Pregiudizi e malizia

x Kira

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

    Group
    Member
    Posts
    1,184
    Location
    Ovviamente da dietro lo specchio! Il tuo specchio...

    Status
    OFFLINE
    Adam reagì alla carezza di Hilda e al suo piccolo complimento socchiudendo gli occhi dal piacere e strofinando il volto verso la stessa mano che lo aveva schiaffeggiato, mostrando un tale docilità e una così facile attitudine alla sottomissione che lui per primo si sarebbe stupito, se soltanto fosse abbastanza lucido per notarlo. Persino l'intensa, istintiva e incontrollata eccitazione che lo aveva attraversato nel percepire il suo secondo membro vicinissimo ai canini di Hilda era una manifestazione di masochismo che lo avrebbe dovuto stupire, poiché mai si era accorto di nutrire tali fascinazioni ma era evidente che le sue reazioni erano così spontanee e automatiche da essere dei meccanismi biologici, più che dei veri e propri feticismi: dopotutto, era ovvio che la natura avesse dotato di una certa propensione al masochismo e alla sottomissione i maschi delle tiranidi visto che le femmine erano spesso tre, quattro volte più grandi e avevano anche abitudini cannibali... in ogni caso, ormai completamente domato ed eccitato a livelli semplicemente inimmaginabili, annuì fissandola incantato mentre finalmente gli carezzava con le labbra la sua enorme verga che, inevitabilmente, pulsò entusiasta e rizzò gli aculei come a renderle più difficoltosa la presa, fremendo come se fosse impaziente di liberarsi e di affondare nella sua gola. Fortunatamente Adam resistette a quella deliziosa tentazione e venne premiato con la lingua della vampira, calda e vellutata che accarezzo la sua grossa asta per tutta la sua lunghezza, facendogli reclinare il capo dal piacere ed emettere dei rochi versi bestiali che, in un attimo, si trasformarono in vere e proprie grida di piacere quando Hilda circondò con le sue labbra il suo grosso glande pulsante, senza neppure a prenderlo tutto in bocca visto la larghezza semplicemente mostruosa di quell'erezione, con la sua lunga lingua serpentina, dall'aspetto quasi demoniaca che lo avvolgeva senza sosta nelle sue spire vellutato, facendo fremere di piacere non solo i suoi due cazzi o la coda, ma ogni singolo muscolo del suo corpo.
    Sì, sì! G-godere... nggghhh! Voglio godere! Voglio farti godere!
    Ruggì, ritornando a stringere con più forza le cosce che ella stessa aveva allargato e, senza resistere alla tentazione di schiaffeggiare quelle natiche così meravigliosamente sode, affondò con tutte le sue forze dentro di lei, facendo cozzare contro il suo povero utero martoriato quell'enorme glande bestiale che lo costringeva a ogni spinta a dilatarsi sempre di più, finché non sentì ogni resistenza, ogni tensione delle sue carni spezzarsi e cedere alla furia di quel colosso di carne e aculei. Allo stesso tempo, gli aculei dell'altra verga non facevano altro che allargarsi e richiudersi, come se in qualche modo stessero cercando di liberare quell'enorme erezione dalla presa delle mani della vampira, affinché potesse affondare di più nella sua bocca, nell'impossibile tentativo di conquistare la sua gola: fortunatamente non accadde nulla di tutto ciò, ma tutta l'inadeguatezza di quella stimolazione era evidente, visto che quell'oscena colonna di carne non faceva che pulsare ed emettere fiumi di quel denso liquido preseminale che le invadeva la bocca ben più copioso dell'orgasmo di un umano; doveva averlo notato anche la vampira poiché, dopo avergli chiesto di farla venire, se lo strinse tra i suoi meravigliosi seni e a quel punto Adam si abbandonò ai versi di piacere più bestiali e imbarazzanti possibili, mentre quelle perfette icone di morbidezza e femminilità gli stringevano quasi totalmente l'enorme asta e la sua bocca famelica gli succhiava con furiosa abilità la cappella bollente.
    Non poté resistere oltre e se le mani inferiori letteralmente artigliarono i suoi glutei, con dita che affondavano in quelle carni magnificamente sode e gli artigli dei pollici che andavano a stimolare il secondo orifizio della donna, le altre si saldarono ai suoi fianchi larghi e lo aiutarono a impalarla con violenza inaudita contro la sua colossale erezione, sollevandola finché soltanto pochi centimetri di carne continuavano ad unirli prima di farla letteralmente precipitare contro il suo bacino, impalandola con furia tutta ferina. Persino la bocca dell'ex homunculus, assolutamente incapace di far altro che ruggire gemiti bestiali, inviò la sua lingua e la piccola boccuccia nella sua punta a tormentarle il clitoride, letteralmente succhiandolo e stimolandolo con miriadi di piccoli denti tanto innocui quanto piacevoli.
    Vengo, cazzo, sto venendo! Vieni con me, vieni con m-nggrrrrr!!!!
    Ringhiò prima di esplodere letteralmente in due orgasmi semplicemente mostruosi: la sua erezione primaria eruttò litri di sperma in quel povero utero già oscenamente dilato per accoglierla, gonfiando enormemente il ventre di Hilda che non avrebbe avuto alcuna difficoltà a sembrare semplicemente gravida e impedendo, grazie all'enormità della sua asta, che anche una sola goccia di quell'oceano di seme l'abbandonasse, letteralmente saldando i suoi aculei alle pareti della sua femminilità; la verga secondaria, invece, fu tutt'altra cosa: pulsò così violentemente che la vampira avrebbe avuto non poche difficoltà a trattenerla tra i suoi seni, poi la inondò semplicemente con una quantità di sperma perlomeno pari a quella che le aveva stravolto le carni. Il seme zampillò ben oltre le loro teste, prima di ricadere sotto forma di calda pioggia perversa sui loro corpi, ricoprendo soprattutto le forme della vampira: i suoi seni, il suo volto, i suoi capelli soprattutto erano letteralmente inzaccherati di una gran quantità di seme, senza contare tutto quello che le aveva invaso la bocca e la gola prima che non riuscisse più a trattenere quella mostruosità indiavolata.
    Per tutta la durata di quell'orgasmo semplicemente osceno ed estremo, Adam continuò ad affondare dentro di lui e quando finalmente il piacere si esaurì, gli si presentò lo spettacolo semplicemente meraviglioso di un'Hilda stravolta dal godimento e ricoperta di sperma, il suo sperma: non poté resistere oltre e, con un colpo di reni, si rialzò, con lei in braccio e con l'enorme erezione ancora perfettamente turgida che, a causa di quel movimento brusco, affondò nella sua femminilità con furia forse intollerabile dopo l'intensità delle precedenti stimolazioni.
    La vampira era tenuta facilmente da quelle quattro braccia, benché c'era da credere che sarebbe bastato il mostruoso membro dell'ex homunculus per non farla cadere, in ogni caso la baciò con furia, ficcandole tutta quella lunga lingua ossea direttamente in gola, come se cercasse di fare ciò che al suo secondo sesso non era riuscito, mentre la le sue quattro mani la la carezzavano e strizzavano ovunque, con particolare attenzione e interesse verso i suoi seni e i suoi glutei.
    Hilda... ancora, ti prego, ancora... voglio il tuo culo, ti prego, ti prego, ti prego...
    La supplicò, decisamente ben ammaestrato dalla precedente lezione della vampira, portando la seconda erezione a strusciarsi proprio tra le natiche della vampira, tormentando il buchino con i grossi aculei che, ovviamente, non facevano altro che penetrarlo, pizzicarlo e torturarlo in tutti i modi possibili, mentre l'altra verga non faceva che entrare e uscire dalla sua femminilità che per pochi centimetri, in quella che era una vera e propria tortura. Adam era ormai andato e probabilmente avrebbe proseguito quella cantilena di "ti prego", continuando a leccarle e stringerle con la lingua i seni finché al vampira non avesse o capitolato o non gli avesse ordinato qualcos'altro, ma lo sguardo stravolto eppure determinato della tiranide parlava chiaro: voleva a tutti costi il suo buchino... cos'avrebbe trovato più allettante, Hilda, affrontare la delusione di un simile mostro o affrontare un'altrettanto mostruosa doppia penetrazione, con ancora il ventre rigonfio di un'enorme quantitativo di sperma? A lei la scelta.
     
    .
  2.     +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Become my Patron
    On Patreon

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    16,618
    Location
    Dalla terza vita

    Status
    Anonymous
    Che spettacolo delizioso vedere una simile bestia strusciarsi contro la sua mano docilmente, come un bambino in cerca di coccole dopo aver subito il castigo di una madre severa ma giusta. Il piacere di Hilda non fece che crescere, adorava sentirlo così perso nella lussuria esattamente come lo era lei. Cercava di non perdere il controllo, ma più andavano avanti più diventava difficile non soccombere a quelle mastodontiche erezioni. Hilda era una pervertita dopotutto, come poteva rinunciare al piacere di godersi quelle meraviglie? Sopratutto dopo esserlo conquistato in battaglia? Sussultò di nuovo nel sentirsi schiaffeggiare le natiche lasciandosi sfuggire un gemito più acuto, le piaceva quando lo faceva, ecco perché non gli aveva detto nulla in proposito lasciandoglielo fare anche come piccolos fogo personale. Entrambi si lasciarono andare alla lussuria più sfrenata, senza più alcun ruolo, solo i loro corpi che si univano in modo osceno ed esagerato. Hilda si sentiva martoriata di dolore e piacere dentro le sue viscere, sulle grandi labbra. Quel cazzo era davvero enorme e non riusciva più a rimanere lucida, sopratutto quando iniziò ad essere lui a guidarla con la forza delle sue braccia, sollevandola e facendola precipitare su quella verga che le deformava il ventre ad ogni affondo. Hilda cercò di non perdere la presa sui seni spingendoli con le mani contro l'erezione di Adam per dargli il massimo del piacere. Succhiando e leccando quella punta come la più devota degli amanti. Infrangeva i suoi gemiti rumorosi contro la sua cappella, sbavando di saliva quando si riempiva di carne e mugolava di piacere. Le labbra vaginali di Hilda erano arrossate e grondavano umori era oscenamente dilatata per accogliere quella mostruosità, ma come se non bastasse la lingua di Adam iniziò a stuzzicarle anche la clitoride, costringendola a staccare la bocca dalla cappella per gridare di piacere. I brividi come intense scosse la invasero facendole sentire il corpo in fiamme, non riuscì nemmeno a rispondere lasciandosi trascinare da un intensissimo orgasmo che venne accentuato ancora di più dal bollente seme di Adam che le riempì l'utero. Spruzzò umori mentre il suo ventre iniziava a gonfiarsi per via della quantità spropositata di seme che la stava riempendo. Dolore e piacere si mescolarono in un mix esplosivo. Hilda si lasciò cadere stordita dall'orgasmo contro il corpo di Adam mentre il suo secondo membro imbrattò entrambi con il suo seme vischioso. Allargò la bocca istintivamente, accogliendo nella bocca quel seme che le finiva fra le labbra, assaporandolo come se fosse un nettare delizioso. Era un poco stordita quando Adama le si gettò addosso baciandola con foga. Hilda ricambiò il suo bacio portando le mani attorno alle sue spalle come se lo stesse abbracciando. Quando finalmente le diede un attimo di tregua Hilda sembrò recuperare quel pizzico di lucidità per ridere soddisfatta di ciò che avevano fatto. Erano uno spettacolo osceno e perverso, ma Adam non sembrò perdere nemmeno un briciolo del suo entusiasmo facendole sentire che era ancora durissimo ed ancora pieno di energie.
    Oh cielo, avrò esagerato con l'eromanzia? bofonchiò ma con un tono divertito e malizioso, prima di farsi scappare un fremito nel sentire la verga di Adam che iniziò a sfregarsi contro il suo anello di carne. La prima cosa che percepì fu il suo intenso calore, poi la vischiosità del seme che ancora lo imbrattava, poi gli aculei che la stuzzicarono facendola trasalire con intensi brividi.
    Oddio...se me lo chiedi così...nnnhaaaa... si sentiva sensibilissima, la clitoride era gonfia, anche più del normale ed il suo ano si contorceva ogni volta che una di quelle borchie di carne lo premeva e lo spingeva o si insiniuava dolcemente facendole provare brividi sempre più bollenti. Capì che sentirlo anche dietro doveva essere devastante, probabilmente non avrebbe camminato normalmente per giorni, ma solo un piccolo assaggio di quella carne dentro di lei la stava già mandando in visibilio.
    F-fai piano... nggh... sì voglio sentirlo anche nel culo. fece in un rantolo aspirato, preparandosi lei stessa raccogliendo con le dita il seme e gli umori per lubrificarsi e inumidire anche la cappella che voleva farsi spazio in lei. Sapeva che quel coso poteva ucciderla, ma la tentazione era troppo forte per dirgli di no. Sarebbe riuscita a resistere a quella doppia penetrazione?
     
    .
  3.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

    Group
    Member
    Posts
    1,184
    Location
    Ovviamente da dietro lo specchio! Il tuo specchio...

    Status
    OFFLINE
    L'orgasmo di Hilda si mescolò al suo e per la mente stravolta dell'ex homunculusa non vi furono più una vampira e un tiranide, una carnefice e una vittima, una lei e un luima un unico corpo, un unico groviglio indistricabile di carni gaudenti e pulsanti, in cui il suo povero io (E forse anche quello della vampira) era per un attimo affondato. Quand'era riemerso, per nulla spaventato di aver rischiato di affogare, anzi più desideroso che mai di rituffarvisi il prima possibile, vide uno spettacolo di rara magnificenza: un'Hilda stravolta dal piacere, interamente cosparsa del suo seme che risaltava magnificamente sulla sua pelle bruna, l'odore intenso e dolciastro dei suoi umori che sovrastava persino quello del suo sperma, il bel ventre gonfio del suo piacere e sul volto i segni tangibili di un godimento intensissimo e forse inaspettato anche per una donna esperta come lei; a quella vista, unita all'eco della beatitudine dell'ormai passato orgasmo, qualcosa si ruppe in lui e un bisogno cieco, famelico di rivedere ancora e ancora una simile immagine s'impossessò totalmente di lui.
    No, l'eromanzia non c'entra niente, sei tu... sei tu! Mi hai maledetto: come farò? Come farò?? Io ti voglio ancora... ti voglio sempre, sempre, sempre!!
    Ripeté col tono di voce stravolto, ruggente dell'amante ormai privo di freni, pronto a gettarsi da una rupe pur di sfiorare ancora l'oggetto del suo ardente desiderio, ma in esso brillava una nota di intenso, lucido terrore. Nella giungla che era diventata la sua mente, battuta in lungo in largo dalle fiere della lussuria, ancora vi si annidava qualche meccanismo ancora funzionante della sua razionalità che, diligentemente, registrava e paventava il futuro venturo. Adam, infatti, non poteva sapere di essere stato maledetto sul serio, ma intuiva perfettamente che ormai la vampira aveva aperto una ferita troppo grande nella sua anima perché lui potesse, all'alba dimenticarla; no, avrebbe potuto dimenticare finanche il suo stesso nome, ma mai avrebbe potuto dimenticare quella notte, incisa com'era sul suo cuore, sul suo orgoglio, né poteva pensare un solo momento in cui il desiderio verso quel corpo sarebbe venuto meno, in cui quella fame innaturale e terribile lo avrebbe abbandonato.
    Fu per questo motivo per si alzò di scatto, che portò il suo secondo membro a strusciarsi contro quel buchino semplicemente meraviglioso, che la baciò come se ne andasse della sua stessa vita: voleva ingozzarsi il più possibile di lei, suo corpo, del suo sapore prima che venisse l'inverno e la carestia della sua assenza. Gli aculei, impazziti, sembravano quasi volersi aggrappare al suo povero buchino, a volte con l'intenzione di blandirlo con piacevoli carezze, di stuzzicarlo con delicate stimolazioni, altre volte sembravano volerlo artigliare, graffiarlo, affondare le punte acuminate direttamente nella carne. E, in effetti, Adam in perfetta sintonia con le sue due virilità, alternava ringhi che parevano ruggiti trattenuti a guaiti strazianti, il cui ricordo avrebbe tormentato il suo orgoglio fino alla fine dei suoi giorni. Ma al momento non importava affatto a quanto si stesse abbassando, sia tra la scala della bestialità che del servilismo, né quale dei due approcci avrebbe alla fine prevalso: l'importante era che Hilda capitolasse, prima che lui impazzisse del tutto e non aspettasse più il suo esplicito consenso. La vampira stessa minava costantemente a quel poco, disperato autocontrollo che gli era rimasto continuando a gemere senza sosta a causa delle sue stimolazioni e quando la sentì interrompersi, impossibilitata a continuare a parlare a causa di un vero e proprio gridolino di piacere, Adam dovette fare appello a tutte le sue energie mentali rimastegli per evitare di affondare in lei con una violenza semplicemente omicida. Fortunatamente, suddette energie, anche se decisamente, bastarono ma gli irrigidirono ogni singolo muscolo del corpo come se si preparasse a sostenere un pugno allo stomaco ed emise un lungo, basso ringhio che ben mostrava la sua esasperazione.
    Alla fine, però, la vampira fu magnanima e le diede il suo permesso, la sua gioia fu incontenibile:
    Sì, sì, piano, pianissimo! Lo sentirai... tutto, tutto nel culo... il tuo bellissimo, meraviglioso culo...
    Biascicò con lo sguardo infiammato da un'euforia malsana, febbricitante, mentre cercava disperatamente di forzare l'ano della donna spingendovi contro l'enorme glande bestiale: quest'ultimo era troppo, troppo largo per un buchino così deliziosamente destro e quel primo, impaziente assalto fallì accompagnato dai suoi ringhi di frustrazione. Adam non si diede affatto per vinto, però e con più delicatezza di quanto ci si sarebbe potuti aspettare da lui in quel momento, penetrò l'ano della vampira con l'indice e il medio delle due mani che prima le stringevano i glutei (E che, letteralmente innamorate di quelle magnifiche carni, continuarono a stringerle per come potevano anche in quel momento), affondando le lunghe e grosse dita artigliate fino alle nocche; già questa potrebbe essere considerata come una penetrazione tutt'altro che agevole, ma l'ex homuculus era deciso ad averla vinta non solo sul corpo di Hilda ma anche sulle leggi della natura se fosse stato necessario e tirò, dilatando il più possibile quel povero sfintere.
    Provò una seconda volta a penetrarla e la cappella bestiale, questa volta, poté non senza qualche difficoltà allargare quel meraviglioso buchino abbastanza per penetrarlo per qualche centimetro, almeno finché gli aculei, sovreccitati e dunque più ritti che mai, impedirono che si potesse consumare un contatto pieno tra le due intimità. Adam ringhiò ancora ma stavolta non desistette: spinse e spinse con la coda che, nel frattempo, si avvolta attorno al ventre di Hilda per avere una migliore presa e poter spingere più agevolmente; la vampira avrebbe percepito tutta la pressione che quella verga colossale stava facendo per poter vincere le resistenze del suo corpo, il modo in cui le spire della coda si serrarono attorno al suo ventre, comprimendolo contro il seme e l'altra enormità che la impalava e alla fine, dopo attimi interminabili, il suo buchino si dilatò abbastanza per permettere ai suoi aculei di passare. La tiranide reclinò il capo all'indietro con gli occhi socchiusi, emettendo un sibilo di piacere mentre, lentamente, centimetro dopo centimetro, aculeo dopo aculeo, quell'enorme membro pulsante la stava violando anche nel suo anfratto più meravigliosamente stretto e intimo. Malgrado la brutalità necessaria per riuscire a penetrarla, Adam stava affondando dentro di lei con lentezza esasperante o che, per meglio dire, lui trovava a dir poco tormentosa: per ogni aculeo, per ogni centimetro che era dentro di lei, c'era ancora un'infinità fuori, al freddo della notte, che pulsava e fremeva quasi di dolore. Arrivato a poco più della metà non resistette più e si lasciò completamente andare, Hilda avrebbe percepito quell'enorme verga accelerare di colpo e dilatarla a forza, mentre sprofondava dentro di lei all'unisono con il membro principale, dilatandole il ventre più di quanto non avesse fatto tutto quello sperma. Lui stesso percepiva le sue due verghe separate da una fin troppo sottile parete di carne e gli affondi che seguirono, il modo in cui il primo membro sbatteva con furia contro il suo utero ormai spalancato, il modo in cui il secondo sprofondava in lei neanche volesse raggiungere in quel modo la gola che gli era stata preclusa prima, sembravano voler far di tutto per distruggere anche quell'ultimo ostacolo e renderla piena come mai avrebbe più potuto provare.
    Fortunatamente non accadde nulla di tutto ciò e Adam si "limitò" a ficcarle la sua lingua in gola mentre, senza alcuna pietà, continuava ancora a spingere e ad affondare quelle sue due mostruosità all'unisono dentro di lei, provocando i suoni più osceni e bagnati che avesse mai avuto la possibilità di sentire: per quanto avrebbe potuto reggere, Hilda, a un ritmo simile?
     
    .
  4.     +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Become my Patron
    On Patreon

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    16,618
    Location
    Dalla terza vita

    Status
    Anonymous
    Ormai sembrava totalmente andato, dichiarò che l'eromanzia non centrava nulla in ciò che lo stava animando, nel suo desiderio irrefrenabile di ricevere ancora altro piacere. Non gli rispose a parole, ma emise solo un gemito espirato mentre le sue mani si stringevano attorno alle sue spalle. Riusciva a sentire quanto vigore attraversasse la sua verga, ricolmo di un desiderio che sembrava inesentguibile. Aveva scatenato una belva in quell'uomo e lui si era fatto divorare da quella bestia lussuriosa non ragionando più lucidamente, lo si capiva da come ripeteva alcune parole, da come la stringeva e frustrato cercava di possederla, stuzzicandola continuamente con quei aculei come se volesse tentare la sua carne con quella particolarità. Ci riusciva benissimo perché Hilda non riuscì proprio a resistere alla tentazione di provarlo lì dove sarebbe stato tutto più difficile, doloroso e intenso. Gli aculei stimolavano i suoi piccoli nervi recettori, intensi brividi attraversavano la sua schiena e l'eccitazione non faceva che crescere nel sentire i suoi guaiti, i suoi ringhi. Sembrava che l'animo di Adam stesse combattendo contro il suo stesso corpo, cercava di trattenere la sua furia, ma la sua voglia scalpitava in ogni fibra del suo corpo, lei riusciva a percepirlo perfettamente e la eccitava immensamente. Infine le bastò dargli il consenso e lo vide esplodere di gioia. Hilda cercò di prepararsi al momento rilassando il proprio corpo, lo sentì spingere contro la corolla di carne infuocando la sua voglia, l'ano vibrava contro quella punta enorme come se lo stesse implorando di prenderla, ma era troppo grosso per poter scivolare dentro di lei così facilmente. Serviva di certo molta più preparazione fisica, e nonostante il fallimento, quando lo sentì scivolare fra le sue natiche facendole sentire le sue pulsazioni, il suo calore un'altro brivido percorse la sua schiena. Esalò un profondo respiro e sorrise maliziosa nel sentirlo frustrato.
    Fai con calma, non scapperò. gli disse a voce bassa suadente, rabbrividendo nel sentire le dita di Adam insinuarsi nel suo stretto anfratto per "allenare" quella parte ad allargarsi e prepararsi ad accogliere quella mostruosità dentro di lei. Hilda emise un basso gemito nel sentire le dita artigliate affondare dentro di lei, appagando quel bisogno di sentirsi riempire già egregiamente, ma non era di certo finita lì. Non ebbe nemmeno il tempo di godersi la presenza dentro di lei che si sentì tirare in modo osceno. Il suo intero corpo tremò la bocca si spalancò per permetterle di gridare un gemito di dolore misto al piacere. La clitoride si gonfiò ancora di più, i suoi succhi femminili gocciolavano lungo la carne di Adam che sporgeva dalla sua fica, assieme a qualche goccia di seme che riusciva a scappare dal suo ventre rigonfio. Non si era mai sentita così dilatata come allora ed un strano senso di freddo in quella zona la pervase facendola tremare. Non riuscì più a proferire parola, quella sensazione devastante le impediva di pensare, figurarsi di mettere in fila delle parole di senso compiuto. Infine lo sentì affondare dentro di lei, come un tizzone ardente che la stava mandando a fuoco. Gridò di piacere ancora una volta, mentre il suo corpo reagiva a quella mostruosa penetrazione raggiungendo un primo orgasmo che le fece contrarre la cervice dando un piccolissimo spazietto al seme di fuoriuscire in un osceno suono che venne coperto dal gemito rumoroso di Hilda. La clitoride si gonfiò ancora prendendo la forma di un membro maschile vero e proprio. Gonfio come quello di un uomo che era sovreccitato e non toccava una donna da troppo tempo. Eppure non era finita lì perché Adam si lasciò andare ed affondò dentro di lei stordendola un momento per l'intenso dolore che le fece inarcare la schiena, le fece spalancare la bocca per gridare mentre gli occhi si rigiravano verso l'alto lasciando vedere solo la sua sclera scura, la lingua a penzoloni dalla bocca non rispondeva più nemmeno alle carezze di quella di Adam. Il ventre era così gonfio che iniziò a premersi con forza contro il ventre di Adam finendo per costringere il seme che la riempiva a trovare una via di sfogo, fuoruscendo violentemente, facendo vibrare le sue carni mentre il seme ricreava una sorta di getto che le tolsero totalmente le forze, mentre il suo membro maschile eruttò a sua volta del similsperma, diverso da quello maschile poiché anche dall'odore si sentiva la fragranza tipica femminile. Il suo corpo si abbandonò fra le braccia di Adam, per un attimo sembrava quasi che l'avesse uccisa poiché non rispondeva agli stimoli come se fosse svenuta. Poco dopo però il suo corpo venne attraversato da una ondata di energia rossastra, come se il suo stesso spirito si rifiutasse di soccombere a quello che stava succedendo. Gli artigli di Hilda si allungarono e si serrarono di nuovo sulla carapace di Adam con forza, mentre lei tornò vigile, il volto stravolto totalmente dal piacere, i suoi canini più grandi ed affilati rilucevano sotto la fioca luce della luna. Si avventò sulla bocca di Adama insinuandogli la lingua infondo alla bocca come se avesse voluto stuprargli la gola. Il seme che era sgorgato fuori aveva lubrificato anche il suo ano ed il membro mostruoso di Adam permettendogli di affondare dentro di lei con più facilità. Le sue carni erano dilatatissime, arrossate come non lo erano mai state in precedenza, sembrava che potesse ucciderla in quel modo eppure Hilda si stava godendo quel misto di sensazioni devastanti di dolore che si tramutava in piacere estremo.
     
    .
  5.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

    Group
    Member
    Posts
    1,184
    Location
    Ovviamente da dietro lo specchio! Il tuo specchio...

    Status
    OFFLINE
    Adam guaì di frustrazione, impazienza e di sincera disperazione quando non riuscì a penetrarla in quel meravigliosamente stretto buchino, dilaniato tra il desiderio bruciante di spingere in lei senza alcun riguardo e la necessità di fare piano, non solo perché Hilda avrebbe potuto privarlo di ogni energia con un semplice schiocco di dita ma perché se avesse ferito o rovinato quel suo meraviglioso corpo, come avrebbe potuto goderne ancora e ancora? Per questo guaiva disperato, incapace di trovare una soluzione a quel terribile problema, almeno finché non giunse la calda, sensuale rassicurazione della vampira che, con voce semplicemente ammaliante, gli assicurò che non sarebbe andata da nessuna parte: Adam la guardò sorpreso e, dopo un primo attimo di sorpresa, sembrò ritrovare un certo controllo di sé, annuendo col capo mostruoso ed emettendo dei ringhi bassi, quasi delle distorte, grottesche fusa con cui le mostrava la sua gratitudine.
    Fu grazie a quell'attimo di lucidità che riuscì a controllarsi a penetrarla con le sue lunghe dita artigliate, fremendo di gioia e impazienza nel sentirla gemere e tirando il più possibile il suo ano affinché si dilatasse abbastanza per poter permettere al suo secondo cazzo di possederla: il modo in cui la vampira si tese, gridò di piacere e dolore assieme mentre rivoli dei suoi umori gli scivolavano addosso, sulla verga primaria, sul pube, persino sul carapace delle cosce, fu per lui un autentico colpo di frustra e affondò con determinazione quell'asta enorme e ribollente dentro di lei. Le carni della vampira erano tremendamente strette, non vi era un solo punto della cappella bestiale e dei pochi centimetri di verga che erano riusciti a entrare che non dolevano e non pulsavano di protesta, ma allo stesso tempo erano così vellutate e bollenti che si sentiva sul punto di venire e se non esplodeva in un ennesimo orgasmo era soltanto perché il godimento era in perfetto equilibrio con la sofferenza. Percepì immediatamente l'orgasmo della vampira e non solo per via di quel misto tra umori e seme che gli finì addosso, ma per via delle vere e proprie convulsioni che interessarono il suo utero e che fecero semplicemente la delizia del membro che, saldamente, rimaneva affondato dentro di esso, letteralmente ancorato con gli aculei a quelle carni oscenamente dilatate di sé e del suo seme.
    I ruggiti di piacere di Adam si persero nella notte, mentre ogni suoi singolo muscolo tremava in tensione per via di quella penetrazione tanto estrema quanto meravigliosamente intensa: non poté resistere oltre, non poté continuare quell'eterna tortura di affondare in lei centimetro per centimetro e, con un ringhio semplicemente bestiale, spinse di colpo quel colosso nel suo povero ano, dilatandolo e sconvolgendo in punti che, probabilmente, Hilda non credeva nemmeno che potessero essere toccati. La reazione del corpo della vampira fu semplicemente unica, non soltanto perché il clitoride crebbe fino a diventare un vero e proprio membro maschile, grosso e sovreccitato, che finì per essere stretto tra il duro carapace del suo torace e il suo ventre morbido ma oscenamente dilatato da quelle due mostruosità e da un quantitativo semplicemente esagerato di sperma, ma per il modo in cui sembrò spezzarsi di colpo, come se quella doppia penetrazione avesse reciso non solo il filo dei suoi pensieri ma anche quello della sua volontà; le labbra di Hilda erano spalancate in un grido muto, i suoi occhi totalmente rivoltati all'indietro, praticamente mostravano soltanto le sclere nere, la sua lingua usciva penzoloni dalla bocca e non rispondeva minimamente alle stimolazioni della sua che pure, però, continuava instancabilmente a stringerla, avvolgendola tra le sue spire. L'unica cosa che sembrava essere rimasta ancora consapevole, nel corpo della vampira, erano i muscoli del suo basso ventre che, più testardamente che mai, continuavano a fremere e a stringersi intorno a quelle due enormità, donando alla tiranide sensazioni semplicemente uniche che, nel frattempo, letteralmente ruggiva di piacere. Poi, il corpo di Hilda non riuscì più a contenere il seme che le gonfiava il ventre già dilatato da quelle due mostruosità e fluì via da lei in maniera tanto oscena quanto meravigliosamente bella, facendola venire da entrambi i suoi sessi e lasciandola apparentemente stremata, se non addirittura svenuta.
    Lo sguardo di Adam, semplicemente estasiato, carezzò quel corpo meraviglioso, quel viso sconvolto, quel clitoride corrotto che aveva eruttato un liquido vischioso che odorava in maniera inequivocabile di umori, di donna stravolta dal piacere: il corpo dell'ex homunculus fremette come se fosse stato attraversato da un fulmine e dopo quell'attimo di estatica contemplazione, in un cui quelle verbe sembravano pietrificate dentro di lei, ruggì in lui un desiderio semplicemente inarrestabile.
    Bella... sei così bella! Ti farò godere ancora e ancora e ancora... diventerai ancora più bella!
    Ringhiò, spingendola con la schiena al muro e affondando in lei con una forza tale che, se Hilda non fosse stata una guerriera, si sarebbe ritrovata con le ossa spappolate e le carni straziate, mentre le due enormi verghe si ritrovarono a gonfiarsi ancora di più, totalmente sopraffatte dall'eccitazione che concentrava sempre maggiori quantità di sangue verso di loro, al punto che Adam ruggì di dolore nel percepire le carni delle sue povere virilità così tese da fargli male, con gli aculei che ormai erano quasi un impedimento alle sue spinte... o meglio, lo sarebbero stati se, a ogni singolo affondo, lui non avesse profuso fino all'ultima stilla delle sue forze, anche a costo di graffiarla con quelle grosse borchie di carne che non sembravano desiderare altro se non accorarlo dentro di lei, fissare in un'unione impossibile le loro rispettive carni. La sua lingua, poi, si avvolse attorno al clitoride corrotto di Hilda e, strizzandolo con forza, lo masturbò violentemente mentre ne assaggiava quegli umori così vischiosi da sembrare sperma, con la piccola boccuccia sulla sommità che ne succhiava furiosamente la punta: Adam era così perso nella lussuria, così completamente concentrato sul suo corpo che non si era minimamente stupito nel vedere quel clitoride trasformato in un membro maschile, né aveva avuto remore ad assaggiare quel "seme" che sembrava un delizioso concentrato dei suoi umori. L'ex homunculus si sentiva perfettamente in grado di continuare a scoparla in un quel modo estremo, fino ad abbattere il muro contro cui la spingeva a ogni affondo, per tutta la notte, senza neppure venir perché era troppo, troppo eccitato perché una qualche stimolazione, per quanto intensa, potesse lenire la frustrazione che lo aveva spinto in quel baratro di bestialità... ma il corpo di Hilda, avvoltosi di un'aura rossastra, sembrò ritrovare le sue forze e, mentre le unghie di Hilda affondavano nel suo carapace e i sue canini si allungavano splendida quanto spaventosi, i muscoli della vampira ritornarono a stringersi vigorosi contro quei due colossi che, ormai, li dilatavano in maniera non solo oscena ma semplicemente impossibile.
    Ngggrrr! Sì, sì! Ancora, Hilda, ancora... fammi impazzire, voglio impazzire!
    Ruggì senza costrutto: cosa intendeva, stava forse parlando della sensazione che le sue carni, di nuovo tese, gli stavano donando? O forse era lo sguardo della vampira, ritornato cosciente eppure non totalmente tale, come se fosse totalmente velato dalla lussuria a farlo eccitare tanto? Fatto sta che riprese a possederla con quella furia semplicemente folle, mentre il suo corpo, totalmente stravolto dall'eccitazione, rivelava l'ultima delle sue carte: il membro secondario, in maniera del tutto istintiva e inconsapevole, prese letteralmente a girare dentro l'ano di Hilda, come una sorta di trivella, con gli aculei ben tesi che ne sconvolgevano le carni e l'utero fin troppo vicino. In realtà questa caratteristica così peculiare del secondo membro aveva delle funzioni ben specifiche in natura, sempre legate all'accoppiamento con le famigerate femmine di tiranide, tanto gigantesche quanto fameliche... ma Adam ne era completamente all'oscuro e non era neppure consapevole di saper fare una cosa simile, semplicemente il suo istinto, ormai totalmente a privo di freni inibitori, aveva permesso al suo corpo di mostrare cos'era davvero in grado di fare. Quell'enormità però non si limitava a vorticare dentro Hilda ma, seguendo il bacino di Adam, affondava in lei ritmicamente, donandole una sensazione assolutamente unica.
    In questo Paradiso di lascivia e depravazione vi era un unico neo: non riusciva a venire. Vi era come un ostacolo fatto di frustrazione, di insoddisfazione tra lui e il godimento che neanche le sensazioni uniche delle carni di Hilda vorticare attorno a sé potevano superarlo... ma Adam sapeva come fare per abbatterlo.
    Mordimi, mordimi! T-ti prego! Ngggrr! Voglio venire, mordimi, mordimi... ti prego, ti prego!
    Supplicò travolto da ringhi semplicemente bestiali, avvicinando il più possibile il suo collo grosso e forte verso la sua bocca, le sue zanne. Ovviamente era una follia farsi mordere da un vampiro incapace di controllarsi, così com'era folle liberare l'orgasmo di quelle due verghe, così colossali da dilatarle il ventre più di quanto non facesse prima tutto quel seno... ma c'era da credere che, se Hilda avesse acconsentito a quest'ultima richiesta, davvero nessuno dei due avrebbe più potuto dimenticare quella notte per il resto delle loro vite.
     
    .
  6.     +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Become my Patron
    On Patreon

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    16,618
    Location
    Dalla terza vita

    Status
    Anonymous
    Hilda si era lasciata trascinare da quella tentazione irresistibile di sentirsi riempire sia davanti che dietro da quei terrificanti cazzi. Una donna normale non avrebbe mai accettato di buon cuore come lei di farglielo fare. Una sana di mente avrebbe cercato di farlo desistere e farlo ragionare. Lei invece era stata attirata dalla certezza di provare un dolore lancinante di mettere alla prova il suo fisico di farsi precipitare in un limbo di sensazioni che le avrebbero fatto perdere il controllo. Se fosse stata più lucida avrebbe capito che non doveva concedergli così tanto, ed invece eccola lì con i suoi buchi dilatati in modo osceno ed esagerato, il ventre gonfio per la presenza di quella carne dentro di lei. Il dolore che aveva raggiunto picchi così alti da farla sentire viva da farla sentire totalmente in fiamme. Quando si sentiva in quel modo era come se riuscisse a sentire la presenza di Apocrypha che le toccava l'anima con un dito facendola vibrare di pura estasi. Si sentiva connessa alla sua natura che scalpitava e le chiedeva sangue per sopravvivere. Le accendeva la sete, le accendeva ogni minuscolo recettore del suo corpo: si sentiva più viva che mai. Adam oltretutto le stava mostrando una passione sconfinata, ebbro di lussuria la scopava come se ne dipendesse della sua vita. Non gli impedì di afferrarla e sbatterla contro il muro. Anzi si agganciò con le cosce ai suoi fianchi, perdendo le scarpe che caddero a terra, mentre le sue mani ancora ancorate alle sue spalle lo stringevano più forte. Sentiva ogni centimetro di quella carne che le scorreva in corpo, ogni aculeo che le torturava l'interno accendendo brividi così intensi che le facevano tremare tutto il corpo. Le sue ali si allargarono distendendosi lungo il muro. Sentiva quel mix perfetto di dolore e piacere che la devastavano dandole piccoli orgasmi continui. Eppure non disse mai di fermarsi, anzi i suoi gemiti urlati sembravano volerlo incoraggiare, mentre lei si nutriva delle emozioni del ragazzo. Adesso sì che sembrava un mostro che la stava stuprando, e probabilmente se qualcuno passava di lì per caso avrebbe frainteso molto la situazione. A Hilda però non poteva fregare di meno. Era totalmente assuefatta da Adam dalla lussuria che lo stava divorando e che divorava lei a sua volta. Il suo corpo iniziava a sentire la vera fatica, e la sua natura di vampira scaplitava. Le sue pupille si assottigliarono ancora di più, i suoi canini erano così affilati che sembravano due minuscole lame perlacee. Perfino i suoi gemiti cambiarono di tono divenendo molto più ferali e sinistri. Aveva voglia di morderlo, di bere sangue, ma si sentiva come se non riuscisse a muoversi, impalata così affondo da quei due cazzi le veniva impossibile agire liberamente. In quel modo la sua sete però cresceva ancora e la faceva soffrire, alimentando il suo piacere contorto. Infine Adam sembrò rispondere istintivamente al richiamo che la tormentava. Oppure chissà era davvero solo il desiderio di Adam, non aveva poi così tanta importanza, poiché quando si ritrovò il suo collo vicino alla bocca, tutto sembrava perfetto. Hilda vide chiaramente la grossa vena pulsante sotto la carapace, le sembrò perfino di sentire l'odore del suo sangue, di sentire chiaramente il rumore del battito cardiaco della creatura che se la stava fottendo. Non disse nulla, si avventò sulla gola di Adam affondando i canini in profondità, bucando lì dove lo aveva morso poco prima così da sorpassare la carapace subito e sentire direttamente i suoi muscoli sotto i denti. Le cosce e le braccia di Hilda lo strinsero con forza come se non avesse voluto farlo fuggire via, come se avesse temuto che sentendo i denti potesse aver paura e volesse difendersi. Era strettissima a lui come un predatore intenzionato a non mollare la presa. Un gesto totalmente istintivo che la portò a diventarne ingorda. Il sapore del suo sangue le riempì la bocca spegnendo ogni possibile cognizione lucida. Ingoiò il primo sorso di quel caldissimo nettare assaporando direttamente le emozioni di Adam come se fossero stata una infusione diretta con la sua anima. Le sensazioni che la travolsero erano tante, troppe, il piacere di bere sangue si moltiplicò a quello carnale. Adam avrebbe sentito chiaramente il suo fallo clitorideo pulsare fra le piccole fauci della lingua facendosi molto più duro. La cervice si contorse attorno al primo membro così come la corolla di carne vibrò attorno al secondo. Venne spruzzando umori dal suo sesso femminile, seme dal suo sesso maschile. E sapeva che quello non era che la stilla di un piacere che era destinato a crescere ancora se Adam le fosse venuto dentro di nuovo.
     
    .
  7.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

    Group
    Member
    Posts
    1,184
    Location
    Ovviamente da dietro lo specchio! Il tuo specchio...

    Status
    OFFLINE
    Poteva infilarle due cazzi su per il culo, poteva sbatterla al muro e scoparla come se ne andasse della sua stessa vita, poteva tiranneggiarla con la sua forza, schiacciarla con la sua mole... ma rimaneva Hilda a comandare, a controllare le sue mosse, a decidere se lui poteva godere o era costretto a supplicarla frustrato, impotente e uggiolante come un cane a cui è stato tirato un calcio. Il comando non è qualcosa che riguardi il corpo o la posizione, è una catena intessuta di qualcosa di più resistente dei semplici muscoli, è fatta della volontà di chi la usa e Adam, in quella notte, malgrado la confusione che dilagava nella sua mente, lo comprese. Così come comprese che la volontà della vampira era d'acciaio e che la sua, di fronte alla determinazione di quegli occhi ferini, al desiderio che li infiammava, si lacerava come carta.
    Ne ebbe piena conferma dal modo in cui il corpo della donna, fino a pochi attimi prima apparentemente sconfitto, reagì alla sua furia, con le ali che si spiegarono malgrado fossero ostacolate dal muro e le cosce che intrecciavano attorno ai suoi fianchi, come se quello che dovesse essere spaventato e potesse cercare di scappar via fosse lui e non lei. In un'altra occasione una simile, folle determinazione lo avrebbe stupito, forse persino spaventato, ma in quel momento si sentì spronato a fare di meglio, a devastarla ancora più brutalmente, poiché sapeva che la vampira non correva alcun rischio, che avrebbe potuto continuare con quel ritmo semplicemente folle per tutta la notte e lei ne avrebbe tratto soltanto godimento. Tale immagine, anziché spaventarlo lo fece pulsare più intensamente dentro di lei ed emettendo veri e propri ruggiti di piacere che poco o nulla avevano di umano, affondò quelle due mostruosità dentro di lei con persino maggiore brutalità, impaziente di vederla godere, di percepire quel magnifico corpo venir stravolto da un orgasmo capace di imprimersi nella mente di entrambi a lettere di fuoco.
    Voleva che quel corpo la cui volontà lo stava schiacciando, che lo aveva fatto regredire a quello stadio assolutamente animalesco, venisse marchiato dal suo vigore, dalla sua forza, dal suo piacere al punto tale che nei giorni e nelle notti successive la vampira si sarebbe ricordata di lui, magari fino a bagnarsi e a cercare sollievo con le dita, che rivivesse attimo dopo attimo il loro scontro, la sua sconfitta e la follia che ne era seguita. Voleva lasciarle un segno profondo nell'anima e per farlo, di ciò ne era certo, doveva prima devastarle il corpo. Le spinte erano feroci, brutali, non le lasciavano tempo né di respirare agevolmente né di abituarsi alla sensazione di vuoto che, inevitabilmente, accogliere due simili colossi si portava con sé: non dava tempo alle sue carni di stringersi, di iniziare a percepire il vuoto lasciato dalla ritirata delle due verghe che, immediatamente, queste due affondavano all'unisono dentro di lei, con gli aculei irti e protesi verso la sua carne, come se volessero graffiarla, strapparla e farne, in un'ultima parola, scempio. E non erano di certo delle colonne inanimate, pulsavano così violentemente da sembrare dei vibratori accesi, dai glande oscenamente grandi fuoriuscivano fiumi di vischioso e bollente liquido preseminale e non uno solo di quegli aculei si accontentava di sfregare contro di lei, no ognuna di quelle singole borchie di carne si comportava come un membro in miniatura, pulsando, gonfiandosi e sgonfiandosi ritmicamente, inarcandosi mentre usciva da lei e appiattendosi mentre entrava o viceversa: Hilda era posseduta da delle carni che la desideravano disperatamente, che erano spinte allo stremo e all'estremo quanto le sue.
    Ma non bastava, tutto quel piacere, per quanto incredibile e totalizzante non era sufficiente, non era abbastanza, poiché il suo corpo, lui bramava sempre di più: per questo la supplicò di morderlo, porgendole il collo dal lato dove si trovavano i fori dei suoi canini. Hilda, ormai completamente abbandonata alla lussuria quanto lui, lo morse immediatamente, con cui più foga di prima e straziando più a fondo i suoi muscoli, la sua carne, dai cui immediatamente fluì il suo sangue nero e bollente. Sangue carico di ricordi e di emozioni non tanto degli eventi passati ma di quelli appena trascorsi, così significativi da essersi impressi nel suo sangue in maniera assai più marcata e violenta del solito: la vampira avrebbe percepito, rivissuto l'umiliazione, la paura, la rabbia e poi il desiderio, l'impazienza, il piacere e la sottomissione completa dell'uomo nei suoi confronti, sempre rivedendosi nei suoi ricordi che, in maniera quasi morbosa, registravano la sfumatura dei suoi capezzoli, la morbidezza dei suoi seni, il rumore delle sue natiche schiaffeggiate; se Hilda avesse mai sentito il bisogno di ricevere delle conferme sull'aver o meno lasciato un segno nell'animo della tiranide, ecco, lì vi sarebbero state tutte quelle che voleva.
    Se, però, il sangue lo abbandonava, il piacere cresceva sempre più intensamente, finché Hilda stessa non si abbandonò in un orgasmo che gli imbrattò il ventre di umori e le piccole fauci della lingua di seme, dal delizioso sapore femminile: non poté resistere ulteriormente e, semplicemente, esplose. Dapprima in un ruggito puramente bestiale e poi in un doppio orgasmo semplicemente folle; già col primo fiotto di quei due cazzi colossali, il ventre di Hilda, che fosse l'utero o la pancia, fu teso come quello di una donna gravida, gli innumerevoli altri che ne seguirono non fecero che gonfiarla sempre di più, fin oltre i limiti di un corpo antropomorfo di quelle dimensioni. In tutto questo non smise di spingere neppure per un istante, dando modo allo sperma di fluire via almeno in parte dal corpo di Hilda prima che dei nuovi fiotti tornassero a riempirla in modo osceno, finché dopo lunghissimi minuti, l'orgasmo non si esaurì e con esso tutte le restanti energie che erano rimaste all'ex homunculus. Sgranò i tre occhi ferini e guaendo disperato sentì le membra farsi pesanti, impossibili da muove o da sostenere e, semplicemente, crollò all'indietro, portandosi nella caduta Hilda, ancora impalata sui suoi membri.
    No... no, no, no!!! Ancora, ti prego, ancora... ancora, ti voglio ancora!!!!
    La supplicò, con voce a stento percepibile, protendendo inutilmente le braccia verso di lei che, ovviamente, crollarono prima di poterla sfiorare. Le sue due verghe, però, non crollarono affatto, anzi pulsarono violentemente, come a ricordarle che loro non era sazie, che Adam aveva esaurito le energie per muoversi ma non quelle per continuare a desiderarla, per farla godere, anzi se la vampira gli avesse dato delle nuove energie, probabilmente lui avrebbe potuto continuare a possederla per tutta la notte, forse fino ad ucciderla... ma doveva far presto, perché stava per svenire, in quella maniera oscena, sporco dei suoi umori e del suo stesso seme, con lei impalata sulle sue erezioni dure come il marmo e con gli occhi febbricitanti, consumati dal desiderio che ancora la cercavano.
     
    .
  8.     +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Become my Patron
    On Patreon

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    16,618
    Location
    Dalla terza vita

    Status
    Anonymous
    Fu un orgasmo che era destinato a crescere a superare soglie conosciute da Hilda. Così piena e così oscenamente dilatata ebbe modo di sentire ogni singola pulsazione che attraversava i due membri di Adam, li sentì distintamente dentro di lei che si gonfiavano al passaggio del suo seme, ogni borchia che si dimenava dentro di lei come presa da vita propria; poi il getto di seme che le riempì l'utero e le viscere gonfiandole sempre di più lo stomaco dolorosamente. Le sembrava quasi che stesse per esplodere, era così tanto e lui non smetteva di muoversi dentro di lei e a continuare a venire e venire. La presa dei denti sul collo si fece molto più debole fin quando i suoi canini non si staccarono dalla sua carne per farle ciondolare la testa all'indietro dove incontrò il muro. I suoi occhi erano totalmente ribaltati verso l'alto, la sua bocca spalancata in un urlo muto, con del sangue che le colava in due sottili rivoli dagli angoli della bocca. Non aveva il fiato necessario per urlare, si sentì svenire per un momento facendole raggiungere l'estasi dei sensi. Quella quantità spropositata di seme avrebbe dovuto danneggiarla, ma bevendo il suo sangue la rigenerava continuamente, permettendole di potersi godere ogni singolo fiotto dentro di lei, ogni singolo centimetro di ventre che si gonfiava. Il dolore continuo che non si affievoliva proprio perché si rigenerava grazie al sangue di Adam. Era stato praticamente perfetto. Non si rese nemmeno conto che ad Adam venne meno la presa su di lei, afflosciandosi a terra privo di energia con un guaito disperato. Hilda non cadde inerme a terra solo perché era praticamente ancorata a lui tramite i suoi due cazzi ancora enormi ed eccitati dentro di lei. Finì per ritrovarsi sdraiata sul suo corpo, il volto poggiato contro il suo petto, il ventre ancora rigonfio di seme che le doleva. Le ci volle almeno un buon minuto prima di riprendersi. Sembrava ubriaca quando posò le mani al suolo per tirarsi su, e poi scivolare via da Adam, separandosi dalle sue verghe ancora eccitatissime. Rotolò di fianco a lui atterrando con le spalle contro l'asfalto, dove il suo corpo ebbe modo di liberarsi del seme in eccesso che oscenamente colò fuori da Hilda regalandole altri intensi brividi per il suo calore e la quantità che imbrattò le sue cosce, l'asfalto sotto di lei, facendola gemere debolmente. Si sentiva stremata, nonostante avesse bevuto molto sangue da Adam aveva la parte bassa del corpo indolenzita e molto affaticata. Si voltò verso di lui e notò la sua erezione che si ergeva ancora dritta verso il cielo. Hilda ridacchiò per poi tossire ansante e stremata.
    Oh cielo, sei insaziabile! scherzò, allungando debolmente una mano verso di lui carezzandogli il ventre con fare quasi affettuoso. Si sollevò con le spalle, aggrappandosi a lui per tirarsi su così da tornare faccia a faccia con lui. Gli carezzò con un dito il volto ferale, osservando ad uno ad uno i suoi 3 occhi. Gli sorrise maliziosa e stanca.
    Non posso continuare a bere il tuo sangue per poter resistere ad altre ore lussuriose con te. Ti ucciderei, e non voglio assolutamente che una meraviglia della natura come te venga tolta dalla faccia della terra. affermò con ancora il fiatone. Non era poi così sicura di poter continuare ancora, anche se la tentazione era forte non doveva soddisfarlo totalmente, magari in quel modo sarebbe stato lui a cercarla, tormentato dai ricordi di quelle ore passate insieme. Gli diede un bacio sulla bocca, poi si voltò verso Daniel ancora steso a terra svenuto, si era risparmiato lo spettacolo indecente che avevano orchestrato quei due. Hilda tentò di alzarsi in piedi e notò che faticava moltissimo a camminare e spostarsi. Dolorante ma si sentiva totalmente soddisfatta.
    Daniel mio caro, ho bisogno del tuo aiuto. fece mentre con una mano fece un gesto che sembrò dare energia al ragazzo che si rialzò dal terreno. Stordito e ancora un poco frastornato. I suoi occhi erano vacui ma sembrò obbedire ciecamente ad Hilda poiché si avvicinò a lei.
    Portami a casa, non riesco a camminare come si deve. gli ordinò. Daniel docilmente la afferrò per le gambe e posò una mano dietro la sua schiena, portandosela in braccio come una principessa. Fece qualche passo allontanandosi da Adam, ma prima di sparire dalla via Hilda gli chiese di attendere un momento. Daniel sembrava totalmente fuori fase, non sembrava nemmeno sveglio del tutto, sembrava drogato, probabilmente dalla malia di Hilda.
    Se ne vuoi ancora, se vuoi una rivincita vieni a cercarmi alla Sapienza. Chiedi di Hilda Todeskuss. gli disse mandandogli un bacio volante con la mano. Infine Daniel si voltò di nuovo e portò via Hilda da quel vicolo, lasciando Adam a terra sporco di seme. Probabilmente si sarebbe ripreso dopo qualche ora, ritrovando un briciolo di energia per potersi spostare.
     
    .
  9.     +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

    Group
    Member
    Posts
    1,184
    Location
    Ovviamente da dietro lo specchio! Il tuo specchio...

    Status
    OFFLINE
    Adam, nel bel mezzo di quel doppio, colossale orgasmo che esplodeva dentro di Hilda con fiotti semplicemente spropositati, non avrebbe mai potuto immaginare che si potesse godere ancora di più, che vi fosse un piacere ancora più grande di quello eppure, proprio nell'acme stesso di quel godimento folle, ogni sua convinzione, ogni limite che la sua ragione poteva aver posto nel corso della sua breve vita, venne letteralmente spazzato via: Hilda non riuscì più a mantenere salda la morsa dei canini sul suo collo e, con le labbra sporche del suo sangue, reclinò il capo all'indietro, facendolo persino cozzare contro la parrete mentre mostrava l'espressione più bella e perversa che lui avesse mai vista, con gli occhi quasi totalmente ribaltati, il volto contratto e pietrificato nell'atto di urlare di piace o di dolore, forse di entrambi, mentre il suo povero corpo si gonfiava senza sosta, come se non volesse farsi sfuggire neanche una singola stilla del seme che le stava riversando senza sosta. Il piacere, semplicemente decuplicò e quando, finalmente, il suo orgasmo si esaurì in un due fiottio particolarmente copiosi, ecco che dopo un attimo in cui lui era rimasto come pietrificato, bloccato nell'istante dopo aver affondato completamente quei due colossi dentro di lei, ecco che seguì un nuovo fiotto, lungo, copiosissimo e che si estese per un minuto buono, pompando in lei un quantitativo inimmaginabile di sperma bollente. Forse fu un nuovo orgasmo, forse un'innaturale continuazione del precedente, sta di certo che in quel seme vischioso Adam profuse le ultime stille di energia che gli rimanevano e cadde stremato all'indietro.
    L'unica sua consolazione fu quella di cadere assieme alla vampira, unita a lui da quelle verghe tutt'altro che soddisfatte e che, anzi, continuarono a fremere affamate per tutto il tempo in cui il corpo della donna fu morbidamente poggiato sul suo, mente l'ex homunculus si disperava in ferali uggiolii per non poter nemmeno carezzarle la schiena con le mani. Uggiolii che esplosero in un vero e proprio ringhio di dolorosa sorpresa quando ella, decisamente stanca, si tirò su e liberò il suo corpo dall'ingombro di quelle due enormità che, però, protesero ogni aculeo per cercare di impedirglielo, col solo risultato di rendere ancor più stimolante il loro scivolar via; Hilda crollò al suo fianco, liberando l'enorme quantità di seme che la riempiva, tanto da ricoprire una vasta zona di asfalto sotto di sé e imbrattarlo con il suo stesso seme che, inevitabilmente, fluì lungo il lato destro del suo torace e sulle sue gambe, lasciando le sue due erezioni a ergersi frustrate e disperate contro l'aria fredda della notte.
    N-no... n-no... no!!!
    Gemette disperato, prima di emettere un roco verso di piacere quando la donna gli carezzò il torace, così follemente eccitato da comportarsi come un bravo cagnolino affettuoso, prima di sgranare gli occhi dalla gioia nel vederla di nuova su di sé, animato dalla vana speranza che potesse decidere di cavalcarlo tutta la notte e benché anche quella, a suo modo, poteva essere considerata una tortura ma tutto era meglio dell'assenza di lei, delle sue carni intorno al lui: quell'assenza, quella mancanza di contatto era più gelida dell'aria notturna, era un freddo più appuntito delle sue zanne, che affondava su di lui, dentro lui e lo avrebbe di certo portato alla pazzia. Fu per questo che fremette eccitato, trepidante e disperato mentre lei gli accarezzava gli volto mostruoso e che le rivolse lo sguardo più supplicante della sua vita mentre Hilda sentenziava che non avrebbero continuato oltre. La vampira avrebbe potuto vedere la disperazione allagare il suo sguardo, mentre gli enormi cazzi fremevano al punto da riuscire a sfiorarle con gli aculei la schiena e già quella minima stimolazione bastò per far loro sbrodolare rivoli copiosi di liquido preseminale, così disperato e terribilmente eccitato che, probabilmente, sarebbe basta una leccatina di Hilda o una sua carezza per farlo venire ancora e ancora, come se il suo corpo volesse approfittarsi di ogni possibile istante per godere ancora, per strappare un altro ricordo a quella donna, affinché che quando l'avrebbe lasciato solo lui avrebbe avuto più sensazioni da evocare, più ricordi in cui perdersi.
    Si alzò incerta e risvegliò il ragazzo che era stato causa del loro incontro, probabilmente ammaliato e istupidito dal suo potere, in ogni caso il ringhio che gli rivolse Adam fu il suono più pregno d'odio che si fosse mai udito, lo sguardo che gli rivolse lasciava ben intendere che, se avesse avuto le energie necessarie, lo avrebbe squartato senza pensarci un attimo e ciò era grottescamente ironico, dato che lui aveva combattuto contro Hilda proprio per salvarlo.
    La sua attenzione non permase a lungo sul giovane, però, ma si spostò immediatamente sulla vampira a cui rivolse altri ignobili versi di supplica, uggiolando disperato e contraendo ogni muscolo come se stesse cercando di alzarsi, ovviamente senza riuscirci. Era ormai al culmine della disperazione, certo che Hilda sarebbe uscita dalla sua vita per sempre, quando la donna gli disse di cercarla alla Sapienza nel caso ne avesse voluto ancora e gli diede il suo cognome, facendogli emettere un ringhio di gioia e lasciandolo svenire con l'immagine di lei, in braccio a quel Daniel, che venivano inghiottiti dalla notte.

    ***



    Si risveglio qualche ora dopo nella sua forma umana, con i fori del morso sul collo che bruciavano da impazzire e con il suo cazzo testardamente eretto che bruciava anche di più, sporco del suo stesso seme, degli umori di Hilda e del sudiciume dell'asfalto su cui era stato per tanto, troppo tempo: si rialzò tremante mentre albeggiava e si diresse stravolto a casa. I suoi pensieri erano rotti, affannati, caotici e il suo animo era in subbuglio, sorpreso, indignato, terrorizzato da ciò che aveva provato quella notte. Ma, soprattutto, l'odore e il sapore di Hilda non volevano abbandonarlo: ogni respiro, ogni deglutizione, ogni attimo gli ricordavano lei, la sua bellezza, la meraviglia del suo corpo e il suo membro pulsava di dolorosa disperazione. Quella notte scoprì che, oltre al corpo, anche l'anima può essere sporcata... soltanto che il primo può essere ripulito, la seconda no.

    Role conclusa: grazie di cuore, Hilda, per la magnifica giocata!
     
    .
38 replies since 31/10/2018, 10:54   719 views
  Share  
.
Top