Desire

Per Shiryu

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    Quella notte non smetteva di sorprenderla, era certo. Per quanto la caccia si fosse conclusa facilmente, il risultato che stava ottenendo grazie alla droga di Thresh era semplicemente surreale, qualcosa che la sorprese in positivo, abbastanza da non farle rimpiangere la psiche altamente torturabile di Dorian. Certo, sarebbe stato bello averlo sotto di sé ancora sconvolto, magari intento a lottare tra il desiderio di averla e goderne, e la paura di ciò che gli sarebbe potuto succedere una volta finito... quel tipo di giochetti erano pur sempre divertenti, persino una come lei che disprezzava cedere ai cliché da "super cattiva" riusciva ad apprezzarli, eppure... una bestia che sapesse tenerle testa, anche quella si stava rivelando più che gradita, nonostante fosse più vicino a ciò a cui era abituata. Per qualche istante, fu addirittura un po' come se le sorti della serata si fossero ribaltate, e lei da predatore fosse diventata "preda" inerme, la stessa preda a cui la bestia sfondò l'utero in un singolo affondo, la stessa "preda" che finì schiacciata al muro con gli occhi ribaltati. In pochi potevano vantare di averle fatto cambiare espressione da quando era rinata in quella sua nuova esistenza eterna, ma Dorian ci riuscì, doveva concederglielo, e proprio per questo non si trattenne e anzi, lasciò che i suoi lineamenti si deformassero, mentre si concedeva un sorriso estasiato, quanto inquitante. Lui le piaceva, le piaceva parecchio. Probabilmente era merito del suo essere così umano e al tempo stesso essersi lasciato corrompere così intensamente, così indissolubilmente da sembrare di essere nato come bestia, piuttosto che come guerriero dal cuore buono. Non c'era traccia dell'uomo che ella aveva conosciuto in quel pub quella sera, non c'era traccia della sua preda... era qualcos'altro, appunto. Qualcosa a cui poteva concedere di sbatterla con forza contro un muro, sfondandolo per giunta. Il colpo fu così potente che, inarcandosi per la goduria, sbatté la testa contro la parete, così forte da iniziare a sanguinare, tanto che quando sollevò il capo il sangue cominciò a gocciolarle dalla fronte fino alla tempia, poi giù per la guancia, dove lo raccolse con la punta della lingua e un mugolio estasiato. Fissava Dorian, entusiasta. E alla sua battuta finale, non poté che concedersi un esplosione di umori più sentita delle precedenti, che andò a infradiciargli ulteriormente il pube.
    E allora continua a farlo, mio caro! Sì, proprio così... più forte, ancora! Finanche a uccidermi...
    Dopodiché rise, di gusto, in modo quasi sguaiato vista la situazione, che comunque venne strozzato dalle spinte di Dorian e dai suoni gutturali che queste le stavano procurando. Ma non era finita lì... non era solo la forza ciò che l'uomo aveva in serbo per lei, affatto... era l'energia, il potere. Un potere che andò a concretizzarsi esattamente dove più avrebbe gradito lei: su quel cazzo già magnifico che l'uomo si era ritrovato tra le gambe. Il suo corpo corrotto era ricco di sorprese a quanto pareva, e quella fu la migliore che Leben potesse aspettarsi. Quando sentì le sfere iniziare a girare dovette sgranare gli occhi, più eccitata che mai e per nulla preoccupata per la sua progenie. Quale che fosse, era quasi impossibile che la placenta d'oscurità venisse distrutta... e se anche fosse stata danneggiata, era più che sicura che un po' di sangue non avrebbe potuto far altro che giovare, a qualsiasi creatura si nascondesse nel suo utero. Era come se potesse percepirla... la fame che anche la sua stessa carne sentiva, come se il gebiss avesse preso controllo non solo del suo cervello ma anche del feto (o dei feti) e soprattutto delle sue voglie. Quindi andò in contro ella stessa alle spinte dell'uomo, afferrandogli le spalle con gli artigli e scavandovi sopra grossi solchi che probabilmente avrebbero bruciato per giorni, forse richiedendo addirittura dei punti quando il loro amplesso fosse finito e il piacere non avesse messo in secondo piano tutto il resto. Priva di qualsivoglia freno come suo solito, Leben cavalcò quel cazzo rotante e letale senza curarsi del pericolo e anzi, andando in contro ad ogni singola spinta dell'uomo e godendo del suo ventre rigonfio, non solo per la gravidanza... ma per lui. Era un vero peccato che non potesse sentire il dolore che quello splendido strumento si stava rivelando in grado di fornirle, non si sarebbe mai aspettata un risultato tanto promettente! Avrebbe di sicuro dovuto parlarne con Thresh e ringraziarlo, quando fosse tornata a scuola. Ma ora aveva di meglio a cui pensare...
    ... o morire!
    Affondò gli artigli più in profondità, allungando la lingua e leccando il sangue dalle sue stesse dita. Più Dorian cedeva all'oscurità e alla violenza, più lei cercava di muoversi velocemente lungo l'asta, aiutandosi con la presa sulle sue spalle e sul suo petto per rendere ancora più forte ogni singolo affondo, tanto che rischiavano seriamente di sfondare la parete se avessero continuato a lungo in quella posizione. Le sclere di Leben iniziarono a riempirsi d'oscurità, mentre le pupille si accendevano della sue fiamme azzurre, segno inequivocabile di come anche lei stesse perdendo il controllo. Di più... doveva avere più carne, più sangue, più assaggi... più dolore e paura. E proprio con quei desideri nel cervello ricreò alcune bocche all'interno del suo sesso, mordendo, leccando e succhiando fin quasi a strapparlo l'immenso affare di Dorian, mentre dall'interno del suo ano eccitato una lingua abbastanza grossa la sfondò letteralmente dall'interno per poter andare a circondare i testicoli del lupo e avvolgerli, iniziando a stringerli e leccarli ritmicamente, come avrebbe fatto un tentacolo.
    Esagera Dorian... esagera! Non puoi rompermi...
    Il colmo era che, come sempre in simili occasioni... Leben avrebbe potuto ribaltare la situazione appena creatasi rispedendo il lupacchiotto a cuccia e facendogli capire chi fosse il padrone; avrebbe potuto strappargli la faccia con un unico morso e godersi la pioggia di sangue che fosse seguita... e di sicuro avrebbe potuto strappargli quel cazzo magnifico e farne un soprammobile per la sua casa o un giocattolo imbalsamato da regalare a Lucia tanto per divertirsi alla vista del suo viso sconvolto. Avrebbe potuto, sì. Ma semplicemente... non voleva.

    Edited by .Bakemono - 4/5/2018, 01:30
     
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    Ogni singolo frammento di umanità che animò il corpo di Dorian svanì nel momento in cui la droga di Tresh fece effetto, rivelando così una vera e propria bestia agli occhi di Leben, una creatura che difficilmente avrebbe dimenticato molto presto: Greyback in quei momento era semplicemente una furia cieca, mossa solo ed esclusivamente dalla perversione e dal richiamo della carne, rispondendo al meraviglioso corpo che la zombie offrì alle grinfie ed alle fauci di quel lupo; ma effettivamente, era davvero il predatore o quello era solo il ruolo che Leben aveva scelto per lui, illudendolo di avere il controllo della situazione? Qualunque fosse la risposta a questo quesito, Dorian non se ne interessò minimamente, preoccupandosi solo ed esclusivamente a sfogare il proprio desiderio in ogni modo possibile ed immaginabile: nonostante la droga verde avesse stravolto completamente il proprio corpo, Greyback non aveva mai provato un piacere così elevato ed intenso durante un rapporto sessuale, merito inoltre alle indiscutibili doti della zombie, la quale non solo affrontò il pericolo di quella mazza rotante saltandoci contro, ma affondò con decisione le proprie unghie sulle spalle del lupo, causandogli un intenso dolore che si mescolò ai versi che quella bestia stava producendo scontrandosi contro il suo corpo. Dorian non si perse nemmeno una sillaba delle parole che Leben gli rivolse con un tono di voce decisamente carico di perversione e malvagità, recependo distintamente il messaggio al punto che sul suo viso si formò uno strano sorriso: la dentatura bianchissima ed affilata si mise in mostra, accompagnata da un ghigno che non avrebbe trasmesso nulla di buono.
    Esagerare…
    Quella singola parola, ripetuta dalla zombie, sembrò accendere una sorta di lampadina all’interno della mente di Greyback, il quale emise un profondo e gutturale ringhio, facendo tremare vistosamente tutto il proprio busto: lungo la propria schiena le ferite causate da Leben iniziarono a sanguinare copiosamente, scivolando verso il basso e ricoprendo il pelo della bestia, mentre quest’ultima arrestò completamente la penetrazione, incurante delle gravi ferite sul proprio corpo. Le iridi ferali di Dorian fissarono con intensità quelle malefiche della zombie, brillando di un’intensa luce verde, segno che di lì a poco sarebbe successo qualcosa: la rotazione delle semisfere sul membro della bestia si arrestò e sfruttando tutta la propria forza, Greyback tirò fuori dalla morsa delle carni e delle lingue il proprio membro, ritrovandolo completamente zuppo e pregno di umori. Non appena la mostruosa verga fu esposta e separata dal corpo di Leben, la zombie avrebbe potuto notare un nuovo fenomeno svilupparsi sotto di sé, senza riuscire ad avere il tempo materiale di portestare: quella magnifica asta di carne si illuminò nuovamente, pulsando ad un ritmo via via sempre più elevato fino a quando la luce non divenne quasi accecante. Il potere di Dorian venne nuovamente sfoggiato in tutta la propria perversione, tuttavia esso non andò affatto a modificare le dimensioni di quella verga, ciò che fece fu ben altro: dopo pochi secondi infatti la luce verde proveniente da quella mazza incandescente si affievolì, lasciando tuttavia una shoccante sorpresa per Leben, una visione che difficilmente l’avrebbe resa indifferente; appena sotto la base del membro della bestia, vi era un altro membro esattamente identico al precedente, composto da pura energia vitale, il quale puntava pericolosamente alla base della lingua che spuntava dall’ano della zombie. Sfruttando quella protuberanza come guida, Dorian si spinse con tutta la propria forza contro il corpo di Leben, sfondando con le sue due mazze entrambi gli orifizi che la zombie gli offrì, dilatandoli senza alcuna pietà, per poi riattivare, una volta all’interno, le semisfere d’energia intorno alle sue protuberanze: la zombie si sarebbe trovata a subire un doppio e devastante assalto da parte della bestia, la quale si sfogò con tutta la propria forza e perversione contro quel magnifico corpo che teneva tra le proprie grinfie. Le carni e le lingue che la zombie aveva generato in quei punti sensibili sarebbero state nuovamente stimolate a dovere, seviziate e torturate da quella coppia di verghe senza precedenti, mentre Greyback ora ringhiò a pochi centimetri dal volto di Leben, per poi avvicinarsi di prepotenza per strapparle un nuovo e focoso bacio. Le spinte che Dorian interruppe di punto in bianco ripresero per somma gioia della zombie, il cui corpo venne inevitabilmente stravolto in maniera più che piacevole dal susseguirsi di quei ferali assalti, devastanti affondi dettati dal cervello di una bestia la cui unica ossessione in quel momento era solo il sesso.
    Non posso romperti? Lo credi davvero?
    Bene... mantieni questa convinzione il più possibile, perché sarà ancora più eccitante quando ti distruggerò!

    Quelle parole pronunciate sulle labbra di Leben risuonarono come una nuova e perversa promessa, la base di una sfida tra due mostri che da quel momento in poi non si sarebbero più trattenuti, perdendo inevitabilmente il controllo dei propri corpi, lasciando che i rispettivi poteri potessero liberarsi e sfogarsi senza più alcuna restrizione.
    La Caccia si era conclusa ma il vero Banchetto era appena iniziato.
     
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    Sorprese. Sorprese. Sorprese! Sembravano non finire, come se Dorian fosse un enorme pacco regalo senza fondo, pieno di giochi e novità che non facevano altro che uscire, e uscire, riproponendosi una ad una, ancora e ancora. Era come una busta sorpresa formato gigante: Leben non poteva sapere quale altro segreto ancora nascondesse al proprio interno, eppure n'era entusiasta e colma d'attesa proprio come una bimba con il periodo natalizio alle porte. Aveva una voglia matta di scartare il regalo e mangiarlo come un cioccolatino, ma ancora si conteneva, semplicemente perché era... così meravigliosamente divertente, giocare con quel pasto in particolare! Chiunque avesse inventato il monito del "non si gioca con il cibo" era uno stolto, non vi erano dubbi. Leben continuò a scopare e a farsi scopare, a graffiare e a essere graffiata dalla presa possente di Dorian, facendo sì che le sue mani le lasciassero i segni sulla pelle pallida e godendo di ogni, singola, più misera, impronta. Era sublime, e meritava di farsi ricordare da lei, meritava di scoparla fino a stramazzare al suolo sfinito, ma soprattutto... meritava una statua allo spirito d'iniziativa per ciò che tirò fuori dal cilindro proprio sul più bello! Il suo glande era così gonfio per l'effetto "canino" che quando lo strappò con la forza da dentro di lei, la sua intimità si spalancò con lo stesso rumore di una bottiglia appena stappata, schizzando fuori una cascata di umori e schiudendosi come un fiore, tanto che era possibile guardarci dentro mentre pulsava visibilmente per l'ennesimo orgasmo in corso. Probabilmente era possibile persino vedere la cervice spalancata, e per un momento l'uomo avrebbe potuto quasi distinguere 4 paia di piccoli occhietti quali rossi, quali blu, che lo fissavano completamente immersi nell'oscurità. Era solo un'illusione della lanterna, ovviamente... giusto? Ma a quel punto poco importava che Leben stesse tentando o meno di prenderlo in giro, perché lei era quella di cui doveva avere paura, lei era quella su cui concentrarsi. E sempre lei fu quella che non poté proprio impedirsi di spalancare la bocca e portarsi le mani alle guance in un'espressione sorpresa e teatralmente "entusiasta" quando vide il cazzo di Dorian sdoppiarsi e compiere un'ennesima magia. Gli occhi le si strinsero, mentre si leccava le labbra, completamente rapita.
    Oh... OH! Tu sei pazzo, Dorian! Sei completamente pazzo, folle a sfidarmi così...
    Fino a quel momento si era trattenuta, e probabilmente lo stava facendo ancora, leggermente, ma giunti a quel punto non poté più evitare di lasciare che il Gebiss si sfogasse: mentre ella esplodeva in una sonora risata roca, gettando la testa all'indietro, la sua chioma corvina si infiammò, letteralmente, come una perversa metafora della sua stessa fame, mentre il corpo si ricoprì di oscurità disegnando un succinto "vestito" sul suo fisico, una carapace oscura che nel suo caso lasciò liberi i seni disegnando un corsetto aperto intorno alle sue cosce, mentre l'intimità, così come il resto, non ricevettero "coperture", a eccezione delle gambe che si coprirono con lunghi stivali collimanti in tacchi a spillo... che erano letteralmente "spilli", molto, molto grossi e decisamente tanto letali. La spina dorsale invece si ispessì e allungò, e mentre ogni singola vertebra si trasformava in una lama che andò a strappare e triturare lentamente l'intonaco della parete alle sue spalle, una coda d'oscurità della medesima forma iniziava ad allungarsi tra le fossette di Venere, espandendosi per circa due metri e iniziando a circondare il collo di Dorian, scivolando lungo il petto, il braccio sinistro, la vita e la sua gamba destra... in un perverso "bondage" asimmetrico la cui forma frastagliata avrebbe potuto ferirlo superficialmente ogniqualvolta si fosse mosso, aprendo così diverse ferite sul suo corpo che non avrebbero fatto altro che far eccitare Leben e il Gebiss sempre di più... ma non era solo il Gebiss ad avere fame, erano anche le creaturine dentro il suo utero a farla gorgogliare. Lo baciò anche lei, ancora e ancora, con foga crescente e mostrando la stessa fame che la stava spingendo a stringerlo tra le proprie spire, tanto che quanto si staccarono ella gli strappò letteralmente un piccolo pezzo di lingua, tirando la testa all'indietro e di lato nel tipico modo di un animale che strappa la carne dalla carcassa che tiene tra le zampe. Dorian era così sicuro di essere lui a tenerla in pugno? Masticò con gusto quella carne succosa, buttandola giù fin troppo presto e arrivando infine a parlare con le labbra ancora rosse di sangue.
    Perché ora tesoro, tesoro adorato... se vuoi vivere... DOVRAI DAVVERO DISTRUGGERMI!
    Ovviamente non intendeva davvero ucciderlo o farlo a fettine, per il momento, infatti le punte della coda erano molto meno taglienti di quelle dietro la schiena e non avrebbero potuto procurare all'uomo danni gravi, tuttavia si sentivano, eccome, e il dolore non avrebbe fatto altro che unirsi al piacere infinito che l'amplesso stava procurando a entrambi. Nel momento in cui Dorian fu nuovamente dentro di lei, doppiamente dentro di lei stavolta, Leben gridò di gioia, venendo ancora una volta intorno a lui, e entrambi i suoi cazzi stavolta, lasciando che quelle due enormi mazze di carne la fottessero senza remora alcuna. Alla fine si stancò del giochino di farsi sfondare contro il muro (che per fare un giro di parole si stava sfondando davvero, a differenza sua) e con un colpo di coda estremamente potente spinse Dorian all'indietro, movimento che se avesse assecondato la caduta avrebbe portato entrambi a finire sul materasso, lui di schiena stavolta, e lei sopra di lui, di nuovo... Il cambiamento non l'avrebbe comunque portata a fermarsi, anzi, avrebbe ripreso a cavalcarlo sin da subito, in modo addirittura più frenetico che in precedenza, tanto che il suo culo marmoreo non si limitò semplicemente a ondeggiare, ma quasi a sparire per la velocità con la quale i suoi orifizi scivolavano intorno alle aste gonfie, su per l'asta, fin quasi a raggiungere i glandi... salvo poi non riuscire ad andare oltre i "tappi" creatasi e dunque essere costretti a riscendere, il tutto con estrema velocità e in loop che per quel che riguardava la zombie avrebbe anche potuto continuare in eterno. Letteralmente. Ma così sarebbe stato troppo facile no? Meglio continuare a provocare la preda e fargli tirare fuori nuovi "coniglietti" dal suo cilindro...
    E io che pensavo che i canidi scopassero solo a quattro zampe... a quanto pare vi piace stare sotto, invece... Continuava a muoversi, senza neppure fingere di ansimare poiché non ne aveva bisogno, ma in fondo bastavano i seni sussultanti e tutti quegli umori a far comprendere quanto fosse eccitata e "presa" dalla situazione. Si chinò alla fine sulle labbra dell'uomo, ma non per baciarlo, bensì per sussurrarvi sopra parole provocatorie, con un sorriso malizioso e di sfida sulla bocca...
    O forse vuoi smentire questa mia tesi?
    Gli leccò le labbra lentamente, era ancora sporco di sangue e ogni singola goccia la faceva tremare fin nel profondo.
    Sì, il banchetto era iniziato, e Dorian aveva tutti gli attributi adeguati per entrare e goderselo... ma ne sarebbe stato davvero all'altezza?
     
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    La situazione stava inevitabilmente precipitando in un profondo baratro di perversione, lussuria e follia, chiunque al posto di Dorian e di fronte ad un mostro come Leben avrebbe cercato in tutti i modi di risalire da quella voragine, di sfuggire da quelle letali grinfie: qualcuno sano di mente probabilmente ci sarebbe riuscito, con molta fatica e portando con se qualche ricordo di quella assurda esperienza, ma Greyback non fu affatto lucido in quella situazione, compromesso in maniera più che pesante da quel malato rapporto che condivise con la zombie in quella camera d’albergo. Nonostante la ben evidente supremazia che Leben dimostrò sin dal principio, nonostante il suo potere terrificante e la sua mente deviata dalla follia e dal piacere, la bestia non sembrò affatto intimorita dalle parole e dai gesti della zombie, nemmeno quando vide il suo corpo trasformarsi tra le proprie zampe, manifestando la natura del Gebiss: egli sorrise compiaciuto mentre le due verghe non cessarono per un solo istante di fottere e stravolgere le carni della non morta, abbandonandosi sempre di più ad una follia travolgente. Più Leben si dimostrò perversa e semplicemente mostruosa, più Dorian cercò di non essere da meno, un po’ come se ci fosse una gara a chi sconvolgeva di più l’avversario a suon di sorprese oscene: questa competizione tuttavia non fu affatto giocata ad armi pari poiché la zombie ebbe dalla sua parte un vantaggio considerevole non soffrendo la stanchezza, unita al fatto che il potenziale innescato dalla droga di Tresh si stesse consumando ad una velocità disumana, proprio come il loro rapporto. Nonostante Greyback non fosse lucido mentalmente, per qualche strana ragione la bestia intuì perfettamente l’andamento della situazione ed il suo lento ed inesorabile declino, non fermandosi affatto e lasciandosi sopraffare dal potere e dal corpo di Leben. Durante tutta la trasformazione che interessò il corpo della zombie, Dorian non si sarebbe arrestato per nessuna ragione al mondo, stringendo e graffiando in maniera feroce il corpo della donna, avvertendo con piacere la sua coda percorrere il proprio corpo, ferendolo ad ogni suo movimento: incurante del dolore e per nulla scoraggiato da quella evidente sfoggio di potere, Greyback avrebbe continuato a fottere il corpo di Leben fino a quando non venne investito dalla sua prorompente forza, lasciandosi cadere all’indietro sul grande materasso. Nemmeno giunti sul letto i due mostri avrebbero cessato di muoversi e di dar sfogo alle proprie pulsioni, dato che le verghe incantate di Dorian continuarono a vorticare in maniera perversa dentro alle carni di Leben, la quale diede sfoggio della sua elevata prestanza fisica, prendendo in maniera incosciente quelle due aste all’interno dei suoi orifizi, senza perdere occasione di provocarlo ancora con quelle parole.
    Forse ti riferisci ad un particolare tipo di canidi...
    La voce di Greyback fu sempre più profonda ed accompagnata da un costante ringhio mentre guardò negli occhi la zombie a pochissima distanza dal proprio volto: a giudicare da come si mosse il culo marmoreo della donna, le mani di Dorian sarebbero state solo superflue in quel punto, per questo la bestia le avrebbe portate su entrambi i seni di Leben stringendoli non solo con notevole forza ma tirandoli verso di se con tutte le proprie energie, costringendo così la zombie ad adagiare le mani sul materasso, garantendosi un appoggio più saldo per poterlo cavalcare come una furia. Tale movimento tuttavia suscitò una profonda e perversa risata nella bestia, la quale continuò la frase che aveva interrotto proprio per metterla in quella posizione.
    …ovvero alle CAGNE come TE che GODONO nell’essere SCOPATE a quattro zampe!
    Greyback pronunciò quelle parole con un tono di voce tremendamente perverso e corrotto dal piacere, ruggendo sotto al corpo immortale della zombie, iniziando ad accumulare una grande quantità d’energia che avvolse ben presto tutto il proprio corpo: il pelo della bestia sembrò quasi divenire luminescente, di una luce sinistra e dal colore verde, segnale che Dorian si stesse preparando per qualcosa di semplicemente unico e che difficilmente Leben avrebbe potuto dimenticare. Nel frattempo, l’accumularsi dell’energia del potere di Greyback avrebbe influenzato inesorabilmente il corpo della zombie a contatto con quello della bestia, causando un effetto che sarebbe stato sempre più palese agli occhi della donna: ella infatti avrebbe avvertito come ogni parte del proprio corpo a contatto con quello di Dorian fosse invaso dalla sua energia, la quale rese quelle carni sempre più deboli alle sue verghe ed alla stretta delle sue mani, un po’ come l’effetto della Terra Sacra ( anche se in questo caso non vi era nulla di sacro). Leben si sarebbe sentita sempre più frastornata, ubriaca di un piacere che le aste di Greyback gli fornirono sempre di più, rese ancora più irresistibili da quel particolare fenomeno: quella strana energia tuttavia non andò solamente ad influenzare le carni della zombie, bensì sembrò entrare in sinergia con il Gebiss, amplificando ulteriormente ogni singola sensazione della donna, come se da un momento all’altro sarebbe avvenuta una deflagrazione d’energia e di perversione. E fu proprio ciò che accadde.
    L’accumularsi dell’energia terminò proprio un istante prima che Dorian si lasciasse abbandonare all’orgasmo, visto che fino a quel momento non era affatto venuto, a differenza di Leben, rendendo il successivo amplesso qualcosa di semplicemente devastante per entrambi: il membro di carne di Greyback eruttò come un vulcano nel pieno della sua fase attiva, sparando nell’intimità della zombie un incessante fiume di sperma incandescente impastato con la perversa energia di quel potere, riempiendo ogni singolo antro di quella cavità. Il seme denso avvolse inevitabilmente la placenta con il feto (o i feti) di Leben, interagendo con quel particolare tessuto che iniziò ad assorbire come una spugna quel liquido perverso, dando così un cospicuo nutrimento alla/e creatura/e al suo interno, fino a saturare completamente anche quell’ambiente. Dorian nel frattempo si abbandonò ad un ruggito minaccioso, stringendo con le proprie zampe il seno della zombie mentre quel particolare fenomeno, l’ultimo coniglietto dal cilindro, si manifestò in contemporanea con quella esagerata eiaculazione: Leben infatti non accolse solamente lo sperma dell’uomo in nelle proprie carni, ma in quell’istante venne semplicemente investita dall’energia di Dorian in più punti, in particolare nell’ano (visto che il membro di luce venne sparato all’interno delle sue carni per poi detonare in un esplosione energetica che dilagò in tutto il suo corpo) e sul seno che stretto dalle mani del moro, ricevette la più devastante scarica d’energia poiché situato in prossimità del cuore e della lanterna. Leben a quel punto avrebbe ricevuto una serie di orgasmi multipli causati sia dalla quantità esagerata di sperma ( che inevitabilmente colò perversamente dalla sua intimità) sia da quella violenta scarica d’energia che l’avrebbe mandata semplicemente in estasi e non solo: la vera chicca di tutto ciò fu che la zombie venne investita da un’accecante luce verde che la travolse dal basso, come se Dorian la stesse investendo con tutta la propria essenza, mandandola in trance per un solo istante. Leben a quel punto avrebbe avvertito la propria testa sgomberarsi di ogni cosa, venendo avvolta da quella luce verde intensa che via via si scurì in maniera inquietante, fino a quando ella perse la cognizione del tempo, dello spazio e di se stessa. Riaprendo gli occhi la zombie si sarebbe trovata distesa con la schiena su un letto che ricordava vagamente quello su cui stava cavalcando Dorian, ma in un’altra dimensione, completamente avvolta da quella inquietante luce verde: sbattendo ancora una volta le palpebre per mettere a fuoco, Leben avrebbe visto sopra di sé l’imponente figura della bestia la cui verga continuò ad eruttare quel fiume di sperma sul corpo della zombie, ricoprendo ogni centimetro della sua pelle e donandole una sensazione unica nel suo genere. Egli la stava fissando a pochi centimetri di distanza e rispetto a quello che stava cavalcando, quel lupo sembrava grande almeno più del doppio, in ogni suo aspetto, rendendolo ancora più appetitoso agli occhi della non morta: Leben avrebbe avvertito quelle enormi mani afferrarle il seno per poi stringerlo con decisione, mentre quelle iridi ferali l’avrebbero fissata negli occhi, accompagnate dalla sua solita voce profonda.

    Ti ringrazio per il dono che mi hai fatto con quella droga, senza di te ci avrei messo anni prima di corromperlo in questo modo.
    Sfortunatamente sono ancora troppo debole per reggere un confronto con te, ma non appena la sua carne e la corruzione saranno più forti in lui, sarò più che felice di riprendere da dove ci siamo interrotti e di distruggerti, riducendoti in questo stato.
    Considera questa sensazione come un piccolo ringraziamento e come un assaggio di ciò che ti aspetterà in futuro… CAGNA.

    Leben avrebbe visto distintamente un sorriso malefico dipingersi sul volto della bestia sopra di se, prima che la luce divenisse nuovamente accecante ed opprimente, costringendola a chiudere di nuovo gli occhi: una volta riaperti, Leben si sarebbe trovata nell’albergo sopra al corpo di Dorian che lentamente ritornò normale visto l’esaurirsi dell’effetto della droga e del proprio potere. Il moro sembrò decisamente confuso, come se si fosse svegliato da un brutto incubo ma quando riaprì gli occhi, egli constatò di trovarsi nella cruda e terribile realtà, dominata dallo sconvolgente e sensuale corpo di Leben che stava ancora cavalcando Greyback nella stessa posizione in cui ricevette quella droga.
    C-che… che cosa mi è successo?
    Che cosa TI è successo?! Chi diavolo sei?!

    In un battibaleno la paura e la follia si impossessarono nuovamente del corpo di Dorian, il quale pronunciò quelle parole in preda al terrore ma impossibilitato a muoversi, sentendosi tremendamente stanco ma eccitato, visto che il proprio membro continuò a zampillare abbondanti fiotti di sperma nell’intimità della zombie, scosso dai rimasugli di quell’intenso orgasmo. La zombie aveva vissuto un’esperienza piuttosto particolare, breve sì ma tremendamente eccitante dato che quella sensazione di calore e di pienezza l’avrebbe tenuta sazia ed impegnata per almeno una buona settimana, il tempo di smaltire l’energia di Dorian ancora in circolo dentro di lei.
    Greyback aveva lasciato un piacevole ricordo a Leben, cogliendola sicuramente di sorpresa con quella mossa, ma la zombie sarebbe stata da meno? Difficile credere che una creatura come lei se ne potesse andare via senza lasciare un “ricordino” ed il corpo inerme del moro fu un’esca troppo invitante per una come Leben.


    Edited by Shiryu Knight - 14/5/2018, 21:16
     
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    Completamente preda del godurioso amplesso, Leben pensava che Dorian e la creatura che lo aveva corrotto non avrebbero potuto rivelarsi più divertenti di così... ma si accorse presto del proprio sbaglio. Gli orgasmi l'assalirono in rapida successione insieme a fiotti e fiotti di sperma che avrebbero potuto tranquillamente quantificarsi in litri, che non fecero altro che gonfiarle il pancione fino a farla apparire come una donna ormai prossima al parto. Era così tanto che in breve fiotti iniziarono a schizzare fuori anche dagli anfratti violati, dalle labbra ormai spalancate e dall'ano gonfissimo. Ben presto si ritrovò a gemere e vomitare sperma tra una spinta e l'altra, e sebbene tutta l'energia che la investì non bastò a far durare quella sorta di "trance" a cui lo spirito della spada di Dorian avrebbe voluto indurla, fu un ottimo pasto per quietare la sua fame, almeno in parte. Alla fine, ormai così gonfia che persino i suoi seni traboccavano latte, rendendosi conto di non poter contenere tutti quei fluidi e di quanto nettare stesse andando sprecato, fomentata dalle parole strafottenti del fantomatico lupo, Leben iniziò a mordere entrambe le erezioni dentro di sé così da poter attingere al sangue di Dorian per assumere la vera forma del Gebiss, sollevando con la sua nuova mole il corpo dell'uomo che si sarebbe ritrovato "sollevato" rispetto al materasso, intento a penetrare un enorme insetto che nonostante le dimensioni non smise un solo istante di grondare di sperma dai propri buchi. In quelle nuove dimensioni i suoi cazzi sembravano quasi troppo piccoli per gli orifizi mostruosi che stavano violando, ma questi si chiusero e modellarono comunque intorno alle aste, vogliosi di averne ancora e per nulla provati dalla cosa. I seni e il torace di Leben erano completamente esposti poiché la zombie non ci pensò neppure a ricoprirli di carapace, lasciando in bella vista il pancione gonfio e i seni divenuti ormai così enormi che i capezzoli sembravano due nuovi anfratti pronti a essere violati.
    Come tutte le creature immortali e megalomani, Leben era una vera amante dei propri simili. Non nel senso che amava gli zombie, gli immortali o l'arroganza... ma provava un'eccitazione spropositata verso i predatori, magari quelli che tentavano di prevalere su di lei sforzandosi con tutti loro stessi. Dorian era stato un dolce umano che, da sé, non avrebbe potuto ambire neppure a procurarle un graffietto sulla sua pallida e "fragile" pelle di zombie. Ma lo spirito del suo potere... quello era sembrato quasi in grado di tenerle testa, ed ella si era beata di quell'illusione finché aveva potuto, godendo dei brividi di "paura" che le avevano pervaso il corpo per qualche brevissimo ma piacevolissimo istante. Ovviamente se la non-morta avesse opposto un qualche tipo di resistenza alla sua presa o ai suoi tentativi, avrebbe facilmente potuto ribaltare la situazione... se solo avesse mosso un dito nella direzione giusta, allungandolo verso il suo cuore per esempio, avrebbe potuto porre fine a quella piacevolissima avventura in men che non si dicesse... ma era appunto solamente un SE. SE avesse voluto, SE avesse dovuto... ma perché, per l'appunto, avrebbe dovuto sentire la necessità di farlo? Immaginò distintamente di decapitarlo con un solo movimento delle mano grazie ai suoi artigli, ma la soddisfazione che le diede la scena vedendo la testa rotolare a terra, non fu minimamente paragonabile all'idea di rincontrare quella belva e farla piombare nella cruda realtà: più tempo avesse aspettato per trovarla di nuovo, più tempo avrebbe avuto lei per accumulare potere a propria volta, e a differenza dello spadaccino e della sua spada... lei di potere ne aveva già parecchio. Non si sentiva così sfidata ed eccitata da troppo, troppissimo tempo... e senza neppure saperlo Dorian venne salvato dallo spirito che, invero, desiderava solamente la sua rovina. Perché minacciandola e facendole provare, sebbene per pochi attimi, una sensazione di pseudo impotenza, risvegliò il gusto della caccia un po' come aveva fatto colui che aveva distrutto il suo vecchio corpo a suo tempo. Era ancor più che decisa a strappargli la carne dalle ossa, certo... anzi, forse ancor più ora che lo spirito controllava il corpo di Dorian... ma voleva anche immaginarlo mentre si affannava per diventare abbastanza forte da distruggere quel corpo, quell'anima, e prenderne il controllo al solo scopo di distruggere lei, un giorno. Quindi perché impedirglielo? Leben si riprese molto velocemente dal breve stato confusionale, muovendosi ella stessa per ribaltare le posizioni tanto che la bestia si sarebbe ritrovata stesa di schiena mentre ancora concludeva il proprio discorso, con la zombie che parlava di rimando, ancora ansimante ma apparentemente per nulla provata fisicamente dall'esperienza.
    AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH! Sei... davvero... uno spasso! Ai cani irrispettosi come te andrebbero messi una grossa museruola e un collare molto stretto, lo sai? Allora avanti, vieni... Aspetterò con voglia il momento di divorarti ancora... Ma cerca di non farmi attendere troppo; non sono un tipo paziente... cucciolo mio.
    Il sorriso di Leben si allargò così tanto a quel punto da squarciare le sue guance fino alle orecchie e riempirle di denti affilati. Quel sorriso doveva essere per qualsiasi demone, spirito o mostro che si era impossessato di Dorian fino a quel momento, ma alla fine fu proprio l'uomo a goderselo, tanto che l'espressione della zombie, che avrebbe voluto concedersi una smorfia di delusione per la fuga del suo """avversario""" giocattolo, non fece in tempo neppure un istante a mutare.
    Shhh, amore... Shhh... Non è successo niente, di niente... Stai giù e goditi il viaggio, Dorian...
    Lo spinse contro il materasso posizionando una delle sue zampe insettoidi sul suo cuore, costringendolo a stare giù.

    Questo è ancora... il tuo INCUBO!

    L'ultima immagine che Dorian avrebbe avuto stampata nelle mente al suo risveglio sarebbe stata quella di Leben che, nella sua forma più corrotta, spalancava le enormi fauci grondati di saliva e si avventava sulla sua giugulare. Da lì in poi la non-morta si era avventata sulle sue carni sfogando tutta la voracità che quell'incontro le aveva istigato, ma lo spadaccino non avrebbe ricordato nulla di quelle labbra ormai corrotte che lo divoravano pezzo per pezzo. Quando si fosse svegliato, lo avrebbe fatto ricordando il tutto come una specie di incubo orribile, quasi non fosse successo davvero, eppure sul comodino avrebbe trovato due siringhe colme dello stesso liquido verde che lo aveva corrotto e un grosso brandello della sua stessa pelle con su scritto un rosso e densissimo: "Goodbye my Darling".
    Lo lasciò così, le ferite completamente risanate dalla sua lanterna, i ricordi distorti, e qualche nuova cicatrice sottopelle, certa che presto o tardi si sarebbero rivisti, e speranzosa che quando lo avessero fatto... lui sarebbe stato davvero pronto per soddisfare i suoi capricci. Neppure lei poteva sapere però che da quel giorno non sarebbe stata l'unica a dare la caccia a Dorian, perché quel "pasto" a base di energia e sperma non era stato gustato solamente dalle sue bocche... e sotto quella carapace e il corpo da insetto, il suo pancione e le creature che questo ospitava avevano ricevuto un ampio, più che gradito... assaggio.

    Edited by .Bakemono - 28/7/2018, 23:38
     
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    La trasformazione insettoide di Leben portò Dorian quasi a perdere la ragione in quegli istanti abominevoli, osservando quel sorriso inquietante deformarsi per dare spazio alle fauci che si avventarono sul collo e su tutto il proprio corpo: Greyback non ebbe più fiato in gola, la voce gli morì quando avvertì i denti lacerare e strappare la propria carne, mentre il terrore crebbe all’inverosimile, facendogli ormai credere che per lui fosse finita. Tutti quei buoni propositi, tutta quella voglia di fare del bene ed aiutare il prossimo sarebbero svaniti in quella camera d’albergo, devastata dal rapporto selvaggio di due furie, con il sangue e le carni di Dorian probabilmente sparse in ogni dove, mentre sul letto si sarebbe trovato il corpo senza vita del moro. Forse sarebbe stata una fine indegna ma in questo modo lo spadaccino non avrebbe più sofferto, abbandonando per sempre la Terra e tutti i mostri che la infestavano… ma non fu così.
    Dorian si svegliò di soprassalto sul materasso sfatto di quella stanza mentre il sole alto di mezzodì penetrava timidamente attraverso uno spiraglio delle tende dell’ampia finestra: il cuore di Greyback fece molta fatica a tranquillizzarsi visto che lo spadaccino iniziò a guardarsi terrorizzato intorno, temendo di trovare nuovamente quel mostro pronto ad assalirlo ancora, eppure egli era solo in quella stanza. Il moro si diede un paio di sonori ceffoni e dei pizzicotti per vedere se fosse tutto vero e per un istante si tranquillizzò al pensiero che tutto quello fosse stato solo un brutto sogno: la propria mente iniziò a trovare una spiegazione razionale all’anomala serata appena trascorsa, dando la colpa a qualche drink andato a male di Archibald o ad una sorta di potere illusorio di quella donna, la quale si sarebbe divertita a torturarlo mentalmente. Tutto sembrò reggere, la mente di Dorian riuscì abilmente a costruire una spiegazione logica a tutto questo ma quando lo spadaccino si guardò allo specchio, realizzò che era appena sopravvissuto ad un vero e proprio incubo: all’altezza della giugulare di sinistra egli osservò terrorizzato una paurosa cicatrice partire da quel punto e scivolare verso il basso, tagliando trasversalmente il busto di Greyback, come se fosse stato aperto come un pacchetto di patatine, terminando appena sopra all’inguine. Scendendo con lo sguardo, Dorian notò con orrore sempre più crescente come anche il proprio membro avesse delle inquietanti cicatrici su tutta la propria superficie, come se fosse stato dilaniato più e più volte da fameliche fauci: l’uomo tremò vistosamente e dovette reggersi al mobiletto di fronte a sé per evitare di cadere perdendo i sensi, tuttavia quel supporto lo portò direttamente a scoprire altri due dettagli inquietanti. Le siringhe colme di quel liquido verde ed il lembo di pelle con quella scritta rosso sangue alimentarono in maniera esponenziale il terrore in lui, portando così il proprio cuore a battere all’impazzata ed a sudare freddo mentre il proprio corpo sarebbe stato percorso da continui ed intensi brividi di paura.

    No… non può essere vero… no…
    La lucidità mentale di Dorian sembrò vacillare ancora ed il moro adagiò la testa sul bordo di quel comodino, inginocchiandosi per quel senso di paura sempre più opprimente ed inquietante, una paurosa realtà che lo assalì senza alcuna pietà: egli rimase qualche minuto abbondante con la testa appoggiata su quel mobile per poi alzarla e guardarsi ancora una volta allo specchio; fu allora che Greyback notò una cicatrice partire dalla fronte e tagliargli l’occhio sinistro verticalmente, fino a fermarsi all’altezza della guancia. Colto dal panico, Dorian strabuzzò gli occhi e si toccò morbosamente quel segno più scuro, notando con suo immenso sollievo che la propria vista era pressoché perfetta, al punto da riuscire a notare un oggetto per terra in mezzo alle proprie gambe: tuttavia non appena Greyback mise a fuoco, un terrore profondo e travolgente lo investì in pieno, riempiendo la camera di quell’albergo con le proprie urla di pura follia e disperazione, tanto che ci mise ore per potersi calmare.
    L’oggetto che Dorian aveva visto per terra su quel pavimento era il proprio bulbo oculare sinistro, mangiato ai lati e con un espressione di puro terrore impressa in quell’iride azzurra, un ultimo regalino lasciato da Leben, come a voler testimoniare che il proprio incubo era appena divenuto realtà.


    CITAZIONE
    Role conclusa.
     
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