Vanelope rise di gusto nel sentire la reazione del ragazzo quando se la prese con la gente lì attorno. Ha ha ha, ben detto dolcezza. Se non volete farvi male state lontani. Io non garantisco nulla, potrò solo scatenarmi. fece continuando a ridere divertita. Quel ragazzo sembrò essersi turbato al danno collaterale delle sue tecniche. Vanelope invece non fece una piega nel bruciacchiare qua e là qualcuno, accendendo un piccolo falò involontario molto lontano, a dirla tutta con la forza che ci aveva messo a tirarla, la palla di fuoco esplose vicino a palco facendolo sembrare un effetto speciale per lo spettacolo che fece esultare di entusiasmo alcuni fan. Il ragazzo tuttavia non si fermò un momento, schivò la palla di fuoco per tornare di nuovo all'attacco, mostrando che era abituato a combattere ed a non abbassare la guardia davanti ad un avversario. Il fatto che quel ragazzo stesse durando molto più di tutti gli altri accese di interesse Vanelope verso il suo misterioso avversario. Mentre lui si riposizionava per tirare un calcio in aria, Vanelope aveva già imbracciato il tavolino ed avanzò verso di lui in una corsa ponderata, sapeva che non doveva sottovalutarlo difatti, quando lo vide sollevare la gamba a quella distanza intuiva che da essa poteva arrivare qualcosa di pericoloso. Difatti un'energia forte si diresse verso di lei. Vanelope spostò il tavolino per pararsi, girando leggermente anche lei con i fianchi continuando a correre ma lateralmente. In sostanza spostando i fianchi verso sinistra così da piazzare il tavolino contro l'ondata di vento. L'attacco del ragazzo impattò contro il tavolino tagliando il disco in due perfette metà, come se fosse stato burro, stupendo non poco Vanelope che osservò il fenomeno sbarrando gli occhi. Se non avesse fatto consumare la tecnica contro quel tavolino sicuramente si sarebbe ferita in modo serio. Quel ragazzo era pericoloso, e finalmente risentì di nuovo l'adrenalina pomparle in corpo. Lo temeva poiché non aveva esitato a lanciare quel fendente d'aria e sembrava anche forte. Ehi con quello potevi uccidermi! si lamentò, ma l'espressione del suo viso non sembrava contrariato ma felice. Sorrideva come se avesse trovato un nuovo gioco. Il disco del tavolino ormai mozzato le lasciò in mano una sbarra di ferro più corta, di circa 80 cm con un bordo tagliato in obliquo che sembrava avergli disegnato una punta. Come ti chiami boy69? chiese mentre stava già compiendo il suo nuovo attacco. Difatti Vanelope non aveva arrestato la corsa e non aveva lasciato la presa sul tavolino che usò come una mazza. La destra di Vanelope afferrò la gamba del tavolo in modo da far roteare in un fendente orizzontale da sinistra verso destra, in obliquo mirando alla gamba ancora poggiata sul suolo, proprio mentre l'altra stava per tornare giù. La sinistra invece rimase al suo fianco pronta per intercettare possibili calci o attacchi.
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