Yo-oh! Beviamoci su!

x Willy123

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    Avrebbe ascoltanto il dire di Duncan, non distogliendogli lo sguardo di dosso, come a voler studiare ogni minima incertezza o possibilità di menzogna. E Xara non fu in grado di trovarne, almeno nelle brevi parole che il ragazzo riuscì a trovare per rispondere alle domande poste dalla rossa. Sorrise, sentendo poi le mani che le accarezzavano i fianchi, cosa più che gradita, segno che a quanto pare non era intenzionato a perderla così facilmente. Sarebbe leggermente arrossita, in modo quasi impercettibile nel sentire le parole che le furono donate. Avevano tutto un altro effetto rispetto a quelle che si sentiva dire solitamente, come se l'intero suo corpo si stesse scaldando, senza alcun riferimento al rapporto appena avuto. Che avesse trovato la persona giusta per lei? Non lo poteva sapere con certezza, ma di certo non avrebbe negato una chance a Duncan, che dopotutto aveva stuzzicato anche il suo di interesse.
    Sai, di solito, in momenti come questi, gli altri mi dicono che sono stupenda, che sono magnifica, che mi amano, che faranno tutto quello che voglio...tu, invece, sei sincero. E' vero, non ci conosciamo, ma vi è sempre tempo per approfondire ogni cosa...
    A quel punto Duncan avrebbe potuto sentire come il corpo di Xara stesse decisamente aumentando la sua temperatura, tanto quasi che sembrava a poco a poco illuminarsi tutta, seppure in modo molto flebile. La rossa avrebbe cercato di cingergli le braccia attorno al collo, attirandolo a sè per baciarlo ancora, tenendo lo sguardo su di lui, senza chiudere gli occhi. Appena il contatto sarebbe avvenuto, Duncan avrebbe potuto sentire come quel calore stesse passando anche in lui, rendendolo via via sempre più energico e carico, come se il rapporto appena avuto fosse stata una semplice bazzecola. Al contrario Xara si sentiva leggermente indebolita, ma nulla di insopportabile. Si sarebbe quindi scostata ora, dopo quel lungo bacio, ansimando un po', mentre sorrideva ancora una volta.
    Tanto per chiarirci...questo è un sì alla tua richiesta...Duncan
    Avrebbe cercato di pronunciare quel nome in modo sensuale, mentre ancora una volta avrebbe spinto i propri seni contro il petto del ragazzo, quasi opprimendolo contro la parete della porta che aveva alle spalle. Nello stesso momento avrebbe leggermente piegato le gambe, così da cercare di stimolare nuovamente il membro che ancora le invadeva l'intimità e che, con ogni probabilità, grazie alla nuova energia donata dalla rossa, avrebbe probabilmente ripreso vitalità in pochi attimi. Forse anche più del necessario
     
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    Per un attimo, Duncan ebbe la sensazione di essersi esposto in modo banale, quasi scontato, ipotizzando che le sue parole, le sue intenzioni fossero già state espresse da altri che si dichiararono a Xara, come lei stessa affermò. Eppure la reazione della rossa a ciò che disse il londinese fu inaspettata per lui, non avrebbe pensato che a colpirla fu la sincerità, del resto non poteva nascondersi dietro un dito ed esprimere parole di apprezzamento per le qualità che non sapeva potesse possedere, sebbene non avesse poi grandi dubbi al riguardo. A livello estetico, la ragazza era affascinante, bella e molto ma molto sexy e la sua approvazione la mostrò con il fatto che godette parecchio di lei in quel bagno. Ma per Duncan le donne non erano solo oggetti con cui togliersi lo sfizio di fare del sesso sfrenato, erano per prima cosa persone con ragione e sentimenti, dunque non voleva finire lì il rapporto appena iniziato con Xara. Lei stessa sembrò voler approfondire la cosa perché ammirò la sincerità del ragazzo e decise di ricambiare con un bacio, l'ennesimo e forse il solito gesto che comunque non era mai da rifiutare in momenti come quelli anzi. Però quel bacio ebbe qualcosa di diverso, perché non appena le loro labbra si appoggiarono ancora una volta le une contro le altre, il londinese sentì un qualcosa di strano, come un fuoco che entrò dentro di lui a rivitalizzare il suo organismo, infatti nel momento del bacio sentendo quella strana sensazione, sbarrò gli occhi e fissò lo sguardo di lei durante l'atto, anche essa con gli occhi aperti.
    "Cosa... Cosa mi sta succedendo?? E' come se... Non mi sono mai sentito così carico!" Pensò molto sorpreso mentre sentiva il su corpo traboccare di energia, sopperendo allo sforzo speso durante il rapporto sessuale con Xara. Non furono solo le sue energie ad essere rinvigorite, ma anche il suo membro riprese tono e durezza, riempiendo nuovamente con quell'erezione improvvisa le carni interiori della rossa. E non appena il bacio terminò, la ragazza accettò di buon grado la proposta di lui. Un sorriso istantaneo ed un rossore notevole si stamparono sul volto di Duncan che si sentì piuttosto gioioso nel constatare l'approvazione della rossa. Era davvero felice.
    "E' fantastico! Per festeggiare direi che ci sta un bel secondo round, tu cosa ne pensi?" Chiese il londinese, cambiando poi espressione e tramutandola in un predatore affamato, come se non avesse già abbastanza goduto di lei per tutto quel tempo. Sentì le ginocchia di Xara flettere per stimolare maggiormente il suo pene, ma non fu necessario, perché dopo quella domanda, il ragazzo afferrò di forza il sedere della rossa, alzandola e prendendosela in braccio e cominciando a farla scivolare e poi rialzare percorrendo così tutta l'asta del suo sesso che con quella posizione, poteva andare sempre più in profondità nella vagina di Xara. Non fu per nulla faticoso per Duncan concentrare tutto il peso di lei sul suo basso ventre, si sentiva forte, pronto a darci dentro più di prima, non risparmiandosi per nessuna ragione al mondo e l'avrebbe fatto anche con un atteggiamento più aggressivo, di chi non si sarebbe accontentato tanto facilmente. In tutto ciò, mantenne il suo sguardo fisso su Xara, assumendo espressioni vogliose e che denotavano tutta la sua brama nei confronti della sua nuova partner ed amante.
     
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    Xara avrebbe potuto vedere, con ogni probabilità, l'entusiasmo negli occhi e nel volto di Duncan, e come avrebbe potuto non condividerlo. Le piaceva quel ragazzo, aveva qualcosa che non aveva mai visto in nessun'altro e soprattutto non era niente male nelle prestazioni sessuali. Non avrebbe fatto in tempo a rispondere alle parole dell'altro, che questo l'avrebbe presa per il sedere, sollevandola, facendole emanare un urlo di stupore nel vedere come fosse energetico. In realtà era stato merito suo, ma la rossa era ancora sensibile in vari punti del corpo, senza contare che la verga che aveva dentro la sua intimità era tornata dura e rigida ed ora stava toccando le parti più in profondità del suo corpo, stimolandola in un modo assai piacevole.
    Xara avrebbe mantenuto la presa attorno al collo di Duncan, così da non cadere all'indietro, mentre ora ricominciava a gemere e sudare, risultando decisamente più calda al tatto. Era un effetto collaterale del suo potere, dato che lei si eccitava sempre di più donando energia ad un'altra persona, ma in quel momento era la cosa giusta da fare, lo sentiva nel suo cuore. Avrebbe cercato di sorridere, fissando il ragazzo, per poi rispondergli.
    Per cosa credi che ti abbia ridato le forze?...ahhh...fammi godere come una pazza Duncan...ahhh...dimostrami quello che mi hai detto poco fa...
    Con ogni probabilità non vi era bisogno di incentivare ulteriormente il ragazzo, ma Xara non resisteva più, lo voleva ed era completamente alla sua mercè. Le gambe si sarebbero nuovamente incrociate attorno al bacino del ragazzo, con i seni che premevano con tro il suo petto, mentre i capezzoli della rossa si incrociavano con quelli di Duncan, provocando delle stimolazioni ad entrambi. Xara avrebbe abbassato il volto sul collo del ragazzo, baciandolo, leccandolo e mordendolo, vogliosa e sensuale, mentre sentiva ogni penetrazione che l'altro le procurava senza pietà, dimostrandole ciò che provava. Era diventata tutta rossa in viso, ed era per quello forse che preferiva non tenere un contatto diretto con gli occhi dell'altro, per il momento, sentendosi livemente imbarazzata. Era da tempo che non aveva una ragazzo stabile e quello si stava dimostrando l'inizio di qualcosa di serio e duraturo. Sarebbe stata all'altezza della situazione? Al momento non le importava, voleva solo che Duncan la facesse sentire sua, completamente e solo sua.
     
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    Tornato in forze, Duncan si sentiva quasi invincibile e pronto a darci dentro come se non l'avesse fatto fino a quel momento, nonostante fosse già venuto un paio di volte proprio grazie a Xara. Ma sempre grazie a lei poté riattivarsi e poter continuare a godere della sua nuova partner che già si stava godendo i frutti di ciò che trasmise al londinese proprio attraverso quello strano bacio di pochi istanti prima. Il ragazzo si sentì rinato, forse sarebbe andato avanti per ore o addirittura per tutta la notte, se non fosse che magari i proprietari del locale li avrebbero cacciati dai bagni poiché ad una certa ora avrebbero chiuso. Ma non era un problema che entrambi si stessero ponendo in quel momento. Duncan sentì gli arti di lei avvinghiarsi al suo corpo e la temperatura corporea della rossa essere parecchio elevata, probabilmente la sua eccitazione era molto intensa, lo dimostrava come essa stesse gemendo ad ogni spinta che sembrava volesse perforarle l'utero, da quanto lasco s'era creato nel mentre che il pene sembrava uscire del tutto dalla sua vagina a quando era completamente dentro. Il londinese poté sentire le carni di lei contrarsi ad ogni spinta, forse ciò era dovuto al fatto che era venuta da poco e quindi sensibile ad una foga simile. Ma Xara non sembrò soffrirne, anzi lo stava invogliando a continuare e lui non se lo lasciò ripetere due volte. All'inizio i movimenti furono lenti, lasciò che la forza di gravità operasse per colpire sempre più a fondo le pareti più interne dell'intimità della ragazza, ma poi bloccandola ed avvalendosi della forza che stava esercitando sul suo sedere, prese a penetrare quel fiore con velocità e decisione, muovendo i fianchi e l'addome con tutta la forza e soprattutto la voglia che sentiva esplodere. Quelle spinte veloci e decise furono facilitate anche dal fatto che il sesso di Xara era ormai zuppo dei suoi stessi umori, ma in ogni caso per Duncan era piacevole ed eccitante sentire tutto quel calore e quell'umidità che avvolgevano il suo pene, in preda ad un'erezione che sembrava addirittura più vigorosa di quelle precedenti. Ad ogni movimento, le loro zone pubiche provocavano ancora una volta forti schiocchi che rimbombavano nel bagno assieme ai versi di entrambi, la rossa che gemeva ed il ragazzo che sembrava ringhiare per la brama e l'avidità che ci stava mettendo nell'affondare col suo membro fra le pareti intime di lei. Un brivido forte ed intenso pervase il corpo di Duncan non appena sentì Xara stuzzicargli il collo, baciarlo e leccarlo, trasmettendogli quel calore e quell'umidità che solo una bocca femminile sapeva donare al proprio partner maschile. Proprio come lui fece in precedenza con lei e questo non fece che motivarlo maggiormente a non smettere, a non saziarsi subito della rossa, ma di goderne appieno, fino all'ultimo, quando entrambi privi di energie si sarebbero ritenuti soddisfatti del piacere scambiatosi.
    "Voglio... Ahh... Voglio che perdi la testa per me!! Ti scopo fino alla morte!!!" Esclamò in preda alla passione, al fuoco che si sentiva, al vigore che aveva ottenuto grazie alle misteriose doti della ragazza. Dalla brama che possedeva, perfino le dita che premevano sul sedere di Xara vollero aumentare la pressione, come ad affondare nella carne di lei per non lasciarla mai più ed era quello che Duncan voleva fare, non lasciarsi sfuggire una persona come lei.
     
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    Le labbra si sarebbero spostate, lentamente, lungo tutta la guancia di Duncan, sino a giungere all'orecchio, così da fargli udire nitidamente i gemiti che le stava facendo uscire dalla bocca. Non riusciva a fermarsi Xara, che cercava a sua volta di spingere sempre più a fondo, dentro di sè, il membro del compagno, ogni volta che questo la faceva ricadere su di lui, in quel contatto che ormai stava sigillando un legame che sarebbe potuto durare molto a lungo. O almeno così la rossa sperava e forse anche Duncan. Le mani si sarebbero allungate dietro la sua schiena, mentre ora le dita premevano sulle sue spalle, quasi a volerlo graffiare, segno che Xara stava provando un piacere immenso, decisamente più intenso rispetto a prima, sia per il fatto di essere ancora più eccitata, sia per la maggiore irruenza di Duncan, che anche con le sue parole sembrava decisamente deciso.
    Si...così...ahhh...voglio perdere la testa...Duncan...
    Dopo quella frase la rossa si sarebbe lasciata cadere all'indeitro, innarcando la schiena e portando il volto ad osservare il soffitto, con gli occhi chiusi e la bocca completamente aperta, mentre uscivano dei lamenti di piacere che difficilmente sarebbero rimasti rinchiusi in quella stanza, sfociando probabilmente nela sala principale del locale in cui si stavano divertendo. Non riusciva a trattenersi Xara, era completamente in preda al piacere, e l'unica soluzione che riuscì a trovare per zittirsi fu quella di baciare nuovamente l'altro. Si fiiondò su di lui, stringendolo a sè con tutte le sue forze, mentre il seno si appiattiva contro il suo petto, coi capezzoli duri, la pelle sudata ed il corpo decisamente caldo. Duncan avrebbe potuto sentire il battito accelerato del cuore della rossa, che sembrava quasi sul punto di esplodere, mentre le pareti della sua intimità avvolgevano il membro che continuava ad entrare ed uscire, modellandola a suo piacimento, così da farli fondere in modo unico. E fu in quel momento che Xara attivò ancora una volta il suo potere. Voleva godere ancora di più, voleva che Duncan la violasse in modo ancora più deciso, voleva che quel giorno fosse indimenticabile per entrambi. Ancora una volta la rossa sembrò illuminarsi di luce propria, in modo ancora più intenso rispetto a prima, mentre donava energia als uo patner e l'intimità si faceva ancora più bagnata e calda. Ogni movimento che Duncan compiva era quasi sul punto di generare un orgasmo nella ragazza, la quale però si tratteneva. Voleva venire insieme a Duncan questa volta, voleva che il piacere gli accogliesse nello stesso momento, facendoli avvicinare molto di più di quanto forse avrebbe potuto fare una cena romantica o una serata al cinema. Lo voleva dentro di sè, lo desiderava, e la presa che lo stringeva a sè doveva lasciar intendere senza ombra di dubbio questo deisderio nei confronti del ragazzo, che ora doveva essere pronto per il suo attacco finale.
     
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    Una danza prettamente erotica poteva essere quella che Duncan e Xara stavano compiendo. Due corpi che si muovevano in un ritmo incalzante, come se di sottofondo ci fosse una base musicale che dettasse il tempo delle loro spinte, dei loro pesanti respiri e dei loro intensi e prolungati versi che denotavano tutto il piacere ed il godimento di quell'amplesso sempre più sfrenato e passionale. La rossa si era completamente avvinghiata al suo partner ed il londinese non fece altro che assecondare la voglia di lei di non separarsi tanto facilmente. Sentire i gemiti spontanei e compiaciuti di Xara direttamente nell'orecchio, invogliarono il ragazzo ad aumentare il ritmo, ad usare ancora più forza in quelle poderose spinte, ad accrescere la sua brama nei confronti della ragazza. Da quanta potenza sentiva scorrere nel suo corpo, non ebbe nemmeno il pensiero che potesse venire da un momento all'altro, addirittura dopo che essa, gemendo ancora più sonoramente, si concesse nuovamente a lui in un bacio ricercato, voluto ed ottenuto, trasmettendo ancora una volta quelle strane sensazioni di calore, di energia pura che veniva infusa nel corpo di Duncan, ad incoraggiarlo a darci ancora più dentro di quel che già stava facendo. Era la stessa identica cosa che sentì nel bacio che gli permise di rinascere fisicamente, stavolta con ancora più forza, aumentando notevolmente quel doping anomalo che lo stava rendendo inarrestabile.
    "Ancora... Ancora quel potere!!" Pensò stupito il ragazzo che prese a muovere i fianchi come se fosse un motore su di giri, un pistone che arrivava dal punto morto superiore al punto morto inferiore con una velocità inaudita. Era questo ciò che faceva il suo pene dentro una vagina che diveniva sempre più calda e sempre più bagnata, a lanciare un chiaro messaggio al londinese che Xara era quasi sul punto di esplodere. Rallentare avrebbe semplicemente spento quella foga tanto ricercata da entrambi, dunque Duncan non si volle fermare, fino a che una voce richiamò la loro attenzione.
    "Scusate piccioncini! Questo è un bagno di un locale pubblico, non un bordello, uscite immediatamente!" Una voce rozza, grossa e che non aveva alcuna sfumatura gentile né nel tono né nelle parole espresse che provenne da dietro la porta di quel bagno. Evidentemente era il proprietario del locale che, sentendo i gemiti incontrollati di Xara, fu allertato di ciò che i due stessero facendo nel suo pub e forse non gli andava a genio che i bagni venissero usati come privè per consumare i propri istinti sessuali. Duncan si staccò subito dalla rossa, sbarrando gli occhi ed assumendo un'espressione leggermente intimorita nel sentire che il loro operato venne chiaramente udito dalla clientela presente in quel posto. Però era talmente preso dalla ragazza e dal suo corpo da sballo che decise di non fermarsi, ma solo di interrompere quel bacio che lo ricaricò a sufficienza per le sferzate finali nell'intimità di lei.
    "Ehm... Ci hanno beccati. Che facciamo? Scopiamo fino a venire e poi ce ne andiamo? Io non ho alcuna intenzione di fermarmi..." Disse in modo franco e diretto il londinese che abbozzò un sorriso di complicità mantenendo il suo sguardo fisso su Xara così da convincerla, se non lo fosse già abbastanza di suo, a terminare l'atto con l'orgasmo di entrambi e poi ascoltare le parole dell'uomo che voleva farli uscire da lì.
     
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    La stretta delle braccia attorno al collo si fece immediatamente più forte quando l'energia trasmessa a Duncan iniziò a fare effetto, con un ulteriore aumento dei movimenti del suo bacino e del suo membro che ormai, ad ogni colpo, sfondavano e colpivano le pareti interne dell'utero, facendo restare senza fiato Xara che continuava a gemere come impazziata all'orecchio del ragazzo. Il corpo della rossa era bollente ed i seni si spremevano contro il petto del suo patner, mentre le gambe cingevano il suo bacino con quella poca forza rimasta per non cadere a terra. Nemmeno si accorse dell'arrivo del barman o di chiunque altro fosse, dato che ormai la mente si era quasi spenta dall'enorme piacere che stava provando Xara in quel momento. Solo l'arrestarsi dei movimenti di Duncan fece sussultare Xara, che osservò il volto del ragazzo con aria quasi spenta e assai poco lucida, sudata e stremata ormai, ma sorridente.
    Non posso resistere...fammi venire Duncan...ti prego...
    Ormai era sul punto dell'orgasmo, altri pochi colpi ben piazzati e Duncan avrebbe soddisfatto il desiderio della rossa, che non aveva alcuna intenzione di mollare la presa, obbligandolo quindi a continuare, anche se il suo volto diceva chiaro e tondo che nemmeno lui aveva intenzione di darle tregua. Xara non si preoccupava di essere stata scoperta, non le interessava. Probabilmente sua zia lo avrebbe scoperto e le avrebbe fatto una lavata di capo, ma in quel momento la mente era rivolta solamente a Duncan ed al suo membro che non smetteva di procurarle piacere. Avrebbe cercato di resistere a tutti i costi così da arrivare all'orgasmo insieme al ragazzo, così da sigillare il rapporto poco prima stipulato a parole, ma era difficile. Gli umori della donna avevano ormai bagnato tutto il basso ventre di Duncan insieme alle gambe della rossa, oltre che al pavimento. Di certo il proprietario non sarebbe stato contento, ma a chi fregava qualcosa?
    Sto...ahhh...per venire...ghhh...dammelo tutto dentro...
    Parlava a stento e a singhiozzo, come se non avevesse più fiato in corpo. Sarebbe stato difficile camminare fuori da quel locale sino a casa, alla fine di quel rapporto. Le pareti interne su cui si sfregava il membro del ragazzo si fecero all'improvviso più strette, come se tutto il corpo di Xara stesse chiedendo il seme del patner, spremendolo sino all'orlo esenza alcuna pietà. Considerando poi la temperatura corporea che Xara aveva raggiunto, molto simile ad una persona febbricitante, quella stretta doveva risultare molto simile ad un piccolo forno irresistibile ed invitante. Ora non restava che al ragazzo di dare a Xara quello che desiderava.
     
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    Scomodo che qualcuno interrompa un patos così intenso, soprattutto se era ormai giunto alle fasi conclusive. Ma del resto, come dare torto al proprietario del locale? Due clienti stavano approfittando dei suoi bagni per fare i loro comodi anche abbastanza volgari, dunque tutto sommato la sua reazione non fu così anomala, solo che i due non sembravano minimamente toccati da una simile sorpresa, soprattutto Xara che stava ricercando disperatamente un orgasmo, lo bramava a tutti i costi.
    "Speriamo almeno che non sfondi la porta il tipo..." Pensò Duncan che cercava in tutti i modi di ignorare l'avvertenza che il proprietario aveva detto loro, volendo andare fino in fondo, fermarsi sarebbe stato un grosso peccato, anche perché entrambi avevano oramai raggiunto un livello di libidine elevatissimo. I fianchi del londinese continuavano a muoversi aggressivi e potenti, come se volessero oltrepassare il corpo della rossa, nonostante fosse impossibile e anche controproducente, ma era ciò che si sentiva di fare il ragazzo, perché era pervaso completamente dal desiderio di godere e di far godere la sua partner, oltre che essere stato divorato totalmente dalla fame sessuale, quell'incremento dell'energia l'avevano in un certo senso cambiato rendendolo più rozzo e prepotente, rispetto alla persona che di solito era. Non si stava rendendo conto di questo cambio di personalità perché era troppo concentrato nell'arrivare al dunque di quell'amplesso dall'inizio alla fine intenso e passionale. Poté percepire come le carni interne di Xara si stessero contraendo maggiormente e stessero intensificando il calore e l'umidità presente, facendogli capire che anche lei ormai era giunta al limite e perciò decise che era giunto il momento di concludere quella sfrenata manifestazione di desiderio reciproco raggiungendo assieme alla rossa l'orgasmo.
    "A-Adesso... Adesso usciamo, ci dia qualche minuto!" Esclamò con voce alta il ragazzo cercando di rassicurare l'uomo dietro la porta così da concedere loro ancora il tempo di completare ciò che stavano facendo. A quel punto, afferrò saldamente il sedere di Xara, con tutta la sua forza, lasciando il segno indelebile dei suoi polpastrelli sulle sue natiche e si mise a spingere con una velocità ed una forza quasi sovrumane, digrignando i denti e stringendo gli occhi, appunto perché voleva venire nell'esatto momento in cui sarebbe venuta lei. I nervi in tiro, i muscoli estremamente contratti e tutto il corpo che si stava dedicando completamente al voler donare alla ragazza l'orgasmo che attendeva ansiosamente, così come lo stava attendendo anche lui di sé.
    "Te lo do tutto!! Ti riempio l'utero!! Sto per... Venire!! AAAH!!!" Gridò ad un tratto Duncan sentendo che era arrivato al capolinea, coronando così gli sforzi poderosi di quelle spinte con una copiosa venuta che gli fecero vacillare per un attimo le gambe, concentrando la potenza nel seme che veniva espulso dal suo membro e che riempiva la vagina di Xara. Lo sperma era abbondante, forse più della prima venuta che ebbe con lei. Un senso di liberazione pervase il corpo del londinese che posò il suo viso contro i seni della rossa, gemendo intensamente per aver eiaculato in modo così violento ed abbondante.
     
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    Xara cercò di nascondere il volto tra la spalla ed il collo di Duncan, mentre questo aumentava a dismisura il ritmo delle pentrazioni e con esse aumentavano a loro volta le stimolazioni che la rossa provava. Stava tentando in ogni modo di coprire i gemiti e le urla incontrollate di piacere che le uscivano dalla bocca ed il ragazzo avrebbe ben potuto sentire l'alito caldo della donna sulla sua pelle, mentre la presa attorno al collo si faceva decisamente più stretta, segno che anche Xara era sul punto di esplodere. Quando poi Duncan fece quell'ultimo movimento, dicendo che stava per venire, Xara si lasciò completamente andare, alzando il volto verso il soffitto ed innarcando la schiena all'indietro, sentendo il fluire del seme del ragazzo dentro di sè, il quale stava riempiendo ogni piccolo anfratto del suo utero. Anche Xara sarebbe venuta, in contemporanea, nello stesso istante di Duncan,stringendo ancora di più le pareti che circondavano il membro del suo patner, quasi a volerlo spremere di ogni singola goccia che stava trattenendo già ormai da alcuni minuti. Dopo quell'atto finale, Xara stava decisamente ansimando, sfnita, mentre la presa delle gambe sul bacino di Duncan si fece sempre più debole, tanto che i piedi ritornarono a toccare terra. Le braccia, però, non si staccarono dal collo del ragazzo, ma anzi, cercarono di avvicinarlo ancora di più a sè, con lo sguardo della rossa che cercava quella del suo patner, completamente persa e sorridente, come ubriaca quasi.
    Ti amo Duncan...sono solo tua.
    Avrebbe sussurrato quelle parole in pochi istanti, prima di tentare di baciarlo un'ultima volta, questa volta senza l'utilizzo del suo potere, anche perchè non aveva più alcuna goccia di energia in corpo. La temperatura della rossa si stava a poco a poco normalizzando, mentre ora stava cercando di far capire a Duncan che la proposta fatta in precedenza, il loro patto, era una cosa seria per lei e che non sarebbe venuta meno per nessun motivo a quelle parole. Almeno per il momento. Dopo quel bacio, però, le gambe di Xara cedettero per lo stress, facendola cadere sul wc, fortunatamente chiuso. Stava ancora ansimando, con il seme che le usciva dall'intimità, insieme agli umori che non smettevano di fuoriuscire. Purtroppo però non vi era tempo da perdere, dato che lì fuori vi era il proprietario del locale, che con ogni probabilità li avrebbe ripresi a dovere una volta usciti. Era tutta rossa in volto Xara, imbarazzata, ma contenta, mentre osservava ancora Duncan, in attesa che decidesse cosa fare. Alla fine non dovevano per forza uscire da dove erano entrati e quella non era la prima volta per la ragazza che utilizzava una scappatoia del genere.
     
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    Per l'ennesima volta, entrambi raggiunsero l'orgasmo così da coronare pienamente l'amplesso vissuto in quel bagno del locale in cui si trovavano. La potenza della venuta fu tale che Duncan aveva la pelle d'oca, ansimava in preda a forti spasmi, forse perché la forza con cui venne e con cui si prodigò per quella venuta fu tale che il potenziamento ricevuto da Xara si consumò tutto una volta che rilasciò il suo seme. Però fu soddisfatto ed appagato, sentendo come un peso che gli veniva tolto da dentro, un peso tutto sommato piacevole, perché stava trattenendo lo sperma proprio per far prolungare quell'atto così intimo ed erotico con la rossa. Essa dal canto suo sembrò sciogliersi dopo l'orgasmo, mollando la presa delle gambe che circondavano il bacino di lui e, dopo avergli strappato l'ennesimo bacio, si accasciò sul gabinetto, stremata e mostrandosi in tutta la sua piacevole volgarità all'amante dopo che gli confermò i suoi sentimenti. Duncan si appoggiò alla porta, stanco ma felice di aver goduto così tanto, sorridendo piacevolmente a lei ed osservandola compiaciuto di vederla ridotta in quel modo.
    "Ti amo anch'io Xara." Rispose con un filo di voce ed ampliando il sorriso in modo da farle capire che era convinto di ciò che stava dicendo. Ma quel momento piacevole e quasi romantico venne interrotto da dei forti colpi contro la porta che fecero sobbalzare il ragazzo e farlo girare verso di essa con uno sguardo allarmato.
    "Questo qui non ha alcuna intenzione di arrendersi, eh? Se uscissimo adesso, probabilmente non finirà bene." Commentò con preoccupazione, mentre l'uomo al di là del bagno stava gridando loro di uscire e non smetteva di battere i pugni contro la porta. Duncan in quel momento, prendendo la carta igienica e ripulendosi come meglio poteva il pene e anche le gambe, sporche di seme e di umori, si rimise addosso i jeans, la camicetta senza maniche e la giacchetta sopra di essa, il tutto in fretta e furia perché era allertato dal fatto che forse, da un momento all'altro, quell'uomo avrebbe sfondato la porta e li avrebbe aggrediti. Il ragazzo era in grado di difendersi, tuttavia non reputava giusto far del male ad una persona che, tutto sommato, aveva le sue ragioni per comportarsi in quel modo nei loro confronti. Diede pertanto uno sguardo alla finestra del bagno, era sufficientemente grande per permettere ad entrambi di uscire da quel bagno. La aprì del tutto ed osservò al di fuori d'essa, constatando che erano al piano terra e che avevano la possibilità di poter uscire da lì, senza dover passare sotto le grinfie del proprietario del locale.
    "Presto, meglio che ti rivesti. Usciremo dalla finestra, d'accordo?" Disse a Xara, prendendole i vestiti ed aiutandola così a rivestirsi, per accelerare la loro fuga perché quella porta probabilmente non sarebbe durata a lungo come protezione per entrambi. Duncan dopo ciò, saltò sopra il davanzale della finestra, piegando le ginocchia ed attendendo che la sua amante fosse pronta per scappare assieme a lui, dando comunque un'occhiata fuori da lì per vedere se la via fosse libera così da andarsene senza alcun problema.
     
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    Sarebbe rimasta seduta per più di qualche attimo mentre lo sguardo si spostava verso la porta del bagno, che ormai tremava per i colpi che provenivano dall'esterno, sempre più forti e decisi. Sicuramente avrebbero passato dei guai, ma fortunatamente Duncan stava pensando quello che anche la rossa aveva già realizzato. Sorrise leggermente, in modo complice, al dire del patner, mentre ora andava a recuperare i propri abiti, senza preoccuparsi troppo di avere del seme ch usciva dalla sua intimità. Ci avrebbe pensato più tardi, quando sarebbero stati al sicuro, lontani da quel posto che ormai non aveva più nulla di romantico. Il ventre era ancora caldo e le gambe tremavano leggermente, ancora affaticate dal rapporto appena avuto, ma appena vestita Xara sarebbe salita sul water su cui poco prima era seduta, per poi arrampicarsi sullo stesso davanzale, con l'aiuto di Duncan.
    Dobbiamo sbrigarci...non abbiamo molto...
    Non fece nemmeno in tempo a finire la frase che la porta del bagno venne sfondata con una spallata dal tizio, che ora aveva via libera verso di loro. Il luogo era completamente sporco e assai poco piacevole alla vista e lo sguardo dell'uomo si posò velocemente sui due che si erano arrampicati sul davanzale. Il suo sguardo era decisamente furioso e Xara, per un momento, si sentì come paralizzata nel temere che la loro fuga fosse ormai impossibile. Una delle mani del barman fece infatti in tempo ad aggrapparsi alla caviglia sinistra di Xara, che ora stava per essere trascinata verso il basso.
    Dove credete di scappare? Avete fatto un macello dentro qui e sicuramente non sarò io a pulire!
    Di istinto la rossa avrebbe cercato di aggrapparsi a Duncan, osservandolo, sperando che fosse in grado di tirare fuori entrambi da quella situazione. Non aveva nemmeno la forza di aprire bocca da quanto era spaventata, anche se avere vicino il suo patner la rassicurava un po'. Ma vi era poco tempo per intervenire e fare qualcosa, e Xara, a parte a provare a scalciare con la gamba libera, non poteva fare molto altro.
     
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    Duncan non si rese nemmeno conto che ciò che stava facendo andava contro il suo principio morale, lui che era devoto alla giustizia e non si sarebbe mai permesso di rompere tale legame, sebbene non fosse uno che credesse nella giustizia assoluta. Forse era per questo che stava provando a scappare, a non finire nei guai che di sicuro avrebbe trovato se fosse rimasto ancora in quel bagno dove il proprietario del locale stava per fare forzatamente il suo ingresso. Xara non ebbe nemmeno il tempo di poter mettere entrambi nella condizione di compiere il balzo verso la libertà che l'uomo entrò con irruenza nella stanza e con fare minaccioso, afferrò subito una caviglia della rossa che si sentì trascinata verso il basso, provando a tenersi proprio aggrappandosi al ragazzo che non fu molto preparato a quell'azione, nonostante si tenne subito contro gli angoli della finestra. In quel momento, Duncan non sapeva cosa fare, reagire in modo brusco e cattivo nei confronti del proprietario del locale non gli sembrava giusto, però non aveva particolari intenzioni di rimanere lì a pulire come li stava intimando a fare l'uomo, che voleva responsabilizzare i due dopo quello che avevano combinato in quel bagno. L'unica cosa che stava cominciando ad alterare il londinese fu il modo in cui quel tizio si stava comportando nei confronti di Xara, la stava strattonando dalle gambe, facendole correre il rischio di farsi male e questo lui non lo poteva assolutamente tollerare.
    "Ehi amico! Lasciala andare!" Esclamò con voce decisa Duncan che lanciò un'occhiataccia all'uomo, allertandolo a parole, anche se probabilmente non sarebbero servite a molto vista l'aggressività con cui esso stava cercando di trattenere entrambi. Avendo immaginato che non sarebbe stato ascoltato in quel modo, il ragazzo fece affidamento sulla sua forza fisica, che fu sicuro essere maggiore di quello che stava trattenendo la rossa ed abbracciando di colpo la ragazza, la tirò a sé in modo da sbilanciare la presa decisa del proprietario del locale che scivolò in avanti, cadendo a terra ma senza riportare particolari danni.
    "EHI!!! ADESSO MI AVETE FATTO IN-!" Non fece a tempo a finire la frase che Duncan, dopo aver lasciato la sua amante sul davanzale della finestra, saltò giù impugnando la sua katana ancora nel fodero e rivolse la lama infoderata verso la testa dell'uomo, lasciandolo così chinato sul pavimento, preso alla sprovvista da quel gesto tanto minaccioso quanto di monito nei suoi riguardi.
    "Ti darò i soldi delle birre più un extra per il casino che ti abbiamo combinato nel bagno. Se accetti bene, altrimenti ti consiglio di lasciarci andare o sarò costretto ad usare le maniere forti e credimi, non ti piacerà." Replicò il londinese con voce ferma, così come era deciso il suo sguardo rivolto al proprietario del locale che ricambiò lo sguardo con un'espressione confusa e piuttosto spaventata, soprattutto quando vide quell'arma non ancora estratta, essere puntata contro di sé. In ciò che fece, Duncan non esitò un istante, si dimostrò fermo e convinto nelle sue parole e nelle sue azioni ed era consapevole che non stava facendo gratuitamente del male a nessuno.
    "Speriamo sia un tipo ragionevole..." Pensò, restio a ricorrere alle maniere forti proprio come avvisò di voler fare nel caso l'uomo non fosse sceso a patti.
    "N-Non so che intenzioni tu abbia... M-Ma dammi i soldi che mi hai detto e vedete tu e la tua sgualdrina di sparire!" Disse il proprietario che si espresse con una voce piena d'ira che non poteva certo sfogare con le azioni, altrimenti sarebbe venuto meno all'accordo che il ragazzo gli aveva avanzato così da risolvere la questione in maniera pacifica. Ma il modo in cui si rivolse nei confronti di Xara, non andò per nulla a genio a Duncan che posò con una certa pressione la punta della sua katana ancora dentro al fodero contro la fronte dell'uomo, assumendo un'espressione del tutto infastidita da ciò che disse.
    "Attento a come parli della mia ragazza. Questo ti costerà dover fare a meno dell'extra che ti ho promesso e guai se hai qualcosa da ridire!" Replicò quasi gridando contro il tizio, proprio per fargli capire che accettava tutto, ma non che insultasse la persona che quella sera cominciò ad amare ed apprezzare, questo non lo sopportava proprio. A ciò, il proprietario del locale ebbe ancora più paura e cominciò a sudare quando sentì la punta dell'arma pressare contro il suo cranio, come se la lama dovesse uscire dal fodero da un momento all'altro, anche se Duncan non voleva arrivare a quel punto, non ci sperava.
    "Va bene, va bene, va bene! Dammi solo i soldi della birra ed andatevene!!" Concluse l'uomo che abbassò la testa, arrendendosi alle nuove condizioni esposte dal londinese che sorrise quando lo vide piegarsi al suo volere, così che ritirò l'arma e tirò fuori il portafoglio, prendendo il denaro che servì per pagare le birre che consumarono lui e Xara quella sera e si chinò, posandolo davanti al viso del proprietario del locale.
    "Grazie." Disse il londinese, per poi rialzarsi e con un balzo raggiungere Xara, sorridendole.
     
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    In verità Xara non aveva alcuna intenzione di bloccare l'eventuale fuga di Duncan, ma in quel momento il ragazzo era l'unico appiglio su cui poteva sorreggersi. Fortunatamente il ragazzo, però, sapeva il fatto suo e lo dimostrò con le movenze e la forza che in pochi attimi dimostrò di possedere, lasciando la rossa abbastanza stupita. Dopotutto Duncan aveva un fisico invidiabile, è vero, ma si stava dimostrando assai più abile di quanto Xara potesse immaginare. La spada non sfoderata, inoltre, fu un vero e proprio tocco di classe. Xara osservò in silenzio la scena, mentre restava lì sul davanzale, ascoltando quello che si stavano dicendo i due. Sbuffo quando si sentì chiamare sgualdrina, affacciandosi nuovamente al bagno.
    Ehi, modera i termi pezzo di letame! Sgualdrina sarà tua figlia!
    Non era riuscita a trattenersi in quello stato di paura misto a rabbia. Il momento speciale avuto poco prima con Duncan era stato completamente rovinato in pochi attimi da quell'intrusione, che per quanto aggressiva era però del tutto giustificata. Dopo alcuni istanti, sentendosi in colpa, Xara portò le mani alla borsetta, mirando a qualche banconota che aveva, porgendole in direzione di Duncan, prima che questo di muovesse per uscire.
    Dagli anche queste...dopotutto non ha tutti i torti di lamentarsi...
    Non lo guardava nemmeno in volto da quanto si vergognava. Tutta colpa di Seryna che l'aveva educata in quel modo e per quanto la rossa si mostrasse una tipa piccante e priva di alcun controllo sapeva dimostrarsi gentile e giusta quando necessario, come in quel frangente. Avrebbe quindi atteso che il ragazzo la accontentasse o meno, per poi osservare il suo sorriso. Lei, al contrario era seria e un po' preoccupata, mentre uno sguardo si allungava verso l'arma di Duncan.
    Non avevi intenzione di fargli del male, vero? E scusami per averti cacciato in questo guaio...alla fine sono stata io ad attirarti al pub.
    Sospirò nuovamente la rossa, mentre ora abbassava lo sguardo ad osservare il pavimento della strada su cui si trovavano. Erano soli al momento, con un paio di bidoni alle spalle e circondati da odori non troppo piacevoli. Ma al momento a Xara non importava più di tanto dove si trovavano. Voleva risolvere quella situazione e far capire a Duncan che non era sua intenzione metterlo nei guai.
     
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    Fortunatamente Duncan non si sporcò le mani di sangue quella sera e già per quello si sentì particolarmente soddisfatto, oltre ad aver trovato una donna che potesse suscitare in lui molto interesse oltre che dei sentimenti. Per quanto potesse essere prematuro provare qualcosa per una persona che conobbe solo in una serata, il londinese aveva una certa convinzione nella decisione presa, cioè dichiarare ciò che provava a Xara e lei non fu da meno a riguardo, quindi entrambi erano consapevoli che il loro rapporto molto probabilmente non sarebbe certo stato un qualcosa da "una botta e via". E fra l'altro non era un rapporto ordinario, perché lui era una persona che, per quanto volesse tutelare la giustizia, di tanto in tanto si cacciava nei guai e lei sembrava una donna che possedesse certe abilità che impressionarono molto il ragazzo. In quel momento si trovavano da soli, sul retro del pub, in un luogo isolato, in piena notte e con un clima decisamente umido e desolato. La rossa sembrò volersi assumere la responsabilità di ciò che accadde, ma mentre parlava, Duncan le posò entrambe le mani sulle spalle e scosse il capo sorridendo.
    "Non hai alcun motivo di scusarti. Mi sono voluto mettere io in questa situazione, proprio perché avevo interesse nei tuoi confronti. Tu non hai colpe." Rispose il londinese posando la sua fronte contro quella di lei, proprio per cercare di rassicurarla, per cacciarle via quei probabili pensieri negativi che essa stesse coltivando dopo ciò che accadde alla fine del loro incontro. Era acqua passata ormai, voleva ricordare solamente i bei momenti trascorsi con la rossa in quel bagno, quello valeva la pena non dimenticarlo.
    "Uhm... Piuttosto, prima quando mi hai baciato, per ben due volte durante quei baci ho sentito una strana sensazione, come se le mie energie venissero ristabilite. E' opera tua?" Chiese ad un tratto il londinese, staccandosi di poco da lei ed assumendo un'espressione curiosa, come quella di un bambino che per la prima volta vede un qualcosa di straordinario e ne rimane sbalordito. In effetti Xara non sembrava una donna qualunque, lo confermò ciò che fece a Duncan durante il loro erotico amplesso, gli diede la possibilità di non stancarsi ed addirittura di essere più vigoroso in ciò che faceva. Perciò era quasi lecito per lui chiedersi se fosse per merito suo e che tipo di abilità possedesse. Questo era anche un motivo per conoscere meglio la persona con cui iniziò a legare da quella sera, era giusto che sapesse un po' con chi avesse a che fare e lui di certo non si sarebbe tirato indietro nel confidare anche ciò che lo riguardava, se la rossa avesse voluto avanzare qualche domanda.
     
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  15. Willy123
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    Avrebbe osservato l'altro, un po' imbarazzata ed intimorita, non tanto per lui ma per ciò che era successo, ascoltando le sue parole. Non si tirò indietro quando Duncan si avvicinò con la sua fronte, creando quel contatto che forse era assai più appagante di ciò che avevano appena passato nel bagno del locale, dato che quello scambio indicava qualcosa di più di semplice passione carnale. Un legame che con il tempo, forse, non avrebbe fatto altro che approfondirsi e diventare più saldo, come era giusto che fosse.
    Beh...allora grazie per esserti interessato.
    Duncan fu in grado di strappare un sorriso a Xara, che sicuramente ora era più rilassata. Ma la cosa durò ben poco quando l'altro iniziò a fare domande su ciò che era successo durante il rapporto, su quei baci pregni del suo potere e della passione che la travolgeva in quegli attimi indimenticabili. Le guance si dipinsero leggermente di rosso, a segnare l'imbarazzo della ragazza, la quale però, dopo un respiro profondo, decise di dire tutto a Duncan, senza nascondere nulla. La mano destra si spostò sui capelli, mentre cercava di voltarsi di schiena, così da mostrare il simbolo che aveva impresso sul collo, sotto la nuca.
    Sono nata...con questa capacità. Riesco a rinvigorire coloro con cui entro in contatto...in modo...intimo diciamo. Tramite le labbra, ecco. Non...non volevo forzare le cose, di solito non lo faccio, anche perchè nessuno vuole più avere niente a che fare con me quando scopre questo dettaglio...ma con te ho voluto osare. Non riuscivo a resisterti e lo ho fatto.
    Si sarebbe poi voltata nuovamente verso Duncan, osservandolo. Chissà se sarebbe scappato come molti altri avevano fatto in passato. In cuor suo sperava che ciò non accadesse, ma sicuramente non lo avrebbe fermato se ciò fosse accaduto. Non era tipa da forzare rapporti non destinati a funzionare, per quanto testarda e bizzarra alle volte potesse sembrare. Avrebbe poi cercato di sviare quel discorso, osservando l'arma di Duncan.
    Hai...hai mai ucciso qualcuno con quella?
    Era impossibile non pensare una cosa del genere. Xara aveva avuto a che fare con strane creature, è vero, dovendole uccidere. Ma non aveva mai spento la vita di una persona normale, quindi la cosa la preoccupava un po', anche se era ovviamente ben disposta ad ascoltare Duncan, qualunque fosse stata la sua risposta.
     
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