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Cazzo, se n'è accorto... non è ancora la fine!
Nagisa invece pareva proprio essersene accorto, tuttavia Erik non era intenzionato a svelare il suo segreto, ed avrebbe provato a convincere il ragazzo in un modo o nell'altro che era solo frutto della sua fantasia:
C-cosa dici? I-io non ho visto niente. Non è che hai le allucinazioni?
Erik iniziava a sudare, ed il suo tono iniziò a farsi un po strano. Per cercare di nascondere tutto questo, avrebbe fatto finta di niente guardandosi attorno, per terra, in cielo e in ogni direzione, fingendo di voler cercare di vedere quel che aveva visto Nagisa
Cos'hai visto esattamente?
Il cuore di Erik batteva forte ed era tutto accaldato, e probabilmente era anche rosso in volto... sperava solo di farla franca e non dover rivelare tutto.
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Nagisa ridacchiò, passandosi una mano tra i capelli.
Cavolo, se il peggiore bugiardo che abbia mai visto.
Lo guardò sornione, indicandosi il palmo della mano con un dito.
Non fare il finto tonto. Avevi qualcosa qua, quando mi hai puntato la mano contro. Ed era proprio una bella aura energetica.
Chiunque altro si sarebbe sentito offeso o minacciato da quello che intuiva essere qualche tipo di arma, ma per Nagisa c'era solo allegra curiosità.
Gli puntò un dito accusatorio contro, sorridendo.
Sei allo scoperto, ormai! Sputa l'osso!
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Sbaglio o ad ogni post scriviamo sempre di meno? 
Aura Enrgetica? Ma ti rendi conto di quel che dici? Mica crederai a queste cose: è assurdo!
Erik voleva tenerlo nascosto, ma ormai era evidente che era stato scoperto, quindi vuotò il sacco:
Va bene, lo ammetto: sono i miei poteri telecinetici. Ma non dirlo a nessuno!
Zaraki guardò Nagisa con il suo solito sguardo, solo un po minaccioso, sperando che non andasse davvero a rivelare a tutti i dettagli sul suo potere, e sperando magari che potesse sentirsi minacciato da essi quel tanto che bastava per obbedire alla richiesta e tenere la bocca chiusa.
Erik non era il tipo da minacciare sconosciuti con cui non aveva confidenza, ma in quella situazione si stava sforzando di essere un po intimidatorio, per quanto non gli stesse riuscendo proprio bene.
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Può essere, ma io mi sto divertendo
Nagisa semplicemente annuì, e sorrise deliziato quando Erik vuotò finalmente il sacco.
Telecinesi? Come quella dei film? Ok, quello era epico! DOVEVA saperne di più.
Il salto alle stelle della sua fantasia venne, per il momento, bloccato dalle parole e dall'atteggiamento di Erik. Nagisa incrociò le braccia sul petto, guardandolo sornione. Cos'è, una minaccia? Suggerì, poi, facendo finta di pensarci sopra: c'è gente che pagherebbe bene per sapere dove trovare quelli come te. Potrei vendere l'informazione a qualcuno di loro.
Lo guardò di sottecchi, sorridendo dispettoso. Oppure... potrei portarti da loro proprio adesso! Waaargh!
Lo fece di nuovo, fece finta di saltargli addosso, e anche stavolta si bloccò a metà e tornò com'era prima, sorridente e allegro.
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L'importante è questo, pensavo che con i miei post corti stavo rovinando la role, ma ora posso stare tranquillo 
Nagisa gli disse che molta gente vorrebbe sapere dove trovare gente come lui, ed in effetti non era raro vedere gente che usava le proprie abilità per dare spettacolo, ma Erik non era il tipo da volersi mettere in mostra.
Se lo sapessero tutti e diventaddi famoso sarebbe una rottura di palle...
Disse continuando a fissare Nagisa con il suo sguardo serio, e rimanendo impassibile dopo che il giovane fece nuovamente finta di saltargli addosso.
Non ci casco due volte.
In realtà Erik gli avrebbe volentieri tirato un bel pugno in faccia, o gli avrebbe fatto cadere qualcosa in testa con i suoi poteri, ma resistette all'impulso... quel tipo dava davvero sui nervi!
Son sicuro che in Cina nei negozi du elettrinica ce ne sono molti così...ahahaha...
Avrebbe allentato la tensione con una battuta, una delle sue solite battute tristi, che facevano ridere solamente chi amava e capiva l'umorismo dei giochi di parole: infatti non potè fare a meno che ridere da solo alla sua battuta, mostrandosi per un attimo divertito e sorridente, ma ritornando serio subito dopo e facendo finta di niente. Intanto ormai il Colosseo iniziava ad intravedersi da lontano, e in cinque minuti di camminata lo avrebbero raggiunto.
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Nagisa ci rimase un po' male a vederlo rimanere indifferente.
Impari in fretta, eh? Noia. Disse, facendo il broncio, ma il sorriso ritornò in fretta sul suo viso.
Alzò un sopracciglio a sentire la... battuta? Era una battuta? Ci pensò un secondo su, chiedendosi se Erik avesse davvero sparato una freddura del genere!
Niente da fare, non c'era nessun'altra spiegazione. Lo aveva fatto davvero!
Questa era terribile! Ridacchiò. Sei fortunato che non ho una macchina fotografica. Questa l'avrei immortalata per sempre.
Si intrecciò le dita dietro la testa, rivolgendo la sua attenzione al percorso che stavano facendo. Aveva notato che erano quasi arrivati a destinazione, ma adesso la sua curiosità era puntata verso un altro obiettivo.
Perchè no? Chiese. Un sacco di gente vorrebbe essere famosa. Magari stare su un palco, di fronte a una folla che ti acclama. A te non piacerebbe? Gli rivolse un sorriso, il suo sguardo interrogativo.
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Non farci caso!
Gli disse Erik con tono serio, cercando di cambiare discorso... iniziava a pentirsi di aver fatto quella battuta, per quanto divertente potesse risultargli. Nagisa continuava a parlargli di quanto fosse bello mostrare le proprie abilità su un palco, ma Erik non era della stessa opinione:
Non mi piacerebbe avere tutte quelle persone che mi fissano mentre mostro a tutti quello che so fare... al massimo li sfrutterei per stupire qualche amico con un piccolo spettacolo privato. Anche se per ora non ne sa niente nessuno.
In effetti Nagisa era il primo a vedere i poteri di Erik, dato che avendoli ottenuti da non molto tempo, non aveva ancora avuto l'occasione di dirlo ai suoi amici e parenti, e si era limitato ad usarli per comodità durante qualche faccenda, o al massimo per gioco.
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Nagisa rise di nuovo.
Col cavolo! Me la ricorderò!
Lo guardò, curiosità e divertimento che gli danzavano nello sguardo.
Ah si? Quindi, è solo perchè sei timido? Ah, timidone!
Ridacchiò. Lo guardò con curiosità.
E cos'altro sai fare? Prometto che non lo dirò a nessuno... forse.
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Nagisa continuava a provocare Erik, che se ne stava zitto ad ascoltare in silenzio, sebbene nella sua testa in quel momento passavano pensieri cattivi di ogni genere verso Nagisa... anche pensieri violenti, o peggio ancora omicidi, ma tra il pensare e il fare c'era di mezzo un intero oceano, non solo perchè in fondo Erik era buono e forse non avrebbe mai ucciso qualcuno per qualcosa del genere, ma anche perchè, sebbene non gli sarebbe dispiaciuto esserlo, non era un tipo violento che riempiva di botte chiunque per una sciocchezza.
È solo perchè ste cose non mi interessano...
Disse Erik seriamente.
Solo questo.
Rispose con altrettanta serietà, per poi indicare il Colosseo che ormai era ben visibile, anche per cambiare discorso:
Ecco il Colosseo: due minuti e siamo arrivati.
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Nagisa trovava l'espressione di Erik divertente e interessante. Gettava luce sulla sua personalità e Nagisa si divertiva sempre a conoscere a fondo le persone.
Mmh, quindi, niente spettacoli. Disse, pensando ad alta voce.
Camminando senza fretta, un sorriso divertito in volto, ci pensò su per un po'.
Che vorresti farci allora? Mi vengono in mente un sacco di cose divertenti per un potere cosi.
Lanciò un'occhiata alla loro destinazione. Il cuore gli fece un piccolo balzo nel petto a vedere la sagoma imponente del Colosseo. Era una meraviglia!
Gli venne in mente un'idea divertente.
Che ne pensi? chiese, guardandolo con un ghignetto. Riusciresti ad alzare un bel masso? Là dentro ce ne dovrebbero essere parecchi!
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Erik non aveva mai pensato a qualche modo per sfruttare i suoi poteri, se non per piccole cose per avvantaggiarsi e stare più comodo in piccole faccende
Non lo so... credo niente di che.
Intanto ormai i due erano giunti sotto il colosseo, potendolo osservare nella sua grandezza così da vicino.
Nagisa se ne uscì con una strana domanda, lasciando Erik perplesso, sebbene ormai si aspettava che il tizio che aveva accanto avrebbe sparato cazzate una dopo l'altra.
Dipende... credo di si, se non è troppo pesante dovrei farcela.
Erik da quando aveva ottenuto un buon controllo dei suoi poteri, aveva scoperto di poter alzare anche oggetti più pesanti di lui, sebbene ci fosse un limite... di certo non intendeva mettersi lì a sollevare i massi del colosseo per compiacere quel ragazzo infantile.
Questo qui è scemo. Se si aspetta che gli sollevo qualche masso è fuori strada... anche se non mi dispiacerebbe fargliene cadere uno in testa
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Grande!
A Nagisa bastò quella semplice risposta per saltare in azione. Fregandosene altamente del "dubbio" che Erik praticamente emanava come una lampadina, e senza dargli il tempo nemmeno di ribattere, lo acchiappò per una manica e cominciò a trascinarselo dietro.
Questa sarà epica! Ridacchiò.
Il suo sorrisone e come gli occhi gli brillavano non promettevano niente di buono.
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Io volevo un combattimento amichevole, ma qua credo che ci scappa la rissa piuttosto
Nagisa afferrò Erik per la manica, iniziando a trascinarlo chissà dove... sicuramente aveva avuto qualche idea delle sue, un'idea che praticamente non andava a genio ad Erik. Per quanto calmo e tranquillo, non era piacevole essere trascinato in quel modo, e chissà dove da uno sconosciuto che si prendeva tutta quella confidenza... e, facendosi un po di coraggio, sufficiente a superare per un attimo la sua timidezza e dire quep che pensava, si sarebbe fermato piantando a terra i piedi e rivolgendosi a Nagisa con tono arrabbiato e innervosito, sebbene non si mise ad urlare, ma mantenne un volume di voce normale:
E che cazzo!
Ormai lo aveva fatto, aveva espresso le sue vere emozioni, tirandole finalmente fuori: se al 50% era pentito di averlo fatto, l'altro 50% di se si era levato un peso, ed essendo ormai arrivati a quel punto non si poteva tornare indietro, ma si poteva solo continuare per quella strada:
Basta, non so che vuoi ma non mi metto a sollevare pietre per te e non ti seguo!
Ormai Nagisa aveva su di se lo sguardo di Erik, senza emozioni, ma allo stesso tempo arrabbiato.
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Lo scatto di Erik colse Nagisa di sorpresa. Lo guardò, prendendo qualche istante per registrare quello che era successo. Quando lo fece, inclinò la testa, un sorriso che gli allargava sul viso.
Fino ad adesso eri cosi serio, stavo quasi iniziando a preoccuparmi!
Sul serio, Erik gli era quasi sembrato una statua di marmo! Vederlo accendersi cosi gli fece piacere.
Alzò le braccia in un gesto difensivo.
Ehi, però. Scattare cosi. Se non vuoi, basta dirlo. Rise. Sei proprio un tipo strano.
Il bue che dice cornuto all'asino.
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Quelle parole non poterono che far arrabbiare ancora di più Erik, che tirò con violenza il braccio verso di se, per togliere la manica dalla mano di Nagisa
Non sono affari tuoi!
Erik avrebbe guardato Nagisa con rabbia dopo l'ultima affermazione, e se non fosse stato per il suo carattere, oltre a dirgli parole molto peggiori, lo avrebbe seriamente aggredito
Forse non capisci, ma te lo stavo dicendo fino a mo!
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