Un meritato caffè, dopo un difficile trasloco

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    Thresh non dubitava mai della sua capacità di fare un buon lavoro, ma sentire la sua intimità diventare incandescente durante la meritata penetrazione, proprio grazie al suo trattamento speciale andato avanti fino a quel momento, lo riempiva comunque di soddisfazione. Era riuscito a far desiderare quella penetrazione a Selenya più di ogni altra cosa, il suo corpo stava reagendo in maniera estremamente perversa e lui ora poteva finalmente raccogliere i frutti di quel raccolto che sembrava destinato a dover maturare per molto altro tempo. Per la Kishin doveva essere una grande sollievo riuscire finalmente a gustare il piatto principale di una prova tanto impegnativa, forse illudendosi di essere oramai davanti alla linea del traguardo, magari pensava perfino di potersi rilassare a quel punto. Ovviamente non c'era niente di più sbagliato, ma Thresh era troppo occupato a deliziarsi con quel calore intenso mentre gradualmente avvolgeva la sua mazza facendolo scivolare sempre più a fondo. Selenya poi non sembrava capace id imporsi un limite, spingeva assieme al professore nella vana speranza di poterlo prendere tutto, ma la cappella urtava violentemente davanti all'entrata del suo utero e il grosso di quell'immenso cazzo non era neanche entrato dentro di lei. La sua forma umana era indubbiamente più limitata di quella di Kishin ma questo non era necessariamente un male, anzi... Thresh poteva ammirare la sua determinazione solo in quello stato. In forma bestiale non aveva nessun merito nel sostenere un simile sforzo, ora che invece poteva ammirare un simile rigonfiamento attraverso la sua carne, Selenya meritava indubbiamente una lode per la perversione e il risultato raggiunto in quel momento. E Thresh non avrebbe esitato ad elogiarla, ricompensarla e lodarla con la sua di perversione, facendo pulsare forte il suo enorme cazzo in modo che il rigonfiamento sul suo ventre diventasse sempre più vistoso e piacevole. Ragazza però non rimase succube di quella carne mostruosa e vogliosa, anzi prese l'iniziativa saltando letteralmente addosso al professore, mordendogli il collo e facendogli sentire il calore del suo seno turgido, qualcosa che bastò a far chiudere gli occhi del non morto mentre l'espressione si deformava in un tugurio di piacere che a stento riuscì a trattenere, e che si sfogò con un lungo e cavernoso gemito, come se una bestia perversa si stesse risvegliando dalle profondità di una terra troppo fragile per contenerla oltre. Sembrava pronta a dirsi vincitrice, visto che da quella posizione poteva cavalcare il professore secondo esclusivamente il suo ritmo, riuscendo perfino a prenderlo letteralmente per le palle e strappargli un bacio voglioso mentre il professore spalancava la bocca in quel pungente mix tra dolore e piacere provocato da una simile morsa. Anche quando si trasformò in un bacio, il verso di pura lussuria non smise di riecheggiare tra le loro labbra e Selenya avrebbe avuto per un istante la sensazione di essere sopra ad un ragazzino alla sua prima esperienza che non sapeva neanche come smettere di gemere per abbandonarsi ad un piacere fin troppo insoddisfacente. Lo aveva forse battuto?
    Mi stai chiedendo una cosa del genere... come se potessi darti una risposta precisa... devo mettere le cose in chiaro Selenya...
    Quelle parole riecheggiarono subito dopo lo schiocco che completò il loro bacio, lasciando che le labbra si liberassero da quella perversa e piacevole unione, lasciando spazio ai fatti. La stretta di Selenya non aveva solo fatto godere il professore, ma aveva risvegliato la sua mazza che stava inutilmente tentando di trattenersi, e ora che l'aveva toccata così profondamente per Thresh era impossibile trattenersi.
    ...è finita quando lo dico IO.
    Sottolineò l'ultima parola con un tono decisamente profondo, accendendo i suoi occhi del tetro bagliore con cui l'aveva conosciuta, mentre le sue mani si arpionavano ai fianchi morbidi della ragazza, affondando come se fossero burro in quella morbidezza disarmante, per poi spingerla verso il basso assieme a quella violentissima ed invadente pulsione della sua verga. Il cazzo di Thresh si ritrovò faccia a faccia con l'entrata dell'utero di Selenya, proprio come un'ariete di fronte ad un portone troppo piccolo anche solo per essere sfondato, ma niente avrebbe impedito a quella cappella di conquistare anche l'ultimo baluardo, e alimentato dalla perversione di Selenya, dal suo bacio, dalla sua stretta intorno alle palle, dai suoi seni caldissimi e dalla sua intimità vogliosa, la cappella si concesse una pulsazione più intensa e affondò senza ulteriori freni inibitori nel suo utero, riempiendolo con un singolo affondo e deformandolo verso l'alto, facendogli assumere la forma del cazzo di Thresh e guadagnando altri preziosi centimetri in quella penetrazione, che comunque non bastarono a penetrarla del tutto con quel cazzo immenso. Come se non bastasse, le dimensioni di quell'affare sembrarono esplodere di colpo dopo una simile penetrazione: la carne di Selenya era letteralmente divisa in due a quel punto, il suo ventre gonfio come se fosse incinta di qualche mese, come se non bastasse ogni singolo angolo di quella carne sarebbe stato massacrato ed eccitato dalle vene gonfie e bollenti del professore, e i spuntoni callosi che torturavano i suoi fianchi alla ricerca di un grido più intenso e alto. A quel punto le mani del professore risalirono sul seno di Selenya, afferrandolo con un'energia tale da spingere all'infuori i suoi capezzoli, iniziando a punzecchiarli con l'indice e il pollice che formavano una perfetta stretta. A quel punto fu lui a scandire il ritmo, iniziando a muoversi con una tale potenza dentro di lei che il suo cazzo non sembrava più nemmeno realmente uscire da lei, visto che ogni volta che spingeva all'indietro, l'intimità di Selenya sembrava seguirlo, deformandosi perversamente per poter assecondare una penetrazione tanto mostruosa. Anche di fronte ad un simile sforzo sarebbe rimasta impassibile? Il suo corpo era attraversato per metà da quella mostruosità di carne, impalato dalla virilità del suo maestro. Quanto ancora avrebbe resistito prima di abbandonarsi alla follia più totale?
     
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    Gli occhi della mannara brillano, mentre sorride contro le labbra di lui.
    "Ohhh ... dei. Tu guarda cosa mi fa combinare, di questo passo potremmo veramente riportare alla luce la mia specie.", pensa, lo sguardo attraversato da continui baluginii di perversa lussuria. Ombre di luce che aprono le porte su un animo finalmente libero di esprimersi, e ora ansioso di essere appagato tramite quel gioco di dolore e piacere che sembra deliziarla sempre di più ... al punto che, quando sente le parole di lui, gli occhi di lei si accendono, forse presagendo l'assalto in arrivo.
    E infatti eccolo.
    Improvviso e inaspettato come un uragano, il professore le afferra i fianchi, affondando le mani nella carne morbida del corpo di lei e spingendo con forza maggiore quella verga colossale al suo interno al punto da spingerla a sgranare gli occhi, sorpresa: "Ahhh ... p-professore è ... oddio ... si!", il corpo di lei inizia a tremare, scosso da singulti sempre più impossibili da trattenere mentre sente la cappella di lui, ben più grossa di quanto un corpo femminile possa sopportare, spingere contro la bocca del proprio utero. Si morde le labbra, facendo sgorgare alcune gocce di sangue mentre cerca di sorreggersi aggrappandosi a sua volta alle mani di lui, fino a quando non succede: improvvisamente le è dentro, il cazzo mostruoso del professore si getta all'interno del suo corpo, scontrandosi contro le uova da lei prodotte e spingendo per farsi largo.
    La mannara grida, un grido di piacere e dolore, un canto forse non così differente da quello evocato dalla lanterna di lui mentre sente le proprie carni aprirsi. Posa le mani sul petto di lui, ansando e osservandolo languida, mentre quello inizia a spingere, dettando un ritmo serrato che la fa stringere ancora di più attorno a lui e la costringe ad artigliare i muscoli scolpiti del suo petto per non sbilanciarsi in avanti.
    Ormai incapace di trattenersi, la mannara geme, ansando in preda a un perfetto mix di dolore e piacere che sembra quasi darle alla testa: "Ngh ... professore ... ahhh! E' ... bellissimo, guardate cosa mi avete fatto.", afferma, portandosi una mano sul ventre e stringendo, non senza un lieve sorriso, la sagoma del cazzo di lui all'interno del suo corpo, prima di lasciarsi sfuggire un altro grido nel sentire le sue mani sul proprio seno.
    Ansima, sospirando di piacere mentre lo sente aprirle dall'interno, le spinte di lui che si fanno poco a poco più intense e la vagina di lei che si stringe come un maglio attorno al suo corpo. Ormai incurante di qualsiasi cosa che non siano loro e ora, la mannara ansima e geme, il corpo imperlato di sudore mentre si getta nuovamente sulla bocca di lui, permettendogli di assaggiare il sapore leggermente piccante del suo stesso sangue e sospirando a ogni spinta mentre, lentamente, il corpo di lei si avvicina al limite.
     
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    Nessun ostacolo, nessun uovo, nessuna stretta perversa o quel suo utero tanto restio avrebbero impedito al professore di farla sua nella maniera più profonda possibile. Erano una cosa sola oramai, il suo enorme cazzo sguazzava tra i fluidi di Selenya e le sue uova turgide, impazienti di essere fecondate, mentre l'artista oramai priva di ogni altro freno inibitorio si fiondava sulle sue labbra condividendo col non morto non solo saliva ma anche il suo sangue, facendogli spalancare gli occhi e i sensi verso quel sapore così intenso. Anche se sapeva controllarsi benissimo, Thresh era pur sempre uno zombie pertanto il sapore del sangue riuscì ad accenderlo ancora di più, trasformando quel lussurioso bacio in un'unione irruenta dove non si limitava a conquistare la sua gola con la lingua, ma la stuzzicava mordendole le labbra e la lingua stessa della ragazza, rendendo gli affondi nel suo ventre ancora più potenti. Le unghie della donna sul suo petto non facevano altro che amplificare la voglia di farla gridare, e visto che si stavano baciando lui non avrebbe esitato un solo istante, come se avesse desiderato ardentemente divorare ogni singolo sussulto che poteva uscire dalla sua bocca in quel momento. I movimenti del bacino di Thresh erano netti e potenti, sembrava quasi che la stesse malmenando e ogni singolo affondo nel suo ventre gonfiava inevitabilmente la carne di Selenya come se avesse appena ricevuto un pugno al contrario, una chiarissima dimostrazione di dolore e piacere. Il non morto fu sempre molto attento a dosare la forza quel tanto che bastava per non romperla, ma di pochissimo, dandole comunque la sensazione di essere sul punto di strapparsi in due da un momento all'altro. Ogni scanalatura della sua superficie, ogni vena, ogni punta callosa che definiva quel cazzo immenso aveva martoriato ogni centimetro dell'intimità di Selenya e più la velocità di Thresh aumentava, più sembrava la cosa più naturale del mondo. la sua cappella non riusciva ad uscire dal suo utero oramai, anche quando si spingeva fuori il più possibile sembrava quasi come se stesse per strapparle via tutte le interiora dal suo delizioso buco femminile, una tortura senza precedenti ma accompagnata da un piacere irresistibile. Le mani del professore continuarono a pizzicare i seni della donna, finendo col tirarli verso di sé come a volerglieli strappare. Li afferrò per i capezzoli accendendo uno stimolo bruciante e violento, senza precedenti, e mentre il culmine si avvicinava, due grosse catene comparvero alle spalle del professore, con sopra quelli che sembravano dei grossi e lunghi spilli in acciaio nero. Gli occhi del non morto si accesero di quel bagliore tetro che Selenya aveva iniziato ad apprezzare, dopodiché si preparò al gran finale spezzato quel bacio che sembrava infinito.
    Hai passato la prova a pieni voti... ora è giunto il momento del tuo premio...
    Le spinte si intensificarono, e più lui la scopava selvaggiamente, più il corpo di Selenya sembrava diventare morbido, come carne martellata per raggiungere la consistenza perfetta, spingendola ben oltre il suo limite di sopportazione. Tirò i seni per i capezzoli fino a che non sembrarono due grosse punte, poi con un affondo più deciso la sua mazza sparì completamente dentro di lei, facendole sentire quelle grosse palle gonfie che tremavano sulle sue grandi labbra, pronte a scaricare tutto il piacere nell'intimità più profonda di Selenya, e nello stesso istante le due catene infilzarono i capezzoli di Selenya con i loro spuntoni, orizzontalmente, creando dei veri e propri piercing nei suoi capezzoli che inizialmente sembrarono enormi, ma poi si deformarono assumendo una forma più naturale e discreta, solo che invece di semplici palline argentate ai lati, c'erano dei piccoli teschi in acciaio nero. Il momento della penetrazione della carne, dove il dolore toccò il suo picco, fu anche quello in cui il professore iniziò a venire copiosamente dentro di lei, e visto che la sua carne occupava ogni singolo spiraglio della fica di Selenya, neanche una goccia di seme iniziò a grondare fuori dalla sua intimità. Non subito, almeno. Il seme del professore era densissimo, caldo, una vera e propria maledizione di piacere che invase il ventre di Selenya con un'abbondanza impossibile da narrare, gonfiandole il ventre già dai primi fiotti e dandole la sensazione di poter esplodere da un momento all'altro. Solo allora, tra i versi perversi del non morto, al sua intimità avrebbe iniziato a cedere, allargandosi ancora pur di far fuoriuscire qualche fiotto di seme da dentro di lei, ma il professore sarebbe rimasto fino a che non sarebbe giunta al limite. Una volta portata ad un passo dall'esplodere sul serio, Thresh si sarebbe fatto da parte, lasciandola sola col suo orgasmo sul divano, facendo un passo indietro per vederla mentre anche lei raggiungeva il culmine, liberandola dalla presenza della sua immensa carne che non sarebbe uscita fuori senza lasciare il segno in maniera indelebile, poco ma sicuro. Ovviamente lui non aveva affatto finito, per questo anche dopo che fu fuori, impugnò quella mostruosità con la mano destra masturbandola mentre riversava sul suo ventre gonfio, il seno sanguinante e il volto perverso gli ultimi fiotti di quell'orgasmo colossale, ricoprendola letteralmente del suo seme potentissimo.
     
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    Piacere e dolore, dolore e piacere.
    L'altalenarsi magnificamente armonico di quelle sensazioni così potenti e inaudite sconquassa il corpo della mannara, facendola fremere e sospirare a ogni singola spinta, a ogni minimo movimento, al punto che ormai ogni molecola del suo corpo sembra un unico agglomerato di desideri sempre più disperati e perversi. Le membra di lei fremono, sconvolte da quelle sensazioni mai provate prima, mentre rivoli di sudore le imperlano la carnagione perfetta e le gote si fanno sempre più rosse.
    Il dolore le dilania le carni, simile a mille lame fiammeggianti pronte ad aprirla in due, eppure tale dolore non fa che aumentare la sua eccitazione, mescolandosi perfettamente con quel piacere così dolce e suadente da rischiare di farle perdere il senno una volta per tutte. Un'armonia unica e perfetta, che la rende ancora più ansiosa e succube, disperatamente bisognosa di raggiungere il limite e lasciarsi finalmente andare a un orgasmo più potente di ogni altro.
    Selenya geme, geme disperatamente abbandonandosi a un bacio ricco di tutta la passione che sente dentro, nel quale cerca di trasmettere tutto il suo bisogno di essere sua e, allo stesso tempo, la gioia e la gratitudine che continuano a riempirle il cuore nei confronti quell'uomo che ha saputo ricordarla quale fosse il suo mondo. Un mondo in cui ora non esita a gettarsi a occhi chiusi, accarezzando con un lieve sorriso il proprio grembo gonfio e deformato da quella verga mostruosa mentre, ansante, ne ascolta le parole lasciandosi sfuggire un lieve sorriso per poi sporgersi verso di lui e abbracciarlo, sussurrandogli a fior di labbra: "Ahhh ... io ... ne sono così ... felice. Si, ti prego ... riempimi. Voglio che mi ... mi ... ahhh!"
    E' un istante.
    Le catene emergono dal terreno.
    Le infilzano i capezzoli proprio nello stesso istante in cui sente, infine, l'enorme mazza di lui entrarle completamente dentro: un colpo di grazia che basta a farle raggiungere il limite, facendole sgranare gli occhi e costringendola a emettere un grido acuto. I muscoli di lei si contraggono, mentre il corpo viene travolto dall'orgasmo più potente che abbia mai provato costringendola a venire in una serie di lunghi e intensi fiotti bluetti che le risalgono lungo la verga per poi schizzare direttamente e abbondantemente sul corpo di lui, proprio mentre lo sente venire, a sua volta, nel proprio corpo.
    L'orgasmo del non-morto giunge repentino, riversando al suo interno una massiccia dose di seme caldo e denso che la fa gemere come non mai mentre si aggrappa a lui affondandogli il volto contro i muscoli possenti del collo per poi gemere, flebile: "Ahhh ... p-professore ... lo sento ... sta ... sta ... ahhh!", la giovane chiude gli occhi, sentendo quella massa bianca e violenta gonfiarle il ventre. L'utero di lei viene deformato, inondato da quella possente dose di seme che sembra quasi essere sul punto di farla esplodere ... eppure, quello continua a venire, ancora e ancora, al punto che lei grida, mentre la vagina si tende facendolo fuoriuscire e infine si ritrae.
    Sfinita, col ventre ancora gonfio e la chiara sensazione delle sue uova che vengono fecondate dentro di sé, la mannara si accascia sul divano, ansando mentre quello termina di svuotarsi direttamente sul suo corpo, ricoprendo ogni singolo centimetro della pelle candida di lei con quel seme caldo e denso.
    Quando, finalmente, pare avere finito, la mannara apre appena un occhio.
    Ansima, quell'amplesso così prolungato ha messo a dura prova la sua resistenza ... eppure sorride, facendo uscire la lingua e leccandosi alcune gocce di sperma dal labbro, per poi dire, ancora ansimante: "Si, credo proprio che darò alla luce tanti bei cuccioli."
     
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    Vederla raggiungere il culmine fu uno spettacolo perfino più piacevole di scoparla sul serio, Selenya aveva scoperto un lato di sé che per quanto fiero sapeva anche essere succube, non semplicemente nei confronti di Thresh ma nei confronti di qualcosa di importante come il piacere. Non c'era umiliazione in quell'atto, solo devozione, che il professore accolse con un perverso e paterno sorriso, lasciando che lei assaporasse quel momento accarezzandole la testa e il volto come farebbe un genitore orgoglioso. Era totalmente sporca di piacere, il ventre pieno di nettare caldo che gradualmente fecondava le sue uova pronto a darle nuova vita. Il professore sentiva che quello era solo l'inizio e che presto avrebbero potuto creare qualcosa di ancora più interessante. Ma tutto a suo tempo.
    Hai superato la prima prova a pieni voti... sono molto orgoglioso di te mia cara. Dovrò concederti un pò di tempo per riposare, ma questo dipende solo da te.
    Fece un passo indietro, lasciando scivolare la mano che la stava accarezzando sul suo corpo fino ai polpastrelli, come se fosse tutt'altro che entusiasta di abbandonare quel corpo magnifico che era riuscito a stupirlo ed entusiasmarlo. Era profondamente dispiaciuto di non essere stato capace di dare le giuste attenzioni anche alla verga di Selenya, ma aveva già qualche idea per il loro prossimo incontro... non l'avrebbe delusa.
    Quando sarai pronta, vieni alla Sapienza... appena entrerai, inizierà la seconda prova, perché io sarò lì ad aspettarti. Preparati... perché sarà molto più difficile di questa... ma altrettanto piacevole...
    Detto questo si sarebbe piegato su di lei, lasciandole prima un piccolo bacio sulla fronte a come a volerla solamente salutare. Poi però il bacio si prolungò, allungando la lingua e cercando quella della ragazza, intenzionato a mischiare con lei la propria saliva e la carne, dandole un ultima, bollente e vogliosa firma. Cosa voleva? Nulla... semplicemente le aveva detto di riprendersi, ma lui stesso era impaziente. Quel bacio serviva solo a renderla altrettanto impaziente di continuare, così non lo avrebbe fatto aspettare a lungo.
     
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49 replies since 2/12/2018, 15:16   493 views
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