Yo-oh! Beviamoci su!

x Willy123

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    Se c'è una cosa su cui Londra non poteva essere seconda a nessun'altra città nel mondo, erano i locali, i posti in cui la gente poteva entrare, divertirsi ed assaporare nettari che ravvivavano il corpo, la mente e lo spirito. La capitale di Nuova Britannia era riconosciuta anche per vari gusti di birra e di altri svariati alcolici che attiravano spesso anche persone non del posto. Fra l'altro era difficile beccare i bar dove i bevitori, presi dall'ebrezza, si lasciavano andare a comportamenti bruschi e violenti, erano per lo più tipi che amavano bere per dimenticare, per sorridere, per svariare la mente. Poi c'era chi si voleva scolare il goccetto di alcolico, giusto per sciacquarsi la bocca, per sentire il gusto di qualcosa di diverso e anche per passare la serata in modo tranquillo, rilassato, in mezzo ad un ambiente che tutto sommato favoriva tali intenzioni. Duncan era uno di questi, non era un casinista che voleva sfondarsi di birra o di altri alcolici per poi il giorno dopo ritrovarsi uno zombie che non avrebbe saputo distinguere quale fosse la destra e quale la sinistra. Amava godersi la vita, ma non arrivare agli eccessi, anche perché in passato l'aveva fatto, ormai stava pian piano raggiungendo un'età dove si poneva da solo dei limiti. Qualcuno avrebbe potuto pensare che si comportava da vecchio, ma a lui non fregava niente, se aveva bisogno di provare forti emozioni, sapeva di certo come fare. Una sera di fine estate, non avendo niente di meglio da fare, volle rifugiarsi in un localino tranquillo, allegro per quello ma non troppo caotico. Era un locale in stile irlandese, una sorta di pub, dove di solito si intrufolavano i giovani universitari e chiacchieravano del più e del meno di fronte ad un colmo boccale di birra. Musica allegra prodotta da un tizio che suonava la cornamusa con altri due, uno con un cembalo e l'altro con un ukelele. Duncan indossava una camicetta azzurra senza maniche, con sopra una giacchettina anch'essa senza maniche di colore nero, tenendo così scoperte entrambe le braccia fino alle spalle. Indossava un paio di jeans ed ai piedi un paio di scarpe in stile Converse nere con le punte bianche. Il posto non era pieno, ma c'era gente a sufficienza per animare il pub. Duncan si diresse senza tanti ripensamenti verso il bancone ed ordinò un boccale di birra rossa al barman che con un cenno del capo si mise all'opera per soddisfare l'ordine del londinese. Nel mentre che aspettava, il ragazzo si guardò attorno, volendo osservare un po' assorto dall'atmosfera amichevole, il resto dei presenti all'interno di quel bar. La musica che veniva prodotta dai musicisti non era la sua preferita, ma gli metteva allegria, era una serata da trascorrere piacevolmente, davanti a della buona birra e chissà poi come sarebbe proseguita. Mai dare nulla per scontato.
     
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    Una serata tranquilla, come tante altre già trascorse da Xara in uno dei vari locali presenti nella capitakle del Regno. Era lì per la prima volta, le piaceva provare cose nuove e non era mai stata in un locale del genere e a dire il vero le piaceva più di quanto pensasse. Il clima era certamente allegro, ma non confuso e stravagante come quello di uno discoteca o di un nightclub. Era tutto decisamente più rilassato.
    Xara era seduta ad uno dei tavoli che davano sul piccolo palco su cui si stava esibendo un gruppo adatto allo stile del locale, mentre sul tavolo aveva un boccale ormai vuoto. I capelli rossi erano raccolti a coda di cavallo, mentre le gambe, sotto il tavolo erano accavallate l'una sull'altra. Indossava una maglietta nera, leggera, a maniche lunghe, con dei leggins neri in pelle e degli stivali dal tacco non eccessivo. Al collo portava una sottile collanina dorata, accompagnata da alcuni orecchini a forma circolare dello stesso colore. Sul volto non aveva alcun trucco, priva di rossetto, lucidalabbra o cipria. Naturale, ed ugualmente attraente.
    Terminata la canzone si sarebbe alzata ed avvicinata al bancone, con l'intento di ordinare altro da bere. Senza farci troppo caso avrebbe affiancato Duncan, appoggiandosi con le braccia incrociate sulla tavola di legno, coi seni esposti in avanti ed il sedere leggermente all'infuori. Avrebbe leggermente inclinato il capo di lato, verso il ragazzo, fissandolo per un attimo, sorridendo, quasi con un ghigno, per poi tornare ad osservare oltre al bancone, mantenendo però quell'espressione.
    Potrei avere un'altra birra bionda? Grazie.
    Dietro la nuca, sul collo, era possibile vedere il simbolo che la accompagnava dalla nascita, del tutto simile ad un tatuaggio raffigurante una fiamma ardente.
     
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    Avesse ordinato da mangiare, avrebbe dovuto magari aspettare un po' di più, ma per una birra non ci volle molto. Il boccale era pieno, un classico boccale servito al bar con tre quarti di birra ed un quarto di schiuma, la schiuma non poteva mancare, soprattutto se la birra aveva una fermentazione verace, non di quelle birracce che si compravano nei discount. Duncan istintivamente si leccò le labbra non appena vide quel bel bicchierone abbondante di fronte ai suoi occhi.
    "Un boccale così bello... E' quasi un peccato berla." Pensò sorridendo a motivo di tale assurdo pensiero, però se quel boccale lo si poteva vedere sull'ottica artistica, le sue parole non erano così tanto assurde come poteva sembrare. Quel suo contemplare la birra, venne per un attimo interrotto da una voce, suadente, molto femminile, che richiamò la sua attenzione, volgendo lo sguardo verso la sua destra e notando una ragazza, dai raccolti e lucenti capelli rossi, lineamenti molto affascinanti disegnati sul viso ed un corpo che metteva in mostra, ma non esplicitamente, delle forme generose, sensuali. Non si accorse che essa poco prima lo osservò ghignando di sfuggita, ma da che la vide, non poté più ignorare la sua presenza, era un peccato farlo.
    "Di rossa splendida non c'è solo la birra, a quanto pare..." Buttò lì un commentò, ritornando ad osservare il bicchierone di birra, ma con la coda dell'occhio volendo scorgere la reazione della ragazza a quella frase così improvvisa, che denotava un complimento nei suoi riguardi velato, aveva pochi dubbi che essa non lo potesse cogliere, a meno che non fosse completamente disinteressata alla presenza del londinese. Però lui non ebbe rimpianti ad aver fatto un esordio con lei come quello, non fu una frase da marpione, né tanto meno di uno che non sapeva proprio come trattare le donne. Non voleva mostrarsi troppo interessato, altrimenti avrebbe potuto rovinare tutto. Voleva capire come quella tipa si sarebbe comportata nei suoi riguardi da quel momenti in avanti.
     
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  4. Willy123
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    Parlato


    Nemmeno il bicchiere di Xara avrebbe impiegato molto ad arrivare, del tutto simile a quello che ora Duncan aveva tra le mani, se non per il colore. La birra della ragazza era decisamente più chiara, ma non per questo meno invitante. Si sarebbe voltata nuovamente verso il ragazzo quando questo avrebbe fatto un commento assai poco velato verso di lei, decisamente atto a rompere il ghiaccio, probabilmente. Avrebbe sorriso leggermente, con aria superiore, appoggiando ora il braccio destro sul bancone, mentre le gambe si sarebbero incrociate, una davanti all'altra, perfettamente dritte, modellate da quegli indumenti che quasi assomigliavano ad una seconda pelle.
    Non sei il primo che usa un'approccio del genere con me...fortuna che il tuo aspetto ripaga la tua banalità.
    Lo avrebbe poi studiato meglio, da capo a piedi, osservandolo direttamente, rivolta verso di lui, con completa calma, come se si stesse già gustando il nuovo pesce che aveva abboccato alla sua esca. Non si sarebbe avvicinata, per il momento, ma dai segnali che sino ad ora stava dando, Xara sembrava più che disponibile a fare conoscenza. Solo ora avrebbe avvicinato il boccale alle labbra, così da sorseggiare con gusto il contenuto, per poi attendere una risposta da parte dell'altro.
     
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    Le reazioni della ragazza potevano essere molteplici, una fra queste poteva essere quella di guardar male Duncan dopo quell'affermazione, prendendolo per un marpione ed andandosene, lasciandolo lì alle prese con la sua birra rossa. Oppure ci poteva essere la totale indifferenza, pur non spostandosi. Ma essa sorprese il londinese, perché rispose al commento fatto da lui, reputandolo un po' scontato, tuttavia inserendo una nota di apprezzamento per la persona di lui. Quella risposta imprevedibile fece sussultare leggermente Duncan che afferrò con entrambe le mani il boccale di birra, ma senza portarselo alla bocca, sentendosi osservato dalla tipa accanto a lui. Non si sentiva a disagio, non era un tipo timido, altrimenti una simile frase non l'avrebbe mai pronunciata nei confronti di una sconosciuta. Però era lievemente impreparato.
    "Banale, eh? Beh in effetti avrei potuto dirle qualcos'altro... Come inizio, hai toppato, Duncan!" Disse fra sé, scuotendo il capo e sorridendo quasi divertito per il rimprovero che si concesse. Non aveva alcuna intenzione di fare brutta figura con lei, anche perché non era roba da tutti i giorni approcciarsi con una ragazza bella come quella che aveva accanto a sé.
    "Dunque la mia partenza non è stata delle migliori a quanto pare. Se vuoi, possiamo riavvolgere il nastro e rifare da capo, no?" Chiese Duncan, cercando di fare dell'autoironia e soprattutto dell'ironia di fronte ad una situazione che poteva volgere in qualunque modo. Di una cosa era sicuro: di fronte agli occhi della ragazza non era passato inosservato, perciò atteggiarsi nel modo più naturale e sciolto possibile probabilmente non avrebbe fatto altro che facilitargli le cose, poi tutto dipendeva da come avrebbe reagito essa a quel tipo di domanda ironica. Dopo averle avanzato una domanda del genere, Duncan girò tutto il corpo verso di lei, per concentrare la sua attenzione sulla ragazza, prendendo poi il boccale di birra ed iniziando a sorseggiarlo, non distogliendo minimamente lo sguardo dalla persona che in quel momento aveva di fronte a sé.
     
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  6. Willy123
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    Avrebbe abbozzato una risata leggera nel sentire la frase dell'altro, mentre xara avrebbe portato alle labbra il suo boccale, bevendone un ulteriore sorso, prima di fissare Duncan negli occhi. La donna era lì per divertirsi, in un modo o nell'altro, e non avendo accompagnatori con sè si sarebbe di certo concessa il lusso di trovare qualcuno sul posto, se mai si fosse presentato. E a quanto pare ecco che uno dei pesci del locale aveva finalmente abboccato.
    Sentiamo, cosa diresti allora, se avessi una seconda possibilità?
    Il tono era palesemente di sfida, intento a cercare di provocare l'altro a fare del suo meglio o, magari, del suo peggio. Di certo ora gli avrebbe donato tutta la sua attenzione, voltandosi a sua volta nella direzione del ragazzo, così da essere faccia a faccia. Il fisico quasi perfetto di Xara era ben delineato dai vestiti che indossava, facendo risaltare ogni singola curca, dai fianchi ai seni. In molti, al suo arrivo al locale, avevano iniziato a fissarla, ma nessuno aveva osato ad approcciarla, a parte Duncan. E già questo, per la rossa, implicava il fatto di avere davanti a sè qualcuno abbastanza sicuro di se stesso da pensare di avere qualche possibilità con lei. Ora era tutto nelle sue mani, decidere se portardi a casa il premio con le mosse giuste o fallire miseramente.
     
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    Osservandola meglio, Duncan non poteva avere alcun dubbio che quella ragazza possedesse una bellezza una spanna sopra a qualsiasi altra donna presente nel locale. La presenza femminile scarseggiava, oltre a lei c'erano altre quattro o cinque donne, tutte col loro uomo, che però essi non rivolgevano lo sguardo alle loro partner, ma puntavano tutti la tipa con cui il londinese stava parlando. Questo di per sé doveva essere un incentivo per lui a non farla scappare, ma a sfruttare l'opportunità di stimolare il suo interesse. Fortunatamente, l'ironia mostrata divertì in un certo senso essa e fra l'altro sembrò voler concentrare maggiormente le attenzioni su di lui. A quel punto, Duncan doveva sfruttare bene le chance per suscitare l'interesse di lei nei suoi riguardi. Il fatto che si sentisse peculiarmente osservato, lo mise un po' in tensione, come se non dovesse commettere errori, altrimenti gli sarebbero costati cari. Ma non era la naturalezza quella che colpiva le donne? Essere sé stessi doveva essere la mossa giusta per mostrare loro che tipo di uomo avessero di fronte, non indossare una maschera, sebbene il mistero le incuriosiva.
    "Se avessi una seconda possibilità, eh?" Chiese, quasi pensasse ad alta voce, abbassando leggermente lo sguardo per riflettere sull'uso delle parole appropriate da sfoggiare. Ma Duncan non era un asso in queste cose, non doveva complicarsi la vita, sennò avrebbe senza dubbio peggiorato le cose.
    "Ciao! Mi chiamo Duncan e sto sostenendo una campagna sociale volta ad offrire da bere alla prima persona che saluto. Vuoi aderire?" Se ne uscì, in stile rappresentante o promoter, che dir si voglia. Porse addirittura la mano avanti, per calarsi bene la parte ed abbozzò un leggero sorriso, non troppo pronunciato, altrimenti avrebbe dato l'idea di canzonare troppo la persona di fronte a sé. Il tutto però, mantenendo un velato tono ironico, certo che la ragazza avesse colto lo spirito con cui voleva tentare l'approccio. Non voleva risultare un marpione e nemmeno un gentleman tutto d'un pezzo. Voleva essere amichevole, socievole, pur mantenendo un occhio di riguardo per la figura che aveva di fronte a sé, una figura femminile che voleva assolutamente conoscere e passare del tempo assieme a lei, non sapendo come si sarebbero evolute le cose.
     
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  8. Willy123
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    Avrebbe ridacchiato al dire dell'altro, fissandolo per qualche istante con il suo fare leggermente comico e coinvolgente. Xara avrebbe quindi tracannato l'intero boccale di birra in una sola bevuta, prima di avvicinarsi a Duncan, con le guance leggermente rosse. Non era il primo giro che faceva quella sera.
    Come potrei rifiutare un'offerta del genere? Accetto volentieri...
    Con quel dire avrebbe quindi cercato di prendere la mano del ragazzo, quella con in mano la sua birra, per poi tentare di assaggiarne un sorso, sempre fissando l'altro, cercando un contatto occhi negli occhi prolungato. Avrebbe poi scostato il viso, con un po' di schiuma finita sul labbro inferiore, ripulito ora dalla lingua, la quale avrebbe accarezzato quella pelle carnosa e soffice in modo assai attraente e sensuale. Ormai Xara gli era a pochi centimetri di distanza, assai provocante e con quel perenne ghigno sul volto.
    Direi che una come la tua potrebbe andare bene...
    Avrebbe quindi abbassato la mano ora, accarezzando quella di Duncan senza nascondere il fatto che avesse ricercato volutamente quel contatto e che lo voleva prlungare. Forse alcune delle altre ragazze presenti avrebbero ripreso i loro fidanzati, visto che fissavano più la rossa che loro, ma non era poi colpa loro. E' raro vedere una bellezza come quella di Xara in locali come quelli, e quando si presenta una creatura del genere, beh...non puoi non godertela. Ma Duncan si sarebbe fermato solo o a quello? Chi può dirlo.
     
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    Esiste comicità e comicità. L'umorismo inglese non era mai stato efficace, se non con chi era sommerso da tale umorismo, solitamente strappava qualche sorrisetto, ma niente che potesse far veramente divertire la gente. Duncan non era tipo da possedere tale umorismo, tuttavia aveva creato una sorta di personalità spiritosa che non lo facesse sembrare un clown a tutti gli effetti, era più un'ironia intellettuale, volta a stuzzicare il prossimo e a farlo divertire. La cosa sembrò avere successo, poiché la ragazza ridacchiò non distogliendo la sua attenzione dal londinese, anzi accettando di buon grado l'offerta che le era stata fatta, non prima di bersi tutta d'un fiato la birra che aveva preso quando approdò in quel locale.
    "Però... Beve la tipa!" Disse fra sé il ragazzo sorpreso dal fatto che non sembrò andarci tanto leggera con il boccale che aveva in mano. Anzi non appena lo finì, si avvicinò a lui e sorseggiò dalla sua birra, avendo un contatto molto ravvicinato, occhi negli occhi, un'osservazione intensa la sua. In quel momento Duncan arrossì leggermente, probabilmente fu quella vicinanza inaspettata a recargli un po' di imbarazzo, comunque controllato perché non voleva tirarsi indietro con lei. Quando i loro visi furono così vicini, lievemente il ragazzo inspirò il profumo che la rossa emanava, un profumo intenso, molto femminile, che lo inebriò, quasi quanto la birra che si stava gustando. Alla fine, la ragazza decise di prendere una birra come quella di Duncan e lui non tolse minimamente lo sguardo dai suoi occhi di un rosso acceso, sembravano il riflesso dei suoi sinuosi capelli dello stesso colore. Rimase incantato da quell'immagine, soprattutto quando essa si leccò il labbro inferiore per ripulirsi dalla schiuma posatasi.
    "Credo sia la tua serata fortunata, lurido bastardo." Pensò, sentendosi soddisfatto di aver approcciato una tipa del genere.
    "Ehi barista! Portami un'altra birra rossa, pago io!" Disse senza esitazione Duncan che non tolse nemmeno per un secondo i suoi occhi dalla figura femminile di fronte a sé. Ormai si sentiva rapito da tale bellezza che, a costo di consumarsi gli occhi, l'avrebbe continuata a guardare.
    "Posso sapere il nome dell'incantevole donna a cui sto offrendo da bere?" Chiese infine. In effetti fu solo lui a presentarsi, essa non rivelò fino a quel momento il suo nome, perciò Duncan ne stava approfittando per cominciare a conoscerla, partendo ovviamente dal nome, sennò non c'era gusto ed attendendo che lei rispondesse, sorseggiò ancora la sua birra che poco prima degustò la ragazza.
     
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  10. Willy123
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    Nemmeno lei avrebbe staccato lo sguardo da quello di Duncan come a volerlo sfidare e, dopotutto, non si trattava forse di un tira e molla tra i due? Avrebbe sorriso leggermente alla domanda del ragazzo, per poi rispondere senza troppo attendere.
    Il mio nome è Xara, piacere.
    Avrebbe quindi atteso il boccale di birra, così da poter avere da bere tutto per sè. A quanto sembra alla ragazza non dispiaceva la compagnia dell'altro e, una volta giunta a quella distanza, non si sarebbe scostata, ma sarebbe rimasta lì, lasciando che la fragranza del suo profumo inebriasse i sensi del ragazzo, che ora sarebbe tornata a fissare.
    E' la prima volta che vengo qui...magari potresti darmi qualche consiglio su cosa prendere, di tanto in tanto, sempre se ti va.
    Il tono è provocante e sensuale, mentre ora cercherebbe di girargli attorno, così da arrivare dalla parte opposta del bancone e sedersi su uno degli sgabelli lì presenti. Avrebbe quindi accavallato le gambe una sull'altra, con i leggins in pelle nera che ben delineavano le sue forme, come una seconda pelle del tutto aderente. Era palese che stesse, in qualche modo, cercando di provocare il ragazzo che aveva davanti.
     
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    Duncan stava giocando bene le sue carte, perché la ragazza, che si chiamava Xara, mantenne viva la sua attenzione nei confronti del ragazzo che aveva ormai occhi solo per lei. Quel suo modo di osservarlo, il modo in cui si atteggiava, come si muoveva con quel corpo sensuale, tutto di lei aveva rapito la mente del londinese che si stava pian piano isolando da qualsiasi altra persona presente in quel locale, l'unica persona con cui voleva interagire era lei. Ordinato il boccale di birra, in attesa di esso, Xara girò attorno al ragazzo, se prima era alla sua destra, in quel momento si portò alle sue spalle sulla sinistra, ma Duncan non si lasciò sfuggire alcun suo movimento, la seguì con lo sguardo, quasi intimorito che potesse scappargli, la squadrò da cima a fondo mentre cambiava posto, se notò il suadente seno in possesso della ragazza, non era da meno il suo lato b, disegnato da un esperto artista, invitante solamente guardandolo. Essa si sedette sullo sgabello a sinistra di lui ed accavallò le gambe, mantenendo comunque un atteggiamento attraente, affascinante agli occhi del londinese che non perse del tutto la lucidità, sebbene fosse difficile ragionare di fronte ad una sventola del genere. Duncan girò tutto il suo corpo in direzione di Xara e bevve ancora un po' della birra che teneva con la mano destra.
    "In realtà è la prima volta anche per me. Londra è bella grande, non sempre capita di stare nello stesso posto a sorseggiare qualcosa. In questo locale non ci sono mai entrato, quindi non saprei se possa esserti d'aiuto nel consigliarti cosa prendere da bere." Commentò il ragazzo, passandosi la mano sinistra dietro la testa, assumendo un'espressione leggermente mortificata proprio perché non sarebbe probabilmente stato in grado di suggerire qualcosa di buono come proponeva appunta la ragazza. Fra l'altro non beveva solo birra, beveva un po' di tutto e non sapeva se i gusti di Xara fossero simili ai suoi.
    "Però... Tutto quello che vuoi bere, prendilo pure, non bado a spese stasera." Aggiunse alla fine, facendole l'occhiolino, proprio per rassicurarla, nel caso volesse provare altri drink in quel posto. Mostrarsi generoso e gentile era l'atteggiamento ideale per poter mantenere vivo l'interesse di Xara nei suoi riguardi, del resto quando si sfoggiano qualità del genere, difficilmente la gente si allontana.
     
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  12. Willy123
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    Era palese che la donna stesse facendo di tutto perchè Duncan non le staccase gli occhi di dosso e, a quanto sembrava, le cose stavano andando per il verso giusto. Xara avrebbe leggermente inclinato il capo di lato, lasciando che una delle ciocche di capelli le coprisse l'occhio destro, mentre continuava a fissare l'altro, ascoltando il suo dire. Avrebbe leggermente ridacchiato nel sentire l'offerta di Duncan e avrebbe cercato di portare una mano sotto il suo mento, prendendolo tra indice e pollice, così da muoverlo leggermente di lato, per poi avvicinarsi con il volto all'orecchio destro.
    Sicuro possa avere tutto quello che voglio bere?
    Si sarebbe soffermata su una parole in particolare, cambiando leggermente tono e facendosi più sensuale, mentre, con l'altra mano libera, avrebbe cercato un contatto con la gamba del ragazzo, per il momento all'altezza del ginocchio. Una semplice carezza, nulla di troppo intenso o spinto, ma era ben chiaro a cosa alludesse Xara. O almeno lo era per lei. Si sarebbe quindi scostata, tornando ad osservare l'uomo in attesa di una rispsota, a seconda o meno che avesse ricevuto a pieno il suo messaggio. Anche la rossa non aveva alcuna intenzione di lasciarsi sfuggire un ragazzo del genere. Era difficile trovare controparti così attraenti ed in forma e di certo non avrebbe perso occasione per divertirsi un po'.
     
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    Poteva risultare esagerato Duncan nell'allargarsi dicendo che non avrebbe badato a spese, pur di mantenere viva l'attrattiva di Xara nei suoi confronti? Possibile sì, ma non era una mossa così sbagliata. L'unica cosa che poteva definirsi forse sbagliata era la scelta delle parole che componevano la proposta, ma questo visto sotto gli occhi di un puritano. La ragazza infatti ne approfittò, cogliendo l'opportunità di lanciare un messaggio praticamente inequivocabile al ragazzo, servito su un piatto d'argento. Un contatto diretto, Duncan ebbe un brivido leggero ma che lo svegliò non appena sentì le dita di lei posarsi sotto il suo mento e quando essa sussurrò quella domanda ambigua, il brivido si fece più intenso, il calore sulle sue gote aumentò ed un istinto votato per lo più ai suoi impulsi fece capolinea nella sua mente. Istinto stimolato poi dalla mano di lei che si posò sul suo ginocchio, quasi a voler lasciar immaginare quali fossero le sue intenzioni. Sicuramente ci sapeva fare Xara nel tenere costante l'attenzione di un uomo su di sé e Duncan ormai aveva le idee chiare: non voleva lasciarsela scappare.
    "Come ho già detto... Non bado a spese." Rispose il ragazzo, assumendo un'espressione di una persona che aveva capito tutto, ma voleva restare vago. Era un chiaro invito per Xara ad approfittarne, lui si sarebbe mantenuto generoso, lei bastava solo che richiedesse o addirittura prendesse l'iniziativa su ciò che volesse "gustare".
    "Però non credo che questo locale abbia tutto ciò che si possa bere." Aggiunse, accentuando il suo tono di voce su una parola della frase, proprio come fece la ragazza e nel mentre che lo fece, alzò le sopracciglia e ghignò leggermente. Poi finì di bere il resto della sua birra e posò il boccale vuoto sul bancone. Lui il suo giro sembrò averlo finito, non restava altro da fare che attendere che venisse servita la birra richiesta a Xara, che la bevesse, nel caso avesse voluto e poi passasse ad una fase più "intrigante" dell'offerta avanzata da Duncan, lui aveva bene in mente come fare, non restava che attendere la reazione di lei.
     
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    La mano sul ginocchio si sarebbe mossa un po' più su, mentre Xara non accennava minimamente ad allontanarsi dall'orecchio di Duncan, respirandogli contro, come se stesse già ansimando, ma era solamente scena per invogliare il ragazzo e non fargli pensare ad altro che non fosse lei. Avrebbe sorriso alla sua risposta, per poi ribattere.
    E conosci un posto dove possa avere quello che cerco?
    Era ormai chiaro di cosa stessero parlando, seppure nessuno dei due fosse stato diretto nel dirlo. Ma era anche quello il bello del gioco che stavano facendo, forse. Si sarebbe quindi scostata, visto che la birra era ormai pronta. Avrebbe preso il boccale, per poi sorseggiarne un po', sempre fissando Duncan negli occhi, in attesa di una risposta. Dopo il primo sorso, però, la rossa avrebbe bevuto in un'unica volta anche quel boccale di birra, appoggiandolo subito dopo sul bancone. Le guance erano sempre più rosse, segno che ormai aveva raggiunto il suo limite e che, con ogni probabilità, non era più molto lucida. Ma quello che stava cercando Xara era semplice divertimento e ubriacarsi un po' non può fare altro che migliorare le cose. Sarebbe quindi tornata a concentrarsi su Duncan, aprendo ora le gambe leggermente, da seduta, per fargli vedere la sua intimità, ancora coperta dagli abiti ovviamente. Gliela stava presentando in un certo senso.
    Allora?
     
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    Il dialogo fra i due stava prendendo una piega fin troppo ambigua, avevano sicuramente obiettivi diversi rispetto al degustare della buona birra o altri tipi di bevande. Duncan aveva colto il modo di porsi di Xara nel ricercare qualcosa di più spinto ma senza fino a quel momento darsi alla diretta volgarità, mantenendo sempre un atteggiamento provocante e che alludesse a qualcosa di decisamente più intimo e passionale, non semplici chiacchiere o conoscenza superficiale. La ragazza mostrò che era lì per spassarsela ed aveva trovato qualcuno che la pensasse come lei, facendosi inebriare dall'alcol e passando poi a qualcosa di molto più intenso e piacevole. Essa tracannò tutto d'un fiato la birra che ricevette e, divaricando le gambe di fronte a Duncan, gli lanciò un chiaro invito a voler mostrarle dove poteva trovare ciò che stesse cercando. Quasi in modo scontato, gli occhi di lui caddero fra le gambe di lei, quelle parti erano ancora coperte dai leggins neri che però fungevano da seconda pelle sul suo formoso e sensuale corpo, quindi potevano già offrire una larga immaginazione di come poteva essere senza quei vestiti addosso. A quel punto, il londinese fu determinato ad accettare di buon grado le provocazioni di Xara. Si alzò in piedi di colpo, avvicinandosi ad essa e porgendole la mano destra, sorridendole maliziosamente.
    "Vogliamo andare?" Le chiese, quasi sussurrando quelle parole. Nel mentre che attendeva che la ragazza afferrasse la sua mano, la sinistra si posò sulla coscia destra di lei, accarezzandole la gamba, già pregustando come sarebbero potute essere le sue gambe, dando per scontato che fossero lisce e morbide al tatto. La mano sinistra non si fermò alla coscia di lei, ma scorse senza timori i pantaloni aderenti di Xara, sempre mantenendo una certa pressione per constatare la morbidezza del suo corpo ed arrivando a posare il palmo sul sedere di lei, esercitando una pressione più intensa rispetto a quella che ci mise non appena le toccò la gamba.
    "Meglio di una birra..." Pensò il ragazzo quando sentì la natica soda e che riempiva la sua mano nella sua forma più piena. Senza ombra di dubbio, Duncan aveva di fronte a sé una ragazza che gli avrebbe potuto regalare emozioni forti quella sera.
     
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