La dolce violinista, il bel ragazzo e la sensuale danzatrice

x Shirosaki Ogihci™

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  1. Yalara
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    Lyra era in piedi davanti all'entrata di uno dei piccoli salotti privati del locale, aspettando con trepidazione e nervosismo i due che aveva invitato. Era la prima volta che faceva una cosa del genere in vita sua e questo alimentava inevitabilmente la sua mente di pensieri morali. Non che giudicasse amorale questo genere di attività, tutt'altro, ma i suoi dubbi e i suoi pensieri erano dettati dalla sua situazione particolare, con il suo cuore in qualche modo legato ad Eveline, nonostante oramai fosse un ricordo della sua vita. A controbilanciare il piatto c'era comunque la sua voglia di tornare a vivere, aprirsi di più al resto del mondo e seguire maggiormente i suoi desideri. Per questo si trovava lì quella notte, spinta da un desiderio di mero divertimento all'insegna di un rapporto molto fisico. Il fatto che ci fosse anche un ragazzo di mezzo non la turbava più del dovuto perché, sebbene per gran parte della sua vita fosse attratta dal mondo femminile, le sue memorie dei primi rapporti avuti in gioventù con un coetaneo maschio non potevano essere cancellati, come non poteva essere cancellata la sensazione provate in quei momenti. Con ogni probabilità quel ragazzo non avrebbe avuto modo di avere approcci fisici con Lyra, ma era anche vero che la ragazza aveva ingerito un paio di bicchieri e che sicuramente ne avrebbe bevuti altri quella sera; come si suol dire l'alcol può far fare alle persone cose che normalmente non farebbero.
    In ogni caso ecco che l'affascinante ragazzo e la sensuale danzatrice erano giunti davanti a Lyra, con la seconda che non smentì il suo ruolo di seduttrice commentando la voglia del ragazzo mentre gli tastava il cavallo senza il minimo accenno di esitazione, un gesto che fece assumere un rossore sulle guance di Lyra, un po' per l'imbarazzo nell'assistere a quella scena e un po' per il fatto che nel profondo della sua mente sentiva che tutto questo la stava eccitando. Lyra non mancò di udire il complimento di Duncan, al quale rispose con tono amichevole e di simpatia. "Ti ringrazio. Anche te sei molto affascinante."
    La danzatrice sollecitò i due a proseguire la serata nel camerino privato alle spalle di Lyra e quest'ultima rispose con assenso mentre scostava il tendone in elegante tessuto violaceo per permetterne il passaggio, prima di richiuderlo dietro di sé e unirsi al resto del gruppo. Oltre la tenda non c'era direttamente il privé ma una sorta di anticamera molto piccola, due metri per lato per essere generosi, con una porta su un lato che conduceva a una stanza altrettanto piccola se non di più, completa di arredi per bagno fondamentali, lavandino con specchio, water, asciugatore elettrico e un distributore autamotico di profilattici, rafforzando ancora di più il sospetto che il locale e le ragazze che ci lavoravano offrivano anche prestazioni ben più intime di semplici danze erotiche. Oltre l'anticamera si mostrava agli occhi di tutti il privé vero e proprio. Uno stile assolutamente elegante, con le luci fioche e l'atmosfera piean di colori molto passionali come il rosso e il viola. Lungo la stanza correva un enorme divano, con alti schienali ricoperti da un elegante tessuto setoso, diviso a intervalli regolari da dei bracciali e accessoriato con numerosi cuscinetti. Al centro della camera c'era un lungo tavolino basso, stretto abbastanza da permettere il passaggio fra quest'ultimo e il divano. Sopra c'erano tre bicchieri di cristallo e un cesto metallico contenente un bottiglia di spumante chiusa e immerso nel ghiaccio. Oltre al divano e al tavolino la camera era arredata anche con un piccolo impainto stereo spento e un minifrigo con dentro svariati alcolici in bottiglietta e lattine di bevande analcoliche. Lyra si sedette accanto al ragazzo e aspettando insieme a lui la danzatrice che nel frattempo stava isolando la stanza facendo scorrere una porta vetrata sbucata fuori dalla parete confinante con l'anticamera. I presenti scoprirono che si trattava di un vetro isolante quando la muscia proveniente dal resto del locale scomparve quasi del tutto, lasciando alle orecchie solo un fugace rumore rimbombante lungo i muri della stanza. I tre stavano così seduti, uno accanto all'altro e prima che potesse accadere chssià cosa Lyra ci teneva a fare un po' di conversazione, cominciando da una presentazione appropriata. "Io mi chiamo Lyra. Voi invece?" domandò Lyra con espressione curiosa e sincera nel suo interesse a voler sapere qualcosa di più su loro due.

     
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