Svago alla romana

x samurai_girl

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    Convinzioni smontate in men che non si dica. Brian si aspettava un atteggiamento collaborativo da parte di Mec, ma fu un'aspettativa rovinata in un istante. Si beccò uno sputo in faccia ed ulteriori insulti da parte della ragazza che di fare la schiava non ne voleva proprio sapere, a lei importava essere penetrata e basta, non gli interessava bramare e supplicare il ragazzo che stette per qualche secondo con gli occhi chiusi ed un respiro che si fece più pesante, ma non per l'atmosfera creatasi, ma per la rabbia che cominciava a salire dentro di sé. Non era rabbia da prendere tutto ed andarsene, era piuttosto una rabbia che lo stava portando a voler punire la meccanica. Se la stretta si allentò leggermente per permetterle di parlare, poco dopo lo sputo, Brian strinse con più veemenza la mano sul collo di Mec, iniziando a strangolarla, ma non così forte da rischiare di soffocarla.
    "E va bene, stupida puttanella... L'HAI VOLUTO TU!" Disse, per poi scandire con un grido le ultime parole. Con la mano sinistra si afferrò il pene e dopo averlo scosso un paio di volte scorrendo su e giù il palmo, avvicinò la punta del suo membro, dapprima sulla vagina della ragazza, ma poi cambiando rapidamente zona e concentrandosi su un altro punto. Proprio quel punto, il suo ano. Senza averlo lubrificato a dovere, il biondo ci posò la cappella sulla corolla del buco e poi, con una spinta decisa ed aggressiva, fece entrare più della metà della verga nell'orifizio della meccanica. Fu una sensazione un po' scomoda da provare, quella cavità risultava stretta e opprimente attorno all'asta, ma poco gli importava cosa sentiva lui in quel momento. Voleva che fosse Mec a sentirsi a disagio per quella situazione. Con il braccio sinistro, circondò la schiena di lei all'altezza dei reni, alzandola ed iniziando a spingere con forza avanti ed indietro il suo sesso nell'ano d'essa.
    "Com'è prenderlo nel culo, troia?? COM'E'??? SE FOSSI STATA PIU' UBBIDIENTE TI AVREI SCOPATO NELLA FIGA, MA COMPORTANDOTI COSI' MI COSTRINGI AD INCULARTI SENZA ALCUNA PIETA'!!" Gridò iniziando la frase con un tono normale, per poi alterare le parole con un tono alto, rude e di chi aveva tirato fuori tutto il proprio lato animalesco che teneva rinchiuso dentro di sé. Brian cambiò completamente espressione, digrignando i denti e mostrando le vene gonfie sulla fronte e sul collo, tendendo tutti i muscoli del proprio corpo mentre colpiva con colpi sempre più forti e decisi l'ano di Mec e nel contempo non allentava affatto la stretta sul collo di lei. A quel punto, voleva che la ragazza si mostrasse più docile, più sottomessa a lui anziché comportarsi come una ribelle come fece poco prima arrivando addirittura a sputargli in faccia. Non tollerava simili atteggiamenti, comunque preferiva rimediare a ciò facendola soffrire e mettendola alle strette.
     
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    Il ragazzo, Mec ora stentava anche a ricordarsi il suo nome,reagì con rabbia e violenza, proprio come una bamboccio viziato come aveva detto la meccanica. Dopo i soliti, prevedibili insulti appoggiò la punta del suo pene ed entrò con violenza dentro di lei. Solo che aveva scelto l'ano di Mec, per nulla pronto ad accoglierlo. Mec urlò tutto il suo dolore senza trattenersi, non era nelle condizioni per farlo. Tentò di scivolare all'indietro respingendo il ragazzo ma non poteva fare nemmeno questo. Si arrese e per un po' provò solo dolore e non fece nulla per nasconderlo. Lui le stringeva ancora il collo quindi le sue grida uscirono strozzate, dopo un po' Mec riuscì ad articolare anche qualche parola.

    dai mocciosetto...scopami...scopami il culo! Ti piace il mio culone vero? Dai scopalo...

    Non era di certo nuova al sesso anala e in passato aveva avuto sgradite esperienze brutali ben peggiori di questo.
    Era talmente eccitata e impazzita che ben presto anche il suo ano si adattò ad ospitare in modo più piacevole il pene del biondo.
    Mec iniziò a muovere i fianchi per assecondare le sue spinte, il liquido che le colava dalla vagina raggiungeva l'asta del ragazzo lubrificandola e fscilitando cosí le cose.
     
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    Poco importava a Brian se quell'inaspettata intrusione nel suo culo potesse far provare forti dolori a Mec. L'aveva provocato e doveva subire la punizione che si meritava. Spingeva con forza, con violenza il suo membro dentro quella cavità che all'inizio stava stritolando la verga ma a poco a poco cominciava ad adattarsi ad essa, sentendo anche i gemiti incontrollati e le grida non del tutto sonore della ragazza a motivo della mano che stringeva a sufficienza il suo collo. Nonostante stesse scaricando la rabbia in quelle vigorose spinte, lo studente stava provando molto piacere nel penetrarla nell'orifizio, caldo, carnoso ed avvolgente e sentiva che comunque, col passare del tempo, i movimenti divenivano più rapidi e con meno attrito, probabilmente erano gli stessi umori della sua vagina che stavano lubrificando l'asta mentre continuava a muoversi imperterrita in quel buco.
    "Mocciosetto, eh?? Questo mocciosetto ti farà passare la voglia di sederti!! Ti apro in due il culo, lurida zoccola!!" Rispose a tono il biondo che con un'espressione sempre aggressiva, aumentava notevolmente la velocità e la potenza dei colpi nell'ano di Mec, andando sempre più in profondità con il membro. Smise di circuire col braccio sinistro la schiena della ragazza, ma con la mano si avvicinò alla sua intimità che si inumidiva sempre più e girando il palmo verso l'alto, infilò ben tre dita all'interno del sesso di lei, l'indice il medio e l'anulare, iniziando ad imporre una velocità di penetrazione pari a quella che aveva impostato nel penetrarle il buco posteriore. Con quei movimenti, poteva sentire chiaramente dei rumori osceni che quell'intimità produceva mentre veniva tormentata in quel modo e gocce di umori che zampillavano a motivo dell'aggressività con cui quella mano la stava masturbando. Nel contempo, il pollice che era posato sul labbro inferiore della bocca di Mec si insinuò nella sua bocca, posandosi pesantemente sulla lingua della ragazza in modo che eventuali altre parole che avrebbe pronunciato sarebbero state ostacolate da quella presenza.
    "Dovrai schizzare tutto ciò che hai dentro, puttana! Non ti darò pace finché non ti avrò vista in preda alle convulsioni!!" Esclamò Brian sempre mantenendo il viso abbastanza vicino a quello di Mec, non curandosi se quelle parole che scandiva e che quindi delle volte ci buttava fuori della saliva, sporcassero il viso di lei, perché essa fece lo stesso con lui, se non peggio, pertanto non era un problema per lui ripagarla con la stessa moneta, oltre che martoriarle l'ano e la vagina come già stava facendo.
     
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  4. samurai_girl
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    Mec non ci mise molto ad accontentare il ragazzo. Quando le tre dita di Brian inizirono a penetrarla trovarono la sua vagina già calda e fradicia di umori. Lui le infilò il pollice in bocca pe impedirle di parlare, ma la meccanica non aveva più nulla di sensato da dire, emetteva solo gemiti di piacere incontrollati. Iniziò a succhiare il dito dello studente come se fosse un pene a cui fare un pompino ma dopo pochi secondo perse anche la minima capacità per effettuare un'operazione semplice come quella. Sentì un onda salire dentro di se, che sbatteva contro il suo corpo cercando il modo di uscire, si sentiva improvvisamente invasa da qualcosa che si agitava dentro di lei in cerca di una via di fuga. Qualcosa stava per esplodere nel suo ventre.

    ooowwhgghh...oghhhwwwwegoooo....vvvvueeeenggoooooo!!!!!!

    L'orgasmo fu come una bomba. un getto di umori schizzati ad alta pressione uscì da chissà dove e colpì il ragazzo in pieno petto. Un secondo fiotto lo seguì e poi un terzo e un quarto penrdendo piano piano potenza. Mec aveva gli occhi bianchi, era completamente abbandonata in una dimensione di sensazioni e di colori abbaglianti che si originava dall'orecchino del ragazzo. Se fosse morta in quel momento non se ne sarebbe neppure accorta. Dopo i fremiti che la scossero per diversi secondi, con la sua intimità che continuava a grondare liquidi densi che colavano sull'asta del ragazzo, si abbandonò completamente. Sul viso aveva dipinta un'espressione soddisfatta .
     
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    Brian stava spingendo talmente velocemente che quei movimenti per lui erano diventati quasi naturali. Oramai l'asta scorreva con facilità in quell'ano, andava sempre più in profondità ad ogni spinta veloce e potente che sferrava nei confronti di Mec che gemeva, non smetteva di farsi sentire alle orecchie del biondo che provava una certa soddisfazione nell'averla ridotta in quelle condizioni. E la soddisfazione crebbe ancora di più non appena in modo confuso la ragazza preannunciò la sua venuta, facendo schizzare con violenza una serie di fiotti di umori addosso allo studente ed un po' dappertutto. A seguito di quell'orgasmo, Brian tirò fuori dalla vagina di lei la mano ricolma di quel liquido, osservando che fra le tre dita s'era creato proprio un collegamento viscido a motivo di quella sostanza trasparente, così che interruppe anche le poderose spinte nel suo ano. Si portò le dita umide alla bocca e succhiò come se fosse un cucchiaino contenente del buon dolce il nettare posato su indice, anulare e medio.
    "Sebbene tu sia una troia, hai davvero un buon sapore. Mi piaci." Commentò con pacatezza il ragazzo che accennò ad un mezzo sorriso a Mec, come a volerla rassicurare e complimentarsi con lei. Se essa pensasse che l'americano le potesse dare una tregua dopo quell'orgasmo, si sbagliava di grosso, perché Brian, tirando fuori il pene dall'orifizio posteriore, lo infilò di scatto nella vagina fradicia e bollente della meccanica, spingendo tutta la verga eretta fino a toccare con il glande i bordi del suo utero.
    "Ti farò venire ancora! E ancora! E ancora!!" Esclamò, con uno sguardo che sembrava quello di un assatanato, con gli occhi iniettati di sangue ed un ghigno spaventoso. Afferrando per i fianchi Mec, Brian iniziò a spingere con la stessa velocità con cui spingeva il suo membro nell'ano di lei, sentendo che quella cavità risultava più larga e decisamente più scivolosa da penetrare rispetto all'altro buco. Provava una sensazione anche migliore e piacevole, del resto l'intimità femminile era perfettamente compatibile con il sesso maschile, così che il biondo provasse ancora più piacere nel muoversi e nel far sì che quel forte calore avvolgesse il suo pene. Stringeva con una forte presa i fianchi di lei, mentre con un'espressione rabbiosa e desiderosa guardava le espressioni della ragazza, non curandosi nemmeno in quel frangente di un altro particolare, ovvero che la vagina di Mec era reduce da pochissimi istanti di un orgasmo e quindi poteva risultare più sensibile a quelle violente sollecitazioni e penetrazioni di Brian. Ma questo a lui non importava, perché la meccanica lo provocò a sufficienza da farlo diventare aggressivo e animalesco in ciò che faceva.
     
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  6. samurai_girl
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    Lui si stava accanendo sul corpo quasi inerme si Mec. La meccanica era completamente fuori di se dopo quell'orgasmo, quasi priva di conoscenza non era più in grado di percepire nulla. I suoi occhi vedevano solo un caleidoscopio di colori in cui anche il volto del ragazzo si perdeva. Tutto oroginaba dall'orecchino, che era l'occhio di quel ciclone. Completamente preda di quella magia Mec aveva rotto ogni barriera e ormai era come una bambola vuota e senza volonta.
    Nemmeno si accorse quando lui la penetrò di nuovo. Per Brian la sensazione doveva essere quella di farlo con una bambola gonfiabile bucata.
     
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    Il corpo di Brian sembrava impazzito mentre si muoveva quasi in modo scomposto ad ogni spinta violenta e velocissima nella vagina di Mec. Con quelle spinte sempre più profonde, sbatteva anche la zona attorno al suo pene contro le natiche, le cosce ed il basso ventre di lei provocando un rumore osceno che rimbombava nella stanza del privè. Affondava i polpastrelli delle dita delle mani nella carne dei fianchi della meccanica per accelerare e potenziare via via quella penetrazione già abbastanza aggressiva. Brian digrignava i denti ed ansimava con un'intensità che cresceva, ma nella ragazza non v'era più traccia di totale interazione in quel contesto, di fatto lo studente la vide con uno sguardo perso, stava guardando un punto morto di quel luogo con un'espressione assuefatta, probabilmente aveva raggiunto il piacere più assoluto che qualsiasi altro stimolo sarebbe stato forse superfluo. Non curante di quello stato in cui riversava Mec, il biondo spingeva e sentiva che era molto vicino all'orgasmo, poiché aveva raggiunto un livello di intensità che non voleva assolutamente diminuire. Aveva promesso che la ragazza sarebbe venuta altre volte, ma quello che stava per venire era lui.
    "Preparati, perché non ho alcuna intenzione di tirarlo fuori! Ti sborro dentro la figa!!" Esclamò sempre con quell'atteggiamento infastidito e rabbioso nei confronti della meccanica. Nel mentre, aveva spostato le mani, dai fianchi di lei, afferrandole le gambe e tenendola come fosse un carretto che si vede nei cantieri. Non aveva certo rallentato le spinte, ma in quel momento Brian si concentrò per provare il massimo piacere in ciò che stava facendo, così che volle cercare di affondare fin dove riusciva col pene nella vagina della meccanica che oramai era divenuta un tutt'uno col membro del ragazzo. Quella cavità fra l'altro continuava a perdere umori che zampillavano ogni volta che l'asta si infilava del tutto al suo interno e si depositava in parte sul pavimento ed in parte sul divanetto dove Mec era buttata. Disinteressandosi di quale fosse l'eventuale reazione della ragazza al preannunciato orgasmo interno, Brian diede le ultime spinte poderose per poi sentire il suo pene esplodere dentro l'intimità della meccanica.
    "Cazzo sì!! VENGOOOOO!!!! AAAAAH!!!" Gridò, tenendo tutta dentro la verga mentre lo sperma veniva sparato a fiotti nel sesso di Mec, riempiendo completamente quelle pareti già abbastanza colme di liquido vaginale. Parte del seme straripò da quell'intimità, andandosi ad unire agli umori già fatti schizzare che avevano sporcato la zona dove i due si trovavano. Tutti i muscoli dell'americano ebbero alcuni secondi di tensione per poi rilassarsi progressivamente. Quando tutto lo sperma venne rilasciato, Brian sfilò il pene e lasciò le gambe della ragazza. Col fiatone, ma soddisfatto, si gustò quell'immagine oscena che la meccanica aveva da offrirgli.
    "Ma guardati. Sembri nata per prenderti tutta la sborra dentro di te." Commentò con fierezza e con le braccia conserte, come se fosse stata lei stessa a ridursi in quelle condizioni e che non fosse minimamente colpa dello studente.
     
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  8. samurai_girl
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    Mec nemmeno si accorse che il ragazzo l'aveva riempita con il suo sperma, si accorse però che il pene era scivolato fuori dal suo corpo. Dopo qualche istante, come mossa da una volontà non sua, si tirò su rimettendosi seduta. In quel turbinio di colori e sensazioni strane vedeva tutto in modo sfocato. Si lasciò cadere giù dal divanetto trovandosi così inginocchiata davanti allo studente. Quando il tuo corpo fu nuovamente in verticale lo sperma che lui le aveva schizzato dentro iniziò a colare fuori sulle sue cosce e poi sul pavimento. Mec nemmeno se ne accorse, era completamente schiava della magia dell'orecchino. Questo poteva rappresentare anche una fortuna per lei: finchè la magia persisteva lei non poteva rendersi conto dello stato pietoso in cui si trovava e, evidentemente, anche lo spettro che la tormentava non aveva modo di apparire.

    Con lo sguardo annebbiato individuò il pene di Brian davanti a se, aprì la bocca e, senza usare le mani, posò le sue labbra sulla cappella. Aiutandosi con la lingua inziò a farselo scivolare in bocca il più possibile. Quando fu quasi tutto dento di lei inziò a muovere la testa avanti e indietro in modo meccanico e un po' rigido. Di certo non era il suo miglior pompino, ma le sue labbra e la sua lingua erano comunque ben avvolte attorno all'asta lubrificata di sperma e umori.
     
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    Come sempre, dopo un orgasmo così poderoso ed abbondante, Brian si sentiva svuotato, ma soddisfatto per il risultato ottenuto e per aver ridotto in quelle condizioni Mec che sembrava esser caduta in un completo stato di trance. Nonostante lo studente le avesse parlato, lei non era più in grado di dargli una risposta oppure di interagire in qualche maniera ai commenti del biondo, ma a lui questo non importava granché. Era appagato e nonostante tutto, sentiva ancora che non era abbastanza ciò che fece alla meccanica che prese a muoversi, come fosse una marionetta nelle mani del suo burattinaio, in quel caso l'americano, che la seguì con lo sguardo fino a che essa non si portò con il capo all'altezza del pene di Brian, leggermente afflosciato dopo la copiosa venuta nella vagina della ragazza. Quando sentì la bocca di lei guarnire la verga piuttosto sensibile a seguito dell'orgasmo, il biondo sussultò appena e gemette, lasciandole comunque fare, osservandola mentre si adoperava per praticare un pompino mai fatto fino a quel momento in quella serata passato assieme a lui.
    "Sei proprio insaziabile, eh? Sei talmente affamata di cazzo che non ti stufi e ne vuoi ancora. E' tutto tuo, puttana!" Disse con decisione Brian che le afferrò in quel momento i corti capelli biondi che la meccanica possedeva, intrecciando le dita in mezzo ad essi e facendo una modesta pressione in modo che Mec non staccasse la bocca dal suo membro che a poco a poco riacquistava l'erezione perduta. Il biondo rabbrividiva ogni volta che la cappella toccava la parte più profonda della cavità orale della ragazza, sentendo quel calore e la saliva avvolgere l'asta. Di tanto in tanto, comandandole i movimenti, la fermava, tenendo il pene tutto dentro la sua bocca per qualche secondo e quando sentiva che la meccanica stava per tossire o soffocare, ritirava il membro indietro e le donava un po' di momentanea libertà. Lo studente era fortunato perché riusciva a riprendere il vigore del suo sesso dopo pochi minuti, perciò sentiva che la verga riprendeva a gonfiarsi e a crescere e Mec poteva godere di ciò perché avrebbe potuto constatare la crescita a poco a poco dentro la sua bocca, tastando quel pezzo di carne anche con la lingua, come già stava facendo.
    "Dai così! Succhiamelo tutto! Prenditi in bocca il mio bel cazzone! Ti piace, eh? Sei una troia anche te alla fine, come tutte le altre e riceverai la ricompensa che ti spetta!" Esclamò con voce profonda e scandendo bene le parole Brian mentre ghignava divertito ed accarezzava il capo della ragazza mentre lasciava che essa continuasse a prendersi cura con la sua bocca del pene dell'americano, in modo che potesse tornare duro ed eretto così da concedere allo studente la possibilità di riutilizzarlo dentro di lei ancora una volta.
     
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  10. samurai_girl
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    scusa la lunga assenza


    Mec si muovava come una bambola, fredda, meccanica, ma ben programmata.
    Lasciava che il biondo le muovesse la testa, bloccandola col pene fino in gola o facendole aumentare il ritrmo.
    Lei intanto succhiava e ciucciava.
    Non vedeva più nulla, il mondo non esisteva più, non aveva sensazioni, desideri o sentimenti. Esisteva solo l'orecchino che l'aveva ubriacata facendola diventare un automa del sesso. Doveva scopare col adrone dell'orecchino, doveva farlo godere, abbandonarsi a ogni suo desiderio. Solo questo aveva in mente.
    I suoi occhi era sbarrati e vuoti, l'unica cosa a muoversi era la sua bocca e la sua lingua che, nonostante lo stato apatico della ragazza, agivano con rpidità e precisione, come se non avessero fatto altro per il resto della loro vita.
    Tecnicamente poteva essere considerato il miglior pompino che lei avesse mai fatto, ma questo giudizio poteva essere dato solo da un uomo che ama farselo succhiare dai cadaveri o dalle bambole gonfiabili. Non c'era passione in quello che faceva, stava solo eseguendo un compito.
    Il potere della magia proteggeva la sua mente, la difendeva dalle apparizioni del fantasma e la rendeva inconsapevole di quello che stava facendo...ma cosa sarebbe successo una volta terminato il suo effetto?

    Questa era una domanda che Mec, per fortuna, non poteva porsi.
     
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39 replies since 4/2/2017, 17:56   532 views
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