Old Habits

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    Ormai Fenny non ci capiva più nulla, non sapeva nemmeno come rispondere alle parole del licantropo, visto quanto era confusa e pervasa da quella sensazione strana e perversa che le comprimeva il corpo. Avrebbe accompagnato la discesa della mano del licantropo verso la propria parte intima, quasi spingendocelo più che tentare di bloccarlo in qualche modo. La pressione che sentì alle sue spalle fu poi decisamente chiara ed evidente, segno che le intenzioni del lupo erano ricolme di perversione ed istinto selvaggio. Fenny avrebbe alzato i piedi sulle punte, chinandosi ancora di più in avanti, facendo strusciare le proprie natiche contro il membro bollente di Seiichi, mentre lo sguardo rimaneva bloccato su Keyla. Si stava eccitando immaginando ci fosse lei ad accarezzarla, a toccarla, a farle provare sensazioni uniche. Era completamente fuori di sè la fenice, ma nei brevi sprazzi di lucidità che riusciva a mantenere avrebbe cercato di parlare al licantropo, nel modo che forse lui riteneva più consono.
    T-ti prego...non ce la faccio più p-padrone...non so cosa mi stai facendo m-ma voglio che smetta...
    Le parole che uscivano dalle sua labbra erano completamente opposte ai messaggi che il corpo della fenice stava lanciando. I capezzoli erano ora completamente sollevati e turgidi, mentre gli umori dalla sua intimità iniziavano a creare dei piccoli ruscelli lungo le gambe, scendendo sino a terra, bagnando il pavimento. Fenny se ne rese conto, seppure fosse impedita a guardare verso il basso, ma non poteva farci nulla. Aveva gli occhi lucidi, ma faceva di tutto per fare in modo di resistere dal piangere. Doveva farlo sfogare, doveva resistere in modo da poter portare in salvo Keyla, quella era la sua priorità e nessuna oscurità o lasciva sensazione le avrebbe tolto quel pensiero dalla testa. Mordendosi il labbro inferiore avrebbe cercato di fare un passo indietro, in modo da spremere la propria morbida carne contro quella erezione ricolma di oscurità, mentre apriva nuovamente le labbra, leggermente ansante.
    Non nego più nulla, non ce la faccio più...padrone, ti prego!
    Mai nessuno era riuscito a ridurla in quello stato, ad umiliarla in quel modo. Fortunatamente la compagna era ancora svenuta, altrimenti chissà cosa avrebbe pensato di quella fenice in preda alle pulsioni carnali del momento. Il corpo di Fenny aveva raggiunto una temperatura molto elevata, un semplice umano avrebbe quasi potuto scottarsi mentre le livrea delle piume sembrava quasi cospargersi di fiamme vive. Stava perdendo il controllo e non le era mai accaduto in quel modo, non senza che Keyla potesse poi aiutarla a stabilizzarsi.
     
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    L'armatura di indifferenza e menzogne che Fenny stava indossando per tenere Seiichi lontano e non cedere alle sue tentazioni si stava pian piano frantumando, poteva sentirla cominciare a rispondere in modo inconscio ai suoi movimenti, strusciando quel suo culo tanto pieno e suadente contro la propria erezione come una cagna in calore. Una cagna che abbaiava ma non mordeva, primo perché non poteva, e secondo perché poco a poco la sentiva essere sempre meno volenterosa di farlo. La virilità del lupo pulsò in risposta alla pressione di quelle natiche perfette, scavando al loro centro e immergendosi nella loro morbidezza, attraversandole entrambe con tutta la propria bollente eccitazione, facendo sentire alla ragazza ogni singola vena che attraversava quella turgida verga di carne. La mano che pian piano si stava minacciosamente avvicinando a Keyla si fermò alle prime parole della fenice, lo sguardo del mannaro posandosi su di lei, guardandolo con un'aria mista fra il divertito e l'incuriosito senza però ancora ritirare del tutto l'avanzata dei suoi artigli. Un risultato che Fenny avrebbe vinto solamente quando prese a spremersi con più insistenza contro di lui, facendogli sentire con gusto le sue forme massaggiarlo in una silenziosa, perversa richiesta, dandogli il colpo di grazia non appena la udì pregare. Allora fu impossibile per il lupo trattenersi: la mano che prima si estendeva verso la bella addormentata saettò indietro arrivando al petto di Fenny, afferrandole un seno con possessività e gelosia come una bocca affamata che voleva divorarlo, le zanne che erano le dita affondando in esso mentre l'indice e il pollice si univano per spremere il capezzolo, turgido ed eccitato, e torturarlo. Un contatto che non le avrebbe portato alcun tipo di sofferenza, ma solo un immondo piacere per fomentare ancora di più quell'instabilità che stava manifestando, l'energia corrompente del mannaro decisa ad entrare sempre di più in lei e amplificare tutto ciò che risiedeva al suo interno, in un modo non del tutto diverso da quando si alzava il volume ad una radio, come d'altronde era decisa ad alzare anche il volume delle grida di piacere della ragazza. Non temeva le temperature ustionanti della fenice e anzi man mano che il suo calore aumentava avrebbe potuto percepire la presa del suo padrone su di lei farsi più decisa e opprimente, come se al contrario della sua compagna lui non fosse spaventato dalla sua forma più incontenuta e pura, ma anzi deciso a metterla totalmente a nudo in tutti i sensi possibili. Non si trattava di umiliazione, non per lui almeno: quello che voleva Seiichi era rivelare ciò che Fenny era davvero, la parte di lei che teneva nascosta e repressa lontana dalla società, farla uscire allo scoperto e dominarla così come si era imposto su di lei. Sulla sua fighetta bagnata e ormai inondata di umori, la mano del maschio non avrebbe più aspettato, prima attraversando e gustandosi con le dita le labbra burrose e invitanti della giovane, scivolando poi del tutto all'interno con le lunghe dita dell'indice e l'anulare, prendendo a penetrarla immediatamente con decisa violenza, una brutalità che però le avrebbe di certo portato per sua sfortuna solo goduria, poiché ogni volta che quelle piccole lance di carne la penetravano, l'intera mano si assicurava di scivolare contro la lunghezza della clitoride, senza permetterle di trovare anche un solo istante di pace o insoddisfazione a cui aggrapparsi. E proprio quando si sarebbe ritrovata a boccheggiare alla ricerca di aria, strozzata dal piacere, il licantropo avrebbe chiuso le distanze fra le sue labbra e il proprio muso, bloccandola in un bacio dal quale non sarebbe potuta sfuggire, la lingua del lupo grossa e corposa avviluppando quella di lei per poi dimostrare una disumana lunghezza, avanzandole fin dentro la gola con una cocente passione. L'avrebbe tenuta paralizzata in quella posizione di estasi, torturandola con la lussuria per un buon minuto, prima di finalmente permetterle di respirare, ma giusto per il tempo di spostarla, ruotando il suo stesso corpo mentre la teneva premuta contro di sé, in modo che alla fine fosse rivolta verso Keyla stessa. Allora l'avrebbe spinta verso il basso, premendo la sua massa, i suoi addominali e pettorali d'acciaio contro la sua schiena, mettendola a novanta e ponendola faccia a faccia con la sua amica, afferrandole poi entrambe le mani per portarle dietro la schiena, poco sopra il posteriore, tenendole bloccate successivamente solo con la sinistra mentre al contempo premeva per costringerla a rimanere in quella posizione, mentre lui si rimetteva in una posizione più retta dietro di lei, rimanendo comunque attaccato con la sua mastodontica erezione a quel culetto così irresistibile.
    "Cosa, Fenny?"
    Le avrebbe chiesto, prendendo a muovere il bacino e strusciare con voglia e insistenza la sua mazza di carne fra le sue natiche, quel tizzone ardente rivaleggiando le piume che ammantavano il suo corpo in quanto a intensità. Solo adesso se si fosse girata, Fenny avrebbe auto modo di vedere quella bestia che l'avrebbe reclamata. Pulsava turgido attimo dopo attimo come un cuore che batteva, ingrossandosi sempre più impaziente di prendere ciò che sapeva essere suo, che gli spettava, mentre già da ora piccoli accenni non di liquido preseminale ma vero e proprio seme fuoriuscivano dalla punta, colando e attraversando tutta la sua lunghezza: un suggerimento più che chiaro di quanto i grossi testicoli alla base di quella mostruosità fossero ben funzionanti.
    "Dimmi cosa vuoi. Dimmi dove lo vuoi. Dimmelo... e fallo sentire anche alla tua amica. Fallo, e questo cazzo sarà tutto tuo: ti fotterò così rovinosamente da inculcarti in mente il piacere per notti intere. O hai ancora intenzione di cercare di resistere inutilmente?"
    Aveva un tono autoritario ma non minaccioso, piuttosto, persuasivo. Non diverso da chi sapeva di tenere sotto scacco l'altro. Sapeva perfettamente che Fenny era alla sua mercé, ma ancor più importante, alla totale deriva e vicina alla perdizione. La sua mano destra arrivò al sedere pieno e sodo della fenice, che ora come non mai sarebbe stato messo in evidenza da quella posizione sicuramente umiliante e vulnerabile, ma ancor di più sensibile e perfetta per ciò che di lì a poco Fenny avrebbe potuto ricevere. Avrebbe, perché nonostante le grinfie del maschio tenessero saldamente il culo della ragazza, lievemente graffiandola a causa degli artigli affilati che premevano contro la sua pelle, ancora quel gustoso, immenso pezzo di carne non era entrato in lei. Piuttosto, il lupo lo avrebbe portato alle labbra dell'intimità fradicia della fenice, lentamente muovendo il bacino, facendole saggiare tutta la lunghezza di quella belva senza però concedergliela, lentamente inzuppandosi dei suoi umori e dando vita ad una perversa sinfonia di suoni depravati e bagnati.
    "Allora?"
    Nel salvare Keyla, Fenny aveva sottovalutato la situazione. Credeva che quello sarebbe stato un 'semplice' stupro, che tutto sarebbe durato quella singola notte e che poi avrebbe potuto dimenticare tutto, etichettandolo come un brutto ricordo, un incubo. Ma non funzionava così. Seiichi non era più un giovane sempliciotto capace di sentirsi soddisfatto da una semplice scopata, e l'ibrida aveva scelto di mettersi addosso anche il bersaglio che il licantropo aveva posizionato sulla sua compagna. Un gesto nobile forse per alcuni, ma considerando ciò che aveva in mente il Kinoshita, ai suoi occhi invece risultava come incredibilmente ingordo ed egoista. Mentre attendeva con un macabro sorriso la risposta della ragazza, la mano sul sedere d'ella l'avrebbe stretto l'ennesima volta in modo geloso prima di abbandonarlo per arrivarle alle ali, afferrando la destra per attraversarla con le dita in un'insolitamente gentile carezza, affascinato da quel piumaggio che poco a poco ustionava la sua mano per via del suo calore, una ferita del tutto inutile e che sembrava rigenerarsi tanto velocemente quanto gli veniva inferta. Il suo cazzo con ogni attimo che passava sembrava sempre più in procinto di scoppiare da quanto gonfia era divenuta, e premeva contro la femminilità di lei volendo non solo alzarsi, ma propriamente penetrarla e prendere tutto lo spazio che aveva in lei, ansioso di diventare suo padrone in tutto e per tutto. Il manto di tenebre del mannaro, invece, trepidava in modo sempre più irregolare anch'esso in attesa di finalmente poter dare il colpo di grazia ai circuiti della fenice, insinuarsi in loro e lasciare dentro di essi e dentro di lei un marchio indelebile che l'avrebbe segnata a vita: il vero prezzo che quella sera avrebbe pagato, per salvare Keyla.

     
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    Fenny non capiva cosa le stesse accadendo, perchè il suo corpo si sentisse in quel modo senza che il licantropo la avesse stimolata più di tanto in posti particolari. Poteva ben percepire la presenza del membro del lupo premere contro il suo fondoschiena, allargandole le natiche, lanciandole delle scariche di piacere lungo la schiena, che quasi le facevano rizzare le piume dalla loro intensità. Ansimava pesantemente, con la bocca aperta e la lingua leggermente fuori, mentre in qualche modo cercava di rispondere alle parole di Seiichi, venendo però bloccata dal suo bacio. Quando si ritrovò completamente inerme davanti a quegli stimoli ormai irresistibili, Seiichi avrebbe potuto sentire come il peso della Fenice era completamente rovesciato su di lui e sul suo arto, mentre le braccia di Fenny cadevano quasi penzoloni ai lati del suo corpo, leggermente piegato in avanti, come se prova di forze. Delle cascate di umori grondavano lungo le parti interne delle sue gambe, macchiando il pavimento in modo sempre più marcato, mentre ora veniva nuovamente liberata, permettendole di respirare in modo pesante, osservando ancora una volta Keyla. Avrebbe tremendamente voluto trovarsi in quella situazione con lei, sentirsi massaggiare dalle sue mani, toccare le sue labbra, baciarla e farla sua, ma non stava accadendo nulla di simile. Fenny non rispose subito alla domanda del licantropo, notando invece come il suo modo di porsi si fece un po' più aggressivo, costringendola a piegarsi ancora di più, portandola direttamente sopra la sua compagna, bloccandole la braccia dietro la schiena. La sua compagna si trovava a pochi centimetri da lei, poteva sentirne il profumo, mentre la osservava, assopita ed addormentata, ancora intontita dal soffocamento di prima. Era bellissima, non avrebbe potuto negarlo, e lo sguardo cadde subito sulle labbra di lei. Un po' più in basso e la avrebbe baciata. Ma se si fosse svegliata? Poteva dire che era stata costretta o mille altre cose. Quando mai le sarebbe forse ricapitata una cosa del genere. Il rossore sul volto di Fenny aumentò gradualmente ai quei pensieri, come anche la tensione del suo corpo, mentre gemeva ad ogni strusciata del pene e delle mani del lupo contro il suo sedere e la propria intimità. Non resisteva più, non ce la faceva più, mentre ora avrebbe chiuso gli occhi, abbassando il capo per vedere le proprie gambe e notare come era bagnata. Poteva ancora mentire?
    Non ce la faccio più, voglio sentirti dentro di me, ti prego padrone! Ti prego, non resisto un secondo di più!
    No, non avrebbe mentito a se stessa, voleva liberarsi di quella confusione e di quelle sensazioni che ormai non le facevano pensare ad altro se non a sentire dentro di sè quella enorme verga che aveva alle spalle. Avrebbe riaperto gli occhi, per capire se il lupo la avrebbe soddisfatta, se avrebbe acconsetnito alla sua richiesta. Le pupille erano dilatate, mentre le mani e le dita dei piedi si chiudevano. Il piumaggio della coda si sarebbe sollevato, lasciando completamente scoperto il sedere della fenice, come ad incentivare ancora di più Seiichi nel farsi avanti. Era chiaro, dopotutto, che nemmeno lui sembrava intenzionato a trattenersi ancora. Keyla, intanto, sentendo la voce della propria compagna, avrebbe aperto le labbra, pronunciando il suo nome.
    F-Fenny...
    La fenice voltò rapidamente il viso verso il suo, rimanendo ancora abbagliata dalla sua bellezza e dalla sua purezza. Solo lei la avrebbe avuta, era la sua luce ed il suo unico amore. Se il lupo la avesse penetrata in quel momento di estrema debolezza probabilmente avrebbe ottenuto ciò che voleva, liberandola dei suoi istnti più nascosti e primordiali, tenuti così fortemente a bada in tutti gli anni di convivenza e vita con Keyla. Sicuramente sarebbe esplosa senza alcun freno.
     
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    Era pronta. Ogni tipo di parete, di difesa innalzata precedentemente dalla fenice, qualsiasi tentativo di resistergli aveva completamente cessato di esistere. Certo, le parole della ragazza non erano esattamente ciò che lui aveva preteso, ma sentirla così persa, ansiosa e affamata convinse la mente del lupo a lasciar correre almeno per quella volta, specialmente perché non appena si arrese, rivelandogli quel suo sedere nascosto prima dal piumaggio... quella posa indecente e vulnerabile, accompagnata dal suo tono arrendevole, fu abbastanza per totalmente fargli dimenticare qualsiasi sorta di problema. Leccandosi il muso come se avesse appena adocchiato una succosa bistecca, strinse con più foga il suo sedere con la mano libera, i suoi occhi accendendosi di una voglia immonda.
    "Brava, piccola."
    Sorridendo in modo ormai malefico mentre gli occhi luccicavano della sua energia, portata la punta della sua bollente verga contro quelle labbra bisognose e supplicanti spinse con decisione, aprendo lievemente la bocca per espirare soddisfatto, avanzando lentamente ma irremovibile fino a quando con il suo pulsante e caldo affare non avrebbe conquistato ogni singolo centimetro di quella fighetta fradicia, allargandola e adattandola alla sua grandezza. Mentre il suo cazzo si gonfiava ancor di più reclamando centimetro dopo centimetro, il petto del mannaro si gonfiava e sgonfiava sempre più rapidamente, il suo respiro facendosi irregolare, eccitato oltre ogni modo da quella visione e sensazione di totale dominio che aveva su di Fenny. Ma non gli bastava. Ne voleva di più, ancora di più, come una belva insaziabile che divorato un cucciolo prendeva a braccare la madre. L'istante che finalmente decise di prenderla, non ci sarebbe stato alcun tipo di dolore ad attanagliare la fenice: solamente una valanga di terrificante piacere, intento a tentarla e convincerla che ciò che stava provando fosse giusto, dovuto, naturale. La sua esplosione e liberazione non sarebbe stata trattenuta o contenuta dalla sofferenza, ma solo amplificata dalla goduria, e quando finalmente la ragazza si sarebbe tolta quella maschera di perbenismo per abbandonarsi alla lussuria, sarebbe stato a quel punto che senza più alcun tipo di ostacolo a fermarlo, il potere e l'oscurità del suo 'padrone' si sarebbe insinuato in lei. Mentre la cappella pulsante del lupo raggiungeva le porte del suo utero e le sfondava per possederla anche laddove nessuno probabilmente l'aveva raggiunta, come un veleno l'energia di Seiichi avrebbe penetrato anche i suoi circuiti, forzatamente accendendoli, aprendoli e attivandoli; nutrendoli con una potenza incontenibile e colpendola in modo non del tutto diverso da una secchiata d'acqua gelida, risvegliandola da quel torpore che sembrava averla conquistata senza però diminuire le sue voglie o istinti ma anzi accentuandoli, amplificandoli. Premendo la punta del suo mostruoso cazzo contro la parete dell'utero di lei, continuò a spingere con forza per qualche istante per farle sentire tutta la sua lunghezza e fame, il rigonfiamento alla base del suo membro al contempo premendo e stimolando la sua clitoride e l'entrata.
    "Lo senti, uccellino? Ti piace il cazzo del tuo padrone? SEI FELICE?!?!"
    L'avrebbe obbligata a rispondere stringendo con ancora più forza il suo sedere, ma proprio non appena gli avrebbe risposto, con foga avrebbe fatto scivolare fuori la sua mazza da lei prima di violarla ancora una volta, con una spinta ancor più violenta, sculacciandola prima di portare rapidamente la stessa mano che l'aveva colpita alla sua testa. Assieme a quella spinta, la mano l'avrebbe costretta ulteriormente verso il basso e in avanti, obbligandola a prendere quello che da sola prima non aveva avuto il coraggio di ottenere: il bacio della sua compagna. Chiunque si sarebbe accorto di quanto la desiderasse: i suoi sguardi vogliosi, persi; il suo ardente bisogno di proteggerla. E proprio mentre finalmente univa le sue labbra a quelle della ragazza tanto amata, Seiichi avrebbe preso a fotterla come una cagna, muovendosi ad un ritmo disumano e ogni volta totalmente riempiendo tutta la sua femminilità con quell'enorme pezzo di carne animalesco. Sfruttando quell'amore tanto ovvio quanto probabilmente intenso e genuino, si sarebbe scavato il proprio posto all'interno della memoria di Fenny, deciso a corromperla in tutto e per tutto, a convincerla e farle capire che proprio come il suo affetto per Keyla, anche quel piacere carnale, quegli istinti bassi e perversi erano sinceri e facevano parte di lei. Quelle stesse sensazioni che le stavano gridando di star facendo la cosa giusta, di lasciarsi andare, e di accettare il lupo dietro di lei, quel maschio che si stava così affettuosamente preoccupando di soddisfarla, come suo compagno e padrone. Alla fine, se voleva solo lei e consegnandosi lasciava stare la sua amata... avrebbe solo avuto da guadagnarci, no?

     
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    Fu un frenetico momento di confusione per Fenny, che ormai quasi completamente alla mercè del licantropo non si stava minimamente sforzando di resistere al suo impeto ed al suo intento carnale, assecondandolo con i movimenti dei fianchi e del corpo, mentre si lasciava andare a quelle sensazioni mai provate sino a quel momento. La fenice non aveva mai avuto un rapporto completo con qualcuno, si era sempre trastullata in segreto fantasticando su Keyla e su ciò che avrebbe voluto le facesse, ma nulla di più. Era quindi la prima volta che veniva violata nella sua intimità e la cosa fu assai meno dolorosa di quanto avrebbe potuto immaginare. Ad ogni spinta do Seiichi Fenny apriva le labbra lasciando fuoriuscire leggermente la punta della lingua, come a cercare di catturare quanto più ossigeno poteva, mentre la livrea delle piume si faceva sempre più accesa ed intensa, con alcune sfumature sul nero ora, forse dovute all'imprinting energetico del licantropo, che stava cercando di incanalare dentro di lei quanta più oscurità poteva. Gli effetti erano decisamente evidenti. La carne della fenice si aviluppava attorno al membro del lupo, ogni volta che penetrava dentro di lei, stringendolo e massaggiandolo con un calore inumano, come a volergli impedire di andarsene, di fuggire, mentre gemiti di piacere uscivano dalle labbra. I seni ed i capezzoli si sarebbero scontrati con quelli della compagna, sotto di lei, creando un leggero fastidio a Keyla, ancora intenta a sognare e fantasticare, accaldata leggermente dalla presenza del corpo bollente della fenice sopra di sè. Fenny non rispose a nessuna domanda fatta dal licantropo, non vi sarebbe riuscita anche volendo, completamente presa come era. Ma nel suo subconscio sapeva bene che quella non era la reale se stessa. Fenny non aveva mai soppresso il suo modo di essere. Non era una bestia o una belva come poteva essere il licantorpo che la stava sovrastando. Era una creatura ben più elevata e come tale, per quanto provasse emozioni ed empatia, razionale. Non avrebbe mai e poi mai pensato di vedere quella situazione come un guadagno, come un qualcosa da ripetersi, come un qualcosa di cui aveva bisogno. Si, voleva Keyla, ora più che mai, ma voleva qualcosa che fosse ricambiato, non forzato. Quando venne spinta contro il volto dela propria compagna, assaporandone le labbra e sentendone il sapore, la fragranza, inizialmente fu qualcosa di estremamente piacevole. Aveva ottenuto ciò che da tempo bramava...ma come lo aveva ottenuto? Per quanto la mente fosse oscurata da tutte quelle emzioni provate in quel momento, un leggero barlume risuonava ancora nella mente del pennuto, che aprendo gli occhi ed osservando l'umana sotto di sè la avrebbe riportata alla sanità. Per quanto il corpo fosse felice di tutto quello che stava accadendo, con umori sempre più grondanti e muscolatura sempre più rilassata, Fenny dentro di sè era schifata dall'idea di aver ottenuto il primo bacio di Keyla in quel modo. Proprio per questo motivo, proprio perchè l'affetto e l'amore che la fenice provava per la sua padrona era puro e genuino, Seiichi non sarebbe mai riuscito a scavare dentro di lei un ricordo positivo di quello che stava subendo. Non la avrebbe corrotta, non la avrebbe fatta sua schiava e non la avrebbe portata a cercarlo se e quando il suo corpo avesse bramato ancora piaceri del genere. Per quanto a livello fisico avesse una vittoria schiacciante, a livello mentale la sua era una perdita su tutti i fronti.
     
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    Seiichi non poteva immaginare il danno che aveva arrecato alla mente della fenice: non conosceva il legame fra le due, non aveva idea di quanto esso fosse forte e di come anche solo quel semplice bacio forzato avesse rinforzato l'odio che Fenny provava nei suoi confronti. Non volendolo né sapendolo, si era complicato da solo il lavoro, ma anche se lo avesse saputo, se ne sarebbe pentito? No. Ovviamente no. Quel bacio era la ciliegina su una torta che non poteva mancare, un irrinunciabile premio che aveva voluto prendersi anche a caro prezzo. Sentirsi stringere il cazzo dalle carni della fenice ad ogni spinta con sempre più calore e voglia era una motivazione troppo convincente per spingerlo a ragionare, e vederla strusciarsi e gemere come ormai una femmina in calore totalmente persa non faceva altro che soddisfare i suoi desideri. Sia i suoi istinti più bassi che il suo lato più autoritario. Il suo membro pulsava con sempre più forza e passione in risposta ad ogni singola stretta di quella fornace bollente che era divenuta l'intimità di Fenny, quelle morbide ed invitanti carni stringendolo in modo sempre più soffocante. Ormai del tutto preso e non più disposto a contenersi, lasciò andare i polsi della ragazza per portare entrambe le proprie mani ai suoi fianchi, avido di stringere ancor di più il suo corpo quanto meglio poteva, perdendosi per qualche istante nel vedere le piume della giovane cominciare ad annerirsi, un sorriso inconfondibilmente malefico facendosi strada sul suo muso.
    "Che succede, Fenny? Non riesci neppure a parlare? Mi fa piacere che tu te la stia godendo così tanto... ma abbiamo appena iniziato."
    Chinandosi in avanti si sarebbe portato a quasi sdraiarsi su di lei, premendo contro d'ella i suoi pettorali e addominali d'acciaio, sfregandoli contro il suo piumaggio in un contatto tanto invadente quanto dovuto. Fenny avrebbe potuto sentire il manto del lupo sopra di lei come una pesante coperta mentre le sussurrava quelle parole, una coperta che condivideva in modo inconfondibile lo stesso calore che derivava da lei, dalle sue piume, e dalla sua unione con Keyla. La realtà che avrebbe dovuto affrontare era che quel lupo non si stava limitando a scoparla e riempirla con la sua oscurità ed un piacere che fino ad allora non aveva sperimentato, ma stava unendo le loro energie - dando vita ad un collegamento che, per quanto ella volesse negarlo, li avrebbe avvicinati in modo indissolubile l'uno all'altra. Soprattutto, sarebbe stato possibile iniziare ad avvertire la forma del mannaro dietro di lei e la sua energia iniziare ad espandersi e farsi più simile a quella della sua compagna, come se la loro fusione stesse dando vita a qualcosa di totalmente nuovo. Il licantropo però non aveva ancora finito ovviamente di provocarla, e neppure lontanamente di fotterla. Facendo scivolare le proprie mani dai suoi fianchi verso il basso sino ad arrivare alle cosce, l'avrebbe poi alzata tenendola per queste, costringendola a rilassarsi del tutto sui suoi muscoli e allontanandola da Keyla, mentre adesso il suo gigantesco membro la violava con ancora più facilità grazie all'aiuto della gravità, permettendo a lei stessa di assistere al passaggio di esso dentro di lei sulla propria pelle, ogni istante ingrandendosi e pulsando con sempre più voglia e calore.
    "Sai cosa succederà se non riuscirai a soddisfarmi, vero?"
    In quella nuova posizione non solo le sarebbe stato possibile avere una panoramica più chiara di cosa le stava facendo, ma anche di vedere in modo più chiaro Keyla, e soprattutto, di non dover più sforzare neppure un singolo muscolo del suo corpo, totalmente sorretta dalle braccia gonfie e possenti di quel lupo che, avido, la stringeva fra le proprie grinfie mentre continuava a prenderla come un insaziabile predatore. Fenny era decisamente risoluta, ma la sua tenacia non aveva fatto altro che resistere solamente ai primi istanti di quella che sarebbe stata una lunga, insostenibilmente piacevole tortura, e le sorprese ancora non erano neppure iniziate. I suoi intenti erano nobili, certamente, ma era giusto che si ricordasse quale fosse la posta in gioco. Dopotutto, il suo sentimento forse era forte e sincero... ma Keyla sarebbe stata altrettanto risoluta?

     
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    Fenny non avrebbe degnato nemmeno di una risposta il licantropo, dato che con ogni probabilità, con la poca lucidità che aveva recuperato, avrebbe semplicemente peggiorato le cose, tornando a creare un clima di astio nei suoi confronti. Avrebbe invece continuato a nutrire l'ego del lupo gemendo con sempre più forza e libertà, lasciandosi a poco a poco trasportare, mentre le posizioni si faceva sempre più diverse e piacevoli. Quel corpo scolpito sopra di sè di certo faceva il suo effetto e non passava inosservato nella mente della fenice, che quasi sembrava bearsi di quel contatto più che volerlo evitare. Dentro di sè Fenny stava ancora combattendo una battaglia estenuante per fare in modo di mantenere un minimo di controlo, un barlume di lucidità che le consentisse di resistere alla presa di Seiichi, ormai ferrea e priva di alcuna debolezza. Il suo membro le deformava il ventre ogni volta che scavava al suo interno, premendo in punti che nessuno aveva mai violato, facendole provare cose nuove, cose che nemmeno credeva possibili. Da un lato voleva che tutto finisse all'istante, scappando il più lontano possibile da quel luogo, mentre dall'altra fremeva dalla voglia di continuare, assecondando quei movimenti, mentre sentiva le mani del lupo sulle proprie natiche e poi sulle proprie coscie. Mentre veniva sollevata, discostandosi da Keyla e da quel contatto così piacevole, un leggero urlo più forte scaturì dalle sue labbra, mentre lo sguardo si sarebbe soffermato sul proprio ventre e sulla propria intimità, denotando le condizioni in cui versavano, usate come giocattoli qualsiasi, quasi sul punto di rompersi definitivamente. Ad ogni spinta i seni sobbalzavano, mentre le mani cercavano appigli sui cui trattenersi, trovando solo le stesse mani del suo carnefice, stringendole con forza, quasi con paura. Keyla, che per quanto priva di sensi si trovava praticamente sotto quello spettacolo increscioso, strizzava le palpebre, confusa, mentre a tratti scuoteva la testa, quasi sul punto di recuperare i sensi. Inconsciamente anche il corpo della ragazza stava rispondendo a quel clima perverso, con i pantalani che mostravano un lieve alone umido all'altezza della sua intimità, come se l'odore del seme di Seiichi fosse in procinto di influenzare anche il suo corpo, solo parzialmente toccato e sfiorato. Fenny non se ne rese nemmeno conto, persa come era in quell'abbraccio così accattivante e passionale, mentre ora avrebbe alzato la testa guardando il soffitto, ormai incapace di resistere, assecondando con sempre maggiore forza i movimenti del lupo. Lo avrebbe soddisfatto ad ogni costo, anche rimettendosi la vita se necessario. Non avrebbe lasciato che Keyla fosse usata come scappatoia, quindi volente o meno doveva sforzarsi di dare il possibile per far diventare quel rapporto unico anche per il lupo.
     
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    La lucidità e il controllo a cui Fenny si aggrappava stava venendo meno, era solo una questione di tempo prima che ogni suo tentativo di resistere crollasee del tutto e questo Seiichi lo sapeva molto bene. Non ci fu esitazione nei movimenti del mannaro neppure quando lei gridò a squarciagola sorpresa dalla forza di quella nuova posizione e della penetrazione che seguì: sul suo muso rimaneva lo stesso tipico sorriso perverso e malefico che si era ormai già stampato su di esso da prima. Con ogni spinta la depravazione e lussuria del lupo non diminuiva ma anzi aumentava esponenzialmente senza limiti né sosta, e ora che era totalmente attaccata al suo corpo Fenny avrebbe potuto distinguere con chiarezza che quell'oscurità non era intenzionata a limitarsi a cambiare il colorito di qualche penna. La realtà dei fatti era che adesso stava cercando di insinuarsi in lei in ogni modo possibile inimmaginabile, voleva corromperla e lasciare dentro di lei una traccia di sé proprio come aveva intenzione di fare il suo padrone. Il cazzo pulsante di Seiichi stava iniziando ad inturgidirsi con una frequenza del tutto disumana, le vene che lo attraversavano ormai così palpitanti da divenire una grandezza aggiunta a quella mazza di carne già mostruosa. Concentrandosi solamente sullo scopare e sfondare ripetutamente l'entrata dell'utero della fortunata fenice, con la cappella continuava a martellare costantemente come un ariete la parete di quella fornace bollente, mettendoci ormai una forza tale che ogni spinta Fenny poteva sentire il bacino dell'uomo e le sue palle schiaffeggiare la sua carne e mandarle una scossa non solo di piacere ma di vera e propria violenta possanza lungo tutto il corpo, il suo vigore incontenibile deciso a non fermarsi al suo ventre ma arrivarle fino alla testa, assalendole brutalmente il cervello con attacchi di piacere incontenibili.
    "È tutto inutile, uccellino... perché resisti? Non lo capisci? Non lo SENTI?!"
    Sforzandoli, i muscoli del lupo si gonfiarono ancora di più, iniziando a premere in modo soffocante e opprimente le cosce della fenice contro le sue spalle, in modo da impedirle persino di usare le sue braccia per appoggiarsi, piuttosto rendendola priva di alcun tipo di appiglio, lasciandogliele a penzoloni e priva di alcun tipo di appiglio, completamente manipolata e impalata dall'enorme verga del licantropo. Tenendola in quella posizione di totale vulnerabilità, si sarebbe chinato lievemente in avanti mentre quasi la bloccava con la sua colossale stazza, schiacciando il suo fisico titanico contro di lei mentre con le gambe piegate la fotteva ancora più selvaggiamente e rapidamente, usandola come un vero e proprio giocattolo mentre in quella posizione tutti i suoi muscoli si incordavano sotto sforzo. I respiri gutturali di Seiichi si fecero sempre più rapidi mentre dentro Fenny il suo cazzo turgido si ingrossava fiero e eccitato oltre ogni immaginazione, cocente, la fenice avrebbe potuto sentirlo cominciare a trepidare, segno molto chiaro che stava per arrivare un caldo e succoso premio tutto per lei.
    "SEI MIA, ORMAI!"
    Un urlo, no - un ruggito. Un vero e proprio ululato ferale che precedette ciò che la ragazza forse temeva: l'entrata della sua femminilità sarebbe stata del tutto occlusa dal rigonfiamento che andò ad incastrare saldamente il membro spaventoso del lupo dentro di lei, mentre questo bollente iniziava a pompare nella sua fighetta fradicia una esagerata quantità del suo seme magmatico. Come un idrante appena aperto l'avrebbe farcita non solo del suo amore, ma anche della sua energia e oscurità, abbondantemente continuando a riempirla senza sosta e senza permettere anche solo a un goccio di quel liquido bollente di uscire, piuttosto costringendo il suo ventre a venire provato da tutta quella copiosa quantità di sperma, che attimo dopo attimo i grossi testicoli del lupo, premuti contro il suo sedere, riversavano in lei fremendo dall'eccitazione dell'accoppiamento, i suoi istinti più bassi non contenti dell'aver semplicemente raggiunto l'orgasmo, ma piuttosto esigenti di fecondare anche quella femmina, mai sazi. Assieme a quel caldo dono, Fenny avrebbe sentito il suo corpo non calmarsi ma piuttosto anzi venire assalito da una sensazione di incredibile perversione e calore intenso, come se ciò che aveva appena assaporato non fosse stato null'altro che l'assaggio di un menù che andava ancora tutto gustato. I suoi circuiti e la sua energia stavano entrando in sintonia con quella di Seiichi, e con essi, anche il collegamento con Keyla avrebbe cominciato a venire influenzato. Non reciso, né danneggiato, ma piuttosto rinforzato e corrotto, pensieri lascivi e di lussuria iniziando a invadere la mente di entrambe, sebbene una di loro fosse ancora stordita. Il mannaro l'avrebbe tenuta in quella posizione per diversi secondi, attimi durante i quali al suo naso, finalmente, sarebbe giunto l'odore di un'appetibilità che sino a quel momento gli era sfuggito... gli umori e l'intimità di Keyla. I suoi occhi si dilatarono in risposta a quella percezione, il suo sguardo raggiungendo subito proprio la zona interessata della ragazza, leccandosi avidamente il muso.
    "La tua amica vuole unirsi, piccola..."
    Sussurrandole all'orecchio, quasi ringhiò da come bassa e roca era divenuta la sua voce. Prima che avesse occasione di rispondergli l'avrebbe rimessa a novanta, liberandole gambe e braccia da quella pressa piacevole, comunque non permettendole di toccare terra con le gambe ma piuttosto reggendola con un sola mano, dimostrandole di nuovo la sua mostruosa forza, tenendola per il fianco e premendo il suo bacino contro il proprio, l'altra mano arrivandole al collo per stringersi ad esso come crudele collare di carne e pelo, dirigendole la testa verso la vagina della compagna.
    "Guardala, Fenny... annusala. Vuole anche lei ciò che stai provando. Vuole anche lei poter sperimentare ciò che ti sta prendendo. Hai intenzione di negarglielo? Vuoi importi su di lei?"
    Ancora ancorata dentro di lei, la mazza di carne del lupo bruciava ancora della stessa passione inestinguibile con la quale prima l'aveva presa. Il rigonfiamento alla sua base pulsava come fosse un vero e proprio cuore, gonfiandosi, allargandole e stimolando l'entrata e la clitoride della sua intimità secondo dopo secondo come un orologio che ticchettava, il mannaro occasionalmente muovendosi lievemente dentro di lei per farle sentire il suo seme che si muoveva all'unisono mentre la riempiva completamente, la coda d'egli arrivandole al ventre rigonfio per carezzarlo in modo macabramente dolce, come la mano di un padre in attesa della propria progenie. Se non poteva averle, allora si sarebbe assicurato di romperle per bene e scavare a fondo il proprio segno dentro di loro, per ricordargli per sempre chi fosse il vero padrone, anche nei loro futuri incontri.

     
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    Che Seiichi fosse forte lo si era già capito da un pezzo, vista la facilità con cui sorreggeva e provava i muscoli della povera Fenny, messa in posizioni scomode e sino a quel momento mai provate, stimolandola in modi che nemmeno poteva immaginare. Non aveva più fiato se non per gemere o urlare ad ogni pressione dentro la propria intimità, ormai incapace di ribattere alle parole del licantropo, con la mente completamente in confusione e decisamente poco lucida. Gli occhi, con le pupille ribaltate, sembravano quasi girare a vuoto, come se il cervello si fosse spento di colpo, mentre la bocca rimaneva aperta, con la lingua che usciva all'esterno. All'ultima spinta del lupo, seguita dall'ondata di seme caldo e denso dentro il suo ventre, la voce di Fenny venne completamente smorzata, mentre la pancia si gonfiava avidamente e rapidamente, data la mancanza di ulteriori sfoghi da parte di quel liquido che la stava riempiendo. Se si fosse guardata allo specchio avrebbe sicuramente avuto dubbi sul fatto di poter tornare normale dopo una cosa del genere, ma in quel momento aveva tutt'altri pensieri per la tetsa. Una strana vocina lontana sembrava quasi ripetrle di volerne ancora, che poteva provare altre sensazioni simili, che ne voleva di più, ma in qualche modo tali consigli venivano ignorati, mentre le parole di Seiichi continuavano a perforarle l'orecchio, pungenti e dolorose più di una ferita al cuore. Il ventre era completamente bollente, mentre tutte le piume in quella zona avevano assunto un colorito nero lucido, tanto che ormai, più che una fenice, sembrava quasi essere un'ibrido di un corvo o qualcosa del genere. Tutto il corpo reagì a quella iniezione di puro piacere, con i flussi energetici del corpo di Fenny ormai confusi e messi in crisi da tutta quella energia estranea ed oscura, incontrollabile e difficile da scacciare. Dopo alcuni attimi venne lasciata nuovamente "libera" riportandola ad una posizione più comoda, seppure sempre sotto la pressante presenza del lupo, che non mancò di ritornare a prenderle il collo, come a volerla tenere al guinzaglio. Era esausta, non ce la faceva più, non aveva nemmeno più la volontà di resistere, sentiva dentro di sè semplicemente la voglia di essere violata ancora ed ancora. Quando però fu costretta a guardare Keyla, riprendendo un attimo di lucidità, lo sguardo non potè fare a meno di osservare come anche la compagna stesse reagendo a tutto quello. Dopotutto tra loro vi era un legame empatico molto profondo, quindi non poteva essere diversamente. Non c'era modo per bloccare quel processo e quell'ultimo atto di Seiichi, quando Fenny perse completamente il controllo sul proprio corpo mentre veniva riempita di seme, fu in parte sentito anche da Keyla, che ora si dimenava infstaidita sul divano, muovendosi a destra e sinsitra, mentre stringeva le gambe e la mano destra si muoveva sulla propria intimità anche se non era chiaro se l'obiettivo fosse coprirla o stimolarla. Fenny, vedendo quella scena, avrebbe quasi voluto farla sua, prenderla, avere piacere insieme a lei e con lei, rafforzare il loro legame in un modo che sino a quel momento non avevano mai provato. Ma la presenza del lupo, come un'ombra incombente, era di troppo e non poteva permettere che fosse corrotta anche lei in quel modo. Con un filo di voce, mentre continuava a sentire il suo corpo cedere sempre di più, rispose alle domande del licantropo.
    Ngho! Hai promesso che non l'avresti toccata...f-fammi quello che vuoi, ma lasciala stare! Ti preghoo padroneee! Non fermatiii!
    Si era fidata perchè non aveva alternative, ma più la cosa andava avanti più era chiaro che Keyla era in pericolo e che Fenny, forse, non sarebbe basta a soddisfare il lupo, che non aveva minimamente accennato a fermarsi dopo la sua prima scarica di seme dentro l'intimità della fenice. Fenny non sapeva cosa fare se non incitare il lupo a concentrarsi su di sè e per fare questo avrebbe cercato di prendere la testa di Seiichi sotto il proprio braccio destro, andando a baciarlo con avidità e lussuria, senza alcun ritegno, in modo da corpire al suo sguardo Keyla.
     
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    Il primo istinto del lupo non appena sentì la supplica di Fenny fu di guardarla con aria interrogatoria, chiaramente non illuso dalle parole della fenice nonostante l'eccitazione palpabile che ancora ospitava dentro il suo corpo accaldato e entusiasta.
    "Non ho pr-"
    Non fece in tempo a smentirla che la ragazza portò un braccio al suo collo per tentare di avvicinarlo: Seiichi la lasciò fare, permettendole di portarlo vicino alle sue labbra per bloccarlo in un bacio la cui intenzione gli fu incredibilmente ovvia, dal modo in cui ella si frappose fra lui e Keyla. Sapeva che voleva solo distrarlo, ma nonostante ciò il mannaro non si trattenne in alcun modo, accogliendo la lingua di Fenny e avvolgendola con la propria mentre quest'ultima si insinuava invasivamente e senza freno dentro la bocca di lei, fino ad arrivarle in gola per smorzarle il fiato. Nella sua fighetta zuppa dell'unione dei loro nettari il membro del licantropo pulsava in risposta a quel contatto, eccitando voglioso di riprendere da dove si era interrotto. Per diversi attimi gli unici suoni in quella stanza sarebbero provenuti dalle loro bocche che perverse si univano, Seiichi assicurandosi di tenere la sua deliziosa preda e amante in quella posizione vicino e sopra alla compagna, per darle modo di non perdersi neppure un mugolio da parte sua che contrariata si dimenava infastidita, per quanto ancora incosciente. Poi, d'improvviso, avrebbe interrotto l'unione delle loro labbra per tirarsi indietro con il busto, tornando a torreggiare su Fenny dietro di lei guardandola dall'alto verso il basso, sul suo muso un espressione seria e stoica - uno sguardo a dir poco surreale se si considerava che poco prima sul suo volto vi era solamente traccia di perverso e malefico diletto.
    "Io non ti ho promesso proprio un bel niente, Fenny."
    La sua voce sarebbe stata distaccata, fredda, per un istante: infastidita. Rafforzò la stretta attorno al collo della fenice per un brevissimo attimo, e lei avrebbe avuto modo di sentire quel crudele collare di forza privarla di preziosa aria per quel momento, come una terrificante pulsazione, momentanea e sfuggente, ma da lei nitidamente percepibile. Aveva toccato un nervo molto delicato, se c'era qualcosa che Seiichi poneva sopra ogni altra cosa era proprio la parola data, e faceva sempre molta, moltissima attenzione a dare il giusto peso a tutto ciò che usciva dalla sua bocca.
    "Ti ho detto che vi avrei lasciato vivere se tu fossi stata una schiavetta obbediente, ed è esattamente ciò che ho fatto. O vorresti dirmi che sono un bugiardo?"
    Una domanda retorica: il lupo non si aspettava né voleva una risposta questa volta, e anche se la sua compagna avesse provato a rispondergli, non sarebbe riuscita nel suo intento dato che prontamente l'indice e il medio di quella enorme mano che la stringeva al collo si allungarono verso la sua bocca per forzarsi dentro di essa e arrivare a stringere fra di loro, saldamente, la sua lingua. Come una pressa meccanica che tiratala fuori dalla sua boccuccia, minacciava di stritolarla fino a tagliarla con gli artigli. L'energia che circondava il corpo del mannaro cominciava a danzare, quasi dimenarsi, instabile e fomentata dal sentimento di rabbia che, per quanto piccolo, già gridava più che abbondantemente quanto quel potere potesse essere incontrollabile. E Fenny avrebbe potuto percepirla tutta quanta - come una melma non voleva più limitarsi a corromperla, ma anzi pareva quasi volerla inglobare, inghiottire, papparsela in un sol boccone. Avrebbe iniziato a risalirle lungo la schiena, le piume, lentamente cingendola per arrivarle al collo, mentre il lupo rimaneva in silenzio ad osservarla giudiziosamente, i suoi occhi splendendo visibilmente in una luce verde e più che mai sinistra. Non era un'esperienza piacevole: man mano che quelle tenebre la ricoprivano non si sarebbe trattato più di provare semplice lussuria. Quel sentimento di amore, di fedeltà, di inseparabilità che provava per la sua amata Keyla, la fenice avrebbe percepito quel sentimento aumentare a dismisura, incalcolabile, ma allo stesso tempo distorcersi in qualcosa di molto più carnale, passionale, violento. Non diverso da quella sensazione di quando si vuole stritolare qualcosa di estremamente carino, irresistibile, spremerlo per sentirne la morbidezza... ma fu tutto solo un flash. Durò pochi attimi, quella sensazione del tutto innaturale di gratuita e incontenibilmente crudele cattiveria, svanita assieme alle tenebre che stavano saltandole addosso. Un brutto incubo, forse? Un'allucinazione, una visione? Qualunque cosa volesse credere, il sorriso era tornato sul muso dell'aguzzino dietro di lei. Malizioso, ma sicuramente più rassicurante.
    "Direi che mi devi delle scuse, uccellino..."
    La sua forma era tornata perfettamente stabile, i suoi muscoli definiti come non mai e anzi, adesso agli occhi della fenice sarebbero sicuramente sembrati anche più gonfi e invitanti rispetto a prima, come se la sua stazza fosse aumentata di un poco. Prima ancora che avesse modo di averne la certezza, tuttavia, Seiichi portò entrambe le mani al suo culetto sodo, schiaffeggiandolo sonoramente con una per poi costringere il suo cazzo - ancora turgido, gonfio ed eccitato - ad uscire da lei, tirandolo fuori. A malincuore: adorava sentire il calore che la fighetta stretta dell'ibrida gli offriva, un calore unico nel suo genere, come un fuoco vivo che lo avviluppava, una sensazione spiacevole sicuramente per un umano ma non per lui che non sentiva alcun dolore. Era una separazione necessaria per insegnarle una volta per tutte la sua posizione in quel piccolo gioco che si era creato. Mentre il seme con cui l'aveva riempita avrebbe preso a riversarsi per terra, inondando il pavimento con tutto il nettare che le aveva donato e invadendo la stanza più abbondantemente che mai con l'odore e i feromoni che esso portava, la mossa più naturale per lui sarebbe stata sicuramente di lasciarla andare e far cadere in avanti, ma così non sarebbe stato. Reggendola e portata una mano al ventre di lei, le avrebbe impedito di anche solo avvicinarsi con il volto al terreno, la mano sul suo stomaco risalendo lentamente per arrivarle al seno mentre la premeva ancora una volta con la schiena contro di lui, contro il suo pelo, contro il suo pulsante affare. Il muso del licantropo affondava contro le sue piume, premendo sullo spazio fra il suo collo e la spalla, inspirando poi profondamente.
    "Non hai davvero idea di quanto tu sia fortunata... sei l'unico motivo per il quale tu e la tua amica siete ancora vive in questo momento: sii orgogliosa di questo e non vergognartene, se ci tieni tanto a lei quanto credo."
    Era sicuro che sarebbe impazzito l'attimo che non avrebbe più potuto stringerla fra le sue grinfie, l'istante che non avrebbe più potuto sentire il suo odore, ma doveva accettare la realtà. Non poteva braccarle in eterno come forse avrebbe potuto fare un tempo, e quella era solamente una rara occasione. Non l'unica forse - anzi, sicuramente - ma decisamente una delle poche. Per quanto odiasse l'atteggiamento da ribelle della fenice, il suo corpo lo aveva intossicato, e gli era chiaro ormai che stesse facendo tutto quello solo per proteggere la sua compagna. Seiichi fece un profondo respiro, inebriato, spostandosi poi frettolosamente e di nuovo voglioso ai bordi del letto, come un animale che discendeva nuovamente nel calore dal quale era appena uscito, separando finalmente le due. Adesso Fenny e lui si sarebbero ritrovati da soli e faccia a faccia, poiché giunto in prossimità del comodo giaciglio avrebbe costretto la fenice a scendere con il volto fino ad inginocchiarsi per trovarsi davanti quel mostruoso cazzo canino che l'aveva appena presa, lui messosi seduto sul bordo del letto osservandola dall'alto come un padrone entusiasta, tenendole una mano sul capo. Non le avrebbe detto nulla, ma la guardava con occhi colmi di anticipazione, e quello spaventoso membro palpitava, fremendo davanti a lei in attesa, le sue vene gonfie pompandolo attimo dopo attimo e gonfiandolo mentre si ergeva fiero con tutta la sua carne. Per il lupo ogni secondo di attesa sarebbe stata una tortura, una sofferenza che però il legame ormai presente fra lui e lei avrebbe riversato anche nella fenice: come se ormai fossero fatti l'uno per l'altra, Fenny infatti avrebbe potuto percepire lei stessa quell'insoddisfazione invaderla ogni volta che quel membro pulsava e non era dentro di lei, in un modo o nell'altro, come se fuori posto, senza neppure menzionare ovviamente che tutto quel ben di dio che aveva davanti avrebbe assalito ogni suo singolo senso fino a farla impazzire. Non si trattava più di orgoglio o meno e Keyla era fuori vista e fuori pericolo. Non c'era più nulla a distrarla dal piacere che si meritava e che Seiichi voleva darle.

     
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  11. Thrasir
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    Dopo quello scambio di effusioni con le labbra, ormai completamente pervasa dalla stessa oscurità del licantropo, fatta sua ed accolta dentro il proprio corpo, Fenny non avrebbe fiatato, anche perchè bloccata dalle dita di Seiichi, che prontamente la avrebbero fermata dal dire cose che molto probabilmente la avrebbero messa nei guai. Sì perchè anche se ormai inebriata dal lupo, la sua priorità restava pur sempre Keyla, che doveva essere protetta, salvata, come una rosa sotto una campana di vetro, immutabile e bellissima, doveva restare com'era. Si sarebbe ammutolita quindi, lasciando che Seiichi la rigirasse come meglio credeva, mentre ora, oltre che la posizione, cambiava anche il posto in cui si scambiavano attenzioni. Mentre Fenny seguiva i movimenti del licantropo, il suo sguardo non avrebbe potuto fare a meno di concentrarsi su quell'enorme membro che si portava appresso, ancora rigido come una colonna di marmo, quasi come se avesse avuto vita propria. Se non fosse stato per il seme che usciva dall'intimità ad ogni passo che faceva, sarebbe stato evidente come Fenny era ancora estremamente eccitata, forse ben più che rispetto a prima. Quando venne costretta a forza ad inginocchiarsi davanti a lui, davanti a quell'asta pulsante di voglia, trattenuta per i capelli, lo sguardo si ritrovò a tremare. Quell'odore così forte, così maschile, sembrava perforarle il cranio non permettendole di pensare ad altro. Ora che la compagna era inoltre lontana, considerata in salvo, gli istinti che aveva fatto sì che restasse vigile stavano via via venendo meno. Un po' incerta avrebbe portato la mano destra ad accarezzare quel membro, accogliendo sulla propria mano parte del seme che ancora lo sporcava. Avrebbe portato sulla propria bocca, con indice ed anulare, un po' di quel liquido, deglutendo senza troppo disgusto. Un sapore forte e potente, irresisitibile per certi versi, che non fece altro che invogliarla ad avvicinarsi con il proprio volto per iniziare a ripulirlo. La mano sinistra avrebbe iniziato a massaggiare la parte inferiore di quell'arnese, mentre la mano destra si sarebbe concentrata sul mezzo. La sommità, infine, avrebbe ricevuto l'attenzione delle labbra e della lingua di Fenny, che però evitava attentamente la cappella, avvicinandosi con i movimenti sino all'attaccatura, per poi scendere, come a voler torturare ancora ed ancora il lupo. Sembrava quasi divertirsi in quel momento, mentre continuava a fissare Seiichi con gli occhi, forse per vederne le espressioni, per capire se riusciva a soddisfarlo e se gli stava piacendo. Sembrava quasi preoccupata di non riuscire in quell'intento, al contrario di poco prima, che stava facendo di tutto, invece, per finire il più presto possibile. Al contempo l'idea di dover prendere in bocca tutta quella cosa le metteva un po' paura, certa che le avrebbe provocato un dolore immenso, oltre un piacere altrettanto forte. Ma la consapevolezza di non avere in alcun caso alcuna scelta le faceva propendere verso l'idea che forse poteva ora fare le cose un po' anche a modo suo. Avrebbe quindi avvicinato il busto verso Seiichi, portando entrambe le mani alla base dei propri seni, in modo da cingere, per quanto possibile, la circonferenza del membro del licantropo. A quel punto, con movimenti lenti, avrebbe stretto quel pezzo di carne attorno alle proprie morbide curve, con la lingua che ora si sarebbe allungata verso la cappella, succhiandola con delicatezza ed accarezzandola. Sembrava un'altra persona, nemmeno lei si rendeva conto di come il suo corpo reagiva a tutti quegli stimoli. Era qualcosa di unico, sensazionale, che non aveva mai provato sino a quel momento, anche perchè non aveva mai avuto rapporti così "violenti". Ma sentiva di volerne ancora, di voler far durare quel momento un altro po'. Per quello forse se la stava prendendo comoda nel guadagnare quel membro così ambito.
     
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    Fu impossibile per Seiichi resistere a quell'improvviso cambio di atteggiamento da parte di Fenny: non appena la fenice finalmente cominciò a lasciarsi andare, concentrandosi unicamente sul venerare il suo cazzo ormai fin troppo bisognoso, iniziò immediatamente a dimostrare lui stesso un certo senso di approvazione, il pollice dell'enorme mano artigliata sopra di lei prendendo a muoversi lungo i suoi capelli carezzandola, mentre palesemente soddisfatto da quell'esito il lupo le sorrideva malizioso con occhi colmi di assenso. Vederla saggiare di sua volontà quel nettare che prima l'aveva riempita, fiondarsi sul suo affare come una cagna affamata... erano quelle le vere vittorie alle quali ambiva sin dall'inizio, e non sarebbe stato difficile per l'ibrida strappargli diversi ansimi affannati, respiri virili e bollenti che persino in una stanza confortevole come quella nella quale si trovavano potevano essere visti e percepiti, i suoi pettorali possenti gonfiandosi e svuotandosi ripetutamente man a mano che i tocchi della ragazza si facevano più invasivi e provocanti.
    Brava piccola, così... amalo, leccalo, veneralo... prendilo tutto. Fammi vedere quanto ti piace.
    La sua voce non era più minacciosa, nel suo tono non ci sarebbe stata neppure più la minima traccia di ostilità. L'unica cosa a farsi strada fra le sue parole adesso era solo lo stesso compiacimento che condivideva anche il suo sguardo. Ponendosi come un padrone benevolo non le avrebbe risparmiato neppure un vezzeggiamento ad alcun livello, e a partire dal suo capo la fenice avrebbe potuto sentire una scarica di energia attraversarle tutto il corpo come una saetta di estasi che l'aveva appena folgorata, la mano sopra di lei del lupo diventando ancora più calorosa e accogliente, come un comodo cuscino che si preoccupava di continuare a massaggiarla. La virilità del mannaro, turgida e palpitante, accolse impaziente le curve del suo petto morbide, pulsando con più desiderio non appena sentì quella morbidezza avvolgerla e bagnandola con il suo seme, rivoli di esso scendendo dalla punta bollente e attraversando tutta l'asta, prima che Fenny avesse l'occasione di mettersi all'opera con la sua bocca. Non appena però la sua lingua arrivo finalmente a toccare quella cappella gonfia e bisognosa, mentre il sapore pungente e intenso del mannaro la assaliva ancora, l'ibrida avrebbe potuto sentire una punta di immonda goduria pervaderla al basso ventre, come una lancia di carne che aveva appena accennato ad entrarle dentro. Una sensazione che si sarebbe ripetuta non appena di nuovo la sua lingua sarebbe di nuovo entrata in contatto con l'affare mostruoso del suo amante, un benessere che la prendeva e si faceva insistente assieme ai suoi tentativi e alla sua perversione, aumentando nella sua intensità con gli stimoli che lei stessa dedicava a quel cazzo mastodontico e trepidante che diabolico la incitava a farsi più audace e perversa. Il suo padrone ovviamente non sarebbe stato da meno, le sue grinfie onnipresenti sopra di lei subdolamente indirizzandola ad avvicinarsi di più al suo gustoso premio, mentre dall'alto verso il basso la guardava passando lentamente la propria lingua lungo tutto il muso, come un predatore impaziente in attesa di potersi fiondare sul suo cibo.
    Di più, uccellino, avanti... questo bel cazzo è tutto tuo, dagli l'amore che si merita.
    Nonostante tutto, non c'era fretta nelle sue parole: le stava concedendo il tempo e la guida che voleva. Obbedirgli e dimostrarsi bendisposta era da sempre stato il percorso per guadagnarsi il suo favore, e forse adesso Fenny avrebbe potuto capire che il maschio che aveva davanti non era spietato come credeva. A farglielo comprendere non sarebbe stato il suo sguardo magnetico né quelle parole vellutate di miele tuttavia, ma quella sensazione di piacere ultraterreno e innaturale che la invadeva come se la stesse fottendo ogni volta che si fiondava sul suo membro. L'oscurità del licantropo la stava premiando per quell'atteggiamento molto più consono nei confronti del suo padrone, una ricompensa abbondantemente piacevole, ma misera in confronto a quello che avrebbe potuto ricevere, continuando lungo tale strada...

     
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  13. Thrasir
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    Appena la fenice gustò quel seme così saporito e pungente, una sensazione di estremo calore pervase il suo corpo come mai era accaduto sino a quel momento, nemmeno negli istanti poco precedenti, quando era stata violata senza troppi complimenti dal licantropo. Sembrava quasi che quel liquido andasse a creare degli stimoli mirati e molto piacevoli nel corpo di Fenny, che di certo rispondeva in modo altrettanto evidente, con le gambe inginocchiate e divaricate, mentre gli umori misti al seme che aveva dentro al ventre scendevano senza tregue, dato il completo rilassamento dei muscoli, ormai esausti. I seni riuscivano a stento a corpire tutta la larghezza di quell'affare, ma questo non li avrebbe di certo resi meno efficaci nel loro lavoro di stimolo di quella parte così sensibile del lupo, che ora sembrava più mansueto e disponibile. Fenny ricambiò a sua volta quell'atteggiamento, accogliendo nella sua bocca la cappella, umidificandola e massaggiandola con la propria lingua. La avrebbe tenuta dentro di sè per alcuni secondi, per poi lasciarla nuovamente andare, con uno schiocco di labbra che avrebbe creato un rimbombo ben udibile nella stanza. Uno sguardo rapido al volto di Seiichi, per poi piombarsi ancora una volta su di esso, mentre le mani aiutavano i seni a massaggiare e stringere alla base quell'enorme verga, come a volerlo modellare. Cosa però impossibile visto quanto era rigido e duro, come marmo. Le ali sulla schiena della fenice avrebbe iniziato a muoversi lentamente, creando una leggera brezza molto sensuale, mentre ora una delle mani si sarebbe posizionata sui testicoli di Seiichi, probabilmente già nuovamente ricolmi di altro seme. Avrebbe iniziato a massaggairli, strizzarli e muoverli in modo delicato, ma deciso, visto che a quanto sembrava il lupo non percepiva alcun genere di dolore. Se non avesse ricevuto segni avversi, Fenny avrebbe iniziato ad utilizzare più energia nei propri movimenti, aumentando il ritmo di quel massaggio e succhiando in modo sempre più avaro la sommità del pene del licantropo. Era chiaro ormai che Fenny avrebbe dovuto accogliere dentro di sè altri quantitativi di quello sperma oscuro, ma la cosa non la preoccupava ed anzi, in un certo senso sembrava quasi ansiosa di assaggiarne ancora ed ancora, sino a non poterne più. Keyla non era nemmeno più un pensiero, completamente dimenticata sul divano poco distante, come se nemmeno fosse stata presente, intenta a immagianre e sognare chissà cosa, visto che di svegliarsi non sembrava proprio averne alcuna voglia. E quella era una fortuna, dato che altrimenti tutto sarebbe finito in pochi istanti...nel peggiore dei modi.
     
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    Keyla ormai non faceva più neppure parte dell'equazione. Gli occhi e l'attenzione di Seiichi erano tutti dedicati interamente a Fenny e sarebbero rimasti concentrati su di lei ancora per molto. Vederla succhiare il suo enorme cazzo con sempre più desiderio mentre la fighetta continuava a grondare i suoi umori misto al proprio seme era uno spettacolo irresistibile, dannatamente ineguagliabile. Il licantropo poteva sentire la propria voglia aumentare a dismisura attimo dopo attimo, il proprio autocontrollo venendo meno man mano che la fenice si apriva sempre più a lui e alla perversione che l'oscurità offriva ad entrambi, i suoi respiri affannati divenendo ringhi bassi e veri e proprio ansimi ferali, il muso socchiuso rivelando la lunga lingua che penzolante completava un'espressione su di esso di pura fame.
    Ancora, Fenny... ancora! Continua, più veloce...
    Sentire la lingua della fenice finalmente avvolgere la sua cappella in un perverso abbraccio di saliva e depravazione lo spinse irrimediabilmente a farsi più avido, afferrandole selvaggiamente i capelli per accompagnare con sempre maggiore avidità i suoi movimenti. Quando l'ibrida permise al rumore delle sue labbra che si separavano dal membro turgido del lupo di invadere la stanza, sul volto di quest'ultimo non ci sarebbe stato null'altro che impaziente anticipazione di ciò che doveva venire, un'anticipazione condivisa dal suo affare trepidante e bollente che pulsò contrariato da quella separazione, sebbene durò a malapena un istante. Una saggia scelta da parte della ragazza, perché tant'era preso Seiichi che persino quel breve attimo di pausa fu quasi abbastanza per spingerlo a farsi più aggressivo. Tornata a soddisfarlo però, mentre lei si aiutava con le mani ad avvolgere la sua enorme virilità con il seno, lui la assisteva nel succhiarla con la dovuta attenzione, fomentato dal suono del suo operato e voglioso di sempre più, come una belva affamata. I testicoli del mannaro, massicci, erano pesanti e pieni, come se il rapporto di poco prima non fosse mai avvenuto ma anzi fosse servito a solamente nutrire ancora di più il vigore e l'appetito del licantropo, che avuto un assaggio della fenice ora la bramava come il più prelibato dei piatti. La calda brezza delle sue ali non fece altro che velocizzare la crescita del suo desiderio, e lui poteva sentire benissimo quanto anche Fenny fosse ansiosa di gustare ancora di quel nettare che aveva assaporato. Afferrato con una mano il suo capo e l'altra una delle due braccia che premevano le sue splendide e grosse tette contro la propria erezione, espirò sbuffando come un toro imbufalito ormai incapace di trattenersi di fronte a tanto piacere. Tenendola ferma sul posto si sarebbe lievemente alzato dal letto per affondare tutta la sua grandezza dentro la bocca e la gola dell'ibrida, gustandosi il suono del suo cazzo che attraversava quelle perfette colline di carne che erano il suo petto per sparire dentro di lei, il passaggio di quel mostruoso membro ancora una volta rendendosi noto sulla sua pelle e premendo contro le pareti della sua gola come a rimodellarle e riadattarle a sé, incurante di come simile verga le avrebbe reso impossibile respirare. Un singolo affondo sarebbe stato per fargli saggiare tutta quella saporita mazza bollente, perché poi con forza prese a muovere i propri fianchi, fottendole la bocca come se fosse stata la sua bisognosa fighetta e impedendole di sottrarsi del tutto. Mentre Seiichi ringhiava colmo di estasi e si avvicinava sempre di più all'orgasmo, prendendosi tutto quello che voleva da lei, Fenny avrebbe potuto percepire la sua intimità non essere più sola: mentre infatti quel gigantesco cazzo scopava brutalmente la sua gola, lo stesso sarebbe capitato alla sua femminilità, come se esso stesse possedendo contemporaneamente entrambi i buchi. La verità era che a fare tale lavoro era l'oscurità che l'aveva invasa, che stava manifestando una proiezione identica in tutto e per tutto alla virilità del lupo dentro di lei, seguendo fedelmente i suoi movimenti. E mentre la testa le sarebbe sicuramente venuta a divenire più leggera a causa della mancanza d'aria, il piacere che lei provava avrebbe continuato ad aumentare senza alcun limite né accenno a fermarsi, sino a quando con un ruggito che riecheggiò per tutta la stanza finalmente non esplose in un orgasmo di frenetica goduria, il suo membro gonfiandosi turgido e palpitando più e più volte mentre raggiunta la parte più profonda della sua gola rilasciava senza pietà quella bianca ricompensa saporita, costringendola a bere e ingoiare sino a quando non si sarebbe sentito soddisfatto, fiotto dopo fiotto guardandola ansimante e giudizioso e gustandosi quell'attimo così prezioso. Quel drink perverso non portò con a Fenny solamente gusto, tuttavia, ma anche la stessa estasi e energia del licantropo, un rivitalizzante oscuro che approfittò della sua debolezza e vulnerabilità per cementarsi dentro di lei e colmarla di forza e vigore, cancellando ogni sua preoccupazione per piuttosto farla concentrare solo sul momento, sulle sue fantasie più perverse e intime, sui suoi istinti, per annerire del tutto la sua mente così come le piume che portava. Mostrando le zanne in un sorriso soddisfatto, portando una mano sulla sua spalla mentre in piedi si ergeva sopra di lei, Seiichi avrebbe fatto fuoriuscire il suo membro dalle sue labbra, poggiando poi su di esse però la cappella ancora grondante accenni del contenuto degli enormi testicoli. Portata l'altra mano libera al suo volto, avrebbe cercato con il pollice di schiuderle la bocca, sorridendo malefico.
    Dì la verità, uccellino... ti è piaciuto? A me molto, ma sono sicuro che tu voglia qualcos'altro adesso, non è così?
    Il suo affare era ancora turgido, le vene che lo attraversavano di nuovo palpitanti, eccitato di procedere immediatamente ad un nuovo gioco. In un rapido gesto si sarebbe abbassato per portare entrambe le mani al sedere della fenice, premendo contro di lei ai lati i suoi bicipiti gonfi e muscolosi mentre lui stesso spingeva i pettorali contro il suo volto, come se a darle un occasione per venerare anche quella parte. Solo per un istante tuttavia, perché afferratala per il culo l'avrebbe alzata senza problemi, non per dimostrare la sua forza ma piuttosto portarla con le labbra al suo muso, e baciarla avido di sentire ancora la sua lingua. Non gli importava di cosa fosse appena accaduto, si stava lasciando guidare dalla passione della lussuria sfrenata che lo attraversava e voleva Fenny. La voleva così tanto che si sarebbe lasciato cadere sul letto dietro di loro con lei sopra, continuando a baciarla e intrecciare la propria lingua con lei per diverso tempo, mentre ora sul letto le sue mani avrebbero cominciato a scendere una lungo la coscia della ragazza e l'altra verso l'alto, arrivandole al seno per massaggiarlo e tastarlo con la stessa audacia, quasi diritto, che poteva avere un padrone con un giocattolo. Il suo membro premeva contro il ventre di lei, pulsando in risposta al contatto con le piume della fenice calde e accoglienti quasi quanto la sua fighetta.

     
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  15. Thrasir
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    Per quanto ci provasse i ritmi e la frenesia sessuale del licantropo erano troppo per Fenny, che nonostante fosse sempre più accondiscendete verso ciò che stava accadendo si ritrovava continuamente colta di sorpresa davanti alle azioni di Seiichi. L'impazienza del lupo, infatti, che iniziò a spingerle in gola quell'enorme affare, le impedì di prepararsi effettivamente a quell'atto, togliendole quasi subito il respiro e portandola a breve a non vedere più chiaramente, con la vista annebbiata sia dalla manca di aria che dall'estremo piacere. A questo si sarebbe aggiunta anche quella dannata proiezione oscura, che avida tanto quando il padrone avrebbe preso a tapparle nuovamente l'intimità, fottendola con estrema violenza come fatto poco prima. Senza troppi complimenti Fenny era praticamente impalata tra quei due membri, uno che spingeva all'interno della sua bocca, allargandole la gola che a fatica riusciva a contenere quell'affare, e uno che la tormentava nella sua parte più intima, impedendo a quel seme di uscire ed anzi, rigettandolo all'interno, come una sorta di enorme tappo. Gli occhi della fenice iniziarono a tremolare nitidiamente, alzandosi verso la parte alta delle orbite, con la mente che vacillava, sul punto di svenire a causa dell'impossibilità di respirare. Era una tortura tremenda, che però allo stesso tempo risultava essere estremamente piacevole, come mai provato sino a quel momento, visto che da sola non si sarebbe mai spinta così oltre. Quando il licantropo si decise a scaricare un ulteriore quantità esagerata di seme dentro di lei, Fenny fu costretta ad inghiottirlo, andando ad aumentare quel gonfiore già presente sul suo ventre, mentre quel sapore e quell'odore si stampavano indelebili all'interno della sua testa e del suo corpo. Non li avrebbe mai dimenticati, era certo. Mentre veniva riempita, però, percepiva come quell'energia oscura si insinuava sempre più dentro di lei, ormai inarrestabile, come a volerla ricaricare e permetterle di andare avanti. Quando le sue labbra vennero liberate da quel membro così ingombrante, Fenny rimase per alcuni istanti in silenzio, mentre parte del seme le fuoriusciva dalla bocca. Avrebbe osservato Seiichi negli occhi, mentre lo vedeva ancora eccitato e voglioso, come una macchina inarrestabile, sempre pronta ad andare avanti. Doveva veramente rispondere a quelle domande? Stava esplorando così tante cose in così breve tempo che dire cosa voleva sarebbe stato estremamente difficile. Stava di fatto che, e Fenny se ne rese subito conto, che il primo pensiero che le sfiorò la mente non fu quello di essere liberata di essere stimolata ancora da Seiichi. Non lo disse però, anche se ciò che avvenne subito dopo fu esattamente ciò che voleva. Il lupo le coprì ancora le labbra, baciandola con estrema lussuria, mentre la fenice contraccambiò con altrettanto interesse quel contatto, chiudendo gli occhi, mentre la muscolatura si rilassava nel sentire il contatto avido delle mani del lupo sul proprio corpo. Si era adattata ormai a quello scambio di piacevoli stimoli, il corpo prima rigido e bloccato era ora assai morbido e piacevole al tocco. Quando il licantropo si buttò sul letto, Fenny ne approfittò per spalmarsi completamente sul petto di lui, premendo i propri seni e schiacciando quel membro tra i loro due corpi così caldi e sudati. Non c'era più alcuna barriera a dividerli, era ormai chiaro, Fenny voleva divertirsi tanto quanto il lupo e la cosa fu lampante quando fu la stessa fenice a prendere di prepotenza il membro di Seiichi per posizionarlo in modo che entrasse all'interno della sua intimità, iniziando a calcarlo con prepotenza. Considerando che, in teoria, vi era anche quella propriezione oscura nella stessa posizione, ora Fenny si ritorvava con due enormi membri a violarle il suo apparato femminile, provocandole delle scariche lungo tutto il corpo che la facevano contorcere dal piacere, seppure non esitava in nessuna di quelle spinte, mentre saldamente teneva tappata la bocca di quella belva che ora aveva sotto di lui.
     
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