[Combat] Pensi che aver fame possa essere Peccato?

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    Mentre correva con tutta la velocità di cui poter disporre, Baiken sentì quel ringhio estremo e cominciò ad agitarsi. Non per se stessa, lei non aveva paura di Chiller, anzi, dopo aver visto la sua titubanza verso quelle due visioni provava se possibile più simpatia, si era sentita persino in colpa per avergli scatenato quella reazione. Aveva osservato da lontano il suo braccio tremante prima di riprendere la fuga, e la sua espressione era stata... No. Non era lui il problema, e nemmeno lei stessa... Il problema era la pressione energetica sprigionata dal demone, che purtroppo per loro aveva messo Muramasa sull'attenti. E se lo spirito si incazzava... Nemmeno Baiken aveva modo di fermarlo o controllare le sue illusioni, non senza un enorme sforzo psicofisico comunque. Da che avesse ricordo, lo spirito aveva sempre reagito all'influenza demoniaca, con Dimtryus era costretta a tenerla nel fodero e non utilizzare mai il suo potere, neppure per scopi piacevoli, perché l'unica volta in cui ci avevano provato avevano rischiato di impazzire insieme, logorati dai rispettivi incubi. Per questo, una gocciolina di sudore si fece strada lungo la tempia destra di Baiken, mentre il sorriso che la caratterizzava si faceva abbastanza forzato, e non era la fatica della corsa.
    Dannazione Chiller... Non farla incazzare!
    Lo borbottò tra sé, a denti stretti, ma avrebbe tanto voluto che il demone la potesse sentire perché era un consiglio dannatamente giusto. D'altra parte, forse se ne sarebbe reso conto da solo, perché per quanto Chiller corresse pronto a distruggere qualsivoglia "dannata illusione da quattro soldi", si sarebbe reso conto che quelle di Muramasa non erano semplici Genjutsu, né mere allucinazioni... era proprio come se le immagini prendessero forma, i sogni prendessero vita,vivendo e mischiandosi con la realtà. Baiken immaginò di creare un enorme muro su cui Chiller avrebbe avuto la netta sensazione di sbattere violentemente, e una pozza di fango sotto al terreno dove si sarebbe sentito sprofondare se fosse stato in volo e avesse proseguito la sua corsa a piena potenza, cadendo inesorabilmente dopo l'impatto... Ma non fu esattamente ciò che avvenne. Chiller avrebbe realmente sbattuto contro qualcosa, un'enorme massa informe di energia, fatta di relitti, oceani in tempesta simili a profonde acque melmose, corpi, grida, tormenti, ma anche risate, gioie e dolori. Avrebbe sentito prima la morbidezza di un enorme bolla di carne, come se avesse impattato contro qualcosa di molto simile ai seni precedenti ma versione gigante. E quando avesse guardato in alto, si sarebbe ritrovato dinanzi a una figura semplicemente enorme, vestita in modo elegante, che in tutti i suoi 5 metri d'altezza stava sopra a quell'enorme massa di puro incubo, alta decisamente di più. A quella velocità, l'impatto sarebbe stato fin troppo reale, ma non era quello il problema... il problema gli si sarebbe presentato quando la massa illusoria di Muramasa avrebbe tentato di intrappolarlo innalzandosi dalla sua gonna, e da quell'oceano informe, iniziarono a uscire corpi nudi di sirene, metà donna e metà pesce, le cui braccia tentavano in ogni modo di afferrargli le gambe, le braccia, il corpo, aggrappandosi a qualsivoglia appiglio, totalmente incuranti di poter toccare parti sensibili, anzi, probabilmente iniziando a essere decisamente invasive in quell'assurdo "massaggio". L'acqua che avrebbe dovuto comporre della sostanza non era tale, sembrava più una melma scura, sul bluastro, con riflessi rossi e violacei. Se da una parte le espressioni di quelle creature sembravano volerlo tentare, dall'altra erano anche pregne di tormento, di richieste d'aiuto che lo avrebbero dovuto far sentire irrimediabilmente attratto, attirato; i loro lamenti erano semplicemente strazianti... ma non furono niente in confronto al grido che la donna, che lo guardava dall'alto, gli lanciò addosso, a bocca spalancata, con quello sguardo coperto dal velo che ne rendeva la figura semplicemente misteriosa e inquietante al contempo. Muramasa non parlava. Mai. Baiken poteva capire cosa volesse comunicare se lei glielo lasciava fare, ma per il resto, la sua voce non poteva essere ascoltata direttamente dalle altre creature, suonava come le grida acute di spettri in agonia, sdoppiate e moltiplicate per molteplici volte, impossibili da ascoltare a lungo senza sentire l'irrefrenabile bisogno di bucarsi i timpani. Baiken stessa sgranò gli occhi dinanzi a quello spettacolo orrendo, facendo un bel respiro profondo e gridando a pieni polmoni: MURAMASA, BASTA!, mentre a propria volta portava i palmi alle orecchie. Lo spirito si voltò verso di lei, l'espressione sconcertata, le labbra schiuse che poi si strinsero in un moto di stizza. Chiller a quel punto avrebbe potuto liberarsi dalla presa, sentire l'energia illusoria scemare, e quel mix di emozioni tra il soffocamento e la pace sarebbero via via diminuite, mentre la presa su di lui si faceva così debole che sarebbe bastato uno sfoggio di forza a spezzarla, facendo un buco su quell'assurda coltre illusoria. Forse questo avrebbe fatto incazzare di più lo spirito, ma dal modo in cui si ritirò mentre guardava Baiken, allentando via via la presa sul demone, era chiaro che non poteva spingersi troppo in là senza il consenso della sua padrona. E in ogni caso i danni da parte sua non erano mai fisici... e questo Chiller avrebbe potuto capirlo quando, dopo un cenno irritato del capo, Muramasa caricò con il braccio destro una specie di schiaffo enorme, diretto all'edificio al suo fianco (che ella raggiungeva in altezza grazie alla massa che la cullava), che in pratica spezzò in due le mura, con un rumore assordante di muri rotti al seguito, e cocci, travi e vetri che volavano dappertutto. Quando lo spirito si dissolse tuttavia, richiamato da Baiken o "ferito" da lui stesso, rimase solo un'assoluta calma, non c'erano detriti a terra, né segni di tutta quell'assurda visione. Il mondo reale era completamente intonso... e Baiken emise un sospiro di sollievo, anche se per tutto il tempo si era allontanata continuando a osservare dal basso prima di bloccarsi, a svariati e svariati metri da Muramasa e Chiller, gridandole quelle parole. Se Chiller avesse guardato lontano, l'avrebbe vista fare spallucce con le braccia ormai risanate e un'espressione di scuse, che probabilmente non poteva vedere bene da quella distanza ma che aveva tutta l'aria di volersi scusare e al tempo stesso dire "Non posso farci niente, è questo il mio potere".
    Scusa piccoletto... alla fine di questa storia ti manderò un cesto di frutta., sussurrò tra sé mentre riprendeva a correre, sparendo dietro un'ennesimo angolo. Per strada, si lasciò dietro un pensiero che Muramasa avrebbe dovuto trasformare in un'illusione al proprio passaggio, trascinando con sé lo spirito che comunque non poteva allontanarsi più di un tot dal suo braccio, per quanto avesse un margine di controllo molto ampio. Chiller era un guerriero potente, Baiken era sicura che avrebbe saputo starle dietro, ma non riusciva comunque a piacerle il modo in cui si stava comportando Muramasa. Forse semplicemente l'aveva tenuta a stecchetto da troppo tempo, e ora voleva rifarsi sullo sventurato Chiller... cosa che lei avrebbe impedito. Peccato che solo il demone stesso, avrebbe potuto essere testimone di quanto la fame di emozioni di Muramasa fosse reale, tangibile, perché oltre a vedere una Baiken vestita del proprio kimono, scostato in punti strategici che lasciavano scoperta fin troppa carne senza che ella vi facesse minimamente attenzione, correre verso di lui con l'aria di scappare da qualcosa, gridandogli di fuggire e agitando le braccia, completamente nel panico... dietro essa avrebbe avuto anche visioni più personali, qualcosa che solo la sua mente poteva partorire, che sarebbe potute essere dalle materializzazioni dei suoi sogni più reconditi e aspirati, finanche a quelle dei suoi peggiori incubi... Non importava che tipo di visioni fossero, la figura di Baiken che sembrava così reale era contornata sullo sfondo da scene svariate, quali raccapriccianti, quali irrimediabilmente sensuali. Orge, sangue, violenza... ma anche fuoco, tette magiche e lui abbracciato da uomini e donne che gridavano il suo nome. Non era un mostro in quelle visioni... era un eroe. Insomma, c'era davvero l'imbarazzo della scelta lì intorno, e il tutto si svolgeva mentre quella Baiken che le correva in contro, gli si gettava addosso con tale impeto che se non fosse stato attento sarebbe caduto a terra sulle sue stesse ali, afferrandogli le spalle mentre i suoi seni enormi, uno dei quali scoperti, si strizzavano contro il suo petto. E lì lo avrebbe scosso con forza... Aveva ancora il braccio demoniaco.
    Dobbiamo... fermarci! Muramasa... Muramasa sta impazzendo! Ti prego, sospendiamo la prova! Torna a casa... corri! O ti farai male...
    La sua voce in quell'ultima frase era strana, distorta... contenente una punta di malizia che la Baiken gioviale che lui aveva incontrato non era parsa in grado di avere, quasi come... una minaccia. Il resto però, dal sorriso che seguì, al peso dei suoi seni, fino allo strusciare delle sue cosce mentre gli stava a cavalcioni o al tocco delle sue mani mentre gli stringeva le spalle e cercava di agitarlo... era tutto fin troppo vero. Come spiegare dunque la Baiken che, sparendo dietro l'angolo, gli aveva rivolto un gesto di scuse?

    Non sarò stata troppo dura?
    Se Chiller avesse creduto a quella farsa di sicuro lei avrebbe avuto il tempo di allontanarsi prima che l'illusione si affievolisse, sparendo... ma aveva come l'impressione che il demonietto non si sarebbe arreso così facilmente, né ci sarebbe cascato. Un tipo in grado di irritare Muramasa doveva essere parecchio speciale... anche se mai quanto la sua fame.
     
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    Chiller era pronto a mettere fine a quella mascherata, alterato e furioso, non poteva di certo pensare a tenere buona l'entità di Baiken mentre era lui quello ribollente di rabbia. Quello che non si aspettava era che non si stava lanciando in un inseguimento... ma un naufragio. Quella era la parola giusta, e non fu chiaro finché non si abbatté contro quel muro, ben cosciente che fosse solo un'illusione... ma che proprio abbattendola divenne maledettamente reale. Appena quella massa di carne simile a una bolla gli esplose in faccia, Chiller venne travolto da quel mare in burrasca, ritrovandosi senza fiato, con i polmoni pieni d'acqua. Istintivamente portò le mani sul petto e intorno al collo, rendendosi conto che nulla lo ostruiva eppure non riusciva a respirare. Di colpo, le gambe iniziarono ad essere tirate da delle creature simili a sirene, lasciandolo sbalordito. Quando aveva smesso di toccare il terreno? Si sentì improvvisamente cadere, ribaltato, girato sottosopra e scosso come una bottiglia d'acqua frizzante. Sentiva la schiuma del mare riempigli i polmoni e lo stomaco, l'odore e il sapore salmastro ostruirgli i sensi e più tentava di ribellarsi con la forza, più si sentiva debole. Che diavolo di illusione era quella? Mentre una domanda tanto futile gli saliva in testa, i suoi occhi si alzarono verso la figura che troneggiava su quella melma in burrasca, che lo fissava gridando e straziandolo con la sua voce. Era dunque quello lo spettro che lo stava costringendo al naufragio? Che si trattasse di uno spirito vendicativo del mare o qualcosa del genere...? Assurdo. Mai visto un potere illusorio come quello, era molto più che un semplice trucco da circo, era la percezione della realtà che veniva alterata. Baiken possedeva un potere molto più pericoloso di quanto Chiller fosse in grado di immaginare. Era davvero una buona idea lasciare che si unisse a loro? Il grido di Baiken lo fece rinsavire. No! Era la paura a farlo parlare in quel modo, la paura che aveva preso il sopravvento. Iceringer non aveva un potere meno terrificante dopotutto, non contava l'abilità in sé ma l'uso che se ne fa, quindi Baiken poteva senz'altro sfruttarlo per il bene e controllarlo a dovere, proprio come stava facendo in quel momento. Mentre Baiken spezzava l'illusione, Chiller si ribellò nuovamente allargando braccia, gambe e spalancando il più possibile la sua pressione energetica, così da lasciare un vuoto in quella perversa burrasca travolgente, sfuggendo da quel naufragio terrificante. Ne uscì illeso, ma provato: dovette guardarsi le mani e lisciarsi di nuovo la gola per essere sicuro che fosse davvero libero di respirare e di muoversi. Lo sguardo si spostò verso Baiken che sembrava invece volersi scusare, Chiller la guardò in malo modo, alzando le spalle ma sfoggiando un'espressione stupita e stordita, scuotendo il capo come a dirle "ma che fai? Vuoi ammazzarmi?". La prova era sfuggita di mano per un istante. Scosse il capo, ancora stordito, ritrovandosi per l'ennesima volta in un'illusione: non aveva visto Baiken sparire nell'angolo ma nel vederla correre verso di sé, capì subito che si trattava di un'illusione visto che era fin troppo svampita (più del normale) e non sembrava curarsi di quelle grosse tette che gli ballavano fuori dal vestito. Il demone indietreggiò incassando la testa tra le spalle, le donne troppo espansive non erano proprio il suo forte e anche se non era messo in imbarazzo come Iceringer, di sicuro non le affrontava in maniera più semplice. Come se non bastasse intorno a lui apparve una vera e propria orgia di visioni dalle più assurde alle più sporadiche, piene di donne prosperose, demoniache, umane e non, che si strusciavano su sue statue di immensa bellezza e sublime fattura, letteralmente folli di amore per lui. Sullo sfondo di quello scenario c'era la sua immagine ingigantita, più grande che mai, sembrava un enorme Kaiju che godeva di quell'immeritata fama e la trascinava dentro il suo ventre, aperto a metà dentro la quale era possibile vedere qualcosa. Un mondo oscuro, un cosmo di tenebra che non permette a niente di uscire, intrappolandolo per sempre. Per un istante la paura prese di nuovo il sopravvento, poi ritrovò la sua compostezza e appena la falsa Baiken fu vicina lui la afferrò per il collo con i denti ancora digrignati e lo sguardo imbarazzato, strozzandola fino a farla sparire per togliere dalla sua vita quella dannata illusione.
    Odio questa prova... Prime me la pagherà cara.
    Iniziò a guardarsi attorno, osservando il terreno in cerca di tracce magiche da seguire. Baiken non era più veloce di lui, non poteva seminarlo, ma Chiller volle comunque modulare il suo passo, senza incalzarla, nella speranza che non gli lanciasse contro qualche altra assurda illusione.
    Ok Baiken... basta giochetti. Abbiamo capito che questa toccata e fuga non fa bene a nessuno dei due, né ha il minimo senso. Risolviamola combattendo, ok? Fatti sotto... non devi battermi, se riesci a impressionarmi ti lascio andare e avrai comunque vinto, ok? Ma smettila di lanciarmi addosso tette illusorie, d'accordo?
    Non che Chiller non ne fosse un'amante, ma finché sono finte...
     
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    AhahAh! È buffo che di tutte le illusioni che hai subito, il primo dettaglio a esserti rimasto in mente siano le tette dei soggetti... Quindi alla fine suppongo che persino Chi-chan sia un pervertito, uh?
    Chiller avrebbe proseguito senza intoppi. L'avrebbe trovata appoggiata a braccia conserte al muro di un edificio, dietro l'ultimo angolo in cui l'aveva vista sparire, sorridente e molto più serena ora che lui si stava calmando e Muramasa sembrava essersi rasserenata insieme alle sue intenzioni. Per lo spirito non c'erano distinzioni tra una battaglia seria e un allenamento, ciò che la guidava erano le emozioni che percepiva da chi interagiva con Baiken e da ella stessa, quindi la calma della donna si rispecchiò anche su essa. Certo, Chiller avrebbe comunque potuto percepire un certo astio da parte dello spettro che, per altro, ora poteva osservare mentre sostava nella sua forma più umana (senza massa illusoria al seguito, per inciso), ondeggiando alle spalle di Baiken con il viso coperto rivolto verso di loro. E se da una parte Muramasa pareva fissarli indecisa se gridare ancora, Baiken sembrava addirittura... divertita. Dopo quella battutina provocatoria si staccò dal muro per andargli incontro con tutta calma, con il suo portamento da vera giapponese: schiena dritta, mento alto e... braccia conserte a mettere in risalto il seno? Quello forse non faceva parte del portamento, in effetti.
    Concordo con te: "basta giochetti", anche se mi stavo limitando a seguire le regole della prova. E a tal proposito, Chi-Chan... mi permetto di dissentire su alcuni punti. È chiaro come il sole che non possiamo combattere sul piano fisico. Io di certo non ho la forza adeguata, come puoi sentire, ma su una cosa ti sbagli... Questo inseguimento aveva il suo senso, anzi, è stato essenziale. Non è certo un caso se ho disseminato la via di visioni per te. Le illusioni di Muramasa sono potenti, di base, ma per essere assolute hanno bisogno di alcune condizioni, un "costo" se così vogliamo definirlo. La condizione è subirne tante, abbastanza da essere pregni della sua energia, così da poter entrare nel suo vero mondo.
    Quando ci si metteva, lo spirito da sapientona e maestra "so tutto io" si impossessava di Baiken senza possibilità di lasciarla andare, rendendola puntigliosa forse, persino un po' irritante... ma la sua voce rimaneva calda, scorrevole, solitamente lenendo il fastidio anche degli alunni più irascibili. Con un demone sarebbe stato lo stesso?
    Inizialmente il mio piano era farmi inseguire fino a pagare quel costo... ma gioisci: Muramasa sembra averti preso in simpatia, - Il sarcasmo nella sua voce mentre pronunciata quell'ultima frase fu decisamente malcelato- perché con il vostro incontro ravvicinato ti ha riempito di così tanta energia illusoria che sei già mio... E se me lo concedi, te lo dimostro subito.
    A quel punto attivò il vero potere di Muramasa, e abbassando lo sguardo Chiller avrebbe potuto vedere il suo corpo completamente cambiato, come se un'illusione gli tremolasse addosso e il suo intero organismo fosse improvvisamente diventato acqua, acqua torbida e scura, mentre lui non avrebbe sentito assolutamente nessun cambiamento a livello fisico, se non una sensazione di fascino verso Muramasa e Baiken stessa. Si sentiva quasi... ammaliato. Nonostante dei lunghi tentacoli luminosi di una piovra enorme lo abbracciavano in toto, come un tatuaggio sulla sua pelle naturale che, in quell'illusione, sotto la carne appariva fin troppo reale, quasi gli fosse dentro davvero e potesse intravedersi nella profondità dell'acqua. Al centro del suo petto, il suo cuore pulsante brillava come un luminoso bersaglio. Baiken però non gli diede il tempo di soffermarsi troppo sul cambiamento. Salvo mosse fisiche da parte di Chiller mentre lei si avvicinava con calma, a quel punto gli sarebbe stata infatti abbastanza vicina da appoggiarsi a lui con il corpo, portandogli le mani al petto con delicatezza mentre lo guardava e i loro corpi entravano in contatto. Era decisamente un po' troppo vicina per due quasi sconosciuti, ma era un gesto deliberato per far sentire al demone che stavolta non c'era alcuna illusione di sorta tra loro. Baiken era fatta di carne e ossa... decisamente molta carne nel suo caso.
    Pronto a stupirti?
    Baiken fece qualcosa di probabilmente non necessario, ma che sperava avrebbe lasciato Chiller abbastanza di stucco da non opporre resistenza o tornare sull'idea di combattere: si sollevò in punta di piedi e lo baciò. In modo completamente improvviso, assolutamente non richiesto, afferrandogli la nuca e prendendo a stringergli un corno perché sapeva, suo malgrado, quanto quella parte fosse sensibile per un demone... Lui avrebbe dovuto sbalzarla via immediatamente, con violenza, se avesse avuto quell'intenzione, perché in diverso modo le labbra carnose della donna sarebbero rimaste attaccate alle sue, più mostruose, mentre ella agiva. Gli portò il dito al centro petto, toccando lieve quel luminoso cuore pulsante. Chiller non avrebbe provato dolore o timore a quel contatto, anzi, c'era una calma immensa intorno a loro, proprio come se "La quiete dopo la tempesta" avesse preso forma grazie alla spada di Baiken. Nessun rumore, come se fossero immersi nell'acqua più profonda. Lasciandosi toccare, Chiller avrebbe potuto sentirsi quasi teletrasportare in un'altra dimensione, mentre il mondo intorno a loro cambiava completamente: via gli edifici, la notte, il cielo senza stelle... Ora erano immersi nel verde... e nell'acqua. Teletrasportati in mezzo a una sorgente d'acqua calda, circondati da rocce e fiori di ciliegio, i cui petali cadevano in un bellissimo manto rosa galleggiando sulla superficie dell'acqua. Alle loro spalle si ergeva una piccola cascata che sembrava tratta da un film, dove l'acqua che cadeva faceva da "tenda" per una specie di grotta oltre quel velo bianco. Quell'ambiente era assurdo perché sembrava di trovarsi in una vera e propria foresta di ciliegi, che circondavano la sorgente, un habitat decisamente strano per simili alberi... ma probabilmente Chiller non era un esperto botanico. Baiken si staccò immediatamente dopo aver portato a termine il proprio obiettivo, sorridendo sorniona mentre scrutava le reazioni del suo "compagno di giochi". Si portò all'indietro di pochi passi, appoggiandosi con le mani su una pietra in mezzo all'acqua, sedendovici sopra e incrociando le gambe attendendo che Chiller metabolizzasse il tutto.
    Benvenuto a Muramolandia.
    Iniziò a schioccare le dita 4 volte, in modo estremamente veloce, e ogni volta che lo fece cambiò lo scenario e ciò che li circondava: li portò rispettivamente nello spazio, dove galleggiarono per pochi istanti; in un deserto, dove il calore li fece quasi ustionare talmente era forte, procurando a Baiken gocce di sudore sul petto e sulla fronte; passando poi per una sorta di bolgia infernale, circondati da orge di ogni genere di cui potevano distinguere grida e odori, dal sangue al puro sesso; fino a tornare esattamente in quel posto calmo e placido, dove erano stati all'inizio. Lei era ancora sudata dalla brevissima esperienza nel deserto, il kimono le si stava attaccando addosso e le bende che rappresentavano il suo unico intimo erano ormai così sottili da rasentare la trasparenza, essendo bianche -tra le altre cose. Quel sudore avrebbe dovuto testimoniare quanto tutto in quel luogo accadesse realmente... o perlomeno sembrasse totalmente reale. Gli sorrise ancora...
    Che ne pensi, Chiller? Tu... Mi lascerai andare?
    Non provò neppure lontanamente a nascondere la frecciatina. Nossignore.

    Kraken
    Tecnica principale dell'arsenale di Baiken, rappresentante il reale potere di Muramasa. Ogni volta che un avversario riceve un PM, sul suo petto si disegna e cresce il simbolo stilizzato di una piovra gigante, i cui tentacoli si allungano e diramano mano mano che i punti vengono accumulati, avvolgendo il petto dell'interessato sempre di più e fermandosi solamente quando il punteggio viene sospeso, per poi riprendere facilmente l'avanzata di pari passo con il potere. Il simbolo è visibile attraverso eventuali carapaci, armature e protezioni di qualsiasi tipo e raggiunti i 10 PM gli occhi del kraken si spalancano, illuminandosi insieme a ognuna delle sue ventose. A questo punto il torace dell'avversario è completamente abbracciato dai tentacoli, che vanno a formare un disegno che sembra mettere in evidenza il cuore pulsante, che diventa visibile attraverso il corpo dell'interessato come se si trattasse di una grossa lampadina sott'acqua. Il fisico viene rivestito infatti da un'illusione che lo fa apparire come se fosse composto di acqua, molto cupa e increspata, sebbene ciò non mini in alcun modo la consistenza o le reali resistenze. L'effetto di questa tecnica è quello di aprire una sorta di "ponte" magico verso il cuore dell'Ammaliato, che funge da tramite per gli attacchi di Baiken. La donna può colpire attraverso esso ignorando la consistenza di qualsiasi difesa, e qualora riesca a colpire il cuore, piuttosto che infliggere una ferita critica al nemico, potrà intrappolarlo finalmente nel mondo dei sogni, conducendolo tra le braccia di Muramasa e dei suoi incubi. Il "portale" resta aperto un massimo di 3 turni e se entro essi Baiken non riesce a colpire l'avversario come indicato, egli scaricherà la metà dei PM accumulati fino a quel momento.
     
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    Non era colpa sua, era semplicemente rimasto troppo tempo assieme ad un umano, e gli umani hanno la visione a tunnel genetica quando si tratta di tette. Il dissentire di Baiken poi suonava decisamente strano alle orecchie di Chiller, cosa si aspettava di trovare una volta entrata nei Watchmen? Dei gattini acrobati addestrati a vendere droga come nemici? Sicuramente i pugni di Chiller non sarebbero stati più pericolosi di malviventi del calibro di Nyarlatoteph, se quello che aveva da offrire erano solo fumi e tette di sicuro sarebbe diventata facile preda di un assalto alle spalle, per quanto le sue di tette funzionassero sicuramente su Chiller. Ma lui era un guerriero onorevole, non contava! Più o meno.
    Ti sembro uno che voleva passare per simpatico? Ho l'impressione che tu non abbia preso la cosa abbastanza sul serio...
    Inutile tentare di ragionare con Chiller, lui era un pò come il paparino severo che vede la figlia uscire dalla porta di casa con più capelli che gonna, era un moro furioso capace di gonfiarsi e basta. Tuttavia, neanche un paparino geloso può qualcosa di fronte al potere immenso della mente e quando Baiken gli rivolse quel suo ultimo monito, l'espressione arrabbiata e scocciata di Chiller si frantumò di colpo, sentendo distintamente le conseguenze di quel potere terrificante ricadere tutte assieme. L'aveva limitata fino a quel momento? Oppure era Baiken che si divertiva a controllare deliberatamente l'intensità di quelle sensazioni? Fu di nuovo dentro quel mare in burrasca incapace di respirare liberamente, bloccato da qualcosa o qualcuno, una sorta di spirito informe che di sensuale aveva ben poco, che subito gli fece rimpiangere le tette di poco prima. L'unica cosa reale che sentiva i nquel momento era Baiken stessa che dopo aver ricevuto l'ennesima occhiataccia dal demone si avvicinò a lui, riportandolo al silenzio, dandogli l'ennesimo avviso come se dovessero buttarsi dalla curva più alta di una montagna russa. Quella giostra iniziava a stufarlo.
    Eddai... ancora...?
    Ma ciò che avvenne non fu affatto un'altra illusione, anzi, fu qualcosa di molto reale... e molto piacevole. Si ritrovò le labbra di Baiken sulle sue, gli occhi si sgranarono e il corpo si irrigidì di colpo come se fosse rimasto congelato. Che cazzo stava facendo a quel punto, tutto in una volta?! Reagì d'istinto e sollevò un braccio con forza, cercando di portarlo sul suo petto per spingerla via, ma si rese conto che quei movimenti erano così lenti e deboli che non apparivano reali nemmeno nella sua mente. Era diventato lui l'illusione a quel punto? Le labbra di Chiller si sciolsero e prima ancora di riprendere a borbottare stava ricambiando il suo bacio finendone inevitabilmente vittima. I suoni si fecero ovattati fino a sparire, i polmoni si svuotarono di umidità e si riempirono d'acqua, gli arti si fecero pesanti e fu come annegare, ma non in balia di una burrasca, fu come un lento abbraccio, una morte serena, dolce. Fin troppo dolce. Quando Chiller sentì di avere oramai perso controllo del corpo, riaprì gli occhi. Le braccia che lo avevano stretto si erano sciolte oramai, colpa del fatto che i suoi arti si erano rimpiccioliti riportandolo di nuovo alla sua forma più minuta. Il petto pulsava incandescente per colpa di quel tocco misterioso che Baiken gli aveva serbato, eppure intorno a lui mancava ogni cosa che aveva imparato a conoscere facendolo sentire fuori dal mondo. Cascate, petali di ciliegio, pace... quella non era Roma, né tanto meno l'Arancia Meccanica. Prima ancora che potesse domandarsi per quale motivo fosse in quello stato, lo scenario cambiò ancora al ritmo degli schiocchi di dita di Baiken, costringendo Chiller a chiudere impulsivamente gli occhi ad ogni cambio, facendogli sorbire sulla pelle qualsiasi tipo di angheria illusoria. Adesso era davvero al limite della sopportazione.
    Ok... ho capito. Sai badare a te stessa, a pensarci bene questo viaggio non lo auguro nemmeno ai criminali di Roma.
    Non sapeva esattamente cos'altro aggiungere e a dirla tutta, era molto distratto dal fatto che si ritrovava di nuovo nel corpo debole e minuto che di norma lo condannava. Che il mondo onirico lo stesse costringendo a regredire? Eppure nella sua mente avrebbe dovuto sentirsi più forte e risoluto. Che fosse sempre colpa di Baiken?
     
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    Baiken osservò attentamente la reazione di Chiller, felice che almeno riconoscesse quella piccola verità. Lo vide mentre serrava gli occhietti davanti a quel semplice cambiamento di ambientazione, e sentì l'istinto di abbracciarlo come avrebbe fatto con un bimbo spaventato. Si trattenne.
    Tu non sei un tipo che sa come rilassarsi, vero Chiller? Addirittura non lo augureresti ai criminali di Roma... E dire che sono stata gentile. Molto gentile.
    Persino agli occhi di un nanetto burbero come lui doveva essere ormai chiaro che non era una semplice sprovveduta, o una svampita. Il fatto che con lui avesse usato solamente "tette illusorie", eccetto Muramasa che mettendosi in mezzo l'aveva quasi traumatizzato, non significava che l'immenso potere dello spirito potesse offrire soltanto questo. Il potere di orchestrare a piacere un'illusione è potenzialmente infinito, e poteva ammettere di aver preso "poco sul serio" la situazione, ma solo perché si trattava di una prova amichevole... E lei aveva fatto un voto ben preciso con la sua zampakuto: ogni volta che lo infrangeva, doveva essere per una buona causa, e se avesse fatto sul serio, doveva essere contro i nemici giusti. Chiller non si era dimostrato di certo tra questi. Non ci voleva comunque un genio per intuire che una delle possibilità sarebbe stata quella di lasciarlo in uno stato di trance il tempo di tornare da Prime e superare la prova di seminarlo; quindi per lei il dovere era finito, e per ora niente vietava loro di rilassarsi. Sollevò il braccio demoniaco verso il demone, a mezz'aria, e strinse la mano verso di sé come se volesse catturarlo. Il piccoletto si sarebbe sentito semplicemente trascinato, tirato verso di lei da una forza invisibile che lo avrebbe portato tra le sue gambe mentre era seduta in quel suo modo rilassato e poco elegante. Ormai non era più una semplice illusione, quel mondo si muoveva secondo regole che dettavano lei e Muramasa. Era una vera e propria realtà alternativa. Baiken stava "seduta" sull'enorme masso con un piede sopra esso, una gamba stesa fino a toccare l'acqua con le dita e l'altra piegata e tenuta larga, sul cui ginocchio teneva il braccio sano, infine una strisciolina di kimono a coprire la fasciatura del suo intimo e le cosce in bella vista a eccezione di questo. Quando Chiller fosse giunto sotto di lei lo avrebbe fissato negli occhi, parlando schietta senza alcun sarcasmo o divertimento di sorta.
    Mi piaci di più così, in questo corpo. Il fatto che tu sia piccolo ti rende particolare, unico. Un po' come il mio braccio monco mi ricorda chi sono ogni giorno. Eppure, ho l'impressione che a te non piaccia questa cosa. Ti senti a disagio forse? Inerme? È normale. Muramasa gioca con le tue paure quando ti trovi all'interno di questo mondo. Io stessa, ho paura di entrarci troppo spesso, perché a volte quello che vedo è semplicemente disarmante. Ma sai, lei non è l'unica ad avere il controllo...
    Lo toccò sul petto, e Chiller avrebbe potuto sentire la forza corrergli nelle vene, una forza tale che sembrava capace di trasformarlo in un vero e proprio gigante, come se fosse il fuoco a scorrere nelle sue arterie e dar forza al suo cuore. A quel punto stava a lui decidere se lasciarsi gonfiare ogni singolo muscolo e inalzarsi al di sopra di Baiken, o invece restare esattamente com'era in quel momento... Minuto dinanzi a lei, ma non per questo deriso o debole, visto che ella lo guardava sempre allo stesso modo e aveva smesso persino di sorridere beffarda. Ora la sua espressione era molto più contenuta, un sorriso così lieve da essere quasi impercettibile. Ritirò il tocco lieve con il quale gli aveva infuso quella forza, ma questo non l'avrebbe annullata.
    Non sono molti quelli che porto qui. Di solito quando blocco qualcuno in questi sogni a occhi aperti è un nemico o... un amante . E in entrambi i casi succede fin troppo di rado. Quando succede però le scene da vivere sono molteplici. Di solito Muramasa gioca con la mente dei nemici, mentre con gli amici... Beh, gioco io. Sorrise. Nel nostro caso capirai che a questo punto non ho nulla in particolare da mostrarti... Ma se vuoi esplorare il mio potere per sapere con chi hai a che fare, sono disponibile a farti vedere ciò che vuoi. In diverso modo sei libero di andare quando più preferisci. Non sei mio prigioniero.
    Fece una pausa, abbassando leggermente il capo verso destra come se cercasse di guardare Chiller da una prospettiva diversa. Mi piacerebbe giusto sapere cosa ti rende tanto nervoso...
    Sì abbassò abbastanza da guardarlo negli occhi, con conseguente eccessiva esposizione del suo petto prosperoso. Non era un particolare a cui faceva molto caso, come si era visto. Coperto o meno che fosse, per lei un corpo rimaneva sempre un pezzo di carne ripieno, e la parte importante era solo quest'ultima. Sono io, magari?
    Concluse la frase con un ampio sorriso pregno di malizia. Eliminare quel cipiglio burbero da quel faccino tenero sarebbe stato un traguardo quasi più ambito del superare la prova dei watchmen.

    Edited by .Bakemono - 3/10/2019, 10:28
     
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    Trascinato da quella forza invisibile, Chiller si sentì sempre più rigido e impotente, restando praticamente immobile come una statua di sale per tutto il tempo, con i pugni serrati sui fianchi e tutto il resto, uno scenario surreale. Baiken iniziò ad interrogarlo su ciò che vedeva e percepiva, sembrava volerlo trascinare verso un'epifania ma non gli ci volle molto per capire l'antifona. In sostanza era fregato, non c'era un modo più elegante per dirlo a conti fatti e la storia dell'illusione contava poco oramai. Era in trappola, mentalmente o fisicamente non faceva differenza. Stava per risponderle (E anche in malo modo) ma Baiken lo toccò in petto infondendogli una strana energia, dapprima fu preoccupato ma subito dopo si sentì molto, molto più potente. Era come se i suoi poteri fossero tornati al cento per cento e potesse distruggere quella dimensione con mero battito delle ali. Ma quando provò a gonfiare il petto per riprendere la sua vera forma, nulla successe. Era libero si, muscoli sciolti e sguardo fiero, ma il suo corpo era rimasto minuto. Non per sua scelta, questo si disse, ma probabilmente il suo subconscio aveva agito in maniera diversa, che Chiller potesse ammetterlo oppure no. Forse il fatto che qualcuno non lo giudicasse per la sua stazza lo faceva sentire enorme anche in quelle fattezze. Sollevò le mani chiudendo i piccoli pugni un paio di volte, fissando la cosa alla ricerca di una spiegazione. Si sentiva molto meno nervoso ma era davvero fastidioso ritrovarsi in quelle condizioni. Se non altro non stava più soffocando ed era libero di muoversi. Quando Baiken gli disse che poteva andarsene quando voleva, lui le lanciò contro un'occhiataccia, portando subito le braccia in posizione conserte con aria scocciata.
    Credi che scapperei come un codardo?! Cocca guarda che la prova non è ancora finita, ti ho ancora sotto mano e illusione o no, non mi sei sfuggita per ora!
    Non importava quanto fosse ovvio che Baiken potesse scappare da un momento all'altro senza lasciare traccia, l'orgoglio di Chiller gli impediva di arrendersi anche di fronte all'evidenza. Da quel punto di vista, lui e Iceringer erano molto simili. La sua faccia tosta però, si incrinò appena Baiken ribaltò le carte in tavola, facendosi più provocante e portando l'attenzione su di sé. Anche se provò a non darlo a vedere, gli occhioni di Chiller si sgranarono di colpo, sorpresi e anche piuttosto... indecisi. Indecisi perché la tentazione di abbassare lo sguardo e fissarle le tette era titanica, e tremavano davanti all'unico occhio buono di Baiken oramai allo stremo delle forze. Resistere alla tentazione era semplicemente impossibile, così faticoso che il corpo del demone emetteva degli spasmi stranissimi come se dovesse tossire da un momento all'altro. Ma ancora una volta il suo orgoglio ebbe la meglio, costringendolo a restare immobile e a braccia conserte.
    I-io... non sono nervoso proprio per niente... men che meno davanti a una donna prosperosa... sono un demone io! Ne ho... seviziate a migliaia come te! Anche più pericolose e prosperose... sono l'incubo delle donne prosperose io! HA!
    Abbozzò una risata falsissima e forzata da morire, sembrava che dovesse vomitare da un momento all'altro. Baiken non gli era affatto indifferente, ma di certo il corpo del demone non giocava a favore della donna. Forse poteva cogliere i segnali di un corpo umano, ma come poteva capire se quel demone era a disagio oppure eccitato? Non sembrava affatto equipaggiato a dovere, men che meno voleva concederle quella soddisfazione!
     
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    Più Baiken osservava con attenzione le reazioni del suo piccolo interlocutore, più si accorgeva di quanto continuassero a divertirla. Fu molto fiera della sua scelta di restare minuto, anche se temeva non fosse stata totalmente voluta, a giudicare da come gonfiò il petto e poco dopo si fissò incredulo le manine. Lei sorrise comunque. In quanto insegnante Baiken tendeva a essere orgogliosa quando riusciva a trasmettere qualcosa a qualcuno, che fosse l'arte nascosta in una pergamena o un semplice concetto, come anche un minimo di autostima nel caso di Chiller. Se fossero stati più in confidenza e lui non fosse stato così scorbutico, di sicuro l'istinto l'avrebbe portata a carezzargli il capo come a dire "ben fatto" a un suo allievo, ma si trattenne ancora una volta. Chiller aveva reazioni così buffe per quella sua forma, che risvegliava istinti contrastanti in Baiken, da quello materno a cui era abituata suo malgrado grazie a Jadis, finanche a una punta di sadismo che le provocò quell'adorabile reazione al suo seno. Probabilmente non era poi così diverso da Zero come voleva far credere, visto che la reazione a un paio di tette risultò piuttosto simile e altrettanto balbettante. Non sembrava affatto un demone pericoloso o un valoroso guerriero in quel momento, nonostante la sua aura dimostrasse diversamente. Era più un tenero, giovane ragazzino molto, troppo orgoglioso. In effetti non si era chiesta quanti anni potesse avere un demone con quell'aspetto, cosa strana per una come lei. Ma come, aveva fatto tante storie per allontanare il giovane Minazuki in quanto giovane e suo allievo, per giunta, e ora non si poneva neppure il problema dinanzi a un giovane demone che per quel che ne sapeva poteva avere meno anni di lui? Tremenda. Stava diventando tremenda. Stava già rammentando a sé stessa di calmare i bollenti spiriti quando Chiller concluse quel suo lungo farfuglio con un'uscita che la lasciò interdetta per brevi istanti, non solo perché lasciava intendere che avesse effettivamente vissuto di più di quanto il suo aspetto facesse pensare, ma soprattutto perché disse qualcosa che le fece sollevare il sopracciglio e a lui fece guadagnare uno sguardo a dir poco perplesso, subito seguito da un sorriso sarcastico. Probabilmente stava solo facendo il gradasso, era palese, ma Baiken non era certo il tipo da farsi sfuggire un'occasione per provocare un po' un tipetto interessante come lui, soprattutto se poteva al contempo indagare su ciò che non l'era chiaro. Quali erano le origini di quella creaturina? Era stato forse un demone crudele un tempo? Poteva dichiarare la propria curiosità rinnovata. Per avvicinarsi a lui, scivolò verso il basso sulla roccia liscia di schiena, un po' come se fosse lei la sirena e non Muramasa; una sirena che si apprestava a entrare in acque ben più profonde di quel laghetto limpido dove persino Chiller toccava ampiamente, visto il modo lento in cui si mosse per scendere dal masso. Essendo così vicino a lei (grazie alla sua precedente mossa erano a neppure 50 cm di distanza tra la roccia e il demone), se non si fosse spostato preventivamente, il piccoletto avrebbe finito irrimediabilmente per sfiorare quei seni pieni e sodi che tanto si sforzava di non guardare addirittura col naso o con le corna mentre lei scendeva, nell'ultimo caso denudandoli persino, poiché Baiken fu deliberatamente lenta e si inarcò parecchio studiando le sue reazioni con quel sorriso ambiguo e provocante. Non è che ci stesse esattamente provando, tuttavia non riusciva proprio a ignorare le reazioni stuzzicanti del piccoletto... e ne voleva di più.
    Oh, capisco... Perché sei un demone crudelissimo, giusto? Immagino che nei tuoi secoli di vita ne abbia "seviziate" così tante di donne come me, da averne perso il conto... non è vero?
    Più parlava più la sua voce si faceva provocante e inquisitoria, mentre il suo occhio cercava di squadrare la minuta figura del demone alla ricerca di reazioni. Quando fu scesa dalla roccia, il piccoletto avrebbe avuto il suo petto praticamente in faccia e lei non sembrava minimamente preoccupata della cosa, anzi, continuava ad avvicinarsi a lui come se volesse costringerlo a indietreggiare...
    A proposito, quanti secoli sarebbero esattamente? Il "chan" è abbastanza corretto come onorifico o dovrei passare al "san"? Sama, magari?
    Quella era una provocazione che avrebbe capito appieno solamente conoscendo un minimo di lingua giapponese, ma anche in diverso modo era piuttosto chiaro dal tono caldo e provocante della sua voce quanto volesse stuzzicarlo e tirar fuori quel suo bel caratterino. Sinteticamente si riferiva si riferiva al fatto che fino a quel momento aveva utilizzato il "chan" per la sua piccola statura e prenderlo un po' in giro, sarebbe passata al "san" qualora fosse stato un suo coetaneo e al "sama", beh... invero mai, lo aveva detto solamente per prenderlo un po' in giro visto che si sarebbe divertita un mondo a etichettarlo con quell'onorifico se avesse dichiarato un'età esagerata. Probabilmente non le sarebbe spiaciuto averlo come collega, visto la facilità con cui sembrava divertirsi grazie a lui. Da quella posizione, la visuale dal basso di Chiller doveva essere parecchio ostruita dal davanzale di Baiken, da cui ella pareva affacciarsi talmente era gonfio. Il suo kimono bagnato si era aperto sul davanti, fino all'ombelico, rivelando una mera fasciatura al posto del reggiseno che lasciava la parte inferiore dei seni scoperta, così tesa su quelle due soffici colline che pareva in procinto di cedere o strapparsi da un momento all'altro, specie perché le bende stesse erano bagnate e sottilissime. A un certo punto la donna si chinò su di lui, portando due polpastrelli al suo mento per costringerlo a guardarla bene in faccia qualora si fosse distratto troppo (o anche se avesse resistito), in quel suo unico occhio, sussurrando mentre parlava; in modo fin troppo roco in effetti.
    Ti do un consiglio, piccoletto... Attento ai termini che usi con me, perché se ti dimostri un demonietto cattivo dovrò punirti severamente... In giro non ci siete solo voi Watchmen a sculacciare i bambini cattivi... E tu vuoi forse essere un bambino cattivo, Chi-chan?
    Non era chiaro, forse, ma il tono della sua voce avrebbe fatto sperare a chiunque di essere quel "bambino cattivo", visto il modo invitante in cui pronunciò quelle parole che invero avrebbero dovuto suonare minacciose, perché in un certo senso lo erano. Mentre Baiken incombeva su di lui, spingendolo a indietreggiare sempre più fin quasi a cadere, Chiller avrebbe potuto sentire una forza enorme tentare di costringergli le braccia dietro la schiena, creando poi una specie di cordatura intorno ai suoi polsi e agli avambracci simile a rudimentali metodi di prigionia qualora ci fosse riuscita, come a chiarire che non stesse affatto scherzando riguardo la minaccia insita nelle sue parole. La cosa assurda era che la forza che cercava di legargli le braccia... non sembrava affatto inferiore alla sua. La donna pareva non avere alcun timore della potenza di Chiller, come se sapesse che anche avendo la forza necessaria a distruggere la dimensione di Muramasa, cosa che non era sicura potesse accadere ma che l'avrebbe comunque intrigata parecchio, lui non avrebbe avuto poi molta intenzione di farlo... Istinto, o semplice sicurezza nei propri metodi di persuasione?
     
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    Niente lo avrebbe fatto spostare a quel punto, tale era il suo orgoglio oramai, che non gli permetteva di indietreggiare neanche quando nella sua visuale c'erano più tette che altro. Immobile come una statua di sale, con le braccia conserte e strette salde neanche in una fredda giornata d'inverno, mentre il suo volto sempre più neutrale cercava di non fissare quelle montagne di carne sebbene i suoi occhi risultassero completamente sgranati. No, mai indietreggiare di fronte ad un nemico che cerca di impressionarti! Non le avrebbe concesso nessuna vittoria, non importava quanto tentasse di essere provocante!
    Dici bene... crudelissimo... seviziate a migliaia... conto perso...
    Ripeteva a denti stretti tutto quello che diceva anche Baiken, confermando la sua versione nervosamente, cercando di restare impassibile per quanto gli fosse possibile. Anche quando il seno di Baiken gli fu praticamente in faccia, lui pur tremolando per la situazione restava immobile e fermo, impassibile (secondo lui) di fronte ad ogni tipo di provocazione. Voleva una sfida vera? Ebbene Chiller avrebbe risposto colpo su colpo!
    N-non... non provocarmi... donna! Chan, san... i tuoi trucchi semantici non mi riguardano! Se vuoi un epiteto che possa calzarmi... dovrai chiamarmi SIGNORE! O quantomeno... MAGNIFICENZA!
    Iniziò a ridacchiare nervosamente tra sé. Si! Signore! Magnificenza! Eccellenza suprema! Ecco titoli che gli calzavano! Immenso conquistatore, letale giustiziere, inquisitore oscuro, ecco cosa frullava nella mente del demone, e più si gonfiava l'orgoglio con quei soprannomi, più la sua stazza sembrava aumentare per quanto il corpo rimaneva sempre piccolo e minuto. Il suo petto si gonfiava e il suo mento si alzava, come se volesse provare a superare quantomeno le tette di Baiken e risponderle a tono! Nessuno dei suoi abiti succinti poteva mettere in difficoltà la somma creatura che era Crimson Chiller, ma sobbalzò in ogni caso quando Baiken si chinò davanti a lui, trasformando quel seno in una cascata di roseo splendore e costringendolo a pietrificarsi di nuovo, pur rimanendo fisicamente impassibile. No, non avrebbe indietreggiato, o meglio solo perché Baiken avanzava minacciandogli il volto con quelle tettone, lui non avrebbe indietreggiato! Solo perché i piedi si muovevano all'indietro non stava indietreggiando! La schiena era eretta, le braccia conserte, stava solo mantenendo le distanze per non toccarla e far sembrare che volesse portare quel confronto sul fisico, dove sarebbe stato scorrettamente in vantaggio ovviamente! E proprio mentre oramai lo spazio per indietreggiare era finito, si ritrovò a balbettare con le braccia sempre meno conserte e sempre più dietro la schiena.
    Piccoletto... non è un epiteto che mi appartiene! Io sono piccolo solo per via della mia maledizione, e di questo posto... tu stai solo giocando con la mia mente! Non riuscirai ad umiliarmi! Io sono Crimson Chiller! E ho spezzato le mie catene!
    E proprio mentre pronunciava quell'ultima parola, il movimento dei polsi verso il basso che credeva naturale, si trasformò in un vero e proprio incatenamento che lo costrinse contro la parete dietro di lui. Lo spazio era finito e non poteva nemmeno allontanarsi oltre abbassandosi di colpo, sarebbe stata una sconfitta eccessiva. Poteva solo respingerla, ma adesso che aveva le braccia dietro la schiena, legate e immobilizzate, era letteralmente fottuto. Che cazzo stava succedendo? Non poteva cedere... stava facendo il suo gioco... doveva risponderle a tono!
    Capisco... è tutto nella tua mente... questo mondo è piegato al tuo desiderio, ma è la mente che comanda! Sappi che ho una volontà d'acciaio io, non puoi spezzarmi! Solo col desiderio io posso diventare... immenso! Anche più grande della mia forma originale! Devo solo concentrarmi su ciò che desidero veramente e... e! E far si che diventi enorme!
    nel concludere quella frase lanciò un grido attraverso la quale liberò un'intensa mole di energia. La sua forza di volontà era inequivocabile, Baiken poteva percepirla, senz'altro Chiller era un degno avversario! Purtroppo per lui, però, la sua concentrazione era del tutto sbilanciata su ben altro che la sua stazza, e dopo quell'esplosione di energia, solo due cose cambiarono: l'energia non aveva intaccato nulla di Baiken, se non la sua fasciatura, cosa che portò il vestito a cedere e liberare i suoi seni ,rendendo chiaramente visibili i suoi capezzoli. In secondo luogo, Chiller ingigantì senza ombra di dubbio... ma non tutto il corpo, solo i suoi genitali: di fronte al suo ventre c'era un grosso membro demoniaco, grande circa quanto metà del suo ventre. Addosso a lui sembrava immenso, in confronto ad uno normale invece era semplicemente un pò più grande della media. Senz'altro notevole e tutt'altro che umano: di un colore scuro alla base che si colorava di un rosso acceso avvicinandosi alla punta. La cappella era simile a quella umana ma più allungata e circondata da escrescenze carnose pulsanti. Le stesse escrescenze erano distribuite anche intorno alla mazza, di preciso ai lati di quelli che sembravano veri e propri fasci di muscoli che si tendevano come un braccio in tensione. Se il resto del corpo di Chiller era immobile, quell'affare sembrava quasi pulsare e vibrare, come se respirasse da solo, lasciando che quelle escrescenze carnose di illuminassero di rosso ad ogni ricircolo di energia. Inutile dire che dal punto di vista di Chiller, quella era un'autentica sconfitta e quindi rimase immobile, incapace di elaborare cos'era appena successa, restando a fauci sgranate e verga marmorea.
     
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    Baiken rimase per un attimo interdetta dinanzi alla spropositata mole di energia rilasciata da Chiller. Tutto il suo sfoggio di balbettii e arroganza non servì assolutamente a impressionarla, anzi, risvegliò ancora di più quella punta di sadismo che solo un cucciolo simile poteva stimolarle... eppure, la potenza che la investì come un treno fino a strapparle letteralmente i vestiti di dosso, riuscì per un istante a frenarla, bloccandola sul posto con i seni esposti. Poco importava che fosse riuscito a rompere una fasciatura che a malapena si reggeva da sola o che le avesse a malapena spettinato la voluminosa coda portando qualche ciuffo della sua fronte all'indietro, si aspettò comunque un attacco, una qualche tecnica o sfoggio di abilità, e solo dopo un primo momento si accorse che invero... non successe assolutamente niente. Chiller era ancora minuto, ancora legato, e l'unico particolare a essere cambiato diventando davvero enorme nel suo corpo era... Baiken ebbe l'accortezza di non ridere. Anche perché invero a parte la comicità di tutto il discorso del demone, non c'era proprio niente di divertente... al massimo eccitante. Chiller se ne stava lì, legato con le braccia dietro la schiena, ingiuriandola in ogni modo possibile con un odio inespresso che su qualsiasi altra creatura formato normale avrebbe fatto paura, eppure sfoggiava un'erezione tra le gambe degna di un umano piuttosto dotato mista a quella di un animale mostruoso. Per quanto a Baiken non fosse esattamente chiaro come fossero arrivati fino a quel punto, poiché la sua idea era stata quella di stuzzicarlo per farlo arrabbiare e le provocazioni a sfondo sessuale erano state un mero contorno non totalmente voluto -circa-, vedere quell'erezione assolutamente lodevole gonfiarsi ed estendersi davanti al proprio occhio, fu comunque uno spettacolo inaspettato in grado di seccarle la gola e le labbra, spingendola a leccarsele distrattamente nel vano tentativo di darsi un minimo di sollievo, mentre qualcos'altro nel suo corpo otteneva l'effetto opposto, iniziando a bagnarsi. Non era di certo il primo che vedeva, relativamente di recente ne aveva addirittura sfiorato uno -quello di un diciassettenne che nella sua mente bacata aveva etichettato come off-limits fin da subito-, eppure riuscì comunque a impressionarla... cosa che ovviamente non avrebbe mai fatto capire al piccoletto, figurarsi. Sfortunatamente per Chiller, seppur affamata non era una verginella inesperta, quindi a parte quell'espressione sorpresa il suo sfoggio fisico non ottenne granché, se non a dirla tutta un sorriso malizioso della donna che, a ben pensarci, aveva appena ottenuto un nuovo strumento per mantenersi in vantaggio in quella che, a quanto pareva, era ancora una prova in corso; almeno a detta del demonietto. Era così divertente vederlo finalmente in trappola! Dopo lo sgomento iniziale, che comunque durò decisamente poco, la donna tornò all'attacco avvicinandosi maggiormente a lui, fino a fargli sbattere la schiena contro una parete rocciosa alta almeno 10 metri, che non era chiaro se vi fosse in precedenza o fosse stata messa lì ad hoc. Lì, bloccato in un angolo, sarebbe stato costretto ad avere quei due seni enormi decisamente troppo vicini, e visto che le tette sembravano non piacergli affatto e non fargli la minima impressione, probabilmente sarebbe stato un dettaglio assolutamente ignorabile la conformazione dei capezzoli di Baiken, che nonostante il suo fisico scultoreo risultavano incavati, ancora non del tutto esposti, con le areole gonfie e rilassate, tutto a causa delle acque tiepide che ospitavano il suo corpo. Nonostante su quel fisico decisamente muscoloso e tonico stonassero, Baiken aveva dei capezzoli introflessi che apparivano fin troppo morbidi in mezzo a tutti quegli addominali definiti, creando un contrasto a dir poco irresistibile.
    Mmh... Capisco, Vostra Magnificenza. Avete delle grosse... Hem, valide... Argomentazioni, noto. Lungi da me obiettare in proposito... Si avvicinò allo spazio tra le due corna di Chiller, verso il basso dove supponeva vi fossero gli organi di senso, anche se in effetti già solo sussurrare sulle sue corna doveva essere una stimolazione abbastanza intensa. Grazie a Dimtryus, sapeva tutto sulle principali zone erogene dei demoni. Ma dimmi di più su queste presunte sevizie... Erano davvero, tanto crudeli? Fece una pausa in cui si limitò a sospirare lievemente, giusto per rincarare la dose, mentre la voce si faceva falsamente imbronciata e spaventata. Come inizieresti con me? Sai, giusto per essere preparata...
    Dopodiché si staccò, sorridente in un modo decisamente sadico, allontanandosi di un passo con le acqua sotto di loro che iniziavano stranamente ad agitarsi, particolare alquanto strano per il vento lieve che al massimo scompigliava la chioma di Baiken di tanto in tanto. L'acqua in quel punto arrivava a bagnarle a malapena le ginocchia, al massimo metà delle cosce, mentre per Chiller la situazione era diversa vista la sua statura, quelle acque sembravano infatti in grado di sfiorargli il fallo ritmicamente, stimolandolo in modo assolutamente insoddisfacente, un po' come una perversa versione della tortura della goccia cinese, ma più in grande. Facendosi indietro, la donna osservò il demone da capo a piedi. Non sapeva dove quel giochino li avrebbe portati a quel punto, ma le era assolutamente impossibile fermarsi. Solo un altro pochino magari...
    A proposito... Gran bel desiderio. Un po' venale forse... ma chi sono io per giudicare?
    Ridacchiando, portò un piede munito di sandalo in legno estremamente vicino a quel membro demoniaco pulsante, sembrava quasi volesse dargli un calcio o spremerlo contro lo stesso corpicino di Chiller fino a farlo aderire completamente al suo bassoventre, ma in realtà con un suono assordante che poteva essere sicuramente inquietante per uno a cui minacciavano la virilità, Baiken semplicemente si appoggiò su una barra di legno spuntata ad altezza del fianco del demone. Chiller si sarebbe accorto in quel momento che la conformazione della roccia dietro di lui era cambiata, o meglio, vi erano ora due massicci tocchi di legno che si allungavano di oltre 30 cm da una barra infossata nella roccia, alla stessa altezza delle mani del demone, permettendo così alle sue corde di scorrere sul legno qualora avesse provato a tirarle e farsi più vicino alla donna, che ore distava da lui di un ampio passo, unito alla sua gamba piegata tra i loro corpi. Si appoggiò con entrambe le braccia al proprio ginocchio, fissandolo mentre parlava. Durante il discorso, i materiali cambiarono ancora insieme al suo sorriso, divenendo in un secondo momento catene piuttosto massicce e più difficili da spezzare, anche se sempre non molto per un tipo così forte. Se avesse voluto si sarebbe potuto liberare con un bel po' di impegno... sempre ammesso che lei o la mente stessa di quel piccolo pervertito glielo avrebbero permesso.
    Dunque, esaminiamo a fondo queste argomentazioni... Per un attimo parve che ancora una volta si riferisse a una ben specifica "argomentazione". Vi passò persino un dito sopra, lungo tutta l'asta, in modo tanto delicato che sicuramente sarebbe servito solo a procurare nuovi brividi a quelle carni esposte, specie perché l'effetto dell'acqua che ogni tanto le sfiorava doveva essere paragonabile a ricevere un massaggio piacevole, lento e bagnato, per poi venir abbandonati poco dopo senza ritegno. In effetti... anche le onde di quel piccolo lago parevano aver assunto un movimento decisamente strano, fin troppo impostato e preciso per essere naturale, sembrava quasi studiato apposta per avvolgergli il sesso, bagnarlo, e ritirarsi ancora e ancora, in una lenta tortura in grado di far spazientire anche un santo. Come se simili onde non fossero già strane per un luogo del genere. In quel mondo, Baiken poteva giocare a piacere con tutto ciò che li circondava, e quell'assurda ambientazione era solo uno dei tanti aspetti da tenere in conto.
    Sei crudele, hai seviziato molte donne, eppure fai parte di un gruppo di paladini della giustizia. Perché non mi parli un po' di loro, già che ci siamo? Magari visto che stiamo conversando così piacevolmente, ti va di darmi qualche informazione in più sulla gente a cui dovrò insegnare... Posso fidarmi? Ah, già. Perdonami, "Signore"... Dimenticavo che non ho ancora superato la prova! Uhm, chissà come potrei fare...
    Distrattamente, come se non fosse assurdamente piacevole e lo usasse piuttosto come un antistress, mentre distoglieva lo sguardo e portava l'indice sotto al mento come per concentrarsi meglio, mantenendo il gomito sulla propria gamba per sorreggersi, continuava a far scivolare i polpastrelli di due dita dell'altra mano sulla povera asta di Chiller, senza darci apparentemente nessun peso, come se stesse accarezzando un cucciolo morbido. Stava davvero tentando di interrogarlo su argomenti così importanti mentre il suo pisello veniva torturato da acque maliziose e invasive ben più di lei?! Ebbene sì. Baiken era tutto fuorché una santa, e quando ci si metteva riusciva a essere addirittura diabolica, non c'era alcun dubbio.
     
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    Delle debolezze di Baiken, Chiller non colse nulla perché troppo impegnato ad essere pietrificato. Definirlo imbarazzo non sarebbe giusto, non era effettivamente imbarazzato, è difficile da spiegare: eccitarsi tanto facilmente, in maniera incontrollata, mentre una dannata tettona ti prende in giro per la tua statura... per un demone come Chiller feriva l'orgoglio, e finire così diventava una specie di resa. Insomma, un grosso giro di pensieri per dire che avrebbe tanto voluto strozzarla, ma col suo grosso pen... no no con le mani! Con le mani maledizione! Solo che erano legate, e questo non faceva altro che contribuire alla sua profonda umiliazione. Le gambe si mossero automaticamente nel vederla avvicinarsi in quel modo, voleva attraversare quel muro come una nuvola ma ovviamente non poteva fare un singolo passo. Non per questo non ci provò. L'unica cosa che sfuggì furono i suoi occhi che non riuscirono più a resistere alla tentazione, e quando si rese conto che quel seno enorme e invitante aveva anche quella forma capace di accendere i suoi istinti più perversi, divenne inevitabile iniziare a muovere le labbra come se gli avessero messo in bocca uno spazzolino da denti elettrico. Che cavolo di problema aveva quella donna? Perché si era avvicinata in quel modo? Se Chiller avesse trovato la forza di alzare lo sguardo verso di lei l'avrebbe capito dal suo sguardo, non era così stupido da non capire che faccia fa una donna eccitata... il problema era che, distogliere lo sguardo dal suo seno, era praticamente impossibile. Iniziò a parlargli sussurrando in quel modo erotico, direttamente sulle sue corna che iniziarono a tremare proprio come le labbra, interrogato a proposito di quelle famigerate sevizie tanto usare come una spada di Damocle, ora invece si erano trasformate in una lama a doppio taglio.
    N-n-noooou... non... non dovrebbero interessarti... in fondo... sei una brava ragazza... no? Perché dovrei... farti cose orribili...
    L'unico modo per non schiumare dalla bocca era iniziare a riempirla di parole, anche inutili e insensate. Purtroppo neanche quella mossa durò molto visto che al primo passo indietro di Baiken l'acqua di quella misteriosa fonte iniziò a risalire il corpo del demone, irrigidendolo di nuovo e portandolo a mettersi sulle punte dei piedi, mossa del tutto inutile ma che inarcò ulteriormente la sua schiena rendendo quell'erezione ancora più evidente, come se non bastasse essere già stimolato in quel modo. La verga iniziò a pulsare ritmicamente seguendo i respiri del demone che cercava in ogni modo di trattenersi, ma l'unica cosa che riusciva a fare era rendere quella mazza ancora più pulsante.
    Continui... a provocarmi... maledetta! Forse... forse hai davvero bisogno di una lezione!
    A quel punto Baiken sollevò il piede verso di lui e per un istante temette che volesse iniziare qualche sadico gioco da dominatrice, più nello stile di Iceringer che nel suo, sicuramente sarebbe stata l'umiliazione finale, ma non andò così: piuttosto lo costrinse a guardarsi attorno per capire cosa stesse succedendo e con grande sorpresa, Chiller si rese conto che la morfologia del luogo mutava ancora, probabilmente sotto la volontà di Baiken, per chissà quale oscuro scopo. Si sentiva sempre più in trappola e non solo per quella legatura assurda, anche per la posizione di Baiken che sembrava volerlo divorare, ma non semplicemente con le labbra ma bensì con tutto il corpo. Sembrava un ragno famelico... un ragno rosa, formoso, irresistibile e capace di far tremare quel cazzo gonfio e turgido di desiderio. Maledizione se era bella. Maledizione se voleva scoparla. Istintivamente si fece avanti in quel momento, senza rendersene conto, sembrava quasi volesse saltarle addosso andando contro alla sua stessa mente, ma a risvegliarlo ci pensò il tintinnare metallico della catene che lo stringevano, quella prigionia si faceva sempre più insidiosa.
    Maledizione... hai davvero così tanta paura di me da dovermi legare così?! E fai bene, dannata!
    Le sue minacce erano frivole, inconsistenti, troppo incrinate da quella voce eccitata e balbettante, tradito dal suo stesso corpo che tremava più per il desiderio che per lo sforzo, tradito dalla sua verga che tutto sembrava voler fare meno che dare la precedenza all'orgoglio del demone. E più Baiken giocava col suo membro, toccandolo, bagnandolo e mettendolo al centro della scena, più la mente di Chiller vagava alla deriva nella disperata ricerca di tregua, oramai giunto al limite della sua sopportazione naturale. Lei parlava, cercava di distrarlo o torturarlo, non sapeva di preciso cosa stesse facendo anche perché Chiller recepiva poco, tutto quello che sentiva era quella mano sempre più vicina, e data la loro posizione sembrava che Baiken dovesse portarsi quella mazza di carne tra le cosce da un momento all'altro e Dio solo sa quanto Chiller avrebbe desiderato vedere quella visione concretizzarsi e ammutolirla con le sue stesse grida.
    Il sesso... non è una punizione... lo sanno anche i miei compagni! Lì dentro... sono tutti pervertiti... quanto me!
    Pensava di difendersi in quel modo, in realtà somigliava più ad una confessione che etichettava tutti i suoi compagni come pervertiti, senza salvare sé stesso ovviamente. La verità era che Chiller già da tempo era in una profonda in astinenza, ma la cosa peggiore era che ovunque si voltasse c'era qualche paladino mascherato intento a sollazzarsi... ragazzi e ragazze, ragazze e ragazze, ragazze e draghi, ammucchiate di gente e chi più ne ha più ne metta! Lui era quasi una vittima lì in mezzo, represso non solo dal suo caratteraccio ma anche dalla sua stazza e ora... ora c'era maledettamente vicino.
    Smettila di giocare con me... smettila di umiliarmi... altrimenti... altrimenti ti farò pentire di avermi sfidato!
    Baiken era indubbiamente in vantaggio in quel momento, finché la mente di Chiller era debole poteva giocare con lui e fare tutti i giochetti che voleva... ma quanto sarebbe durato? Poteva andare avanti col piccolo Chiller quanto voleva, ma presto o tardi avrebbe risvegliato la bestia... era pronta ad una simile svolta?
     
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    Ecco fatto. Quando Chiller rispose ancora alle sue domande, Baiken capì l'antifona. Non poteva più giustificarsi con quel presunto interrogatorio per carpire informazioni che magari non conosceva. Non perché Chiller fosse un "prigioniero" con un altissimo autocontrollo e una volontà di ferro come a lui sarebbe piaciuto pensare, ma semplicemente perché era tutto inutile. Non c'era niente di malvagio o nascosto da smascherare, nessuna informazione da ottenere che non avrebbe potuto scoprire semplicemente più tardi, e purtroppo per lei arrivati a quel punto non c'era più alcuna risposta ambigua su cui fossilizzarsi per avere la scusa, anche solo morale verso se stessa, di stuzzicare un povero demonietto con problemi di statura e conseguente autostima bassa in proposito. Solo su quell'argomento a quanto pareva, perché per il resto era quasi più arrogante di lei quando era sicura di qualcosa. Ovviamente, benché Baiken pensò tra sé "Hai vinto tu, piccoletto", non disse niente di tutto ciò, né perse quel suo sorriso ambiguo capace di far pensare che fosse invero una "ragazza" cattiva, molto cattiva.
    Hai ragione, per tua fortuna sono proprio una brava... ragazza. Sorrise, lusingata di essere etichettata così. A causa della visione decisamente antiquata del villaggio in cui era nata e cresciuta, Baiken aveva una considerazione di sé decisamente distorta, per cui superati i trenta, si considerava "passata", una zitella per intenderci, per questo si irritava spesso con Seeu quando marcava la cosa. Venir chiamata ragazza o signorina le riempiva il cuore, in questo sia Zero e Chiller avevano fatto centro, se lo scopo era entrare nelle sue simpatie. Il nanetto in particolar modo, a quanto pareva. Ringrazia questo, e anche di avere un visino così carino...
    Nel parlare aveva abbandonato quella falsa espressione pensante tornando all'attacco, avvicinando il viso al suo e prendendo ancora una volta il suo mento tra le dita, sollevandolo e costringendolo letteralmente a distogliere lo sguardo dai suoi seni, che a giudicare dalla sua espressione e dalle pulsazioni della carne contro i suoi polpastrelli, non gli erano poi così indifferenti. Il suo faccino era così a portata che gli starebbe bastato spalancare le fauci per assaggiarli, o magari per tirarle un morso doloroso, visto che sarebbe stato un ottimo metodo per farla indietreggiare... o magari no? Quando si fece avanti, tirando le catene, Baiken fece un passo veloce all'indietro per non ritrovarselo troppo vicino, un gesto assolutamente deliberato poiché si inarcò all'indietro abbastanza da offrirgli il petto, che a quel punto avrebbe avuto per diversi istanti a neppure 10 centimetri dalla bocca, senza tuttavia poterci fare un bel niente. Baiken portò le braccia, sia quello umano che quello illusorio, sulle spalle del poverino, spingendolo il modo da tendere gli arti più che poteva e tenerlo lontano, ottenendo solamente di strizzarsi i seni l'uno contro l'altro e metterli ancora più in risalto, visto anche che il piccoletto era più minuto rispetto a lei e dunque teneva gli arti in diagonale verso di lui. L'acqua a quel punto era solo in più come stimolazione, perché anche attraverso il kimono e la mantella che ancora copriva le spalle di Baiken, le parti migliori del suo corpo erano quasi tutte esposte: i seni, sì, ma anche i fianchi tondi, le cosce tornite e piene che sbucavano dagli spacchi laterali del kimono anche quando aveva rimesso la gamba a terra, così come l'intimità che non era più così strettamente fasciata o coperta, anzi, si intravedeva dalle bende bianche a causa di tutta l'umidità trattenuta; non solo la forma, ma anche e soprattutto il rosso acceso, identico ai suoi capelli, del piccolo rettangolo curato che risaltava poco sopra il suo clitoride e la congiunzione delle grandi labbra, intravedendosi come un'ombra rosata sotto al sottile tessuto candido.
    Non sto cercando di umiliarti, Piccolino... anche se temo di non poterti più chiamare così. Decisamente.
    Alluse al suo affare, pulsante e turgido sotto le dita, a cui rivolse un'occhiata eloquente quanto terribilmente provocante, prima di tornare a guardarlo in faccia.
    Quindi incolpa pure te stesso, perché solo tu vedi umiliazione in questa situazione. Ciò che vedo io è invece un demonietto furioso ma decisamente adorabile, che si dimena a ritmo delle mie dita... e non posso dire che mi dispiaccia troppo.
    Sorrise, afferrando solo a quel punto la sua erezione mentre gli liberava le spalle, stringendola con tutte le dita e sospirando lievemente mentre studiava la consistenza unica di simili attributi, sentendo tutte quelle fasce muscolari pulsare e tendersi all'unisono. Prese a massaggiarlo lentamente, come se lo stesse solo saggiando.
    Inizialmente l'idea era di stuzzicarti abbastanza da strapparti qualche informazione in più, non mi aspettavo certo reazioni così prorompenti da parte tua...
    Strinse più forte, poi lo lasciò in una lenta carezza verso l'esterno, sorridendo e lasciandolo in "balia delle onde", più che letteralmente nel suo caso, dal momento che iniziarono da subito a riprendere quell'assurda tortura mentre le si staccava da lui d'un passo.
    D'altra parte ammetto di averci messo del mio... Volevo vedere ancora quel tuo faccino irritato... e devo ammettere di non potermi dire pentita.
    Lo aveva legato solamente per stuzzicarlo, per liberarlo poco dopo avergli fatto quelle domande, e forse anche per evitare uno scontro fisico visto che poco prima era sembrato così deciso a combattere. Ma avere paura? No, questo no. Lo disse chiaro la risatina roca che si concesse in risposta alla sua domanda sul perché lo avesse legato. Risvegliare la bestia? A dirla tutta non ci aveva pensato, ma la sua vena perversa avrebbe risposto che di sicuro una simile evenienza non le sarebbe dispiaciuta poi molto, e in effetti non era improbabile che si sentisse tanto tranquilla di stuzzicare Chiller, proprio perché non aveva alcun timore delle conseguenze. La sua risposta riguardo ai Watchmen poi, non fece altro che suonare buffa e tranquillizzante. Era stata troppo esigente a sperare di poter tirar fuori informazioni utili a quel poverino di fronte a simili "torture", forse sarebbe stato meglio rimandare eventuali chiacchiere al dopo... sì, perché più parlava, più guardava quel corpicino fremente, più si sentiva sempre più sicura che ci sarebbe stato "un dopo"tra loro, con prima e durante annessi e sottoscritti. Almeno sperava. Decise di buttar giù le maschere e venire al dunque. Non sapeva come fossero finiti in quel tipo di atmosfera, ma ora che c'erano dentro per una come lei, a stecchetto da mesi, così sola in quell'enorme villa tradizionale... beh, la tentazione era semplicemente troppo forte per non provarci. Era in qualche modo comico che una come lei avesse "subito" un'astinenza tanto lunga per poi lasciarsi sedurre da un demone non più alto di Jadis, senza per altro che lui l'avesse voluto pareva... ma a ben pensarci era perfettamente sensato che andasse così. Si abbassò, stavolta facendosi abbastanza vicino al viso di Chiller da incombere su di lui con tutta la propria statura, posando una mano al fianco del suo vicino e guardandolo negli occhi, spingendolo ad appoggiarsi con la schiena alla parete rocciosa alle sue spalle poiché, se non l'avesse fatto, si sarebbero ritrovati a baciarsi.
    Mh... Basta giochetti, che ne dici? Forse, se iniziassi a essere più gentile con me, potremmo sfogarci entrambi in onore della nostra futura e probabile collaborazione come compagni di squadra... Non mi diverto con qualcuno da così tanto tempo che ho perso il conto, sinceramente. E stranamente tu, piccolo demone pestifero, hai qualcosa che mi accende...
    Riportò il piede esattamente dove l'aveva posato prima, rendendo così ancora più provocanti quelle parole, poiché lo spettacolo della sua vulva strettamente fasciata in bendature pseudo-trasparenti tornò a condire i suoi seni esplosivi.
    Che ne pensi? Potrebbe interessarti?
    Inutile dire che quelle parole nascondevano una vena perversa, con quel "se iniziassi a essere più gentile con me" lasciò intendere infatti che dovesse essere lui a chiederlo o farsi avanti, perché in diverso modo ella avrebbe proseguito sulla strada dei trucchetti e delle provocazioni.
    Tutti pervertiti come te, dicevi? Dovrei preoccuparmi, dunque? Ridacchiò. Dimmi un po', quanti membri siete?
    Sottolineò la parola "membri" e persino fuori contesto suonò terribilmente maliziosa nella sua bocca. Probabilmente avrebbe continuato con quelle domande sciocche a bruciapelo finché lui non avesse risposto affermativamente alla sua proposta... o chissà, magari avrebbe preso l'iniziativa.
     
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    Per un demone che vive mille anni, una tipa di trenta è una ragazza o poco meno, forse perfino una bambina se priva di esperienza, il fatto era che Baiken non sembrava affatto la prima che passava per strada e anzi, l'esatto opposto. Per questo Chiller usava quelle armi più per sminuirla che altro, un botta e risposta per cercare di contrastare a tono quei !piccoletto" che oramai gli dava sui nervi ma non contribuiva più in maniera attiva sulla sua situazione. Fossilizzato com'era, Baiken ebbe non poche difficoltà ad alzargli il volto per scollargli lo sguardo dal suo prosperoso seno, divenuto oramai una mira personale impossibile da perdere di vista, ma data la situazione in cui si trovava Chiller era solo questione di tempo prima di incrociare di nuovo lo sguardo con lei. Si sentì come se dovesse baciarla da un momento all'altro, o morderla in volto, che dir si voglia: dipendeva sol oda quale istinti doveva prevalere a quel punto, ma la dannata donna tettona aveva in mente ben altro per lui. Voleva continuare a giocare, mostrandogli quel seno come uno spauracchio offrendoglielo alla giusta distanza per non concederglielo mai, sfruttando addirittura le braccia peer bloccarlo come se quella catena non fosse abbastanza. Fino a che punto voleva umiliarlo in quel modo?! Lo costringeva a limitarsi a guardare... e non che fosse un brutto spettacolo ovviamente. Poteva vedere quei seni dai capezzoli introflessi e lasciarsi tentare dalla voglia di succhiarli fino a tirarli fuori, vedeva i suoi fianchi morbidi e femminili che gli ispiravano morsi e prese salde delle mani, vedeva la sua intimità e se la immaginava fradicia di umori mentre veniva violata dalla sua verga. L'espressione furbesca e maliziosa di Baiken venne sostituita da ogni genere di peccaminoso spasmo Chiller potesse immaginare e la sua pressione sanguigna crebbe portando quella verga a pulsare ancora più forte e vigorosamente di prima. Diceva di non volerlo umiliare, eppure continuava a chiamarlo piccolino, sebbene l'evidenza parlasse diversamente oramai. D'altro canto per, quella donna maledetta sembrava voler lasciare intendere che il suo interesse verso il resto fosse del tutto scemato, andando a concentrarsi piuttosto sulle poche doti di Chiller che non erano divenute ancora troppo imbarazzanti. L'espressione del demonietto iniziò gradualmente a cambiare, realizzando dove volesse arrivare Baiken... cosa che aveva già realizzato, ma che si rifiutava di accettare come tale. Anche la verità, se troppo cristallina, lascia increduli. Prima che potesse balbettare qualsiasi cosa, Chiller sentì le mani di Baiken lasciargli le spalle e arrivare alla sua verga, impugnandola energicamente e ricevendo in risposta tutti i muscoli che lo componevano che si torcevano e gonfiavano vistosamente. Servivano tutte e due le mani di Baiken e anzi, per la base e la cappella non bastavano nemmeno, a stento riusciva ad avvolgerla completamente e quando si gonfiava come se stesse respirando diventava ancora più grossa e lunga. Inoltre era consistente, oltre che calda, sembrava quasi che Baiken stesse stringendo un grosso braccio muscoloso in piena tensione.
    Mi hai provocato fino ad ora... che ti aspettavi?
    Il tono di voce era ancora impostato, trattenuto, come se stesse tenendo il fiato per non mettersi a gemere come una ragazzina alle prime armi. Tuttavia, stava diventando impossibile trattenersi e Dio solo sa quanto Chiller desiderasse spezzare quelle catene e saltarle addosso per mettere fine a quell'attesa snervante. Iniziò a respirare meno frettolosamente, allungando i respiri, rendendosi conto di quanto fosse piacevole quel perverso tocco, deciso anche ad assecondarlo. ma prima che il suo bacino si spostasse anche solo di un centimetro, Baiken lo abbandonò allontanandosi e lasciandolo per l'ennesima volta in pasto alle onde. Stavolta però, per quanto contrariato, Chiller sembrava leggermente più tranquillo, forse più... disarmato e arreso, ma senz'altro aveva ritrovato il suo acume e il suo spirito guerriero. Difatti, di fronte all'ennesima provocazione di Baiken riuscì a forzare quell'espressione inebetita (con scarsi risultati) in un ghigno malefico.
    Solo il mio faccino? Peccato, qui dietro ho un dito altrettanto bello per te, slegami che te lo mostro...
    Finalmente una risposta a tono, stava reagendo maledizione! tentennò solo quando Baiken si avvicinò di nuovo, costringendolo ad indietreggiare non per timore od imbarazzo ma perché non voleva finirle addosso con la faccia, non aveva ancora finito di dirgliene quattro quindi mantenne il suo sguardo iracondo anche mentre stavano così vicini, aspettando la sua risposta impaziente di rilanciare. Ma tutto cambiò quando Baiken gli lanciò una sfida diversa, mostrandogli di nuovo le sue grazie e gelandogli il sangue nelle vene quando seppur senza dirlo direttamente, gli lasciò intendere che l'ora dei giochi era finita e che voleva passare alla pratica. Si aspettava un confronto molto più diretto e brutale, aveva di cose da dirle ora che aveva afferrato di nuovo il coraggio a due mani, ma a quel punto qualsiasi cattiveria gli morì in bocca, ingoiata assieme a quel grosso grumo di saliva che andò giù con estrema difficoltà. E adesso?
    T-tsk... anche nel fare l'eccentrico esitò, ma durò solo un istante. ...sciocca tettona... se ti lasci fottere da Crimson Chiller... non potrai mai più tornare al sesso noioso di voi sciocchi umani...
    Suonò quasi come un monito, un modo per scoraggiarla, ma mentre lo diceva il desiderio crebbe e perfino lui stesso si accorse di averlo volutamente trasformato in un invito. Baiken sembrava una che ne aveva bisogno, ma in realtà lo stesso valeva anche per lui. Non erano in una condizione diversa e se la smettevano di mettere strati di chiacchiere tra di loro, potevano finalmente saltarsi addosso. Non le concesse una risposta arrendevole, no, era impossibile che si sottomettesse, ma Baiken poteva comunque considerarla una vittoria quella perché i desideri che aveva suscitato in Chiller furono così potenti e irruenti che il demone riuscì a spaccare le catene con la sua mera forza di volontà e concretizzare il sogno: saltarle addosso, avvinghiandosi con le braccia intorno al suo collo per poterle infilarle la lingua in gola con poco garbo, e vista la differenza di stazza la sua verga finì inevitabilmente tra i prosperosi seni di Baiken, stretti in un abbraccio incoraggiato dalle cosce del demone che si serravano intorno a loro come potevano, rendendo l'abbraccio stimolante. Non solo il suo bacino iniziò a sfregarsi tra le prosperose carni di Baiken, a mezz'aria, ma la sua lingua avrebbe concesso alla donna una scoperta non da poco, che le avrebbe fatto dimenticare l'interesse verso gli altri "membri" del club: la lingua di Chiller era identica alla sua verga in quanto a dimensioni, consistenza e calore, variava leggermente l'aspetto: meno carnosa e più sottile, ma senz'altro una presenza interessante che le arrivò in gola avvolgendole la lingua, scivolandole sul palato e sprofondandole dentro fino all'esofago in modo da condividere con lei tutto il calore. Nonostante la piccola stazza, Chiller spalancò le ali per utilizzarle in modo da non perdere l'equilibrio e regolare la posizione in caso Baiken avesse opposto resistenza: voleva buttarla a terra e dimostrarle che nonostante la stazza, lui poteva tenerle testa!
     
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    Baiken osservò la carne di Chiller crescere ed espandersi similmente al suo stesso desiderio e non poté fare a meno di leccarsi le labbra mentre la fissava. Ok, forse era leggermente eccessivo prendere un affare del genere dopo una lunga astinenza ma sinceramente si sentiva così bagnata che non le importava un bel niente. Ovviamente tutta la sicurezza del mondo non le impedì di sospirare più forte mentre lo toccava e sgranare leggermente l'occhio quando si accorse di dover usare entrambe le mani, cosa che fece per brevissimo tempo così da tornare a stuzzicare Chiller, ridacchiando della sua risposta a tono mentre tornava a guardarlo in faccia e lo liberava dalla propria presa.
    Dovremmo davvero fare qualcosa per questa tua lingua impertinente...
    Lo sospirò senza troppa convinzione, sempre più certa che il demone non avrebbe ceduto di un millimetro rispetto alla propria posizione. Fu più che felice di sbagliarsi, tuttavia... specie quando, dopo quel verso di sdegno, pronunciò parole così sicure che le procurarono un brivido in tutto il corpo, allargando a dismisura il suo sorriso, ora tutt'altro che beffardo ma comunque pregno di una malizia che era sfumata dalla mera provocazione, alla voglia più pura. Ridacchiò, ma fu una risata breve e controllata, spezzata da una specie di gemito quando anche lei decise di saltargli addosso.
    Dovrebbe essere una minaccia, tesorino? Spero vivamente che tu sia in grado di soddisfarla, perché al momento ho aspettative altissime e non potrei chiedere di megl-Nnnh!
    Si andarono incontro a vicenda, tanto che Baiken si avvicinò alla sua bocca abbassandosi per essere più vicina già mentre lui si allungava per spezzare le catene e lei ancora stava parlando. Quello sfoggio di forza la eccitò ulteriormente, strappandole un gemito acuto che venne presto soffocato dalla sua lingua. Si lasciò buttare a terra senza opporre resistenza, o per meglio dire in acqua; per un istante entrambi sprofondarono e avrebbero sentito l'acqua invadere i loro polmoni rendendo ancora più assurdo ed estremo quel bacio profondo, ma Baiken sfruttò l'acqua stessa per fare più forza che poteva e ribaltare la situazione, spingendo il corpicino di Chiller a rotolare sul fondale del lago che, una volta che si fossero girati, divenne un vero e proprio prato, con il terreno leggermente umido che sporcò la pelle rosea del braccio umano di Baiken e l'odore forte della terra che invase le loro narici. L'ambientazione cambiò ancora, ora erano direttamente sulla sponda del lago, in una specie di radura con i ciliegi onnipresenti e petali ovunque intorno a loro. La donna gemette forte e chiuse l'occhio, ancorandosi alle corna di Chiller con le dita di una mano, iniziando a carezzare entrambe quelle del lato destro, giocando inizialmente con entrambe come poteva, per poi afferrarne solo una -la più grossa- e stringerla come avrebbe fatto con quell'anormalità che era il suo cazzo se solo se lo fosse ritrovato ancora una volta tra le mani e non tra le tette. Un rivolo di saliva colò dall'angolo della sua bocca mentre iniziava letteralmente a succhiare la lingua di Chiller, fino a ribaltare leggermente l'occhio quando raggiunse il massimo della profondità, con la pupilla che tremolava al confine della palpebra. Baiken non era il tipo da farsi scoraggiare, specie a letto, quindi avrebbe fatto il possibile per rivoltare il demonietto almeno una volta, facendolo rotolare di schiena su quella fanghiglia, senza preoccuparsi minimamente di sporcarsi il braccio o il corpo, schiacciandolo letteralmente con il seno mentre lo sorreggeva con un braccio dietro le spalle, in un abbraccio reso ulteriormente perverso dalla differenza tra le loro dimensioni. In quella posizione, sembrava quasi che fossero le tette della donna a dovergli stimolare il cazzo mentre Baiken si muoveva per baciarlo, e non viceversa; ella prese infatti a muoversi sempre più veloce, sia con la bocca che con tutto il corpo, rendendo per un attimo quel bacio più simile a un pompino che a un'effusione innocente, il tutto inarcandosi avanti e indietro in modo che quelle enormi e soffici colline gli strozzassero la carne in una morsa piacevole quanto letale. Non fu lui l'unico a goderne, ad ogni modo: i capezzoli di Baiken erano tanto invertiti quanto sensibili, e il fatto che si strusciassero forzatamente l'uno contro l'altro, o addirittura contro le scaglie di Chiller, rendeva quel bacio estremamente eccitante per la donna. Eccitante, certo... ma non abbastanza soddisfacente. Tenendolo dalle corna e dalla mascella e parte del collo con l'alta mano, dopo neppure due minuti di paradiso si inarcò leggermente per abbandonare quell'enorme lingua, spalancando le labbra e continuando a leccarla tutto il tempo mentre usciva da lei similmente a un tentacolo morbido, cosa che la eccitò ancora di più, specie unita alla sensazione di conato che percepì mentre tutti quei centimetri di carne le attraversavano l'esofago, gonfiandole leggermente la gola al proprio passaggio. Se quello era l'effetto che faceva la lingua del demone al suo corpo umano, non riusciva neppure a immaginare cosa avrebbe potuto fare il suo cazzo... E ancora una volta, non le dispiaceva per niente. Arrivata all'estremità, sempre cercando di tenerlo fermo dal collo e dalle corna in una posa a dirla tutta abbastanza sexy, viste le sue tettone al vento, giocò diversi istanti con l'estremità della lingua vorticandoci intorno con la propria mentre rivoli e rivoli di saliva le impastavano la bocca. La succhiò un'ultima volta prima di abbandonarla, poi guardò Chiller mentre si leccava i fluidi in eccesso dagli angoli della bocca. Si lasciò sfuggire persino un respiro più forte degli altri, ansimando a denti stretti e labbra a malapena schiuse, mantenendo l'immancabile sorriso che tornò presto a rapporto come se quel bacio non le avesse già sconvolto le viscere. Baiken non era quel tipo di donna che gode rumorosamente, si lancia in espressioni da porno estremo o grida come un'ossessa alla prima stimolazione, perlomeno di rado aveva avuto simili occasioni. Nah, lei era più quella composta, sempre sorridente, che ti guarda sempre con quel suo unico occhio come se avesse tutto sotto controllo e tu fossi solo un passatempo divertente, "carino", ""passabile"" addirittura. Chiller avrebbe dovuto impegnarsi molto per strapparle quel sorriso dalla faccia... e lei sembrava voler fare in modo che ne avesse una voglia pazza, perché non perse la sua lingua tagliente.
    Non fraintendere, mi piace succhiarti la lingua... ma preferirei passare al tuo cazzo.
    Sì, era impaziente. Immaginava che il demone non avrebbe perso un solo istante per continuare a dimenarsi ben deciso a stare sopra, e se ciò fosse successo lei avrebbe opposto resistenza giusto il tempo di dirgli quelle parole prima di lasciarsi ribaltare ancora una volta e finire con la schiena sul fango, mentre lui le stava sopra e poteva darsi da fare con i suoi seni, che erano così grossi e gonfi in quel momento che se lui avesse voluto avrebbe potuto succhiarli e avvolgerli con la lingua mentre lei si dava da fare con quella verga abominevole, tenendola comunque tra quei soffici guanciali mentre si occupava dell'estremità libera. Che fosse di schiena o sopra di lui comunque, sarebbe cambiata solamente la posizione, perché lei non avrebbe aspettato molto per spalancare la bocca e iniziare a leccarne la punta similmente a come aveva fatto con la sua lingua, solo in modo molto, molto più perverso e con l'occhio socchiuso mentre rabbrividiva di piacere per il semplice sapore... preoccupandosi di infilare l'estremità appuntita davvero ovunque, anche sotto il prepuzio se fosse stato presente, lubrificando e assaggiandolo a dovere. Chiller avrebbe potuto leggerglielo in faccia che moriva dalla voglia e che era semplicemente troppo tempo che non assaggiava qualcosa di simile. A dirla tutta, lui sembrava persino più buono rispetto ai ricordi che aveva...
     
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    Baiken ricambiò il suo entusiasmo e si ritrovò molto più succube di lei di quanto non potesse immaginare, credeva di avere il controllo e invece in quel momento la donna rispondeva colpo su colpo ad ogni suo stimolo, diventando non vittima ma complice. Sicuramente non una vittoria per il suo ego, ma tutt'altro che un dispiacere sentirla reagire in quel modo. Piuttosto che sciogliersi e crogiolarsi nella sua vittoria, Chiller dovette rispondere colpo su colpo rendendo quel bacio ancora più intenso ed eccitante, specialmente visti i succhi e le risposte di Baiken, accompagnate da quelle espressioni perverse che Chiller non si aspettava di vedere. Dunque lei era davvero una vogliosa che cercava di nasconderlo? Nella sua mente sperava di trovare giudizi inquisitori che lo facessero sentire moralmente superiori, ma le risposte della sua verga pulsante lo gettavano nella sua stessa perversa bolgia. E come poteva resisterle? Non solo il bacio, ma anche movimenti con tutto il corpo che facevano scivolare il suo cazzo pulsante tra quelle tette enormi, gettandolo in un vero e proprio paradiso di sensazioni. Neanche si rese conto di aver cambiato scenario o che Baiken avesse girato di nuovo la situazione, era perso negli stimoli e nel piacere, cosa poteva svegliarlo? Solo la sensazione della lingua che scivolava fuori dalla sua gola, che lo vide totalmente preso da uno spettacolo tanto perverso e piacevole. Avrebbe voluto gridare la sua perversione in quel momento con un lungo gemito ma i suoi versi erano spezzati dal tocco di Baiken intorno alle corna, cosa che si era rivelata molto più piacevole del previsto, nessuno lo aveva mai toccato in quel modo, era fantastico. Neanche si rese conto che quelle tettone immense avevano smesso di sfregarsi su di lui, totalmente ipnotizzato dalla bocca di Baiken che stuzzicava gli ultimi centimetri della sua lingua succhiando avidamente tutta la saliva. Quando fu fuori, la lingua di Chiller scattò di nuovo nella sua bocca come una molla, lasciandolo con le labbra sporche di saliva e la faccia inebetita di chi ha assistito ad uno spettacolo meraviglioso. Schioccava le labbra come se avesse appena assaggiato qualcosa di buonissimo, ma aveva l'espressione di chi non era sazio affatto. Anche perché, quella dannata sfoggiava ancora un sorrisetto di sufficienza che il demonietto aveva tutta intenzione di strapparle via a colpi di... no, nemmeno lui era così volgare da fare pensieri così scurrili, ma quella donna avrebbe assaporato l'ira di Crimson Chiller il distruttore. L'ultima frase di lei gli strappò un ghigno soddisfatto, come se volesse accettare quella sfida.
    Questa è una cosa che possiamo fare in due...!
    Provò subito a ribaltare la situazione e Baiken glielo lasciò fare dopo un minimo di resistenza, non gli dispiacque visto che non si sarebbe accontentato comunque di quella vittoria e vederle ballare le tette in quel modo era comunque piacevole. S ritrovò seduto sul ventre di Baiken, con la verga stretta tra i suoi seni enormi davanti a quei capezzoli introflessi davvero irresistibili. Le loro facce erano equivalenti, ed erano il marchio della sfida: chi perdeva quel ghigno vittorioso e imperturbabile per primo avrebbe perso... e Baiken non aveva intenzione di farsi pregare. Iniziò subito a leccare la verga di Chiller, lo fece in maniera approfondita e perversa, massaggiandolo con i seni e cercando tutte le sue parti sensibili. Quella mazza pulsava al ritmo dei suoi movimenti e veniva assecondata dal bacino di Chiller che non se ne rimase assolutamente con le mani in mano. La sua cappella non aveva pelle per nascondere il prepuzio, piuttosto però aveva un'uretra insolitamente allungata e Baiken poteva infilarci facilmente la punta all'interno, così da scoprire i variegati sapori della sua intimità. L'odore maschile era pungente ed intenso, e visto che stava iniziandola secernere qualche goccia di presperma, poteva solo aumentare il gusto e la fragranza che stava corrompendo la mente di Baiken. Lui rimase ghignante e compiaciuto, qualche spasmo dalla gola saliva ma non era abbastanza per distrarlo dalla sua contromossa: sollevò le mani, entrambe, allungando gli indici e mostrandone la natura leggermente acuminata. Dopodiché il suo cuore iniziò a pompare energia, bollente ed incandescente, simile a quella che aveva usato per poterla inseguire e combattere. Accese il suo petto e il bagliore si ramificò sulle braccia, fino alla punta delle dita che divennero luminescenti e si impregnarono di un'energia intensa. Dopodiché, Chiller afferrò i grossi seni di Baiken iniziando a massaggiarli, facendole sentire intorno a tutta l'areola il calore di quell'energia, lasciando che penetrasse attraverso quella carne immensa e morbidissima così che la corrompesse del tutto. Dopodiché portò gli indici sui capezzoli e prese a spingere verso l'interno, domandandosi quanto profonda fosse la carne che li rendeva introflessi ben deciso a conquistarla del tutto, arrivando fino infondo come se dovessero diventare altri perversi pertugi da violare.
    Ti farò gridare come non hai mai fatto in vita tua... e lo farò in queste fattezze!
    Anche se non voleva ammetterlo, in quella forma aveva molti talenti da sfoggiare e Chiller non avrebbe esitato ad usarli tutti per rendere Baiken schiava del piacere. Le dita erano solo la prima mossa, ma probabilmente la donna si sarebbe resa subito conto di quanto afrodisiaco ed intenso fosse il potere che traspariva da quelle mani, e quanto in profondità la stava toccando quel calore che le penetrava dentro come se dovesse accendere ogni traccia dei suoi più bassi istinti.
     
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    Chiller si stava rivelando decisamente una sorpresa. Era la personificazione del detto "Botte piccola, vino buono", e a giudicare dal sapore che Baiken sentì sulla lingua quando la infilò per qualche centimetro dentro il suo cazzo, facendola poi vorticare intorno alla cappella umida dei suoi fluidi, il suo vino era decisamente un nettare prelibato. La donna non si fece alcun problema a mostrare il proprio entusiasmo a quel sapore, socchiudendo l'occhio mentre dava lentamente la prima leccata tenendo la lingua piatta, per poi iniziare una vera e propria stimolazione accogliendo in bocca la cappella e iniziando a succhiare forte, alternando suzioni più potenti a lappate dolci e meno invasive, senza provare il minimo di vergogna nel continuare a fissare il demone mentre si lasciava gonfiare a dismisura le guance da quell'erezione semplicemente esagerata. Proprio come quando decideva di combattere sul serio, Baiken a letto era una che non si risparmiava. Non era proprio nella sua natura ritrarsi o intimidirsi durante il sesso, anzi, la sua sessualità era ben formata e variegata, e lo si vedeva da quanta passione la sua bocca impiegava in ciò che stava facendo. Il fatto però era che... rimaneva anche piuttosto competitiva, e vedere Chiller così sereno mentre se ne stava tra i suoi seni come se non avesse un singolo problema al mondo e fosse tutto nel suo controllo... beh, risvegliò il suo lato dispettoso. Strappargli nuovamente qualche balbettio divenne improvvisamente il fulcro principale dei pensieri della guerriera, e proprio per questo la stimolazione a "danno" del suo cazzo si fece sempre più estrema, specie e soprattutto quando anche lui iniziò a fare sul serio, scavando dentro i suoi capezzoli come se fosse un minatore alla ricerca del più grande dei tesori. In effetti trovò qualcosa di prezioso: la reazione di Baiken stessa, che non poté fare a meno di staccare le labbra da quella meraviglia con conseguenti rivoli di saliva che li unirono copiosi, per poi mordersi il labbro inferiore mentre inarcava la schiena contro il fango, rilasciandolo subito dopo in un mugolio sensuale e roco, mentre -senza lasciarsi scoraggiare- afferrava prontamente l'asta con entrambe le mani e la tratteneva, ancorandosi a essa come una sorta di appiglio per non cedere al piacere. Gli rise letteralmente contro il cazzo quando si riprese da quel momento, facendo vibrare la sua carne a ritmo del proprio divertimento (e del petto), tornando a sorridere dopo quell'istante di cedimento il tempo di comunicargli, tra una leccata e l'altra, il proprio entusiasmo. Iniziò fin da subito a masturbarlo con voglia crescente.
    Mmmh... sì. Così si parla Chi-chan! Nnh. Non aspetto altro... Fammi vedere quanto sei bravo!
    I suoi seni erano così grossi che bastavano le gambe di Chiller a tenerli ben ancorati alla base del suo sesso, concedendo dunque a lei il pieno controllo della situazione e a lui una stimolazione tripla quando iniziò a darci dentro sul serio: quasi metà del suo affare affondava in un abbraccio morbido che avrebbe potuto godersi pienamente muovendo il bacino, mentre il resto dell'altra metà veniva doppiamente stimolato dalle sue mani che all'unisono presero a muoversi veloci su tutta la base e infine la sua bocca, invece, succhiava e leccava il glande come un gustoso gelato. Ma questo non sarebbe di certo bastato per incrinare la sicurezza del "maestoso" e arrogante Crimson Chiller, Baiken n'era sicura... per questo il ghigno che le sfuggì quando -dopo abbastanza tempo da far comunque impazzire per un po' il piccoletto- staccò la bocca da lui, fu così malizioso da mettere i brividi. La sua voce era estremamente roca. Riprese a parlare direttamente contro il glande, assicurandosi di raffreddare la saliva con cui lo aveva lubrificato così da strappargli qualche brivido, parlandogli con le labbra praticamente ancorate alla sua carne come fosse un perverso microfono.
    Solo... non ti aspetterai che ti renda le cose facili, vero?
    Rendere Baiken più vogliosa significava renderla anche più subdola, per questo non si fece alcun problema a massimizzare le sensazioni di Chiller con il potere di Muramasa e con una stimolazione più intensa... I suoi capezzoli erano molto introflessi, Chiller avrebbe potuto sentire le sue dita minute affondarci letteralmente dentro mentre cercavano di stimolarla, strappando a quelle piccole protuberanze diverse pulsazioni, e alla loro padrona un respiro via via più marcato. Se anche tentava di mascherare l'eccitazione crescente con quel sorriso sicuro e irritante, il suo viso iniziava ad arrossarsi e il suo corpo non poteva mentire. Alla fine si morse un labbro gemendo all'ennesima stimolazione, e con un gesto quasi violento staccò la mano di Chiller da uno dei suoi seni guidando invece il suo glande dalle labbra a quella carne spalancata, premendovela contro finché non sprofondo dentro di lei per alcuni centimetri. Lì, lubrificandosi con il liquido preseminale che Chiller stava stillando, riprese a masturbarlo a due mani senza mancare di guardarlo, eccitata e vogliosa ma anche irrimediabilmente arrogante. La sua tecnica era impeccabile e varia: se le mani avevano iniziato muovendosi all'unisono in modo da coprire entrambe una vasta porzione di asta contemporaneamente, a quel punto si divisero e iniziarono a muoversi in circolo, ognuna con un ritmo che accompagnasse l'altra, coprendo una metà a testa. Chiller avrebbe potuto notare anche che le mani e le dita di Baiken erano diventate più grandi, entrambe demoniache, coprendo così una maggiore porzione della sua asta. Era chiaro che la donna volesse farlo impazzire a propria volta, e dalla sua aveva un infinito mondo completamente controllato dalla sua mente per poterlo fare al meglio. Dopotutto, se lei si sentiva eccitata come se fosse un animale in calore, abbastanza da mugolare di piacere, lui avrebbe dovuto sentirsi altrettanto affamato: quello che doveva essere un mero capezzolo introflesso, gli sarebbe sembrato improvvisamente profondo, accogliente, in grado quasi di accogliere tutto il suo fallo e ingoiarlo fino a impattargli, più morbido che mai, contro le palle. Se anche non fosse bastata l'abilità della donna a farlo capitolare, Baiken fece in modo che condividessero quel suo potere afrodisiaco, come se la solo unione dei loro corpi creasse un circolo infinito che trasferiva la bramosia di l'una all'altro e viceversa. Il demonietto avrebbe iniziato a sentirsi davvero accaldato, le labbra di Baiken gli sarebbero sembrate l'unica cosa dove avrebbe voluto sprofondare e morire per il resto della vita, il suo cazzo così venoso e pulsante da non essere minimamente contenibile, come se il desiderio di raggiungere il culmine sopra di lei, proprio in quel momento, fosse così impellente da valere quanto la sua stessa vita. Non solo... per un istante avrebbe visto letteralmente il futuro: Baiken era ricoperta del suo seme, completamente entusiasta della cosa; il suo capezzolo violato e spalancato schizzava nettare bianco dagli angoli che non erano pieni della sua carne, e mentre ancora godeva dentro quel pertugio morbido, ella afferrò quell'immensa base e iniziò a massaggiarla tirando fuori la lingua dalla bocca spalancata per poterlo assaggiare anche da lì.
    Nhon sei l'unico ad avere assi nella propria manica, Chichan...
    Tempo di sbattere le palpebre, e Chiller avrebbe trovato Baiken ancora sorridente, linda e pulita, rossa in viso ma non per questo meno "composta" (per quanto potesse esserlo con un cazzo infilato su per il seno), che continuava a masturbarlo, concentrata ed eccitata, mentre di tanto in tanto si mordeva e leccava le labbra per inumidirle. Essendo molto generosa, la sua carne era un pertugio abbastanza profondo da essere letteralmente scopato, ma la vera chicca la rappresentava comunque il suo capezzolo, che sfidando le leggi della fisica e dell'anatomia (che nel mondo di Muramasa non contavano comunque troppo), rimase nel fondo di tutta quella carne, eretto ed eccitato rispetto al suo gemello, ancora nascosto e stimolato dalle dita del demonietto. Essendo turgido e abbastanza piccolo, quel tasto di carne appuntito avrebbe potuto facilmente penetrare l'uretra di Chiller fintanto che scivolava dentro di lei, stimolandola allo stesso modo (se non ancora meglio) di quanto avesse fatto in precedenza la sua lingua.
    Spero che tu possa venire più di una volta, demone... perché attualmente la mia "aspettativa" è sentirti addosso immediatamente... Dammi un altro bacio...
    Baiken si inarcò in modo da avvicinare il viso al suo mentre ancora lo masturbava, data la scarsa altezza di Chiller non sarebbe dovuto essere troppo difficile ritrovarsi vicino, tuttavia quando la donna schiuse le labbra lo fece in modo abbastanza osceno da far sembrare che stesse aspettando tutt'altro, e magari visto che il suo fallo era occupato e veniva massaggiato dalle sue mani, avrebbero potuto concedersi un perverso bacio "esterno", con le lingue che si sarebbero attorcigliate l'una l'altra mentre lei assaggiava nuovamente la particolare lingua del demone, succhiandola per stimolarlo ancora. La loro poteva forse considerarsi una sfida ad armi pari?

    Edited by .Bakemono - 12/10/2019, 12:56
     
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68 replies since 21/2/2019, 10:09   1772 views
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