Falena

Per Hyp

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    7,234
    Location
    Dietro di te OwO

    Status
    Anonymous
    Prosegue da QUI.

    Non poteva credere a se stessa. Sapeva di essere priva di spina dorsale, ma arrivare addirittura ad accettare un "invito" (ordine, piuttosto) del genere era follia pura, senza possibilità di redenzione o giustificazione alcuna! Eppure... si era sforzata di restare in camera sua. Aveva passato le ultime dodici ore a tentare invano di riposare aspettando che il suo corpo si riprendesse, ma non era servito. I seni erano stati "riassorbiti", lasciando tuttavia il suo petto già vagamente femmineo gonfio e in evidenza, tanto da farla comunque apparire come vagamente "dotata" in tal senso, e il sesso non aveva fatto altro che tormentarla durante la notte, nonostante si fosse sforzata di dormire poiché sfinita dall'esperienza della giornata precedente. Era stato tutto a dir poco assurdo. Tutto. L'aveva lasciata con il corpo completamente deformato, così come l'espressione; la pancia gonfia, gocciolante da ogni singolo orifizio del viso e del corpo a eccezione delle orecchie; sperma che le colava dagli angoli della bocca dopo che il suo orgasmo l'aveva costretta a rigurgitarne una buona parte, sperma dall'ano completamente e orribilmente deformato che aveva continuato a colare per un'infinità di tempo, ma soprattutto vere e proprie lacrime di sperma che erano andate di pari passo con il miscuglio di "miele" e sborra che aveva schizzato fuori dai suoi capezzoli, anch'essi grottescamente aperti. Inizialmente era rimasta letteralmente incastrata alla parete in una posizione a dir poco imbarazzante, con le ginocchia letteralmente bloccate dai resti di cemento. Era rimasta semi-svenuta per chissà quanto dopo che lo zombie l'aveva lasciata, e prima che lo facesse... anche così sfatta, con il didietro dolorante, le interiora stanche e orrendamente spalancate, distrutta nell'anima e nel corpo... aveva protestato vedendolo uscire dalla stanza, sollevando debolmente un braccio verso di lui il cui gesto era stato imitato con altrettanta debolezza dalle sue piante, che gli avevano stretto le caviglie fino all'ultimo secondo, come a supplicarlo di restare e tornare a "nutrirla"... il tutto poco prima che lo sbilanciamento la facesse cadere faccia a terra in una serie di rumori viscidi e umilianti. A Lucia era sembrato che il suo intestino si fosse ribaltato e quasi fosse uscito da lei insieme al suo cazzo, ma per fortuna grazie agli unguenti elasticizzanti e curativi di cui faceva ampio uso ogni notte, il danno si era risanato in poco tempo, e quando si era destata dal lungo "riposino", perlomeno il suo anfratto si era richiuso, anche se la pozza di sperma vomitato e fluidi vari sul quale aveva dormito le aveva ricordato perfettamente l'intero accaduto, nel peggior modo possibile. Anche il seno si era ripreso, così come i capezzoli e la pancia ormai sgonfia. Per quanto riguardava il resto però... i danni sembravano permanenti. Non tanto per gli ematomi sparsi che avrebbero impiegato un po' a guarire, quanto più per la crisi d'astinenza che l'aveva colta proprio appena sveglia. Si era sentita come nel bel mezzo di un vero e proprio attacco di panico: aveva ripreso a respirare solamente per sentirne la mancanza a causa dell'iperventilazione, i polmoni avevano iniziato a dolere come l'inferno, e il corpo era stato preso da un tremore che via via si era intensificato, infine la salivazione si era fatta eccessiva, facendola sbavare copiosamente. Gli occhi le si erano riempiti di lacrime, ma quello era stato più per disperazione purtroppo. Alla fine aveva raccolto le forze per "sollevarsi", dapprima a quattro zampe e poi, aggrappandosi ai resti del muro, in "piedi", trascinandosi stancamente verso i sotterranei utilizzando i passaggi segreti istallati da Leben perché, semplicemente, non aveva avuto neppure le forze per far riapparire i propri vestiti, o quantomeno recuperarli. Ne avrebbe riprodotto una copia appena avesse avuto tempo ed energia... in quel momento aveva voluto solamente riposare. E così aveva fatto fino all'orario prestabilito, con non poca fatica... poi però si era svegliata di colpo, preda di un incubo che neppure ricordava ma che le aveva riportato alla mente ogni singolo momento del giorno appena vissuto. Si era alzata di scatto, rendendosi conto di essersi completamente ripresa nel fisico, ma anche di essersi addormentata sul letto con ancora tutto il seme e l'odore di lui addosso... tra cui un po' del suo sangue. Era bastato l'odore per farle portare freneticamente un indice a raccoglierselo dal un seno, e dal collo, e dalla guancia, portandoselo di volta in volta alla bocca e succhiandosi le dita come se volesse strapparle... per poi bloccarsi e sgranare gli occhi, sconvolta. Con altrettanta fretta si era fiondata in bagno, felice che Hazel avesse scelto di tenersi ben lontana da lei quella mattina, perché di sicuro non avrebbe avuto le forze per darle ascolto se avesse provato a fermarla. Si era lavata velocemente di dosso ogni singola traccia di lui, accarezzandosi il ventre e i seni tornati normali, controllando con le dita lo stato del suo ano che, fortunatamente, rimaneva chiuso anche al tatto. A quel punto si era detta che avrebbe resistito, che qualunque cosa avesse appena fatto con quelle sue dita esili mentre era sovrappensiero non contava, e che non aveva alcuna intenzione di andare da Gil quella mattina. Piuttosto avrebbe chiamato Thresh e lo avrebbe supplicato di aiutarla, sì, era l'unica cosa da fare. Lei lo amava, e lui l'avrebbe capita, come faceva sempre nonostante lei fosse così infinitamente inutile rispetto a lui, così dannatamente insulsa e... Ti aspetto domani per la prossima lezione. E se avesse voluto davvero insegnarle qualcosa stavolta? Se non fosse stata una scusa? Se avesse potuto aiutarla a essere migliore per l'uomo che amava? No, no, e ancora no! Non aveva nessuna intenzione di andarci. Nessuna... intenzione. Voleva diventare più forte, ma in quel momento sembrava persino ai suoi occhi una scusa bella e buona, solo per averne ancora... solamente un altro pochino... Che lei non voleva affatto!

    [...]

    E invece era andata. Che fosse stramaledetta, ma era andata. Si era detta che non era una scusa, che davvero voleva imparare qualcosa di utile e fare di se stessa "qualcuno" che non si limitasse a essere la vacca da compagnia del proprio uomo, dei suoi scagnozzi, o di chiunque le capitasse davanti a quel punto, bensì una guerriera, una compagnia... qualcuno. Già, non era una scusa... ma allora perché si stava leccando le labbra quando posò le dita sopra alla serratura a riconoscimento palmare, come a pregustare il sapore del sangue di Gil? Ingoiò a vuoto, esitando un secondo prima di aprire, la mano che tremava. Aveva cercato di vestirsi il più possibile stavolta, cercando di indossare qualcosa di comodo che al tempo stesso le avrebbe permesso di non sentirsi a disagio come quella stupida tuta ideata da Leben. Come compromesso, aveva scelto alla fine di indossare lo stesso vestito con il quale si era trovata mediamente bene a "combattere" quell'unica esperienza con Gabriel, indossando come biancheria il medesimo body bianco contenitivo, che risaltava incredibilmente sulla pelle bruna. L'unica aggiunta stavolta era una mantella che aveva deciso di indossare all'ultimo perché, in qualche modo, prima di uscire dalla sua stanza si era sentita a disagio persino a mostrare le cosce, come se qualsiasi cosa indossasse, anche se rientrava nei suoi gusti, sembrasse comunque troppo scoperta per andare proprio da Gil. Quel vestito le piaceva anche e soprattutto perché le copriva il collo, e con esso il marchio che lo zombie le aveva lasciato molto tempo addietro, ancor prima di lasciarle un segno ancora più indelebile dentro l'anima. Di quelli che, purtroppo per lei, non potevano coprirsi semplicemente con della stoffa. Sospirò ancora una volta, chiudendo gli occhi e facendosi forza. Solo dopo un profondo respiro, che comunque non le serviva per vivere, aprì.

    Edited by .Bakemono - 13/5/2018, 19:40
     
    .
  2.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Pervert Member

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    7,871
    Location
    Vega

    Status
    Anonymous
    Quando Lucia spalancò la porta, si ritrovò davanti ad una palestra totalmente in penombra. Le finestre sulla parte superiore erano state del tutto eclissate da dei teli neri, mentre l'illuminazione era affidata solo a qualche luce dal colore neutro appesa intorno alle pareti, sembrava quasi fossero decorazioni natalizie ma non c'era proprio nulla di festivo in quell'atmosfera. Quella palestra era spesso utilizzata per gli allenamenti acquatici, quindi sotto il pavimento c'erano molte tubature. Una zolla di terreno era stata rimossa per installare quello che sembrava a tutti gli effetti un piccolo water perfettamente lucidato, nuovo di zecca probabilmente. Alle sue spalle c'era una sorta di grossa impalcatura metallica coperta di catene che sembrava somigliare ad un cilindro. Le catene e le cinghie erano attaccate al soffitto. Di fianco a quella misteriosa e insolita scena, c'era una sedia rivolta al contrario rispetto alla porta, ma chi la occupava era invece nella direzione giusta. Le braccia incrociate sullo schienale, usate come cuscino per il volto che fissava impaziente che la porta d'entrata si aprisse. All'infuori delle luci sulle pareti, i suoi occhi rossi circondati dalla maschera nera erano l'unica altra fonte di luce. Dalle dita della mano destra pendeva quella che sembrava una bottiglia d'acqua senza etichetta, piena di una sostanza arancione che faceva delle bolle, forse un integratore energetico. Non era toccato, quindi lui non lo aveva bevuto.
    Chiudi la porta e avvicinati.
    Parole nette, senza mezze misure. Appena Lucia avrebbe chiuso la porta, un forte rumore di lucchetti che scattano avrebbe completato l'opera, lasciando intendere che da lì non sarebbe uscito del tutto. Non si mosse lo zombie, proprio come se fosse morto davvero. Lasciò che Lucia si avvicinasse un pò e si abituasse alla penombra, così da vedere che Gil non indossava neanche una canotta ma esclusivamente una giacca nera nuova, abbastanza lunga da arrivargli fino alle gambe, pareva quasi voler imitare Thresh. Appena Lucia sarebbe stata abbastanza vicina, Gil le avrebbe lanciato la bottiglia ai piedi con poca eleganza, iniziando ad alzarsi dalla sedia rivelando anche i suoi pantaloni, piuttosto laceri, circondati da diversi tubi e catene usati come se fossero una cinta.
    Bevilo tutto, fino all'ultima goccia. Serve per iniziare. Oggi alleniamo la resistenza.
    Un ordine con ben poco spazio per le domande. Gil aveva organizzato tutto fino agli ultimi particolari, e anche se quella grossa stanza sembrava spoglia, aveva in realtà tutto quello di cui aveva bisogno. Perché la tazza lì in mezzo? Probabilmente Lucia si sarebbe posta molte volte quella domanda, magari addirittura ignorando la ben più pericolosa costruzione presente nella stanza, concentrandosi sul dettaglio sbagliato. Ebbene quello in realtà non era che un inizio, un mero riscaldamento, che sarebbe diventato evidente solo una volta finita la bottiglia, e che avrebbe rivelato la sua natura al primo gorgoglio intestinale che l'avrebbe colta. Un potentissimo lassativo che avrebbe trasformato il suo corpo in un tempio inviolato, scartando ogni singola tossina che aveva addosso, inducendola perfino al vomito pur di togliere qualsiasi cosa fosse bloccato nel suo intestino, nel suo stomaco e nel suo colon. Qualcosa che non sarebbe riuscita a trattenere in nessun modo, non al lungo almeno, e che l'avrebbe anzitutto costretta a liberarsi proprio davanti al suo aguzzino.
     
    .
  3.     +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    7,234
    Location
    Dietro di te OwO

    Status
    Anonymous
    Quando si era detta che non aveva alcuna intenzione di raggiungerlo, aveva avuto ragione. Avrebbe fatto molto meglio ad ascoltarsi e negare con maggior convinzione il bisogno che il suo corpo sentiva verso Gil, perché appena mise piede nella palestra, realizzò che quello stesso bisogno l'aveva condotta in una trappola, e sicuramente l'avrebbe portata alla rovina. Le sembrava di essere stata catapultata in una delle stanze che Thresh usava per torturare la gente, uno di quegli scenari dell'orrore che l'era capitato di vedere solo di sfuggita in quegli strani affari dove gli inquilini di Leben e spesso ella stessa erano soliti guardare filmati di vario genere. Il suo sguardo spaventato vagò per la stanza, passando velocemente in rassegna tutti i particolari dell'ambiente: le tubatura, Gil, la sedia su cui era così scompostamente adagiato, l'inquietante impalcatura alle sue spalle... ancora Gil... per poi fermarsi più che confusa sul wc al centro della stanza, distogliendo immediatamente lo sguardo e puntandolo di lato e in alto, arrossendo poiché la sola presenza di quell'affare la metteva incredibilmente a disagio e in imbarazzo, probabilmente più di quanto avesse fatto tutte le volte che era finita suo malgrado sbattuta in un bagno contro la propria volontà... perché in quel caso almeno era normale che un gabinetto si trovasse lì. Non importava quante volte e con quanta perversione venisse abusata in più occasioni, riusciva ancora a essere pudica. Stava ancora fissando insistentemente una macchiolina di ruggine a malapena visibile su una delle tubature che spiccavano sotto il pavimento, incerta se entrare del tutto o darsela a gambe, quando la voce dello zombie la fece sussultare, spingendola a sollevare lo sguardo... per poi riabbassarlo subito. Fu piuttosto strano vedere Gil vestito in quel modo, poiché le ricordava irrimediabilmente Thresh, e ciò in qualche modo rendeva tutto ancora più strano e sbagliato. Si ritrovò per un attimo a fare un confronto mentale tra le immagini dei due non morti, e dovette ammettere che, sebbene un colosso di due metri come il "suo" zombie risultasse molto più minaccioso e incombente con un abbigliamento del genere, il suo allievo non era assolutamente da meno e riusciva a farla sentire altrettanto piccola nonostante la differenza d'età e d'altezza, specie quando parlò. Un ordine ben preciso, che le procurò un brivido di terrore lungo tutta la spina dorsale, ma che comunque la costrinse a chiudere la porta e muoversi esattamente come l'era stato ordinato, come se non potesse farne a meno. Un passo, dopo l'altro. Camminò a capo chino, a passi lenti il cui rumore parve riecheggiare lungo le pareti dell'intera palestra per tutto il tempo. Non ebbe bisogno dunque di abbassare gli occhi per veder la strana bottiglia rotolare, erano già bassi e si fissarono su quell'oggetto sospetto immediatamente, mentre questo concludeva la propria corsa sbattendo sulla punta dei suoi stivali. Lucia alzò lo sguardo verso Gil, guardandolo confusa prima di raccoglierlo o anche solo chinarsi, come se la sua espressione spaurita potesse rabbonirlo abbastanza da rivelarle a cosa potesse servire quella bottiglia... o se stavolta avesse davvero intenzione di insegnarle qualcosa di concreto. Da quando si era chiusa la porta alle spalle, aveva la gola secca e non riusciva a parlare, come se un grosso nodo le si fosse bloccato al centro della gola, e anche dopo quel secondo ordine non riuscì a spiccicare parola. Leggermente tremante, si chinò dunque a 90° su quelle sue bellissime gambe e nel farlo la mantella si aprì, rivelando meglio la sua figura. L'aveva tenuta tutto il tempo stretta al collo come se sentisse un gran freddo, ma era solo un vano tentativo di proteggersi dalla situazione, come avrebbe fatto un bimbo con la propria coperta. Appena si sollevò, osservò ancora un po' la bottiglia quasi cercasse risposte anche al suo interno, chiedendosi se Gil l'avesse uccisa se avesse evitato chiedendo un bicchiere. Si morse piuttosto la lingua. Era decisamente stupido sentirsi a disagio a bere "al bacio" davanti a uno come lui, persino lei riusciva ad arrivarci. Alla fine sospirò, e lasciandosi stupidamente convincere da quel "serve per iniziare", prese coraggio e ne svitò il tappo, portandosela alle labbra. Bevve a modo suo, poco abituata a farlo in quel modo, con la bottiglia lontana dalle sue labbra, la testa china all'indietro, gli occhi chiusi e senza che la sua bocca aperta ne toccasse il collo. Sembrò quasi una scena erotica in effetti, evidenziata dal leggero rumore degli spasmi della sua gola ogni volta che ingoiava e da qualche rivolo di liquido sparso che scivolò giù dall'angolo della sua labbra alla scollatura in evidenza. Qualche istante dopo che ebbe finito e abbassato la bottiglietta vuota tuttavia, ogni parvenza di sensualità svanì dalla scena così come dalla sua espressione, che si spalancò in puro orrore e stupore. Iniziò a sudare freddo, sentendosi umana quasi quanto si sentiva ogni singola volta che Thresh giocava con la sua anima. In quanto spettro non le capitava mai, decisamente mai, di sentirsi male, né tanto meno di provare dolore fisico per fastidi come mal di testa o mal di stomaco, ma quell'assurdo intruglio risvegliò quei dolori esasperandoli all'inverosimile. Aveva ingenuamente pensato si trattasse di un qualche tipo di droga, magari energizzante, magari un semplice drink energetico o nel peggiore dei casi un qualche strano afrodisiaco giusto per metterla in difficoltà... ma mai si sarebbe aspettata un effetto simile. Lucia si portò una mano alla bocca, trattenendo a stento i conati e le lacrime che iniziarono a bagnarle gli occhi, e un'altra alla pancia il cui dolore la costrinse quasi a piegarsi in due. Le gambe iniziarono a tremare facendo oscillare i tacchi dei suoi stivali, e gran parte della superficie della sua pelle morbida e bruna si riempì di perle di sudore che come rugiada le scivolarono addosso. Tutto ciò... era impossibile. In quanto spettro non mangiava, e non c'era modo che il suo corpo potesse dunque espellere un bel niente se non, forse... Si rese conto che in effetti c'era qualcosa che suo malgrado ingeriva in grandi quantità, e il suo viso, pallido per lo sforzo di trattenere i conati, si colorì leggermente d'imbarazzo. Riuscì a malapena a strascicare un accenno di supplica...
    Una... t-toile-...
    ... prima di rendersi conto con orrore del piano malefico di Gil. Oh... Nn-noh... Pensava di aver subito ogni umiliazione possibile all'Inferno ma quella situazione le riportò alla mente volte, da umana, in cui l'umiliazione si era spinta nei meandri più oscuri e sporchi che una mente malata potesse partorire, e non c'era modo che quella volta, da spettro, si ritrovasse a rivivere qualcosa di simile. Non voleva, era un incubo. Non avrebbe mai permesso a se stessa di fare qualcosa di così intimo davanti a quel malato di Gil! Portò entrambe le mani alla bocca e per un attimo vide se stessa voltarsi e correre a perdifiato verso la porta, aprirla e raggiungere il primo bagno a disposizione... ma un nuovo crampo le strappò un lamento e la costrinse a piegarsi di nuovo, stavolta facendola cadere in ginocchio sul pavimento. Scosse forte la testa più e più volte, fissando Gil con occhi colmi di orrore e mille "perché?" nella testa, ma alla fine l'incombenza di liberarsi si fece così forte da spingerla a gattonare (o meglio, strascicarsi) velocemente verso la tazza immacolata. Ciò che avvenne dopo l'avrebbe fatta sentire così male successivamente che già desiderava morire al solo pensiero, ma nonostante quella consapevolezza si ritrovò comunque aggrappata a due mani al water mentre, con la testa quasi infilata al suo interno, rigettava via tutto ciò che aveva in corpo, che nel suo caso si tradusse in... un'enorme e imbarazzante quantità di sperma a malapena inscurito dalla sosta nel suo corpo che fuoriuscì dalla sua gola in una serie di rumori orribili.
    *Bleargh! Bleargh! Blearghhhh!*
    Quando il suo corpicino smise di essere sconquassato da una lunga serie di conati, Lucia si ritrovò a sollevare la testa con le palpebre pesanti, il viso arrossato, e rivoli di seme giallastro che le colavano dai lati della bocca schiusa. Doveva essere oscena, a vedersi. Si sentiva terribilmente sporca, umiliata, con le membra tremanti stanche e provate come se si fosse appena liberata di buona parte delle sue stesse interiora, oltre che del vomito. Forse avrebbe dovuto ringraziare di non averlo fatto in modo più imbarazzante... sedersi sulla tazza sarebbe stato decisamente troppo per lei, ma a pensarci non era già abbastanza terribile così?
    P-perché... tu... -cough, cough- C-come... hai... potuto...
    Il peggio era che... sentiva ancora dolore. Un sacco. B-bahgno... lasciami... andare...
    Già ridotta alle suppliche e non avevano neppure iniziato... Che fosse dannata.
     
    .
  4.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Pervert Member

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    7,871
    Location
    Vega

    Status
    Anonymous
    Dal modo in cui Gil seguiva con lo sguardo la bocca di Lucia mentre beveva, sembrava che fosse lui quello che sorseggiava la bottiglia. Era davvero preso, quella dannata riusciva ad attirare l'attenzione anche quando faceva piccole cose, probabilmente senza volerlo. Forse era anche colpa di ciò che li stava inevitabilmente legando, eppure... non gli sembrava sbagliato. Più ci pensava, più lo faceva incazzare, proprio perché lui avrebbe dovuto distruggerle quelle dannate streghe, eppure più stava con loro... più ne sentiva il bisogno. Una dannata droga, se non peggio, e quel giorno avrebbe imparato a controllarla quella sete. Le aveva detto di allenare la resistenza... quello che Lucia non sapeva, era che l'allenamento serviva anche e soprattutto a lui. Poi finalmente, ecco la scintilla che lo riportò all'attenzione: l'effetto era stato fulmineo ed evidente, tant'è che Gil dovette sacrificare per un momento la sua faccia da poker, incrinandola con un leggero sorriso di soddisfazione. Non si aspettava che funzionasse così bene anche su di lei, che in fondo era potente nel suo piccolo. Aveva fatto bene a mescolare quell'intruglio col suo sangue. Si avvicinò di un passo, cercando di non farsi sentire, non voleva che Lucia pensasse a quanto in realtà Gil fosse curioso, doveva mantenere la sua impassibile aria da dominatore, da maestro, altrimenti l'incanto sarebbe stato spezzato. La osservò scivolare su quella tazza iniziando a vomitare, l'odore era in confondibile e la cosa riuscì a cogliere il disappunto di Gil. Si aspettava che essendo lei uno spettro l'effetto sarebbe stato diverso, ma che addirittura mancasse totalmente di soddisfazione. No, Gil non era ovviamente un amante degli scarti provenienti dagli esseri umani, tuttavia costringere Lucia a farlo l' davanti a lui senza il minimo filtro sarebbe stata un'umiliazione potentissima tanto per iniziare, poteva accontentarsi perfino dello sperma. Eppure... lei cercava di resistere. Che fosse dannata!
    Mi sembra di averlo già detto, no? Devo mettere alla prova ala tua resistenza, e sei già in ginocchio anche solo ai preparativi! Pensi che sarai utile a me o al maestro in combattimento se sei così debole?! Che pena... sono davvero deluso!
    Si avvicinò ancora, puntando i pugni serrati sui fianchi, piegandosi verso Lucia nel tentativo di capire cosa stesse mormorando nella porcellana di quella tazza, supplicando probabilmente per un bagno.
    Cosa?! Ma non ci senti? Devi resistere, è tuo dovere farlo se vuoi dimostrare di essere una combattente degna! Che diavolo ti succede, il tuo corpo non resiste più di così? Ti sei fatta i muscoli solamente prendendo cazzi nel culo?! Sarà un lavoro lungo questo...
    Decise di prendere l'iniziativa, aprendo il cappotto per rivelare un grosso vibratore in un materiale a metà tra il sintetico e il metallico, la sensazione sarebbe stata la stessa di una vera e propria verga di quei zombie possenti e instancabili capace di diventare delle belve mostruose durante il sesso. Gil approfittò della posizione di Lucia per afferrarla dietro la nuca e spingerla sulla tazza, così da tenerla ferma e costringerla ad inarcare il suo culetto all'insù mentre abbassava quel poco che aveva addosso per scoprire finalmente le sue vergogne. La mano sulla sua nuca era la destra, così che la mancina potesse brandire quel grosso vibratore come un pugnale, ma prima di inserirlo senza il minimo riguardo Gil si preoccupò di sputarci sopra un grosso grumo di saliva, che colò inevitabilmente tra le natiche di Lucia, lubrificandola quel tanto che bastava per farle sentire il ventre caldo, colando infine sui suoi testicoli e il suo membro. Spinse subito la cappella dentro, con forza, preoccupandosi di far sparire tutta la struttura di quella mazza artificiale dentro d ilei, in modo che facesse capolino solamente l'estremità scura, fatta in un metallo molto più resistente. Appena il vibratore fu completamente dentro di lei, quell'estremità si accese di energia rossa, sigillandosi intorno alla corolla di carne di Lucia, così che neanche con lo sforzo più deciso la ragazza sarebbe riuscita a tirarlo fuori di violenza.
    Questo ti aiuterà tanto per iniziare... adesso cerca di alzarti, prima che inizi a prenderti a calci! Forza!
    Mentre pronunciava quelle parole, Gil si sollevò di colpo lasciando finalmente in pace Lucia, piazzandosi di fianco a lei pronto a ricevere una posizione quantomeno eretta. Mentre lo faceva, si preoccupò di "rivestirla" anche se con quel vibratore nel culo sarebbe stato difficile nascondere il tutto, e di sicuro adesso Lucia sfoggiava un erezione non da poco, cosa che avrebbe reso tutto ancora più palese. Di nuovo si rese conto che stava pensando a lei come una maledettissima ragazza, quando invece non avrebbe dovuto. La cosa si stava facendo sempre più difficile per lui, e se Lucia l'avesse scoperto c'era perfino la possibilità che i ruoli si ribaltassero. Ma questo lui non lo avrebbe permesso... mai.
     
    .
  5.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    7,234
    Location
    Dietro di te OwO

    Status
    Anonymous
    Lucia fu colta completamente alla sprovvista, non tanto perché non si aspettava un qualche tipo di aggressione, ma proprio perché si trovava in uno stato ancora più delicato e privo di difese del solito, completamente esposta alla mercé del proprio aguzzino, un'ennesima volta. Seguì dunque a tentoni i movimenti delle scarpe di Gil, chiudendo fin troppo spesso le palpebre come se fosse sul punto di svenire, cercando disperatamente di trattenere il bisogno di cedere ai crampi e liberarsi l'intestino. Fu colta dunque completamente di sorpresa quando la mano piombò sulla sua nuca, spingendola contro la tazza e costringendola dunque a imbrattarsi ancor più di quell'intruglio terribile che aveva ottenuto un odore di sesso ancora più intenso e sporco del normale. Dal momento che là sotto tutti i suoi muscoli erano contratti per la sua volontà incondizionata di trattenere il resto dello sperma che si agitava disperatamente nel suo intestino smanioso di uscire, il suo culetto era ancora più stretto e sicuramente meno preparato del solito a ricevere quell'enorme intrusione, che di conseguenza la fece gridare molto più del dovuto, strappandole un lamento prolungato che si spezzò in più mugolii e ansiti una volta che, centimetro dopo centimetro, la verga la riempì completamente respingendo verso l'alto tutti fluidi accumulati, che le provocarono un leggero gonfiore all'altezza del pancino. In quel modo il suo aspetto divenne ancora più umiliante poiché, non solo era ancora sporca di sborra sulla faccia e anzi oramai ne gocciolava, puzzando sensibilmente di essa; non solo era incredibilmente sudata e tremante, con un'espressione inebetita sul viso... ma quel gonfiore la faceva apparire come una ragazzina fin troppo giovane che doveva vedersela con i primi mesi di gravidanza. Quella bevanda le aveva fatto accumulare fin troppe "scorie", e grazie al "regalo" dello zombie si erano grottescamente trasformate in un imbarazzante "serbatoio" di sperma ben visibile sul suo ventre. La situazione stava peggiorando. Non si era mai sentita tanto umiliata in vita sua... e di umiliazioni, come detto, ne aveva subite fin troppe. Come se non bastasse... tutto lo sgomento, tutta l'indignazione... ogni sentimento negativo che provasse per ciò che stava subendo, odio verso Gil compreso... non impedirono affatto ai suoi seni e al suo sesso di inturgidirsi visibilmente a quell'intrusione forzata, quest'ultimo sollevandosi quasi a scatti mentre Gil le sbatteva dentro quel grosso dildo, finendo inevitabilmente per raggiungere un'erezione visibile e più che completa quando la corolla fu completamente riempita e "sigillata". Le parole dello zombie la fecero sussultare, terrorizzata. Non solo perché la pungevano nel barlume di orgoglio che aveva iniziato a coltivare solamente di recente, ma anche e soprattutto perché la minaccia di essere picchiata sembrava fin troppo tangibile. Con molta fatica, cercò dunque di far pressione con le mani dalla tazza per sollevarsi, ma tremava così tanto che le ci volle parecchio tempo, tanto che non si sarebbe affatto sorpresa se avesse ricevuto un calcio in pieno stomaco prima di sollevarsi del tutto, cosa che sicuramente le avrebbe procurato una profonda fitta di piacere, oltre che dolore. Alla fine, comunque fosse, ce l'avrebbe fatta, ergendosi tutta tremante sui suoi stivali alti e facendo cadere l'enorme mantella a terra in un fruscio veloce, slacciandosela mentre si sollevava poiché, a causa del dolore, si sentiva terribilmente accaldata, e stava sudando molto. L'unica nota consolatoria di quel particolare era che, essendo abituata a una cura quasi eccessiva della propria persona, sapeva comunque di fiori e frutti nonostante tutto, sebbene sicuramente il fatto che la sua pelle profumasse (a eccezione del viso, in quel caso) non le serviva ad apparire meno oscena o patetica. Non riusciva a sopportare di sentirsi così, e questo la spinse a parlare, o almeno provarci, mentre ancora tentava di rimettersi eretta.
    N-non... hai diritto... di- di... parlarmi... in questo modo!
    Quando fu completamente "dritta" (che nel suo caso significava reggersi a malapena in piedi), cercò di darsi comunque un tono e reagire, sollevando per un breve attimo il mento in un moto d'orgoglio... tentativo che si rivelò subito un grosso errore però, quando si rese conto del proprio stato: la corta gonnellina del suo vestito aveva rivelato ciò che assolutamente avrebbe dovuto nascondere, ovvero il suo sesso eccitato, cosa che la portò irrimediabilmente ad arrossire e chinare il capo subito dopo. Nel scostargli il body dalle natiche Gil doveva averlo rotto, poiché ora il suo sesso era completamente esposto, abbastanza duro da aver sollevato la gonna e i vari merletti per farsi vedere. Come a concludere il quadro, proprio mentre aveva cercato di tirare indietro le spalle in quel modo, una timida goccia candida aveva fatto capolino dalla sua uretra senza schizzare, scivolando semplicemente sulla punta e poi lungo l'asta, fino a fermarsi sulle sue gonadi piccole e liscissime, che ora ella si ritrovava a fissare incredula. Non era venuta, ma era semplicemente troppo eccitata per nasconderlo in alcun modo, e a quel punto non importava che guardasse o meno lo zombie con quegli occhioni arrabbiati e sconvolti... era comunque incredibilmente ridicola. Arrossendo, cercò di coprire le sue vergogne tirando giù la gonna con entrambe le mani tremanti, lasciando i pugnetti stretti intorno ai lembi di tessuto anche una volta finito, poiché semplicemente aveva bisogno di stringere qualcosa e sfogarsi su esso. Era furiosa, dolorante, e disperata. Furiosa quasi più con se stessa che con Gil, sicuramente furiosa con il proprio sesso per averla tradita. E il dolore... il dolore mischiato alla sensazione di pienezza datale dallo sperma e dal dildo incastrato tra le sue natiche creava un mix letale per la sua eccitazione, qualcosa che era certa l'avrebbe tormentata ad ogni singolo tentativo di muoversi. La gonna inoltre era troppo corta, e le calze non aiutavano di certo a coprirla, anzi, avrebbero solo reso più sensuale e imbarazzante il suo corpo quando di tanto in tanto la gonna avesse mostrato la punta del dildo chiusa tra i suoi glutei gonfi. Avrebbe davvero dovuto allenarsi così? Muovere anche solo un passo le sembrava un'impresa impossibile! Cosa esattamente aveva in mente di farle fare quel diabolico zombie? Capiva solo ora perché Thresh lo ritenesse uno dei suoi più affezionati allievi: Gil in quel momento le appariva esattamente come lo stesso Torturatore in una versione più giovane, quando ancora ella non lo conosceva e ne aveva timore... e non riusciva a capire se fosse lui stesso a voler dare quell'impressione o gli venisse semplicemente naturale. Non che la cosa potesse cambiare qualcosa, finché lei si sentiva così male. Strinse più forte i pugni, stropicciando ulteriormente il tessuto del vestito.
    C-cosa... dovrei... fare? E poi, anche se sapeva bene quanto poco servisse lamentarsi o implorare, le sfuggì un lamento molto meno udibile, a malapena un cinguettio piagnucolante: Fa male... fa tanto male...
    Il rumore della sua pancia che gorgogliava non faceva altro che farla sentire ancora più piccola e stupida, mille volte stupida ad essere andata a quell'appuntamento. Su una cosa però Gil aveva ragione: se voleva dimostrare di non essere del tutto inutile doveva quantomeno mettercela tutta, non poteva lasciarsi annientare da una bevanda lassativa o dai crampi allo stomaco, né tanto meno dalla cocente umiliazione. Lo doveva a Thresh... e per una volta, che fosse dannata, lo doveva anche a se stessa.

    Edited by .Bakemono - 8/7/2018, 23:00
     
    .
  6.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Pervert Member

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    7,871
    Location
    Vega

    Status
    Anonymous
    Lucia era uno spettacolo ridicolo, assurdo che una persona con così tanto potere fosse così debole. Il suo corpo, la sua mente, il suo spirito, erano davvero troppo facili da piegare, Gil non faceva altro che immaginarsi situazioni in cui combatteva al fianco di lui o al suo maestro, quando improvvisamente l'avversario compariva inginocchiato alle sue spalle compiendo la tecnica del dolore millenario e trasformandola in una fontana di sperma inutile, capace solo di godere e di farsi stuprare mentre il combattimento era ancora in corso. Gil scosse il capo, deluso, non sapeva proprio da dove iniziare per allenarla, e il compito di certo non gli era affatto semplificato visto che d'altro canto quel corpicino intento a subire ogni perversa angheria lo eccitava e lo portava a desiderare di scoparla lì in quel momento fino a farle bere ogni goccia del suo sperma. Afferrò suoi stessi capelli con la mano destra, emettendo un vero di disappunto mentre li scuoteva. Lucia avrebbe già potuto vedere il cazzo di Gil che pulsava dentro i suoi pantaloni: no, non faceva capolino, né era così gonfio da essere vistoso, la ragazza poteva vederlo perché dopo il loro ultimo incontro aveva con quell'affare un rapporto non molto diverso dalle sue piante, una crescita esponenziale in dimensioni e potere, ma anche la capacità di vederlo reagire ad ogni stimolo. Gil non sapeva questa cosa, o almeno non era disposto ad ammetterlo, difficile dire se questa fosse un'informazione utile o nefasta, ma comunque qualcosa di cui la ragazza poteva rendersi conto. Gil era già pronto a farla sua e forse era per quello che aveva scelto un enorme dildo per bloccare la tentazione, dunque era più per sé stesso che aveva imposto quel limite che non per lei? Per ora, non c'era alcuna risposta. Quando finalmente Lucia fu in piedi ed ebbe vomitato un pò del suo disprezzo, Gil si avvicinò in maniera relativamente lenta, a passi lunghi ma decisi, risoluto in quello che faceva e determinato nel darle un pugno a tradimento, il destro. Un attacco semplicemente inaspettato e dato con quanta più naturalezza possibile, senza troppo disprezzo, ma che fu abbastanza violento da comprimere quella pancia leggermente rigonfia e probabilmente costringerla a vomitare un altro pò. Gil però non si limitò a stringere il pugno sul suo ventre, ma iniziò anche a camminare verso di lei, impedendole così di cadere in avanti o in ginocchi, costringendola a muovere le gambe se non voleva cadere.
    Adesso basta... ci stiamo allenando! Forza! Tira fuori un pò di rabbia! pensi che il tuo potere farà tutto al posto tuo?! Per combattere non devi solo colpire il nemico ma anche incassare i colpi! La tua resistenza è uguale a zero, ogni singolo danno distrugge ogni tua capacità di pensiero e di reazione, questo non va bene! Resta in piedi porca puttana! Resta in piedi! Se cadi a terra ti darò tanti di quei calci da fare a pezzi il tuo bel faccino, così vedremo se il professore vorrà baciarti ancora! Resta in piedi cazzo!
    Gridava, spingendola come un grosso ostacolo da sorpassare, poi con una spinta più decisa di quel pugno sul suo ventre l'avrebbe spinta indietro, per vedere se si sarebbe rimessa in piedi mantenendo l'equilibrio o se fosse caduta rovinosamente. Le conseguenze in quel secondo caso sarebbero state terribili e poco erotiche, Gil stava prendendo molto sul serio l'allenamento e cercava di trattenere quell'istinto che lo avrebbe portato a sfilarle quel dildo dal culo e metterci la sua grossa mazza pulsante fino a trasformarla in una fontana di sperma. Perché era diventato così debole nei suoi confronti?!
    In piedi e attacca! FORZA! ATTACCAMI CAZZO!!!
     
    .
  7.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    7,234
    Location
    Dietro di te OwO

    Status
    Anonymous

    fKpiyiI
    Per quanto Lucia potesse aspettarsi di essere colpita di nuovo, non c'era modo che si sentisse abbastanza preparata al dolore e all'impatto che sarebbero seguiti. Semplicemente, Gil era troppo più forte di lei e anche se si conteneva, quella forza si ripercosse su ogni singolo recettore del corpicino della poverina. Ricevere Il pugno la fece quasi cadere a terra in ginocchio, costringendola a piegarsi e strappandole un'espressione sgomenta e agonizzante, ma piuttosto che cedere del tutto alla gravità e stramazzare al suolo svenuta, in qualche modo riuscì a farsi forza per restare "in piedi", ma non senza che i colpi di tosse e i conati smettessero di sconquassarle il petto, costringendola a rigettare qualche altro schizzo di seme sul pavimento. Rimase "piegata" contro il pugno di Gil i secondi che occorsero al suo cervello per elaborare il dolore, stringendosi la pancia con una mano e tentando di trattenere il polso dello zombie con l'altra, in preda a mugolii e lamenti sommessi. Fortunatamente le parole e le spinte del non-morto in qualche modo velocizzarono quel processo, spingendola a reagire. Non fu tanto la minaccia di ricevere nuove botte a farle paura, e neppure l'eventualità che per esse il suo viso venisse sfigurato; piuttosto sentir parlare di Thresh la svegliò di nuovo. Era lì anche per lui, no? Perché era stanca di sentirsi impotente! Era stufa di sentire insulti così aspri nei propri confronti e riuscire a pensare solamente a quanto fossero veri! Quindi quando finalmente portò una gamba indietro per restare dritta e smise di contorcersi preda del dolore, lo fece gridando per una volta, un grido pieno di rabbia e irritazione repressa.
    AHHHHHHHHHHHHHHH!
    Fece un passo in avanti, piuttosto che cadere o indietreggiare, e iniziò a menare le manine alla cieca contro di Gil, non le importava dove colpissero: che fossero le braccia, le spalle, il capo, il petto, o più possibilmente il braccio che egli le puntava contro... voleva solo sfiorarlo perlomeno, respingerlo, sfogare un minimo di quelle emozioni contrastanti o del dolore che aveva provato. Inizialmente suo malgrado fu una raffica di attacchi da vera femminuccia, qualcosa che persino per una come lei sembrava troppo debole, da bambina, un po' come quei video di "risse" tra ragazze dove lo scambio di colpi è così ridicolo da provocare solamente ilarità in chi guarda. Almeno finché, piano piano, quella raffica priva di effettiva volontà andò a scemare, fino a bloccarsi del tutto... e quando lo fece, piuttosto che cadere, le braccia rimasero sospese, rigide, tremanti. Facendo un passo indietro, Lucia si fermò, fissando i palmi arrossati dai vari colpi, le sopracciglia le si aggrottarono e l'espressione disperata che aveva in viso si trasformò lentamente in rabbia mentre stringeva le dita sottili a pugno, come per darsi forza. Forse Gil avrebbe pensato che si fosse arresa, forse si sarebbe preparato a incalzarla di nuovo, e forse proprio per questo sarebbe rimasto sorpreso quando la mano destra della piccoletta si alzò e fendette l'aria con il preciso intento di assestargli uno schiaffo in piena faccia con tutta la rabbia e la frustrazione che Lucia aveva in corpo in quel momento. Uno schiaffo che se ricevuto sarebbe stato di quelli davvero sentiti, in grado di far voltare il viso e gonfiare la mascella. La cosa che le faceva più male era il sapere che tutto ciò che lo zombie le stava dicendo fosse assolutamente vero. Era priva di difese, troppo sensibile a qualsivoglia stimolo, e persino nel momento in cui aveva ricevuto quel pugno che l'aveva costretta a rimettere ancora, il suo sesso aveva avuto un sussulto e la punta si era bagnata. Eppure, se si soffermava un istante a pensare, se si concentrava abbastanza... Lui, non era forse eccitato? Non si stava forse figurando di farle le peggiori cose, con quel cazzo che pulsava ancora per lei? Lei sentiva il suo desiderio, come se fosse qualcosa di palpabile, qualcosa che ella stessa poteva vedere e toccare come se fosse un frutto del suo stesso potere. Era strano, non l'era mai capitata una cosa del genere, eppure poteva dire con assolutamente certezza che Gil la voleva, anche in quell'assurda situazione, e non importava che fosse per mera carne, mero istinto o desiderio di prevalere sul più debole... perché non era forse debole anche lui? Non era forse una debolezza, bramare di venir scopata in quel medesimo istante? Sì, era una sua debolezza, un suo peccato... ma allora lui? Lui non la stava forse insultando per una colpa che era al contempo sua?!
    T-t-tu... tu n-non sei migliore di me! I-I-io posso sentirlo! LO SENTO!
    Non era stata molto diretta ma i suoi occhioni infuriati e colmi di lacrime ebbero un guizzo inequivocabile verso la patta dello zombie poco prima che arrossisse e si pentisse di aver parlato. Sbottare in preda alla rabbia era qualcosa che, a quanto pareva, da quando aveva assaggiato il sangue di Gil le veniva quasi facile, un po' come se avesse ereditato parte del suo caratteraccio, cosa ovviamente impossibile. Certo, rispondere "a tono" continuava a procurarle tachicardia e nervosismo, paura e orrore all'eventualità di una risposta violenta da parte del suo interlocutore... ma era comunque più di quanto le fosse mai capitato. Lasciando intendere perfettamente quanto fosse in crisi, subito dopo aver parlato e menato quello schiaffo azzardò un secondo "attacco" sferrato con l'altra mano, stavolta un tentativo a metà tra il pugno e il ceffone che diede ampia dimostrazione del fatto che non avesse mai tirato un colpo simile in vita propria: non aveva neppure la minima idea di come si sferrasse un pugno. E dire che Hazel aveva provato a spiegarglielo... Quel secondo attacco, che Gil lo bloccasse o meno, la spinse quasi a cadere contro di lui, costringendola a posargli l'altra mano sul petto per non perdere l'equilibrio, per poi toglierla subito e tentare di indietreggiare. Gemette, poiché tutti quei movimenti non si sposavano bene con il grosso dildo bloccato tra le sue natiche, che non aveva fatto altro che procurarle profonde fitte di dolore e piacere ad ogni passo. Si sentiva sfogata, ma incerta, pronta a ricevere nuova violenza e altrettanti insulti. E in tutto questo le sembrava ancora più sbagliato continuare a desiderare che il suo culetto venisse liberato da una simile tortura, ma non riusciva a fare a meno di pensarci...
     
    .
  8.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Pervert Member

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    7,871
    Location
    Vega

    Status
    Anonymous
    Il pugno di Gil si serrò contro il suo ventre mentre Lucia rispondeva in quella maniera tanto comica quando ridicola, costringendolo si a spostare la testa all'indietro ma non di certo perché temeva i suoi flebili attacchi, bensì perché si vergognava anche solo di fissarla direttamente in quello stato, mentre menava colpi alla cieca, alla rinfusa, senza la minima forza e senza il minimo obbiettivo. Alzò gli occhi stupefatto e disgustato, neanche prima della sua rinascita era stato così debole lui, aveva sempre saputo come assestare un violento pugno nello stomaco di una persona, Lucia invece sembrava fatta esclusivamente per usare quelle mani per reggere cazzi e portarseli alla gola così da svuotarli e rincominciare. Possibile che quella dannata non avesse un altro scopo nella vita? Stufo di assecondare quei colpetti, Gil la spinse via quasi facendole perdere l'equilibrio, solo a quel punto Lucia provò a rispondergli con un colpo più deciso, uno schiaffo che per quanto fosse sgraziato e privo di qualsiasi disciplina di combattimento, se non altro ebbe la forza di spostare lateralmente il volto dello zombie cogliendolo del tutto di sorpresa. Lo sfogo venne accompagnato da un'accusa quasi decente, ma del tutto inefficace. Stava forse cercando di farlo sentire in colpa? O di metterlo al suo stesso piano? Ridicolo. Si voltò verso di lei giusto in tempo per il secondo colpo, ma stavolta non rimase impassibile: Gil strinse il pugno della mano destra, piegandolo poi verso la spalla dello stesso braccio in modo da rendere il suo gomito evidente ed acuminato. Quello stesso gomito venne sollevato per raggiungere l'altezza del pugno in arrivo, lo zombie poteva rispondere con una forza bassissima e sfruttare la stessa forza di Lucia per farla schiantare contro il suo gomito, trasformando quell'attacco in una dolorosa lezione per lei. Doveva stare attenta ad ogni colpo che sferrava perché semplicemente quel gomito come ostacolo le avrebbe fatto un male assurdo, figurarsi se al suo posto c'era una spada o una lancia.
    Cosa stai cercando di insinuare stupida?! Ovviamente io sono migliore di te!
    Replicò a tono mentre i loro colpi si incontravano e appena Lucia avrebbe indietreggiato rispondendo al dolore di quell'impatto lui l'avrebbe incalzata, dandole un forte manrovescio da sinistra verso destra per costringerla a rinsavire senza che si mettesse a piangere come una stupida, col preciso scopo di confonderla. Enfatizzò l'inizio della prossima parte del discorso afferrandosi il cazzo con la mancina, stringendolo per la patta e mettendolo in evidenza come se fosse un'arma.
    Questo è ciò che Thresh mi ha insegnato! La vittoria e il premio che ne consegue! Io non bramo di farmi scopare il culo, non bramo la sconfitta così potrò farmi riempire lo stomaco di tutto il cazzo del mio nemico! Io voglio combatterlo, sconfiggerlo, umiliarlo! E poi mi prendo quello che voglio! Ecco la differenza tra me e te! Tu non vedi l'ora di perdere per farti scopare, io invece voglio fottere i miei nemici!
    Appena Lucia si sarebbe rialzata da quello schiaffo, Gil non le avrebbe dato il tempo di riprendersi, incalzandola con una ginocchiata in pieno ventre per costringerla a piegarsi in avanti spezzandole il fiato, per poi infilarle la testa sotto l'ascella tra le costole e il braccio destro, iniziandola a stringere con forza come a volerla soffocare. Da quella posizione Gil poteva avere una visione perfetta del suo culetto morbido mentre era piegata in avanti e non esitò un solo istante a schiaffeggiarlo con la mancina, abbastanza forte da lasciarle un evidente segno delle dita ma anche da far schioccare rumorosamente quella carne in tutta la stanza.
    Pensandoci bene forse sto sbagliando io... a che servi tu in battaglia? A farci venire il cazzo più duro con le tue piantine? Forse potresti essere una consolazione in caso di sconfitta ma... sai non ricordo proprio l'ultima volta che ho perso. Forse tu sei l'esatto opposto. Tu sei fatta per perdere, sei fatta per desiderare cazzi e prenderli in gola fino a soffocare. Il tuo destino è ritrovarti annegata nello sperma e farti un viaggetto dritta all'inferno. Forse sono io che pretendo troppo da te... anche ora, stai sperando che ti dia un secondo schiaffo vero? Ti piace sentire il culo mentre viene vibrato in quel modo non è così?! Vuoi sentirlo vibrare ad ogni schiaffo, mentre ti strappo i vestiti con la forza e quando inizierò a schiaffeggiartelo con i miei fianchi mentre ti fotto fino a farti gridare allora sarai, contenta, non è così?! Sei una maledetta puttana ecco cosa... e che altro potevo aspettarmi da una Stega di Umbra? Per metà, cosciente o no... che differenza fa... siete tutte uguali.
    E il secondo schiaffo arrivò, più violento del primo, forte abbastanza da far vibrare anche le interiora di Lucia, cosa che rese ancora più difficile tenere quel grosso dildo stretto nella sua corolla. Gil era violentissimo, le stringeva il collo abbastanza da farle male, ma non abbastanza da toglierle il fiato o la possibilità di rispondere, ma ogni tentativo di farlo sarebbe stato eclissato dal suo tono di voce prepotente e risoluto. Quelle mani erano fatte per umiliarla era evidente. ora però stava aspettando una risposta che fosse vagamente convincente.
     
    .
  9.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    7,234
    Location
    Dietro di te OwO

    Status
    Anonymous

    fKpiyiI
    La risposta di Gil fu fin troppo pronta, come immaginabile, e la rimise al proprio posto non solo con le parole ma anche e soprattutto con i fatti: quando quel maledetto gomito ossuto si scontrò contro la sua mano fece schioccare ogni singola falange, strappandole un verso di dolore. Non era fratturata o danneggiata ma il dolore era paragonabile a uno spigolo dritto sul mellino, e come intuibile la spinse a indietreggiare di colpo, stringendosi la mano lesa. Si ritrovò dunque totalmente impreparata al manrovescio che la scaraventò a terra, facendole sollevare lo sguardo inebetita. Stava già per piangere, ma ascoltare le parole velenose del suo "allenatore", fu un ottimo espediente per impedirlo, ancora più efficace dello schiaffo sicuramente. Si rialzò di scatto, più rabbiosa che mai, pronta a dire la sua e forse aggredirlo, persino...
    P-pensi forse che mi piaccia?! Che sia ciò che vogl- Gh -AH!
    Ma fu esattamente così che si prese quella ginocchiata in piena pancia, piegandosi in due mentre il suo ventre gonfio si deformava sotto il ginocchio di Gil. La sua espressione cambiò di colpo, come avrebbe fatto quella di uno squishy con gli occhi straboccanti. Da rabbiosa e determinata, gli occhi si sgranarono fin quasi a uscire dalle orbite, e un ennesima porzione di seme rigurgitato le sfuggì dalle labbra spalancate, impedendole ovviamente di proseguire con l'esposizione delle proprie ragioni. Il tutto fu così veloce che non fece quasi in tempo a cambiare espressione prima di finire stretta nella morsa dello zombie, cercando disperatamente di infilare le mani tra il suo avambraccio e il collo nel tentativo di frapporre la sua forza alla sua. Peccato che le abilità fisiche dello zombie fossero immensamente superiori alle sue, rendendo quel tentativo non solo vano ma, ancora una volta, semplicemente ridicolo. Fu costretta ad ascoltarlo dunque, annaspando e lasciandosi sfuggire un gridolino perverso quando la mano si infranse contro le sue natiche esposte, facendole tremare per poi tornare perfettamente al proprio posto, più sode che mai e con una cinquina stampata in corrispondenza del marchio di Thresh, che in risposta inquietantemente si accese. Lucia era decisamente troppo stimolata in quel momento per distinguere cosa significasse il bruciore cocente che seguì. Il suo sesso sussultò perdendo fluidi d'eccitazione, dando ragione a ciò che Gil pensava e stava esprimendo di lei. Ma più lui parlava... Più il suo corpo la tradiva un'ennesima volta in vita sua... più lei si ripeteva un'unica cosa: "Non è così! Non è così! Non è..."
    N-non... è... così. La voce partì flebile, a malapena udibile, roca e soffocata dalla difficoltà di prendere aria per emettere suoni. Pur non avendo bisogno di respirare essendo uno spettro, la sensazione di quella stretta era temibile quanto per qualsiasi essere umano affogare. Eppure Lucia si costrinse a parlare nonostante il dolore, e la sua voce crebbe insieme alla volontà di farsi udire. Io... non sono... una... MERETRICE!
    Non voleva esserlo, perlomeno. Non aveva mai voluto esserlo... e anche se le circostanze l'avevano di sicuro trasformata in qualcosa di molto simile, una pervertita sicuramente... non voleva ammetterlo, specie in un momento come quello, specie con lui! Si rifiutava di confermare che tutto ciò che aveva detto fosse vero... anche se lo era. Perché era vero, che ogni schiaffo le faceva desiderare di essere colpita di nuovo, ancora più forte. Era vero, che quando nella sua mente si affacciarono le immagini di Gil che le strappava via quell'oggetto infernale e si infilava tra le sue cosce, i capezzoli le si drizzavano e il suo sesso ebbe uno spasmo. Ma... sarebbe davvero stata contenta quando lui le fosse stato dentro? Era davvero solo "uno o più cazzi nel culo" ciò che ella desiderava, tanto per imitare la volgarità dello zombie? No. NO! Questo non era disposta ad ammetterlo, perché quella non era la sua verità.
    N-non sono... inutile! V-voglio diventare... fo-gh-dte. P-POhSSO, dihventarlo!
    Si rifiutava di credere il contrario, quella certezza era l'unica cosa che lo spingeva a impegnarsi, che le dava un qualche tipo di scopo nella sua vita. E finalmente era pronta ad aggrapparvisi con tutte le forze, per questo reagì con tutto ciò che aveva: due cerchi magici si spalancarono sui suoi palmi, verdi e brillanti più che mai, e mentre ella cercava con tutta se stessa di fare forza sul braccio di Gil per spostarlo almeno un minimo, piegava la testa con il preciso intento di morderlo fino a infilargli i denti nella carne. No, non era per lussuria che cercava di bere da lui stavolta, ma per puro bisogno... bisogno di più forza, di più adrenalina... di più potere. Se anche non fosse riuscita a morderlo due dei suoi semi sarebbero usciti dai suoi palmi per infilarsi direttamente sulla carne di Gil, mettendo radici in un modo del tutto nuovo e nient'affatto innocuo. Lo zombie avrebbe potuto sentire una grandissima quantità di energia eromante iniettarglisi dentro come una droga, immediata e più forte che mai, e se non avesse fatto qualcosa per estrarli subito in breve i semi avrebbero messo radici e il suo corpo avrebbe reagito con violenza: i capezzoli sarebbero diventati ipersensibili, divenendo turgidi senza tuttavia minare la sua virilità, e i genitali si sarebbero gonfiati così tanto, testicoli compresi, da rendergli difficile muoversi troppo, ostacolandogli i movimenti e diminuendogli gradualmente le forze. La sua potenza probabilmente avrebbe rallentato di molto questi effetti, dando il tempo di proseguire l'allenamento per parecchio tempo probabilmente, ma più i semi fossero rimasti a contatto con la sua carne più gli effetti sarebbero peggiorati, e tutto faceva pensare che se non avesse fatto qualcosa il suo cazzo sarebbe arrivato a toccare terra prima o poi. Se poi Lucia fosse riuscita anche a morderlo, le radici avrebbero iniziato ad arrampicarsi sul suo corpo diventando nero pece, e in quel caso avrebbero disegnato sul suo petto un disegno molto simile a una minacciosa imbracatura da bdsm, con un fiore rosso al centro, pieno di denti e grondante di linfa simile a umori. Certo, Gil avrebbe potuto benissimo impedire tutto questo molto prima che si concretizzasse, sia estraendo i semi che impedendo a Lucia di morderlo, ma anche in quel caso gli sarebbe stato impossibile non percepire la sua determinazione e tutta l'energia che stava sprigionando in quel tentativo. Voleva davvero diventare più forte. E anche se il suo misero sesso era completamente eccitato, anche se il suo buchino fremeva e si stringeva ritmicamente intorno al dildo più che deciso a non lasciarlo andare... la sua mente voleva tutt'altra cosa, e ciò si rifletteva nelle sue "patetiche piantine". Forse il suo potere non era poi così inutile come sembrava... forse lei, non lo era. Non del tutto perlomeno.

    Anche se Lucia non è ancora al due e ho esasperato un po' la cosa stravolgendone il funzionamento, ne ho approfittato per prendere spunto da una tecnica che aggiungerò in scheda quando sarà il momento, la metto per conoscenza.

    Sarsaparilla
    Formula: "Amalise" (Ammalia)
    Questa tecnica deriva da una creatura estremamente lussuriosa chiamata "Sarsaparilla", una donna dall'aspetto elfico le cui gambe sfumano in un bellissimo fiore provvisto di radici, ricoperta di fiori e rampicanti che disegnano splendide forme sul suo corpo nudo. Nonostante le origini possano far pensare a dolcezza e meraviglia, tuttavia, questa tecnica è in realtà tra le più subdole dell'arsenale di Lucia. Una volta che l'incantesimo viene attivato su una delle sue piante, queste influenzano la struttura del "terreno" contaminato (sia esso un'arma o una parte del corpo). La superficie interessata si ricoprirà di rampicanti muniti di numerose spine di un colore rossiccio estremamente luminoso, tutte affilatissime e più resistenti del normale, lunghe 2 cm e paragonabili a vere e proprio lame in miniatura. I rampicanti formano una sorta di secondo strato sul terreno in cui la tecnica agisce e collimano (Solitamente sulla mano o sulla punta di un'arma, ma possono essere disposte a piacimento) con 5 lame corte extra (10 cm l'una) molto affusolate, simili a petali. La particolarità di questa pianta non sta tuttavia nella potenza delle lame (Che non hanno niente in più rispetto a comuni armi) ma nel veleno di cui sono ricoperte: un afrodisiaco senza eguali che per agire sul corpo del nemico necessita di una ferita di almeno media entità. Una volta entrato il circolo, le principali zone erogene (capezzoli e genitali) subiscono un repentino arrossamento e cominciano a gonfiarsi e provocare all'avversario un desiderio insopportabile, mentre eventuali pertugi (capezzoli femminili, uretra ecc) si schiudono e cominciano a stillare un liquido simile a linfa. L'effetto peggiora a seconda di quanti HB il corpo nemico ha in circolo. Con 5 HB i genitali sono ingrossati, il che li rende più facili da colpire e affievolisce l'effetto di eventuali corazze che li proteggono, dato che aumenta improvvisamente la massa da ricoprire. Con 10 HB diventano davvero ingombranti, talmente da impedire lo scatto e diminuire del 25% la velocità del proprietario. Con 15 HB, infine, la situazione è così grave che la velocità diminuisce del 50%, e allo stesso modo si affievoliscono anche capacità di salto e abilità sensoriali, senza contare l'ovvia ipersensibilità scatenata.
    Costo 15


    Edited by .Bakemono - 4/8/2018, 22:46
     
    .
  10.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Pervert Member

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    7,871
    Location
    Vega

    Status
    Anonymous
    Se continuava in quel modo, a vederla vomitare sperma e fare quei versi, Gil rischiava seriamente di distrarsi e perdere di vista l'obbiettivo. Lui non era abbastanza calmo per risultare un buon allenatore maledizione, ma la colpa era soprattutto sua che era debole, stupidamente debole! Sembrava nata solo per trasformarsi in un sacco di sperma per chiunque fosse capace di prenderla a calci, che colpa poteva averne lui?! La presa si fece più forte, come a volerla costringere a reagire e forse a forza di insultarla in quel modo un risultato lo stavano raggiungendo. Gli rispondeva, forse non a tono, forse non in maniera convinta, ma stava sforzandosi di rendergli pan per focaccia e questo strappò un sorriso divertito sul volto di Gil, che lo portò a stringere più forte come a volerle dire "allora forza, tira fuori quello che hai dentro!". La reazione fu un morso che strappò al non morto una leggera risata, in parte soddisfatto per il risultato, in parte eccitato per il dolore provocato. Quello era un morso aggressivo, non lussurioso, proprio come piaceva a lui! Fu un bel risultato e anche una bella distrazione visto che non reagì in alcun modo fino a che non sentì chiaramente i semi attecchire nella sua carne provocandogli una reazione repentina e frettolosa, costringendolo a separarsi da Lucia per poter vedere che diavolo era successo al suo braccio. la allontanò in malo modo, spingendola a terra con un pestone mentre vedeva i semi attecchire nella carne e contaminare il suo corpo con un'influenza eromantica già provata in precedenza, ma che adesso aveva tutto un altro effetto. Molto più forte, molto più intenso, che poteva seminare nel corpo dello zombie un effetto unico nel suo genere e che iniziò a verificarsi fin da subito.
    Che cazzo... possibile che tu non abbia niente di meglio con cui combattere?!
    Sbraitò perplesso portandosi il braccio non contaminato sul cavallo dei pantaloni, rendendosi conto che non era diventato solo più sensibile, ma anche più grosso. Lo sguardo di Gil si alzò verso Lucia, assolutamente confuso e perplesso. Possibile che non ci fosse una maledettissima pianta nel suo repertorio con denti aguzzi, lingue affilate o semplicemente capaci di sparare semi calibro cinquanta? Perché tutto serviva maledettamente a stuprarla fino a che non avrebbe perso ogni contatto col mondo circostante?! L'espressione di Gil cambiò, serrando i denti e spalancando le labbra come se stesse soffrendo. Ovviamente questo non era il caso, semplicemente non apprezzava la sensazione strana di quando un'energia simile ti attraversa il corpo. Con Nimue era diverso visto che oramai l'aveva travasata del tutto con la sua oscurità, ma quella brutta abitudine delle streghe di Umbra non riusciva proprio ad entusiasmarlo. Afferrò le radici che si stavano allargando sul suo petto per strapparle via, e questo riuscì a fermare la loro diffusione ma non annullò di certo l'effetto. Lo sguardo del ragazzo si riversò negli occhi di Lucia, furente e visibilmente destabilizzato. Non avrebbe accettato un simile gesto.
    Ti ho chiesto di combattere e tu mi hai letteralmente ingigantito il cazzo... adesso mi hai fatto arrabbiare. Devo punirti!
    Nonostante la rabbia, c'era una malsana soddisfazione nello sguardo di Gil mentre scattava verso di lei deciso ad afferrarla per il collo e la spingeva contro la parete più vicina, abbassando la presa delle mani per poterle afferrare quel piccolo affare eccitato, non importava quanti ostacoli avrebbe trovato tra calzamaglia e gonna, non si fece di certo problemi ad afferrare tutto con la mano sinistra mentre la destra la teneva bloccata per il collo, come a volerle far vedere i muscoli e le vene gonfie per via dei suoi semi. Gil avrebbe iniziato a masturbarla attraverso i vestiti, cosa non solo molto stimolante ma a tatti dolorosa per via di tutta quella stoffa. Voleva rendere sensibile il suo cazzo? Bene, allora Gil avrebbe fatto altrettanto. Oltre a spingerla contro il muro per soffocarla quel tanto che bastava da farle male man on da romperle il collo, Gil spingeva la mano verso il basso in modo che ogni movimento di quella masturbazione schiacciasse e stimolasse i suoi testicoli per strapparle gemiti più forti. Quello ovviamente non era che l'inizio della punizione, ma per il momento si sarebbe gustata la sua espressione davanti ad un simile stimolo.
     
    .
  11.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    7,234
    Location
    Dietro di te OwO

    Status
    Anonymous

    fKpiyiI
    Lucia fu sorpresa della profonda soddisfazione che la colse quando i suoi denti bianchissimi affondarono nella carne dello zombie, non solo per il sangue che ovviamente le esplose in bocca come una deliziosa ondata di nettare vitale, ma anche e soprattutto perché semplicemente voleva fargli del male, ne aveva un profondo bisogno. Ebbe tuttavia ben poco tempo per gustarsi quelle sensazioni contrastanti, che a tratti la spaventavano e ad altri la riempivano d'eccitazione, perché la sua tecnica ebbe effetto, sì, ma non nel modo che aveva sperato: Gil subì gli effetti più visibili della tecnica, ma non sembrò minimamente indebolito da essi, un po' come se avesse talmente tanta forza che anche perdendone una porzione rimaneva comunque troppa perché lei potesse gestirla... e in effetti, come aveva potuto non pensarci prima? Avrebbe dovuto essere ovvio, ma così non era stato. E forse a quel punto si meritava che la sua solita sventura la punisse, perché non poteva esserci altro rimedio per essere stata così stolta. Vide il cazzo di Gil gonfiarsi maggiormente e per un momento rimase paralizzata, abbastanza perché le sue gambe iniziassero a tremare e il suo sesso con esse. Ovviamente, ancora una volta il diabolico zombie aveva ragione: si sarebbe dovuta inventare qualcosa di migliore per poter almeno tentare di tenergli testa, ma del resto aveva combattuto una sola volta in vita sua e non aveva ancora dimestichezza con i propri poteri, inoltre era Hazel a occuparsi della parte bellica, mentre lei... lei si stava rivelando davvero inutile come l'era stato detto. Fu come paralizzata dalla mortificazione, talmente persa in quel continuo e patetico autocommiserarsi che non ebbe neppure il tempo di realizzare lo scatto di Gil prima che questi l'avesse presa e sbattuta contro la parete, schiacciandole la guancia sotto le dita fino a deformarle l'espressione rendendola ancora più patetica... e oscena. Ironicamente, fu proprio la violenza dello zombie a strapparla dal suo stato inebetito e spingerla a tentare di spiegarsi, e in fretta.
    Ah-avrebbe dovuto... perlomeno... indebolirt-ghnh! N-n-non è colpa mia! Questo potere... non è fatto per... N-non posso usarlo bene... da sola-Ah!
    Parlare si fece difficile subito, però. Proprio come ci si aspettava da lei e dal suo corpicino ipersensibile, la stimolazione ai danni del suo sesso la portò ad ansimare e gemere quasi immediatamente, rendendo il suo respiro pesante e facendola fremere completamente. Il suo sesso tremava tra le dita del non morto, il suo culetto pulsava intorno al dildo che lo tappava, e in breve le sue labbra si schiusero mentre la sua espressione si deformava facendosi via via più persa nel piacere. In breve si ritrovò con la bocca schiusa, che data la guancia premuta contro la parete la rendeva semplicemente ridicola. Cercò più volte di divincolarsi con tutte le forze che aveva, premendo le mani contro la parete nel tentativo di porvi forza o agitandole alla cieca all'indietro nel tentativo di aggrapparsi a Gil e graffiarlo o respingerlo, ma non solo era poco credibile, finì per mettere in risalto ancora di più il suo corpo, esponendo il sedere e inarcando la schiena abbastanza da sembrare sul punto di supplicare per ricevere quell'enorme mostruosità dentro di sé. Ma... non voleva davvero. Non era pronta per cedere come suo solito, si rifiutava categoricamente di farlo e non importava se quell'ennesima umiliazione l'aveva fatta quasi capitolare: ci avrebbe provato fino alla fine. Strinse i pugni, piangendo per la sensazione di dolore e piacere dovuta all'intensità con cui Gil la masturbava. Era troppo da sopportare.
    P-per favore... N-non riesco ah-gh- pensare... Io...
    Dai semi a terra crebbero velocemente dei tentacoli dall'aspetto decisamente più minaccioso dei rampicanti precedenti: spessi e completamente ricoperti di spine grosse come denti di squalo, con l'aria di poter facilmente lacerare la carne alla stregua di tante spade serpentine. Erano tre, molto lunghi, e iniziarono ad arrampicarsi intorno alle gambe dello zombie così come a quelle di Lucia stessa, graffiando la carne di entrambi ma iniziando a stringere soprattutto contro i polpacci dello zombie, come un gruppo di serpi.
    N-non sono... inutile. V-voglio... devo imparare... Ti prego!
    Lo supplicava, ma nel frattempo le sue dannate piantine cercavano di arrampicarsi su di lui, e se non le avesse fermate avrebbero raggiunto il suo cazzo e vi si sarebbero attorcigliate con la stessa forza della stretta di un cobra, ferendolo e minacciandone quasi la virilità, ma stimolandola al contempo in un mix incredibilmente calzante di dolore e piacere, poiché si stringevano ritmicamente per poi allentarsi. Solo che sarebbe stato impossibile per loro castrarlo; non solo per la mancanza di forza, ma anche e soprattutto perché, proprio come la volta precedente, Gil poteva controllarle a propria volta, litigandosi il controllo con Lucia che al momento avrebbe voluto effettivamente stringergli la verga e tagliarla via... a differenza del suo corpo che invece chiedeva a gran voce di riceverla dentro.
    S-se n-non ti fermi... l-lo taglierò!
    Poco credibile forse, ma lei ci credeva davvero... e ci credeva talmente che per una volta riuscì a contrastare la propria sensibilità eccessiva e si trattenne dal venire, abbastanza da continuare a sopportare quella furente masturbazione. Certo, il tutto sbavando come la pervertita che era, tremando come un'ossessa sui tacchi che portava e dimenandosi abbastanza da rendere solo più invitante il suo tondo sedere... ma per lei era comunque un grosso passo avanti.

    Edited by .Bakemono - 1/9/2018, 23:09
     
    .
  12.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Pervert Member

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    7,871
    Location
    Vega

    Status
    Anonymous
    Lucia tentava di dimenarsi, usava il suo potere per afferrarlo per le gambe e quella verga mostruosa, cercava in tutti i modi di liberarsi o di minacciarlo ma oramai il ragazzo era furente, totalmente ossessionato dall'idea che quella dannata aveva un potere assurdo ma non sapeva usarlo. Cosa avrebbe potuto fare lui in vita con un potere del genere? Perché un potere immenso come quello era stato donato a lei, totalmente incapace di usarlo, debole e infima come l'ultima dei guerrieri, mentre a lui invece era stata serbata solo umiliazione, disprezzo, un fato infausto! Perché, perché la fortuna di quel mondo caotico on girava mai nella giusta direzione. La rabbia lo portò a digrignare i denti, i denti digrignati stringevano come le dita sul corpo di Lucia, tenendola ferma, masturbandola e spingendola contro il muro oramai destinato ad abbassarsi ai suoi più spregevoli istinti. L'aveva voluto lei in fondo... colpa della sua inettitudine. In fondo le piaceva, no? Finiva sempre così... finiva sempre così!
    Tu non meriti questo potere... non lo meriti!
    Più quelle piante lo stringevano, più la sua verga si induriva, iniziando ben presto a sfregarsi contro le natiche messe in bella mostra di Lucia. A confronto, quel vibratore sembrava un piccolo palliativo, viste le dimensioni raggiunte dalla sua verga in quel momento. e non era neanche così semplice... pulsava, trasudava di energia negativa come se a sfregare contro di lei non ci fosse semplicemente della carne eccitata, ma tutto il disprezzo che Gil provava nei suoi confronti.
    Lo farò mio... dammi il tuo potere... DAMMELO!!!
    Gridò, furioso, e come se le piante avessero risposto anche al suo comando, quel viticcio lo avvolse intorno alla verga proprio come se volesse strapparglielo via, ma si trasformò piuttosto in una grossa vena pulsante di energia, penetrando quella mazza con le spine e contaminandola con la sua influenza. Lo rese marmoreo, quasi deforme, ma questo non gli impedì di andare fino in fondo. La mano che la masturbava si spostò verso il basso, sfilando con un movimento fluido il vibratore, come se non ci fosse neanche il minimo ostacolo. Poi la cappella di Gil si piazzò davanti al culetto dilatato di Lucia, bastò quel semplice movimento per farle sentire un brivido sulla schiena, qualcosa di profondo e potente, intenso come non mai. Non l'aveva ancora presa eppure poteva già sentirsi profondamente violata: questo perché il suo potere le era stato letteralmente strappato via... o per meglio dire era diventato parte di Gil.
    DAMMELO!!!
    Gridò mentre affondava dentro di lei, spingendo quell'immensa mazza di carne dentro il corpicino minuto e già allo stremo di Lucia. Il ventre si gonfiò vistosamente e attraverso lo stomaco era possibile vedere le vene pulsanti del cazzo di Gil che la stavano possedendo. Le sue natiche parvero separarsi, perfino i fianchi ebbero la netta impressione di dividersi di colpo, tale era la mostruosità di quella mazza. Pulsava così forte da deformare la corolla di carne di Lucia, ogni pulsazione la dilatava e la portava allo stremo, sembrava potesse frantumarsi in qualsiasi momento, come una ciambella gustosa tra le mani di un bambino goloso. Gil ovviamente non mostrò il minimo riguardo per lei, iniziò ad affondare tenendola spinta contro il muro, impugnando la sua piccola verga non più per masturbarla ma come se fosse una specie di manubrio per poterla tenere sotto controllo, una briglia per un cavallo da monta che non aveva più nessun tipo di scelta.
    Ecco! Ecco a cosa serve il tuo corpo! lo vedi! Lo ha preso tutto... e posso andare più in fondo! Lo farò uscire dalla tua gola e tu sopravvivrai, ecco a cosa servi! Sei solo una puttana che deve essere usata come tale! Se ti farò godere mi darai il tuo potere non è così?! Allora godi! Godi stronza! Ecco cosa ti meriti!
    Continuava a spingere dentro di lei, tenendola bloccata contro il muro e vomitandole addosso tutto il suo odio, il suo disprezzo. Non c'era più traccia di quello che doveva essere un allenamento... oppure si?
     
    .
  13.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    7,234
    Location
    Dietro di te OwO

    Status
    Anonymous
    Era tutto inutile. Per quanto ci avesse sperato e continuasse a farlo, non riusciva a vedere niente di buono nella "lezione" in cui si era cacciata, e per quanto tentasse di tener testa a Gil le risultava impossibile avvicinarsi al suo livello anche solo di un passo, che fosse fisicamente o psicologicamente. A nulla serviva tentare di controllare le proprie piante, o capire le ragioni di tutto quell'odio e quella violenza. Avrebbe davvero voluto chiedergli perché volesse così tanto farle del male, perché fosse così duro, spregevole, o perché la sua rabbia esplodesse così facilmente quando parlava del suo potere... sembrava quasi invidiarlo, bramarlo... e l'era impossibile comprendere perché un essere quasi "divino" come lui volesse qualcosa di così debole e ingestibile... pensieri molto profondi insomma, almeno finché quel dildo enorme non le venne strappato via di colpo. Perché nonostante tutte le belle paranoie, le insinuazioni e i tentati ragionamenti... la realtà dei fatti fu che, nel momento stesso in cui il suo cazzo la penetrò prendendo il posto del giocattolo appena sottrattole, ella dimenticò anche solo di averci pensato. Ancora una volta, smise di importare chi fosse lui e chi fosse lei, con la differenza che insieme al dolore non subentrò né la paura, né il rimpianto. Perché forse a quel punto aveva ragione lui: era davvero una puttana, della peggior specie... e non c'era niente che potesse fare per sottrarsi a quella dura realtà. Semplicemente, non ci riusciva. Neppure provando a combatterla, neppure sforzandosi con ogni fibra dell'anima, con le unghie, con i denti... o con il sangue del mostro giù per la gola. Che allora bastasse solo... accettarlo? Accettare di desiderare quel cazzo infilato a fondo dentro di lei; smetterla di combattere il proprio corpo e il fatto che ne volesse ancora... Basta tentare di negare che non le piacesse essere masturbata da lui, o che non adorasse la sensazione che le dava quel dannato vibratore infilato su per le natiche e che anzi, volesse molto, MOLTO di più. Sarebbe stato così facile, dolce persino... Basta odio verso se stessa, basta critica, basta vergogna; solo... desiderio. E allora, che fosse dannata, lo fece: per una volta fu lei a desiderare di tirare il mostro a sé perché la scopasse più forte, e farlo; fu LEI a impartirgli il ritmo tramite le sue piante e a far vibrare le vene dell'asta in modo che la sconquassassero fin dall'interno nonostante già minacciassero di spezzarla in due... e sempre lei le spinse a crescere e ingrossarsi piuttosto che respingerle, nonostante rivoli di saliva le colassero giù dalla bocca spalancata e lacrime nere le sporcassero il viso... Per una volta, la prima probabilmente: Fu il suo potere a seguirla, non lei a lasciarsi trascinare. E forse era impazzita del tutto; forse aveva toccato il fondo, si era spezzata, rotta... o forse per la prima volta in tutto l'arco della sua miserabile vita si ritrovò a ragionare come una regina e non come uno schiavo. In fondo aveva mai sentito Leben gridare "No"? Imbarazzarsi? Indietreggiare? E Thresh? Hilda? Oboro, forse? Poteva non conoscere direttamente le ultime due ma vivendo in quella scuola, circondata da lanterne, era facile assistere almeno a qualcuno dei loro loschi incontri. In men che non si dicesse, Lucia si ritrovò inghiottita da quei pensieri corrotti; senza che se ne rendesse conto anche quelli che non le occupavano la testa direttamente la influenzavano e la spingevano sempre più in basso, cullata dal dolore ma soprattutto dal piacere che stava provando per opera di Gil e delle sue stesse piante, che avevano trovato in lui un alleato. E lei... lei accettò che così fosse, anzi, finì per prendere parte alla sua stessa esecuzione e anzi, continuò a nutrirla e fomentarla, fino a perdere totalmente il controllo.
    Ahllora prendiloh... Prendil-oh, è TUO-GH!
    Dove poteva mordeva Gil, lo graffiava, ne succhiava il sangue o se lo portava alla bocca. Lui stesso avrebbe potuto guardarla mentre la sua paura, l'indignazione, o la mera volontà di combatterlo e negare di essere ciò che sembrava sfumavano nel più semplice e sincero sentimento che potesse esistere: il desiderio. Le lacrime e l'espressione di sgomento, gli occhi sgranati in modo quasi grottesco e il naso colante vennero accompagnati da un sorriso fradicio di saliva e nettare nero. Le sue pupille assunsero quasi la forma di due piccoli cuori per quanto parvero deformarsi, svuotandosi di ogni emozione che non fosse la goduria più pura. E mentre il suo corpo si deformava orribilmente e la sua corolla di carne cedeva quasi sotto le vene dello zombie e le sue radici, ella emetteva versi strozzati di puro piacere, mugolii, gemiti e grida soffocate dal suo pianto e dalla saliva. Sembrava stesse per morire, a vedere la sua faccia, ma soprattutto il suo corpo: la pancia era orribilmente deformata e la cappella di Gil andò così in fondo nel suo stomaco che dall'esterno parve le avesse raggiunto il cuore fino a fermarlo con le sue spinte, o comunque abbastanza da schiacciarle entrambi i polmoni e bloccarle il fiato; la pelle era così tesa che ogni singola vena o radice era visibile attraverso la carne deformata, e il suo povero didietro... era così largo e deformato da non sembrare neppure più un buco ormai, al massimo una busta sformata attraversata dal tronco di una fottuta quercia secolare. Il desiderio di Lucia, per una volta non combattuto, avrebbe guidato in breve tempo le sua piante a fare sempre peggio, unendosi sempre più a Gil che se lo avesse voluto si sarebbe potuto trasformare a propria volta in uno strumento di tortura atto solamente a "nutrire" i desideri inconsci della poverina, desideri che avrebbero potuto tranquillamente distruggerla... e che non per questo avrebbero sedato le sue piante malefiche. Probabilmente entrambi avrebbero continuato per tempo, a fondersi e fottersi a vicenda, ancora e ancora... o perlomeno di sicuro lei non voleva finisse presto. Forse si sarebbero potuti persino consumare l'un l'altro, o più probabilmente alla fine di tutto l'unica a uscirne divorata sarebbe stata Lucia, che fosse dal suo stesso potere o da quello dello zombie. Fatto stava che se Gil fosse rimasto abbastanza avrebbe finito per fruire dei poteri della pseudo-strega completamente, perché man mano le sue piante l'avrebbero inghiottita privandola di ogni diritto di scelta, poiché l'unica scelta che contava ormai era stata presa: ne voleva di più. Le piante si sarebbero adattate al ragazzo come avrebbe preferito, finanche ad assumere forme ben più mostruose e grottesche del loro solito, accogliendo lo zombie tra le loro spire e nutrendosi del suo sangue per alimentarsi e stargli dietro. In tutto questo Lucia sarebbe rimasta intrappolata in un groviglio di grosse e sinuose radici che non avrebbero fatto altro che tentare di penetrarla, circondandole gli occhi, la bocca, i capezzoli, creando anche dei nuovi buchi se necessario ma dando precedenza a ognuno di quelli esistenti che non avrebbero risparmiato per nessun motivo, dando man forte al protagonista principale. Gil avrebbe condotto le danze e diretto l'orchestra finché avesse voluto, modellando a piacimento il potere di Lucia e facendolo suo se avesse gradito, venendo in qualche modo invitato a uno spettacolo che solo la fantasia malata di Lucia, fattore che guidava le piante in quel momento, avrebbe potuto partorire: anche quando e se lo zombie l'avesse abbandonata infatti, l'avrebbe lasciata sola con le sue "piantine", divenute a quel punto una vera e propria gabbia per la poverina, una sorta di creatura guidata solo da lussuria incondizionata che grazie al sangue di Gil immagazzinato avrebbe continuato a stuprarla per tanto, tantissimo tempo prima che ella riuscisse a riprendere il controllo.
    Probabilmente ciò che accadde quel giorno non sarebbe potuto ripetersi mai più, non senza l'aiuto di Gil e sicuramente non senza il suo potere o un altro affine, ma per quel giorno, almeno, Lucia mostrò a un pubblico molto ristretto (formato soprattutto dalle videocamere sparse in giro per la scuola) che cosa avrebbero potuto fare le sue piante se ben sfruttate, e soprattutto cosa sarebbero potute diventare in futuro con i giusti insegnamenti. Per il momento comunque, ironia della sorte, alla fine Gil diede davvero un'enorme lezione a Lucia... una lezione che spesso aveva assaggiato con Thresh e che lui aveva solamente radicato più in fondo nel suo essere, tanto che stavolta non l'avrebbe più dimenticata tanto facilmente, per quanto potesse far fatica a elaborarla subito: per modellare qualcosa, spesso bisogna prima... distruggerla.

    Edited by .Bakemono - 20/12/2018, 00:48
     
    .
  14.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Pervert Member

    Group
    HF GDR Staff
    Posts
    7,871
    Location
    Vega

    Status
    Anonymous
    Difficilmente Gil avrebbe assimilato in maniera propositiva quella lezione: distruggere al fine di creare. Lui lo faceva in maniera del tutto spontanea, per fare del male, per sentire le grida, per darsi piacere attraverso quel mostruoso cazzo che scavava dentro le sue vittime. Non gli interessava altro, non voleva ricostruirle di certo, ma quando prendevano forma seguendo il suo perverso volere non si diceva mai insoddisfatto, anzi. Più Lucia si adattava a lui, più cedeva, più quelle piante ne assecondavano i desideri, e più Gil rideva. Rideva perché quella risata oscura e perversa era il modo migliore per esprimere quanto si sentisse potente e soddisfatto della sua malvagità. Si lasciò corrompere a sua volta dal potere di Lucia, lasciando che le sue piante gli ingrossassero le ossa, gonfiandogli le vene, aggiungendo altre fasce muscolari fino a renderlo una mostruosità irriconoscibile. In una diversa occasione, le dimensioni che aveva raggiunto a quel punto avrebbero dovuto strappare Lucia in due e ridurla ad uno straccio di budella e sangue senza troppi complimenti, eppure riusciva ad adattarsi perfino a quella situazione, anche quando Gil iniziò a scoparla così forte da far arrivare quella mostruosità nella sua gola facendola riuscire dalla fauci della vittima. La cappella del non morto usciva dalla sua bocca come un parassita che cercava di venire alla luce, il corpo di Lucia era totalmente attraversato da quel mostro che l'aveva trasformata nel suo personale onahole, tornando indietro solo quando avrebbe iniziato a venire. Non voleva di certo sprecare il suo prezioso seme per il pavimento. Nero, denso, attraversato da vene di linfa verde colme di energia, Gil avrebbe riempito del tutto il corpo di Lucia e avrebbe continuato a venire su di lei mentre le piante prendevano il sopravvento, continuando a stuprarla anche mentre lo zombie si separava da lei. Uno spettacolo che perfino lui avrebbe dimenticato quanto effettivamente era durato e quanto era stato violento, ma ciò che importava a quel punto era che la lezione fosse arrivata. In un ultimo gesto di puro egoismo, Gil avrebbe spalancato le sue fauci intorno alla spalla di Lucia, tra collo e spalla, azzannandola fortissimo e lasciandole segni dei denti vistosi. In un primo momento ovviamente, Il tutto mentre continuava a venire dentro di lei, penetrandola di nuovo dopo averla ricoperta del tutto del suo seme, Gil avrebbe stretto quella morsa fino a strapparle una grossa porzione di carne che l'avrebbe trasformata in una fontana di sangue. A quel punto le sue piante potevano tenerla in vita anche se subiva danni terribili, ma anche rigenerandolo quel danno il segno dei denti di Gil che le aveva tolto grossi chili di carne non sarebbe mai sparito. Il segno sarebbe rimasto evidente per sempre, e quello era un messaggio irrevocabile: tu sei il mio pasto.
    CITAZIONE
    Role conclusa.
     
    .
13 replies since 13/5/2018, 18:24   475 views
  Share  
.
Top