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.Ashtar sorride inizialmente al dire di lui che sembra quasi sorpreso nel conoscere un suo lato più oscuro. <non serve essere minacciosi, o palesemente pericolosi per accettare il proprio lato oscuro. Io ho accettato il mio ruolo in questo mondo molto tempo fa. Le persone solitamente rimangono immobili per tanto tempo per vincoli morali, per paure, per ossessioni, vivono la loro condanna ed il loro inferno in un mondo che potrebbe essere per loro il paradiso se solo iniziassero a fregarsene delle conseguenze morali. Io sono chi aiuta a nascondere gli scheletri nell'armadio Leonhart, come hai detto tutti ne abbiamo uno, il mio unico prezzo è che la via che aiuto ad intraprendere fa guadagnare qualcosa anche a me. Ma rispondimi, se chi ti aiuta non ci guadagna da quel che fai, ti fideresti ancora? Io no, e sicuramente rendermi utile alle persone che incontro è un modo per avere il controllo della situazione, non certo per bontà di cuore>
Anche se in parte, anche quella in quel momento era una menzogna.
Quando poi lui da la sua visione di persone care Ashtar sorride, a lui, che ha ucciso la sua stessa famiglia, che ha lasciato in vita la sorella per un legame lussurioso e malato nonché di scopo.
<la verità è che tutto si trasforma continuamente Leonhart, gli scopi, gli affetti, gli amori per come li intendete voi. Per me i legami non sono altro che risorse, ogni persona ha delle capacità, quel che faccio è ottenere dei vantaggi, le persone sono delle risorse, e siccome sono delle risorse è nel mio interesse che rimangano in vita, che crescano, che si rafforzino, e che trovino sempre utile avere a che fare con me.
Puoi veramente dirti che preferiresti rischiare di dare le spalle ad un amico ad una cosa simile?>
A questo punto inclina leggermente lo sguardo <spregevole e senza scrupoli... ora te la faccio io una domanda, preferiresti un amico che oggi ti da una spalla quando la vita si fa dura, o uno che mantiene il sorriso sulle labbra anche quando ti disperi, che non verserebbe mai una lacrima per te ma che ti fa trovare i tuoi nemici in una stanza, a quattrocchi? E nel caso qualcuno creasse un danno a te, ovvero una sua risorsa prova un certo...> fa un sorrisetto finendo di bere il suo drink <fastidio?>. -
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Alla fine dei conti un vecchio saggio diceva che tutti abbiamo un prezzo no? Alla fine dei conti, parlandoci chiaro. Chi farebbe qualcosa senza ottenere nulla in cambio? Io sono della tua stessa idea, non farei mai nulla sapendo di non ricevere nulla. E’ il ciclo normale della vita credo.
Poi ti dirò, non sono di certo io quello che deve giudicare, anche perchè hai notato che non sono di certo un tizio “amichevole”, però se questa è la strada che hai scelto di certo bisogna guardare a proprio tornaconto
Leonhart espresse in modo forse contorto a quello che aveva detto Asthar, alla fine dei conti ancora una volta si sentiva per certi versi d’accordo con lui. Mai fare nulla a gratis se non puoi ottenere nemmeno un misero quattrino in cambio…. MAI.
Asthar da come parlava sembrava essere un esperto della vita e dei comportamenti prettamenti umani, nonostante fosse comunque leggermente forse di qualche annetto rispetto a Leonhart, stava nascondendo forse qualcosa? La domanda che però gli porse era a tutti gli effetti interessante, in quel momento Asthar aveva alzato come una sorta di polverone ovviamente non visibile, ma lo aveva fatto.
Preferire una spalla amica oppure un compagno che non si sarebbe fatto scrupoli a farla pagare a chi di dovere? Leonhart si prese nuovamente il mento con la mano sinistra stavolta, quella domanda in effetti lo aveva lasciato di stucco e sicuramente lo stava facendo ampiamente pensare sulla mole di variabili che potevano verificarsi.
Uhm… Sai che questa è veramente una domanda difficile da rispondere?
Esistono una mole di variabili a riguardo. Però se devo essere onesto, in questo caso troverei molto più vantaggiosa la seconda opzione.
Ti dirò, non mi fare affatto scrupoli a sporcarmi le mani riguardo una certa cosa, però di certo una persona che faccia ciò che hai detto in fin dei conti potrebbe tornare utile…
Una dura scelta da fare, ma sicuro Leonhart in un certo senso era un pò come Asthar. Avrebbe usato senza remore reverenziali chiunque pur di compiere la sua vendetta personale. Andando poi ad alzare il braccio destro per attirare l’attenzione ancora una volta della cameriera.
Può per caso portarci dell’acqua? Grazie mille….
Asthar permetti una domanda personale? Ovviamente pure tu potrai farla.
Come fai conoscere così bene le emozioni umane? E’ una tua semplice interpretazione di esse oppure sotto c’è dell’altro?
Mentre la cameriera aveva finalmente portato anche l’acqua e Leonhart senza attendere oltre prese immediatamente la bottiglia andando a riempire il bicchiere per dissetarsi, a forza di parlare gli era venuta la gola secca ed aveva bisogno di rinfrescarla nuovamente.. -
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Ashtar ora prende una sigaretta, poco importa che dentro quel locale sia vietato, lui si posa al tavolino ed osserva Leonhart mentre gli risponde con la sigaretta nell'altra mano ma era soddisfatto gli avesse dato ragione. <ma le persone non ragionano così, spesso la superbia è presente anche in molti altri, motivo per cui le persone tendono a voler fare solo ciò che dicono, incapaci di fare ciò che dovrebbero fare e rimanendo nell'ignoranza. Senza mai inseguire veramente il potere se non fino a quando qualcuno non li convince a suon di botte>
Fa un tiro di sigaretta quando arriva anche la cameriera che lo osserva male, ma lui allungando un centone senza neanche osservare continuò a chiaccherare con la sigaretta in mano. <sono un nobile, ho studiato e in famiglia reputavano utile studiare il comportamento umano per sapersi muovere negli affari, sapere quando qualcuno mente ti permette di non fare le scelte che potrebbero mandarti in fallimento> Una cosa semplice ma che appartiene abbastanza a tutti.. -
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Leonhart ascoltò per filo e per segno il discorso di Asthar, capì come mai il suo interlocutore sapeva riconoscere molto bene le emozioni altrui ed in un certo senso anche “catalogarle”.
A differenza di Asthar però Leonhart era un tipo più rude e poco raffinato, prediligendo un rapporto sicuramente più manesco, rimanendo dell’idea che forse a volte un pugno nei denti valeva più di mille parole.
Bhe ora mi spiego tante cose, bhe in effetti il mondo degli affari è abbastanza un inferno.
Quindi mi sento proprio di dire che non hai fatto assolutamente male
Leonhart sollevò un sopracciglio rimanendo un pò dubbioso nel vedere comunque Asthar fumare in un parte del locale dove evidentemente non era consentito, Leonhart con la mano destra mosse un pò l’aria cercando di mandare via il fumo. Non appena il fumo fù abbastanza diradato Leonhart prese la bottiglia versandosi l’acqua e bevendone un sorso prima di tapparsi il naso con il pollice e l’indice della mano destra.
Bhe come promesso ora se vuoi, puoi farmi una domanda personale.
Fatti sotto allora!
Parlò con una voce piuttosto nasale, non sopportava molto il fumo. Anzi non lo sopportava proprio, soprattutto ora che gli stava andando letteralmente addosso cercò di diradarlo ancora una volta con la mano.
AHHHH! Non ce la faccio più, puoi cortesemente spegnere la sigaretta? Il fumo mi dà abbastanza fastidio….
Chiese cortesemente ad Asthar, non voleva di certo offenderlo ma la situazione in quel momento per il suo apparato respiratorio non stava affatto volgendo al meglio..
