Desire

Per Shiryu

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Hentai Member

    Group
    Member
    Posts
    555

    Status
    Anonymous
    L’intervento del taxista e l’arrivo a destinazione furono provvidenziali per Dorian, dato che sarebbe stato difficile trattenersi una volta all’interno del fiore di “Alice”, riportandolo alla realtà dei fatti e fissando in silenzio Leben per qualche secondo: inutile dire che il volto del giovane avrebbe assunto un colorito rosso per l’imbarazzo del momento, come se quel lato più spavaldo, deciso e passionale avesse lasciato il posto al suo tipico carattere da bravo ragazzo. Che strano effetto hanno le donne, eh?
    Il moro vide la predatrice ricomporsi e scendere da lui, aiutandola in quella manovra sempre accarezzandone il seno, dal quale si dovette separare: vedendola prepararsi ad abbandonare la vettura, lo spadaccino sistemò frettolosamente e con difficoltà la propria erezione nei pantaloni, allungando infine la paga di quella corsa al taxista, voltatosi per ammirare l’uscita della sua bella cliente con un sentito sospiro.
    Saldato il debito, Dorian si premurò di uscire dal mezzo seguendo le sensuali ed eleganti movenze della zombie, andando infine a chiudere la portiera alle proprie spalle, mettendosi nuovamente al suo fianco: mentre il taxi si allontanava dietro di loro e la facciata dell’hotel si mostrava innanzi ai due, il giovane porse nuovamente il proprio braccio sinistro al fianco di Leben, come a voler dimostrare di non aver perso quello spirito galante venuto a meno su quei sedili.

    Lo farò con immenso piacere, credimi.
    Commentò lo spadaccino con un tono di voce composto ma ancora scosso per ciò che era quasi successo poco fa, mentre attendeva di ricevere una risposta al suo gesto da parte di “Alice”: se la non morta avesse accettato, i due si sarebbero ritrovati a camminare nuovamente a braccetto, varcando l’ingresso dell’albergo ed immettendosi direttamente nella hall, ritrovandosi di fronte ad un ambiente caloroso e confortevole, in contrasto con il clima londinese.
    La strana coppia camminò nella grande sala d’ingresso finemente illuminata da un grande lampadario centrale in stile moderno che pendeva dal soffitto, insieme a quattro punti luce che illuminavano alcuni divanetti posti ai lati dello stanzone, mentre un lungo tappeto rosso fungeva da passerella fino alla reception, ove un elegante figura attendeva sull’attenti i due nuovi clienti: si trattava di un uomo di mezza età, completamente calvo e sbarbato, tranne per un grande paio di folti baffi argentei che scivolavano verso il basso, i cui occhi verde smeraldo furono completamente catturati da Leben, per poi rivolgersi con garbo a Dorian con un lieve inchino del capo.

    Buonasera Signori e benvenuti all’Hotel Colton. Io sono James ed a partire da questa sera sarò lieto di offrire i miei servigi a Lei ed alla sua Signora. In che cosa posso esservi utile?
    Esordì l’uomo con voce squillante e servizievole, incrociando i palmi delle mani, in attesa di ricevere istruzioni dal moro: il giovane prese la parola ed inizialmente si scusò per essere piombati lì a quell’ora e senza una prenotazione, chiedendo poi se vi era una camera per due ancora disponibile, inclinando il viso verso “Alice” e sfoggiando un sorriso malizioso agli occhi della predatrice.
    James andò immediatamente a controllare sul portatile la situazione delle camere, staccando gli occhi di dosso dalla coppia verso il monitor e facendo correre le proprie ossute dita sulla tastiera: Dorian non si sarebbe fatto sfuggire un occasione del genere e portando all’indietro il braccio sinistro, iniziò a far scivolare la propria mano lungo la schiena di Leben, arrivando nuovamente alle natiche, dandole una stretta decisa, ferrea. Durante tutto questo, ovviamente sempre se “Alice” non si fosse opposta, il giovane avrebbe continuato a fare finta di nulla, mantenendo un espressione del tutto indifferente, fatta eccezione per quel suo sorriso malizioso: l’erezione dell’uomo reagì alla sensazione di quel sedere così sodo e perfetto al tatto, divenendo ancora più evidente e dolorosa dato che, da quando erano scesi dal taxi, essa non aveva mai smesso di pulsare e di protestare sotto le sue candide vesti, quasi come a voler riprendere ciò che era stato interrotto poco prima.
    Lentamente il lato più carnale e passionale del moro stava di nuovo prendendo il sopravvento, anche se in questo caso dovevano contenersi di più visto che avevano James a pochi centimetri di distanza, con solo la struttura in acciaio della reception a separarli dall’uomo: che fosse la presenza di “Alice” ad influenzare così tanto Dorian questo era ormai palese, tuttavia lo spadaccino sembrava essere attirato da qualcosa che ancora non sapeva, un qualcosa che aveva intuito dalle parole e dai gesti della donna ma che non comprendeva a pieno, un lato oscuro ed un segreto che Leben celava maledettamente bene.
    Mantenendo sempre una stretta decisa sul fondoschiena della zombie, il moro ascoltò l’esito positivo della ricerca di James, il quale elencò le tariffe dell’albergo in base al periodo di pernottamento, attendendo di ricevere una risposta dai suoi ospiti: Dorian si voltò infine verso la donna, pronto ad ascoltare eventuali richieste da parte sua, notando ancora il “rossetto” sul suo candido collo.
    I soldi per il giovane non erano affatto un problema ma voleva comunque lasciar decidere ad “Alice”, permettendo a James di ascoltare la soave voce della predatrice e per ascoltare qualche sua reazione mal celata alla propria iniziativa personale.

    Mi sembrano delle cifre molto convenienti. La Mia Signora quanto vuole fermarsi qui con me?
     
    .
  2.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    7,234
    Location
    Dietro di te OwO

    Status
    Anonymous
    L'unica consolazione che Leben poté prendersi in una situazione del genere, fu osservare Dorian mentre tentava più o meno goffamente di far rientrare la sua erezione nei pantaloni. Aveva un fallo di tutto rispetto, doveva ammetterlo, e quelle vene pulsanti che vi scorrevano sopra sembravano richiamarla al semplice sguardo, con tutto quel sangue che scorreva e lo faceva pulsare. Gli umani erano una cosa meravigliosa, non c'è che dire. E per quanto fosse circondata continuamente da individui di razze qualsiasi o da zombie i cui corpi imitavano più o meno perfettamente quello umano, non c'era comunque niente che superasse la genuinità di un fisico alimentato da sangue caldo, rossori, e carne priva di spezie. Nella sua visione delle cose, la carne di drago, di kaiju o di vampiro erano piatti esotici, certo; deliziosi, altrettanto; ma gli umani erano come una bella, succosa, bistecca al sangue tagliata spessa... Il suo piatto preferito. In alcuni frammenti di ricordo, nei rari momenti da umana a cui il suo cervello la riportava di tanto in tanto, vedeva la snella, bellissima ragazza bionda che era stata mangiare con estrema classe una bistecca fatto proprio così. E al pensiero, non poteva che trovare la cosa estremamente ironica. Era persa nell'immagine della carne di Dorian tra le labbra e in fondo alla gola, quando lui le offrì il braccio, che ella accettò volentieri, seguendolo all'interno dell'Hotel.
    Siamo in due.
    Il palazzo era immenso, pareva, ricco di piani e dotato di un ascensore a vetri che non le sarebbe affatto spiaciuto provare... e non solamente per il panorama. Il luogo era di lusso, ma anche di classe, apprezzava la scelta di Dorian e per questo gli riservò un cenno del capo e uno sguardo divertito, come a fargli capire quanto fosse colpita. Si sentiva ancora nervosa per l'interruzione di poco prima, tuttavia arrivati alla reception la situazione si fece abbastanza interessante da distrarla. Inizialmente, ci fu lo sguardo ammirato dell'attempato signore che li accolse. Era sempre piacevole e divertente ricevere simili sguardi, soprattutto perché Leben si divertiva a immaginare quanti, sorpassata l'apparenza affabile ed educata, in realtà stessero immaginando di strapparle il lungo abito di dosso e piegarla sul primo piano che gli fosse disponibile. Proprio per queste divertenti illazioni, il suo sorriso si aprì e sembrò ancora più luminoso del solito, davanti a James. Con i suoi sensi sovrumani sentì distintamente il suo cuore perdere un colpo, e osservò il suo pomo d'Adamo sollevarsi e abbassarsi velocemente, tuttavia fu ammirevole l'autocontrollo e il suo modo di porsi. Ella ascoltò con scarso interesse i prezzi dell'albergo, guardandosi intorno; era così schifosamente ricca che a dire il vero l'unico modo in cui amava utilizzare quegli inutili pezzi di carta, era il piacere. Avrebbe tranquillamente potuto pagare lei il tutto, ma era certa che Dorian si sarebbe opposto. Stava giusto per accennare comunque alla possibilità di fare a metà, quando -schiuse le labbra per parlare- fu costretta a irrigidirsi, per poi rilassarsi subito dopo. Era una reazione molto umana, perfetta per la sua parte, ma in verità lo fece istintivamente, complice il brivido di piacere che le si sciolse direttamente tra le cosce, ancora fradice di umori. Socchiuse gli occhi e si concesse un falso respiro lento, che fece sollevare il suo seno, mettendolo per brevi ma intensi istanti in risalto. La mano scivolò lungo la perfetta natica molto brevemente, stringendosi subito dopo e spingendola a inarcare la schiena. Dopo un momento d'esitazione dovuto alla parte, Leben aprì leggermente le gambe, quasi invitando l'uomo a farsi avanti tra esse, ma proprio mentre "tratteneva il respiro" (battutona) nell'attesa che egli cogliesse l'invito, venne distratta da una domanda a cui rispose sovrappensiero.
    Penso che questa sera possa bastare...
    Si rese conto solo dopo aver pronunciato quella risposta di quanto suonasse fredda e insensibile e rammentò di avere una parte da mantenere, dunque si costrinse ad arrossire e abbassare leggermente lo sguardo, voltandosi verso Dorian con un sorriso imbarazzato. Abbassò la voce e si torse le dita poste sul grembo, sembrando ancora più in difficoltà. Purtroppo domani dovrò ripartire.
    Sperava che quella verità cadesse velocemente, senza aprire un discorso in proposito, o perlomeno senza spezzare quell'atmosfera sensuale che si era creata tra loro. In effetti, la mano dell'uomo era ancora sul suo sedere, quindi si concesse di sollevare lo sguardo e mostrargli un'espressione estremamente eccitata, mordendosi le labbra e sospirando appena, proprio come se fosse umana e lo stesse pregando di fermarsi con lo sguardo, ma senza pensarlo davvero. In effetti sembrava quasi che sarebbe venuta da un momento all'altro solo per la situazione, in un luogo così esposto, circondati da potenziale pubblico, e in fondo non era una bugia troppo distante dalla realtà. Leben poteva essere una delle creature più resistenti all'eccitazione al mondo, se solo avesse voluto, ma la verità era appunto che... non voleva. E se Dorian avesse spinto le sue dita in mezzo a quelle natiche scolpite, sode ma anche morbide, si sarebbe reso conto addirittura attraverso la gonna di quanto la zombie fosse ancora calda e bagnata. Certo, la temperatura era mera imposizione fittizia, ma tutti quegli umori... erano sinceri.
     
    .
  3.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Hentai Member

    Group
    Member
    Posts
    555

    Status
    Anonymous
    La reazione che ebbe "Alice" al rapido quanto deciso gesto di Dorian fu semplicemente unica e sublime per lo spadaccino, incurante del fatto che stesse gettando ulteriore benzina sul fuoco che di lì a poco lo avrebbe divorato: il moro sfoggiò un sorriso divertito e si gustò ogni singolo movimento di quel corpo che aveva sottobraccio, finendo per attirare l'attenzione di James che, con la coda dell'occhio, non si perse la scena e non riuscì a trattenere una lieve smorfia di piacere sotto ai grigi baffi.
    Inizialmente le parole di Leben furono stranamente fredde e distaccate, instillando per la prima volta nella mente di Dorian il seme del dubbio, dandogli la sensazione che qualcosa non andava:
    egli stava per accogliere quella frase con un certo dispiacere ma non appena la donna concluse il discorso, dandogli una giusta spiegazione, si fermò, sfoggiando un sorriso comprensivo, intuendo le numerose esigenze di una donna come lei. Mai tali pensieri furono così lontani dalla verità.
    La mano dello spadaccino tuttavia rimase sempre ben salda sul sedere di Leben, quasi come a voler ignorare la tacita richiesta di lei di fermarsi, continuando invece a stimolare quella parte del corpo come se niente fosse, non dando peso al contesto in cui si trovavano: fortunatamente ci pensò James a riportare i pensieri di Dorian alla realtà, il quale comunicò il prezzo per una delle loro migliori camere per una sola notte, attendendo di ricevere una risposta da parte sua.
    Il moro non fece attendere molto il receptionist, andando ad allungare con la mano libera il denaro necessario per poter pagare il pernottamento, lasciandolo nelle dita lunghe ed ossute dell'uomo,
    il quale li controllò rapidamente per poi depositarli nella cassa.

    Molto bene, signori miei, vi affido dunque la camera numero 103, situata al decimo piano: per poterla raggiungere ci sono le scale alla vostra destra ma vi consiglio di prendere gli ascensori alla vostra sinistra,per potervi godere il panorama; essi infatti non saranno rapidissimi nella propria corsa, proprio per permettervi di apprezzare lo skyline notturno della città.
    Qualora aveste qualsiasi richiesta, sentitevi liberi di chiamare il numero segnato sul telefono nella stanza: sarò ben lieto di accontentare ogni vostra necessità.

    Queste furono le parole di James poco prima di fare un breve inchino per congedare la coppia, non prima di aver allungato a Dorian le chiavi della loro stanza, il quale lo ringraziò per la professionalità dimostrata: lo spadaccino rivolse un ultimo sguardo verso "Alice" mentre la propria mano risaliva lentamente la sua schiena, abbandonando la presa sul suo culo marmoreo, ritornando alla propria posizione originale, riflettendo sul da farsi.
    Per quanto l'idea di possedere una donna come Leben sulle scale fosse tanto rude quanto perversa, il moro avrebbe optato per il consiglio del vecchio, allontanandosi dalla reception per voltarsi alla propria sinistra: i due avrebbero guadagnato l'accesso agli elevatori, sempre se "Alice" non si fosse opposta ed avesse concordato con la sua scelta, mentre con la coda dell'occhio James si concesse il lusso di osservare il sensuale ondeggiare del lato b della cliente appena servita, come piccolo extra per la precisione e professionalità dimostra.
    I due avrebbero raggiunto le grandi porte in acciaio senza intoppi, ammirandole mentre si aprirono di fronte a loro, accogliendoli in una struttura di forma quadrata: tenendosi alle spalle le porte d'ingresso, Dorian e Leben avrebbe notato come le restanti pareti fossero composte da ampie vetrate collegate da sbarre in acciaio, una struttura già vista all'esterno ma che faceva un certo effetto ora che vi erano all'interno.
    Lo spadaccino avrebbe portato la mano destra verso la plancia con tutti i vari bottoni numerati, premendo il decimo, sede della loro destinazione: un piccolo bip elettronico sarebbe stato avvertito dai due, mentre le porte dietro di loro si sarebbero chiuse lentamente, mostrando fino all'ultimo come Dorian e "Alice" si stessero guardando intensamente, consapevoli che da quel momento sarebbero rimasti soli. Il rumore metallico della chiusura di quelle porte e l'avviamento dell'ascensore avrebbero dato il via all'inizio della vera serata, di una notte che lo spadaccino non avrebbe mai dimenticato.
     
    .
  4.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    7,234
    Location
    Dietro di te OwO

    Status
    Anonymous
    Leben ascoltò con fin troppa attenzione le parole dell'addetto alla reception, ma non per l'idea di ammirare un bel panorama, quanto più per la descrizione riguardo le caratteristiche dell'ascensore. Avendolo adocchiato fin da subito, figurandosi scenari piuttosto osceni, non poté che godere intimamente della notizia di un'andatura lenta per permettere appunto di godersi la vista... e lei non si sarebbe goduta solo quella. Si lasciò placidamente accompagnare da Dorian, delusa come non mai del fatto che la sua mano non si fosse soffermata a esplorarle l'intimità grondate tra le cosce, particolare che aggiunse una certa irritazione alla già cocente delusione data dall'interruzione in taxi. Sembrava che quel giorno l'attesa non facesse altro che prolungarsi, e proprio per questo una volta dentro l'ascensore, il suo sguardo nei confronti di Dorian non era solamente eccitato, ma famelico. Quasi dimentica della parte da mantenere, appena l'elevatore iniziò a fare il proprio lavoro, certa ormai che l'uomo non potesse sfuggirle, le si gettò addosso con una voracità senza pari.
    Ora basta. Ho aspettato anche troppo...
    Una frase ambigua che tuttavia suonò ancora "normale" mentre la zombie si fiondava su di lui, baciandolo con così tanto impeto che, probabilmente, se anche egli avesse provato a sottrarsi non ci sarebbe riuscito. L'ascensore era impostato alla minima velocità di salita e Leben non ne fu affatto scontenta, anzi, era più che decisa a sfruttare ogni singolo secondo di quella lenta salita verso la stanza dove Dorian sarebbe stato finalmente in trappola, per davvero. Una volta lì mantenere la parte sarebbe stato inutile, ma essendo una creatura giocosa, si concesse di stuzzicare il proprio pasto ancora un po'. Non aveva mai ascoltato la regola "non giocare col cibo", trovandola decisamente limitante... almeno per la tipologia di piatti che prediligeva lei. Come detto il bacio fu vero, molto più vero di quanto non lo fosse stato in auto. Il suo sfortunato amante avrebbe potuto iniziare a sentirsi quasi soffocato dalla sua voglia. La lingua arrivava fin quasi in gola, scavava e sondava ogni singolo antro della sua bocca, stimolando ogni terminazione nervosa che gli capitasse a tiro. Forse il particolare che fosse troppo lunga, rispetto a un comune organo umano, sarebbe passato a quel punto in secondo piano a causa dell'immenso piacere che avrebbe provato, nonché delle mani di Leben che nel frattempo gli scorrevano lungo il corpo: una sul capo a spettinargli i capelli, carezzargli la nuca fin quasi a graffiarla, mostrandogli tutta la passione che provava, l'altra ben più esigente a stringergli l'asta turgida, stimolandola attraverso la patta dei pantaloni con movimenti esperti. Gli cinse persino la vita con una gamba, il polpaccio strettamente saldo a un gluteo e al retro della coscia, in un'imitazione di un passo di tango molto famosa. Solo che quello non era una danza, bensì un modo per intrappolare il moro e permettere così alla donna di strusciare le proprie carni su di lui in modo ancora più invasivo. Lo spacco del vestito grazie alla posizione metteva in mostra quasi del tutto la sua intimità, proprio davanti al membro che ella masturbava con brama crescente, e non ci volle molto perché -ignorando completamente l'eventualità di bagnargli i vestiti- ella posasse la sua vulva sul glande ancora coperto, infradiciandolo con i propri umori e strusciandosi su di esso con la stessa premura di un cane contro la gamba del padrone, ma senza perdere neppure una minima parte della sua sensualità. E solo lì, se Dorian non si fosse lasciato cogliere totalmente dalla passione, avrebbe potuto iniziare a notare qualcosa di strano nella donna con cui si accingeva ad accoppiarsi: perché nonostante la furia con cui lo toccava, i movimenti frenetici e tutto quel calore, non stava respirando. Il cuore non batteva, gli ansiti erano finti, la temperatura leggermente più fredda di quanto avrebbe dovuto. Nell'enfasi, Leben aveva dimenticato una parte essenziale della propria recita, e stava iniziando a lasciarsi andare abbastanza da non controllare più il proprio corpo. Quando se ne accorse, riprese subito a respirare artificialmente ma soprattutto mise ancora più decisione nei propri movimenti. La sua voce era calda e ansimante quando parlò di nuovo, staccandosi per un momento soltanto dalla bocca di Dorian.
    Ho bisogno che mi prendi qui. Adesso.
    E il fatto che fossero sospesi in una gabbia di vetri dai quali chiunque avesse guardato verso l'alto avrebbe potuto vederli, era solo un motivo in più per iniziare dal canto suo. Tirò giù la cerniera di Dorian mentre parlava, con tale forza che la linguetta le rimase in mano e lei se ne liberò senza troppa premura. Riuscì ad abbassare i boxer senza strapparli, ma fu solo un miracolo perché in men che non si dica aveva già afferrato la base del fallo e se l'era portata alle labbra, accogliendolo tutto con un lungo, sospirato, gemito di sollievo.
    Oh sì, perfetto. Sei così caldo, Dorian...
    Era bollente in confronto a lei, e proprio per questo riusciva tranquillamente a passare sopra alle sue misure "standard", più che degne per la media umana, certo, ma incredibilmente più contenute di quelle a cui fosse abituata. Ricordò solo allora di avere un piccolo pensiero di Thresh in borsetta, e si leccò le labbra al pensiero di poterlo usare su Dorian una volta giunti in camera. Ma sì, ma certo... ancora una volta il destino le veniva incontro, concedendole possibilità di divertimento ben superiori a quelle che si era figurata. Ringraziò mentalmente Apocrypha, per quanto nel farlo risultasse "blasfema", a causa dell'ironia con cui pensava alla dea. Poi, con quello stesso ringraziamento in mente, iniziò a muoversi sul proprio amante e aspettare che reagisse al suo assalto. Dorian si sarebbe lasciato guidare dalla passione più cieca, tenendole testa, o avrebbe iniziato a dare i primi segni di ripensamento? Sperava vivamente che non la deludesse, ma alla fine qualunque reazione potesse avere, sarebbe stata per lei una vittoria. Perché in fondo, sin dal principio... aveva già vinto.

    Edited by .Bakemono - 14/11/2017, 14:08
     
    .
  5.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Hentai Member

    Group
    Member
    Posts
    555

    Status
    Anonymous
    Non appena le porte dell’ascensore si chiusero e la macchina iniziò la sua lenta salita, qualcosa sembrò cambiare in “Alice”, rivelando agli occhi del moro un sorriso sì sensuale ma decisamente famelico: Dorian non ebbe il tempo materiale di rispondere alla frase della donna che quest’ultima si era già fiondata su di lui, abbattendosi con quel suo corpo dannatamente eccitante ed andandosi a prendere le labbra dell’uomo, sorpreso per quella irruenza.
    Lo spadaccino dovette impegnarsi molto per non cadere all’indietro, data la particolare foga che “Alice” stava mettendo sia in quel bacio sia nell’avvinghiarsi a lui in maniera decisamente erotica: inutile dire che le labbra del moro non opposero alcuna resistenza, lasciando libero accesso alla lingua di lei, permettendole di esplorare ogni anfratto della bocca di Dorian, a partire dal palato sino quasi ad arrivare alla gola… un momento, arrivare alla gola? Primo campanello d’allarme.
    “Alice” stava dominando in quel bacio non tanto per la passione che ci stava mettendo quanto anche per la presenza decisamente notevole rispetto alle effusioni scambiate nel taxi: lo spadaccino non aveva poi avuto modo di baciare tante donne in passato ma in quel caso quella lunghezza era decisamente inusuale, così come altri strani dettagli che non sfuggirono ai propri sensi.
    Nonostante i due fossero avvinghiati in un ascensore di vetro, abbastanza riscaldato, il corpo della donna risultava essere molto più freddo rispetto a prima, una temperatura che non si poteva spiegare in un luogo ed in un contesto del genere. Secondo campanello d’allarme.
    Infine l’ultimo dettaglio, ed il più inquietante, era che durante quell’intenso scambio di effusioni bollenti, Dorian non avvertì il minimo respiro provenire da “Alice”, il che era decisamente strano visto che ce l’aveva praticamente appiccicata al corpo ed avrebbe dovuto sentire il suo torace muoversi naturalmente: all’inizio pensò che stesse trattenendo il fiato per l’elevata passione che stava sfogando, tuttavia più quei baci e quei tocchi continuavano, più la cosa diventava strana, pronta a mettere sull’attenti la mente dello spadaccino; poi la donna esternò il suo bisogno guardandolo negli occhi, mandando a quel paese tutti i dubbi e le stranezze del caso.
    Il moro non si dimostrò affatto lucido, freddo e composto, come ci si aspetterebbe da una persona al servizio della giustizia, cedendo al proprio lato carnale ed alle sublimi tentazioni che Leben aveva architettato sin dal momento in cui aveva posato gli occhi su di lui: era letteralmente un burattino nelle sue mani e la zombie, invece che muovere i fili, mosse abilmente il suo cazzo direttamente dentro le proprie carni, accogliendo quella mazza, bollente in confronto al suo intimo.
    A quel punto sarebbe stato lampante per Dorian che non era normale che fosse così fredda in quel punto ma ormai la mente dell’uomo si era completamente annebbiata, lasciando spazio solamente al proprio istinto, ad una furia cieca e carnale che lo spinse ad accontentare la richiesta di “Alice”.
    Per tutto il tempo del bacio il moro aveva tenuto gli occhi chiusi, godendosi quelle effusioni insieme ai dubbi ma ora che il sangue si stava concentrando più in basso, egli rivolse le proprie iridi glaciali sul volto della donna, sfoggiando un sorriso perverso e dannatamente complice: in quel momento non c’era bisogno di tanti giri di parole, a Leben bastò sentire le mani di Dorian muoversi sul suo corpo per farle capire ciò che pensasse.
    La mano destra dell’uomo si mosse rapidamente sulle sue curve, raggiungendo il culo sodo fino a scivolare sulla sua coscia che strinse con decisione, mentre la mancina risalì la fredda schiena di “Alice”, intrecciandosi in mezzo alla sua nera chioma, fino ad avvolgere la nuca di lei: a quel punto lo spadaccino fece la propria mossa e reggendo Leben in quei due punti, la spinse in avanti, quasi come se stessero davvero danzando in quello stretto ascensore, fino a quando la parete di vetro non incontrò le natiche e la schiena della zombie, le quali vennero premute a forza contro quel punto.
    Durante questo movimento il membro di Dorian non sarebbe rimasto perfettamente al proprio posto, infatti si sarebbe quasi ritirato del tutto dalla morsa che le labbra di “Alice” stavano esercitando su di esso, per poi ritornare prepotentemente dentro di lei una volta che il suo corpo venne bloccato dal vetro: Leben avrebbe sentito la propria intimità irradiata dal calore che il cazzo bollente del moro stava emanando, grazie anche a quel colpo deciso e forte, dato con l’intenzione di strapparle un gemito di piacere e di poter osservare l’espressione sul suo volto.
    Lo spadaccino tuttavia non sarebbe rimasto imbambolato a guardare la donna sussultare per un misero affondo, infatti egli portò successivamente il viso nell’incavo del suo collo, riprendendo a baciarlo con trasporto, mentre il proprio bacino iniziò a muoversi contro di lei, facendo andare a sbattere tutto il proprio membro dentro le fredde pareti vaginali, spingendo ripetutamente il suo corpo contro il freddo vetro, ad un ritmo che aumentava sempre di più. Di sicuro quei due stavano dando un notevole spettacolo a tutti coloro che avessero puntato lo sguardo verso quell’ascensore, desiderando di essere nei panni di Doria intento a fottersi quella bella stangona, anche se, conoscendo la vera identità di “Alice”,dubito che finirebbero volentieri tra le sue sensuali grinfie, a meno che si non desideri andare all’altro mondo.
     
    .
  6.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    7,234
    Location
    Dietro di te OwO

    Status
    Anonymous
    Proprio come la creatura curiosa e attenta che era, Leben notò distintamente i diversi stati d'animo di Dorian, proprio nell'istante in cui questi mutavano. Le sembrò di poter leggere la sorpresa, così come il momento di timore in quei suoi occhi di ghiaccio, una punta accesa di calore dovuto dall'adrenalina che saliva, mentre egli si chiedeva se forse, non avesse capito male; se forse, quella splendida donna che si ritrovava davanti non nascondesse un segreto molto più spaventoso di quanto ci si potesse aspettare da un essere comune. Quel momento di paura, per quanto breve e fuggevole, regalò anche alla zombie stessa una forte scarica di calore, calore che nel suo caso però fu nuova eccitazione, pura e semplice, che fece scorrere ancora più copiosamente i fluidi tra le sue cosce. Pensava che sarebbe fuggito, che avrebbe perlomeno tentennato, ma invece venne sorpresa ancora: l'uomo rimase, anzi, la assecondò. Affamato quanto lei la baciò con passione, e non si tirò indietro né alla sua lingua, né alla sua vera temperatura. Non le diede quasi il tempo di rendersi conto di aver dimenticato "piccoli" particolari del travestimento come il respiro o appunto il calore, perché semplicemente non sembrava importargli. La donna non sapeva spiegarsi un simile atteggiamento, ma colse il fatto come un incoraggiamento da parte del destino: a che pro nascondersi ulteriormente, se poteva giocare anche così? Mancava così poco a raggiungere la loro camera che, oramai, anche se Dorian fosse scappato, lei lo avrebbe potuto riprendere in un battibaleno. Tuttavia non voleva smascherarsi del tutto, non ancora perlomeno, e quindi si limitò a fare ciò che amava di più: godersi il momento, in quel caso il delizioso antipasto. Dorian non si risparmiò, e lei non fu certamente da meno. Ogni spinta era un colpo secco di bacino, uno schiocco rumoroso mentre i loro corpi si cercavano a vicenda, così come le bocche. L'irruenza del moro spinse Leben a volerlo premiare con gemiti sempre più marcati, e per quanto non ne avesse bisogno, ansimò per il puro piacere di fargli sentire quanto le piacesse il suo cazzo. Certo, di sicuro non era all'altezza dei mostri a cui era abituata, ma nella sua "normalità" il sapore che percepiva attraverso quelle labbra era divino. Sì, perché forse Dorian non avrebbe potuto notare la differenza, ma la zombie lo stava letteralmente succhiando anche dal suo sesso eccitato, avendo in precedenza aperto una gola appositamente per poterlo assaggiare. La suzione lenta ma decisa poteva far pensare a un "semplice" (per quanto superbo) lavoro di muscoli pelvici, ma la realtà dei fatti era tutt'altra, e nell'immediato futuro Leben era decisa a renderla chiara. Ma non ancora... era ancora tempo di giochi, e di assaggi. Assaggi che spinsero Leben a tirare i capelli di Dorian quando questi le si avventò sul collo, strappandole un nuovo gemito e facendole inarcare la schiena. Le sue splendide e gonfie natiche crearono uno spettacolo stupendo mentre si strusciavano contro i vetri, ma lei non pensava neppure agli innumerevoli guardoni che una volta sollevato lo sguardo, magari anche per caso, rimanevano imbambolati a fissare la scena. I seni sussultavano a ogni singolo affondo, e i capezzoli minacciavano di bucare il tessuto nero della scollatura da un momento all'altro. Fu un crescendo molto veloce. Più l'amplesso si faceva frenetico, più la donna perdeva ogni inibizione, anche quelle dettate dalla recita. Iniziò presto a stringere, tirare, infilare le unghie nei muscoli candidi e graffiarli con gusto. Alla fine strappò via Dorian dal proprio collo solamente per guardarlo con le labbra schiuse e un'espressione vorace in viso, costringendolo a sollevare nuovamente lo sguardo, fronte contro fronte quasi, ansimandogli praticamente contro le labbra mentre lo guardava negli occhi. Rimase per alcuni istanti così, semplicemente muovendosi, semplicemente lasciandosi scopare, ma soprattutto fissandolo negli occhi per coglierne ogni istante, con la bocca aperta quasi volesse saggiare i suoi stessi respiri e fare di questi il proprio ossigeno. Anche quello era un modo di assaporarlo. Buono, davvero molto buono. I suoi occhi iniziarono a brillare di un intenso cremisi, ma fu solo un istante di fame che Leben cercò di ricacciare indietro. Si leccò, fremente, poi finalmente si avventò di nuovo sulle labbra dell'uomo. Non riuscì a trattenersi come sperava, però, e sfogò parte della fame (che per altro cominciava a stuzzicare anche il Gebiss) mordendolo con forza, troppa forza. L'impazienza la portò probabilmente a fargli male, ma si assicurò di risucchiarlo ancora più profondamente e "aspirare" di scatto proprio mentre provava quel dolore, così da trasformarlo in un piacere ancora più intenso del solito. Quando alla fine si staccò il rivolo di sangue era lì, a portata di bocca. Non provò neppure a trattenersi ormai. Dopo averlo guardato negli occhi, tirò fuori la lingua molto lentamente e gli leccò il labbro inferiore, lavandone via il nettare scarlatto, arrivando fin sopra uno dei suoi zigomi affilati, raccogliendo anche tracce di linfa rimaste intrappolate tra la sua barba. Una leccata sensuale ma al contempo estremamente ferina, bestiale, come una pantera che saggia la preda per curarsi che il sapore sia dei migliori. E lo era. Lo era eccome.
    Sei delizioso Dorian, delizioso... mi fai impazzire.
    Il suo tono era molto più roco e sensuale del solito, ma nascondeva una nota distorta. E quando i suoi occhi si sollevarono nuovamente dalle labbra al suo viso, oramai brillavano di nuovo, intensamente. Forse proprio per quella luce scarlatta, qualcosa in quello sguardo sembrava voler sussurrare nella testa di Dorian, con la voce suadente di un mostro che per quanto stupendo era comunque pronto a divorarlo: "Se vuoi scappare, fallo adesso... perché non ci saranno seconde possibilità".
    Ma ammesso che volesse farlo... lei glielo avrebbe concesso?
     
    .
  7.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Hentai Member

    Group
    Member
    Posts
    555

    Status
    Anonymous
    Quando era uscito di casa quella sera, Dorian non avrebbe mai immaginato che si sarebbe ritrovato dentro ad un ascensore a scopare con la donna più sensuale ed eccitante che avesse mai incontrato: poiché “Alice” ora era quello per lui, una dea, una figura dalla bellezza sovraumana, dalle forme perfette e da una carica erotica incredibilmente elevata. Buffo pensare come invece la sua natura fosse esponenzialmente crudele, volubile, malvagia e sadica, ma questo lo spadaccino non lo avrebbe ancora scoperto, troppo preso da quelle sensazioni, da quel corpo che scopava con trasporto e desiderio, abbandonando la lucidità della propria mente e seguendo il richiamo della carne e della lussuria. Egli avvertì la sorpresa di “Alice” mentre veniva presa, sbattuta contro la fredda parete di vetro e posseduta con forza e vigore: ad ogni spinta i suoi gemiti acuti instillarono ancora più piacere nel corpo dell’uomo, spingendolo a dare il massimo, mentre avvertiva il proprio membro venire risucchiato da una forza poderosa tra le sue carni. Dorian non aveva mai provato nulla del genere, non aveva mai sentito il proprio corpo stimolato in quel modo, attirato e trascinato in un oscuro baratro di piacere: di sicuro egli poteva diventare dipendente da quella sensazione o addirittura diventare dipendente da lei, ma onestamente, come faceva a non accorgersi che tutto quello non era normale?
    Per quanto una persona umana potesse allenare certe parti del corpo, era praticamente impossibile riuscire ad esercitare una forza di quel tipo, in grado quasi di bloccare il membro del moro dentro le sue carni, eppure perché “Alice” ci riusciva? In quel momento lo spadaccino non ci pensò ulteriormente anzi, sentendo quella imponente forza risucchiare la propria verga, egli rispose muovendosi con maggiore decisione e vigore, sfidandola mentre si avventata sul suo collo: fu proprio in quel momento che Dorian subì una nuova stranezza, senza però rendersene conto, ovvero quando la donna staccò la sua testa dal proprio collo per poi guardarlo negli occhi ed infine mordere con violenza il suo labbro fino a fargli male. Il dolore in quegli istanti fu incredibilmente atroce ed intenso, eppure, chissà perché, egli avvertì contemporaneamente la stretta intorno al proprio membro farsi ancora più decisa e travolgente, fornendo all’uomo un piacere indescrivibile che si mescolò alla sensazione spiacevole di prima: Leben sapeva perfettamente come torturare e divertirsi con Dorian, cedendo lentamente a quella recita ma tenendo sotto controllo la situazione, riuscendo persino a godersi lo spettacolo. Il moro era semplicemente senza parole, quasi con il cervello in pappa per quel mix intenso di emozioni, ovviamente senza mai smettere di muoversi contro il meraviglioso corpo di “Alice”: egli la guardò negli occhi, boccheggiando sonoramente ed osservando come un rivolo di saliva li stava unendo dopo quel bacio doloroso ma incredibilmente intenso. Dorian era praticamente cotto a puntino e quando vide la lingua di Leben muoversi sul suo viso, si godette il momento, lasciandola libera di vagare sul suo volto e di gustarsi il suo liquido scarlatto: quella particolare attenzione sul proprio sangue fu presa dal moro come un perverso feticcio della donna, ignorando del tutto il fatto che, in verità, ella lo considerava come un mero assaggio di quello che sarebbe diventato il suo pasto.

    Oh Alice… quello che sta per impazzire sono io. Tu sei incredibile, sento che potrei continuare così per sempre.
    Parole folli, dettate da un uomo che non stava minimamente ragionando ma che si stava abbandonando al più profondo ed inteso dei propri istinti: la propria verga dura e bollente pulsava dentro le carni di Leben, combattendo quella forza risucchiante ad ogni affondo, sprofondando sempre di più verso il piacere, mentre i propri occhi azzurri fissavano quelli rossi e scintillanti della donna.
    Già, erano davvero brillanti. Sembrava che anche loro fossero in fiamme come la situazione dentro quell’ascensore, eppure Dorian non immaginava minimamente che quella era la manifestazione della Fame di Leben, la quintessenza di quel mostro che lo aveva puntato in quel pub, attirato e provocato fino a quel punto; chiunque sano di mente a quel punto, guardando la vera natura negli occhi di quella creatura fuggirebbe via all’istante. Dorian però non lo fece. Preso dalla passione e dal desiderio di godere ancora insieme a lei, egli avrebbe azzerato nuovamente la distanza che separava le loro labbra, impegnandosi in un bacio intenso ed appassionato, mentre il proprio corpo non cessava di scontrarsi con violenza contro quello di Leben, ormai ubriaco di piacere: l’ultima possibilità del moro era appena sfumata con quel semplice bacio, la vittoria della zombie era ormai su tutta la linea, ed ella ben presto si sarebbe goduta il premo per tutte le sue fatiche; ovviamente stiamo parlando di Dorian, in tutta la sua interezza, corpo, mente ed anima.

     
    .
  8.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    7,234
    Location
    Dietro di te OwO

    Status
    Anonymous
    Dorian si dimostrò sempre più un amante passionale, cosa che Leben non poteva che apprezzare. Passionale e attento, anzi... ma purtroppo la sua attenzione era riservata totalmente alle curve della propria compagna e non ai particolari ferini che notare gli avrebbe probabilmente salvato la vita. Non che a quel punto scappare avrebbe fatto una qualche differenza per Leben, lei aveva agganciato la preda e ora che l'aveva assaggiata non poteva assolutamente lasciarla andare. Gli occhi luminosi che avevano cercato di spaventarlo vennero ignorati, ed ella non poté far altro che prendere l'avvenimento come una nota del destino. Lo baciava con fin troppa enfasi, alternando un assaggio al puro gusto di far sparire la propria lingua nella sua gola, senza quasi rendersi conto di quanto avesse esagerato in quell'ampio ascensore. Le venne in mente che avrebbe dovuto quietarsi, riprendere "fiato" (cosa che nella sua mente la faceva ridere ovviamente) e rimettere la maschera al proprio posto. Sospirò al pensiero, e ciò le ricordò di riprendere a respirare e affannarsi. Aveva voglia di graffiarlo... infilargli gli artigli nel petto e disegnarsi degli ampi squarci verticali che sarebbero stati divinamente sul suo torace scolpito e asciutto, inzuppandogli la camicia di quel succoso nettare scarlatto... ma si trattenne, mordendosi a sangue le labbra e mordicchiando lui, proseguendo l'effusione in un perverso scambio del rispettivo sangue. Un cocktail di entrambi che lei bevve con gioia. E in tutto questo i suoi fianchi si muovevano, affammati quasi quanto lei, gustandosi il membro dell'umano con crescente apprezzamento. Le dimensioni erano assolutamente da sistemare, ma il sapore... il sapore era qualcosa di incredibile, che sarebbe bastato perfettamente per far venire la zombie una, due, forse addirittura tre volte. Stava giusto per raggiungere un primo apice quando l'ascensore si fermò e una voce robotica li avvertì che la loro destinazione era stata raggiunta. Leben si irrigidì solo un momento, chiudendo gli occhi per cercare di riprendere il controllo e mascherare la fame. Sentiva che il Gebiss cominciava a farsi impaziente, segno che le sue sclere si sarebbero presto tinte di nero se non si fosse controllata. Lo fece, cogliendo l'attimo per staccarsi dal bacio, in tempo per rispondere a tono a Dorian.
    Anhche io... Tra un bacio e l'altro, fece scorrere la bocca lungo la sua mascella, passando per lo zigomo, fino a raggiungere l'orecchio e parlarci praticamente contro. ... ma sembra che l'ascensore non sia d'accordo con noi..
    Ridacchiò a labbra chiuse, un suono cristallino e tagliante com'era lei, levando le dita dal petto dell'uomo per rendersi conto di averle passate più e più volte sotto la sua giacca, sulle ampie spalle e soprattutto lungo la scollatura della maglietta, dove sul collo erano visibili i segni lasciati dal suo rossetto ma anche dai suoi graffi e morsi. Sorrise del proprio operato, allontanando il viso per ammirarlo e passandoci sopra le unghie rosse. Era tornata nella propria parte, e ansimava proprio come avrebbe fatto se fosse stata viva in quel momento: come una a cui era appena stato negato un orgasmo faticosamente guadagnato. Che ne pensi... di proseguire il nostro discorso sull'eternità... in camera nostra?
    Si riferiva ancora alla sua uscita riguardo il continuare per sempre, e non nascose una nota di ironia poco oltre lo sguardo divertito: se quel giorno si fosse davvero nutrita di lui, allora di sicuro avrebbero passato un'eternità insieme... lui sotto forma di anima nel Labirinto, lei andando a trovarlo per abusarne quando gradiva. Non sarebbe stata affatto una cattiva idea, in effetti.
    Con non poca fatica e un'espressione di dispiacere, dopo quelle parole Leben abbassò le cosce nel tentativo di ricomporsi, fingendo una fatica nel staccarsi e riprendere fiato che non provava solo a metà: strapparsi quello splendido e delizioso pasto dalla gola non fu affatto facile. Le porte dell'ascensore si aprirono giusto in tempo per mostrare, a una coppia di signori attempati che lo attendevano, il vestito di Leben che tornava ad aderire perfettamente al suo didietro gonfio e marmoreo. Si concesse di sorridere smagliante, facendo un passo davanti a Dorian per stargli di fronte e concedergli dunque di sistemarsi con il favore della sua figura a coprirlo dagli sguardi indagatori dei due. Ebbe circa qualche secondo, prima che con un cenno del capo i due vecchietti entrassero per accomodarsi alle sue spalle. Fortunatamente, anche se Dorian non fosse stato abbastanza svelto, "Alice" si dimostrò estremamente pratica di cinture e cerniere, aiutandolo a dovere. Dopodiché, proprio come se non fosse mai successo nulla dentro quell'ascensore, proprio come se l'aria non fosse pesante e pregna di odore di sesso, i vetri appannati con diverse orme sopra, e loro entrambi visibilmente scarmigliati e rossi in viso (Più Dorian, visto che era umano mentre lei una distratta imitatrice), Leben salutò con un'elegante mezza riverenza e un altrettanto sommesso "Buonasera", dirigendosi fuori dall'ascensore. Avrebbe aspettato che il suo accompagnatore uscisse ma soprattutto che l'ascensore iniziasse a scendere, per rendersi conto che la loro stanza era a circa 20 lunghi passi e che il piano sembrava completamente vuoto. Le parve l'occasione perfetta per distrarre Dorian da tutti gli strani segnali d'allarme che avrebbero potuto accendersi in lui ora che aveva suo malgrado il cazzo nei pantaloni, non soddisfatto perlopiù. Dunque, dopo avergli riservato uno sguardo che prometteva indicibili piaceri, si voltò e si scostò i lunghissimi capelli per raccoglierli in una falsa coda e portarli al lato destro del collo, posandoli davanti al seno. Già così la vista del suo vestito da dietro era a dir poco ipnotica, ma solo dopo che con unico gesto levò la pelliccia dal collo iniziò il vero spettacolo. La schiena a quel punto era esposta per metà, dove il vestito congiungeva in una cerniera che pregava solo di essere tirata giù. Avrebbe potuto chiederlo a Dorian, certo, ma non era quello il piano... gli fece intendere che avrebbe potuto farlo, ma se anche avesse fatto un passo verso di lei, ella avrebbe iniziato invece ad avanzare, lentamente, con quella sua camminata da passerella in grado di ipnotizzare persino il più freddo dei guerrieri (e avevano già appurato che non fosse il caso di Dorian). Durante la camminata, Leben tirò giù la cerniera con la stessa facilità ed eleganza con cui aveva sfilato la sciarpa di pelliccia, sempre camminando, lasciando che il tessuto nero mettesse in evidenza il sollevarsi e abbassarsi dei glutei alti e sodi, che vennero scoperti sulla sommità solamente quando la cerniera finì, esponendo le fossette di venere e la "Y" perfetta formata dalla loro unione. Si sarebbe fermata solo dopo i famosi e infiniti 20 passi, uno, dopo l'altro, proprio davanti alla camera ma senza voltarsi verso la porta fino all'ultimo, lasciando a quel punto scivolare il vestito, finalmente, lungo tutto il corpo, in unico e frusciante rumore che rimbombò per il corridoio vuoto come il fendente di una spada. Una volta che l'indumento cadde a terra in un mucchietto nero, ella lo scavalcò sollevando lentamente prima l'una, poi l'altra gamba, per poi afferrarlo da dietro con il tacco e scalciandolo via in modo che volasse proprio ai piedi del suo compagno, o comunque molto vicino. Notò solo in quel momento la presenza di telecamere proprio davanti a sé, in alto e alla fine del corridoio, e si concesse un sorrisetto verso la loro direzione prima di voltarsi di sbieco a fissare Dorian, sperando che a quel punto tutto fosse andato come aveva previsto: lasciarlo imbambolato a fissare lo spettacolo del suo corpo esposto in quel modo, e se così non fosse stato... beh, anche trovarselo direttamente dietro non sarebbe stato un fallimento, l'essenziale era evitare la fuga. In ogni caso, rimasta completamente nuda a eccezione dei tacchi e delle splendide autoreggenti, si sarebbe voltata per poggiarsi sulla porta, le braccia stese dietro la schiena, il petto fieramente esposto, la pelle candida messa in estremo risalto dal nero dell'onice e delle calze. Fortunatamente la pancia non era ancora così visibile da non poter essere scambiata per semplice formosità. Guardò verso di lui...
    Apri tu?
    Infine un sorriso aperto, complice e insinuante... come se quella dovesse essere una proposta e una battuta al contempo. Se il piano avesse funzionato Dorian sarebbe stato abbastanza distratto da seguirla nel suo personale inferno senza protestare, se invece così non fosse stato... beh, ce lo avrebbe portato lei stessa.
     
    .
  9.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Hentai Member

    Group
    Member
    Posts
    555

    Status
    Anonymous
    La voce robotica arrivò in tutta la sua freddezza artificiale alle orecchie di Dorian, andando a stemperare l’atmosfera bollente che si era creata tra i due amanti: il moro si sarebbe staccato da quell’intenso bacio a malincuore, sentendosi ancora il labbro dolente, dal quale fuoriusciva il proprio sangue che si era mescolato con quello di “Alice”, osservando come la donna stesse cercando di ricomporsi, per poi separarsi da lei. Lo spadaccino avrebbe dunque lasciato la presa delle mani sul corpo della zombie, così come il membro che fuoriuscì all’esterno, portando su di sé i densi umori raccolti all’interno di quel piacevole antro: egli stava per rispondere a tono alle parole di Leben quando avvertì le porte dell’ascensore aprirsi alle proprie spalle, il che lo fece irrigidire per qualche secondo; aveva la tremenda sensazione che ci fosse qualcuno dietro di loro ad osservarli ma, fortunatamente, vi era la presenza di “Alice” (ironico, non vi pare?), che si mise prontamente tra il moro ed i due anziani, offrendogli i secondi necessari per sistemarsi senza essere visto. Dorian rimase a guardare il vetro di fronte a se, ricomponendo frettolosamente il membro ancora duro e sporco all’interno dei pantaloni, mossa difficoltosa poiché era ancora tremendamente insoddisfatto ed eretto: inutile dire che, una volta rimesso a posto il proprio arnese, il gonfiore del cavallo dei pantaloni sarebbe stato molto evidente, ma avendo una donna del genere come compagna, chiunque si ritroverebbe in quelle condizioni. Fu così che, dopo pochi secondi, lo spadaccino si sarebbe voltato mettendosi al fianco di Leben, per poi uscire dall’ascensore e salutare la coppia di anziani: il moro sarebbe poi rimasto a guardare le porte metalliche chiudersi, voltandosi verso la sua compagna e rimanendo semplicemente estasiato ed incredulo di fronte alla meraviglia che aveva di fronte a se. Difficile credere che un corpo del genere possa appartenere ad una zombie, così come è buffo il fatto che delle membra di un cadavere possano far sentire così vivo un uomo, eppure fu ciò che accadde a Dorian in quel corridoio d’albergo. Le iridi azzurre del moro si persero in ogni singola curva che disegnava quel corpo perfetto, avvolto da un vestito che ne esaltava ulteriormente le qualità: egli fece un passo in avanti senza dire nulla, allungando la mano per poter toccare quella meraviglia ma, non appena la vide avanzare lenta e sinuosa come se fosse su una passerella, decise di seguirla a qualche passo di distanza, godendosi ogni singola falcata, ogni singolo sussulto di quel fondoschiena sodo, fino a quando non si fermò e le sue vesti non furono a terra, rivelando tutta la sua bellezza. Lo spadaccino deglutì sonoramente una buona dose di saliva mentre il cuore gli esplodeva nel petto, un po’ come il membro all’interno dei pantaloni, sempre più tesi per via della vistosa eccitazione dell’uomo: egli vide poi il vestito venirgli lanciato addosso e fu a quel punto che Dorian ebbe un’idea piuttosto ingenua e banale, ma che volle lo stesso mettere in pratica per rendere la situazione un po’ più piccante (come se non fosse già abbastanza piccante di suo). Lo spadaccino si sarebbe dunque chinato verso il basso per raccogliere l’indumento di “Alice” e senza essere visto, avrebbe lasciato cadere a terra la chiave della loro stanza, per poi alzarsi e portarsi al volto quel vestito, annusandone l’inebriante profumo ed avanzando verso di lei come se nulla fosse, sperando che ella fosse più concentrata su di lui e sugli effetti che gli causava, piuttosto che sulla chiave appena caduta: a quel punto, una volta che fu giunto verso la porta della loro stanza, Dorian avrebbe dato a Leben l’impressione di trattenersi con tutte le sue forze dal saltarle addosso, guardandola con occhi carichi di desiderio mentre si portava l’indumento nero nella tasca sinistra dei pantaloni mentre con la destra cercava la chiave nell’altra tasca. L’espressione complice ed eccitata del moro avrebbe lasciato il posto ad uno sguardo piuttosto sorpreso e preoccupato, mentre la mano destra continuava a tastare la tasca dei pantaloni, fingendo di cercare l’oggetto smarrito.
    Accidenti, eppure ero convinto di averla qui… ma dove sarà andata a cacciarsi?… Oh, eccola lì!
    Mi deve essere caduta mentre ho raccolto il tuo vestito… Non è che ti dispiacerebbe prenderla, Alice?
    Ti basterebbe solo chinarti per raccoglierla…

    Se all’inizio le parole del moro furono pronunciate trasmettendo una sorpresa e preoccupazione, alla fine del suo discorso Dorian non riuscì proprio a trattenere un minimo di malizia, accompagnata da un mezzo sorriso: egli sarebbe rimasto poi fermo accanto alla porta, osservando il corpo di Leben pronto a piegarsi in avanti per cogliere la chiave caduta dal maldestro spadaccino. Fu a quel punto, ossia quando vide il sensuale corpo di “Alice” piegarsi in avanti di fronte a sé, dandogli dunque le spalle, che Dorian concretizzò la propria idea, azzerando la breve distanza che lo separava da quelle forme tanto invitanti quanto maledettamente mortali: le mani del moro avrebbero afferrato e stretto con decisione il seno esposto di Leben, la quale si sarebbe trovata sovrastata dallo spadaccino, posto dietro di lei, avvertendo chiaramente la sua dura erezione che si strusciava contro la sua intimità, separata solamente dal tessuto dei suoi pantaloni.
    Fammi capire bene… Dopo quello che c’è stato nel taxi, dopo ciò che accaduto all’interno di quell’ascensore e dopo la tua piccola sfilata di poco fa, credevi davvero che me ne sarei rimasto fermo e buono a guardarti?
    Oh no, Alice, avrò pure l’apparenza di un freddo uomo londinese ma di fronte a te, al tuo corpo ed al modo in cui mi provochi, non riesco a rimanere impassibile. Anche un ghiacciaio si scioglierebbe al mio posto e persino un morto potrebbe prendere vita sotto la tua sensuale influenza.

    Dorian disse quelle parole chinandosi in avanti sul corpo di Leben, facendo aderire il proprio petto contro le spalle di lei, sussurrando quelle parole con un tono di voce estremamente caldo e voglioso, anche se l’ultima parte di quel discorso era assai comica vista la vera natura del soggetto: le proprie mani non sarebbero state ferme nemmeno per un istante, troppo prese a stringere, stimolare e stuzzicare con desiderio quel seno generoso, quasi come se avessero una propria volontà, non tanto distante da quella del moro. Egli avrebbe quindi spinto con forza il proprio bacino contro quello di “Alice”, facendole sentire chiaramente l’erezione che aveva abbandonato poco fa, quasi come se quest’ultima volesse manifestare tutto il suo disappunto per quella separazione: a quel punto, avvicinando le labbra al lobo dell’orecchio destro di Leben e dopo averlo morso leggermente, Dorian avrebbe sospirato pesantemente, facendo vibrare il suo timpano con il calore del suo fiato, per poi rivolgersi a lei con una risposta alla sua proposta.
    Che ne dici invece di aprire insieme? D’altronde si sa, certe cose vengono meglio se fatte in due, o sbaglio?
    L’ultimissima possibilità di fuga era ormai sfumata ed il moro si era stretto ed avvinghiato al proprio boia, pronto a raggiungere insieme a lui il patibolo: ivi egli avrebbe scoperto l’entità della sua condanna, così come la vera essenza della donna che stava stringendo e desiderando con così tanto ardore, un sentimento così vivido ed intenso che non avrebbe di certo stonato all’interno del Labirinto, insieme alle urla di dolore delle altre anime strazianti condannate a vagare in quel luogo.
     
    .
  10.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    7,234
    Location
    Dietro di te OwO

    Status
    Anonymous
    Cercare di far distrarre un cacciatore intento a studiare la preda era un'impresa piuttosto utopica, ma questo Dorian non poteva saperlo dal momento che ancora, ingenuamente, pensava a Leben come ad "Alice", la dolce presto-mammina in cerca di compagnia e affetto. La zombie fece dunque "orecchio da mercante", ignorando il flebile e quasi impercettibile tintinnio prodotto dalle chiavi che venivano posate sul pavimento con estrema cura, sorridendo tra sé quasi di tenerezza nell'osservare l'uomo compiere il proprio piano, che dal suo punto di vista doveva essere addirittura subdolo, probabilmente il massimo della "malvagità" che ci si potesse aspettare da un uomo puro come sembrava lui. Leben aveva decisamente molto "occhio" per i puri di cuore, anzi, più che occhio... naso, poiché era come se potesse odorarne la bontà semplicemente attraverso i pori della pelle, come pregustando la sfumatura dolce che la loro carne avrebbe avuto. E lei aveva annusato Dorian più e più volte, inspirando a pieni polmoni e gustandosi ogni singola goccia di saliva, sudore o fluido si fosse lascio sfuggire, anche dal suo piacevole membro. Quindi sì, fece finta di nulla e si limitò a concedere ancora qualche istante al proprio teatrino, certa di cedere completamente alla fame una volta piombati dentro alla camera. O forse no, forse avrebbe potuto resistere... con il giusto antipasto. Il suo tono di voce era malizioso quanto quello di Dorian quando alla fine, dopo essersi lasciata sfuggire un sospiro eccitato, ella parlò.
    Oh, ma certo... vedrò subito di rimediare alla tua svista.
    Con il solito portamento felino, Leben raggiunse le chiavi in poche falcate, deliberatamente lente e sinuose. Solo una volta giunta davanti alle incriminate si piegò a 90° gradi, le gambe toniche tesissime, il braccio sottile e pallido altrettanto steso mentre l'indice, dalle dita curate, afferrava l'anello che legava le chiavi a mo' di uncino. In un'altra situazione si sarebbe incuriosita per la scelta terribilmente antiquata del mazzo, ma in quella determinata situazione era troppo impegnata a guardare Dorian. Sì, perché nonostante fosse di schiena non perse occasione per guardare di sbieco l'uomo, tentatrice più che mai mentre mostrava il proprio corpo nudo della sua interezza, dal sedere sodo, alle labbra brillanti di umori nascoste tra esso, fino alle lunghe gambe tornite. Una volta prese le chiavi le fece roteare intorno all'indice, mentre si rialzava sorridente, giusto in tempo per ritrovarsi l'umano contro la schiena. Sospirò come se ne avesse bisogno, anzi, inspirò a fondo, lasciandosi sfuggire un sibilo tra i denti candidi, come se non potesse trattenere in alcun modo la voce. Da quella stessa posizione, una volta in piedi, piegò il braccio e portò la mano che non sorreggeva le chiavi ad accarezzare la mascella di Dorian, porgendogli le chiavi con l'altra.
    Cercavi... queste?
    Nell'esatto istante in cui pronunciò quella parola, il significato della domanda venne stravolto dai suoi movimenti, poiché se anche gli stava porgendo il piccolo passepartout, al contempo inarcò la schiena e il bacino per sporgere le natiche, spingendole contro il membro ancora costretto nei pantaloni, lasciando intendere quanto poco credesse che fossero le chiavi, ciò che Dorian cercava davvero. A quel punto sarebbe bastato ben poco per far sì che l'intimità umida di Leben infradiciasse la patta dei pantaloni dell'uomo, già ampiamente messa alla prova dalle precedenti effusioni. Le sue parole furono l'invito a nozze perfetto, di cui la zombie non aveva certo bisogno, ma che comunque servirono a provocarle una sentita e breve risatina, che sarebbe potuta essere molto più fragorosa in circostanze diverse. Se solo Dorian avesse saputo che il morto vivente era lei...
    Le tue parole mi lusingano, Dorian adorato... penso proprio che dovrò assicurarmi che tu dica il vero...
    Apriamo.

    Lo lasciò lì, con quell'ambigua uscita che suonava più come un'ennesima velata minaccia, più che felice di avviarsi finalmente verso la camera, trascinandosi Dorian appresso. Lo afferrò per un polso, baciandolo per distrarlo, dopodiché con movimenti veloci ma studiati fu ella stessa ad appoggiarsi alla porta tra un bacio e l'altro, aprendola ed entrandovi dentro senza smettere un istante di leccare o mordere le labbra che stava imparando a conoscere così bene. Il sangue sgorgava timido e a piccole gocce dai graffi, ma ciò non ne limitava in alcun modo il gusto che, ogni singola volta, la faceva sospirare. Se Dorian l'avesse assecondata, si sarebbero ritrovati a entrare nella camera con enfasi degna di un film: entrambi intenti a baciarsi, toccarsi, stringerli e graffiarsi, avvinghiandosi l'una all'altro e viceversa per ogni singolo metro che li separava dal letto, verso il quale Leben in particolar modo cercava di trascinarlo. Richiudendosi la porta alle proprie spalle e gettando la chiave a terra proprio sulla soglia, la zombie si sarebbe assicurata che l'uomo che non potesse più sfuggirle, non tanto con la violenza per il momento... bensì con la passione. Lo baciava come se dovesse berlo, come se volesse divorarlo, come se ogni singolo bacio, ogni morso o leccata fosse occasione per nutrirsi di lui. Che... in effetti era proprio ciò che Leben aveva intenzione di fare, appena possibile.
    Scopami ancora, Dorian... scopami fino a perderti del tutto...
    Detto ciò lo avrebbe guidato sul letto, spingendolo con non troppa delicatezza sul materasso, per poi salirgli sopra a cavalcioni e incrociate le dita alle sue, portando le sue mani contro il copriletto per impedirgli di muoverle, ma senza usare tutta la propria forza. Iniziò subito a muovere il bacino, inzuppando maggiormente i suoi indumenti che aderendogli addosso avrebbero reso sempre più sensibile la sua carne, permettendogli di distinguere la forma della sua vulva in ogni singola, morbida contrazione. Voleva che lottasse per liberarsi, che morisse dalla voglia di toccarla, di afferrarla, di prenderla per i glutei e fotterla come mai aveva fottuto qualcuno. E solo quando fosse impazzito di desiderio per lei... allora gli avrebbe mostrato il suo vero volto. Gli leccò il collo, passandovi sopra un canino sguainato in tutta la lunghezza, risalendo fino all'orecchio per succhiarne il lobo.
    Muoio dalla voglia di mangiarti...
    E quella frase, che poteva suonare come una mera provocazione sessuale, fu probabilmente la prima grande verità dell'intera serata.
     
    .
  11.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Hentai Member

    Group
    Member
    Posts
    555

    Status
    Anonymous
    Per quanto Dorian credesse di essere l’uomo più fortunato di tutta Londra, in quel momento egli era sull’orlo di un nero baratro colmo di dolore, disperazione e follia, eppure bastarono delle movenze sensuali, un corpo nudo e perfetto ed una voce calda e maliziosa per spingerlo a lasciarsi cadere in quella tetra voragine: nel momento in cui Greyback si avventò su di “Alice”, egli pensò di avere tutto sotto controllo, di essere l’uomo alfa che prende ciò che desidera e lo fa suo, anche usando una certa dose di forza, eppure egli non era che un semplice burattino nelle mani di un mostro vizioso e famelico quale la nostra cara Leben. Noncurante del pericolo e della vera natura della donna, lo spadaccino avrebbe stretto con decisione il suo seno generoso e pieno, spingendosi con il bacino contro quel fondoschiena perfetto, facendole sentire quanto fosse dura ed impaziente la propria verga all’interno dei pantaloni: successivamente i due amanti, avvinghiati l’uno all’altra ed intenti a scambiarsi effusioni a dir poco bollenti e peccaminose, sarebbero riusciti ad entrare nella stanza pernottata da Dorian, l’anticamera del suo personale inferno per quella sera. Il rumore della porta che si chiuse alle loro spalle sanzionò la definitiva condanna dello spadaccino, il quale finì steso sul letto con la bella non morta sopra di lui, intenta a stimolarlo ulteriormente, bloccandogli contro il copriletto quelle mani che volentieri si sarebbero portate su quel corpo perfetto, pronte a stuzzicarla ed a stimolare i suoi punti più sensibili.
    Oh si, Alice… non intendo fare nient’altro per tutta la notte… Muoio dalla voglia di scoparti, di farti mia in ogni angolo di questa stanza.
    La voce di Dorian si sarebbe fatta sempre più calda e profonda, così come il desiderio che stava nuovamente divampando nel corpo dell’ignara vittima: Greyback avrebbe cercato di muovere le proprie braccia per cercare di liberarsi da quella presa ma non vi riuscì immediatamente, notando una notevole resistenza da parte di Alice. Per pochissimi istanti nella mente del moro risuonò nuovamente un campanello d’allarme, un ultimo avviso che il proprio cervello stava cercando disperatamente di comunicargli, ma che tuttavia venne nuovamente ignorato grazie alla leccata di Leben sul proprio collo, mandandolo definitivamente in tilt: gli occhi di Dorian si chiusero ed un pesante sospiro venne emesso dal giovane che successivamente avrebbe puntato i piedi sul materasso per poi piegare le ginocchia e cercare di spingere in avanti “Alice”con quanta forza potesse, in un semplice tentativo di distrarla per riprovare a liberarsi. Se quella mossa fosse andata a buon fine, Leben si sarebbe trovata spinta in avanti, con il volto di Dorian ben incastrato in mezzo al suo seno, mentre le mani del moro si sarebbero portate prima lungo il proprio busto, per poi raggiungere il corpo della zombie, stringendo con desiderio le sue natiche pressoché perfette.
    Questa volta nessuno ci disturberà, Alice. Ora sono pronto a soddisfare tutte le tue voglie!
    Greyback avrebbe cercato di trasmettere tutta la determinazione ed il desiderio che sentiva con quelle parole, anche se sarebbero risultato ovattate visto che la propria bocca era ormai a stretto contatto con le tette di Leben: egli successivamente avrebbe intrappolato il capezzolo sinistro tra le proprie labbra, succhiandolo avidamente insieme a buona parte del seno, lasciando che la propria lingua iniziasse a lavorarsi quella pelle morbida ma stranamente incredibilmente fredda. A quel punto Dorian avrebbe dovuto sentire chiaramente che non c’era alcun battito cardiaco in prossimità della mammella che stava succhiando, ma oramai il proprio cervello era bello che andato, infatti la propria mano destra si stava già portando sulla patta dei pantaloni per poter tirare fuori la propria virilità ed unirsi una volta per tutte alla donna che lo aveva stregato all’Irlandese Volante, provocato in maniera sublime sia durante il tragitto che all’interno dell’hotel e che ora stava giacendo con lui su quel letto. La verga del moro svettò fuori dai pantaloni ormai macchiati dei succhi di “Alice”, puntando direttamente alle grandi labbra imperlate di umori, pronta ad unirsi nuovamente a lei ed a consumare senza interruzioni quella perversa unione: Leben avrebbe avvertito le proprie carni dilatarsi per il passaggio del membro di Greyback, un pezzo di carne che non riusciva sì a reggere il confronto con gli standard della zombie, ma che in quel momento sarebbe stato estremamente piacevole per via del rovente calore che lo avvolgeva, dissipandolo dentro al suo corpo freddo e morto. Dorian ormai aveva perso la testa per “Alice”, sancendo così una vittoria su tutta la linea per la zombie, la quale a quel punto non avrebbe più avuto bisogno di continuare quella recita, sicura che la propria preda non avrebbe avuto modo di fuggire. La caccia poteva dirsi conclusa ed adesso la predatrice avrebbe avuto tutto il diritto di gustarsi un pasto ampiamente meritato, alle spese ovviamente dell’ingenuo Greyback, un uomo che non era riuscito a dimostrarsi tale, cedendo troppo facilmente alle tentazioni offerte da Leben, un mostro in grado di farsi desiderare persino dalla propria vittima. Dorian non sarebbe più stato lo stesso dopo quella notte, questo è poco ma sicuro, ma sarebbe diventato una persona migliore, più attenta e diffidente, oppure si sarebbe lasciato coinvolgere dalla malvagità e dalla perversione di quel mostro di donna di nome Leben?
     
    .
  12.     +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    7,234
    Location
    Dietro di te OwO

    Status
    Anonymous
    Leben aveva capito subito che Dorian sarebbe stato un boccone prelibato, ma più stava con lui e si godeva la sua passione così pura e ingenua, più al desiderio della carne si aggiungeva quello di corromperlo e tenerlo tutto per sé. Sentirsi importante e venerata per Leben era essenziale, e l'uomo stava riuscendo in tutto e per tutto a farle sentire quanto la desiderasse nonostante cogliesse tutti i segnali inquietanti che ella gli stava volutamente lanciando. Sentiva distintamente gli istanti in cui si irrigidiva appena perché, da qualche parte nel suo cervello, aveva paura... e dunque sapeva anche che, semplicemente, in onore della brama che provava, ignorava quella stessa paura. Stava mettendo il proprio desiderio prima dello spirito di sopravvivenza e questo, agli occhi di Leben, lo rendeva interessante e addirittura "quasi" degno di stima. Un umano in grado di concedersi così facilmente all'oblio era qualcosa di raro, che andava preservato. Peccato che lei avesse così fame... una fame davvero mortale. Ma ciò non significava che non potesse divertirsi e decidere di risparmiarlo, magari aiutandolo anche a rimanere abbastanza in forze da sopravvivere a qualche suo morso. Era decisa dunque a sfruttare tutto ciò che poteva per tenere il desiderio di Dorian sempre così alto, anche quando avesse scoperto la verità... il ché sarebbe avvenuto probabilmente a breve. Quando il guerriero cercò di liberarsi lei non fece troppa resistenza, all'inizio, lasciandogli anzi tutto lo spazio per toccarla, succhiarla e baciarla sul seno... ma quando venne il momento di liberare l'erezione che cominciava a stare stretta nei suoi pantaloni, con uno scatto decisamente troppo repentino e una forza decisamente TROPPO superiore a quella che aveva dimostrato fino a quel momento, Leben gli afferrò i polsi e li riportò contro il materasso, stavolta bloccandoli lì e tenendoli fermi. Scosse molto lentamente la testa, sorridendo al suo vero modo per una volta: infinitamente più malizioso, ma soprattutto più letale, mostrando una fila di perle bianche da cui però cominciavano ad allungarsi 4 canini ben più pronunciati del normale, canini che lei si leccò, uno ad uno, la cui luce risaltava a causa del fatto che nella stanza vi era solo la flebile luminescenza di una lampada a illuminarli, e la sua chioma corvina le avvolgeva il viso cadendo a mo' di cascata sulle sue guance, ogni qualvolta ella si chinava su Dorian per baciarlo, o fissarlo... proprio come in quel momento.
    No no, Dorian... lascia che sia io a occuparmi di te. Hai detto bene: ora nessuno potrà più disturbarci... quindi lascia che mi goda ogni istante.
    Poteva sembrare ancora normale, certo. Per un istante apparve semplicemente MOLTO più bramosa di quanto fosse parsa in precedenza, ma poi Dorian avrebbe potuto sentire una sostanza viscida e densa avvolgergli i polsi, insieme a quelle che sembravano lingua grosse quanto il suo cazzo. Leben aveva infatti spalancato due bocche sui palmi delle mani, e da queste aveva prodotto due lingue che, dopo aver stretto bene gli arti dell'uomo puntarono le estremità verso il materasso e iniziarono ad allungarsi di botto, appuntendosi e irrigidendosi fino a creare due pali che raggiunsero il pavimento e vi si piantarono sopra. A quel punto la zombie si morse entrambi gli organi, strappandoseli e lasciando che rimanessero lì come costrizione per l'umano. Fatto ciò si raddrizzò per poterlo guardare meglio, ravviandosi i capelli all'indietro con entrambe le mani, ed esponendo i capezzoli divenuti estremamente turgidi e dritti grazie alla sua bocca, come a mostrargli meglio il risultato. Nel frattempo continuava a muovere sinuosamente il bacino, avanti e indietro e alle volte in circolo, come se stesse danzando per lui.
    Temo di doverti delle scuse, Dorian... devi sapere che non sono stata del tutto sincera con te. Ci sono tante cose che non ti ho detto sul mio conto... e altre su cui ho mentito.
    A quel punto Dorian avrebbe potuto percepire qualcosa di strano nell'intimità di Leben, perché la zombie creò una bocca tra le sue cosce e, con i denti di quest'ultima, movimento dopo movimento, afferrò la cerniera per tirarla giù, lentamente, risalendo poi in una lunga e lenta leccata. Fatto questo, senza mancare un solo istante di guardare l'uomo negli occhi e carpirne ogni emozione, mentre iniziava il proprio discorso la donna prese a scivolare lungo il corpo del suo amante, lasciando che sentisse quella strana intimità leccarlo fino all'ultimo secondo, anche i testicoli, per poi abbandonarlo mentre lei, nel suo modo lento e sinuoso, prendevo a baciarlo e leccarlo con la bocca vera: partendo dal collo, fino al centro dell'intero torace, percorrendone ogni centimetro e deviando solamente per assestare, di tanto in tanto, qualche morso qua e là: sul pettorale destro, su uno degli addominali a sinistra, alternandosi così fino a giungere ai fianchi e alla zona inguinale, evitando volutamente il suo sesso con la bocca, ma strusciandovi sopra il viso durante il suo passaggio, quasi fosse una pantera intenta a fare le fusa. Tra un assaggino e l'altro, parlava.
    Anzitutto... non mi chiamo Alice. E non sono una giovane madre indifesa abbandonata dal proprio compagno... Si toccò distrattamente la pancia, che in risposta sembrò quasi emettere un gorgoglio, una specie di sibilo. Sarò solo una madre.
    Ogni morso era abbastanza "passionale" e sentito da bucare leggermente la pelle e farvi uscire piccole quantità di sangue, ma mai abbastanza per diventare qualcosa di davvero incisivo. Non voleva ferirlo prima del tempo, e a ogni picco di dolore seguiva sempre una languida leccata, che raccoglieva il nettare divino e leniva i piccoli fori da cui usciva, regalandogli qualche brivido di piacere... o paura. Solo dopo aver giocato con un po' in quel modo raggiunse il suo sesso, spalancando la bocca e mostrando i canini con un sorriso, quasi volesse morderlo... salvo poi leccarlo solamente per tutta la lunghezza dell'asta, fino ad avvolgerlo completamente e accoglierlo in gola uno, due, tre volte... quanto bastava a tenerlo rigido e impedirgli di perdere vigore, impresa che per una bocca esperta e ben dotata come la sua non sarebbe dovuto essere un problema. Smise di trattenere la lingua, senza più nasconderne la lunghezza eccessiva, avvolgendola letteralmente intorno al cazzo e muovendola sinuosamente mentre succhiava. Si staccò solo dopo qualche tempo, con un sonoro risucchio, e allora arrivò la verità più difficile da digerire di tutte.
    Infine... temo proprio di non essere... "viva".
    Un nuovo sorriso, un'altra leccata profonda, come a distrarlo da quella frase e impedirgli di elaborarla al meglio. Lo prese di nuovo, e succhiò con ancora più voglia, sonoramente, quasi come se morisse dalla voglia di strapparglielo... e in effetti era vero. Quando si staccò tornò lentamente a risalire sopra di lui, strusciando durante il tragitto ogni singola forma contro il suo corpo, dai seni morbidi all'addome piatto, fino al pube perfettamente curato... finché non gli avvolse nuovamente le cosce ai fianchi e furono le "seconde" labbra, così umide da gocciolare, a tornare sopra di lui. Non lo accolse dentro di sé però, iniziò semplicemente a strusciarvisi sopra ancora, riprendendo a leccarlo da lì e sorridendogli di rimando. Doveva essere molto confuso a quel punto, ma lei trovò ancora una volta il modo di non permettergli di pensare troppo: una terza bocca si aprì in verticale tra le sue clavicole fino al centro dei seni, più spaventosa delle precedenti poiché ben in vista e sprovvista di labbra, ma comunque funzionale solamente a "sputare" fuori un ciondolo molto particolare, che una volta "libero" iniziò a brillare e i cui occhi che sembravano semplicemente disegnati si spostarono tutti quanti a fissare Dorian: era la lanterna di Leben. Una volta fuori la bocca si richiuse, rivelando una catena nera che prima non si notava e alla quale la lanterna era legata e dunque fungeva da ciondolo. La zombie afferrò quest'ultima e la aprì, finché da essa non tirò fuori una siringa piena di un liquido verde fluorescente, decorata con alcuni teschi che non le donavano un'aria molto rassicurante.
    Dal momento che mi piaci davvero tanto (devi credermi)... ho deciso di farti un regalo. Potrebbe darti qualche effetto collaterale all'inizio, ma ti assicuro che ti farà sentire come non sei mai stato prima. Lasciati andare con me, Dorian... e prometto di portarti in un mondo di piaceri che non hai mai neppure osato immaginare...
    Il passo finale sarebbe stato avvolgere ancora una volta il membro di Dorian per poterlo stimolare ma soprattutto tenere fermo, dopodiché Leben, sempre mettendosi in mostra e sorridendo, avrebbe puntato la siringa sulla vena più visibile dell'asta e vi avrebbe pompato dentro l'intero contenuto. Il suo amante avrebbe avuto il tempo di sentire un dolore pulsante in quel singolo punto, ma in brevissimo tempo se tutto fosse andato bene, il suo corpo avrebbe assorbito la sostanza rendendogli un piacere e un desiderio estremi, che avrebbero di certo surclassato il dolore. La droga donatale da Thresh aveva infatti effetti diversi a seconda del soggetto, ma i principali si ripetevano tutti: un incremento momentaneo della forza e della muscolatura, un estremo incremento delle dimensioni del sesso e della libido, uniti a una corruzione parziale dell'organismo che portava il fisico a essere estremamente più recettivo del normale, e anche molto meno debole alla fatica, nonché a produrre molto più sperma. In sintesi, da quel momento in poi Dorian avrebbe potuto durare ore senza mai stancarsi, addirittura giorni interi, senza contare che avrebbe ottenuto un cazzo in grado di soddisfare pienamente persino una "bocca buona" come Leben, che di sicuro poteva dirsi la creatura più ingorda che l'uomo avesse mai incontrato. Certo, l'era parso di aver sentito parlare di qualche piccolo effetto collaterale, come l'assuefazione... ma non era certo tipa da lasciarsi scoraggiare da così poco. Quindi gettò la fiala vuota da una parte e, con la lingua sempre intorno al cazzo appena punto, attese di poter ammirare il miracolo che le si stava per presentare davanti agli occhi...
     
    .
  13.     +3   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Hentai Member

    Group
    Member
    Posts
    555

    Status
    Anonymous
    Avete presente quando state facendo il più bel sogno della vostra vita ed improvvisamente le cose iniziano a precipitare, trasformando un viaggio onirico in un indicibile incubo? Ecco, Dorian tra poco lo avrebbe provato sulla propria pelle.
    Sebbene l’entusiasmo e l’eccitazione del moro fossero alle stelle, Greyback non poté non notare la velocità e la forza del movimento delle braccia di “Alice”,rimanendo piuttosto sorpreso per essere stato fermato in pochissimi istanti: sentendo nuovamente un’elevata pressione a livello dei polsi, Dorian si sarebbe bloccato, sgranando gli occhi e staccandosi dal seno della donna, tirando la testa all’indietro per cercare di capire che cosa stesse succedendo. In un primo momento l’eccitazione del moro scemò, allarmato da quella incredibile e repentina dimostrazione di forza, ed egli stava davvero per protestare nel tentativo di liberarsi, ma le sensuali parole di Leben raggiunsero le orecchie di Greyback, riaccendendo la propria pulsione dopo quella battuta d’arresto. Dorian aveva già aperto la bocca ed abbassato il viso per ritornare a riempire d’attenzioni il seno della donna quando una strana sensazione lo bloccò nuovamente, accompagnata da intensi brividi lungo tutta la schiena e ad un rumore che difficilmente avrebbe dimenticato: non appena il moro riaprì gli occhi e portò lo sguardo sulle proprie braccia, egli fu colto da un disgusto profondo, un orrore che nemmeno i suoi sogni più angoscianti erano riusciti a partorire, mettendolo di fronte invece alla dura realtà. Le palpebre dello spadaccino si spalancarono alla loro massima estensione mentre le iridi mettevano a fuoco quelle bocche spuntate dagli arti di “Alice”: la voce gli morì in gola mentre la bocca si spalancava in un espressione di sorpresa e di spavento, una visione davvero molto piacevole per gli occhi di Leben.

    C…cos...c…che…
    L’eloquio di Dorian in quegli istanti era chiaramente incomprensibile, poiché il suo stesso cervello faceva fatica a realizzare una cosa del genere: la propria voce divenne sempre più sottile mentre aumentarono gli ansimi, sempre più ravvicinati ed intensi mentre quelle iridi azzurre si sarebbero piantate ad osservare i canini di Leben mentre si allungavano in maniera disumana; sensuale, certo, ma per nulla rassicurante. Greyback serrò i pugni e cercò disperatamente di fare forza contro quelle costrizioni create dalla donna, ma ogni suo sforzo fu del tutto inutile: la predatrice era riuscita a bloccare il proprio pasto, il quale era visibilmente teso come una corda di violino, in un mix di terrore ed eccitazione, proprio perché ella mostrava soddisfatta i suoi capezzoli turgidi, grazie al lavoro fatto in precedenza da Dorian, continuando a danzare su quel membro che rispondeva al sensuale richiamo della carne. Il tono di voce di Leben a quel punto avrebbe acquisito un tono più sinistro, mantenendo comunque la propria carica erotica, spiegando al moro che molte delle parole che aveva ascoltato su di lei erano in realtà false, costrutti elaborati per arrivare esattamente a questo momento: mentre il cervello ormai in pappa di Dorian stava cercando di realizzare la propria situazione, l’incubo continuò a prendere forma di fronte a lui, per la precisione in mezzo alle cosce di Leben, tramite le sembianze di una nuova e spaventosa bocca. La zombie a quel punto avrebbe sentito il cuore di Greyback battere all’impazzata dentro al suo petto e visto la sua fronte imperlarsi di tante gocce di sudore, freddo, ed il suo volto trasformato in una maschera d’orrore: la voce di Dorian svanì definitivamente, lasciando spazio a rantoli e piccoli incomprensibili versi, al contrario del membro che invece continuava a pulsare in maniera oscena, sentendo come quella mostruosità lo aveva liberato e gli aveva offerto una piacevole leccata. Il moro voleva fuggire, voleva disperatamente andarsene via da quella camera, da quell’albergo, per tornare nei suoi monti ma ogni singolo sforzo che faceva veniva annullato di fronte all’immensa potenza e resistenza della zombie. Egli non poteva fare altro che rimanere lì fermo a subire, sentendo il corpo di quella donna che si strusciava contro il proprio, ascoltando quelle parole che peggioravano ulteriormente la situazione: ebbene sì, l’udito di Dorian riuscì ad udire quello strano gorgoglio proveniente dal corpo di Leben, ma inizialmente, egli aveva pensato che fosse il suo stomaco, sarebbe stato più naturale e meno traumatico, eppure quando realizzò che si trattava invece di una creatura che la donna portava in grembo, Greyback crollò. Ogni singolo centimetro del proprio corpo venne attraversato da intensi e prolungati brividi di terrore, mentre le gocce di sudore si accumulavano sulla fronte ed il cuore ormai sembrava sul punto di scoppiare per le eccessive contrazioni: i fori che Leben procurò su ogni parte del corpo di Dorian furono assai dolorosi, eppure con quelle lascive leccate, la zombie riusciva ad instillare nella mente del moro un mix perfetto di paura ed eccitazione, il cui picco culminò quando quelle fauci furono in prossimità del membro. Greyback a quel punto pensò al peggio, immaginando la propria carne dilaniata dal pube e strappata via con lo sprigionarsi di un fiume di sangue, invece accadde l’esatto opposto: una lingua mostruosamente lunga ed avvolgente cinse il proprio membro, seguita dalle labbra che lo spinsero dentro alla bocca di Leben, rischiando quasi di far venire il moro per quanto fosse incredibilmente eccitante ed intenso quel semplice movimento. Per pochi istanti Dorian ebbe come l’impressione di guardarsi dall’alto, osservando quanto fosse terrorizzato ma anche come fosse eccitato come una bestia in una situazione del genere: in poche parole, Greyback si faceva schifo da solo, non solamente per lo stato in cui si era ridotto ma anche per tutte le cose che aveva fatto prima di arrivare a quel punto; il taxi, l’ascensore, il corridoio, tutte quelle immagini percorsero velocemente la mente dell’uomo, annichilendo quasi del tutto il proprio spirito. Poi ci furono le nuove parole di Leben, una rivelazione che distrusse definitivamente Dorian e tutta la propria umanità, ovvero che ella non era viva: come una chiave di Volta, tutti i segnali d’allarme mandati dal cervello di Greyback, tutte quelle stranezze, presero forma e senso, dimostrando al moro quanto fosse stato stupido ed ingenuo fino a quel momento; i segnali c’erano stati ed anche tanti, ma lo spadaccino aveva altro per la testa ed ora eccolo qui, servito su un piatto d’argento ad una zombie incinta ed affamata di lui. Leben, non ancora soddisfatta, giocò ulteriormente con il proprio pasto, impedendogli di pensare grazie ad un nuovo ed intenso lavoro orale sul suo cazzo, il quale era ormai sul punto di venire dentro di lei: fortunatamente la zombie voleva mantenerlo ancora duro ed eccitato, preferendo staccarsi e strusciarsi su di lui fino a mettersi nuovamente sopra, cingendo le sue cosce e mostrando l’ultima bocca che sfoggiò la più inquietante e terribile rivelazione di quella sera; la sua lanterna. Se fino a quel momento Greyback sentiva di essere in trappola solo con Leben ed il suo feto, vedere gli occhi all’interno di quell’oggetto e notare come essi lo stessero fissando con interesse, incrementò esponenzialmente il proprio terrore, tanto da ignorare quasi la siringa che la zombie aveva tirato fuori apposta per lui, un dono che avrebbe cambiato in maniera definitiva la vita di Dorian. Quel singolo bruciore, quel fuoco che Greyback avvertì a livello del proprio membro, fu così intenso e travolgente da ridare la voce al moro, permettendo così alle orecchie di Leben di ascoltare delle vere e proprie urla di terrore misto a dolore: le grida furono costanti per i primi cinque secondi, dopo di che la voce di Dorian si sarebbe gradualmente deformata, aggravandosi sempre di più, fino a trasformarsi in un vero e proprio ruggito bestiale. La droga di Tresh entrò in contatto con il sistema energetico di Greyback come da programma ma accadde un imprevisto, qualcosa che nemmeno una creatura come Leben avrebbe potuto prevedere e che ben presto avrebbe dovuto affrontare: ciò che la zombie ignorava era che il sistema energetico di Dorian era già sotto l’effetto di una corruzione, un fenomeno che aveva avuto inizio proprio quando il giovane era entrato in contatto con qualcosa di antico e di tremendamente potente.
    La Lama Proibita.
    Con il passare del tempo e con l’utilizzo eccessivo della spada, Greyback subiva passivamente una corruzione lenta ma costante, una sorta di maledizione che corrodeva lentamente la propria anima e la propria umanità: la droga di Tresh funzionò come un accelerante, incrementando esponenzialmente quella corruzione, i cui effetti furono ben visibili agli occhi della zombie. A partire dunque dalla voce, resa più profonda e bestiale, i canini di Greyback si allungarono paurosamente, così come il resto delle ossa e dei muscoli, facendogli raggiungere i due metri e mezzo di altezza: Leben avrebbe potuto avvertire distintamente il rumore delle ossa e delle carni che si spezzavano, strappavano, rigeneravano ad un ritmo folle, mentre le unghie di mani e piedi si allungavano sino a diventare dei veri e propri artigli affilati come rasoi. La muscolatura ebbe come una sorta di esplosione che si sposò alla perfezione con l’incremento di forza della droga, rendendo il corpo di Dorian massiccio, estremamente tonico e possente, tant’è che quelle costrizioni iniziarono ad incrinarsi per via di quell’improvviso aumento di massa: a partire dal busto ed in tutti gli arti, la crescita dei peli ebbe un notevole incremento, ricoprendo quasi ogni zona del corpo con una folta pelliccia nera, mentre il viso si scurì e le orecchie si allungarono leggermente, quasi come se fossero state a punta. Le pupille di Greyback si assottigliarono, assumendo una qualità ferale, mentre le iridi mantennero sì il loro colore azzurro ma brillarono di un inquietante tonalità di verde, del tutto simile a quella della droga di Tresh: infine, come ultimo cambiamento ma non per questo meno importante, il membro di Dorian quadruplicò le proprie dimensioni, acquisendo una forma più affusolata e bestiale, mentre i testicoli si gonfiarono abbondantemente, fornendo così a Leben un bel giocattolo con cui cimentarsi. Il grido bestiale di Greyback, contenuto nella stanza grazie alle pareti insonorizzate, cessò dopo pochi secondi ed in un istante quella creatura scattò con il busto in avanti, tirandosi dietro le braccia per strappare via quelle costrizioni: finalmente libero, ma non più se stesso. Dopo quella dimostrazione di forza, Dorian avrebbe fatto capire chiaramente che non era più se stesso ma che era qualcun altro o meglio, qualcos’altro. Le proprie zampe, a questo punto, saettarono sulle natiche di Leben, artigliando quella carne così soda ed invitante, mentre il viso di Greyback si portò a pochi centimetri dal volto della donna, ansimando su di lei ed estraendo la grande lingua lunga, come se fosse un vero e proprio canide.

    Temo di doverti delle scuse. Ci sono tante cosa che non sai di me.
    Mentre disse quelle parole, Dorian azzerò la distanza che lo separava dal collo della donna, iniziando a leccare avidamente la sua pelle, facendo sentire quanto fosse calda, viscida e leggermente ruvida la propria lingua, mentre sotto di lei, si concludeva la corruzione di quella droga, proprio a livello dei genitali: i testicoli già gonfi presero a brillare della stessa lucentezza delle iridi di Dorian, trasmettendo poi quella luminescenza per tutta la lunghezza di quel membro, rendendolo una sorta di palo luminescente, un randello proibito del piacere. Esso infatti avrebbe iniziato ad emanare non solo una forte luce ma una massiccia dose d’energia che iniziò ad accumularsi in più punti, fino a formare dei rigonfiamenti, delle semisfere energetiche tutto’intorno all’asta di carne: queste formazioni avrebbero reso il membro ancora più voluminoso ed imponente, oltre a renderlo un vero e proprio concentrato d’energia proibita. Rafforzando la stretta sulle natiche e facendo sfoggio di tutta la nuova forza, acquisita con la droga, Dorian impalò Leben sul suo nuovo “giocattolino”, spingendola ad accogliere ogni singolo centimetro di quella mazza dentro di lei, allargando così le sue carni in maniera più che oscena, strappandole sicuramente gemiti ben più differenti rispetto alle precedenti volte.
    Ma prometto di esplorare con te questo mondo di piaceri.
    Quelle parole furono dette quasi ringhiando mentre la bestia iniziava a far saltare la zombie sulla propria verga, risuonando in quella stanza come una perversa promessa, un accordo che quei due mostri avevano appena stabilito: Dorian a quel punto era irriconoscibile, eppure la droga di Tresh non avrebbe fatto altro che rendere il proprio spirito sempre più debole e facile alla corruzione, semplificando il lavoro della Moonlight e portando il paladino del Nord in un profondo oblio di perversione e piacere.


    Edited by Shiryu Knight - 5/5/2018, 15:31
     
    .
  14.     +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    7,234
    Location
    Dietro di te OwO

    Status
    Anonymous
    Leben era una che amava le sorprese. Non tanto quelle materiali, come sarebbe potuto essere un anello di diamanti -bello quanto inutile-, quanto più quelle romantiche, carnali... e Dorian ne nascondeva una che neppure lei si sarebbe mai potuta aspettare. Inizialmente si godette ogni istante delle reazioni che lesse impresse sul suo volto: incredulità, sorpresa, paura... orrore persino, per ciò che aveva realizzato essere un mostro e non la splendida donna con cui pensava di essersi appartato per la sera. Poi, quando la droga di Thresh iniziò a fare effetto davvero... la zombie smise di sbattere le palpebre per paura di perdersi anche solo un secondo dello spettacolo che sì, pregustava già sarebbe stato supremo... ma mai avrebbe potuto immaginare quanto. La realtà superò le aspettative e qualsiasi fantasia, rendendo il "misero" ma succulento bocconcino che aveva avuto fino a quel momento tra le cosce non più "misero", non più dolce, ma infinitamente e meravigliosamente... enorme, in più di un senso. Non era solo questione di cazzo, quello la zombie si aspettava già sarebbe migliorato incredibilmente, ma fu... tutto, dal pelo, ai lineamenti che si distorsero, passando per i muscoli che si gonfiavano fino e soprattutto alla forza suprema che quella nuova forma dimostrò di possedere. Dorian perse le sembianze da umano assumendone di nuove, qualcosa che non si aspettava sarebbe avvenuta con il semplice aiuto della droga di Thresh e che infatti, probabilmente, dipendeva da qualcos'altro. La zombie sgranò gli occhi, con un sorriso così ampio da rendere sottili le sue labbra altrimenti carnose, e subito gli artigli crebbero e si arricciarono contro la pelle del suo amante, come pregustando di affondargli nella carne mentre la scopava. L'intimità ebbe un fremito, seguito da qualche fiotto di umori che sfuggirono incontrollati alla donna mentre questa, dapprima sconvolta, scoppiò infine in una profonda e fragorosa risata. E rise, rise, rise così tanto da far sussultare il suo seno prosperoso e i glutei tondi, così genuinamente da inarcare il capo all'indietro e lasciarsi andare completamente, donando probabilmente una particolare stimolazione al suo compagno. Non le capitava di divertirsi così da quando Victor le si era presentato in ufficio, pronto a farsi divorare finalmente dopo tanto tempo, e rise abbastanza da distrarsi il tanto necessario a farsi cogliere di sorpresa dal suono dei suoi pillar che venivano strappati dal terreno. La sua testa si alzò di scatto, il tempo necessario a fissare Dorian incredula... dopodiché venne afferrata con forza, e si lasciò trascinare permettendo a quell'umano dalle mille sorprese di fare per un momento ciò che voleva di lei, perché semplicemente... lo meritava. E lei voleva; voleva eccome.
    Oh Dorian... DORIAN! Scuse? E perché mai vorresti fare qualcosa di tanto sciocco? Nessuno dovrebbe scusarsi... per essere così meravigliosamente delizioso.
    La sua voce era un miscuglio di suoni incostanti ma equilibrati nella loro follia: entusiasmo, sensualità, il tono roco di chi ha una fame pazzesca unita a un desiderio viscerale... e lei stava provando tutto in un unico, stupefacente pacchetto. Fu ella stessa ad andare incontro al bacino dell'uomo, ella stessa ad agevolarlo perché potesse sbatterlo dentro di lei fino all'ultimo centimetro, e sempre lei ad abbandonarsi a un grido liberatorio che fece quasi concorrenza al ringhio della belva in cui Dorian si era trasformato. Nell'istante in cui il cazzo fu dentro di lei, dagli occhi rossi e increduli della zombie iniziarono a fuoriuscire alcune lacrime nere... Lacrime di pura estasi. Il suo sesso pulsò così forte da dar l'idea di essere già in preda a un esplosivo orgasmo, e lo stomaco le si gonfiò maggiormente, tanto che avrebbe probabilmente ferito gravemente un'umana comune... ma a lei non impedì affatto di muoversi. Sgranò gli occhi, eccitata più che mai, abbassandosi e premendo i proprio seni contro il petto di lui mentre entrambi prendevano a muoversi come forsennati... Sì. Sì. Sì! Era quello ciò che voleva, era quello di cui aveva una voglia matta, e nell'istante in cui la cappella di Dorian raggiunse la cervice fino a penetrarla e sfondarle l'utero, anche le creature al suo interno sembrarono gradire quell'intrusione, tanto che quel roco gorgogliò simile a fusa crebbe e crebbe, fino a riempire la stanza e le orecchie di entrambi. Leben non si fece affatto scoraggiare, iniziando ad ondeggiare i fianchi in una danza perversa a cui solo Dorian aveva il diritto di assistere. Avanti, indietro... cerchio a destra, cerchio a sinistra... e di nuovo, ancora. Il tutto mentre la zombie ansimava e gli porgeva il collo, graffiandogli il petto con una mano e affondandogli gli artigli dell'altra sulla nuca, per tirarlo a sé e chiedere di più.
    Dovrai... davvero... spiegarmi... cos'altro... mi nascondi, Dorian!
    La sua voce era ridotta a un roco sussurro, con qualche acuto sparso quando era costretta a rimbalzare e sbattere violentemente contro il suo bacino. Non si sentiva così famelica da troppo tempo, troppo tempo... e aveva intenzione di godersela. Per questo, a un certo punto, tirò la nuca dell'uomo per costringerlo a staccarsi da lei e, piuttosto, fu lei ad abbassarsi per sussurrargli all'orecchio, ma non prima di avergli leccato la guancia in modo ferino e animale, quasi volesse uniformarsi alla natura ferina appena scoperta.
    Fammi vedere... cosa puoi fare in questa forma, caro... Fammi vedere quanto sei arrabbiato!
    Voleva che si scatenasse. E per una volta fu ben felice di cedere la scena a qualcun altro...
     
    .
  15.     +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Hentai Member

    Group
    Member
    Posts
    555

    Status
    Anonymous
    Ogni singola sillaba emessa dalla bocca di Leben, ogni singolo movimento di quel corpo semplicemente perfetto fu come una scarica di piacere per la carne e la mente di Greyback, che travolto da quella nuova forma non poté fare altro che ringhiare come una belva contro la zombie, rafforzando la stretta sulle sue natiche: Dorian si godette le sensuali movenze della donna sul proprio membro, avvertendo come i suoi seni si stessero strusciando contro il pelo nero che ricopriva il proprio petto, mentre continuò a leccare oscenamente il suo collo, fino a quando non si staccò da esso per guardarla negli occhi con un perverso sorriso stampato in volto.
    Spiegarti che cosa ti nascondo non è tra i miei doveri in questo momento.
    La voce di Greyback fu estremamente calda e profonda, deformata per via della sua attuale condizione mostruosa, dando l’impressione che stesse costantemente ringhiando, facendo vibrare ancora di più il proprio corpo: Dorian si prese una pausa di qualche secondo dopo quelle parole, emettendo un verso gutturale che lentamente continuò a crescere ed a intensificarsi, fino a quando l’essere non prese nuovamente la parola.
    Il mio dovere in questo momento è uno solo ...
    Greyback fece una nuova pausa dopo questa frase, avvicinando il proprio volto all’orecchio destro della zombie, ansimando pesantemente contro quella parte del viso, come se volesse farle capire che da un momento all’altro si sarebbe scatenato, travolgendola in un perverso vortice di piacere: la bestia tuttavia, giunta a quel punto, non terminò la frase immediatamente, preferendo lasciare Leben sulle spine, nel tentativo di alimentare ancora di più la sua attesa ed il desiderio. Dorian avrebbe atteso pazientemente che la sua “preda” osasse anche solamente dare un cenno di protesta, per poi stroncarla sul nascere e sfoderare nuovamente tutta quella mostruosa forza che aveva acquisito: Greyback rafforzò la presa sulle natiche della zombie ed in un secondo si proiettò in avanti con il corpo, sbattendo la schiena di Leben contro il muro posto di fronte a sé, facendo sprofondare il corpo della zombie di qualche centimetro all’interno della parete. Un urto di quella violenza e velocità sicuramente avrebbe causato gravi danni ad una donna comune, ma Dorian era ben conscio che una botta di quel genere non avrebbe sortito alcun effettoad una creatura come lei: se Leben non si fosse opposta a quella mossa fulminea ed esplosiva, si sarebbe trovata infossata nella parete con l’imponente uomo lupo di fronte a se, mentre egli sarebbe ritornato a guardarla negli occhi per poter concludere la frase tenuta in sospeso fino a poco fa.
    ... Fotterti!
    Un continuo ringhio, profondo e minaccioso, accompagnò quella semplice parola mentre il membro di quella bestia iniziò a pulsare in maniera oscena all’interno delle carni della zombie, uscendo lentamente fin quasi alla punta, per poi ritornare a penetrare prepotentemente la sua intimità: Dorian iniziò a ripetere quel semplice ma devastante movimento ad un ritmo via via sempre più crescente, portando le mani dai glutei di Leben alle sue cosce, ottenendo così una presa più salda su quel corpo mozzafiato. Greyback attirò a sé il bacino della zombie tirandola per le cosce, rendendo così ogni singolo affondo della sua verga ancora più intenso e travolgente, deformando in maniera oscena il corpo della donna, oltre a penetrare con immane violenza all’interno del suo utero: l’intento di Dorian con quella mossa era quello di togliere letteralmente il fiato alla zombie, incalzandola con quelle spinte sempre più intense, spingendola ad ogni colpo contro il muro, generando nuove crepe sull’intera parete. Quel devastante assalto avrebbe messo seriamente a dura prova anche un fisico allenato come quello della zombie, sia per le mostruose dimensioni di quell’arnese, ma soprattutto sia per quelle strane semisfere lungo tutta quell’asta: esse infatti, man mano che le spinte si susseguirono una dietro l’altra, si accesero di una intensa luce verde, per poi sprigionare il loro effettivo potere. Leben avrebbe avvertito distintamente quelle strane escrescenze sul cazzo di Dorian sin dall’inizio della trasformazione, ma non si sarebbe mai aspettata che esse avrebbero iniziato a ruotare intorno a quel membro ad una velocità elevatissima, come i denti di una motosega: le Zanne di Luce, tecnica usata dallo spadaccino per rendere più pericolosa la Moonlight, avvolsero interamente quella mostruosa verga, rendendo la penetrazione all’interno delle carni della zombie infinitamente più intensa, dolorosa e piacevole, trasformando quel generoso palo di carne in un perfetto strumento di perversione. Greyback avrebbe reso ogni singolo affondo nelle carni di Leben assolutamente indimenticabile per la zombie, sfondando la sua intimità senza alcun ritegno, noncurante dei feti in via di sviluppo dentro di lei, facendo tremare ulteriormente il corpo della donna: tutta l’umanità che Dorian aveva dimostrato di avere quella sera andò scemando in quei perversi momenti, lasciando il posto ad una furia bestiale, ad un perverso istinto predatorio, un perfetto compagno di “giochi” per un mostro volubile come Leben. La zombie aveva dato il via alle danze, ma se si aspettava di scoprire subito tutte le mosse che la bestia aveva in serbo per lei, si sbagliava di grosso: Greback gliele avrebbe fatte scoprire una dopo l’altra, cogliendola ogni volta sempre di sorpresa, per rendere quella notte assolutamente indimenticabile.


    Edited by Shiryu Knight - 5/5/2018, 15:33
     
    .
35 replies since 23/6/2017, 12:34   903 views
  Share  
.
Top