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The unseen BOOB, is the Fappest
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Questa è una storia che avete già sentito, magari in un vecchio western o un racconto del genere. Un pugno di persone che vanno a caccia di oro non è proprio niente di nuovo. Eppure provate, se potete, a prestare attenzione, perché c'è più di un risvolto interessante. Quattro persone a caccia di un solo tesoro, ma nessuna di loro ha la possibilità di cambiare il fato che li attende. Ognuno di loro ha percorso la sua strada fino a questo punto perché il destino li ha voluti qui, insieme, nello stesso luogo, nello stesso momento. Per tante ragioni diverse, per un unico motivo. Quale è il tesoro? Forse, in questo caso, il tesoro più grande potrebbe proprio essere strapparsi dal giogo del destino e conquistare il dono più prezioso... una scelta.Londra
Ti è già successo una volta. Non vorrei che si chiedessero altre porte davanti a quel tuo occhio...
Mi offendi spettro... lavorando con Yubel sei diventato pungente quanto lei. Ma al livello a cui sono ora non potrà andare nulla storto. Ho considerato ogni possibile intruso. Ovviamente il tesoro attirerà il giusto pericolo, ma sono pronto stavolta. Nessun manipolo di streghe con i loro trucchi di magia e aiutanti provvidenziali mi fermerà.
Lo spero bene... o stavolta non sarà Yubel a prenderti in giro, te lo garantisco.Kurayami
Sbaglio o lo scambio non ti soddisfa?
Oh non fraintendermi, palla per pesci, non mi frega un cazzo se vai a derubare Dio in persona o i peggiori alleati che mio padre potesse trovare... mi domando solo cosa dovresti farci con quel tesoro. Avevo capito che i pugni non fossero il tuo forte. Con quello potresti farci l'arma che vuoi solo che non mi sembra il tuo stile... anche se lo stile di voi umani non lo capirò mai.
Inutile salamandra... voi Blackwing siete sempre così borioso, disperatamente convinti che nessuno possa superarvi in furbizia e malvagità. Immagino che neanche il tuo glorioso padre abbia mai pensato di utilizzare quel tesoro come se fosse una chiave, piuttosto che come se fosse un'arma...
Grrr... maledetto... il nostro patto salta.
Non importa... ho già tutto quello che mi serve...Roma
Non voglio sentire altre obiezioni... lo farò io. Non importa cosa dice mio fratello. E' ora di cambiare le cose.
Va bene, ma stai attento d'accordo? Voglio poterti dare una mano se necessario. Stai anche dando un pessimo esempio a mio figlio... a volte rimpiango di essermi alleato con Monarchi tanto impulsivi. Ma immagino di non avere scelta.
Tutti hanno una scelta, giocattolaio. Tu hai scelto di fare la tua parte, che è quello che apprezzo in uno con le palle... forza adesso!
Ne manca uno ovviamente, ma non si tratta del fantasma col lacero manto che pazienta taciturno davanti all'imbrunire, accompagnato solo dalla sua flebile lanterna verde, come se fosse spenta. No, anche un buon narratore sa quando è ora di farsi da parte. In fondo c'è ancora molto da raccontare, ma non si può andare avanti come se nulla fosse senza saldare i conti, per questo il professore era così dannatamente certo che il ragazzo avrebbe risposto alla sua chiamata. Dall'edificio in cui si trovava, il "BOX", era facile vedere in lontananza il profilo della Midas. Per quella specifica occasione, la peculiare discoteca era rimasta chiusa, forse proprio perché il professore aspettava ospiti e non aveva intenzione di attenderli nel suo piccolo angolo nell'edificio, ma sopra il tetto, dove aveva chiesto al ragazzo di recarsi per mettere finalmente in chiaro una volta per tutte quale doveva esserei l legame tra di loro. Si tratta sempre di una scelta da compiere... ma a volte quella scelta non c'era affatto.. -
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Quando Liam ricevette il messaggio da parte del professore, due furono i pensieri più immediati che gli invasero subito la mente: il primo era che la capacità del carceriere di rintracciarlo, ogni volta, era davvero irritante, e il secondo era che se davvero sapeva del suo ritorno e dove fosse, allora non accettare non sarebbe servito a nulla, e anzi, piuttosto probabilmente si sarebbe auto-invitato da lui, e il gladiatore non aveva per nulla voglia di dover rimodellare casa, se le cose fossero andate storte. Una scusa debole per accettare l'invito di un individuo che gli aveva portato innumerevoli problemi? Decisamente, ma d'altronde non era davvero la sua preoccupazione per la propria dimora che aveva davvero spinto il lottatore a dirigersi a Roma, e per la precisione, a quella bizzarra discoteca dal nome a lui fin troppo chiaro. Il motivo era un altro. L'aria che tirava quei primi giorni d'inverno faceva svolazzare il giaccone blu che ormai era diventato praticamente un nuovo identificativo per il Church, che con passo deciso ma irrequieto aveva nel mentre raggiunto l'ingresso dell'edificio dove, sul tetto, si sarebbe dovuto incontrare con il fantomatico insegnante. Davanti le porte di esso, si sarebbe fermato per un istante, prendendosi un breve attimo per riflettere su ciò che stava per fare: caratteristica decisamente non condivisa dal suo sé passato. Ciònonostante, il proseguimento poi sarebbe stato lo stesso: tentando di spalancare le porte, se queste fossero state chiuse (visto lo stato della discoteca) le avrebbe forzate con la mera forza bruta, anche sfondandole. Il non-morto non era tipo da prendersela per un ingresso leggermente spossato. Porte sfondate o meno, Liam sarebbe entrato all'interno, e dopo essersi preso un breve attimo per osservare l'interno di quella discoteca - sia alla ricerca delle scale, sia per farsi un'idea di come fosse fatto il posto e di quali potenziali orrori avvenissero al suo interno - si sarebbe lasciato invadere dalle sensazioni ed emozioni che esso gli comunicava; paura, disgusto, rabbia, o forse anche altro: non importava. Non era lì per fuggire, e non aveva più timore degli 'insegnamenti' di Thresh. Lui voleva che si lasciasse guidare da essi, dalle emozioni: questo lo aveva capito persino un testone come Liam. Scosse la testa; non era ancora il momento di pensarci. Non doveva farsi travolgere dalle memorie del passato, doveva pensare al presente, e attualmente, il suo obiettivo era ben chiaro: salire le scale, prendere l'ascensore, scalare l'edificio - insomma, in qualsiasi modo raggiungere il tetto, e tornare ancora una volta faccia a faccia con quel faccione cicatrizzato. Ed era esattamente ciò che avrebbe fatto. Indossava il suo solito vestiario: giaccone blu, maglietta rossa malridotta, ciondolo di Alexy che forse avrebbe attratto l'attenzione del carceriere ma che a lui non importava, pantaloni neri, stivali del medesimo colore, e guanti senza dita.
Liam ChurchCITAZIONEFisico: Illeso
Psiche: Tranquillo
Energia: 200/200
BloodEdge: Livello 3; Bonus Attuale: 0 Punti
- Ferire o ricevere ferite conferisce al braccio diversi punti BE, sino ad un massimo di 5.
· Medie/medio-gravi: 1 punto
· Gravi e molto gravi: 2 punti
- Tali punti, a seconda di quanti ne sono immagazzinati nel braccio, conferiscono un vantaggio diverso:
· 1 punto: +75% al gigas del braccio.
· 2 punti: corazza parziale che va da mano a mezzo avambraccio con resistenza superiore all'acciaio.
· 3 punti: +100% al gigas del braccio.
· 4 punti: corazza totale con resistenza superiore all'acciaio che va da mano a spalla.
· 5 punti: +125% al gigas del braccio.
Equipaggiamento: Cringe rinfoderata nell'interno del giaccone sx.
Note: //. -
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Amo il forte sentimento che vi unisce... è puro, potente. Deve essere questo che mi ha impedito di resistere alla tentazione di assaggiarlo... dovrei scusarmi, ma non sarebbe un commento sincero. E stasera abbiamo bisogno di essere molto sinceri.
Esordì in maniera genuina, restando seduto sul cornicione dell'edificio, mantenendo l'aria placida di chi si sta gustando il momento in cui il sole sarebbe scomparso del tutto oltre il tramonto, lasciando solo tiepide nuvole rosse a decorare il cielo. Rimase in silenzio fino a quel momento, il professore era imponente anche semplicemente da seduto.
Vorrei poter dire che siamo qui per chiudere i conti una volta per tutte, per ristabilire di chi è cosa, a quello che dovrei rinunciare io... o cosa dovresti abbandonare tu. Ma non siamo i viziati ereditari di un padre morente, a dirla tutta non credo neanche di conoscerti così a fondo da poterti immaginare come un fratello o un parente... il punto è che il mondo è troppo grande per preoccuparsi dei nostri problemi, e noi dovremmo preoccuparci dei problemi più grandi. Quindi se stavolta vuoi sentire una storia diversa, avvicinati.
Gli avrebbe lasciato la possibilità di rispondere a tono come di non avvicinarsi, lui da canto suo sarebbe rimasto immobile, in attesa del momento giusto per mettere le carte in tavola.
Non molto tempo fa, un grande segreto è finito con l'essere sigillato, molti dicono addirittura per sempre. Ma molte cose che sono state dimenticate ora si stanno risvegliando. Il colosso che è emerso sparendo dietro la luna, la scintilla d'oro risvegliata dalle metropolitane di Roma, i Tartarus che portano da questa parte creature nate da altri mondi... è affascinante immaginare come mentre gli uomini tentino invano di chiudere una porta, altri spiragli e solchi si spalancano ovunque rendendo quel lavoro non solo inutile ma anche controproducente. A volte accettare l'eterno e irrefrenabile moto della macchina del fato non è semplice, ma tutti dobbiamo fare la nostra parte. Non perché il destino ha in serbo qualcosa di unico, ma perché altrimenti si finisce schiacciati da quei grossi e pesanti ingranaggi... di questo dovresti esserne esperto, vero Liam?
Quasi temendo che il ragazzo potesse addormentarsi davanti a quel discorso, Thresh si preoccupò di svegliarlo punzecchiandolo a dovere, sfoggiando il suo inquietante e mostruoso sorriso.
Capisci cosa significano questi eventi?. -
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Giunto in cima all'edificio, Liam sarebbe finalmente tornato a vedere, dopo tutto quel tempo, la figura dell'individuo che aveva portato così tanti problemi nella sua vita. Lo avrebbe lasciato parlare, fissandolo, per poi ghignare, scuotendo la testa mentre discostava momentaneamente lo sgurdo di lato, facendo spallucce, non appena si zittì per concentrarsi sul tramonto.
"Non sono qui per le tue scuse, e di certo non me ne aspetto alcuna. Posso vantare di saper farmi una buona idea di qualcuno a primo impatto... e tu non mi hai mai dato l'impressione di essere il tipo di individuo che si pente di ciò che fa."
Nonostante le cattive memorie, il passato, il suo interlocutore e la situazione, il gladiatore non si sarebbe fermato, né avrebbe tenuto le distanze da Thresh. Anzi. Avrebbe preso ad avvicinarsi ancor prima che il nonmorto lo invitasse a farlo. Il lottatore non aveva bisogno di alcun tipo di deterrente, rassicurazione o quant'altro: sapeva perfettamente che nonostante il proprio potere, ora come ora non era null'altro che un pesce piccolo. Il professore era un personaggio da lui odiato, ma aveva molto più influenza e il suo potere si estendeva ben oltre quanto ne avesse il gladiatore. Il mondo era troppo grande per i problemi di entrambi, ma fra i due, era il carceriere ad essere il cane più grosso, e Liam sapeva che se avesse desiderato ritornare a rendergli la vita un inferno, non sarebbero stati lì a parlare. Non in modo così pacato, perlomeno. Il vecchio Church probabilmente aveva già raggiunto la pistola e aperto il fuoco a questo punto, ma quello che era lì su quel tetto non era più quello di un tempo.
Tornando a fissare l'insegnante, lo avrebbe raggiunto sul cornicione, mettendosi a sedere a sua volta di fianco al torturatore, ascoltando silenzioso le sue parole mentre fissava in distanza non il cielo ma le strade, come se alla ricerca di qualcosa. I suoi gomiti riposavano sulle gambe, la sua schiena leggermente inarcata in avanti. Avrebbe ridacchiato alla provocazione dello zombie.
"Oh, quanto vorrei essere idiota e impaziente come un tempo, in questo istante..."
Affermò con poca voce, continuando a fissare le strade mute di Roma, prima di rispondere sul serio alla domanda fattagli da Thresh.
"Sinceramente... non c'ho capito un cazzo per gran parte del discorso. Hai parlato arabo la maggior parte del tempo. 'Tartarus'? 'Colosso sparito dietro la luna'? 'Scintilla d'oro risvegliata dalle metropolitane di Roma'?... Cosa sono, puntate di X-Files?"
Lo avrebbe guardato con aria sinceramente confusa, ma prima che avesse modo di aprir bocca, Liam avrebbe concluso, tornando a guardare dinanzi a sé le strade sottostanti:
"Non ho capito niente di tutti questi misteri... persino uno scemo come me, però, riesce a capire che c'è qualcosa che non va. Il fatto che il mondo stia andando a rotoli non è nulla di nuovo, c'è gente come te a inabitarlo, dopo tutto," Avrebbe indicato per l'appunto il professore, con una mano a palmo aperto, rivolto verso l'alto. "ma da come me l'hai presentata, pare che la situazione stia degenerando rapidamente... quindi, dimmi."
Si sarebbe finalmente voltato verso il suo interlocutore, smettendo di fissare i vicoli e le vie sotto di loro.
"Quale male - o problema - si sta risvegliando, talmente terrificante che persino tu lo temi? E cosa c'entro io?"
Liam ChurchCITAZIONEFisico: Illeso
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Eheheheheh... voi ragazzi della cultura pop siete i miei preferiti. Avete sempre l'uscita giusta.
Piccola digressione personale, per poi arrivare al punto visto che Liam aveva capito che non si trattava semplicemente di mandare il mondo a rotoli... ma di trovare una soluzione.
Quindi anche se parlo di supereroi vecchio stampo capisci di cosa parlo, no? Nelle vecchie storie degli albi a fumetti, non era raro che alcuni eroi che avevano dedicato la loro esistenza a salvare il mondo, si ritrovassero a pensare che ogni sforzo diventasse inutile perché ogni problema che risolvevano ne creava altri due, capendo che l'indole umana è fatta per distruggersi, anzi l'indole terrestre non è altro che un grosso meccanismo creato per mandare allo sfacelo qualsiasi cosa di buono si potesse creare. Questo porta l'eroe a cercare una soluzione più diretta... piuttosto che risolvere i piccoli errori, si decide di estirpare l'erbaccia alla radice...
Una breve pausa, seguita poi dal capo del non morto che si voltava verso il ragazzo con l'aria di chi vuole essere chiaro senza girarci troppo attorno ancora.
Ma nel caso del playmaker in discussione, si tratta di cancellare ogni singolo problema sulla faccia della terra e rincominciare da capo. Ma questo è il finale della storia, partiamo dall'inizio: quando io faccio un passo, tutti si voltano verso di me. Alcune cose quindi non posso farle a cuor leggero. A volte un essere potente deve affidarsi a qualcun altro nella speranza ce le cose migliorino e oggi ho deciso di fidarmi di te. Uno dei tesori più preziosi della Midas sta per essere rubato e a difenderlo c'è una persona sola che fallirà sicuramente. Se quel tesoro venisse recuperato dalla persona sbagliata, l'orologio che ticchetta verso la fine diventerebbe assai più incalzante. Il tuo provvidenziale intervento, così come le risposte alle domande che ti ho aperto, si trovano tutte in quel grosso edificio pronto per essere violato da gente molto, molto pericolosa. Ma tu sei sopravvissuto ad un incontro diretto con me, anzi due... dal mio punto di vista è una media meravigliosa per potermi affidare a qualcuno.
Concluse così, come a voler aspettare una risposta, ma Thresh sapeva benissimo che alla luce di ciò, davanti a tutto quello che lo aveva messo, la verità era che Liam non aveva la minima scelta: doveva intervenire per forza, perché solamente lui aveva la possibilità di scegliere la scelta giusta. Era un paradosso incredibile, quasi come se il destino gli stesse giocando un brutto tiro, per l'ennesima volta. Ma non è forse vero che la fortuna aiuta gli audaci?. -
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Mentre Thresh parlava, lo sguardo di Liam sarebbe passato a posarsi inevitabilmente proprio sulla Midas: una banca enorme, per oggetti dall'importanza enorme... a giudicare dalle parole dello zombie e dalla situazione, perlomeno, l'ultima parte era sicura davvero, e la prima sembrava proprio vera, perlomeno all'apparenza. Il gladiatore aveva ancora tante domande, ma a detta del carceriere, tutte le risposte le avrebbe trovate lì dentro. Avrebbe osservato l'altezza sotto di lui, per giudicare ad occhio quanto fosse in alto da terra, sedendo sopra quel cornicione del BOX, mentre pensava anche alla situazione.
"Il discorso fila tutto liscio e sembra il genere di incarico che accetterei volentieri, se non fosse per chi è il datore di lavoro... ma suppongo che 'sta storia del venire cancellati dalla terra non sia proprio vantaggiosa nemmeno per te."
Appurata l'altezza, avrebbe deciso se a discorso finito sarebbe stato opportuno gettarsi di sotto per accorciare i tempi o meno, ma comunque, nonosante tutto, alcune piccole risposte da ricevere rimanevano, e cioè:
"Il guardiano che c'è già ad attendere... sa del mio arrivo? O dell'arrivo di questa 'gente molto, molto pericolosa'? Ha una minima idea di ciò che sta accadendo? Non vorrei ritrovarmi a menare le mani difendendo la cosa sbagliata, visto che io non so niente. E questa 'gente', ha delle particolarità di cui dovrei essere a conoscenza?"
Insomma, guadagnare informazioni prima di tutto di certo non sarebbe stato un male: alla fine informarsi e saperlo fare era sempre buona parte del lavoro. A detta del torturatore, dopotutto, i ladri non sarebbero stati uno ma molteplici, e se Liam avesse dovuto ritrovarsi con le mani già piene, dovendo proteggere qualcosa da questi, di certo non poteva spendere gran parte del suo tempo a cercare di identificare le loro capacità. Sicuramente lo studio dei loro poteri non sarebbe stata una cosa che avrebbe avuto modo di svolgere in tranquillità e con calma. E chi era, poi, l'altro individuo che avrebbe dovuto stare lì in quella banca a difendere quell'oggetto? Il capo della polizia romana? Anzi, ora che ci pensava...
"Ma... hai informato la polizia di tutto questo?"
Una domanda sciocca forse, ma che valeva la pena essere posta. Sì, Thresh non era di certo l'emblema della legge, ma se ancora non era stato sbattuto dietro le sbarre, sicuramente non poteva essere così malridotto con le forze dell'ordine... o forse sì?
Liam ChurchCITAZIONEFisico: Illeso
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Il non morto annuì col capo, apprezzava la sua cauta diffidenza ma la fine del mondo non è esattamente qualcosa che possa trascurare anche un essere potente come il professore.
Non c'è nessun guardiano, solo un altro partecipante. Fidati: riconoscerai distintamente questa persona quando la vedrai. Tutti coloro con cui avrai a che fare sono pericolosi quanto me, se non di più, quindi ti troverai a tuo agio.
Il suo interlocutore sembrava già pronto per partire, ma lasciò Thresh stupefatto nel sentire una domanda tanto stupida quanto l'ultima che gli aveva posto.
Informare la polizia? Sarebbe troppo crudele anche per me...
Commentò ancora strabuzzando gli occhi, quello che stava per succedere era diverse volte fuori dalla portata di un essere umano comune, chiamare la polizia significava condannare quel manipolo di impavidi ad una fine orribile. Prima che Liam si gettasse verso la sua missione, il professore si alzò lentamente dal giaciglio che aveva creato, infilandosi le mani in tasca alla ricerca di qualcosa.
Non sono così irragionevole, questo non è un favore ma non significa che devo mandarti al macello. Tieni, prendi...
Sollevò rapidamente la mano destra, mostrando quello che sembrava il manico di un pugnale o qualcosa del genere, solo che sembrò quasi rendersi conto di aver preso la cosa sbagliata, abbassandola nella tasca senza però riuscire a nasconderla bene. La sinistra entrò in gioco in maniera più risoluta, rivelando nel palmo della mano del professore una chiave: una chiave molto particolare, di un colore argentato molto opaco che somigliava vagamente ad un piccolo osso. La parte superiore della chiave aveva la forma di un teschio mentre la parte dei "denti" somigliava ad un osso scheggiato. La forma dava effettivamente l'idea di una chiave, ma guardandola bene non sembrava proprio capace di aprire qualcosa.
In fondo, non mi dispiacerebbe riprendere il discorso. Cerca di non farti ammazzare, e ricorda: il fatto che uno come me non ti stia spalleggiando è un dono. Non vorrei fraintendessi...
In quel momento non sembrava affatto ironico. Cosa avrebbe fatto Liam? Avrebbe rifiutato il dono? Lo avrebbe accettato? Oppure c'era una terza scelta? O magari nessuna di queste era una scelta reale.... -
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La terza scelta c'era ed era ovvia: spararsi in testa. Poi c'era anche la quarta, che era sparare in testa al professore - o la quinta, alzare i tacchi e decidere che l'idea di affrontare un manipolo di gentaglia pericolosa quanto l'individuo che aveva davanti forse non era roba del suo calibro. C'erano molte scelte, la vita era fatta di esse, ma la verità era che sin da quando aveva messo piede all'interno di quella discoteca, l'esito era già stato deciso: senza starci a pensare troppo su', Liam avrebbe preso la chiave seghettata, stringendola in mano e guardandola attentamente da ogni angolo, come se a cercare un innesco o bomba nascosta che si sarebbe attivato da un momento all'altro. Il fatto che lui non lo stesse spalleggiando era un dono? Una frase simile poteva solamente fargli pensare che tra coloro che avrebbe incontrato c'era qualcuno che portava particolare astio nei suoi confronti, o qualcosa su queste righe.
"Hai questo serio problema di parlare per indovinelli che mi provoca un mal di testa assurdo."
E con quelle parole, si sarebbe gettato giù dal cornicione per iniziare a dirigersi verso la Midas. Che voleva dire il professore? Magari avrebbe dovuto chiederglielo prima di saltare di sotto... ma la verità era che sapeva perfettamente che probabilmente non gli avrebbe dato risposta, o comunque sarebbe stata una risposta simile alla frase che gli aveva creato il dubbio in primo luogo, e quindi non avrebbe fatto altro che creargli ancora più incognite. Non aveva più senso parlare, si erano detti tutto ciò che serviva: il gladiatore doveva proteggere qualunque fosse l'oggetto desiderato, uno degli individui che si sarebbe presentato sarebbe stato suo alleato, e in tutto questo aveva una chiave seghettata che sembrava più utile a infilzare qualcuno che aprire qualcosa... molte domande, nessuna certezza, e sperava vivamente che almeno qualche risposta l'avrebbe trovata all'interno dell'enorme banca, perché altrimenti, come suo solito, si sarebbe ritrovato in un mare di emicranie. Si sarebbe messo la chiave nella tasca esterna destra del giaccone, all'altezza del petto, mentre raggiungeva l'edificio che sembrava contenere praticamente il sacro graal, a giudicare dalle descrizioni.
Liam ChurchCITAZIONEFisico: Illeso
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Le parole del ragazzo zittirono il professore che non aggiunse altro finché non avesse alzato i tacchi. Solo vedendolo andare via, si ritrovò a pensare ad alta voce con l'aria ancora un pochino confusa.
E' il terzo che me lo dice questa settimana... forse sono davvero io.
La strada verso la Midas era sgombra e anche l'intero edificio dava l'idea di essere privo di forme di vita, come se tutti fossero stati evacuati all'improvviso, o più probabilmente gettati in uno stallo. Difficile capire cosa stava per succedere, Liam poteva solo avanzare e chiudere le distanze, ma quando sarebbe stato approssimativamente 5 metri distante dalla parete più vicina della struttura, successe qualcosa di inatteso: le pareti divennero liquide come se fossero state il riflesso di un'immagine sopra ad una densa cascata di melassa lucida, trasformandosi con un bagliore verdastro e assumendo fattezze decisamente poco invitanti. Sembrava quasi un viaggio acido, o un pessimo incubo per i propri sensi. Liam avrebbe sentito il terreno iniziare a vacillare, scappare o saltare era impossibile in quel momento, proprio come se tutti i suoi sensi gli fossero stati strappati e lanciati via in direzioni diverse e sconclusionate. All'improvviso l'edificio lo assalì inglobandolo del tutto, gettandolo in un buio fatto di numerosi colori, come se tante realtà si stessero intersecando. Durò pochi istanti, eppure sul corpo Liam avrebbe sentito la fatica di giorni interi di allenamento. Quando si rialzò, il pavimento era il soffitto, il soffitto il pavimento: le luci che se ne stavano a terra proiettavano colori diversi e le mattonelle che stavano sul soffitto erano di tonalità insolite per la Midas. Alcuni corridoi si contorcevano diventando punti cerchi a spirale, mentre le porte somigliavano più a quadri socchiusi, che non facevano parte di quella realtà. Alcune persone se ne stavano rannicchiate "a terra" o contro le pareti, bloccate all'interno di quella che sembrava una massa di ghiaccio informe, verdastra e probabilmente neanche così solida. Liam però, era libero: non era bloccato come tutti gli altri. Se fosse stato abbastanza risoluto da riprendere completamente l'uso di tutti i suoi sensi, avrebbe notato che alla fine del corridoio in cui si trovava c'era una figura bloccata nel ghiaccio mostruoso che non poteva essergli estranea: un ragazzo dallo sguardo torvo, i capelli azzurri e l'aria di chi è decisamente furioso. Era il monarca Mobius, bloccato come se stesse tirando un violento pugno verso qualcosa, in effetti a differenza degli altri prigionieri che se ne stavano immobili e incapaci di muoversi in quella trappola, lui sembrava compiere dei piccoli movimenti appena percettibili, e perfino il suo sguardo si spostò verso Liam quando il ragazzo lo avrebbe raggiunto. Il punto in cui si trovava il monarca fungeva da snodo per altri 2 corridoi, uno dei quali procedeva verso l'alto, l'altro verso il basso.. -
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Liam credeva di aver chiuso da tempo con la droga, ma gli sarebbe stato chiaro, non appena si ritrovato a 5 metri dalla banca, che la sua mente doveva avere ancora qualche rimasuglio di effetto stupefacente, perché tutto avrebbe iniziato a distorcersi, sciogliersi e rimodellare, mentre sentiva un'onda di letargia completamente invaderlo, come se avesse appena terminato di sfidare a braccio di ferro un colosso di venti metri. L'edificio sciolto della Midas lo avvolse, e con esso, l'oscurità. Era morto? Era sotto effetto di qualche trip acido? L'overdose lo aveva reclamato? Un no a tutte queste domande: si sarebbe ritrovato sul pavimento - no, sul soffitto della midas. Poteva aprire gli occhi, e non appena lo avrebbe fatto, un mix luci lo avrebbe invaso, provenienti da sotto e davanti a lui. Sotto i suoi piedi, il soffitto, sopra di lui, il pavimento, nella sua mente, molta confusione. Un attimo stai parlando con un professore cicatrizzato e quello dopo ti ritrovi avvolto dalla banca, poi ancora subito dopo a gravità inversa in suddetta banca. Che storia. Si sarebbe alzato, un lieve torpore ancora invadendo la sua mente, annebbiandola. Non era solo il sottosopra a confondere il gladiatore tuttavia, ma proprio quanto bizzarro fosse ciò che lo circondava, e ancora di più, quanto terrificante fosse il fatto che vi erano delle persone all'apparenza vive in quel disastro psichedelico. Sembravano paralizzate, completamente avvolte da una sorta di ghiaccio. Liam d'altro canto poteva muoversi, e anzi, avrebbe verificato questa possibilità provando a chiudere e aprire la propria mano ripetutamente. Sì, poteva muoversi.
"Dove cazzo sono finito?"
Si sarebbe chiesto senza troppi giri di parole, continuando a cercare un qualcosa che potesse rispondere a tale assurdo quesito. Nella sua ricerca, qualcosa sarebbe effettivamente saltato all'occhio, o meglio, qualcuno: alal fine del corridoio all'interno del quale sembrava essere stato lanciato, una figura maschile. Un ragazzo dai capelli azzurri, e non un qualunque ragazzo, ma Mobius Rivalz, il cugino dell'imperatore. Come faceva a conoscerlo? Beh... cazzo è il cugino dell'imperatore che controlla parte dell'impero. Cioè ok il non sapere niente della situazione, ma Liam era al corrente delle conoscenze alle quali aveva effettivamente accesso: non era mica un ignorante, anzi! Nonostante la posizione poco amichevole nella quale era bloccato il monarca, il gladiatore sicuramente non lo avrebbe lasciato lì a marcire. O gelare. O insomma qualunque cosa potesse fare quello strano ghiaccio. Avvicinatosi, avrebbe cercato prima di tutto debolezze strutturali da potenzialmente sfruttare per assistere l'individuo nel liberarsi; magari incrinazioni o simili causati dai suoi movimenti, visto che pareva ancora capace di lievemente scuotersi. Se ne avesse trovati, il Church avrebbe cercato di abusarne, andando a colpirli con il proprio pugno con abbastanza forza ma non eccessivamente, volendo comunque evitare di danneggiare il soggetto all'interno. Se nulla di nulla sarebbe risaltato all'occhio, avrebbe cercato semplicemente di andare a colpire laddove percepiva i movimenti del ragazzo, pensando di sfruttare la minima forza che sembrava star dimostrando per aggiungerla alla propria. Prima di tutto, doveva tirarlo fuori, poi avrebbe pensato al resto e ai due corridoi nei quali sfociava l'incrocio.
Liam ChurchCITAZIONEFisico: Illeso
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Energia: 200/200
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- Ferire o ricevere ferite conferisce al braccio diversi punti BE, sino ad un massimo di 5.
· Medie/medio-gravi: 1 punto
· Gravi e molto gravi: 2 punti
- Tali punti, a seconda di quanti ne sono immagazzinati nel braccio, conferiscono un vantaggio diverso:
· 1 punto: +75% al gigas del braccio.
· 2 punti: corazza parziale che va da mano a mezzo avambraccio con resistenza superiore all'acciaio.
· 3 punti: +100% al gigas del braccio.
· 4 punti: corazza totale con resistenza superiore all'acciaio che va da mano a spalla.
· 5 punti: +125% al gigas del braccio.
Equipaggiamento: Cringe rinfoderata nell'interno del giaccone sx. | 'Skull key' nella tasca esterna destra del giaccone.
Note: //. -
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Debolezze strutturali in quella forma ce ne erano anche troppe forse, visto che il materiale di cui era composto non sembrava neanche effettivamente solido. Tuttavia, qualsiasi colpo assestato da Liam non faceva altro che incrinare vistosamente la struttura, ma prima che potesse arrivare un secondo colpo ecco che qualsiasi danno spariva del tutto, come quando nei videogiochi compaiono sui muri i segni delle pallottole ma dopo qualche secondo scompaiono per riportare la texture allo stato naturale. Se quello era un viaggio acido doveva essere davvero buono. Mentre tentava di liberare il Monarca, Liam avrebbe visto gli occhi di quest'ultimo puntare verso di lui, era indubbiamente cosciente di ciò che stava succedendo. Inoltre, il ragazzo avrebbe avuto la vaga sensazione di essere in movimento, come se fosse dentro un'ascensore che si muoveva molto lentamente, o magari su una nave. La direzione in cui si stava spostando era difficile da intuire viste le dimensioni di quel luogo. Nonostante i suoi sforzi, niente sembrava utile per distruggere quel blocco con la mera forza bruta. . -
.
Non era passato neppure un minuto da quando Liam era entrato all'interno di quel bizzarro paese delle meraviglie, che Liam era già venuto a contatto con il suo peggior nemico: un ostacolo che non può essere distrutto con la pura ignoranza. Decisamente il nemico da lui più temuto di qualsiasi altra belva... ma anche se i suoi sforzi gli avevano comunicato altrimenti, non era ancora pronto a gettare la spugna.
"Okay... proviamo qualcosa di leggermente più forte."
Avrebbe annunciato, mentre il suo braccio vampirico, destro, iniziava a venire corazzato da una sostanza rocciosa di colore rosso cremisi assieme alla sua mano, che però allo stesso tempo si allargava e ingrossava, eventualmente raggiungendo una grandezza pari al doppio dell'originale. A trasformazione conclusa, il braccio del gladiatore sarebbe stato una mostruosità completamente avvolta da quella strana sostanza, la mano avente al posto delle dita ora artigili assurdamente affilati.
"Non stare a guardarmi e basta. Posso vedere i tuoi occhi che si muovono, lì dentro. Se hai altre idee, indicamele con lo sguardo... sei o non sei un monarca? Ti sembra normale che sia io a doverti tirare fuori da questa situazione? Pensa te..."
Con il braccio sinistro, Liam sarebbe andato ad afferrare saldamente lo strato di ghiaccio presente sulla spalla a riposo del ragazzo. Con il destro mostruoso, invece, avrebbe fatto sprofondare gli artigli all'interno del ghiaccio presente sul braccio che il monarca teneva esteso per tirare il pugno: quanto bastava per tenerceli incastrati, ma non esageratamente da raggiungere la carne di Mobius. Dopodiché... avrebbe semplicemente tentato di tirare via lo strato che avvolgeva tale braccio, perlomeno per liberare tale arto. Il ghiaccio era fragile, ma si rigenerava ai suoi colpi... però, non avrebbe potuto farlo se i suoi artigli erano ancora conficcati in esso, e soprattutto non ci sarebbe stato niente da rigenerare se avesse staccato un pezzo per intero. Magari non era così che funzionava e semplicemente il ghiaccio sarebbe riapparso a sostituire il pezzo perduto. Magari doveva usare quella strana chiave che il professore gli aveva dato. C'erano tanti forse, come sempre, e il fatto che qualunque luogo all'interno del quale era avesse iniziato ad apparentemente muoversi di certo non lo rassicurava. Senza considerare il fatto che i ladri erano forse già arrivati... doveva darsi una mossa.
Liam ChurchCITAZIONEFisico: Illeso
Psiche: Allerta
Energia: 170/200
Tecniche usate: Hack'n'Slash
A volte persino una forza esagerata non è capace di scalfire un ostacolo particolarmente ostico, ed è qui che entra in gioco questa tecnica. All'attivazione, l'arto di Liam subirà una leggera corazzatura, venendo interamente circondato dal materiale roccioso tipico del potere, che si sovrapporrà in modo particolarmente denso sopra il braccio, ricoprendolo e facendogli raggiungere una grandezza lievemente maggiore rispetto al normale, tutta aggiunta unicamente dalla corazza. La mano del braccio invece verrà pesantemente modificata, raggiungendo una grandezza doppia rispetto al normale e venendo drasticamente corazzata, al punto tale da dover sorpassare uno strato di corazza denso tanto quanto la mano stessa, prima di poter raggiungere la vera mano in carne. Le dita, o meglio gli artigli, di tale mano corazzata sono affilate come rasoi ed estremamente appuntite, rendendole capaci sia di tagliare con estrema facilità qualsiasi cosa non si opponga con la giusta serietà, sia di penetrare come letali zanne anche la più resistente delle armature, specialmente quando dietro alla pressione che esercitano vi è la forza spropositata del Church. La corazza fornita da questa tecnica ha ovviamente una durezza pari all'armatura fornita dal potere.
Costo: 30
BloodEdge: Livello 3; Bonus Attuale: 0 Punti
- Ferire o ricevere ferite conferisce al braccio diversi punti BE, sino ad un massimo di 5.
· Medie/medio-gravi: 1 punto
· Gravi e molto gravi: 2 punti
- Tali punti, a seconda di quanti ne sono immagazzinati nel braccio, conferiscono un vantaggio diverso:
· 1 punto: +75% al gigas del braccio.
· 2 punti: corazza parziale che va da mano a mezzo avambraccio con resistenza superiore all'acciaio.
· 3 punti: +100% al gigas del braccio.
· 4 punti: corazza totale con resistenza superiore all'acciaio che va da mano a spalla.
· 5 punti: +125% al gigas del braccio.
Equipaggiamento: Cringe rinfoderata nell'interno del giaccone sx. | 'Skull key' nella tasca esterna destra del giaccone.
Note: Hack'n'Slash attiva.. -
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Nessun genere di sforzo sembrava utile per liberare Mobius, Liam poteva utilizzare anche tutte le risorse a disposizione del suo potere ma non sarebbe comunque riuscito a danneggiarlo più velocemente di quanto si rigenerasse. Era ovvio quindi che non era una mera dimostrazione di potenza, altrimenti il Monarca sarebbe stato già fuori, e lui ancora intrappolato, no? Logico, impensabile che Liam fosse già diventato più forte del Monarca. Evidentemente aveva avuto un colpo di fortuna che non aveva colto anche Mobius, e che ora lo teneva in stallo in una situazione che non poteva risolvere. Certo, non era assolutamente indispensabile liberare Mobius visto che c'erano altre strade e il luogo misterioso continuava a muoversi in maniera impercettibile come una tacita crociera, era evidente che nonostante il temporeggiare del gladiatore, la macchina del fato fosse distintamente in moto. . -
.
Niente. Neppure con i suoi artigli solitamente infallibili Liam sarebbe riuscito a fare la differenza che importava per liberare Mobius. Attorno a lui, nulla che saltasse all'occhio, se non l'intero posto visto quanto bizzarro fosse diventato, ma comunque, nulla che la mente del gladiatore riuscisse a ricollegare allo strano ghiaccio verde che circondava il monarca e le altre vittime. Giunto a tal punto, non avrebbe più potuto perdere altro tempo, e sarebbe saltato alle conclusioni: se la posizione nella quale era rimasto bloccato il ragazzo non era una conicidenza e la consistenza poco solida materiale non lo era neppure, allora era probabile che fosse stato qualcosa di vivo, qualche creatura forse, a paralizzarlo in tale stato, non dissimile da un ragno che chiude le prede in un bozzolo. Tutta teoria, però, quella del lottatore. Fatto sta comunque che rimanendo lì non ne avrebbe tratto più nulla, quindi, seppur con abbastanza rimpianto, avrebbe deciso di lasciare il monarca vulnerabile in quello stato, almeno per il momento.
"Non riesco a tirarti fuori e non ho la benché minima idea di come poterlo fare. Vado a dare un'occhiata in giro. Mi raccomando..."
Avrebbe portato la mano sinistra, normale, sulla spalla ghiacciata del monarca, indicandolo poi con l'altra, mostruosa, tenendo tutte le dita socchiuse tranne l'indice e il pollice, estese, a mò di pistola.
"... non muoverti."
E così lo avrebbe lasciato, oltrepassandolo e dirigendosi verso il corridoio che portava verso il basso, correndo. Segretamente, un pò sperava quasi che quella freddura riuscisse a rompere il ghiaccio in più di un senso, magari semplicemente facendo incazzare il monarca all'interno talmente tanto da fargli ritrovare un disumano vigore. Con Liam dopotutto in passato aveva funzionato. Ad ogni modo, durante la sua corsa il gladiatore non avrebbe abbassato la guardia neppure per un istante: sapeva, dopotutto, di starsi esponendo a trappole o chissà quali diavolerie quel posto che pareva vivo poteva tenergli, ma non aveva tempo da perdere, e quel poco che ne aveva già aveva un pò sprecatolo.
Liam ChurchCITAZIONEFisico: Illeso
Psiche: Allerta
Energia: 180/200
BloodEdge: Livello 3; Bonus Attuale: 0 Punti
- Ferire o ricevere ferite conferisce al braccio diversi punti BE, sino ad un massimo di 5.
· Medie/medio-gravi: 1 punto
· Gravi e molto gravi: 2 punti
- Tali punti, a seconda di quanti ne sono immagazzinati nel braccio, conferiscono un vantaggio diverso:
· 1 punto: +75% al gigas del braccio.
· 2 punti: corazza parziale che va da mano a mezzo avambraccio con resistenza superiore all'acciaio.
· 3 punti: +100% al gigas del braccio.
· 4 punti: corazza totale con resistenza superiore all'acciaio che va da mano a spalla.
· 5 punti: +125% al gigas del braccio.
Equipaggiamento: Cringe rinfoderata nell'interno del giaccone sx. | 'Skull key' nella tasca esterna destra del giaccone.
Note: Hack'n'Slash attiva.
+10 energia recuperata grazie a charge 4. (Non concentrato). -
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Se quel posto potesse cadere a pezzi a suon di freddure glaciali, Liam avrebbe sicuramente demolito il tutto in pochi secondi senza troppi complimenti. Perfino Mobius che poteva solo muovere le palle degli occhi riuscì a lanciargli uno sguardo terrificante dopo quella serie di battute memorabili, sicuramente se voleva fomentarlo per provare a liberarsi da solo c'era riuscito. Muovendosi in direzione del corridoio che andava verso il basso, Liam riuscì a vedere chiaramente quanto quel posto fosse caotico e difficile da comprendere per la sua mente umana: sembrava un corridoio infinito che si restringeva man mano che si guardava oltre, rendendo la prospettiva un vero incubo, eppure più Liam avanzava, più il corridoio si allargava concedendogli spazio. Non era il posto che cambiava, visto che il ragazzo poteva vedere chiaramente decorazioni e persone bloccate che si ingrandivano man mano che si avvicinava e si rimpicciolivano invece man mano che si allontanava. Era tutta una questione di prospettiva, probabilmente guardarsi le spalle sarebbe stato molto difficile in quel luogo, e ancor di più forse poteva rivelarsi complesso guardare oltre l'orizzonte. Il corridoio portava verso una stanza perfettamente cubica, al centro della quale c'era una sorta di ascensore attaccato a due fili molto sottili. L'ascensore non andava né su né giù, ma oscillava al centro della stanza girando in tre dimensioni come se fosse un costrutto per dimostrare qualche dettato scientifico. Impossibile dire quindi se andando su si andava su, o andando giù si andava giù. Se non altro però, il chiaro indizio che Liam aveva in quel momento era che non aveva altre possibili strade. L'unico problema? Il guardiano della stanza. Una grossa mostruosità dalla forma sferica con un grosso occhio al centro, circondato per metà da una mostruosa bocca che non sembrava affatto finalizzata al nutrimento. Intorno alla sua forma, principalmente nella parte "superiore" o sarebbe più corretto dire "opposta a quella della bocca" si estendevano diversi tentacoli con un occhio più piccolo alle estremità. Chi era avvezzo ai giochi di ruolo avrebbe sicuramente riconosciuto la forma vagamente somigliante ad un Beholder. La sfera principale aveva un diametro di circa un metro e mezzo, era capace di fluttuare e vagava all'interno della stanza cubica, di circa 10 metri per lato, come se stesse cercando qualcosa. Gli occhi più piccoli si muovevano assieme a quello principale, si voltava completamente ogni volta che doveva cambiare direzione e nessuno degli occhi più piccoli guardava in una direzione diversa. Per il momento non sembrava essersi accorto di Liam. .
