[Combat] Pensi che aver fame possa essere Peccato?

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    Baiken si distrasse nello studiare il suo nuovo Capo, per quel che poteva: percepì il suo divertimento mentre osservava Chiller così languido, ella stessa non riusciva a credere che il piccoletto fosse improvvisamente così calmo e tranquillo, ridacchiò mentre lo guardava a propria volta, poi la sua attenzione tornò a Prime, lo vide appoggiarsi alla scrivania e si soffermò sul suo fisico (senza alcun cenno di malizia), pensando che dovesse essere un grande combattente vista la sua forma perfetta. Probabilmente, per quanto si fosse svolto tutto in modo quasi casuale, entrare a far parte di un gruppo così importante era qualcosa a cui avrebbe dovuto dedicare più di un pensiero leggero, qualcosa che avrebbe arricchito ulteriormente la sua vita già piena, e il bello era che sentiva di aver fatto bene; a quel punto solo il tempo avrebbe potuto smentirla o darle ragione. Avrebbe voluto commentare o ribattere riguardo alla storia del costume, unica cosa che proprio non le andava giù, ma quando sollevò lo sguardo non ebbe più voglia o modo di pensare a simili piccolezze, le bastò prestare attenzione all'indice di Prime perché il suo unico occhio vi rimanesse ancorato, così come le sue orecchie al suo discorso. Baiken seguì attentamente, non era sicuramente una cervellona che sapeva tutto sulla scienza, figurarsi sulla fisica, essendo prevalentemente una guerriera nata e cresciuta per parecchi anni in un villaggio disperso nel mondo era più tipa da pratica che teoria, anche nei suoi metodi di insegnamento, tuttavia riuscì a seguire il discorso di Prime in qualche modo, rimanendone affascinata seppur non potesse comprenderne appieno le varie sfumature. A tratti le diede l'impressione che fosse uno di quei classici metodi per spiegare qualcosa dicendo tutto senza in realtà rivelare niente, ma la dimostrazione pratica poté comunque risultare incisiva. Era la prima volta, nella sua esperienza, che si ritrovava davanti a un potere del genere, modificare lo spazio e il tempo erano concetti che ella conosceva a suo modo avendo esperienza con il mondo di Muramasa, dove le leggi potevano piegarsi a suo piacere, ma assistere a cose simili nella realtà era qualcosa di molto più difficile da digerire, tanto più difficile era accettare qualcuno in grado non solo di trovare quel mondo tanto magico, quanto di infilarcisi dentro all'improvviso, roba su cui ci sarebbe stato da parlare per ore, e probabilmente giorni interi non sarebbero bastati per snocciolare la questioni e tutte le implicazioni filosofiche, teoriche e non.
    Non so Baiken, ma nemmeno io ho capito metà dei paroloni che stai tirando fuori, Capo. Cerchi di farla fuggire a gambe levate prima ancora di convincerla a infilarle una maschera?! Eddai, su!
    Baiken, che fino a quel momento aveva avuto un'espressione seria completamente rapita dalla dimostrazione di Vega, non poté fare a meno di ridere a quell'uscita di Seeu, continuando con gusto finché non si voltò a guardarla e la trovò in un angolo che, ancora rossa, gonfiava le guance sbuffando offesa per la sua reazione. Servì comunque a stemperare la situazione e renderla molto più leggera, fosse stato per lei sarebbe rimasta lì ad approfondire, ma uno sguardo alla sua ritrovata allieva la spinse a cambiare piano e limitarsi ad annuire, voltandosi verso Prime con un cenno secco del capo. Sorrideva di nuovo, come suo solito.
    E va bene Prime, diciamo che mi farò bastare questa spiegazione, per il momento. Un giorno però dovrai concedermi una dimostrazione più approfondita, il tuo potere è interessante e sarebbe un'affascinante fonte di studio per me. Inoltre beh, non dico ora, ma se resterò con voi per più di qualche lezione, prima o poi dovrai presentarti meglio di così. Dopotutto le mie lezioni toccheranno anche a te... o pensi forse di scamparla perché sei il Capo?
    Ebbene, Baiken non si lasciava intimidire facilmente. Prime poi le dava l'impressione di un tipo alla mano, quindi sembrava potesse darle corda, bastava guardare la sua reazione al fatto che se la fosse spassata con un suo sottoposto il giorno stesso in cui era stata reclutata... addirittura durante una prova! Che ragazzaccia eh? Si sentiva in qualche modo orgogliosa a dirla tutta, non le capitavano certe esperienze da tempo immemore. Sì, qualche allievo o allieva che ci provavano era capitato, qualche bacio rubato magari... ma quella giornata si era di gran lunga superata. Prima che potesse aggiungere altro, proprio mentre apriva la bocca per parlare di nuovo, Seeu sollevò gli occhi al cielo e la afferrò per il kimono, trascinandola per un braccio verso l'uscita dell'ufficio.
    Ooook, è chiaro che sei curiosa e tutto, che sei figa ed esperta quindi avresti qualcosina da insegnare anche a Mr. Muscolo qui davanti... Seeu non si accorse, come suo solito, di quanto suonò ambigua quella frase a partire da "esperta" fino a "insegnare", se si aggiungeva poi che tutti in quella stanza sapevano bene cosa fosse successo con Chiller e Vega, in primis, pareva addirittura aver guardato. Ma se vogliamo procurarti una maschera decente in tempi utili è meglio che ti porti via di qui prima che iniziate con i vostri pipponi filosofici. Ciao V-Hem, Capo... Fece un ceno con il capo verso Vega, ma gli sorrise facendogli la linguaccia come a dire "scusa sono una scema", per averlo quasi chiamato per nome. Ormai avevano confidenza, era più forte di lei. Quando si voltò verso Chiller per salutare anche lui il suo viso si fece rosso di nuovo però, e la voce un po' meno spavalda. ...C-C-Chiller, a presto.
    Baiken seguì la vicenda estremamente divertita, lasciandosi trascinare di buon grado, ben conscia che allo stato attuale la forza di Seeu le avrebbe comunque concesso di portarla via senza che potesse opporsi. Signori... alla prossima, dunque. L'avete sentita no? Fece poi spallucce a propria volta prima di voltarsi senza guardarsi indietro, congedando entrambi ma senza impedirsi di fare un occhiolino al piccoletto come ultima cosa, ben diverso dal rispettoso inchino col capo che dedicò invece a Prime.

    Una volta uscite dalla stanza, quando si furono allontanate di alcuni metri, Seeu finalmente esplose in ciò che sembrava essere un atto liberatorio più che una semplice domanda o constatazione. Guardò Baiken con la tipica faccia di chi non si capacita di qualcosa, gesticolando in modo piuttosto italiano per una che veniva da ben altri luoghi del mondo: si toccava la fronte con le dita posizionate e poi le allargava allontanandole da essa come se un pensiero minacciasse di farle esplodere la testa.
    Uffff! Finalmente posso DIRLO CACCHIO! T-T-Ti sei fatta Chiller?! CHILLER! Ma è così ... La parola "piccolo" aleggiò nell'aria come se fosse stata pronunciata. Baiken che rimase stranita di quel "Cacchio" gridato, non si sorprese invece dello sproloquio successivo. Oh cazzo... Sei una pervertita! Com'è possibile una cosa genere, me lo spieghi? Questa poi...! Non voglio neanche immaginarlo! Per fortuna non sono arrivata da Vega in tempo per vedere qualcosa, altrimenti non so proprio quanto cazzo sarei rimasta traumatizzata a quest'ora..! Ma come ti è saltato in mente?
    Seeu sembrò confusa e pensierosa per dei brevi secondi, nei quale la sua boccaccia pronunciò parolacce almeno 2-3 volte di fila senza alcuna esitazione, facendo sorridere Baiken che -abituata al suo caratterino- rimase in disparte a braccia incrociate. Quando sembrò capacitarsi di qualcosa, alla fine, guardò Baiken da capo a piedi e come per magia, dal nulla, scoppiò finalmente a ridere come avrebbe voluto fare all'interno della stanza, ma non era derisoria anzi, sembrava visibilmente felice per lei, tanto che i suoi occhi erano verdi. Con la sua solita esuberanza portò un braccio sulla spalla della donna, mettendo da parte il lato diffidente del suo carattere.
    Oh beh, è chiaro che anche una vecchia megera acciaccata come te abbia qualche asso nella sua manica logora per poter acciuffare il genere maschile, eh? Ti sei fatta uno degli esseri più burberi e irritanti che io conosca, lo sai?!
    C'era da sperare che nessuno nella stanza potesse sentirle, Seeu parlava con un volume della sua voce metallica abbastanza basso, certo, ma era impossibile non sentirle confabulare o perlomeno ridacchiare. Baiken sbuffò, ma era troppo sorridente per farlo sembrare reale e infatti poco dopo scoppiò a ridere a propria volta, portando nuovamente il braccio ad agganciarsi alla spalla della piccoletta, sollevandola mentre se la trascinava dietro con il preciso scopo di farla irritare, oltre che rendere scomodo il breve tragitto tra l'uscita e la sua moto.
    Ahah! Eh già, questa vecchia avrebbe ancora molto da insegnarti, ragazzina. Dai su, andiamo a berci qualcosa, ora che non hai più l'aspetto di una poppante, posso finalmente offrirti da bere!
    G-g-guarda che potevi anche prima, Baka! Ho provato a spiegarti mille volte che sono più vecchia di te...
    Avendo vissuto in Giappone e sapendo bene che Baiken fosse di nazionalità nipponica, spesso l'apostrofava in quel modo affettuoso. A entrambe bastò rincontrarsi, per ritrovare il rapporto fatto di battutine e frecciatine che avevano avuto da Allieva e Maestra.
    Pff... come se potessi crederci, con il caratterino che ti ritrovi!
    Stai dicendo che sono infantile?!? Arrrrgh... morirai!
    Pff... dai su. Già che ci sei fammi strada alla bettola giapponese più vicina. Ho una voglia matta di ramen!
    Occhi verdi al cielo. Seeu la precedette, staccandosi da lei e mettendosi a camminare a spasso più spedito mentre la guardava di sbieco e, abbassando la voce nei punti salienti del discorso, portava una mano alla guancia con fare cospiratore.
    Ti faccio strada, ho anche io la moto. Tu però mi devi raccontare meglio come diamine hai fatto a scoparti un nanetto come Chiller... Voglio dire... com'è fatto lì sotto? E, uhm... è ben piazzato?
    Ahahah! E chi è pervertita, ora? Abbassò la voce anche lei, guardandosi intorno come se stesse per condividere un grande segreto. Neanche immagini quanto. Hai presente la regola della L?
    Seeu non poté fare a meno di arrossire, sgranando gli occhi incredula. Chiller? Quel piccoletto??? Non riusciva a crederci, di sicuro non sarebbe mai più riuscita a guardarlo in faccia senza arrossire. Baiken la riacciuffò molto presto, trascinandola via e continuando a ridere talmente forte che probabilmente anche dentro all'Arancia le avrebbero sentite. Era di buon umore, doveva ammetterlo. Quel giorno era partita malissimo, ma ora si stava sistemando. Non era ancora troppo tardi e Jadis l'aveva informata, scoprì poco dopo, che era già a casa e avrebbe fatto una dormita, di non svegliarla quando fosse rientrata. Decisamente, una gran bella giornata fruttuosa. E non era ancora finita...

    Qualche ora dopo...


    Che ne pensi, eh? Oeufcoque è un vero genio quando si tratta di queste cose! La maschera ha persino un sistema di colorazione automatico per nascondere il colore dei tuoi capelli. Non penso riusciresti a passare inosservata altrimenti. Guarda come sei figa, cazzarola... sono gelosa!
    Baiken fissava davanti allo specchio la tenuta in cui si trovava. La maschera era stata un'idea di Seeu, che una volta entrata nel suo appartamento, aveva chiamato a gran voce il suo topino dichiarando che le serviva il suo aiuto e che si trattava di un'emergenza. Erano tornate dopo due ore di Ramen e Sake, all'insegna di chiacchiere che erano variate dalle più leggere, sconce (Chiller ed Eloy, il fidanzato di Seeu), finanche a cose più serie e profonde, come alcune spiacevoli situazioni e problemi riguardanti le rispettive realtà. L'alcol aveva sciolto le loro lingue e anche riscaldato i rispettivi cuori, tanto che avevano messo da parte persino le frecciatine a un certo punto. Ora, mentre si fissava allo specchio, Baiken aveva le labbra rosse leggermente schiuse. Il topino di Seeu si era rivelato essenziale per trovarle un abito da battaglia in perfetto stile Watchmen che rispettasse tuttavia anche le sue origini e caratteristiche, aveva interagito col suo Gael per memorizzare nel suo costrutto metallico l'esatta estetica che desiderava, tanto che ora -a suo dire- il mantello sarebbe stato capace di cambiare al suo semplice comando, riportandolo esattamente al kimono completamente nero che stava ammirando in quel momento. Era decisamente di suo gradimento. Odiava ammetterlo, ma aveva trovato anche dolcissimo il fatto che Seeu le avesse proposto una maschera felina, si trattava di una versione del suo stesso travestimento che non aveva mai messo preferendo il casco, e aveva scelto di darla a lei confessandole, forse per merito dell'alcol, che era davvero felice di avere finalmente una figura che considerasse amica nel gruppo, non c'erano molte donne e il suo primo e unico tentativo di avvicinarsi a una che fosse vicina a esso -la cugina di Eloy, per giunta- era andato decisamente male, soprattutto perché in seguito la giovane era partita e mille altri problemi. Baiken, che detestava legarsi stretta alla gente, era già in difficoltà e resa super sentimentale dal livello alcolico nel suo sangue, quando il colpo di grazia capace di spezzarle il cuore e riempirlo di melassa arrivò proprio da Seeu, mentre lei se ne stava davanti allo specchio senza proferir parola. Aveva pensato si sarebbe sentita ridicola in "costume", ma non era affatto così. Spostò lo sguardo verso la figura della biondina che apparve al suo fianco nella superficie dello specchio, e la vide mentre arrossiva e guardava in basso, giocando con le sue stesse dita, alla ricerca di riparo per il proprio imbarazzo ma decisa a non tirarsi indietro. Aveva le orecchie meccaniche scoperte e abbassate come un cucciolo e si mordicchiava nervosamente il labbro, mentre il riproduttore vocale parlava per lei.
    Per il nome ho pensato che sarebbe bello qualcosa tipo "Scarlet Saber"... o "Crimson Saber", insomma, ecco... Visto che io mi chiamo "Golden Saber" ed entrambe abbiamo maschere feline, sai... e tu hai una katana da far paura inoltre, sì ecco... fa figo un nome simile magari, non so... che ne pensi? Ohhh, ma che dico? Dev'essere tutto quel sake, scusa! Lascia stare! Eheh-eh... eh.
    Baiken sospirò, guardandosi un'ultima volta prima che la sua bocca -che Seeu aveva truccato magistralmente di rosso- si spalancava in un sorriso candido. Abbassò lo sguardo verso il pavimento come se avesse bisogno di nascondere gli occhi nonostante la maschera, mentre posava il palmo aperto sul capo della ragazza e iniziava a tirarla a sé, pronta a stritolarla come si deve.
    Vieni qui, ragazzina... Ho intenzione di scarmigliare questa bellissima testolina che ti ritrovi finché non recuperi un po' di carattere!
    Disse così, ma non disse di no, né tantomeno si fermò alle proteste divertite e imbarazzate di Seeu mentre faceva esattamente ciò che aveva minacciato, spettinandola totalmente e stringendosela tra le tette enormi, ridendo e sorridendo al contempo mentre tentava di mascherare l'emozione. Dannazione a Seeu e a quel piccolo demone che l'aveva conquistata... aveva appena acquistato un bel po' di nuovi "problemi" personali a cui avrebbe dovuto badare per molto, molto tempo.

    Edited by .Bakemono - 2/11/2019, 21:06
     
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    Shouta Minazuki non era diventato uno dei maestri più giovani dei Custodi peccando di ingenuità. A sua discolpa, di solito non avrebbe mai ceduto alla tentazione di mancare di rispetto ad un altro maestro pedinandolo e cercando di capire se era invischiato in loschi affari o meno, tuttavia per Baiken era diverso. Primo, non poteva accettare l'idea che la sua maestra fosse in qualche modo indegna del suo titolo e che potesse perdere ogni stima di lei. Secondo, era in realtà sinceramente preoccupato per la sua incolumità: la fama di Baiken la precedeva ma Sho era abituato alle grandi città e la realtà di quelle dimensioni era assai diversa da dei semplici villaggi rurali. Per farla breve, voleva assicurarsi che non si ficcasse nei guai con un lungo giro di pensieri solo per giustificare qualcosa che, in cuor suo, sapeva che avrebbe dovuto evitare ad ogni costo. Ma si era già affezionato a lei e come se non bastasse temeva che se Baiken sparisse di colpo avrebbero affidato a lui Jadis e lì le cose potevano solo ed esclusivamente degenerare. No, doveva evitare quello scenario ad ogni costo. Rimase in disparte e nascosto, era molto abile ad occultare la sua presenza grazie anche al suo potere: Ebrietas dormiente non è diversa da una banale speda, per di più senza filo, era difficilissimo individuarlo fintanto che manteneva il controllo. Quando Baiken si fiondò a salvare quel ragazzo da un mostro di quelle dimensioni e terrore, ebbe subito l'istinto di aiutarla ma dato che la situazione non sembrava destinata a degenerare rimase in disparte, lasciando che fosse la sua maestra ad occuparsene. Andò bene, ma da lì iniziarono i guai: Sho non aveva a disposizione un mezzo silenzioso e potente quanto la moto di Baiken, dovette quindi inseguirla a piedi, cosa che si rivelò estremamente difficile. Riuscì a capire in che direzione stava andando, ma molto presto perse del tutto le sue tracce. In un primo momento non se ne preoccupò: poteva ancora trovarla sfruttando i suoi sensi allenati, si allarmò piuttosto quando si rese conto che la maestra non era semplicemente scomparsa al suo sguardo... ma ai suoi sensi. Questo aveva ben poche spiegazioni possibili e la più gettonata era che stesse usando i suoi poteri per un combattimento serio. La calma di Sho iniziò ad incrinarsi, pensava al peggio e divenne molto più metodico nella ricerca, raccolse tutti gli indizi e lo portarono a trovare un locale che non conosceva. Entrare al suo interno era da escludere: Sho non vedeva entrate semplici e se si faceva avanti c'erano buone possibilità che lo scoprissero, cosa che doveva evitare ad ogni costo. Rimase in silenzio, paziente e calmo, cercando un modo per individuarla. E poi, finalmente, la percepì. Stava bene? A giudicare dal fato che uscì da lì con le sue stesse gambe andando a farsi una bevuta in compagnia, probabilmente si. Sho era sollevato, ma indispettito da quanto Baiken lo avesse fatto preoccupare. Decise che una volta rientrata l'avrebbe rimproverata, e che ovviamente doveva ancora seguirla per assicurarsi che la situazione non diventasse strana. Fu paziente, pensando che dopo un drink e un pasto sarebbe tornata all'ovile, invece si ritrovò ad osservare un pigiama party tra amichette del cuore che tirò fuori tutto il suo disprezzo mascolino nei confronti degli interessi delle ragazze, ulteriore incrinatura della sua pazienza. Cercò di sopportare legandosi la giacca mimetica più stretta intorno alla vita, stropicciò le spalle della maglietta nera, si ritrovò perfino a mordicchiare le decorazioni di Ebrietas per passare il tempo, poi non riuscì più a resistere: stanco e tediato, Sho fece violentemente irruzione nella stanza in cui si trovavano le ragazze, piantando i piedi a terra con risoluta determinazione e una faccia tutt'altro che soddisfatta.
    Maestra Baiken! Ma si può sapere che sta facendo?!
    Ora che la vedeva da vicino, conciata in quel modo assolutamente discutibile al punto da sembrare una di quelle donne di facili costumi intente a soddisfare le perversioni dei suoi ammiratori online, le vene negli occhi di Sho si gonfiarono ulteriormente rendendo il suo tono di voce più acuto: si stava sforzando di non mancarle di rispetto ma si vedeva che stava per esplodere.
    I-io mi preoccupo per lei e... e lei va in giro a fare cosplay in compagnia di loschi figuri nascosti dentro un locale sinistro?! Inoltre... che cos'è quest'odore? Non sembra alcol...
    Confuso, arrabbiato, impaziente di ricevere una risposta, Sho puntava il dito contro Baiken, Seeu e altri elementi strani nella stanza con la stessa coerenza con cui una gallina stordita corre in giro nel recinto.
     
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    Baiken era così rilassata, che per un raro momento nella sua vita di guerriera abbassò la guardia completamente. Aveva rifoderato Muramasa da un pezzo, la spada se ne stava nuovamente allacciata al suo fianco sinistro, il voto di carta annodato alla sua elsa, dunque il braccio era sparito nuovamente e la lunga manica destra dell'ampio kimono nero penzolava nascondendo il moncherino e mascherando, come sempre, l'assenza stessa dell'arto. Il relax, le risate di Seeu e i suoi tentativi di divincolarsi con la grazia di un gatto, in uno struscio di forme morbide l'una contro l'altra, in quel caso assolutamente innocente, la distrasse abbastanza da non permetterle di sentire qualcuno arrivare, almeno finché una figura non irruppe nella stanza in modo assolutamente imprevisto e surreale, spegnendo entrambe le risa delle due donne che, voltandosi all'unisono verso l'intruso, ebbero ognuno una diversa reazione: si trovavano l'una (Baiken) con il braccio intorno al collo dell'altra, racchiudendo una massa informe di riccioli biondi in una presa data dalla lunga e visibile esperienza accumulata con l'arto, che ne sfruttava la lunghezza per bloccare la testolina incriminata e il palmo e le dita per scarmigliare quella chioma fluente sul capo, proprio dov'era più fastidioso, mentre Seeu (apparentemente incurante della massa morbida che stava strizzando) tentava invano di spingere via la maestra di Shouta, facendo presa appunto sul suo immenso petto prosperoso, centrando invano di allontanarla poiché vista la presa assurda non aveva abbastanza spazio per allungare le braccia e scacciarla via. Se Baiken era vestita con il suo forse futuro costume da Watchmen, tutto sommato "sobrio" e modesto, Seeu si era cambiata dopo la palestra e ora sfoggiava una delle sue tute da motociclista tipo, qualcosa di assolutamente sconveniente e succinto con cui, come suo solito, riusciva comunque a trovarsi a proprio agio per via della totale mancanza di pudore che la caratterizzava. La giovane stava ridendo di gusto quando le sue orecchie, prima abbassate per il relax, scattarono sull'attenti mentre si voltava verso la soglia della porta, gli occhi da verde-felicità a giallo-pericolo in un attimo. Baiken invece si voltò staccandosi repentina dalla bionda, liberandola immediatamente dalla propria presa per portare subito il braccio buono verso il fodero destro, dunque incrociando l'arto in diagonale lungo il corpo, voltandosi totalmente verso la porta. Il primo istinto della guerriera era sempre quello di tirare fuori Mise, la katana priva di potere che solitamente portava dietro come alternativa "pacifica" di Muramasa; una sorta di avvertimento prima di darci giù pesante insomma. Quando vide chi si trovava davanti, ma ancor prima sentendo la sua voce, la sua espressione passò da guardinga, incredibilmente seria, e persino -ironicamente- protettiva verso Seeu che di sicuro non era un tipetto indifeso rispetto a lei (per istinto le si era messa persino davanti, facendole cenno di farsi da parte), a un'espressione assolutamente incredula, stranita e confusa. Squadrò Shouta come se non si fidasse del suo unico occhio, squadrandolo da capo a piedi mentre questi parlava, agitato. Le ci volle qualche istante per collegare tutto ciò che stava dicendo e per capire la situazione, e in quei pochi secondi non fece altro che raddrizzarsi, portando il braccio lungo il fianco, l'espressione non più incredula o stranita, bensì... irritata, in effetti. Così come assolutamente confusa e stizzita era quella di Seeu, che nel frattempo si era messa nuovamente davanti a Baiken senza pensarci, unendosi a Oeufcoque e mettendosi in posizione di lotta per un cyborg ibrido come lei: quattro zampe, coda affilata ritta e orecchie dorate ricoperte di peli metallici tutti completamente ritti. A differenza di Baiken, non si calmò neppure quando la custode si mise dritta, soffiando come un felino furioso ancor prima di poter sentire ciò che la sua compare mise in chiaro troppo tardi per impedirle una figuraccia.
    E tu chi cazzo sei?!
    Shouta Minazuki... si può sapere che cosa ci fai qui? Il tono della maestra era severo, ma soprattutto incredulo. Si rifiutava di immaginare che il suo allievo fosse arrivato a pedinarla, ma non riusciva a immaginare una verità diversa dopo i suoi commenti. Al suono di quel nome, le orecchie di Seeu si fecero leggermente indietro ed ella guardò dal basso Baiken, arrossendo leggermente. Il modo in cui la sua espressione passò da furiosa e pronta a uccidere a confusissima fu quasi comico. Cos- Aspetta, Shouta? Ma non sarà mica quel - Il braccio della rossa scattò sulla bocca di Seeu con la stessa velocità di un fulmine, ed ella non ebbe bisogno di parlare con la bocca per tapparsela di buon grado. A quanto pareva con l'alcol erano venuti fuori variegati argomenti, e Shouta era stato fra questi... ma se Baiken fosse stata fortunata, lo avrebbe intimidito abbastanza per mascherare la cosa. E la sua espressione severa e arrabbiata sì che era intimidatoria, resa leggermente meno incisiva dalla maschera, forse, ma non durò molto, perché presto se la tolse posandola dietro di sé.
    Di che odore stai parlando? Essendo ormai assuefatta e avendo pensato di essersi lavata alla bell'e meglio, Baiken non aveva capito a che odore si riferisse, e solo Seeu arricciando il naso in aria con il fiuto felino, poté intuire che forse la donna non si era levata di dosso tutti i segni lasciati dal piccolo Chiller... ma dirglielo a quel punto sarebbe stato decisamente scortese e imbarazzante. Ad ogni modo, rossa in viso ma non meno irritata, si rimise in posizione eretta facendo affidamento sulle sue gambe robotiche, muovendo la coda lentamente, segno inequivocabile di fastidio felino. Stringendosi le braccia al petto, completamente dimentica di non potersi permettere simili sfoggi di irritazione ora che aveva un seno enorme pronto a far esplodere eventuali scollature ad ogni suo movimento, non ci pensò due volte a mostrare il proprio malcontento per un particolare...
    Oh beh... non importa se sia un tuo allievo o meno Baiken, se mi dice ancora che sono losca e che quel bellissimo kimono sembra un cosplay, giuro che gli gonfio il muso e me ne frego! Ma soprattutto... come diavolo sei entrato in casa mia?
    Baiken, abituata all'atteggiamento burbero di Seeu arrabbiata, cercò di sorriderle per tranquillizzarla e stemperare la situazione, ma quando tornò a guardarlo sembrava comunque contrariata, mentre proseguiva con il proprio discorso.
    Suppongo che i loschi figuri di cui parli siano i ragazzi dell'Arancia... a dirla tutta non penso che iniziare rivelando questa cosa sia una grande trovata, senza contare che ora che mi hai vista in queste vesti suppongo di dover cambiare costume prima ancora di averlo provato... non so come sia la prassi in proposito. Sembrava più un ragionamento con se stessa che una reale spiegazione, e in effetti lo era. Era stata presa così alla sprovvista che non sapeva bene che dire, se poi si aggiungeva la confusione dovuta all'alcol beh, era anche peggio. Di certo, essere colta sul fatto da un collega il suo primo giorno, con addosso il costume che avrebbe dovuto indossare per eventualmente entrare in azione come membro dei Watchmen se fosse servito, con addirittura la famosissima spilla gialla attaccata sul lato destro del kimono... Beh, era una seconda pessima figura fatta col capo, dopo l'amplesso con Chiller unito al conseguente pubblico. C'era da sperare che non arrivasse mai a scoprirlo... ma anche così, c'era sempre Shouta di cui tener conto, e con lui la serie di figuracce non era di numero minore purtroppo. Fatto sta che... Oh, accidenti signorino! Non avresti dovuto seguirmi e basta. Cosa ti è saltato in mente, si può sapere? Pensavo che l'ultima volta... Ricordando esattamente come fosse andata l'ultima volta, il suo tono si addolcì leggermente ed ebbe la decenza di imbarazzarsi, seppur non lo diede a vedere se non distogliendo lo sguardo da lui. Avessimo accordato che mi sarei fatta sentire io per proseguire con il tuo allenamento, mi sbaglio? Sì, e quanto era passato? Persino Seeu si sentì imbarazzata per lei e iniziò a schiarirsi la voce... ma che fosse dannata se li avesse lasciati soli nella SUA stanza! Sollevò gli occhi al cielo.
    Insomma, ragazzo... quelli che tu definisci "loschi figuri" sono un cazzo di gruppo segreto e tu, per la miseria, non dovresti proprio essere qui! Porco cazzo! Tusaichi ci ucciderà!
    E quello lo disse a denti stretti, ringhiando dalla gola come una diavolo di pantera infuriata, rivolta soprattutto verso la compagna. Ancora una volta fu Baiken a tentare di calmarla, posandole la mano sulla spalla e stringendola. Si avvicinò al suo orecchio per sussurrarvi qualcosa dentro, dopodiché si rivolse a Shouta... non sembrava ancora contenta nei suoi riguardi, difficile dire se per l'imbarazzo delle proprie mancanze passate, per lo scontento nell'essere stata pedinata, o probabilmente un mix di entrambe le cose.
    Non preoccuparti Seeu, mi fido di questo ragazzo... devo solo capire come spiegargli la situazione. Su, non restare lì. Entra e chiudi la porta... o quel che n'è rimasto.
    "Entra e chiudi la porta" . Ironico come quella frase suonasse solo leggermente diversa a quella pronunciata da Jadis, esattamente la prima volta che gli aveva intimato di farsi avanti dopo essere stata beccata a masturbarsi su un grosso vibratore ancorato a un pupazzo gigante... Forse, in fondo, cogliere due bellissime donne a palpeggiarsi a vicenda, per quanto in modo assolutamente diverso e poco sessuale (almeno per loro), non sembrava poi troppo diverso.

    Edited by .Bakemono - 5/11/2019, 21:20
     
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    Quando Seeu gli soffiò contro, Sho ebbe un sussulto: per un istante fu tentato di afferrare la sua spada ma trovò comunque il suo autocontrollo. Semplicemente aveva percepito quanto in realtà potesse essere forte quella sensuale donna gatto cibernetica, e ne fu immediatamente coinvolto, ma non si lasciò spaventare anche perché non percepiva un serio istinto omicida. D'altro canto però, Ebrietas si dimenò nel suo sonno, dimostrandosi piuttosto interessata a ciò che succedeva intorno al rosso. Il tono inquisitorio della maestra portò Seeu a farsi da parte, e allo stesso tempo riuscì ad intimidire anche Sho che abbassò la guardia restando in un mortificato silenzio, sebbene la sua espressione non esprimesse grande vergogna. Era sinceramente preoccupato per lei e visto che la sua maestra non lo aveva avvisato di eventuali losche trame, era suo dovere in quanto custode capire quale fosse la verità, nella speranza di aiutarla, quindi in quel momento non era affatto pentito. Ovviamente non mancarono le ramanzine ma Sho sapeva di non essere nel giusto più assoluto, semplicemente aveva fiutato l'odore di guai e non era del tutto certo che in effetti non i fossero, quindi a maggior ragione aveva fatto bene a seguirla fino a quel punto. Era come se la merda non si fosse fatta vedere per puro caso e che la sua maestra fosse stata assistita più dal caso che non da un piano ben pensato. Richiuse la porta alle sue spalle con poca grazia ma non si accomodò, non era stato invitato per farlo, questo però non gli impedì di piazzare le mani sui fianchi assumendo un'aria piuttosto inquisitoria. Mentre le vedeva bisticciare e confabulare, iniziò ad esaminare a mente più fredda la situazione cercando di mettere assieme i pezzi. Gruppo segreto, Arancia in massima sicurezza, cosplay... che stessero parlando di quel famoso gruppo di supereroi che agiva principalmente a Roma? Che diavolo di storia era quella? Era così che Baiken passava il suo tempo libero? Per qualche motivo, il primo pensiero di Sho andò a Jadis: lei aveva bisogno di una figura di riferimento, come poteva essere questa Baiken se non c'era e rischiava di farsi ammazzare con una maschera addosso? Come maestra, era davvero irresponsabile... non aveva solo fatto aspettare lui, ma anche la ragazza di cui era una tutrice legale!
    Quanto avrei dovuto aspettare ancora, maestra? E si aspettava veramente che, pensando potesse esserci qualche pericolo in vista, l'avrei lasciata andare e basta? Essere suo allievo non mi rende un ragazzino impotente, io sono un Custode e il mio compito è proteggere i nostri alleati quando possibile.
    Nonostante la situazione, dato che si trovavano in presenza di un'altra persona, Sho non le mancò di rispetto in maniera formale. Anzi, tutto voleva meno che proprio mancarle di rispetto. Non voleva né umiliarla né fare una gran confusione, semplicemente si aspettava una presa di coscienza da parte di Baiken.
    Io non sono un tipo da scenate o da uscite di scena drammatiche... voglio una spiegazione e sono pronto a condividere dei fardelli con lei, maestra, se sarà necessario. Ma dovete essere sincera... io mi sono affidato alle vostre cure e dedicherò anima e corpo a questo legame, ma in quanto custodi mi aspetto che sia reciproco.
    Nonostante l'aria matura e severa con cui pronunciava quelle parole, gli occhi di Sho sembravano quasi voler esprimere una richiesta di aiuto. Non era una cosa cosciente, era più qualcosa di profondamente radicato dentro sé stesso. Il timore dell'abbandono verso una figura materna, qualcosa che si portava dentro in maniera del tutto subconscia e che ogni tanto riemergeva nutrendo Ebrietas e portando quell'essere a risvegliarsi. Si aspettava una spiegazione, avrebbe lasciato a Baiken tutto lo spazio per spiegarsi ma voleva che ci fosse sincerità tra di loro.
     
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    Baiken rimase sconcertata dalle parole di Shouta, inizialmente sentendosi sinceramente oltraggiata per la mancanza di fiducia da parte del giovane. Il fatto che fosse un custode di grado superiore al suo non toglieva comunque la scelta che lui aveva fatto nei suoi riguardi: le aveva chiesto di guidarlo e farle da maestra per aiutarlo a gestire la sua spada, e senza fiducia dubitava che questo legame potesse continuare al meglio. Come se non bastasse, non gli aveva mai dato il diritto di spiarla, e avrebbe sinceramente voluto metterlo tra le ginocchia e sculacciarlo per aver anche solo pensato di fare una cosa del genere, non importava che fosse in buona fede. Cosa sarebbe successo se l'avesse beccata in un momento intimo? Cosa sarebbe successo se... l'avesse vista con Chiller? Rabbrividì al pensiero, e il rossore lieve che sentì sulle guance come fosse una ragazzina timida la fece vergognare di se stessa, facendole drizzare la schiena con fare eccessivamente rigido mentre fissava il ragazzo impettita. Era pronta a fargli una ramanzina, aveva i pugni stretti e gli occhi accesi di furia, era disposta persino a mettere da parte i loro trascorsi pur di fargli capire dove stavano i suoi errori, ma quando iniziò a guardarlo con più attenzione negli occhi piuttosto che limitarsi ad ascoltare, capì cosa realmente preoccupasse il ragazzo, e la sua irritazione si quietò in un attimo. Dentro vi lesse così tanta paura che il cuore le si strinse nel petto, spingendola a sospirare e abbassare il capo. Dal modo di porsi di Sho era difficile ricordare costantemente quanto fosse giovane in verità, ma rimaneva un adolescente orfano e insicuro e questo ella non poteva dimenticarlo. Mai. Seeu d'altra parte non era dotata della stessa sensibilità e spirito d'osservazione di Baiken, per questo la cyborg drizzò le orecchie e divenne presto furiosa dopo le parole del giovane, iniziando fin da subito a soffiarli nuovamente contro parole affilate quasi quanto i suoi artigli.
    C-c-come ti permetti? Dovresti portare più rispetto per chi è più grande di te! Dire le cose educatamente non le rende meno irritanti, sai?! Dovresti fidarti di chi hai davanti invece che sottovalutarla in questo mod- Baiken la fermò con un gesto della mano. Poteva sembrare parlasse senza cognizione di causa, ma Baiken le aveva parlato sommariamente di Shouta durante la loro chiacchierata e dunque la giovane si sentì, anche grazie all'alcol, in diritto di intromettersi.
    Seeu, no, per favore. Ti dispiacerebbe lasciarci soli un attimo? Solo qualche minuto... La bionda, che aveva gli artigli sguainati e le spalle ritte in un atteggiamento tipicamente felino, inizialmente la guardò come fosse pazza, con un'espressione in faccia che pareva dire "Come se ti lasciassi sola con questo qui in camera mia!", poi però quando Baiken la guardò ponendole la mano sulla spalla e facendole un cenno tranquillizzante col capo, ella annuì a propria volta, non senza sbuffare sonoramente e alzare gli occhi al cielo. Uff, ho capito va bene. Ma se vi sento alzare la voce anche solo un pochino tuuu, signorinello, sarai fuori da casa mia prima di subito! Che poi valle a ricordare che quella non era neppure casa sua ma un alloggio temporaneo, dal momento che viveva perlopiù da Eloy, e che dunque c'era poco da esserne gelosi... Come minimo avrebbe iniziato a menare pugni a destra e a manca. Baiken la ringraziò con un gesto del capo e tenne la mano sulla sua spalla finché ella non si allontanò, indicando Shouta sul petto mentre gli raccomandava di non strafare e, con indice e medio separati e il resto della dita piegate, si indicò gli occhi e poi lui più volte come a dire "Ti tengo d'occhio", non senza mancare di sembrare un micio furioso per nulla credibile, dal momento che ogni parvenza di difensiva si era trasformata nel suo burbero e naturale carattere da bonacciona repressa. Quando Seeu fu fuori dalla camera, Baiken sospirò di nuovo, prima di rivolgersi a Shouta.
    Non è necessario essere così severo, Sho-chan. Non avresti dovuto preoccuparti così per me. Hai forse perso fiducia nella tua Maestra? So cosa stai pensando: pensi che stia correndo pericoli inutilmente... Ma non è come pensi. Non mi infilerei mai in qualcosa di più grande di me senza essere preparata. Salvo vaghe e fortunatamente rare eccezioni che vedevano suoi cari in pericolo... lì avrebbe perso probabilmente la testa, ma questo evitò di dirlo, limitandosi alla verità attuale. Oggi ho aiutato un giovane mascherato a levarsi di torno una donna che voleva divorarlo... Non avevo collegato di chi potesse trattarsi finché non mi sono ritrovata a doverlo accompagnare nel suo covo. Qui ho incontrato Seeu, che è stata mia allieva diverse volte quando insegnavo in Giappone. La presentò ufficialmente, indicando al di là della porta, certo che la ragazza non si sarebbe mai allontanata troppo, anzi, forse stava persino origliando. Proseguì, indicando il proprio abbigliamento. Il motivo per il quale stavo provando questo costume è proprio perché il suo capo mi ha proposto di diventare un membro del gruppo, ma non devi temere, per il momento non si tratta di una proposta pericolosa. Sarò la loro insegnante, continuerò a svolgere il mio ruolo di Custode anche all'interno della loro organizzazione... Come sai sono tenuta a farlo, visto il loro bisogno di conoscenza. Il suo sguardo fu più che eloquente e rendeva difficile controbattere, ma volle comunque rincarare la dose, non senza mostrare una punta di risentimento lieve ma malcelata. E certamente, come sempre, farò tutto il possibile per tenermi lontana da problemi che non sia in grado di affrontare. Questo posso assicurartelo.
    Avrebbe voluto mantenersi a distanza, magari sedersi sul letto fatto e fargli cenno con la mano di sedervisi, ma quel suo sguardo da cucciolo impaurito... le ricordò l'ultimo loro incontro, la rabbia e la confusione in cui lo aveva lasciato. Completamente solo. Aveva deciso che fosse la cosa giusta da fare, ai tempi; nell'impeto del momento aveva pensato che stare insieme sarebbe stato sbagliato e che Sho era stato guidato dall'influenza di Ebriatas e non dai propri desideri, ma in seguito scavando nella propria coscienza si era chiesta se scappare, alla fine, non fosse stato l'unico errore. Poiché, pur volendo fare la cosa giusta, aveva finito invece per abbandonare il ragazzo da solo con i propri demoni, con i propri problemi. Ebbene... semplicemente, non poteva abbandonarlo ancora una volta. Si avvicinò dunque, portando due dita ad afferrargli delicatamente il mento per spingerlo a sollevare il viso e costringerlo a guardarla nell'occhio. Quel suo unico occhio perfettamente in grado di mostrare tutti i suoi sentimenti, dalle emozioni che spesso mascherava o fingeva di avere, fino alla più sincera sicurezza che proprio in quel momento gli stava mostrando. Sorrise, lieve ma sincera, sperando di tranquillizzarlo.
    Pensi forse che sia una debole sprovveduta? È questa la considerazione che hai di colei che hai scelto come Maestra? Si concesse di ritrarre le dita e far scorrere la mano lungo la sua guancia, in una carezza lieve che aveva molto di materno, e nulla di malizioso.
    Meriteresti una punizione esemplare per ciò che hai fatto, lo sai? Seguirmi è stato sbagliato e irrispettoso; non c'è giustificazione che tenga. La prossima volta che ti senti preoccupato ti prego di informarmi e parlarne con me, piuttosto che agire alle mie spalle... o ti assicuro che non sarà così comprensiva, siamo intesi?
    La mano si fece calda, troppo calda, sembrava quasi volesse dargli un poderoso schiaffo, ma invece la ritirò stringendo il braccio intorno alle costole, fungendo come una sorta di appoggio non solo per il petto generoso, ma per se stessa. Distolse lo sguardo. Ma del resto tutti facciamo sbagli... e a tal proposito sento di doverti delle scuse anch'io; riguardo l'ultima volta che ci siamo visti. Non starò qui a rimuginare sulle mille e una ragioni che mi hanno portato a comportarmi in modo così poco professionale e non voglio neppure dire che ciò che è successo vada bene o si possa ripetere... ma ecco, posso dirti questo: Solo dopo aver fatto vagare la sua pupilla color pesca per la stanza, cercando le parole giuste con fare marziale ma leggermente imbarazzato, tipico di chi non è abituato a scusarsi, tornò a fissarlo negli occhi con assoluta sicurezza e determinazione. Ti ho abbandonato nel momento in cui avevi più bisogno di me... e questo va contro tutto ciò che sono. Non è degno di te, ma soprattutto non è degno della Maestra che sono. Per questo ti assicuro che non accadrà più... E questa è una promessa.
    Concluse il suo discorso con un gesto che forse Sho non conosceva, ma di cui era comunque facile carpire la serietà: Baiken chinò il capo come se dovesse inchinarsi davanti a lui, lo sguardo nascosto dalla frangia voluminosa, ma soprattutto il pugno stretto proprio sul cuore, una promessa sacra che aveva sempre e solo riservato a momenti importanti con il suo clan di appartenenza, qualcosa che non riservava a qualcuno da molti anni ormai. Durò pochi istanti, troppo pochi per diventare imbarazzante o strano, ma sicuramente abbastanza per sembrare un momento fin troppo solenne. Qualcosa che persino Baiken si sentì di sdrammatizzare molto presto, tanto che quando risollevò il capo ghignò, senza mancare di riservargli una piccola dose delle sue rinomate frecciatine non troppo sottili.
    E ora se vuoi continuare a sgridarmi per il mio comportamento sconsiderato, fai pure... sono tutta orecchie.
    Non nascose neppure un po' l'ironia contenuta in quelle parole. Nemmeno un pochino.
     
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    Non era esattamente a suo agio, Sho non pensava di finire in una situazione del genere, anzi sperava davvero che qualsiasi sospetto svanisse nel mentre o che magari la perdesse di vista restando perennemente nel dubbio. Per questo il suo sguardo serio risultava incrinato e anche la posizione di superiorità morale si teneva a stento, facendolo sembrare più impaurito che altro. Seeu poi non aiutava affatto: per quanto fosse chiaramente buona Sho riusciva a percepire la sua aura energetica e risultava davvero minacciosa, non voleva mettersi contro di lei per nessuna ragione al mondo. Tuttavia, Baiken sembrò voler accettare la richiesta di spiegazioni del suo allievo lasciandolo di nuovo sorpreso e spaesato, temeva davvero di incorrere nella sua furia a quel punto quindi non se la sentì di aggiungere nulla, limitandosi ad ascoltare quello che la maestra aveva da dire... anche se un pò distratto. Da prima aveva visto quel vestito come una minaccia alla sua incolumità, poi però ad un secondo e attento esame, Sho aveva preso in considerazione il fatto che le stesse maledettamente bene addosso e che la facesse apparire ancora più bella di quanto non fosse. Aveva una cotta per lei, non poteva negarlo più a sé stesso, ma era indubbiamente una dimostrazione di passione inconfessabile per lui. Dopotutto era anche per questo che l'aveva pedinata. Ovviamente sapeva che Baiken poteva occuparsi di sé stessa senza il minimo problema, ma l'istinto di volerla proteggere era molto più forte e stupido di quanto Sho non fosse in grado di sopportare. Mentre Baiken spiegava, Sho ebbe la pulsione di farsi avanti e controbattere ma proprio mentre la gola si stava gonfiando e le gambe stavano per muoversi in avanti, la maestra gli lanciò quel monito eloquente per fargli capire che non si sarebbe messa volontariamente in guai più grossi di lei, e questo era senz'altro un fatto alla quale Sho poteva solamente soccombere e restare in silenzio. Abbassò lo sguardo, mortificato: non era ancora certo di aver fatto la cosa sbagliata ma sicuramente l'aveva offesa e questo voleva evitarlo in ogni modo. Non era il risultato sperato, ma quando Baiken si avvicinò invitandolo ad alzare lo sguardo col suo tocco gentile, gli occhi di Sho si riempirono di nuova speranza.
    N-no... non penso tu sia una sprovveduta... è solo che...
    Provò a giustificarsi distogliendo lo sguardo da quell'occhio materno, mentre Baiken lo zittiva di nuovo col suo tocco gentile e una carezza consolatoria. Aveva ragione, probabilmente doveva semplicemente parlarne con lei, ma la sua mente tornò inevitabilmente al loro ultimo incontro quando Baiken l'aveva lasciato da solo con i suoi pensieri. La maestra parve leggerlo nella mente, condividendo i suoi pensieri: sapeva che con un rapporto più intimo e sincero avrebbe evitato completamente una situazione tanto imbarazzante, ma era successo tutto in maniera troppo criptica e frettolosa per permettergli di assimilare il tutto, insomma c'era una gran confusione nella mente del ragazzo ma ancor di più, sincera preoccupazione. Baiken lo rassicurò che non si sarebbe ripetuto e che avrebbero avuto più occasioni per parlarne. Questa era senza ombra di dubbio la soluzione migliore. Quando la vide chinarsi però, Sho arrossì imbarazzato portandole subito le mani sulle spalle, affondando le dita in quella morbida pelle che Baiken non sapeva di avere visto il modo in cui la sbandierava, né poteva immaginare che effetto potesse avere sul suo giovane apprendista.
    No! Ma che fate maestra?! Non serve! Sono io che ho peccato di rispetto!
    Si ritrovò a fare a gare con lei per chi teneva la testa più in basso, scuotendola e rinunciando molto velocemente visto che oramai si erano chiariti. Sbuffò, passandosi una mano tra i capelli cercando di evitare lo sguardo di Baiken, sarebbe stato letale a quel punto visto l'imbarazzo che si era creato.
    Ho capito, ho capito e mi dispiace... rispetterò le vostre decisioni maestra, ma tra i compiti di noi Custodi c'è anche fare fronte comune, non è così? Quindi oltre a mantenere il rispetto è mio dovere anche proteggervi, quindi non posso far finta di non aver visto nulla. Manterrò tutti i segreti che mi porterete a rispettare, ma non tenetemi fuori d'accordo? Mi sono votato a voi...
    Era tornato maledettamente formale e sapeva che la cosa non avrebbe aiutato a mettere entrambi a loro agio, quindi portò una mano sul petto in segno di dedizione e cercò lo sguardo della maestra con ritrovato rispetto e sincerità, anche se nascondere l'imbarazzo era oramai impossibile. Si sentiva molto stupido, ma era certo di non aver fatto la cosa sbagliata, visti i risultati.
     
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    La reazione di Shouta alle sue parole spense qualsiasi già flebile senso di fastidio le avesse risvegliato in precedenza. Dopotutto, era così sincero e mortificato che Baiken provò l'impulso di abbracciarlo, cosa che suo malgrado ebbe la decenza di evitare così da non risvegliargli strani pensieri. Quando balbettò, sconvolto dalla sua promessa, ella sorrise nel sollevare il capo, guardandolo con sincero affetto. Per quanto si conoscessero da relativamente poco per essere colleghi, quel ragazzino sapeva come farsi voler bene, e di certo la donna lo considerava un allievo fidato. Non si sentì in torto a rivelargli dunque del gruppo e del suo nuovo ruolo in esso, benché ovviamente sapesse che se si fosse ripresentata una simile occasione, Prime o Chiller l'avrebbero come minimo uccisa. In senso lato sperava, ma comunque l'evenienza non sembrava una bella cosa. Se anche si trattenne dall'abbracciarlo, non ritrasse la mano che aveva appena stretto al cuore, piuttosto la sollevò mentre ridacchiava per portarla sul capo del giovane, carezzandolo e spettinandolo contemporaneamente, per una volta con movimenti lenti e non troppo vigorosi.
    Votato a me? Che paroloni su... Non essere tanto rigido! Vedendolo così deciso e solenne si sentì di alleggerire l'atmosfera minimizzando ciò che aveva detto, tuttavia non poteva ignorare l'argomento precedente, dunque sorrise e, annuendo con un cenno secco del capo, acconsentì a quella specie di accordo. Dubitava che Shouta avrebbe rivelato qualcosa anche se lei avesse deciso di "tenerlo fuori", lo considerava troppo onorevole per questo, pur essendo un ragazzino, tuttavia non aveva mai pensato di tagliarlo fuori da quando le aveva rivelato di averla seguita: non sarebbe servito a nulla se non a renderlo più curioso riguardo tutta quella storia, cosa che sarebbe stata decisamente deleteria per i Watchmen.
    Ad ogni modo ti ringrazio. Per quanto trovi oltraggioso il suo pedinamento, apprezzo l'interesse che dimostri per mia incolumità. Mi sentirei quasi lusingata se non fosse per una questione di orgoglio... Quindi non intendo tagliarti fuori da questa cosa, semplicemente ti prego di mantenere il segreto su questo gruppo e i suoi membri a costo della tua lingua. Ci tengono moltissimo alla loro segretezza e far trapelare qualsiasi informazione lo stesso giorno in cui mi sono unita a loro non sarebbe l'ideale... Sono sicura che puoi capirmi. Poi, mentre lo guardava e rimuginava su quello strano epilogo che la vedeva col suo costume addosso, Seeu fuori dalla porta a origliare (ne sentiva la presenza distintamente) e uno Shouta decisamente imbarazzato dinanzi agli occhi, ebbe un'illuminazione che probabilmente avrebbe concesso a entrambi di stare tranquilli: lui perché avrebbe potuto sapere senza ricorrere a sotterfugi e mancanze di rispetto dove ella andasse quando occorreva, lei perché avrebbe saputo il suo allievo vicino e dunque le sarebbe stato più facile tenerlo d'occhio e assicurarsi che non solo non rivelasse niente, ma anche che seguisse i suoi insegnamenti. A cosa stava pensando? Portò indice e pollice intorno al mento per aiutarsi a pensare. Sai cosa potrebbe risolvere i nostri problemi? Dove abiti attualmente, Sho-chan? Perché se non hai un alloggio che ritieni importante la villa antica in cui vivo come avrai visto è molto ampia, e non mi dispiacerebbe darti una delle stanze degli ospiti se posso saperti al sicuro e renderti anche più sereno... Che ne pensi?
    Ovviamente, non era una strana richiesta di andare a vivere insieme per chissà quali loschi scopi... Ma Baiken non sapeva quanto sarebbe stato pericoloso mettere Shouta e Jadis sotto lo stesso tetto a lungo termine. Per il momento riuscì a pensare soltanto che la ragazzina avrebbe fatto un po' di storie, ma dal suo punto di vista, vedendola sempre così sola e -dall'ultimo incontro con Sho- depressa e scorbutica, poteva essere d'aiuto avere un coetaneo lì intorno. Non aveva proprio idea del guaio in cui li stava cacciando... O meglio lo stava cacciando. Baiken si drizzò, modificando Gael in modo che tornasse alla sua forma tipo: una mantella bianca e nera con due teschi sulle spalline gonfie, mentre il kimono sotto esso restò ovviamente nero. Non c'è bisogno che tu risponda subito, hai tempo per pensarci ovviamente. Vieni con me intanto. Prese poi la maschera e la nascose in una delle ampie tasche interne del kimono, prima di avviarsi verso la porta e aprirla. Al di là di essa, proprio come aveva previsto, Seeu se ne stava china, le orecchie feline tese e lo sguardo assolutamente colpevole mentre, con la boccuccia posta a formare una "o" sorpresa, sollevava gli occhioni gialli verso di lei prima di scattare repentinamente in piedi, facendosi ritta e falsamente innocente, tanto che iniziò a guardarsi intorno con fare assolutamente sospetto.
    Ahehm, com'è andata la chiacchierata? Ho appena scoperto che la maniglia ha bisogno di manutenzione... Si grattò il capo, riservando un sorriso tirato a entrambi, forse un po' troppo tirato. Andate via? Come la mettiamo con quel "piccolissimo" problema dell'averci scoperte a provare il tuo costume? L'identità dei membri è una di quelle cose che non dovrebbero assolutamente essere scoperte o rivelate, o almeno Prime è molto fissato in proposito... e io con lui sinceramente. È pericoloso. Si voltò verso Sho a quel punto, sollevandosi per poterlo fissare in viso. Il bello era che nonostante l'età, era un po' più alto di lei. Probabilmente per questo sembrava odiarlo tanto. Spero per te che tu sia sicuro di poter mantenere questo segreto... anzi, tutti i nostri segreti... perché ti assicuro che queste non sono per bellezza. Con "queste" si riferiva alle sue dita artigliate, così affilate da sembrare vere e proprie lame, che proprio mentre le indicava brillarono scontrandosi con un fascio di luce. Baiken si mise subito in mezzo, facendo cenno a Seeu di farsi da parte.
    Tranquilla collega... come ti ho detto, mi fido di Shouta. Può non sembrare ma è un Custode molto bravo, nonché di esperienza e pregio di gran lunga superiori a me... Per cui ti assicuro che i nostri segreti sono al sicuro. Ad ogni modo lo terrò d'occhio... Quindi puoi rilassarti. Se ritieni sia giusto raccontare tutto a Prime fai pure, rammenta solo di specificare che Shouta è un mio collega, nonché allievo, nonché persona assolutamente fidata. Ora, se per te va bene, penso sia ora di andare...
    Seeu stette ad ascoltare irrequieta, la sua coda lo testimoniava ondeggiando a destra e a sinistra sinuosamente. Alla fine qualsiasi cosa avesse pensato sembrò raggiungere un riscontro positivo, perché dopo l'iniziale reticenza sollevò il momento e con fare sdegnoso ma rassegnato annuì diverse volte, incrociando le braccia intorno al petto.
    E va bene... Se tu garantisci per lui posso anche accettarlo, spero lo farà anche Prime. Qualsiasi cosa non esitare a contattarmi, va bene? Sono felice che il costume ti sia piaciuto... Ahh, vieni qui.
    A quel punto la biondina le sorrise, prendendo coraggio e mettendo da parte lo scontento per poterla stringere, dandole persino qualche pacca sulla schiena, per poi parlare direttamente al suo orecchio con un tono quasi impercettibile. Sono contenta che tu sia dei nostri... È stato bello rivederti... sensei.
    Fatto ciò si staccò tornando seria, rivolgendo un cenno a Shouta e borbottando un "Stai in gamba, ragazzo", prima di accompagnarli all'uscita... Certo, non senza ricevere da Baiken il triplo dell'affetto, tanto che la poverina si ritrovò ad arrossire più di una volte mentre la stangona dai capelli rossi la abbracciava sollevandola dal terreno e facendola volare dopo quella dichiarazione.
    Grazie, ragazzina... Anche io ne sono felice. E soprattutto grazie per il costume... e le dritte sul nome.
    Le fece l'occhiolino, prima che con uno sbuffo e gli occhi al cielo Seeu chiudesse la porta lasciandoli soli con i loro discorsi. Solo guardandola bene, si sarebbe potuto notare che oltre al rossore sparso, sul suo visino messo in ombra dal buio della sera, si allargò un sincero e felice sorriso. Di nuovo, Baiken pensò a quanto fosse stata ottima quella giornata... stava solo a Sho, a quel punto, decidere come sarebbe finita.
     
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    Il ragazzo annuì comprensivo mentre Baiken gli faceva qualche raccomandazione. In quanto custode comprendeva bene l'importanza di un segreto da tenere, e come amico poteva dargli ancora più importanza quindi Baiken e i suoi nuovi alleati non avevano nulla da temere. Sembrava pronto a ricomporsi del tutto a quel punto e accettare con maturità le nuove promesse, quando improvvisamente Baiken gli fece una proposta che fece sgranare i suoi occhi mentre l'espressione tentava di rimanere inutilmente neutra. Trasferirsi da lei? Con le E Jadis? Col rischio di ritrovarsi nel bagno di una e tra le grinfie dell'altra? Un leggero rossore assalì le guance del ragazzo, non esattamente esagerato, ma comunque abbastanza presente da fargli diventare le orecchie bollenti. Non era sicuro che fosse un'idea magnifica ma seppur la sua mente gli stesse dicendo di inviare un risoluto messaggio negativo, la sua bocca gli impediva qualsiasi tipo di interazione bloccata dal suo cuore che invece aveva tutta l'intenzione di lanciarsi in quella nuova avventura.
    Ah-hem... i-io... penso che...
    I suoi pensieri si persero, lo sguardo rimase incastrato su Baiken che recupererò le sue cose e aprì la porta mostrando una Seeu china e sorpresa che in quella posizione metteva maledettamente in mostra il suo petto prosperoso, cosa che non aiutò minimamente Sho a rimettere assieme i pezzi dei suoi neuroni oramai sfaldati. Quest'ultima non si fidava ancora del tutto di Sho ma la sua aria aggressiva lo costrinsero a rimandare un pò di sangue al cervello e fargli ritrovare parte della sua compostezza.
    Noi Custodi abbiamo a che fare con grandi segreti da prima ancora che i Watchmen nascessero... se non credi a me, credi a questo!
    Non era esattamente una frase ad effetto ma voleva difendersi come poteva, e al momento non poteva. Fortunatamente Baiken era dalla sua parte e in caso avrebbero fatto squadra anche in quella situazione, Sho non l'avrebbe abbandonata. Arrivati al momento di salutarsi però, Sho mise da parte ogni traccia di diffidenza nei confronti del gruppo di mascherati notando l'affetto che Baiken e Seeu si scambiavano in maniera tanto spontanea, come amiche di vecchia data che finalmente si riconciliavano. Aveva fatto un errore a non fidarsi di lei, ma poter osservare quello spettacolo gli scaldò il cuore quindi in un certo senso ne valse la pena. Salutò la bionda con un cenno rispettoso senza aggiungere nulla che potesse compromettere la situazione, poi una volta fuori si avvicinò a Baiken e con ritrovata risolutezza decise di rispondere alla sua proposta.
    D'accordo, accetto l'invito. Ad essere sincero dalla prima volta che ho visto quel luogo ne sono rimasto subito affascinato e un pò mi ricorda casa quindi... credo che mi troverò bene. Anche per la compagnia.
    Concluse con un sorriso risoluto, pensando che magari col tempo avrebbe potuto perfino domare lo spirito crudele di Jadis. Ma soprattutto la cosa che gli venne in mente fu che quella piccoletta, dall'alto della sua cattiveria, poteva perfino aiutarlo ad avvicinarsi un pò di più a Baiken... sarebbe riuscito a farsi aiutare da lei?
     
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    Oltre al sorriso di Seeu, mentre chiudeva la porta annuì tra sé, quasi stesse valutando la dichiarazione di Shouta e l'avesse approvata senza remore. Baiken d'altra parte, che già sorrideva per la reazione imbarazzata ma felice della sua ex-allieva/amica, ghignò maggiormente quando il rosso acconsentì alla sua proposta, guardandolo con un lampo di tenerezza nello sguardo. Sentire che gli ricordava casa riportò la sua mente al racconto che lui stesso le aveva fatto riguardo alla sua famiglia, subito si sentì ancor più responsabile non solo per averlo abbandonato quella volta, anche se per ragioni che aveva ritenuto giuste, ma anche e soprattutto perché ora a maggior ragione si sentì bene con se stessa ad averglielo proposto. Era strano e duro immaginare la vita di un ragazzo come Shouta, non si era mai soffermata al pensiero di lui: un orfano completamente solo nonostante la sua giovane età, vivendo chissà dove, e come unica famiglia probabilmente aveva gli stessi Custodi cui erano appartenuti anche il padre il cui ricordo doveva farlo soffrire ancora immensamente. Sospirò, quasi sbuffando, avrebbe di gran lunga preferito non ricordarsi simili dettagli, tuttavia -una volta fatto- ormai le fu impossibile evitare di cedere a un moto di tenerezza che portò, con un "Al diavolo, vieni qui" borbottato, a stringere a sé il giovane collega. Fu un abbraccio lungo, un abbraccio che persino a Seeu, che li spiava dallo spioncino senza il minimo ritegno, sembrò durare fin troppo. Avrebbe voluto dirgli qualche frase profonda, mentre lo stringeva non solo abbracciandolo con il suo unico braccio, ma anche ponendogli la mano sul capo in una lenta carezza, tenendoselo stretto. Qualcosa del tipo "Non sarai più solo", ma non fu ciò che disse, preferendo spettinarlo e congedarlo con un sorriso e una breve risata.
    Oh beh, grazie del complimento. Ricorda però che come compagnia ci sarà anche Jadis... e ultimamente beh, sembra odiare chiunque. Cercate di andare d'accordo, ok? Ovviamente... Non troppo.
    Quell'ultima frase più che una battuta leggera parve un avvertimento, seguito da uno sguardo piuttosto eloquente. Dopodiché la donna si voltò avviandosi verso la propria moto, facendo un cenno al giovane ricordando che non sapeva se avesse un passaggio.
    Vuoi un passaggio? Quando vuoi traslocare fammi un fischio, posso aiutarti con eventuali scatole e valigie. È meglio se lo facciamo insieme così da sconvolgere troppo Jadis. Dammi giusto stasera per parlarle, e poi quando vorrai saremo pronti...
    Detto ciò se Sho avesse voluto uno strappo lo avrebbe accompagnato ovunque alloggiasse, dopodiché tornando a casa il primo pensiero di Baiken fu sentire come stesse Jadis.

    Una volta davanti alla porta della sua piccola protetta, bussò piano per capire se fosse sveglia. Non era troppo tardi, ma non si sapeva mai visto che Jadis aveva passato la giornata fuori. Subito, l'inconfondibile e imperiosa voce della ragazzina risuonò da dietro la porta. Baiken fece per aprirla, ma venne fermata: era chiusa a chiave.
    Oh ma ben tornata, Baka. Che vuoi? Ti sembra ora di arrivare? Sono stanchissi- NON ENTRARE!
    Baiken ritirò la mano con espressione sconcertata. Quella piccoletta aveva davvero bisogno di un analista. Ci pensò seriamente, in effetti... forse avrebbe dovuto parlargliene o chiedere consiglio a qualche esperto. Non era abituata a fare il genitore, e badare a quella giovane adolescente si stava rivelando decisamente più difficile di quanto fosse stato in passato farle da babysitter; senza contare che riceveva puntualmente chiamate scorbutiche di "controllo" da parte di alcuni membri dei Taimanin. Sospirò, restando appoggiata alla porta.
    Possiamo parlarne, Jadis?
    Baiken... sul serio, è tardi. Non ho voglia di stare a sentire le tue scuse. Mi fai solo adirare, lo sai.
    Sospirò. Va bene, ma quando sarai pronta dobbiamo assolutamente discuterne, lo sai almeno? Comunque volevo solo dirti che Shouta Minazuki, il mio allievo, verrà a stare da noi per un po', così da seguire meglio gli allenamenti. La cosa ti reca disturbo?
    Ci fu un lungo silenzio, nel quale le sembrò quasi di distinguere l'oscura e inquietante risatina di Syornha, senza affatto percepire la presenza di Jadis, ma lì per lì non ci fece caso dal momento che ne sentiva distintamente la voce.
    Certo che no, perché mai dovrebbe?
    QUELLA fu la cosa strana, che fece quasi preoccupare Baiken, spingendola ad aprire la bocca per chiedere "Sicura vada tutto bene"? Frase che tuttavia venne interrotta.
    Purché se ne stia lontano e si faccia gli affaracci suoi, va bene...
    Quello era più accettabile. Le spalle di Baiken si rilassarono e sorrise di rimando. Tutto sommato (x3)... una gran bella giornata davvero.


    Uso questo:

    • Premium: Bonus Festa della Figa Donna
    Ottenibile solo in giorni molto speciali! Questa particolare abilità può essere ottenuta solamente da una giocatrice di sesso femminile che risulta iscritta al GDR durante il giorno della festa della donna, e va consumata alla fine di una qualsiasi role per poter raddoppiare il premio in Denaro, Sp ed Exp che vi frutterebbe. Se nella role il PG femminile ha sfoggiato tutta la sua supremazia attraverso il femdom o ha dato prova di grande femminilità, il premio triplica!

    La prossima la apro in Fuori Città. Grazie della role e dell'immensa pazienza!
     
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68 replies since 21/2/2019, 10:09   1772 views
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