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L'intraprendenza di Fenny aveva raggiunto un livello tale da eguagliare la stessa che lui aveva dimostrato sin dal principio, e Seiichi di questo non poteva che essere entusiasta. Non aveva più paura, non si vergognava. Assaporò con estremo piacere il suono della fenice che ingoiava tutto il caldo seme che aveva da offrirle, ma ancora più eccitante sarebbe stato lo sguardo perso di lei con il quale lo guardò subito dopo. Ora che finalmente erano sul letto, lui poteva godersi quel corpo così dannatamente perverso e formoso: la mano che già prima si era fiondata sul petto d'ella, avida, arrivò immediatamente ad afferrarle un capezzolo per tirarlo verso di sé, in una stretta diabolica, dolorosa, la cui sofferenza però si sarebbe rapidamente tramutata in pura estasi, come un'iniezione diretta di piacere. Le altre grinfie del mannaro che riposavano sulla sua coscia si sarebbero fatte più possessive, stringendo gli artigli alle sue carni, graffiandola, dando però anche in quella zona vita solamente ad un'ondata di goduria: ogni singola ferita provocatale dal mannaro veniva tramutata in una lussuriosa esaltazione di piacere, una verità che Fenny stessa avrebbe potuto confermare l'esatto istante che scelse di sua spontanea volontà di cavalcare il pulsante membro canino del lupo. Accogliendo dentro di lei sia quella mastodontica erezione che la proiezione di essa derivata dall'oscurità del licantropo, non solo la sua fighetta sarebbe stata del tutto sfondata e violata da quelle grandezze, ma ogni minima percezione di dolore che avrebbe potuto avere a causa di quella esagerata penetrazione venne del tutto nullificata, rimpiazzata da una perversa e profonda sensazione di benessere e appagamento. Ogni palpito di quella venosa e bollente mazza di carne sarebbe, ogni accenno di eccitazione le avrebbe assalito il cervello come una valanga che puntava a seppellire la sua ragione, per prepotentemente costringerla solo a pensare a quel gigantesco cazzo che aveva dentro di lei. Seiichi non si staccò neppure per un attimo dalle sue labbra: continuava a baciarla con la stessa voglia con la quale l'aveva presa già prima davanti alla sua compagna, e anzi quella dimostrazione di totale complicità lo spinse a bramarla ancora di più, eccitandolo e facendogli perdere la testa, rafforzando le prese che aveva sul suo corpo andando per tenerla salda e spingendola verso di lui, saldamente premendola contro i larghi e marmorei pettorali mentre si alzava, incordando la muscolatura possente che non riusciva ad essere del tutto celata dal pelo nero pece. Destato il petto teneva il capo chino in modo da poter continuare ad assaporare e gustare la lingua di Fenny, sovrastandola con la sua presenza mentre incapace di controllarsi prendeva a esternare una pressione energetica più opprimente, le tenebre che avvolgevano la sua forma facendosi più fitte e, al contempo, aumentando di conseguenza anche le sensazioni percepite da lei, come una manopola che lentamente stava venendo girata verso il picco massimo raggiungibile d'intensità. Il suo muso si distorse in un perfido sorriso mentre, staccandosi dalle labbra della ragazza per osservarla con gli occhi ferali colmi di desiderio e, soprattutto, arroganza.
Finalmente hai capito, Fenny... lo senti, vero?
Difficile forse per lei capire a cosa si stesse riferendo, se a quell'incontenibile energia che la stava invadendo, oppure il mostruoso affare che assieme alla proiezione diabolica la stava prendendo, ma Seiichi era un padrone premuroso, e con premura rapidamente le arrivò al mento con la mano che prima stava torturandole il seno, afferrandola per il mento e costringendola a guardarlo in volto mentre dentro e sotto di lei, avrebbe potuto sentirlo cominciare a ingrossarsi ancora di più, i suoi muscoli e quei bestiali membri crescendo incontenibili assieme agli artigli e le grinfie che con ancora più forza l'avrebbero stretta.
Inculcati questa sensazione e questa memoria nella mente, troietta!
Non l'avrebbe fermata, ma anzi con quelle parole voleva invogliarla a muoversi ancora più velocemente, e per rinforzare il concetto lui stesso afferrandole il culo avrebbe preso ad accompagnarla nei suoi movimenti, aiutandola ad impalarsi su quei grossi cazzi affamati e ansiosi di riempirla ancora una volta di calda sborra. Plurale, perché mentre l'aveva distratta con la costrizione della sua mano, obbligandola a distogliere lo sguardo, quella proiezione oscura dentro di lei ora era divenuta a tutti gli effetti un secondo membro. Pulsante, caldo e bisognoso tanto quanto il primo, abbondante in carne quanto in desiderio. L'oscurità stava corrompendo anche la carne del mannaro ormai, non più solo la mente della giovane, e le sarebbe stato molto chiaro a giudicare dalle proporzione che il suo amante stava guadagnando che, per lei, i giochi non erano ancora finiti. Mentre una criniera verdastra prendeva a formarsi a partire da dietro il capo del licantropo, due corna iniziavano a farsi strada sopra di esso, poco a poco facendogli assumere una forma sempre più diabolica. Non che Fenny avesse il tempo di accorgersene: mentre infatti le verghe spaventose del mostruoso lupo prendevano sempre più spazio dentro di lei, iniziando a rovinarla sempre più spietatamente, sadicamente il mannaro le avrebbe frustato il sedere con la propria coda, prima di forzatamente cominciare a spingere la punta di essa contro il suo buchino. L'avrebbe fottuta senza alcuna pietà né controllo, l'avrebbe sfinita e impresso per sempre il suo marchio in lei, in un modo o nell'altro... una traccia che l'avrebbe contaminata per sempre, e di cui avrebbe fatto uso per ritrovarla anche in futuro.
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Thrasir .
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Fenny era ormai giunta al suo limite per quanto quella situazione le fosse ora tutt'altro che sgradita, dato che continuava imperterrita nei suoi movimenti, aumentando sempre di più la forza che imprimeva ogni volta che accoglieva quei due membri dentro di sè. Ma come ogni creatura, specialmente così inesperta e per certi versi sciocca, il corpo della fenice avrebbe iniziato a cedere, facendola sentire stanza e provata da tutte quelle attenzioni sino a quel momento mai provate. Seiichi era veramente un mostro quando si trattava di donne, non si tratteneva minimamente, sfogando tutto il suo essere senza risparmiarsi e cercando di far godere la compagna fino a farla impazzire. Fenny non si sarebbe mai scordata di quel rapporto e, se non fosse per la sua leggera capacità rigenerativa, anche il suo corpo sarebbe rimasto del tutto irriconoscibile. Con la trasformazione del lupo, mentre la provocava parlandole in modo tutt'altro che gentile, sapendo bene che l'unica risposta che avrebbe ricevuto sarebbero state urla e gemiti di piacere, l'intimità di Fenny sarebbe stata completamente violata e deformata, tanto da impedirle di respirare durante ogni affondo forzato, visto che in quel momento quei due membri che si ritrovava premuti dentro di sè facevano a gara per raccimolare ogni millimetro di spazio necessario per poterci stare. Il ventre della fenice mostrava in piena evidenza il membro rivolto verso quella parte, creando un bozzo di misure propositate, mentre ogni frustata sul sedere era seguita un fiotto di umori, che ormai grondavano senza sosta sul letto. Gli occhi della ragazza erano rivolti completamente verso l'alto, mentre la sclera padroneggiava sul suo volto, completamente in estasi ed ormai sul punto di cedere. Era chiaro che Seiichi ormai aveva abbattuto ogni singola barriera presente nel corpo e nella mente della sua avversaria, che ormai non opponeva più alcuna resistenza, dato che sarebbe stato del tutto futile. La testa sembrava semplicemente vuota, leggera e libera da qualsiasi pensiero, come mai lo era stata sino a quel momento, mentre il corpo continuava a rispondere agli stimoli del licantropo, raggiungendo un orgasmo ad ogni affondo. L'inserimento della coda nell'ultimo orefizio rimasto libero sarebbe stata assai difficile vista la pressione generata dai due altri membri, ma intervallando i movimenti di certo il lupo avrebbe potuto sfogarsi al 100% delle sue possibilità, raggiungendo una forma ed una stazza che mai le due compagne avrebbero probabilmente potuto immaginare. Qualunque fosse stato l'ultimo sfogo del licantropo ciò che avrebbe ottenuto sarebbe stato lo svenimento di fenny, ormai già sulla soglia di perdere la ragione. Ma nessuno avrebbe tolto il divertimento finale a quella belva assetata di sesso, visto che si era guadagnata un premio che nessuno poteva portargli via. . -
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Nonostante il totale crollo che Fenny stava soffrendo, il corpo e le spinte di Seiichi accennarono neppure un momento a fiaccarsi o rallentare: la mancanza di opposizione della sua preda anzi sembrò renderlo ancora più famelico, deciso. La fenice gli aveva mostrato una parte vulnerabile di sé della quale non si sarebbe più dimenticato, perché se era vero che quel loro incontro era stato dettato da un semplice scherzo del destino, una sfortuna per loro sicuramente ma invece un'incredibile fortuna per lui, era altrettanto vero che il licantropo non avrebbe permesso al fato di dettare eventuali riunioni. Raggiunta la mostruosa altezza di tre metri, la forma che il mannaro aveva adottato era più degna di un mastino infernale che un comune lupo mannaro. La sua presa sulle tette piene e quel sedere divino della sua preda divenne praticamente ferrea e totale, al punto da risultare dolorosa, avendo perso del tutto la voglia di cercare di nascondere le sue vere intenzioni. I suoi cazzi traboccanti di energia, corrotti e oscenamente pulsanti ad ogni singolo attimo continuavano a prendere quell'intimità già colma del loro stesso seme riempiendola con le loro disumane dimensioni senza sosta, gli istanti che questi le concedevano di riposo uscendo da lei interrotti totalmente dalla coda nel suo culetto che invece la immediatamente reclamava spietatamente. Poteva sentirla stringerlo, bagnarsi e venire ad ogni spinta, l'effusione dei suoi umori, i suoi gemiti completamente persi e lo sguardo privo di ragione non erano altro che combustibile più che efficace a nutrire la sua perversione e crudele soddisfazione. Dal suo muso infernalmente bestiale fece uscire lentamente la lingua ora divenuta di una lunghezza surreale per farla giungere sino ai seni della sua adorata schiava, il suo corpo abbandonatosi del tutto alla corruzione del proprio potere e lasciatosi corrompere in ogni modo. Con gusto avvolse la lingua attorno a un capezzolo per saggiarlo e mungerlo come se Fenny non fosse una fenice ma una vacca, la sua per la precisione, mentre le premeva l'altro con una delle grinfie con diabolica decisione come a volerlo spingere verso l'interno per rovinarla anche lì. Non era contento di lasciarle un semplice ricordo terrificante e indelebile, la sua ingordigia infinita lo spingeva a volere sempre di più, perché bramava quel corpo così lascivamente osceno, voleva ancora rivederla per romperla ancora e ancora, i pensieri inizialmente di semplice lussuria nella mente del mannaro cominciando a farsi sempre più distorti e terrificantemente depravati. Continuato imperterrito quel rituale di pura estasi e spinta alla pazzia più pura la fenice ancora e ancora, dopo diversi attimi spesi unicamente a fotterla senza alcun pensiero o parola, perdendosi solamente nella beatitudine di vederla ridotta ad una troia gemente e follemente presa dalle sue mostruosità, resistere al bisogno di ancora una volta deformarla e violare irrimediabilmente divenne impossibile. Preso da un impeto di malevola passione portò entrambe le mani ai fianchi di Fenny, fermando momentaneamente quella sadica penetrazione per riposizionare i suoi cazzi dentro di lei: facendo fuoriuscire dal suo culetto la propria coda, si sarebbe alzato un ultima volta dal letto per poi porre lei con la schiena contro il materasso, tenendola in orizzontale come una bambolina prima di impalarla di nuovo con entrambi i suoi membri, sebbene con uno nella sua femminilità e l'altro nel suo sedere. Con le sue mazze a reggerla e violarla, solamente una mano sarebbe rimasta sul suo fianco per assistere quelle abbondanti carni nel loro compito, mentre l'altra raggiungeva le oscene tette della fenice per riprendere a torturarle e spremerle, il mannaro ritirando la propria lingua nel suo muso per godersi lo spettacolo mentre la sua coda reclamava l'ultimo buco dell'ibrida rimasto disponibile, infilandosi prepotentemente nella sua bocca e prendendo anche lì a violarla per soffocarla gli attimi esatti durante i quali quei spaventosi cazzi la prendevano sfondando le porte del suo utero e didietro, amplificando il tutto. In quella posizione continuò a prendersi il proprio premio, ma finalmente dopo altri istanti spesi a sopportare quella tortura di pura estasi, le avrebbe dato ciò che sapeva ella desiderasse: alzando il capo verso l'alto e affondando in un ultimo brutale colpo i suoi bollenti cazzi dentro di lei, Seiichi avrebbe ruggito con una forza tale da farle tremare le ossa stesse, senza trattenersi e senza alcun contegno, quelle mostruose mazze di carne dentro di lei pomparono dentro di lei ondata dopo ondata di caldo e denso seme, un nettare che non si sarebbe limitato questa volta a semplicemente bearla con la propria essenza, tuttavia, ma che portava con sé anche un compito molto specifico, e cioè quello di marchiarla e lasciare dentro di lei una traccia energetica indissolubile che il mannaro aveva tutta l'intenzione di sfruttare, una scia perenne che solo lui poteva percepire. Il coito sarebbe perdurato e avrebbe continuato fino a quando non l'avrebbe vista con un ventre ridicolmente gonfio, colmo con il dono che si era preoccupato di lasciarle, e anche a quel punto l'avrebbe tenuta ancorata a sé e con i suoi membri sprofondati dentro d'ella per svariati attimi, osservandola ansimante e sorridente, come un giocattolo di cui non voleva sbarazzarsi. Vederla svenuta normalmente gli avrebbe portato un certo, sadico divertimento, ma ciò significava amaramente che i giochi erano finiti. La osservò per un istante interdetto, sul suo muso facendosi largo un'espressione sinceramente sorpresa come se si fosse dimenticato tutto ciò a cui l'aveva sottoposta: davvero c'era andato troppo pesante?
Hmmmmm...
Il fatto che potesse percepirla a peso morto e gli occhi completamente assenti parlavano da sé. Lentamente avrebbe fatto uscire dalla sua bocca la propria coda, quell'accortezza aiutando la mente a ripristinare un minimo di senno che invece era stato del tutto soppiantato da un bisogno più ferale. Era deluso? No, Fenny si era rivelata essere un incontro piacevole e del tutto inaspettato, ma quella fine così improvvisa non lo aveva del tutto soddisfatto. Per un attimo si voltò verso Keyla, i suoi cazzi pulsanti rispondendo a quella visione come in una silente tentazione di divorare anche lei, ma scosse la testa: non era lei quella che voleva, ormai la sua preda era decisa. Con un gesto non del tutto indifferente avrebbe lasciato cadere Fenny sul materasso.
Non appena avrebbe riaperto gli occhi, Fenny si sarebbe risvegliata incredibilmente incolume, linda, pulita e priva di alcun tipo di ferita. Seiichi era svanito, e l'unica cosa che sarebbe rimasta a testimoniare il loro incontro sarebbe stato un bigliettino di cui solo lei avrebbe potuto sapere il contenuto. Quello non era stato né un sogno né un incubo, ma una dura realtà.
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Thrasir .
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Mano a mano che il licantropo dava sfogo a tutte le sue restanti energie, che apparentemente sembravano praticamente infinite, la fenice sentiva vacillare sempre di più la propria coscienza, percependo il corpo farsi sempre più leggero. Le sensazioni che provava erano allo stesso tempo estreme, sentendo il proprio corpo che veniva girato, rivoltato e letteralmente sfondato come mai prima di allora, con una forza ed una veemenza che solo una belva poteva avere. Fenny non opponeva alcuna resistenza mentre veniva manipolata da Seiichi a suo piacimento, sentendo solo l'estremo piacere che poteva concederle, rubandole ogni singolo spazio libero del suo corpo, torturandole il petto ed i seni mentre quelle spinte così frenetiche la facevano sobbalzare avanti ed indietro sopra al letto. Non ci volle molto affinchè Fenny perdesse completamente la ragione, con la vista che ormai non vedeva più nulla se non una macchina nera sempre più grande, che ben presto la portarono a svenire tra le braccia del suo assalitore. Fortunatamente ciò che accadde dopo non coinvolse minimamente Keyla, che come richiesto venne lasciata in pace. Una fortuna che Fenny scoprì solamente una volta ripresasi.
La prima a risvegliarsi fu stranamente Fenny, che si sarebbe ritrovata nella stessa stanza in cui si era consumato quell'orribile atto che indelebile le sarebbe tornato subito alla mente mentre una mano veniva portata alla nuca, ancora confusa ed intenta a ripercorrere cosa era successo. Dopo pochi istanti, agitata, si sarebbe guardata attorno cercando la figura di Keyla, che avrebbe ritrovato nello stesso posto in cui era stata lasciata, ancora assopita. Si sarebbe avvicinata a lei, barcollando leggermente, sedendosi sullo stesso divano e portando la testa della compagna sulle proprie ginocchia. Le avrebbe accarezzato i capelli, mentre avrebbe visto solo ora un biglietto appoggiato nella vicinanza. Lo avrebbe aperto, leggendone il contenuto, e furiosa si sarebbe morsa il labbro inferiore, accortocciando e bruciando quella prova inconfutabile che ciò che aveva passato non era stato un incubo. Poco dopo si sarebbe svegliata Keyla, anche lei altrettanto confusa, osservando la fenice che subito le sorrise, rassicurandola.
E' stata una avventura difficile, ma sono riuscita a salvarci in qualche modo...riposati ancora un po' Keyla...CITAZIONERole conclusa!
Edited by Thrasir - 26/1/2020, 22:39. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)È stata una role molto divertente, ti ringrazio! Uso un bonus SP hardcore, quindi triplica pure la ricompensa in SP. Alla prossima!.
