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Edited by Recundis Hellsing - 19/7/2017, 20:35. -
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Degli zoccoli di legno ai piedi, jeans smessi tutti strappati e sbiaditi, una camicia bianca nello stesso stato dei jeans ed una bandana in testa, Mihael era vestito esattamente così mentre passava il mocio per casa, una vera casalinga, il sogno d'ogni donna. Stringeva quel bastone saldamente mentre si destreggiava in ampi movimenti al ritmo della musica proveniente dallo stereo che teneva ovviamente sempre acceso durante le pulizie, la musica scandiva i suoi movimenti, allietava i suoi doveri e rendeva tutto meno noioso... Di tanto in tanto quando arrivava il ritornello cantava usando l'estremità del bastone come microfono... Tutte cose perfettamente normali quando si fanno pulizie e si è soli a casa.
A pulire tutta la casa ci mise un tutta la mattina, era stanco e non aveva voglia di cucinare, così decise di continuare a sistemare, questo era qualcosa che faceva ogni settimana, indeciso se prendere una domestica o meno, non era certo il suo sogno pulire casa, ed i soldi non gli mancavano, tuttavia avere qualcun altro per casa era una buona idea? beh certo poteva assumere una bella domestica con due bei meloni e stregarla col suo fantastico sorriso accompagnato da uno sguardo più che sensuale... Ma se s'innamorava? Diamine avrebbe cominciato a comandare lei, come tutte le donne, da domestica a fidanzata... Gli avrebbe fatto fare il doppio del lavoro per punizione. No... no... proprio no.
A quel punto prese il telefono di casa e chiamò la pizzeria, prenotò due belle pizze, una sarebbe bastata, ma aveva intenzione di lavorare tutta la notte alla sua nuova scultura, quindi avrebbe senz'altro fatto uno spuntino di mezzanotte, e cosa c'era di meglio di una pizza coi peperoni e melanzane fritte per tenersi leggeri? Assolutamente nulla secondo lui.
Prenotate le pizze continuò a sistemare da brava casalinga navigata, la casa era uno specchio, sempre in ordine, ma d'altronde viveva da solo e passa quasi tutto il tempo al laboratorio... Come doveva sporcarla? Qualche volta per farla apparire più vissuta aveva pensato di portarci dentro delle combattenti di lotta nel fango, far pagare il biglietto d'ingresso e fare uno spettacolo, ma poi si era svegliato dimenticandosi del sogno, quindi fortunatamente non era mai successo, almeno non ancora...
Comunque sia fra i pensieri più futili e le riflessioni più profonde, finì per ordinare tutto, e tutto era lindo senza una granello di polvere... L'unica cosa che riordinò era la camera da letto ed il bagno, ma se qualcuno glielo chiedesse, lui risponderebbe che ha riordinato tutto... Tutta la casa, da cima affondo... Ovviamente perché l'avrebbe fatto sembrare più affaticato ed impegnato, non sapeva bene perché ma la cosa faceva colpo... Nessuno voleva qualcuno che si grattasse la pancia tutto il giorno... Almeno ché non avesse i milioni in banca... Beh riordinata la mente si spogliò e s'infilò sotto la doccia.. -
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Parlato.
Pensato.
Hariel era agitatissima. non era stato per niente facile scovare il suo fratellone, ormai disperso da tempo immemore. Erano passati secoli per la giovane angioletta, la depressione le era tornata....poi, in una delle solite visite a Lapis, videro insieme una bellissima statua, che Hariel riconobbe subito: quello era lo stile di suo fratello! Prese velocemente le informazioni di dove abitasse, in pochi giorni le due amiche erano lì, alla porta dell'enorme villa.
coraggio Hary, fatti forza....
L-lapis....vado io?
La giovane si era messa il suo solito outfit casual, la felpina rosa con su il ricamo fatto da lei stessa pesando al fratello, "servant cat". Adorava quella felpa, si sentiva protetta dentro di essa....e poi così nascondeva le cicatrici nuove che si procurava fino a pochi giorni prima.
Guardò l'amica Lapis, che l'aveva accompagnata in questo incontro. Anche lei era visibilmente eccitata all'idea di incontrare Mihael, ma non sembrava agitata.
Quella visione della demonietta così tranquilla rilassò anche l'animo in pena di Hariel, che nascondendo le manine nelle maniche della felpa, e mettendosi in punta di piedi, suonò il camanello, ormai con l'ansia e l'eccitazione a mille.. -
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Lapis era preoccupata per Mihael tanto quanto Hariel e quando quest'ultima rintraccio il fratello lei ne fu felicissima e si adoperò insieme a lei per trovarlo, con sua sorpresa non fu difficile, certo per trovarlo si doveva capire che lo scultore Federico Leone fosse lui, infatti il suo vecchio amico aveva adottato un nome umano ed abbandonato quello angelico, un ottima scelta.
Dopo aver saputo dove abitasse le due non riuscirono ad aspettare un secondo di più, raggiunsero il posto correndo come se la loro vita dipendesse da quello ed infine si trovarono tutte e due insieme davanti alla porta di una villa alla periferia di Roma, entrambe guardarono il portone per qualche secondo, poi sentì la nervosissima Hariel...
-Sì... Suona tu... Sai che tiene a te più di chiunque altro. Vedrai che sta bene, è un uomo forte.-
Lapis non era tranquilla ma fece di tutto per mostrarsi tale, sapeva come fosse Hariel... In questi anni di ricerche si erano avvicinate molto, spesso "consolandosi" a vicenda, ed adesso si capivano piuttosto bene, o almeno lei conosceva la piccola loli piuttosto bene, il contrario era difficile da dire, poiché negli occhi suoi c'era solo e soltanto Mihael, suo fratello.Nel fra tempo che questo succedeva... Dentro la casa...
Dentro la casa così pulita da sbrilluccicare uno stereo era acceso, un disco era messo al suo interno e delle canzoni rock d'epoca erano eseguite a ruota continua, un gruppo che aveva fatto la storia della musica tempo fa, e che ormai era solo antiquariato e vecchia storia che non interessava a nessuno... Tuttavia andando verso il bagno, man mano che ci si avvicinava si poteva sentire qualcosa che disturbava la musica e la voce del cantante.-I want it all, I want it all
I want it all and I want it now-
Fortunatamente solo chi era dentro al bagno poteva sentirlo bene... Ma anche prima di entrarci avrebbe sentenziato che chiunque cantasse era incredibilmente negato... Totalmente, la voce era fuori tempo, prendeva le note male e niente, non ne prendeva una, un obrobrio.- I want it all, I want it all
I want it all and I want it now
I want it all, I want it all
I want it all and I want it now -
Fortunatamente sembrava che quella voce negata per il canto sapesse soltanto il ritornello, infatti la sua voce si poteva udire solo in quel frangente.. Entrando nel bagno però, con la radio più lontana la voce era più marcata, riconoscibile ed il cantante si sarebbe palesato facilmente.- I want it all, I want it all
I want it all and I want it now
I want it all, I want it all
I want it all and I want it now -
A cantare sotto la doccia, o meglio... A lamentarsi come un animale agonizzante sotto la doccia non era altri che Mihael, che sopra al piatto doccia ballava e cantava mentre l'acqua correva, le sue mani insaponate invece percorrevano il suo corpo perseguendo ogni anfratto, anche i più piccoli... O nascosti. Tuttavia quando raggiunse il membro percorrendolo con la mano insaponata... Si fermò di cantare e ballare, rimase qualche secondo fermo, e poi dopo un sorrisetto...
-Mah sì! Sorellina...-
E così cominciò a masturbarsi pensando ad Hariel, la sua sorellina, aveva sempre provato una forte attrazione per lei, ma si era sempre trattenuto non passando mai una certa soglia con lei, era attento e meticoloso sempre e comunque, immaginò che fosse lì con lui, che abitasse con lui e che adesso gli facesse compagnia dentro alla doccia... E poi immaginò il suo culetto continuando a masturbarsi. Tuttavia dopo pochi minuti, mentre aveva il proprio membro in mano diritto e duro come una barra d'acciaio sentì suonare il campanello.
-Ma porca di quella... ma proprio ora?-
Mihael imprecò, e nemmeno poco, tuttavia uscì dalla doccia, si mise l'accappatoio e con solo quello addosso, senza nemmeno asciugarsi andò alla porta e l'aprì seccato... Voleva aprirla appena un po' per vedere chi fosse e cacciarlo via, anche perché aveva un erezione di tutto rispetto che non era il massimo nelle interazioni sociali con sconosciuti... Ma quando aprì la porta e guardò fuori restò di sasso, le braccia caddero ai fianchi lasciando che la porta si aprisse pian piano grazie al venticello leggero che rinfrescava la giornata, poi facendo un passo indietro inciampò e finì per terra con un tonfo, finendo con la vestaglia aperta e le gambe divaricate, l'erezione nel mentre puntava fiera le due ragazze come la lancia di un soldato medievale sfidava la cavalleria nemica.
-Ha.. Hariel? Sei tu?-
Lì per lì non riconobbe Lapis... Ma solo perché non aveva scostato gli occhi dalla sua sorellina, altrimenti l'avrebbe subito riconosciuta, d'altronde sapeva a menadito ogni millimetro del corpo della succube, più e più volte l'aveva nutrita amorevolmente.
Edited by Recundis Hellsing - 23/7/2017, 03:10. -
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Probabilmente Mihael non era a conoscenza del fatto che cantavo così alto e sguaiatamente, che la piccola Hariel, abituata ai ben più soavi suono paradisiaci, aveva la testa leggermente tremante e la mente deconcentrata. Rimase nei suoi pensieri finché non vide il suo fratellone, nudo e con una discreta erezione.
A quel punto la giovane angioletta si trovò davanti a un bivio: mostrare subito la sua vera natura, avvicinandosi e dandosi al reverse rape più estremo, o resistere ancora un po.
Alla fine optò per una via di mezzo, anche se un po a malavoglia.
Fratellone! Stai bene!?
La piccola Hariel si avvicinò preoccupata offrendo la mano, come una valchiria che direttamente dal Vahalla arrivava a soccorrere quel perfetto esempio di uomo.
Ma poi, la tragedia: accidentalmente, senza alcun preavviso, il piccolo e delicato piedino dell'angioletto inciampò su uno scalino, e la ragazza finì sul marmoreo petto di Mihael, il volto a pochi centimetri da quello del fratello, tanto che se avesse allungato la lingua avrebbe potuto toccargli il naso.
il piano è riuscito! Avrà davvero creduto che sono inciampata apposta?
Hariel aveva la ano destra sui pettorali del fratello, il capezzolo sotto il suo indice, e la mano sinistra più in basso, poco sopra l'ombelico.
Le gambe erano all'interno formato da quelle aperte di Mihael, e si stavano "leggermente" sfregando contro il suo membro, mentre un fortissimo formicolio si impossessava delle parti intime di Hariel.
Oh....scusami....l'emozione....
E in effetti, il cuore di Hariel batteva all'impazzata: poche volte era riuscita a stare così vicino al fratello.. -
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Non aspettandosi che Hariel gli saltasse di sopra ed ancora sorpreso dall'averla davanti, perse l'equilibrio e finì a terra con lei addosso... Lì per lì rimase in silenzio non esattamente cosciente di quello che stava succedendo, ma lo sfregare fra le loro parti intime aveva sicuramente giovato alla sua erezione, che adesso spingeva con forza contro il corpo della sua sorellina.
Normalmente l'avrebbe allontanata immediatamente captando le intenzioni perverse che le passavano per la mente, ma non la vedeva da troppo tempo, la sua mente era concentrata su altro, così anzi di allontanarla l'abbracciò con forza stringendola a sé ed al proprio petto.
-Mi sei mancata! Sono così felice che tu sia qui.-
Disse sorridendo quasi in lacrime di gioia, le braccia l'avvolgevano tenendola stretta, palesando i suoi sentimenti in questo momento di debolezza, poi pian piano riacquisto coscienza della loro posizione... Così sospirò e la lasciò libera.
-Non sei caduta, l'hai fatto apposta vero?-
Chiese apparentemente serio, ma in realtà non era né arrabbiato ne dispiaciuto, anzi... Se solo non fosse sua sorella... Avrebbe già allungato le mani, e non solo quelle..
-Dai alzati, entriamo dentro, ti preparerò qualcosa da mangiare mentre mi racconti cos'hai fatto in questi anni.-
Affermò, una volta libero si sarebbe subito coperto le nudità come meglio poteva, per poi chiudere subito la porta di casa sperando che nessuno da fuori avesse visto, d'altrodne era un personaggio famoso, delle foto del genere avrebbero fatto guadagnare un bel po' di soldi.. -
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Hariel si alzò con una piccola nota di dispiacere dal corpo del fratellone, e con una puntina di imbarazzo, si toccò la guancia con la punta dell'indice destro, scusandosi con un poco convinto Non è vero, sono solo inciampata...ehehe....
Detto questo, entrò gioiosa nella "modesta" casa di Leone, riorganizzando le idee: deve assolutamente omettere parti riguardo...alle sue varie depressioni.
Che domande, ti ho cercato! E alla fine, ti ho pure trovato!
Effettivamente, non aveva detto niente di non vero, aveva solo omesso una verità. Ma conosceva bene il suo fratellone, ed era sicura che se avesse saputo delle sue crisi, si sarebbe preoccupato troppo. E non voleva assolutamente che succedesse una cosa simile.
Ho passato tuuuutto quest'annetto a cercarti in lungo e in largo. Non è stato mica facile eh, ti sei nascosto davvero bene!
Mentre parlava, seguiva il fratellone a fianco con lui, poi ad un certo punto si mise davanti a lui, i pugni sui fianchi: Cosa mi prepari di buonissimo?. -
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Libero da Hariel balzò in piedi e subito chiuse la porta di casa, per poi voltarsi verso la sorellina con l'accappatoio ancora aperta ed il pene dondolante, che per il contatto ravvicinato di poco prima faceva capolino più arzillo che mai controllando i dintorni... Non ci volle più di qualche secondo però ad essere nascosto sotto dall'indumento, impossibile naturalmente non mostrare almeno una tenda che lasciava comunque capire perfettamente lo stato d'animo del pover'uomo.
-Mi hai cercato fino ad ora eh-
dice sorridendole felice di sentirlo, poi con un passo accorcia le distanze e le accarezza i capelli.
-Sono felicissimo che sei qui, mi sei mancata.-
Prima ancora di aver finito di parlare pensò già a decine di battute possibili che collegavano la sua erezione sicuramente nota ad entrambi alle sue parole appena espresse, e non poté che pensare che fosse una dannatissima scelta di parole decisamente ambigue.
-Mi spiace per tutte le tue difficoltà sorellina, ma adesso sei qui con me, non devi più preoccuparti. Puoi stare qui con me se vuoi.-
Le parole uscirono subito dalle sue labbra dopo aver sentito quel che disse Hariel, sapeva che sicuramente stava sminuendo ciò che aveva passato, doveva essere stata dura, ma adesso era lì con lui, sarebbe andato tutto bene, a quei pensieri non poté fare a meno di abbracciarla e stringerla a sé, dimenticandosi della sua erezione... ovviamente.
-Mmmmh tu cosa vuoi mangiare? Il fratellone te lo preparerà-
Se non aveva quel che Hariel chiedeva sarebbe uscito a comprarlo, ma in qualsiasi caso l'avrebbe fatta felice, non si vedevano da tanto tempo, troppo.. -
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Hariel era felicissima per le risposte del fratello. gli aveva detto che le era mancata! Quindi....le voleva bene? Certo, era comunque sua sorella. Ma quanto le voleva bene? Questa era la domanda che attanagliava. Lei lo amava, ma sicuramente non come un fratello; e lui?Mentre era persa in questi pensieri, non si era accorta della seconda uscita del fratello, ma si riprese appena in tempo per sentire la terza: "tu cosa vuoi da mangiare?"
cosa voleva da mangiare? Ogni sua cellula del corpo avrebbe voluto urlare il suo amore, e lui gli faceva una domanda come questa? Hariel si fermò, indecisa sul da farsi. Nella testa aveva millemila idee in testa...dichiararsi? Far finta di nulla? Cosa sarebbe successo se si fosse dichiarata? Per quanto poteva continuare a stare zitta? Si fermò, in mezzo alla stanza. I pugni erano chiusi. Lo sguardo incerto. Sperava che Mihael facesse qualcosa..."anche io ti amo, sciocchina."
La aveva sempre trattata come una bimba piccola. Una sorellina, come era. Però lei non poteva fare a meno di amarlo....che fosse in movimento o si fosse fermato per aspettarla, Hariel si avvicinò a Mihael, lo abbracciò affondando la faccia nel suo petto, e con una vocina felice, disse: cosa voglio mangiare? Voglio te!. -
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All'abbraccio s'irrigidì un attimo per poi ricambiare stringendola forte a sé ed accarezzandole i capelli... Il profumo della sua pelle s'insinuò in lui inondandolo di una piacevole sensazione rassicurante ma allo stesso tempo anche leggermente eccitante, era il profumo di una persona speciale, una persona a lui molto vicina, il profumo della persona amata e teoricamente proibita, e non era con lui da tanto, tanto tempo, decisamente troppo tempo.
Poi ci furono le parole dette da quell'adorata demonietta... Voleva mangiare lui... Il membro divenne diritto e duro come un palo prima ancora che se ne rendesse conto facendo capolino dall'accappatoio ed impuntandosi contro il ventre di Hariel.
-Sorellina... E come vorresti... mangiarmi...?-
Chiese imbarazzato dalla situazione ed in difficoltà mentre le sorrideva guardandola negli occhi e continuando ad accarezzarla abbracciati, ormai era un gesto automatico non si rendeva nemmeno più conto di starla accarezzando ancora, la sua mente era decisamente assente, partita, i viaggio verso località più "calde", luoghi più esotici e proibiti...
-Hariel... Sciocchina... Io...-
Non sapeva esattamente cosa dire o fare, la voleva e desiderava ma era la sua sorellina... Era sbagliato... In teoria... Cosa doveva fare? Cosa doveva dire? La resistenza a tutto era decisamente bassa e la mente annebbiata, d'altronde sangue al cervello ne arrivava ben poco.. -
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Velocemente la tristezza e il conflitto interiore di Hariel si trasformarono in una insana voglia di stuzzicare il fratellone. Si mise un sorrisetto in volto, e scostò i lembi dell'accapatoio per leccare con la piccola linguetta il corpo di Mihael, puntandogli uno sguardo malizioso. Si appiccicò a lui, toccandolo la pelle nuda con le mani leggermente fredde. Voleva che il messaggio fosse chiaro, semplice e diretto. Non c'era spazio per dubbi. Lei lo voleva, e sperava che lui volesse lei. Salì con la lingua lungo il petto, arrivando prima al capezzolo destro, leccandolo un poco: fece passare tutta la lingua lungo il suddetto, mentre con le mani accarezzava i fianchi, salendo e toccandogli gli addominali. Piegò un poco la gamba destra, toccando delicatamente con la coscia lo scroto di lui. Doveva quasi mettersi in punta di piedi, al confronto era una tappa, ma voleva assolutamente che il fratello capisse i suoi difficilmente fraintendibili sentimenti. Non lo vedeva da troppo...e per quanto si fosse promessa di non esagerare, le sue parti basse avevano un'idea completamente diversa. Un modo...lo troviamo.... E salì con la lingua a leccargli prima, mordicchiargli poi, il collo. . -
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Il sorriso malizioso di Hariel provocò un brivido lungo la schiena di Mihael, come poteva resistere a ciò considerando quanto la desiderasse? Considerando cosa provasse per lei? Impossibile, così, incapace a rifiutarla ma ancora titubante e spingersi oltre rimase lì interdetto guardandola rapito, sentì sulla pelle le sue piccole mani fredde e le sorrise.
-Sei una piccola demonietta non un angioletto...-
Le disse con tono scherzoso fermandosi dall'accarezzarla allentando anche l'abbraccio, ma poi, non si aspettava che si spingesse a... Leccare... Quasi impazzì quando sentì la lingua sul petto e poi sul capezzolo.
-Hariel...-
Cominciava a sentire davvero caldo, cosa poteva fare, cosa doveva fare... Poi arrivò la coscia, la sentì premersi contro i suoi testicoli e sollevarli. Il limite era stato raggiunto, ed anche superato.
-Sorellina... Io... Ti desidero...-
Disse infine con difficoltà, e sbloccandosi usò la mano per afferrarle il mento sollevandolo e baciando poi le sue stupende labbra rosee tanto agognate nelle sue fantasie, non si sarebbe limitato più, poi avrebbe pensato alle conseguenze.. -
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Sorellina...io...ti desidero...
Hariel non avrebbe voluto sentire altre parole. Quindi...poteva finalmente averlo per se? Dopo tutto questo tempo? Sorrise, estremamente felice. indietreggiò di pochi passi, facendo una piroetta su se stessa. Voleva che il suo fratellone la vedesse bene. Poi si tolse la felpa, prendendone i lembi inferiori. Sotto portava una maglietta leggera, bianca, quasi trasparente. Niente disegni particolari, una semplice maglietta. Indossava anche degli shorts da corsa, che scesero subito al livello delle caviglie, mostrando un paio di mutandine in pizzo nere, indossate per l'occasione. Nonostante fosse stato breve, il contatto di prima con il suo amato le aveva leggermente inumidite...nulla che però si potesse notare sul nero. Sotto la maglietta, invece, non indossava nulla. Come era solita fare. Si sentiva particolarmente maliziosa al momento.
Lo so di essere un demonietta... Si portò l'indice all'angolo del labbro, come per accentuare la falsa innocenza. Vuoi punirmi? La sua sorellina, dall'aspetto così giovane, eppure così maliziosa...l'effetto che Hariel aveva su Mihael era evidente, ma la piccola angioletta voleva accentuarlo ancor più di quel momento.. -
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Aveva il suo mento fra le mani, guardava il suo viso, i suoi occhi, le sue labbra... Voleva baciarla... Ma ecco che si scostò allontanandosi per provocarlo, che cattiva ragazza, si chiese quando fosse diventata così cattiva, inoltre sembrava desiderarlo almeno quanto lui la desiderava, era forse un sogno? Mihael cominciò a convincersi che doveva essere un sogno, doveva esserlo per forza, la sua sorellina non poteva nutrire per lui gli stessi sentimenti sbagliati e malati che lui aveva per lei.
Rapito dalla bellezza della sua sorellina rimase lì fermo a guardarla spogliarsi, la maglietta bianca quasi trasparente mostrava l'evidente mancanza di reggiseno sotto di essa, un vedo non vedo estremamente stimolante, non che c'è ne fosse bisogno, col suo pene già in questo momento avrebbe potuto inchiodarci i quadri alle pareti... Poi gli shorts scivolarono a terra rivelando le nere mutandine di pizzo, un ulteriore tocco di sensualità che la rendevano più provocante ancora, irresistibile.
-Punire una demonietta così perversa e cattiva è un obbligo-
Rispose malizioso con l'eccitazione alle stelle mentre le si avvicinava eliminando del tutto quella piccola distanza che li separava. Il perverso fratellone quindi le accarezzò una guancia facendo scivolare la mano verso la nuca mentre avvicinandosi col proprio viso la baciò sulle labbra, dolcemente ma anche trasmettendole tutto il suo desiderio ed i suoi sentimenti.
-Sei bellissima sorellina.-
Dopo il bacio quelle parole furono d'obbligo, erano parole semplice ma che aveva da sempre voluto dire con quel tono, quell'espressione e quel momento, non come un fratello, ma come un amante.
-Andiamo nella mia camera...-
Le ultime parole furono accompagnate da un gesto che indicava una stanza infondo al corridoio, voleva che lei camminasse davanti, così da poterla ammirare anche quel momento, sicuro che una demonietta del genere avrebbe dato spettacolo di sé non deludendolo... D'altronde questo era un sogno no?.
