L'oscuro presagio

[X deva]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Pervert Member

    Group
    Member
    Posts
    4,991

    Status
    Anonymous
    Se c’era una cosa che Nael aveva fatto, nell’ultimo periodo, era calmarsi e cercare di ridurre lo stress che provava in generale. Non poteva perdere il controllo per la più semplice delle cose, doveva comportarsi come una ragazza normale e l’avrebbe fatto! Decisa con questa idea, ferma nelle sue convinzioni, la giovane strega si era procurata alcune riviste, informandosi.
    Film d’amore? Noioso, troppo semplice e banale.
    Film d’azione? Ne aveva visti fin troppi.
    Il suo guardo cadde su un nome in particolare, un classico dell’horror. Cruento, con sangue e paura in ogni angolo, diceva l’articolo. E dopo essersi morsa il labbro inferiore, indecisa, per tipo un ora a rileggere quelle semplice frasi alla fine Nael aveva deciso di alzarsi, dalla sua panchina letteralmente di fronte a quella multisala. Poteva farcela, si disse. Doveva farcela.
    Gulp.
    Prendendo un profondo respiro, Nael fece il primo passo: il vestito che la giovane indossava era lungo sino le ginocchia, con le maniche lunghe, dal colore blu-azzurro. Aperto lasciando le spalle scoperte, con un collarino legato con delle perle al vestito. La scollatura non era esagerata, ma lasciava quel vedo-non-vedo provocante. Una fascia azzurra, con una luna al centro, si stringeva intorno alla vita. La gonna poi si allargava in un velo azzurro, con ricami dorati alle estremità. Le gambe della strega erano coperte da delle calze lunghe bianche, così come le mani, mentre ai piedi indossava delle scarpette azzurre con un tacco di cinque centimetri. Il dolce volto della fanciulla non presentava nessun trucco, se non una fascia nera intorno ai capelli corti e la striscia di perline intorno alla fronte.
    Forse, forse eh, era vestita un po’ troppo elegante per vedere un film horror eppure quello era l’unico vestito normale che aveva.
    Si diresse verso lo sportello, trovandosi però di fronte una piccola fila di poche persone. C’erano alcune ragazze della sua età, che chiesero il biglietto per un film romantico, alcuni adulti per il film horror… e altra gente che lei non aveva intenzione di perdere tempo su. Quando toccò a lei, si ritrovò a guardare l’uomo allo sportello, sentendosi estremamente a disagio. Doveva farcela, non poteva rimanere chiusa nella sua depressione!

    Vorrei un biglietto per il film 'L'oscuro presagio'
    Lo disse con sicurezza, guardando di nuovo l’uomo. Questo la guardò da testa a piedi, poi di fianco a lei, dietro lei e… non vedendo un adulto, la guardò di nuovo e scosse la testa, chiaramente seccato e non molto contendo del risultato della sua ricerca.
    Non puoi vedere quel genere di film se non sei accompagnata da un adulto.”
    Le disse, la voce normale e probabilmente annoiata. Nael strinse gli occhi, non essendosi resa conto che c’era… già, quel piccolo particolare per vedere quel film.
    Guardate che sono perfettamente in grado di guardare questo genere di film da sola. E poi chi lo dice che sono una minorenne?
    Disse, gli occhi azzurri stretti in una espressione infastidita. Poi si guardò, e effettivamente non è che fosse così adulta d’aspetto. Non che lo pretendesse, siccome la sua giovane età. Però comunque la cosa l’aveva parecchio indispettita!
    Il fatto che tu sia letteralmente una bambina? Forza ragazzina, prendi un normale film o lascia gli altri andare prima di te!
    Le disse di nuovo l’uomo, facendo innervosire Nael. Come si permetteva di parlare in quel modo?! Sentendosi infuriata, Nael incrociò le braccia sotto al petto, portando la gamba destra un poco di fronte a lei rilassata rimanendo sostenuta dalla sinistra, mostrando con il linguaggio del corpo quanto in verità fosse contrariata da tale risposta.
    Non sono una bambina, se me lo permettete, e cosa vi costa lasciarmi entrare?
    Il fatto che è una legge e tu sia una ragazzina.
    Non lo sono!
    Nael esclamò, in quel veloce battibecco con il cassiere esasperato, che alzò gli occhi al cielo. L'uomo si guardò ai fianchi, vedendo delle guardie, e fece cenno loro di avvicinarsi per risolvere la situazione con Nael. Che iniziò a sentire freddo salirle lungo la schiena. Non le piacevano i poliziotti, e se questi si avvicinavano troppo a lei era sicuro quasi al cento per cento che avrebbe perso il controllo. Ecco cosa significava andare a fare la ragazza normale, per una volta, dannazione a lei quando aveva preso quella dannata rivista e quelle stupide idee le erano venute in mente! L’espressione di panico e disagio erano tenute a stento nascoste, eppure era chiaro si trovasse in difficoltà e, ma guarda un po', a disagio, con gli occhi che cercavano un qualsiasi aiuto intorno a lei.
     
    .
  2.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The man behind the sauce

    Group
    HF Utenti+
    Posts
    4,249
    Location
    Unlimited Sauce Works

    Status
    Anonymous
    Finalmente il momento era giunto! Infatti era finalmente disponibile nelle sale un film che Leonhart attendeva da parecchio tempo, e che era tra l’altro appartenente di uno dei suoi generi preferiti ovvero l’horror.
    Aveva finalmente l'occasione non solo di mettere mano ma pure in un certo senso anche i suoi occhi, per godersi finalmente il film intitolato: "L'oscuro presagio". Un film che era da considerare a tutti gli effetti il prequel di quello che, grazie alla sua uscita, era diventata finalmente una trilogia!
    Trilogia appunto composta dai seguenti capitoli precedenti: “Non oltrepassate quella porta” e “Lei è qui con noi”, che trattava principalmente di una famiglia alle prese con una casa infestata da uno sciame piuttosto nutrito e potente di presenze demoniache con a capo l’entità più forte, ovvero Zurak.
    A Leonhart di certo non piaceva affatto il modo becero di come venivano utilizzati i prequel, ma avendo comunque due buoni film alle spalle le attese per lui erano abbastanza alte. Era anche vero che provava una passione sfrenata ed intrigante verso il mondo che riguardava il paranormale e forse era proprio quella passione che gli fece mandare giù il modo in cui uscì quel prequel? Molto probabile, ma non doveva perdersi in ulteriori pensieri e doveva andare al cinema!
    Succedeva di rado che Leon uscisse di casa senza essere accompagnato dalla sua fidata Moeru e quella sera era proprio una di quelle occasione. Indossava fra l’altro un vestiario molto più sobrio rispetto al normale, composto da un giaccone color rosso con sotto una t-shirt nera né troppo larga né troppo stretta, il tutto contornato da dei jeans neri e scarpe da ginnastica bianche. Non si scordò però di portarsi dietro anche un paio di occhiali riposanti ed a lenti trasparenti, usate spesso e volentieri dal rosso quando si dava da fare nel creare e comporre le sue canzoni da esporre al grande pubblico.
    Decise di dirigersi al cinema senza usare nessun mezzo, anzi voleva proprio sgranchirsi un pò le gambe! Ci mise quindi alcuni minuti ad arrivare davanti alla struttura, ed una volta lì andò a far sbattere piuttosto rumorosamente entrambi i palmi delle mani, creando un suono abbastanza udibile.
    Andò poi a sfregarsele in modo piuttosto evidente accompagnato da un espressione soddisfatta e beffarda che si dipinse sul suo volto.

    Bene bene, ci siamo!
    Disse in modo convinto, andando ad alzare il braccio sinistro verso il cielo andando a chiudere infine il pugno. Leon lasciò perdere i gesti eclatanti successivamente entrò finalmente ed una volta per tutte in quella struttura!
    Ed una volta dentro si trovò davanti ad una scena, che per alcuni attimi lo lasciò abbastanza perplesso. Infatti una ragazza dalla chioma bianca stava visibilmente discutendo con il bigliettaio del cinema, in modo abbastanza animato tanto che l’uomo vedendosi in difficoltà fece un cenno evidente alle guardie.
    Un tipo di situazione, che non solo stava mettendo a disagio Leon, ma pure l’atmosfera dentro a quel cinema, il tutto venne amplificato dall’espressione che assunse la ragazza nel vedere le guardie dirigersi verso di lei.
    Il rosso decise di affrettare il passo, avrebbe utilizzato la momentanea disattenzione della ragazza per passare ed andare davanti al bigliettaio.

    Salve! Un biglietto per l’oscuro presagio.
    Lei è maggiorenne? Nel caso non lo fosse la pregherei di scegliere un altro film, ma se è invece dell’età giusta basta solo che mostri un documento d’identità che confermi tutto ed il gioco è fatto.
    Leon estrasse rapidamente il documento che il bigliettaio gli aveva chiesto e andò a consegnarglielo, con l’uomo che iniziò a verificare se Leonhart avesse l’età giusta per poter entrare nella sala dove era proiettato il film.
    Mentre l’uomo controllava ancora i dati Leon aveva la ragazza dai capelli bianchi poco distante e rispettivamente sulla sua sinistra, voltò verso di lei lo sguardo inarcando il sopracciglio perplesso.

    OH!!! Erika ma sei tu? Da quanto tempo!
    Esordì con il suo modo di fare molto energico, sapeva benissimo che in quel frangente stava mentendo ma sapeva anche che qualche istante prima la ragazza stava battibeccando col bigliettaio data la sua età. Un fulmine sicuramente a ciel sereno per la ragazza, ma magari con quella presa di posizione da parte del rosso forse avrebbe potuto aiutarla ad entrare? Forse.
    Potevi avvertire che tornavi in città, non sò con una mail o una chiamata.
    Leonhart è tutto a posto, puoi entrare.
    Il bigliettaio sembrò rimanere sorpreso dalle parole di Leonhart, tanto che sembrò far cenno di aspettare agli uomini della sicurezza.
    Erika che tra l’altro non era un nome scelto così a caso da parte del rosso, ma era invece il nome della figlia della Kinding, non che la famiglia che venne presa di mira da Zurak e la sua legione di demoni. E la ragazzina aveva come singolare particolare il fatto che anche lei, come la ragazza di fianco a Leon, fosse nata con la chioma bianca.

    Ragazzina, il signor Leonhart dice il vero? Nel caso, se il ragazzo è d’accordo può accompagnarti lui a vedere il film.
    Il bigliettaio sembrò essersi forse convinto della recita del ragazzo, ma ora la palla sarebbe stata passata rapidamente nelle mani di chioma bianca. Con Leonhart che cercò di farle capire con lo sguardo che forse era meglio assecondarlo, se veramente voleva vedere quel film. Ma ora spettava alla ragazza decidere, che avrebbe fatto?
    Inizio ad avere voglia di pop corn.
     
    .
  3.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Pervert Member

    Group
    Member
    Posts
    4,991

    Status
    Anonymous
    Nael presa dal panico quasi non si accorse di quel tizio che le si presentò di fronte. Forse perché era un poco più basso di lei, chissà. Ma quando questo iniziò a parlare, al posto suo, si rese conto che aveva saltato la fila e che praticamente le si era messo davanti in una importante discussione in cui era sicura che avrebbe vinto a suon di… ehm, forse era stato un bene che le si sia presentata questa opportunità. Magari avrebbe potuto andarsene in silenzio e senza farsi vedere… cosa alquanto difficile. Il ragazzo di fronte a lei, poi, si girò chiamandola Erika. Aprì un poco più del normale gli occhi azzurri, simili al ghiaccio, sorpresa.
    Immediatamente, come se il tempo si fosse fermato nella sua visione, Nael iniziò a pensare:
    Poteva fare l’offesa e andarsene, dichiarando che non lo conosceva. E i poliziotti l’avrebbero probabilmente seguita. No-oh, brutta idea. Sopratutto contando la sua poca pazienza e la costante voglia di rilasciare il suo potere.
    Poteva assecondarlo e poi dargli un pugno appena ne aveva la sua possibilità, anche quella era una possibilità allentante e decisamente soddisfacente. Ma aveva come la sensazione che pure in quel caso, i poliziotti l’avrebbero seguita e sarebbe finito di nuovo con lei usare il suo potere.
    L’ultima opzione era assecondarlo, ringraziarlo, godersi il film e poi andare a “casa” tranquilla e felice. Però il suo orgoglio urlava di rabbia al solo pensiero di ciò, siccome aveva lasciato un’esemplare di sesso maschile d’aiutarla in quella che è una situazione che è DECISAMENTE sotto controllo.
    Già.
    Nael sbatte le palpebre, guardando leggermente in basso e leggendo lo sguardo di Leon, mentre il tempo sembrava aver ripreso il suo normale corso. Non poteva perdersi attimi preziosi, doveva parlare e agire, fare qualcosa e- oh dannazione, lei voleva solo vedere quel dannato film!

    Ohm… Mi sono dimenticata, scusami Leon. Si, ci conosciamo.
    Confermò al bigliettaio, sperando di aver sentito bene il nome e di non averlo sbagliato, bruciandosi così la sua possibilità di vederlo. Ma poi perché si era fissata così tanto? Solo perché il bigliettaio non voleva farglielo vedere? Aspetta, era quello un comportamento tipico infantile del: “Io in verità adesso lo voglio più di prima solo perché non me lo vogliono dare”? Dannazione, forse doveva davvero farsi una auto-seduta di psichiatria e farsi delle domande serie. La voce della ragazza era particolarmente normale, neutra. Non sembrava sorpresa o altro, così come i suoi occhi fatti di ghiaccio che avevano recuperato quella calma che era sua solita. Si stava lasciando trasportare più facilmente dai sentimenti, e questo era un ENORME male.
    L’uomo al bancone, convinto ora dalla recita dei due, diede i biglietti a entrambi se Leon acconsentiva, e in quel caso Nael e il ragazzo sarebbero potuti entrare dentro il cinema. A dir la verità, quella era la prima volta in che si trovava in un cinema così grande, visto che quello nella sua città era decisamente piccolo. Per questo Nael si osservò intorno, decisamente sorpresa, prima di rivolgersi verso il ragazzo che l’aveva salv- aiutata! Aiutata, perché lei poteva benissimo farcela da sola.

    Ti ringrazio.
    Disse infatti, piegando un poco la testa e socchiudendo gli occhi, elegante come solo una signorina poteva essere. O una bambola? Dopotutto, Nael pareva una bambola di porcellana, perfetta. La pelle bianca, con solo il puntino nero, il neo, sotto il labbro. Gli occhi di ghiaccio che cercavano di mantenere una certa calma e freddezza, nonostante poco prima fosse chiaro che dentro quella ragazzina ci fossero effettivamente delle emozioni. Poi l’espressione neutra, non un sorriso o una espressione quanto meno gioiosa.
    "Come posso ripagarla per questo suo aiuto?
    Domandò, la voce tranquilla ma dando del lei a Leonhart, come una persona beneducata faceva con uno sconosciuto. Perché; dopotutto, loro erano sconosciuti. E perché un dannato uomo le era venuto in aiuto? Era chiaro come il sole che tutti gli uomini fossero delle… beh, escrementi di cavallo.
     
    .
  4.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The man behind the sauce

    Group
    HF Utenti+
    Posts
    4,249
    Location
    Unlimited Sauce Works

    Status
    Anonymous
    Rimase piuttosto sorpreso nel vedere la ragazza reggere il gioco, tanto che sul suo volto andò a dipingersi un ampio sorriso soddisfatto. Una situazione inaspettata il tutto condita da una recita piuttosto fasulla ma forse funzionale, e che in un certo senso sembrava essersi rivelata vincente?
    Sì, era stata una mossa assolutamente vincente, dato che il bigliettaio sembrò accogliere ben volentieri la richiesta dei due giovani andando di conseguenza a stampare un secondo biglietto proprio per la ragazza. Leon con un rapido, più o meno, gioco di mano andò non solo a ritirare il biglietti ma pure il documento d’identità che lo aveva reso idoneo alla visione del film. Il rosso andò ad esaminare i due biglietti, cambiando drasticamente l’espressione soddisfatta di poco fà e assumendo invece un aria più afflitta….. I posti che avevano ricevuto erano a metà sala, e la cosa non gli fece di certo molto piacere andando ad abbassare lo sguardo.

    Ahhh che sfiga! Abbiamo beccato i posti a metà sala, spero non sia un eccessivo problema per te no?
    Disse alzando ancora una volta lo sguardo e tirandola di forza ancora una volta in quel discorso, certo i posti erano a metà sala, ma almeno meglio di niente no? No ovviamente, gli giravano letteralmente le balle di aver perso i posti migliori ed in alto alla sala, ma ormai i giochi erano fatti.
    Rimase in un certo senso colpito ed esterrefatto dalla scena che aveva davanti, sembrava aver davanti a se una ragazza scolpita nella porcellana e tremendamente educata nel modo di porsi, nonostante la sua espressione sembrava non lasciar trasparire nessuna emozione. Inarcò visibilmente il sopracciglio destro, andando non solo ad alzare il braccio destro ma pure l'indice della medesima mano interdetto sperando vivamente che si trattasse di un grasso e grosso, scherzo?

    Non c’è bisogno di tutta questa… Come dire… Formalità?
    Leon non era di certo il ragazzo più formale ed educato del mondo, infatti il suo linguaggio ma soprattutto il suo comportamento per la maggior parte delle volte non era affatto elegante e in quella situazione risultò essere ancora più stranito di prima. Era difficile per il rosso approcciarsi a gente così educata e doveva cercare comunque di mantenere momentaneamente la calma, nonostante gli avesse appena dato del LEI.
    Avevano più o meno la stessa età, e gli stava dando del lei? Perchè? Risultava veramente così vecchio o c’era qualcosa che ignorava?

    Ehm… Aspetta! Non sono così vecchio da meritarmi del lei!
    Però se puoi sdebitarti…. Bhe che ne dici di farlo, prendendo un ciccioso e gonfio cestino di pop corn caldi e fumanti?

    Cercò in quel momento di cambiare atteggiamento per evitare di ripensare a quello che successe quegli istanti prima, mentre i suoi occhi iniziarono a brillare di luce propria mentre parlava di quel cestino di pop corn caldo e fumante su cui voleva mettere ardentemente le mani, quindi se la ragazza voleva veramente sdebitarsi ora sapeva cosa doveva fare.
    Leon si spostò leggermente di lato, invitandola sempre col braccio destro in modo più o meno cavalleresco a farsi avanti. Fallendo in modo misero, ma almeno ci stava provando.

    Cooomunque detto questo, prego signorina è giunto il momento di avvicinarsi alla sala! Ed immagino che pure tu non vedi l’ora di affondare le tue dolci manine in un secchio di pop corn caldi e fumanti o mi sbaglio?
    I due appena superato lo scoglio della biglietteria, si sarebbero trovati ad un piccolo bivio, sulla sinistra era presente il bar con ogni schifezza e leccornia impensabile ed immaginabile in attesa di essere acquistata mentre sulla destra invece era presente la strada invece che avrebbe condotto gli spettatori alle rispettive sale. Leon con gli occhi luminosi e pieni non solo d’orgoglio ma pure di fame, fece cenno a chioma bianca di seguirlo, andando proprio in direzione del bar.
     
    .
  5.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Pervert Member

    Group
    Member
    Posts
    4,991

    Status
    Anonymous
    Nael osservava ogni espressione di Leonhart, internamente confusa. Era un male avere i posti a metà sala? Lei non lo capiva per nulla. Piegò leggermente la testa di lato, con i capelli che seguirono quel movimento seppur leggero delicato, scoprendo la linea del collo bianco. I suoi occhi che guardavano confusione il ragazzo.
    Siete maggiorenne, al contrario mio.
    Disse la giovane strega, sentendosi dalla parte dell’ovvio. Cioè, lei era stata fermata all’entrata proprio perché sembrava una minorenne. Poi Nael annuì, quando lui gli chiese se poteva sdebitarsi, poteva prendere un pacco di popcorn per lui. Quando si spostò lateralmente, la ragazza procedette a camminare verso il bar. La schiena dritta, il passo deciso eppure elegante, con il leggero suono dei tacchi a ogni passo.
    Non li ho mai provati. Mia madre diceva che rovinavano la salute e i capelli.
    Nael lo disse con un tono serio, e una espressione che lasciava intendere che non stava per nulla scherzando. Perché si, era così. Sua madre l’aveva sempre fermata dal mangiarli, temendo per la sua salute. La cosa non è che andava a piacere molto a Nael, siccome lei adorava il cibo salato, ma l’aveva sempre ascoltata rigidamente. Non che lo volesse fare anche ora, volendo provare un poco il sapore salato sulla sua lingua e la forma così come la forma. Era troppo dire che in quel momento aveva fame? In ogni caso.
    Di fronte al bar ora vi era una donna, con uno di quei cappelli che Nael trovava davvero fuori moda e orribili, che meritavano di bruciare e non essere mai più visti sulla faccia della terr-

    Salve, come posso aiutarvi?”
    La donna chiese con voce giovanile e energica, tirando fuori Nael dai suoi pensieri sui vestiti e su come alcuni dovessero scomparire dall’esistenza. Portò la mano al suo fianco, e tirò fuori da una tasca il suo portafogli. Era eleganti e raffinati.
    Potrei avere un secchio di pop corn ‘caldi e fumanti’?
    Domandò Nael, imitando il parlato di Leon sull’ultima parte. Non per prenderlo in giro, ma più per dimostrare quale tipo di pop corn voleva. La donna dietro il bancone ridacchiò, e fece l’ordine. Chiedendo se volevano altro. Nael piegò leggermente la testa, guardando i tipi di bibite offerte. Vide del te, e dunque annuì.
    Vorrei anche del te, al limone.
    Disse, aspettando che Leonhart chiedesse il cibo anche per se stesso, e mentre la giovane strega pagava per entrambi, un enorme secchio di pop corn sarebbe arrivato, con vicino una bibita che la ragazza aveva scelto. Il secchio era lungo quanto il busto di Nael, ma decisamente molto più largo. Riempito fino all’orlo, con pop corn fumanti all’interno. La bibita invece era nella media.
    Ecco qua!
    Esclamò la commessa, lasciando che l’enorme secchio lo prendesse uno dei due. Nael sbattè le palpebre, più volte, confusa. Non se lo aspettava così, decisamente. Guardò verso Leonhart, come per aspettare che fosse lui a prendere il secchio. Dopotutto, non si aspettava di certo che fosse una signorina come Nael a prenderlo, vero? Almeno, era quello che Nael sperava.
    Lo prendo io, o fate voi?
    Chiese comunque, per essere gentile. Dopotutto, Nael era sicura di essere forte abbastanza per sollevarlo tranquillamente con una mano. Però non era elegante. E Nael odiava non essere al massimo della forma. La voce della ragazza era tranquilla, meno fredda e innaturale di prima, così come lo sguardo sembrava più rilassato.
     
    .
  6.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The man behind the sauce

    Group
    HF Utenti+
    Posts
    4,249
    Location
    Unlimited Sauce Works

    Status
    Anonymous
    Non sapeva spiegarsi ancora bene cosa fosse, ma pensava che in quella ragazza ci fosse qualcosa di troppo strano e fin troppo innocente. Ma cos'era quella strana sensazione? Effettivamente non sapeva spiegarselo, ma chioma bianca era fin troppo pura ed innocente, possibile che non avesse nemmeno un piccolo scheletro nell'armadio? Prima o poi sicuramente lo avrebbe scoperto, notò però con molto piacere che la proposta dello sdebitarsi della ragazza era effettivamente vero, facendo apparire sul volto del rosso un sorriso sorpreso e curioso.
    Era inutile negare che in quel momento rimase molto colpito da chioma bianca, non se lo aspettava proprio e nonostante continuasse a dargli del lei, di certo quell’azione gli fece guadagnare dei punti secondo il rosso.

    Come no? Nemmeno mai una volta?
    Innegabile il parere di tua madre, però credo che un pò di schifezze non uccidano nessuno e nemmeno leniscano la tua bellezza.

    Ridacchiò nel diglielo, veramente in tutta la sua vita non aveva assaggiato nemmeno una singola volta un pop-corn? Gli sembrava una cosa fin troppo strana, tanto che iniziò a pensare che forse quella ragazza fino a quel momento fosse vissuta isolata dal mondo? Possibilissimo.
    Ma senza indugiare altro chioma bianca aveva ordinato finalmente quel stramaledettissimo secchio di popcorn caldi e fumanti, che tra l’altro non tardarono ad arrivare iniziando a riempire l’aria del loro tipico odore. Inutile negare che in quel momento il rosso sembrò aver davanti a sè una sorta di santo Graal pieno di leccornie e la cosa non poteva che farlo super contento! Accompagnato poi dal suono indiscutibile ed inconfondibile del suo stomaco, che reclamava quel tipo di cibo.

    UH!! Io direi che prendo una Cola, grande!
    Rispose in modo squillante alla commessa che senza indugio andò a prendere un bicchiere iniziando a riempirlo totalmente e fino all’orlo di coca cola fredda ghiacciata.
    Ora che era tornato coi piedi per terra, poteva notare che quel dannato cestino dei pop-corn era veramente enorme, forse uno dei più grossi che avesse mai visto. Tanto che si chiese se sia lui che chioma bianca sarebbero stati in grado di finirlo oppure no, anche se la sua attenzione venne attirata nuovamente dal modo gentile di porsi della ragazza.

    Certo, lo prendo io… Ma una cosa, un piccolo dettaglietto che proprio proprio non mi và giù.
    Puoi evitare di darmi del LEI? E’ strano sentirselo dire, e poi non sono mica così vecchio. Suvvia, per l’amor del cielo.

    Disse il tutto in modo un pò severo ma comunque cercando di ironizzarci sopra, non voleva essere considerato un “vecchio” dato che a malapena aveva 25 anni specialmente da una ragazza che probabilmente era poco sotto alla maggiore età, e sperava di averglielo fatto capire in modo effettivo.
    Si allungò di conseguenza a prendere il secchio di pop-corn abbracciandolo con il braccio destro, come se stesse abbracciando una sorta di bambino. Avrebbe però lasciato lo spazio a chioma bianca di non solo prendere la sua bevanda ma pure quella del rosso.

    Bene bene, tu prendi le due bevande e poi andiamo dritti e sparati in sala dato che il film stà iniziando.
    Si mise i biglietti nella tasca della giacca aspettando che chioma bianca avesse finito, andando però nel frattempo ad attingere ai popcorn prendendone una brancata abbastanza sostenuta ed iniziando a mangiarla.
    Fufa ma fima fi ho fiamato Evifa….. *cof cof* Scusami riformulo la frase, prima ti ho chiamato Erika, ma in realtà come ti chiami?
    Poi se sei minorenne e vuoi vedere un film horror trovo strano che tua madre o comunque un tuo genitore non ti abbiano accompagnato, come mai?

    Nonostante la gaffe iniziale di Leon, il rosso in quel momento poteva chiaramente risultare invasivo con quelle due domande, ma era curioso di scoprire qualcosa in più sulla sua interlocutrice, specialmente per quanto riguardava il nome. E soprattutto era curioso di scoprire il perchè nessun adulto l’avesse accompagnata a vedere quel film vietato ai minori, cosa c’era sotto?
     
    .
  7.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Pervert Member

    Group
    Member
    Posts
    4,991

    Status
    Anonymous
    Mai, era molto rigida su certe cose.
    Nael confermò di nuovo. Di nuovo rimase un poco confusa dai modi di fare di Leonhart, così informale e così solare. In un certo senso, la faceva sentire come se non dovesse per forza parlare lei e che anzi, se voleva poteva rimanere in silenzio ad semplicemente ascoltare. Persone davvero difficili da trovare, almeno per Nael. Quando poi il ragazzo le chiese di smettere di dargli del lei, Nael piegò leggermente la testa di lato, un’altra volta confusa. Era davvero così brutto? Nael era esasperata da questo genere di comportamento. Era educazione, significava che nessuno l’aveva? La cosa confondeva veramente molto la giovane strega.
    Se è questo quel che desideri, la smetterò.
    Disse, tranquillamente, nonostante la cosa le desse un poco fastidio. Era difficile per lei andare oltre gli insegnamenti di sua madre, ma doveva andare avanti. Doveva farlo, in ogni senso che le si parava davanti. Nael prese anche la cocacola di Leonhart, vedendo che lui aveva preso il secchio di popcorn. O meglio, abbracciato. Era davvero così buono? Ora Nael era sinceramente curiosa. Con in mano le bibite, Nael era pronta per camminare e seguire il rosso verso la sala dove sarebbe andato in onda il film.
    Nael. Il mio nome è Nael. E i miei genitori non ci sono.
    Disse, di nuovo, con quella faccia da bambola. In verità era, il solo nominare suo padre le riempiva il petto di rabbia, così come il nominare la morte della madre glielo feriva a sangue, come una ferita lacerante al petto al cuore.
    Mia madre è morta di recente, e mio padre è scomparso durante la mia infanzia. Non avevo nessun adulto con cui venire qua.
    Ma qua in che modo? Nael ovviamente non si riferiva solamente al cinema. E ovviamente, non era in nessun orfanotrofio. Altrimenti si sarebbe ritrovata SICURAMENTE qualche adulto vicino. Eppure la ragazza sembrava veramente sola, senza nessuno che la cercasse o qualcosa. Mentre parlava, Nael non accennò a nessun tipo di lacrima o tristezza, così come la sua espressione rimase neutra come sempre. Eppure, internamente, aveva ricominciato a combattere contro quella rabbia primordiale che era ritornata dopo quei pochi minuti, o ore, di calma. Il freddo tranquillo che l'accompagnava da tempo, da quando era nata, che si scontrava contro la furiosa forza del fuoco data dal sangue del padre. Erano in un precario equilibrio, dove un solo accenno di potenza da parte del fuoco, avrebbe semplicemente iniziato a inglobare quel freddo, portando solo rosso e rabbia nel mondo di Nael. Cosa che lei non voleva assolutamente, e per questo tentava in ogni modo di controllare le sue emozioni. Anche il più semplice, che poteva sbilanciare quell’equilibrio, andava soffocato. Cosa che lei faceva da quando aveva risvegliato quel maledetto potere che la consumava.
    Perché questa domanda?
    Domandò, guardando verso Leonhart. Non voleva che fosse un poliziotto come quel tizio del bar, la cosa sarebbe stata troppo per lei da sopportare. Non poteva incontrare ogni dannata persona, parlare un poco con queste, e queste immediatamente chiamavano la polizia o erano della polizia o erano amici della polizia. La cosa era troppo stressante per Nael. Sperava che Leonhart non andasse a chiedere più a fondo, o che si rivelasse effettivamente un poliziotto, altrimenti non era sicura di riuscire a controllarsi. Ormai erano giorni che stava soffocando quel fuoco, non sarebbe riuscita a continuare così a lungo prima che prendesse il sopravvento su di lei.
     
    .
  8.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The man behind the sauce

    Group
    HF Utenti+
    Posts
    4,249
    Location
    Unlimited Sauce Works

    Status
    Anonymous
    Inutile negare che quella situazione sembrava sempre più interessante agli occhi del rosso, sembrava tanto stesse interagendo non con una ragazza ma con una di quelle bambole di finissima porcellana esposte in alcuni negozi. Ma la cosa che però sembrò come tirargli via un peso dallo stomaco, fu quando smise finalmente di dargli del lei, andando ad agire con un approccio più “terra terra”.
    Inutile negare che sul volto di Leon si dipinse un grande e grosso sorriso soddisfatto, mentre ascoltava le parole della ragazza.
    In quel momento non disse nulla, anzi lasciò che fosse proprio Nael a parlare, notando ancora una volta che quella ragazza sembrava essere di poche parole. Non sapeva il perchè ma in quel momento gli tornarono in mente le parole di Nashandra. Specialmente quando il drago nero andò a descrivere Solomon, il peloso e depresso amico del rosso.
    Gli era difficile da credere che una ragazza come Nael fosse semplicemente una sorta di fuoco morente e con poca voglia di ardere, ma d’altro canto era curioso di scoprire se c’era dell’altro sotto oppure se quel modo quasi distaccato di porsi era merito di quell’incontro improvviso?

    Bhe quella che hai posto è sicuramente una domanda interessante, sai?
    Ero semplicemente curioso di capire come mai fossi qui tutta sola, in più avendo accennato a tua madre…. Bhe pensavo fossi venuta quì con lei.

    Disse quelle ultime parole in modo un pò malinconico, alla fine dei conti capiva fin troppo bene il come poteva sentirsi Nael, ritrovarsi senza una figura importante che avrebbe dovuto guidarti per la maggior parte della vita, e vederla sparire per causa di forza maggiore. Spostò lo sguardo da Nael a davanti a lui, andando anche a scrollarsi la testa in modo piuttosto vistoso. Voleva far uscire quei pensieri negativi, pensieri che potevano solo far crescere la rabbia dentro di lui e di certo non era il caso in quel momento, anche perchè erano quasi arrivati all'entrata della sala.
    Spostò nuovamente lo sguardo su Nael, mentre teneva abbracciato quel secchio di pop-corn.

    Posso capire il modo in cui ti senti in questo momento, essere abbandonato da tutti non è la cosa più bella del mondo.
    Io un paio di anni fà, persi mio padre per colpa di un…. Chiamiamolo incidente.

    Anche il quel momento il suo tono di voce sarebbe risultato malinconico e con un certo retrogusto agrodolce, ma non voleva di certo rivelare i vari dettagli sulla scomparsa di suo padre. Soprattutto non nei confronti di una ragazza che aveva perso la madre da poco.
    MA!!!
    Cambiò totalmente il tono di voce, esponendo nuovamente la stessa tonalità squillante usata poco prima con la ragazza del bar, non voleva potare il clima in uno stato post depressivo anzi voleva a modo suo riscaldare di nuovo gli animi!
    FORZA FORZA!!!!
    C’è un film da andare a vedere! Basta visi tristi o espressioni malinconiche, andiamo a divertirci!

    Cercò di infondere quell’energia pure a Nael, mentre andò a prendere nuovamente i biglietti nella tasca, in modo tale da poter rinfrescare la sua memoria.
    Uhm… vediamo un po'… Eccoli! I posti sono rispettivamente H9 e H10.
    Comunque, prego signorina, vadi pure avanti!

    Ridacchiò nel dirglielo andandole anche ad aprire la porta col braccio sinistro, avrebbe aspettato che fosse lei ad andare avanti così da lasciar chiudere la porta. Lo spettacolo stava per iniziare e Leon non vedeva l’ora di potersi gustare quel film!
     
    .
  9.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Pervert Member

    Group
    Member
    Posts
    4,991

    Status
    Anonymous
    Vedere un film horror con la madre? Ora che effettivamente ci pensava, non aveva mai fatto una cosa del genere da giovane. Non aveva mai chiesto alla madre di vedere un film horror, o un film in generale. In effetti, non aveva fatto molte cose con la madre. O meglio… non aveva avuto così tanto tempo per farle, anche se in verità il tempo non era mai abbastanza dopo che una persona moriva. Era un rimpianto che mai sarebbe riuscita a togliersi.
    Nael non fece molti commenti sulle reazioni di Leonhart, ma lo osservò. Come fosse semplicemente felice per il tu, come la sua espressione cambiò a ogni commento di Nael, In qualche modo fu rassicurata quando le disse fosse semplice curiosità. Non aveva proprio voglia di avere a che fare con poliziotti, o simili. Questo calmò in parte il fuoco che ruggiva, rimanendo però comunque accesso.

    Abbandonata da tutti?
    Questa semplice cosa riportò Nael alla realtà. Sua madre era morta. Suo padre era andato via. Non aveva familiari, o amici. Questo… semplicemente la riportò con i piedi per terra. Leonhart avrebbe visto per la prima volta in quella serata, una leggera alterazione in quel volto giovanile di fronte a lui. Gli occhi di Nael si allargarono di poco, così come la sua bocca si aprì leggermente, in una espressione un poco sorpresa.
    Nael, effettivamente, ora si era resa conto da una semplice frase, che era sola. Completamente. Era una sensazione di solitudine che andò a stringersi intorno al petto di Nael, una stretta dolorosa e soffocante. Solitudine che venne in qualche modo alleviata un poco dalle parole seguenti di Leonhart, quando affermò che anche lui aveva perso il genitore.

    Sono dispiaciuta per la tua perdita.
    Disse, in una voce neutrale e fredda. Che tentava di rimanere fredda. Per non dimostrare che la cosa l’aveva comunque colpita nel profondo. Certe volte Nael doveva capire che non esisteva solo lei, e che forse era meglio semplicemente ignorare quel che era accaduto continuando però con la sua vendetta. Leonhart però la sorprese di nuovo, alzando il tono di voce, tornando con un tono energetico come prima. Lei… lo invidiava, veramente molto. Esprimere così i sentimenti, liberamente, era qualcosa che le mancava. Ma lei era sicura, che se ci avesse provato, avrebbe perso il controllo e il suo fuoco avrebbe distrutto ogni cosa intorno a lei. Consumava, consumava e consumava…
    Grazie.
    Disse, riferendosi ai biglietti e al fatto che l’avesse passare davanti, mentre avanzava nella sala del cinema. Era un normale cinema, molto grande, con le tre classiche file. Nael cercò con i suoi occhi ghiacciati la fila H, e trovata si mise di fronte a quella, andando a prendere il posto per lei. C’erano le classiche pubblicità, prima dell’inizio del film, però mancava ancora poco all’inizio. La ragazza, cercando di andare avanti da quel mood che aveva, guardò la cocacola nella sua mano, poi verso Leonhart.
    Popcorn e cocacola non dovrebbero fare male insieme?
    Chiese, di nuovo, parecchio innocentemente in quella sua non conoscenza sul cibo. Dopotutto, c’era un dannato motivo se Nael aveva un peso quasi anoressico. La ragazza avrebbe aspettato seduta, ritornando a fissare la bevanda gassata nella sua mano, quasi come se questa potesse da un momento all’altro saltare e distruggere la salute di tutti quelli che osavano guardarla.
    La cocacola gonfia la pancia e ti fa rutt-
    Nell’istante in cui lo stava per dire, qualcuno poco lontano da loro ruttò, proprio per confermare la teoria di Nael. Questa guardò di nuovo verso Leonhart.
    Appunto.
     
    .
  10.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The man behind the sauce

    Group
    HF Utenti+
    Posts
    4,249
    Location
    Unlimited Sauce Works

    Status
    Anonymous
    Poco prima di entrare in sala notò l’espressione quasi sorpresa di Nael, sembrava che in un certo senso le parole del rosso avessero in qualche modo fatto breccia nel suo cuore. Nonostante l’argomento che trattarono in quel frangente Leon risultò essere molto soddisfatto nel vederla in quel modo, quell’espressione gli diede quel tocco in più tanto che bastava a farla sembrare una vera ragazza. Nonostante fosse una ragazza che non mostrava molto le sue emozioni risultando quindi molto fredda, per Leon invece risultò molto più interessante del previsto. Quella ragazza in qualche modo gli somigliava, avevano entrambi subito perdite importanti ed in qualche modo stavano cercando di rimettersi in carreggiata a modo loro, cosa che suscitò ulteriormente la curiosità del rosso.
    Nael fu la prima a raggiungere il suo posto ed accomodarsi, con Leon dietro di lei che mentre le passò davanti gli diede un piccolo buffetto sulla testa con la mano sinistra sedendosi poi a sua volta.

    Sciocchina, non sei proprio abbandonata da tutti!
    Disse quelle parole in modo energico e ovviamente non eccessivamente squillante, non voleva causare l’ira degli altri spettatori in quella sala.
    Andò a sedersi meglio su quella poltrona portandosi il secchio dei pop-corn sulle ginocchia, in modo tale che se Nael avesse voluto avrebbe potuto allungare la sua manina per poter assaggiare quella pietanza.

    Intendo dire, ora hai me no?
    Cioè aspetta, frena, nel senso che siamo amici no?

    Chiese con nonchalance a Nael, per il rosso stringere una possibile amicizia era sempre stato più o meno facile complice anche magari il suo carattere quasi sempre solare ed espansivo, e pensava che anche quell’occasione poteva magari essere l’inizio di qualcosa? Probabile, ma la vera patata bollente spettava a Nael in quell’occasione.
    La cosa che però non riuscì a lasciarlo per troppo tempo serio furono le parole della ragazza, infatti scoppiò in una grossa e trattenuta risata. Nael si faceva fin troppi problemi sul cibo e la cosa si poteva notare specialmente dal suo status fisico, per una ragazza della sua età agli occhi di Leo era fin troppo magra, e doveva inventarsi magari qualche metodo funzionale per spingerla anche a trattarsi un pelino meglio.

    No, cioè, sì hai ragione.
    Fanno male, ma d’altro canto ogni tanto non….. Ma porca di quella puttana, un animale.

    Provò nuovamente a fare un discorso serio, prima di venir interrotto da una specie di animale che pensò bene di lanciare un grosso e indistinguibile rutto a piena prepoviolenza nella sala. Che problemi avevano certa gente? Sottolineando poi a modo suo quel gesto poco garbato.
    Tornò nuovamente con l’attenzione su Nael, dato che doveva comunque riprendere il discorso.

    Tornando a noi, si fanno male questo è vero. Ma ogni tanto sgarrare non è un male.
    Disse continuando a guardarla e portando il secchio quasi verso il braccio della poltroncina di Nael.
    Ragazza mia, ogni tanto è bello concedersi uno sgarro e magari concederselo anche verso qualcosa che ci piace. Ed in un certo senso non è neanche male a volte pensare a sé stessi, che uno abbia un atteggiamento altruistico o meno.
    Assaggiane uno e poi dimmi che te ne pare!

    Leon in quel momento usò forse per la prima volta un atteggiamento quasi da fratellone? Non sapeva nemmeno lui come definirlo, ma ciò che gli interessava era far capire a Nael che a volte qualche sgarro non faceva di certo male, il tutto seguito però stavolta da un vero e proprio invito. Voleva che Nael scoprisse uno dei pochi piaceri che la vita poteva dare, il cibo.
    Prima che inizi il film ci terrei a dire una cosa importante sai?
    Il rosso aveva ancora delle ultime cose da esporre e magari far capire a Nael, prima che si maggiasse i popcorn ovviamente.
    Ci sono momenti dopo la perdita di un genitore, dove ti senti una merda ed è li che devi dimostrarti forte!
    Sei depresso? Canta. Sei infelice? Canta. Sei arrabbiata? Canta!
    Cioè insomma, la tua voce mi pare abbastanza interessante e credo saresti una buona cantante, quindi perchè no?

    Smise di parlare con quella domanda, tornando a guardare in direzione dello schermo.
    Inutile negare che in quel momento parlò tremendamente e dannatamente tanto, e con tutta probabilità sarebbe risultato ancora più strano del dovuto ma alla fine dei conti il rosso era sempre stato così.
     
    .
  11.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Pervert Member

    Group
    Member
    Posts
    4,991

    Status
    Anonymous
    Gah!
    Nael fece un’esclamazione di sorpresa, appena Leonhart le diede quel buffetto sulla testa. I capelli di Nael erano morbidi, tanti e sembravano quasi fili di seta. Non poteva portarsi le mani alla testa, siccome le mani erano occupate, però se avesse potuto lo avrebbe fatto. In ogni caso, lei era confusa da quel gesto, sbattendo le palpebre più volte osservando Leonhart. La sua affermazione sul fatto di essere amici fecero di nuovo fare a Nael quella espressione sorpresa, chiudendo la bocca e aprendo di poco gli occhi, mostrando di più di quelle iridi ghiacciate.
    Se la espressione di Nael comunicava in un certo senso sorpresa, o una versione tranquilla di quella, internamente nella mente di Nael era scattato il codice rosso. Cosa doveva rispondere? Come doveva rispondere? Erano sul serio amici? Cosa significava il concetto di amicizia?! Il panico più assoluto. E se non avesse avuto un autocontrollo così enorme, probabilmente sarebbe divenuta completamente rossa in volto. Non rispose, non sapendo effettivamente come rispondere a una cosa del genere. Essere amica di un uomo? Un adulto? La cosa sarebbe potuta finire male, non poteva fidarsi così facilmente. Sussultò leggermente alle parole volgari di Leonhart, verso la persona che aveva ruttato.
    Linguaggio.
    Pensò, rimproverandolo mentalmente il ragazzo. Nael rimaneva comunque una ragazza molto beneducata, e il linguaggio era un qualcosa che lo dimostrava. Però tenne quel commento per se stessa, rimanendo ad ascoltare. Guardo in tentazione il secchio di popcorn, prima di alzare lo sguardo e guardare Leonhart, in confusione. Cantare?

    Non ho mai cantato in vita mia. E ho studiato solo per divenire una stilista.
    Disse, piuttosto tranquillamente. Per questo il gusto che lei aveva era così raffinato, così particolare per i vestiti. Però Nael sembrò un poco a disagio all’affermazione sulla rabbia, guardando da un’altra parte della sala e direttamente sullo schermo. Era quello che lei voleva evitare, arrabbiarsi. Se lo dimostrava, qualsiasi sia il metodo, avrebbe perso il controllo e tutto sarebbe finito tra le fiamme.
    Però ho dovuto smettere per via… beh, di quell’evento.
    Nael in effetti non poteva non sentirsi triste, anche volendo non poteva tornare indietro. La sua casa era bruciata, così come la sua possibilità di stare nel suo piccolo villaggio. Non che volesse tornare li, le memorie erano troppo dolorose. Nael tornò a guadare il secchio, e prese alcuni dei popcorn con le sue delicate mani, portandosele alla bocca. Ne assaggiò una. Il sapore andò a invadere le papille gustative di Nael, la forma gustosa e leggermente croccante, il sapore salato... Nael socchiuse gli occhi, mentre un leggero rossore si presentò sulle guance. Ne mangiò un altro, in silenzio, e un altro ancora, prima di piegare leggermente la testa di lato e chiudere gli occhi.
    Okay, lo ammetto. So-sono buoni.
    Balbetto, cosa che non voleva e che fece divenire intensificare ancora di più il rossore sulle guance della ragazza. Questa finse un colpo di tosse, dando Leonhart la sua bevanda, mentre lei si portava la sua alla bocca, bevendo il the freddo. Nael sentì la testa improvvisamente estremamente fredda, dopo aver bevuto, e per questo si portò una mano alla testa. Aveva bevuto troppo velocemente.
    Owowow...
    Mormorò velocemente, gli occhi chiusi. Il dolore presto però passo, lasciandola leggermente stordita, tanto che andò a prendere di nuovo i pop-corn e mangiarli, almeno per gustare di nuovo quel sapore superbo sulla lingua, salato e leggermente croccante. Nael poi si sistemò meglio sulla sedia, appoggiando la schiena contro lo schienale, guardando poi lo schermo con occhi che mostravano curiosità.
    Perché pensi che abbia una voce fatta per cantare? A me sembra normale.
    Chiese. Nael si sentì in un certo senso strana, nel parlare così tranquillamente con qualcuno. Ma ammetteva che era piacevole senza doversi preoccupare di un assalto, per una volta. Ovviamente, non si fidava di Leonhart, ma questa sua non-fiducia non le impediva di comunque chiacchierare, ascoltare, o godersi il suo tempo libero.
    Giusto una cosa da appuntare: Nael non aveva MAI visto un film horror. Aveva visto nella sua vita di tutti i giorni, cose orribili che nessuno avrebbe dovuto vedere, combattere contro la sua stessa volontà e forza, solo per non perdere il controllo e ritornare a un inferno fatto in terra. Per questo, nella sua ingenua innocenza, Nael non era consapevole del fatto che i film horror erano fatti in un certo modo. E di certo, non era consapevole di quello che avrebbe visto, su quell’enorme schermo.
     
    .
  12.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The man behind the sauce

    Group
    HF Utenti+
    Posts
    4,249
    Location
    Unlimited Sauce Works

    Status
    Anonymous
    Ah si?
    Disse in quel momento il rosso molto interessato al percorso di studi che aveva intrapreso Nael, ora le cose erano molto più chiare, specialmente per quanto riguardava gli abiti estremamente eleganti che indossava, proprio come quella sera nel cinema.
    Ma la vera domanda invece se la porse mentalmente Leon, infatti i vestiti di pregevole manifattura erano proprio ideati e realizzati dalle manine di Nael?
    Doveva ammettere che però quella rivelazione fu piuttosto sorprendente, specialmente per quanto riguardava il mero lato artistico, il rosso aveva davanti una potenziale artista ancora in fasce che sarebbe potuta diventare magari in futuro una personalità di successo.
    Andò poi a prendere una piccola manciata di popcorn gustandoli pienamente, ascoltando anche ciò che disse Nael e di certo le parole di chioma bianca non gli fecero una buona impressione.

    Grosso sbaglio! In momenti dolorosi come quelli fare ciò che ci piace aiuta a lenire un po’ il dolore.
    Ovvio che la sensazione non sparirà con un mero schiocco di dita, però in qualche modo aiuta.

    Deglutì leggermente tornando poi ad assumere un tono serio.
    Quando mio padre scomparve, l’unica cosa che mi lasciò di lui fu proprio la conoscenza della musica. E grazie ad essa diciamo che ho potuto “superare” la sua scomparsa.
    Sembrò quasi voler sottolineare più di una volta la parola superare, anche perchè non era affatto vero che l’aveva superata. Il solo parlare di quella vicenda gli dava fastidio e lo irritava parecchio, ma in quel momento e con Nael sembrò di no…. Non sapeva come spiegarselo, ma probabilmente la causa era che entrambi a modo loro sapevano perfettamente la situazione che stavano analizzando.
    Ma finalmente era arrivato il momento dell’assaggio! Finalmente Nael decise di affondare le sue manine in quel secchio di popcorn, prendendone alcuni ed iniziando ad assaggiarli, in quel momento il rosso si sentì molto orgoglioso della sua giovane amica. Nonostante avesse disobbedito agli ordini dati da sua madre, assumendo però in volto un’espressione ridicola ma divertente. Doveva ammetterlo, in quel frangente con non solo le guance rosse risultò molto carina, tanto che Leon dovette darsi alcuni colpi sullo stomaco per ingerire i popcorn che gli erano rimasti quasi in gola, specialmente quando bevette in modo super veloce e repentino il the freddo.

    Ahahahahahaha…. Attenta a bere in quel modo!
    Comunque visto che erano buoni? Specialmente se vengono gustati in compagnia o come in questo caso, davanti ad un bel film!

    Non ce la fece in quel momento a rimanere serio nel vederla in quel modo e scoppiò in una fragorosa risata, attirando senza volerlo l’attenzione di alcuni spettatori che si voltarono verso di lui. Leon fece con la mano sinistra segno come a volersi scusare, ma quella situazione lo portò al limite, mentre con la mano destra andò a prendere saldamente la coca e a sorseggiarla in modo piuttosto vistoso. Una volta finito di gustare quella bevanda, sarebbe andato a posizionarla nell’apposito porta bevande della poltroncina del cinema.
    Credo sia normale per te pensare alla tua voce in modo normale. Ma sono convinto che sotto sotto tu abbia una voce molto potente e se coltivata in modo giusto potrebbe rivelarsi veramente interessante. Sai essendo un cantante itinerante a mia volta, riesco a riconoscere un po’ le voci interessanti.
    Gli fece l’occhiolino con l’occhio sinistro mentre a sua volta si accomodava nettamente meglio su quella poltroncina. Anche perchè alla fine dei conti mancava veramente poco prima che iniziasse il film, infatti la sala venne presto pervasa dall’oscurità rendendo l’atmosfera più tetra e sicuramente in clima col tema del film. Leon guardò per un ultima volta in direzione di Nael.
    Ora però Nael, scaccia i cattivi pensieri, chiudili dentro ad uno sgabuzzino e goditi il film!
    Ah, spero tu non abbia paura dei jumpscare!

    Ovviamente il jumpscare era proprio il cavallo di battaglia per quanto riguardava la trilogia che aveva come nemico Zurak. Anche perchè il regista dei primi due film li mise in modo tale non solo da indurre lo spettatore a provare un senso di oppressione e paura, ma fece anche si che non risultassero eccessivamente invasivi..
    Infatti se Nael avesse avuto altro da dire lo avrebbe dovuto fare in modo repentino!
     
    .
  13.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Pervert Member

    Group
    Member
    Posts
    4,991

    Status
    Anonymous
    Grosso sbaglio? Come… poteva continuare a studiare, se nel posto dove viveva non c’era più un futuro per lei? Nael in verità non sapeva nemmeno, se avrebbe visto il domani, o come sarebbe stata tra un mese. A dire la verità, era spaventata di quel che poteva succedere. La realtà, era davvero spaventosa. Per questo, Nael semplicemente annuì e non commentò. Non voleva pensarci, per questo seppellì la tristezza, il dolore e i ricordi legati a essi dentro la profondità del suo cuore e anima.
    "Non ho smesso per mia volontà, più per... l'impossibilità di fare ciò."
    Disse, con il suo solito tono di voce normale e neutro, eppure si ritrovò a esitare, di nuovo, nel dire la verità. Come avrebbe potuto? E poi, si dai, era una cosa che avrebbe dovuto sopportare lei sulle sue spalle. Però, comunque, si ritrovò a distogliere lo sguardo, leggermente in imbarazzo, quando Leonhart si mise a ridere alla sua reazione. Era davvero così divertente? E come faceva a sorridere, a ridere così tranquillamente? Ah, già, perché non aveva il problema di perdere il controllo. Nael davvero lo invidiava.
    "cantante itinerante?"
    Sussurrò, curiosa, e anche piuttosto imbarazzata, continuando ad ascoltare Leonhart parlare, tornando con lo sguardo verso di lui. Era un cantante? La cosa interessò Nael, che nella sua vita aveva ascoltato canzoni, come una normale ragazza dopotutto, e diverse band. Ovviamente, oltre le sfilate di moda. Dopotutto, tutto quel gioco di luci, su un palco, erano davvero belli.
    Va bene…
    Alla fine commentò, volendo in verità chiedere di più ma con il film prossimo a cominciare non poteva. Nael lasciò la sua bibita su quel cosetto che teneva le bevande, dopo averlo visto fare a Leonhart, praticamente quasi imitandolo. La ragazza a quel punto si sistemò la gonna, poggiando completamente la schiena sulla poltroncina così come la testa, alzando lo sguardo verso lo schermo. Lei, a quel punto, quasi distrattamente, allungò la sua mano per prendere altri popcorn, tentata dalla loro presenza. Però l’ultima domanda le fu lecita, siccome non aveva mai visto, una cosa del genere.
    Jumpscare?
    Infatti chiese, piuttosto innocentemente. Dopotutto, come poteva lei sapere di cosa andava incontro? L’innocenza di Nael, sarebbe stata dura a morire. Ma poi, paura? Lei? PUAH!Lei non aveva paura di nulla, e mai avrebbe avuto paura di nulla! Almeno, non da parte di una pellicola non reale. Dopotutto, quelli mostravano solo la finzione e la estremizzavano con della musica e le espressioni degli attori che, per carità, facevano un lavoro perfetto, ma non avrebbero MAI fatto paura a una come lei! Lei aveva paura della realtà, non della finzione?... E allora perché sentiva una certa agitazione, alla bocca dello stomaco, mentre guardava l'inizio del film?
     
    .
  14.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    The man behind the sauce

    Group
    HF Utenti+
    Posts
    4,249
    Location
    Unlimited Sauce Works

    Status
    Anonymous
    Inutile negare che sorrise con fare molto soddisfatto nel sentire le parole e soprattutto le domande di Nael. Veramente non sapeva cos’erano i jumpscare? Bhe in qualche modo lo avrebbe scoperto, presto, dannatamente presto!
    Finalmente il tempo era giunto! Infatti il film iniziò con la classicissima presentazione delle varie case di distribuzione e produzione che avevano messo le mani sulla creazione di quello che a tutti gli effetti era la trilogia legata al demone Zurak. Prima però dell’inizio del film sarebbe apparso un messaggio da parte degli autori per ringraziare i fan del supporto e soprattutto per avvertirli riguardo all’evitare le pratiche di sedute spiritiche o simili.

    CITAZIONE
    Quest’opera è mera finzione, pertanto non è ambientata nel corso normale degli eventi del nostro tempo.
    Ringraziamo i fan per l’enorme supporto e vi esortiamo ad evitare la ricerca di forze demoniache o affini tramite l’uso di oggetti che possano mettervi in contatto con tali entità.
    Grazie mille e buona visione

    Il film iniziò mostrando quella che era una città di un periodo storico ormai perduto ed evidentemente dimenticato. Una civiltà ovviamente lontana anni luce rispetto a quella di oggi, non solo dal progresso tecnologico ma anche da quello architettonico. Zurak era un prigioniero costretto a vivere in isolamento in una grotta nascosta così che nessuno potesse trovarlo, lo schiavo non solo era affetto da albinismo ma pure da una strana malattia che già dalla giovane età lo fece sembrare una sorta di mostro umanizzato. Fu costretto dal Re a vivere in quella grotta affinchè non potesse essere visto dagli altri cittadini e per fare in modo che la possibile piaga non si diffondesse
    La scena si spostò direttamente in quella che aveva per l’appunto tutta l’aria di essere la grotta nella quale lo schiavo era imprigionato, in mezzo all’oscurità ed in lontananza si vide una figura bianca abbastanza alta ma dalla corporatura quasi scheletrica. Andò a mimetizzarsi con l’oscurità per poi piombare nuovamente fuori proprio davanti alla telecamera. L’albino aveva gran parte di quello che poteva considerarsi un petto e la bocca completamente sporchi di sangue, infatti dalla bocca senbrava fuoriuscire una coda simile a quella di un topo.
    Zurak scappò ancora una volta dentro a quella grotta buia, ormai quello che un tempo si poteva considerare un uomo era diventato un animale, e questo non era solo a causa di quella strana malattia ma anche dalle condizioni igieniche e mentali in cui viveva. L'albino provava un enorme odio per il Re proprio per le condizioni in cui era stato costretto a vivere, lontano dalla famiglia e costretto con la forza a vivere isolato da tutto e da tutti. La voglia di vendetta e di rivalsa dell’albino era dannatamente forte tanto da raggiungere livelli di follia ai limiti del disumano, ma la sua situazione fisica non lo avrebbe mai e poi mai aiutato ad avere la sua rivalsa.
    La luce del sole andò ad illuminare leggermente la grotta in cui era confinato Zurak, e dentro ad essa si potevano chiaramente distinguere innumerevoli simboli magici legati all’occultismo, disegnati grazie al sangue e al sacrificio di topi e altri animali dei quali non si era in grado di distinguere la forma. A lungo andare questi rituali fecero entrare in contatto l’albino con una strana entità demoniaca dalla forma gassosa.

    Zuuuuurak, sei qui? Lo sento….. Sento il tuo odio, vuoi uscire da qui vero?
    Ma il tuo corpo è troppo malato e mal ridotto per permettertelo.
    MAAAAA se vuoi posso aiutarti ad esaudire il tuo desiderio. Dammi la tua anima, dammi il tuo corpo e avrai ciò che più desideri…..

    L’entità evocata dall’albino aveva una voce molto profonda ed estremamente ammaliante, in quel momento la voglia di vendetta di Zurak crebbe a livelli indicibili accettando senza pensarci molto l’offerta dell’entità, facendosi letteralmente divorare anima e corpo da quella forma gassosa.
    Il tempo sulla città una volta dimora di Zurak cambiò drasticamente, enormi nuvoloni neri ricoprirono quel regno per tre giorni e tre notti. Durante il primo giorno la città venne invasa da uno sciame di cavallette che distrusse gran parte delle provviste del villaggio. Nel secondo giorno invece la città venne colpita da una pioggia rosso sangue composta anche da numerosi resti di interiora di animali.
    Mentre nel terzo giorno, l’incolumità del regno sarebbe stata messa a durissima prova, un enorme fascio nero come la pece partì dal cielo fino a raggiungere il suolo, in mezzo a quella città. Una losca figuro uscì da quel fascio nero, la sua sola presenza andò a creare un drastico cambiamento climatico ed il cielo andò a dipingersi di un rosso sangue. Zurak, o per meglio dire colui che rinacque dopo quel patto demoniaco risorse a nuova vita mettendo in ginocchio l’intero regno. Zurak e la sua legione di demoni sterminarono gran parte della popolazione e quello che una volta era un albino malaticcio compì la sua vendetta non solo uccidendo il Re ma banchettando anche con il suo corpo in una scena piuttosto macabra ed inquietante di cannibalismo.
    In quel momento Zurak era in bilico fra la forma umana e demoniaca, ma grazie all’aiuto della sua legione di demoni riuscì a compiere un enorme rituale grazie al quale andò a completare la sua trasformazione demoniaca. L’unica speranza di quel regno e probabilmente del mondo intero era proprio legata alla sacerdotessa, un’antenata di Erika Kinding. La sacerdotessa ingaggiò una strenua lotta con Zurak stesso, la forza demoniaca del demone era di gran lunga superiore a quella della donna, tanto che rischiò di portarla ad un passo dalla morte.
    La donna messa alle strette lanciò un incantesimo estremamente rischioso, un incantesimo mirato a sigillare Zurak e le sue legioni in un' urna, la sacerdotessa vi riuscì a fatica ma alla fine Zurak e i suoi demoni vennero sigillati.
    Proprio come quando era un inutile e malato umano Zurak era stato isolato, e mentre i secoli passavano il demone rinchiuso dentro quell’urna cominciò a covare un sentimento di odio sempre più forte verso quella sacerdotessa e tutta la sua stirpe.
    Ma il destino beffardo che legava Zurak alla futura progenie della sacerdotessa non finì quel giorno, ed il demone avrebbe fatto di tutto pur di ottenere nuovamente la sua vendetta.
     
    .
  15.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Pervert Member

    Group
    Member
    Posts
    4,991

    Status
    Anonymous
    Era così divertente il fatto che non sapesse cosa erano gli jumpscare? Cioé, aveva una vaga idea, per via del nome, ma non poteva di certo spaventarla. Il film iniziò, deliziando gli occhi di Nael con quella città, che doveva ammettere le piaceva molto. La visione di Zurak fece un poco di impressione a Nael, che però non riuscì a non provare compassione per quella creatura così incompresa. La musica e gli effetti speciali andarono a colpire nel punto giusto, quando il primo jumpscare si fece vedere, facendo sussultare Nael e trattenere il respiro. La paura fece scatenare piccole scintille sulle dita, facilmente ignorabili, scatenate dal leggera forza del suo potere che si presentò. Nael si portò le mani al petto, calmano il battito del suo cuore, divenuto veloce per lo spavento. Fece profondi respiri silenziosi, bevendo poi il suo te e continuando a osservare con sguardo quasi perso il film.
    E più questo andava avanti, più Nael era convinta che non era colpa di Zurak. L’odio che la creatura provava, era simile a quella che Nael sentiva. Distruttiva, che consumava… però lei non era ancora arrivata al punto di donare la sua anima. La giovane strega seguì tutto il film con occhi attenti, e quando vide la fine, rimase piuttosto male alla visione di questo. Nael avvertiva una sensazione di costrizione alla gola, la tristezza per Zurak, e come era finito tutto quanto. Non lo trovava giusto. Quando le luci si accesero, Nael ormai aveva finito la sua bevanda. Aveva anche mangiato, durante il film, presa dalle immagini e dalla musica, senza quasi rendersene conto.

    E’ un finale ingiusto.
    Fu la prima cosa che Nael disse. Osservando i titoli di coda che ancora scorrevano. Nella sua mente, diverse scelte si potevano fare. Però doveva dar credito che quello era stato un film degno di nota e che le era piaciuto molto. Sperava di poter vedere presto anche i seguiti, e conoscere magari la fine di una saga e che finalmente Zurak avesse un po' di pace e felicità. Era troppo romantica, forse, ma non poteva fermarlo.
    Zurak non era il vero mostro, li, se non alla fine, quando ormai non era più lui. Lo trovo ingiusto, perché chi l’ha ridotto così non è stato punito?
    Domandò, quasi arrabbiata, il suo senso di giustizia che si faceva intravedere. Nael si rilassò contro la poltrona, sospirando, prima di guardare Leonhart e alzarsi per lasciare la sala, lei ancora con quella espressione neutr- no, in verità mostrava disappunto. Molto disappunto. La ragazza buttò il bicchiere nell’apposito cestino, prima di sospirare un’altra volta. Nael non si era di certo accorta, neppure una volta, dei sussulti che aveva fatto durante tutto il film per i jumpscare o i momenti di profonda tristezza o ansia, siccome lei era rimasta con l’attenzione concentrata sul film.
     
    .
26 replies since 12/3/2019, 17:13   479 views
  Share  
.
Top