Just for tonight

Per Deva

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  1. Layla Reira Serizawa
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    Quella sera non aveva particolari impegni, a dirla tutta si stava annoiando. Odiava le notti tranquille in cui non le succedeva niente, in cui non aveva nulla da fare, ma soprattutto odiava sentirsi annoiata in quel modo.
    Forse avrebbe potuto andare a bere qualcosa, ma sinceramente ubriacarsi non era cosa che faceva per lei e, cosa che la sua mente ci tenne a sottolineare, era terribilmente deprimente bere da soli.
    Così si era ritrovata a girovagare per le strade di Londra senza una meta precisa, senza sapere cosa fare o dove andare. Poi qualcosa, dopo circa un'oretta di girare, attirò la sua attenzione. Da un locale sentì provenire musica a tutto volume e urla assordanti.
    Si avvicinò all'entrata di quel locale, con i rumori che aumentavano e diventavano sempre più assordanti. Non sopportava molto la calca della gente in luoghi chiusi e stretti, ma la musica non sembrava male sentita da fuori, e almeno nessuno si sarebbe fermato a notare che si trovava sola e in stato semi depresso quella sera.
    Un uomo alto quasi due metri e muscoloso le si parò davanti, chiedendole se avesse il biglietto per entrare all'evento live di quella sera.
    Mi scusi, non potrebbe chiudere un occhio? Chiese Layla ammiccando all'uomo, anche se in realtà si era un tantino vergognata a farlo.
    Aveva notato che la guardava in modo interessato e che non cercava nemmeno di nasconderlo.
    Quella sera indossava un semplice abito nero, attillato e abbastanza scollato, che andava a finire con l'allargarsi all'estremità formando gonna svolazzante. Lo sguardo di quell'uomo si era andato a posare proprio sulla sua scollatura. Così Layla se ne approfittò per dare un veloce colpo al collo dell'uomo per farlo svenire.
    Buonanotte...
    Entrò senza altri intoppi nel locale, si fece spazio tra la calca che urlava e si diresse al bancone del bar.
    Il locale era abbastanza grande, avvolto nel buio illuminata solo dalle luci abbaglianti sul palcoscenico.
    Palcoscenico sul quale si stava esibendo un ragazzo dai capelli rossi, così, a vista, sembrava avere una ventina d'anni o poco più. Ordinò un drink, una specialità del locale a quanto pareva, che aveva un odore ed un sapore fruttato, di color rosso sangue.
    Non era nulla di ché ma non era nemmeno troppo malaccio.
    Invece la voce del ragazzo che si stava esibendo le piaceva abbastanza, c'era anche da dire Layla aveva gusti difficili da accontentare, quindi il suo "abbastanza" era un voto positivo a favore del cantante/chitarrista. Già, perché prima la ragazza non aveva notato che stava anche suonando una chitarra oltre a cantare.
    Layla si mosse veloce e con movimenti fluidi e repentini tra le persone, raggiungendo a spintoni la seconda fila. Era l'unica persona che in quella sala se ne stava ferma immobile a fissare con interesse il ragazzo che si esibiva per quel pubblico, così rumoroso ed esagitato.
    Decise che per quella sera si sarebbe fermata ad ascoltare il live in quel locale. Dopotutto era piacevole e lei non aveva nient'altro da fare.
     
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    Ore 21:30
    Erano ormai un paio di sere che Leonhart si dilettava ad esibirsi in un locale non troppo lontano da casa sua.
    Tutto sommato però quel “lavoretto” si era mostrato abbastanza fruttuoso e soprattutto divertente, era inutile negare che il vedere i volti soddisfatti e divertiti della gente gli riempisse il cuore.
    Ed anche quella sera si sarebbe dovuto recare là, così da esibirsi per l’ultima serata proprio com’era stato patuito da contratto fra Leonhart e il direttore del locale.
    Prese la sua custodia da chitarra, dove venne inserita successivamente la Moeru nella sua forma originaria di chitarra pronto per dirigersi proprio verso quel locale.
    Ci mise alcuni minuti prima di arrivare davanti al locale, e davanti ad esso era arrivato probabilmente pure lui da alcuni minuti il buttafuori in sella alla sua moto iper sportiva.

    Yo, Big Johnny. Ti vedo in forma, altissimo e levissimo come al solito!
    Pronto per una nuova serata di stupende peripezie e di idioti troppo ubriachi che vogliono entrare?

    Yo, difensore nanico, tu invece sempre più basso mi dicono?
    Peripezie dici? Qualche pugno, polizia a gogo e pure stasera si porta a casa la pagnotta.

    Sicuro, a dopo Big Johnny.
    Il super palestratissimo ed altissimo Big Johnny era stato da sempre il buttafuori di quel locale e sicuramente aveva visto ogni tipo di persona e personaggio possibile. Dai migliori ai sicuramente peggiori che a volte raggiungevano livelli di assurdo abbastanza alti. Ma non era quello il momento. Infatti una volta dentro al locale Leonhart si diresse proprio nella postazione adibita per l’appunto alle esibizioni, iniziando a preparare il tutto in modo certosino e probabilmente impeccabile.
    Mentre il locale iniziò via via a riempirsi sempre più di gente, diventando dannatamente ed incredibilmente più affollato del solito.



    Ore 22:15
    Il pubblico era più che presente ed il tempo per iniziare la sua esibizione era praticamente agli sgoccioli, prese la chitarra appoggiata ad una delle casse, impugnandola come un vero e proprio chitarrista andando poi verso il microfono.
    SIGNORI E SIGNORE! VI VOGLIO CARICHI, PER UNA NUOVA SERATA A BASE DI ROCK!!!
    Perchè questa sera non è una semplice sera, ma L’ULTIMA sera in cui il vostro Leonhart Smith si esibisce quì solo per voi!

    Dopo aver fomentato a dovere la folla era il momento di saltare gli inconvenevoli e dedicarsi completamente ed esclusivamente alla sua esibizione. Ma doveva partire con qualcosa di leggero, qualcosa che lo avesse aiutato a fare un piccolo riscaldamento prima della vera e propria canzone.
    Iniziando a compiere un assolo
    mostrando come suo consuetudine una rapidità d’esecuzione e tecnica ben superiore rispetto ai musicisti alle prime armi. Voleva non solo dare prova della sua abilità, ma voleva sorprendere ancora una volta la gente che lo stava ascoltando in quel locale.
    Ma dopo l’assolo era il momento della vera e propria esibizione, quella che probabilmente lo avrebbe elevato ad eroe e animatore supremo di quella luuuuunga nottata. Iniziando a comporre non solo le note sulla Moeru ma pure dando sfoggio alla sua voce, con una nuova e miravolante canzone.

    My life trapped in between
    A whisper and a scream
    A suicide machine of my own making
    You let it kill my brain
    Like needles in my veins
    Consumed in your own grace
    There's no escaping

    My fix is the misery
    Won't stop till the end of me
    I can't feel anything

    Killing me one breath at a time
    Cutting you with my pair of lives
    So go on and lay me down to rest
    You make it painless, painless

    I can't, I can't, I can't
    I can't feel any pain
    I can't, I can't, I can't….


    Una prova canora degna di lui e probabilmente pure del suo timbro di voce, ma sapeva benissimo che il solo talento faceva ben poco se l’approvazione del pubblico non fosse stata positiva. Ma non sembrava essere quello il caso.
     
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    La serata sembrava andare abbastanza bene, il ragazzo che si stava esibendo le piaceva abbastanza da non farla annoiare, però stare in piedi in mezzo ad una folla che continuava a muoversi e saltare, senza contare le urla, non faceva per lei.
    Così Layla sì diresse verso il bancone del bar, di nuovo, dove ordinò, di nuovo, qualcosa da bene.
    Forse da lì si sarebbe goduta meglio lo spettacolo.
    Si mise sotto la luce di un faretto, così, tanto per non starsene isolata al buio. Si spostò rivolgendo il suo corpo dal bancone al palco, sempre seduta comodamente, con una gamba accavallata sull'altra.
    Doveva ricordarsi di non bere troppo, non voleva di certo ubriacarsi in solitudine, già il fatto di bere per ubriacarsi e stare male non le piaceva, figurarsi se fosse accaduto in solitaria, sarebbe stato davvero molto deprimente.
    Il ritmo delle canzoni di quel musicista e cantante le piaceva sempre di più, al punto che si sorprese nel porsi una domanda mentalmente.
    Chissà, le scriverà lui le canzoni che canta?
    Non era da lei interessarsi, gli uomini o le persone in generale non le interessavano affatto, erano solo una specie di possibile nemico.
    Mah, forse aveva già bevuto fin troppo. Eppure non aveva la mente confusa o annebbiata dall'alcool.
    Barista, dimmi un po', come si chiama il ragazzo che si sta esibendo? Lo sai?
    L'uomo, che se aveva appena servito un altra donna si voltò verso di lei.
    Si trattava di un uomo biondo, occhi verde acqua e sulla trentina, o qualcosa di più, non troppo alto e nemmeno troppo robusto o muscoloso come il buttafuori. Sorridendo lievemente e rispondendole:
    Leonarth, questa è la sua ultima serata però.
    Beh, un po' ne rimase delusa, se si fosse imbattuta di nuovo in quel giovane in quel locale non le sarebbe dispiaciuto. Un modo diverso e nuovo di passare il suo tempo.
    Capisco, peccato.
    La serata finì, il tempo era trascorso abbastanza velocemente, il che era molto positivo, significava che aveva proprio apprezzato la compagnia del musicista, se così si poteva dire.
    Anche se il live era finito Layla non aveva affatto voglia di tornarsene a casa. Un appartamento vuoto e freddo, che non aveva nulla di famigliare.
    Così, mentre gran parte della calca si disperdeva, lei decise di rimanere un altro po', almeno poteva scambiare due parole con il barista, che a quanto pare si chiamava Nate, e poteva trascorrere un po' di tempo in compagnia senza preoccupazioni o altro.
    Lo reggi bene l'alcool signorina.
    Le disse abbastanza sorpreso, in effetti Layla aveva bevuto un bel po', ma conoscendo il suo limite poteva permettersi ancora un giro o due.
    Non sono una ragazzina che non regge nemmeno un bicchierino, diciamo così.
    Gli rispose Layla sorridendo e poggiando sul bancone il bicchiere vuoto.
    Non ho capito il tuo nome.
    Fece il finto tonto, sapeva benissimo che la ragazza non aveva detto il suo nome nemmeno quando lui le si era presentato.
    Non l'ho detto, infatti.
    Non era per maleducazione, non lo aveva fatto perchè Nate le stava antipatico o cose del genere, era solo abituata a non presentarsi facilmente agli estranei.
    Ormai era l'una passata. Forse era il caso di andarsene?
     
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    Sentire il fragore e soprattutto il calore di quella gente, era un'emozione che non lo stancava mai e probabilmente non lo avrebbe mai stancato. Era una cosa che gli riempiva profondamente il cuore, l’essere un artista evidentemente era una cosa che aveva avuto nel sangue fin da piccolo, trasmetta senza ombra di dubbio dall’enorme talento che possedeva suo padre.
    Era difficile da ammettere per uno come Leonhart, ma quel suo innato talento però, era ancora soffocato da quel sentimento di vendetta e rivalsa proprio verso Kun Lan. Un sentimento che seppur forte stava venendo pian piano come avvolto ed in un certo senso colmato da una cosa che non aveva provato da anni, la speranza.
    Un sentimento instillato in Leonhart dopo l’incontro col drago nero, Nashandra.
    Ma quello non era di certo il momento di perdersi in quei pensieri, doveva concludere la serata e soprattutto doveva portare a termine la sua esibizione.

    Signori siamo arrivati alla fine di questa serata, ho notato che sembrate piuttosto divertiti e…. siete fottutamente tanti!
    Ma sono costretto a salutarvi e soprattutto ringraziarvi per le calorose serate che mi avete dato, e soprattutto colgo l’occasione per ringraziare tutto lo staff ma soprattutto Nate!
    QUINDI detto questo!
    Goodbye and good night!

    E anche quell'ultima sera lavorativa era giunta una volta per tutte al termine. Doveva però ammettere che potersi esibire in quel locale, soprattutto più di una sera, non fece altro che farlo più che contento. In fin dei conti suonare e probabilmente intrattenere era una delle poche cose che era in grado di fare, forse addirittura meglio di tanti altri.
    Andò a riporre nuovamente la Moeru completamente trasformata nella custodia da chitarra, mentre in bocca iniziò a sentire una certa secchezza, segno che il suo corpo non voleva liquidi, li stava proprio reclamando!
    Andò quindi a togliersi la giacca così da posarla sopra alla cassa audio, rimanendo solamente con la camicia rossa e togliendosi pure i guanti, posandoli sulla giacca.
    Si sgranchì il collo prima di dirigersi verso il bancone.

    Yo! Hai il solit…
    Leon lo strawberry sanday lo sai che non è più disponibile, te ne sei mangiati quattro ieri sera. E finchè non ci arriva il nuovo carico nein strawberry.
    Però se vuoi abbiamo il milkshake.

    Cos? Io? Naaa impossibile, ti stai sbagliando…
    Impossibile, era rosso e suonava la tua chitarra.
    Menti! Comunque ok per il milkshake.
    Bleah.

    Il milkshake di certo non era qualcosa che gli piaceva ai limiti della follia, ma sempre meglio di niente. Si sedette sullo sgabello davanti al bancone, portando entrambi i gomiti sulla superficie, sedendosi vicino ad una ragazza.
    Leonhart aspettò che Nate gli portasse il milkshake, iniziando a berlo in modo piuttosto rumoroso e tanto fastidioso, quasi come se fosse un bambino troppo cresciuto.
    Quello che però doveva ammettere e che il milkshake preparato da nate era veramente strabiliante, era dannatamente il più buono che aveva mangiato, probabilmente in tutta la sua vita. Finito di sorseggiare quella bevanda, andò a posare nuovamente il bicchiere sul bancone.

    Ti è piaciuta l’esibizione?
    Si rivolse palesemente alla ragazza di fianco a lui, era curioso di sapere la sua opinione sulla esibizione. Che essa fosse stata sia negativa che positiva, alla fine dei conti i veri artisti dovevano essere consci che non potevano di certo piacere a tutto il pubblico. Era forse questo il caso?
     
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    Layla stava quasi per salutare il barista e andarsene, quando tutto d'un tratto sentì una voce squillante che, quasi urlando, salutò per poi apprestarsi a fare una domanda, o almeno così le parve.
    Si girò lievemente verso quella voce sconosciuta ma stranamente con un che di famigliare.
    In tutta risposta il ragazzo venne interrotto e avvisato che a quanto pareva ciò che desiderava non era più disponibile. Anche perchè, da quel che capì Layla, se l'era finito lui stesso il giorno prima.
    La ragazza sospirò quando il ragazzo dai capelli rossi, identificato come Leon, si mise a bere un milkshake fin troppo rumorosamente.
    Si trattava del giovane che si era appena esibito poco prima, e che lei aveva definito mentalmente "non male", e quindi bravo.
    Lo guardò di soppiatto domandandosi se avrebbe continuato ancora per molto. Non che le desse particolare fastidio, ma sembrava davvero, come dire, bambinesco?
    Quando l'altro posò il bicchiere sul bancone Layla sospirò socchiudendo gli occhi.
    Poi come se niente fosse si sentì domandare: "Ti è piaciuta l'esibizione?"
    Si voltò verso di rimanendo sempre seduta, poggiò il braccio sul bancone e inclinò lievemente il capo di lato, verso destra.
    Non male, direi.
    Si stava comportando con naturalezza, forse un po' di effetto l'alcool l'aveva avuto su di lei? Di solito si sentiva più in imbarazzo con la gente che non conosceva e che si fermava a parlarle.
    Scrivi tu i testi?
    Le uscì di bocca ciò che le era passato poco prima per la mente, così, senza che potesse farci nulla.
    Arrossì leggermente per la domanda fatta allo sconosciuto, ma al buio forse nemmeno se ne accorse, o almeno così sperò Layla.
    All'improvviso le venne voglia di bere un milkshake, anche perchè ordinare sempre drink alcolici non era il massimo.
    Nate, sembra che sia buono. Cominciò a dire Layla, indicando con lo sguardo il bicchiere sul bancone di fronte al rosso.
    Me ne porti uno?
    Fece finta che il ragazzo non fosse presente. Non per cattiveria o maleducazione, ma non si sentiva di guardarlo dopo aver posto quella strana domanda.
    Prego signorina senza un nome.
    Layla trovava abbasanza piacevole e divertente Nate, quindi le venne naturale sorridergli e ringraziarlo.
    Cominciò subito a bere il milkshake, ma a differenza di Leon, se quello era il suo nome, non fece rumori molesti mentre lo faceva.
     
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    Ascoltò con molta attenzione le parole della ragazza, rimanendo piuttosto curioso e sorpreso del suo atteggiamento. Sembrava che in un certo senso la sua interlocutrice fosse, un pò spenta caratterialmente, tanto che per un attimo gli ricordò Solomon.
    Leon non sapeva se fosse il suo reale carattere oppure era tutto merito di quella bevanda alcolica che stava sorseggiando. Era come trovarsi davanti ad una sorta di rebus femminile in quel momento, tanto che inarcò momentaneamente il sopracciglio.

    Bhe dovrai ammetterlo, prima o poi, che questa esibizione è stata la migliore della tua vita. Oppure mi sbaglio?
    Disse col suo tipico modo di fare da spaccone, andando ad alzare il braccio destro indicandola con l’indice. Leonhart era un tipo molto espansivo e alcune volte dava proprio il peggio di sé, come in quel momento, dato che le fece anche l’occhiolino mentre la stava indicando.
    Ma la cosa che lo lasciò stupito fu la sua domanda, veramente pensava che un artista rivelasse tutti i suoi trucchi al primo colpo? Sicuramente la domanda della ragazza non era proprio quello che sperava, ma magari gli avrebbe dato l’opportunità del dubbio e forse gli avrebbe pure spiegato qualcosina? Probabilmente.

    Nate portane un altro anche a me, insieme a quello della ragazza possibilmente.
    Una volta che Nate accettò anche l’ordinazione del rosso, Leon tornò in postura quasi del tutto eretta su quello sgabello e socchiudendo per un attimo gli occhi. Andò a far scontrare entrambe le sue mani, in modo piuttosto forte, andando ad assumere quasi una posa da preghiera riaprendo però gli occhi.
    Bene bene bene, abbiamo qui una ragazza curiosa e volenterosa di scoprire i segreti di un artista, eh?
    Però c’è una cosa che dovresti imparare immediatamente è che non si chiedono i segreti ad un artista! Ma tralasciando questo, si potrebbero essere canzoni fatte e create da me oppure semplicemente prese dal web…. Indovina un pò, prova a svelare questo arcano segreto, dai!

    Quasi un invito da parte di Leon nei confronti della sua interlocutrice, era curioso di scoprire a quale conclusione l’avrebbe portata il suo ragionamento, mettendoci un pizzico piuttosto elevato di ironia quasi come se volesse in quel momento lanciargli una piccola sfida. Mentre nel frattempo i due milkshake che avevano ordinato, finalmente fecero capolino sul bancone.
    Col braccio destro andò a prendere il bicchiere sul bancone, sorseggiandolo per alcuni istanti ma allo stesso modo fastidioso e rumoroso di prima, ritornando poi con lo sguardo sulla ragazza.

    MA!! Dimmi un pò, signora della notte, quale sarebbe il tuo nome?
    Nel dubbio mi presento, io sono Leonhart Smith.
    Ma puoi chiamarmi Leo, Leon… come preferisci!

    Esordì finalmente col presentarsi una volta per tutte, tornando poi a sorseggiare nuovamente il milkshake.
    La ragazza sarebbe riuscita a venire a capo del piccolo quesito che gli aveva posto, e soprattutto avrebbe rivelato il suo nome? Bisognava semplicemente attendere il momento propizio per scoprirlo.


    Edited by Deva - 21/2/2019, 00:03
     
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    Era arrossita leggermente una volta, ok. Nessuno se ne era accorto.
    Ma ora? Beh, dopo che il rosso le aveva palesemente fatto l'occhiolino, indicandola anche, arrossì violentemente ancora una volta, ma molto vistosamente.
    Però il suo cervello, successivamente all'imbarazzo, elaborò le parole del ragazzo.
    Mh... Ahahahahah!
    Senza riuscire a fermarsi, forse anche per colpa dell'alcool, si mise a ridacchiare portandosi una mano alla bocca per evitare di scoppiare del tutto a ridergli in faccia.
    Non riusciva proprio a smettere di ridere. E forse avrebbe offeso a morte il chitarrista, dato che si sa che gli artisti sono permalosi e megalomani. Quindi si affrettò a scusarsi e chiarire le cose prima di offenderlo troppo. Non era di certo quella la sua intenzione dopotutto.
    Scusa, scusa. Solo che sei parecchio sicuro di te eh? Però in un certo senso possiamo dire che hai ragione. La migliore forse.
    Osservò con attenzione l'espressione che fece il giovane, voleva vedere fino a che punto era altezzoso e sicuro di sé.
    Anche perchè dal vivo ho assistito solo a due esibizioni escludendo i playback.
    Non sapeva perchè ma quel ragazzo in fondo non le sembrava malvagio, aveva una faccia da "bravo ragazzo" quindi si lasciò andare.
    Comunque se quel suo "lasciarsi andare" avesse dato fastidio si sarebbe sicuramente trattenuta in futuro. Bicchierini di troppo permettendo.
    Il rosso comunque continuò col dire che un artista non si svela mai così, al primo colpo. In poche parole almeno, era quello il succo del discorso. Quindi la sfidò ad indovinare.
    Dopo di che cominicò a bere di nuovo rumorosamente, e la sua testa sottolineò "rumorosamente" il milkshake appena arrivato.
    Beh, non ascolto spesso la radio, preferisco la musica che conosco e che mi piace. Ma non mi è mai capitato di sentir passare quelle canzoni, credo rimarrà un mistero. Almeno per ora.
    Concluse cominciando a bere il milkshake. E doveva ammettere che in effetti era proprio buono, Nate lo sapeva fare alla perfezione.
    Il ragazzo, di cui sapeva il nome perchè sentito pronunciare poco prima, si decise a presentarsi. A quanto pareva il nome completo era Leonarth Smith.
    Layla posò il bicchiere sul bancone e tornò a guardare il ragazzo seduto accanto a lei. Beh, si era presentato educatamente, le aveva strappato una risata dopo... quanto tempo era che non rideva? Decisamente troppo.
    Sì, forse si meritava una risposta, no?
    Mi chiamo Layla, o Lay, come preferisci.
    Sorrise leggermente per poi alzare la voce e ridacchiare. Quella sera aveva fatto bene ad entrare e bere qualcosa, le aveva risollevato il suo umore nero di natura.
    Ehy Nate, ora sai come mi chiamo. Continuò inclinando la testa di lato, guardando di sottecchi il barista e Leo insieme.
    Alla fine tornò a bere ciò che rimaneva del suo milkshake.
    Piacere di conoscert, Leo.
    Disse tornando a posare la sua attenzione sul ragazzo dai capelli rossi.
     
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    Rimase sorpreso nel vederla ridere, così di gusto? Non sapeva bene come interpretare quella situazione, evidentemente i bicchierini di troppo si stavano facendo sentire ai danni della ragazza. Leon continuò ad ascoltarla imperterrito e con gli occhi sgranati, ci rimase parecchio male quando non seppe rispondere a quel semplice indovinello. Sperava in qualche risposta succosa e divertente, ma evidentemente la ragazza non si sprecò più di tanto a cercare una valida risposta.
    Leon che tra l’altro continuò a bere quel milkshake in modo piuttosto rumoroso, dando alla fine un grosso colpo. Infatti con tutta la forza che aveva in corpo, tirò sù il restante liquido freddo presente dentro al bicchiere, lasciandosi sfuggire un espressione piuttosto sofferente chiudendo anche gli occhi.

    ARGH! Cervello ghiacciato, cazzo!
    Infatti per qualche secondo sentì il suo cervello, come se fosse dentro al secchio pieno di ghiaccio destinato ad accogliere una succosa e deliziosa bottiglia di champagne, ma quello non era il caso di quella situazione. Ma decise che doveva riprendersi, andò quindi a spalancare gli occhi nuovamente per tornare a guardarla.
    Io non direi forse, è stata la migliore esibizione della tua vita!
    E non lo dico per vantarmi, assolutamente no!

    Commentò in modo vistoso quell’ultima parte, alzandosi poi dallo sgabello così da assumere anche un’espressione più seria e meno scherzosa di prima. Non voleva sembrare minaccioso od altro, ma voleva spiegare le cose come stavano e soprattutto in modo chiaro e senza mezzi termini.
    Quindi hai detto di chiamarti Layla? Sappi una cosa, io in questo lavoro sono….. IL MIGLIORE.
    Non lo pensava di certo al 100%, ma sicuramente un fondo di verità nelle sue parole poteva esserci. Era curioso di testare la reazione di quella ragazza, era evidente come il suo carattere fosse prettamente timido e poco fiammeggiante come quello di Leon ma era curioso di vedere se era in grado di accenderla.
    Non sarebbe stato sicuramente facile, ma forse poteva lavorarci. Gli fece un leggero inchino per essersi presentata, decidendo quindi di tornare a sedersi sullo sgabello, accavallando un attimo le gambe.

    E dimmi un pò Layla, cosa faresti nella tua vita? Studi? Aspirazioni?
    Forse troppe domande? Evidentemente sarebbe risultato in quel momento troppo invasivo, ma alla fine la curiosità aveva preso il sopravvento su di lui. In fin dei conti molti giorni prima di incontrare Layla aveva conosciuto alcune persone dalle qualità prettamente straordinarie, specialmente una donna in particolare che lo aveva attratto fin da subito. Ma quelli erano altri discorsi, quello che voleva sperimentare era scoprire se anche Layla fosse un diamante interessante come le persone che aveva conosciuto.
    Prenditi pure tutto il tempo di rispondere, e se non vuoi… Beh, pazienza.
    Però vediamo che sai fare, ragazza!

    Ennesimo frecciatina, quasi come se gli stesse lanciando una sfida. Come avrebbe reagito o risposto la ragazza?
     
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    Layla sentì il rosso finire di bere il suo milkshake con un sonoro rumore, seguito da un'esclamazione poco elegante, non che le desse fastidio comunque, solo che la cosa la divertì, facendola quindi sorridere leggermente.
    Poi Leonarth tornò a guardarla dichiarando che, non lo diceva per vantarsi, lui era il migliore in quel lavoro.
    Beh, di certo non mancava di autostima il ragazzo. Avrebbe tanto voluto essere sicura di sé stessa quanto lui, o almeno un minimo.
    Beh di certo hai un carattere da invidiare. Mi piacerebbe essere così sicura.
    Si lasciò sfuggire sorridendo la ragazza. Lo pensava davvero, pensava che quel ragazzo avesse un bel caratterino, un carattere che lei non aveva mai avuto e che invidiava.
    Successivamente il ragazzo dai capelli rossi le porse qualche domanda sulla sua vita. Se studiava, cosa faceva nella vita e se avesse qualche aspirazione.
    Era anche curioso il ragazzo, eh?
    Non mancò nemmeno di lanciarle una frecciatina, o meglio, non mancò di sfidarla a rispondergli.
    Pensava che fosse intimidita da lui forse? O che non avrebbe avuto il coraggio di rispondere?
    In realtà Layla non rispondeva a domande del genere se poste da sconosciuti, non perchè avesse paura di farlo o non sapesse cosa dire. Semplicemente non credeva fossero affari da trattare con sconosciuti.
    Beh... Cominciò a dire, interrompendosi per finire anche lei il suo milkshake.
    Layla alzò lo sguardo e puntò fissando i suoi occhi in quelli del ragazzo.
    Nella vita non faccio nulla di particolare, in realtà mi annoio molto ultimamente, per questo girovago per la città di giorno e per i locali di notte.
    In fondo le piaceva quel tipo, quindi per una volta tanto decise di rispondere a domande più o meno private. Anche se continuava a pensare che non fossero affari suoi, ma se era curioso tanto valeva dirgli la verità, tanto quando mai l'avrebbe incontrato di nuovo?
    Non studio, grazie a Dio aggiungerei. E per quanto riguarda le mie aspirazioni...
    Fece una breve pausa, ponderando su come esprimere al meglio ciò che voleva dire.
    Voglio riportare la mia famiglia ai vertici, sono stata consumata dal desiderio di vendicarmi e ho finito col perdere quasi la testa non riuscendo a fidarmi più di nessuno. Quindi mi rendo conto che è un controsenso, essendo che nemmeno ora riesco a fidarmi di qualcuno, ma vorrei trovare qualcuno con cui condividere tutto e formare di nuovo quella famiglia che ho perso. Tutto qui.
    Distolse lo sguardo senza aspettare la reazione del ragazzo. Non le interessava molto cosa pensassero gli altri di questo. Lei non si fidava di nessuno, ma voleva trovare qualcuno con cui riportare fasto e gloria alla sua famiglia. Era decisamente impossibile da conciliare con la sfiducia che aveva negli altri.
    Forse l'avrebbe presa per una tipa strana e basta.
    Però ora anche lei era curiosa di scoprire qualcosa di più su di lui. In realtà Layla aveva detto tutto e niente delle sue aspirazioni, non aveva spiegato nulla di quello che c'era stato nel suo passato per portarla a tutto ciò, ma non gliel'aveva mica chiesto in fondo.
    E tu invece? A parte esibirti che fai nella vita? Hai qualche sogno da realizzare?
    Concluse con queste domande, tornando a guardare Leonarth, e inclinando leggermente il capo a sinistra, scrutandolo.
     
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    Leon la guardò con un certo disappunto stampato sul volto, sembrò fino che la ragazza stesse mettendo in qualche modo in dubbio il talento del rosso.
    Non lo diceva solo per vantarsi, perché in fin dei conti era solamente la verità, lui era il migliore!
    Cercò di cambiare espressione nell’ascoltare ciò che aveva da dire, era sicuro che probabilmente qualcosa di interessante e sorprendente sarebbe fuoriuscito da quella boccuccia tanto carina, seppur di poche parole.
    Piegò la testa di lato verso destra, rimanendo abbastanza sorpreso, impossibile che quella ragazza non studiasse neppure? Nonostante la sua aspirazione principale fosse proprio il riportare ai vertici la sua famiglia, per carità motivo molto nobile ma senza una minima preparazione accademica come avrebbe fatto? Probabilmente avrebbe fallito ancora prima di iniziare, almeno secondo il rosso una situazione del genere era molto facile che si potesse verificare.

    Signorina, il tuo intento è nobile, per carità.
    Ma la mia contro domanda è un altra, come pensi di riportare in auge la tua famiglia senza una minima conoscenza di cosa devi fare per poter realizzare tale sogno?

    Prese un attimo il respiro, doveva cercare di essere il più chiaro possibile, il suo desiderio non era così facilmente realizzabile. Non che quello del rosso però fosse tanto facile da realizzare invece, scoprire chi era Dangerous Zombie e soprattutto doveva diventare abbastanza forte non solo da poter sconfiggere Kun Lan.
    Vorrei essere franco con te, dolcezza.
    Il problema sulla fiducia è ovviamente comprensibile specialmente se abbinato ad un sentimento di vendetta piuttosto forte…… MA!!!!
    Se vuoi veramente riportare ai vecchi fasti la tua famiglia, hai bisogno di conoscenze economici…. Ed è per questo che magari sarebbe meglio imparare qualcosa di utile e che ti aiuti a farlo.

    Disse in modo logorroico e fin troppo saccente, andando anche ad allargare le braccia esterrefatto.
    Ma ora invece aspettava al rosso rispondere alla domanda proposta, sorrise notando che in fin dei conti ed in qualche modo si era interessata a lui.

    Io? Bhe inutile dire che la musica è tutto ciò che mi è rimasto nella vita, è l’unica ragione che ancora oggi mi aiuta ad andare avanti.
    E’ vero che ho conosciuto alcune persone che mi hanno diciamo accolto, ma il fatto è che provo un enorme senso di rabbia verso colui che mi ha rovinato la vita…. E quindi diciamo che non mi farebbe schifo fare diventare questa passione un vero e proprio lavoro.

    Sorrise lasciandosi scappare una risata, in modo da smorzare un attimo il ritmo di quel discorso.
    Non voleva raccontare troppi dettagli del suo passato, forse magari col tempo lo avrebbe fatto, ma quella non gli sembrava di certo l’occasione adatta.
    Andò poi a far scontrare nuovamente le mani fra di loro, producendo un ennesima volta un suono abbastanza forte. Gli venne in mente una possibile soluzione, che forse avrebbe aiutato la sua giovane amica a poter realizzare quel suo sogno. Ma ci sarebbe voluto comunque tempo, e poi non sapeva di certo se la sua interlocutrice avesse trovato utile la sua proposta.

    Quanto ci tieni effettivamente a realizzare il tuo desiderio?
    Riportare ai vertici una famiglia, come ho detto prima, serve conoscere anche come muoversi nel mondo degli affari ed è li che mi è sorto il dubbio.
    Perchè non ti iscrivi alla Oxford? Li potrebbero aiutarti piano piano a realizzarlo.

    In quel momento il tono di Leon si fece molto più serio rispetto a prima, non sapeva se la giovane fosse già iscritta o comunque dovesse ancora farlo, ma era sicuro che quella scuola la avrebbe aiutata a realizzare quel suo sogno.
     
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    Layla sospirò, piegò di nuovo il capo di lato e tornò a guardare Leon, senza un minimo di conoscenza? Beh a dire la verità Layla aveva ancora conoscenze tra le varie famiglie che l'avrebbero potuta aiutare, erano rimaste Non sono i soldi il problema, quelli la mia famiglia li ha in buoni rapporti. L'unica cosa che fin'ora l'aveva frenata era stata la sete di potere e di vendetta. Non era forte abbastanza, ma a Londra aveva trovato ciò che le serviva per diventare davvero forte.
    Non sono di certo i soldi il problema, anzi. Quello sono l'ultima mia preoccupazione. Il problema è il potere, ma su quello ci sto lavorando...
    Rimase sul vago, non aveva voglia di stare lì a spiegare tutta la storia della sua famiglia, tutti i rapporti tra lecchini di altre famiglie e il gioco di potere economico con cui aveva avuto a che fare fin da bambina.
    Per quanto riguarda tutto il resto sono stata cresciuta con le conoscenze adatte e appropriate a guidare una famiglia che sta al vertice della società. Ma la mancanza di potere era un problema, ma credo che una certa... organizzazione? E certa persona siano la risposta a questa mancanza.
    Tornò a guardare il bicchiere ora vuoto giocherellandoci vagamente.
    Ascoltò di nuovo le parole del rosso, voleva vivere di musica? un tempo quando era giovane ed ingenua lei avrebbe tanto voluto cantare. Ma doveva restare ferma nella decisione che ormai aveva preso. Come futuro capofamiglia avrebbe appreso l'arte del combattimento alla Oxford e combattuto i vigliacchi che ancora si nascondevano tra i suoi parenti assieme ad altre famiglie per ottenere il potere che Layla controllava.
    Sai, quando ero giovane io amavo cantare, ero anche brava. Ma quel sogno ormai non è altro che un'illusione lontana.
    Di nuovo parlò Leon, e Layla fu sorpresa nel sentirgli pronunciare la parola Oxford.
    Sai Leon, la Oxford era quell'"organizzazione" di cui ti parlavo prima. Per muovermi nella società non ci sono problemi di fondo, ma per la vendetta che metterà al sicuro chi davvero mi ha sempre amata e ha combattuto per salvarmi la Oxford potrebbe davvero aiutarmi a crescere in potere.
    Rifletté poi sulla domanda posta dal rosso. Quanto ci teneva? Forse troppo per quanto lurido era questo mondo. Ma lo doveva a chi davvero la amava.
    Vuoi sapere quanto ci tengo? Ti risponderei molto, ma in realtà lo faccio non solo per me ma più che altro per rendere giustizia e vendetta a chi mi ha supportata, a chi è morto per salvare la mia di vita.
    Ricordò per un attimo la ninna nanna dolce che le cantava sua madre, le diceva sempre che non avrebbe dovuto per forza reggere le redini della famiglia se voleva cantare, ma ormai quello era un ricordo illusorio.
    Asciugò una lacrima che era caduta senza preavviso con il palmo della mano destra e tornò a guardare Leon.
    La mia è una vendetta personale ma non solo. Dopo di che, dopo essere diventata forte e potente, credo che continuerò semplicemente da dove avevo messo in stand by tutto.
    E l'amore?
    Le fece venire in mente la sua testa bacata. Non aveva tempo e voglia, non credeva più nell'amore, era stata tradita e ferita troppo per poterci ancora credere.
    Però per gli altri forse il suo sarebbe sembrato un capriccio, o poteva essere vista come paura di scottarsi di nuovo. Però lei davvero... non riusciva a credere nei buoni sentimenti come amore e amicizia.
    Per questo si sentì molto stranita ad aprirsi così con uno sconosciuto.
    Si sentiva davvero strana, ma bene, forse? Si sentiva bene nel riuscire a parlare normalmente con qualcuno, non lo faceva da anni ed anni.
     
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    Rimase ad ascoltare il discorso molto interessante e pieno di ambizione di Layla, infatti l'atteggiamento della ragazza in un certo senso non poteva che renderlo orgoglioso ma alla fine di tutto il rosso percepiva che qualcosa non andava.
    Rimase piuttosto sorpreso e perplesso quando la ragazza parlò del canto accennando quanto in realtà fosse più grande di lui, che fosse anche lei una creatura come Solomon o Nashandra? Sicuramente prima o poi lo avrebbe scoperto!

    Bhe sicuramente le tue argomentazioni sono molto interessanti, anche il fatto che tu voglia prenderti il posto che ti spetta è sicuramente una cosa interessante, ma riuscirai effettivamente a farlo?
    Ennesimo tono di sfida lasciato dal rosso ai danni di Layla, voleva sfidarla per capire quanto veramente erano importanti quei valori per lei. Anche perchè alla fine dei conti le sue parole erano assolutamente convincenti ma secondo Leon dovevano essere i fatti a parlare!
    Capiva e comprendeva però la sensazione di vendetta che provava la ragazza e di certo vivere con quel peso sullo stomaco non era affatto facile.

    Sai una cosa Layla? Trovo la tua voglia di vendetta piuttosto forte, ma forse non è indirizzata realmente dove ti dice il cuore. Non saprei bene come spiegartelo, ma pare che il tuo percorso sia bloccato in qualche modo dal tuo passato o sbaglio?
    Infatti il rosso notò come Layla nell'esporre le sue argomentazioni tirò in causa molte volte il passato, poteva comprendere come si trovava la ragazza ma doveva ammettere che volente o no quelli erano ricordi che non sarebbero più tornati.
    Alla fine dei conti pure Leonhart la pensava come lei, fino a quando non riuscì ad incontrare il drago nero che gli fece capire che oltre al nero erano presenti anche delle sfumature di grigio, nonostante la voglia di vendicarsi su Kun Lan era molto alta.

    Ti dirò una cosa che mi tocca dal profondo, pure io provo un sentimento di vendetta verso l’uomo che ha ordinato di uccidere mio padre.
    Non posso negare che questo sentimento sia dannatamente forte ma al tempo stesso sono venuto a conoscenza di qualche piccolo dettaglio

    Deglutì un attimo tornando con lo sguardo su Layla, mentre la sua espressione risultò essere più seria rispetto a prima.
    L’uomo che stò cercando si chiama Kun Lan e guarda caso fa parte di un gruppo chiamato i Knight of The Round. So che magari a te non possa fregare più di tanto, ma quel gruppo ha come obbiettivo quello di mandare a fanculo il mondo, per chissà quale motivo.
    Voleva fare capire a Layla come sarebbe stato difficile per lei compiere la sua vendetta e sedersi sul trono che diceva essere suo di diritto con la minaccia di Kun Lan dietro l'angolo il mondo rischiava veramente di andare a donne di facili costumi.
    Kun Lan da bravo marrionettista ha mosso i fili in modo tale che mio padre e un programmatore di videogiochi collaborassero alla fine di realizzare un videogioco maledetto.
    Infatti mio padre era dotato di uno strano potere chiamato Song Of Life, potere che penso abbia a che fare con le anime delle persone. Almeno questa è una mia ipotesi da prendere con le pinze, fatto stà che scoperto l’inghippo sia mio padre che il programmatore cercarono di tagliarsi fuori. Il programmatore non sò come sia possibile ma si legò in qualche modo a quel gioco chiamato Dangerous Zombie.... Mentre mio padre pagò con la vita....

    Leonhart in quel momento raccontò una storia che molto probabilmente non avrebbe interessato Layla. Voleva però metterla in guardia da quel destino oscuro che Kun Lan e la sua cricca avrebbero cercato di realizzare.
    Ho un tarlo per la testa che mi dice che Kun Lan in qualche modo abbia salvato quel suo malvagio progetto o almeno le canzoni composte da mio padre. E se ho ragione, ma spero vivamente di no, per il mondo non si mette affatto bene.
    Ovviamente ciò che espose Leonhart in quel momento erano semplici supposizioni di una realtà forse fin troppo reale. Dopo tutto avendo visto Pete da umano e trasformandosi in demone tutto era possibile.
    Ma in quel momento era curioso di scoprire come avrebbe reagito Layla alle sue parole.
     
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    Layla ascoltò le parole di Leonarth con attenzione, non sapeva se ci sarebbe riuscita, anche con tutto l'impegno di questo mondo, rimaneva il fatto che non era di certo una cosa facile. Le famiglie con cui si sarebbe dovuta scontrare erano formate da vampiri dai poteri più disparati.
    Beh, per scoprirlo devo solo andare avanti. Il futuro si deciderà al suo momento... gli rispose senza distogliere lo sguardo.
    Poi il giovane le disse qualcosa che nessuno aveva mai osato proferirle, e che nemmeno avrebbe mai immaginato di sentir uscire dalla bocca di qualcuno. Il passato? Beh, il passato la perseguitava da anni ed anni. Non riuscì quindi a trattenersi, la sua espressione si fece leggermente stupita, poi passò dal pensieroso al triste.
    Il mio passato in effetti è come un grosso macigno che pesa sulle mie spalle. E anche sul mio cuore, diciamo. Anche se nessuno me l'aveva mai fatto notare, il problema in effetti esiste, e non è di facile risoluzione.
    Quella sera stava parlando, e stava dicendo decisamente troppo. Leonarth era uno sconosciuto, ma più di chiunque era riuscito a dirle in faccia ciò che pensava davvero. In fondo lei per la sua famiglia era una luce di speranza, nessuno l'avrebbe mai fermata per contraddirla, riprenderla o anche solo per dirle ciò che pensava davvero se era qualcosa di negativo.
    Successivamente il rosso si fece più serio, e Layla venne a conoscenza di qualcosa che non seppe dire se avrebbe voluto sapere o meno.
    A quanto pareva il padre del musicista era stato assassinato, il che era già abbastanza doloroso per lui e motivo di preoccupazioni infinite, ma che l'uomo che ne aveva ordinato l'assassinio fosse a capo di pazzo squilibrati che volevano distruggere il mondo era un fatto davvero grave.
    Leonarth non si fermò però a questo, e la ragazza non sapeva più se stesse scherzando o meno. Ma dall'espressione e dal tono del giovane sembrava che fosse serissimo. Un certo Kun Lan aveva orchestrato un piano diabolico in cui era finito per essere coinvolto anche il padre del cantante.
    Quindi... Kun Lan potrebbe distruggere non solo ciò che voglio ricostruire, ma anche il mondo?
    No, non poteva succedere davvero. Non voleva che il mondo venisse fatto a brandelli da un folle per chissà quale motivo. Chissà quanta altra gente avrebbe ucciso, e in quanti avrebbero sofferto. Sinceramente Layla era una ragazza egoista, non le importava di chi non godeva del suo affetto. Ma se il mondo fosse stato in pericolo allora anche le persone a cui voleva bene, le pochissime rimaste, erano in pericolo, giusto?
    Io sono una persona molto egoista Leonarth. Non mi è mai importato delle sofferenze degli altri e della loro storia. Mi limito a preoccuparmi di chi amo davvero, dei pochi che mi sono rimasti almeno. Però, se questo Kun Lan vuole fare del mondo un posto orribile distruggendolo... significa che anche loro ci andrebbero di mezzo.
    Laylòa strinse i pugni conficcandosi le dita nei palmi delle mani. Vedere ancora morte e distruzione tra chi amava... no, non lo avrebbe potuto sopportare di nuovo.
    Sarò sincera fino in fondo con te. Tu vuoi fermare Kun Lan per l'assassinio di tuo padre, ma anche per salvare il mondo? Io non voglio... non posso... pensare al vedermi portar via altri affetti. Non lo sopporterei di nuovo.
    Dovette trattenersi dal ringhiare dalla rabbia o dall'urlare. Sbattendo un pugno sopra al bancone pensò che forse prima della sua vendetta avrebbe dovuto inserire nel programma un altro step.
    In quel momento la ragazza si sentiva una bambina priva di potere e priva di forze. Venire a conoscenza di un altro pericolo era stato un brutto colpo per lei. In quel momento avrebbe davvero voluto scoppiare in lacrime, ma le sue lacrime erano finite, non ne aveva più da versare da tempo ormai. Era quasi un guscio vuoto a pensarci bene, che viveva per riprendere ciò che aveva perso, rincorrendo il ricordo di un tempo che non sarebbe mai più tornato.
     
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    Annuì positivamente alla domanda di Layla, ascoltandone i pensieri. Notò come quella ragazza fosse fin troppo individualista e col pallino per la sua famiglia, per carità un atteggiamento che comprendeva ed in un certo comprendeva. Ciò che però lo lasciò perplesso fu il vederla in quello stato, in quel momento Leonhart non aveva capito del tutto se la situazione in cui andava in contro il mondo a Layla fregasse o meno.
    Sicuramente se riesce a mettere in porto il suo piano il mondo potrebbe andare in frantumi con uno schiocco di dita.
    Non voglio di certo obbligarti ad ascoltare ciò che sto dicendo, ma se il tuo obbiettivo è quello di riportare alla gloria la tua famiglia, sappi che potresti mettere i piedi nei posti sbagliati

    Sotto sotto Leonhart apprezzava questo istinto primordiale di Layla, il ricreare la sua famiglia era di certo un punto a favore per la ragazza ma il riferimento a Kun Lan fu abbastanza evidente da parte del rosso.
    Di certo Leon non voleva costringere Layla ad ascoltare ciò che gli aveva detto, ma comunque la ragazza avrebbe dovuto capire che la scalata per il successo spesso e volentieri passava per vie molto oscure.
    Era conscio che Layla avrebbe fatto carte false pure di portare a termine quel suo sogno e che non si sarebbe fatta scrupoli nel calpestare gente che forse sarebbe stato meglio tenersi alla larga.

    Mi piace però questa tua grinta nel voler rimettere in piedi ciò che è stato della tua famiglia, non sto scherzando.
    Sarà una mia supposizione o meno, però penso anche che dovresti guardare agli altri.

    Si interruppe per scrutare al meglio la situazione e soprattutto per cercare lo sguardo della ragazza.
    Non puoi calpestare tutti indistintamente senza considerare che possano formare un alleanza per distruggere ciò che stai creando. Questo indipendentemente che ci sia Kun Lan o meno.
    Il rischio che succeda e molto alto e spero tu ne sia consapevole vero?

    Stavolta la voce di Leonhart si sarebbe fatta più seria nel comporre quel discorso tanto che in un certo senso voleva capire cosa avesse in mente Layla per il suo futuro. La ragazza però doveva essere conscia che il cammino scelto sarebbe stato pieno di insidie.
    Ti dirò una cosa importante e che ho pagato per certi versi sulla mia pelle. Non so quanto effettivamente possa importarti, ma nonostante il mondo sia un posto di merda ci sta sempre una valida motivazione per combattere.
    La mia missione sarà di certo suicida per via delle scelte che ho fatto, ma vedi di non fare il mio stesso errore.

    In quel momento Leon cercò di dare un consiglio a Layla ma soprattutto un suggerimento di un possibile amico, voleva fargli capire di compiere le scelte giuste. Che intendeva il rosso invece con le scelte che aveva fatto? Sarebbe bastata una piccola domanda da parte di Layla per rendere più chiaro il tutto.
     
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13 replies since 3/1/2019, 00:23   237 views
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