Un posto da chiamare casa

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  1. Shirosaki Ogihci™
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    Appaio per un po', scompaio per molto...

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    Quei due si stavano per accingere ad entrare in quel luogo che di sicuro aveva ben poco o forse nulla. Già faceva freddo e, anche se fossero entrati anche solo per fuggire dalla temperatura esterna glaciale, con tutti i vetri rotti e qualche buco presente nei muri, non avrebbero comunque avuto via di scampo da quel rigido clima. Ad un tratto, prima ancora di mettere piede in quel capanno fatiscente, la ragazza assecondò per così dire la possibilità che Duncan potesse avere di farle delle domande in merito al suo aspetto non del tutto umano. In effetti, oltre che essere curioso per le intenzioni che avesse in merito a quel luogo, il ragazzo era curioso per come fosse possibile che avesse quell'aspetto del tutto singolare.
    "Beh... Non vorrei risultare troppo invadente..." Disse subito, portandosi una mano dietro la testa e grattandosi la nuca, come a volersi scusare per aver mostrato così tanto il suo interesse verso l'esteriorità di quella ragazza. Per molti, soffermarsi su dettagli troppo evidenti del proprio corpo, poteva risultare fastidioso, già lo stesso Duncan non era molto favorevole al fatto che le persone, appena lo vedessero, notassero subito la cicatrice che gli attraversava l'occhio destro. Però magari quella ragazza aveva un'indole diversa dalla sua, probabilmente era abituata a tanta curiosità altrui.
    "Immagino che tu appartenga a qualche razza in particolare, giusto?" Chiese successivamente, mentre erano ormai giunti all'entrata di quella catapecchia che non ispirava molta fiducia a Duncan, ma non ne era eccessivamente intimorito. Più che altro, la sua attenzione era volta a conoscere meglio quella persona, a capire chi fosse e perché si trovasse in un posto come quello. Prima ancora che lei potesse dargli una risposta, il ragazzo avanzò un passo dentro quel luogo decadente, osservando che non era poi così rischioso come potesse sembrare. L'edificio era pur sempre fatto di cemento, probabilmente non sarebbe stato tanto sicuro girare vicino a superfici sporgenti come terrazzi o solai con buchi, ma per darci una veloce occhiata, era fattibile, almeno così sembrava per lui. Priva di ogni mobile, c'era solo qualche sacchetto dell'immondizia aperto riversato sul pavimento, diverse ragnatele qua e là e qualche topolino che di tanto in tanto sgattaiolava da un punto all'altro della catapecchia.
    "Sì, questo posto è meglio buttarlo giù che sistemarlo." Pensò Duncan, guardandosi attorno, traendo una conclusione piuttosto drastica, ma secondo il suo punto di vista, inevitabile.
     
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50 replies since 12/2/2017, 15:30   407 views
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