[Combattimento] Tutta colpa dello stress!

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    Selenya parlato
    Selenya pensato
    Cleo parlato
    Cleo pensato
    Narrazione


    Selenya era, ormai, totalmente in balia del piacere.
    Dopotutto, erano passati quasi 250 anni da quando si era accoppiata per l'ultima volta con un maschio della propria specie e quasi si era dimenticata quanto fosse appagante unirsi con un suo simile. Un simile che, per definizione, possedesse i suoi stessi e primordiali istinti, qualcuno il cui intero corpo sembrava essere stato concepito per armonizzarsi alla perfezione con quello di lei al punto che la verga di lui pareva adattarsi alla perfezione al corpo di lei, colpendola nei punti giusti e dimostrando lo stesso e ferale ardore della mannara nell'unirsi al proprio partner ... ardore che le rimbombava nelle vene spinta dopo spinta, mentre continuava ad affondarle dentro con forza sempre maggiore spingendole a gemere e nitrire di piacere mentre, di riflesso, le sue carni ne ricambiavano l'entusiasmo stringendosi ulteriormente attorno a lui.
    Quando, poi, riuscì a conquistare anche il suo utero per la russa fu semplicemente il colpo di grazia ... un nitrito, ben più potente dei precedenti, le uscì dalle labbra mentre, senza nemmeno accorgersene, il suo corpo iniziava a vibrare con forza in quelle che sarebbero apparse come le fusa di una bestia immensa e che, ovviamente, si sarebbero trasmesse anche all'intimità di lei trasformando quella prigione già letale in una morsa massaggiatrice in grado di far capitolare che l'animo più determinato. Gemette, ansimando piano mentre lo vedeva, ma sopratutto lo SENTIVA, cambiare forma: "Ohhh, dei ... dannazione, maschio. Dove eri sino ad og-aaahhh!", la mannara si morse il labbro, osservandolo con sguardo di fuoco mentre le stringeva il seno fino a farle male e costringendola, quindi, a secernere ulteriore afrodisiaco che andò inevitabilmente a imbrattare i loro corpi, "M-maledizione ... così finirai col romperlo.", mugolò, in tono tutt'altro che dispiaciuto.
    Perché no ... non le dispiaceva il modo in cui le stava stringendo il seno, e a dire il vero, anche a dispetto del suo orgoglio, si ritrovava ormai talmente presa da quell'amplesso così a lungo desiderato che non si curò nemmeno né del collare sempre più stretto né della verga di lui che le deformava ormai il ventre. Non le importava di provare dolore, anzi ... più lui cercava di sottometterla e più lei, sorprendentemente, sembrava divertirsi al punto che le fusa si fecero sempre più forti e insistenti, chiaro e istintivo segnale di quanto PROFONDAMENTE stesse apprezzando le attenzioni di lui.
    E tutto questo di fronte agli occhi della povera Cleo che, quando scese dal treno, se li trovò proprio intenti ad accoppiarsi.
    Incerta se essere frustrata da quell'inattesa interruzione o incuriosita dal modo a dir poco buffo con cui accolse, chiaramente colpevole, l'arrivo di quella che non poteva che essere la sua compagna, la russa osservava divertita la scena.
    Accolse le parole della povera ibrida tra il divertito e il derisorio, mentre, stranamente, le spinte dentro di lei non accennavano a fermarsi. Meno pentita che mai, la russa sorrise, mostrando la chiostra di zanne bianche e aggrappandosi allusiva al collo di lui: "Allontanarmi? Mi spiace, cucciola ... ma se sentissi quello che sento io al bassoventre nemmeno tu avresti chissà quale voglia di allontanarti. Sei fortunata ... hai un compagno veramente ... ahnnn ... eccezionale!", rispose, appena prima di vedersi ammutolita dal mannaro, mentre la poverina apriva a vuoto la bocca per poi riprendersi bruscamente, il pelo più irto che mai mentre iniziava a ringhiarle contro.
    Fortunatamente, forse, per la russa fu Seiichi a intervenire, chiarendo, per quanto possibile, la disdicevole situazione in cui era stato beccato e ottenendo l'immediata attenzione della sua cagnolina che, non senza aver lanciato un'ultima occhiata ammonitrice alla mannara, tornò a guardarlo. Si morse il labbro, mentre un'ondata di feromoni la colpiva in pieno: feromoni dall'aroma decisamente più forte del normale, che lasciavano ben intendere quanto quella trasformazione avesse fatto raggiungere al suo amato un nuovo livello di desiderio che certamente non si sarebbe accontentato di una sola "preda".
    Messa a tacere (pure lei) dalla presenza a dir poco autoritaria del suo padrone, Cleo arricciò silenziosamente il naso, spostando nervosa il peso da un piede all'altro: da un lato, era ancora arrabbiata per aver beccato il suo amato padroncino tra le grinfie di quell'equina manipolatrice (e a quanto pareva pure stupratrice), ma dall'altro non poteva non sentire gli slip inumidirsi a livelli estremi, mentre quell'aroma invitante la spingeva a lasciarsi tutto alle spalle e fiondarsi nell'abbraccio dolce e forte del suo compagno.
    Furono le parole di lui a convincerla, infine, spingendola ad avvicinarsi lentamente ai due e osservando minacciosamente per un'ultima volta la russa, prima di mugugnare, ancora imbronciata: "Uffi ... e io che ho preso quel pazzo di metallo diabolico per darti LA notizia.", disse, osservando Selenya che, in tutta risposta, si ritrovò letteralmente obbligata ad annuire sotto lo sguardo poco a poco più soddisfatto e derisorio dell'ibrida. La russa sbuffò, la bocca totalmente riempita dal tentacolo evocato dal mannaro mentre quello continuava a sculacciarle il fondoschiena ... più umiliata che mai, alla povera kishin non rimase che ringhiare frustrata di fronte agli occhi dell'ibrida, palesemente contenta di vederla zittita dal proprio amatissimo padrone.
    Ormai dimentica (quasi) della situazione in cui si trovavano, Cleo iniziò a strusciarsi amorevolmente contro il corpo del suo padroncino, ammettendo, infine: "Anche voi mi siete mancato, padroncino Seishiii ... ero così preoccupata. Qui fuori è pieno di femmine cattive ... fanno complotti contro la vostra integrità, voglio essere io la prima darvi dei cuccioli.", abbassò le orecchie, osservandolo con gli occhioni grandi in attesa di una risposta.
     
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    Non appena Cleopatra prese ad avvicinarglisi convinta dalle sue parole, ma ancor di più dai suoi istinti più bassi, Seiichi fu più che felice di dedicare un braccio interamente a lei, cessando di sfruttarlo per spremere quel seno perversamente osceno della Kishin. Accogliendola in un amorevole ma ancor più appassionato abbraccio, cingendola a sé avrebbe portato tale braccio fin sotto il sedere dell'ibrida, subito e senza troppi rituali portando la mano sulla sua natica per afferrarla saldamente e premendola contro di lui, mentre evidenziando la differenza in stazza fra lei e quella che era la sua nuova imponente forma, la tirava su' con la mostruosa forza fino a farle raggiungere con il bacino la sua coscia sinistra, il suo membro ancorato dentro Selenya e le restanti mani occupate a tenerla prigioniera della sua presa e sodomizzarla, nonostante la grandezza dalla mannara. Non nascose un ghigno divertito e appagato mentre sentiva la sua cagnolina strusciarsi avida e gelosa contro il suo manto, i muscoli possenti del licantropo ricambiando l'abbraccio delle forme generose dell'ibrida mentre il naso d'egli annusava quel famigliare odore di cagnetta in calore che ormai sarebbe stato in grado di distinguere in qualunque occasione. Ancor più importante, tuttavia, sarebbero state le diverse energie che avrebbe avvertito provenire da dentro Cleo, e ciò poteva significare solamente una cosa. Allargando ulteriormente il sorriso perverso già presente sul suo muso, una scintilla si sarebbe accesa negli occhi verdi del lupo, fissanti la ragazza.
    "Oh, non devi preoccuparti, piccolina..."
    Chinandosi lievemente, raggiunse il volto della ragazza per prima leccarle una guancia, bloccandola successivamente in un bacio dal quale l'avrebbe liberata solamente dopo aver infilato la grossa lingua nella sua gola per assicurarsi di marchiarla ancora. Il suo sguardo non si sarebbe staccato da lei neppure per un istante, e Cleopatra avrebbe potuto sentire la sua testa farsi più leggere, come se ubriaca, mentre il sigillo che il suo padrone le aveva imposto tempo prima, sul ventre, prendeva ad illuminarsi di una luce sinistra, visibile anche sotto i suoi vestiti.
    "Non solo sarai la prima, ma me ne darai così tanti da perderne il conto! Questi non sono che i primi!"
    Lasciandole perfettamente intendere che avesse ben capito quale fosse la notizia che voleva condividere con lui, ancor prima che avesse modo di chiedere un chiarimento l'ibrida avrebbe avvertito la sua pelle farsi più sensibile, l'odore del suo padrone farsi più intenso, ma soprattutto il suo bassoventre infiammarsi con ancora più bisogno, un bisogno che d'altronde condivideva anche il suo amato. Il suo famelico cazzo si gonfiò con ancora più insistenza e demoniaco potere in risposta alla vicinanza con lei, ingrossandosi e pulsando trepidante e incontenibile come non mai, divenendo una mostruosità che ormai avrebbe messo alla prova anche la Kishin, la quale sarebbe stata, fortunatamente o meno, il ricettacolo di quell'eccitazione che sembrava intenzionata a esplodere da un momento all'altro, pronta a riempirla con il suo bollente seme e fecondare anche lei. Di certo non poteva sfuggire a un simile destino vedendo come il lupo stesso ormai era interessato a marchiarla in modo indelebile, ma il fatto che quell'ondata di calda beatitudine ancora non la stava reclamando lasciava intendere che il processo non sarebbe stato così semplice. Difatti, sebbene quelle eteree spinte dentro di lei ora ancora più accentuate non accennavano a fermarsi, comunque il bacino del licantropo era immobile. Maleficamente, il suo sguardo si portò ora invece proprio sulla russa, mentre subdolamente l'indice artigliato della mano che sorreggeva Cleo, tenendole afferrato gelosamente il sedere, arrivava alle sue mutandine e pantaloni per lacerarle senza troppi complimenti, liberando la sua intimità bagnata e facendo ben capire cosa sarebbe accaduto di lì a poco. Man mano che Selenya avvertiva quelle spinte dentro di lei, però, poco a poco avrebbe cominciato a sentire una sensazione di ovvia insoddisfazione, presa e violata da sì incessanti, potenti e rapidi movimenti, ma che sembravano bloccati in un loop senza fine, condannati a mai raggiungere quel climax tanto ambito, mentre il pezzo di carne bollente e abbondante di Seiichi rimaneva fermo dentro di lei.
    "Hmmm... mi spiace, Selenya, ma ora che Cleo è qui, devo preoccuparmi prima di lei... capisci, vero?"
    In realtà avrebbe potuto senza problemi lasciarsi corrompere ancora di più dal proprio potere e desiderio per accontentare entrambe, e anzi la verità era che ciò era nei piani a prescindere, visto quanta voglia aveva di fottersi entrambe le femmine, ma il lupo non era un semplice demone, bensì un diavolo, e ancor più di riempirle entrambe, desiderava averle in anima e corpo. Lentamente Selenya avrebbe potuto sentire la mastodontica, venosa e bollente virilità del licantropo cominciare a scivolare fuori da lei, centimetro per centimetro, mentre persino la bocca le veniva liberata, togliendole quelle attenzioni a cui sembrava essersi tanto affezionata.
    "Ovviamente... le cose cambierebbero qualora anche tu volessi entrare a far parte di questa nostra piccola famiglia, ma sono sicuro che a una creatura potente e antica come te una proposta simile non interessi, vero?"
    Sarebbe stato ovvio anche al più stupido degli stolti ormai che la russa era un'individua di grande orgoglio, e in un certo senso questo tratto era anche condiviso da Seiichi. Proprio perché conosceva bene questo tratto, tuttavia, il mannaro sapeva perfettamente quanto questo fosse irrilevante dinanzi al piacere, lui stesso aveva sofferto un trattamento simile che, per quanto forse crudele, non rimpiangeva e che avrebbe riaffrontato di nuovo. Ora Selenya avrebbe dovuto affrontare una scelta simile, con la differenza che, di fianco a lei tenuta dal licantropo e pronta a ricevere tutto ciò che lei avrebbe rifiutato, vi era una ragazza che, a quanto sembrava dal loro incontro, non si sarebbe fatta problemi a palesare ciò che ella si sarebbe persa.

     
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