesse distratta, ma per lei le capacità e l'amicizia dei Gemelli erano più importanti dell'avvenenza del loro... bellissimo padre. A quanto pare quei due avevano trovato un rivale molto più che degno.
    S-signor Rabum... non è così semplice. Vede Orikan e Andrys hanno superato una difficile prova, sono stati scelti da armi sacre destinate solo ai puri di cuore e non possono essere sfruttati da chiunque.
    Mettete alla prova anche me. Vi dimostrerò che la mia esperienza è nettamente superiore a quella dei miei figli e una volta appurato ciò chiederò appello ad una delle armi sacre per far si che mi scelga come degno. E se sarò superiore a loro in tutto, allora dovrete accettare la mia richiesta. Dopotutto sono ancora minorenni e io sono sempre il loro tutore legale, se non rivendico questo diritto è solo per il grande rispetto che porto verso di voi e la chiesa tutta, vorrei che la mia richiesta fosse accettata come spassionata e sincera, e non come un vezzo legislativo.
    Gerard era davvero convinto di quello che diceva e, in fondo, non aveva tutti i torti. Nessuno in quella stanza poteva impedirgli di invocare il suo ruolo di tutore legale, quindi gli unici che potevano controbattere a quel punto erano i gemelli stessi.
     
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    Farsi trattare di continuo come dei ragazzini non era assolutamente nel loro stile, ma se di solito sistemavano la situazione con noncuranza, quando era il babbo a tirare fuori quell'argomento i gemelli diventavano sicuramente più irascibili e venali, tant'è che non risparmiarono risposte dirette al loro genitore, taglienti e senza filtri.
    Aaaaaah adesso siamo bambini! Però non eravamo bambini per quel lavoro in miniera sotto pagato!
    E poi guarda che ci manca solo un anno alla maggiore età, non abbiamo più dieci anni!
    Lo odio quando fa questa scenata del "tutore legale"!
    Mai una volta che dicesse "padre"!
    Man mano che il babbo Rabum sparava sentenze e proposte, i gemelli si scurivano sempre di più in volto, chinando leggermente il capo e stringendo i pugni sempre più forte, finché le braccia no si gonfiarono di grosse vene iraconde e gli occhi si trasformarono solo in delle brutte macchie nere. Perfino i loro capelli stavano agitandosi neanche mossi da un'aura maligna di dragonballiana memoria. Il dannato vecchio non solo voleva soffiare loro il posto ma li stava anche umiliando! Li trattava come dei bambini con la puzza di latte addosso, ma in realtà loro erano degli uomini! Certo non potevano dirlo ad alta voce e in maniera chiara ma questo non cambiava niente! Quella situazione era troppo umiliante, non si sentivano così dall'ultimo compleanno del piccolo Bjorgessein che li aveva fatti sgridare dal babbo per aver riempito la torta di petardi e poi l'avevano fatta esplodere. Che poi non avevano fatto niente di sbagliato loro! La torta era esplosa per colpa del coltello, loro volevano far esplodere i petardi quando le persone avrebbero mangiato la torta! Una vera ingiustizia. Quando poi il babbo iniziò a parlare con quel modo ruffiano e accondiscendente, alla rabbia si aggiunse un sentimento infantile, difficile da definire a parole semplici. La definizione giusta era che stavano rosicando come delle iene imbestialite e l'unica cosa più rumorosa dei loro pensieri cruenti a quel punto era il rumore dei loro denti che stridevano più forte di gessetti sulla lavagna. Alla fine, giunse il culmine: quando il babbo tirò fuori la storia che poteva sostituirli, essere meglio di loro e recuperare un'arma sacra con la stessa facilità con cui affettava il pane senza tagliarsi le dita, Orikan e Andrys non riuscirono più a trattenere la rabbia e con voce altissima neanche volessero saltargli selvaggiamente addosso, esplosero.
    MA COS'E' STA STORIA?! SIAMO ALLA CORRIDA?! DOVE SONO LE TELECAMERE???
    FERMA TUTTO, FERMATE QUESTO VECCHIO!!! MA SCHERZIAMO?!
    Si fiondarono subito tra lui e la papessa, alzando le braccia e piegandosi in avanti verso la faccia del padre, decisi a rimetterlo al suo posto.
    Non hai sentito cosa ha detto la papessa? Non cercano te, vecchio!
    La bellissima papessa! Ha detto che sei out!
    Qui si fanno le cose per bene! Noi abbiamo superato una prova difficile, siamo stati messi contro un boss!
    Una prova difficilissima contro un mini-boss!
    Le armi che ci hanno scelto sono per i puri di cuore, siamo i prescelti!
    Armi che non può sfruttare chiunque, vecchio!
    Erano partiti: Andrys ripeteva le parole di veronica e Orikan sottolineava i punti salienti, ma non avevano ancora detto tutto, e in uno scatto d'ira e di impeto Orikan si fece avanti alzando sempre di più la voce.
    E COMUNQUE NON SIAMO BAMBINI, NON PIU' GRAZIE A...
    Ma prima che potesse parlare troppo Andrys gli assestò una testata che gli fece mordere la lingua e che lo zittì di colpo. Detto questo, il gemello dai capelli lunghi piazzò le braccia in posizione conserte, fermo tra suo padre e la papessa in modo da escludere categoricamente una continuazione di quel discorso.
    Non ci sono prove, né valide argomentazioni! Tornatene a casa a lamentarti dei cantieri, qui ci siamo noi!
    Orikan, dopo essersi ripreso dalla bocca, seguì l'esempio del fratello portando anche le sue di braccia in posizione conserte ed eguagliando Andrys con il medesimo sguardo scocciato e furioso, avanzò anche il suo invito.
    Vedi di non fare più casino perché stavolta sei entrato solo perché non c'eravamo noi, altrimenti avresti assaporato la potenza dell'élite del vaticano!
    Come una solida muraglia tra lui e la papessa, i gemelli rivendicavano i meritatissimi riconoscimenti che gli spettavano.
     
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    Il buon Gerard non era come tutti gli altri, era abituato ad avere a che fare con quei due buffoni quindi non riuscirono a strappargli neanche una goccia d'ira, semmai lo colsero di sorpresa nel farsi vedere tanto risoluti e pronti ad affrontarlo come mai prima d'ora, riuscendo a zittirlo per tutto il tempo mentre gli negavano quella possibilità. Il resto delle ragazze restavano in silenzio un pò per timore, un pò perché erano sinceramente confuse. Quella situazione non aveva assolutamente nessun precedente e nemmeno una di loro aveva mai vagliato la possibilità che non solo il padre di uno dei loro protetti potesse venire a rivendicarli, ma addirittura mettersi in competizione con loro! Comica e assurda. I gemelli rifiutarono categoricamente quella possibilità riuscendo in parte a stupire Gerard dato che assai di rado li aveva visti così decisi: di solito scappavano o non prendevano le cose con la giusta serietà, quindi quella doveva essere una cosa davvero molto importante per loro. Decise quindi di giocare d'astuzia, toccando il tasto migliore che solo un padre sa toccare, e dopo aver allargato un ampio sorriso furbesco che fece nuovamente arrossire tutte le donne presenti per via della sua bellezza, rispose loro a tono, con un'aria vagamente ironica e finta arresa.
    Ho capito... dopo tutti questi anni, non avete ancora il coraggio di confrontarvi col vostro vecchio. Forse siete diventati grandi, certo... due grandi polli.
    Alzò il mento, indispettito, per poi passare di prepotenza in mezzo a quei due per potersi ritrovare di nuovo davanti a Veronica con una mano delicatamente sul petto e il volto chino con fare sottomesso.
    Santità, se troverete la forza di perdonarmi vi chiedo di ospitarmi per qualche giorno... i miei figli mi hanno ricordato quante vecchie siano queste ossa, prima di ripartire devo riposarmi. Prometto di abusare della vostra ospitalità il minimo indispensabile, poi ripartirò senza disturbare oltre.
    Concluse il discorso alzando lo sguardo verso le ragazze che lo stavano osservando, sempre più rosse e con gli occhi pieni di brillantini luccicanti per via della possibilità di avere ancora quel bellissimo uomo in giro per il Vaticano a fare loro compagnia. Ipnotizzate, del tutto, dal suo fascino.
    M-ma certo... può restare quanto vuole signor Rabum... non abbia fretta di ripartire...
    Dopodiché si voltò di nuovo verso i gemelli, lontano dagli occhi delle ragazze sfoggiò verso di loro un ghigno compiaciuto e pieno di sotterfugi. Dopotutto, quello era il loro papà, quindi non era poi tanto diverso da loro. Era ovvio quello che stava facendo: avrebbe approfittato del suo fascino per togliere totalmente l'attenzione di tutte le ragazze da loro, costringendoli a sopportarlo finché non avrebbero accettato la sua sfida, proprio come succede quando finalmente hai una casa tutta tua e i tuoi genitori non vogliono andarsene più per nostalgia o chissà quale altro motivo. Quello era un ricatto bello e buono: se quei due non accettavano la sua sfida lui sarebbe rimasto lì fino a data da destinarsi, e a sfida iniziata non avrebbero più potuto rimangiarsi la loro parola!
     
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    Erano riusciti finalmente a zittirlo. Doveva essere rimasto stupito dalla loro risolutezza, dalla loro determinazione e dall'assoluto sangue freddo con cui avevano gestito quella folle situazione ma mentre i due gemelli tenevano le braccia conserte, il mento alzato e lo sguardo fiero un piccolo particolare sfuggì alle loro menti troppo rapite da quel falso e illusorio senso di superiorità: quello era loro padre. Era la persona che li aveva cresciuti e aveva trasferito in loro una parte del suo carattere, la gran parte. Di conseguenza se loro potevano essere stronzi, insopportabili e subdoli, lui non solo era al pari anche se da solo ma impegnandosi poteva metterli in difficoltà con l'antico potere dell'esperienza e della calma di un adulto maturo. Ai gemelli non era ancora concessa una tale, potente capacità quindi la loro faccia tosta fu costretta a perire di fronte ai colpi incessanti sferrati dalla lingua tagliente e dall'ironia bruciante del loro vecchio e non ci volle molto prima che le loro espressioni da orgogliose e combattive si trasformassero in qualcosa di simile ad un palloncino gonfiato al limite della sopportazione. Non era anatomicamente possibile per una testa dilatarsi in quel modo ma i due gemelli non lo sapevano e mutarono i loro crani in due grassi peperoni rossi mentre mozzicavano con la furia di un predatore il proprio labbro inferiore in un vano tentativo di trattenere la rabbia. Dalle orecchie sbuffò del vapore e i loro occhi fuoriuscirono al punto da rischiare di saltare fuori da un momento all'altro. La loro risolutezza si incrinò di fronte a quelle fastidiose parole e la loro muraglia di muscoli nuovi di zecca non fu sufficiente a trattenere l'avanzata del padre che però non sarebbe riuscito a sfuggire ai loro sguardi furenti. Desiderarono di poterlo letteralmente disintegrare solo con gli occhi ma le loro armi sacre non li avevano benedetti (fortunatamente) col potere di quel maschio beta di Ciclope quindi non poterono far altro che osservare increduli mentre il loro vecchio abusava della stessa gentilezza di Veronica, scroccando ospitalità in un luogo che non gli competeva in nessuna maniera. Lo stava facendo solamente per metterli in difficoltà e ricattarli ed entrambi sapevano bene che la storia sul ripartire era assolutamente falsa soprattutto quando riservò ad entrambi lo stesso identico ghigno che loro stessi avevano usato più e più volte!
    I loro occhi guizzarono gonfi come biglie obese per tutta la sala e per la prima volta da quando erano giunti in quel posto sperarono che qualcuno potesse dar loro una mano ricevendo solamente lo spettacolo di grandi donne combattenti totalmente assoggettate all'aspetto virile, maturo, guerriero, albino e parzialmente trasandato di un semplicissimo uomo dalla forza sovrumana che era stato capace di fermare la spada di Domino a mani nude... che aveva loro padre di tanto bello?! Erano partiti dalla determinazione, passando poi alla furia incontrollata e ora, sconfitti su ogni fronte, i loro volti gonfi si sgonfiarono come palloncini bucati ed entrambi rimasero in silenzio con lo sguardo basso e oscurato. Non sarebbero tornati indietro e non avevano nessuna voglia di immischiarsi col loro stesso padre e le sue lezioni di vita ma per quanto stupidi, erano cresciuti abbastanza da comprendere che rifiutarsi di affrontarlo era l'equivalente di fuggire e fuggire significava lasciare le tette di Raiko, Clerice e Domino tra le grinfie del loro testardo e sexy vecchio. Senza contare il dover rinunciare alla luce delle chiappe di Veronica!

    WOOOOAAAAAAH!
    WOOOOAAAAAAH!
    Inammissibile! Strinsero i pugni facendo appello a tutta la forza che l'idea di quell'infausto futuro poteva donargli e mentre il loro grido di battaglia risuonava come un terremoto tra quelle mura, le loro maglie esplosero mettendo in mostra i loro muscoli più gonfi del normale e nello stesso momento le armi sacre si manifestarono, brillando di una luce accecante che li fece apparire come veri e propri cavalieri divini. L'energia stessa che emisero sollevò i loro capelli mentre i gemelli si posizionavano uno di fianco a l'altro in una posa atta a valorizzare ancora di più il loro fisico.
    Vecchio, tu vieni nella nostra casa...
    Minacci di rubare il nostro posto...
    E le nostre donne...
    A quel punto entrambi si avvicinarono a lui in modo tale che loro tre petti si toccassero. I gemelli iniziarono a fare pressione con tutta la loro forza, aspettandosi altrettanta resistenza da parte dell'uomo ma ciò che gli interessava era essere faccia a faccia con lui per quanto la loro differenza in altezza fosse evidente.
    E PENSI CHE L'ELITE DEL VATICANO SE NE STIA IN SILENZIO?
    E PENSI CHE L'ELITE DEL VATICANO SE NE STIA IN SILENZIO?
    Dovevano dimostrare a quell'odioso padre quanto fossero diversi da quello che lui ricordava e non solo nel carattere ma anche nella potenza. Non erano mai stato bravi a trattenersi da quando avevano acquisito quel nuovo potere ma ora non stavano facendo assolutamente nulla per impedire che il loro cosmo arrivasse a bruciare fino ai limiti estremi.
    Ebbene qui, di fronte a tutti i presenti, noi accettiamo qualunque stupida sfida tu abbia in mente.
    Prenditi qualunque arma sacra sia così disperata da accettarti e poi ti dimostreremo quanto la tua stupida e sexy barba non basti a contrastare la nostra forza.
    E se ancora non sei convinto e te la fai sotto, chi tra di noi vincerà, potrà avere tutta per se Ver...!
    Gli occhi di Andrys si sgranarono, terrorizzati, e il collo reagì a scatto, totalmente istintivo, mollando una poderosa testata alla tempia di Orikan così da sopprimere il nome che stava per sfuggirgli ma prima che qualcuno potesse ritenere sospetto quel gesto, decise di fare qualcosa di altrettanto eclatante per deviare l'attenzione.
    Potrà avere Domino tutta per se!
    E-esatto! Domino... ora sei convinto, vecchio?!
    Rimasero incollati a lui, fissando nel modo più truce e cagnesco possibile il loro invadente padre.
     
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    La reazione dei gemelli sorprese un pò tutti i presenti, o meglio tutte: sembrava che in fin dei conti avessero conquistato ciò che volevano e invece eccoli lì, intenti a sfidare il padre raccogliendo il suo guanto di sfida. Gerard rispose in un primo momento un un criptico e soddisfatto ghigno, e quando i ragazzi si avvicinarono a lui con i petti spianati, egli fece altrettanto, gonfiando il proprio busto e piantando i pugni chiusi sui fianchi, sfoggiando un sorriso a trentadue denti e lasciando che fossero loro stessi a dichiarargli battaglia, così che non potessero più tirarsi indietro. Il dado era tratto dunque.
    Benissimo! Per un momento ho temuto di aver cresciuto due smidollati ma vedo che sapete ancora come si combatte per quello a cui tenete! D'accordo!
    Le ragazze presenti erano ancora un tantino confuse, specialmente a proposito di cosa avrebbero deciso per regolare i conti. Fu premura di Gerard fare la prossima mossa, scansando i ragazzi lentamente per tornare al cospetto della papessa in persona.
    Santità, sarebbe un onore se lei facesse da arbitro a questo confronto, visto che siamo tutti d'accordo. Se vinceranno i ragazzi potranno restare, ma se non si dimostreranno all'altezza e risolverò io il problema, allora prenderò il loro posto.
    Veronica non sapeva esattamente cosa dire visto che pratiche di quel genere erano finite in disuso da un bel pò, tuttavia non sembrava qualcosa di violento come una sfida gladiatoria quindi non c'era nulla di male. Rivolse uno sguardo verso i gemelli e per far capire loro che stava dalla parte dei due, annuì con il capo dimostrandosi forte e coraggiosa, nella speranza di incoraggiarla come un buon leader. Poi si spostò con gli occhi verso Gerard, mantenendo lo sguardo serio ma assumendo un'aria più curiosa.
    Va bene, sarò il vostro arbitro... ma, di grazia signor Rabum... in cosa consisterebbe questa sfida?
    L'uomo si rialzò, afferrando un giornale che parlava del furto della Dimensione Infernale avvenuta qualche giorno prima mostrandolo poi alle donne estremamente incuriosite da quel gesto.
    So che avete subito un furto non indifferente che ha provocato disturbi e un certo imbarazzo nel Vaticano. Non sono qui per giudicare ma anzi voglio dare una mano. Chi per primo tra me o i miei figli riporterà qui la Dimensione Infernale sarà il vincitore. In questo modo, chiunque vinca, sarà comunque una vittoria per tutti no?
    La proposta lasciò con gli occhi sbarrati tutte le presenti, forse Gerard non aveva idea di chi fosse Evelynn, la ladra che aveva preso la dimensione, oppure si aspettava che fosse un passeggiata... ma dalla sua espressione era ovvio che non scherzava. Gerard colse immediatamente quell'espressione dubbiosa e, proprio come un giovane studioso che mostra le sue referenze, prese dal proprio petto una sorta di grossa moneta dorata con un volto leonino inciso sopra, i cuoi occhi brillavano di una tenue luce rossa. I gemelli avrebbero riconosciuto quella medaglia che stava appesa in camera di loro padre da sempre, di cui lui aveva parlato solo molto vagamente alludendo a delle tradizioni di famiglia.
    Se avete dubbi, vi porgo questo come garanzia.
    Veronica accolse quella preziosa moneta tra le mani, era abbastanza grande da obbligarla a prenderla con tutte le dita, sembrava quasi un talismano più che un medaglione. Appena lo vide, Clerice sgranò gli occhi e sbiancò in volto, diventando incredibilmente seria.
    Domino... accompagna la famiglia Rabum a riposare... io devo conferire in privato con sua santità.
    Rimase con lo sguardo fisso sulla moneta per tutto il tempo, solo alla fine fissò la spadaccina che ebbe uno dei suoi rari sobbalzi: non aveva capito cosa attraversava la mente di Clerice ma era molto raro vederla in quello stato. Domino quindi annuì senza dire nulla e cercando di evitare altri battibecchi in famiglia, accompagnò i loro ospiti nelle stanze. Ovviamente i gemelli tornarono nella loro, mentre Gerard venne sistemato da un'altra parte. I gemelli venne concesso il lusso di risposare in vista della prossima sfida, ma chi poteva dire se ci sarebbero riusciti? In ogni caso, nel cuore della notte qualche tempo più tardi, avrebbero sentito distintamente dei brevi e silenziosi colpetti alla loro porta. Qualcuno voleva entrare e conferire con loro.
     
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    Quando si ritrovarono faccia a faccia seduti sui rispettivi letti, entrambi avevano lo sguardo turpe di chi ha passato una pessima giornata. Andrys se ne stava con i gomiti sulle ginocchia, con i capelli che gli ricadevano sul volto, mentre Orikan aveva le spalle leggermente all'indietro, tenendosi con le mani aperte sul materasso per non crollare. Le loro facce in quel momento erano identiche e decisamente poco soddisfatte.
    Quel vecchiaccio... ci ha totalmente rubato la scena!
    Hai visto come lo fissavano? Cos'aveva che noi non abbiamo? Un pò di peli sulla faccia e sul petto?
    Se lo mangiavano nemmeno fosse un fighissimo modello 3d perfetto uscito da un videogioco, assurdo!
    Mentre si fissavano inorriditi dalla presenza del padre, fu come guardarsi in un crudele specchio: avevano delle occhiaie mostruose perché quella sera si erano ubriacati, avevano scopato Domino come maiali e poi avevano anche litigato con il padre, il tutto senza dormire o almeno mangiare nel mezzo. Ma in una situazione del genere, l'odio e il veleno uscivano più facilmente delle russate.
    Ha pure tirato fuori la sua monetina gigante come se fosse un trofeo! Ma che roba dovrebbe essere?! Io pensavo fosse fatto di cioccolata!
    Si è preso la stanza, le facce arrossate, i complimenti e ci ha pure fatto scaldare. Avrei voluto prenderlo a calci in culo mentre lo portavano nelle stanze.
    E se n'è andato con Domino! Vuoi vedere che quelli scopano?!
    Nooooooooo! Io volevo scoparmela Domino, non prenderla come nuova mamma! Ma che cazzo di storia assurda?!
    Con le mani tra i capelli, disperati e stressati, i gemelli fecero l'unica cosa sensata da fare a quel punto: presero i loro vestiti, li tolsero fino a restare completamente nudi. Si ritrovarono faccia a faccia vicinissimi con una tensione sessuale incredibile da tagliare con il coltello, per poi ricadere nei rispettivi letti coperti solo delle lenzuola e nulla di più.
    Svegliami tu.
    Tranquillo, lo faccio appena mi svegli.
    Il segreto del loro perfetto ritardo. In più sensi. Sarebbe bello poter dire che stavano dormendo profondamente da un pò, la verità fu che bastò spegnere la luce per farli crollare nel sonno più profondo come dei fagiani senza luce, russavano forte e si dimenavano nel sonno ripensando al padre, sognando di seppellirlo mentre era ancora vivo ottenendo le lodi di tutti i presenti e soprattutto una cospicua donazione da parte dei musei di scienze naturali per la donazione di un simile fossile. Eheh! Che piano geniale. Quando bussarono alla porta però, i loro sensi di guerrieri assolutamente non allenati e risvegliatisi per nessuna ragione razionale, li portarono immediatamente sull'attenti, facendoli scattare come delle molle con le spalle fuori dal letto, ancora seduti. Si fermarono per qualche istante per sentire meglio, con le espressioni completamente assonnate, poi dopo l'ennesimo bussare si voltarono l'uno verso l'altro, confusi e ancora mezzi addormentati.
    Stai provando a svegliarmi da là fuori?
    No, pensavo fossi tu, non era compito tuo svegliarmi?
    Sempre più perplessi, uscirono da dentro il letto ignorando del tutto il fatto che fossero nudi come vermi, decisi a respingere qualsiasi tipo di intrusione per tornare al loro sogno di gloria dove finalmente si liberavano del maledetto vecchiaccio. Pertanto aprirono la porta senza grazia e spalancandola immediatamente, cercando subito con lo sguardo chiunque fosse venuto a disturbare un così bel sogno.
     
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    Appena i gemelli aprirono la porta, si ritrovarono davanti uno scenario davvero unico nel suo genere: la loro stanza e il corridoio erano immersi nel buio, ma la piccola lanterna che Veronica teneva nella mano destra illuminava fiocamente il suo profilo fanciullesco e si rifletteva con il tablet che teneva sotto braccio nell'altra mano, spento per il momento. La piccoletta indossava un abito da notte nero piuttosto largo e comodo ma che metteva in mostra il suo corpo armonioso, immaturo certo ma già molto bello da vedere. L'abito finiva con una piccola gonnella che metteva in mostra e valorizzava i suoi fianchi morbidi, indossava delle calze nere scure senza scarpe e l'unica biancheria che faceva parte di quella mise era un paio di mutandine nere coordinate col fiocchetto che portava intorno al collo. Il suo sguardo non poté fare altro che soffermarsi, dapprima stupito e poi imbarazzato, sui corpi nudi dei gemelli che a quanto pare erano troppo assonnati per preoccuparsi di chi potesse venirli a cercare a quell'ora. Certo, forse non era stata la migliore delle idee di Veronica provare a chiamarli proprio in quell'orario tanto ostico, ma aveva delle informazioni che non poteva assolutamente rimandare.
    R-ragazzi...??
    Chiuse gli occhi, gonfiò le guance sempre più rossa in volto e poi prese un lungo respiro. Strinse i denti e cercando di non perdere tempo entrò nella stanza, chiudendosi la porta alle spalle per poi accendere le luci e spegnere la lanterna, così da avere tutta la loro attenzione. Si portò al centro della stanza, cercando di rimanere il più seria possibile, cosa estremamente difficile per colpa dei loro corpi nudi così belli e che rievocavano momenti piacevoli passati assieme.
    Statemi a sentire! Devo dirvi una cosa importante! Cercate di stare svegli, non so se verranno a cercarmi quindi non abbiamo molto tempo!
    Era davvero trafelata e preoccupata, doveva aver scoperto qualcosa di molto importante e per nessuna ragione al mondo se ne sarebbe stata tranquilla in camera sua senza avvisare i suoi nuovi... carinissimi... amici.
     
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    Di solito quando qualcuno rompe a quell'ora è per saldare i debiti chiedendo soldi o eventualmente organi, quindi i gemelli erano abituati a preparare la loro faccia inquisitoria quando andavano ad aprire la porta a tarda ora e soprattutto senza appuntamento. Quell'espressione però si sciolse completamente appena videro che oltre la soglia c'era la loro adorata papessa, intenta a sfoggiare un vestitino che copriva poco e quel poco che copriva lo copriva molto, molto male, rievocando nelle loro menti l'esperienza di quella serata passata con lei intenti ad esorcizzare dei grossi... "demoni" anali. Normalmente, una cosa così preziosa, carina e attraente allo stesso tempo, si sarebbe meritata un abbraccio seguito da numerosi baci affettuosi seguiti da parolina melense e un pochino perverse, ma sebbene Orikan e Andrys non colsero il motivo del suo imbarazzo (dovuto alla loro nudità), capirono invece che la situazione era piuttosto seria visto che da come parlava Veronica sembrava avere qualcosa di importante da dire.
    Fratello, Veronica ha scoperto qualcosa di importante e vuole dircelo urgentemente, è venuta qui nel cuore della notte solo per condividere quest'informazione con noi!
    Il primo ad aprire bocca fu Orikan che, ignorando del tutto la sua nudità, portò le mani sui fianchi in posa solenne e fiera, come a voler sottolineare quanto preziosa era la loro papessa mentre inevitabilmente metteva in mostra il suo fisico scolpito assolutamente a caso e senza alcun merito reale. Andrys seguì l'esempio, mettendosi a braccia conserte e mostrando la muscolatura di braccia e petto, mentre sollevava leggermente il pugno chiuso verso il proprio volto nascondendo una punta di commozione.
    Che leader devota, siamo davvero fortunati a poter contare su di lei! Presto allora, non perdiamo tempo!
    Continuando ad ignorare assolutamente la loro nudità, i gemelli fecero qualche passo indietro sedendosi sui rispettivi letti, con poca eleganza ma soprattutto a gambe larghe in modo che non venisse nascosta la loro verga. Non lo fecero di proposito, erano sinceramente colpiti dalla devozione di Veronica e curiosi di capire cosa volesse comunicare, semplicemente quella giornata aveva provato fin troppo le loro menti per farli agire come delle persone assennate. Fecero in modo di posizionarsi sui due letti così che Veronica potesse mettersi tra di loro, nel mezzo. Dulcis in fundo, le loro verghe a differenza dei loro cervelli avevano captato chiaramente il sensualissimo vestiario della piccola quanto prorompente Veronica, per questo non erano affatto morbide ma bensì marmoree ed erette, posizionate sullo sfondo di una serie di addominali da far invidia a qualsiasi altro guerriero, ancora una volta del tutto immeritati e frutto di nessun tipo di allenamento, mera conseguenza dell'aver ottenuto armi e poteri speciali.
     
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    Ancora un tantino titubante per via della loro nudità, Veronica si fece avanti con le labbra tremolanti, tenendo il tablet stretto tra le braccia davanti al suo petto e facendo qualche timido passo avanti per mettersi tra di loro, al centro dei due letti. Nonostante l'imbarazzo, Orikan e Andrys potevano capire perfettamente che lo sguardo di Veronica era serio e anche molto preoccupato. Afferrò il tablet e ne accese lo schermo, portandolo di fronte a sé per osservare le notizie che aveva trovato. In risalto c'erano diverse descrizioni e alcune foto a proposito di quella grossa moneta che Gerard aveva mostrato loro come dimostrazione di forza.
    Ascoltate... forse voi non lo sapete, ma quella moneta commemorativa è unica nel suo genere, ne esistono pochissimi esemplari ed ha un valore inestimabile! E' stata forgiata con un oro prezioso introvabile come premio per dei guerrieri d'élite che un tempo hanno servito un regno non molto distante da dove venite voi. Questi guerrieri aiutarono il regno ad uscire da una difficile crisi e combatterono battaglie pericolosissime ed estenuanti! Vostro padre è molto più vecchio di quello che sembra e a quanto pare non è affatto un mite uomo di periferia, è stato un combattente formidabile. Non ci sono molti documenti per questi guerrieri d'élite ma è certo che hanno fatto grandi cose.
    Evidentemente loro padre aveva un passato decisamente peculiare che era rimasto per lungo tempo nascosto. Che fosse molto più vecchio di quanto non apparisse non era strano, dopo l'inizio delle sperimentazioni sui supersoldati casi del genere erano diventati piuttosto comuni, ma che fosse in realtà un guerriero talentuoso era davvero inaspettato. Forse era da lui che i gemelli avevano preso quella straordinaria predilezione alla battaglia. Mentre parlava, Veronica mostrava loro notizie ed immagini, mettendo sotto il naso dei gemelli foto abbastanza sfocate di massicci guerrieri in armatura avvolti da fiamme e numerosi nemici, tra cui anche veicoli pesanti e creature mastodontiche fatte a pezzi. Inizialmente quando finì il discorso Veronica sollevò un volto preoccupato verso entrambi, ma ogni volta che li guardava con quel fisico statuario e quelle verghe erette addosso non poteva fare a meno di arrossire, abbassare lo sguardo e cercare di allontanare pensieri inutili in un momento così serio.
    N-non dovete sottovalutarlo... ragazzi vostro padre ha buone possibilità di superare questa sfida. S-se ci riuscisse voi... io...
    Un'altra cosa ovvia era la preoccupazione di Veronica nei confronti dei gemelli. Certo loro padre era affascinante, ma Orikan e Andrys l'avevano salvata, le avevano insegnato molte cose ed erano quasi suoi coetanei, si era affezionata a loro e non voleva separarsi dai suoi nuovi amici, per questo era così preoccupata per una simile sfida.
     
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    Quella serata sembrava destinata a non finire mai, una di quelle situazioni da "i cinque minuti di Namek", però in fondo non era male se potevano passare un pò di tempo assieme a Veronica, dato che lei era probabilmente l'unica a tenere davvero a loro in quella stramba situazione, visto che praticamente tutte si erano sciolte sotto le moine di quel vecchiaccio. I gemelli non diedero il giusto peso alle parole di veronica, restando impassibili a fissarla con le braccia conserte e le verghe dritte, almeno fino a che non iniziò a parlare dei super soldati del passato. Le loro facce rimasero completamente impassibili per tutta la durata dello spiegone, ma dentro di loro i cuori iniziarono a battere e il sudore freddo che non poteva uscire dalla loro fronte iniziò a sfogarsi tutto sulla schiena, mantenendo la facciata libera ma creando un brivido di terrore su tutta la colonna vertebrale di entrambi. Incrociando i loro sguardi, i gemelli ebbero un disperato discorso mentale.
    *Hey... ma che cazzo sta dicendo? Il vecchio è una specie di superman in cosplay di babbo Natale?*
    *Non scherziamo, ok lo abbiamo visto prendere a pugni un macigno per spostarlo, ma questo di solito non ti rende un superuomo giusto???*
    *Aspetta, ma quindi le teste di mostri giganti che stanno appese in salotto non sono finte? Non le ha comprate da qualche parte????*
    *Vabbé ma mica dobbiamo affrontarlo giusto? E' una gara di investigazioni, non è che può spaccarci le ginocchia in gara per squalificarci, VERO???*
    Il panico iniziava ad attanagliarli e mantenere quella faccia da poker diventava sempre più difficile. Avevano accettato un incarico sicuramente fuori dalla loro portata decidendo di aiutare Domino a trovare Evelynn, non sapevano nemmeno da dove iniziare e adesso ci si metteva il loro vecchio in versione dopatissima che metteva loro i bastoni tra le ruote tirando fuori il costume con la S stampata sopra. La situazione era decisamente disperata, ma prima che i gemelli potessero cadere del tutto nella follia, l'espressione preoccupata e spassionata di Veronica li colpì dritti al cuore, accendendo il "pucciometro" e mandandolo al massimo portandoli ad arrossire mentre le loro verghe che fino a quel momento si erano gradualmente sgonfiate tornarono dritte e al massimo del vigore, concedendo loro nuovo coraggio ma soprattutto privandoli di moltissimo e prezioso sangue dal cervello. Veronica si stava sinceramente preoccupando per loro, ci teneva alla compagnia dei gemelli ma soprattutto credeva nel loro potenziale. A quel punto, pur non avendo la forza necessaria per poterli evocare, Loki e Mercurio si sollevarono come ombre sulle loro spalle infondendo ai gemelli il coraggio per reagire ma soprattutto la brillantezza dei personaggi nel momento del resolve, anche se non serviva assolutamente in quel momento visto che non stavano combattendo, però in compenso lo sguardo virile e deciso di entrambi appariva ancora più splendente, così come la loro muscolatura messa in risalto da tanta risolutezza. Si avvicinarono a lei: mentre entrambi le portavano una mano sulla spalla, Orikan le afferrava il tablet come a volerle togliere quel peso dal groppone, mentre Andrys le carezzava la testa con fare affettuoso.
    Capitan siberia saprà anche strappare la corazza di un carrarmato a mani nude.
    Saprà anche mangiare il cuore di un kaiju crudo dopo averlo decapitato.
    Potrà anche aver messo bambini in donne già sposate.
    Ma lui lo fa solamente per fare un dispetto all'elitè del vaticano.
    Mentre parlavano, entrambi si avvicinarono a lei e quando furono vicinissimi la guardarono dritta negli occhi, sfoggiando un sorriso seducente e risoluto, dimostrandole che non combattevano solo per ripicca verso loro padre, ma anche per qualcosa di molto, molto più prezioso.
    Noi invece lo facciamo per la nostra luminosa papessa ♥ Noi invece lo facciamo per la nostra luminosa papessa ♥
    Quella frase culminò con una carezza di entrambi sulle guance morbide e delicate della loro preziosissima papessa, per farle capire che non erano solo sinceri ma incredibilmente devoti alla causa. A quella distanza però, era impossibile non notare i dettagli di un vestitino tanto appariscente, quindi fu inevitabile tirarlo in ballo abbassando anche i toni del discorso, diventato un pò troppo serio.
    Però, toglimi una curiosità... questo è davvero un pigiama da papessa? Perché un pò mi arrapa.
    Si, credo debba rientrare nel fetish dell'abito da suora, bisognerebbe controllare.
     
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    Non si aspettava di certo di vederli avvicinarsi in quel modo, dopotutto erano ancora nudi e quando iniziarono a toccarla Veronica divenne paonazza in volto, le ginocchi e le spalle si strinsero al suo minuto corpicino e si irrigidì completamente, abbassando lo sguardo mentre le labbra si trasformavano in un'onda fatta di puro imbarazzo. Le tolsero facilmente il tablet dalle dita e quando iniziarono a rassicurarla non poté fare ameno di cercare i loro sguardi, sentendosi un tantino rincuorata anche se non meno imbarazzata. Le loro carezze resero il suo volto praticamente fosforescente per il rossore, ma quando le dissero che non lo facevano per dispetto come loro padre ma bensì lo facevano per lei, i suoi occhi si allargarono e si illuminarono di una luce piena di orgoglio e commozione, certo non meno imbarazzata rispetto a prima ma era così felice di sentire i gemelli che dicevano una cosa così bella e tanto sincera. Le mani della giovane si unirono sul proprio petto, stringendosi come in una preghiera spassionata, aveva gli occhi lucidi di chi stava per piangere ed era pronta a confessare loro tutta la riconoscenza che nutriva in quei cuori puri che ogni volta, nel momento del bisogno, le dimostravano...
    Oh ragazzi... è così bello sentirvi dire queste cose... sono così orgogliosa di voi, voglio che diventiate dei cavalieri del Vaticano onorevoli e degni di ogni fiducia...
    proprio quando il momento stava diventando solenne e commovente, ma soprattutto quando l'imbarazzo le era passato quasi del tutto, l'espressione gioiosa e spassionata di Veronica si incrinò di nuovo, tornando imbarazzata e stupita appena i gemelli le fecero notare che era vestita in modo decisamente troppo provocante. Serrò i pugni portandoli all'altezza della bocca tentando di nascondere l'imbarazzo e la voce ne uscì un pochino soffocata.
    D-davvero? M-ma io... cercavo solo qualcosa di comodo e carino... sono sempre costretta a vestirmi in modo sfarzoso e brillante, ma a me piacciono le tinte scure come questa, penso che il nero mi stia bene...
    Si voltò per l'imbarazzo, mostrando involontariamente ai gemelli che la parte posteriore di quel vestitino era ancora più provocante, dato che la gonnella finiva perfettamente all'altezza delle sue natiche, separate da degli slip neri perfetti e della misura giusta per mettere in evidenza il fondoschiena ancora acerbo ma perfettamente morbido e abbondante di Veronica.
    Non volevo sedurvi, credetemi, anzi penso dovreste riposare perché vi aspetta una fatica considerevole... dovrete allenarvi molto e avete poco tempo per farlo, forse dovrei chiedere a Domino di aiutarvi, se lo facessi io mi ascolterebbe... oh, che sciocca che sono stata a venire da voi in questo modo!
    Colma di sensi di colpa, iniziò ad agitarsi tenendo i pugni stretti sulla faccia e le braccia chiuse sul petto mentre si dimenava con i fianchi in una danza tanto seducente quanto dolce per rimproverarsi di come aveva agito tanto sconsideratamente!
     
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