La dolce violinista, il bel ragazzo e la sensuale danzatrice

x Shirosaki Ogihci™

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    Le ultime settimane sono state a dir poco movimentate per Lyra. Aveva conosciuto molti individui particolari e interessanti a loro modo, un pazzo omicida che aveva tentato di farla fuori, una scienziata con cui ha avuto un incontro altrettanto ostile ma che si è concluso nella vasca da bagno di casa in un atto passionale, una dolce ragazza con problemi di memoria e con cui ha condiviso il suo nudo corpo in una foresta sotto i raggi della luna. Questi sono solo alcuni dei peculiari incontri che la sudafricana ha avuto da quando si è traslocata a Londra. La cosa sorprendente agli occhi di Lyra era che le hanno infuso una voglia di vivere in modo più sciolto come mai prima. I ricordi legati al suo passato non possono essere cancellati, e comunque c'erano le sue crisi di panico a rammentaglieli, ma non poteva e non era in grado di chiudersi in un guscio di cristallo. Anche il suo analista se fosse stato presente le avrebbe consigliato di abbracciare questa nuova vita fatta di emozioni in gran parte positive. Certamente quello che più si era risvegliato in lei era la sua voracità sessuale, quasi le sembrava di avere una fase adolescenziale ritardata per quanto istinto primordiale avesse in corpo. E quali posti migliori per trovare la valvola di sfogo giusta se non i numerosi locali notturni che popolavano la città? Arrivata in zona cominciò a guardarsi intorno, osservando le entrate dei vari luoghi e la clientela che stava attorno, finché non ne trovo uno che catturò la sua curiosità. Per l'occasione Lyra indossava un semplice quanto elegante abito bianco, con una gonna che arrivava fino a poco sopra le ginocchia, mentre ai piedi portava delle scarpe dello stesso colore con tacco alto, tenute insieme da un intricato sistema di lacci. L'interno era molto elegante e ben tenuto, con una pavimentazione fatta di moquette, poltrone e divanetti messi a schiera e dei tavolini decorati ciascuno con tovaglie e una piccola candela al centro per aggiungere quel tocco di classe in più e un'atmosfera soave. Adiacenti a molti posti a sedere vi erano anche delle passerelle rialzate con dei pali, a indicare che il posto offre sicuramente anche spettacoli erotici. La notte comunque era ancora giovane, i clienti non riempivano come un vespaio il luogo e gli spettacoli sulle passerelle non erano ancora cominciati. A Lyra francamente non le dispiaceva concedersi un piccolo vizio, almeno per questa volta, convincendosi che assistere alle movenze sensuali ed erotiche di una bellissima danzatrice mezza nuda le sarebbe piaciuto. Mentre si addentrava per trovare un posto a sedere vicino alle passerelle, possibilmente con un tavolo, fermò uno del personale, un cameriere in gilet e pantaloni neri per informarsi sugli orari degli spettacoli, provando sollievo e gratitudine quando questi la informò che le ragazze si sarebbero esibite fra mezz'ora. Ringraziato l'uomo e chiedendoli un martini alla fragola prima di congedarlo, si sedette su un divano ad angolo che dava le spalle alla passerella. Nell'attesa Lyra si mise a controllare messaggi e offerte di lavoro sul suo cellulare, per poi posare l'apparecchio sul tavolino davanti e sé e sorseggiare la bevanda ordinata, che nel frattempo era arrivata, mentre osservava il resto della clientela che ogni minuto si faceva sempre più numerosa. Alla fine, finalmente, le luci si abbassarono e la sfilata di giovani e avvenenti donne sulla passerella iniziò. Lyta ammise con se stessa di sentirsi un po' fuori luogo essendo praticamente l'unica donna presente nel locale, eccezione fatta per quelle che si esibivano. Il resto dei presenti erano uomini e non poteva fare a meno di pensare se qualcuno di loro, prima o dopo, non avrebbe cercato di attaccare discorso con lei. Lyra passò il resto della serata a godersi la vista magnifica dei corpi giovani e pulsanti di ormoni delle ragazze, osservandole nelle loro danze con occhi attenti. Una ragazza in particolare prese l'attenzione di Lyra, sebbene questa non ricambiasse molto lo sguardo di Lyra, la quale era inveca impegnata ad esibirsi con le sue movenze davanti a un ragazzo, molto particolare nell'aspetto: capelli neri e un numero, "69", tatuato sulla sua guancia. Sebbene Lyra avesse solo occhi per le donne non poteva negare che l'uomo aveva il suo fascino e che non c'era meraviglia nel pensare che la danzatrice fosse rapita dalla sua presenza.


    Edited by Yalara - 28/2/2017, 11:04
     
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    Londra aveva parecchio da offrire dal punto di vista dell'intrattenimento, una città piena di luccichii, di attrazione e di divertimento. Quando arrivava sera, quella metropoli si trasformava in un luogo accogliente per la gioventù che aveva varie opportunità di passare piacevoli serate. Questo Duncan lo sapeva molto bene e di fatto sotto questo aspetto, gli piaceva vivere nella capitale della Nuova Britannia. Amava i locali, le discoteche, fare le ore piccole e divertirsi come se non ci fosse un domani. In una tranquilla serata di primavera, aveva voglia di un posto tranquillo dove passare una buona serata e magari anche rifarsi gli occhi, perché non disdegnava certo la compagnia femminile. Non era tipo da frequentare però night club, eppure quella sera decise di fare un'eccezione, magari avrebbe vissuto un'esperienza alternativa ed interessante. Nella periferia di Londra c'erano diversi night club rinomati fra l'altro conosciuti in tutto il mondo, ma stranamente nel suo girovagare per trovare un locale che lo ispirasse, ne trovò uno dove non occorreva fare la fila all'esterno per poter entrare, né vi era un buttafuori che controllasse chi entrava. Nel voler stare in un posto del genere, non fu molto attento o scrupoloso nella scelta dell'abbigliamento, indossava il suo solito vestiario, che comprendeva una giacchetta in pelle nera, con sotto una t-shirt bianca ed un paio di jeans ed ai piedi un paio di scarpe in stile Converse. Si ritrovò in quel locale dove vi era in quel momento uno spettacolino che attirò subito la sua attenzione. Poche persone occupavano il night, oltre lo staff che vi lavorava.
    "Poco affollato per essere un night club..." Pensò un po' perplesso Duncan che si guardava attorno constatando che c'era davvero poca gente. Camminando lentamente nel salone principale del night, poté osservare delle donne esibirsi in una danza alquanto sensuale, poco vestite e che di tanto in tanto usufruivano dei pali accanto a loro per dare dimostrazione delle loro abilità nella lap dance. Lo sguardo di lui si incrociò per un istante con una d'esse, che dopo aver incontrato i suoi occhi, rimase a fissare il ragazzo ammaliata da lui e si avvicinò molto lentamente, senza interrompere il balletto. Scese dal palco e si avvicinò a lui. Una danzatrice dai lunghi capelli nero corvino, un corpo con forme sinuose, con un intimo sufficiente a coprire quel poco che restava da coprire, calze a rete e scarpe aperte con un tacco vertiginoso. Compì dei movimenti chiaramente stuzzicanti, addirittura piegandosi e volgendo il suo generoso sedere verso Duncan che arrossì vistosamente mentre assisteva ad una simile scena. Era un po' imbarazzato, eppure non distolse minimamente lo sguardo da quella visuale senza dubbio provocante ed attraente che poteva notare.
    "Oddio... Fra tutte le persone che ci sono, proprio me doveva puntare??" Si chiese il ragazzo che ingoiò diverse volte la saliva per far fronte a quella sensazione di imbarazzo che lo avvolse pur non guardando altrove ma assistendo in tutto e per tutto al balletto che quella ragazza gli stava riservando.
    "Per essere uno spettatore, mi sembri un po' agitato... Rilassati e cerca di goderti il panorama." Disse la danzatrice con voce sensuale e dolce, avvicinando il suo corpo a quello di lui e cominciando a strusciare, non facendo però gran pressione, il suo lato b contro il basso ventre di lui. Quell'azione non fece altro che mandare in tilt ancora di più Duncan che rimase immobile, come uno stoccafisso, lasciando comunque che essa facesse scivolare le sue natiche su e giù addosso al suo pacco che cominciava a gonfiarsi a motivo di quel fare sensuale.
    "Devo stare calmo, devo stare calmo, devo stare calmo!!" Esclamò dentro di sé il londinese, provando a respirare profondamente e non aumentare il disagio che già evidenziava nelle sue espressioni. Cercò di distogliere per un attimo lo sguardo ed i suoi occhi si posarono su una ragazza poco più in là di dov'erano loro che stava osservando la scena, forse l'unica femmina, oltre le danzatrici, in quel locale.
    "Cosa?? Una ragazza qui dentro? Che è venuta a fare?" Si chiese Duncan che di colpo calmò la sua agitazione, incentrando la sua attenzione sulla presenza di quella tipa non molto distante da loro due.
     
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    Sembrava che per Lyra la serata procedesse molto bene. Sorseggiare un cocktail, spaparanzata su un divanetto mentre poteva godersi la vista di magnifiche ragazze che si esibivano in danze sensuali al ritrmo di un sottofondo musicale coinvolgente proprio sulla passerella accanto a lei; così vicine da sentirne l'odore e da poterle quasi toccare con mano se solo si fosse allungata. Indubbiamente tutte le ragazze erano belle a modo loro, ma Lyra aveva posato lo sguardo su una di loro in particolare. Capelli lunghi e ondulati scuri, forme corporee da far girare la testa a chiunque in quella sala e, forse la cosa che più aveva colpito Lyra, quei magnifici occhi rossi che avevano attirato il suo sguardo come un magnete. Il solo osservarla le aveva fatto venire la gola un po' secca, a cui dovette rimediare scolando in un sorso solo il contenuto che le era rimasto nella coppetta. Il suo cuore palpitava e sotto al tavolo, con il favore della tovaglia che nascondeva da occhi estranei, non poteva fare a meno di strofinarsi le gambe per tenere a bada l'eccitazione che sentiva in quei momenti. Le sarebbe piaciuto molto avere un spettacolo privato con quella ragazza, cosa che in effetti questo locale offriva al piano di sopra, almeno così aveva letto in un cartello appena fuori dal locale, ma si trattava di un desiderio amaro. In effetti, sebbene Lyra avesse occhi per quella donna, questa non ne aveva per lei impegnata ad eseguire una danza assolutamente provocante proprio davanti al bel ragazzo con il numero tatuato in volto. Sembrava che la danzatrice fosse rapita da quell'uomo, tanto da farla scendere dalla passerella per esibirsi proprio su si lui, eseguendo gesti e allusioni sessauli sul suo bacino. A Lyra sarebbe piaciuto essere al posto del ragazzo e a quanto sembrava anche questi forse desiderava lo stesso. Mentre li osservava non poteva fare a meno di notare un evidente imbarazzo e nervosismo negli occhi dell'uomo, almeno finché quest'ultimo, inaspettatamente, non distolse la sua attenzione dalla danzatrice davanti a sé per rivolgerla proprio su Lyra. Perché la stava guardando? Si stava domandando Lyra. Che non le interessasse la ragazza davanti a lui nonostante le stesse letteralmente posando il sedere sul suo bacino? Forse era solo molto timido e Lyra suscitava dolcezza nella mente del ragazzo. Fatto sta che Lyra si sentiva a disagio nell'essere osservata, ma se avvicinarsi a quella ballerina era necessario passare per il ragazzo, visto che sembrava rapita da lui, allora era meglio darsi da fare. Fermò un cameriere che le stava passando accanto e gli sussurrò qualcosa all'orecchio mentre gli indicava senza fare troppo mistero col dito proprio il ragazzo, prima di congedarlo. Lyra avrebbe continuato ad osservare la coppia prima che questa fu raggiunta dal cameriere il quale si chinò e disse sia alla danzatrice che al ragazzo "La signorina laggiù vorrebbe offrirvi un giro di bevande in uno dei privé a fine spettacolo." Quando si accertò che il cameriere riferì il messaggio Lyra si alzò dal divanetto per dirigersi verso il bancone del bar dove pagò il suo cocktail, un giro di tre bevande e il tempo per riservarsi uno dei camerini privati, dirigendosi a questi ultimi mentre passava accanto alla coppia rivolgendo loro uno sguardo con un sorriso e facendo l'occhiolino alla danzatrice.
     
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    Fu un attimo quello in cui Duncan notò quella tipa che non distoglieva il suo sguardo particolarmente interessato da loro due, perché poi la danzatrice impedì che ulteriori distrazioni deconcentrassero il momento provocante che stava donando al ragazzo. La pressione delle sue natiche sul basso ventre di lui aumentò, tant'è che "Sixty-Nine" ebbe una scossa a motivo di quell'azione e girò nuovamente la testa tornando ad osservare le movenze semi erotiche della donna che non volle staccarsi per un attimo da lui. Il disagio piano piano si stava assottigliando e stava lasciando il posto ad una fievole ma crescente eccitazione.
    "Ormai... Tanto vale starci." Pensò con una rassegnazione quasi voluta Duncan che mantenne i suoi occhi fissi sul corpo sinuoso della donna che di tanto in tanto, fra una strusciata e l'altra, emetteva qualche gemito, giusto per aumentare la provocazione che stava riservando al ragazzo. Il londinese cominciava a prenderci gusto, sentire quelle forme che sfregavano contro il suo basso ventre gli stavano recando piacere, per lui era una stimolazione che non voleva terminare lì, iniziava a desiderare che quello fosse solo l'inizio. Ma improvvisamente, il tutto venne interrotto dall'intervento di un cameriere che riferì il desiderio della ragazza che poco prima notò Duncan di appartarsi con entrambi a sorseggiare dei cocktail in uno dei privè. Appena sentì quelle parole, il ragazzo si girò verso la tipa che poco prima osservò, guardandola con uno sguardo quasi stupito, come se non si aspettasse che lei andasse oltre il semplice contemplare ciò che stava accadendo fra lui e la donna.
    "Oh, hai visto mio caro? Abbiamo una fan. Perché non la soddisfiamo subito?" Chiese al ragazzo la danzatrice che smise di provocarlo, rizzandosi in piedi e, poggiando una mano sulla guancia di Duncan, gli afferrò successivamente la mano con la sua e lo portò con sé dirigendosi verso la ragazza che offrì loro quell'opportunità.
    "Oddio. Adesso si mettono in due! La serata non poteva che cominciare al meglio!" Esclamò compiaciuto dentro di sé Duncan che fece sparire completamente l'imbarazzo e lasciò che il corso degli eventi lo coinvolgesse volendogli regalare intense emozioni da quel momento in avanti. I due giunsero al cospetto della tipa.
    "Ehi bellezza, non c'è bisogno d'aspettare che lo spettacolo finisca. Tanto, questo bel maschione non vede l'ora di spassarsela, dico bene?" Disse la danzatrice, sorridendo ad entrambi e finì col posare la sua mano destra fra le gambe di Duncan che scattò per un attimo a motivo di quel gesto quasi inaspettato. Da che entrò lì, il ragazzo non disse una parola, ma solo pensieri all'inizio confusi e che denotavano la sua perplessità, mutandoli pian piano in sensazioni piacevoli ed estasianti.
    "B-Beh... Non capita tutti i giorni di passare una serata in compagnia di due ragazze, per giunta splendide..." Rispose Duncan, lasciandosi andare ad una risatina che cercasse di alleggerire quell'atmosfera carica di attesa e di desiderio, la si poteva tagliare a fette. In effetti, osservandola da vicino, il ragazzo poté notare che quella ragazza che li chiamò a sé non era da meno in fatto di bellezza rispetto alla danzatrice, certo era meno prosperosa in forme, ma aveva un viso candido e due occhi azzurri molto luminosi. Arrossì leggermente mentre manteneva il suo sguardo su di lei, ma senza lasciarsi andare all'imbarazzo che ebbe quando la donna si avvicinò a lui appena entrò nel locale.
    "Allora? Andiamo?" Chiese infine la danzatrice che sembrava essere la più ansiosa dei tre a voler entrare nel privè, allontanandosi da occhi indiscreti, che comunque erano fin troppo distratti dalle altre ballerine presenti sul palco del locale.
     
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    Lyra era in piedi davanti all'entrata di uno dei piccoli salotti privati del locale, aspettando con trepidazione e nervosismo i due che aveva invitato. Era la prima volta che faceva una cosa del genere in vita sua e questo alimentava inevitabilmente la sua mente di pensieri morali. Non che giudicasse amorale questo genere di attività, tutt'altro, ma i suoi dubbi e i suoi pensieri erano dettati dalla sua situazione particolare, con il suo cuore in qualche modo legato ad Eveline, nonostante oramai fosse un ricordo della sua vita. A controbilanciare il piatto c'era comunque la sua voglia di tornare a vivere, aprirsi di più al resto del mondo e seguire maggiormente i suoi desideri. Per questo si trovava lì quella notte, spinta da un desiderio di mero divertimento all'insegna di un rapporto molto fisico. Il fatto che ci fosse anche un ragazzo di mezzo non la turbava più del dovuto perché, sebbene per gran parte della sua vita fosse attratta dal mondo femminile, le sue memorie dei primi rapporti avuti in gioventù con un coetaneo maschio non potevano essere cancellati, come non poteva essere cancellata la sensazione provate in quei momenti. Con ogni probabilità quel ragazzo non avrebbe avuto modo di avere approcci fisici con Lyra, ma era anche vero che la ragazza aveva ingerito un paio di bicchieri e che sicuramente ne avrebbe bevuti altri quella sera; come si suol dire l'alcol può far fare alle persone cose che normalmente non farebbero.
    In ogni caso ecco che l'affascinante ragazzo e la sensuale danzatrice erano giunti davanti a Lyra, con la seconda che non smentì il suo ruolo di seduttrice commentando la voglia del ragazzo mentre gli tastava il cavallo senza il minimo accenno di esitazione, un gesto che fece assumere un rossore sulle guance di Lyra, un po' per l'imbarazzo nell'assistere a quella scena e un po' per il fatto che nel profondo della sua mente sentiva che tutto questo la stava eccitando. Lyra non mancò di udire il complimento di Duncan, al quale rispose con tono amichevole e di simpatia. "Ti ringrazio. Anche te sei molto affascinante."
    La danzatrice sollecitò i due a proseguire la serata nel camerino privato alle spalle di Lyra e quest'ultima rispose con assenso mentre scostava il tendone in elegante tessuto violaceo per permetterne il passaggio, prima di richiuderlo dietro di sé e unirsi al resto del gruppo. Oltre la tenda non c'era direttamente il privé ma una sorta di anticamera molto piccola, due metri per lato per essere generosi, con una porta su un lato che conduceva a una stanza altrettanto piccola se non di più, completa di arredi per bagno fondamentali, lavandino con specchio, water, asciugatore elettrico e un distributore autamotico di profilattici, rafforzando ancora di più il sospetto che il locale e le ragazze che ci lavoravano offrivano anche prestazioni ben più intime di semplici danze erotiche. Oltre l'anticamera si mostrava agli occhi di tutti il privé vero e proprio. Uno stile assolutamente elegante, con le luci fioche e l'atmosfera piean di colori molto passionali come il rosso e il viola. Lungo la stanza correva un enorme divano, con alti schienali ricoperti da un elegante tessuto setoso, diviso a intervalli regolari da dei bracciali e accessoriato con numerosi cuscinetti. Al centro della camera c'era un lungo tavolino basso, stretto abbastanza da permettere il passaggio fra quest'ultimo e il divano. Sopra c'erano tre bicchieri di cristallo e un cesto metallico contenente un bottiglia di spumante chiusa e immerso nel ghiaccio. Oltre al divano e al tavolino la camera era arredata anche con un piccolo impainto stereo spento e un minifrigo con dentro svariati alcolici in bottiglietta e lattine di bevande analcoliche. Lyra si sedette accanto al ragazzo e aspettando insieme a lui la danzatrice che nel frattempo stava isolando la stanza facendo scorrere una porta vetrata sbucata fuori dalla parete confinante con l'anticamera. I presenti scoprirono che si trattava di un vetro isolante quando la muscia proveniente dal resto del locale scomparve quasi del tutto, lasciando alle orecchie solo un fugace rumore rimbombante lungo i muri della stanza. I tre stavano così seduti, uno accanto all'altro e prima che potesse accadere chssià cosa Lyra ci teneva a fare un po' di conversazione, cominciando da una presentazione appropriata. "Io mi chiamo Lyra. Voi invece?" domandò Lyra con espressione curiosa e sincera nel suo interesse a voler sapere qualcosa di più su loro due.

     
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    A seguito di quell'affermazione fatta dalla ragazza che li invitò, Duncan ebbe a quanto sembrò un'ulteriore conferma di aver facilmente attirato l'attenzione di due donne di tutto rispetto, dal punto di vista della bellezza.
    "E' la mia serata fortunata!" Esclamò soddisfatto e anche un po' eccitato, l'eccitazione era agli albori, proprio perché già si stava immaginando nel privè assieme a quelle due, cercando di soddisfare entrambe al meglio che poteva, non che fosse un autentico pervertito, ma il contesto, l'atmosfera e soprattutto il comportamento di entrambe, in particolar modo della danzatrice, facevano presagire che la serata sarebbe sfociata in una situazione più intima e passionale. Non ci fu risposta dopo la richiesta della donna che puntò il ragazzo all'inizio, ma ci fu solo l'azione di addentrarsi nella stanza privata e riservata per loro tre. L'ambiente si palesò ai loro occhi come un luogo accogliente, privo di disturbi o di scomodità che potessero rovinare in qualche modo determinate situazioni. Duncan si sedette accanto alla ragazza che prenotò la stanza, mentre la danzatrice isolava al meglio la camera con un vetro insonorizzante che ovattò di molto il rumore proveniente dal resto del locale, dandoci così la possibilità anche di poterci scambiare qualche parola.
    "Il mio nome è Monia, bellezza." Rispose subito la danzatrice che sorrise dolcemente a Lyra, posando una mano sulla coscia sinistra della ragazza, dato che lei era in mezzo, fra Monia e Duncan, così che la danzatrice poté avere un approccio diretto con lei. Il ragazzo osservò quella scena ammaliato, come se dovesse ancora rendersi conto di trovarsi in un posto come quello, assieme a due femmine splendide, una eccelleva col corpo e l'altra con due occhi di ghiaccio su cui ci si poteva perdere.
    "Io sono Duncan." Replicò il londinese che, a differenza di Monia, non allungò le mani su Lyra, ma si limitò a mantenere il suo sguardo su ciò che la danzatrice stava facendo alla ragazza. La mano della donna stava oltrepassando la gonna del vestito bianco di Lyra, andando a stretto contatto con la sua coscia, accarezzandola delicatamente con mano piena, salendo pian piano, volendo andare in un punto più intimo del suo corpo. Mentre faceva ciò, la danzatrice si leccava le labbra e di tanto in tanto, lanciava qualche occhiata a Duncan, sorridendo maliziosamente, forse perché voleva provocarlo, atteggiandosi in quel modo con Lyra. Ma non appena avrebbe raggiunto la zona intima della ragazza, Monia si sarebbe fermata.
    "Beh, direi di festeggiare, bevendo del buon spumante, per l'occasione, voi che dite?" Avrebbe chiesto, subito dopo, alzandosi dal divanetto ed avvicinandosi al tavolino, tirando fuori la bottiglia dal secchio di metallo, togliendo l'etichetta attorno al tappo e stappando la bottiglia, provocando uno schiocco forte che avrebbe lasciato seguito alla fuori uscita della schiuma della bevanda, così che Monia versasse lo spumante sui tre bicchieri presenti al centro del tavolino.
    "M-Mi sembra una buona idea!" Esclamò entusiasta Duncan che non perse di vista la danzatrice, osservandone ogni movenza in tutto ciò che faceva. Era incantato da lei, sebbene anche Lyra avesse attirato la sua attenzione, con quello sguardo acceso e glaciale che possedeva che non passava certo inosservato.
     
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    Lyra non poté fare a meno di sentirsi un po' nervosa quando si ritrovò in mezzo a Duncan e Monia, così si chiamavano. Quasi le sembrava di essere incastrata tra due fuochi intensi che avrebberò inondato anche lei come se fosse fatta di benzene. Se da un lato Duncan sembrava piuttosto remissivo, quasi a volersi dare un contegno almeno per il momento, lo stesso non si poteva dire per Monia che sin dall'inizio si era dimostrata aggressiva. La danzatrice mezza nuda con fare sensuale stava in effetti provocando eccitazioni nel cuore e nella mente di Lyra quando le posò una mano sulla coscia, massaggiandola mentre si insinuava sempre più verso il lato interno, sempre più in profondità. Mentre osservava quel gesto sensuale Lyra si sentiva paonazza in viso e le dita frementi, come se centinaia di minuscoli aghi la stessero punzecchiando. La gola continuava a deglutire saliva a ritmo sostenuto e per un attimo era convinto che la serata sarebbe calata immediatamente su atti ben più perversi ma si dovette ricrede quando la danzatrice ritrasse la mano e propose un brindisi con lo spumante che andò a prendere dal secchio sul tavolo.
    "Penso che sia un'idea eccellente" rispose Lyra alla proposta della donna, andando quindi a prendere due delle tre coppe poste sul tavolo e tenendosene una mentre la seconda la passò nelle mani di Duncan, per poi aspettare che Monia versasse il contenuto della bottiglia in ciascuno dei loro bicchieri. Quando tutti i presenti ebbero i loro bicchieri pieni in mano Lyra si fece avanti proponendo lei il brindisi, "a una serata ricca di emozioni e divertimento" incitò a voce sostenuta mentre sollevava il calice leggermente in alto e aspettando la replica al brindisi di Duncan e Monia prima di scontrare i loro bicchieri e bere lo spumante. Posato il proprio bicchiere ancora mezzo pieno sul tavolo Lyra si rivolse a entrambi con l'intento di rivelare in modo chiaro le sue intenzioni. Come detto in precedenza, Lyra non aveva attrattiva per gli uomini, sebbene trovasse affascinante il qui presente Duncan. La ragazza era interessata a Monia a cui rimase fortemente attratta fin dal primo momento in cui le posò gli occhi, ma non volle escludere Duncan in parte perché era su di lui che Monia mostrò interesse per primo e in parte perché non aveva idea di come avrebbe potuto reagire l'uomo se si fosse sentito escluso. Inoltre, sebbene non lo avrebbe mai ammesso ad un'altra persona, a Lyra intrigava molto l'idea di intrapendere un'avventura eotica coinvolgente tre persone.
    "Io...ecco...vorrei essere chiara con voi. Io sono lesbica" disse con iniziale titubanza, nella paura di aver procurato una delusione in Duncan. "Da quando sono entrata nel locale ho avuto occhi solo per te, Monia" continuò nella sua dichiarazione mentre con un dorso della mano andò a strofinarle il lato della guancia per poi rivolgere lo sguardo a Duncan e cercare di sollevargli il morale se mai si fosse sentito giù da quella notizia "Però Duncan..." si alzò in pedi per risedersi diero a Monia afferrandole una spalla con una mano e continuando a massaggiarle il viso con l'alra, "...possiamo sempre rendere felice Monia in due. Non è vero, cara?" concluse la frase portando un delicato bacio sul suo collo mentre con la mano posata sulla spalla si portò in basso per andare a tastare il suo addome e toccarlo con i polpastrelli delle dita.

     
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    Un brindisi prima di ciò che stava per accadere fra di loro ci stava, poteva rivelarsi un buon auspicio per dare brio allo spirito dei tre, che comunque sembrava già fremere per poter accedere al puro piacere e godimento. Duncan scontrò delicatamente il suo calice contro quelli di Monia e di Lyra e poi sorseggiò parte dello spumante, mentre ascoltava interessato le parole di colei che li coinvolse in quella stanza. Finito di gustarsi l'alcolico e deglutirlo, rimase leggermente interdetto da ciò che Lyra disse riguardo i suoi gusti sessuali. Ma non fu un'interdizione negativa, non assunse un'espressione sconvolta o profondamente delusa per quella dichiarazione così diretta di lei, tutt'altro. Sarebbe stato forse quasi un sogno per lui che entrambe volessero accaparrarselo per godere del ragazzo, ma comunque già trovarsi in una situazione del genere, fu davvero un privilegio più unico che raro per Duncan. Quella che forse rimase più sorpresa fu Monia che, sebbene poco prima provocò con quel tocco Lyra, mai avrebbe pensato che lei fosse davvero interessata alla danzatrice.
    "Ma che meraviglia! Sarete in due a farmi godere come una porca stasera! Poche volte mi è capitata una serata del genere." Commentò entusiasta Monia che sembrò una bambina contenta ed eccitata, come se le avessero fatto un regalo speciale che aspettava da tempo. Fra l'altro non si oppose a ciò che Lyra le stava facendo, sentendo dapprima le sue mani sulla spalla e sul viso e poi la sua bocca che toccò delicatamente il suo collo. L'espressione delle danzatrice cambiò radicalmente, lasciandosi andare ad uno sguardo più perso e in preda al totale godimento, leccandosi di tanto in tanto le labbra, quasi a voler trarne il massimo piacere in tutto ciò che la ragazza le stava facendo. In tutto ciò, Duncan ingurgitò il resto dello spumante presente nel bicchiere e, incitato dalle parole di Lyra, dove consolò in una maniera piuttosto intuitiva il ragazzo, non volle farsi scappare l'opportunità di avere un contatto più diretto con Monia.
    "Hai ragione. Devo dire che aver ricevuto le attenzioni di Monia da che sono entrato in questo posto, è stato sorprendente, quasi non ci credevo. Ma adesso che ci troviamo qui, possiamo dare il via alle danze!" Disse quasi raggiante il londinese che posò frettolosamente il bicchiere sul tavolino e, togliendosi la giacchetta nera, rimase con addosso la t-shirt bianca, avvicinandosi lentamente a Monia, posandole una mano sulla coscia destra, accarezzando delicatamente la pelle liscia e morbida che essa possedeva, non scostando il suo sguardo da lei.
    "Vieni qui!" Colto all'improvviso da uno scatto col capo di Monia, lui e la danzatrice si ritrovarono con i visi a stretto contatto e soprattutto con le bocche aderenti l'uno all'altra, con la lingua della donna che si intrufolò prepotentemente nella bocca di Duncan, cercando la sua di lingua. Durante tale atto, Monia cominciò a mugolare, un mugolio ovviamente ovattato per via di quel bacio che era più un atto aggressivo nei confronti del ragazzo che un gesto romantico. Invogliato da tale azione, "Sixty-Nine" spostò la mano che accarezzava la gamba di lei sul suo seno, palpandolo energicamente per constatarne tutta la morbidezza e l'abbondanza che gli riempiva la mano. In tutto ciò, Duncan cominciò a sentire qualcosa premere sotto i suoi pantaloni, qualcosa che sicuramente da lì in poi sarebbe tornata utile in quella situazione, almeno per lui e per la danzatrice, forse un po' meno o per nulla a Lyra che probabilmente si stava gustando quella scena.
     
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    Lyra era felice di aver fatto centro con quei due quando aveva posato gli occhi su di loro la prima. Nel suo profondo temeva che si fosse comportata in modo troppo disinibito, anche in quei momenti stentava a credere che fosse capace di fare una cosa così spinta. Lyra però non dette troppo peso a questi suoi tentativi di razionalizzare o di capire, non era una suora che aveva fatto, era una giovane donna nel fiore degli anni che francamente parlando non aveva vissuto a pieno fino a quel momento visti i suoi trascorsi. Dunque eccola lì a stuzziccare da dietro una bellissima donna mente questa cominciava a cimentarsi in qualche focoso rituale di partenza con il giovanotto di fronte a lei. I due ospiti di Lyra stavano già andando a baciarsi intensamente mentre si massaggiavano a vicenda per dare impulso a nuovi stimoli, procurando una forte reazione emotiva in Lyra che era intenta ad assistere alla scena. Lei però sentiva che qualcosa non andava e istintivamente si mise in mezzo ai due piccioncini allontanandoli dolcemente, senza essere irruenta, dicendo loro. "Uoh uoh calma. Ragazzi, abbiamo tutta la serata davanti. Per quello c'è ancora tempo. Non ho potuto godere del privilego di danzare con Monia" fece sorridente mentre accarezzava con il dorso della mano il viso della ballerina. Poi rivolse l suo sguardo verso Duncan sorridendogli dolcemente, "A te Duncan piacerebbe ballare un pochino con noi due?...oppure ti piace guardare?" gli domandò mentre stuzzicava il suo sguardo facendo dei piccoli cerchi con un dito dell'altra mano sull'addome di Monia.
    Se i due avessero acconsentito alla proposta di Lyra questa si sarebbe alzata dal divano per riempire nuovamente le coppe di spumante, distribuirle a tutti e dirigersi verso l'impianto stereo e avviarlo. Evidentemente i gestori del locale preimpostano la musica dato che alla ragazza bastò premere il tasto di accensione che subito partì della musica a ritmi molto incalzanti, tecno come ci si aspetterebbe da un locale notturno. Lyra era una ragazza che la musica l'aveva imparata a cantare e suonare in un conservatorio classico. Suona e canta le arie di grandi compositori classici e di cantnati della lirica, normalmente non era suo costume ascoltare musica così "proggressista" ma questo non voleva dire che non le piacesse. Al contrario, con il suo corpo prese subito il ritmo perpetuo delle canzoni riprodotte, muovendosi sinuosamente con i fianchi, alzando e piegando le ginocchia, scuotendo busto e testa e con essa i capelli che si libravano nell'aria seguendo a ruota i movimenti della donna mentre tornava da Duncan e Monia, rimasti sul divano, procedendo a piccoli passetti di ballo.
    Arrivata di fronte alla danzatrice la prese per una mano e, con un leggero strattone, la tirò in piedi verso di lei afferrandola poi da dietro tenendola stretta a sé con il suo corpo, mentre con l'altra mano teneva il calice di spumante. Da quella posizione Lyra solleccitò Monia con la mano appoggiata sulla schiena di quest'ultima a fare movimenti sensuali, seguendo anche lei i ritmi della musica di sottofondo, invitandola con il corpo a seguirne le percussioni mentre Lyra con il suo faceva altrattanto strusciandosi addosso a Monia. Frattanto con lo sguardo puntò verso Duncan che, se non si fosse alzato di sua iniziativa, lo avrebbe invitato a farlo porgendogli la mano come aveva fatto con Monia con la quale non stava smettendo nemmeno per un attimo a divertirsi a movimenti ritmati e sensuali, facendo diventare i loro due corpi una cosa sola in quei movimenti.


     
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    Per un attimo sono tornato ai tempi in cui ero truzzo e non mi rendevo conto di quanto facevo schifo. Grazie Yalara.


    Era da diverso tempo che Duncan non baciava una ragazza, per giunta bella come Monia. Fu quasi una reazione normale il fatto che fra le sue gambe cominciasse a muoversi qualcosa, un campanello d'allarme che gli segnava un picco improvviso di eccitazione investirlo e fargli provare sensazioni che non provava da un bel po' di tempo. Non che lui non avesse già avuto esperienze con le ragazze in passato, però non era frequente, solitamente si cimentava in storie quasi serie, con sentimenti veri e occasioni in cui non c'era solo il sesso. Ritrovarsi in un night club, con una danzatrice che sicuramente era abituata a quel genere di rapporti con i suoi clienti, fu una cosa del tutto inusuale per lui, ma non se ne vergognava, non ripudiava tale contesto, anche perché tirarsi indietro proprio in quel momento era da codardi e soprattutto da stupidi. Poteva essere l'inizio di un triangolo davvero interessante ed intenso fra di loro, se non fosse che Lyra si mise in mezzo fra i due, interrompendo quel magico momento che s'era creato fra il ragazzo e la danzatrice.
    "Ma che diavolo...?!" Lievemente stizzito, Duncan osservò la ragazza mentre li divideva, non che gli dispiacesse profondamente che avesse fatto ciò, ma almeno che permettesse loro di continuare ancora un po'. Forse il desiderio espresso di Lyra di ballare con Monia, era più forte di quello del ragazzo di potersi godere la donna in santa pace, anche se effettivamente c'era tempo, molto tempo, non occorreva correre ed arrivare al dunque.
    "Mia cara, bastava che me lo dicessi subito. Avrei aspettato ad infilare la lingua in bocca al nostro simpatico uomo." Rispose, ridacchiando Monia che si lasciò andare, in fin dei conti era la sua arte ballare, oltre che sedurre e sicuramente far godere chi la pagava. Seguì quindi Lyra al centro della stanza e quando la musica cominciò a riempire quella camera, le due ragazze iniziarono a muovere ritmicamente e sensualmente i loro corpi, molto vicini fra loro. Duncan rimase come uno spettatore e, sebbene Lyra gli propose di ballare e di farsi travolgere dalla musica, non era molto portato per il ballo, nonostante non disdegnasse quel genere di musica. Si limitò a prendere in mano il calice nuovamente pieno di spumante e lo sorseggiò più frettolosamente, forse perché dopo quel bacio, il suo istinto cominciava a prevalere sulla ragione, alimentata anche dall'alcol ingerito. Mantenne lo sguardo fisso sulle due ragazze che lo provocavano con quel fare passionale ed erotico, seppur fosse solo un'impressione che davano con i loro fisici che venivano guidati dalla musica. Si stava godendo lo spettacolo, anche perché di fronte a sé, all'altezza del suo capo, poté osservare tranquillamente i sederi di entrambe, sia quello di Monia che quello di Lyra, quest'ultima fra l'altro non era molto formosa di seno, ma il lato b era abbastanza evidente e ciò fu solamente piacevole da vedere per Duncan.
    "Mi va bene vedervi ballare, anche perché vi muovete magnificamente." Commentò il londinese sorridendo a Lyra che gli tese la mano per invitarlo ad unirsi a loro due, ma per lui fu divertente già vedere le ragazze strusciare i loro sinuosi corpi fra di loro, una danza provocante che era piacevole alla vista e stimolante all'immaginazione, un'immaginazione che si faceva sempre più perversa e vogliosa nella mente del ragazzo, come se quel bacio con Monia avesse riattivato il suo lato passionale ed avido di forti emozioni.
     
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    Lyra si era lasciata prendere dalle ritmatiche della musica, la sua mente era svuotata da pensieri e preoccuapzioni e il suo corpo seguiva i movimenti di quello di Monia mentre con i suoi occhi alternava lo sguardo fra il viso incantevole della ballerina e le forme sensuali ed eccittanti che portava quasi scoperte. Lyra le piaceva come stavano andando le cose ma le sembrava quasi ingiusto che fosse solo Monia a restare svestita in quel modo. Dunque prese nuovamente l'iniziativa tracannando letteralmente in un solo sorso lo spumante del suo bicchiere e posando quest ultimo sula tavolino di fianco prima di girarsi e dare le spalle a Monia. Da quella posizione Lyra continuò a muoversi a ritmo di musica e mantenendo l'atmosfera di eccitazione che veleggiava nella stanza strusciandosi con tutto il sue retro, dal collo fino ai suoi glutei, lungo tutto il fronte di Monia, con particolare cura affinché sentisse al tatto i morbidi e abbondanti seni della ragazza strofinarsi sulla sua schiena e con il suo sedere fare lo stesso intorno al bacino della partner.
    Mentre eseguiva questi movimenti, per la gioia sia di Monia che di Duncan che Lyra poteva constatare avere una forte erezione sotto i pantaloni, con le mani inziò a spogliarsi dell'abito bianco sfilando prima una spalliera e farla scendere lungo il braccio, per poi fare la stessa cosa con la spalliera gemella. Fatto ciò si voltò con lo sguardo verso Monia a cui domandò se poteva aiutarla con la cerneria dietro l'abito. "Potresti cara?" Se la donna avvesse acconsentito Lyra si sarebbe messa frontalmente rispetto a Duncan in modo che ,quando si sarebbe abbassato l'abito e si sarebbero scoperti i semi parzialmente nascosti dal reggiseno, avrebbe potuto godere di una vista rinfrescante. Lyra era omosessuale, ma comprendeva le esigenze e le pulsazioni di Duncan, d'altra parte presto o tardi lei avrebbe visto il ragazzo nudo e impegnato in atti ben più appariscenti rispetto ad ora. La ragazza non poté fare a meno di arrossire un po' pensando che, a conti fatti, il suo seno non era così invitante come quella di Monia, tanto da arrivare a scusarsi quasi con Duncan. "Mi rendo conto che non sono così...ehm...attraente come Monia."
    Lyra sarebbe tornata di nuovo frontalmente rispetto alla sua compagna di ballo a un certo punto sempre seguendo con i movimenti la musica di sottofondo e roteando un po' il suo sedere, adesso che era senza abito, completamente visibile insieme alle sue mutandine elastiche bianche che comunque lasciavano scoperti i suoi glutei. Con le braccia andò a posarsi sulle spalle di Monia alla quale si avvicinò sempre di più con il corpo fino ad attaccarsi, diventando una cosa sola. Seno contro seno, ventre contro ventre, pube contro pube. Lyra si avvicinò anche con il suo viso, tanto da sentire e far sentire alla donna i respiri e pronta a posare le sue labbra contro quelle di lei, dando vita al loro primo bacio della serata; naturalmente la ragazza si accertò che il momento saffico fosse visibile agli occhi vogliosi di Duncan. A questo punto non si sarebbe sorpresa se il ragazzo si fosse calato le braghe e avesse iniziato a masturbarsi.


    Non piace neanche a me quella musica ma in un locale notturno non vedo alternative. Consoliamoci dal ben di Dio di screenshot che hanno piazzato nel video :sbav: .
     
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    Bassi amplificati ed atmosfera che nonostante la musica ad alto volume e delle tracce audio che si potevano tranquillamente trovare nel locale, era comunque intima, riservata solamente a quei tre che sembravano godersi il momento. Monia e Lyra si stavano dando davvero da fare per riscaldare l'amplesso, che già cominciava ad essere incandescente di suo, sia con le loro movenze che anche con lo scoprire lentamente i loro corpi, la danzatrice era già abbastanza scoperta di suo, mentre l'altra ragazza si stava pian piano privando dei suoi vestiti. Duncan stava assistendo alle scene come uno spettatore pagante, per il momento, ma a lui stava andando bene così, perché voleva che la situazione si facesse più passionale, più provocante, di quel che già era, in modo che al tempo giusto, potesse agire per collaborare con Lyra nel recare piacere a Monia. Prima le spalline, poi la zip del vestitino dietro e Lyra rimase con solo la biancheria intima addosso, che comunque stava regalando un bel panorama sia alla danzatrice che al ragazzo che cominciava a sentire qualcosa in mezzo alle sue gambe premere, desideroso di strusciarsi addosso a quei corpi femminili dalle suadenti forme. Una piccola nota di modestia sottolineò Lyra quando si mise in mostra davanti al londinese, che comunque non sembrò disdegnare nemmeno la ragazza, a tenere alta la sua bellezza c'erano senza dubbio i suoi occhi di un azzurro acceso, ma anche un sedere che non aveva nulla da invidiare a quello di Monia.
    "Eh? I-Io non ho mai detto questo... E poi sei molto carina, peccato che ti piacciano solo le donne." Rispose Duncan, cercando un po' di tamponare l'affermazione della ragazza in paragone con Monia che non sembrò ascoltare le sue parole, ma era desiderosa di proseguire con quel sensuale ballo. Ballo che sfociò in qualcosa di molto più intenso, un bacio che si scambiarono le due ragazze, con i loro corpi completamente aderenti, i seni che si schiacciavano e si strusciavano di passione durante quell'atto tanto intimo, quasi romantico.
    "Oh mio dio... Non ho mai visto dal vivo un bacio fra due ragazze. E'... Fantastico!" Esclamò dentro di sé Duncan che arrossì di colpo, come se l'imbarazzo fosse tornato a fargli visita ed era in fin dei conti inutile, già in quel privè si era creata una sorta d'intesa fra i tre di totale confidenza e provocazione, l'imbarazzo doveva essere lasciato fuori. Ma quello che stava provando il ragazzo era un imbarazzo conscio del fatto che il momento di godere si stava avvicinando a grandi passi, che da lì a poco avrebbe goduto anche lui, come già stavano iniziando a fare le due donne. L'erezione sotto i suoi jeans premeva maggiormente e Duncan si rese conto che non restava altro da fare che scoprirsi, soddisfare il suo istinto, di sicuro almeno Monia si sarebbe accorta che la sua iniziale preda aveva bisogno di essere assalita da lei. Si abbassò la zip dei pantaloni e si sbottonò, slacciandosi anche la cintura e scoprendo, scostando i boxer, il suo pene già abbastanza duro da mostrare quanto l'eccitazione stava prendendo il sopravvento sul ragazzo. Lo afferrò con la mano destra e cominciò un massaggio lento, fissando con lo sguardo le due che erano così unite da sembrare un'unica persona. Monia infilava la lingua dentro la bocca di Lyra e posava entrambe le mani sul sedere di lei e nel mentre, di tanto in tanto, aprendo un occhio osservava ciò che stava facendo Duncan. Appena lo vide con il membro esposto, sorrise durante il bacio e per un attimo lo interruppe.
    "Che dici, mia cara? Andiamo a soddisfare anche lui un po'? Magari potrai restare attaccata a me, mentre lo aiuto a trastullarsi l'arnese che ha in mano." Disse Monia, rivolgendosi a Lyra, probabilmente era abbastanza desiderosa di cominciare a mettere le mani sul ragazzo che intanto si stava provocando del piacere nell'osservare quei corpi femminili così scoperti e così aderenti dal formare una danza per lo più erotica davanti ai suoi occhi.
     
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    Lyra si sentiva come un fuoco che divampava mentre si teneva stretta con il bacino a quello di Monia seguendolo nei suoi movimenti sensuali, a mò di danzatrice del ventre. Le mani si muovevano sinuosamente sulla schiena per sentirne la pelle liscia e vellutata, segno che teneva in gran cura il suo corpo, per quanto scontata fosse la cosa considerando la sua necessità lavorativa di stare a stretto contatto fisico con altre persone. Anche il suo seno trasmetteva calore e passione, così soffice e prosperoso mentre premeva sul non così prosperoso seno di Lyra, ma che nonostante ciò era anch'esso pieno di calore e passione che si donava a Monia. Questi movimenti, queste pulsazioni fisiche erano tutte accompagnate dai loro baci che inebriavano e offuscavano la loro mente, togliendo ogni pensiero e facendole concentrare con i sensi solo su quello che sentivano in quello scambio saffico di saliva, mentre le loro lingue stavano facendo nei loro palati un balletto tutto personale; almeno questo era quello che sentiva Lyra in quei momenti.
    Momenti che passarono presto quando le loro labbra si separarono lasciando a Lyra un attimo di respiro mentre si ripuliva l'interno della bocca con la lingua, andando a recupare ogni singolo millilitro della gustosa saliva di Monia. Questa d'altro guardò con malizia sorridente Duncan, alle spalle di Lyra probabilmente ancora seduto, prima di rivolgersi direttamente a lei dicendole di soddisfarlo aiutandolo a "trastullarsi l'arnese che ha in mano". Lyra avrà pure poca familiarità con l'altro genere, ma non era così stupida da capire a cosa la donna si stesse riferendo, trovando conferma non appena si voltò con il volto per osservare Duncan, sempre seduto al suo posto, con le gambe allargate, i pantaloni e le mutande intento a masturbarsi il pene mentre osservava sbavante lei e Monia. Lyra non era sorpresa per la scena che gli si era parata di fronte, se lo aspettava, quello che la sorprese era che, per qualche ragione a lei ancora ignota, le stava piacendo quello che osservava, tanto da farle mantenere il rossore che aveva in viso se non intensificarlo.
    Lyra rivolse nuovamente lo sguardo verso Monia sorridendole e accarezzandole la guancia con il dorso delle dita. "Vai pure, aiutalo poverino, ih-ih-ih. Io mi faccio un altro goccio e vi raggiungo." le disse affettusoamente dandole un ultimo, delicato, bacio sulle labbra prima di andare verso la bottiglia di spumante per prenderla e versare un po' del contenuto nel suo bicchiere. Nel tempo di versarsi lo spumante probabilmente Monia era già all'opera a fare chissà quali eccitanti pratiche erotiche a Duncan. Lyra però non poteva fare a meno di chiedersi se forse, almeno solo per stasera, era il caso di rompere la barriera sul suo orientamento sessuale. Il fatto che si fosse sentita bene mentre guardava il pene eretto di Duncan voleva dire qualcosa. In effetti l'ultimo uomo con cui era stata in intimità è stato al tempo stesso il primo. Non ha mai avuto occasione di verificare con altri uomini se ancora provava passione e libido nei loro confronti. "Al diavolo" sussurrò a voce bassissima fra sé e sè, prendendo l'audace decisione di provare nuovamente ad avere rapporti con l'altro sesso, con Duncan nel caso di quella sera.
    Prendere una decisione e attuarla erano però due cose diverse e, almeno per il momento, non voleva interagire ancora con Duncan finché non si fosse sentita pronta per farlo. Forse era anche per questo motivo che stava continuando a bere alcolici, per liberare la mente, sentirsi più disinibita, meno rigida sulle sue prese di posizione. Lyra si sedette dunque proprio di fianco a Duncan e Monia, con il quarto bicchiere di spumante tenuto in mano pronto per essere ingerito, mentre osservava i due fremendo di eccitazione e pulsazioni sessuali che fra non molto avrebbe sguinzagliato.

     
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    Masturbarsi mentre si guardava un porno era una cosa, farlo mentre si osservava una scena con i propri occhi davanti a sé era tutt'altra. L'emozione era più intensa e anche se non si poteva toccare ciò che si vedeva, solo sentire i rumori, trovarsi dal vivo in una situazione come quella poteva essere sufficiente per Duncan, che comunque si aspettava a breve qualcosa in più. Per il momento godeva di quell'iniziale massaggio che si stava provocando sul pene, facendo scorrere con un ritmo regolare e normale il palmo della mano destra su tutta l'asta che aveva già raggiunto una buona erezione. L'eccitazione poteva solo crescere e, notando ciò, Monia ne approfittò appunto per intensificare il piacere che già stava provando il ragazzo, al di fuori di Lyra che acconsentì la decisione presa della danzatrice, ma non si unì nel compito a lei, piuttosto all'inizio si mise in disparte, sorseggiando ancora dello spumante. Poi si affiancò al ragazzo che già veniva aiutato da Monia nel provare piacere. Di fatto, la danzatrice senza dire alcuna parola, scostò la mano di lui dal suo pene e cominciò a muovere su e giù la sua mano destra, con un'intensità maggiore rispetto a quella usata da Duncan e fissava con un ghigno malizioso il ragazzo che cominciò ad ansimare non appena sentì una mano non sua masturbare il suo sesso.
    "Niente male questo cazzo... Vediamo se è buono quanto bello da vedere." Disse la donna e non appena sorrise compiaciuta a Duncan, posò le sue carnose labbra sulla punta di quella virilità, per poi infilarlo a metà in bocca, iniziando a muovere la lingua attorno a quel pezzo di carne. Sentendo il calore, l'umidità e la lingua che stuzzicava il membro, il londinese ebbe un sussulto ed inarcò la schiena, socchiudendo gli occhi ed iniziando a mugolare compiaciuto per ciò che stava ricevendo da Monia che manteneva i suoi occhi fissi su di lui per scorgere ogni sua espressione di piacere.
    "Era da un sacco che non ricevevo un pompino... Fantastico!" Esclamò dentro di sé Duncan che a fatica cercava di star fermo col corpo, godendosi ogni attimo in cui la danzatrice stava succhiando avidamente il suo pene. Essa prese a muoversi con la bocca, avanti ed indietro, ponendo la mano che poco prima scorreva l'asta, afferrando i testicoli del londinese, compiendo un massaggio delicato e stimolante.
    "Oddio... Sei bravissima!" Commentò con un tono vicino all'esclamazione Duncan che da tempo non riceveva un trattamento simile e l'eccitazione in lui ebbe un picco elevato, quasi incontrollato, probabilmente da lì a poco avrebbe avuto un orgasmo, ma era abbastanza resistente da poter proseguire, almeno per un po'. Ad un tratto, Monia staccò la sua bocca dal pene di lui e fissò Lyra che era lì di fianco che si stava gustando l'alcolico in abbondanti quantità.
    "Tesoro, quando hai finito di sfondarti di spumante, perché non ti fai soddisfare dal nostro uomo? Penso sia bravo a stuzzicarti fra le gambe, no?" Chiese Monia con un'espressione parecchio maliziosa, verso l'altra ragazza, come se non volesse che lei rimanesse lì a fare da spettatrice, non potendo godersi appieno l'amplesso. Erano loro tre alla fine, dovevano interagire per godere tutti assieme di quel magico momento che s'era venuto a creare in quel privè.
     
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    Lyra osservava con grande attenzione la scena che si stava sviluppando di fianco a lei sul divano. Duncan poco prima sembrava prendere molto gusto nel massaggiarsi il membro guardando Lyra e Monia interagire fra di loro in un balletto improvvisato e molti contatti passionali. Ora che la danzatrice si stava mettendo in ginocchio dinanzi al suo sesso che si stava ingrossando sempre di più, iniziando a massaggiarglielo con la sua mano prima e stimolandolo con la bocca poi, Duncan sembrava essersi perso con la mente in quel tributo di piacere che la donna stava donando alla sua persona.
    Il modo in cui Monia stava muovendo la sua bocca lungo il sesso dell'uomo, i rumori che emetteva con la saliva e l'espressività di beatitudine impressa sul volto di Duncan suscitò una forte reazione emotiva in Lyra che la spinse a mordersi il labbro inferiore mentre con la mano scendeva fino a insinuarsi in mezzo alle sue cosce, cominciando a strusciarsele a vicenda. Sentiva come la sua intimità stava cominciando ad emanare un calore sempre più intenso e sensazioni nella zona pubica che la spingevano a portare la mano nascosta tra le sue gambe fino alla zona interessata, sentendo al tatto con il tessuto delle mutandine una macchia umida che si stava espandendo lentamente ma inesorabilmente, specie adesso che Lyra la stava massaggiando con le dita della mano.
    Monia interruppe il suo serivizietto avendo notato la ovvia pssività di Lyra davanti a un tale spettacolo e incitandola a diventarne parte integrante. Lyra lì per lì arrossì di fronte a una tale proposta, non perché fosse imbarazzata, in fondo nel suo profondo sapeva che sarebbe potuto succedere, quanto per l'alcol che stava facendo presa sul suo fisico a dimostrazione che non era abituata a reggerne quantità ingenti. Accennò poi una leggera risatina coperta dalla mano prima di comportarsi in modo biazzarro, agitando la stessa mano con l'indice sporgente e commentando "oh bhé...prima ho bisogno di essere...ehm...stimolata! Non mi veniva la parola, eh eh eh!"
    Duncan e Monia non dovevano impiegare un grande sforzo mentale per intuire che Lyra fosse assueffata dagli alcolici ingeriti nel corso della serata, ma si trattava di una forma ancora molto leggera. A dispetto delle apparenze la ragazza si muoveva in modo normale, non barcollava, aveva piena coscenza di quello che stava facendo e dicendo e di quello che le stava capitando attorno. Le uniche cose che apparivano fuori dall'ordinario era l'occasionale risatina spontanea come il suo nuovo modo di esprimersi, senza troppi peli sulla lingua.
    Lyra bevette tutto di un fiato l'ultimo sorso rimasto nel suo bicchiere prima di posarlo sul tavolo e alzarsi per portarsi accanto a Monia e mettersi a quattro zampe come quest'ultima, ma in senso opposto, con il viso di fianco al sedere della donna e viceversa. In quella posizione Lyra mosse le mani per sfilarsi legggermente le mutandine e abbassarle quel tanto che sarebbe bastato per mostrare la sua intimità agli occhi di Duncan. "Inizia pure, Duncan..." rivolgendosi a questi con il viso paonazzo e sorridente prima di voltarsi e, accostandosi di fianco a Monia, portare una mano sotto di lei sulla pancia e l'altra sopra sulla schiena fino a giungere al suo tanga e sfilarlo via per cominciare con la mano di sotto a stimolare la passera della ragazza "...anche te hai bisogno di essere pronta per l'evento principale, Monia."

     
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