La dolce violinista, il bel ragazzo e la sensuale danzatrice

x Shirosaki Ogihci™

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    Lyra assoparava con grande piacere e avidità le secrezioni che la passera di Monia, sopra di lei, stavano colando fuori per finire dritte nel suo palato. Se fosse stata sobria e si fosse vista da fuori con ogni probabilità sarebbe diventata rossa per l'imbarazzo, non per quello che stava facendo alla donna, quello no di certo visto che in una rapporto fra due donne è la cosa più ovvia da fare. Ciò che l'avrebbe imbarazzata era la consapevolezza che ci fosse una terzo partner a partecipare alla festicciola e, cosa ancora più rimarchevole, un partner maschio.
    Anche Duncan come Lyra stava assaporando con grande fervore l'altro orifizio di Monia, una cosa che Lyra non avrebbe mai fatto nemmeno in quello stato fisico; non ha mai gradito l'anale, l'idea di interagire con quella parte del corpo che, pulita o meno che fosse, espelleva feci. Ad ogni modo Duncan premeva incessantemente con la lingua contro Monia l'ano di Monia, senza perdere la concentrazione se non per qualche secondo quando Lyra andò per afferrare un braccio del ragazzo per portarlo giù verso la sua intimità. Duncan non sembrava opporre resistenza, tutt'altro, stava accompagnando il movimento fino a far giungere la sua mano sull'intimità di Lyra.
    Arrivati a quel punto Duncan non aveva certamente più bisogno della guida della ragazza per capire cosa ella si aspettasse da lui, dunque Lyra riportò la mano sopra e, per non lasciarla senza far niente, la fece afferrare con grande vigore la coscia di Monia per poi iniziare a stringere forte e tirarla a sé, in modo tale da far affondare ancora più a fondo la lingua fin dentro quanto le era possibile alla dolce e succulenta passera della ballerina; voleva sentirla gemere e sbraitare, urlando e istingando i due partner che la stavano violando nei suoi due intimi orifizi.
    Di certo di lì a poco anche Duncan avrebbe fatto lo stesso a Lyra con la sua mano e quest'ultima si tenne pronta mentalmente a ricevere tutto il piacere che l'uomo le avrebbe offerto, aspettandosi un lavoro coi fiocchi da quelle dita mascoline.

     
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    Sebbene non fosse una vagina quella che si stava gustando Duncan, a lui cominciava a piacere quella situazione così perversa e passionale, nessuno voleva farsi mancare il piacere o mancare di recarlo al prossimo. La sua lingua era per così dire intrappolata in quella cavità che stava aumentando le sue contrazioni, le pareti che si avvinghiavano attorno all'organo orale del londinese impedendogli di muoversi liberamente. Fosse stato in un contesto meno volgare, probabilmente il ragazzo non se la sarebbe sentita di fare una cosa del genere, mettersi a leccare l'ano di una donna. Eppure, vuoi perché aveva un po' d'alcol in corpo, vuoi perché era tutto così eccitante, non si stava facendo alcuno scrupolo a compiere un'azione così insolita. Quando quelle pareti smettevano di pressare, muoveva la sua lingua come fosse un serpente che si stava godendo la sua tana, picchiettando in ogni punto che riusciva a raggiungere. In tutto ciò Monia stava gemendo in modo crescente, spesso e volentieri inarcava la schiena presa da entrambi i buchi in stimolazioni avide e passionali, di tanto in tanto stringeva i capelli sia di Duncan che di Lyra per l'eccitazione che la circondava, a tratti era con la bocca spalancata e con la lingua di fuori, assumendo un'espressione oscena ma che mostrava tutto il suo apprezzamento per le cure che i due le stavano riservando.
    "Dio santo! Se andate avanti così, io...!!" Non riusciva ad esprimersi al meglio la danzatrice che era pervasa dal continuo stuzzicare dei suoi partner che non potevano risponderle, avevano la bocca occupata, impegnati a gustarsi sia l'ano che la sua intimità. Fra un suo gemito e l'altro, si sentivano solo i rumori volgari delle lingue che si facevano strada in quelle cavità, sbattendole di qua e di là con foga. E per Duncan si era presentata l'opportunità di recare piacere anche a Lyra, lei stessa lo stava ricercando perché voleva qualcosa in cambio dal continuo stimolare il suo membro col piede. E non esitò a lungo, ma cominciò con la mano sinistra a scorrere con tutte le dita contro le labbra inferiori della ragazza, sfregando i polpastrelli molto velocemente e con una pressione quasi fastidiosa. Quei bordi carnosi venivano sballottati di qua e di là dalla mano del londinese che martoriava esteriormente la vagina di Lyra, sentendo che gli umori stavano colando copiosi a seguito di quella stimolazione rozza ed asfissiante. Forse la ragazza dagli occhi di ghiaccio si stava bagnando anche perché si stava gustando il fiore di Monia ed in combinata con la masturbazione superficiale di Duncan, i suoi fluidi vaginali stavano uscendo abbondantemente. Dopo quel massaggio aggressivo, il ragazzo si soffermò con indice e pollice sul clitoride di lei, piuttosto turgido che poteva essere sensibilmente toccato, così che prese a strizzarlo e a scuoterlo con le dita proprio per rendere la stimolazione nei confronti di Lyra più intensa e che non le avrebbe dato un attimo di tregua. Anche se, dal canto suo, la masturbazione di lei che riceveva sul suo membro col piede non gli stava più bastando, ormai l'erezione era giunta, voleva giungere alla fase successiva e aveva quasi l'intenzione di penetrare Lyra, anziché Monia, proprio per godersi anche la sua di vagina.
     
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    Lyra sussultò con il suo corpo nell'istante in cui Duncan posò la sua virile mano sull'intimità della dolce ragazza, facendole emettere dei gemiti soppressi dal lavoretto che questa stava compiendo sull'altra partner, Monia.
    Anche quest'ultima piaceva decisamente molto come i due la stessero eccitando con le stimolazioni, sembrava che stesse per sopraggiungere l'orgasmo da un momento all'altro e Lyra non si lasciò pregare due volte dalla visione di quella donna così attraente e sensuale che era sul punto di mostrare il suo lato più eccitante. Afferrò Monia per le coscie e, con grande impeto ma stando attenta al tempo stesso che non sbattesse la testa contro qualcosa, la sollevò per liberarsi da sotto di lei per poi sdraiarla lungo il divano davanti a sé. Senza tergiversare Lyra si fiondò nuovamente sull'intimità della ragazza, riprendendo a leccarla con la sua lingua avida e succhiarne ogni ondata di umori che uscivano senza freno. Ero troppo eccitata e troppo ubriaca per pensare ad altro, in quel momento voleva solo vederla godere, sentirla come avrebbe imprecato e urlato quando l'orgasmo sarebbe sopraggiunto.
    Quasi si era dimenticata di Duncan in quei momenti che nel frattempo, se non si era spostato poteva prendere visione di queste due ragazze che davano e ricevevano piacere, mentre il bel culetto bianco e liscio di Lyra era sollevato di fronte allo sguardo dell'uomo, con la passera rosata umida e calda a contatto.

     
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    Per il raggiungimento dell'orgasmo mancava solo Monia, così che Duncan e Lyra si stavano dando molto da fare nel portare la donna ad un punto di eccitazione senza ritorno, l'apice del piacere in sostanza. Ormai il londinese aveva scambiato l'ano di lei come se fosse la sua vagina e non smetteva di martoriare quel buchetto che aveva continue e violente contrazioni, tutto l'amplesso giustificava quei movimenti interni, una conferma veniva proprio dai gemiti incontrollati e ripetuti della danzatrice che sembrava sul punto di esplodere da un momento all'altro. Ma accadde poco dopo qualcosa che scombinò completamente i ruoli. Lyra infatti prese di forza Monia e la fece adagiare con schiena sul divano e, piegandosi col busto in avanti e tenendo il sedere alto, andò ad avvinghiarsi con foga sull'intimità di lei, come a voler prendersi tutto il merito dell'orgasmo che essa stava per raggiungere.
    "Come siamo aggressive, eh tesoro??" Chiese ridacchiando la ballerina che compiaciuta si lasciò fare ed attese il momento opportuno per sfogare tutta la sua eccitazione con una poderosa venuta. In tutto ciò, Duncan si vide un po' spaesato, privato di quel foro che stava lubrificando per bene e che stava contribuendo al piacere di Monia, in quel momento si trovò a fare lo spettatore di uno spettacolo che comunque non l'avrebbe lasciato a bocca asciutta, anzi. A differenza di pochi istanti prima, aveva di fronte a sé il fondo schiena di Lyra che aveva un che di immacolato, contrariamente a quel che era il sedere della danzatrice, quasi invitante sotto certi aspetti.
    "Beh... Qualcosa dovrò pur fare, no?" Pensò, alzando il sopracciglio sinistro, vedendo un'opportunità in quella nuova situazione e vedendo nella posizione della ragazza dagli occhi di ghiaccio un invito a voler continuare ciò che interruppe proprio quando le due vollero godere una dell'altra. Avvicinò pertanto il suo busto al lato b di Lyra e decise di riprendere ciò che stava compiendo prima, ovvero la stimolazione della vagina di lei. Ma quando posò la mano sinistra sul suo fiore, decise di non ripetere il massaggio martoriante alle sue labbra esterne, piuttosto andò subito ad infilare in quella cavità indice e medio, compiendo una penetrazione all'inizio lenta e delicata, ma poi prese a muovere quelle due dita molto velocemente. Dopo alcune penetrazioni, la sua mano era già colma degli umori di Lyra, ad indicare che entrambe le ragazze avrebbero potuto assieme raggiungere l'orgasmo, dato che la danzatrice continuava a gemere sotto i colpi di lingua e le succhiate desiderose della ragazza. Ma quello sarebbe stato di certo solamente l'inizio di quel secondo round di sesso, non si sarebbe accontentato solo che venissero entrambe, dopo la prima venuta, voleva godere nuovamente anche lui perché ormai il suo membro, stimolato in precedenza dal massaggio col piede di Lyra, voleva a tutti i costi gustarsi ancora una volta una vagina e le intenzioni di Duncan erano proprio quelle di puntare al sesso di Lyra che già stava stuzzicando energicamente.
     
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    Monia sembrava gradire molto l'aggressività improvvisa con cui Lyra l'aveva spostata, ricominciando con la lingua e la bocca in generale a continuare a donare piacere attraverso la bellissima e succulenta passerina che stava eccitando sia Lyra che Duncan. Quest'ultimo, nel frattempo, si adoperò ad adattarsi e lo fece in fretta inziando a sollecitare l'intimità di Lyra che sporgeva con il suo bel culetto proprio davani al suo bacino e al suo membro nuovamente irrigidito dalla stimolazione che il piede della ragazza le aveva fatto.
    All'inizio andò piano con le dita ma poi ,gradualmente, Duncan si fece prendere dall'euforia del momento e iniziò ad affondare con sempre maggior vigore e sempre più dita dentro l'initmità gocciolante di Lyra, al che questa non poté fare a meno di decocentrarsi sul suo lavoretto che stava facendo a Monia per iniziare a gemere e istigare a voce l'uomo per sfogare tutto il piacere che si stava accumulando dentro di sé.
    "Aaah! Od-Ah! Oddio sì! Non fermarti! Mmmh-gnh! Dai così!" continuò a sfogare i suoi pensieri mentre le contrazioni della sua passera si facevano sempre più frequenti. Quando riusciva a tenere gli occhi spalancati Lyra fissava con il suo sguardo il bel viso di Monia, l'unica cosa che poteva guardare con gusto. Lyra si stava eccitando ulteriormente anche solo a vedere l'espressione compiaciuta di Monia, mentre questa la stava guardando come un vouyerista mentre godeva per le emozioni che Duncan le stava regalando.
    "Vieni con me! Ah! Vieni a-Gn! Anche tu Monia!" gridò alla donna fra un gemito e l'altro mentre riuscì a riprendere a donarle piacere, questa volta con le dita, esattamente come Duncan stava facendo a lei. Lyra non lo avrebbe mai detto a mente sobria, ma stare lì in mezzo ai due partner le stava piacendo e anche molto. Un piacere quasi completo per tutti, mancante solo quello che di Duncan che era pronto per essere sguinzagliato e che Lyra si aspettava di ricevere da un momento all'altro.

     
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    Un trenino alquanto volgare ed osceno si stava concretizzando in quel privè che era diventato il luogo perfetto per sfogare appieno i propri impulsi sessuali e la propria voglia repressa. La danzatrice ormai era in balia delle cure che Lyra le stava donando alla vagina che piano piano stava diventando una fonte di umori copiosi che uscivano ininterrottamente da quelle carni particolarmente rossastre, il rossore era dovuto sia alle precedenti attenzioni che Duncan le riservò sia a quelle che la ragazza dagli occhi di ghiaccio le stava donando di buon grado, non sopprimendo comunque i gemiti a motivo di ciò che stava ricevendo dal londinese che da dietro le stava martoriando la sua di intimità. Quei due sessi femminili emettevano suoni perversi, carni inumidite che schioccavano ad ogni movimento di quelle dita che sembravano martelli pneumatici intenti a perforare per andare sempre più in profondità. Ma tali rumori erano comunque spesso coperti dai gemiti e dai mugolii che le due ragazze emettevano a motivo del godimento che stavano provando. Duncan voleva che venissero entrambe, soprattutto Lyra perché era intenzionato a gustarsi anche la sua di intimità attraverso una penetrazione. Ma nel mentre voleva vedere per quanto ancora le due fossero riuscite a resistere attraverso quelle continue e tormentate stimolazioni. A giudicare da quanti umori stavano continuando a secernere, sia Monia che Lyra stavano per raggiungere il limite, soprattutto la ballerina che stava assumendo un'espressione alquanto libidinosa.
    "Non... Non resisto!!!" Gridò ad un tratto la donna che inarcò la schiena, indietreggiò la testa piegandola completamente all'indietro e buttando fuori quanto più fiato aveva in corpo, oltre che schizzare un'abbondante quantità di fluidi vaginali, non curandosi se magari questi fossero finiti in faccia a Lyra o sporcassero il divanetto su cui erano appoggiate. Monia raggiunse un potente orgasmo, lasciandosi poi andare ad un tremolio incontrollato del corpo susseguito da degli spasmi notevoli. Forse era perché non veniva da un po' di tempo per mano di qualcun altro o forse perché l'amplesso l'aveva talmente eccitata che la sua eccitazione esplose violentemente. In tutto ciò, Duncan alzò un attimo lo sguardo osservando quella scena con un ghigno di soddisfazione vedendo che la danzatrice aveva avuto anche lei la sua parte nel godere appieno. Ma questo non gli impedì di fermarsi, perché voleva che anche Lyra provasse piacere in un nuovo orgasmo, così che oltre a stimolare la sua vagina con ben tre dita, indice medio ed anulare, avvicinò il viso a quel fiore bagnato e leggermente arrossato, passando sotto la mano che instancabilmente perforava quella cavità e si portò con la lingua all'altezza del clitoride della ragazza, cominciando a picchiettarlo e a mordicchiarlo con le labbra, proprio per rendere quella stimolazione ancora più asfissiante, in modo che alla fine Lyra potesse godere tanto quanto aveva goduto Monia, che riversava su quel divanetto col fiatone ma appagata e sorridente dopo essere venuta così tanto.
     
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    Lyra vedeva come la ragazza, Monia, stava iniziando a sentire il piacere che la sua bocca le stava procurando. Gemeva, inarcava la schiena e i fluidi vaginali uscivano copiosi ammorbidendo tutta la sua intimità, rendendo più facile il compito di Lyra. Finalmente anche Monia stava partecipando nel concerto dei sensi piacevoli insieme a lei e a Duncan, quest'ultimo non fermatosi neanche per un attimo a eccitare Lyra - e se stesso - massaggiandole con le dita gli interni della sua passera, esaltandosi a ogni grido di piacere che questa emetteva.
    Monia, finalmente, arrivò all'orgasmo tanto atteso dai presenti e a cui seguì una fuoriuscita di liquidi come mai prima di quella serata, riversandosi per la maggior parte sul viso di Lyra che, un po' colta di sorpresa, arretrò con la testa per dare spazio alla ragazza, non abbastanza comunque da bagnarsi il volto con quegli umori. Quella visione paradisiaca, unita agli odori e i sapori e alla stimolazione di Duncan bastò abbondantemente a far sopraggiungere l'orgasmo anche in Lyra che, come Monia inarcò la schiena verso il basso e le pareti vaginali si irrigidirono all'improvviso, serrandosi e chiudendosi, prendendo anche le dita dell'uomo e tenendole bloccate lì se questi non avesse avuto i riflessi pronti per ritrarle, o non lo avesse fatto per scelta.
    Anche Lya fece uscire fuori una notevole quantità di umori che colarono sul divano sotto di lei, imbrattandolo e mischiandosi al sudore che oramai regnava sovrano in quella stanza.
    Passata la libido la ragazza si risollevò e strisciò con il corpo in avanti fino a portarsi proprio sopra Monia, guardandola fissa negli occhi prima di strapparle un bacio con le sue labbra intrise degli umori della partner. Fatto ciò voltò lo sguardo verso Duncan, osservandolo con espressione sensuale. "Come fai a trattenerti? Al tuo posto io mi sarei già fiondata su me stessa con quell'arnese che sta per scoppiare" commentò con voluta provocazione prima di scendere con il suo corpo fino ad appoggiarsi sul quello di Monia, diventando una cosa sola con le loro pelli, i loro seni e le loro passere a contatto diretto. Duncan aveva solo l'imbarazzo della scelta con quelle due passere bagnatissime una sopra l'altra.

     
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    Se il detto "prendere due piccioni con una fava" era vero, Duncan in quel caso prese e vide l'apice del godimento di due passere, quelle di Monia e di Lyra che vennero una dopo l'altra, la danzatrice per mano proprio della ragazza dagli occhi di ghiaccio e quest'ultima per mano, o per meglio dire, per le dita del ragazzo che martoriavano senza sosta quella vagina che fino a quel momento sembrava immacolata. Entrambe schizzarono diversi umori, qualcuno d'essi sporcò il divanetto su cui si trovavano, ma partendo dal presupposto che quelle stanze erano fatte apposta per certi tipi di divertimento, non sarebbe stata poi una tragedia trovare certi tipi di macchie su quei tessuti anche abbastanza pregiati. Le due ragazze avevano goduto appieno di quelle intense stimolazioni, quindi l'unico che restava da soddisfare era proprio lui, Duncan che osservò il momento in cui Monia e Lyra fecero aderire i loro corpi per coronare quel momento di puro piacere che provarono. Scene simili non gli fecero perdere l'eccitazione, mostrata da una costante erezione che prese a stimolarsi nell'esatto momento in cui la ragazza dagli occhi di ghiaccio lo provocò con le parole, come ad invitarlo ad approfittarne di quel momento per scatenare tutta la sua voglia addosso a lei e soprattutto nella sua intimità. Sorrise divertito il londinese sentendo quella frase e, masturbandosi per un po' per prepararsi, si avvicinò alle due con fare sicuro.
    "Se proprio insisti... Ti accontenterò!" Esclamò il ragazzo che di prepotenza si portò dietro Lyra, afferrandole il fianco sinistro con la mano, mentre con la destra si tenne il membro, avvicinandolo alla sua vagina grondante a motivo dell'orgasmo precedente. Posò il glande sulle grosse labbra carnose di quel sesso, tenendolo lì per un paio di secondi, giusto per tenerla con l'attesa del momento e magari farle provare un po' di frustrazione perché non era ancora entrato dentro di lei subito. Ma quando mollò la presa dall'asta ed afferrò anche il fianco destro di lei, con una vigorosa spinta infilò dentro tutto il pene, scivolando con estrema facilità dentro quelle pareti, proprio grazie all'abbondante presenza dei suoi umori. Ansimò Duncan quando sentì il suo sesso avvolto da così tanto bollore ed umido che gli venne la pelle d'oca. Poté sentire che quella cavità era meno spaziosa e dilatata di quella che si gustò in precedenza, cioè quella di Monia, evidentemente abituata a quel genere di cose. Forse Lyra non era solita fare del sesso, dunque un po' di strettezza in più non avrebbero fatto altro che aumentare il piacere nel londinese.
    "Mi sembra di scopare una vergine... Magnifico!" Disse estasiato dentro di sé respirando pesantemente non appena si accorse della differenza fra le due vagine. E subito dopo prese a muoversi avanti ed indietro, sbattendo il suo pube contro il sedere non troppo esagerato ma ben tondeggiante e sodo di Lyra, iniziando con spinte regolari e di moderata intensità, per poi pian piano aumentare il ritmo, provando sempre più piacere nello strusciare il suo arnese fra quelle carni che si contraevano ad ogni spinta.
    "Uff... Beata te mia cara. Volevo essere scopata io al posto tuo!" Commentò Monia che assunse un'espressione un po' delusa, ma che venne subito sostituita da un ghigno malizioso, come ad essere solidale con lei mentre veniva penetrata energicamente dal ragazzo.
     
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    Nonostante lo stato di ebrezza per tutti quei bicchieri di spumante bevuti, la ragazza si sentiva ancora un po' nervosa per quanto stava per accadere. Erano letteralmente anni che non permetteva a un uomo di diventare una cosa solo con lei e adesso lo stava lasciando fare a qualcuno incontrato meno di un'ora fa.
    Almeno per quella notte era diventata una persona perversa e la cosa la stava eccitando, e anche molto, tanto che quando Duncan la penetrò con il suo membro questi scorse con una facilità disarmante entrando fino in fondo. Occupando tutta la cavità gli umori di Lyra, quelli che le erano rimasti dentro, colarono inevitabilmente fuori andando a cospargersi ovunque nelle immediate vicinanze, sul pube dell'uomo come sulla passera di Monia che si trovava immediatamente sotto.
    Duncan iniziò a muovere il bacino avanti e indientro, martellando con il suo arnese di carne l'initmità della ragazza con colpi che diventavano via via sempre più irruenti e che via via alzavano la libido di Lyra che ansimava e gemeva sempre più forte. La sua pelle diventava sempre più calda e sudata e sia Duncan che sopratutto Monia potevano sentirlo sulla loro di pelle questo mix letale per i sensi di una persona.
    Monia espresse la sua insoddisfazione per non essere stata scelta come donatrice di piacere per il membro di Duncan, naturalmente in modo scherzoso, a cui Lyra avrebbe voluto rispondere se solo i suoi polmoni lo avessero permesso, ma l'impeto dell'azione non le lasciava fiato se non quello per far uscire respiri rapidi e pesanti. Poteva solo sorridere alla ragazza, guardandola in viso, prima di fiondarsi un'ennesima volta sulle sue carnose labbra, baciandola safficamente. I loro corpi si strinsero ancora più forte di prima ma la presa era resa molto difficile da tutto quel sudore che si stava spalmando sulle due ragazze come fosse olio. I loro seni ballonzolavano come palloncini pieni d'acqua l'uno sull'altro facendo sfiorare di tanto in tanto i capezzoli eretti.
    Sentendola comunque esclusa da terzetto Lyra cercò di coinvolgere Monia in quello che accadeva nelle zone basse dove Duncan si stava dando molto da fare. Prese una delle mani della spogliarellista e la accompagnò giù fino a farle toccare il clitoride mentre con lo sguardo cercava di renderla complice della sua idea, evidente quando lei fece lo stesso sulla passera di Monia e iniziò a stimolarla con grande vigore e velocità, seguendo un po' il ritmo dettato da Duncan e dal suo sesso. "Vi-ah! Vi piace!? Ti piace ah-ah-ah! Monia!? Duncan!? Vi piace!?" risuscì a pronunciare fra un grido e l'altro quelle poche parole, colme di gioia e piacere, quanto i suoi polmoni le permettesro di fare prima di riprendere ad ansimare come un maratoneta alla fine di una gara, con le guance rosse per lo sforzo fisico e la pelle visibilmente lucida per tutto il sudore che decorava il suo corpo.

     
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    Aggressività e brama erano le uniche qualità che Duncan stava manifestando penetrando in un modo così rude e veloce la vagina di Lyra che non riusciva nemmeno a parlare, da quanto stava provando piacere e da quanto il suo respiro fosse pesante. Le due ragazze avevano i corpi aderenti l'una all'altra e per il londinese sarebbe bastato poco per sbagliare nel perforare l'intimità di una anziché dell'altra. Ma tutte quelle contrazioni, il modo in cui la ragazza dagli occhi di ghiaccio stava reagendo a discapito di una Monia che comunque si stava godendo la scena, ricevendo ben volentieri il calore ed il sudore dell'altra, furono una conferma che il ragazzo si stava gustando il fiore giusto, quello che identificò subito come un fiore forse non troppo abituato a prendere fra le sue carni membri maschili, di fatto le contrazioni erano maggiori, così come lo spazio era un po' più ridotto rispetto all'intimità della danzatrice. Eppure questo non convinse il londinese ad andarci meno pesante, anzi lo spronò a voler allargare e dilatare quella vagina così apparentemente poco sfruttata da un uomo, spingendo con sempre più potenza e rapidità, andando affondo sempre di più fra quelle pareti, raggiungendo con la punta del pene le porte dell'utero. Da quanto sembrò Lyra riuscì a coinvolgere Monia, facendosi masturbare da essa e masturbandola di conseguenza, in modo che tutti e tre potessero come sempre godere dell'erotismo più sfrenato, da che si vennero a trovare in quel privè. Duncan sorrise compiaciuto nell'osservare come le due ragazze stessero godendo e gemendo in maniera incontrollata e questo lo incoraggiò ad intensificare il ritmo delle sue azioni, a spingere con sempre più vigore così che sia Lyra che Monia potessero raggiungere un altro orgasmo, magari assieme proprio al ragazzo.
    "Ah mia cara...! Mi piace altroché, ti sfonderei per tutta la notte!! E sfonderei anche Monia!" Esclamò con una tale fame di sesso il ragazzo che stava divenendo sempre più aggressivo, più voglioso di far raggiungere a quell'amplesso livelli di erotismo mai raggiunti fino a quel momento fra di loro. Le sue mani si spostarono sui glutei della ragazza dagli occhi di ghiaccio e li afferrò con decisione, affondando i polpastrelli delle dita come se volesse strappargli la carne dal corpo, ma lo fece più che altro per dare colpi progressivamente potenti e veloci, tanto che il rumore di quelle zone che si scontravano stavano quasi per sovrastare i gemiti sbraitanti delle due ragazze. Il suo pene cominciava a pulsare, dandogli il chiaro segnale che da lì a breve sarebbe venuto e sperava che anche Lyra e Monia fossero nella sua stessa condizione, pronte ad esplodere.

    Perdonami per l'attesa.
     
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    Duncan pompava con sempre più vigore e velocità il suo duro membro dentro l'intimità di Lyra a ogni affondo e la ragazza reagiva con gemiti sempre più rumorosi e un fiato sempre più corto. Il ragazzo era un vero portento, o forse era solo Lyra che non era abituata a subire il piacere da parte di un uomo che era facile a cedere al piacere. Fatto sta che ella se la stava godendo sia a ricevere da Duncan che a dare a Monia, alla quale non aveva scordato di tenerla nel giro proseguendo nella stimolazione della sua morbida, calda e bagnatissima passera a cui non vedeva l'ora di dare un assaggio nell'immediato futuro.
    Adesso però era il momento di Duncan che, a giudicare da come stava reagendo il suo pene dentro di lei e dalle grida che emetteva lui, era in procinto di arrivare al capolinea. Lyra sentiva che stava per venire, come anche lei del resto, ma l'eccitazione fu sovrastata per un brevissimo momento dal terrore che le gelò il sangue. Non avendo avuto rapporti dai tempi dell'adolescenza Lyra non si era mai preoccupata di sottoporsi a metodi anti concezionali. Certo, anche nel caso Duncan avesse eiaculato il suo nettare dentro le sue cavità la ragazza avrebbe potuto rimediare il giorno dopo in una qualunque farmacia o clinica, ma se evitava la noia per lei era meglio; dolente per Duncan che per quella notte avrebbe potuto "annaffiare" il fiore di una sola delle due dame.
    Momenti prima che l'uomo avrebbe raggiunto l'orgasmo Lyra si sfilò di colpo dal suo membro, ma non passarono che pochissimi secondi prima di riprendere a donare piacere al partner maschile mettendosi a quattro zampe con il ventre proprio sopra il membro di Duncan che ella afferrò con una mano e incominciò a sfregarlo a una velocità così elevata che le passò il pensiero che forse gli avrebbe fatto più male che piacere.
    Se Duncan non avesse mostrato segni di fastidio per la foga con cui la mano di Lyra stava donando piacere al suo guerriero eretto ella avrebbe proseguito finché, alla fine, finalmente, non avrebbe eiaculato tutto il suo ricco e delizioso sperma, andando a spargersi sul corpo sdraiato di Monia e imbrattandola di caldo umore di maschio fin dove la potenza del suo getto lo avrebbe permesso, che fosse fino all'addome, fino ai suoi prosperosi seni o addirittura sul suo viso.
    A Lyra bastava chinare in basso il capo per vedere la cupola del membro di Duncan, un attimo prima gonfia e pronta a scoppiare, un attimo dopo che rilasciava come un idrante mentre lei commentava come una schiava sessuale. "Vieni! Vieni Duncan! Imbratta tutto! Vieni! Ah sì! Guarda come ci sta sporcando! Guarda Monia!" gridava e gridava parole del genere, nemmeno fossero in qualche set pornografico.


    Nessun problema.
     
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    La fatica Duncan non sapeva nemmeno cosa fosse o meglio cercava di tenerla lontana perché prevaleva in lui la voglia di godere, di sfogare tutta la sua brama sessuale su entrambe le donne che si stavano unendo ai versi incontrollati espressi da lui. Se non fosse stato per l'insonorizzazione della stanza, probabilmente quelle urla avrebbero attirato l'attenzione dei clienti nel locale e magari avrebbe interrotto la magia che si era creata fra di loro. Fortunatamente, l'intimità creata in quel privè spinse il ragazzo, la ragazza e la danzatrice a non trattenersi, ma a dare assoluta libertà al proprio istinto passionale che volevano saziare finché non fossero stramazzati soddisfatti su quel divanetto. Duncan ormai era sul punto di esplodere, ma qualcosa tardò un pochino la sua venuta. Lyra decise di non voler prendere dentro di sé lo sperma di lui, così che sfilò dalla sua vagina il pene gonfio e pulsante e prese a masturbarlo, tenendolo a stretto contatto col suo ventre. A quel gesto, il londinese emise una piccola smorfia un po' delusa, sperava di potersi liberare del seme all'interno delle carni della ragazza, ma non fu così. Non si domandò il perché di questa azione, ma ormai era talmente carico che voleva venire, non riusciva più a resistere. Nel mentre che la ragazza dagli occhi di ghiaccio stimolava il suo membro, il londinese afferrò con decisione e con avidità il suo seno, non aveva le stesse dimensioni del seno di Monia, più prosperoso e pieno, ma era pur sempre un seno apprezzabile da poter afferrare e stringere con tutta la passione che aveva dentro di sé. Non poteva definirsi una magra consolazione, poiché il solo fatto che stava facendo sesso con due donne, si sarebbe potuto considerare molto privilegiato, per una situazione del genere in cui non poteva riversare il suo nettare nel fiore di Lyra, non ne avrebbe di sicuro fatto un dramma.
    "Oddio!! Ecco che sborro!!! AHHHHH!!" Gridò ad un tratto Duncan, afferrando con tutta la forza che aveva i seni di Lyra, non preoccupando se una stretta così decisa le avrebbe potuto far male, ma era il godimento per l'orgasmo che stava per esplodere che lo portarono a scaricare tutto contro le sue forme. E venne, schizzando un'abbondante quantità di sperma che venne sparato a casaccio un po' dappertutto, la maggior parte si posò sul corpo di Monia e qualche goccia imbrattò la mano e l'addome della ragazza dagli occhi di ghiaccio. Forse una eiaculazione maggiore di quella iniziale da che si trovò con le due in quel privè, forse perché cominciava ad accusare l'intensità del sesso a tre, sebbene avesse una resistenza fisica sopra la norma, ma il sesso era pur sempre un'attività impegnativa, nonostante fosse estremamente piacevole. Emise un gemito lungo e profondo quando liberò lo sperma fino all'ultima goccia ed i brividi e la pelle d'oca pervasero il suo corpo. Duncan era pienamente appagato di quella venuta, forse lo stesso appagamento che avrebbe provato venendo dentro la vagina di Lyra.
    "Quanto ne hai schizzato, sei proprio un toro! Non sei d'accordo, mia cara??" Esclamò sorpresa e divertita Monia che accolse piacevolmente il caldo nettare del ragazzo sopra il suo corpo, sorridendo compiaciuta e lanciando uno sguardo verso Lyra, come a condividere con lei la gioia nell'aver visto il londinese essere riuscito a venire.
     
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    Anche se Lyra non permise a Duncan di venire dentro di lei l'uomo dava decisamente l'impressione di essere più che soddisfatto dai paiceri che le stava dando la ragazza. Gemeva con una voce ansimante mentre Lyra le masturbava il suo membro fino a farlo eiaculare su tutto il corpo di Monia sotto di lei. Continuava a sputare fuori calda sborra a ogni movimento che la mano della ragazza faceva sul suo sesso e Duncan continuava a gemere e a resistere appigliandosi ai seni di lei, anche in modo quasi violento, stringendoli forte, quasi da far provare dolore a Lyra; quasi.
    Lyra aveva il corpo troppo preso dal piacere e la mente troppo offuscata dall'alcol per notare se sentiva dolore o meno ai suoi sensi, al contrario, la ragazza ansimava con maggior frequenza, da far sembrare ai presenti che quell'irruenza di Duncan in fondo le piaceva moltissimo; niente male per una che non aveva nemmeno preso una sculacciata sul sedere in tutta la sua vita.
    Quando l'impeto si easurì nelle sue ultime battute Lyra mollò la presa che aveva sul membro di Duncan per fargli riprendere fiato, in fondo ne aveva bisogno anche lei. Ansimante si adagiò delicatamente sul corpo di Monia sentendo tutto il suo calore e la morbidezza dei suoi prosperosi seni appoggiati sui suoi. Sentiva sulla sua pelle anche la viscosità del regalino che Duncan aveva sparso su di lei e che adesso si stava spalmando come un crema sui corpi di entrambe.
    "Direi di sì, Monia. È proprio un toro. Vediamo se riesce a montare anche te? Che ne dici Duncan? O hai bisogno di un momento?" rispose con calma, a bassa voce a Monia per non consumare troppo fiato prima di stuzzicare sia lei che Duncan ad andare avanti, provocando in particolare quest'ultimo per vedere se da bravo uomo orgoglioso della sua virilità poteva soddisfarle entrambe quella notte.
    Ripreso fiato e un po' di energie Lyra si rialzò in piedi, dando le spalle ai due mentre dal tavolino riprese la bottiglia di spumante per berla direttamente dal collo delle bottiglia; figurarsi se a questo badava alla decenza di usare un bicchiere, con tutto l'alcol che aveva in circolo e quello che Monia e Duncan le avevano fatto passare era già tanto se riusciva a camminare senza barcollare. Bevuto un sorso più o meno lungo si rigirò verso i due partner, si adagiò con il suo culetto sul tavolino, accavallò le gambe una sopra l'altra e con la bottiglia poggiata su una gamba e cominciò ad osservarli. "Allora?" domandò con un sguardo un po' perso e la voce lenta, tipica di quelli che stavano cominciando a subire gli effetti di una sbronza. "guardate che io...hic...non mi muovo da qui finché non vedrò tu..." puntò il dito in modo molto approssimativo e confuso verso Duncan "...non avrai montato e riempito come un uovo lei...hic."
    Lyra era evidentemente entrata in una fase successiva della sbronza ed era sorprendente, considerando che appena pochi minuti prima sembrava tutto sommato in sé, quanto meno dava l'impressione di sapere cosa stava facendo. Per il momento comunque non c'era motivo di preccuparsi, in fondo si trattava di una leggera sbronza e la ragazza sembrava divertirsi comunque a fare il ruolo della vouyerista in quel momento.


    non ho idea di come sia l'onomatopea del singhiozzo, quindi sono andato un po' a naso.
     
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    Raggiunto l'orgasmo, Duncan si sentì appagato, non che volesse terminare lì il tutto poiché le due ragazze potevano meritare ancora di ricevere piacere da lui, però un orgasmo maschile comportava anche un certo periodo di recupero, perciò difficilmente avrebbe subito ripreso a penetrare una delle due. Si portò col corpo all'indietro, appoggiando la schiena contro il divanetto e, cercando di regolare il fiato, si godette la vista di fronte a sé, ovvero Lyra e Monia che avevano entrambi i loro corpi aderenti e con il suo sperma che sporcava la loro fresca e candida pelle.
    "Mi sembra d'essere su un set di un film porno..." Pensò con un po' di ironia il londinese che ridacchiò mentre recuperava le forze, in attesa di un'eventuale nuovo giro, perché a quanto parve era ciò che voleva la ragazza dagli occhi di ghiaccio che, alzatasi, andò verso il tavolino dov'era posata la bottiglia di spumante e bevendone ancora, si sedette sopra di esso, aspettando proprio che i due si dessero nuovamente da fare. A ciò, il ragazzo portò il busto in avanti, rimanendo seduto sul divanetto e girando la testa verso Monia ed i loro sguardi si incrociarono. Solo vedendola insudiciata in quel modo e con uno sguardo che aveva tutta l'aria di voler proprio ricevere ancora una volta le attenzioni di lui, Duncan stava pian piano recuperando l'erezione che si consumò dopo la precedente venuta.
    "Non vorresti riempirmi di quella tua calda sborra ancora una volta, bel maschione??" Chiese la danzatrice ad un tratto, dopo che sorrise compiaciuta nel sentire le condizioni che Lyra dettò a loro due e poi, con entrambe le mani, allargò le labbra della sua vagina, cercando di invogliare il ragazzo a darsi nuovamente da fare con lei. Il londinese sorrise con un lieve imbarazzo, difficile che un sentimento del genere potesse essere ancora in lui dopo tutto ciò che fecero, però lui arrossì leggermente in viso, capendo che tutto sommato era desiderato da entrambe e che avrebbe potuto ancora provare e far provare eccitazione. Ad energie recuperate, senza dire una parola, Duncan con rapidità si fiondò verso Monia ed alzandole il bacino prendendola per le gambe, si portò la sua intimità all'altezza del suo viso, mentre lui si pose in ginocchio sul divanetto. A seguito di quell'azione, la danzatrice emise uno stridulo un po' spaventato ma sorrise subito dopo, sorpresa dall'irruenza mostrata da lui dopo il suo invito.
    "Vediamo di concludere questa nottata nel migliore dei modi!" Esclamò il londinese e subito dopo aprì la bocca e la fece aderire contro il sesso della ballerina, scorrendo la lingua su tutta quella parete carnosa ed umida. La punta a tratti colpì il clitoride di lei ed essa ogni volta che sentiva quel tocco, gemeva quasi istericamente. In tutto ciò, il pene del ragazzo stava lentamente riacquistando la sua durezza e la sua forma eretta e probabilmente da lì a poco avrebbe penetrato una seconda volta Monia, proprio come sia lei che Lyra desideravano che facesse.
    "Oddio, tesoro!!! Il nostro cazzone è un portento nel leccare le fighe!! Non sai cosa ti stai perdendo!!!" Disse con voce alterata e rotta dal piacere la danzatrice che rivolse il suo sguardo verso l'altra ragazza presente nel privè, un po' per invogliarla a non rimanere lì come semplice spettatrice, ma a farsi coinvolgere per l'ennesima volta, sempre che le intenzioni di Lyra non fossero davvero quelle di reputarsi soddisfatta semplicemente nell'osservarli fare sesso.
     
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    Lyra guardava allegramente e con guance arrossate per tutto quell'alcol ingerito, seduta sul tavolino e con la bottiglia di spumante in mano mentre davanti a lei, sul divano, i due piccioncini si davano da fare. Lyra li aveva pregati di continuare, questo è vero, ma in fin dei conti anche Duncan e Monia stavano cavalcando l'eccitazione che aleggiava nella stanza e sarebbe bastato niente per riprendere gli atti passionali. Lyra guardava e si compiaceva nella sua mente come una vouyerista incallita mentre Duncan risucchiava avidamente con la lingua gli umori dalla passera sollevata a mezz'aria della stripper. Guardava e l'eccitazione riprese il sopravvento su di lei inducendola a a divaricare leggermente le gambe per dare modo alla mano libera di sollecitare la sua intimità che ancora rilasciava tracce umorali, sue e del pene di Duncan che prima l'aveva posseduta, per scorrere lungo gli interni coscia. Lyra si toccava con una, due poi tre dita le interiora della sua passerina mentre davanti a lei Duncan slinguazzava la passerina di Monia. Quella notte, in quel privé, Lyra aveva scoperto che guardare qualcuno in atti di passione e perversi senza partecpiare poteva diventare eccitante quanto farne parte. Un'eccitazione do breve durata comunque, giacché la ragazza aveva di nuovo voglia di ritornare nella mischia, un po' anche perché era Monia stessa a stuzzicarla a parole mentre gemeva e ansimava per la lingua di Duncan. Lyra stava per posare la bottiglia di spumante quando di colpo le venne un'idea che le fece spuntare un ghigno decisamente malizioso. Tornò dai due sul divano e, vedendo la posizione in cui erano, si sedette sopra Monia con la sua passera colante di umori proprio sopra il bel visino della stripper. Lyra aveva davamto a sé Duncan che divorava avidamente tutti gli umori che fuoriusivano dall'intimità della ballerina notturna a ogni affondo che faceva con la lingua. Anche Lyra voleva rendersi partecpie, ma a modo suo, facendo smettere per qualche attimo l'attività di Duncan. Come detto prima ella si era portata appresso la bottiglia di spumante che portò fin sopra la passera sollevata di Monia per riversare il contenuto al suo interno. Inizialmente andò adagio limitandosi a far scendere lo spumante dall'esterno, ma poi si fece più irruenta e cominciò a penetrare col collo della bottiglia le labbra vaginali, quasi fosse un giocattolo sessuale con cui stuzzicare Monia. Lyra riversò tutto il liquido dentro quel bicchiere di carne che era la passera della ragazza, facendo attenzione con le orecchie a ogni sussulto e grida di gioia che sarebbe uscito dalla sua bocca e con lo sguardo a ogni espressione di Duncan che stava di fronte a osservare lo spettacolo osceno che si stava svolgendo. Lyra adagiò la bottiglia sul pavimento accanto al divano dopo aver intuito dal peso che si era svuotata completamente e con lo sguardo malizioso si rivolse a Duncan. "Alla salute" disse semplicemente prima di fiondarsi con la bocca sulla passera di Monia e iniziando a succhiare avidamente con le labbra attaccate come ventose su di lei. I Rumori erano assolutamente indecenti considerando il contesto, rumori di risucchio simili a quelli che fa una persona quando succhia la minestrina dal suo cucchiaio anziché riversarla silenziosamente in bocca. Naturalmente Lyra non fece la persona avida risucchiando tutto lo spumante che aveva riversato in Monia, al contrario, dopo aver deglutito l'ultimo sorso di quel mix fatto di alcol e umori femminili invitò Duncan a fare lo stesso. "Tutta tua hic...Duncan."
     
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