[Combattimento]Versione Rosso Fuoco

x Hebolo

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    Nemmeno nei sogni più reconditi Leonhart si sarebbe immaginato di godersi l'esperienza di un volo direttamente sopra ad un drago. Nonostante il loro incontro fu piuttosto brutale il proseguo di quella storia sembrò rivelare dei propositi inaspettati ed interessanti. Alzò un soppracciglio piuttosto sorpreso nel vedere il muso di Chandra voltarsi verso di lui, che aveva in mente la draconica?
    Non ci volle molto prima che Leonhart capisse l'intenzione di Chandra, infatti la donna lo minacciò in modo velato emettendo anche un grugnito piuttosto forte. La minaccia della draconica venne aumentata ulteriormente grazie alla sua coda chiodata, che andò a posizionarsi in modo poco rassicurante vicino al fianco sinistro del rosso.

    Tu cos…? Ma che cazzo!
    Il ragazzo cercò di replicare a quella minaccia fallendo miseramente, infatti la sua attenzione venne attirata da un fastidioso punzecchiamento proprio sul suo deretano. Leonhart sentendo quella miriade di punzecchiamenti vari sia sulle sue terga che su gran parte delle sue cosce fu costretto ad esporsi in avanti per interrompere quella tortura.
    Il rosso cercò di aggrapparsi ad aculeo piuttosto grosso presente sulla schiena di Chandra, portando in avanti il busto Leon cercò di afferrarlo rischiando malamente di finire in acqua. La draconica infatti cambiò la direzione del suo volo in modo brusco, tanto che Leonhart assunse un espressione piuttosto irritata e severa nel scoprire che sotto al suo culo erano stati fatti crescere quei dannati aculei.

    Quindi produci pure frutti che rigenerano, o comunque attutiscono le ferite.
    Non mi era mai capitato di trovare un drago agricoltore.

    L'intenzione di Leon non era di certo quella di offendere Chandra, solo che a primo impatto gli sembrò strano che una draghessa fosse in grado di far spuntare frutti simili.
    Col rischio di cadere dovuto al cambio di rotta improvviso il ragazzo non si accorse che una parte della patina molliccia andò a staccarsi dal suo corpo. Leonhart sgranò gli occhi nel vedere che effettivamente le ferite si erano rimarginate e che molto probabilmente pure le altre lo stavano piano piano facendo. Si toccò il pettorale sempre più sorpreso, doveva ammettere che quell'albero di frutti dati da Chandra erano molto utili, tanto che per ringraziarla andò a tamburellarle leggermente l'enorme schiena con la mano sinistra.

    Incredibile, questo frutto è una bomba!
    Non nominare il viaggio in traghetto che al solo pensiero mi torna il mal di mare! Comunque perchè sono a New Vegas? Semplice volevo partecipare ad una mostra a tema musicale, magari potevo trovare e comprare qualche gingillo interessante ad un presso scontato.

    Interruppe un attimo il discorso grattandosi in modo vistoso il mento.
    Pensavo che anche tu fossi una persona interessata a quella fiera, poi bhe la storia sai com'è proseguita.
    Chandra iniziò a giocherellare con la sua coda facendo rimbalzare leggermente la Moeru, tanto che il ragazzo vide per la seconda volta la sua chitarra emettere dei piccoli scoppiettii di fuoco.
    Quella scena gli fece tornare in mente il momento in cui Nashandra cercò di entrare a contatto con la chitarra, infatti il fuoco nero della veniva respinto da dei scoppiettii simili. Molto probabilmente la chitarra stava interpretando quell'atteggiamento quasi giocoso di Chandra come un attacco, cercando di avvertire Leonhart?

    Che strano... E successo ancora, pure con lei ha avuto la stessa reazione.... Uhm?
    Eh? Certo che la so usare, per chi mi hai preso?
    Devi sapere Chandra che questa non è una chitarra come le altre, può essere usata sia per suonare che per combattere naturalmente. Un'arma dalla doppia funzionalità, figa vero?

    Ridacchiò nel dire quelle parole, di certo Chandra non aveva potuto vedere all'opera quella chitarra, dato che il suoi stile di lotta serrato rese le cose tremendamente difficili per Leon.
    Se vuoi posso provare a suonare un pezzo, anche perché il braccio destro sembra stia tornando in forma, ma prima una cosa.
    Quel modo violento di combattere dove l’hai imparato? Nonostante abbia rischiato di morirci come un coglione è parecchio figo e violento, mi piace!

    In quel momento Leonhart disse la verità, trovava dannatamente interessante il modo brutale e violento in cui Chandra combatteva tanto che era curioso di scoprire dove lo avesse imparato. Era chiaro come alla luce del sole che la draconica avesse impegnato innumerevole tempo a perfezionarlo, e se avesse risposto alla domanda di Leonhart di certo non gli avrebbe negato un'esibizione canora.
    Continuando però ad inseguire quell'imbarcazione, Leonhart notò qualcosa di parecchio strano sulla testa di Chandra, infatti in mezzo a quella miriade di aculei notò quello che sembrava essere a tutti gli effetti una coroncina. Aveva forse preso un abbaglio o stava vedendo chiaramente quel cosino carino sulla testa della draghessa?
     
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    Leo si stava abituando in maniera decisamente sorprendente allo star cavalcando un drago che, fino a pochi minuti prima, lo stava riempiendo di botte. Addirittura si mise a tamburellare sulla sua schiena, in maniera forse un po' ardita ma non del tutto spiacevole mentre commentava la capacità dei frutti in una maniera un po' troppo ironica. Non ci aveva messo molto a mettersi a suo agio, a parlarle come se si conoscessero da un bel pezzo ed a fare commenti più audaci di quanto la sua posizione potesse permettere. Chandra sbuffò leggermente, ma senza dar l'impressione di essersi veramente arrabbiata per il modo in cui aveva definito i frutti dell'Albero della Vita "agricoltura".
    Non sono un'agricoltrice, scemo. Ho chiesto all'Albero della Vita un favore in cambio della mia energia. Non te lo saresti meritato, maleducato come sei, ma sono una donna generosa. E non mi hai neppure ringraziata... Umpf!
    Incrociando di nuovo le braccia e voltandosi di scatto per dargli le spalle, Chandra si finse offesa quel tanto che bastava, ignorando completamente il fatto che quei frutti erano serviti per riparare alla sua aggressione verso Leo, per poi ascoltare la sua sorpresa quando finalmente Atolli fece il suo effetto, sorridendo tronfia. Sentendo poi il motivo che lo aveva spinto ad arrivare fino a New Vegas, si incuriosì. Era li per una mostra a tema musicale? Beh, se c'era gente come lui si sarebbe potuto rivelare addirittura interessante. Gente più robusta, però.
    Una mostra? E dove, di preciso? Sono arrivata da poco anche io, stamattina, da Roma. Il viaggio è stato una merda... C'era un caldo insopportabile. Vegas non mi ha lasciato una buona prima impressione, fanculo.
    Quando si accorse che toccare la chitarra aveva dato il via ad una piccola reazione, creando scoppiettii e scintille tra la sua coda e la chitarra, la donna non sembrò nemmeno sorpresa, anzi, continuò a giocherellare con l'attrezzo, sperando che le scintille diventassero più numerose o evidenti, voltandosi di tanto in tanto per osservare la chitarra ed il volto pensieroso di Leo.
    Una chitarra usata per combattere? E cosa dovresti farci, una serenata per appisolarmi? GHAHAHAHAH!
    Almeno adesso capisco perchè la hai tirata fuori mentre ti caricavo come un treno, credevo fossi solo un demente! E cosa sai fare con quell'attrezzo, di preciso?

    Prima di rispondere alla sua domanda mirata chiaramente al convincerlo a suonare qualcosa, il ragazzo ne pose una a sua volta, prendendo alla sprovvista la draconica che perse leggermente quota, ritraendo gli aculei che fino a pochi istanti prima stavano punzecchiando il sedere di Leo.
    Imparato? Guarda che ti ho solo tirato un pugno, amico. Più forte che potevo, ci tengo ad aggiungere. Il nonno dice sempre che non devo pensare quando combatto, che il mio corpo farà tutto da solo al momento giusto, devo solo decidere quanto forte tirare il pugno, o il calcio, o la testata o il colpo di coda. Dice che la mia famiglia picchia la gente da così tanto tempo che ormai è marchiato nella sua discendenza il saper fare più male possibile il più in fretta possibile. Non sono neanche... Non sono neanche tanto brava ad usare questi, a dire la verità.
    Quasi con un tono malinconico, Chandra alzò un braccio, mostrando come si riempiva di aculei adesso decisamente più inquietanti di quelli che aveva visto Leo: delle venature arancione splendente ribollivano su di essi, come se fossero effettivamente parte di lei, emanando un calore tale che era facilmente avvertibile anche da quella distanza. La voce di Chandra non si era intristita per l'ultima notizia però, bensì aveva iniziato già da quando aveva citato suo nonno.
    Mi limito a colpire le cose, il più delle volte. è una buona valvola di sfogo usarle, però. Quando esplodono, è come se rilasciassi un grilletto immaginario, e sento che lo stress...
    Mentre lo diceva, Chandra portò il pugno chiuso davanti a se, sferrando un colpo all'aria e lasciando letteralmente detonare gli aculei in avanti, sentendoli fischiare mentre fendevano l'aria, ed espirando con forza.
    ...Se ne va. Come se avessi corso un chilometro o avessi dormito una notte intera. Ne avevo davvero bisogno, sembra. è stata... Una settimana. Poi sono arrivata qui, mi hanno rubato le valige e... Beh.
    Diventando un po' più seria e quasi arrossendo, Chandra cercò di non farsi vedere dal ragazzo, sinceramente pentita di aver sfogato la propria frustrazione su di lui, ma decisa a non farglielo capire. Passò qualche secondo, in cui l'imbarazzante silenzio della ragazza non fece che aumentare il suo disagio, fino a che non si battè il palmo di entrambe le zampe anteriori sulle guance, scuotendo la testa e rischiando di ficcare una delle sue enormi corna in un occhio a Leo, per poi cercare di distrarsi.
    Ma tu avevi detto che sai suonare! Suona qualcosa di esaltante, stiamo facendo un inseguimento cazzo! Dammi la carica!
     
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    Leonhart ascoltò sempre più confuso e perplesso il racconto della draghessa, infatti a detta sua quello stile violento di combattere era come se si fosse instillato nella loro famiglia da generazioni, tanto che si poteva considerare una sorta di eredità famigliare a tutti gli effetti.
    Alzò un sopracciglio nel constatare il cambio repentino di tonalità vocale da parte della draghessa, in quel momento il rosso non capì il perchè di un cambio simile, forse il parlare di vicende passate l'aveva toccata nel profondo? Possibile, anche se però l'attenzione di Leonhart venne attirata nuovamente dagli aculei che Chandra si fece crescere su un braccio.
    Stavolta però c'era qualcosa di dannatamente strano e che non lasciava per nulla tranquillo il ragazzo, infatti non solo delle venature sembravano ribollire in modo piuttosto vistoso ma iniziò anche ad avvertire un certo calore provenire da essi, trovando sempre più figa quell'abilità di Chandra.
    Sferrando un pugno in avanti la draghessa fece come detonare quegli aculei che sfrecciarono in aria come se fossero dei piccoli missili appena sganciati, e fu li che Leonhart ebbe il colpo più o meno di genio per spiegare il funzionamento della chitarra.

    Wooo che figo, sembrano tipo dei piccoli missili!
    Tu comunque ci ridi e ci scherzi, ma se fossi più bravo ad usare questa chitarra ti avrei fatto il culo a strisce dragotta!

    La redarguì in quel momento mantenendo però un tono prettamente scherzoso.
    Con questa chitarra genero bombe dormienti, o almeno potremmo definirle così.
    Per ora sono in grado di creare delle sfere incandescenti che posso sparare abbastanza lontano e quando voglio posso detonarle facendole esplodere.
    Hai presente nei film quando creano un esplosivo al plastico e un detonatore? Bhe un meccanismo simile.

    Non era molto convinto che quella spiegazione avrebbe portato a dei frutti, ma decise in un certo senso di imitare Chandra dando direttamente una prova pratica di quello che stava dicendo. Impugnò la chitarra proprio come un vero e proprio musicista iniziando a suonarla.
    In quel preciso istante il rosso andò a creare due piccoli globi di energia dal diametro di 15cm, sparandoli ad una distanza di circa 8 metri davanti a loro. Leonhart innescandoli con la Symphony of Destruction li avrebbe fatti esplodere coprendo un aria di 50cm l'uno.

    Credo sia più chiaro ora? Con queste bombe in particolare, ho notato che stando fermo posso controllarli, un po' come se avessi fra le mani un joystick e le sfere fossero un personaggio da muovere. AH GIUSTO!! Se utilizzo la stessa esplosione una seconda volta diciamo che si massimizza la loro efficacia, tipo con quello che ti ho fatto vedere ora se volessi potrei creare tre globi di energia.
    In quel momento sarebbe potuto risultare tremendamente logorroico ma in fin dei conti non gli era capitato spesso, se non quasi mai, di parlare a 360° delle vere potenzialità della sua chitarra. Infatti Chandra avrebbe potuto platealmente notare il momento di difficoltà del rosso, per quello optò per una "esibizione" diretta e netta.
    Se recuperiamo in fretta le valige potremmo farci un salto… Ma non so se riusciresti a trovare un posto adatto per cambiarti.
    Comunque sta dentro al Mega Mall, padiglione 45. E da quello che ho visto sopra all’entrata di dovrebbe essere scritto: “Xmox Music Fest”… Quindi credo che sia difficile sbagliarsi.

    Nel parlare di quella fiera Leonhart andò palesemente ad invitare Chandra, infatti se fossero riusciti a recuperare in fretta le valige e soprattutto degli abiti per la gigantessa avrebbero potuto approfittare di quella piccola gioia!
    Si ok non serve che ti preoccupi, ormai è andata anzi grazie di avermi curato.
    In quell'istante il ragazzo non capì quel comportamento così strano di Chandra, alla fine si lo aveva calcioroteato e quasi mezzo ucciso ma alla fine con quel frutto si era ampiamente rifatta, quindi per quanto riguardava Leon erano pari.
    Colto alla sprovvista Leon si piegò completamente in avanti su di lei, anche perchè se non lo avesse fatto avrebbe rischiato seriamente di essere decapitato di netto. A che diamine stava pensando in quel momento quella testa bacata di Chandra?

    Hei! Volevi forse staccarmi la testa?
    ...Eh? Vuoi che suono per te?

    La redarguì in modo piuttosto severo, sgranando però gli occhi per la sua richiesta. Chandra voleva veramente sentire un'esibizione in quel momento?
    Da buon artista di certo non avrebbe potuto declinare la richiesta della draghessa, infatti andò ad impugnare ancora una volta la chitarra tenendo però la guardia ancora alta. Non voleva a prendere sul faccione uno quei dannati corni.
    Iniziandò poi a comporre le note di quella canzone

    He is observing the chaos, taking in the lack of raw humanity
    It's as if the entire world's fallen in love with their insanity
    Hear the innocent voices scream
    As their tormentors laugh through all of it
    No forgiveness from all I've seen
    The degradation I cannot forget

    So sleep soundly in your beds tonight
    For judgement falls upon you at first light

    I'm the hand of God
    I'm the dark messiah
    I'm the vengeful one


    Sperava comunque di aver azzeccato un minimo i gusti di Chandra, nell'eseguire quell'esibizione canora.
    Se la draghessa in quel momento si fosse voltata verso di lui, avrebbe potuto notare la maestria certosina con cui il ragazzo componeva le note sulla chitarra continuando a cantare quella canzone fino alla fine.
     
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    Le parole di Leo sembrarono inizialmente atte a sollevarle il morale, per poi passare quasi immediatamente a vantarsi di quell'arma che però non era nemmeno riuscito ad usare. Sicuramente era un tipetto orgoglioso, e la cosa non le dava così tanto fastidio, anzi: era un'ottima qualità, ora doveva solo allenarsi per avere la forza necessaria a far valere quelle parole, ma la sua decisione non poteva essere presa sottogamba. La ragazza stava quasi per rispondergli a tono ridacchiando e sminuendo le qualità della sua fantomatica chitarra magica, quando lui iniziò a spiegarne il funzionamento, facendo un assolo decisamente stiloso... Dopo il quale si generarono delle sfere esplosive? Cosa? La detonazione fu decisamente spettacolare e piuttosto degna di nota, e la ragazza battè le mani un paio di volte, sorpresa.
    Ah ma allora eri serio, credevo ti stessi solo facendo grosso.
    Leo però non si fermò li, e continuò ad esplicare di cosa fosse in grado quello strumento musicale con incredibile trasporto, quasi dimenticandosi di respirare tra una frase e l'altra, chiaramente orgoglioso della sua chitarra. Chandra ridacchiò, divertita dalla stramba relazione del ragazzo con l'oggetto, per poi deviare il discorso verso la fiera, spiegandole che se avessero fatto in fretta avrebbero potuto farci un giro, ma che dubitava avrebbero trovato facilmente un posto dove lei potesse vestirsi.
    Ehi datti una calmata nano, ci spacchiamo di botte e già vuoi invitarmi ad uscire? Hai diversi step e diverse cene da offrirmi davanti a te prima di qualcosa del genere.
    Nonostante la frase e la risata di scherno che ne seguì, Chandra non sembrava così restia all'idea, semplicemente ci sarebbe voluto un po' di lavoro da parte del ragazzo per "convincerla": in verità la cosa la stava interessando sempre di più, ed avrebbe fatto volentieri un giro in un posto del genere per far passare la nottata, ovviamente dopo un lauto pasto alle spese del ragazzo, a quanto pareva. Continuando a volare dritta sorrise soddisfatta quando lo sentì imbracciare la chitarra, sorpreso che avesse richiesto una sua performance, ascoltando attentamente i primi accordi con cui Leo stava preparando la chitarra e se stesso all'esibizione... Che non tardò ad arrivare.
    Il ritmo frenetico ed aggressivo della canzone risuonò immediatamente con Chandra, che iniziò a muovere il corpo assieme alle note, dapprima quasi inavvertitamente, senza accorgersene, per poi iniziare ad essere molto più evidente, presa da un trasporto decisamente divertito, alzando mignolo ed indice di una zampa anteriore e tendendola, per poi iniziare a muovere avanti ed indietro la testa, completamente presa dalla musica, nell'headbanging più pericoloso che New Vegas avesse mai visto, poichè quelle gigantesche corna sembravano cercare soltanto l'occasione giusta per impalare il ragazzo mentre la ragazza gridava soddisfatta, accompagnando maldestramente la voce di Leo nella canzone, senza sapere alcuna delle parole, ma cercando di fare del suo meglio per imitare ciò che diceva il ragazzo durante il ritornello, palesemente catturata dal ritmo.
    HAHAHAHAHAH! Cazzo si! QUESTA è musica! Dacci dentro nano!
    Presa dalla musica, la ragazza continuò a muovere la testa sempre più prepotentemente, fino a che, inaspettatamente, la coroncina che si trovava proprio in mezzo alle sue possenti corna si staccò dall'aculei che la stava tenendo faticosamente attaccata alla sua testa, prendendo letteralmente il volo verso l'alto, proprio davanti agli occhi del ragazzo. Ci volle a malapena una frazione di secondo perchè Chandra smettesse di ascoltare la musica, si immoblizzasse completamente e guardasse verso l'alto, con uno sguardo tra il terrorizzato, l'ansioso ed il furioso negli occhi.
    LA MIA CORONCINA!
    Senza alcun preavviso Chandra virò con un'intensità incredibile, passando dal semplice volo dritto davanti a se ad un'ascensione diretta verso l'alto, mentre degli aculei si generavano sulla sua schiena, dietro a Leo, per impedirgli di cadere per via dell'improvviso cambio di direzione. Certo forse lo avrebbero punzecchiato un po', ma non lo avrebbero ferito. Forse però si sarebbe dovuto preoccupare meno degli aculei e più del non finire in acqua, aggrappandosi da qualche parte prima di volare dritto nelle gelide acque americane. La draconica non perse tempo ed inseguì l'oggettino con fin troppo trasporto, cercando di evitare che finisse la salita per poi cominciare a cadere per via della forza di gravità, afferrandola al volo e continuando la picchiata verso l'alto per almeno un'altra decina di metri, troppo rapida per fermarsi immediatamente. Quando lo riebbe tra le mani, lo osservò intensamente, per poi strusciarlo contro il proprio viso, sollevata.
    Grazie al cielo ti ho ripresa... Non oso pensare a cosa sarebbe successo se fossi finita in acqua piccola mia... Non lo farò più, prometto prometto!
    Non passò poco tempo in quella posa, anzi, con grande calma coccolò per un po' l'oggettino, ancora leggermente in ansia, per poi voltare l'immenso capo verso il ragazzo, piegando il braccio di cui due enormi dita artigliate tenevano delicatamente la coroncina, portandolo vicino a lui.
    Tienimi questo, Satriani. E vedi di non farci neanche un graffietto o un'ammaccatura perchè ti spezzo tutte le ossa se lo fai, e me ne accorgerei al 100%. Chiaro?
     
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    Scosse la testa piuttosto sconcertato e dispiaciuto, veramente Chandra pensava che Leonhart stesse mentendo? Lo stava velatamente paragonando a quei venditori di fumo che spesso e volentieri erano in onda in TV? Già mai, il rosso non era affatto così tanto che volle rispondere alla draghessa con un sonoro: "Mah" lasciando però perdere per concentrarsi nella sua esibizione.
    Infatti decise di sfogare i suoi sentimenti usando proprio la chitarra mentre si esibiva per Chandra dandoci dentro forse come non aveva mai fatto. Le dita di Leonhart continuarono a muoversi repentine e frenetiche mentr la sua voce riempiva quella zona dove si trovavano, tanto che la sua fronte iniziò a diventare leggermente lucida via via che si esibiva.
    Notò però con piacere che alla draconica sembrò piacere molto la scelta della canzone tanto che per segure il ritmo iniziò a muoversi in modo sempre più evidente e sostenuto, facendo pensare a Leon che in quel momento si trovasse seduto proprio sopra ad uno di quei tori meccanici presenti alle feste. Il ragazzo dovette inarcare gran parte del busto all'indietro per evitare non solo il collo ma anche le gigantesche corna della draga, anche perchè ancora una volta il rischio di essere accoppato era nuovamente altissimo. Scosse nuovamente la testa pensando che forse Chandra non si stesse rendendo conto ancora una volta di quanto fosse rischioso ciò che stava facendo, Leonhart rialzò lo sguardo su di lei accorgendosi però che c'era qualcosa che non andava.

    Ti piac.....
    Tentò di chiedere a Chandra se la sua esibizione gli fosse piaciuta venendo però immediatamente zittito da un urlo possente e cavernoso, sentendola fare però riferimento alla coroncina si chiese se quella cosina all'appareza carina che aveva notato sulla testa della draconica fosse effettivamente vera.
    Chandra però senza pensarci ulteriormente decise di virare a tutta forza verso l'alto per riprendere possesso dell'oggetto che non solo si trovava in aria ma era pure diventato leggermente luminoso grazie ai raggi del sole.

    Ma cosa cazzo stai facendo?!
    Sbraitò in modo energico, doveva correre immediatamente ai ripari e provare a reggersi in qualche modo o avrebbe rischiato di cadere nuovamente in acqua.
    Sciolse immediatamente la trasformazione della Moeru facendola tornare nella sua originale forma di katana prendendo poi il manico fra i denti, mentre con le braccia e le gambe cercò di agganciarsi al meglio al corpo della draconica aiutato anche però dagli aculei che Chandra creò per rendergli la vita più facile.
    In quel momento il rosso chiuse gli occhi sperando vivamente che quella situazione si fosse risolta per il meglio. Quando però la situazione gli sembrò più calma aprì gli occhi tirando un sospiro di sollievo, nonostante però vedere una creature colossale come Chandra interagire con quella coroncina fu dannatamente strano.

    Wa avvvuora vi avebo isto viusto!
    Sgranò gli occhi nell'accorgersi che parlò a Chandra con ancora il manico della katana ancora in bocca, decidendo quindi di levarlo di torno impugnandola con la mano destra.
    Uhm? .....Ok?
    Il disappunto totale si dipinse sul volto di Leonhart accorgendosi di quanto effettivamente quella coroncina fosse importante per la draconica tenendo poi conto anche il modo irruento con cui cercò di recuperarla. Prese la coroncina di Chandra mettendola direttamente sotto la maglietta e contro il suo petto, sempre più perplesso che una cosa così carina si trovasse sulla testa di una draga ben poco raffinata.
    Draga, la coroncina è tua oppure è un cimeglio di famiglia?
    Domandò curiosamente a Chandra, era curioso di capire come mai la draconica ci tenesse tanto a proteggere quell'oggetto, forse la storia di quella corona era più importante di quello che si era immaginato?
     
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    Il sospiro di sollievo che esalò non fu mai abbastanza lungo, non voleva neanche pensare a cosa sarebbe accaduto se la coroncina fosse caduta in acqua, le veniva già da piangere, quindi decise di lasciar perdere e continuare a volare, cercando di recuperare il tempo perduto, anche perchè ormai erano davvero vicini al traghetto, che nonostante la velocità da crociera aveva dato loro una bella pista prima di essere finalmente ormai quasi raggiunto.
    Hm?
    Chandra sembrò accorgersi qualche secondo dopo della domanda di Leo, cercando ancora di concentrarsi su qualcos'altro per non pensare alle terribili conseguenze di cosa sarebbe potuto accadere. Si voltò, stavolta più lentamente, verso di lui, dandogli il tempo di schivare le sue corna mentre pensava a cosa dire. Era... Un po' troppo imbarazzante da spiegare. Sotto alle spesse scaglie nere, la pelle della ragazza avvampò, vergognandosi un po' ma mantenendo un tono di voce quanto più sicuro possibile, nonostante tartagliasse evidentemente, presa alla sprovvista dalla domanda.
    B-beh, è mia, è mia. Non è un cimelio di famiglia, è... Un regalo. Un regalo molto prezioso. Ci tengo tanto, quindi vedi di non perdermela, ci siamo chiariti?!
    Non sarebbe mai riuscita a dirglielo, ma quella coroncina era un regalo di suo nonno, fattole quasi quindici anni prima, in gran segreto, in modo che i suoi genitori non lo sapessero, e solo recentemente era riuscita ad iniziare ad indossarla in maniera permanente, dovendosi limitare a portarla sul capo unicamente quando era da sola con Nero, per evitare gli sguardi irati del padre. Sembrò quasi perdersi nei propri pensieri, ma riprendendosi scosse leggermente il capo e si voltò di nuovo, esitando momentaneamente.
    E-ed in ogni caso non sono affari tuoi! è preziosa e basta, ok?
    Voltandosi così di scatto, Chandra si rese conto giusto in tempo che il traghetto era direttamente davanti a loro, e virò delicatamente per evitare di darci una facciata contro, cosa che avrebbe fatto probabilmente volare via Leo senza alcun problema, ed in quel momento era una priorità per la ragazza che il rockettaro non si facesse un graffio, o avrebbe potuto mettere a rischio l'incolumità della coroncina. Alzò una enorme zampa, chiudendola a pugno, per poi iniziare a sollevarne le dita una alla volta, parlando a Leo senza guardarlo.
    Allora Jimi Hendrix, ci siamo. Preparati perchè qua conto su di te. Io non posso mettermi a girare per il traghetto in questa forma, sono troppo ingombrante, non mi interessa di far paura ai passeggeri ma non riuscirei ad entrare negli spazi più stretti, e se torno umana... Sarei nuda! E non intendo lasciare che nessuno mi veda nuda, ok?! Ed ecco dove entri in scena tu. Devi trovare quel cicciomerda che si è preso la mia roba e spaccargli il culo, o come minimo recuperare le mie cose! Non posso perdere tutto appena arrivata, mi verrebbe un embolo e potrei davvero smattare completamente. Ricordati, sono due valige grandi, una rossa, l'altra nera, ed un trolley rosa piccolo, hanno tutte e tre uno sticker identico, le dovresti riconoscere abbastanza facilmente. Facciamo in fretta, voglio mettermi dei vestiti comodi.
    Senza dire un'altra parola, l'enorme drago nero battè le ali con forza e salì di qualche metro verso l'alto, raggiungendo il ponte del traghetto ed atterrandovi delicatamente, ovviamente in mezzo alle urla ed agli strilli di diverse persone li presenti, che onestamente non si aspettavano qualcosa del genere. Con uno sguardo carico di fastidio, Chandra sbuffò e lasciò scendere Leo, irritata dal baccano.
    E zitti, cazzo! Mai visto un drago? Ce ne sono un milione in giro, che palle!
    Su, datti da fare, io ti aspetto qui. Non dovrebbe essere difficile.
     
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    Scusa per il ritardo Hebo!


    In quel momento era palpabile il disappunto del rosso, anche perchè era curioso di scoprire quali miravolanti storie fossero legate proprio a quella coroncina, ma la draghessa non era proprio della stessa idea. Era innegabile che quel gingillo fosse fatto con una cura maniacale e soprattutto dalla sua forma, che fosse uno strumento adatto a governare? Strano a dirsi ma in quel momento fu l'unica cosa che gli venne in mente, ma pensare a Chandra come una possibile principessa gli fece sfuggire una grossa e grassa risata.
    Una risata però interrotta dalla draconica, forse si era decisa a vuotare il sacco? Assolutamente no, evidentemente però la domanda di Leon l'aveva colpita nel profondo, anche perchè non si sarebbe mai nella vita immaginato una reazione simile. Una spiegazione confusa e raffazzonata quella di Chandra che non fece altro che lasciar Leonhart con un'espressione perplessa e dubbiosa.

    Ok, principessina.... Come vuoi.
    Il ragazzo però cercò in qualche modo di leggere fra le righe le parole di Chandra fallendo però miseramente. Era curioso di scoprire che cosa si legasse dietro a quella corona ma la sua attenzione venne attirata da una virata piuttosto potente da parte di Chandra e ciò non voleva dire altro se non: "prepararsi ad un possibile impatto o comunque reggersi forte" cosa che Leonhart fece senza mezzi termini.
    Sgranò gli occhi sorpreso notando che la draghessa utilizzò la sua zampa per proteggerlo, lasciandolo senza parole.

    Vedi che succede a mangiare troppi hamburgher? Poi è normale che non passi nei posti stretti...
    La punzecchiò in modo evidente, ironizzando sullo status di forma che assumeva una volta diventata un drago al 100%, anche se però in fin dei conti doveva ammettere che muovere un corpo così grosso ed ingombrante non era di certo una cosa facile. Ma una cosa però lo spiazzò più di tutte, forse non aveva capito bene per colpa anche delle urla della gente dopo che Chandra era "delicatamente" atterrata ma c'era qualcosa che lo affliggeva e non lo faceva rimanere per nulla tranquillo. Veramente Chandra era in possesso di un trolley rosa? Leonhart sperava vivamente fosse uno scherzo, ma purtroppo per lui non lo era affatto.
    Uhm allora due valige, una rossa e una nera ed un trolley rosa.... Rosa? Ahahahah no ok fa nient...
    Da quando sei libera di darmi ordini?

    Redarguì in quel momento Chandra usando un tono piuttosto severo, in fin dei conti la draghessa si stava prendendo fin troppe libertà. Il rosso ancora un po' stizzito si posò la Moeru sulla spalla destra incamminandosi su quel traghetto, di certo la presenza di Chandra gli avrebbe in qualche modo facilitato la ricerca, dato che molti passeggeri andarono a rifugiarsi in un punto. Leonhart scese le scale arrivando a quella che una volta forse poteva essere considerata la stiva, dato che in quel momento era piena sia di bagagli che di persone.
    Vediamo di fare un lavoro pulito e veloce, prima che muoia di mal di mare....
    Signori carissimi sò che ve la state facendo addosso ma quì in mezzo ci stà il tipo che ha rubato le valige al dragone li sopra.

    Si interruppe notando gli sguardi impauriti dei passeggeri, mentre uno di loro sembrava cercava in qualche modo di nascondersi. Che fosse il tipo responsabile del furto?
    Prima che questa barchetta si spezzi a metà come un grissino, perchè non...
    Lo scopo di Leon era di tranquillizzare i presenti ma non riuscì a portare a termine il discorso, infatti un uomo all'incirca sulla quarantina si fece largo fra i passeggeri saltandogli addosso.
    L'uomo cercò abbondantemente di allungare le mani sulla Moeru.... Inutile dire che quell'azione mandò su tutte le furie Leon, che strattonò la chitarra portandosi abbastanza vicino l'uomo colpendolo con un sonoro cazzottone con la mano sinistra.

    PORCA DI QUELLA PUTTANA, NON TOCCARE LE MIE CAZZO DI COSE!
    Se c'era una cosa che Leonhart odiava dal profondo erano proprio le persone che allungavano le mani sulla sua roba senza permesso, infatti il rosso ancora fuori dai gangheri andò ad infierire sull'uomo colpendolo con un calcio dritto per dritto ai zebetrostios. Socchiuse per un attimo gli occhi facendo un grosso respiro, doveva calmarsi ma soprattutto doveva muoversi, anche perchè il mal di mare stava iniziando a farsi sentire.
    Riaperti gli occhi dopo essersi leggermente calmato, notò che da dove era saltato fuori l'uomo era presente un trolley rosa con uno strano simbolo sopra. Il ragazzo alzò il sopracciglio perplesso a tale visione, sicuramente quel simbolo non sarebbe per nulla passato inosservato ma doveva muoversi dato che le gambe iniziarono nuovamente a sentirsi sempre più deboli.
    Fece tornare la Moeru una normalissima katana, infilandosela fra i pantaloni e la cinta mentre portò il trolley rosa sopra la valigia rossa. Di certo non era la cosa più comoda del mondo da trasportare ma una volta pronto il tutto Leon prese con la mano destra la valigia nera, mentre con quella sinistra il trolley rosa e la valigia rossa cercando di muoversi per raggiungere Chandra.

    Ma che cazzo ha dentro a queste valige?
    Era innegabile che quelle valige fossero abbastanza pesanti, tanto che al ragazzo sembrò parecchio strano che fossero solo piene di vestiti, con un po' di difficoltà però Leonhart riuscì a risalire le scale ansimando affaticato. Mancavano pochi passi... pochi pochi.
    Principessina! C'è un pacco per lei.
    Ironizzò nuovamente arrivando finalmente davanti alla draconica. In quel momento il volto di Leonhart iniziò ad assumere un colorito sempre più pallido, segno che i sintomi del mal di mare stavano nuovamente iniziando a colpire!
    Oh... Oh... Oddio, no sta iniziando nuovamente a girare tutto!
    C-c-c-handra potremmo muoverci?

    Una richiesta semplice e diretta, il mal di mare stava nuovamente colpendo Leonhart come un fulmine a ciel sereno.
     
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