-
.Una mattina serena, ed una camminata tranquilla, Ashtar respira a pieni polmoni quell'aria satura di odori mentre lungo la zona esterna del centro commerciale, il profumo di pane appena fatto, pizza, cornetti caldi e caffè invade le narici in vampate fumose.
Già di prima mattina si può dire che il suo vestiario è ricercato, nere piume da vaghi riflessi viola sulla spalla destra attaccato sul petto da una spilla argentata. La giacca senza la manica sinistra, dal color nero scuro e dai ricami rossi aperta sul petto a mostrare una camicia di lino bianca. L'abbigliamento mostra il tatuaggio sul braccio sinistro il quale simboleggia in qualche modo il giorno e la notte. Porta degli eleganti guanti in pelle nera, anch'essi ricamati di rosso giusto per nascondere i segni delle porte del sangue.
Il suo camminare è segnato da un ritmico leggero battere del suo Diamond Eyes, Indossa pantaloni in pelle stretti, ma arricchiti da ricami e cinghie argentate e stivali in tono con l'abbigliamento ed in un certo senso, questo suo senso estetico lo distingue dalla folla pur mantenendo un sorriso arrogante sul volto come se si prendesse un po beffa degli altri.
Controlla ancora una volta sul volantino che aveva recuperato, non è da molto che gira senza una scorta o un autista trovare con precisione i luoghi non è sempre così immediato ma la pazienza è comunque una sua peculiarità, se non sai basta chiedere.
Dovrebbe esserci una mostra particolare quel giorno in quello stesso centro commerciale, i quadri raffigurati sono creati in modo che chi li osserva veda se stesso dipinto all'interno dei quadri, un semplice gioco di riflessi dipingendo su di uno specchio con tratti generici, ma la curiosità di una simile arte ha portato Ashtar ad interessarsi, dopotutto, la sua casa dovrebbe essere presto pronta e non si sa mai potrebbe anche decidere di acquistare qualcosa.
Si ferma quindi cercando di individuare qualcuno che possa dargli un indicazione, magari qualcuno di annoiato o comunque non impegnato in altre conversazioni.SPOILER (clicca per visualizzare)Scusa se il post è un po misero XD le prime volte che gioco un personaggio ho talmente tanto spazio di possibilità che divago nel caos.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Tranquillo,tanto i miei post saranno simili ai tuoi XDSPOILER (clicca per visualizzare)Narrato
Parlato
Pensato
Erik quel giorno non aveva niente da fare...aveva finito presto con le lezioni,e di certo non si sarebbe messo a studiare appena uscito da lezione.Il giorno seguente sarebbe stato venerdì,il che non era un giorno molto pesante;e questo significava che il giorno dopo ancora sarebbe stato sabato,e bastava solo questo per caricare Erik di buon umore.Come suo solito si era recato lì a piedi,senza prendere mezzi,godenosi una bella e rilassante camminata.Di solito quando andava al centro commerciale,ci andava con i suoi pochi amici,essendo che aveva i suoi posti dove andare quando era da solo,ma stavolta aveva optato proprio per quel posto...chissà,magari per andare a provare una delle nuove pizzerie al taglip appena aperte.Tuttavia era ancora presto,ed il giovane avrebbe continuato a girare guardando per le vetrine senza mai fermarsi a nessuna di essere.Incredibile come Erik andasse lì più per uscire e camminare che per visitare ogni singolo negozio;tuttavia più tardi avrebbe fatto delle fermate in alcuni dei suoi posti preferiti:il negozio di animali,il negozio di anime e videogiochi,il negozio di elettronica,la nuova pizzeria ed infine la gelateria.Aveva già tutto in mente Erik,che per il momento si limitava a camminare però. -
.
Non ci vuole molto perché la sua attesa nel cercare qualcuno che potesse dargli un indicazione trovasse una fine, puntando lo sguardo in direzione di Erik che si avvicinava senza prestare particolar attenzione a ciò che aveva attorno, quindi sicuramente non era particolarmente occupato in qualcosa. Si ferma quindi a circa cinque metri da lui attendendo che il ragazzo facesse giusto qualche passo.
<scusa, potrebbe gentilmente aiutarmi a trovare questo luogo?> afferma allungando appena il volantino, tutto era minimamente studiato per lasciare comunque all'interlocutore il suo spazio vitale, senza seguirlo come uno stalker o intralciarne il passo, ma comunque per evitarlo avrebbe dovuto aggirarlo quindi nel caso sarebbe stato certo certezza che il passante è comunque di fretta impossibile non notare qualcosa che ti passa davanti e che devi evitare, nel caso succeda si è pur sempre stati ignorati, quindi... passiamo al prossimo.. -
.
Erik si ritrovò un ragazzo che lo fermò per chiedergli delle indicazioni.Anche se se ne stava in pace per i fatti suoi,un passante che chiedeva indicazioni non guastava più di tanto,quindi il ragazzo fu felice di aiutarlo
Certo,fammi vedere
Disse dando del tu all'interlocutore.Non lo aveva fatto con cattiveria,era soltanto il suo modo di porsi,infatti non lo intendeva come una mancanza di rispetto,e se fosse capitato a lui non se me sarebbe curato minimamente.Prese delicatamente il volantino tirandolo un po a se,senza tuttavia staccarlo dalla mano del ragazzo.
Una mostra?Non sapevo ci fosse una mostra
Pensò vedendo il volantino.In effetti non ne sapeva niente della mostra,e sinceramente non gli interessava molto,dato che non si curava di quel genere di cose.
Non saprei...aspetti
Disse,stavolta invece si era rivolto a lui usando la forma di cortesia,magari perchè un "aspetta" in quel caso sarebbe risulato arrogante,quindi gli venne quasi istintivo dire in quel modo.Per fortuna vi era scritto in piccolo il luogo dove si sarebbe svolta la mostra;quindi Erik poteva benissimo indicargli il posto
Allora...
Disse Erik lasciando il volantino e mettendosi affianco al ragazzo iniziando ad indicare la direzione davanti a lui con il dito
...devi andare da quella parte,sempre dritto,appena arrivi vicino la palestra devi girare a destra e fare qualche altro passo:il negozio si trova proprio infondo
Disse sperando di essere stato chiaro. -
.
Ashtar rimase fermo con un sorriso cortese, il ragazzo sembrava essere perfettamente nella media, uno tra tanti di quelli che non si noterebbero mai in mezzo alla folla, il suo modo di parlare non era preciso, ma istintivo e naturale.
Lascia che l'altro osservi il volantino per capire la zona ed osserva le indicazioni capendo alla fin fine dove sarebbe dovuto andare.
<senti> inizia utilizzando lo stesso tono del ragazzo, parlare nello stesso modo delle persone che incontri solitamente permette di metterle a loro agio <sono stato diseredato da poco, i soldi non sono un problema ma diciamo che nel mondo di chi ha soldi l'amicizia è qualcosa di utile. Non ho ancora avuto modo di fare amicizie e non conosco bene la zona, quindi se ti va potresti accompagnarmi, sembri essere di qui dopotutto. Non sentirti in obbligo di accettare comunque, male che vada però ottieni un aperitivo gratis>
Rimarrebbe li quindi con lo stesso sorriso gentile attendendo un responso dal ragazzo davanti a lui.. -
.
Erik rimase un po stranito da quelle parole:che fosse un maniaco serial killer psicopatico?Un omosessale?O magari semplicemente qualcuno in cerca di amicizia.Doveva dargli il prima possibile una risposta,ma non sapeva cosa fare,ed il cuore iniziò a battergli forte
Oddio cosa vuole questo ora?Forse è solo un frocio che ci sta provando.In quel caso basterà dirgli che non mi piace prenderlo in culo...se fosse un criminale sarebbe forse peggio,ma qui è pieno di gente...se non lo seguo in posti vuoti non potrà ammazzarmi davanti a tutti.Lo terrò d'occhio,e se cercherà di fare qualcosa in un modo o nell'altro non glielo permetterò
In un attimo Erik aveva analizzato paranoicamente ogni scenario possibile,per scappare in caso il tizio avesse provato ad aggredirlo,e non volendo dire di no e risultare scortese,gli disse timidamente che era d'accordo
V-va bene
Ora era deciso:Erik sarebbe stato condannato a camminare insieme a quel ragazzo,e a scambiare due parole con lui,e questo non lo rendeva molto felice...ma chissà,forse avrebbe trovato un nuovo amico
Andiamo
Disse iniziando a camminare per dirigersi alla mostra
Questa non ci voleva,ora devo andare anche a vedere la mostra
Non avrebbe detto altro,e non avrebbe parlato finchè il ragazzo non gli avrebbe dato motivo aprendo lui una conversazione. -
.
Sorride seguendo il ragazzo verso la mostra riprendendo il suo classico battere ritmico del bastone da passeggio <comunque, io mi chiamo Ashtar, piacere>
afferma in un primo momento, nota la leggera indecisione nella voce del ragazzo quel tanto che basta a non cercare un contatto fisico neanche con la stretta della mano.
<non so cosa possa piacerti quindi, sentiti libero di farmi conoscere un po di posti, non voglio costringerti a seguire solo me in cose che non ti piacciono, dopotutto ognuno ha le sue passioni non credi?> certo è che Ashtar si sofferma ad osservare tutto ciò che si può definire bello, vestiti, opere d'arte, ragazze sembra che non cerchi qualcosa in particolare ma la bellezza in senso più generico.
<pensavo la mostra fosse interessante perché rivedi te stesso nei quadri, sono opere anche piuttosto crude che ti permettono di vedere te stesso nei panni di torturato e torturatore, potrebbe fare uno strano effetto e siccome sto ristrutturando la mia casetta pensavo di trovare qualcosa da poterci mettere. Tu come la arrederesti?>
La cosa che si può notare di Ashtar è la sua calma, le sue frasi sono pronunciate lentamente, prendendosi tutto il tempo che gli serve per pronunciare le parole con voce calma e calda, senza fretta di dire o fare.. -
.
Erik rispoze quindi presentandosi a sua volta.Inizialmente non sapeva sa dare o no la mano,ma vedendo che Ashtar non gliela pose,non lo fece nemmeno lui
Piacere,Erik!
Disse lui senza troppi giri di parole,continuando a camminare.Cercò poi di rispondergli senza risultare scortese,e sperando che Ashtar potesse condividere almeno un po di interessi in comune con lui
Non so cosa possa piacerti...in genere quandi vengo qui vado a vedere i nuovi videogiochi usciti,o a vedere il negozio di animali:ce ne sono tanti,da cani bellissimi ad animali strani e particolari come i camaleonti o anche i ratti da compagnia...alla fine non ho interessi particolari
Ashtar iniziò poi a parlare di arte,di quadri,analizzando cose come la loro bellezza ed il fatto che il soggetto ne rimanesse colpito e cose così...ma Erik ci vedeva solo figure:certo,qualche quadro bello poteva pure esserci,ma di certi non si sarebbe messo ad ammirarlo usando parole e sensazioni strane che direbbe un critico d'arte.Quindi si limitava a dire "Si" o "Ah",finchè non arrivò una domanda personale
Sinceramente non saprei,non sono molto esperto di queste cose...se dovessi mettere qualcosa per arredare metterei qualche quadro figo,come ad esempio uno a tinta unica con qualche bel simbolo giapponese,che magari rendono più figa la stanza
Erik stava cominciando ad aprirsi un po di più e a parlare con meno difficoltà;quindi questo voleva dire che in fondo il tipo gli era simpatico,e non gli sarebbe dispiaciuto magari andare a pranzo con lui,quindi non cercva più di levarselo di torno
Più tardi comunque volevo andare a pranzo a provare un nuovo locale.A te piace la pizza?. -
.
Ashtar sorride <a dire il vero non ho mai usato un videogioco in vita mia, non so se mi piacciono o meno... però ho visto un video di uno che lo giocava stando in silenzio, è uno di quei giochi che sembrano un film ma se ci pensi anche quella è arte. Ci sono personaggi, le loro scelte, i loro tormenti, tutto ciò che riguarda le emozioni e il fatto di rendere tangibili o percepibili dai sensi>
Segno che alla fin fine non gli dispiacerebbe provare.
<nulla di male Erik, ognuno ha le sue passioni, immagino che in un mondo dove si è costretti a nascondere il proprio mondo interiore l'arte sia un buon metodo per esprimersi, la prossima mostra che capita ti spiegherò qualcosa dei quadri, le studentesse dell'artistico ogni tanto lavorano nelle mostre per cominciare a farsi un giro quindi sapere qualcosa dei quadri è un buon metodo per attaccare bottone senza dover rivelare qualcosa di se stessi e fare un passo falso>
Sorride sornione all'amico sentendo quello che il ragazzo ha da proporre.
<mmm. si, la pizza non mi dispiace, poi un giorno se ti va potresti venire con me nel locale dove andavamo a fare affari, per la gente comune un pranzo li è un eccezione, secondo me è ingiusto. Comunque quei quadri di cui parlavo sono diversi dai normali quadri è un po come vedere se stessi impegnati in qualcosa, se abbiamo un indole nascosta o un emozione nascosta ed un immagine fatta da uno sconosciuto ti ritrae in qualche modo nel farlo... non ti sentiresti tipo preso con le mani nella marmellata?>
Le parole di Ashtar forse potrebbero perdersi dato che ormai sono nei pressi della mostra e stanno già passando tra i quadri mentre parlano sul dove mangiare qualcosa, la pizza è decisa, quello che era meno deciso era un quadro in particolare che forse toccherà Erik facendogli capire cosa intendeva Ashtar. Un uomo a petto nudo che tiene al guinzaglio una donna ridotta in catene, una chiara rappresentazione di un dominatore, ma il volto dell'uomo viene rappresentato proprio dal volto di chi guarda essendo questi quadri dipinti in degli specchi.. -
.
Che palle,questo deve analizzare l'arte dietro ad ogni cosa
Erik se ne stava ad ascoltare le parole di Ashtar,nonostante a lui non fregasse se i videogiochi fossero o no arte
Già.Non so se siano effettivamente arte,però ti assicuro che sono divertenti
Comunque sia mentre stavano parlando,si erano avvicinati sempre di più alla mostra,ed ormai mancava poco ad arrivare.Intanto il ragazzo nominò un locale dove raramente "la gene comune" va a mangiare,e questo incuriosì non poco Erik
Gente comune?In che senso?
Poi gli nominò anche il tema della mostra,facendogli capire che non erano semplici quadri,ma avevano qualcosa di speciale,in grado di vedere il desiderio più nascosto di una persona.Non ebbe il tempo di rispondere,che non solo erano arrivati,ma Erik si ritrovò davanti ad un quadro a dir poco raccapricciante:il soggetto del quadro era proprio lui;Erik vedeva se stesso a petto nudo mentre teneva al guinsaglio una donna ridotta in catene.Erik pensava che le parole di Ashtar fossero come sempre delle esagerazioni,ma era tutto vero a quanto pareva...il cuore di Erik iniziò a battere forte,e il ragazzo iniziò anche a sudare molto.Il problema più grande al momento era però il fatto che probabilmente anche gli altri lì attorno potessero vedere quel che il quadro stava svelando riguardo ad Erik,Ashtar compreso.Subito,senza dire niente si sarebbe velocemente spostato,cercando di uscire dalla linea retta del quadro,in modo da ritrovarsi a lato della cornice,sperando però che una volta levatosi da di fronte il quadro,l'immagine sarebbe sparita. -
.
Ashtar sorride <e' un mondo che non conosco, e si, mi andrebbe provare solo non penso di essere molto bravo> Ammette sinceramente la sua mancanza dato che qualcosa si può sempre imparare se lo si vuole.
<la gente comune è la gente vera Erik. Immagina di essere in un ambiente di alta società, tutti ricconi, tutti con tanti soldi a spendere per le cose più insulse... tutto quello che fai, dici, le persone che frequenti possono rappresentare un problema per gli affari del tuo gruppo o della tua famiglia quindi, tutto è controllato, il modo di parlare, quanto bevi, quanto ridi, quanto esci, ne vien da se che nessuno in quell'ambiente è realmente se stesso. La gente comune invece è vera, esprime e si esprime per come sono veramente, o comunque lo fanno maggiormente rispetto a quell'ambiente. Sei la prima persona che incontro fuori da quell'ambiente e sei già la persona più vera che abbia incontrato e penso che mi piacerebbe dare la possibilità a queste persone di godere di un'alta cucina o robe simili... dopotutto la ricchezza dei rapporti interpersonali, la diversità di idee, punti di vista, modi di fare, desideri è il tipo di ricchezza che ho cercato da sempre.>
Forse, Ashtar è una delle poche persone che parla così della gente comune, fin troppo stanco probabilmente di un ambiente che per anni lo ha reso semplicemente schiavo delle apparenze, abitudini che ancora si possono notare nel suo modo di vestire e approcciarsi alle cose.
Quando Erik si blocca momentaneamente davanti un quadro e si sposta verso la cornice è lui che si mette davanti al quadro.
<raccapricciante, ma colpisce... la natura dell'uomo è volere di più, prevalere sugli altri è qualcosa che fa sentire bene, probabilmente qualcosa rimasto in noi dall'animale... siamo animali da branco in una corsa per il potere, le regole sono cambiate sono più mentali, ma la dominazione fisica è comunque dentro di noi a livello di istinto. L'arte viaggia nel profondo, emotività, istinto, inconscio, tutto ha una spiegazione e analizzare una situazione in senso generico, valutarla dal lato psicologico e scientifico aiuta a sentirsi meno animali nel provare certe pulsioni. C'è chi può sentire disgusto, c'è chi punta il dito e chi si nasconde, ognuno però prova qualcosa se messo nella condizione di vedere quanto in basso può scendere il proprio animo. L'abilità reale sta proprio li, nel rendersi conto che è tutto naturale, è istinto, non si nascondono certe cose per paura di essere scoperti secondo me, ma per quello che la comunità potrebbe pensare...> Solo ora si volta verso Erik senza rivolgersi a lui direttamente, lo ha semplicemente visto in difficoltà e ha preso un argomento a caso. <se una persona si accetta per come è, e pensa a se prima di ciò che gli altri possano pensare, può accettare ogni desiderio, perversione o impulso, il resto diventa semplicemente l'abilità di mascherare e più si guardano in faccia le nostre ombre, meglio si può capire come comportarsi davanti agli altri. Diventa tutto normale, perché ognuno ha la sua normalità> sorriderebbe quindi avvicinandosi all'immagine di un uomo disteso tra serpenti che lo mordono e soffermandosi nell'immagine. <penso che comprerò qualcuno di questi quadri ma... se ti annoi possiamo spostarci, magari comprerò qualche videogioco>. -
.
Ashtar continuava a parlare,ma Erik,ancora un po scosso da quel che aveva visto non fece caso a quel che stava dicendo,limitandosi solo ad annuire con la testa e ripensando al quadro...chissà se Ashtar lo aveva visto.Comunque avrebbe continuato a parlare di accettarsi,di desideri e perversioni,e forse anche Ashtar non era tanto diverso da Erik,e questo lo rassicurava in fondo.Comunque Erik avrebbe preferito non tornare più su quell'argomento,quindi avrebbe fatto di tutto per lasciare quel luogo e non tornare più sull'argomento
Bhe si,in fondo sono fighi questi quadri...se vuoi comprarne uno ti aspetto qui,fuori la porta,e poi se ti va possiamo amdare nel negozio di videogiochi
Erik gli propose di andare in un negozio di videogames,ma se Ashtar avesse voluto comprare il quadro,lo avrebbe aspettato pazientemente fuori dal negozio,appoggiandosi vicino alla porta. -
.
Ashtar sorride <si... penso che ne ordinerò uno, lo farò con una chiamata da casa dopo...>
Si avvicinerebbe nuovamente ad Erik <andiamo pure a provare qualche videogioco, cosa intendi farmi provare?>
Non aveva idee a riguardo, non aveva mai neanche valutato l'opzione videogiochi, era un adattamento a cui non aveva mai pensato, quindi avrebbe semplicemente atteso che l'altro parlasse o iniziasse a fargli strada.
<senti un po... musica, ti piace qualche genere?>
Dopotutto lui è un cantante, è abbastanza naturale che chieda se a qualcuno di appena incontrato se gli piace la musica. -
.
Non saprei...se siamo fortunati troviamo liberi dei posti per la prova gratis
Disse Erik iniziando a camminare per fare strada verso il negozio di videogiochi,che si trovava non molto lontano da lì
Il mondo dei videogiochi è molto vario:picchiaduro,ossia giochi di combattimento un po troppo meccanici in alcuni casi...giochi di abilità,di sparatutto...ce ne sono per tutti i gusti.Per i più secchioni ci sono anche giochi di intelligenza,puzzle ecc,ma non fa per me quel genere
Disse cercando più o meno di spiegargli il vasto mondo dei videogiochi in poche frasi.Dopodichè si passò a parlare di musica
Musica eh?Sarò sincero,ognu tanto accendo la radio e ascolto la musica che capita,non ho un genere preferito...però se devo dirne uno,mi piacciono molto le canzoni divertenti,magari anche satiriche e che a volte mi fanno morire da ridere. -
.
Annuisce ponendo le mani dietro la schiena, sembrerebbe completamente a suo agio anche se il suo sguardo sembra quasi studiare qualsiasi cosa, cose e persone che gli stanno attorno come se cercasse di entrare in contatto con l'animo del tutto.
<sinceramente, spero ci sia qualcosa in cui possiamo collaborare in cui sei abbastanza bravo da cavartela per entrambi> anche perché giocare contro un esperto sarebbe noioso per entrambi, e giocare in singolo beh, ne risulterebbero partite sicuramente molto brevi.
<tu solitamente? cosa preferisci? come giochi intendo>
La cosa che lo mette più di buon umore è che tutto quello che sta succedendo era completamente impossibile da prevedere prima di uscire.
<sai, io faccio il cantante, se mi aiuti a spargere un po la mia musica nel caso di un concerto potrei darti dei pass per i backstage, alle ragazze queste cose piacciono>.
