L'umile dimora di Duncan

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    Duncan possiede un attico in centro a Londra, frutto dell'eredità lasciatagli dai suoi genitori, un'eredità non da poco se può permettersi un posto del genere. L'attico è suddiviso in ben due piani. Al primo piano presente l'entrata con un ampio soggiorno con due divani, uno di quattro posti ed uno di due, un caminetto di fronte ai due divani e con un'ampia vetrata che dà ad una meravigliosa vista del panorama della città, abitando infatti al decimo piano di un imponente palazzo. Nello stesso piano, accanto al soggiorno vi è una modesta cucina, con mobili rivestiti in acciaio ed al centro una sorta di bancone con spazio per entrare e cucinare su una piastra con sopra di essa una cappa a forma di ferro di cavallo. Oltre la piastra vi è una sorta di divisorio isolante del calore che permette così la presenza di una specie di tavolino che segue la forma del bancone, con 4 sgabelli neri in tutto, due posti di fronte al bancone ed uno al lato sinistro ed uno alla destra. Il secondo piano lo si raggiunge attraverso delle scale a chiocciola nere, dove si possono raggiungere 3 luoghi della casa: la camera da letto, il bagno ed terrazzo dove poter ammirare direttamente la vista della capitale della Nuova Britannia. La camera da letto è compresa di un letto matrimoniale, circondato da due comodini accanto alle spalliere, un armadio a due ante color beige ed una finestra di medie dimensioni. Il bagno invece, che è proprio accanto alla camera da letto è un po' più piccolo dell'altra stanza, in quanto presenta un box doccia di fronte ad un gabinetto, il bidet accanto ed un lavandino con uno specchio sopra di esso accanto al box doccia ed una finestrella piccola sopra al gabinetto, le pareti della stanza sono sull'azzurro. Invece il colore delle pareti della camera da letto è bianco, mentre nel resto della casa, le pareti sono sul beige.
     
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    Si dice che la fortuna aiuti gli audaci e Duncan fu veramente aiutato dalla fortuna dopo lo scontro con Lady Drake a New Vegas. Se fosse rimasto ancora in quel ghetto di affamati di sesso, probabilmente né di lui e né della sua sfidante non ci sarebbe stata più traccia. Non a caso prese subito al volo il consiglio di lei di non comportarsi a cuor leggero con gente così, riuscendo con le forze rimaste a caricarsela sulle spalle e a scappare via da quel postaccio. Alcune persone provarono a seguirli, altri delusi dal non aver approfittato delle condizioni della combattente rimasero in quel luogo, ma probabilmente quei pochi che provarono ad acciuffarli potevano vantare di essere forti quanto i due che invece diedero spettacolo in quel ring con le loro tecniche ed i loro poteri. Preso il primo aereo disponibile, Duncan e Lady Drake approdarono a Londra ed il primo posto che venne in mente al ragazzo per poter portare colei che fronteggiò fu proprio il suo attico. Ci viveva poco in quella casa, forse c'erano troppi ricordi dei suoi genitori che non voleva scordare, ma tanto meno voleva assorbirsene troppo la nostalgia da stare male. Non si fece problemi a portarsi sulle spalle la ragazza per tutto il tragitto, dall'aeroporto fino alla sua abitazione, nonostante avesse comunque il suo peso, ma l'agente disponeva di una forza fisica notevole, perciò non sentiva più di tanto la fatica. Riuscì perfino a fare tutte le scale del palazzo in cui abitava e finalmente arrivò davanti alla porta di casa sua.
    "Siamo arrivati eh?! Un po' di pazienza che apro..." Disse, estraendo le chiavi del suo attico con un po' di fatica, ma alla fine la porta si aprì e prima di richiuderla, Duncan a passo svelto e stringendo un po' i denti, appoggiò nel modo più delicato possibile la ragazza sul divano del soggiorno e poi corse a chiudere la porta.
    "Dovrei avere qualche garza cauterizzante, provo a curarti almeno le ferite alle gambe così potrai tornare a camminare." Disse, dirigendosi in cucina, dove teneva in un mobiletto tutti i medicinali e ciò che serviva per medicare ferite di varie entità, del resto capitava delle volte anche a lui di doversi curare dopo uno scontro o missioni in cui riportava delle ferite piuttosto significative. Trovò dopo poco le garze di cui parlava e senza perdere tempo le portò alla ragazza. Con fare sempre delicato, avrebbe srotolato le garze, cominciando ad avvolgerle le gambe, soprattutto nella zona delle cosce dove sembravano piuttosto mal ridotte, cercando né di tenerle troppo allentate, né di stringere troppo per non provocare ulteriore dolore a Lady Drake. Di tanto in tanto, i suoi occhi forse istintivamente, si sarebbero diretti verso una zona del tutto scoperta ovvero i seni della combattente, rimasti tali per tutta la durata del viaggio che riuscì in qualche modo a coprire con delle coperte racimolate nelle vicinanze del ghetto da cui scapparono e che poi abbandonò prima di arrivare a casa. Dentro di sé sapeva che prima o poi essa probabilmente si sarebbe opposta al fatto che non avesse pensato per prima cosa a coprire permanentemente quelle generose forme, ma faceva finta di nulla, anche se la sua preoccupazione principale in quel momento era quella di curare le sue ferite.
    "Ecco fatto. Spero non siano troppo strette. Forse non ti conviene rialzarti subito, ma è meglio che resti sdraiata o seduta, riposandoti un po'. Vuoi che ti preparo qualcosa di caldo da bere?" Avrebbe chiesto poi, volgendo il suo sguardo verso gli occhi della ragazza, cercando di non abbassarsi a guardare nuovamente il seno scoperto di lei, anche se la tentazione era molto forte e difficilmente poteva essere ignorata tale abbondanza, oltretutto bella da vedere. Del rossore si sarebbe palesato infatti sulle gote di Duncan, fra sé e sé provava un po' di imbarazzo a lasciarla in quelle condizioni, ma non sembrava voler farci nulla per rimediare a quella "nudità".
     
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  3. Serax
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    Di certo non si sarebbe aspetta di venir tratta in salvo dal suo avversario, non era cosa usuale, e men che meno trasportarsi in spalla per due paesi differenti un peso morto sanguinante che di certo non ha alcuna intenzione di venir umiliato pubblicamente in quel modo. A tutto vi era un limite. Eryn si sarebbe quindi opposta all'essere trasportata in spalla subito dopo la riuscita fuga, accettando un semplicsostegno sulla spalla di Duncan, facendo le scale in completa autonomia. Con lentezza e qualche dolore o fitta profonda, ma in completa autonomia. Era una gladiatrice, dopotutto, e non aveva bisogno del cavaliera azzurro o di un gentiluomo. In america non esistevano più figure del genere, probabilmente tutte malmenate e derubate per poi essere abbandonate nel primo angolo buio della strada, a marciare e morire di fame oppure bramare vendetta per tutto il resto della loro esistenza. Appena adagiata sul divano, la mezzosangue non perse ulteriore tempo, utilizzando il solito metodo che aveva per "curarsi" dalle ferite che le venivano impresse nei vari scontri. Mentre Duncan si sarebbe allontanato per prendere delle medicazioni, Eryn avrebbe avvolto la propria coda nei vari punti in cui le lance la avevano ferite, utilizzando i getti di vapore ustionanti per cauterizzare le ferite in modo rapido, ma assai doloroso.
    AARRRGH!
    Non riuscì a trannersi ed il londinese, una volta tornato, avrebbe probabilmente potuto vedere cosa era successo. Eryn, asnimando per il dolore e lo sforzo, lo avrebbe guardato, osservando le garze. Non si sarebbe mossa, lasciando che facesse la sua parte, anche se in un certo senso la disturbava quel comportamento. Non era così che funzionavano i combattimenti in america. Lo avrebbe quindi fissato, con aria sospetta, per poi aprire bocca, sentite le sue ultime parole.
    Non so chi ti abbia insegnato a fare così, ma in america uno come te non durerebbe due giorni. Sei fortunato ad avere la capacità di lanciare quelle cose d'aria, altrimenti non ci saresti già più da un pezzo. Il proprio avversario, quando sconfitto, non va aiutato, medicato o tratto in salvo...non...non funziona così, cazzo!
    Non sapeva nemmeno lei come spiegarlo, ma probabilmente era semplicemente questione di cultura diversa. Eryn non poteva comprendere a pieno il modo di fare di Duncan e per lui probabilmente sarebbe stato lo stesso. Avrebbe poi scostato leggermente lo sguardo, guardando un po' l'appartamento, senza preoccuparsi di coprire le proprie parti scoperte. Ormai le avevano viste in così tanti, perchè farsi dei problemi per uno in più?
    Se ce l'hai una birra...dunque sei londinese. Questo spiega molte cose, ma non spiega cosa tu sia venuto a fare in un posto come quello. Volevi divertirti? Ti piace combattere? Oppure speravi di trovare una pulzella da salvare e che ti fosse riconoscente a vita?
    Avrebbe ghignato, divertita da quell'idea di romanticismo, per poi mugulare dolorante, dato che aveva mosso il corpo in modo troppo azzardato.
     
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    Probabilmente Lady Drake non aveva mai avuto a che fare con persone che credevano fermamente nella giustizia e nella nobiltà d'animo e Duncan era proprio una di quelle persone, forse poche sulla faccia della terra. Non voleva affatto giudicare il pensiero della ragazza, anche se sorrise ascoltando le sue parole, un conto era combattere con uno sfidante, come accadde nel caso di loro due ed un conto era fronteggiare un nemico pericoloso e forse in quell'occasione, ciò che sosteneva lei poteva avere senso e il londinese l'avrebbe sicuramente appoggiato. Ma nel cuor suo non reputava giusto che quelle persone che assistettero al loro scontro, abusassero gratuitamente di lei, come degli avvoltoi che aggrediscono la preda in fin di vita per terminare definitivamente le sue sofferenze. Per quel motivo, decise di prendere con sé la sfidante e offrirle il suo aiuto. Non rispose a quel suo pensiero, ma quando stava per recarsi nuovamente in cucina, volendo andare a prendere la birra richiesta, ascoltò con attenzione le domande che Lady Drake gli fece. In effetti, non c'era un motivo ben preciso per cui Duncan fu attratto da quel ghetto dove ci si giocava tutto. Non l'aveva fatto perché sapeva che avrebbe dovuto soccorrere la ragazza. Forse dentro di lui, sopprimeva o teneva inconsciamente a bada una natura di combattente a cui piaceva la lotta, piaceva misurarsi con altri combattenti per mettersi alla prova e migliorarsi progressivamente.
    "Sì, in realtà mi piace combattere. Mi emoziona dover fronteggiare persone con delle capacità diverse dalle mie. Sono consapevole dei rischi che corro, ma questo mi mette nelle condizioni di dare il meglio di me stesso fino alla fine. Ero a New Vegas perché ero in vacanza, ma quando ho saputo che in quel ghetto c'era la possibilità di una sfida come quella, non mi sono tirato indietro." Rispose, con voce ed espressione sicure di ciò che stava dicendo. Sapeva che aveva delle abilità e che poteva sfruttare sia per il bene di Londra ma anche per una soddisfazione personale, per potersi cimentare e poter diventare sempre più forte in modo da essere una persona in grado di fronteggiare le potenziali minacce che avrebbero potuto abbattersi sulla sua nazione. Detto ciò, andò in cucina, prese due birra dal frigo, le stappò con un cava tappi e le portò in salotto dove si trovava Lady Drake, porgendo la bottiglia alla ragazza. Una volta che essa avesse preso la sua birra, Duncan si sarebbe seduto accanto a lei.
    "Vogliamo fare un brindisi?" Avrebbe chiesto, avanzando la bottiglia verso la ragazza, aspettando che essa accogliesse tale invito e facesse scontrare le due birre per brindare. Non avrebbe preso l'iniziativa su che tipo di brindisi celebrare, ma avrebbe lasciato campo libero a Lady Drake e, nel caso in cui lei avesse rigirato la domanda all'agente, si sarebbe sicuramente inventato qualcosa di particolare al momento.
     
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  5. Serax
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    Avrebbe preso la bottiglia appena Duncan le la porse, ascoltando con attenzione le parole del londinese. Era una delle prime volte che aveva a che fare con uno straniero, non aveva mai viaggiato molto e le rare volte in cui lo aveva fatto non aveva mai superato l'oceano. Era quindi un ambiente nuovo quello, con modi di fare diversi e con pensieri diversi, anche se tutto sommato Duncan si stava dimostrando abbastanza in linea con il mondo di New Vegas, o almeno con la parte buona di essa. Avrebbe quindi sorriso leggermente, allungando il braccio per far risuonare il vetro delle bottiglie nella stanza in cui si trovavano, accettando l'offerta del brindisi.
    Alle sfide ed ai vincitori, dunque.
    Un brindisi abbastanza comune, oltre che un omaggio al suo avversario, che alla fine era riuscito ad avere la meglio su di lei, cosa non da poco, almeno per l'orgoglio che alimentava il cuore di Eryn. Avrebbe quindi portato la bottiglia alla bocca, sorseggiando abbastanza avidamente il contenuto, per poi tornare ad osservare il londinese.
    Mi chiedo se avresti fatto lo stesso se ad affrontarti fosse stato un uomo. Ti è andata bene tutto sommato, non capita spesso di portarsi a casa un trofeo come me, soprattutto in luoghi del genere, dove la gente non aspetta altro che qualche pazza si faccia sotto. Io frequento quei posti perchè so bene che sono frequentati da gentaglia che ormai non ha speranze di poter avere la meglio su di me, e mi è utile per sfogare i nervi, picchiando gente che sarebbe forse meglio nemmeno fosse al mondo. Tu sei stato una piacevole anomalia, se così possiamo dire.
    A quanto sembrava Eryn si stava a poco a poco adattando all'ambiente, seppure continuasse ad ignorare il fatto di essere per metà nuda, ovvero con i seni al vento. Non le creava troppo fastidio, non vi era abituata, ma di certo non era nemmeno una sensazione così estranea data la strada che stava cercando di seguire.
    Dunque...ora che hai intenzione di fare?
     
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    Il brindisi venne accolto e Duncan, preso da un'improvvisa sete, si scolò gran parte della birra all'interno della bottiglia, facendo rumoreggiare l'ugola mentre si muoveva per deglutire la bevanda. Non appena ebbe finito di bere, si pulì quel che era rimasto della birra sulla bocca con il polso sinistro, come farebbe un appassionato bevitore d'alcol. Il paradosso che Lady Drake gli propose fu interessante, del resto gli andò bene che era una donna, molto probabilmente non si sarebbe comportato nella stessa maniera se avrebbe denudato un uomo, anzi sicuramente l'avrebbe lasciato lì, alla mercé di quella gente squilibrata. Lei invece non meritava una fine del genere, primo perché era negli interessi reconditi di Duncan portarsela via e secondo perché comunque lui era una persona giusta ed un gentiluomo, non reputava corretto mostrarsi così spietato nei confronti di una combattente che comunque qualche difficoltà gliel'aveva creata durante il combattimento.
    "Sì, hai ragione, mi è proprio andata bene. Ho portato a casa un trofeo davvero niente male." Commentò, abbozzando un sorrisetto che poteva avere molteplici significati, ma anche in quel caso, il londinese non era tipo da abusare di una donna, se essa non fosse stata d'accordo sul voler fare determinate cose. Del resto, non poteva ignorare che, se fosse stato un uomo pudico, la prima cosa che avrebbe fatto sarebbe stata quella di coprirle il seno, ma non si preoccupò minimamente di ciò, anzi quella visuale gli allietava la vista e la mente. Sorseggiò ancora ciò che rimase nella bottiglia di birra, fino a finirla e poi la appoggiò sul tavolino di fronte al divano, tornando così a rivolgere la sua attenzione verso Lady Drake.
    "Che intendo fare? Beh... Un qualsiasi altro uomo in queste situazioni, approfittando del fatto che ha in casa una bella donna come te, con le tette al vento, ti sarebbe sicuramente saltata addosso. Io non sono così squallido. Però, non posso ignorare il fatto che... Un panorama del genere mi stia facendo ribollire il sangue." Aggiunse, scambiando il suo sguardo prima con quello della donna e poi col suo seno, era un continuo guardare una cosa e poi l'altra. Non poteva sottrarsi alla sua natura di uomo, sebbene cercasse di imporsi dei valori. Sperava che Lady Drake capisse ciò che lui stesse provando in quel momento. Istintivamente, Duncan si sarebbe avvicinato lentamente a lei, allungando la mano destra per posarla sulla parte alta dello schienale del divano, come a voler coprire lo spazio che c'era fra lui e la donna. Il respiro si sarebbe fatto più pesante, più desideroso, anche se cercava di non essere troppo aggressivo nei suoi confronti. La mano sinistra, facendo finta di non accorgersene, si sarebbe posata sulla coscia sinistra di Lady Drake, una pressione leggera, sapeva che in quella zona era ferita e non voleva provocarle ulteriore dolore. I suoi occhi avrebbero continuato a scambiare occhiate allo sguardo di lei e al suo seno.
    "Quando dissi che mi sarei preso cura di te... Ero sincero. Ammesso che tu sia disposta a ricevere le mie cure." Avrebbe concluso, ponendo il suo viso a pochi centimetri da quello di Lady Drake, guardandola fissa negli occhi, come a farle capire che le sue parole erano vere, non c'erano prese in giro, il desiderio di gustarsi quel premio era così elevato che sarebbe stato insensato mentirle.
     
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  7. Serax
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    A quanto sembrava Duncan stava a poco a poco mostrando le sue vere intenzioni riguardo a quel "salvataggio", il che non era qualcosa che avrebbe stupito più di molto la mezzosangue, ben abituata ad atteggiamenti più aggressivi e vogliosi. Probabilmente qui a Londra le persone erano più educate e per bene, questo era poco ma sicuro. Peccato che Eryn non aveva alcuna voglia di conformarsi a quello stile ed a quel modo di fare, preferendo passare direttamente al sodo. Avrebbe lasciato avvicinare l'uomo, osservandolo negli occhi, abbozzando un sorrisetto, mentre notava come le sue mani si accingevano a toccarla e cercarne un contatto, che non avrebbe avuto difficoltà ad ottenere. Eryn, nel mentre che ascoltava ed osservava Duncan, avrebbe sgolato completamente la birra, per poi lasciar cadere la bottiglia sul divano. Rapidamente avrebbe cercato di voltarsi verso Duncan, salendogli incima e piegando le gambe sopra il divano. Erano uno davanti all'altra ora, con i seni della mezzosangue ancora scoperti ed ora praticamente in pieno volto del guerriero che l'aveva sconfitta. Lei avrebbe semplicemente continuato ad osservarlo, mentre la coda si stringeva attorno alla gamba destra di Duncan. Avrebbe reclinato su un lato il volto, leggermente, per poi aprire la bocca.
    Penso sia più bisognoso tu delle mie, di cure...vedrò di trasformarti in un vero uomo in questo "breve" incontro che avremo a disposizione...o pensi, invece, di potermi dare dimostrazione di un po' della tua mascolinità?
    Lo stava palesemente provocando, non vi erano dubbi. In un certo senso ad Eryn non dispiaceva affatto aver perso contro uno come Duncan, era decisamente atletico ed affascinante e, in un certo modo, sapeva farci con le donne. Ma ad Eryn interessavano i fatti, non le lusighe o le parole. Se la voleva prendere e far sua avrebbe dovuto dimostrarlo con le sue azioni ed il suo corpo e forse, ora che Eryn era seduto sopra di lui, la donna avrebbe potuto sentire un rigonfiamento sotto di lei, al quale ovviamente avrebbe fatto finta di non far caso. Chissà se quel guerriero se la sapeva veramente cavare anche in modo attivo. Mal che fosse andata sarebbe stata Eryn a prendere le redini e lo avrebbe costretto a tenere il suo ritmo, volente o nolente.
     
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    Duncan non era mai stato aggressivo o altamente spudorato con le donne, nemmeno all'inizio di qualcosa di bollente e passionale come molto probabilmente stava per accadere con Lady Drake. Amava il gentil sesso e portava rispetto verso di esse, dunque non voleva fare la figura del malato, del maniaco o di chi non sapeva controllarsi in determinate situazioni. Tuttavia non tutte le donne era uguali e lei ne era una prova, primo perché non era completamente umana e secondo perché era comunque una combattente ed aveva la faccia tosta di osare, di fatto fu ciò che fece a differenza dell'agente che dovette assistere come spettatore alla reazione di lei. Se la ritrovò sopra le sue gambe, col suo prosperoso seno che gli ostruiva piacevolmente la vista ed un modo di fare da donna intraprendente e dominatrice, ma forse era solo un modo per scatenare una reazione verso Duncan che fino a quel momento si stava comportando come un gentleman verso di lei, cosa che effettivamente non fece quando i due si scontrarono a New Vegas. Dunque perché trattenersi?
    "Se proprio insisti..." Rispose, gettando uno sguardo verso di lei, sorridendo con un ghigno divertito e di qualcuno che si immaginava già cosa sarebbe accaduto da quel momento in avanti. Avendo un panorama così invitante davanti agli occhi, per Duncan era un'occasione ghiotta che sarebbe stato un peccato non approfittarne. Avrebbe pertanto posato la mano destra dietro la schiena di Lady Drake, avvicinando il suo generoso petto al viso del ragazzo e nel contempo, il londinese avrebbe afferrato con la sinistra a mano piena il seno destro della ragazza, strizzandolo non in modo troppo violento, ma comunque energico con le dita ed avrebbe aperto la bocca accogliendo al suo interno il capezzolo del seno sinistro, come farebbe un neonato affamato del latte di sua madre. Avrebbe cominciato a succhiare avidamente, picchiettando il capezzolo con la lingua, muovendola su e giù per stimolarlo e renderlo turgido grazie a quel trattamento. Contemporaneamente avrebbe stuzzicato con l'indice della mano sinistra il capezzolo destro, premendolo e strisciando delicatamente l'unghia tutt'attorno ad esso e muovendo anche la mano in modo da gustarsi la consistenza di quelle forme abbondanti e morbide al tatto e anche al gusto, da come lui si sarebbe messo a succhiare e a godersi tutto il sapore di Lady Drake. Non avrebbe di certo impedito che fra le sue gambe avrebbe fatto sentire alla donna il suo pene che premeva sempre più notevolmente il tessuto dei suoi pantaloni, come se volesse traforarli e puntare dritto all'intimità di lei, proprio sopra quella verga di carne ansiosa di avere un contatto diretto con la combattente. Da quel momento, non aveva alcun senso trattenersi, bisognava liberare ogni freno inibitore e scatenare la propria passione e la propria voglia di provare piacere.
     
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  9. Serax
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    Finalmente il premuroso londinese sembrò dare sfogo alla sua voglia sopita nei confronti del suadente corpo della mezzosangue, che altro non aveva fatto se non provocarlo sino a quel momento, mettendo in mostra il suo corpo, come a volerlo far abboccare. E fu quello che dopo alcuni attimi accadde, mentre ora la mezzosangue sentiva la mano e la lingua di Duncan che premevano contro i suoi seni, stimolando i capezzoli ancora morbidi e solo leggermente induriti. Di certo non sarebbe stata sufficiente quella pratica per farla eccitare, ma di certo il ragazzo non era partito col piede sbagliato. Eryn incrociò le dita delle mani attorno alla nuca di Duncan, appoggiando i polsi sulle sue spalle, cercando di stringerlo a sè, impedendogli di indietreggiare, mentre ora la coda si sarebbe mossa tra le sue gambe e quelle del ragazzo, come a volerli separare. La parte composta dalle creste, più ruvida, sarebbe stata rivolta verso il pene dell'uomo, ancora rinchiuso nei pantaloni, così da massaggiarlo e stimolarlo, mentre ora si sarebbe chinata verso l'orecchio destro di Duncan, leccandogli la parte superiore, per poi sbuffare un po' di vapore caldo sulla sua superficie, sussurrando qualcosa.
    Sembri proprio un bravo bambino...tutti i londinesi sono come te? Non sarebbe male se lo fossero...
    Avrebbe quindi avvicinato le labbra, per poi mordere delicatamente la parte dell'orecchio appena leccata, mentre la stretta delle mani si faceva ancora più pesante, spalmando i seni sul volto e sulla mano di Duncan, che poteva dirsi decisamente piena. A quanto sembrava Eryn non si stava di certo trattenendo, forse perchè, sotto sotto, non le dispiaceva affatto la compagnia che aveva avuto la fortuna di trovare durante lo sconro avvenuto a New Vegas. Chissà però se il giovane ragazzo era abbastanza abile ed in forma da tenere testa alla mezzosague anche in quel frangente. Doptoutto era pur sempre una mezzodrago.
     
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    Sentire quella morbidezza sul suo viso e gustarla con la propria bocca fu davvero una sensazione inebriante per Duncan che fu per così dire motivato ad intensificare le cure che stava dando al seno prosperoso e morbido di Lady Drake che sembrò apprezzare come l'agente si fiondò subito su quelle generose forme. Al ragazzo piacevano le donne dalle curve evidente e sensuali e la donna non era certo sprovvista, anzi. Non nascose a sé stesso che per tutto l'arco di tempo in cui riuscì dopo il loro scontro a scoprirle il seno, Duncan avesse un occhio particolarmente di riguardo per quel punto così intimo di lei. Del resto, la donna senza veli rendeva meglio il concetto di bellezza rispetto all'uomo. Oltretutto, il calore che emanava il corpo della sfidante era qualcosa che mettevano a proprio agio il londinese in ciò che faceva. Titillava con la lingua il capezzolo sinistro e di tanto in tanto passava a quello destro, succhiandolo come se fosse un neonato che cercava di trarre più latte possibile dalla madre, con la differenza che quella era una poppata per lo più erotica che affamata. Rabbrividì parecchio non appena sentì sia il vapore che gli circondava l'orecchio, sia la lingua e la bocca di Lady Drake stuzzicargli quella parte e sia quando la coda di lei andò a strusciarsi contro il pacco ancora coperto dai pantaloni. Nonostante la sconfitta, quella donna non si tirò affatto indietro ritrovandosi premio di un agente che se lo stava meritatamente ed ampiamente godendo. Non sempre aveva avuto il privilegio di godere di una donna, ma in quelle poche occasioni, Duncan sapeva cosa fare, anche se non era un vero e proprio dominatore in quelle circostanze, tuttavia non era uno che subiva o che non sapeva dove toccare. Stringeva con sempre più irruenza il seno della donna, gustandosi con mano aperta quelle forme prosperose ed abbondanti che gli riempivano il palmo, come a volergli indicare che erano tutte sue per l'occasione e che poteva farne ciò che voleva. Aveva comunque una mano libera, la destra che avrebbe mosso rapidamente portandola dietro a Lady Drake, accarezzandole all'inizio i lunghi e scuri capelli per poi concentrare la sua avida presa sul sedere di lei e non appena avrebbe posato il palmo su quelle forme, avrebbe strizzato la natica sinistra della donna, affondando le dita su quella carne, per trarne il massimo piacere e magari constatare come quei glutei fossero piacevoli al tatto e tonici, degni di una combattente come lei. E nel contempo, si sarebbe fatto più voglioso, afferrando sia con la sinistra che coi denti i brandelli della tuta che Lady Drake indossava posti sotto al suo seno ed avrebbe cominciato a tirarli, per strappare più tessuto possibile e scoprirla via via in modo che cominciassero ad esserci meno ostacoli fra i loro corpi che sembravano volersi a vicenda. Chissà se la donna con quella coda invadente avrebbe provato a fare altrettanto con il membro di Duncan che cominciava a premere sotto i pantaloni, come a cercare un contatto diretto con lei e con il suo intrigante corpo.
     
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  11. Serax
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    A quanto sembrava Duncan stava a poco cedendo al suo lato più primordiale, cercando di possedere la mezzosangue come meglio poteva, godendosi passo passo le sue varie parti del corpo, passando dai seni ed allungando una mano anche sul sedere, sodo ed allenato come già immaginava. Eryn sarebbe rimasta ad osservarlo, lasciandolo sfogare mentre continuava a massaggiarlo con la coda. A tratti il corpo si irrigidiva, nei momenti in cui la presa sui capezzoli si faceva più aggressiva, aumentando leggermente la turgidità, segno che anche la donna si stava a poco a poco scaldando godendosi il momento. Ad un tratto la punta della coda cercò di infilarsi sootto la cinta dei pantaloni, per poi strappare via la cintura ed i bottoni che coprivano la virilità dell'uomo, portandola quindi alla luce. Non sarebbe dovuto essere troppo faticoso come sforzo, mentre ora la coda si accingeva ad arrotolarsi attorno a quella verga, stringendola e spremendola via via con più forza, ma non abbastanza da fargli del male. Si sarebbe fatta un po' più indietro con la schiena, così da aiutare Duncan nel tentativo di spogliarla strappandole il vestito, per poi portare una delle sue mani sotto il suo mento, così da cercare di fargli alzare lo sguardo. Appena incontrati gli occhi, Eryn si sarebbe fiondata sulla sue labbra, spalancandole ed infilandola la propria lingua nella bocca di Duncan, cercando un intreccio tanto passionale quanto perverso. Un bacio breve, dato che poi il volto venne ritirato altrettanto velocemente, con Eryn che ghignava leggermente.
    Allora, ti sta piacendo? Sa quello che sento dentro la mia coda direi proprio di si, Duncan...
    Sarebbe quindi tornata a spingere i propri seni e le proprie curve sul corpo del ragazzo, strusciandosi completamente su di lui, ormai con il petto ed il ventre completamente scoperto ed all'aria aperta, senza alcuna vergogna e senza alcuna paura. La mezzodrago si stava decisamente divertendo e non le dispiaceva affatto cosa stava accadendo, ma chissà se il poliziotto sarebbe stato in grado di prendere le redini e mantenere il ritmo della donna, che sembrava voler avere il controllo della situazione. Peccato che il vincitore non era lei.
     
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    A poco a poco le cose cominciavano a farsi più passionali e più perverse fra di loro, non era più un combattimento a chi denudava l'avversario, in quel momento era una ricerca del piacere e dell'appagamento che aveva coinvolto pienamente Duncan e Lady Drake. Quest'ultima sembrava non voler dare spiragli di totale dominio al ragazzo, anche se probabilmente lo stava mettendo alla prova per vedere se lui riusciva a reggere il confronto e se avrebbe potuto superare egregiamente quel test. Comunque in quelle occasioni, l'agente non era particolarmente lucido, veniva inebriato subito dall'impercettibile sentore chimico che rendeva ai suoi occhi le donne attraenti, specie quelle con un bel corpo e con un carattere audace come lo era lei. Mentre toglieva il tessuto che teneva coperto il corpo della donna, poteva osservare la sua pelle, liscia e vellutata all'apparenza, ma se i seni erano al tatto morbidi e freschi, di sicuro anche i restanti punti di quel corpo atletico ma affascinante avrebbe regalato parecchie emozioni al londinese. Però non aveva il permesso di correre, perché Lady Drake lo baciò, infilò la sua calda ed umida lingua nella bocca di Duncan e nel contempo aveva circondato il membro scoperto di lui con la ruvida coda. Fu un contrasto di sensazioni che mandarono l'agente in totale confusione, ma era una confusione piacevolissima da provare, qualcosa che lo fece rabbrividire ed eccitare di molto, infatti lo manifestò con un'erezione ben visibile e sensibile mentre la donna avvolgeva quella coda attorno all'asta che scattava mentre veniva stretta piano piano, ma senza soffocare quella verga di carne.
    "Stavo pensando ai tipi che stavano in quel ghetto che si sono visti un premio succulento come te sparire assieme a me. Poveracci... Non sanno cosa si stanno perdendo." Commentò con un filo di voce Duncan che ghignò divertito sottolineando il sarcasmo della sua frase, come se gli importasse qualcosa di quelle persone, quando assieme a lui c'era una figura femminile come lei. Era ubriaco del corpo di Lady Drake, voleva di più, ma con calma, non c'era nessuna fretta. Quando lei tornò a stampare il suo busto contro l'agente, esso avrebbe spostato il suo viso portandolo all'altezza del ventre piatto e tonico della donna, baciandolo e leccandolo su più punti, mentre con entrambe le mani avrebbe pressato con le dita e col palmo contro i seni, stringendo più che poteva, ma senza far male, giusto per far sentire quanto la desiderava e quanto voleva approfondire quei momenti assieme a lei. Nel contempo avrebbe fatto leva con entrambe le gambe, rizzandosi con le punte dei piedi per poi staccarsi dal pavimento e poggiandoli sul divano, alzando così anche Lady Drake, per portare il suo viso all'altezza della sua zona più intima, ancora coperta dalla tuta, ma il tutto sarebbe avvenuto lentamente, mentre lui avrebbe continuato a passare le sue labbra e la sua lingua sulla pelle di lei, fino ad arrivare al basso ventre, soffiando nei pressi della sua intimità. Avrebbe poi spostato le mani ed avrebbe afferrato ciò che restava dell'indumento, volendo scoprire del tutto anche quella parte ancora celata in modo che potesse cominciare a gustarsela come si era gustato seno ed addome della combattente. Il respiro si faceva più pesante, il desiderio aumentava secondo dopo secondo e la ragione stava lasciando il posto all'avidità di godere della donna, più che poteva.
     
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  13. Serax
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    Sicuramente, viste le esperienze avute in precedenza, il sesso con un umano dove sembrare decisamente noioso o poco appagante per la mezzosangue, nulla più di un semplice passatempo senza uno scopo ben preciso. Aveva avuto dentro di sè il membro di due draghi, uno dei quali era provvisto addirittura di due protuberanze per nulla di taglia normale, senza considerare la loro mole in forma bestiale. Ma c'era una cosa che quei draghi non sapevano minimamente portare avanti rispetto ai semplici discendenti delle scimmie: i preliminari. Solitamente la foga delle lucertole le portava ben presto all'atto sessuale vero e proprio, rendendolo rude ed intenso in pochi attimi. Duncan, al contrario, se la stava prendendo comoda, assaporando ogni singolo centimetro di pelle di Eryn, che sembrava decisamente appagata da quelle attenzioni, respirando sempre più affannosamente e percependo sensazioni di calore in ogni punto attraversato dalle mani e dalla lingua dell'agente. Lo avrebbe lasciato fare, mentre continuava a stringere la presa sul suo membro con la propria coda ruvida, a tratti lasciandolo respirare, per poi riprenderlo tra le proprie spire, come massaggiandolo. Le braccia si sarebbero appoggiate sulla parte alta del divano, mentre il volto si sarebbe piegato verso il basso, osservando come Duncan si avvicinava sempre di più alla sua intimità, quasi torturandola mettendosi una eternità, mostrandole come in lui vi era più totale calma nell'assaporarsi la mezzosangue. Il corpo di Eryn a tratti tremava eccitato, mentre dall'intimità già scendevano alcune goccie di umori, segno che per quanto dura e spavalda stava apprezzando ogni attimo di quello scambio passionale.
    Ci sei quasi, avanti, non resisto più...
    Ammise il suo desiderio, senza troppa vergogna, ben sapendo che per Duncan era lo stesso. Il profumo ed il sudore della donna si facevano sempre più pressanti sulle narici dell'uomo, mentre la tuta sembrava quasi svanire semplicemente con il passaggio della lingua, come se il sigillo impresso sulla nuca rispondesse al desiderio di Eryn scoprendola nei punti che voleva. Ormai il poliziotto era davanti al suo premio, chissà come lo avrebbe reclemato, se subito oppure torturando ancora la mezzosangue passando prima per altri punti del suo corpo. Di certo Eryn sarebbe impazzita a quel punto, con ogni probabilità.
     
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    Appaio per un po', scompaio per molto...

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    A me lo chiedi?

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    Anche se il desiderio cresceva in lui, Duncan riusciva in qualche modo a controllarsi, a dare la giusta priorità alle varie fasi di quell'amplesso che si faceva sempre più osceno e alla ricerca di assoluto piacere. Il calore del corpo di Lady Drake cresceva, così come cresceva la durezza del membro dell'agente avvolto dalla coda di lei, stuzzicato da quella tortura a tratti dolorosa ma tutto sommato stimolante. La bocca del ragazzo raggiunse un punto cardine del corpo della combattente, era a tu per tu col suo fiore che si fece d'improvviso evidente poiché la tuta magicamente sparì in quel punto, dando al londinese una chiara visuale di quella zona così intima. Alla vista, era un sesso ben curato, attraente, con due belle labbra invitanti che presentavo già un po' di lucidità, evidentemente la ragazza si stava eccitando come era già piuttosto il ragazzo che sussultava di tanto in tanto quando sentiva quelle spire ruvide avvolgere piuttosto aggressivamente il suo membro già bello turgido. Di scattò portò entrambe le mani all'altezza dei fianchi di lei, preparandosi così ad affondare la sua bocca contro quella vagina che sembrava lo stesse chiamando, ripetendo le stesse parole di Lady Drake che aveva sottolineato come la sua resistenza fosse giunta al limite. Alzò per un attimo lo sguardo incrociando il suo e notando un'espressione desiderosa, non troppo persa, ma che attendeva ansiosamente quel momento, nonostante non fosse il piatto forte dell'amplesso. Ma probabilmente il sesso orale per una donna era alla stregua del normale sesso, anche se questa era una congettura che Duncan si fece in quel momento pensando alla sua frase. Un ghigno di divertimento si stampò sul suo volto, essendo soddisfatto della condizione in cui la combattente si trovava, ma bramando anche lui un punto così intimo di lei, non esitò un attimo. Si sarebbe fiondato col viso fra le sue gambe, annusando prima il sesso di lei, inalando i forti odori femminili che quel punto poteva trasmettergli e poi passando delicatamente la lingua, partendo dal basso per poi lentamente salire, percorrendo le carnose labbra vaginali fino a raggiungere il suo clitoride che avrebbe picchiettato con la punta della lingua. Con quel movimento, Duncan avrebbe raccolto quanti più umori poteva, già presenti su quei bordi che pian piano colavano dall'interno di Lady Drake. Dopo aver passato la lingua in quel modo, avrebbe assalito quel fiore con la bocca, come a baciarla ed insinuando la lingua fra quelle pareti che emanavano un calore intenso ed un'umidità che cresceva rapidamente, probabilmente perché quella stimolazione così diretta sarebbe stata più incisiva al fine di far eccitare maggiormente la ragazza. Più avrebbe succhiato e respirato quegli intensi odori, più la brama di Duncan sarebbe cresciuta, ma di sicuro per raggiungere l'apice del piacere non sarebbe bastata una coda e nel contempo concentrare le proprie attenzioni orali sulla vagina di Lady Drake. Si stava trattenendo per qualcosa di più intenso.
     
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  15. Serax
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    Eryna avrebbe cercato di abbassare le mani, accarezzando la testa di Duncan, per poi prendergli i capelli mano a mano che avvicinava le sue labbra all'intimità che ormai non attendeva altro che quel fatidico contatto, che per quanto non eccezionale sarebbe comunque risultato assai piacevole. A poco a poco la concentrazione della guerriera sarebbe scemata, tanto che mantenere il controllo sul sigillo che aveva sulla nuca sarebbe diventato impossibile, facendo quindi svanire lentamente ogni lembo della tuta che le corpirva il corpo. Per un istante Eryn cercò di solleversi più in alto, rendendo più difficoltoso l'avvicinarsi di Duncan, cercando di tentarlo, di farlo fremere, ma alla fine cedette, iniziando a sentire quel contatto che le fece rabbrividire ed irrigidire tutta la schiena, come anche la coda, che per un istante si fermò. Dalle labbra della donna sarebbe uscito uno sbuffo di vapore, accompagnato da un gemito di piacere che ben lasciava intendere come la mezzosangue stesse apprezzando quel trattamento. Ma a nessuno di due sarebbe bastato, era poco ma sicuro. Cercando di non separarsi dal poliziotto, Eryn avrebbe cercato di voltarsi, in modo da portare ora il suo volto verso le gambe del ragazzo. In quel modo avrebbe potuto vedere l'erezione del suo membro, ancora avvolto dalle spire della coda, seppure ora solo per metà, nella parte bassa. La ragazza si sarebbe chinata, abbassando a suo volta le natiche, come a premerle sul volto di Duncan, gemendo ancora, spalmando i seni sul ventre di lui ed avvicinando ora le proprie labbra sulla cappella di quella verga che sembrava non attendere altro. La avrebbe leccata, estraendo la lingua dalla propria bocca, quasi fosse stato un cono gelato, mentre le mani sarebbero andate ad insinuarsi sotto i pantaloni, cercando di stringergli le coscie, con estrema forza e voglia. Quella posizione era abbastanza imbarazzante, dato che nessuno dei due poteva vedere nle volto l'altro, mostrando invece completamente le loro intimità, senza alcun velo. Ma la mezzodrago non era preoccupata per quello, voleva proseguire quello scambio di sensazioni e contatti, mentre dal suo fiore continuavano a colare umori. Duncan avrebbe chiaramente sentito il battito cardiaco più veloce nel petto della donna, esattamente come l'estremo aumento del suo calore corporeo, quasi fosse stata una stufa.
     
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