Un'esperienza divina

x Exo e Doom

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    Veronica iniziò a riordinare i pezzi del puzzle e le cose finalmente sembrarono avere un senso, o almeno in parte. Una abituata ai discorsi forse poteva organizzare meglio quella spiegazione, ma era anche vero che di solito non fai discorsi da nudo. Perdonabile, anche perché era sempre super carina. Dunque la sua situazione era un mix di sfortunati eventi, una crescita smodata per via dei suoi poteri e una buona azione finita male. Classico, succedeva sempre anche ai gemelli, quindi si limitavano ad annuire silenziosamente con una faccia da "ti capiamo perfettamente", un pò come se la loro gioventù fatta di lunghe docce non fosse esclusivamente colpa loro. La povera Veronica però, era molto facile da buttare giù e mentre soppesava quel grosso dildo venne di nuovo colta dalla disperazione, pronta a piangere per colpa dei suoi pensieri lascivi. Subito i gemelli balzarono in piedi avvicinandosi a lei, tenendo le mani tese senza però toccarla.
    Ma no! Non fare così! Guarda che è completamente normale!
    Infatti! Oltretutto piangere non aiuterebbe affatto, visto che se arriva Domino siamo morti!
    Andrys era ancora abbastanza preoccupato per la situazione, infatti il so sguardo finiva spesso alle proprie spalle, sperando di non trovare mai la figura incazzata della darkettona che sfilava la spada dal fodero. Orikan invece si fece avanti, portando una mano sulla spalla di veronica e afferrando il dildo per invitarla a posarlo davanti a sé, un gesto spontaneo di cui poi si pentì visto che era ancora tutto oleoso e la mano si imbrattò di lubrificante che divenne impossibile da rimuovere.
    Veronica devi stare tranquilla! E' normale, te lo abbiamo detto! Non c'è nulla di strano nel masturbarsi per darsi sollievo, lo fanno tutti, tu forse sei un pochino prematura ma che vuoi farci? Capita, poi da queste parti niente è normale, noi tiriamo dei frisbee luccicanti.
    Dopo aver asciugato frettolosamente e insistentemente la mano sul pigiama, Orikan venne raggiunto da Andrys che si posizionò al lato opposto della papessa, imitando il fratello e mettendole una mano sull'altra spalla, tenendo una certa nonchalance nonostante si fossero avvicinati molto. Di solito una simile distanza con una ragazza li avrebbe messi in imbarazzo un pochino, ma la dolcezza di Veronica li portava invece a sentirsi a loro agio. Questo non vuol dire che i loro cervelli non andarono in pappa, essendo anche sempre più a corto di sangue.
    L'importante è saper gestire la cosa e non dare nell'occhio per non creare imbarazzo. Nel bagno, sotto la doccia, prima di andare a dormire, sai che è un buon modo per prendere sonno?
    Orikan annuì dando ragione al fratello, riprendendo parola subito dopo mantenendo un tono accondiscendente e calmo. Iniziarono a lanciare consigli, sempre meno utili, dando poca importanza al contenuto e più importanza a calmare Veronica e metterla a suo agio.
    Si, alla fine ti basta usare uno stimolo con l'immaginazione, o se proprio non ti riesce puoi sfruttare qualche sito porno. Non dovresti vergognartene, possiamo consigliartene qualcuno. Cioè noi non li usiamo così tanto eh...
    Non più di tanto oramai, no... certo anche lo stimolo aiuta, tipo quel coso è grosso si ma vibra? La vibrazione è figa.
    Si! Si la vibrazione è fighissima, joystick e cellulari funzionano uguale, c'è chi si fa chiamare apposta per questo!
    E l'acqua! Cioè il lubrificante è perfetto, anzi molto brava, ma bevi abbastanza acqua?
    Il flusso era partito, non cercavano neanche più di pensare lucidamente. Seduti fianco a fianco a Veronica sparavano consigli a caso per accatastare roba nella sua mente. Forse non tutti i consigli erano utili ma senz'altro provavano a metterla a loro agio.
    Hai provato a spegnere la luce? La penombra aiuta, stimola la fantasia, lo dice la scienza!
    Che è la stessa che dice che bere acqua aiuta molto e lubrificato è meglio!
    Ovvio! Anche se di solito un pene vero è meglio di un dildo...
    Orikan lo disse senza pensarci, e appena pronunciò quelle parole Andrys sbiancò di colpo, girandosi verso di lui per poi allungare una mano verso la sua bocca e tappargliela. Dapprima il gemello non capì il perché di quel gesto, ma guardando l'espressione imbarazzata di Andrys iniziò a realizzare. Quest'ultimo ridacchiò nervosamente, dapprima per spezzare la tensione, poi guardando in cagnesco il fratello per invitarlo a fare lo stesso. Orikan iniziò a ridacchiare falsamente a sua volta, cercando di rimettersi al loro posto.
    Eh... ehehe... scherza eh, tranquilla. E' che ultimamente ha dormito troppo. Si sa che dormire troppo ti brucia il cervello. EH? Fratello?
    Ehehehe... si si, dormo troppo. Colpa mia. Dovrei bere più acqua, fortuna che siamo a Venezia e non in Sicilia... ehehehe... gente strana quella.
    Si ritrovarono a ridacchiare come due dementi, nella speranza che Veronica non iniziasse a pensare male di tutta quella situazione.
     
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    Apprezzava i tentativi dei ragazzi di tranquillizzarla, anche se istintivamente si irrigidì mentre loro si avvicinavano, continuando a stringere il cuscino e facendosi piccolissima mentre stringeva le spalle e serrava le gambe, spostandosi solo con gli occhi prima su uno e poi sull'altro, sciogliendosi gradualmente. Non le dispiaceva il contatto umano, erano sempre tutti super protettivi con lei e quindi era difficile vederla accanto a qualcuno, ma nell'intimità di una stanza non esitava mai ad abbracciare i suoi amici e le persone a lei care, per questo non si fece indietro in nessuna occasione. Anche perché in quel momento la sua attenzione era totalmente immersa nei consigli dei ragazzi che, per lei, risultavano come oro colato. I gemelli sapevano ostentare una sicurezza tale da risultare credibilissimi, e per quanto sveglia Veronica era abbastanza benevola ed ingenua per considerarli delle fonti affidabili. Quindi annuiva con la boccuccia semiaperta, cogliendo ogni loro avviso, appuntando mentalmente tutti quei buoni consigli. Parlando di pornografia divenne un pochino rossa, non perché fosse un argomento tabù ma perché temeva di lasciarsi trasportare dalla curiosità, passando da pornografia soft e semplice a quella interrazziale sadomaso. Per curiosità ovviamente! Si sentì un pochino gelosa del suo dildo, anche se in effetti non era suo, né doveva considerarlo tale, ma vederselo portare via la rese un pochino contrariata, quindi iniziò a muovere le natiche sulle lenzuola, sia per nervosismo che per tentare di placare quella fame che le era rimasta addosso. Non era più in imbarazzo e i gemelli erano riusciti a tenerla attenta, ma il problema di Veronica era ben lungi dall'essere risolto e ai suoi occhi Andrys e Orikan stavano diventando un ancora di salvezza dalla quale distillare una soluzione efficiente. Non diede troppo peso al siparietto finale dei due a proposito della differenza tra l'artificiale e il reale, aveva ingenuamente ignorato il desiderio recondito dei due scambiandolo per un mero consiglio immerso in tutti gli altri che le avevano così tanto gentilmente consigliato, una condivisione che la portò a distrarsi da loro, concentrandosi sulle sue esperienze e abbassando lo sguardo sulle proprie mani.
    Non saprei... quando uso le dita è piacevole, ed è carne reale, mentre invece con quello strumento... è bastato anche solo averlo addosso per una scarica di... belle sensazioni. Mentre mi sfregavo su di lui mi sentivo... potente! Mi ha dato molta soddisfazione, molta di più di quando uso le dita...
    Ancora un pochino imbarazzata, stava parlando a briglia sciolta oramai, lasciandosi coinvolgere dal fare spontaneo dei gemelli. Inevitabilmente tornò a guardarli e sebbene fossero tesi, non stavano perdendo di vista l'obbiettivo. Anche lei si sentiva più concentrata e voleva conoscere di più. Iniziò a ripensare alla scena che aveva imbastito, fingendosi Domino, era stata semplice e banale ma l'aveva aiutata molto a sciogliersi vista la nuovissima esperienza in cui si stava cimentando. Purtroppo però in quella stanza non aveva computer a disposizione dove aiutarsi con dei siti per arricchire quella fantasia, quindi il pensiero tornò inevitabilmente sui gemelli e sulle erezioni che li tormentava. Probabilmente erano sulla stessa barca. Il suo volto si fece di nuovo paonazzo mentre si mordeva il labbro inferiore e teneva lo sguardo basso, iniziò a giocare con le proprie dita sul cuscino, cercando le parole giuste per parlare, senza scandalizzarli. Due esperti come loro potevano bollarla subito come una pervertita se faceva richieste troppo strane.
    F-forse... due esperti come voi non avranno di questi problemi ma... come risolverete quel problema lì? E' da quando siete arrivati che siete in quelle condizioni... anche per voi maschi è fastidioso come noi? Ma che dico... voi due avrete sicuramente un sacco di amanti che vi aiutano a sciogliere la tensione. Neanche vi masturberete più...
    Conosceva bene le doti dei ragazzi che viaggiano molto e che di solito si destreggiano bene nel pubblico. I gemelli poi ostentavano una sicurezza disarmante, ben al di sopra degli standard di Veronica. Ai suoi occhi erano dei fenomeni inarrestabili che prendevano tutto quello che volevano senza troppi pensieri. Forse anche degli esempi da seguire...
     
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    Quella storia diventava sempre più strana, innegabile, ma i gemelli stavano davvero riuscendo a metterla a suo agio in un certo senso. Certo era comunque imbarazzante come situazione ma già che ne stavano parlando e non gridando come degli ossessi per la paura e la vergogna era un grosso passo avanti. Certo, Andrys era ancora un pochino preoccupato per il fatto che Domino potesse spuntare da un momento all'altro e farli a pezzi, ma fortunatamente Orikan era dall'altro lato della bilancia a tenere in equilibrio il tutto, completamente assorbito dalla dolcezza di quelle parole e gli sguardi imbarazzati della papessa. Era davvero capace di scioglierti il cuore e il ragazzo dai capelli bianchi pendeva letteralmente dalle sue labbra. Veronica mise in evidenza le loro erezioni, descrivendole come un problema che aveva anche lei e quindi voleva un consiglio su come superare la cosa, il fatto era che quel discorso venne troncato di colpo dalla sbagliatissima idea che quei due non avessero bisogno di masturbarsi perché avevano già abbastanza donne su cui sfogarsi. La cosa fece subito balzare in piedi Orikan che volle interromperla sul nascere rispondendo con fare frettoloso.
    Ma che dici, no! Non funziona così!
    Andrys guizzò verso l'alto a sua volta, cercando di riportarlo alla realtà facendo una faccia eloquente che lo rimproverava, non doveva reagire di scatto così davanti a una ragazzina. Orikan fece un profondo respiro e, ridacchiando imbarazzato, cercò di riprendere il discorso con più calma.
    Ehehehe... vedi Veronica, non funziona così. Certo i ragazzi quando trovano delle femmine con cui stare si masturbano meno ma non significa che smettono proprio. Anzi delle volte hai proprio voglia di masturbarti e di non fare sesso. Lo capisci perché c'è un'erezione da sesso, e un'erezione da masturbazione...
    Mentre il gemello parlava, la faccia di Andrys s'incupiva sempre di più, anche perché il discorso era accompagnato dalle mani di Orikan che gesticolavano pericolosamente all'altezza della patta dei suoi pantaloni, rendendo il discorso ancora più esplicito di quanto non fosse già. Certo che ne stavano sparando parecchie di cazzate, prima o poi quella ragazzina si sarebbe confusa di brutto, l'importante era non esagerare comunque, stavano gestendo la cosa con calma anche se Andrys aveva la brutta sensazione che mentre Orikan sparava a zero quelle cazzate prima o poi avrebbe tirato fuori il cazzo davanti a lei. No, dai. Nemmeno lui era così scemo. Era troppo improvviso, oltre che pericoloso.
    Ecco, osserva attentamente... questa è chiaramente un'erezione da masturbazione!
    Prima ancora che Andrys finisse di formulare quel pensiero, Orikan aveva abbassato violentemente la parte inferiore del pigiama che indossava, facendo spuntare quell'erezione immane e turgidissima davanti agli occhi di Veronica. Si era lasciato prendere troppo dall'entusiasmo e non aveva resistito, senza contare che oramai quel pigiama iniziava stargli troppo stesso e la speranza di poter fare qualcosa di davvero memorabile tra le mura del vaticano diventava tangibile. Perché tirarsi indietro? Avevano un'occasione irripetibile davanti, probabilmente da domani avrebbero rischiato di morire sul serio, e Orikan non aveva la minima intenzione di farlo da vergine! Nonostante ciò, appena vide il fratello tirare fuori il suo pene davanti agli occhi della papessa, Andrys sentì il proprio sangue gelarsi fino a renderlo pallido e immobile come una statua di sale. Come cazzo gli era venuto in mente di fare una stronzata del genere? Riusciva già a vedere proiezioni di un futuro prossimo: il Vaticano in fiamme, con i loro cadaveri impalati nel pennone della cupola, mentre Domino mangia i loro cuori e poi li bandisce nel regno delle ombre. Erano completamente fottuti.
    Ah... sticazzi...
    Borbottò tra sé, per poi seguire l'esempio del fratello e fiondarsi a occhi chiusi verso quella giostra. Era come salire su un ottovolante senza cinture di sicurezza, ma oramai che avevano da perdere? Abbassò anche lui i pantaloni, portando davanti agli occhi di Veronica la stessa erezione turgida e mastodontica del fratello. Entrambi con un leggero rossore in faccia, e il sorriso che sfoggiavano non era proprio perfetto, ma incrinato dall'imbarazzo. Oramai erano in gioco.
    Vedi Veronica? L'erezione da masturbazione è diversa! Quella da sesso favorisce la penetrazione, quella da masturbazione favorisce l'impugnatura! Guarda qui!
    A quel punto i due si scambiarono uno sguardo mentre impugnavano i loro membri davanti agli occhi della papessa. Un pò di reciproco odio, ma anche la sincera promessa che se dovevano morire insieme... l'altro avrebbe fatto di tutto per gustarsi la morte del primo.
     
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    La questione si faceva sempre più intricata, Veronica si stava rendendo conto di essere davvero troppo ingenua ed inesperta, e più la grande conoscenza dei gemelli la incalzava, più lei si faceva interessata ed attenta. Li vide balzare vicinissimi a lei e per un attimo si strinse di nuovo con le spalle, ma avida di conoscenza scambiava gli occhi con i loro sguardi in attesa di una grande rivelazione, stringendo il cuscino a sé così da comprendere effettivamente come affrontare quel demone chiamato eccitazione. Orikan le spiegò che c'erano ben due tipi diversi di erezione e questo la portò subito ad aprire la bocca con stupore, impaziente di saperne di più.
    Davvero? Questo significa che...
    Iniziò a mugugnare, ma prima che potesse finire ecco Orikan scoprire del tutto la parte inferiore del suo corpo, mettendo in mostra la prova tangibile della sua affermazione. Appena lo vide balzare fuori di front ai suoi occhi, Veronica divenne rossa in volto come mai prima d'ora, tant'è che le sue orecchie iniziarono a fumare e perfino i capelli si rizzarono. Era la prima volta in vita sua che vedeva un pene maschile in carne ed oss... carne e... beh carne! Tantissima carne! Era davvero grosso e rosso, sembrava molto più interessante di quel dildo tanto distante, freddo, asettico. L'istinto la colse immediatamente e non riuscì a distogliere lo sguardo per quanto fosse imbarazzata. Essendo così vicino non le sfuggì alcun dettaglio, riusciva a percepirne l'odore e il calore e la tentazione di toccarlo si fece immensa. Cercò di balbettare qualcosa ma prima di riuscirci anche Andrys si unì al fratello, ecco quindi due mazze gemelle davanti ai suoi occhi! Avrebbe voluto soffermarsi sul fatto che i gemelli si somigliavano di più dalla vita in giù che di faccia, in effetti, ma in quel momento il suo cervello era completamente in pappa e le dita che stringevano il cuscino lo stavano oramai facendo a pezzi, strappandolo in diverse direzioni mentre la sua di intimità entrava in subbuglio. Mai prima d'ora si era sentita così bagnata, era come se un fuoco le stesse crescendo dentro rendendo bollente la sua bocca. Non poteva più chiuderla e salivava da morire, i suoi occhi e le sue labbra si fecero lucide, lo stomaco si riempì di un languore che non riusciva a controllare e senza rendersene conto iniziò a boccheggiare, respirando affannosamente con le punte dei capelli sempre più dritte. Il cuscino iniziò a bagnarsi mentre la sua vulva si faceva sensibilissima, col clitoride che al solo sfiorarlo le mandava brividi su tutto il corpo che per lei erano indecifrabili. Il semplice prurito che prima tormentava il suo buchino posteriore si trasformò in un incendio e per un istante sentì la testa così leggera che le sembrò di svenire.
    Da masturbazione... e da penetrazione...?
    Ripeteva quello che dicevano senza cercare un senso compiuto, non le importava, quello che voleva fare era continuare a sfregarsi contro il cuscino muovendo il bacino. E ogni volta che muoveva i fianchi in avanti un profondo respiro le risaliva il corpo, seguito da brividi che la facevano divincolare frettolosamente, facendo danzare le forme prosperose dei suoi fianchi. Era davvero stranissimo, ma si sentiva bene ad ogni movimento che faceva.
    Voglio vedere... come fate...
    Velocemente, il cuscino non bastò più, e senza rendersi conto di cosa stava facendo Veronica portò le mani verso le gambe, facendo cadere il cuscino in avanti e scoprendo le sue vergogne: fradicia, arrossata, visibilmente eccitata. Le dita iniziarono a muoversi sulle grandi labbra scivolando attorno al clitoride usando i suoi stessi fluidi, senza però toccarlo, mai, solo sfiorandolo. I piccoli seni erano ancora nascosti dal mantello ma erano visibili i capezzoli attraverso la stoffa nera, sempre più turgidi ed evidenti. Voleva vedere di più, e i suoi occhi circondati da quel tenero rossore supplicavano i ragazzi di non fermarsi proprio ora. Anche se eccitata, manteneva la dolcezza di una ragazzina curiosa.
    Vi prego... aiutatemi a sconfiggere anche questo nemico...
    Oramai erano i suoi alleati, e si fidava ciecamente di loro.
     
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    Effettivamente all'inizio sembrava una buona idea, ma chi si aspettava che sarebbe finita in quel modo? Viene istintivo, da maschio, iniziare a muovere la mano mentre stringi il tuo stesso arnese. E' più forte di te, è terapeutico, fa parte della natura, per questo devi stare attento a non trasformare una pisciata in una lunga masturbazione su pony umanizzati. A rendere la cosa super assurda però ci pensò Veronica, che dall'alto della sua innocenza non riuscì assolutamente a non unirsi alla festa, scoprendo le sue grazie e dimostrando che anche una ragazza sa come masturbarsi. Il primo impatto dei gemelli fu assolutamente sorpreso: sgranarono gli occhi e per quanto si sforzassero di dire che non dovevano guardare, le pupille erano piantata sulle morbide e minute labbra della Papessa, non quelle della sua bocca, ma quelle dove lei stava andando ad infilare le mani. Mai vista una vera vagina così da vicino, quindi inevitabilmente le mani si strinsero forti intorno alle verghe e i movimenti si fecero più sconclusionati, caotici, non distinguibili da una vera masturbazione. I volti rossi, le narici dilatate, lo sguardo compromesso, restare concentrati diventava sempre più difficile.
    Brava Veronica...
    Sciogliti... è la cosa più importante...
    Predicavano bene, loro, quando in realtà erano sicuramente più rigidi di lei, in tutti i sensi! Mai si erano ritrovati in una situazione simile e non sapevano che fare, il problema era che oramai la frittata era fatta, stavano letteralmente davanti alla papessa a masturbarsi mentre lei faceva altrettanto, la cosa era tanto sbagliata quanto eccitante e non potevano smettere per nessuna ragione al mondo. Andrys non perdeva occasione per ripensare alle terribili conseguenze che poteva portare l'arrivo improvviso di Domino, per questo i suoi occhi finirono inevitabilmente sul mantello, e sui capezzoli eccitati di Veronica. Era davvero eccitata! Non stava fingendo, non voleva farli contenti, era davvero bagnata fradicia e quel rumore di carne umida che si sfregava aizzava sempre di più anche Orikan, perso tra le morbide curve di quella figura tanto minuta quanto sensuale. Come faceva una ragazzina del genere ad avere un culo simile? Assurdo, quello non era il Vaticano, ma un inferno di tentazione! Cercarono di resistere, mantenere le distanze ma soprattutto tenere quella faccia di bronzo che tanto faticosamente avevano tirato su, ma quando Veronica riprese a parlare invitandoli a "combattere al suo fianco" non riuscirono a resistere e crollarono di fianco a lei, anche loro inginocchiati, vicinissimi alla papessa per poterla vedere da vicino. L'odore di quella carne femminile arrivò subito al cervello e rese la testa leggera, lo sguardo di Veronica si fece più vicino e con esso la morbida pelle che anche se arrossata ed imbarazzata sembrava inviolata, come il più prezioso e inestimabile dei banchetti. I gemelli avevano oramai perso qualsiasi contatto tra di loro, erano in trance persi nella lussuria e muovevano le labbra come se volessero balbettare, non riuscendo ad emettere un solo suono. L'unico suono che facevano era quello dei loro cazzi mentre si masturbavano, e diventava sempre più intenso perché più il desiderio di Veronica cresceva, più saliva anche la loro eccitazione e la velocità con cui si colpivano. Era senza ombra di dubbio la sega migliore della loro esistenza, ma mancava ancora qualcosa per renderlo perfetto, qualcosa di impronunciabile che non riuscivano a far uscire dalla loro gola, riuscivano solo a guardare e masturbarsi, seguendo l'ordine di Veronica come cagnolini fedeli, anche se oramai una sola mano non bastava più e come se non bastasse la resistenza del loro fisico era nettamente aumentata. Era come se non bastasse più nemmeno semplicemente guardare, volevano di più, molto di più, si stavano lasciando coinvolgere da quella situazione perversa e ben presto le parole uscirono fuori quasi come vomitate, seguite da uno spasmo del petto che li fece sembrare davvero poco credibili.
    Non vorresti toccarlo...?
    Non vorresti toccarlo...?
    Lo dissero assieme, senza rendersene conto, scambiandosi poi uno sguardo tra il sorpreso e il rimprovero. Volevano ammonirsi a vicenda, ma entrambi avevano parlato al singolare perché risultavano praticamente sconnessi. Quella proposta era assolutamente folle ma oramai si erano fatti avanti, che possibilità avevano di tornare indietro? Anzi la vera domanda era... che avevano da perdere?
    S-sai... se lo fai assieme a qualcuno è molto più piacevole...
    E poi se tu lo fai a noi... noi possiamo farlo a te. Staremo attenti, promesso...
    Faremo piano, davvero...
    Certo, stavano parlando a una ragazzina con un dildo gigante nella stanza, ma erano comunque dei giovinastri inesperti anche loro, quindi forse quella ritrovata galanteria era prevedibile. Si inclinarono leggermente con il petto all'indietro e strinsero le verghe con decisione, spingendo le mani il più possibile al pube per metterli in evidenza, così che Veronica potesse guardarli e, volendo, toccarli... era davvero un'idea del cazzo, ma non sarebbero mai tornati indietro a quel punto.
     
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    Mantenere una postura regale era diventato impossibile, ma almeno stare eretta con il viso innalzato, per cercare di rimanere composta e rispettabile! Nulla, non le era concesso. Più andava avanti, più Veronica piegava la schiena in avanti e le palpebre tremavano come se dovessero chiudersi. L'unica cosa a tenerli aperti era la voglia di fissare quelle grosse verghe davanti a lei, che si masturbavano velocemente, diventando più dure, rosse ed eccitate man mano che i gemelli le davano quella dimostrazione diretta. Si toccava insistentemente con la mano, e quando le dita di una non bastarono più passò a due: mentre allargava le grandi labbra, le altre dita scivolavano dentro di lei, non molto a fondo, limitandosi a toccare le parti più esterne ed il clitoride, facendole secernere umori a non finire che la imbrattarono del tutto. Poteva sentire il loro odore davanti a sé, mentre spostava gli occhi a destra e a manca per non perdersi nessuno dei due, temendo quasi che potessero fare qualcosa di inaspettato, o almeno questo era ciò che si ripeteva. La verità era che non solo quei cosi erano una calamita per lei, ma Veronica era anche attratta dai corpi dei ragazzi che diventavano sempre più formati man mano che andavano avanti, mettendo in tensione la loro muscolatura invidiabile. Veronica era abituata alla compagnia di donne formose e morbide, amava i loro abbracci ma aveva sempre desiderato vedere dei corpi maschili forti e definiti. I gemelli non erano immensi, ma davanti ai suoi occhi sembravano dei giganti e quando crollarono vicinissimi a lei, subito dopo un sussulto, li sentì come se li avesse addosso. La sua mente iniziò a vagare, immaginando di toccarli lentamente dopo averli baciati, scivolando con le dita sui pettorali forti e definiti, disegnando le spalle e passando sugli addominali, soffermandosi sui muscoli dei fianchi e del bacino fino a raccogliere quel frutto di carne tanto caldo e pungente. Le labbra divennero sempre più umide e più si piegava in avanti più mugugnava, i respiri si trasformarono in quelli che sembravano frammentati lamenti, ma in realtà era Veronica che godeva, e lo faceva sempre più rumorosamente. Li sentiva masturbarsi di fianco a lei e le dita che scivolavano tra le sue vergogne non erano di certo da meno, oramai completamente imbrattate. Voleva di più, voleva sentirne ancora, non riusciva a portarsi verso l'orgasmo perché semplicemente non era soddisfatta.
    Ragazzi... i-io...
    Non riuscì a dire nulla, furono loro a farsi avanti: simultaneamente, a sorpresa, spingendola ad aprire di nuovo gli occhi in maniera inaspettata, mentre il volto si faceva rosso. Avevano interpretato i suoi desideri e ora che li avevano pronunciati, tremava alla sola idea di farlo. No! Doveva fermare tutto, fare un passo indietro! Erano dei sottoposti, non che servisse un titolo nobiliare per amarsi e divertirsi ma non doveva andare così. Rischiavano di far arrabbiare tutti, lei di deludere le altre, era tutto così profondamente sbagliato e Veronica lo stava facendo solo per sé stessa. Si fidava di loro, l'avevano salvata da una crisi certa, ma restavano comunque dei ragazzi che aveva conosciuto da pochissimo e li stava facendo masturbare sul suo letto. E l'unica cosa che riusciva a pensare era averli su di sé, mischiare finalmente quel calore tra le lenzuola e abbandonarsi a quel piccolo, breve sfogo che avrebbe permesso loro di tornare alla normalità. Ma che normalità poteva esserci se andavano fino in fondo? Le dita della papessa si fermarono di colpo e la sua testa crollò verso il basso. Il volto venne nascosto dalle ciocche dei suoi capelli dorati ed iniziò a respirare profondamente. Alzò le mani, totalmente umide e ricoperte di umori che le rendevano brillanti.
    Questo... è il nostro segreto, ok? Dovete prometterlo davanti alla vostra Papessa...
    Senza aspettare una risposta, Veronica si avvicinò lentamente alle loro verghe, afferrandole con le dita. Dapprima vigorosa, quasi come se avesse voluto imporre la sua autorità, poi se ne pentì e divenne gentile, iniziando ad imitare i loro movimenti. Non sapeva di essere brava, né che gli umori con cui li stava lubrificando avrebbe reso tutto molto più piacevole ed intenso. Sapeva solo che toccarli finalmente le permise di tornare a respirare, e più solcava le vene che riempivano quei grossi falli, più la sua bocca si spalancava, facendole alzare il capo mentre la sua espressione tornava a galla: non meno imbarazzata, ma senz'altro più risoluta. Iniziò a masturbarli, lentamente, mordendosi il labbro inferiore per tenersi concentrata e non fare facce strane, guardandoli uno alla volta, prima sulle loro parti intime, poi sui loro occhi, cercando una risposta che non fosse solo verbale. Socchiuse gli occhi, per poi stringerli del tutto, poi chiuse le gambe mettendosi alla prova: doveva imparare a controllarlo.
    Non è solo lì... anche il petto mi fa... uno strano effetto...
    Seguì il loro esempio e inclinandosi leggermente all'indietro inspirò, gonfiando il petto e mettendo in mostra i piccoli seni coperti banalmente dal mantello nero. I capezzoli erano così turgidi da essere perfettamente visibili, e ora che si trovava in quella posizione la papessa sfoggiava un petto che pur essendo minuto dimostrava la sua femminilità: la taglia contenuta ma armoniosa, perfetta e morbida. Li stava invitando ad un banchetto che potevano condividere, ricompensandoli tenendo stretta la presa sui loro membri e continuando a masturbarli, per il momento senza osare, ma desiderando sempre di più.
     
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    Ci scusiamo per il ritardo, è stata una settimana piena.

    Il loro... piccolo segreto. Era così perverso e profondo quel pensiero che per un istante le menti dei gemelli si persero in un profondo e lussurioso oblio. Sollevarono il capo e gli occhi finché gli sguardi non si fecero bianchi e vacui, come di fronte ad un'apparizione divina. Scontato, visto il luogo in cui si trovavano, ma restava pur sempre un'esperienza trascendentale che mai, neanche nella più rosea delle aspettative, Andrys e Orikan sarebbero mai stati capaci di figurasi. Fu come entrare in coma, un coma brevissimo che si spezzò immediatamente quando Veronica impugnò i loro grossi e turgidi cazzi, riportandoli alla realtà con un profondo e caldissimo sospiro. Si piegarono entrambi, simultaneamente in avanti per non perdersi un solo istante di quello spettacolo e quando lo videro con i loro occhi fu anche peggio: la papessa li stava masturbando, stava usando le sue dolci manine intrise di potere sacro per dare piacere alle loro verghe, cosa che le portò ad ingrossarsi nettamente rispetto al normale, oltre che a pulsare più forte di prima. Fu una risposta automatica, non potevano nulla già normalmente essendo dei verginelli inesperti, figurarsi ora che a stringerli era l'origine del loro nuovo potere. Ovviamente non potevano sapere che ci fossero così tante conseguenze in background, per loro era semplicemente l'esperienza più estasiante di una vita e fu inevitabile incrociare gli sguardi a quel punto, scambiandosi un sorriso inebetito quanto complice, che lasciava intendere la loro soddisfazione.
    Si... questo sarà il nostro segreto, non preoccuparti...
    Ti ubbidiremo comunque... sei il nostro capo adesso, no?
    Orikan aguzzò subito lo sguardo verso il fratello che gli lanciò un occhiata d'intesa. Il ragazzo dai capelli bianchi capì subito cosa stava facendo il fratello e rispose annuendo, ancora più soddisfatto di prima. Ottima intuizione... se lei aveva l'idea di tenere il controllo della situazione, allora sarebbe stato più difficile andare nel pallone e soprattutto non avrebbe mai chiamato aiuto, perché era tutto nelle sue mani! (letteralmente). Inoltre, se giocavano quella carta potevano fare leva sul suo istinto di leader, messo in discussione della giovane età e dall'inesperienza, cose che poteva compensare grazie a loro due, ma soprattutto grazie ad esperienze poco... convenzionali! Un piano geniale che avrebbero coltivato immediatamente senza pensarci due volte. Ovviamente, quei due non erano esenti dalle sensazioni che Veronica provocava nei loro corpi: era molto diverso dalla semplice masturbazione e non avendo mai realmente fatto sesso prima di allora, quello era senza ombra di dubbio il contatto più intimo e perverso che avevano mai assaporato in vita loro. Veronica era incerta, ma i suoi movimenti risultavano più che sufficienti per stimolare i gemelli. Come se non bastasse, i loro occhi predatori non smettevano un solo istante di fissarla nella sua interezza: lo sguardo eccitato ma arrossato, le mani che si muovevano coraggiosamente, il corpo della piccola Veronica che si eccitava sempre di più proprio come il loro. Era irresistibile. Andrys si ritrovò a pensare che in fondo il gioco valeva la candela, che quello che stavano facendo era rischioso ma che potevano guadagnare un'esperienza indimenticabile. Orikan invece sentiva il suo cuore palpitare, come d'amore, solo che non avendo mai avuto nessuna esperienza prima era logico che qualsiasi tipo di sentimento si riversasse nel corpo dell'unica donna che lo stava colpendo in maniera così dolce e piacevole e non con bastoni e armi di ferro. Nella sua incertezza poi, Veronica sapeva essere davvero irresistibile e quando i suoi seni vennero messi in evidenza dalla sue parole e dai suoi gesti, fu impossibile non iniziare a fissarli. Le narici dei gemelli si spalancarono rendendo il respiro molto più affannoso ed intenso, Veronica avrebbe percepito quel fiato caldo ricaderle addosso come un fiume di magma inarrestabile, sembravano quasi volerla avvolgere prima ancora di iniziare a toccarla. La reazione fu assolutamente immediata e irrefrenabile, quell'invito per loro era una malia alla quale non potevano sottrarsi.
    Ma certo... sappiamo esattamente cosa fare!
    In men che non si dica erano già chini sopra di lei, molto più vicini del previsto, con le labbra spalancate come degli avvoltoi pronti a lambire una preda indifesa e succulenta. Basò un semplice schiocco delle dita per liberare quei capezzoli dal leggero mantello che li copriva, e in un solo istante avevano già le morbide perle di carne di Veronica tra le labbra. Una sensazione di benessere intensa lì investì, come se stessero assaggiando il dolce più buono del mondo, e mentre le labbra si gustavano la morbidezza dei quei seni, le lingue guizzavano nel sottile pertugio lasciato dalla loro saliva per poter leccare con la punta l'estremità dei suoi capezzoli, assaporandoli a dovere. Un'esperienza indimenticabile che li portò subito a respirare ancora più forte. Ovviamente non avevano idea di cosa stavano facendo quindi nell'estasi della carne si ritrovarono molto più vicini del normale: tant'è che i loro peni stavano quasi per sfiorarsi! Mentre le bocche erano perfettamente saldate ai seni di Veronica, i gemelli iniziarono a lanciarsi dei sguardi fulminanti, come a voler rimproverare l'altro intimandolo di farsi più indietro, perché toccarsi tra di loro in quella situazione sarebbe stato incredibilmente sconveniente. Quindi lo scenario era questo: da una parte il loro istinto che li portava a succhiare quelle morbide carni senza possibilità di staccarsi, dall'altra il loro lato infantile che li spingeva a dimenarsi come delle trote fuori dall'acqua, per cercare di evitare a tutti i costi i contatti tra i loro membri e non rendere la cosa troppo strana. Forse la cosa più semplice da fare... era andare oltre? Si, leccare era bello, e quel seno era così morbido che potevano perdersi sulle forme di Veronica e abbandonarsi ad un universo di beatitudine più che sufficiente. Ma la sufficienza in quella situazione non bastava e a causa della loro nuovissima forza non potevano venire per così poco. Sfogarsi era impossibile, ma di certo c'era qualcos'altro che potevano fare... continuare col loro piano ad esempio. Bastò una semplice occhiata, e dopo un banale cenno i due si divisero i compiti: Andrys spalancò la bocca ed iniziò a leccare il seno della papessa con ampie e lentissime lappate, mentre invece Orikan iniziò ad alternare la bocca con la mano, palpandola tra un bacio e l'altro, alzando poi lo sguardo verso di lei sfruttando il tono di voce più basso e sexy che avesse nel suo repertorio.
    Sai... se tu volessi, potremmo darti molto di più... basterebbe chiedercelo. Non potremmo disubbidire ad un tuo ordine.
    Detto questo, tornò con le labbra spalancate su di lei e dopo un lungo sospiro cercò di prendere quanta più carne possibile in bocca, succhiandola e circondando il capezzolo con la lingua, lasciando la parola al fratello che abbandonò la morsa del seno di Veronica per riprendere il discorso di Orikan, senza smettere di massaggiarle con le dita il seno e il capezzolo.
    Non faremo mai qualcosa che potresti trovare sconveniente... ma se è un tuo ordine invece...
    Il piano prendeva forma, ed era l'unica cosa che permetteva loro di non diventare delle bestie ansanti capaci solamente di muovere i bacini, sospirare e sbuffare mentre aspettavano disperatamente di venire tra le morbide dita di Veronica. Volevano di più, volevano molto di più, ma soprattutto il loro desiderio era di trascinare anche Veronica verso quella perversione e renderla complice di ogni singolo passo che compivano.
     
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    La situazione era fuori controllo, Veronica non aveva fatto i conti con tutte le sensazioni con cui avrebbe avuto a che fare in un singolo momento e ora stavano arrivando come un fiume in piena. Le mani esitavano di fronte alla consistenza di quei grossi cazzi, e tremavano quando li sentiva vibrare. Erano caldissimi, di una consistenza e temperatura che mai aveva provato in vita sua, il confronto con quel vibratore era zero... tutta sostanza e privo di qualsiasi vita. Loro invece erano vigorosi, forti, pieni di vita e poteva percepirla dal loro fiato bollente che la circondava. Veronica non li guardava mia in volto: era sempre piegata in avanti verso quelle virilità, che ogni tanto puntava gli occhi sui muscoli saldi e bollenti dei ragazzi. Non riusciva a credere che si trovava in compagnia di corpi tanto piacevoli da vedere, e ogni dettaglio che coglieva del loro fisico la stimolava a muovere più velocemente le mani, decisa a ricambiare quelle sensazioni, vogliosa di sentirne di più. venne ricompensata: percepì i loro fiati farsi più affamati e quando la pelle si foderò di brividi intensi dovuti dalla loro passione che cresceva, Veronica non riuscì a trattenere un fiato più intenso e bollente degli altri, trasformandolo ben presto in un gemito impossibile da nascondere. Stava godendo semplicemente masturbando quelle mazze enormi? No, non era solo quello, era perché si trovava in loro compagnia e la stavano guidando abilmente verso un mondo di lussuria che lei non pensava di poter conoscere. Era solo una messa in scena, ma lei ci stava credendo, e per lei era tutto bellissimo. le loro parole si fecero ovattate, arrivarono lentamente nella sua testa ma il messaggio venne recepito, forte e chiaro. E se da una parte sentiva ancora un pò di imbarazzo, dall'altra invece riusciva a percepire qualcosa di mai provato fino ad allora, qualcosa che le sue sottoposte le avevano sempre lasciato come premio ultimo di un cammino che non aveva ancora percorso del tutto, ma che adesso poteva averne un assaggio. Una sensazione piacevolissima le risalì il ventre stringendo la sua gola ma permettendole comunque di parlare.
    Il vostro... capo...?
    Riuscì a bisbigliare ben poco, perché quando le bocche dei gemelli le finirono contro il petto una scarica di piacere le attraversò la schiena, costringendola a piegarla assieme alla testa all'indietro, ritrovandosi a gridare di piacere verso l'alto. La presa delle mani si fece subito più salda e per un istante sentì come se dovesse svenire all'indietro, ma risultò invece pietrificata, condannata a prolungare quel verso di piacere in maniera sempre più stridula e calda, mettendosi in imbarazzo ma risultando incapace di trattenersi oltre. La sua intimità si bagnò copiosamente e i capezzoli si fecero più turgidi in risposta. Non pensò alle preoccupazioni dei ragazzi e forte di quella nuova posizione, le dita iniziarono a scorrere sulle loro verghe alla ricerca della base, carezzandola delicatamente mentre riscendeva sul loro scroto, afferrandolo con vigore e assaporando tutta la loro virilità. Era come avere potere su di loro, le piaceva. Non perché voleva dei servi al suo cospetto ma perché adorava l'idea che dei sottoposti fedeli avrebbero fatto qualsiasi cosa per lei... e lei sarebbe stata ben felice di ricompensarli. L'eccitazione la rese fradicia, il clitoride divenne sensibile da morire e il ventre le fece male per quanto intensamente si stava contorcendo. I movimenti sulle loro verghe si fecero molto più intensi, cosa che li portò a toccarsi inevitabilmente anche se loro non volevano, ma Veronica era in trance a quel punto, non lo avrebbe impedito nemmeno volendo. Tanto erano esperti, no? Di sicuro quel poco di contatto non li avrebbe distratti. Lei era quella da giustificare...
    I-i miei... i miei ordini... ordini...?!
    Il capo scese inevitabilmente di nuovo verso di loro, fissandoli finalmente negli occhi e ammirando uno spettacolo che non pensava di poter assaporare mai in vita sua: li stringeva saldamente per quelle verghe meravigliose, scivolando verso il basso fino ai loro testicoli, mentre loro stringevano quei corpi forti a lei le leccavano le sue parti più intime mentre le davano suggerimenti che suonavano come idee sue, ottime idee, idee che doveva mettere in pratica ad ogni costo. Le diede alla testa, inevitabilmente, era una ragazzina in piena fase ormonale anche lei, pertanto sentiva di averne bisogno.
    Quindi... se io vi chiedessi di fare qualcosa per me... anche se non vi tocco... voi lo fareste?
    Il suo tono lasciava intendere che aveva per loro una ricompensa in caso avessero ubbidito a quell'ordine facendo un buon lavoro, ma per esserne sicura doveva avere la prova. Iniziò ad allentare la presa sulle loro verghe, a malincuore visto che più si allontanava più non sentiva il loro calore, e adesso che ne era praticamente assuefatta diventava difficile farne a meno. Lo stesso valeva anche per i suoi seni che per quanto fossero sensibili e piacevoli da farsi massaggiare in quel modo, ora voleva molto, molto di più. Erano stati bravi, ma se poteva dare loro degli ordini... allora lo avrebbe fatto. Scivolò lentamente sul letto, posizionandosi sul lato destro del corpo per poi sollevare la gamba sinistra, mettendo perfettamente in evidenza le sue grazie: era completamente fradicia e entrambi i suoi orifizi risultavano talmente lubrificati che, quando tremavano per aprirsi e rendersi evidenti, dei filamenti di umori rimanevano a fare da sottili stringhe, simili ai resti di una succosa pellicola rimasta strappata a metà. Era rossa in volto, non faceva quelle mosse a cuor leggero, infatti la mano che sosteneva la gamba tremava imbarazzata, ma era tardi per tornare indietro e ne voleva molto, molto di più.
    Mi sono... mi avete fatto bagnare tantissimo... ho bisogno di una pulita... mi aiutereste come avete fatto col mio petto?
    Nel banchetto c'era abbastanza spazio per entrambi. ad uno sarebbero toccati i sapori intensi della sua intimità, all'altro la morbidezza estrema di quelle natiche perfette ed abbondanti. Veronica era indubbiamente matura per una ragazzina di 12 anni, era irresistibile, ogni parte del suo corpo era morbida, dolce e perfetta, il suo sapore li avrebbe ammaliati e ora che aveva le gambe spalancate, il suo odore avrebbe infestato la stanza stregando i due con il suo aroma femminile unico. Li fissava ancora negli occhi, imbarazzata ma temeraria... affamata di loro.
     
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    Ostentare fermezza diventava sempre più difficile. MALEDETTAMENTE difficile. Non soltanto perché quella situazione era erotica ad un livello stratosferico per loro, essendo effettivamente dei verginelli alle prime armi, il vero problema era che Veronica si mostrava perversa in una maniera tutta sia, una maniera semplicemente irresistibile! Non aveva niente a che fare con le attrici porno perverse a cui erano abituate, né alla sensualità di Marushka e Petrovia che battevano nel vicolo vicino alla loro abitazione. No, lei era dolcissima, una perversione tanto calda quanto pura, che non li invitava a perdersi con lei ma a guidarla verso un mondo che i gemelli le avevano venduto come se fosse dietro l'angolo, quando in realtà non avevano la più pallida idea di cosa fare. Erano oramai nel nirvana di una stimolazione senza precedenti, era perfetto e gustoso, ogni senso era stimolato in quel momento dagli odori, agli sguardi, al gusto e ogni genere di sensazione. Le mani di Veronica li stringevano e solo per un istante esitarono, mugugnando quando i loro peni entrarono in contatto nonostante lo sforzo che avevano fatto per evitarlo con tutte le loro forze. Per un singolo istante, gli sguardi dei due divennero serissimi, piantati rispettivamente nelle palle degli occhi dell'altro, intenti a scambiarsi un messaggio privo di fiato, ma solo di labiale: no omo. Per il resto fu il paradiso, un sogno, un sogno dalla quale erano destinati a svegliarsi oramai. E fu un brusco risveglio. Erano lì, inebetiti dal suo fascino e da quei movimenti provocanti della piccola Veronica, ammaliati dalle sue forme che più si rivelavano e meno sembravano infantili, e quando lei li invitò a farsi finalmente avanti qualcosa dentro di loro si ruppe, frantumandosi in mille pezzi, e più la gamba di Veronica si alzava rivelando le sue carni vogliose e fradicie, più quella voragine ancora fresca nei cuori dei gemelli si dilatava allo stesso ritmo, facendoli diventare paonazzi in volto e con gli sguardi sempre più sgranati e vitrei. Bastò quell'invito spassionato e generoso per farli crollare letteralmente sotto il loro stesso castello di carte, e tremando alla sola idea di far cadere tutto quel teatrino finendo umiliati e rinnegati da ogni essere vaginamunito del globo terracqueo per i prossimi millenni, decisero di fare la cosa più sensata possibile: andare nel panico.
    Ma no Veronica! Così ti stanchi!
    Facciamo noi! Tranquilla!
    Si fiondarono su di lei, ma non per dare il via al banchetto, ma per afferrarle la gamba che lei stessa aveva sollevato, forse molto più del necessario, tant'è che spinsero la povera papessa oltre il limite del letto facendola finire con la testa penzoloni verso il terreno. Sarebbero stati attenti a non farla cadere ovviamente, ma in quella situazione per lei sarebbe stato molto difficile vederli. Questo perché sui loro volti c'era dipinto il panico e non volevano farsi sentire d alei mentre confabulavano a bassissima voce con i denti serrati e le labbra sgranate.
    Che facciamo?! Io non sono bravo nemmeno a leccare il gelato!
    Lo so! Con le tette è facile ma... ma lì sotto è tutta un'altra cosa!
    Quello era il momento decisivo, fallire significava tradire il loro stesso gioco e non potevano permetterselo. Certo non potevano immaginare che sarebbe stato tutto molto più facile del previsto ma essendo privi di qualsiasi esperienza la loro esitazione era logica. Orikan in particolare tremava all'idea di fare brutta figura: Veronica lo aveva stregato e ci teneva davvero a seguire il suo "ordine", quel gioco si era rivelato il migliore della loro vita e non voleva che finisse con un buco nell'acqua. Andrys invece immaginava uno scenario anche peggiore, dove la loro inettitudine avrebbe tirato fuori il cento per cento dello spirito da dominatrice di Veronica che li avrebbe respinti condi sprezzo condannandoli immediatamente a subire il giudizio di Domino. A confronto sconfiggere demoni giganti e armature slime era un passeggiata!
    Ok... non può essere così difficile.... diciamo che è come mangiare un'anguria, ok?
    Ma io la taglio a pezzettini per togliere i semini neri con comodo!
    E infatti mi fai schifo per questo! Che razza di uomo sei!
    Ho paura che i semi mi crescano in pancia!
    Basta! Allora facciamo che è come... come una grossa costoletta piena di salsa, però con meno morsi e robe da strappare, ok?
    Oh... adesso ho una voglia matta di costolette!
    Andrys gli lanciò una gomitata sul fianco che spezzò il fiato del fratello. Orikan accusò, ma rispose allo sguardo furioso del fratello annuendo con il capo. Non potevano fare altrimenti. Decisero quindi di riprendere le loro facce da poker, passandosi prima una mano sul volto come se stessero indossando una maschera per poi tirare di nuovo su Veronica, riportandola comodamente sul letto e sfoggiando i loro sguardi più seducenti.
    Perdonaci capo, una piccola distrazione...
    Ma non punirci, ci faremo perdonare, promesso...
    Detto questo, fissandola dritta negli occhi fino a sparire nelle sue intimità, i gemelli rimasero con le mani sulla sua coscia, arrivando finalmente di fronte ai pertugi umidi che la papessa aveva offerto loro tanto generosamente. Una volta lì davanti, di fronte a quel mare di carne vogliosa e piena di umori, le sensazioni cambiarono completamente: l'odore femminile dei suoi succhi penetrò nelle narici e nel cervello dei due, inebriandoli e facendo aprire le loro bocche come delle bestie affamate. Iniziarono subito a respirarle addosso e divenne difficile resistere al richiamo del più basso istinto. Man mano che tenevano la gamba di Veronica sollevata, le dita si stringevano a lei come a volerla massaggiare, mettendola a suo agio, poi lentamente le lingue si allungarono, posandosi sulle sue carni per poi venire circondate dalle loro labbra. Andrys si occupò della sua intimità, solcando prima le grandi labbra e poi anche il clitoride, iniziando a morderle le parti carnose più morbide senza strafare, non sapeva fin dove poteva spingersi e non voleva assolutamente spingersi oltre. Orikan invece fu più aggressivo e diretto, allungando la lingua il più possibile partendo dal perineo e risalendo fino alle natiche di Veronica, soffermandosi sul suo buchino che violò appena, per poi allungarsi sul seder pieno e sodo della papessa, baciandolo e mordendolo prima di tornare alla base. Iniziarono quindi a leccare e succhiare i suoi succhi, soffermandosi all'entrata di quegli orifizi senza violarli più di tanto. Si stavano lasciando trasportare, e man mano che saliva l'eccitazione, il gusto diventava sempre più dolce e i loro movimenti diventavano sempre più affamati.
     
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    Non aveva idea di cosa aspettarsi in effetti, ma tutto poteva prevedere meno di finire spinta oltre i limiti del letto, cosa che la colse assolutamente alla sprovvista e la fece squittire di timore appena sentì il soffice mancarle dal collo. Ebbe timore di cadere, dare una fragorosa botta a terra per poi guadagnarsi un enorme bernoccolo proprio in quella situazione. Non era assolutamente una bella idea! un bernoccolo avrebbe distrutto tutto il pathos! Avrebbe perso il suo fascino e la sua capigliatura, già piuttosto provata, sarebbe peggiorata di colpo. Senza contare che se iniziava a sfregare la testa sul letto rischiava di farsi male e invece di gemere avrebbe gridato di dolore. Perché strusciare la testa sul letto? Beh perché... perché rischiava di godere molto, no? Il pensiero le fece salire il sangue al cervello, oltre che la posizione ovviamente. Stava ragionando in maniera sempre più perversa e all'improvviso il problema di essere appesa a testa in giù passò totalmente in secondo piano. Portò i pugnetti chiusi all'altezza del volto, nascondendo le sue labbra lucidissime e umide, eccitate come non mai. Si stava davvero trasformando in una pervertita... fortunatamente aveva trovato degli amici sinceri, disposti a stare al suo servizio pur di farla stare bene ed aiutarla con quel problema. I gemelli erano davvero dei ragazzi preziosi, oltre che bellissimi... forse poteva abbandonare del tutto la sua timidezza e i suoi timori per assaporare il momento senza ulteriori remore. Sfoggiò un sorriso, visto quel ragionamento a testa piena non aveva sentito una singola sillaba dello scambio dei due e quando tornò sul letto sfoggiava ora un sorriso molto più divertito, la faccia meno vermiglia e i pugni serrati erano diventati più morbidi, adagiati sul petto senza ulteriore vergogna. Erano pronti per iniziare.
    Mi fido di voi... sono nelle vostre mani!
    Detto questo socchiuse gli occhi, rimanendo in silenzio e assaporando il momento. Non voleva più vergognarsi quindi si lasciò completamente andare. Il risultato fu assolutamente strabiliante: in un solo istante il piacere la colse e le risalì la schiena facendola inarcare completamente all'indietro. I mugugni che i respiri dei ragazzi le strappavano si trasformarono in un grido di piacere dapprima molto acuto e poi sempre più lento e caldo. Le mani guizzarono istintivamente sulle loro teste, prima timidamente, poi facendo sprofondare le dita tra i loro capelli, massaggiandoli delicatamente e con grande premura, proprio come loro stavano facendo con lei. Le lingue calde, le labbra bollenti e i respiri incandescenti erano tutta un'altra cosa. Non c'era paragone con quel dildo inespressivo e senz'anima, forse poteva contare sulle dimensioni, ma non aveva nulla di passionale. I gemelli invece le stavano facendo scoprire qualcosa di unico, mai assaporato prima e il loro premio non esitò a sopraggiungere: altri umori, abbondanti, seguiti da gemiti lunghi e profondi di Veronica che iniziò a muoverei l bacino lentamente, prima all'indietro mettendo in mostra il suo culetto, dando ad Orikan la possibilità di spingersi oltre, poi in avanti, concedendo più spazio ad Andrys e offrendole la sua immacolata intimità, tanto stretta quanto generosa di succhi. La cosa affascinante era che gli umori femminili non venivano solamente dalla sua intimità ma anche dal buchino posteriore, privo di qualsiasi impurità e trasformato in un fiore di puro piacere. E più lei si eccitava, più quei fluidi diventavano dorati e brillanti, diventando più gustosi, più intensi, un banchetto divino riservato solo a loro. I capezzoli e il clitoride si inturgidirono, trasformandola in un calderone di sensazioni irrefrenabili.
    Così.. si ragazzi... anf... di più vi prego... anf... datemene ancora...
    Era schiava di quelle attenzioni, e più ne riceveva, più ne desiderava, affondando le dita minute ma decise tra i loro capelli mentre li spingeva verso le sue intimità, priva di vergogna, con i piedi e le dita di essi tesi come non mai, persa in un piacere che non pensava di poter provare... o di meritare.
     
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    Di rado Andrys e Orikan avevano assaporato qualcosa del genere, la loro esperienza da quel punto di vista era esclusivamente culinaria e non sessuale ma molto presto avrebbero carpito la differenza tra le due cose. Quello che potevano comprendere ora, totalmente inebriati dal piacere, da quegli odori e quei sapori irresistibili, era che Veronica sapeva di buono. Non un buono lusinghiero, ma spontaneo, qualcosa che potevano assaporare man mano sempre di più, diventando più voraci, affamati e insistenti. Le sue mani e i suoi gemiti incentivavano i ragazzi a darsi da fare, oramai completamente estraniati dal piacere personale: di norma di fronte ad uno spettacolo del genere avrebbero dedicato almeno una mano alle loro verghe per un minimo di sollievo, ma non in quel momento: per quanto fossero eccitati, i loro corpi non avevano assolutamente spazio in quell'equazione. Era come se quei fluidi afrodisiaci li avessero plagiati, costringendoli a concentrarsi unicamente su di lei e ovviamente né Andrys né Orikan stavano opponendo resistenza alla cosa. Le loro mani erano solamente per lei, e sapevano esattamente come utilizzarle... o meglio, potevano immaginarlo guidati da quelle sensazioni, ma non servivano grossi suggerimenti. Orikan stava assaporando con immensa attenzione il suo culetto, soffermandosi sulla corolla di carne usando la punta, quasi a volerne sottolineare ogni piega lasciando che la saliva si mescolasse ai suoi fluidi, non aveva idea che anche l'ano di una persona potesse lubrificarsi per il sesso e questo avrebbe confuso non poco le sue idee in futuro, ma non in quel momento, era troppo concentrato sull'assaporare ogni singola goccia di quel piacere, e più Veronica lo invogliava spingendo il suo morbido culetto contro di lui, più ne desiderava. Portò entrambe le mani sulle natiche, afferrandole saldamente ed iniziando ad impastarle come si deve, la carne di Veronica era morbidissima e sembrava quasi che il suo fiato eccitato e bollente potesse intenerirla ancora di più. Divenne insaziabile e quelle che prima erano semplici lappate, divennero spinte con la lingua senza freni, che piegavano la carne del suo perineo e si insinuavano con forza dentro quell'anfratto stretto e delizioso. Orikan non risparmiava affatto sulle attenzioni, facendo scivolare i pollici sulla sua stessa saliva in modo da poter allargare il più possibile l'anfratto che aveva davanti, respirandoci affannosamente sopra come una bestia famelica che non sa più trattenersi di fronte ad un lauto banchetto. E quando spingeva la lingua dentro di lei, come se fosse a caccia di una purezza da violare, le corde vocali si infrangevano nella sua stessa bocca facendo vibrare lingua e labbra, saldamente attaccate alla pelle sacra di Veronica, decise a strapparle altri gemiti, altre grida. Era deliziosa, e lui non poteva esimersi dal gustarne sempre di più, sempre più a fondo, sempre più forte. Andrys aveva invece un compito assai più gravoso, perché divenne difficile prestare attenzione a tutto con solo una lingua, specialmente quando i fluidi nella sua bocca divennero abbondanti, facendo arrivare il sapore intenso di Veronica fin dentro il cervello. Con una mano teneva ancora la gamba della papessa sollevata, mentre l'altra scivolò lentamente sul suo pube, arrivando di fronte all'entrata di quella carne proibita. Non fu avido, e decise di concentrarsi esclusivamente sul pertugio con la lingua, mentre il pollice iniziava delicatamente a massaggiarle il clitoride, cercando di renderlo sempre più duro ed eccitato. Riusciva a percepire quanto Veronica apprezzasse quel trattamento, era come se ricambiasse il suo bacio in maniera perversa con ciò che aveva tra le gambe, un tremolio irresistibile che lo spronava a leccare sempre di più, e ogni solco tra le grandi labbra lo portava più a fondo, rapendo tutti gli umori che Veronica gli concedeva mandandoli giù senza esitazione. Nonostante non stessero parlando né fossero in qualche contatto psicologico, in quel momento i gemelli stavano ancora una volta facendo gioco di squadra: quando uno riceveva la spinta di Veronica, spingeva a sua volta più forte con il volto in modo da portarla dal fratello, così da enfatizzare infinitamente ogni singolo spostamento, rendendolo perfetto. Da soli non erano niente, ma in due i gemelli erano sia dei guerrieri formidabili e vigorosi, sia degli amanti dal talento innato. E visto che più quella situazione andava avanti e più loro si eccitavano, Veronica doveva stare attenta a non stancarsi subito con le loro lingue o sarebbe stato difficile star loro dietro: a quel punto le loro verghe erano di una durezza e di un'eccitazione unica, mai provata prima d'ora. Non le saltavano addosso solo per rispetto alla sua dolcezza e al loro ruolo, ma oramai ogni istante senza la giusta soddisfazione sarebbe stata come una tortura.
     
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    Non poteva aspettarsi che sarebbe stato così intenso, dava per scontato che poteva paragonarlo ad una variante più incisiva di quando si masturbava su entrambi gli orifizi contemporaneamente, sicuramente sarebbe stato semplice trattenersi e non sembrare troppo perversa, ma si sbagliava. Si sbagliava immensamente perché non era abituata ad avere tante attenzioni, tanti movimenti intimi e imprevedibili. Quando si toccava da sola sapeva sempre cosa stava per succedere, ora invece non sapeva cosa aspettarsi e ogni colpo di lingua, ogni affondo più risoluto, ogni tocco inaspettato e ogni labbro che scivolava sulla sua pelle le provocava un brivido diverso. Le sue ossa e i suoi muscoli erano intrappolati in una danza senza senso che rispondeva ad ogni singolo stimolo in maniera caotica, partendo dal bacino e facendola danzare sinuosa fino a risalire la sua gola dove si sfogava attraverso un gemito più lungo, più forte, più caldo. Quanta passione in quel momento, quanto piacere, e la cosa peggiore era che a differenza dei gemelli lei portava un fardello più grande, perché da quella posizione poteva vederli. Non perfettamente, certo, ma poteva vedere i loro corpi contorcersi sotto di lei, desiderosi di darle piacere, poteva vedere quei muscoli affascinanti serrarsi e quelle verghe diventare sempre più forti. Le dita si strinsero tra i loro capelli quasi come se stesse cercando di masturbarsi da sola ma non poteva, sicuramente non meglio di loro due, eppure desiderava di più, sempre di più, non le bastava mai. Era affamata... voleva loro, e non poteva attendere oltre.
    Ragazzi... vi prego... basta... mi farete impazzire...
    Il tono della sua voce non sembrava affatto una supplica disperata, anzi sembrava quasi in colpa con sé stessa perché stava chiedendo loro di smettere. Il suo corpo era praticamente sciolto sulle loro bocche, mai era stata così bagnata in vita sua e le sue intimità pulsavano impazienti di averne di più, ma lei aveva una responsabilità a quel punto e dopo averli visti eccitarsi sempre di più, dopo che le avevano fatto dono delle loro lingue, Veronica doveva ricambiare. Iniziò ad accarezzare le loro teste per incentivarli ad alzarsi, fermando i movimenti col bacino per quanto le fosse possibile, ma dovevano andare avanti oppure avrebbe perso il senno.
    Vi prego... ora tocca a me...
    Voleva essere chiara, sicuramente avrebbero capito, li guidò nella speranza che le concedessero finalmente fiato e sarebbe stato un lungo sospiro di sollievo. Si rese conto che da quando avevano iniziato ben poco ossigeno era entrato e molto fiato invece era uscito. I suoi gemiti rimbombavano ancora nella testa rendendola paonazza dall'imbarazzo, in fondo stava concedendo a due uomini di leccare le sue parti intime e niente poteva metterla più a disagio di così, ma oramai curiosità e voglia avevano plagiato ogni suo singolo pensiero, e voleva ricambiare i gemelli che con così tanta attenzione stavano sedando i suoi bisogni, accendendone di nuovi. Voleva vederli sul letto, inginocchiati sul materasso, lei avrebbe fatto altrettanto. Lo spettacolo del suo corpo eccitato da morire sarebbe stato davanti a loro, con le intimità grondanti che colavano sul letto e che ne chiedevano ancora, ma stavolta non avrebbe fatto nulla per nasconderlo. Lo sguardo di Veronica sarebbe rimasto leggermente imbarazzato, man on lo distolse più dai due, alternandoli in modo da donare ad entrambi uguali attenzioni, e lentamente le sue mani si sarebbero gustate quei corpi deliziosi, man mano che i gemelli si sollevavano ai suoi fianchi le dita di Veronica avrebbero solcato ogni singolo muscolo, addominale e pettorale fino a raggiungere i loro membri, impugnandoli saldamente tra le dita per poi iniziare a masturbarli lentamente.
    Per iniziare... vorrei usare la bocca, ok? Voi mi direte se lo sto facendo bene e... beh... se servirà, ditemi cosa fare... io lo farò senza domanda. Poi quando sarete pronti...
    Non voleva leccarli solo per ricambiare il favore, voleva riempirli di umori come era successo a lei, preparandoli per ciò che sarebbe successo dopo... solo in quel caso abbassò lo sguardo un pochino imbarazzata, ma quando lo fece i suoi capezzoli vibrarono visibilmente di eccitazione e mentre fissava quelle cappelle enormi che si schiudevano sotto i movimenti decisi delle sue mani, seppe che li desiderava ardentemente. Scivolò con le dita fino ai loro testicoli, massaggiandoli con i polpastrelli per poi tornare a masturbarli, dopodiché tornò a guardarli con immenso desiderio, aspettando che fossero pronti. Titubava ancora, per quanto fosse impaziente era ancora indecisa e soprattutto priva di esperienza, ma oramai i gemelli avevano la sua massima fiducia e si sarebbe lasciata accompagnare da loro fino alla fine di quel viaggio. Avevano iniziato per farla sfogare, ma adesso più esploravano cose nuove, più voleva conoscerne. Non c'era più un limite fissato...
     
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    Ci scusiamo per il ritardo ma verso ferragosto sono stato in vacanza e ho staccato la spina un pò per tutto, è colpa mia. Riprenderemo a rispondere regolarmente.

    Smentiamo un fatto: i ragazzini in Russia non nascono con la bottiglia di Vodka in mano, tanto meno lo usano al posto delle vitamine per crescere sani e forti. Pensandoci bene, qualche Ivan delle loro parti probabilmente era cresciuto così, ma non scendiamo nel dettaglio. Il punto era che i gemelli non erano proprio avvezzi all'alcol, quindi le sensazioni inebrianti li colpivano forte in testa, rendendoli facili da soggiogare e soprattutto deboli. Fortunatamente la Papessa era inesperta quanto loro, altrimenti avrebbe potuto piegarli come niente al suo volere. Per farla breve, ritrovarsi tra le sue dolci e succose intimità fu esattamente come tuffarsi dentro un barile di Vodka da astemi: persero ogni cognizione del tempo e dello spazio, perfino la sensibilità alla lingua, la muovevano di riflesso accontentandosi più che volentieri di anche solo gli umori della papessa come consolazione. Quindi quando furono costretti a separarsene, le loro facce erano paonazze, del tutto stravolte dal piacere, inebriati da sensazioni mai provate e con la lingua penzoloni neanche un cane da corsa il 16 di agosto dopo l'ultimo giro della giornata. Non sapevano neanche cosa li avesse fatti smettere, non stavano realmente ascoltando la papessa: come premesso, loro si limitavano a seguire gli ordini oramai totalmente assoggettati da quelle sensazioni nuovissime e spettacolari che li avrebbero resi sicuramente dipendenti. L'unica cosa che li fece rinsavire fu l'espressione da ebete che videro sulla faccia del rispettivo fratello, cosa che gli strappò dapprima una risata, poi si resero conto di avere entrambi la lingua penzoloni, quindi quando Veronica attirò la loro attenzione lo fece con queste facce totalmente ricoperte di umori e una mano a tappare la bocca, per non fare la figura dei fessi. C'era mancato poco, se Veronica scopriva che in realtà stavano solo abusando della sua gentilezza e che in realtà non erano affatto dei buoni samaritani, di sicuro la violenta spada di Domino li avrebbe colpiti senza alcuna esitazione.
    No franluilla...
    Li aliuiamo noi a fallo befe...
    Rendendosi conto che la lingua era ancora un pochino secca, i gemelli si schiarirono la voce dissimulando un'espressione un pochino più seria. Nel farlo, Orikan mandò di traverso un pò di saliva ed iniziò a tossire tenendo la schiena piegata in avanti, così Andrys prese in mano la situazione, riprendendo il discorso ed iniziando a dare sonore pacche dietro la schiena del fratello.
    Dicevo... non preoccuparti, ti guideremo noi.
    Mentre Orikan riprendeva fiato, Andrys si alzò in piedi sul letto, solo per vedere il fratello che si distendeva in vece su di esso, schiena a terra con le gambe penzoloni fuori dall'estremità. I due si scambiarono uno sguardo tutt'altro che complice, chiaramente erano ancora un pò storditi e non riuscivano a coordinarsi.
    Ti renderai conto che non è così difficile ed è anche divertente, devi solo seguire qualche consiglio.
    Seguì un altro rapido spostamento, dove Andrys si sdraiò sul letto su un fianco, usando un braccio per tenersi la testa e tenendo l'altro dietro la schiena, dissimulando una posa da modello, mentre il fratello invece tornava eretto, in ginocchio vicino a Veronica ma con il busto rialzato, di nuovo in totale disaccordo tra di loro. Il secondo sguardo che si scambiarono celava una punta di rabbia.
    Cerca solo di non usare i denti.
    Mordicchia un pò quando puoi, tenendoti sulla punta.
    Arriva fino in fondo e non preoccuparti della saliva.
    Ma non risucchiare tipo effetto minestrone.
    Alla fine, dopo un movimento e l'altro, si ritrovarono entrambi sulle punte dei piedi, con le ginocchia piegate, il busto all'indietro e le braccia sulle cosce, proprio come due perfetti russi. La posizione era anche buona, ma senza la tuta sembravano un pò ridicoli, quindi decisero di mettersi semplicemente in ginocchio per rendere le cose più facili a Veronica. Si scambiarono uno sguardo da "al primo colpo", dopodiché lasciarono a Veronica l'arduo compito di iniziare, un pò perché effettivamente ancora troppo timidi, un pochino perché a differenza loro Veronica stava iniziando a lasciarsi andare del tutto e sembrava pronta a mangiarseli vivi... da quel punto di vista quella ragazzina era davvero prematura.
     
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    Era già pronta a farsi avanti, per essere onesti Veronica non rimase colpita né stranita dalle loro facce inebriate, lei stessa probabilmente aveva mostrato un'espressione simile mentre assaporavano le sue carni, non voleva di certo metterli in imbarazzo e considerò quel loro stato di "inebriati" come più che normale, anzi forse stavano enfatizzando il tutto per darle qualche merito di troppo. Erano davvero dolci e premurosi con lei, difficile per Veronica immaginare quanto fosse ingenua, e non solo nei confronti dei gemelli dopotutto. Era una sua dote vedere del buono in ogni cosa, e riusciva a vederlo anche nei strani movimenti che seguirono subito dopo. Voleva proseguire, non a caso li aveva accarezzati intimamente con audacia, temendo anche per un momento di aver fatto qualche mossa di troppo, o addirittura di aver fatto loro del male. Poi capì: stavano facendo ginnastica per farle riprendere il fiato ed essere pronti ad assecondarla in una manovra delicata come quella che stava per eseguire. Arrossì moltissimo la piccola veronica, nascondendo la sua espressione sorpresa dietro i suoi minuti pugnetti stretti saldamente all'altezza delle labbra, intenta ad osservare con estrema attenzione i loro consigli. Un pò confusi forse, ma non avrebbe avuto difficoltà a parafrasarli. Anche perché a quel punto era del tutto distratta dai loro agili e muscolosi corpi che si esibivano in tutti quei movimenti davanti a lei, quello che sentiva scendere dal suo nasino era probabilmente sangue ma doveva restare forte.
    Lasciate fare a me, non vi deluderò!
    Detto questo raccolse tutto il coraggio di cui aveva bisogno, inspirò profondamente e anche se era ancora rosso in volto non si tirò in dietro: fece piccoli passetti con le ginocchia sul letto per avvicinarsi a loro, poi iniziò a piegarsi in avanti, rendendosi conto del fatto che il mantello iniziava a tirare, quindi decise di toglierlo. A quel punto era davvero completamente nuda davanti a loro, e più si piegava per raggiungere le loro verghe, più uno spettacolo inatteso e che nemmeno lei poteva prevedere si palesava agli occhi dei gemelli: il suo fondo schiena prendeva sempre più forma e rotondità. Spontaneamente, senza volerlo, Veronica portava il sedere all'insù, inarcando la schiena il più possibile anche per raggiungere meglio le loro verghe ed essere all'altezza giusta, le ginocchia erano tenuta il più vicino possibile al ventre quindi anche le cosce descrivevano una curva perfetta del suo fondo schiena, un monte di carne perfetto, lucido e illibato, senza ombra di dubbio un tesoro da ambire. E non era finita lì. Le manine di Veronica non esitarono più di tanto ad impugnare i loro membri, si era abituata a quella sensazione oramai. Esitò piuttosto quando si ritrovò a muoverle i primi istanti, rendendosi conto di quanto vicina fosse alle loro gambe toniche e quei ventri scolpiti. ora riusciva a capire molte cose... chinarsi per poter accogliere tra le proprie labbra un membro maschile non è solo un modo per dare piacere al partner o imporre la propria supremazia, era anche un modo per godersi lo spettacolo. Un corpo tonico come il loro era davvero mozzafiato e si ritrovò a respirare profondamente mentre si avvicinava a loro e li masturbava con più intensità, non più veloce, ma stringeva con le dita quelle verghe come se temesse di cadere in avanti. Non voleva fare brutta figura, quindi prima di sbattere il naso sul materasso, abbassò la verga di Andrys verso le sue labbra e gli concesse un piccolo bacio sulla punta, poi fece lo stesso anche con quello di Orikan e le masturbazione si fece più decisa e precisa. Senza volerla, il suo bacino faceva piccoli e appena percettibili movimenti simili ad una lentissima danza, che rendeva ancora più invitante quel corpicino esagerato che tutto sembrava meno che appartenere ad una dodicenne. Timorosa di fare uno sgarbo ad uno dei due gemelli, preferì iniziare contemporaneamente su entrambi: li mise punta contro punta e mentre li masturbava più forte, allungò la lingua per poterli assaggiare entrambi contemporaneamente. Il sapore la stupì, non era esattamente come se lo immaginava, sembravano delle caramelle a vederle da fuori ma avevano un sapore del tutto diverso, più pungente. Dapprima ne fu poco entusiasta, poi però si rese conto di quanto quel semplice gesto potesse stimolare le loro verghe e i loro corpi e ne fu attratta, quindi iniziò a leccare le punte alternandole: prima una, poi l'altra. Si stupì piuttosto del fatto che non aveva smesso mai di guardarli, e anche mentre risaliva la cappella con la lingua, alzava lo sguardo verso il gemello a cui stava dando attenzioni, cercando prima i suoi muscoli e poi il suo sguardo, mostrandogli uno spettacolo unico: l'espressione vogliosa, il volto arrossato, le labbra morbide umide e la bocca totalmente spalancata per permettere alla lingua si uscire del tutto sulla cappella, senza freni o esitazioni. Era tutto esposto, stava mostrando la sua perversione a quel punto e cercava nei loro sguardi un segno di apprezzamento per capire se stava facendo bene e se doveva andare oltre.
     
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    Ciò che teneva i gemelli in piedi a quel punto era solo la pressione del sangue, che stava per esplodere. Qualsiasi medico con grande esperienza li avrebbe dichiarati morti già da un pezzo a quel punto, ma qualcosa li teneva in vita: primo, la consapevolezza che in caso dovevano restare vigili perché se Domino arrivava all'improvviso poteva senz'altro resuscitarli e ucciderli di nuovo in maniera dolorosissima. Secondo, la papessa che non riusciva a rendersi conto di quanto la sua dolcezza conviveva seppur in netto contrasto con una bellezza assolutamente inaspettata e perfettamente nei canoni dei gemelli, incapaci di resisterle perché ogni movimento che faceva si traduceva inevitabilmente in una danza seducente. Ogni volta che Veronica smetteva di guardarli i due si scambiavano uno sguardo timoroso, probabilmente alla ricerca di conforto dal rispettivo gemello, ma non era così. Orikan cercava disperatamente di non fissare troppo il corpo di Veronica, aveva il terrore di iniziare a sbavare ogni volta che le palpebre si sgranavano di fronte a quel culetto perfetto e la sua pelle diafana, quindi si mordeva l'interno delle guance con gli occhi lucidi: uno spettacolo troppo bello per essere ignorato, non sapeva per cosa colpevolizzarsi di più. Andrys combatteva invece con la consapevolezza che stavano per distruggere qualcosa di sacro, che se anche non li puniva Domino di sicuro una giustizia divina li avrebbe colti. Cancro, incidenti, piaghe d'Egitto, chissà quante cose terribili potevano succedere a chi aveva osato così tanto, eppure nemmeno una cellula del suo corpo pensava che stessero facendo qualcosa di sbagliato, e ne ebbero entrambi la conferma quando Veronica si chinò su di loro. Ogni volta che Veronica li toccava in posti così intimi era come rincominciare tutto da capo, dovettero sforzarsi non poco per rimanere immobili e non crollare piegandosi in avanti come dei fuscelli sotto ad un vento impetuoso. Veronica era inesperta certo, ma lo erano anche loro, quindi ogni genere di stimolo era una valanga di piacer,e una pioggia di frecce senza pietà che li eclissava come dei spartani senza scampo. Era troppo tardi per scappare oramai, non potevano fare altro che prendere il massimo di quella scena e nel disperato tentativo di non pensare troppo agli stimoli di Veronica, iniziarono a guardarsi intorno, attirati come le calamite da quelle curve si minute ma tanto armoniose e perfette. Veronica era senza ombra di dubbio bellissima e questo non faceva altro che aumentare le pulsazioni delle loro verghe. Caldissime, piene di vene pronte a scoppiare, sentivano di essere sul punto di venire ad ogni minima attenzione, eppure quei corpi improvvisamente più resistenti del normale si rifiutavano di cedere così velocemente. Essere dei combattenti era davvero una figata, a tenere ulteriormente assieme quel precario equilibrio c'era anche la consapevolezza che lasciandosi andare a quel punto significava trasformare la stanza di veronica in una fabbrica del latte e quello non sarebbe stato facile da nascondere. L'unica alternativa a quel punto era continuare la loro messinscena. Tirarono un lungo sospiro di sollievo, giusto in tempo per incrociare lo sguardo di Veronica: si paonazzi, ma con ancora quella faccia da poker perfetta ed inossidabile.
    Sei bravissima Veronica...
    Non fermarti... sei fantastica!
    Quale dio li avrebbe protetti a quel punto? Nessuno poteva immaginare quanto sarebbero stati capaci di trattenersi, e se Veronica si rivelava fin troppo talentuosa quella diga avrebbe ceduto presto ed inevitabilmente. Li avrebbe graziati o la pietà di Veronica avrebbe lasciato spazio alla sua fame?
     
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