Un posto da chiamare casa

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  1. Shirosaki Ogihci™
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    Appaio per un po', scompaio per molto...

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    Scusa per l'attesa.


    Chiunque avrebbe azzardato che quella ragazza fosse tutto fuorché umana, non ci voleva un genio per fare una simile osservazione. Eppure Duncan non voleva andare troppo sul sicuro, anche perché, se fosse come diceva lui, voleva capire comunque a che tipo di razza lei appartenesse. Non era usuale trovare qualcuna che avesse orecchie e coda di lupo. Ma mai dare per scontato qualcosa, soprattutto se non si sa assolutamente cosa si dice o cosa si pensa. Lui non lo diede per scontato, ma era una di quelle domande volte ad avere una conferma ed essa non si avverò, bensì il contrario.
    "Cosa??? Umana lei?? Com'è possibile? Forse... Una qualche mutazione che ha ottenuto nel corso del tempo... Ah, magari mi sto facendo troppe seghe mentali. Non è così importante alla fine!" Pensò il londinese, fissando dapprima per qualche secondo la ragazza e poi scuotendo il capo, volendo non far divenire quei suoi pensieri e ragionamenti delle paranoie volte semplicemente a capire con chi avesse a che fare. La sua attenzione fu nuovamente rivolta allo stabile dov'erano entrati i due, un posto piuttosto spazioso, nonostante fosse abbandonato ed in condizioni pietose. Se anche ci fosse stata la possibilità di buttare giù tutto e costruirci qualcosa sopra, sarebbe stato sicuramente un lavoro immane e faticoso, di certo lei da sola non ce l'avrebbe fatta.
    "Comunque, qualsiasi siano i tuoi progetti per questo posto, avrai bisogno di un aiuto nei lavori, da sola è un'impresa impossibile, ma non per te, per chiunque voglia farlo con le sole proprie forze. Se vuoi, posso darti una mano..." Disse Duncan, sempre osservando la catapecchia e, quando pronunciò l'ultima frase, il suo sguardo puntò a lei, accennando un'espressione sincera e rincuorante, confermando così il suo appoggio per lo svolgimento di quel lavoro che lei avrebbe voluto fare. Certo, solo una persona in più non avrebbe cambiato molto le cose, però avrebbe forse alleggerito un po' il carico che quella ragazza avrebbe dovuto sopportare da sola. E poi, Duncan non si tirava certo indietro se c'era bisogno di aiutare qualcuno, il suo atteggiamento altruista non lo abbandonava mai, nemmeno nelle situazioni più disperate.
    "Ah, che idiota, non mi sono nemmeno presentato... Mi chiamo Duncan, molto piacere." Aggiunse poi, tendendo la mano verso di lei, così da presentarsi. In effetti, esordì prendendola un po' alla sprovvista, senza nemmeno rivelare chi fosse, probabilmente perché era così curioso di capire chi fosse quella ragazza dal particolare aspetto e cosa ci facesse in un posto come quello, che le presentazioni passarono in secondo piano.
     
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50 replies since 12/2/2017, 15:30   403 views
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