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SPOILER (clicca per visualizzare)Narrato
"Parlato"
"Pensato"
Più si va al nord e più l'inverno è rigido, è un dato di fatto. Londra era più rigida di tutte le altre capitali rimaste nel mondo durante il periodo invernale, poiché era la più a nord. Se a Roma nei periodi di dicembre, gennaio e febbraio le temperature si aggiravano attorno agli zero gradi, a Londra andavano anche sotto lo zero. Eppure, più che nevicare, ghiacciava, la neve da un po' di anni era diventata un evento più unico che raro. Questo però non avrebbe certo fermato Duncan. A lui piaceva uscire, fare passeggiate, divertirsi, perciò non si sarebbe lasciato intimorire dal freddo di quella sera di gennaio. Per proteggersi dalle rigide temperature, indossava un giubbotto imbottito grigio scuro, con sotto un maglione blu, un paio di jeans e degli scarponcini con all'interno una pelliccia. Attorno al collo si era avvolto una sciarpa rossa ed alle mani indossava un paio di guanti in pile neri. Nonostante abitasse in centro a Londra, Duncan volle passeggiare fuori città, nelle zone meno rinomate e lussuose della capitale, ma che possedevano comunque un certo fascino. Dopo un quarto d'ora di cammino, mantenendo il suo sguardo sempre attorno a sé, poté vedere una figura erigersi vicino ad un capanno abbandonato che faceva capolinea ad una strada sterrata. Non c'era anima viva quella sera, molti forse non sembravano così tanto coraggiosi da sfidare il clima vigente. Quella figura fu l'unica che il ragazzo vide in quella zona e, spinta da un certo senso di curiosità, volle controllare chi fosse. Si incamminò su quella strada, finché non si pose a pochi metri da quella che gli parve una ragazza, dalle strane sembianze.
"Orecchie di lupo? Come può essere?" Si chiese Duncan, rimanendo sorpreso dall'aspetto che presentava quella persona.
"Non mi sembra il clima ideale per contemplare una catapecchia rovinata." Commentò il londinese giusto per attirare l'attenzione su di sé della ragazza. Magari se si fosse girata, avrebbe potuto mostrare a Duncan il suo aspetto nel suo insieme. Nonostante fosse un punto della città non molto bello, era pur sempre abbastanza illuminato, perciò non gli risultò difficile distinguere la figura di una femmina man mano che si avvicinava ad essa.. -
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In un certo senso, Duncan si aspettava che la ragazza si spaventasse un po' per la sua improvvisa entrata in scena, ma lui era così curioso di osservare più da vicino quella tipa dall'aspetto non del tutto umano che volle parlarci. Fra l'altro, voleva capire cosa ci facesse in un posto come quello con un freddo così rigido, non sembrava avere molto senso stare lì ferma ad osservare un capanno che a malapena si reggeva in piedi. Ebbe una risposta strana, ma che tutto sommato aveva il suo senso. Essa stava fantasticando su un progetto che sostituisse quella catapecchia, così che la sua presenza in quel luogo ebbe una valida motivazione.
"Cos'è? Una sorta di architetto?" Si chiese un po' perplesso Duncan che annuì semplicemente alle sue parole, comprendendo a grandi linee quali fossero le sue intenzioni. Però i suoi occhi continuarono ad osservare l'aspetto di lei che mostrava chiaramente d'essere una lupa, per metà o forse per un quarto di sé, perché per gli altri tre quarti aveva comunque sembianze umane. Il suo sguardo denotava il suo stupore nel vedere una creatura simile. Ad un tratto, la ragazza sembrò volersi addentrare in quello stabile abbandonato e chiese al ragazzo se la potesse accompagnare al suo interno. Quella catapecchia non poteva definirsi sicura, nemmeno per poterci semplicemente girare al suo interno, dunque entrambi dovevano stare attenti a dove avrebbero messo i piedi.
"Non che sia un luogo tanto sicuro ma... Ok, ti accompagno." Rispose Duncan, affiancandosi a lei ed accennando un piccolo sorriso, giusto per mostrarsi cordiale e gentile agli occhi della lupa. Chissà cosa avesse in mente dal spingerla a voler osservare internamente quello stabile fatiscente. Forse stava progettando la costruzione di qualcosa, forse di un luogo di lavoro o di una casa. Magari, una volta entrati, il londinese le avrebbe chiesto quali fossero le sue intenzioni riguardo a quel capanno.. -
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Quei due si stavano per accingere ad entrare in quel luogo che di sicuro aveva ben poco o forse nulla. Già faceva freddo e, anche se fossero entrati anche solo per fuggire dalla temperatura esterna glaciale, con tutti i vetri rotti e qualche buco presente nei muri, non avrebbero comunque avuto via di scampo da quel rigido clima. Ad un tratto, prima ancora di mettere piede in quel capanno fatiscente, la ragazza assecondò per così dire la possibilità che Duncan potesse avere di farle delle domande in merito al suo aspetto non del tutto umano. In effetti, oltre che essere curioso per le intenzioni che avesse in merito a quel luogo, il ragazzo era curioso per come fosse possibile che avesse quell'aspetto del tutto singolare.
"Beh... Non vorrei risultare troppo invadente..." Disse subito, portandosi una mano dietro la testa e grattandosi la nuca, come a volersi scusare per aver mostrato così tanto il suo interesse verso l'esteriorità di quella ragazza. Per molti, soffermarsi su dettagli troppo evidenti del proprio corpo, poteva risultare fastidioso, già lo stesso Duncan non era molto favorevole al fatto che le persone, appena lo vedessero, notassero subito la cicatrice che gli attraversava l'occhio destro. Però magari quella ragazza aveva un'indole diversa dalla sua, probabilmente era abituata a tanta curiosità altrui.
"Immagino che tu appartenga a qualche razza in particolare, giusto?" Chiese successivamente, mentre erano ormai giunti all'entrata di quella catapecchia che non ispirava molta fiducia a Duncan, ma non ne era eccessivamente intimorito. Più che altro, la sua attenzione era volta a conoscere meglio quella persona, a capire chi fosse e perché si trovasse in un posto come quello. Prima ancora che lei potesse dargli una risposta, il ragazzo avanzò un passo dentro quel luogo decadente, osservando che non era poi così rischioso come potesse sembrare. L'edificio era pur sempre fatto di cemento, probabilmente non sarebbe stato tanto sicuro girare vicino a superfici sporgenti come terrazzi o solai con buchi, ma per darci una veloce occhiata, era fattibile, almeno così sembrava per lui. Priva di ogni mobile, c'era solo qualche sacchetto dell'immondizia aperto riversato sul pavimento, diverse ragnatele qua e là e qualche topolino che di tanto in tanto sgattaiolava da un punto all'altro della catapecchia.
"Sì, questo posto è meglio buttarlo giù che sistemarlo." Pensò Duncan, guardandosi attorno, traendo una conclusione piuttosto drastica, ma secondo il suo punto di vista, inevitabile.. -
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SPOILER (clicca per visualizzare)Scusa per l'attesa.
Chiunque avrebbe azzardato che quella ragazza fosse tutto fuorché umana, non ci voleva un genio per fare una simile osservazione. Eppure Duncan non voleva andare troppo sul sicuro, anche perché, se fosse come diceva lui, voleva capire comunque a che tipo di razza lei appartenesse. Non era usuale trovare qualcuna che avesse orecchie e coda di lupo. Ma mai dare per scontato qualcosa, soprattutto se non si sa assolutamente cosa si dice o cosa si pensa. Lui non lo diede per scontato, ma era una di quelle domande volte ad avere una conferma ed essa non si avverò, bensì il contrario.
"Cosa??? Umana lei?? Com'è possibile? Forse... Una qualche mutazione che ha ottenuto nel corso del tempo... Ah, magari mi sto facendo troppe seghe mentali. Non è così importante alla fine!" Pensò il londinese, fissando dapprima per qualche secondo la ragazza e poi scuotendo il capo, volendo non far divenire quei suoi pensieri e ragionamenti delle paranoie volte semplicemente a capire con chi avesse a che fare. La sua attenzione fu nuovamente rivolta allo stabile dov'erano entrati i due, un posto piuttosto spazioso, nonostante fosse abbandonato ed in condizioni pietose. Se anche ci fosse stata la possibilità di buttare giù tutto e costruirci qualcosa sopra, sarebbe stato sicuramente un lavoro immane e faticoso, di certo lei da sola non ce l'avrebbe fatta.
"Comunque, qualsiasi siano i tuoi progetti per questo posto, avrai bisogno di un aiuto nei lavori, da sola è un'impresa impossibile, ma non per te, per chiunque voglia farlo con le sole proprie forze. Se vuoi, posso darti una mano..." Disse Duncan, sempre osservando la catapecchia e, quando pronunciò l'ultima frase, il suo sguardo puntò a lei, accennando un'espressione sincera e rincuorante, confermando così il suo appoggio per lo svolgimento di quel lavoro che lei avrebbe voluto fare. Certo, solo una persona in più non avrebbe cambiato molto le cose, però avrebbe forse alleggerito un po' il carico che quella ragazza avrebbe dovuto sopportare da sola. E poi, Duncan non si tirava certo indietro se c'era bisogno di aiutare qualcuno, il suo atteggiamento altruista non lo abbandonava mai, nemmeno nelle situazioni più disperate.
"Ah, che idiota, non mi sono nemmeno presentato... Mi chiamo Duncan, molto piacere." Aggiunse poi, tendendo la mano verso di lei, così da presentarsi. In effetti, esordì prendendola un po' alla sprovvista, senza nemmeno rivelare chi fosse, probabilmente perché era così curioso di capire chi fosse quella ragazza dal particolare aspetto e cosa ci facesse in un posto come quello, che le presentazioni passarono in secondo piano.. -
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Alcune perplessità avvolsero un po' Duncan, perché ritrovarsi da solo con una ragazza in un posto così isolato e poco illuminato poteva essere il luogo ideale per qualsiasi altra persona, forse mal intenzionata per approfittare di una giovane come lei. Certo, lui non era quel tipo di individuo, non era un depravato che ci provava con tutte o metteva le mani addosso a qualsiasi ragazza, però il pensiero che una come lei si trovasse tutta sola in un posto come quello se la stava facendo. Ma la ragazza, che dalla presentazione rivelò il suo nome, chiamandosi Shen, non sembrava affatto a disagio nel trovarsi in compagnia di Duncan, perlustrando quella catapecchia che non si sapeva ancora come fosse possibile che rimanesse in piedi. Forse il ragazzo si stava facendo un po' troppe paranoie su di lei, una fra l'altro venne del tutto smorzata quando disse che le orecchie e la coda da lupo furono solamente un'anomalia genetica, ma che si trovasse senza qualcuno che la proteggesse in un punto di Londra così isolato, risultava ancora un piccolo mistero, che comunque non valeva la pena che risolvesse.
"Ah capisco... Un'anomalia. Però devo dire che... Come anomalia, non è affatto male." Rispose, arrossendo leggermente Duncan che diede un'altra occhiata a quella strana esteriorità che Shen mostrava senza alcun problema. In effetti, fra le varie anomalie, c'erano malformazioni anche brutte da vedere. Lei capitò bene, perché come disse proprio lui, era visibilmente godibile.
"Ma... Con i brutti ceffi che ci sono in giro, non hai un po' di timore a girare da sola in posti così isolati?" Aggiunse, guardandosi attorno e ponendo quella domanda come se si stesse preoccupando veramente di lei e della sua incolumità, del resto era anche un motivo per poter soddisfare quella sua curiosità che lo stava attanagliando, dopo che risolse il mistero delle orecchie e della coda da lupo. Non capitava spesso che Duncan fosse così assorto da una persona da voler fare tutte quelle domande, forse Shen aveva qualcosa che gli stava suscitando dell'interesse, anche se non sapeva ancora che tipo di interesse fosse.. -
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Se non altro, Duncan aveva trovato casualmente una ragazza che aveva una personalità vivace e questa cosa a lui piaceva parecchio. Nonostante la zona non fosse delle migliori da perlustrare in solitaria, Shen non si faceva fermare da possibili pericoli che poteva sbucare da dietro l'angolo ed evidentemente sapeva cavarsela proprio come disse. A seguito di quelle parole, il ragazzo venne rassicurato, tanto più in quel momento che poteva essere lui una spalla per lei nel caso fossero sorti dei pericoli. Avendo soddisfatto la sua curiosità, non restava altro da fare che capire che intenzioni avesse la ragazza per quel posto desolato.
"Magari sta solo fantasticando, però effettivamente il luogo si presterebbe per tanti bei progetti..." Pensò il ragazzo guardandosi attorno ancora, provando a pensare a cosa potesse fare Shen per sostituire radicalmente quella catapecchia a pezzi. Probabilmente lei era traboccante di idee e non si era ancora decisa su cosa fare esattamente. Chiaro che Duncan non poteva decidere per la ragazza, ma forse qualche suggerimento avrebbe potuto darlo. Lasciarsi andare a troppi pensieri comunque, stava distogliendo i due da quelle che potevano essere le insidie del posto. Proprio sopra la testa di Shen, stava per crollare una trave che era in un equilibrio assai precario, forse a motivo delle movenze e del peso dei due, quell'equilibrio stava per venire meno. Duncan si accorse di ciò che stava per succedere e l'istinto stava agendo in lui.
"Attenta!!" Avrebbe esclamato, tuffandosi come se volesse gettarsi in mare, verso Shen per ripararla da quella trave che, se non si fosse mossa in tempo, avrebbe potuto colpirla e crollarle addosso, provocandole dei danni davvero significativi. L'intervento del ragazzo avrebbe potuto sventare un pericolo possibile e soprattutto presente.. -
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Qualche attimo di confusione, un tonfo in concomitanza con un rumore di caduta più attenuato e poi quel suono quasi silenzioso della polvere che si dirada nella zona. La trave si ruppe nonostante fosse un grosso pezzo di legno pesante ed alzò una bella nube che ricoprì il punto in cui si trovavano i due. Duncan si gettò su Shen agendo d'istinto e fu abbastanza rapido da evitarle un incidente che avrebbe avuto delle conseguenze significative su di lei se non si fosse spostata o non fosse stata spostata da lui. Il ragazzo teneva chiusi ancora gli occhi, probabilmente per non farli irritare dalla polvere che ancora librava nell'aria a seguito di quel violento impatto del grosso pezzo di legno col pavimento. Ignaro di come si ritrovò sopra Shen, Duncan tossiva e doveva ancora realizzare la scena che si sarebbe palesata a lui non appena avesse riottenuto la vista.
"T-Tutto ben-..." Non fece a tempo a completare la domanda, mentre riapriva gli occhi che vide com'era messo sopra la ragazza. Sbarrò gli occhi, le guance si arrossarono di colpo e rimase immobile, non sapendo come reagire, da quanto l'imbarazzo lo avvolse in quella situazione.
"Oddio! Le sto strizzando il seno! Devo levarle subito le mani di dosso!" Pensò il londinese che spostò il suo sguardo sulle mani che tenevano saldamente le forme modeste di lei, aveva un seno piccolo, ma quelle modeste dimensioni potevano comunque farsi sentire sotto i palmi di entrambe le mani di lui. Eppure, sempre bloccato dall'imbarazzo, Duncan non riusciva a staccarle, come se qualcosa dentro di lui gli diceva di rimanere così com'era. Più ci pensava, più il rossore sul viso aumentava, ma non vi era alcun cambiamento di posizione.
"S-S-Stai bene?" Chiese con un filo di voce, pur non rendendosi conto che i seni di Shen erano ancora coperti dalle sue mani, come se cercasse di concentrare la sua attenzione sulla salute di lei, cercando di ignorare il più possibile quella situazione alquanto imbarazzante, ma poteva chiaramente vedere il viso paonazzo della ragazza che molto probabilmente in quel momento provava le stesse sensazioni di lui.
"Devo smettere di tenerle il seno, però... C'è qualcosa di piacevole in tutto questo. E poi lei, se avesse voluto evitare di rimanere in quello stato, forse si sarebbe subito messa a gridare. Non mi sembra disapprovi ciò..." Disse dentro di sé Duncan che era combattuto, in effetti dava quasi per scontato che Shen potesse reagire in malo modo, ma non ci fu alcuna reazione scontrosa da parte della ragazza, almeno non fino a quel momento.. -
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