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Questo è così... umiliante. Una volta era Travis ad occuparsi di queste cose, adesso sono io quella che deve mettersi a fare ricerche? Tutta colpa di quelle dannate streghe, e quel ragazzino, e adesso ci si mette pure Raiza... chi se lo aspettava che quell'idiota fosse riuscito a prendere un pezzo di Excalibur.
Ne stai facendo un dramma inutile, in realtà la salvatrice ci sta affidando un compito molto importante. Non è un operazione di recupero come le altre, lei sa benissimo che se per qualche ragione l'assenza di Excalibur completa creasse disordini che neanche i traditori possono controllare all'inferno, allora sarà un grosso problema. Non vorrai mica che LEI si risvegli, giusto?
Non voglio neanche pensarci... se non altro chiudere la metropolitana sarà facile. Con cosa ci divertiamo? Un Chupacabra? O visto che siamo in tema un Dracolich?
Stavo pensando a qualcosa di un pò più raffinato... che ne pensi di una Hellblade...?
I cacciatori non si occupano spesso di queste creature, ma non vedo una singola ragione per cui non dovrebbero farlo. Probabilmente era più preoccupante la notizia di una misteriosa figura armata di spada che terrorizzava la gente per le fermate della metropolitana, ma il fatto che da un pò, nel sottosuolo di Roma, uscissero spesso una gran quantità di Heaven Smile, era abbastanza preoccupante. I cacciatori avevano informazioni su di loro, anche se non molto dettagliate: istinto Kamikaze, molte forme, origini molto umane ma allo stesso tempo molto distanti dalla vita così come la conosciamo. Tra l'altro, era già da un pò, precisamente dopo il doppio fallimento a Londra sventato rispettivamente da Stige Poltergeist e da una coppia di misteriose salvatrici, che non si vedeva comparire un Tartarus in giro e per evitare che saltassero fuori altre creature oscure e pericolose, era una buona idea per i cacciatori impedire che un nuovo Tartarus entrasse in scena. Per un operazione così importante e delicata però, non potevano assolutamente andarci delle persone normali, ma solamente il meglio del meglio dei cacciatori, quelli più alti nella classifica e che indubbiamente avrebbero potuto risolvere il tutto nella maniera più efficiente e silenziosa possibile. Queste non sono buone parole campate a caso, ma quelle contenute in una lettera speciale arrivata direttamente a Edmond e Karla lo stesso giorno, che mostrava una provenienza unica nel suo genere. Il mittente infatti aveva spedito quella lettera dal Polo Nord. Oltre ad invocare il loro aiuto, li invitava anche ad incontrarsi prima di passare all'azione per condividere qualche informazione e magari unire le forze. Davanti all'entrata di una delle metropolitane più esterne, rigorosamente sbarrate da moderni sistemi di difesa, li attendeva la giovane figura di un ragazzo molto elegante e composto. Che fosse lui il misterioso Nazza che aveva mandato la lettera?. -
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Roma non se la stava passando bene. Tanto Edmond quanto Karla avevano tenuto le orecchie aperte sulle notizie riguardanti l'impero di Roma e nessuna di esse sembrava essere di cronaca rosa. Principalmente due attirarono la loro attenzione: la presenza di una misteriosa figura armata di spada e il preoccupante ammontare di Heaven Smile. Entrambi nel sottosuolo della fiorente città. Potevano esserci misteri più profondi, storie ben più complesse di quello che immaginavano ma la ragione per cui i due cacciatori si interessarono così tanto alla situazione di una megalopoli tanto lontana era una sola: cacciare. Era il loro lavoro, il loro compito ma in un certo senso era anche un'esca perfetta per attrarre quelli della loro specie e nonostante l'esperienza e la "professionalità", Edmond e Karla non facevano eccezione. Niente era più attraente e inebriante del pensiero di una lunga caccia nei cunicoli bui del sotto mondo. La loro conoscenza degli Heaven Smile era superficiale e comune e quella poteva essere un'ottima occasione per ampliarla.
In un secondo momento era venuta a galla l'ennesima sorpresa che, ironicamente, aveva reso il tutto ancora più stimolante: una richiesta d'aiuto. Una lettera, per la precisione, indirizzata ad entrambi i cacciatori direttamente dal Polo Nord. Indubbiamente una località bizzarra per una persona che sembrava conoscerli molto bene, almeno nel loro ambiente, e chiedeva specificamente a loro di incontrarlo e risolvere il suo problema. Il problema di tutta Roma. Come potevano rifiutare? Quella lettera era stata un po' la goccia che aveva fatto traboccare il vaso, la piccola spinta che mancava ai due per farli precipitare direttamente nella capitale dell'Impero. E così fu.
Allora? Cosa ne pensi? Chiese Edmond, seduto sul sedile del guidatore, mani sul volante e occhi sul parabrezza. Non c'era nessuno di fianco a lui e non potendo distogliere lo sguardo dalla strada dava l'idea di star parlando al nulla. Invece, per un breve istante, le sue pupille erano guizzate sullo specchietto retrovisore, incontrando lo sguardo di Karla, sdraiata comodamente sul sedile posteriore così che parte degli stivali rinforzati da combattimento facessero capolino dal finestrino laterale. Raro era che Edmond usasse l'auto, che la guidasse lui stesso ed era ancora più raro che Karla fosse lì con lui in quel momento ma in quelle poche volte era sempre voluta stare dietro. "Mi aiuta a riposare la mente." era sempre il suo commento, farcito da qualche parola francese che non riusciva a ripetere mentalmente.
Penso che una telefonata sarebbe stata sufficiente. Non c'è niente di più sospetto di una lettera...
Il cacciatore tenne gli occhi sulla strada, inclinando il volante per imbroccare comodamente una curva, una delle ultime prima di raggiungere la metropolitana di Roma e il luogo dove il mittente aveva dato loro appuntamento. Il viaggio era stato lungo ma se c'era un problema per un cacciatore erano proprio gli spostamenti. L'ammontare di armi che si portavano dietro non era proprio invisibile quindi ogni trasporto pubblico rischiava di frenarli mentre un trasporto privato, seppur più lungo, concedeva loro di passare inosservati. Era restio a lasciare la sua villa incustodita ma sapeva di potersi fidare sia di Arthur che di Vayne per la protezione di Londra.
Ammetto di essere rimasto stupito dalla provenienza. Commentò quasi divertito l'uomo, ricevendo in tutta risposta uno sbuffo da parte della donna dietro di lui.
Pôle nord... abbiamo a che fare con un manchot, un pinguino.
Quell'affermazione prolungò la risata sommessa di Edmond che rallentò non appena scorse la loro meta. Accostò il veicolo lentamente, delicatamente e entrambi fecero capolino da esso aprendo le portiere per poi richiuderle dietro di loro. Era tarda sera, abbastanza tardi da non essere più giorno ma ancora presto per definirla notte. Il cielo era di un azzurro spento, molto spento e l'assenza di una luce naturale aveva portato le lunghe file di lampioni, settate per quell'ora, ad accendersi una dietro l'altra. L'entrata della metropolitana era pesantemente sbarrata e davanti ad essa li attendeva un bizzarro figuro dall'aspetto fin troppo raccomandabile. Edmond, insieme a Karla, si preoccupò di estrarre dal veicolo le proprie armi nel modo meno appariscente possibile infilandole nelle rispettive fondine ai fianchi e dietro la schiena. Poi entrambi si mossero verso di lui fermandosi ad una distanza "di sicurezza". Una breve distanza che lasciava trapelare un pizzico di ostilità e incertezza ma ancora non abbastanza da estrarre le armi. Era lui il "Nazza" della lettera? Comprendeva fin troppo bene il sospetto di Karla nonostante l'avesse preso a ridere.
Non mi aspettavo di ricevere una lettera proveniente dal profondo dell'Africa, signor Nazza. E' riuscito a stupire anche noi, deve essere stato un viaggio lungo, sicuramente più del nostro.
Si era mantenuto composto, tranquillo e spontaneo ma la domanda che aveva posto a quella persona conteneva un piccolo errore. Se l'avesse corretto con la località esatta i loro sospetti sarebbero potuti quasi svanire. Ma se gli avesse dato corda... un altro problema si sarebbe aggiunto alla lista di quelli già presenti. D'altro canto, Karla rimase immobile e impassibile, aveva scelto di non nascondersi poiché se le avevano mandato una lettera non c'era nessun bisogno della sua solita tenuta da infiltrata mascherata, tuttavia le braccia conserte e lo sguardo fermo erano un chiaro invito al suo amico ancorato intorno al proprio capo di scrutare con attenzione tutta la situazione, e la Presenza Lunare non avrebbe staccato gli occhi da quella figura nemmeno per un istante.STATUS FISICOIlleso.STATUS PSICOLOGICOTranquillo. Sospettoso.ENERGIA80/80TECNICHE UTILIZZATEN/APOTERENon Attivo.NOTE
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Il ragazzo che li stava aspettando sembrava piuttosto nervoso, si sforzava di avere un'aria pacifica e tranquilla ma si vedeva chiaramente che cercava in ogni modo di nascondere un timore recondito, non una vera e propria paura, ma si trattava probabilmente di una questione che andava risolta in maniera frettolosa, tuttavia non aveva i mezzi per farlo da solo. A rompere il ghiaccio ci pensò Edmond, giocando con la mente del povero Nazza che risultò semplicemente più confuso.
Cos... n-no, io... Africa...?
La sua genuina confusione era dovuta al fatto che spesso la posta al polo nord veniva affidata ai rifugiati tenuti lì, quindi c'era la vaga possibilità che potessero creare guai e disguidi. Inaffidabili abitanti del polo nord. Purtroppo, Nazza non poteva neanche concentrarsi a meditare su chi o cosa avesse fatto danno, dato che quei due erano decisamente più inquietanti di quanto si aspettasse, dei tipi che potevano sembrare addirittura loschi. Suo padre gli aveva parlato dei Cacciatori, ma mai ne aveva incontrato uno dal vivo. Figurarsi due.
Mi spiace di aver disturbato il vostro lavoro, ma sembra che in questo caso mio padre abbia deciso che forse è meglio restarsene buoni e lasciare che le cose facciano il loro corso. Ha detto che questa non è una questione importante e scontrarsi con le forze dei Knight of The Round sarebbe molto più pericoloso che lasciarli fare. Ma io non sono d'accordo, anche perché gli Smile invadono la città da dentro le Metropolitane... questa cosa va sistemata, ma non credo di poterci riuscire da solo.
Il discorso iniziò piano ma poi uscì fuori tutto di getto, come se avesse fretta di spiegare le sue ragioni. Era davvero Nazza ed era davvero il mittente della lettera, si trovava lì per dare loro delle risposte ed invocare l'aiuto di cui aveva bisogno per risolvere una situazione altrimenti difficile.. -
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I due cacciatori rimasero impassibili di fronte all'evidente confusione del loro interlocutore ma solo un osservatore attento avrebbe potuto notare l'impercettibile rilassamento delle loro dita pronte a sfoderare la ferraglia per cui erano famosi. La risposta biascicata da Nazza fu tutto ciò di cui avevano bisogno per poter distendere i nervi ma non per questo abbassare la guardia. Era evidente che l'uomo che li aveva chiamati era lui ma questo non gli donava il privilegio della loro fiducia, gli donava il piacere di vivere un altro giorno. I due cacciatori ascoltarono attentamente il discorso di Nazza nonostante esso fuoriuscì di getto come se l'uomo avesse fretta di sputare il rospo e solo quando ebbe finito e finalmente riprese aria, Edmond scostò la lunga mantella nera mettendo in mostra i due grossi revolver appesi ai fianchi, stendendo un braccio verso di lui così da porgergli la mano per poterla stringere in un gesto fin troppo cortese per un uomo armato fino ai denti, sorridendo nel modo più spontaneo possibile così che Nazza potesse tornare a rilassarsi.
Oh, non si crucci per questo, cercavamo di capire che uomo avessimo di fronte e ora siamo soddisfatti.
La persona che li aveva convocati sembrava avere dei problemi con suo padre, problemi idelogici che lo avevano spinto ad andare contro la sua decisione per prenderne una a sua volta totalmente contrapposta che li aveva portati tutti e tre di fronte ad un'entrata barricata della metro. La curiosità si annidò serpeggiando dentro di loro nel sentire quei nomi a loro sconosciuti: i Knight of The Round. I cavalieri della tavola rotonda. Un nome alquanto altisonante per essere quello di un gruppetto di teppistelli. Edmond avrebbe voluto porgere a Nazza qualche altra domanda ma un tipo di intuito diverso lo precedette. Karla era rimasta in silenzio ad osservare quel bizzarro figuro, mangiandolo letteralmente con gli occhi. Nessun significato sessuale. La donna dalla pelle stranamente bluastra scrutò letteralmente nell'anima di Nazza e lesse in lui qualcosa che solo una donna poteva comprendere. Una debolezza che nessun uomo avrebbe mai potuto capire dal semplice sguardo. Fu per quel motivo che Edmond si sentì dolcemente accantonato da un lato dal suo passaggio, passi sensuali e cadenzati e anche se la distanza fra loro e Nazza era breve, fu abbastanza per Karla per mostrare ogni curva del suo corpo avvicinarsi pericolosamente a quello del loro mandante. Lo fissò per qualche altro secondo, abbastanza da metterlo in soggezione e poi le sue labbra si schiusero.
Monsieur Nazà... - e forse lo fece apposta, forse no ma il suo accento francese si abbattè con una certa veemenza sulla parola "Nazza", addolcendo la doppia Z e mettendo un accento sulla A finale, come se vocalmente Karla gli avesse appena schioccato una frustrata sul didietro - ... avrà forse passato il test del mio collega ma una lettera dal Polo Nord è comunque un evento molto raro e bizzarro. Spero che sia disposto a rispondere a qualche mia piccola curiosité...
Se a quel punto Nazza si fosse sentito in pericolo non sarebbe stato strano e se avesse provato a cercare con lo sguardo l'aiuto di Edmond non avrebbe trovato che un muro vestito molto elegante perfettamente consapevole che in quel momento Karla si stava divertendo ma principalmente era nel pieno del suo "lavoro". La cacciatrice socchiuse quindi gli occhi, affilando le palpebre come se fossero state delle lame, usando un tono improvvisamente più alto, in maniera non dissimile ad una pugnalata in pieno petto.
Lei chi è e non alludo al suo nome, lei chi è veramente? Chi è suo padre? A me non piacciono le persone mystérieux, non se hanno a che fare con il mio lavoro...
Era pericolosamente inclinata verso Nazza e troppo vicina a lui e ogni sua parola, ogni volta che accentuava il suo accento francese era come ricevere un dolce schiaffo sulla guancia, in totale contrapposizione col suo sguardo che invece lo teneva all'angolo, minaccioso. Il dualismo nella voce e negli occhi di Karla era da sempre la sua arma vincente, specialmente perché una delle due tendeva presto a sparire. Infatti, improvvisamente, Nazza avrebbe visto quegli occhi addolcirsi un pò, accompagnati da un leggero sorriso delle labbra che accompagnarono la prossima frase.
Ma, guarda caso, apprezzo moltissimo gli uomini che sono disposti ad aprirsi con me. Perché non mi dice cosa sta accadendo di tanto grave da sbarrare l'entrata di una metropolitana? E cosa intende quando dice "lasciarli fare"? Cosa dovrebbero voler fare questi chevaliers de la table ronde di cui parla?
In quel modo lasciò intendere a Nazza che ne lei, ne Edmond, erano a conoscenza dell'identità di quelle persone anche se la domanda non era giunta in modo diretto, lo fece non solo perché era la verità ma anche per riportare il giovane interlocutore in una posizione di vantaggio, che misto al suo sguardo riappacificato rispetto all'inizio avrebbe messo a suo agio il povero Nazza, spronandolo a collaborare con quella donna tanto affascinante quanto letale. A quel punto Karla riprese una posizione più eretta e statuaria, incrociando le braccia al petto senza però perdere il suo malizioso e accennato sorriso.
E soprattutto... lei verrà con noi o ci aiuterà dall'esterno? Voglio sapere subito se dobbiamo preoccuparci di proteggerla...
In un certo senso fu come un rapido, sensuale e doloroso interrogatorio fatto di toni caldi e minacciosi e di un accento francese fin troppo eccitante per un uomo che non possedeva un certo grado di forza di volontà. Si concluse inoltre con un leggero occhiolino che sembrava proprio votato ad ottenere una risposta positiva. Un alleato è sempre utile, specialmente quando potrebbe servire un'esca.STATUS FISICOIlleso.STATUS PSICOLOGICOTranquillo. Sospettoso.ENERGIA80/80TECNICHE UTILIZZATEN/APOTERENon Attivo.NOTE
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Nazza strinse la mano di Edmond, restando comunque confuso e ancora piuttosto in soggezione, ma ammiccando un sorrisetto nervoso. Quei due tipi facevano davvero una paura assurda. Ma se le loro armi lo avevano messo in soggezione, non aveva ancora visto assolutamente nulla dato che il passo risoluto e sensuale di Karla lo irrigidì come uno stoccafisso portandolo a sollevare le spalle e abbassare il capo, piegandosi leggermente all'indietro come se potesse davvero spaventarlo. Nazza non era un guerriero né un rinomato casanova, la presenza semplicemente schiacciante di quella donna lo mise istantaneamente sotto scacco, francesismo dopo francesismo. Il suo modo di fare da femme fatale accompagnato dalla giusta sensualità fece sciogliere Nazza come neve al sole che gradualmente perse la sua aria rigida, iniziando a vuotare il sacco.
I-io... il mio nome completo è Nazzareno Traesto, non è difficile intuire chi sia mio padre. Non voglio fare il misterioso, voglio collaborare, ma so per certo che se il governo che collabora con lui sapesse del mio coinvolgimento sicuramente verrebbe a fermarmi e vorrei evitarlo, per questo sono stato discreto. Non gli do torto, perché è una situazione davvero complicata: i cavalieri sono dei seguaci di Satana, veri e propri membri scelti di una setta che venera la divinità del male, sono loro i responsabili dei Tartarus e colui che può chiamare gli Heaven Smile, Kun Lan, è uno di questi adepti. Sono sicuro che voi Cacciatori avete già avuto a che fare con queste creature e non serve che vi dica cosa succederebbe se finissero in mezzo a dei centri abitati, essendo sostanzialmente delle creature kamikaze. Stavolta però, i Cavalieri li stanno usando solo come diversivo per impedire a curiosi e altri di fermare la loro ricerca. Sembra che abbiano perso qualcosa di importante visto il modo in cui si sono mobilitati: io voglio scoprire cosa stanno cercando e soffiarglielo sotto il naso, così non avranno più ragione di infestare la metro e se ne andranno a mani vuote. Io sarò dalla vostra parte... andrebbe contro ogni fibra del mio essere chiedere aiuto a qualcuno e poi lasciarlo da solo a morire in un'operazione davvero troppo difficile e importante. Questo riguarda anche me.
la fine del discorso venne enfatizzata da un Nazza particolarmente più pieno di sé, come se la seduzione di Karla avesse tirato fuori la sua mascolinità e lo avesse tirato in causa. Non c'era traccia di menzogna nelle sue parole ed effettivamente non sapeva cosa stavano cercando i cavalieri lì sotto, ma sapeva che era un problema da arginare immediatamente e qualsiasi cosa stessero cercando di sicuro non dovevano trovarla.. -
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Come si dice? Che se qualcosa diventa troppo ovvia e poco misteriosa perde di fascino? Non era il caso di Karla. Le era capitato diverse volte di avere a che fare con uomini come Nazza e stuzzicarli in quel modo fino a farli cantare come usignoli non smetteva mai di eccitarla. Ma aveva una missione da compiere e fu proprio essa a salvare Nazza da un nefasto destino che l'avrebbe visto appeso in maniere bislacche a causa di lacci e cinture di pelle per poi venir abusato dalla libidine deviata della cacciatrice. Karla ci aveva pensato. Lo aveva immaginato e le era piaciuto ma non erano quelli il luogo e il momento adatti. Ovviamente nessuno di quei pensieri trapelò dalla figura statuaria della donna, in piedi davanti al loro mandante, molto interessata al suo discorso. Non emetteva un fiato e non accennava un movimento tanto da far sembrare Nazza un devoto che vuotava il sacco di fronte a una qualche statua di una divinità. Ascoltarlo la eccitò ulteriormente non tanto per la sua voce quanto più per ciò che stava dicendo. La situazione era oggettivamente più grande rispetto a quanto si erano immaginati. Non si parlava di un semplice giro di disinfestazione, erano stati chiamati lì per pensare agli Heaven Smile mentre dei cavalieri di Satana erano impegnati a cercare chissà quale artefatto ed erano stati chiamati da un Traesto, dal figlio di Massimiliano Traesto, alleato con un governo che non sarebbe stato molto felice dell'iniziativa di quel ragazzo.
Quante persone avrebbero potuto farsi nemiche in una sola volta se fossero scesi in quella metropolitana?
Bisbigliò la Presenza Lunare, visibilmente estasiata da quella possibilità. Le membra della cacciatrice tremarono e un leggero rossore le apparve sul viso, abilmente nascosto, anche se ancora per poco, dal colore della sua pelle. Le stava piacendo fin troppo l'idea e lo stesso poteva dirsi della Presenza, ma quell'idea fin troppo piacevole rischiava di mettere in gioco l'istinto e fu per quel motivo che a calmare i bollenti spiriti del duo ci pensò Edmond, posando una mano sulla spalla di Karla e attirando il suo sguardo. Quello del cacciatore valeva più di mille parole e la invitava a calmarsi, almeno per quel breve istante. Karla gli scambiò uno sguardo affilato, come se volesse distogliere il suo alleato dallo scopo di riportarla alla missione, uno sguardo che Edmond avrebbe sicuramente notato ma che gli occhi rossi della Presenza Lunare misero in ombra, affidandosi ad Edmond per riportare l'attenzione dei presenti sulla giusta questione. L'uomo si fece più in avanti perché per quanto potesse negarlo odiava essere messo in ombra dal sensuale corpo di Karla.
Quindi, signor Nazza, mi faccia capire. Abbiamo un esercito di Smile, cavalieri malvagi, Satana, Massimiliano Traesto e un governo che potrebbe potenzialmente piallarci se venisse a sapere cosa sta succedendo qui. Esatto?
Il tono di una persona che riassumeva quella situazione sarebbe dovuto essere preoccupato e non di certo così tranquillo e... eccitato? Aveva lasciato trapelare un pizzico di eccitazione? Edmond, come anche Karla, non parvero minimamente intimiditi dal suo racconto quanto più corroborati e impazienti di iniziare. Edmond allungò un braccio in direzione di Nazza, un gesto per invitarlo a far loro strada.
Siamo tutti suoi, Nazza. Ci faccia strada e nel tragitto ci illumini un altro po'. Di quale governo dovremmo preoccuparci ma soprattutto... chi è questo Kun Lan?
Erano pronti a seguirlo entrambi e una smorfia di Karla verso Edmond non tradì un pizzico di irritazione per averla interrotta sul più bello. Aveva dovuto farlo, per il bene della missione e soprattutto per il bene di quel povero ragazzo che aveva rischiato un destino peggiore della morte. Per questo, la Presenza lo avrebbe ringraziato a tempo debito, tanto perché non si spreca mai un buon intervento. Karla avrebbe portato le braccia in posizione conserte dopo una rapida controllata alle sue armi, restando in coda lasciando che Edmond facesse da apri fila e Nazza potesse ritrovarsi al centro, dove sarebbe stato più facile proteggerloSTATUS FISICOIlleso.STATUS PSICOLOGICOTranquillo.ENERGIA80/80TECNICHE UTILIZZATEN/APOTERENon Attivo.NOTE
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L'intervento di Edmond riportò Nazza sulla terra, facendogli spuntare un gioviale sorriso sul volto, aveva chiesto aiuto alle persone giuste. Annuì rapidamente col capo, evidentemente anche loro si erano stufati di perdere tempo, per questo si voltò frettolosamente verso la barriera di sicurezza, sfoggiando quello che sembrava un telefono cellulare di vecchio tipo, ma con dei marchingegni attaccati che probabilmente ne amplificavano l'efficacia. Lo puntò verso la porta e come se fosse il telecomando di un garage, sbloccò le serrature che tenevano quel muro alzato, riducendolo ad una serie di piastre verticali distanti l'una dall'altra quanto bastava per far passare persone di piccola taglia, impedendo comunque ad esseri troppo grossi di attraversarla.
Tra poco saremo localizzati, farò in modo che le trasmissioni vengano disturbate per un pò, ma dovremo agire velocemente. Se il segnale restasse disturbato non arriverebbero mai i rinforzi e questa non è una bella idea ve lo assicuro. Andiamo.
Come avevano stabilito i cacciatori, Nazza avrebbe avanzato in mezzo a loro, formando una fila ordinata e avventurandosi nella metropolitana. La strada buia veniva gradualmente illuminata dallo strumento di Nazza man mano che avanzavano all'interno di quei corridoi silenziosi, desolati rispetto alle giornate di piena in cui un'immensa mole di persone si spostava nel sottosuolo Romano.
Il governo Romano non è così corrotto come sembra e si vogliono impegnare seriamente a sconfiggere Satana, tuttavia il loro istinto da regime totalitario li porta a voler fare tutto come dicono loro, accettando di rado i consigli degli esterni e forse non li biasimo... so però per certo che Caius in persona ci avrebbe fatto la pelle sapendo quello che stiamo facendo, ci tiene che a risolvere i problemi siano le forze dell'ordine così da farsi buona pubblicità. E Kun Lan sarebbe davvero una gigantesca pubblicità.
Mentre avanzavano, si ritrovarono ben presto davanti a delle barricate che bloccavano dei passaggi, un pò come se anche gli sgherri di Satana avessero avuto l'idea di evitare troppi disturbatori. Il problema era che queste barricate non erano fatte di tecnologia e metallo, ma di ossa e teschi: sembrava quasi che un gran numero di corpi umani fosse stato liquefatto, trasformando vasi sanguigni e muscoli in una parete simile ad una ragnatela, mentre le ossa e l teschi vennero utilizzati per decorarlo quel muro, attraversati da incisioni che somigliavano a rune e che davano alla barricata un'aria pulsante, evidentemente non sarebbero state distrutte facilmente. Quello spettacolo sembrava turbare Nazza che tuttavia cercava di restare impassibile per non fare brutta figura con loro.
Lui è... ci sono diverse teorie su Kun Lan. Sembra fosse uno scienziato che è impazzito dopo aver ottenuto il potere di creare gli Heaven Smile, il problema è che non è stato impossibile ferirlo e dagli esami del suo sangue è venuto fuori che dovrebbe essere nato migliaia di anni fa, risalente praticamente ai Sumeri o qualcosa del genere. Inoltre il suo DNA non sembra terrestre quindi è avvolto nel mistero, ma d'altro canto è ricercato in ogni paese e da quando ha dichiarato di essere un Kight of the Round praticamente la sua taglia si è moltiplicata per mille. Ed è più che sensato, vista la pericolosità delle creature che genera. Quando poi combina le sue forze con quelle di altri knight, come ad esempio Yubel, possono dare vita a degli incubi degni del Tartarus.
Ad un certo punto, si ritrovarono a dover scegliere come unica strada le rotaie delle metropolitana, visto che i passaggi erano bloccati da quelle macabre barricate. Una delle rotaie era libera, mentre sull'altra c'era un vagone fermo, con i vetri sporchi di sangue che impedivano di osservare l'interno.. -
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Era riuscito a ripristinare l'armonia in quel gruppo ma non poteva permettersi di abbassare la guardia. Conosceva Karla abbastanza da sapere che non bastava una piccola distrazione a placare i suoi appetiti ma c'era bisogno di un'astuta deviazione, qualcosa che le facesse dimenticare la possibilità di violentare un cucciolo come Nazza. Un cucciolo che però non ci pensò due volte a sfoderare l'artiglieria pesante sotto forma di un bizzarro telefono cellulare, vecchio modello ma agghindato in maniera tale da apparire come un vero e proprio prodigio della tecnologia. E probabilmente lo era dato che aprì il solido portone di metallo senza il minimo impegno, aprendo il passaggio all'allegra compagnia. Sia Edmond sia Karla annuirono in risposta all'avviso di Nazza riguardo la localizzazione, il suo impegno nel ritardarla e i pericoli nel farlo. Non avevano mai pensato alla necessità di rinforzi ma una preoccupazione tale da parte di quel ragazzo faceva pensare... era così tragica la questione nella metropolitana? Di sicuro era silenziosa. Mai udito così tanto silenzio in un luogo pubblico ma per due Cacciatori quel particolare era un'immenso vantaggio. Qualunque tentativo di attacco a sorpresa sarebbe dovuto essere spaventosamente silenzioso per passare inosservato in un'atmosfera simile. A quel punto Nazza si decise a rispondere alle domande del cacciatore mettendo in campo proprio il governo di Roma e soprattutto il suo imperatore, Caius. Edmond non riuscì a trattenere un sorriso nel sentire il piccolo Traesto descrivere le caratteristiche base di un regime totalitario e la certezza di ricevere la visita dell'imperatore in caso fossero stati scoperti. Rimase però in silenzio. Lo stesso non fece Karla che, dalle retrovie, si lasciò sfuggire un piccolo commento.
Non ho mai cacciato un empereur... potrebbe essere stimolante.
Parlava al gruppo ma allo stesso tempo, quel tono stralunato, suggeriva che quel commento era per la maggior parte rivolto proprio a lei, come un pensiero espresso a voce alta scandito dal ticchettio dei tacchi sul pavimento che si interruppe non appena il gruppo si ritrovò di fronte a quelle macabre e bizzarre barricate. Per Nazza furono come un input necessario per rispondere anche alla seconda domanda e quel particolare fece pensare entrambi i cacciatori che quel chirurgico e intricato ammasso di vene, muscoli e ossa fosse proprio opera dell'uomo di cui ora assimilavano qualche informazione. Kun Lan, un possibile scienziato folle in seguito ad una scoperta altrettanto folle, quella degli Heaven Smile. Invulnerabile, più o meno, e soprattutto sia "antico" sia non umano. Ricercato in tutto il mondo prima e ancora di più dopo la dichiarazione sull'essere un Knight of the Round. E infine un secondo nome: Yubel.
Sembra che allora, signor Nazza, siamo a conoscenza anche del suo complice. Visto che probabilmente il troppo silenzio potrebbe spaventarla la invito a continuare il suo racconto. Queste barriere sono opera di Kun Lan? Cosa rende questo... o questa, Yubel così speciale?
Per quanto bizzarre quelle barriere emanavano un'energia tale da suggerire direttamente un cambio di direzione e l'unica disponibile era proprio la galleria della metro che già accoglieva una carrozza i cui vetri erano oscurati da un liquido dal colore e odore inconfondibili. Non era a conoscenza della resistenza mentale di quell'uomo quindi continuare a farlo a parlare per evitare che fossilizzasse la sua attenzione sull'oscurità, l'odore acre dello sporco e del sangue e quel vagone sospetto erano un modo come un altro per evitare un crollo psicologico. E in più era molto interessato anche a quel secondo nome, così, mentre Nazza soddisfaceva ancora la sua sete di conoscenza, Edmond allungò lo sguardo su quei finestrini, passando prima una mano su di essi per controllare se il sangue fosse all'interno o all'esterno. Nel primo caso avrebbe sollevato il gomito tentando di frantumare uno di quei vetri, coprendosi il volto nel farlo. Che lì dentro ci fossero i resti della materia prima necessaria alla creazione di quelle barriere?STATUS FISICOIlleso.STATUS PSICOLOGICOTranquillo.ENERGIA80/80TECNICHE UTILIZZATEN/APOTERENon Attivo.NOTE
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Le chiacchiere stavano mettendo a suo agio Nazza, che nonostante la situazione pericolosa e lo scenario particolarmente macabro serviva a mantenere alta la concentrazione e soprattutto non perdere di vista l'obbiettivo. I due cacciatori sembravano impassibili, un pò come se niente potesse metterli in difficoltà, neanche quei poveri cadaveri ridotti a delle mere muraglie. Forse nel loro mestiere era normale imbattersi in scenari tanto raccapriccianti ma Nazza non riusciva proprio a condividere una simile mancanza di empatia, al punto che finivano anche per ironizzare sul fatto che stavano infrangendo gli ordini dell'imperatore in persona. Tutto questo però non era assolutamente un problema significativo, e continuando a chiacchierare Nazza rimase concentrato sulla prossima mossa.
Le barriere sono sicuramente opera di Yubel. Lei è una strega che ha patteggiato con Satana da moltissimo tempo. E' un'abile evocatrice e conosce molti incantesimi oscuri, inoltre è un esperta sugli scambi energetici concessi dai sacrifici umani, e quelle pareti sono una chiara dimostrazione. Può fare qualsiasi cosa con il giusto tributo, una specie di Tartarus vivente...
Quindi le barriere erano create dai cadaveri delle persone che avevano ucciso. Il sangue che oscurava i vetri della metro era rivolto all'interno, da fuori il vagone era totalmente pulito. Sfasciando il vetro, Edmond avrebbe sentito subito dopo il rumore dei cristalli infranti, un suono decisamente più sinistro. Una serie di brevi risate ad un volume molto basso, quasi sottovoce, un pò come se qualcuno stesse cercando di trattenersi dal parlare per non farsi trovare, tipico dei bambini che giocano a nascondino. La cosa terribile però, era che quella risata non aveva nulla di pacifico ed innocente: era piuttosto un lacerante suono, agghiacciante oltre ogni misura e capace di far sbiancare anche il cuore più impavido.. -
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Edmond ebbe un impercettibile spasmo ai muscoli facciali, una smorfia, nel constatare che il sangue non era all'esterno ma bensì all'interno del vagone e il colpo che ne seguì fu secco e deciso mandando quindi in frantumi il vetro. Sapeva che non era una mossa molto silenziosa e discreta, sapeva che avrebbe fatto abbastanza rumore da attirare qualcosa o qualcuno se ci fosse stato. Lo sperava. Nazza non era avvezzo a lavorare con lui ma Karla si e agli occhi dorati della cacciatrice non sfuggì quel particolare, quel tenue bagliore di deviata speranza che il volto di Edmond emanava. C'era disgusto, furia, una rabbia incontrollabile nei confronti delle bestie che avevano creato quegli immondi artefatti e che osavano farsi chiamare "cavalieri". Erano solo bestie. Bestie. Bestie! La mano snella e femminea della donna si posò sulla spalla dell'uomo, riproponendo la scena precedente davanti agli occhi del loro terzo uomo, ma stavolta invertita. Edmond, senza rendersene conto, era rimasto con il braccio alzato e il gomito, leggermente intorpidito dalla botta, rivolto verso il vetro rotto.
Non è il momento di perdere la testa, Edmond, non ora...
Era difficile da leggere ma Nazza era sicuramente un buon osservatore e poteva scorgere quell'errore nella maschera impassibile di Edmond come anche in quella di Karla. Non erano statue di pietre... era come se indossassero un'armatura di pietra per impedire che la loro essenza interferisse troppo con i loro doveri. Volevano punire gli artefici di quegli abomini quanto lui ma non potevano farlo se avessero ceduto così facilmente alle loro emozioni. La mano di Karla scivolò lentamente dalla spalla del cacciatore al suo volto, senza mai distogliere lo sguardo da lui, accarezzandolo con fare affettuoso anche se meccanico, come a voler mantenere una certa distanza, ma senza nascondere la preoccupazione che provava verso il suo compagno di squadra. Il braccio si abbassò e la faccia pallida di Edmond, tesa come la corda di un violino, si rilassò lentamente, solamente per tendersi il momento dopo. Non ci si abituava mai alla mostruosità del mondo e quella ne fu la prova perfetta. Quelle risate non proveniva da nessuna fonte umana, non provenivano da nessuna fonte terrestre. Sembravano qualcosa di ultra-terreno, qualcosa che era uscito allo scoperto ma non avrebbe mai dovuto farlo. Come inesorabili serpi, le braccia di Edmond scivolarono verso il basso, fino alle sue fondine e le dita allenate strinsero la presa intorno alle impugnatura eleganti e lucide, estraendo così entrambe le bocche di fuoco con la grazia e l'aggressività di un uomo pronto a far cantare le sue pistole senza la minima esitazione. Aveva udito le parole di Nazza su Yubel ma ora il loro problema era ben diverso. Dopo aver capito che oramai Edmond era calmo, Karla imbracciò il fucile senza pensarci due volte e la differenza nei loro movimenti fu subito evidente. Se Edmond era minaccioso, Karla era tagliente tanto da far immaginare il rumore di una lama che fende l'aria in risposta ai movimenti delle sue braccia e della sua arma. Le braccia strinsero con forza la sua lunga e affusolata arma, tenendola immobile come se anche solo un millimetro di margine di errore fosse imperdonabile, mentre la Presenza Lunare cambiava totalmente atteggiamento, dimostrandosi ben più seria nelle situazioni critiche di quanto volesse lasciar intendere, una vera e propria macchina da battaglia se voleva, non dissimile da Karla, che abbandonò il suo sguardo dolce e preoccupato per Edmond sostituendolo con una maschera di diffidenza in neanche un istante.
Monsieur Nazà, avremo bisogno della sua conoscenza. Abbiamo avuto esperienze con questi paradis sourire ma sono terminate tutte con meravigliose esplosioni. Converrà con me che ora non possiamo lasciarglielo fare quindi se conosce un modo è pregato di condividerlo prima che sia troppo tardi.
In fondo non era quello il suo ruolo? Oltre ad essere il secondo vagone di quel trenino che lo vedeva ancora in mezzo a Edmond e Karla mentre si avvicinavano all'entrata posteriore del vagone, Nazza doveva fungere da piccola stazione logistica semovente se voleva rivelarsi di qualche utilità al gruppo. Non voleva mica far brutta figura di fronte alla cacciatrice che lo aveva puntato, no?
Signor Nazza... posso chiamarti Nazza? Prima che inizi il macello, posso farti una domanda? Che tipo di uomo pensi di essere?
Erano ancora disposti in fila, primo Edmond, poi Nazza e poi Karla e rimasero in quella disposizione, costeggiando il vagone fino a raggiungere l'immancabile porta d'entrata posteriore, o anteriore, dipendeva dai punti di vista. Fu nel momento in cui il Cacciatore si posizionò di fronte alla porta che la sua voce uscì. Non si voltò, quindi per Nazza sarebbe stato come udire una voce fuori campo provenire però dall'uomo che dopo una rapida occhiata ad eventuali vetri presenti sulla porta, l'avrebbe aperta con un poderoso pestone, puntando entrambe le armi in avanti e se nessuno lo avesse aggredito immediatamente avrebbe scortato il piccolo gruppo all'interno del vagone senza alcun timore, soprattutto perchè percepiva la canna del fucile di Karla puntata nella medesima direzione ma abbastanza angolata da colpire qualunque cosa di fronte a lui senza però falciare il suo povero collo.STATUS FISICOIlleso.STATUS PSICOLOGICOTranquillo ma pronto a tutto.ENERGIA75/80TECNICHE UTILIZZATEN/APOTERE● Livello 2
- I proiettili hanno una capacità di penetrazione leggermente superiore al normale e sono in grado di danneggiare senza sforzo materiali sia convenzionali che energetici molto affidabili;
- I proiettili godono d'immunità ai controlli altrui di qualunque genere e presentano una modesta resistenza alle deviazioni e ai danni da usura;
- A inizio combattimento ogni arma personale di Edmond è già caricata con un tamburo e la bandoliera potrà conservarne un massimo di 3 aggiuntivi.NOTE
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- Il costo di mantenimento di tutte le tecniche continue di Karla diventa 0 se lei rimane concentrata e non si muove dalla posizione in cui si trova, né fa movimenti complessi.
- Quando il sangue tossico di Karla entra nell'organismo del bersaglio rende la sua semplice carne, ossa ed eventuale carapace pressoché inconsistente nei confronti di qualsiasi altro attacco a base della stesso tossicità.
- L'effetto del sangue tossico di Karla dura un massimo di 3 turni, dopodiché sarà necessario farlo nuovamente entrare nell'organismo nemico per giovare ancora dei suoi effetti.
- La resistenza della presenza lunare e delle sue appendici è leggermente superiore all'acciaio. I proiettili generati da questa creatura godono di una buona resistenza alla deviazione.NOTE
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Il legame tra quei due era davvero molto particolare, Nazza se ne rese conto subito e li guardava a metà tra un genuina invidia e una certa fiducia nascosta nel cuore, in fondo erano molto più umani di quello che volevano lasciar intendere. Il loro era un sistema difensivo per restare distanti e affrontare i loro nemici, proprio come facevano anche gli Immortali Terrestri o i Monarchi. Quei piccoli gesti tra di loro lo rassicurarono, erano indubbiamente affiatati e tra loro e una bestia pericolosa c'era una distanza abissale. Ciò che lo colse alla sprovvista però, fu la domanda di Edmond, che lo costrinse a pensare. Non tanto perché non aveva una risposta, ma perché doveva trovare il coraggio di pronunciarla. Ma per Nazza era tardi per i ripensamenti, quindi avrebbe impugnato il coraggio a due mani e con l'aria risoluta di chi è stufo di esitare, avrebbe risposto.
Io sono un uomo che sa di poter fare la differenza, e la farà a qualsiasi costo.
Quella era una risposta cazzuta, indubbiamente. Appena Edmond diede il suo pesante pestone alla porta, questa si spalancò, e subito le creature al suo interno rilasciarono un'altra potente risata, ma molto veloce, un pò come se stessero cercando di nascondersi... cosa assolutamente vera. In mezzo a quel mare di sangue e organi lasciati in giro, c'erano delle persone sedute sui sedili. Persone vestite di lunghissime giacche a vento, stivali da pescatore di quelli alti che arrivavano ben oltre la lunghezza della giacca a vento, e che portavano sul volto un cappuccio estremamente ampio, che nascondeva la testa del tutto. Avevano tutti le braccia conserte, tutti tremavano, in comune avevano i vestiti sporchi di sangue e il fatto che restavano totalmente immobili. Ce ne erano tantissimi, non quanti erano i posti a sedere, ma li occupavano quasi tutti in effetti. Contando il numero di vagoni, per eliminarli tutti volendo sarebbero serviti i proiettili di un esercito o quasi.
Prestate attenzione: Gli smile hanno due punti deboli: una zona del corpo che se colpita li elimina all'istante e soprattutto il fatto che molte volte sono costretti a rispettare delle rigide regole, dato che il loro intelletto è molto limitato.
Mentre quello spettacolo si presentava ai loro occhi, una risata molto più lenta, pesante e cavernosa, iniziò ad essere udibile dalla distanza, precisamente nella buia galleria alle loro spalle, opposta all'entrata del vagone in cui si stavano avventurando. Le persone sedute sul vagone non si mossero di un millimetro, eccezione fatta per il loro tremolio.
Il punto debole può essere messo in evidenza in diversi modi: visioni peculiari di solito riescono ad intravederlo, mentre contaminazioni nel sangue come temperature o virus alterano la composizione dei loro capillari, rendendo il punto debole evidente. tuttavia: se si scoprono le regole che lo Smile deve rispettare è possibile perfino aggirare del tutto quelle creature, quindi siate cauti...
Per il momento le indicazioni di Nazza sembravano sufficienti, dato che non sembrava avere informazioni sull'evento a cui stavano assistendo. Per quanto ne sapevano comunque, sebbene quelli fossero perlopiù Smile ovviamente, c'erano anche delle persone innocenti lì in mezzo, tenute in ostaggio dalla paura di fare la fine degli altri, utilizzati come barriere.. -
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L'istante in cui la porta cedette sotto la suola della sua scarpa fu lo stesso momento in cui le dita sui grilletti si tesero come possenti braccia che si preparano a sollevare un peso eccessivo, pronte a scattare al minimo accenno di pericolo ma, a parte un piccolo spasmo in risposta a quella risata, non fecero nulla. Non ci furono spari o combattimenti. Solo un inquietante invito offerto dai passeggeri del vagone abbandonato. Chiaramente non umani. Non tutti per quanto ne sapevano. Il pavimento era ricoperto di sangue e organi, presumibilmente i resti di coloro che si erano offerti non volontariamente alla creazione di quelle barriere abominevoli ma conoscendo le abitudini di persone avvezze a quei comportamenti, quelli erano i resti anche di coloro che avevano semplicemente provato a fare gli eroi ed erano stati usati come esempi.
Esatto Nazza, a qualunque costo. Non lo dimentichi mai. A qualunque costo.
Sapeva che quella non era una risposta data tanto per fare o per sembrare fighi perchè proprio il fatto che Nazza si trovasse lì, contro suo padre e contro un intero governo e un imperatore si traduceva nella spaventosa quanto potente frase "A qualunque costo". Edmond girò leggermente il volto finchè i suoi occhi non incontrarono quelli ambrati della sua collega. Un breve secondo di silenzio e poi entrambe annuirono con il capo, avanzando all'interno del vagone, in fila indiana dato lo stretto corridoio. Gli Smile erano buffamente camuffati e non sembravano particolarmente interessati a mantenere la loro identità segreta a causa di quelle continue, flebili e stridenti risate che sbucavano fuori da sotto ai cappucci. Edmond li teneva sott'occhio uno per uno e lo stesso fece Karla mentre Nazza faceva loro un rapido resoconto su quelle creature, sui loro punti deboli, la scarsa intelligenza e il fatto che alcune volte seguissero delle regole, come stupidi robot che hanno bisogno di una programmazione anche semplice per funzionare.
Dovrebbe essere sufficiente... - sussurrò - ... ora direi di continuare il nostro viaggio, purtroppo i posti a sedere sono quasi tutti occupati, dovremmo starcene in piedi. Magari le signore anziane vogliono accomodarsi?
Teneva il tono basso e sibilante e non si voltò quando fece quella domanda con un pizzico di sarcasmo nella voce ma la frecciatina raggiunse velocemente il bersaglio che rispose quasi immediatamente.
Va te faire foutre...
Si udì dal fondo della fila, una voce sensuale (e lo era ancora di più ora che Karla era costretta a tenere la voce bassa) ma allo stesso tempo stizzita. Il gruppo avanzava a passi lenti, evitando anche il minimo contatto con quelle creature e man mano che andavano avanti, prima Edmond, poi Karla, tenevano le bocche di fuoco puntate sulle loro teste, pronti a fargliele esplodere al minimo accenno di aggressività. Dovevano scoprire quali regole stessero seguendo quegli Smile per non averli attaccati minimamente. Se ci fossero riusciti il passaggio in quel luogo sarebbe stato immensamente più tranquillo e allo stesso tempo non potevano fermarsi perchè a quanto pareva avevano compagnia anche alle spalle. Un'altra risata ma stavolta, sembrava, di qualcosa di ben più grosso.STATUS FISICOIlleso.STATUS PSICOLOGICOTranquillo ma pronto a tutto.ENERGIA75/80TECNICHE UTILIZZATEN/APOTERE● Livello 2
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Mentre il sinistro suono immerso nell'oscurità della galleria si intensificava gradualmente ma lentamente, il dinamico trio avanzava in religioso silenzio, seguendo la loro formazione originale, all'interno di quel vagone letteralmente infestato da Heaven Smile camuffati. Edmond apriva la fila, ma per quanto fosse avanti non poteva vedere nessuno degli Smile in volto dato che erano seduti e piegati leggermente in avanti, quindi le facce erano rivolte verso il terreno o quasi. Appena però Edmond arrivò al primo Smile seduto, sulla sua destra, trovandosi perfettamente a metà dello spazio occupato dal posto occupato della creatura, l'essere spalancò la sua bocca sollevando il capo di scatto, lasciandosi sfuggire una lacerante risata mentre allargava le braccia sollevandosi, con l'intento di saltare letteralmente addosso al cacciatore. Sollevandosi e spalancando la bocca, lo Smile rivelò il suo volto orribilmente deformato, la carnagione violastra e i denti aguzzi che caratterizzavano quei mostri. Il suo scopo era abbracciare il cacciatore e probabilmente farsi saltare in aria assieme a lui, sotto lo sguardo incredulo dei suoi compagni.
Attento Edmond!
gridò Nazza, allarmato, nella speranza di aver avvisato per tempo il suo compagno, in effetti il grido del loro aiutando arrivò giusto un istante dopo che lo Smile iniziò a ridere per sollevarsi, dando come indizio che i sensi di Nazza erano affilati almeno quanto quelli dei due cacciatori.. -
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Nessuno poteva aver preparato un vagone pieno di Smile solamente per semplice divertimento o sport camuffandoli da barboni falliti per farsi quattro risate. Quella era una trappola, una trappola ben congegnata e per sconfiggere una trappola ben congegnata l'unica maniera era farne scattare una piccola parte per poi comprendere il disegno più grande. Ovviamente Edmond non poteva neanche pensare a cosa sarebbe successo di lì a poco ma aveva comunque in testa questo piccolo schema ed era sicuro fosse lo stesso per Karla. Gli stava bene fare la guardia se poi la ricompensa, a fine missione, era un po' di relax nella stanza dei giochi con lei. Era un uomo debole, che volete farci? Il cacciatore rise tra se e se a quel pensiero, maledicendosi con frasi mentali del tipo "Ma guarda te cosa non faccio per quel bel culo" ma quella piccola libertà gli costò cara, abbassando di un pizzico il suo grado di attenzione così che il primo degli Smile che incrociarono potè approfittarne, avventandosi su di lui. La reazione al grido di Nazza fu quasi istantanea, un gesto d'istinto dettato dalla mera sopravvivenza. Sapeva che sparare a quei cosi era inutile e sapeva anche che lasciarsi abbracciare come teneri amici era anche peggio quindi, Edmond, in tutta risposta all'assalto, allargò le braccia con lo scopo di intercettare quelle aperte dello Smile, impedendogli di chiuderle e di concludere la sua manovra cercando di scostare il resto del corpo per evitare ogni tipo di altro contatto.
Karla! Levamelo di dosso! Scusa la battuta! Non sei una signora anziana, sei bellissima e giovane! Levamelo! ... Per piacere!
C'est déjà dans ma toile
Il suono simile ad un sospiro della cacciatrice scivolò dalle sue labbra con la stessa freddezza con cui una lama recide la gola di un uomo, senza esitazione, affilata ed elegante, priva di sentimenti. Quello sguardo e quella voce erano il segnale per la Presenza Lunare di attivarsi, e mentre il fucile di karla si preparava già a colpire il suo parassita stringeva gli occhi rossi e compiva la sua magia, chiudendosi come un casco intorno alla parte superiore della sua testa, trasformando i suoi semplici occhi umani in qualcosa di ben più superiore. Nessuna battuta, nessun commento maligno o ironico, quelli li avrebbero rimandati a dopo: quando quei due cacciavano diventavano una cosa sola. Il Gaze le permetteva di Vedere ciò che gli altri non potevano ed era estremamente sicura che rientrasse nel concetto di "visioni speciali" che aveva accennato Nazza poco prima sul come uccidere gli Smile. Se a seguito di quella tecnica avesse identificato una parte del corpo dello Smile più vistosa e diversa non avrebbe esitato a sparare esattamente in quel punto mettendo fine alla vita del loro nemico.STATUS FISICOIlleso.STATUS PSICOLOGICOPreoccupato.ENERGIA75/80TECNICHE UTILIZZATEN/APOTERE● Livello 2
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La principale trasformazione della Presenza Lunare, la più semplice da imparare e la più versatile. Il visore che si trova sul capo di Karla si chiude intorno al suo volto, coprendole perfettamente fronte, occhi e orecchie. Questo le conferisce una visione particolare della zona di battaglia, non può vedere attraverso i muri ma può distinguere molto meglio le fonti energetiche e in generale tutto ciò che normalmente è invisibile alla vista. Inoltre, un bersaglio che è affetto dal suo sangue tossico risulterà visibile attraverso ogni genere di muro, barriera o eventuale disturbo, come la sagoma di un circuito energetico che si muove.
Costo: 5 +1 di mantenimentoPOTERELivello 2
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- Quando il sangue tossico di Karla entra nell'organismo del bersaglio rende la sua semplice carne, ossa ed eventuale carapace pressoché inconsistente nei confronti di qualsiasi altro attacco a base della stesso tossicità.
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Grazie alla visione speciale della Presenza Lunare, Karla poteva vedere chiaramente il punto debole posizionato all'interno della testa dello Smile attaccante, il suo colpo grazie alla presa di Edmond sarebbe stato rapido e privo di imprecisioni, cosa che fece trasformare istantaneamente la risata dello Smile in un grido improvviso, altrettanto felice e soddisfatto, rendendo quel verso inquietante e acuto più del solito, ma liquefacendo istantaneamente tutto il corpo che lo componeva in tante piccole sfere rosse che si allargarono per un istante, per poi sciogliersi verso il terreno lasciando solo una grossa chiazza di sangue. Un uccisione da manuale senza il minimo intoppo, o almeno così sembrava: la visione di Karla infatti non rivelava soltanto tutti i punti deboli degli Smile presenti nel vagone, ma li identificava anche TUTTI come Heaven Smiles, in pratica nessuno di loro era umano, o se ce ne erano quei pochi esseri umani tenuti in ostaggio avevano in qualche modo ereditato quello stesso grumo di sangue colmo di energia nei loro corpi, perfettamente evidente.
Wow... davvero un bel colpo...
Nazza era finito con l'ammirare la potenza del fucile di Karla che, oltre a trapassare lo Smile senza sforzo apparente, aveva bucato perfino il soffitto della metropolitana. Lo Smile alzandosi aveva messo in evidenza il suo punto debole e grazie alla posizione di Karla il colpo era andato verso l'alto, ma in futuro doveva stare attenta a dove sparava, o quel fucile poteva colpire più bersagli contemporaneamente e creare un bel macello lì dentro. All'infuori di quel singolo evento però, nulla accadde e tutto tacque. Nessun altro Smile prese l'iniziativa, tutti rimasero immobili, fermi nella stessa identica posizione e tremolanti.
Sembra che gli Smile attacchino appena passiate loro davanti. O almeno questa sembra essere una regola...
Avevano fatto un tentativo, e avevano scoperto di poterli gestire in qualche modo, ma sarebbe stato sufficiente a superare quel primo ostacolo? Nel mentre, nella buia galleria dietro di loro, quella risata profonda e lacerante diventava sempre più chiara, era sicuramente uno Smile di grosse dimensioni che avanzava, oppure un folto gruppo di questi ultimi..
