Dentro la Scatola

x Yalara

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    Morgana era esausta, non avrebbe capito di cosa stavano confabulando neanche se lo avessero gridato ai quattro venti, Faust invece aveva concesso tutta la sua attenzione a Minah visto il modo in cui aveva iniziato a fottersi da sola con quel palo enorme in vista dell'ennesimo orgasmo, che tra parentesi era ancora in corso. Anche se i fiotti erano diventati più lenti e meno frequenti, Thresh continuava a riempire il suo ventre senza fermarsi, quasi come se volesse farla esplodere. La verità era che semplicemente non riusciva a smettere di godere dentro di lei, ne era rimasto inebriato e ne voleva ancora. L'unica cosa che lo teneva ancorato alla realtà erano le perverse parole di Minah, e la sua proposta fece aprire un ghigno malefico sul volto del professore, sicuramente Morgana meritava un premio di consolazione prima di passare al piatto forte.
    Hai avuto un'idea davvero interessante... sono sicuro che le piacerà un sacco...
    Commentò semplicemente, dando un'altra perversa lappata al collo di Minah, assaggiando quella pelle di cioccolata che lo tentava immensamente. Di solito non aveva problemi a trattenere l'istinto cannibale degli zombie, ma Minah riusciva a metterlo duramente alla prova. A quel punto le braccia di Thresh si allargarono, le dita schioccarono rumorosamente e nel preciso istante in cui fece quel movimento la sua lanterna si infiammò di nuova luce terrificante, accendendo la fiamma verde che veniva alimentata dalle anime da lui torturate, pronto a fare la sua parte. Delle catene nere comparvero dal terreno, Morgana se le ritrovò intorno alla gola, le braccia e le spalle, che la tirarono verso il basso in modo che finisse all'altezza del ventre di Minah. Adesso stava a lei afferrare la testa della studentessa e portarsela davanti alla gonfia intimità, Morgana non avrebbe fatto la minima resistenza, semplicemente una volta davanti a quella deliziosa carne avrebbe iniziato a mugugnare, impaziente di ricevere altro piacere ma totalmente incapace di capire cosa stava per succedere. Minah avrebbe potuto provare una sensazione unica: senza creare nessun tipo di organo maschile, avrebbe potuto assaporare cosa significava soffocare una donna col seme che fuoriesce dal proprio corpo, riempiendola fino a soffocarla. Un'esperienza unica resa possibile unicamente dal perverso professore.
     
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    A padron Faust piacque molto l'idea perversa di Minah e si rese subito complice rivitalizzando le fiamme verdi che prima avevano pervaso i loro corpi dando loro profondi istinti sessuali. Delle catene spuntarono fuori dal pavimento che andarono a prendere Morgana e la trascinarono all'indietro fino a stare in ginocchio e incatenata, senza apparente possibilità di potersi liberare dalla morsa di Faust.
    Minah diede un ultimo bacio passionato a padron Faust, come ringraziamento per la sua cooperazione, prima di raccogliere tutte le sue forze e la sua volontà di sollevarsi col busto e piano piano sfilando per tutta la sua lunghezza l'immenso cazzo dell'uomo, non senza difficoltà e senza respiri affannosi di piacere. Alla fine comunque riuscì a divincolarsi lasciando il bel cazzone ancora eretto e quasi in verticale tutto imbrattato di umori, sia di Minah che suoi. Anche la passera della ragazza mostrava segni di quell'esperienza, a cominciare dal colorito, prima scuro come il resto della sua pelle ma adesso sensibilimente arrossato per le continue botte ricevute dai due peni. Per non parlare degli umori che, nonostante Minah avesse messo una mano per chiudere a mò di tappo, continuavano a colare per terra o a restare restare legati alla cappella del pene di Faust, come un filo di saliva che legava ancora due persone dopo esseresi scambiati un bacio appassionato.
    Minah a fatica riuscì ad alzarsi in piedi per incamminarsi verso Morgana. Erano solo a due passi di distanza l'una dall'altra ma bastò a far crollare a terra su una delle sue ginocchia Minah per tutto quel tempo in cui era sdraiata in una posizione scomoda e per tutti gli sforzi a cui il suo corpo fu sottoposta. Si rialzò in piedi, un po' barcollante, e giunse infine dinnanzi a Morgana. Anzi, per essere precisi andò sopra Morgana, con le gambe divaricate ai lati della studentessa in modo tale che la sua intimità fosse proprio sopra la sua testa. Se la ragazza avesse alzato lo sguardo poteva ammirarne tutta l'indecenza che quella passera bagnata mostrava, facendo colare fuori fili di umori femminili e succolento sperma, sia di Faust che suo. Minah teneva ancora la mano per sigillarla e impedire che il piatto forte, quel pancione che si portava appresso che la faceva sembrare gravida, ma che in realtà era tutto il ben di Dio che padron Faust le aveva lasciato. "Apri quella fogna che tu chiami bocca, tesoro." le comunicò in modo secco e imperativo e attese sì e no un paio di secondi prima di scanzare la mano e rilasciare come una diga tutto quello che la sua pancia aveva trattenuto per tutto quel tempo. Faust e Morgana non potevano vederla in viso, ma in quel momento Minah aveva assunto un'espressione di beatitudine, come se fosse lieta di essersi liberata di un grosso peso o, per dirla in modo meno elegante, l'espressione che una persona ha quando fa i suoi bisogni in bagno dopo aver resistito per tanto tempo. Solo che invece di urina quello che riversava come una cascata sul viso di Morgana era tutta la calda, densa e gustosa sborra di padron Faust, così tanta che era impossibile per Morgana risucire a prenderla tutta in bocca. Il resto sarebbe colato dovunque sul suo corpo, sul resto della faccia, sui capelli, le spalle, le tette e ancora più giù. Minah osservava dall'alto e si beava, ma un paio di volte rivolse un'occhiata dietro di sé per vedere come reagiva Faust a guardare uno spettacolo così gratificante. Era uno di quelli a cui piaceva guardare passivo? Oppure lo avrebbe colto a massaggiarsi lungo tutto il tronco del suo bel cazzone?
    "Guarda come ti stai sporcando della sua sborra. Ti diverti vero? Ti piace bere la sborra di padron Faust? Camperesti a vita solo della sua sborra, vero? Perché sei e sarai per sempre la sua troia, vero Morgana? Vuoi essere anche la mia di troia ora? La troia di una troia...ah ah ah! Ti va di cadere così in basso?" Minah sapeva che Morgana non poteva rispondere in quel momento, avendo la bocca al quanto occupata a fare cose più importanti. La sua era solo una provocazione, pura e semplice, sia per Morgana che sopratutto per padron Faust.

     
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    Sentire quella carne che scivolava inesorabilmente via dalla sua verga era una vera e propria tortura, una malvagità che Thresh accolse servile e arreso, mordendosi le labbra con dispiacere, conscio però che preso avrebbe ricevuto una lauta ricompensa in cambio, oltre allo spettacolo unico che Minah stava per offrirgli ovviamente. Quella giornata si sarebbe rivelata molto più interessante del previsto, ecco a cosa stava pensando. Ovviamente tutto questo non era bastato a far perdere vigore al professore, la sua verga rimase eretta e marmorea per tutto il tempo, pronta a rincominciare in qualsiasi momento, talmente duro e verticale da consentire al non morto di ammirare lo spettacolo di ciò che avevano creato con Minah, un tripudio di umori, sangue e carne arrossata che avrebbe fatto impallidire qualsiasi censore di questo mondo. Che meraviglia avevano creato, e chissà quante cose ancora potevano fare assieme. Minah sembrava perfettamente a suo agio con quel pancione, forse Thresh poteva donarle qualcosa di più concreto...
    Si fece avanti barcollando mentre Morgana si dilettava nel vano tentativo di rialzarsi, cosa resa completamente impossibile dall'arrivo di Minah che la prese in contropiede. Confusa, si guardò attorno osservando il professore che con la sua verga ancora sporca ed eretta si gustava lo spettacolo camminando intorno a quelle due perverse donne. A quel punto iniziava a farsi un'idea di quello che la venere nera stava per combinare, ma non aveva assolutamente le forze per opporsi. Cercò di prendere fiato prima dell'inevitabile, ma fu una mossa stupida perché prima ancora di allargare i polmoni ecco che il seme custodito gelosamente da Minah iniziò a fluire dentro di lei, riempiendole lo stomaco, la gola e la bocca, portandola a conati e colpi di tosse improvvisi. Cercò di dimenarsi mentre la faccia veniva inondata di sperma e il naso si riempiva di quell'odore, ma fu totalmente inutile. Thresh osservò la scena estasiato, mentre Morgana già boccheggiava creando grosse bolle con tutto quel liquido nella bocca, oramai sommersa dalla perversione più totale. Il non morto ammirò la perversione con cui Minah stava domando la sua preziosa studentessa, e decise che aveva sicuramente bisogno di un premio vista l'iniziativa presa. Un piccolo compenso prima di sentire quel grosso cazzo piantato direttamente nelle profondità del suo culo. Le afferrò il collo da dietro, una presa saldissima e forte, che costrinse Minah a piegarsi all'indietro contro la sua volontà, avrebbe probabilmente sentito la schiena scricchiolare, ma anche la posizione scomoda faceva parte della pratica. Senza aspettare che Minah realizzasse cosa stesse succedendo, Thresh spinse la sua enorme cappella contro le labbra della escort così da spalancarle la bocca in un colpo solo, affondando tutto il suo enorme cazzo dentro la gola in una posizione semplicemente estrema. Morgana era sistemata, ma Thresh era lungi dall'essere soddisfatto e poteva andare avanti per ore, forse giorni. Nonostante quella verga enorme e pulsante affondò senza difficoltà dentro di lei, Minah avrebbe potuto sentire chiaramente la mazza enorme del professore bruciarle la gola, e ad ogni pulsazione le avrebbe fato la sensazione che potesse esplodere e farla in mille pezzi. I testicoli enormi del non morto, gonfi come non mai, si premevano energicamente sulla faccia della venere nera, mentre la mano guidava la gola come se fosse un grosso giocattolo sessuale, scandendo un ritmo brutale, privo di rispetto ed estremamente piacevole. La punta della verga di Thresh pulsava dimenandosi come un mostro furioso, e Mina poteva sentire il suo stomaco contorcersi di fronte ad una simile belva del piacere.
     
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    Vedere Morgana incatenata a terra e subire senza possibilità di reagire a tutta quella sborra che Minah le stava sputando addosso con la sua passera era una visione paradisiaca per la escort. Anche padron Faust sembrava dello stesso avviso mentre girava attorno alle due donne come un avvaltoio che aspettava solo di buttarsi sulla carcassa con il suo bel cazzone ancora vigoroso e pulsante come la prima volta.
    L'avvoltoio alla fine calò in piacchiata andando ad afferrare Minah da dietro. Scelta abbastanza naturale visto che la povera Morgana sembrava mentalmente assente e impassiva col corpo, fuori combattimento insomma, almeno per il momento. Minah? Oooh Minah al contrario sembrava ancora piena di vigore, arzilla e ansiosa di vedere cosa aveva in mente padron Faust per lei, specialmente quando la prese per il collo e la obbligò a mettersi in ginocchio. Cosa aveva in mente? Voleva finalmente infilare tutta quella colonna di carne e umori dentro al buchetto del suo culo? La risposta la ebbe quando il secondo dopo si ritrovò la cappella di Faust sulle sue labbra a pressarle e farsi strada non appena furono spalancate, andando giù in fondo in un unico movimento fluido fin dove il suo cazzo poteva arrivare, con i suoi grossi testicoli appoggiati sul nasino e gli occhi lacrimanti del ninfa d'ebano.
    Minah si sentiva soffocare per quanto in fretta tutto ciò era accaduto ma senza cedere nel panico focalizzò la mente sul suo respiro nasale, sincronizzandolo con i movimenti che Faust iniziò a fare con il suo sesso. Lo ritraeva per poi rifiondarlo violentemente giù in fondo e Minah programmò i respiri di conseguenza; ogni volta che le palle di padron Faust si alzavano in alto Minah inspirava ed espirava nella frazione di secondo che aveva prima che ricadessero sulla sua faccia. Non che la cosa le dispiacesse. erano due testicoli così morbidi, grossi, caldi ed emanavano un odore di vero maschio.
    Il membro di Faust comunque stava mettendo a dura prova Minah la quale se lo sentiva scendere giù fino all'altezza del torace. Non riusciva nemmeno a deglutire la sua saliva obbligandola a filtrare fuori dalla bocca nonostante fosse quasi interamente ostruita dall'abnorme larghezza del suo pene. Gli occhi versavano cascate di lacrime come già detto e le pupille tendevano a roteare all'indietro per quanto vicina Minah fosse allo svenimento. Eppure, nonostante il corpo fosse in evidente stato di "tortura" estrema, la ragazza continuava a pensare che fosse una vera goduria. Pochissimi uomini nella sua vita l'avevano resa estasiata come padron Faust, anzi, per dire la verità aveva memoria solo di Gil.
    Il membro di Faust non la smetteva di pompare su e giù lungo la sua gola e Minah era in trepida attesa di ricevere la terza ondata di sborra. O forse no? Vista la situazione Minah le venne in mente un altro giochino da fare. E se provasse a fare la dominatrice con padron Faust? Se, tanto per dire, Minah desse un vigoroso morso coi denti all'asta dell'uomo in quel momento? Come avrebbe reagito lui? Le avrebbe fatto molto male alla escort come lezione di buone maniere in un rapporto fra dominatore/maestro e la puttana schiva che doveva stare al suo posto? O forse no? Minah non aveva paura di essere puntia, anzi, nel profondo della sua anima felina ci sperava, ma indipendentemente dalla rezione di padron Faust Minah agì. Lancio i suoi dadi nel momento in cui morsicò il cazzo di Faust, abbastanza da lasciargli un segno e forse anche obbligarlo ad estrarlo violentemente dalla sua gola. Minah avrebbe goduto un mondo a vederlo un po' sofferente per quel piccolo dolore che le aveva inferto, ma avrebbe goduto molto di più per quello che le avrebbe fatto per ripicca.

     
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    Normalmente un non morto può evitare si sentire dolore, cosa che lo rende un nemico estremamente temibile. Questo per Thresh era invece inaccettabile, perché la sola idea di privarsi di una simile sensazione lo faceva impazzire. Lui era un'amante del dolore, sia da infliggere che da subire, e quando sentì i denti forti di Mina azzannare la sua mazza, per quanto danno potesse fare viste le sue dimensioni, non poté che reagire lasciandosi sfuggire un lungo e profondo gemito di piacere, accompagnato da un malizioso sorriso perverso. Minah forse si aspettava una reazione diversa, ma Thresh amava troppo quella sensazione per poterla disprezzare in qualsiasi maniera. Il suo corpo era fatto per accettare quelle sensazioni.
    Oh mia cara... apprezzo questi tuoi regali... ma così mi costringi a rimetterti al tuo posto...
    Thresh non disprezzava fare la parte della vittima ogni tanto. Ogni tanto. Ma quella non era assolutamente una situazione che lo permetteva. Quindi in tutta risposta decise di offrire a Minah una punizione esemplare. Afferrò saldamente il collo, stringendolo così forte da spezzarle totalmente il fiato e farle male alle ossa della colonna vertebrale, avrebbe avuto la sensazione che potesse spezzarsi da un momento all'altro, ma Thresh era un ampio conoscitore del corpo umano, sapeva benissimo quanta forza metterci per non romperla di poco, e lasciare quindi Minah intrappolata in un limbo di dolore e piacere. Questo non fermò i suoi movimenti, anzi le rese ancora più forti dato che adesso si stava praticamente masturbando usando il collo di Minah come se fosse un giocattolo erotico, le bloccava totalmente i movimenti e il respiro, dandole la sensazione che avrebbe potuto affogare da un momento all'altro. Continuò a fotterle la gola ingrossando la cappella ad ogni affondo, era diventata il suo giocattolo, un mero strumento, e voleva darle l'impressione di poterla lasciar morire da un momento all'altro. Soltanto quando la sua schiena avrebbe dato i primi segni di cedimento e il suo fiato fosse oramai finito mandandola in uno stato di quasi totale svenimento, Thresh l'avrebbe allora liberata concedendole un affondo più diretto col bacino, spalancando la mano così da costringerla a riprendere fiato, e proprio in quel momento avrebbe riempito la sua gola e il suo stomaco di caldissimo e abbondante seme. Denso come non mai, più caldo del solito, Minah avrebbe ricevuto in dono una vera e propria cascata di perversione che le avrebbe riempito ogni orifizio, facendola traboccare ben presto. Il non morto poi le rimase addosso così che Minah non avesse la minima possibilità di opporsi al suo orgasmo, lo avrebbe preso tutto fin oa che il suo stomaco non sarebbe stato deformato. Solamente quando le avrebbe fatto raggiungere il limite allora le avrebbe concesso lo spazio di rigettare il tutto, ancora una volta addosso a Morgana ,e col preciso scopo di toglierle le forze per opporsi a cosa sarebbe accaduto dopo.
    Sei stata cattiva... ora il tuo padrone deve punirti...
    La voce profonda e inquietante di Thresh si fece mostruosa e cantilenante... avevano appena iniziato.
     
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    Minah ebbe la sfrontatezza di mordere il pene di padron Faust ma questi non reagì esprimendo dolore, tutt'altro, sembrava più eccitato che mai emettendo un lungo e costante gemito dalla sua bocca. Ogni minuto che passavano insieme Minah era sempre più invogliata a scoprire molto di più sul suo conto, le sue passioni, le sue perversioni, tutto insomma. Anche Faust sembrava ansioso di mostrargliele quando improvvisamente afferrò Minah per il collo con una presa così forte da farle andare di traverso la saliva. Sia Faust che Morgana, se non era ancora totalmente stordita da quello che le era capitato, potevano udire i conati e i colpi di tosse soffocati dal membro che le bloccava la cavità che la "povera" escort emetteva.
    Dal canto suo Minah ebbe l'impressione per istante, solo un istante, che padron Faust l'avesse presa troppo sul serio e che fosse intenzionato a ucciderla. Sentiva la mancanza di fiato e le ossa del suo collo che sembravano rompersi per gli scricchiolii che stavano emettendo e uno sguardo di terrore prevalse su di lei mentre con le braccia cercò di divincolarsi dalla sua presa; inutilmente. Fu molto fortunata ad essere nelle mani di uno come Faust, un sadico del dolore anziché un sadico dell'uccisione, non solo per la consapevolezza che la sua vita non fosse in un vero e proprio pericolo, ma anche e sopratutto perché finalmente aveva incontrato una persona nella sua vita che le stesse dando il vero piacere portato all'estremo.
    Sentiva come il membro di Faust allargava il suo esofago, come pressava dentro di lei, come la soffocava, come i suoi conati di saliva si facevano strada a fatica fin fuori dalla sua bocca, come i suoi occhi lacrimavano e tutto questo passò in secondo piano quando ingine giunse il fiotto di sperma che inondo le interiora del suo corpo, il suo stomaco che arrivò ad essere pieno come un uovo in un paio di secondi ed iniziò a propagarsi come un pallone a cui hanno ficcato una pompa dell'acqua. C'era così tanta sborra dentro di lei da costringere la sua pancia ad allargarsi fino ai limiti umani, avendo la bocca e unica via d'uscita a tutta quella inondazione occupata ancora dal bestione che Faust si portava in mezzo alle gambe. Anche prima il seme di Faust aveva dato una froma rotondeggiante al suo addome, ma questa volta era dall'alto che proveniva, era il suo stomaco ad essere riempito, non c'era nessuna valvola di uscita sotto. Questa volta Minah ne era così piena che sembrava davvero portare in grembo un bambino. Lo stomaco arrivò al limite e fu la volta dell'esofago, anch'esso obbligato ad allargarsi per dare spazio a tutto quel seme insieme al membro di Faust che ancora lo teneva pressato dentro la ragazza. Venne inondato per tutta la sua lunghezza fino a giungere alla bocca dove forzò la sua via per uscire fuori schizzando ovunque, esattametne come quando si blocca con un dito l'uscita di una fontanella.
    Padron Faust si ritenne soddisfatto solo dopo quella che sembrava un'eternità di sofferenza mista a piacere per Minah, dopodiché sfilò via tutto il suo membro come una spada estratta fuori dalla sua guaina. Minah era totalmente rincoglionita con la testa, non ragionava più in quel momento. Tutto quello che faceva era tossire e vomitare fuori tutto lo sperma che le era rimasto nello stomaco per riversarlo sul corpo di Morgana che le stava davanti e sul pavimento sotto le sue ginocchia, circondandosene completamente. Questa scena da posseduta proseguì per parecchio, continuando a vomitare ancora e ancora, anche quando priva di forze e non più tenuta dalle vigorose mani di Faust, crollò a terra sbattendo le sue tette e la sua faccia sopra quel letto di sborra che aveva riversato e facendolo schizzare in alto per l'impatto.
    Padron Faust poteva compiacersi di quella vista meravigliosa: due donne, due puttane, due schiave, succubi del suo cazzo che crogiolavano in un mare di sborra. Minah che manteneva ancora quell'espressione ridicola di una ninfomane felice, con la lingua di fuori impegnata a leccare un po' di quello sperma caduto al suolo come una cagna e con il corpo tremolante messo a pecorina, con il suo culo sollevato in alto mostrando la sua passera imbrattata di umori trasparenti misti al seme dei due partner e un buco poco più in alto, ancora inviolato e non lubrificato.

     
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    Thresh assaporò la scena lentamente, gustandola come se fosse uno spettacolo unico. Minah era costretta a rivivere i momenti terrificanti in cui credeva che sarebbe morta durante quel vomito irrefrenabile, era come costringerla a riavvolgere manualmente un nastro che aveva già visto e vissuto tutto completamente, fino alla fine, e questo provocò in Thresh un'immensa eccitazione. Mentre Minah vomitava anche l'anima ricoprendo l'oramai priva di sensi Morgana, Thresh si preparava alla prossima fase, schioccando le dita e ritornando a camminare intorno a lei, lentamente, iniziando quello che sembrava un discorso tutt'altro che campato per aria.
    Sai Minah, molti vedono il sesso anale come qualcosa di opzionale, altri di sbagliato, altri ne fanno una vera e propria religione. Sembra che sia un mero punto di vista, ma secondo me non è così... molte culture pensano che il sesso Anale riesca a conciliare il concepimento se fatto subito dopo o prima del sesso normale, e secondo me c'è un fondo di verità in tutto questo.
    La stanza si fece più cupa, il terreno si riempì di fiamme verdi mentre ai quattro lati di Minah, come se volessero delimitare un piccolo quadrato, si sollevavano delle grosse macchine della tortura simili a bare. Una quinta macchina fece capolino dal soffitto, più simile ad un'impalcatura, dove le altre macchine lanciarono le loro catene così da aggrovigliarle, per poi farle piovere addosso a Minah, afferrandola per metterla in trappola. La escort avrebbe visto le catene cingersi intorno ai polsi, le braccia, la gola e i seni, serrandoli quanto bastava per concederle un forte stimolo ma non abbastanza da riprendere a strangolarla. La sollevarono di molto da terra, fino a che non riuscì più a toccare il pavimento con i piedi. Il professore dunque allargò le braccia, iniziando a camminare verso di lei, gustandosi lo spettacolo di quel sedere perfetto, prossimo a diventare suo, mentre il resto del corpo ciondolava, offrendogli uno spettacolo meraviglioso.
    Cos'è il concepimento se non la più alta espressione di amore tra due persone? Un amore tale da portare alla luce una nuova vita. Che meraviglia... e solo dall'amore vero può nascere una vita incontaminata, quindi se il piacere, che venga dalla verga, dalla carne o dalla bocca, che importanza ha? Certo che ogni genere di sesso può stimolare il concepimento, se è puro come i nostri sentimenti. Perché niente a questo mondo è più forte dell'amore...
    A quel punto era dietro di lei, aveva posato quella verga enorme e mostruosa tra le sue natiche e risaliva tutto il bacino, la schiena e anche più. Pulsava caldissimo come un tizzone rovente, sembrava quasi voler prendere le misure per far capire a Minah fin dove poteva arrivare quella mostruosità L'avrebbe fatta a pezzi, il suo corpo non avrebbe retto tanto piacere, era oramai schiava della perversione di Thresh e avrebbe fatto di lei tutto ciò che voleva. Ma non voleva farle del male, non voleva farle nulla che non volesse anche lei. Ciò che desiderava era la perfezione.
    Allora ti chiedo... mi concedi questo concepimento, Minah...?
    Le mani scivolarono intorno a lei, sollevandole le gambe fino a risalire sul ventr,ei n modo che l'enorme cazzo umido e sporco potesse piazzarsi di fronte al suo buchino posteriore, forse non lubrificato, ma quale lubrificazione le avrebbe mai permesso di prendere quella mazza enorme tutta d'un fiato senza battere ciglio? Era impossibile. Thresh avrebbe dato il via ad un vero e proprio rito propiziatori, aveva versato dentro di lei tutto il suo seme, e poteva attecchire in uqlaisasi momento. ma quel rito serviva per renderla fertile, molto più del normale. Voleva veder crescere quello stomaco ad ogni spinta, e lo avrebbe fatto nella maniera più vogliosa possibile. Iniziò a spingere e anche solo la cappella del non morto sarebbe stata per Minah un inferno. Sarebbe riuscita a prendere tutta quella mazza? L'inferno dentro di sé, avrebbe lasciato ben presto posto al piacere... l'unica vera faccia del dolore.
     
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    Dopo aver ridotto Minah a uno straccio stramazzante a terra e imbevuto della sua sborra, padron Faust si mise a fare un monologo a proposito del sesso anale. Tradizioni, modi di vederlo, sembrava più una lezione di filosofia sessuale che non il preambolo di una scopata come mai ne aveva vissute la escort; in quel momento dava conferma del suo status di professore.
    Dal canto suo Minah era piuttosto malconcia e i suoi sensi non erano esattamente al massimo, compreso l'udito che seguiva a malapena le parole di Faust; avere un orecchio immerso in liquido seminale non aiutava la ragazza. Nonostante tutto aveva inteso le parole del professore, parole che facevano riferimento alla procreazione in relazione al sesso anale, senza il quale a detto di padron Faust non si poteva procedere con il concepimento. Minah francamente non aveva afferrato né il senso né tantomeno dove voleva arrivare con quel discorso. Non avrebbe avuto molta importanza qualche attimo dopo giacché tutt'attorno a loro si sollevarono muri di fiamme verdi, le stesse che avevano dato inizio alle danze. Dalle fiame si materializzarono strani e inquietanti macchinari, uno so ogni lato, e delle catene gemelle a quelle che tenevano intrappolata Morgana ma che stavolta andarono ad aggrovigliarsi sul corpo di Minah e la sollevarono da terra tenendola in posizione eretta ma a con i piedi non in contatto col terreno, a mezz'ara insomma.
    Minah non cercò di opporre resistenza a quelle costrizioni, anche ammesso che avvesse avuto la forza per farlo per quale motivo avrebbe dovuto? Fin'ora padron Faust non aveva fatto altro che superare le sue aspettative. Le aveva donato il suo corpo, il suo cazzo, le aveva donato la sua studentessa, le aveva dato il miglior piacere dolorante che avesse mai potuto sognare; perché dubitare di lui a questo punto? Le catene la tenevano sollevata ma il corpo della ragazza sembrava morto, nel senso che non c'era nessuno sforzo nei suoi muscoli per mantenersi in una posizione eretta e fiera. Un corpo morto che grondava dello sperma che si era portato dietro durante il sollevamento e che ora ricadeva per gravità, un corpo che sentiva il membro di padron Faust dietro, lungo la fessura delle sue natiche e sù fino alle scapole. Una bestia di cazzo duro e pulsante che era in trepida attesa di esplorare la fessura anale di Minah. Frattanto Faust si addentrava con i discorsi che faceva pocanzi e ogni parola che raggiungeva la escort rendeva più palese le intenzioni dell'uomo; voleva ingravidare la ragazza.
    Minah sul momento reagì con grande nervosismo, con il suo corpo che improvvisamente era tornato alla vita e gli occhi spalancati per la sorpresa. Di che parlava Faust? Che intenzioni aveva con lei? Voleva veramente metterla in cinta? La natura istintiva e ninfomane però tornò a prevalere su di lei quando sentì il glande di Faust pressare sul suo buchetto anale. Solo quella sensazione le fece gettare alle ortiche ogni esitazione e pensiero razionale che per pochi attimi avevano occupato la sua mente. Sembrava un'adolescente impulsiva con gli ormoni a mille, desiderosa solo di scopare e fregandosene altamente di cose come la il sesso sicuro. "Come siamo romanticoni, Faust..." disse col ghigno in faccia e il volto girato lateralmente per poter vedere con la coda di un occhio lo sguardo del partner. "...vuoi avere un figlio con me. Ma per farlo devi inseminarmi anche il mio culeto, eh? La cosa mi fa sentire sporca solo a pensarci. Allora prego, ti concedo il mio grembo materno. Fammi tua con quel grosso cazzo. Mettimelo nel culo e riempimelo tutto!"
    Per dire la verità Minah non aveva la più pallida idea di quello che stava accadendo, sapeva solo che voleva il pene di lui nel suo culetto e voleva che lo pompasse forte. Per quello che le riguardava tutta la storia dell'ingravidamento era fumo, un mero gioco di ruolo. Ma anche se fosse stato vero, tornata a casa avrebbe preso le sue solite pillole per casi del genere. Come poteva minimamente immaginare che quella stessa sera avrebbe concepito e partorito qualcosa tutto in una volta?

     
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    L'ingenuità è la cosa più bella di cui un essere umano può vantarsi. Essere svelti nella mente o abili nelle deduzioni era sia un pregio che una maledizione, molti riuscivano ad anticipare ogni evento della loro esistenza e questo la rendeva noiosa. Gli ingenui invece, assaporavano tutto come se fosse una grande e bellissima sorpresa. Che meraviglia l'ingenuità. E Thresh mai si sarebbe permesso di spezzare quella magia, che senso aveva spiegarle cosa stava per succedere quando invece poteva farglielo vedere? Le catene intorno al corpo di Minai si strinsero, e vennero attraversate da dei fili neri simili a dei piccoli aghi oblunghi, che si infilarono in maniera impercettibile sotto la sua pelle, iniziando ad iniettare dentro di lei un liquido verde molto fluido che avrebbe acceso ulteriormente il suo istinto sessuale. Nel mentre, la cappella del professore scavò a fondo dentro di lei, lasciando spazio a quella mazza gigantesca che occupava tutto lo spazio possibile con le sue vene evidenti e pulsanti, rendendo tutto semplicemente irresistibile. Il cazzo di quel non morto esagerato non era neanche a metà strada e aveva già occupato tutta la carne possibile di Minah, iniziando a farle dolere lo stomaco perché stava spingendo ancora più a fondo. Fortunatamente le dosi di quello sperma maledetto avevano reso il corpo di Minah più morbido, si sarebbe piegato ad ogni tortura trasformandola in un dolore lancinante, ma non si sarebbe strappato mai, totalmente votato alla ricerca del piacere. Quindi quando Faust le inflisse anche l'ultimo affondo, colpendo le sue natiche col proprio bacino e facendo sparire quella mazza esagerata nel suo culo, la venere nera vide chiaramente la cappella pulsare sul suo stomaco, messa in evidenza dalla stazza esagerata di Thresh che oramai la possedeva nella sua pienezza.
    Ooooh... non posso proprio trattenermi... hai una carne meravigliosa... sento che lo stringi come puoi, eppure non riesci ad opporgli resistenza. Mi fai venire voglia di scoparti più forte, vorrei assaggiare le tue lacrime...
    Così vicino da poterlo fare davvero, Thresh iniziò a leccarle la guancia e se davvero il dolore avesse lasciato fuoriuscire lacrime dai suoi occhi, Thresh le avrebbe leccate avidamente, assaporando quel momento nella maniera più perversa possibile. Le mani del professore tornarono quindi sui seni di Minah, riprendendo la tortura che aveva iniziato poco prima: li massaggiava con ampi movimenti mentre indice e medio di entrambe le mani violavano i suoi capezzoli, allargandoli come poteva. Adesso che gli effetti del suo potere iniziavano a manifestarsi, Minah avrebbe potuto notare che i suoi seni producevano latte, segno che la fecondazione stava andando a buon fine.
    E' come se potessi toccare la vita che sta nascendo dentro di te... meraviglioso...
    I movimenti dentro quello stretto anfratto si fecero dunque estremamente più decisi, forti e vigorosi. Minah poteva sentire quella mazza esagerata uscire quasi del tutto dal suo culetto, solcando con ogni singola marmorea vena la corolla di carne, per poi affondare di nuovo tra gli spasmi e le pulsazioni di un cazzo che sembrava non vedere l'ora di esplodere nuovamente dentro di lei. Voleva farla gridare, e più Minah si sarebbe trattenuta, più Thresh avrebbe scavato a fondo.
     
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    Padron Faust finalmente passò dalle parole ai fatti premendo con un crescente vigore la sua cappella sul buchetto anale di Minah, forzando il blocco stretto, allargonadola e già provocando nella donna spasmi incontrollati, involontari e urla doloranti che tentava in ogni modo di soffocare stringendo i denti, senza troppo successo. Lei non poteva vedere quello che le stava facendo dietro, ma i suoi sensi le davano l'impressione di un tronco d'albero bagnato che le veniva ficcato a forza, le sua natiche si sarebbero ridotte a brandelli di carne e le sue ossa scricchiolavano per la pressione a cui era sottoposta; era tutto così diverso da prima, quando la verga di Faust pompava nella sua passera.
    Quando il membro di lui fece la sua spinta finale per arrivare fino al fondo da Minah si levò un urlo titanico che rimbobò in tutto l'ambiente per una manciata di secondi. Faust le aveva fatto molto male, qualcosa in lei si era rotto, forse delle ossa, forse degli organi, forse tutte e due le cosa. Sapeva solo che c'era dolore dentro di lei e non cessava di piangere dai suoi occhi lucidi. Era una cosa davvero strana per Minah. Sentiva dolore nel corpo ma nella mente godeva, roba da chiuderla in un manicomio se ne avesse fatto parola con qualcuno. Padron Faust stava godendo moltissimo a vederla in questo stato e in fondo anche Minah godeva nel vedersi così, una puttana legata e martoriata nel corpo, succube delle sue voglie e della volontà di Faust che andò a saggiare come un sadico le lacrime salate della ragazza. Lasciò fare quello che voleva sul suo volto ma prima che potesse allontanarsi andò ad acciuffargli la lingua intrisa del suo pianto per strappargli un gesto di passione, sebbene non fosse un bacio ma più una danza fra lingue che si avvolgevano e si impregnavano delle altrui salive; un gesto davvero poco romantico rispetto a qualcosa di più intimo come un bacio, ma cosa c'era di romanitco in tutto quello?
    Faust cominciò a muovere il membro dentro il corpo di Minah, ritraendolo e pompandolo di nuovo verso l'interno con una irruenza senza precedenti, e la ragazza gridava di conseguenza e lanciando imprecazioni a non finire. Sentiva tutto quell'affare come scorreva dentro di lei con sempre meno fatica a ogni spinta e vedeva come il suo stomaco davanti fosse pressato verso l'esterno dalla cappella che stava dentro di lei, un'inflazione fisica da voltastomaco per delle persone normali; neanche fossero in qualche hentai.
    Mentre vedeva lo stomaco deformarsi non poteva non notare le sue tette, sempre rimaste giganti, massaggiate e stimolate dalle vigorose mani di Faust, in particolare modo i suoi capezzoli che si erano fatti più grossi e pronunciati ma che sopratutto stavano facendo uscire fuori latte materno. Avrebbe tanto desiderato massaggiare con le sue stesse mani la forma che aveva preso il suo addome, gonfiata da quel grosso cazzo che la pressava, ma aveva le mani legati, letteralmente, tutto quello che poteva fare era subire e gioire, far sentire Faust il vero uomo che la stava sottomettendo al suo volere.

     
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    Minah non doveva fare nulla, a differenza di quello che credeva era lei la protagonista e Thresh stava facendo tutto questo unicamente per convincerla, per sedurla ed incantarla nella maniera più violenta e perversa possibile. Lo dimostrava l'irruenza della sua lingua, che avvolgeva quella di Minah e la tirava, succhiandola e torturandola come se volesse strappargliela. Le dita penetravano sempre più a fondo i capezzoli di Minah, arrivando fino alle nocche per poi uscire fuori, allargandosi il più possibile così da allargare quei perversi orifizi in più che avrebbero potuto ospitare tranquillamente altri cazzi solo per lei. Quanto avrebbe goduto nell'essere fottuta in ogni angolo del suo corpo? Sicuramente Thresh non vedeva l'ora di rispondere a quella domanda.
    La carne è una prigione se le permetti di terrorizzarti... avere timore per il proprio corpo è il più terribile dei modi per privarsi del piacere. Il dolore non deve essere un nemico, il dolore deve essere un altro volto dell'amore. Solamente portando il corpo allo stremo è possibile osservare oltre la porta, fino a quel punto è come tenere le palpebre chiuse per timore di essere accecati dalla luce. Ecco cos'è una lanterna... illuminiamo la strada verso il piacere, verso la conoscenza, verso l'assoluto: il desiderio. Vuoi lasciare che questo tuo cammino venga illuminato, Minah?
    Mentre pronunciava quelle parole che rimbombavano nella mente della escort come una campana solenne, Thresh muoveva sempre più forte quel cazzo mostruoso dentro di lei, dentro e fuori, fino alla cappella per poi tornare completamente dentro di lei. Nulla di così grosso aveva mai attraversato il corpo di quella donna, una cosa del genere poteva ucciderla senza problemi se non fosse stato per la trasformazione momentanea che Thresh gli aveva concesso, ora il suo corpo era fatto per sopportare ogni tipo di perversione senza rompersi, ma questo non voleva significare necessariamente che non provava dolore. Anzi, l'esatto opposto: la caccia di Thresh ammetteva il dolore i ogni sua forma, era la chiave di volta senza la quale non si poteva raggiungere il passaggio successivo. Come se non fosse già abbastanza, la verga di Thresh sembrava mutare, come se le fasce di vene si trasformassero in saldi muscoli che non pulsavano più in maniera casuale e sconnessa, ma agivano come una cosa sola, massaggiando le interiora di Minah e dilatando la sua corolla di carne mentre la punta picchiettava sulla pelle dello stomaco, oramai divenuta tutt'uno col piacere. In realtà non era che un perverso maleficio che procedeva, aumentando la fertilità di Minah e trasformando ciò che restava nella sua intimità feconda in un feto a tutti gli effetti. Non che Thresh potesse generare un figlio sano ovviamente, ma qualsiasi cosa si stesse formando nel ventre di Minah lo stava facendo ad una velocità spaventosa, e più quella creatura le gonfiava lo stomaco, più il piacere che la donna percepiva sarebbe stato amplificato, come se ne dipendesse dalla sua esistenza. Man mano, il dolore avrebbe lasciato spazio ad un piacere che null'altro poteva offrirle.
     
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    Essere scopata nel culo da una verga abnorme come quella di Tresh avrebbe ucciso qualunque donna, compresa Minah che quando non si faceva distrarre la mente dalla goduria che sentiva si domandava come fosse possibile una cosa del genere. A ogni penetrazione avrebbe dovuto sentire più dolore quando in realtà sentiva tutto il contrario, un piacere incomensurabile che si evinceva dalla ridicola espressione facciale che la escort esponeva senza vergonga, forse anche con orgoglio o non si sarebbe considerata la troia perfetta.
    Frattanto Padron Faust continuava a pronunciare parole ipnotiche nell'orecchio della donna, frasi che apparentemente servivano per eccitarla ancora di più ma che sotto sotto celavano qualcosa di più profondo, quasi come fosse un rito di iniziazione che parlava di superare le paure del dolore, abbracciare il sentiero illuminato dalla lanterna che avrebbe portato a piacere, conoscenza e desiderio. Chi era veramente padron Faust? Incuriosita da tutto questo mistero e questa stranza sensazione di un'atmosfera pervasa dall'occultismo Minah, alla domanda fatta dall'uomo, non poté che rispondere in una sola maniera. "Ah-ah! Sì! Sì padron Faust! Illuminami! Mostramia la strada! Agh! Dio! Mostrami il cammino per il piacere!"
    Forse Faust non si aspettava che la ragazza le rispondesse nel mentre, forse troppo stodita o forse troppo presa dal piacere per anche solo sentire quello che le aveva detto, ma Minah lo fece, sentì le sue parole e riuscì anche a ripondergli prima di ricadere nella fossa della lussuria estremizzata dalla potente e vigorosa verga che pompava dentro di lei, gonfiandole ogni volta la pancia. Minah notò solo molto dopo, quando oramai tutto era compiuto, che c'era qualcosa in lei che era...diverso. Il suo corpo si era appesantito sensibilmente, un peso che sentiva sullo stomaco e che stava inarcando la spina dorsale, già dolorante per lo sforzo a cui il sesso di Faust la stava sottoponendo. Pancia gonfia e pesante, schiena inarcata, latte che usciva dai suoi capezzoli. Non ci voleva un grande genio per capire quello che fece mutare l'espressione da estasiata a sorpresa e spaventata; Faust l'aveva messa incinta!? Ma come era possibile? In così poco tempo?
    Minah si fece prendere per qualche momento dal panico, dimendando gli arti incatenati per cercare di liberarsi, inutilmente. "Ma...ma...sono incinta!? Che cazzo mi avete fatto!? Che cazzo mi HAI fatto!? Padron Faust!? Io-io-io non sono pronta! Non voglio essere madre!" continuò a sbraitare spaventata per molti secondi, a un ritmo sempre più decrescente tuttavia. In effetti le catene e il membro di Faust stavano instillando nella donna, a sua insaputa, una sostanza, forse una droga, che la stava facendo lentamente portare sempre di più alla perdita della razionalità, quel poco che Minah possedeva di suo comunque, e a un crescendo del piacere più sfrenato e amorale che si possa immaginare.
    Anche l'espressione in viso divenne gradualmente meno terrorizzata dall'idea di aspettare un bambino, trasformandosi di lì a poco in una espressione di gioia, esattamente come quella che aveva prima di rendersi conto di essere in stato interessante; forse addirittura più estasiata. "...Ooh padron Faust. Potevi diremlo che volevi ingravidarmi, biricchino! Ti perdono solo perché hai il cazzo più grosso del mondo e se continui a pomparmelo dentro! Nel culo! In figa! In bocca! Dovunque...MA POMPALO FORTE IN ME!" Sembrava una tossica dopo tutto quello.

     
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    Come se avesse firmato un contratto diabolico, l'entusiasmo di Minah si trasformò ben presto in pura energia erotica, qualcosa di impossibile da descrivere ma che si manifestò ampiamente attraverso le fiamme di Thresh, innalzandole come se stessero usando il piacere di Minah come combustibile. La venere nera stessa avrebbe dovuto percepire quella sensazione come una pioggia bollente sulla pelle che le penetrava la carne e ne assorbiva l'essenza. E Thresh gustò quel momento con sommo entusiasmo, prima assaporando la lenta discesa della sua amante verso la perversione, e poi anche il suo terrore mentre realizzava cosa Thresh le avesse fatto, allargando un ampio e perverso sorriso. Si aspettava forse di avere a che fare con uno dai grandi paroloni e la poca sostanza? Oh no, Thresh era un non morto che aveva tutto il tempo del mondo, ma non ne perdeva neanche un istante. Si gustò soprattutto l'inutile dimenarsi di Minah da quella gravidanza forzata, non durò molto ma il suo cazzo poté gustarsi la carne di una donna che prova ad opporsi fino alla fine, cedendo inevitabilmente al fascino del piacere.
    Volevo fosse una sorpresa mia cara... ora rilassati, e lasciati andare... ti insegnerò che non esiste piacere più grande a questo mondo del portare alla luce unan uova vita.
    Più che una madre, Minah si stava trasformando in un vero e proprio portale per trascinare sulla terra una creatura terrificante, che non apparteneva a quel mondo. La escort avrebbe potuto sentirlo crescere dentro di sé come un vero infante, ma la sensazione sarebbe stata decisamente diversa. Era un pò come se un enorme membro maschile stesse crescendo dentro di lei, facendole assaporare una penetrazione direttamente nell'utero senza filtri, senza freni inibitori. La creazione di quel feto le avrebbe dato addirittura più piacere del cazzo enorme di Thresh nel suo caldissimo buco posteriore, che oramai stava diventando come un martello pneumatico.
    Vuoi portare al mondo questo essere Minah? Abbiamo così tanto da imparare da queste nuove generazioni, immagina cosa potrebbe farti assaporare... portalo alla luce e lasciati guidare...
    Quelle parole criptiche avrebbero assunto un senso solo quando Minah sarebbe riuscita a togliere dal suo corpo la creatura che oramai, totalmente formata, sembrava bramosa di uscire. Thresh pompava forte, ma stando molto attento a non danneggiare il feto. L'orgasmo di Minah sarebbe stato il più potente della sua intera esistenza e quando lo avrebbe raggiunto, il suo corpo avrebbe finalmente liberato il dono che Thresh le aveva fatto portare lì da un altro mondo. Avrebbe assistito letteralmente alla nascita di un perverso miracolo...
     
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    Gli spasmi muscolari si facevano sempre più incontrollabili e frequenti a ogni pulsazione che sentiva nel ventre, ogni volta che quella cosa che si era creata nel suo utero diventava sempre più grande e deformava sempre di più il suo corpo; non era un feto umano, poco ma sicuro. Che aveva inseminato dentro di lei padron Faust? Lui è un morto risorto, ma dall'aspetto pareva proprio che in apparenza fosse stato un umano in vita, o forse Minah si stava lasicando trarre in inganno dalle apperenze.
    Umano o meno, diventava più grande a ogni spinta del membro di Faust, come se in qualche modo la stesse letteralmente nutrendo. Più grande, più agitato e più impaziente di uscire. Anche Minah era sempre più impaziente di andare fino in fondo, le sembrava di impazzire, il peso diventava sempre più gravoso, le contrazioni sempre più frequenti e dai suoi seni usciva sempre più selvaggiamente latte materno a ogni ballonzolio delle sue tette. Era un limbo perverso che Minah amava e mal sopportava allo stesso tempo. Da una parte le meravigliose sensazioni del membro di Faust e del feto che inebriavano di ormoni il suo corpo, dall'altra parte quel corpo estraneo dentro di lei che sembrava volersi fare largo squarciando il suo addome.
    Minah non aveva imaparato le nozioni riguarduanti la prevenzione che si sentiva sicura che una cosa del genere non sarebbe mai accaduta, che non sarebbe mai diventata madre "per sbaglio". Mai si era presa pertanto la briga di imparare qualcosa su una cosa critica come il parto. Non sapeva cosa fare, né se quello che accadeva ogni secondo che passava era normale o meno per una donna partoriente; avrebbe rinunciato a fare sesso per un mese intero pur di aver un medico o una ostetrica che la guidasse nel travaglio.
    Sembrava passare un'eternità, è sempre così quando si desidera di finirla subito, ma alla fine Minah sentì che qualcosa dentro di lei si era appena rotto e ciò che ne seguii fu una sensazione di bagnato sul suo pube che si riversò sulle gambe e per terra; non ci voleva un genio per capire che era il segnale della rottura delle acque che tutto quello che doveva fare era spingere, spingere con tutte le sue forze.
    Sensazione primordiale, dolorosa e inevitabile che arrossava la sua testa e e irrigidiva ogni fibra del suo muscolo, compresi quelli del suo ano e non era un bene avendo ancora l'imponente verga di Faust ancora infilata dentro. Per una donna che non è mai stata madre sembrava incredibile che un cosa che sembrava più grossa di un'anguria potesse farsi largo attraverso una cosa piccola come la sua passera...o forse no? In fondo fino a poco tempo fa in quella stessa fessura era entrato quel cazzo di padron Faust che ora le stava martoriando il culo. Dolorante ma incrollabile come una torre Minah strinse i denti e fece un ultimo sforzo per sputare fuori il prodotto suo e di Faust; in fondo doveva ringraziare la posizione eretta in cui si trovava visto che buona parte del lavoro lo faceva anche la gravità. Minah era troppo impegnata a gridare come una leonessa e guardare dritta davanti a sé, persa nel vuoto, per trovare la concentrazione necessaria per poter abbassare lo sguardo e vedere cosa stava uscendo fuori. Anche in quel caso c'erano comunque le sue enormi tette schizzanti di latte e la sua pancia rotondeggiante che ostruivano la visuale, non poteva assolutamente in nessun modo capire quello che stava uscendo. Sapeva solo che era grosso e che stava imbrattando il suo corpo di liquidi di ogni sorta. Si sentiva una fogna che riversava fuori tutto quello che gli uomini le infilavano dentro e la cosa le piaceva da matti.

     
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    Era sempre una sensazione deliziosa poter percepire quella vita assumere finalmente forma e accompagnarla nella sua venuta al mondo attraverso le vigorose spinte della sua virga, nella profonda carne della sua amante, trasformata in un vero e proprio portale perverso, creato unicamente per la perversione. Minah era perduta nelle sensazioni, pensieri e parole persero completamente di significato, lasciando spazio unicamente a quell'evento unico e irripetibile. Dalla sua carne, accompagnato dai movimenti continui di suo "padre", iniziò a fuoriuscire una creatura violacea simile ad una testa munita di numerosi tentacoli e sottili denti. Un occhio troneggiava al centro della fronte, mentre una serie di massicce e pulsanti lingue faceva capolino dalla "bocca" tra i tentacoli. Scivolava fuori dal corpo di Minah per puro istinto, utilizzando le lingue che aveva a disposizione per risalire il suo corpo, lasciandole addosso una melma verdastra particolarmente densa, simile a sperma. La creatura si aggrappò letteralmente ad uno dei suoi seni, afferrandolo violentemente con i denti sottili per poi iniziare a succhiarlo. Per assicurarsi di non perdere assolutamente nulla, infilò dentro il seno di sua "madre" un massiccio tentacolo che nulla aveva da invidiare ad un grosso membro maschile. In sostanza, ora quella bestiola si nutriva del suo latte fottendole un seno.
    Che meraviglia... non ha neanche aspettato un saluto, è già affamato... ma non è che l'inizio...
    Difatti, la pancia di Minah era decisamente troppo gonfia perché ospitasse solo uno di quegli affari, e tra gli spasmi provocati dalla penetrazione del primo pargolo e Thresh, ecco che Minah sentì di nuovo la sua carne venire attraversata da un'altra di quelle creature, che in maniera del tutto analoga alla prima risalì il suo corpo, facendo la stessa e identica cosa anche al seno libero, gettando così Minah in una situazione totalmente al limite della realtà, dove i suoi stessi mostruosi figli le fottevano il seno alla ricerca di nutrimento. in tutto questo, Thresh non smise mai di scoparle il culo, facendole sentire tutto il suo entusiasmo.
    E' necessario nutrirli il prima possibile mia cara, sono affamati... mangeranno per un esercito se non darai loro tutto il tuo amore, potrebbe perfino iniziare a piacergli l'idea di mordere la tua carne. Sarà bello approfondire questa conoscenza te lo assicuro...
    Iniziò a ridacchiare, deciso a darle un altro forte incoraggiamento, iniziando a rilasciare caldissimi fiotti di seme bollente nel suo culo. Quanto avrebbe resistito ancora Minah prima di impazzire del tutto?
     
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