[Missione - H] La gabbia

x Kira

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    Il fuoco non purifica, annerisce.

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    Mission Rank C
    Queste missioni sono standard, i nemici risultano intelligenti e le situazioni non sempre semplici. Saranno chiamati in causa astuzia, abilità e soprattutto spirito competitivo, risolvere una situazione di questo genere non è cosa da tutti e sicuramente non da dilettanti.
    Difficoltà: Bassa
    Possibilità di Morte: Poco Presente
    Jolly disponibili: 3
    Punti difficoltà: 5
    Stelle massime: 1
    Conseguenze sul Governo: + 10 Roma
    Compensi:
    - Punti esperienza: 100
    - Soldi: 150
    - Soul Point: 80



    Info Personaggio


    Nome: Adam Qadmon
    Livello: 1.
    Energia: Expert.
    Abilità Fisiche: Gigas 2; Mach 2; Shell 3; Jumper 2; Sense 2; Strike 2; Vision 2; Energy 3; Charge 3.
    Livello del Potere: 1.
    Tecniche Personali: Unguis - Gladius - Aculeus.
    Tecniche Arte magica: Ninjutsu - #2: Evocazione di munizione e di armi; #10: Rankyaku; Rinjutsu - #1: Tekkai Parziale; #7: Intercettare; Kearinomanzia - #1: Lancia del fulmine; #4: Inversione dei Lobi; #5: Lama circolare; #8: Riduzione in rottami; #10: Railgun.
    Armi & Equipaggiamento: //




    A volte la città ha bisogno di un eroe per risolvere i problemi dei suoi cittadini. A volte invece, non serve un eroe per fare la differenza. A volte basta una scelta, forse coraggiosa, forse stupida, ma tutto inizia con una scelta. Chi ha il coraggio di scegliere, nel bene e nel male, è il campione della sua esistenza. Adam cosa avrebbe scelto? Lo scenario era piuttosto particolare. Una carrozza che sembrava uscita da altri tempi, in mogano nero e decorata in oro, stava sfrecciando per le strade di Roma in direzione Neo Venezia. Al posto delle ruote sfruttava dei congegni tecnologici simili a cingoli di pura luce, e laddove dovevano esserci i cavalli che trainavano la carrozza c'era invece una sorta di statua in cristalli che rappresentava proprio i due cavalli che si muovevano. Sebbene la statua fosse mobile, fatta di tantissimi cristalli che riflettevano le luci dei lampioni in quella notte buia, si capiva chiaramente che quello doveva essere un mero trucco scenico, visto che a trainare la carrozza ci pensavano quei cingoli. Era dunque un mezzo di trasporto davvero molto particolare e appariscente, impossibile decifrare cosa ci fosse al suo interno, ma fatto sta che qualcosa di prezioso c'era necessariamente. Altrimenti non si spiegavano gli eventi che stavano per seguire. Alla fine di una lunga strada senza sbocchi e senza incroci, un manipolo di figure davvero molto singolari attendeva quella carrozza. Si trattava di tre figure femminili coperte da un drappo nero che ne copriva il corpo, e con la testa coperta da un cappuccio che si allungava ridicolmente verso l'alto. Appena la carrozza si fermò davanti a loro, queste si liberarono del drappo, scoprendo qualcosa di davvero insolito. Le loro teste erano coperte da quella che sembrava una lunga gabbia, sulla quale scorreva del sangue che finiva inevitabilmente sui loro volti. La parte superiore della testa che comprende occhi, capelli e orecchie era totalmente ricoperta da del densissimo sangue, che lasciava scoperto quindi solo la parte dal naso in giù. Attraverso le gabbie era possibile vedere dei sorriso particolarmente perversi. i loro corpi risultavano nudi, tuttavia quel densissimo strato di sangue che scendeva dalle loro teste ricopriva in buona parte le spalle, i seni e il ventre di quelle donne come un sottilissimo strato simile ad un vestito molto aderente. La parte più importante e maggiormente coperta dal sangue erano però le braccia: talmente ricoperte da quel sangue denso da sembrare deformate, come fatte di cera, più lunghe e massicce del normale. La cosa però non durò a lungo, poiché molto presto quelle braccia si trasformarono in dei grossi pungiglioni rossi cristallizzati, e si fiondarono tutte e tre contemporaneamente su quella carrozza, iniziando a colpirla violentemente con quelle estremità acuminate, decise a danneggiarla evidentemente. Uno scenario strano, inspiegabile, ma chiunque avesse assistito a quell'evento poteva scegliere. Fare una scelta significava fare la differenza.
     
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    Che dice il Coccodrillo del Nilo | che batte la coda iridata | ... | nel tonfano, nella cascata, | ... | e sopra la sponda assolata? | «Trovato è il pasto agognato! | Trovato! Trovato!

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    Come tutti gli insonni sanno bene, talvolta le grandi città vengono benedette con delle notti particolarmente atipiche, delle isole di pace e serenità in cui è lieto passeggiare tra le loro antiche vie, sotto la luce pallida di una Luna benevola, allietati nello sguardo e nel cuore dalle glorie di marmo e bronzo di epoche passate.
    Adam, che dell'insonnia aveva fatto fondamenta stessa del suo stare al mondo, conosceva bene simili piccoli prodigi e, quando presagiva l'avvicinarsi di una notte simile, si sentiva in maniera non troppo dissimile da quella di un bambino alla vigilia di Natale: aspettava trepidamente l'arrivo di un dono che, lo sapeva, non l'avrebbe deluso. E, come sempre, il dono arrivò, più bello, atteso e corroborante che mai: passeggiare su quelle vecchie strade, che avevano conosciuto tanto i Giulio che i Rexmundi, fu più dolce che in passato, mentre non un solo suono, di macchina o di uomo che sia, sembrava rompere l'illusione di essere l'unico essere vivente rimasto in città. Sotto la pioggia argentea di quel plenilunio, poi, si divertì a evocare i molti passati di quell'antica città, la sola veramente meritevole dell'aggettivo di "eterna", divertendosi a immaginare la Roma dei Cesari, dove magnifici templi di marmo accoglievano benevoli il ritorno carico di bottino di un Traiano, l'optimus princeps, e assistevano truci all'assassinio di un Caligola... oppure, ecco che le lancette del tempo ritornavano alla roma papale, più santa e perduta che mai, dove il cilicio si trovava a convivere con i bordelli. E così via, passando per la nuova capitale di un neonato Regno d'Italia, fino ad arrivare al cuore pulsante di un nuovo, sfolgorante impero, che avrebbe meritato l'ammirazione persino di un Alessandro Magno.
    Sì, era piacevole poter occupare la mente e il pensiero in quelle immagini, in quei ricordi mai vissuti davvero, tanto più che, senza quella gradita distrazione, sarebbero stati certamente invasi da riflessioni ben più tristi e amare: da quando, infatti, era tornato da Londra, sentiva che il suo equilibrio era stato irremidiabilmente spezzato. E la colpa non poteva essere che di quello sciocco ragazzino in tutina, di quello stupido sognatore che credeva di poter diventare un'eroe soltanto perché indossava una calzamaglia appariscente o un mantello.
    Uno stupido, un idealista che ben presto si sarebbe scontrato con il muro della verità, ma che intanto lo aveva infettato con la folle idea che il mondo possa essere cambiato, che si può dedicare la propria vita a tale scopo e che si può farlo con il sorriso sulle labbra. Sciocchezze, stupide idiozie: chiunque con un minimo di spirito di attenzione e di conoscenze, sa che gli uomini non hanno fatto altro che ammazzarsi e tradirsi fin dall'alba dei tempi, che non vi è stata luce abbastanza intensa da poterne spazzare via le ombre, anzi! Eppure, non poteva fare a meno di pensare a lui, alla sua fede cieca in un bene che non avrebbe saputo definire né spiegare e che pure lo guidava verso una direzione ben specifica, verso una meta che a lui, povero ex homunculus, sembrava esserne preclusa persino la vista.
    Perché (Ed era su questo il suo disprezzo si scopriva invidia) lui non si sentiva animato dalla stessa forza, dallo stesso coraggio. In lui i dubbi non tempravano le sue convinzioni, ma le bruciavano, le scioglievano come neve al Sole, lasciandolo disperso e solitario in un mondo di cui comprendeva soltanto l'oscurità, ma non la luce. In quei giorni si era ritrovato spesso a pensare a quella giovane donna che, per puro capricci, aveva salvato da una morte terribile e gli venne più volte da chiedersi che frutto avrebbe dato quel gesto, quel seme di "bene" che aveva disperso nel mondo: quella donna avrebbe vissuto più rettamente da allora? Il suo cuore sarebbe stato toccato dalla pietà, dalla gioia, dalla gratitudine? Avrebbe tramandato ai suoi figli e alle persone che le stavano intorno l'idea che si può essere migliori, che vale la pena cercare il bene se ci sono delle persone disposte a mettere in pericolo la propria vita pur di salvarne un'altra? Oppure avrebbe continuato con un'esistenza vuota e arida, con il cuore inerte e l'anima assiderata?
    Gli sarebbe piaciuto incontrarla, talvolta per ammazzarla con le sue mani, talvolta per farle queste domande, talvolta soltanto per guardarla e scoprire cosa provava nel vederla. Sì, furono giorni duri, tremendi quelli dal suo ritorno da Londra, ma quella notte poteva trarre un sospiro di sollievo: c'erano soltanto lui, la Luna e il bel libro della storia da sfogliare un monumento alla volta.
    Eppure, doveva saperlo, erano in notti come quelle che gli scrittori di romanzi mettevano gli avvenimenti più improbabili o dove le leggende narravano dei dispetti di fate e folletti... e, infatti, venne travolto anche lui da un colpo di scena davvero inaspettato.
    Aveva appena imboccato una strada, quando una carrozza dalla foggia antica e dagli innesti a dir poco modernissimi, sbucò dall'angolo trainata (Almeno apparentemente) da una pariglia di cavalli di cristallo, semplicemente meravigliosi, e interruppe la sua corsa per accostarsi a tre figure femminili, coperte da degli inusuali cappucci allungati, quasi buffi se la scena non fosse stata assolutamente irreale.
    Adam non poté fare a meno di chiedersi se non fosse finito tra le pagine di qualche feuilleton ottocentesco e se, da quella carrozza, non stesse per discendere una contessa mirabilmente vestita... per sua sfortuna, pochi attimi dopo, dov'è constare che si trattava di certo di un romanzo d'appendice, ma di genere gotico. Non appena, infatti, la carrozza si fermò davanti a loro, le tre figure si liberarono dei lunghi vestiti e mostrarono svariate caratteristiche che stupirono anche un animo compassato come quello di Adam: quelli che sembravano dei cappucci ridicolmente allungati, infatti, si rivelarono gabbie terribilmente grottesche da cui si stillava senza sosta del denso sangue, che colava sulle teste e sui corpi nudi di quelle tre donne, come una sorta di vestito perversamente aderente.
    La parte, però, del loro corpo che più lo sorprese, furono le loro braccia: più lunghe e massicce del normale, sembravano essere state potenziate, corrotte da quello strano sangue che, per quanto ne poteva sapere, sangue non era. Non ebbe granché modo di razionalizzare a quanto stava assistendo, poiché le tre trasformarono le mani in grossi pungoli di cristallo e si avventarono contro la carrozza, probabilmente con l'intento di distruggerla.
    Che diamine stava succedendo? Possibile che quelle tre creature si fossero finte qualcuno che quella carrozza doveva prendere? E, sebbene sembrasse uno mezzo di trasporto totalmente automatizzato, lì dentro c'era qualcuno? Non ebbe modo di pensarci su, perché non appena la sua mente venne attraversata dall'idea di fare finta di nulla e girare i tacchi, venne letteralmente travolto dalla curiosità per quanto stava accadendo e dal disprezzo verso se stesso e quell'indegna codardia che prendeva il nome di "spirito di conservazione". Come se quel corpo organico non fosse, per una creatura dello spirito come lui, una gabbia non dissimile da quella che le tre portavano in testa.
    Ehi!
    Si ritrovò a esclamare, probabilmente per costringersi a non effettuare una ritirata che, una volta ottenuta l'attenzione delle tre, avrebbe di certo desiderato.
    Dopo tale esclamazione, però, si ritrovò a corto di parole: cosa si può dire in una situazione del genere senza subire il marchio della ridicolaggine e della banalità?
    Cosa sta succedendo?
    Beh, poteva almeno dire di averci provato. In ogni caso, mentre si ritrovava a porre una domanda che non faceva di certo onore all'arguta raffinatezza del suo eloquio, si ritrovò a vagliare le possibili opzioni che si sarebbero potute verificare: la prima, la più allettante e per questo inverosimile, prevedeva che la situazione avesse una qualche spiegazione razionale e che le tre non stessero facendo nulla di male; la seconda che le "donne" in questione, scoperte con le "mani" nel sacco, decidessero di darsela a gambe... e, infine, la terza che postulava quella che riteneva una solida verità e cioè che, se si fosse trasformato, le signorine vedendo di dover fronteggiare un tiranide alto quasi due metri e mezzo con quattro braccia, avrebbero preferito seguire l'esempio dell'opzione due. Insomma, era in una botte di ferro.
    Speriamo che la botte non sia quella di Attilio Regolo...
    Si ritrovò a pensare, con un'ombra di sorriso sul volto, dato che il famoso console romano venne giustiziato dai cartaginesi facendolo rotolare da una collina, dentro una botte irta di chiodi... ma, in effetti, non era quello il momento migliore per fare dello spirito. Lo avrebbe fatto dopo, quando la situazione si sarebbe risolta per il meglio... con la speranza che Regolo non se la fosse presa, poiché in quel momento sentiva un gran bisogno di numi tutelari.

    CITAZIONE
    Status fisico: Illeso.
    Status psicologico: Incuriosito e preoccupato.
    Energia: 70/70
    Tecniche usate: //
    Potere: disattivato.
    Note: //
     
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    Bastò alzare un momento la voce per attirare l'attenzione di quelle donne. Adam non lo capì dal fatto che si voltarono verso di lui, in fondo come avrebbero potuto vederlo? Lo capì piuttosto dal fatto che fermarono improvvisamente il loro da fare, sollevando il capo come farebbe un'animale che affina i suoi sensi. Una di quelle donne saltò sulla carrozza, mentre l'altra semplicemente continuò a picchiarla dalla sua posizione. La terza però si voltò verso Adam, senza seguirlo con lo sguardo. La sua testa ciondolava e la sua bocca ridacchiava con fare malizioso, sembrava quasi che lo stesse schernendo, mentre le mani assumevano di nuovo delle fattezze liquide e più femminili. Ne sollevò una, fermandosi a circa 5 metri dalla carrozza, facendo cenno ad Adam di farsi avanti con un semplice movimento dell'indice. Voleva affrontarlo' Non sembrava avere intenzioni ostili, tuttavia le altre due non risposero né smisero di fare quello che stavano facendo: la carrozza veniva gradualmente danneggiata e nulla le avrebbe fatte desistere dal desiderio di romperla.
     
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    Il suo intervento provocò di certo una reazione da parte delle tre, ma non fu quella da lui sperata: le donne, infatti, drizzarono il capo come delle belve circospette che sentono un rumore durante il loro pasto e, se una di loro si staccò dal gruppetto per venirgli incontro, le altre proseguirono senza esitazione a martellare la povera carrozza, che di certo non avrebbe potuto reggere in eterno a un attacco così intenso e metodico.
    Ciò che lo sorprese di più, però, fu notare come le due donne che proseguirono l'opera di distruzione non gli avessero rivolto neppure uno sguardo, neanche per sincerarsi delle sue intenzioni o se fosse armato, ma lasciarono alla loro più intraprendente compagna l'onore di rapportarsi con lui. Non che quest'ultima si rivelò più chiarificatrice, poiché la donna, una volta distanziatasi di cinque metri dalla carrozza e dalle sue compagne, si limitò a ritrasformare le estremità delle braccia in delle mani femminili e a fargli cenno di avvicinarsi con un movimento piuttosto "giocoso" dell'indice. Tale richiesta sorprese Adam che, a dire il vero, iniziava a pensare se non avesse fatto male a immischiarsi in tutta quella faccenda, ma ormai considerava punto d'onore andare a fondo di tutta quella situazione e capire cosa diamine stesse accadendo. Così, guardingo ma deciso, assecondò la richiesta della donna, avvicinandosi a lei con passi misurati e veloci, sempre cercando di tenere d'occhio le altre due, visto che per quanto ne sapeva quella poteva essere una rozza trappola.
    Fu in quel momento che si accorse di come il capo della sua "interlocutrice" ciondolasse, dapprima ascrisse la cosa al peso forse eccessivo della gabbia che le gravava sul collo, poi accortosi di quella strana espressione maliziosa che aveva stampata in volto, non poté fare a meno di chiedersi se non fosse un modo per canzonarlo.
    Chi sei? Perché vi accanite contro quella carrozza?
    Le chiese più che altro per riempire il silenzio carico d'inquietudine (E di attesa) che si stava formando in quel momento, anche se l'ex homunculus aveva ben poche speranze di ricevere una risposta, tant'è vero che decise di porre un'altra domanda, forse più risolutiva delle precenti:
    Capisci le mie parole?
    Domandò non appena furono a una distanza di due metri l'uno dall'altra, decidendo che quello spazio fosse più che sufficiente per mostrare la sua buona volontà e, allo stesso tempo, per non mettersi in una situazione troppo pericolosa.
    Certo, moltissime domande gli vorticavano per la testa, tra cui lo scopo di quelle gabbie e la natura di quel sangue che sembrava fungere loro da "vestito" e da arma, ma erano tutte subordinate all'interrogativo principale: qualunque cosa stesse succedendo, sarebbe riuscito a uscirne con le sue gambe? Non ne sapeva la risposta, ma il breve brivido d'eccitazione e persino di divertimento che gli corse lungo la schiena, gli disse che l'ignoranza non sempre un è male. Chissà se aveva ragione...

    CITAZIONE
    Status fisico: Illeso.
    Status psicologico: Guardingo ma molto incuriosito.
    Energia: 70/70
    Tecniche usate: //
    Potere: disattivato.
    Note: //
     
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    Appena Adam fu abbastanza vicino, l'unica risposta che ricevette da quella donna fu un sonoro schiaffo vibrato da quella mano serpentina, simile ad un colpo di frusta per gli effetti e per la velocità con cui lo vibrò. Fu un colpo davvero repentino, complice il fatto che Adam stesse cercando inutilmente di stabilire un contatto forse, ma sebbene il colpo non fu particolarmente dannoso per lui, si rivelò indubbiamente molto veloce, giusto un pelo sopra le sue capacità percettive. Lo schiaffo, oltre a decorargli il volto con un ampio rossore, aprì qualche piccola ferita sanguinolenta e colorò il contorno di quel danno col sangue vermiglio che componeva quelle mani. Un misto di sensazioni e odori davvero difficile da ignorare, di sicuro Adam avrebbe sentito la rabbia o l'umiliazione crescere, alimentata anche dalla risatina perversa che sfoggiò la donna che aveva appena osato schiaffeggiarlo subito dopo. Lo stava dunque sbeffeggiando? La cosa non solo la divertiva, ma sembrava perfino eccitarla visto che la parte di sangue che copriva i suoi seni iniziò a mostrare due turgide estremità proprio sotto quella patina di sangue. Adam aveva davanti un essere davvero molto peculiare, che più che attaccarlo sembrava decisa a fargli perdere tempo visto che nel mentre le sue compagne stavano continuando il loro lavoro con altrettanto entusiasmo. Nessuna risposta, ancora una volta, cosa si aspettava di sentire Adam?
     
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    Adam non avrebbe saputo definire con precisione che genere di risposta si sarebbe aspettato di sentire dalla donna, ma avrebbe saputo dire benissimo cosa non si aspettava. E in questa lunga sequela di reazioni non prese in considerazione, lo schiaffo che ricevette non appena fu a portata delle sua mani, godeva senza dubbio di una posizione di primo piano.
    L'ex homunculus venne preso in contropiede da un gesto così inaspettato, ma se anche non ne fosse stato sorpreso, lo schiaffo venne vibrato a tale velocità che lui, di sicuro, non sarebbe riuscito a intercettarlo. Così si ritrovò a guardare stupefatto quella strana creatura, mentre un'intensa sensazione di bruciore gli dilagava sulla guancia colpita e l'odore forte, metallico del proprio sangue e di quello della donna gli riempiva le narici.
    Era ancora totalmente allibito quando la risatina perversamente canzonatoria della donna squarciò il suo stupore e fece divampare la rabbia nel suo petto, come la donna ebbe modo di vedere dai suoi occhi che, da sorpresi, si irrigidirono immediatamente in un gelo d'ira. Non solo, se la donna fosse stata una buona osservatrice (E, a suo modo, lo era) avrebbe di certo notato come il braccio destro dell'uomo s'irrigidì violentemente, come se stesse per vibrarle a sua volta uno schiaffo, decisamente assai più violento del suo... e così era, sennonché Adam si ricordò della gabbia e, soprattutto, della situazione in cui si trovava. Chi diavolo era quella donna, perché si comportava in quella maniera terribilmente infantile? E perché le altre due rimanevano totalmente indifferenti a quanto stava accadendo, come se non potesse neppure sfiorarle l'idea che lui potesse risultare una minaccia per loro o, comunque, per la loro compagna?
    Era tutto dannatamente strano e illogico, ma lui non aveva modo di razionalizzare quanto stava accadendo né, a dirla tutta, ne aveva molta voglia: quello schiaffo aveva stuzzicato il suo orgoglio che, adesso, esigeva vendetta. Inoltre, a peggiorare il tutto, vi era la sgradevolissima sensazione del sangue della donna che impregnava parte della sua guancia e che gli imponeva il bisogno di sciacquarsi il viso da qualche parte il prima possibile, vista la sua ripugnanza verso lo sporco e i fluidi organici in genere; probabilmente la sua origine artificiale lo rendeva particolarmente sensibile da questo punto di vista e sebbene non fosse propriamente misofobo, potrebbe risultare particolarmente divertente raccontare della sua reazione quando, per la prima volta dopo la sua "nascita", scoprì il mirabile funzionamento di vescica e intestino... ma meglio stendere un velo pietoso e concentrarsi su quegli attimi concitati.
    Era ancora alla ricerca di una reazione utile per sbloccare la situazione senza farlo ammazzare quando, pochi attimi dopo lo schiaffo, notò come i capezzoli della donna si fossero inturgiditi a seguito proprio di quel gesto. Tale scoperta gli fece inarcare un sopracciglio ma, al contempo, gli diede un'idea.
    Vuoi giocare? Bene, giochiamo...
    Le avrebbe detto, quasi con un suono suadente, prima che saettasse con il braccio destro per afferrarle e strizzarle dolorosamente il seno sinistro. Purtroppo la sensazione di quel sangue vischioso che gli insozzava il palmo e le dita fu tutt'altro che di suo gusto, ma la gradevole consistenza di quel seno pieno fu un piacevole diversivo e, in ogni caso, era pronto a ben peggio pur di iniziare a capirci qualcosa sulla donna che gli stava di fronte. Donna che avrebbe percepito la propria mammella sinistra venir stretta senza alcuna grazia, in maniera dolorosa eppure non priva di un certo apprezzamento delle sue forme, mentre l'ira glaciale che risiedeva nei suoi occhi azzurri si scioglieva in una sfida esplicita a fargli vedere di cos'era capace.
    La situazione era incredibilmente strana e, anche se non sembrava, una certa parte dei suoi pensieri era diretta alla carrozza e alla sua robustezza, poiché sperava di poter fermare le due prima che la loro "allegra" opera di devastazione si fosse conclusa... forse più per curiosità che per reale senso di giustizia ma, dopotutto, non era bastato incontrare quel ragazzino per fare di lui un buon samaritano. No?

    CITAZIONE
    Status fisico: Illeso.
    Status psicologico: Schifato, arrabbiato ma estremamente incuriosito.
    Energia: 70/70
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    Potere: disattivato.
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    Per quanto sarebbe stato probabilmente molto piacevole afferrare quel seno e farlo suo, Adam non riuscì a conoscerne la sensazione poiché a differenza sua la donna era molto più preparata a ricevere un attacco. Quindi fece un sottilissimo balzo all'indietro per uscire dalla portata della mano di Adam e con la stessa leggiadria di prima sollevò in due tempi diversi entrambe le braccia, per vibrare non uno ma due colpi di frusta con quelle sanguigne estremità, perfette per aprire altri due grossi rossori sul suo volto e altre piccole ferite. Stavolta il dolore fu più intenso e rimase più liquido attaccato sul corpo di Adam. La donna che lo aveva schiaffeggiato ridacchiò più forte e più a lungo, al punto che quella maliziosa e infantile risata si trasformò ad un certo punto in una sorta di verso di puro piacere, qualcosa di malizioso e perverso ma che durò solamente un attimo. Era evidente che Adam si stava lasciando prendere in giro da quella figura, che a sua volta non lo stava prendendo minimamente sul serio.
     
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    Anche senza condividere l'animo "dispettoso" della donna, l'espressione a dir poco stupita di Adam sarebbe risultata comunque ridicola, poiché davvero l'ex homunculus non si aspettava di vedersela sfuggire con una tale facilità e, soprattutto, di ricevere altri due ceffoni che gli aprirono degli ennesimi taglietti sulle guance e sferzarono non poco il suo orgoglio già provato. Ciò che lo sorprese più di tutto, a parte la fluidità e le velocità dei movimenti della donna (A suo confronto, sembrava che lui annaspasse sott'acqua!), fu il modo in cui lei sembrava aspettarsi quella reazione da parte sua, cosa che lo destabilizzava non poco: era davvero di così facile lettura? In ogni caso, l'onta mista al bruciore di quei due colpi sostituirono ben presto lo stupore con un'ira trattenuta e rigida, pronta a esplodere nel momento più opportuno.
    E il momento migliore andava trovato al più presto, dato che quella dannata si stava prendendo gioco di lui mentre le sue compagne continuavano indifferenti il loro operato! Per un attimo vagliò la possibilità di reagire in maniera decisamente violenta o, addirittura, di darle le spalle e dirigersi direttamente verso le altre due, ma quella parte di lui che era più legata alla logica che non all'orgoglio, gli fece notare l'assurdità (E il pericolo) contenuto da queste due opzioni e pensò a un altro modo per sbloccare quella situazione. Ancora una volta, infatti, dopo avergli inflitto del dolore, la donna mostrò di essere decisamente eccitata, emettendo anche un inequivocabile verso di piacere: che fosse una sadica? Era per questo che le sue compagne si stavano dando al vandalismo? Se non le avesse viste ricoperte di quello strano "sangue" e con quelle assurde gabbie in testa le avrebbe facilmente credute tre tossicomani sballate. La questione, però, sembrava assai più complessa e inquietante di così, dunque doveva comportarsi con cautela e giocare al meglio le sue carte.
    Brava, sei stata davvero veloce...
    Esordì con voce calma, degnandola persino di un sorrisetto sardonico, mentre le si avvicinava di un solo passo, non ancora abbastanza per chiudere le distanze e poterla anche soltanto sfiorare... ma, per l'appunto, voleva che la donna si sentisse al sicuro e che, magari, aspettasse un altro suo passo o un vero e proprio tentativo di toccarla per reagire. Fu, dunque, proprio in quel momento che attivò la sua trasformazione, certo che la donna non poteva in alcun modo prevedere quell'eventualità: purtroppo i suoi pregiati indumenti di sartoria finirono a brandelli, ma lì dove fino a un attimo prima vi era un uomo sì imponente ma pur sempre un uomo, adesso vi era un tiranide di quasi due metri e mezzo con tre occhi rossi e decisamente ferini, interamente ricoperto di un nero strato di carapace lucido e che pure sembrava adattarsi al suo corpo come un secondo strato di pelle, tanto da permettere di vedere gli enormi fasci muscolari sottostanti. Ma, per quanto spaventosa sarebbe potuta risultare per la donna osservare quella mostruosità torreggiare su di lei, ciò a cui avrebbe dovuto davvero prestare attenzione sarebbero dovute essere le braccia di Adam, non solo perché vi si era aggiunto un secondo paio sottostante al "principale" ma anche e soprattutto per la loro lunghezza, decisamente superiore alla precedente.
    Grazie a quella crescita improvvisa del suo corpo, infatti, ciò che fino a un attimo prima non poteva neanche sfiorare era ora a portata di mano, in tutti i sensi. L'ex homunculus non perse tempo e saettò con il braccio superiore destro verso la gabbia che racchiudeva la testa della donna, per stringere con le dita le grate e impedirle, per quanto possibile, di balzare nuovamente indietro, mentre il braccio superiore sinistro avrebbe stretto il più saldamente possibile l'avambraccio destro della donna, anche se affondare le dita in quella poltiglia sanguinolenta non gli sembrava l'eventualità più gradevole di sempre. Infine, con le braccia inferiori avrebbe inflitto dieci profondi graffi sul corpo della donna: non voleva riprovare a stringerle il seno, poiché temeva che la donna sarebbe riuscita a divincolarsi prima, ma dei graffi gli sembravano una buona alternativa, visto che i cortissimi ma appuntiti artigli delle sue dita non avrebbero dovuto avere difficoltà a solcare la pelle della giovane e farle affiorare il suo di sangue. Gli artigli, dunque, affondarono nella pelle dei seni e proseguirono fino ad arrivare al ventre della donna che, ovviamente, a parte dei graffi dolorosi ma assolutamente superficiali, non avrebbe riportato altri danni.
    Appurato il sadismo assolutamente perverso di quella donna, adesso era curioso di scoprire se si fosse rivelata o meno masochista e, in caso contrario, era pronto a reagire di conseguenza. Una mossa avventata, forse, ma era stanco di prendersi schiaffi e di sentire quel sangue (E, a questo punto, quasi sperava che lo fosse davvero) denso e schifoso impiastricciargli il viso. Purtroppo per lui, però, se avesse sbagliato l'esecuzione della sua mossa o l'avesse proprio totalmente sbagliata, presto sarebbe potuto essere il suo di sangue a sporcargli la faccia.

    CITAZIONE
    Status fisico: Due escoriazioni su entrambe le guance, piccoli tagli sulle stesse.
    Status psicologico: Arrabbiato ma controllato, deciso a sbloccare la situazione.
    Energia: 65/70
    Tecniche usate: //
    Potere: - Tutte le ossa di Adam, al di fuori di quelle degli arti superiori, sono leggermente più resistenti del normale. Lo stesso vale per la sua carapace di Tiranide.
    - Le ossa degli arti superiori hanno una resistenza pari al ferro.
    - Quando un arto superiore viene influenzato da una delle tecniche mutanti di Adam, la mano e l'avambraccio vengono rivestite di una carapace più spessa del normale, dalla stessa resistenza delle sue ossa degli arti. Questa carapace si rigenera ogni volta che Adam disattiva una mutazione e la riattiva.
    - Quando Adam ha contemporaneamente tutti e quattro gli arti occupati dalle mutazioni, una corazza aggiuntiva si posiziona sulle sue spalle, proteggendo la parte superiore della schiena. Avrà la stessa resistenza delle ossa rinforzate NON degli arti superiori.
    Note: //

    11/06/2018 alle 16:00, EDIT: aggiunta la scheda status dimenticata.
     
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    La trasformazione di Adam riuscì a cogliere di sorpresa la donna che si ritrovò bloccata per un braccio e per la gabbia, facile vittima degli artigli della tiranide che lacerò i suoi seni e il suo ventre, aprendogli grossi solchi che aggiunsero altro sangue al suo vermiglio manto doloroso. L'espressione della donna cambiò, ma non di molto: la bocca si spalancò in un'espressione dolente ma non perse la lussuria di fondo, rivelando un istinto molto più che masochistico: aveva provato piacere dalla mossa di Adam? Venire lacerata in quel modo l'aveva chiaramente eccitata e il verso che scivolò dalla sue labbra spalancate era chiaramente dii puro piacere, ma questo non significava necessariamente che sarebbe rimasta a guardare. Usando il braccio libero, vibrò un violentissimo colpo ascendente, un pugno stavolta e non uno schiaffo, che colpì il mento di Adam così forte da stordirlo dolorosamente, costringendolo ad abbandonare la presa e permettendole quindi di fare qualche passo indietro. Adam avrebbe visto le mani della donna comparire da sotto quelle "maniche" di sangue, rivelando che queste due cose non erano la stessa cosa. Infatti, mentre le dita delle mani si avvicinavano al suo seno per toccare le ferite e stuzzicare i suoi stessi capezzoli lasciandosi sfuggire altri gemiti di piacere, le maniche di sangue che pendevano dai suoi gomiti assumevano l'aspetto di due fruste di sangue appuntite sulla sommità, come pungiglioni pericolosi al termine di code insidiose. La donna si stava dando piacere da sola, eccitata dalle ferite subite, mentre il sangue sul suo corpo si preparava a passare al contrattacco. Stavolta fu lei a farsi avanti, scattando verso Adam con quell'espressione di puro piacere sul volto, e quando fu a poco più di 5 metri da lui fece saettare in avanti quelle code, puntando le spine all'altezza della sua gola e del suo cuore, colpi precisi e letali... sembrava non voler andare più per mezzi termini.
     
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    Benché ad Adam piacesse ritenersi alieno da certi sentimenti meschini che ascriveva soltanto ai mortali e alla loro tendenza alla corruttibilità fisica e non, scoprì un piacere feroce nel sentire i suoi artigli squarciare la pelle della sua avversaria, mentre il sangue caldo di quest'ultima gli sporcava le dita. Certo, tale piacere fu decisamente smorzato dal sopraggiungere del bisogno di lavarsi le mani o di trovare delle salviette umidificate, ma non sarebbe troppo corretto insistere su questo punto e gettare un'ombra sul suo piccolo trionfo. Anche perché ci pensò proprio la donna a far calare direttamente la notte sulla testa dell'ex homunculus, viste tutte le stelle che gli lampeggiarono negli occhi: il pugno, infatti, che gli sferrò sul mento fu così forte e violento da far letteralmente schioccare le sue zanne appuntite, oltre da costringerlo ad allentare la presa delle mani, permettendole così di svincolarsi dalla sua presa e allontanarsi da lui per, probabilmente, iniziare una controffensiva.
    Fu una fortuna, però, che la donna non si lanciò immediatamente all'attacco, poiché Adam ebbe bisogno di qualche attimo per ritornare pienamente operativo (sebbene potesse già presagire l'arrivo di una violenta emicrania nelle ore successive), ma non appena si riprese i suoi tre occhi letteralmente fulminarono con uno sguardo ricolmo d'ira la donna... che lo sorprese stuzzicandosi i capezzoli e le ferite, mentre continuava a emettere gli ormai consueti gemiti di piacere. In effetti, anche se il suo scopo era proprio quello di scoprire se la donna fosse anche masochista oltre che sadica, non si aspettava di certo una simile reazione, che tra l'altro lo costrinse a domandarsi se la sua avversaria fosse consapevole o meno del dolore che infliggeva gli altri, dato che forse poteva credere di star dando delle carezze considerata la sua visione abbastanza confusa del dolore e del piacere. Fortunatamente, il ricordo della risatina irritante con cui aveva festeggiato l'averlo preso a sberle gli fugò ogni dubbio e lo convinse ad agire di conseguenza, anche perché la situazione si fece ben presto più pericolosa: la donna, infatti, fece emergere entrambe le mani e mostrò che tra il suo corpo e quello strano sangue non vi era propriamente una fusione quanto più un legame simbiontico, come ben potettero testimoniare quelle fruste di sangue che immediatamente si formarono.
    Adam immaginò quello che sarebbe accaduto da lì a poco non appena vide gli aculei che sormontavano quelle appendici e decise di intercettare il suo colpo: lasciò, infatti, che la donna sferrasse il suo attacco per capire dov'era intenzionata a colpire e, una volta compreso che mirava al cuore e alla gola, utilizzò il Rinjutsu N° 7 Intercettare sulla mano sinistra dell'arto inferiore, posizionata proprio a coprire la zona tra la sua gola e il suo sterno, oltre che con il palmo rivolto verso la donna. In tal modo, la lastra d'energia di 50x50 cm avrebbe coperto non soltanto una buona metà del suo torso (Proteggendo, dunque, anche il suo cuore) ma anche tutto il suo collo, vanificando l'offensiva della donna che avrebbe dovuto trovarsi nell'impossibilità di cambiare direzione alle fruste o comunque trovare assai difficoltoso farlo. Una volta deviati gli aculei, Adam non avrebbe perso tempo e prima che la donna potesse riorganizzarsi, avrebbe afferrato quelle orrende appendici tentacolari al volo, utilizzando le mani delle braccia superiori (decisamente più forti di quelle inferiori) per stringerle e raccoglierle intorno ai polsi, come se si stesse apprestando a un atipico tiro alla fune, prima di dare un violento strattone alla donna, con il semplice scopo di farle perdere l'equilibrio per qualche attimo e ritardare una sua possibile reazione.
    A quanto pare ti piacciono le carezze rudi, tesoro... vediamo se ho la mano abbastanza pesante per te, allora!
    Quanto fatto fino ad allora, però, era finalizzato a un solo obiettivo, quello di mettere a segno un colpo che gli desse almeno un vantaggio consistente sulla sua avversaria; attivò, infatti, la Kearinomanzia N°1: Lancia del fulmine sulla mano destra del braccio inferiore, fino a quel momento rimasto inutilizzato, per poi lanciare la pericolosa saetta verso la spalla destra della donna, con il chiaro intento di metterle fuori uso il braccio annesso.
    Se il colpo fosse andato a segno come sperava, avrebbe probabilmente inflitto un danno importante alla sua avversaria, scoperto fin dove arrivava la sua adorazione per il dolore e, soprattutto, dimostrato a se stesso che lui non aveva nulla da spartire con gli eroi, dato che non si era minimamente preoccupato per la donna né si era chiesto se stava facendo la cosa giusta.
    A dire il vero, però, quel ragazzino in calzamaglia che si riempiva la bocca di eroismo e giustizia non gli era sembrato, poi, molto turbato nel fracassargli con un pugno la cassa toracica e mandarlo dritto nella stratosfera... forse, allora, la discriminante da cercare era un'altra?

    CITAZIONE
    Status fisico: Due escoriazioni su entrambe le guance, piccoli tagli sulle stesse.
    Status psicologico: Deciso e concentrato.
    Energia: 50/70
    Tecniche usate: Rinjutsu N° 7 Intercettare: Semplice tecnica che consiste nel condensare una minima parte di energia, sotto forma di lastra brillante di piccole dimensioni (massimo 50 cm x 50 cm). E' particolarmente resistente ai danni convenzionali, specialmente nei confronti dei proiettili (anche se hanno leggere tecniche di potenziamento a base di energia). Blocca la frammentazione e la deviazione del colpo oltre a disperdere qualsiasi forza che lo spinge, pertanto anche se è un colpo fatto per rimbalzare o perforare alla massima potenza non riuscirà ad oltrepassare questa barriera. Per essere proiettata ha bisogno di una mano che la direzioni, non può essere spostata durante il turno di attivazione ed è possibile materializzarne anche due contemporaneamente sfruttando entrambe le mani. Non è consentito usare questa tecnica a palmi chiusi e la protezione risulta pressoché aderente alle mani.
    Costo: 10
    Kearinomanzia N°1 Lancia del fulmine: Nel palmo della mano dell'utilizzatore viene materializzata una sottile massa elettrica che poi si prolungherà assumendo la forma di una lancia lunga 150 cm. La lancia può essere scagliata al doppio della propria velocità fino ad una distanza massima di 10 metri. Quest'arma pur essendo di energia e scomparendo dopo aver inflitto danni viene considerata da altre tecniche come se fosse un'arma convenzionale a tutti gli effetti. La lancia elettrica è molto efficace sui corpi umani, ma meno contro le barriere energetiche ed elementi convenzionali, infligge danni da penetrazione ed magnetizza la zona colpita in caso di esseri viventi per 3 turni. La zona viene magnetizzata anche se non infligge danni al bersaglio ma riesce a colpirlo. Questa tecnica è più efficace contro un nemico magnetizzato.
    Costo: 5
    Potere: Livello 1
    - Tutte le ossa di Adam, al di fuori di quelle degli arti superiori, sono leggermente più resistenti del normale. Lo stesso vale per la sua carapace di Tiranide.
    - Le ossa degli arti superiori hanno una resistenza pari al ferro.
    - Quando un arto superiore viene influenzato da una delle tecniche mutanti di Adam, la mano e l'avambraccio vengono rivestite di una carapace più spessa del normale, dalla stessa resistenza delle sue ossa degli arti. Questa carapace si rigenera ogni volta che Adam disattiva una mutazione e la riattiva.
    - Quando Adam ha contemporaneamente tutti e quattro gli arti occupati dalle mutazioni, una corazza aggiuntiva si posiziona sulle sue spalle, proteggendo la parte superiore della schiena. Avrà la stessa resistenza delle ossa rinforzate NON degli arti superiori.
    Note: Lastra di energia generata dal Rinjutso Intercettare sul palmo della mano sinistra del braccio inferiore.
     
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    Intercettare non permise ad Adam di bloccare l'attacco delle code, decisamente tutt'altro che convenzionali, che tuttavia vennero intercettate dai suoi arti. Le mani della Tiranide vennero ferite in maniera significativa ma fortunatamente il fatto che le ossa che le componevano erano molto più resistenti del normale gli permisero di non aggravare troppo il danno. Adam si ritrovò però con dei grossi squarci sui suoi stessi arti che partivano dal palmo e si prolungavano su tutto l'avambraccio nella zona più bassa, ricoperta di vene, cosa che trasformò quelle lacerazioni in copiose perdite di sangue molto dolorose. La presa delle sue braccia non si sarebbe mai rivelata abbastanza stabile era trattenere la donna e impedirle di schivare, quindi nel tempo in cui Adam materializzò la lancia e si preparò a scagliarla col dovuto movimento, la donna con la gabbia in testa si fece indietro lateralmente, sfuggendo alla presa degli arti sanguinanti ed evitando facilmente la lancia del fulmine che non era esattamente uno strumento poderoso da utilizzare corpo a corpo. Se non altro Adam poteva piacevolmente constatare come un'arte generica come il Rinjutsu non potesse avvicinarsi nemmeno lontanamente all'affidabilità del suo potere, alla quale però l'ex Homunculus non sembrava concedere nemmeno il credito minimo. Il sangue che la donna riuscì a strappare al suo avversario si unì a quello che portava anche lei, senza concederle vantaggio apparente ma strappandole un lungo e piacevole verso di piacere, cosa che la portò a stringere con forza i seni danneggiati per farli sanguinare più forte mentre la sua intimità iniziava a mescolare fluidi corporei femminili nella parte finale di quell'abito di sangue. Ancora una volta le fruste acuminate schioccarono di fronte ad Adam, come serpi fameliche, poi un altro scatto si preparò ad attaccarlo nella stessa identica maniera, ben convinta che l'ex Homunculus avrebbe dato ancora una volta poca importanza alla sua resistenza fisica.
     
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    Gli errori, si sa, si pagano e quando non si ha molta esperienza nel fare qualcosa sbagliare è il risultato più ovvio e naturale. Adam, come si può facilmente intuire, non era granché avvezzo agli scontri fisici e quello che gli era sembrato un piano affidabile si era rivelato fragile proprio come la sua tecnica difensiva che, purtroppo per lui, non riuscì a deviare quei pericolosi aculei, costringendolo così a pagare un prezzo abbastanza elevato. Ma non troppo caro, poiché se il suo carapace e i suoi muscoli non poterono nulla contro quelle estremità appuntite, le sue ossa molto resistenti deviarono il colpo, causandogli così ampi squarci sulle mani e sugli avambracci inferiori, ma impedendo che riportasse danni assai più gravi.
    Purtroppo, il dolore inteso di quei colpi e l'agilità superiore della donna resero vano il suo tentativo di trattenerla e la lancia del fulmine risultò assolutamente inutile, mancando il bersaglio che, come sempre, ritornò a gemere più forte di prima mentre si stimolava i seni feriti che stillarono altro sangue. L'espressione di Adam si fece immediatamente carica di ira e i suoi lineamenti si distorsero in una smorfia a metà tra l'indignazione e il disgusto, più verso se stesso che verso la donna: dopotutto la sua avversaria era evidentemente alterata, se da droghe o altro non poteva saperlo, ma l'idea di venir ferito da una che fino a un momento prima rideva come un'idiota e si comportava come la più perversa e disturbata bambina del mondo andava a toccare un nervo scoperto per lui assai più doloroso di quei squarci. Tanto che, per un attimo, le tempie gli pulsarono seguendo lo stesso ritmo con cui gli avambracci venivano morsi dal dolore, con i tre occhi che sembrarono brillare più accesi e ferini che mai sotto quella luna sorniona, mentre i muscoli si gonfiavano come se si stessero preparando a un violento assalto.
    Quasi immediatamente, però, la tiranide ritrovò la calma e la sua logica ferrea lo riportò sui giusti binari: il suo avversario era indubbiamente abile e decisamente più esperto di lui a gestire quella situazione ma, a giudicare dall'odore che percepiva e dal modo in cui continuava a stimolarsi sempre più intensamente, era sempre più eccitato e, forse, meno lucido. Era su questo che doveva puntare, anche perché non poteva sapere se le sue due compagne avrebbero continuato a prendersela con la carrozza in eterno e se avessero deciso di attaccarlo in gruppo... beh, meglio non pensarci.
    Affondi un po' troppo le unghie per i miei gusti, ragazza...
    Cercò di alleggerire di poco la tensione facendo un po' d'ironia, più che altro perché parlare lo aiutava a rimanere concentrato, mentre la donna ritornava nuovamente alla carica, avvicinandosi e rilanciando lo stesso attacco. Stavolta, però, non si sarebbe lasciato cogliere impreparato: attivò su entrambe le mani inferiori (quelle ferite) la tecnica Unguis, facendo così apparire lo spuntone osseo acuminato e lievemente ricurvo dai suoi palmi ma, soprattutto, ricoprendo i due arti dalla mano fino all'avambraccio da un resistente strato di carapace, prima di frapporli tra sé e gli aculei della donna che avrebbero impattato contro una corazza dura quanto le ossa che le avevano respinti pochissimo tempo prima. Mentre, però, aspettava di deviare l'attacco della donna, avrebbe attivato Gladius sulle braccia superiori, generando da sopra le due mani un'appuntita lama ossea con cui avrebbe sferrato un pesante attacco contro quei pseudo tentacoli di sangue, non appena quest'ultimi avessero impattato contro i suoi avambracci corazzati; in quel momento, infatti, sfruttando la momentanea mancanza di controllo subito dopo lo scontro tra gli aculei e gli avambracci corazzati, avrebbe menato due poderosi fendenti dall'alto verso il basso, al solo scopo di "ghigliottinare" quelle fin troppo lunghe appendici o, comunque, di ferirle prima di passare al contrattacco vero e proprio.
    Vediamo se sono in grado di renderti il favore!
    Scattò, dunque, verso di lei, tenendo le quattro braccia davanti a sé come blanda protezione e colmando i cinque metri che li separavano in mezzo secondo, deciso a sferrarle un attacco multiplo che non avrebbe potuto evitare, non nella sua interezza. Se, infatti, le lame delle braccia superiori tentarono un affondo verso le spalle della donna, decise ad affondare nella carne e almeno danneggiare le clavicole o i legamenti annessi, gli spuntoni dei palmi delle mani inferiori avrebbero aggredito nuovamente i seni e il ventre della donna, stavolta non limitandosi a graffiarne sia pure profondamente la pelle ma a squarciarne proprio la carne.
    Era un attacco ardito e il carapace cresciuto sulle sue spalle a causa delle mutazioni che interessavano tutte le sue braccia non rappresentava una difesa assolutamente affidabile, ma poiché l'approccio più prudente non aveva portato a nulla, anzi si era dimostrato a dir poco deleterio, aveva voluto puntura su un attacco fisico, cercando di coglierla di sorpresa e letteralmente sbaragliare le sue difese. In ogni caso, se la donna era affamata di "piacere" e sensazioni forti, avrebbe trovato ciò che cercava.

    CITAZIONE
    Status fisico: Due escoriazioni su entrambe le guance, piccoli tagli sulle stesse e due profondi squarci stillanti sangue lungo le mani e gli avambracci inferiori.
    Status psicologico: Infuriato ma concentrato.
    Energia: 20/70
    Tecniche usate: Unguis - Adam estrae un osso dal palmo della sua mano, dalla forma di un lungo chiodo di 3 cm, simile ad uno spuntone acuminato. Può essere anche leggermente ricurvo, come una zanna, e risulta resistente come le ossa degli arti superiori. Impedisce di impugnare armi, ma è un'arma pericolosa.
    Costo: 5
    Gladius - Adam estrae dal polso sotto o sopra la sua mano, una lunga lama di ossa lunga fino a 60 cm, affilata su entrambi i lati e appuntita sull'estremità. Sottile ma affilata, resistente come le ossa degli arti superiore, perfetta per sminuzzare i nemici come rasoi.
    Costo: 10
    Potere: Livello 1
    - Tutte le ossa di Adam, al di fuori di quelle degli arti superiori, sono leggermente più resistenti del normale. Lo stesso vale per la sua carapace di Tiranide.
    - Le ossa degli arti superiori hanno una resistenza pari al ferro.
    - Quando un arto superiore viene influenzato da una delle tecniche mutanti di Adam, la mano e l'avambraccio vengono rivestite di una carapace più spessa del normale, dalla stessa resistenza delle sue ossa degli arti. Questa carapace si rigenera ogni volta che Adam disattiva una mutazione e la riattiva.
    - Quando Adam ha contemporaneamente tutti e quattro gli arti occupati dalle mutazioni, una corazza aggiuntiva si posiziona sulle sue spalle, proteggendo la parte superiore della schiena. Avrà la stessa resistenza delle ossa rinforzate NON degli arti superiori.
    Note: Gladius attivo in entrambe le braccia superiori, Unguis attivo nelle due inferiori.

    17/06/2018 alle 16:52, EDIT: completato la risposta postata, per errore, non finita.

    Edited by Kira dietro lo specchio. - 17/6/2018, 16:52
     
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    Assai più efficienti e repentine di una lancia del fulmine telefonata e prevedibile, le braccia di Adam riuscirono a cogliere di sorpresa le sua avversaria che si ritrovò prima impalata dai suoi arti e poi attaccata da quelle lame che completarono il danno subito dalle braccia, tranciandole di netto a circa poco più sopra dei gomiti, facendo cadere a terra il moncherino e lo strato in eccesso di sangue che formava quelle estremità acuminate. Nonostante la sua agilità, quella donna era di una fragilità inaudita e bastò davvero poco per tagliarle le braccia come se fossero stati due panetti di burro attaccati alle sue braccia. Quando questo avvenne dai moncherini iniziò ad uscire una copiosa quantità di sangue, dei schizzi accompagnati da grida di dolore distorte che in una parte celavano un verso decisamente lussurioso, ma che perlopiù costrinsero la donna a spalancare quel che restava delle sue braccia mentre lentamente cadeva in ginocchio, chiaramente inerme. Il danno che aveva subito non le avrebbe permesso di continuare a combattere e anzi, forse era perfino letale, tuttavia anche se ora era in ginocchio davanti ad Adam, non si fermò ed iniziò a strisciare verso di lui sulle sue ginocchia, continuando a gridare dolorosamente per il danno subito. Il grido attirò l'attenzione delle altre due che smisero di colpire la carrozza per alzare il capo e, senza voltarsi, capire cosa fosse successo con i loro sensi. La carrozza era malconcia ma non ancora danneggiata in maniera significativa. L'ex Homunculus aveva dunque davanti a sé il chiaro fatto che le sue avversaria dal punto di vista fisico non avevano la minima possibilità contro di lui, se non un'affidabile agilità e quelle particolare abilità di mutare le estremità di sangue. E ora? Cosa avrebbe fatto Adam? Un colpo di grazia? O un attacco senza pensarci due volte alle altre due che restavano in campo?
     
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    Gonfio d'ira e di orgoglio ferito com'era, non poté fare a meno di pregustare l'attimo in cui le sue due lame avrebbero morso la carne della donna, affondando in lei con un piacere voluttuoso, quasi sensuale, ma quando fu davvero su di lei e mulinò i due fendenti diretti alle sue braccia la sensazione fu ben diversa da come aveva immaginato: quasi non si accorse di averle tagliato gli avambracci di netto, tanto i suoi muscoli, i suoi tendini e persino le sue ossa cedettero facilmente al passaggio delle sue lame, separandosi docilmente dal resto del corpo come se non fossero mai state una cosa sola. Non ebbe modo di registrare se la scoperta lo avesse rallegrato o meno, poiché immediatamente dai moncherini per terra e soprattutto dai restanti arti ancora connessi al corpo della donna, iniziò a zampillare il sangue. Una pioggia rossa che non si limitò a ricoprire il selciato antico della strada ma che bagnò anche lui, con lunghi e bollenti rivoli di sangue non suo che gli scorreva pigramente addosso, insinuandosi tra le giunture del suo carapace, dandogli una terribilmente sgradevole sensazione di sporco.
    La donna spalancò la bocca in un grido di violentissimo dolore, benché Adam poté comunque percepirvi l'eco ormai familiare di perverso piacere che, come al solito, accompagnava la sua sofferenza, mentre s'inginocchiava davanti a lui vinta e forse in concreto pericolo di morte. L'ex homunculus la guardò come se la stesse vedendo per la prima volta, stupefatto che fosse tutto finito così velocemente... e, allo stesso tempo, interdetto con se stesso per le emozioni che tardavano ad arrivare e che pure, però, avrebbe dovuto provare: dov'era la gioia feroce della vittoria o la soddisfazione ancora non sazia dell'orgoglio? Non provava alcun piacere da quanto stava vedendo, se non un lieve disgusto e una nota lieve, eppure ben percepibile di ingordigia, come se la sua avversaria sconfitta, ferita forse mortalmente fosse troppo e troppo poco allo stesso tempo. A ogni respiro si riempiva i polmoni e la mente del profumo metallico e dolciastro del sangue, l'aria era così satura che persino le sue antenne simili a corna lo assaggiavano e, se da un lato se ne sentiva nauseato, da un altro ne voleva ancora.
    Era ancora impegnato ad analizzare le sue emozioni contrastanti quando si accorse che la donna, malgrado tutto, non si era ancora arresa del tutto e mentre continuava a strisciare verso di sé sulle ginocchia, gridava piena di dolore. Tale grido, così acuto e violento attirò l'attenzione delle sue compagne che smisero di colpire senza freno la carrozza e alzarono la testa come degli animali spaventati, come se volessero capire cosa stesse accadendo con l'ausilio del solo udito.
    Adam pensò in fretta e vagliò tutte le possibilità che gli si presentarono: se la donna avesse continuato a urlare in quel modo, di certo le sue due compagne sarebbero intervenute ad aiutarla, del resto poteva anche tentare un nuovo attacco diretto, provando a coglierle di sorpresa e annichilirle così come aveva fatto con la sua prima avversaria. D'altro canto, se avesse voluto fare le cose in maniera davvero pulita, avrebbe potuto sferrarle facilmente il colpo di grazia, azzittirla e poi decidere il da farsi con più calma...
    Certo, non aveva mai ucciso nessuno fino ad allora, ma vista la scarsa considerazione che aveva della vita degli umani (O delle altre creature) quello non era un problema e poi, a vedere la donna che gli strisciava ai piedi... che vita poteva essere la sua? Distorta com'era dalla follia e da quella insana perversione? Sarebbe stato facile trafiggerle il cuore e porre fine alle sue sofferenze, dunque perché esitava così?
    Al diavolo! Calmati, stai al gioco e forse te la caverai...
    Si ritrovò a "rassicurarla", mentre con la mano destra superiore l'afferrava per le sbarre della gabbia e la sollevava, ponendola di fronte a sé e alle sue compagne, facendo ben attenzione che i suoi piedi non toccasse terra per evitare che potesse dimenarsi con troppa forza, sempre che avesse sufficienti energie per fare una cosa simile. Il corpo della donna era estremamente leggero e Adam ebbe la netta impressione che fosse un burattinaio che si apprestava a muovere la sua marionetta di fronte a un pubblico pagante... prospettiva che non trovò particolarmente gradevole ma che dovette ammettere rispecchiava perfettamente la situazione.
    Non appena, dunque, la donna fu sollevata e rivolta verso le sue due alleate, affinché quest'ultime potessero guardarla in viso (E non solo) nel caso si fossero voltate, con la mano sinistra fece quello che aveva provato a fare fin dal primo momento: afferrarle il seno e strizzarglielo, questa volta più con lo scopo di recarle piacere che quello provocarle altro dolore. Adam, infatti, voleva vedere se la perversa adorazione per il dolore della donna, malgrado la duplice amputazione, potesse permetterle (sia pure con il suo aiuto) di trasformare tutta quella sofferenza in intenso piacere, rendendo quelle urla di dolore dei gemiti bollenti. Se ci fosse riuscito, probabilmente le due donne si sarebbero calmate permettendogli di tentare un attacco a sorpresa oppure, meglio ancora, forse si sarebbero potute interessare a lui e sarebbero state loro ad avvicinarsi... in caso contrario, avrebbe comunque disposto di un autentico scudo umano.
    Anche se quest'ultima opzione gli appariva eccezionalmente sgradevole, dunque preferì concentrarsi sulla buona riuscita di quel piano semplicemente folle: la donna avrebbe potuto percepire facilmente quella mano semplicemente enorme e armata con gli artigli che conosceva bene, stimolarle abilmente il seno che riusciva perfettamente a contenere, stuzzicandole tanto il capezzolo turgido quanto le ferite che le aveva inferto poco tempo prima. Anche la mano destra inferiore seguì lo stesso esempio, anche se per via della "zanna" che aveva sul palmo si limitò a titillarle il capezzolo con le lunghe dita, pizzicandolo di tanto in tanto con gli artigli. L'ultima mano libera, invece, si diresse a carezzarle l'interno coscia, in modo da chiarirle quali fossero le sue intenzioni. Certo, era semplicemente folle cercare di "sedurre" qualcuno dopo avergli tagliato le braccia e, in effetti, Adam non poté fare a meno di chiedersi se il seme della pazzia non fosse attecchito in lui, magari portato dal sangue che gli insozzava buona parte del corpo ma non si diede una risposta, anzi decise di spingersi fino in fondo e vedere se, alla fine di tutta quella storia, sarebbe riuscito o no a riconoscere il suo volto.

    CITAZIONE
    Status fisico: Due escoriazioni su entrambe le guance, piccoli tagli sulle stesse e due profondi squarci stillanti sangue lungo le mani e gli avambracci inferiori.
    Status psicologico: Deciso ad andare fino in fondo.
    Energia: 28/70
    Tecniche usate://
    Potere: Livello 1
    - Tutte le ossa di Adam, al di fuori di quelle degli arti superiori, sono leggermente più resistenti del normale. Lo stesso vale per la sua carapace di Tiranide.
    - Le ossa degli arti superiori hanno una resistenza pari al ferro.
    - Quando un arto superiore viene influenzato da una delle tecniche mutanti di Adam, la mano e l'avambraccio vengono rivestite di una carapace più spessa del normale, dalla stessa resistenza delle sue ossa degli arti. Questa carapace si rigenera ogni volta che Adam disattiva una mutazione e la riattiva.
    - Quando Adam ha contemporaneamente tutti e quattro gli arti occupati dalle mutazioni, una corazza aggiuntiva si posiziona sulle sue spalle, proteggendo la parte superiore della schiena. Avrà la stessa resistenza delle ossa rinforzate NON degli arti superiori.
    Note: Gladius attivo in entrambe le braccia superiori, Unguis attivo nelle due inferiori.
     
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    Appena Adam afferrò la gabbia, si rese immediatamente conto che quest'ultima era fissata in maniera molto precisa ed insidiosa intorno alla testa della donna, avrebbe dovuto accorgersi che quelli che prima erano versi di dolore e lussuria si trasformarono ben presto in un suono gutturale e strozzato, che non le avrebbe permesso di dimenarsi troppo visto che, a tutti gli effetti, stava soffocando. Adam poteva sentire perfino il fragile collo scricchiolare come se potesse spezzarsi da un momento all'altro, anche per colpa del modo in cui la donna si muoveva, evidentemente non riusciva a rendersene conto accecata com'era dal dolore delle amputazioni. Sia prima che dopo l'intervento malizioso di Adam però, la donna on smise un solo istante di mugugnare assieme a quei versi di puro dolore, era evidente che nella sua follia continuava ad apprezzare quella distorta forma di piacere, e che quindi Adam poteva torturarla fino alla morte, avrebbe visto il suo corpo reagire sempre in maniera perversa e lussuriosa, con le movenze degli arti tremolanti che ricordavano quelle di un amante impaziente e vogliosa, mentre i capezzoli turgidi e il clitoride in bella vista rendevano evidente che oramai non c'era solo sangue sul suo corpo, ma una dose di umori semplicemente folle per una donna che stava effettivamente morendo. Il sangue che sgorgava dalla gabbia iniziò a macchiare le zampe di Adam ma quella presa avrebbe impedito in qualsiasi modo che quella folle donna potesse attaccarlo. D'altro canto, non sembrava esserci nessun tipo di esclusività sonora nei sensi delle altre due, anzi smisero quasi subito di attaccare la carrozza separandosi da essa: oramai i cingoli erano danneggiati, non avevano motivo di preoccuparsi che potesse scappare da loro, quindi la priorità divenne improvvisamente rispondere alle grida di dolore della loro compagna, iniziando ad avvicinarsi ad Adam restando a circa 3 metri di distanza l'una dall'altra e arrivando facilmente ameno di 5 metri. Identiche in tutto e per tutto alla prima delle donne, quelle due sfoggiavano una mutazione cristallina del sangue in forma di due grossi pungiglioni, e sembravano tanto incuriosite da Adam quanto vogliose di attaccarlo e sentire l'odore del suo sangue. Non poteva evitare la loro attenzione a quel punto, era evidente.
     
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