Istinto predatorio

x Samurai girl

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    Le parole della ragazza riuscirono ancora una volta a farlo esitare, ma non perché fosse indeciso oppure si interrogasse su quello che voleva, semplicemente non poteva capacitarsi della facilità con cui quella ragazza riusciva a gettarsi tutto alle spalle e pensare unicamente a cogliere l'attimo. Davvero una peculiarità unica, non tutti gli esseri umani sapevano farlo, ma Claudia era davvero all'altezza di farsi chiamare "eccezione"?
    Amore... come potrei rifiutare? Se solo non fosse che voi esseri umani non avete la più pallida idea di cosa significhi amore. Pensate che amare una persona sia legarsi ad essa per sempre, indissolubilmente. Due persone, una cosa sola, nessuna eccezione. Sappi che per noi demoni non è così. Passione e amore sono una cosa sola, io ho avuto centinaia di amanti, migliaia di succubi e anche ora, non ho la minima intenzione di riempire la mia coppa con una bottiglia di vino soltanto. Io sono un demone avido...
    Solo a quel punto si fece avanti, rivelando la sua vera forma strisciando sul letto come se stesse per lambire una preda, come se stesse per saltarle addosso e divorarla: era grande almeno il doppio rispetto a prima e il suo aspetto non era neanche lontanamente umano. Sembrava un grosso insetto umanoide con una corazza di carapace, l'unica cosa a farlo somigliare ad un essere umano. Numerose possenti braccia che circondarono Mec stringendosi sulle lenzuola per ostruire ogni possibile via di fuga, mentre una sola di quelle mani scivolava prima sul suo ventre, poi sul suo petto e infine sotto il suo mento, per invitarla ad alzare lo sguardo e fissarlo dritto negli occhi, davanti a quell'espressione mostruosa, davanti a quegli occhi rossi luminosi che le fissavano l'anima. Quello era il suo vero aspetto.
    Prenderò ogni bottiglia che stuzzicherà il mio interesse... e tu sarai una di quelle. Vuoi essere considerata speciale? Dovrai dimostrarti tale...
    Appena fu abbastanza vicino, Alexander rivelò che la parte inferiore della sua "testa" che somigliava ad un mento corazzato, erano in realtà delle fauci inferiori che si spalancarono come quelle di un insetto, rivelando una bocca assolutamente mostruosa e irta di denti affilati. Quello che aveva davanti Claudia non era un semplice demone, ma un vero e proprio mostro. Sarebbe riuscita a reggere il confronto con lui? Le fauci erano circondate da labbra sucre, simili a quelle umane, che si avvicinarono a quelle di Claudia, allungando una lingua assai più lunga e massiccia rispetto a quella di un essere umano. Stava cercando un bacio, un bacio famelico e perverso, che solamente lei poteva dargli. Alexander non voleva di certo limitarsi a prendere il suo corpo, né i suoi sentimenti... voleva la sua mente, in ogni sua sfaccettatura.
     
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  2. samurai_girl
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    scusa il tremendo ritardo..problemi personali...


    Lui quindi aveva deciso, avrebbe preso il suo amore ma l'avrebbe preso in modo mostruoso, senza lasciarle scampo.
    Mec chiuse gli occhi, accolse quel bacio famelico e rispose con passione e foga. L'essere di fronte a lei era orribile, ripugnante, ma era anche l'essere che l'aveva liberata dallo spettro, era l'essere a cui lei aveva promesso di donarsi. Cosa le importava se sopra di lei c'era un aitante ragazzo o una sotra di insetto grottesco? Lei ormai era sua, non poteva tirarsi indietro, lui voleva tutto da lei ma era anche pronto a darle qualcosa...piacere, piacere libero e intenso, come lei non provava da anni.
    Mec allargò le gambe pronta ad accogliere qualsiasi cosa il mostro avrebbe deciso di infilarci.
    In questo momento ogni suo gesto sarebbe sembrato ridicolo, si abbandonò quindi alla presa del mostro lasciando a lui l'iniziativa.
    Sapeva che si stava giocando tutto...poteva anche rimetterci la vita in quel confronto, ma che scelta aveva? Ormai era in ballo e doveva ballare.

    Prendimi, io mi concedo a te volontariamente, non sarai tu a violentarmi, a scoparmi, a possedermi! Io mi do a te volontariamente...per il mio piacere e per il mio amore!
     
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    Non devi scusarti, sentiti libera di avvisarmi la prossima volta, io posso pazientare se serve.

    La risposta di Mec divertì il demone, che dopo averla baciata era già pronto a farla sua, difatti tra le sue gambe si allungò una verga assolutamente mostruosa, completamente ricoperta da quella saliva che la biondina aveva già assaggiato tra le labbra del demone, un mix di piacere irrefrenabile, di calore intenso, forse in quel contesto ripugnante ma assolutamente irresistibile. la mazza era nera, dalla forma solo vagamente umana, scanalata in più punti, più grossa e lunga del normale e semplicemente abnorme alla base. Invece di un unico foro sulla punta, sfoggiava invece una serie di piccoli fori in fila ai lati della mazza, che assumeva una forma vagamente piramidale andando sulla sommità. Era una vera e propri fida, nemmeno la carne femminile più allenata e abituata poteva tenere il confronto. Non importa qual'era l'esperienza di Mec, né chi aveva scopato fino a quel giorno, appena Alexander sarebbe entrato dentro di lei sarebbe stato come perdere id nuovo la verginità. Sentì la punta appoggiarsi tra le sue grandi labbra e fu immediatamente una scarica di piacere intenso, sembrava che anche solo la superficie di quell'essere potesse dare al corpo di Claudia un piacere semplicemente irrefrenabile e incontenibile, qualcosa di indescrivibile che partiva dal suo clitoride e le risaliva il corpo intero, arrivando fino al cervello come una scarica elettrica irrefrenabile. Sentì chiaramente quella mostruosità posizionarsi alla perfezione di fronte all'entrata, mentre le numerose zampe della creatura si posizionavano per la maggior parte sul letto, e alcune sul corpo di Claudia: sui suoi polsi e sui suoi seni, iniziando a tastarne la consistenza con vigore, massaggiandoli e sentendo quanto femminili fossero.
    Interessante... allora davvero non hai paura... sarà bene che tu mi mostri un sentimento ancora più forte allora...
    Senza esitare oltre spinse il bacino dentro di lei, impalando quella calda intimità con la sua mazza mostruosa. Non fu gentile né delicato, fu irruento e perfino doloroso, come se non bastasse invasivo: quella mazza gigantesca aveva occupato con un solo affondo l'intera intimità di Claudia e con la punta ora bussava violentemente, pulsando e spingendo, di fronte all'entrata del suo utero, facendole sentire una sensazione unica e potente. Ben presto, quella pulsante presenza si trasformò in qualcosa di piacevole entro di lei, non perché il dolore sparì, anzi sembrava addirittura aumentare... tuttavia, ogni traccia di lacerante dolore dentro di lei si trasformava in piacere, come una reazione chimica magica e inspiegabile, ma che si verificava senza ombra di dubbio. Il corpo di Mec era portato allo stremo, era evidente dal fatto che il suo ventre fosse leggermente rigonfio e pulsava al ritmo di quella mostruosità dentro di lei, tuttavia piuttosto che desiderarlo fuori, la ragazza ne avrebbe voluto ancora e ancora, come una belva insaziabile. Alexander avrebbe iniziato ben presto a muoversi dentro di lei, ma non usciva più di qualche centimetro: il suo cazzo non era entrato ancora nemmeno per metà dentro di lei, e Mec era già piena.
    Sei così stretta... pensavo avessi molta più esperienza invece è ovvio che non hai mai provato niente del genere... non preoccuparti, da ora in poi ne avrai quanto ne vorrai... perché tu ne vuoi vero? Oppure preferisci che io ti lasci a questo punto? Magari non vuoi sentirmi ancora dentro di te...
    Il ritmo con cui massaggiava i sensi diminuì rapidamente, mentre la sua mazza iniziava a scivolare fuori la carne di Mec. Claudia si sarebbe sentita immensamente vuota, la sua intimità avrebbe preso a dilatarsi, come se non fosse più capace di tornare alle sue reali dimensioni, e più il demone usciva da dentro di lei, più quella sensazione dell'utero che cedeva, della carne piena, degli spasmi che la dilaniavano, le mancava. Era come se le stessero portando via qualcosa di suo, un pezzo che oramai le apparteneva, e che poteva riconquistare solo con le sue parole...
     
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  4. samurai_girl
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    Lui entrò dentro di lei, con violenza, con prepotenza, con desiderio di possesso.
    Quello che le infilò dentro non era un pene, era qualcosa di mostruoso che Mec non avrebbe potuto immaginare nemmeno nei suoi incubi più neri.
    Lui la stava prendendo con forza e butlità, senza chiedere, come se gli fosse tutto dovuto, eppure non la stava violentando perchè Mec voleva essere presa da lui.
    Lui le fece male e Mec urlò, urlò di doloro ma ben presto iniziò ad assaporare una sensazione nuova, mai provata prima in modo così puro ed intenso. Il dolore non si trasformava in piacere...era piacere!
    Lui la tratteneva con i suoi tanti arti e la ragazza non aveva la ben che minima possibilità di resistergli però sfruttò il poco spazio di manovr che le restava per assecondare le sue spinte con i fianchi.
    Lui la stava particamente spaccando in due e intanto la incitava. Il ventre di Mec era gonfio per quella presenza aliena e le scosse di dolore/piacere che le arrivava alla testa minacciavano di farle perdere i sensi.
    Si aggrappò con tutta se stessa al corpo da insetto del mostro.

    Scopami..sono tua...sono tua per sempre...

    In alcuni momenti Mec aveva ancora l'istinto di guardasi attorno per cercare la figura evanescene dello spettro venuto a tormentarla. Lui però non c'era, c'era solo lei, il mostro e il dolore/piacere. La sensazione di libertà che la ragazza provava in quel momento sovrastava ogni cosa e le dava una gioia che non poteva descrivere.

    Scopami..scopami..scopami..scopami

    Adesso era lei a incitare il mostro, ma per tutta risposta lui scivolò fuori da lei. Mec sentì il suo ventre collassare su se stesso per l'assenza di quel membro alieno che lo avev dilatato all'inverosimile.

    Come fosse una ragazzina sentì le lacrime gomfiarle gli occhi.

    NO! Non smettere...non lasciarmi vuola...ti prego....ti prego...

    Si strinse forte a lui come una vergine al suo primo amore.

    Ti prego...non voglio tornare indietro..voglio stare qui con te per sempre...

    Era follia, pura follia, lei lo sapeva, ma davvero l'ultima cosa che desiderava ora era tornare agli incubi del passato.
    Molto meglio gli incubi del presente.
     
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    La reazione di Mec si rivelò molto più appagante di quanto Alexander potesse mai immaginare, bastò pochissimo per farle desiderare il suo cazzo senza mettere davanti al loro amplesso inutili paure o timori di sofferenza. La ragazza aveva oramai superato la fase di rottura, era sua... non c'erano dubbi, disposta a tutto pur di dargli piacere con l'unica condizione di riceverne altrettanto. Claudia sentì chiaramente le sue preghiere ricevere una risposta: gli arti del mostro la tirarono a sé e fu di nuovo dentro di lei completamente, così forte e improvvisamente da spalancare l'entrata del suo utero con un colpo netto, senza però riuscire ad entrare completamente nella sua perversa e vogliosa intimità, oramai portata al limite delle sue capacità. Nessuna verga umana e non poteva imitare quella di Alexander, troppo unica, troppo imponente ed invasiva, ma soprattutto il demone sapeva come utilizzarle e per questo mentre la biondina era distratta a sentire le sue interiora venire violate ancora una volta con tanta irruenza, probabilmente non si rese neanche conto che il demone la stava continuando a muovere, in modo che il bacino salisse sempre di più mentre le spalle restavano sul materasso, bloccate e sigillate in una posizione che per lei sarebbe diventata sempre più gravosa. In pochi istanti si ritrovò unicamente con le spalle sul letto, molti arti del demone la tenevano ancora con gli avambracci sul lenzuolo, mentre altre tenevano saldamente cosce e caviglie in modo che gli arti inferiori si piegassero totalmente verso il corpo di Claudia, così da farle assumere una posizione dove il suo corpo era completamente esposto, e l'intimità violata era rivolta quasi verso l'alto praticamente. Da quella posizione Alexander riusciva a vedere contemporaneamente i suoi seni prosperosi ed eccitati diventare turgidi, la sua espressione perdersi nella perversione ma soprattutto poteva vedere la sua intimità completamente spalancata da quella mazza enorme, uno spettacolo semplicemente osceno che non aveva nemmeno bisogno di un supporto visivi visto che i rumori osceni provocati dalla penetrazioni erano forti e inequivocabili, ma mai il demone si sarebbe privato di un simile spettacolo, per nessuna ragione.
    Ora si che ci siamo... riesco a sentire chiaramente il tuo desiderio, un desiderio che cresce irrefrenabile, perverso... da oggi in poi scopare e basta non ti accontenterà più, la fame che ti farò conoscere non sarà mai più saziabile da ciò che gli umani chiamano meramente sesso. Quello che ti farò conoscere io è un piano completamente diverso di piacere, e mi aspetto che il tuo ventre mi conceda un dono in cambio... perché ora mi appartiene...
    Era facile immaginare quale dono potesse desiderare un demone dal ventre di una donna, ma in caso Claudia fosse troppo distratta per provare a comprendere, il demone approfittò della posizione appena creata per spingere violentemente il suo cazzo dentro di lei. Quella posizione ne agevolava immensamente il passaggio, riuscendo a togliere qualsiasi tipo di resistenza alla biondina. Claudia avrebbe visto chiaramente il suo ventre deformarsi e gonfiarsi visto che la presenza del demone era semplicemente troppo per lei, e mentre la posizione la faceva sentire schiacciata ed impotente, compressa stra il letto e quella creatura capace di darle solo sentimenti perversi, sentiva il suo cazzo enorme e pulsante invaderle completamente l'intimità, spalancando l'utero con un colpo netto ed invadendolo con tutta la sua possanza, spezzandole probabilmente ogni traccia di fiato o di pensiero. Alexander aveva invaso praticamente del tutto il corpo della ragazza, era molto più che suo a quel punto. Claudia avrebbe dovuto provare dolori intensi, quando invece non c'era altro che perverso piacere, e un malsano desiderio di accontentare il suo nuovo padrone. Non ci volle molto prima che Alexander iniziasse a muoversi dentro di lei, lo faceva in modo che nonostante la foga e la violenza con cui pompava nella sua fica, la cappella non uscisse mai dall'utero della ragazza così da farle sentire quanto intenso potesse diventare un amplesso. La presa sugli arti si fece decisa così da impedirle di sottrarsi a quella morsa anche solo per un istante, poi un paio di arti si staccarono da lei per poterle afferrare i prosperosi seni, ed iniziare a massaggiarli cn un vigore inaspettato. Mec poteva vedere quelle tette enormi deformarsi sotto il tocco sapiente del demone, con i capezzoli che diventavano sempre più turgidi ed evidenti, eppure non c'era traccia di dolore, solo un malsano e irresistibile piacere accompagnato da quella sensazione di pienezza perfetta ed inequivocabile. Il ritmo di Alexander aumentò gradualmente, cercando di strapparle sempre più gemiti...
    Sei davvero molto più resistente di quanto mi aspettassi... riesci a compiacermi... questo significa che posso osare di più? Nulla di tutto questo ti repelle? Vuoi sentire il tuo corpo oltre ogni immaginario piacere... e vuoi che sia io a dartelo non è così? Non ti importa delle conseguenze? Se è vero... dovrai supplicarmi ancora... non mi sazierò mai delle tue suppliche... sono la più meravigliosa forma di amore che tu possa offrirmi...
     
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  6. samurai_girl
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    Lui la violava senza pietà. Mec non oppose resistenza, da anni non scopava con così tanta foga e libertà. Niente l'avrebbe fermata.
    Lui le sollevò i fianchi portando la sua vagina verso l'alto. Quella posizione era scomoda ma ormai il sistema nervoso della ragazza non riusciva e registrare altre sensazione se non il piacere. Fece fatica a comprendere le parole del demone, e rispondergli era quasi impossibile. Adorava sentire i suoi arti deformi che le tormentavano il seno mentre quella cosa orribile e grottesca che aveva al posto del pene la violava del profondo. Lui le chiese un dono, poi le chiese suppliche.

    Lo sforzo per mettere parole di senso compiuto tra i mugolii e i gemiti di notevole.

    Ti- ti darò quello che vuoi io sabato... sono tua...tutta tua...ahhhhgggghhaaaa...ti prego, fammi tua...rendimi il.tuo giocattolo del piacere aaahhh... però... però tu dovrai essere il mio padrone e non abbandonarmi! Scopa tutte le troie che vuoi, però non devi abbandonare me...io sarò tua per sempre.

    Spinse il bacino verso quello di lui, sentì un dolore immenso ma in compenso era riuscita a far entrare tutta quella verga mostruosa.
    Lo guardò con occhi decisione risoluti.

    sono pronta a tutto. Ti chiedo solo di tenermi sempre vicino a te
    Ti amo, Alexander, ti amo e sono tua!


    Gettò una mano in avanti e riuscì ad aggrapparti al suo collo. Con tutta la forza che aveva si tirò su contorcendosi. Arrivò alla cosa più simile a una bocca e iniziò a baciarla con passione.
     
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    Grazie all'iniziativa di Mec, riuscì a sollevarsi da quella scomoda posizione arrivando praticamente tra le braccia possenti di Alexander per poterlo baciare sollevata a mezz'aria, mentre quella mazza mostruosa continuava a spingere dentro di lei con foga crescente. Sembrava proprio aver compreso con cosa aveva a che fare, una bestia che voleva prendersi tutto di quel mondo e che non era disposto a legarsi con una sola creatura, ma questo a Claudia stava più che bene. Un verso a metà tra una risata e un gemito di piacere crudele scivolò dalla sua bocca mentre ricambiava il bacio di Mec, volle concederle qualcosa di davvero unico e spalancò le fauci per poterle far sentire la sua passione. Alexander non era di certo un semplice mostro stupratore, lui era un amante a tutti gli effetti, per questo la sua lingua si attorcigliò attorno a quella della ragazza tirandola verso di sé e succhiandola, mentre la parte più massiccia e carnosa si infilava nella sua gola, quasi a volerla strozzare, obbligandola ad avvicinarsi in più possibile così che le loro labbra diventassero una cosa sola. Si baciarono, e mentre lo facevano il corpo della ragazza sarebbe stato spinto sempre più forte verso quella verga che oramai dominava la sua carne con estrema violenza: ogni spinta deformava il ventre di Claudia e lo rendeva sempre più evidente, tali erano le sue dimensioni e la sua foga che ogni affondo faceva zampillare via estreme quantità di umori poiché lì dentro non c'era spazio per contenerli tutti. Non ci volle molto prima che quei perversi succhi iniziassero a ricoprire buona parte del corpo di Mec, e se non fosse stato per la presa degli arti del mostro sui suoi seni di sicuro quelle tette meravigliose avrebbero dato vita ad una danza perversa per via della foga con cui venivano spostate in quell'amplesso semplicemente estremo. La dichiarazione della ragazza le fece guadagnare un lauto premio, e mentre la baciava Alexander non ci pensò due volte a venire dentro di lei, ma non per questo si fermò. Il demone era infatti capace di controllare alla perfezione il suo sesso e il suo corpo durante l'atto, e anche mentre veniva copiosamente dentro di lei non si fermò. L'orgasmo fu sicuramente qualcosa di mai provato, poiché il seme di Alexander non era solo maledettamente abbondante. La sua consistenza era estremamente più densa del solito, sembrava quasi una melma incandescente che invadeva il ventre della ragazza. Appena Claudia l'avrebbe vista traboccare dalla sua intimità, avrebbe anche notato che il suo colore era di un nero pece particolarmente intenso e colmo di energia oscura. Anche per quella perversa sostanza non c'era abbastanza spazio e ogni zampillo che si sfogava dentro il suo utero veniva spinto fuori dalle penetrazioni del demone, lasciandone dentro quel tanto che bastava per fecondare il suo corpo perverso, un dono unico ed inimitabile che avrebbe acceso i recettori del piacere di Claudia rendendola estremamente più sensibile ad ogni stimolo esterno. Fu un orgasmo lunghissimo durante la quale Alexander non smise mai di baciarla, come se quella lingua infilata malignamente nella sua gola servisse a carpire chiaramente ogni spasmo e ogni gemito della ragazza mentre sentiva quella melma diabolica che le fecondava il ventre, davvero un spettacolo sublime e piacevole per Alexander, ma ovviamente non era che l'inizio. Si assicurò di non lasciare dentro il suo cazzo una sola goccia di seme, poi la presa sul corpo di Claudia si affievolì, non perché fosse stanco ma perché semplicemente voleva farla cascare inerme sul letto. Alexander rimase sopra di lei, tenuto a mezz'aria da alcune zampe conficcate nel soffitto, e il suo membro gravitava a qualche metro sopra al suo ventre, che ancora lasciava scivolare qualche rigolo di seme che finì inevitabilmente sul ventre e sul petto della ragazza. Claudia era dunque inerme sul letto, aveva appena ricevuto un orgasmo mostruoso che anche senza la presenza della verga nel suo corpo, le stava deformando il ventre dandole delle dimensioni notevoli, quasi come se fosse stata ingravidata. Man mano che il seme nero e denso sarebbe scivolato fuori, lentamente il suo corpo sarebbe tornato a dimensioni normali. La lingua fu l'ultima cosa a staccarsi da lei e dopo essere scivolata fuori dalle sue labbra Alexander la utilizzò per dare un assaggio alla sua espressione e al suo collo, riportandola tra le sue fauci in un ghigno soddisfatto.
    Brava... mi piace la tua passione, credo di provare anche io un sentimento del genere per te, sei riuscita a sorprendermi... ora, per ricompensarti, ti concederò la possibilità di scegliere il prossimo buco che scoperò fino a farti venire... o i buchi. Avanti Claudia... supplica il tuo nuovo padrone. Fammi sentire dove vuoi essere scopata ora...
    Stavolta non si sarebbe accontentato di una mera dichiarazione, Alexander voleva vedere il corpo di Claudia che lo supplicava non solo a parole ma anche con i gesti, offrendosi a lui in cambio di intenso piacere.
     
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  8. samurai_girl
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    Mec venne riempita da quel fluido nero e bollente e quasi perse i sensi. O forse stava solo perdendo la ragione. La sua mente si annebbiò e si riprese solo quando il mostro le parlò per concederle di scegliere il prossimo buco in cui essere violata.
    Mec dovette aspettare qualche istante prima di rispondere, le mancava il fiato e il ventre le bruciava per la presenza del seme disgustoso della creatura.
    Era stata un esperienza molto forte, come non ne aveva mai avute in vita sua.

    prendimi...prendimi il culo...ma ti prego...fallo con il corpo umano con cui ci siamo conosciuti...ti voglio ancora in me...ma non reggerei ancora molto col tuo corpo di adesso.

    Mec sapeva che quella sua richiesta difficilmente sarebbe stata accolta, ma non poteva fare a meno di chiederlo. Anzi, decise che avrebbe supplicato pur di avere qualche possibilità.

    ti prego...scopami...scopami il culo...ma fallo da umano...perdonami se ti deludo ma solo col tempo potrò imparare a soddisfarti a pieno nella tua forma reale...ma ti scongiuro non abbandonarmi...il mio culo ha bisogno di essere scopato da te...adesso!
     
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    La risposta della ragazza si rivelò sorprendente quanto appagante, tant'è che anche attraverso quegli occhi mostruosi e vermigli Claudia sarebbe stata capace di cogliere lo stupore del ragno. Non riuscì a fare a meno di pensare che una serva devota sarebbe andata anche in contro alla morte pur di accontentarlo, o una guerriera orgogliosa e invincibile gli avrebbe risposto a muso duro. Lei invece... quella biondina colma di sorprese... aveva rivelato la sua vera faccia, un aspetto decisamente troppo umano, debole, vittima delle sue emozioni e dei suoi timori. E per Alexander, questo non poteva che essere un delizioso banchetto. Il suo sguardo scivolò sul corpo della ragazza, totalmente devastato dal primo amplesso, aveva probabilmente già raggiunto il limite e se continuava era unicamente per compiacerlo, visto che per i suoi standard quella prima penetrazione doveva essere stata fin troppo estrema. Alexander sapeva che andava addestrata per poter arrivare a soddisfare tutte le sue perversioni, ma quello era decisamente un buon inizio. La presa delle zampe del mostro si fece più flebile, e sembrò quasi allontanarsi lentamente da lei, come a volerle concedere un istante di respiro.
    Oh? Allora sei capace di provare paura, solo che non era rivolta nei miei confronti... hai pensato subito di potermi deludere ma lo hai ammesso con leggerezza... interessante...
    La mano destra di Alexander si avvicinò al corpo di Claudia, vicinissima al suo volto, sembrava quasi che stesse per afferrarla alla gola e strozzarla ma piuttosto quei terribili artigli neri si posarono sulla sua guancia, iniziando ad accarezzarla scivolando verso il basso, solcando il suo corpo, il suo seno e il suo ventre con fare quasi affettuoso. Mentre scivolava su di lei, il corpo di Alexander iniziò a cambiare, mutando rapidamente così come si era trasformato, assumendo fattezze completamente umane in pochissimo tempo. Se lo ritrovò davanti così come lo aveva conosciuto, solo senza vestiti e con più ciocche di capelli neri sulla faccia, sfatte per l'entusiasmo e la passione con cui l'aveva presa fin dall'inizio. I suoi occhi però rimasero accesi, e il suo ghigno lussurioso non si incrinò, al punto da restare mostruoso anche in quella forma umana.
    Sai, iniziavo ad averne abbastanza di queste ragazze invincibili che non sono disposte ad accettare nulla se non il loro orgoglio, andando contro ogni genere di pulsione. Tu però... sei stata spontanea. Voglio accontentarti... anzi, meriti un premio. Mi piace quando hai paura.
    Finì passando le dita sulla sua intimità, mentre il corpo era oramai lontano da lei. Le dita si sollevarono verso le labbra del demone, assaporando quel perverso mix di seme maschile e umori femminili che aveva creato dentro di lei, lo leccò avidamente senza mai staccare lo sguardo da quella ragazza, mentre scivolava all'indietro, sdraiandosi sul letto nel senso opposto a quello di Claudia. ben presto la biondina avrebbe visto chiaramente la verga del demone tornare ad essere umana, certo le sue dimensioni erano comunque notevoli, estreme per un uomo normale, ma senz'altro più delicate rispetto a quelle del mostro in cui si era mutato fin dall'inizio. Fatto questo, Alexander sollevò il capo verso di lei, invitandola ad avvicinarsi alla sua mascolina e turgida verga, che sembrava pronta a pulsare solo per lei.
    Vieni a prendere il tuo cazzo Claudia... fammi sentire la tua passione per me...
    Un invito a prendersi ciò che aveva chiesto, non di certo come avere il controllo ma senz'altro un buon modo per ottenere un premio. Avrebbe deciso Claudia come prendere quella carne dentro di sé, avrebbe mosso lei le prossime fasi e soprattutto si sarebbe concessa a lui di sua spontanea iniziativa. Lei stessa gli avrebbe concesso il suo culo, non di certo lui l'avrebbe presa con la forza. Voleva godersi uno spettacolo memorabile, quindi sollevò le braccia verso la nuca, formando un solido cuscino che finì inevitabilmente per portare in tensione i suoi muscoli statuari, i pettorali, i muscoli delle braccia e gli addominali, durissimi ed eccitati solamente per lei, un modo per incoraggiarla a farsi avanti.
     
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  10. samurai_girl
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    Contro ogni sua aspettativa Alexander decise di accontentarla. L'accarezzò con dolcezza e riprese rapidamente l'aspetto dell'uomo che aveva incontrato in spiaggia. Si sdraiò sulla schiena e la invitò a farsi avanti.
    Quella concessione inaspettata fece recuperare le forze e l'entusiasmo alla ragazza. Senza più curarsi dei suoi dolori sentiva rinascere in corpo il desiderio di essere preea da quell'uomo bello e possente.
    Con fare provocatorio iniziò a baciargli il tallone del piede destro. Baciava e leccava con lentezza e voracità, come se si stesse nutrendo con qualcosa di buonissimo. Risalì con lentezza la pianta del piede e ridiscende fino alla caviglia e poi su lungo la gamba. Fece tutto molto lentamente e con grande cura e passione fino ad arrivare all'inguine. A quel punto si dedicò ai testicoli, baciandoli e prendendoli in bocca con passione. Raggiunse la base dell'asta e la risalì alternando baci e leccate. Sentiva per la prima volta il sapore dello sperma nero, era acido e rivoltante, ma non si lasciò scoraggiare. Arrivata alla punta allargò la bocca al massimo per poterla contente e le sue labbra avvolsero il pene di Alexander facendolo penetrare più possibile fino alla gola. Fatto questo una sola volta si ritirò. Si tirò su con le braccia e raccolse le gambe sotto di sé come se volesse sedersi "a uovo" sopra il suo pene. Prima di abbassarsi portò una mano tra le sue gambe, raccolse gli umori che ancora ne sgorgavano e li usò per lubrificarsi l'ano. A quel punto con le mani si allargò le natiche e iniziò a calare sopra l'asta di Alexander. Quando la punta toccò l'ano la differenza di dimensioni sembrò incolmabile, ma Mec non aveva fretta. Iniziò a muovere il bacino in modo circolare, sempre tenendo il suo amore appoggiato sulla punta del fallo. Piano piano il suo buco iniziò ad allargarsi e lei si abbassava per far penetrare un po' il membro. Dopo diversi minuti di quella danza ne aveva preso dentro di sé quanto le bastava per fermarsi e appoggiare le mani sul petto di Alexander.

    Allora, amore mio, non sarei tu a scoparmi il culo, sarà il mio culo a scoparsi te...

    Detto questo iniziò a muoversi su e giù. A ogni spinta veniva penetrata sempre un po' di più.

    ...ora dimmelo...dirmi cosa sono io per te? Una semplice umana da scopare? Una delle tue tanti amanti di cui non ricordo nemmeno il nome? Una Principessa o una Troia? O la Principessa delle Troie?

    Sentiva il fuoco del piacere crescerle dentro come ancora non aveva mai sperimentato quel giorno. Sapeva che il fantasma non l'avrebbe tormentata quindi voleva godersi quella scopata fino all'ultimo secondo.
     
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    La risposta del demone parve accendere l'entusiasmo di Claudia, Alexander aveva giocato bene le sue carte a quanto pare e la cosa non poteva che fargli pacere. La lasciò fare, seppur impaziente, deciso a concederle tutto il tempo di cui aveva bisogno per assaporare il momento, come a volerle concedere quella piccola vittoria meritata grazie al suo coraggio e alla sua iniziativa. Lui da canto suo si gustò la lingua morbida e calda della biondina, comprendendone l'entusiasmo mentre risaliva il suo corpo e stimolava le parti più sensibili di quel mostro. Appena fu sul suo membro, le concesse dei lunghi e trattenuti gemiti di piacere, come a volerle far capire che lo apprezzava e ne voleva ancora, ma ovviamente Mec aveva ben altri piani e questo ad Alexander non dispiaceva affatto. Si posizionò su di lui e il demone fece in modo che traesse la posizione più comoda possibile da quella situazione, tenendo il membro più eretto e turgido possibile, lasciandolo pulsare in modo che la ragazza ne comprendesse la vera essenza. Non disse nulla, lasciò a lei la più completa iniziativa, e quando finalmente il suo culetto iniziò a danzare intorno a quella meravigliosa asta di carne per poterlo ospitare, il demone iniziò a compiere impercettibili movimenti in basso e in alto per agevolare la penetrazione, lasciando che la sua asta penetrasse lentamente in quello stretto anfratto. Claudia non aveva mai subito una penetrazione anale simile, bastava sentire quanto fosse stretto il suo culo per accorgersene, pertanto Alexander doveva assicurarsi che anche quella penetrazione fosse indimenticabile e unica, così che non sarebbe più riuscita a farne a meno. Lo sguardo vermiglio e brillante del demone non si staccò mai dai suoi occhi, nemmeno per un istante, e fu davvero molto intenso.
    Tu sei... una vittima che si è rivelata inaspettatamente interessante... una preda che non voglio trasformare in una carcassa, i miei bersagli non sono troie che venerano qualsiasi cazzo. Tu, come loro sei... la carne che io ho corrotto, e che corromperò ancora. Non sei né una troia né la loro principessa... tu se la MIA troia...
    Mentre pronunciava quelle parole, Alexander iniziò a muovere sempre più intensamente il suo bacino, così che quel cazzo enorme potesse scivolare ogni istante sempre di più dentro di lei. Il grosso della penetrazione dipendeva da Claudia certo, eppure anche solo la punta e la prima parte dell'asta erano più che sufficienti a deformare del tutto la sua corolla di carne e allargare la prima parte del suo culo come se una presenza enorme la stesse lentamente uccidendo. ma non c'era nulla di terrificante in quello, niente di doloroso: quell'asta pulsava solamente per dipanare scariche di puro piacere dentro di lei, le vene gonfie e bollenti risalivano la sua carne e la scaldavano, mentre il turgido membro scavava al solo scopo di darle piacere. Alexander stava per scoparle il culo come mai nessuno prima aveva fatto, sarebbe stato memorabile e Claudia avrebbe iniziato a chiedersi come aveva fatto a vivere senza fino a quel momento, ma prima di tutto andava compiuto il prossimo passo. Alexander le aveva concesso la scelta, l'iniziativa, doveva essere lei a lasciarlo sprofondare, ma ne sarebbe stata capace? Pochissimo della sua lunghezza era sufficiente a dilatarla enormemente ed occupare anche più spazio del necessario... proprio come la sua fica, quel cazzo avrebbe letteralmente fatto a pezzi il suo fragile corpo. Ma valeva davvero la pena tornare indietro a quel punto?.
     
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