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C'hai ragione, qua finisce che si menano 
Accidenti, si era proprio arrabbiato.
A Nagisa piaceva punzecchiare, ma quello era troppo. Non pensava che si sarebbe arrabbiato cosi tanto. E poi, Erik gli era simpatico dopotutto. Non voleva farlo imbestialire cosi.
Mise un po' di broncio.
Scherzavo. Scusa? Gli rivolse la sua migliore occhiata di cucciolo pentito, occhioni e tutto.
Qualche volta, non si rendeva conto nemmeno lui di come potesse risultare invadente, specie se si trattava di persone timide come Erik.
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Però tu hai le abilita al 3, quindi me converrebbe scappare 
Erik continuava a guardare Nagisa con rabbia, una rabbia che piano piano scendeva sempre di più nel vedere quello sguardo pentito... forse poteva perdonarlo, ma non aveva voglia di passare altro tempo con lui.
Tranquillo, non fa niente.
Gli disse freddamente: non emanava più quella sensazione di rabbia, ma non pareva nemmeno felice di essere in compagnia di Nagisa.
Ecco il Colosseo, da quella parte c'è la Metro e lì i telefoni publici per chiamare un taxi. Ora devo andare che ho un impegno. Ciao!
Erik voleva lasciarlo e andarsene, ma si sarebbe sentito in colpa se si fosse perso, così gli avrebbe indicato la metro e i telefoni publici in modo che potesse usarli nel caso ne avesse bisogno, poi inventò una scusa molto semplice e lo salutò seriamente voltandosi per andarsene... dentro di se sospettava che fose il ragazzo avrebbe continuato a trattenerlo in un modo o nell'altro, anche se dentro di se sperava che se ne sarebbe potuto andare tranquillamente
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Cercava di andarsene? Col cavolo!
A Nagisa sarebbe bastato che Erik non fosse più arrabbiato/assetato di sangue.
Il suo sguardo tutto innocente brillò con una scintilla di malizia non appena il ragazzo gli avrebbe dato, molto molto molto imprudentemente, le spalle.
Nope!
Erik avrebbe giusto avuto il tempo di registrare quella parola, che Nagisa lo avrebbe acchiappato da dietro, bloccandogli entrambe le braccia. Ignorando qualsiasi protesta, avrebbe sollevato il ragazzo come fosse stato il Re Leone e sarebbe partito di gran carriera verso il Colosseo.
Devi farmi da guida prima! Disse tutto allegro.
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Erik venne afferrato e sollevato da Nagisa, e questo non poté non farlo arrabbiare ancora di più, facendo tornare l'incazzature appena passata con gli interessi.
Cazzo, ora ha davvero esagerato: chissà cosa penserà la gente!
E come se non bastasse quella situazione si era fatta anche imbarazante.
Lasciami andare!
Erki non disse altro, consapevole che sarebbe stato inutile parlargli, ma iniziò a dimenarsi e con i suoi poteri avrebbe iniziato a gettare a Nagisa ogni oggetto che trovava per terra: sassolini, bottiglie di acqua vuote, mozziconi di sigarette, foglie, polvere e chi più ne ha più ne metta... non gli importava se la cosa fosse servito da distrazione o per fare del male, avrebbe continuato a colpirlo finché non l'avesse lasciato andare.
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Nagisa rise, ignorando le proteste di Erik. Sapeva che tutta quella situazione era una fonte di fastidio per il ragazzo, ma gli dava molta importanza. Non perchè fosse insensibile, (beh, quello almeno in parte), ma anche perchè pensava che potesse seriamente essere divertente sia per lui che per Erik. Al suo nuovo amico avrebbe fatto bene lasciarsi andare un po'!
Tutto bene quindi, o perlomeno finchè tutti gli oggetti della strada più piccoli di un piccione decisero di prendere vita e tentare di assassinarlo.
Nagisa trasalì sotto il bombardamento, raddoppiando la velocità.
Argh! Spettri! Fantasmi! Poltergeist! Ahia! Gridò, beccandosi un foglio in faccia. Era Erik a fare tutto quel casino? Santa polenta!
La gente tutt'attorno ci mise qualche attimo a capire che stava succedendo, ma quando la visione di un ragazzo che ne portava un altro bombardato da rifiuti di tutti i calibri mossi da apparentemente nulla registrò, successe quello che succede quando qualcosa di molto unusuale avviene in un posto molto affollato.
Scoppiò il panico.
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Erik continuava a lanciare addosso a Nagisa oggetti sempre più grandi, arrivando a piccoli bidoni dell'immondizia, rami di alberi ed oggetti del genere. Sebbene stesse scoppiando il panico, ormai Erik aveva cominciato, e tanto nessuno avrebbe ricondotto la cosa a lui, se Nagisa avesse tenuto la bocca chiusa... anzi a dire il vero se si fosse scatenato il panico, la situazione imbarazzante di Erik sarebbe passata in secondo piano
E lasciami andare, porcaputtana!
Erik avrebbe iniziato a dimenarsi, a cercare di prendere a pugni in faccia quel guastafeste e a fargli cadere addosso ogni genere di oggetti che non superasse il limite di sollevamento dei suoi poteri, quindi bene o mane qualunque cosa trovata per strada al di sotto dei 100 Kg sarebbe potuta andargli addosso.
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La tempesta telecinetica peggiorò sempre di più. Sembrava che qualcuno avesse rotto la gravità con una martellata!
Non solo tutto quello che c'era sulla strada cominciò a volare in giro: cartacce, rifiuti, chi più ne ha più ne metta, ma anche le persone presero a schizzare in giro come palline da ping-pong!
Holy shit! Nagisa regredì all'inglese a vedere quel pandemonio. Era esilarante e terrificante allo stesso tempo!
Ehi ehi, calmati! Ammazzerai qualcuno!
Nagisa schivò una vecchietta volante per un soffio. Quella faccenda stava degenerando di brutto!
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In realtà non volevo far volare anche le persone
Erik stava combinando un casino più grande di quel che si aspettasse, e tutto quello iniziava anche a costargli un po di fatica... nonostante questo non si sarebe fermato
Allora lasciami andare o ammazzo anche te
Senza volerlo, aveva inizato a far volare anche i poveri passanti: il suo potere non influenzava gli esseri viventi, ma forzando telecineticamente gli oggetti nelle loro tasche o proprio i loro vestiti, non era difficile trascinare normali umani senza forza. Erik avrebbe continuato finchè non fosse stato lasciato dalla presa, facedo però attenzione a non coinvolgere altre persone
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Stava succedendo un casino!La piazza di fronte al Colosseo si era trasformata in un flipper!
A malapena trattenendo le risate isteriche, Nagisa cercò per una via d'uscita da quel pandemonio. Poi si ricordò che la causa e origine ce l'aveva tra le mani.
L'idea di piantare Erik nel selciato con una powerbomb gli passò di fronte al volo. Mannò! Mica poteva farlo! Sarebbe stato omicidio, omicidio di un telepate maniaco assassino, ma sempre omicidio!
Ok ok, ti lascio, ma calmati! Nagisa riusciva a malapena a sentire la sua stesa voce in mezzo a tutta quella gazzarra.
Lasciò Erik a terra, e zompettò a nascondersi dietro una panchina.
Non si poteva mai sapere.
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Non appena Erik fu lasciato andare, smise di fare quel casino
Cel'ha fatta questo coglione a lasciarmi andare!
Erik si sarebbe voltato a vedere Nagisa nascosto dietro la panchina, non sapeva se si era spaventato, ma sarebbe stato ottimo se avesse avuto paura di lui
Adesso quindi la smetti?
Erik guardava Nagisa con sguardo arrabbiato, sperando che quel ragazzo avesse smesso con le sue stupidaggini e l'avesse lasciato stare.
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Questi due
Si era calmato? Pareva che si fosse calmato.
Nagisa uscì con cautela dal suo nascondiglio, mani alzate in segno di pace.
Non faccio più niente. Promesso.
Guardò con incredulità la devastazione tutt'attorno. Il posto sembrava un campo di battaglia, anzi, era come se fosse appena passato un tifone.
Ok, quello è stato effettivamente fighissimo. Rivolse ad Erik un sorriso a trentadue denti. Ti capita spesso?
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Adesso entrano dentro al Colosseo ed iniziano uno scontro all'ultimo sangue
Nagisa pareva essersi calmato, ma riprese con le sue stupide domande, ed Erik non sarebbe mai riuscito a calmarsi in una situazione del genere, con quello scocciatore che continuava a fargli domande
No.
Rispose senza dire altro e guardando male Nagisa con odio
Adesso vado davvero.
Erik mise in chiaro le cose ed iniziò a camminare lentamente all'indietro tenendo d'occhio Nagisa, e se non avesse fatto niente che potesse farlo arrabbiare, si sarebbe girato dopo qualche metro per iniziare adandarsene per la sua strada, sperando stavolta di poterlo fare per davvero
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Probabile
Aw, eccolo che provava ad andarsene di nuovo. Doveva proprio finire cosi?
Che noia.
Nagisa si passò una mano tra i capelli. cercando un'idea per convincerlo a rimanere. Per quanto fosse matto come un cavallo (Chi andava in giro minacciando di morte a destra e a manca?), Erik era un sacco di divertimento. Quella roba della gente che voleva era stata pazzesca.
Schioccò le dita, trovando una possibilità.
Anche io so fare qualcosa di speciale, sai? Lo chiamò da lontano, scoccandogli un sorrisetto di sfida.
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Nagisa continuava a non volersi arrendere, e cercò di attirare l'attenzione di Erik continuando a rompergli le palle. Ad Erik non interessava molto, e senza neanche girarsi gli rispose a tono
E sticazzi.
Erik continuava a camminare senza voltarsi, ma stando pronto a girarsi per tirargli un cazzotone in faccia se avesse provato ad afferrarlo... forse se non fosse così incazzato probabilmente gli sarebbe interessato vederlo, ma Erik odiava a morte le persone così sveglie e senza contegno che riuscivano a provocarlo in ogni modo possibile.
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Nagisa non si mosse, limitandosi a ruotare gli occhi al rifiuto di Erik.
Ma dai, non sei nemmeno un po' curioso? Chiese. Non è la prima volta che ti capita di incontrare qualcuno con poteri come te? Potrebbe essere una buona occasione per metterti alla prova...
Tanto per dirne una. Se fosse dipeso da lui, sarebbe già saltato a fare un milione di domande.
Non si sarebbe mosso comunque. Erik pareva davvero arrabbiato e stufo, e lui non avrebbe spinto ancora. Se voleva rimanere, l'avrebbe fatto di sua decisione.
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47 replies since 14/2/2019, 13:42 367 views
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.SPOILER (clicca per visualizzare)C'hai ragione, qua finisce che si menano
