Inaspettate esibizioni

x Elysia

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    The man behind the sauce

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    Era una sera come tante a Londra e specialmente nella piccola casuccia di Leonhart la cosa non faceva affatto differenza. Il ragazzo alcune ore prima, aveva speso all’incirca sulle quattro ore inviando vari curriculum a case discografiche e specialmente ad una esibizione ben retribuita che si sarebbe svolta tra alcuni giorni. L’esibizione si sarebbe svolta in una discoteca piuttosto rinomata di Londra, e stranamente su quell’annuncio non era riportato il tipico fattore di: “Avere esperienza pregressa nell’utilizzo di strumenti o comunque aver già lavorato ufficialmente nell’ambito”. E questo era un enorme punto a favore anche per Leonhart stesso.
    Una piccola fortuna in un mare di probabili e possibilissime disavventure, non solo dal punto di vista personale ma anche lavorativo. Ma doveva staccarsi da quello schermo e riposare sia gli occhi che soprattutto la mente, dato che nei giorni precedenti aveva anche conosciuto persone dalle prodezze inverosimili. Il primo di questi era un licantropo abbastanza incazzoso ma dall’indole abbastanza depressa, una ragazza dal cappello enorme piuttosto fredda e rigida al pari di un cubo di ghiaccio e poi c’era lei, la creatura che lo aveva più affascinato, Nashandra. Un enorme e grosso drago nero che era in grado però di assumere sembianze umanoidi femminili, ma evidentemente con lei Leonhart aveva sparato un pò troppo grosso beccandosi pure una dolorosa ustione alla lingua.
    Posò lo smartphone sul tavolino e col resto del corpo andò letteralmente a stravaccarsi sul divano, iniziando a guardare un pò la tv e quei pochi programmi spazzatura che erano in onda. Fortunatamente per lui, il sonno ebbe la meglio e Leonhart andò ad addormentarsi sul divano.
    Mentre stava dormendo il telefono iniziò a suonare in modo piuttosto fastidioso e intenso, tanto che Leonhart girandosi di scatto tirò un grosso tonfo per terra, andando a sbattere la testa sul pavimento.

    Aiut…..
    Ma puttana troia!

    Disse, rialzandosi. Era piuttosto frastornato e di certo la caduta non lo aveva aiutato per niente, iniziando a vederci anche doppio per alcuni secondi. Ma chi diamine era quello che lo stava chiamando, proprio a quell’ora?
    Sisi arrivo..
    Pronto?

    Signor Smith, volevamo informarla che la sua richiesta di partecipazione è stata accettata. La aspettiamo domani sera verso le 21:30 così potrà effettuare la sua esibizione sotto gli occhi di tutti.
    Sulla mail che le abbiamo fornito è presente un codice da usare alla reception, così le verrà assegnato anche un camerino dove potersi preparare al meglio

    Il suo interlocutore non era affatto umano, infatti la sua voce era palesemente robotica, come se qualche intelligenza artificiale fosse stata incaricata di contattare tutti i partecipanti per aggiornarli in merito all’esibizione con un messaggio registrato. Non gli restava altro che attendere il giorno dopo, quindi Leonhart andò di nuovo a stravaccarsi sul divano riprendendo ancora una volta sonno.

    [...]



    Le ore che separarono Leonhart da quella esibizione passarono con una velocità allarmante. Non si sentiva particolarmente in ansia od altro, in fin dei conti non era di certo la prima volta che si sarebbe esibito davanti ad una platea, ma sperava che almeno stavolta la situazione non fosse interrotta da un cucciolone iper mega arrabbiato.
    Ma bando alle chanche doveva immediatamente prepararsi e dirigersi alla discoteca dove si sarebbe tenuta l’esibizione, indossò il suo solito e tipico vestiario, andando anche ad inserire la Moeru già trasformata nella sua apposita custodia da chitarra, iniziando poi a dirigersi verso la discoteca.
    Mancavano veramente pochi minuti prima dell’inizio, e doveva ammettere che però quella sera a Londra faceva dannatamente freddo.

    Puttana che cazzo di freddo, ci stai dando dentro stasera eh?
    Vediamo un po', quindi devo procedere dritto su questa strada e all’incrocio svoltare a destra? Uhm

    Seguì per filo e per segno le indicazioni della mappa, raggiungendo finalmente la discoteca.
    Entrando dentro, usò nuovamente lo smartphone mostrando così il numero alla reception e ottenendo dei dettagli più importanti sia sul camerino che sul suo turno di esibizione. Il camerino che avrebbe dovuto utilizzare era il numero 14, ma sfortunatamente per lui non ne avrebbe avuto materialmente il tempo, dato che doveva muoversi a raggiungere il palco perchè toccava a lui!.

    Il signor Leonhart Smith è pregato cortesemente di presentarsi sul palco.
    La stessa voce elettronica che lo aveva chiamato al telefono qualche ora prima, ora lo stava invitando a presentarsi immediatamente sul palco.
    Leonhart di tutta risposta, prese la chiave del camerino e si fiondò immediatamente nella gorilla position. Il ragazzo prese un grosso respiro prima di buttarsi sul palco e iniziare quella esibizione.
    Una volta sul palco, posò la sacca dalla chitarra contro una cassa, estraendo una chitarra di certo fuori dall’ordinario.

    Signori e signore, buona sera! Vi state divertendo?
    Vorrei presentarmi, il mio nome è Leonhart Smith e questa sera spero di potervi allietare con ciò che sò fare meglio.

    Leon per iniziare quella sua esibizione ne approfittò per compiere un assolo piuttosto importante, mostrando anche una abilità di certo notevole. Ma il pubblico avrebbe apprezzato quell'inizio di esibizione?
     
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