[Combattimento] Per amore del Sapere

per Doom.

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    Il suo nuovo inquietante amico colse con entusiasmo le parole di Sho, a quanto pare lui stesso era una creatura curiosa, per questo un discorso del genere poteva entusiasmarlo tanto. Inoltre non sembrava molto ferrato sulle arti occulte, quella era un ottima occasione per entrambi per condividere conoscenza e soprattutto era un buon modo per Sho per farsi perdonare di quello spiacevole equivoco. Lasciò che si avvicinasse alla pergamena e che iniziasse a sfruttarla come il rosso gli aveva suggerito, quest'ultimo si avvicinò curioso e allungò il volto verso la pergamena. Non era fatta per tiranidi e creature enormi, quindi buona parte della pergamena era occupata dalla sua mano e leggere le scritte diventava molto difficile, ma Sho riusciva comunque a dare un senso compiuto a quello che vedeva.
    Interessante... la tua affinità primaria è palese, è così ovvia che la pergamena la da perfino per scontata, i circuiti del tuo corpo energetico sono affini alle forze magnetiche, per questo la Kearinomanzia è stata semplice, quasi spontanea per uno come te. La natura della tua corazza è metallica pertanto la tua affinità energetica principale è fisica: un combattente molto legato al suo corpo è detto fisico e la sua energia si plasma intorno a quella natura, diventa più facile manipolare il corpo e più difficile gestire la propria mente. Ma c'è dell'altro...
    La pergamena non stava dando la minima importanza al fulmine, cercando piuttosto di rivelare ciò che era sopito nel cuore di Adam. La creatura aveva seguito alla perfezione il consiglio di Sho: concentrarsi sulla propria energia e lasciarla scorrere nella pergamena. In quel modo, lui stesso sfruttato il suo inconscio desiderio di conoscenza avrebbe suggerito una risposta alla pergamena, permettendole di plasmarsi e accendere nuove lettere a formare un discorso diverso. Lo sguardo di Sho si accese in quella situazione: non pensava che una creatura tanto fisica potesse avere una conoscenza così profonda di sé stesso, inconsapevolmente per di più! Questo gli suggerì che Adam non era una mostruosità normale, aveva sicuramente qualcosa di speciale che valeva la pena conoscere.
    E' chiaro... la parte pragmatica della tua energia è influenzata dalla mente e dai desideri... essendo così repressa da una natura fisica tanto decisiva, ha sviluppato un desiderio profondo di cercare qualcosa di totalmente opposto. La tua natura è stata influenzata da un desiderio molto più forte e anche se è rimasta in disparte come una mera affinità, è particolarmente decisiva. Ed è anche piuttosto rara in tipi come te sai? Questa arte occulta però è molto insidiosa, potrebbe perfino ritorcersi contro di te, ma soprattutto essere usata per scopi sbagliati. In una situazione diversa non ti incoraggerei ad apprenderla ma visto il tuo caso specifico... sarebbe un vero peccato non approfondire il discorso.
    Non mancava una punta di preoccupazione nella voce di Sho, tuttavia sembrava essere fiducioso nelle intenzioni di Adam e dopo avergli dato una pacca sulla spalla per fargli capire che non serviva più la pergamena, si avvicinò agli scaffali cercando libri con una certa velocità, recitando movimenti a labbra serrata che lo aiutavano a concentrarsi e scandagliare nomi, finché non afferrò un piccolo libro che sembrava una semplice introduzione, ma che per il momento poteva bastare: lo avrebbe lanciato verso Adam con grande perizia, tant'è che toccando il tavolo non fece neanche particolare rumore: un buon bibliotecario sa che deve trattare bene i libri e lo fa anche quando va di fretta. Sulla copertina, scritto tutto in maiuscolo, recitava EROMANZIA.
     
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    Combattimento abbastanza liscio e lineare. Ci sono stati parti scritte un pochino autoconclusive dando per scontate che vanno in porto le azioni quando invece non si sa mai se una azione va in porto o meno. Stateci attenti tutte e due. Vi do il massimo perché è stato divertente da leggere e non ho visto grosse complicazioni, a parte all'inizio che nessuno dei due ha mai accennato a che distanza vi trovavate quando si sono visti, certo poi avete accorciato le distanze quindi diciamo che si è risolto da solo il problema.

    Sho prende: 100 EXP; 60 Soul point e 600 soldi
    Adam prende: 85 EXP; 50 Soul point e 350 soldi
     
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    Adam si scoprì ad aspettare trepidante le spiegazioni del giovane, apparentemente dimentico del suo orgoglio, della sua sconfinata saccenteria e del fatto che, fino a poco tempo prima, pur attendendo con la stessa impazienza di adesso i suoi insegnamenti avrebbe cercato in ogni modo di non darlo a vedere, di dimostrarsi assolutamente indifferente o persino dubbioso riguardo a essi. Un parte di lui desiderava ascrivere quel nel netto cambio di atteggiamento al suo incontro con Domino e la Papessa, al fatto che davvero il suo animo era disposto a cambiare totalmente approccio e visione del mondo... in realtà fu costretto ad ammettere che, semplicemente, aveva preso quel giovane in simpatia e non aveva bisogno di farsi schermo del suo orgoglio per tenerlo alla giusta distanza, anzi gli faceva piacere vederlo così entusiasta mentre gli snocciolava un gran numero di nozioni. Era bello vedere un ragazzino come lui così addentro a una materia indubbiamente difficile come le arti occulte e la natura/utilizzo dell'energia a cui queste ultime attingevano, gli dimostrava che c'era davvero una gioventù sana e gentile a cui valeva la pena lasciare un mondo migliore di quello che lui e altri "adulti" avevano trovato.
    Assentì, dunque, durante tutto il discorso del giovane riguardo alla sua speciale affinità con la kearinomanzia concordando con lui poiché, malgrado fosse completamente all'oscuro dei meccanismi che regolavano i circuiti energetici di un corpo, notava come i concetti che esponeva fossero logicamente inoppugnabili. Il suo era un potere prettamente fisico, ravvicinato e la sua energia si era adattata per supportarlo al meglio, assecondando la sua natura. Ma non era la sua affinità principale a stimolare la sua curiosità, bensì quella secondaria e, in tal senso, la pergamena sembrava essere fin troppo criptica: al sua mano, infatti, decisamente troppo grande ne copriva una porzione troppo grande e, in ogni caso, non riusciva a comprendere le lettere. Sapeva soltanto che la sensazione che gli stava dando immettere la propria energia in quella pergamena non gli piaceva affatto, anzi gli dava un brutto presentimento.
    Sho, ammetto che analizzare l'energia di un individuo sembra molto simile a una visita dal terapeuta: se non fossi stato attento avrei creduto di dovermi sdraiare su un lettino! - scherzò per stemperare più la sua tensione che perché realmente divertito (E proprio perché non spontanea quella battuta fu meno terribile delle altre), prima che il ragazzo gli lanciasse un piccolo volume che avrebbe finalmente dimostrato tutta la fondatezza delle sue preoccupazioni. Il libro, in questione, infatti, recitava un titolo eloquentissimo e che non apprezzava affatto: eromanzia. Possibile che la sua seconda affinità fosse proprio il potere principale di quella maledetta vampira? Afferrò con delicatezza il piccolo volume, guardandolo diffidente.
    Sì, ho già avuto modo di conoscere l'eromanzia, in passato, e so quanto possa essere... insidiosa. E... - si fermò, perché stava per aggiungere un "umiliante" che avrebbe già detto troppo su quel suo precedente incontro. Rivolse lo sguardo verso il giovane e continuò con una certa gravità: - Dimmi, Sho, può accadere che l'affinità verso un'arte occulta nasca dopo un evento esterno più o meno traumatico? O che il potere di un avversario influenzi direttamente l'energia di qualcuno, cambiandone le inclinazioni? Come se... ti lasciasse un seme dentro, intendo. - non sapeva se fosse riuscito a spiegarsi bene ma, dopo il suo fatale incontro con Hilda, si era sentito sporco e profondamente macchiato da lei e dalle sue azioni. Possibile che quella sensazione tutta psichica, se non addirittura spirituale potesse aver anche un risvolto più fisico, legato alla sua energia? - E se sì, c'è un modo per eliminare questo seme o l'eventuale germoglio? - chiese, infine, senza riuscire a trattenere l'ansia che un quesito del genere si portava dietro: non voleva che la sua ombra si estendesse anche nelle sue tecniche, nell'energia che sosteneva e animava il suo corpo ogni giorno, gli bastava dover già convivere col suo ricordo ogni notte, nei suoi incubi... e, peggio ancora, qualche volta anche nei suoi sogni.
     
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    Adam sembrava messo piuttosto a disagio dall'eromanzia, come se non la vedesse di buon occhio e questo non era assolutamente una novità per Sho. Assieme alle antichi piromanzie e il juinjutsu, l'eromanzia era una delle arti occulte considerate "maligne" per certi versi, poiché fare del male attraverso esse era fin troppo semplice e la tentazione irrefrenabile molto spesso. L'eromanzia tra tutte poteva perfino ritorcersi contro lo stesso utilizzatore, il timore di Adam era giustificato ma ad attirare l'attenzione del rosso fu piuttosto la domanda che il suo nuovo amico gli fece. Dapprima stupito, il custode abbassò il capo portando le braccia in posizione conserte, allungando però la mano destra sul mento raggiungendo una posizione meditabonda.
    Immagino di si... ma questo è estremamente raro negli adulti. In un corpo giovane e una mente infantile è molto facile essere influenzati da fattori esterni. I circuiti magici non sono ancora consolidati, l'energia è ancora immacolata e non influenzata da niente, sicuramente un evento traumatico o violento può incidere. Ma nel tuo caso mi sembrerebbe piuttosto strano...
    Agli occhi di Sho, Adama era un adulto fatto e formato, anzi di solito i mostri maturavano anche rima dei normali esseri umani quindi le possibilità erano rasenti allo zero. Quello che il giovane non sapeva era che in quanto a fisiologia, Adam era praticamente un infante troppo cresciuto pertanto quell'ipotesi non era solo possibile, ma tangibile. Continuando il discorso però, il custode realizzò che non era quella la vera preoccupazione di Adam, ma ben altro: voleva sapere se poteva estirpare l'eromanzia come un seme da gettare via visto che marcio ed infetto. Una visione non proprio irrealistica, ma decisamente troppo cinica. Piuttosto che dargli una risposta pragmatica, Sho prese un lungo respiro, avvicinandosi a lui portandogli una mano sulla spalla per attirare la sua attenzione così che si concentrasse unicamente su di lui. Il tono di voce del ragazzo fu pacato ed estremamente calmo.
    Ascolta Adam. Io non sono un filosofo, ma so che a questo mondo non serve seguire esempi ideali perché ci sono persone che possono dimostrarti che si può essere migliori. Il mio primo maestro, Rodin, una volta mi raccontò la storia di uno dei nostri vecchissimi adepti. Era una BOW, un'arma biologica creata da chissà quale industria farmaceutica col preciso scopo di distruggere, uccidere e consumare. Un vero mostro spaventoso che sapeva perfettamente di esserlo. Sapeva che, essendo stato creato per quello, lui poteva solo uccidere, e più soffriva più sperava che uccidere gli desse una risposta o quantomeno sollievo al profondo vuoto che provava. Un giorno però non riuscì ad adattarsi alla battaglia e venne sconfitto, solo che i suoi avversari piuttosto che ucciderlo e dargli la pace come sperava lui, lo guarirono e gli diedero la possibilità di riprendersi, anzi addirittura fecero una festa per poter festeggiare la vittoria, con lui compreso! Una festa che andò avanti per così tanto che quell'essere dimenticò di essere nato per uccidere, dimenticò la sua sofferenza e quando ne ebbe l'occasione piuttosto che distruggere, usò i suoi poteri per proteggere i nuovi amici che aveva trovato. E questo riempì il suo vuoto per sempre.
    Si passò una mano sotto il naso, scuotendo il capo, rendendosi conto di essersi dilungato troppo.
    Scusami, sto parlando un sacco. Quello che voglio dire è che il mondo è strano, ha un sacco di sfumature e spesso distruggere è più facile che creare. Però io credo che in fondo in fondo non importi realmente come veniamo al mondo, con che doni ci ritroviamo o affinità abbiamo a disposizione. Quello che conta davvero è cosa facciamo di questi doni, anzi è ciò che facciamo del dono della vita che ci definisce come esseri viventi. Il modo in cui nasci non ha importanza.
    Adam non poteva saperlo, ma anche Sho condivideva un timore primordiale, che neanche lui era riuscito a scomporre esattamente perché la sua mente non riusciva ad accettare l'idea che sua madre lo avesse messo al mondo solo per uno scopo folle e privo di senso. Si sforzava di credere che la vita era un dono che poteva gestire lui con le sue scelte, e lo desiderava davvero.
    Ci sono delle persone che usano l'Eromanzia per fare del male, è vero, ma forse il tuo scopo non è impararla e unirti a loro. Forse il tuo scopo è imparare a contrastarla, magari sarai il migliore nel farlo, chi lo sa. In fondo con quel muso chi speri di sedurre con l'inganno?
    Concluse, ridacchiando malefico e lanciandogli quella frecciatina per sdrammatizzare. Sperava che Adam avesse recepito il suo messaggio e che non vedesse più i suoi doni come errori di programmazione, ma come opportunità.
     
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    Adam era inquieto e ringraziava che tra i suoi sentimenti e il mondo esterno ci fosse la solida barriera del suo carapace: certo, ciò lo rendeva un po' inespressivo ma laddove la pelle si sarebbe tesa seguendo i muscoli, contratti in un'espressione impaziente e preoccupata, vi era soltanto un liscio guscio nero che non lasciava trasparire una sola oncia del suo tumulto interiore. Forse soltanto gli occhi, fissi su Sho eppure pensierosi, distanti, potevano lasciarsi sfuggire qualcosa. La verità era che la rivelazione di Sho lo aveva scosso più di quanto fosse disposto ad ammettere e l'idea che l'eromanzia di Hilda si fosse trasmessa a lui come una malattia lo faceva sentire sporco come in quella spietata alba in cui, svegliatosi nudo e tremante in un sordido vicolo, si era diretto annientato a casa. La stessa sporcizia che aveva creduto di aver lavato via, di essersi lasciato alle spalle grazie agli incontri quasi salvifici che aveva fatto, era ritornata nuovamente a perseguitarlo, a bruciargli la pelle, a fargli sentire violata e marchiata l'anima.
    Possibile che dinnanzi a quella maledetta donna fosse così impotente, persino quando doveva fronteggiarsi con la sua ombra, con una sua vaga eco? A scuoterlo da quei pensieri ci pensò la voce di Sho che, pensieroso come lui (sebbene per motivi diversi), gli confermò che, sì, l'energia di un individuo poteva essere influenzata da dei fattori esterni ma che questo era un evento altamente improbabile in un adulto come lui... peccato che Adam fosse, perlomeno da un punto di vista anagrafico, più giovane persino di lui e dunque l'eventualità di essere stato influenzato dall'eromanzia di Hilda era appena divenuta una certezza. Un lieve sorriso amareggiato si dipinse sul suo volto, curvando quanto faceva le veci di labbra, prima che il ragazzino comprendesse davvero qual era il punto delle sue domande e gli rispondesse in maniera inaspettata. La frase, infatti, con cui il ragazzo esordì lo colpì fortemente poiché esprimeva in parte una verità che, da qualche tempo, anche lui stava iniziando a credere vera: si poteva divenire persone migliori e la strada per riuscirci non era (Parlando per sé, certo) quella dell'eremita nella sua grotta o sopra la sua colonna come aveva spesso pensato in precedenza, bensì quella di chi non temeva a immergersi nelle acque tumultuose del presente, a legare il proprio fato con quello altrui, a mettere la propria vita e il proprio cuore a disposizione degli altri. Era una verità che, a dirla tutta, lo spaventava poiché presentava un percorso decisamente più accidentato e ricco d'incognite rispetto a quello dello studioso nella sua torre d'avorio, ma sentiva anche che se non l'avesse seguita, se fosse tornato indietro sui suoi passi, non se lo sarebbe mai perdonato.
    Ebbe appena il tempo di sorprendersi per tale coincidenza che la sua attenzione venne nuovamente assorbita dalle parole di Sho, da quel racconto che ascoltò quasi rapito e che, quando terminò, gli lasciò una piacevole sensazione di calore nel petto poiché quel vuoto che sentiva quella creatura e da cui era stata liberata era, indubbiamente, quello che sentiva lui prima di incontrare All Might o la Papessa. - Non devi scusarti, hai condiviso con me un bel racconto. Del genere in cui, dopo averlo ascoltato, gli occhi vedono più chiaramente... perché c'è più luce. - la sua voce cavernosa non era fatta per trasmettere tenerezza o dolcezza ma ci provò, così come ci provarono gli occhi che guardarono (tutti e tre) grati quello strano, saggio ragazzino. - Sai, se non mi avessi raccontato di quella creatura forse ti avrei risposto che non volevo estirpare l'eromanzia dal mio corpo per un'ideale o per meglio dimenticare un fallimento, ma perché non volevo sentire dentro di qualcosa che non mi appartiene davvero, che mi è alieno. - tacque un attimo, come a voler trovare le parole giuste per continuare. - Adesso, però, sto iniziando a pensare che non ci possa essere nulla di davvero alieno, di estraneo a chi vive. Sto iniziando a credere anch'io, come te, che l'unica discriminante possibile è su come si intende utilizzare un dono e non da dove questo sia arrivato o a chi apparteneva prima. Grazie. - gli rivolse un sorriso che, forse per la prima volta, non sembrò troppo inquietante e si concesse una breve, rauca risata da mostro alla sua battuta.
    Adesso non prenderti troppe libertà, ragazzino! Sappi che sono state innumerevoli le donne che hanno apprezzato quello che tu definisci "muso". - affermò fingendo un tono piccato, prima di ridere di nuovo e pensare che, in effetti, tre non era un numero poi così piccolo vista la situazione... - Ad ogni modo, Sho, visto che tornato nuovamente in pace con me stesso, hai dei consigli da darmi per padroneggiare al meglio questa arte e, soprattutto, per imparare a controllarla in maniera efficiente? - nel porgli quella domanda pensava all'effetto devastante che quell'arte aveva avuto su di lui durante il combattimento con Hilda e temeva che senza un buon controllo avrebbe potuto scatenare qualcosa di simile, senza volerlo, su persone ignare. Dopotutto aver accettato di utilizzare l'Eromanzia non voleva dire che la sua diffidenza verso di essa si fosse ridimensionata in qualche modo modo.
     
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    Sembrava proprio che, pur essendo un maestro novizio per così dire, fosse riuscito ad impartire una lezione importante. Il sorriso del rosso si allargò ulteriormente quando Adam si sentì toccato dalle sue parole, non metteva in dubbio che da quelle parti ci fosse qualche mattacchiona con gusti assurdi ma un pratico memento mori non fa mai male a nessuno. Accertato che il momento fosse finalmente passato, Adam si dimostrò interessato a saperne di più, deciso a sfruttare l'eromanzia per fare la differenza e perché no, contrastare chi magari ne faceva un uso sconsiderato. L'entusiasmo del mostro contagiò anche quello del rosso che, ovviamente, poteva finalmente sfoggiare la sua grande conoscenza dell'arte occulta.
    Speravo che me lo chiedessi...
    Da quel momento in avanti, fu tutto un lungo susseguirsi di libri guida, teorici e pratici che permettevano di approfondire meglio la conoscenza dell'eromanzia. Quasi nessuno insegnava effettivamente nuove tecniche o pratiche per poterla padroneggiare, ma c'era un sacco di teoria che Sho riusciva a riassumere e sommarizzare con pochissime parole. O meglio, le parole erano tantissime ma parlava così velocemente da riuscire a riassumere la premessa di un libro nel lasso di tempo in cui lo tirava fuori dallo scaffale e passava al prossimo. Adam avrebbe dovuto fare un uso sapiente di tutte e quattro le sue braccia per gestire una quantità simile di libri, e se anche avesse provato a prendere appunti di sicuro quattro mani non gli bastavano per prendere appunti su quello che stava dicendo Sho, tale era la valanga di parole e nozioni che stavano sommergendo la tiranide. Il risultato finale sarebbe stato un grosso insetto umanoide nella stessa condizione di un universitario fuoricorso.
     
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20 replies since 3/2/2019, 17:40   282 views
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